","RIFORMA DELLA GIUSTIZIA , PREMIERATO E AUTONOMIA DIFFERENZIATA SEMPRE PIU' POTERE ALL'ESECUTIVO.","post",1717438636,[62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/autonomia-differenziata/","http://radioblackout.org/tag/premierato/","http://radioblackout.org/tag/riforme/",[66,67,68],"autonomia differenziata","premierato","riforme",{"post_content":70,"tags":74},{"matched_tokens":71,"snippet":72,"value":73},[68],"governo. Fa seguito a queste \u003Cmark>riforme\u003C/mark> il progetto di \"autonomia differenziata\"","Il processo di concentrazione del potere in mano all'esecutivo si va sempre più definendo e concretizzando con la proposta di riforma della giustizia che prevede , con la separazione delle carriere, il tentativo di esercitare il controllo sui pubblici ministeri da parte del potere politico, il premierato che depotenzia i contrappesi istituzionali come quello presidenziale per istituire un rapporto diretto con l'elettorato concedendo una totale autonomia allla figura del premier che concentra in sè un potere decisionale non piu' condizionato neanche dal Parlamento e con l'autonomia differenziata . Il superamento dei corpi intermedi che costituiscono l'articolazione delle differenti visioni in una società complessa ,semplifica la relazione fra il \"capo\" e il popolo istituendo di fatto un modello autoritario di governo. Fa seguito a queste \u003Cmark>riforme\u003C/mark> il progetto di \"autonomia differenziata\" che scardina l'impianto sociale della carta costituzionale acuendo le disparità territoriali ,mettendo in atto un processo di desolidarizzazione funzionale alle \u003Cmark>riforme\u003C/mark> neoliberali e ai processi di privatizzazione . Guardiamo a queste trasformazioni degli equilibri istituzionali non per difendere l'ordine dei rapporti di classe esistenti formalizzato dall'ordinamento legislativo e costituzionale ,ma per comprendere il processo di scardinamento della legalità borghese in un contesto di scontro fra fazioni che si contendono l'egemonia per il controllo della macchina statale.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con Alessandra Algostino docente di diritto costituzionale presso l'Università di Torino .\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/INFO-03062024-ALGOSTINO2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[75,77,79],{"matched_tokens":76,"snippet":66},[],{"matched_tokens":78,"snippet":67},[],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[68],"\u003Cmark>riforme\u003C/mark>",[83,89],{"field":36,"indices":84,"matched_tokens":86,"snippets":88},[85],2,[87],[68],[81],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":72,"value":73},"post_content",[68],578730123365712000,{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":85,"num_tokens_dropped":48,"score":96,"tokens_matched":97,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",1,{"document":99,"highlight":119,"highlights":131,"text_match":92,"text_match_info":137},{"cat_link":100,"category":101,"comment_count":48,"id":102,"is_sticky":48,"permalink":103,"post_author":51,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":54,"post_id":102,"post_modified":106,"post_thumbnail":54,"post_thumbnail_html":54,"post_title":107,"post_type":59,"sort_by_date":108,"tag_links":109,"tags":114},[45],[47],"24882","http://radioblackout.org/2014/09/11-settembre-parliamo-del-cile-quello-del-2014/","Oggi sono 41 anni che Pinochet prese il potere, assassinando sia le persone che un popolo, e come ogni anno avviene il rituale delle manifestazioni commemorative (frequentate soprattutto da giovani non ancora nati nel 1973), si ripete il divieto di sfilare vicino alla Moneda – anche se ora è abitata da una presidente di sinistra –, si registrano gli scontri con la polizia... ma il Cile è molto interessante per il laboratorio che è in questo momento: sia per la mobilitazione sociale che si mantiene ad altissimo livello (80 mila persone in piazza il 21 agosto per una riforma della scuola reale) per rompere il totalitarismo di destra che permane nel sistema; e questo è il lascito che ci riporta al 1973. Il problema è che lo statu quo rappresenta interessi e speculazioni enormi, anche di parte del centrosinistra odierno, che sarebbe sbilanciato a sinistra perché ha dovuto attingere a quei voti più propriamente progressisti, ma la componente democristiana – come ovunque nel mondo – di mestiere fa compromessi e tratta: hanno moltoi interessi nella educazione privata e quindi la riforma non ancora presentata rischia di essere molto annacquata. Lo stesso discorso vale per il prelievo fiscale, attualmente sotto il 20% per i ricchi.