","Morti da lavoro e per il lavoro: sicurezza e aggressioni, mazzieri e squadracce","post",1624018833,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/mazzieri/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/padroni-assassini/","http://radioblackout.org/tag/ripartenza/","http://radioblackout.org/tag/squadristi/",[66,67,68,69,21],"mazzieri","morti sul lavoro","padroni assassini","ripartenza",{"tags":71},[72,74,76,78,81],{"matched_tokens":73,"snippet":66},[],{"matched_tokens":75,"snippet":67},[],{"matched_tokens":77,"snippet":68},[],{"matched_tokens":79,"snippet":80},[69],"\u003Cmark>ripartenza\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":21},[],[84],{"field":34,"indices":85,"matched_tokens":87,"snippets":89},[86],3,[88],[69],[80],578730123365712000,{"best_field_score":92,"best_field_weight":93,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":94,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":96,"highlight":117,"highlights":122,"text_match":126,"text_match_info":127},{"cat_link":97,"category":99,"comment_count":46,"id":101,"is_sticky":46,"permalink":102,"post_author":49,"post_content":103,"post_date":104,"post_excerpt":52,"post_id":101,"post_modified":105,"post_thumbnail":106,"post_thumbnail_html":107,"post_title":108,"post_type":57,"sort_by_date":109,"tag_links":110,"tags":114},[98],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[100],"Blackout Inside","72246","http://radioblackout.org/2021/12/nord-e-sud-una-storia-a-due-velocita/","La Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) ha presentato il rapporto del 2021 che riguarda la ripresa economica del territorio italiano nel primo periodo considerabile “post” pandemico. È evidente che la famosa ripartenza assuma sin da subito una doppia velocità tagliando l’Italia in due e ricalcando la storia di un’economia strutturalmente divisa tra nord e sud. La crescita del Pil è in aumento, l’Istat ha stimato +6,2%, ma la precarietà lavorativa, la disoccupazione, i definanziamenti dei servizi pubblici restano concretamente un ostacolo.\r\n\r\nSecondo un articolo apparso sul Manifesto, dal titolo Rapporto dal Sud, la povertà aumenterà soprattutto in Meridione, nonostante i fondi che verranno versati in vari settori tramite il Pnrr. Pare chiaro il motivo, nonostante le istituzioni a vario titolo e grado puntino il tutto e per tutto sul Piano di Ripresa e di Resilienza come manna dal cielo capace di risanare buchi risalenti a decenni fa. 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Oltre a questo, al sud si aggiunge il fardello del “blocco sociale” radicato nelle istituzioni locali che implica una gestione dei fondi secondo una dinamica clientelare che si riprodurrà anche per quanto riguarda il Pnrr.\r\n\r\nAbbiamo commentato questo articolo con Francesco Festa, ricercatore indipendente di Storia Contemporanea e curatore per Derive Approdi dei volumi sulle autonomie meridionali. Abbiamo dettagliato una lente di analisi per leggere la realtà odierna che si radica in una storia ben più antica. Infatti, la crisi economica e sociale che sta esplodendo oggi è un fenomeno che si manifesta a due velocità sin dagli ultimi venticinque anni di storia recente. Nella storia dell’economia fordista gli interventi economici al sud si sono iscritti in misure eccezionali che riguardavano grandi investimenti nel pubblico e le grandi industrie. Negli anni 80 si è iniziata ad accentuare la differenza tra nord e sud per due motivi in particolare, da un lato una progressiva finanziarizzazione dell’intervento pubblico mentre al nord si poteva contare su un maggiore accesso al credito, su un’imprenditoria diffusa e su una pubblica amministrazione maggiormente funzionante. La crisi si estende dagli anni 90 in poi attraverso la promozione di piani europei che soppiantano gli investimenti pubblici, fino ad arrivare all’oggi in cui il pnrr si iscrive perfettamente in questa parabola.