\r\n\r\nInteressante che la Federazione degli studenti sia controllata da libertari e comunisti, che hanno \"vinto\" le elezioni (libertari in lista!?)... elezioni con astensione al 50%, soprattutto presso i giovani, per fortuna, eppure la destra cilena è così odiosamente insopportabile, che ha avuto un tracollo ale ultime elezioni...\r\n\r\nInteressante anche l'aspetto relativo alle bombe: alcune potevano essere ordigni artigianali con lo scopo di non uccidere persone innocenti, ora il salto di qualità è quello della bomba nella metropolitana in un paese con una lunga tradizione di bombaroli fascisti; il guaio è che i media mainstream non prendono in considerazione la strategia della tensione come la conosciamo bene in Italia e che è stata uguale durante il regime fascista di Pinochet\r\n\r\nSentiamo l'appassionata e ironica testimonianza di Jaime Riera Reheren\r\n\r\n2014.09.11-jaime_chile","11 Settembre 2014","2014-09-19 13:25:41","11 settembre: parliamo del Cile... quello del 2014",1410466416,[110,111,112,113,64],"http://radioblackout.org/tag/11-settembre/","http://radioblackout.org/tag/bachelet/","http://radioblackout.org/tag/cile-2014/","http://radioblackout.org/tag/movimento-estudiantil/",[115,116,117,118,68],"11 settembre","bachelet","Cile 2014","movimento estudiantil",{"tags":120},[121,123,125,127,129],{"matched_tokens":122,"snippet":115},[],{"matched_tokens":124,"snippet":116},[],{"matched_tokens":126,"snippet":117},[],{"matched_tokens":128,"snippet":118},[],{"matched_tokens":130,"snippet":81},[68],[132],{"field":36,"indices":133,"matched_tokens":134,"snippets":136},[21],[135],[68],[81],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":48,"score":138,"tokens_matched":97,"typo_prefix_score":48},"578730123365711977",{"document":140,"highlight":162,"highlights":179,"text_match":187,"text_match_info":188},{"cat_link":141,"category":142,"comment_count":48,"id":143,"is_sticky":48,"permalink":144,"post_author":51,"post_content":145,"post_date":146,"post_excerpt":54,"post_id":143,"post_modified":147,"post_thumbnail":54,"post_thumbnail_html":54,"post_title":148,"post_type":59,"sort_by_date":149,"tag_links":150,"tags":156},[45],[47],"25638","http://radioblackout.org/2014/10/jobs-act-un-contenitore-ingiudicabile/"," \r\n\r\nIn una giornata di lotta del lavoro più precarizzato e meno retribuito, affidato a soggetti ricattabili e soggetti alla repressione più feroce (in quanto migranti), una giornata in cui il settore delallogistica rialza la testa sembrava opportuno rivolgere lo sguardo alla condizione dei lavoratori che finora sono ancora coperti da alcune tutele minime, ottenute dalle grandi lotte degli anni Sessanta e Settanta... ancora per poco, se le idee liberiste renziane passeranno integralmente dei decreti attuativi della delega in bianco del \"jobs act\". Forse contro l'austerity, il vero nemico dei diritti dei lavoratori, l'unica barricata che può produrre un movimento operaio forte è quella transnazionale e il Jobs act non è giudicabile perché può venire riempito di deregolarizzazioni e normative ancora più retrive a seconda della volontà di utilizzarlo per torchiare ulteriormente le classi subalterne all'angolo.\r\n\r\nAbbiamo pensato di rivolgere l'analisi relativa al valore simbolico dell'art. 18, ai trucchi contabili del tfr in busta, riforme delle pensioni... a uno dei più attenti studiosi della storia della condizione operaia: Stefano Musso\r\n\r\n2014.10.16-stefano_jobs","17 Ottobre 2014","2014-10-31 11:54:55","Jobs act: un contenitore inguardabile e ingiudicabile",1413506577,[151,152,153,154,155],"http://radioblackout.org/tag/art-18/","http://radioblackout.org/tag/jobs-act/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-precarizzato/","http://radioblackout.org/tag/riforme-pensionistiche/","http://radioblackout.org/tag/tfr-in-busta/",[157,158,159,160,161],"art.18","Jobs act","lavoro precarizzato","riforme pensionistiche","tfr in busta",{"post_content":163,"tags":167},{"matched_tokens":164,"snippet":165,"value":166},[68],"contabili del tfr in busta, \u003Cmark>riforme\u003C/mark> delle pensioni... a uno dei più"," \r\n\r\nIn una giornata di lotta del lavoro più precarizzato e meno retribuito, affidato a soggetti ricattabili e soggetti alla repressione più feroce (in quanto migranti), una giornata in cui il settore delallogistica rialza la testa sembrava opportuno rivolgere lo sguardo alla condizione dei lavoratori che finora sono ancora coperti da alcune tutele minime, ottenute dalle grandi lotte degli anni Sessanta e Settanta... ancora per poco, se le idee liberiste renziane passeranno integralmente dei decreti attuativi della delega in bianco del \"jobs act\". 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Dopo la trasformazione del DDL in Decreto, il governo ha tempo fino al 12 giugno per approvare definitivamente la legge. I tempi sono stretti per opporsi a questo progetto autoritario a cui sta lavorando il governo utilizzando tutti gli strumenti legislativi in suo possesso per evitare lungaggini e discussioni in parlamento.\r\n\r\nLe norme del disegno di legge che intervengono sulle disposizioni penali destano forte preoccupazione anche fra magistrati, avvocati e studiosi di diritto in quanto l'ampliamento del ricorso al diritto penale è in conflitto con i principi di proporzionalità della pena e lede anche alcuni principi costituzionali. Questo mostro giuridico elaborato dal governo e imposto al parlamento con la decretazione d'urgenza peraltro mai giustificata , opera in funzione essenzialmente simbolico-comunicativa, operando un ulteriore spostamento del baricentro delle riforme legislative verso un diritto penale del nemico che si traduce nella repressione di condotte che esprimono dissenso, e colpiscono non i reati in sè ma i soggetti in quanto definiti pericolosi per l'ordine sociale costituito differenziando il codice penale e il codice di procedura penale a seconda della tipologia della persona.\r\n\r\nCon le norme di ipertutela delle forze dell'ordine si manda un chiaro messaggio di impunità verso gli abusi in divisa e s'incoraggia una gestione scriteriata dell'ordine pubblico innestando un processo di bulimia punitiva strumentale al consenso con evidente restringimento della libertà di espressione. Il decreto legge 48/2025 s'inserisce nel contesto dell'armamentario giuridico repressivo che la borghesia italiana fin dalla formazione dello stato unitario e con la repubblica in continuità con l'ordinamento fascista ha utilizzato a piene mani contro le classi subalterne, il dissenso e la critica.\r\n\r\nNe parliamo con l'avvocato Eugenio Losco.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO.mp3\"][/audio]","19 Maggio 2025","Il decreto 48/2025 verrà discusso in parlamento il 26 maggio.","2025-05-19 16:56:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-19052025-LOSCO.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","IL DECRETO SICUREZZA E IL DIRITTO PENALE DEL NEMICO.",1747671250,[207,208,209,210,211,212],"http://radioblackout.org/tag/amnistia/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/ddl-1660/","http://radioblackout.org/tag/decreto-48-2025/","http://radioblackout.org/tag/decreto-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[214,215,216,217,218,22],"amnistia","carcere","ddl 1660","decreto 48/2025","decreto sicurezza",{"post_content":220},{"matched_tokens":221,"snippet":222,"value":223},[68],"ulteriore spostamento del baricentro delle \u003Cmark>riforme\u003C/mark> legislative verso un diritto penale","Il 26 maggio il Decreto Sicurezza passerà in discussione alla Camera. 