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/doppia-ripresa-nord-e-sud-f-festa-2021_12_02_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Dicembre 2021","2021-12-03 13:59:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","NORD E SUD: UNA STORIA A DUE VELOCITA’",1638539966,[111,112,113],"http://radioblackout.org/tag/economia/","http://radioblackout.org/tag/nord-e-sud/","http://radioblackout.org/tag/pnrr/",[115,19,116],"economia","pnrr",{"post_content":118},{"matched_tokens":119,"snippet":120,"value":121},[69],"È evidente che la famosa \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> assuma sin da subito una","La Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) ha presentato il rapporto del 2021 che riguarda la ripresa economica del territorio italiano nel primo periodo considerabile “post” pandemico. 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passata \"normalità\", proprio nei giorni in cui quasi 30 milioni di connazionali cominciano a riversarsi nelle località italiane più turistiche, abbiamo deciso di dare spazio ad un punto di vista meno celebrativo sul fenomeno sul turismo e sulle contraddizioni ambientali, economiche e sociali che esso comporta.\r\nIn compagnia di Alex Giuzio, giornalista specializzato in turismo, demanio marittimo, economia costiera e questioni ambientali, abbiamo presentato il dossier \"Contro il turismo\", al centro dell'ultimo numero de Gli Asini, e chiacchierato della necessità di portare avanti il dibattito sui danni provocati dall'attuale sistema turistico a natura, città ed esseri umani.\r\n\r\nBuon ascolto... soprattutto a chi non è in vacanza!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/turismo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","10 Luglio 2021","2021-07-10 15:36:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/lang-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" 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Strada spianata al Tav a alle rete 5G.\r\nE, per il futuro, \"semplificare l'applicazione del codice degli appalti ai progetti di natura infrastrutturale”.\r\n\r\n- La task force suggerisce di incentivare alcune università a \"specializzarsi nell'offrire lauree professionalizzanti\" in collaborazione e accordo con imprese, ordini professionali, associazioni imprenditoriali e sindacali, sotto la sorveglianza del Ministero dell'Università e Ricerca. Queste lauree avrebbero una gestione distinta e autonoma da quella dei tradizionali corsi di laurea.\r\nLe Università sarebbero al servizio delle esigenze delle imprese, che determinerebbero sia la definizione del curriculum di studio che la docenza.\r\n\r\n- Dulcis in fundo la proposta di aumentare la disponibilità di trattamenti psicoterapeutici con un investimento fino a cinque milioni di euro per sostenere le “famiglie” stressate dalla crisi, dalla mancanza di reddito, da fitto da pagare e dalle bollette scadute.\r\n\r\n- Nulla, o quasi, sulla sanità. 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Si urlava invasati ognuno dai suoi domiciliari: “Mai più come prima!”, il pool di manager ha detto a chiare lettere non solo che tutto sarà “come prima, più di prima!”, ma che sulla destinazione delle risorse non faranno prigionieri e se le spartiranno tra potenti lobbies che propongono bisogni per attribuirsi appalti: grandi opere e infrastrutture. Per un punto di vista dei Comitati di lotte contro infrastrutture, pipeline, privatizzazioni abbiamo sentito anche Augusto De Sanctis, che aggiunge alle altre nocività legate allo studio dei tecnocrati e alle loro proposte predatrici del territorio pure quelle dell'anticostituzionalità e dell'attenzione solo ai profitti di \"un capitalismo impazzito come una maionese uscita male che estremizza\", perché manca la contrapposizione della polis che non si mobilita contro un palese meccanismo collaudato che indica un itinerario, segna un percorso verso il turboliberismo applicato: il covidcapitalismo\r\n\r\nnocività e anticostituzionalità del Piano Colau\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020_06_11_DeSanctis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUtile al proposito anche il doppio intervento ospitato dalla testata on line \"La Bottega del Barbieri\"","9 Giugno 2020","2020-06-13 11:56:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/pov-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/pov-300x195.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/pov-300x195.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/pov.jpg 512w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Piano Colao. 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Per un punto di vista dei Comitati di lotte contro infrastrutture, pipeline, privatizzazioni abbiamo sentito anche Augusto De Sanctis, che aggiunge alle altre nocività legate allo studio dei tecnocrati e alle loro proposte predatrici del territorio pure quelle dell'anticostituzionalità e dell'attenzione solo ai profitti di \"un capitalismo impazzito come una maionese uscita male che estremizza\", perché manca la contrapposizione della polis che non si mobilita contro un palese meccanismo collaudato che indica un itinerario, segna un percorso verso il turboliberismo applicato: il covidcapitalismo\r\n\r\nnocività e anticostituzionalità del Piano Colau\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020_06_11_DeSanctis.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUtile al proposito anche il doppio intervento ospitato dalla testata on line \"La Bottega del Barbieri\"",[216],{"field":124,"matched_tokens":217,"snippet":213,"value":214},[69],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":130,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":220,"highlight":241,"highlights":246,"text_match":126,"text_match_info":249},{"cat_link":221,"category":222,"comment_count":46,"id":223,"is_sticky":46,"permalink":224,"post_author":49,"post_content":225,"post_date":226,"post_excerpt":52,"post_id":223,"post_modified":227,"post_thumbnail":228,"post_thumbnail_html":229,"post_title":230,"post_type":57,"sort_by_date":231,"tag_links":232,"tags":238},[43],[45],"35389","http://radioblackout.org/2016/04/francia-nuit-debout/","Dopo le ultime grandi manifestazioni del 31 marzo e 5 aprile, le vacanze scolastiche per gli studenti l'attesa per il movimento contro la Loi travail di El Khomri è concentrata sulle scadenze del 28 aprile, in cui i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale e il primo maggio.\r\n\r\nIn questo lungo interregno, ogni notte Republique a Parigi, come in tante altre piazze francesi, diventano il teatro di una presa di parola collettiva, di partecipazione “democratica”, che pare riprodurre le dinamiche di Occupy Wall Street e delle assemblee indignate spagnole.\r\n\r\nIl governo esita a mettere in campo una repressione più dura, ma impedisce che la piazza si trasformi in un accampamento permanente, obbligando ogni notte a smontare impianti di amplificazione e cucine.\r\nLe Nuit Debut in queste settimane sono state di fatto l'elemento di raccordo, il luogo pubblico di un movimento plurale, dove il lavoro e la loi travail non sempre è il fulcro.\r\nTante anime si intrecciano a Repubblique.\r\nSommariamente potremmo indicarne due.\r\nLa prima emerge dalla pratica dell'assemblearismo in quanto tale, dalla spinta partecipativa, che emerge dall'insofferenza verso un sistema politico, che non offre spazi di partecipazione reale, ma si configura come sistema di ricambio tra elite sostanzialmente interscambiabili.\r\nL'assemblea, le discussioni a tema, le commissioni si nutrono di se stesse. Sarà interessante vedere se questo laboratorio parigino avrà esiti diversi dall'approdo istituzionale che ha posto fine alle piazze indignate spagnole.\r\n\r\nRepubblique è stata anche il punto di approdo e ripartenza di una generazione di giovani liceali, acutamente consapevole di avere poche prospettive, che è scesa in piazza contro il nuovo codice del lavoro, ma esprime nei fatti una radicalità che va al di là della nuova legge per investire un intero sistema di relazioni sociali. I cortei selvaggi, gli attacchi alle banche, gli scontri con la polizia, materializzano un'insofferenza nei confronti del futuro che si profila per la gran parte di loro, che, sebbene non trovi sbocchi specifici, al di là di una generica spinta alla sottrazione all'esistente, risulta tuttavia incompatibile con le regole del gioco capitalista.