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Lo sciopero è contro i tagli del governo Meloni che, mentre si impegna a riempire il Paese di nuovo debito finalizzato al riarmo e al trasferimento della ricchezza nazionale nelle mani dell'industria bellica, taglia le risorse per l'Università e per la ricerca (tranne ovviamente quelle finalizzate alla guerra); contro la riforma Bernini che prevede ulteriore precarietà per tutte le figure che lavorano all'Università e che non si vedono riconosciuto un contratto dignitoso e contro la condizione inaccettabile dei lavoratori che operano in appalto presso gli atenei, i quali sono costretti ad accettare condizioni di lavoro peggiorative rispetto a quelle che spetterebbero loro. Le Università e il mondo della ricerca sono, ormai da decenni, investite da un processo di riforme neo liberali che si traducono nella progressiva riduzione dei fondi, nell’aumento della precarietà e nel continuo ricorso all’esternalizzazione di molte funzioni fondamentali: dai servizi bibliotecari alle pulizie, al portierato. La riforma Bernini è attualmente sospesa (ma non ritirata) a causa delle fortissime proteste che si erano levate e di un esposto presentato alla Commissione Europea. Si tratta di una prima parziale vittoria e dell’indicazione che il solo percorso possibile per invertire la rotta è far crescere la mobilitazione e la protesta nelle università riunendo i lavoratori e le lavoratrici che si vorrebbero frammentare in una miriade di figure professionali in concorrenza tra loro.\r\nLa riduzione dei fondi pubblici è intesa a orientare le Università e i centri di ricerca verso i finanziamenti esterni ponendo il nostro sistema di formazione superiore al servizio di un complesso di interessi che punta cinicamente ad aumentare i profitti privati senza alcun riguardo verso l’interesse collettivo. Non a caso gran parte di questi progetti non prestano attenzione verso la qualità della ricerca e della didattica ma si orientano sugli interessi delle industrie, della “difesa delle frontiere” o sulla corsa al riarmo.\r\nI lavoratori precari dell'università richiedono il taglio della spesa bellica e l'utilizzo di tali fondi per il finanziamento ordinario dell'università per la stabilizzazione delle figure precarie; veri concorsi nazionali, la fine del sistema baronale di valutazione dei precari e la fine del sistema degli appalti e la stabilizzazione del personale esternalizzato di tutti gli atenei.\r\nNe parliamo con Stefano Capello, della Cub.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/INFO-12052025-CAPELLO.mp3\"][/audio]","12 Maggio 2025","Sciopero generale lavoratori precari dell'università.","2025-05-12 18:08:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/SCIOPERO-PRECARI-INFO-12052025-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/SCIOPERO-PRECARI-INFO-12052025-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/SCIOPERO-PRECARI-INFO-12052025-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/SCIOPERO-PRECARI-INFO-12052025-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/SCIOPERO-PRECARI-INFO-12052025-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/SCIOPERO-PRECARI-INFO-12052025.jpg 1129w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","SCIOPERO PRECARI UNIVERSITARI CONTRO I TAGLI E LA GUERRA",1747064145,[244,245,246,247],"http://radioblackout.org/tag/armamenti/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-universita/","http://radioblackout.org/tag/riforma-bernini/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-precari/",[249,250,251,252],"#armamenti","assemblea università","Riforma Bernini","sciopero precari",{"post_content":254},{"matched_tokens":255,"snippet":256,"value":257},[68],"investite da un processo di \u003Cmark>riforme\u003C/mark> neo liberali che si traducono","Sciopero nazionale dei lavoratori dell'università oggi 12 maggio. 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Come si vedrà il governo con una mano dà e con l’altra toglie.\r\nOvvero i soldi per finanziare i passi avanti positivi, anche se parziali, sono recuperati da altri lavoratori su altre voci.\r\nAumentano gli aiuti alle aziende con l’aggiunta della diminuzione dell’Ires dal 24 al 20%.\r\nAncora una volta non si fanno riforme strutturali ma si fanno aggiustamenti sulle varie voci, pochi positivi e tanti negativi per far quadrare i bilanci. Ridicolo il capitolo pensioni con un aumento delle pensioni minime di soli 1,90 € a cui segue un adeguamento delle altre pensioni dello 0,8 %, una vera inezia.\r\nPoco o nulla sulla sanità, invece molto pesante, dalle cifre indicate la ricaduta sulla scuola e istruzione.\r\nIn sede di approvazione il parlamento ha deciso un ulteriore peggioramento delle norme sulla Naspi ed ha stabilito la possibilità di usare le pensioni integrative per calcolare le pensioni anticipate.