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, redattore parigino di Collegamenti, animatore della trasmissione “Vive la sociale” di radio Frequence Plurielle.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n2016-04-26-niut.debout-gianni","26 Aprile 2016","2016-04-28 12:05:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/debout-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"145\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/debout-300x145.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/debout-300x145.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/debout-768x371.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/debout.jpg 965w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Sui 105.250, la trasmissione sul rapporto tra sport e il mondo in cui viviamo, con approfondimenti storici, interviste, voci da chi prova a costruire realtà sportive autogestite nella nostra città.\r\n\r\nDoppio podcast con le puntate del 03 e 17 Marzo.\r\n\r\n\r\n\r\nPrima puntata ricchissima a cura dell'Asd Aurora Vanchiglia. Nel podcast troverete:\r\n\r\n\r\n- Approfondimento e collegamento sulla sfida del Livorno popolare!\r\n- Esclusiva clamorosa di Radio Blackout: l'ex premier Giuseppe \"Beppi\" Conte interverrà in diretta.\r\n\r\n\r\n- Dopo il tentativo della squadra femminile al PreCampionato del Cus anche quella maschile tornerà a calcare i campi? 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Invece di ridurre le “classi pollaio”, come affermato pubblicamente, il Governo, tramite gli Ambiti Territoriali Provinciali (gli ex Provveditorati) sta comunicando in questi giorni che salteranno molte prime classi della scuola secondaria di I e II grado e molte terze classi nella secondaria di II grado.\r\n\r\nIn queste condizioni, è penalizzato il percorso didattico-educativo e non è garantito nessun “distanziamento”.\r\n\r\n\r\n\r\nIn sostanza, invece di consentire la ripartenza della didattica in presenza a settembre con aule meno affollate, il Ministero preferisce approfittare dell’occasione per ridurre classi e organici e, nel frattempo, carica su docenti e ATA tutte le difficoltà legate al recupero delle attività che in quest’anno scolastico non si sono potute svolgere per effetto dell’attuale sospensione\r\n\r\nPiuttosto che pensare soltanto a finanziare DaD e attrezzature digitali, costringendo docenti e famiglie a supplire a quanto il Ministero non vuole fare, sono necessari:\r\n\r\nla riduzione del numero di alunni/e per classe\r\n\r\nun incremento conseguente dell’organico docente (immissione in ruolo dal primo settembre 2020 di tutti i “precari” con 3 anni di lavoro) e ATA;\r\n\r\ninterventi urgenti edilizia scolastica con stanziamenti consistenti (almeno un punto di PIL in più destinato alla scuola), per acquisire, adeguare e attrezzare classi, palestre, laboratori, spazi aperti;\r\n\r\nun ripensamento non solo dell’architettura scolastica ma anche degli spazi urbani a misura di bambini/e, ragazzi/e;\r\n\r\nun rovesciamento delle politiche degli ultimi trent’anni di dimensionamento e accorpamento degli istituti: con un ripristino delle “scuole di prossimità” (così come è necessario ripristinare una sanità di prossimità);\r\n\r\ninterventi incisivi di welfare studentesco: trasporti e libri di testo gratuiti, per tutti gli ordini e gradi di scuola, bonus studio, interventi previdenziali per genitori.\r\n\r\nIl diritto all’istruzione, non può diventare un fatto privato, insieme con studenti e genitori, i Cobas mettono al centro la difesa della scuola pubblica statale, in tante situazioni unico presidio di partecipazione e democrazia.\r\n\r\nBASTA PROPAGANDA. LA SCUOLA, COME LA SANITÀ, DOPO ANNI DI TAGLI MILIARDARI, HA BISOGNO DI UN FINANZIAMENTO STRAORDINARIO\r\n\r\nRIAPRIAMO la scuola in piazza!\r\n\r\nRiapriamo le piazze alla SCUOLA!\r\n\r\nBuon Ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/F_m_02_06_Cobas-scuola.mp3\"][/audio]","4 Giugno 2020","2020-06-04 12:27:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/altra-200x110.jpg","LA SCUOLA È UN’ALTRA COSA : frittura mista",1591273622,[],[],{"post_content":346},{"matched_tokens":347,"snippet":348,"value":349},[69],"sostanza, invece di consentire la \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> della didattica in presenza a","Durante la puntata del 02-06-2020 abbiamo analizzato la tanto attesa ripresa della scuola attraverso l'aiuto di Pino Iaria COBAS scuola Torino:\r\nBASTA CON LA DIDATTICA A DISTANZA, LA SCUOLA È UN’ALTRA COSA, A SETTEMBRE TUTTE/I IN CLASSE IN SICUREZZA.\r\n\r\nPRESIDIO IN PIAZZA CASTELLO SOTTO LA PREFETTURA\r\n\r\nSABATO 6 GIUGNO ALLE ORE 17\r\n\r\nNel corso degli anni, abbiamo assistito a un costante incremento del numero di alunne/i per classe, che oggi, sulla base delle norme esistenti potrebbero arrivare fino a 30 e oltre. Invece di ridurre le “classi pollaio”, come affermato pubblicamente, il Governo, tramite gli Ambiti Territoriali Provinciali (gli ex Provveditorati) sta comunicando in questi giorni che salteranno molte prime classi della scuola secondaria di I e II grado e molte terze classi nella secondaria di II grado.\r\n\r\nIn queste condizioni, è penalizzato il percorso didattico-educativo e non è garantito nessun “distanziamento”.\r\n\r\n\r\n\r\nIn sostanza, invece di consentire la \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> della didattica in presenza a settembre con aule meno affollate, il Ministero preferisce approfittare dell’occasione per ridurre classi e organici e, nel frattempo, carica su docenti e ATA tutte le difficoltà legate al recupero delle attività che in quest’anno scolastico non si sono potute svolgere per effetto dell’attuale sospensione\r\n\r\nPiuttosto che pensare soltanto a finanziare DaD e attrezzature digitali, costringendo docenti e famiglie a supplire a quanto il Ministero non vuole fare, sono necessari:\r\n\r\nla riduzione del numero di alunni/e per classe\r\n\r\nun incremento conseguente dell’organico docente (immissione in ruolo dal primo settembre 2020 di tutti i “precari” con 3 anni di lavoro) e ATA;\r\n\r\ninterventi urgenti edilizia scolastica con stanziamenti consistenti (almeno un punto di PIL in più destinato alla scuola), per acquisire, adeguare e attrezzare classi, palestre, laboratori, spazi aperti;\r\n\r\nun ripensamento non solo dell’architettura scolastica ma anche degli spazi urbani a misura di bambini/e, ragazzi/e;\r\n\r\nun rovesciamento delle politiche degli ultimi trent’anni di dimensionamento e accorpamento degli istituti: con un ripristino delle “scuole di prossimità” (così come è necessario ripristinare una sanità di prossimità);\r\n\r\ninterventi incisivi di welfare studentesco: trasporti e libri di testo gratuiti, per tutti gli ordini e gradi di scuola, bonus studio, interventi previdenziali per genitori.\r\n\r\nIl diritto all’istruzione, non può diventare un fatto privato, insieme con studenti e genitori, i Cobas mettono al centro la difesa della scuola pubblica statale, in tante situazioni unico presidio di partecipazione e democrazia.\r\n\r\nBASTA PROPAGANDA. LA SCUOLA, COME LA SANITÀ, DOPO ANNI DI TAGLI MILIARDARI, HA BISOGNO DI UN FINANZIAMENTO STRAORDINARIO\r\n\r\nRIAPRIAMO la scuola in piazza!\r\n\r\nRiapriamo le piazze alla SCUOLA!\r\n\r\nBuon Ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/F_m_02_06_Cobas-scuola.mp3\"][/audio]",[351],{"field":124,"matched_tokens":352,"snippet":348,"value":349},[69],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":130,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":355,"highlight":369,"highlights":374,"text_match":126,"text_match_info":377},{"comment_count":46,"id":356,"is_sticky":46,"permalink":357,"podcastfilter":358,"post_author":359,"post_content":360,"post_date":361,"post_excerpt":52,"post_id":356,"post_modified":362,"post_thumbnail":363,"post_title":364,"post_type":295,"sort_by_date":365,"tag_links":366,"tags":368},"60401","http://radioblackout.org/podcast/una-crisi-non-come-le-altre-voci-dallantropocene-23-11-05-20/",[261],"antropocenici"," \r\n\r\nLa fretta della ripartenza - per andare verso dove ? - sembrerebbe aver già sepolto timori e tremori della prima ora quando, con speranza mista a inquietudine, si assisteva alla formulazione massificata di domande sul senso ultimo del vivere e produrre in questa società. C'è stato, forse per un breve attimo - ma siamo convinti che la partita non sia affatto chiusa -, l'approssimarsi di molti e molte ad un'esperienza critica radicale e inquietante sul modello di vita e sviluppo in cui siamo ingabbiati.