\r\nPerò hanno trovato i soldi per accrescere di 1,532 miliardi lo stanziamento per il ponte di Messina e per aumentare gli stipendi dei ministri.\r\nC’è anche una forte dilatazione del lavoro precario, tramite incentivi ai padroni, specie per gli stagionali in agricoltura.\r\nIn aumento la spesa militare.\r\nNe abbiamo parlato con Renato Strumia della Cub\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-14-strumia-finanziaria.mp3\"][/audio]","16 Gennaio 2025","2025-01-16 01:52:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/illusioni-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/illusioni-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/illusioni-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/illusioni-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/illusioni-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/illusioni-1536x1025.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/illusioni.jpg 2000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Legge di bilancio. 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detentivo: si costruisce una cornice repressiva e sanzionatoria per comprimere ulteriormente le possibilità di autodeterminazione della popolazione detenuta (con la proposta di introdurre il “reato di rivolta in carcere” e l’inaugurazione del Gruppo di Intervento Operativo), si ipotizzano processi di contrattualizzazione disciplinare (esplicitando nel dispositivo di condanna i termini di liberazione anticipata ottenibili in caso di “buona condotta”), si rispolvera l’idea di deportare la popolazione detenuta non-italiana, ma soprattutto si progetta di estendere (e potenzialmente si privatizzare) la superficie detentiva andando ad arruolare quelle comunità terapeutiche che rispondano ai criteri concentrazionari richiesti.\r\n\r\nIn questo contesto, in diverse parti della geografia penitenziaria italiana, pezzi di popolazione detenuta stanno scegliendo di ammutinarsi, raccontandoci – ancora una volta – come i momenti di auto-organizzazione e di rottura della quotidianità mortifera del 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Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTRASFORMAZIONI IN AMBITO SANZIONATORIO E CARCERARIO\r\n\r\nApriamo la puntata con una piccola parentesi su alcune \u003Cmark>riforme\u003C/mark> che stanno procedendo in ambito sanzionatorio: quella sulla “separazione delle carriere” e quella per l’aumento dei posti-gabbia (formalmente “contro il sovraffollamento”).\r\n\r\nEntrambe vanno lette all’interno dello spettro narrativo-culturale di questo governo e dei composti equilibri tra la pulsione al controllo “orbaniano” sulla magistratura e la propaganda pan-carceraria.\r\n\r\nSe la nuova carriera del magistrato inquirente potrebbe avvicinarlo alla figura del Prosecuting Attorney statunitense, la riforma carceraria normalizza le celle-container e apre implicitamente alla carcerazione privata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/BCUPCB_separaz-carriere-container.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE DI PARMA: QUANDO LA CRUDELTA’ SEMBRA UNA 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IN UK\r\n\r\nAndiamo nel Regno Unito per osservare brevemente cosa stia producendo la messa al bando di Palestine Action sotto la legge antiterrorismo: un aggiornamento repressivo che viene normalizzato per colpire altri gruppi (come Shut Down Leonardo) e comprimere l’agibilità delle piazze:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/BCUPCB_UK-repressione-Leonardo-GHF.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n/ / / Nel frattempo la Lega ha proposto un DDL per equiparare le manifestazioni contro il genocidio a Gaza e le contestazioni verso Israele a reati di odio 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detenzioni da parte di Africa Korps (l'erede della Wagner) in Mali. Civili imprigionati, basi militari trasformate in prigioni per detenzioni arbitrarie. L'inchiesta è stata pubblicata da organi francofoni e questo dimostra il nervo scoperto per la grandeur dell'Esagono dopo la sua estromissione dal territorio e dallo sfruttamento delle sue risorse, ma anche la volontà di sottolineare come siano pretestuose le allusioni alla complicità francese con i gruppi armati cosiddetti jihadisti. Il problema è molto più complesso e affonda conflitti in rivalità secolari tra ceppi e gruppi economici. Divisioni che permangono in tutt'e tre i paesi di cui ci siamo occupati, aggiungendo anche l'immobilismo del nuovo Senegal del Pastef a dispetto delle grandi aspettative. L'intera regione è alle prese con una riunificazione post-postcoloniale raffazzonata, un contrasto allo jihadismo che maschera intromissioni e regolamenti di conti; svolte autoritarie delle giunte militar-nazionaliste, mordacchia all'informazione anche interna... ma con grandi differenze tra le manifestazioni e gli intenti dei personaggi protagonisti.\r\n\r\n\r\n\r\nAlessio Iocchi si è prestato per questa lunga chiacchierata per andare a scovare quali temi stiano realmente alla base dei rivolgimenti geostrategici nel Sahel e in particolare nei tre neoalleati che ultimamente hanno visto nascere regimi simili di matrice militare. E nemmeno quella sorta di unione in realtà si è verificata, sicuramente né economicamente, né nelle infrastrutture si è assistito a una forma di unificazione.\r\nSankarismo da operetta a Ouaga, e contrasto a stragi jihadiste con sfondo etnico contro i nomadi peul e tuareg; autoritarsismo tradizionale a Niamey, dove il contrasto alle milizie è gestito ambiguamente con russi e italiani soffiando sul fuoco del razzismo verso migranti e lavoratori cinesi, senza recidere del tutto i legami con il vecchio colonialismo europeo; partiti al bando e media imbavagliati a Bamako, dove i paramilitari russi torturano i civili nella lotta al terrorismo di marca ucraina (secondo la giunta).\r\n\r\nTraoré, buffo vestito da militare al Cremlino, dopo l’attentato vive in una bolla di propaganda distaccato dalla realtà, che è fatta di soldatini e cadetti inviati a farsi ammazzare con scarse munizioni dai gruppi terroristici del deserto e compratori di oro sotto varie bandiere di racket, che trasferiscono il raccolto nel paradiso fiscale di Dubai (la vera capitale del Sahel): le miniere più o meno legali monopolizzano l’attenzione sulla zona e la manipolazione dei vari regimi, compreso quello ciadiano, gestito dall’esercito in combutta con i Janjaweed (il che getta un ponte sul vero conflitto sanguinoso del pianeta che si sta combattendo in Sudan, sempre con i soldi del Golfo e gli interessi di Mosca).\r\nIl caso del Niger di Tchiani è forse il più complicato dei tre stati che hanno dato luogo alla rivolta dei quadri militari contro l’ingerenza francese, che stanno da due anni tenendo in ostaggio un presidente eletto: a Niamey si direbbe che ci siano fazioni contrapposte che mirano a eliminare presenze straniere contrapposte a quelle che le singole fazioni prediligono a livello di intelligence, ma in particolare il nucleo golpista si è liberato dei generali tuareg e arabi del Nord, istituendo il più classico governo militare nazionalista ispirato a Kountché e Tandja (presidenti fino al 2010); questo non significa dividere in razze guerriere e razze commercianti, che sono categorie coloniali e neocoloniali. Poi ci sono i molteplici affari, che vanno dal petrolio e uranio al comparto migranti con fulcro ad Agadez, allo sfruttamento in miniera, oltre alla manipolazione dei gruppi terroristici, sia in senso attivo che passivo. Una colossale confusione, volutamente rinfocolata. Forse per nascondere il nulla che viene fatto, persino nel Senegal che doveva fare le vere riforme di Sonko, che non sta facendo; nemmeno nella diplomazia tra Cedeao e Aes.\r\nL’Africom si sta concentrando altrove e viene ridotta anche e soprattutto operativamente: il controllo si affievolisce e nel Nord del Niger in particolare aumenta il controllo di gruppi di predoni, reti di bande che si sostituiscono nello stesso tipo di pratiche ai gruppi “terroristici” degli altri paesi. Comunque sempre tutto riconducibile alle consuete prassi tradizionali, come se le forme di controllo del territorio risorgessero dalle proprie ceneri, come fenici del Sahel.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/priorita-intensita-traguardi-diversi-nei-paesi-della-russiafrique-con-capitale-dubai--66583778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/OneSudaneseAlwaysInSahelBusiness.