\r\n\r\nOggi che la Fase Due è compiutamente dispiegata e già si pensa ad una Fase Tre di più completa e diffusa \"riapertura\", gli occhi sono tutti puntati sulla dimensione economica della crisi che l'irruzione mondiale della pandemia ha provocato. Ci sembra però che il blocco mondiale (parziale certo) della Produzione abbia fatto intravedere cosa ci sia non solo sotto ma anche aldilà della pretesa legge del valore di scambio. Per questo la natura di questa crisi non può essere ridotta al solo piano economico ma deve interrogare qualcosa di più profondo ed essenziale.\r\n\r\nA partire da un testo apparso nel mese scorso - L'uomo non è buono: il Coronavirus, il Capitale, lo Stato, le mucche e noi - abbiamo fatto due chiacchiere con Franco Piperno, mettendo a critica lo specialismo dei saperi e l'economicismo di tante analisi, per chiedersi infine cosa può l'individuo sociale di marxiana memoria oggi.\r\n\r\nAbbiamo quindi letto alcuni estratti da un recente articolo di Adam Tooze, apparso qualche giorno fa sul The Guardian ('We are living through the first economic crisis of the Anthropocene'), per proporre infine la seconda puntata della Storia del Servizio Sanitario Nazionale con Maurizio Pincetti, dall'edificazione alla regionalizzazione, alla pandemia.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/voci_23a.mp3\"][/audio]","12 Maggio 2020","2020-05-12 19:03:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/lentratadicristoabruxelles1-200x110.jpg","UNA CRISI NON COME LE ALTRE – VOCI DALL’ANTROPOCENE #23 – 11/05/20",1589310195,[367],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[272],{"post_content":370},{"matched_tokens":371,"snippet":372,"value":373},[69],"nbsp;\r\n\r\nLa fretta della \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> - per andare verso dove ? - sembrerebbe"," \r\n\r\nLa fretta della \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> - per andare verso dove ? - sembrerebbe aver già sepolto timori e tremori della prima ora quando, con speranza mista a inquietudine, si assisteva alla formulazione massificata di domande sul senso ultimo del vivere e produrre in questa società. C'è stato, forse per un breve attimo - ma siamo convinti che la partita non sia affatto chiusa -, l'approssimarsi di molti e molte ad un'esperienza critica radicale e inquietante sul modello di vita e sviluppo in cui siamo ingabbiati.\r\n\r\nOggi che la Fase Due è compiutamente dispiegata e già si pensa ad una Fase Tre di più completa e diffusa \"riapertura\", gli occhi sono tutti puntati sulla dimensione economica della crisi che l'irruzione mondiale della pandemia ha provocato. Ci sembra però che il blocco mondiale (parziale certo) della Produzione abbia fatto intravedere cosa ci sia non solo sotto ma anche aldilà della pretesa legge del valore di scambio. Per questo la natura di questa crisi non può essere ridotta al solo piano economico ma deve interrogare qualcosa di più profondo ed essenziale.\r\n\r\nA partire da un testo apparso nel mese scorso - L'uomo non è buono: il Coronavirus, il Capitale, lo Stato, le mucche e noi - abbiamo fatto due chiacchiere con Franco Piperno, mettendo a critica lo specialismo dei saperi e l'economicismo di tante analisi, per chiedersi infine cosa può l'individuo sociale di marxiana memoria oggi.\r\n\r\nAbbiamo quindi letto alcuni estratti da un recente articolo di Adam Tooze, apparso qualche giorno fa sul The Guardian ('We are living through the first economic crisis of the Anthropocene'), per proporre infine la seconda puntata della Storia del Servizio Sanitario Nazionale con Maurizio Pincetti, dall'edificazione alla regionalizzazione, alla pandemia.