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri podcast di argomento africano si trovano qui\r\n\r\n ","18 Giugno 2025","2025-06-18 17:00:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/06/2025 - LA PIEGA ETEROGENEAMENTE AUTORITARIA DEL BLOCCO AES NEL SAHEL TRA RUSSIAFRIQUE E PROFITTO A DUBAI",1750266039,[358],[324],{"post_content":452},{"matched_tokens":453,"snippet":454,"value":455},[68],"che doveva fare le vere \u003Cmark>riforme\u003C/mark> di Sonko, che non sta","In un momento di distrazione generale da quanto avviene nel Sahel ci siamo tornati con Alessio Iocchi, docente ed esperto Ispi per la regione, nel momento in cui un’inchiesta internazionale svela torture e detenzioni da parte di Africa Korps (l'erede della Wagner) in Mali. 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Parliamo in diretta del caso torinese con Sara, partecipante dell’Assemblea precaria universitaria.\r\n\r\nL’assemblea si forma a partire da ottobre 2024 a Torino e in molte città universitarie, quando lavoratori e lavoratrici precarie del campo della ricerca universitaria si organizzano in opposizione alla Riforma Bernini.\r\n\r\nLa riforma è parte del programma di riforme “lacrime e sangue” previsto dal governo Meloni in carica. Si parla di almeno 500 milioni di euro di fondi tagliati alle università italiane e l’introduzione di nuovi contratti ultra-precari. Una batosta per un settore che ancora fatica a trovare il giusto riconoscimento, senza la possibilità di rivolgersi a sindacati, senza inquadramento contrattuale, con contributi pensionistici irrisori.\r\n\r\nIeri, lunedì 16 dicembre, è avvenuta una contestazione al Senato accademico di Torino a seguito della bocciatura di una mozione, proposta da ricercatrici e ricercatori e presentata in molte università italiane. La stessa mozione è stata approvata in 17 dipartimenti della stessa Università di Torino e già dai Senati accademici di Bologna e Pisa.\r\n\r\nSuccessivamente è stata approvata una mozione alternativa svuotata del contenuto politico. Unito è in crisi economica, si parla di decine di milioni di euro a negativo in bilancio, una multa milionaria per aver riscosso più tasse di quelle dovute. Per far fronte alla crisi e i tagli è stato deciso di incrementare ulteriormente i tagli nella ricerca.\r\n\r\nDomani è prevista un’ultima discussione nel CdA dell’Ateneo del bilancio economico e delle mozioni presentate, e\r\n\r\nAggiornamenti sulle prossime iniziative si possono seguire nei canali social Assemblea precaria universitaria.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_17_12_Sara-Assemblea-Precaria-Universitaria-su-ultime-mobilitazioni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nNel secondo approfondimento della serata siamo in collegamento con il segretario nazionale CUB trasporti Antonio Amoroso.\r\n\r\nL’11 dicembre 2024 viene raggiunta l’intesa per la parte economica del nuovo CCNL Autoferrotranvieri da parte dei sindacati confederali CGIL, CISL, UIL e UGLFaisa con le controparti datoriali. I sindacati di base denunciano la mancanza di una piattaforma condivisa e la segretezza delle trattative di rinnovo.\r\n\r\nViene inoltre contestata la disgiunzione della parte economica dalla parte normativa del rinnovo contrattuale, pratica che sta diventando sempre più usuale nei rinnovi contrattuali. La prima è stata presentata l’11 dicembre 2024, la seconda in una data non specificata entro il 2026. In questo modo sarà molto complesso osservare e discutere delle disposizioni di rinnovo, o quanto meno comprendere i dispositivi economici.\r\n\r\nNegli studi condotti da alcune sigle dei sindacati di base si era individuata in circa 300 euro mensili, la cifra di aumento salariale adeguata agli aumenti del costo della vita e dell’inflazione. Seppur inizialmente i sindacati confederali hanno condiviso la soglia economica, arrivando anche a richiedere pubblicamente aumenti di almeno 350 euro, nella bozza di intesa pubblicata l’11 dicembre gli aumenti sono stati soltanto di 200 euro, a scaglioni, che i lavoratori e le lavoratrici riceveranno da fine 2026.\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/F_m_17_12_Antonio-Amoroso-CUB-Trasporti-su-rinnovo-CCNL-autoferrotranvieri.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Dicembre 2024","2024-12-19 00:24:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/assemblea-precaria-universitariaù-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 17/12/2024",1734567859,[473],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[327],{"post_content":476},{"matched_tokens":477,"snippet":478,"value":479},[68],"è parte del programma di \u003Cmark>riforme\u003C/mark> “lacrime e sangue” previsto dal"," \r\n\r\n \r\n\r\nNel primo approfondimento di oggi ritorniamo sul tema della riforma Bernini e delle contestazioni nelle università italiane. 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In linea di massima, questo pacchetto di riforme passato nel disegno di legge del decreto semplificazioni, mira a fare un'enorme regalo alle aziende a discapito della sicurezza dei lavoratori. Tra le principali novità introdotte vi è quella dell'obbligatorietà di preavviso di 10 giorni da parte dell'ispettorato, nei confronti delle imprese da vigilare, un sistema di classificazione delle aziende che permetterebbe alle più \"virtuose\" di meritarsi l'immunità dai controlli. Inutile dire che questa prospettiva è a dir poco drammatica, la già difficile e vituperata (dalle stesse istituzioni) mansione dell'ispettore del lavoro verrebbe ulteriormente depotenziata, oltre fatto che si introducono dei concetti aberranti e irrispettosi della vita umana stessa, come la patente a punti per le imprese edili che di fatto permetterebbe ad un'azienda di poter continuare a lavorare indisturbata anche dopo la dipartita di 3 lavoratori (infatti per ogni illecito grave, come il decesso di un lavoratore sul posto di lavoro, si perderebbero 30 punti a fronte della possibilità di partire da 100 punti). Insomma, un'ennesima dichiarazione di guerra alla classe lavoratrice da parte dello stato, la quale mattanza di circa 3 morti al giorno non sembra interessare realmente.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/F_m_13_08_Claudio-Petrelli-RSU-Ispettorato-del-lavoro-su-riforme-depotenzianti-il-ruolo-stesso-degli-ispettori.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nGLI AUDIO DEGLI ALTRI DUE COLLEGAMENTI TELEFONICI REALIZZATI DURANTE QUESTA PUNTATA NON SONO DISPONIBILI A CAUSA DI UN PROBLEMA TECNICO CAUSATO DAL TEMPORALE DURANTE LA DIRETTA RADIOFONICA. CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO","20 Agosto 2024","2024-08-20 18:00:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/ispee-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 13/08/2024",1724176831,[473],[327],{"post_content":498},{"matched_tokens":499,"snippet":500,"value":501},[68],"di massima, questo pacchetto di \u003Cmark>riforme\u003C/mark> passato nel disegno di legge"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Claudio Petrelli, RSU Ispettorato del lavoro Roma, per parlare delle ultime novità introdotte dal governo per quanto riguarda i controlli contro le violazioni delle norme di legge sui luoghi di lavoro. In linea di massima, questo pacchetto di \u003Cmark>riforme\u003C/mark> passato nel disegno di legge del decreto semplificazioni, mira a fare un'enorme regalo alle aziende a discapito della sicurezza dei lavoratori. Tra le principali novità introdotte vi è quella dell'obbligatorietà di preavviso di 10 giorni da parte dell'ispettorato, nei confronti delle imprese da vigilare, un sistema di classificazione delle aziende che permetterebbe alle più \"virtuose\" di meritarsi l'immunità dai controlli. Inutile dire che questa prospettiva è a dir poco drammatica, la già difficile e vituperata (dalle stesse istituzioni) mansione dell'ispettore del lavoro verrebbe ulteriormente depotenziata, oltre fatto che si introducono dei concetti aberranti e irrispettosi della vita umana stessa, come la patente a punti per le imprese edili che di fatto permetterebbe ad un'azienda di poter continuare a lavorare indisturbata anche dopo la dipartita di 3 lavoratori (infatti per ogni illecito grave, come il decesso di un lavoratore sul posto di lavoro, si perderebbero 30 punti a fronte della possibilità di partire da 100 punti). 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