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/voci_23a.mp3\"][/audio]",[375],{"field":124,"matched_tokens":376,"snippet":372,"value":373},[69],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":130,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":379,"highlight":391,"highlights":396,"text_match":126,"text_match_info":399},{"comment_count":46,"id":380,"is_sticky":46,"permalink":381,"podcastfilter":382,"post_author":359,"post_content":383,"post_date":384,"post_excerpt":52,"post_id":380,"post_modified":385,"post_thumbnail":386,"post_title":387,"post_type":295,"sort_by_date":388,"tag_links":389,"tags":390},"59936","http://radioblackout.org/podcast/verso-nuovi-disastri-voci-dallantropocene-21-27-04-20/",[261],"L'agognata ripartenza è alle porte. I fautori del libero mercato costi-quel-che-costi premono per far ripartire un'economia già moribonda, messa a dura prova dall'irrompere del cigno nero Coronavirus. Le speranze in una qualche forma di ripensamento su un modello di sviluppo catastrofico, responsabile del disastro in cui è oggi costretta la popolazione del pianeta, si scontra con la dura realtà del Money First.\r\n\r\nIL DISASTRO PIEMONTESE - Con Chiara Rivetti dell'Anaao-Assomed, principale sindacato dei medici ospedalieri italiani commentiamo i preoccupanti sviluppi della situazione sul nostro territorio a partire dalla dura presa di posizione del sindacato di categoria (FASE due: siamo sicuri?)\r\n\r\nBACK IN THE USA! - Con l'americanista Bruno Cartosio, torniamo negli stati uniti di Trump e delle manifestazioni contro il lockdown e per la riapertura delle attività economiche, mentre il tasso di mortalità della città di New York gareggia con la Lombardia per il titolo di territorio a più alta mortalità per Covid-19. Tra darwinismo sociale e un negazionismo aggiornato ai tempi del Covid, l'Alt Right prepara la sua campagna elettorale, non disdegnando di sputare su quegli operatori sanitari che una società ferita celebra come moderni eroi.\r\n\r\nSARS-COV-2 E PARTICOLATO ATMOSFERICO - Due diversi studi, uno della Sima (Società Italiana per la Medicina Ambientale) in collaborazione con le Università di Bari, Bologna e Trieste e uno della Harvard University, mettono in relazione l'alta mortalità e morbilità del Corona virus con i territori ad alta densità di Particolato atmosferico, in particolare le PM2.5 ( le polveri di dimensione inferiore a 2.5 µm). Proponiamo un estratto di un audio intervista a Alessandro Miani, presidente della Sima e la lettura di alcuni passaggi dell'intervista realizzata dal Manifesto con Francesca Dominici, che dell’Harvard Data Science è co-direttrice, condite da alcune nostre considerazioni.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/voci_21a.mp3\"][/audio]","28 Aprile 2020","2020-04-28 20:01:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/http___com.ft_.imagepublish.upp-prod-eu.s3.amazonaws-200x110.jpg","Verso nuovi disastri – VOCI DALL’ANTROPOCENE #21 – 27/04/20",1588104115,[367],[272],{"post_content":392},{"matched_tokens":393,"snippet":394,"value":395},[69],"L'agognata \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> è alle porte. I fautori","L'agognata \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> è alle porte. I fautori del libero mercato costi-quel-che-costi premono per far ripartire un'economia già moribonda, messa a dura prova dall'irrompere del cigno nero Coronavirus. 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È il caso della formazione neonazista greca Xrisi Argi, che dalle briciole percentuali del 2009 nell’ultimo anno è passata al 7,5% di consensi elettorali, assicurandosi una discreta pattuglia di parlamentari. In Italia, alcuni fascisti in cerca di autore, nonostante la chiara impronta nazionalista tipica delle destre del sangue e della terra, hanno deciso di dar vita ad una versione italiana di Alba Dorata.\r\nTroppo presto per sapere se si tratti di un’operazione di breve durata o di un investimento pubblicitario riuscito.\r\nSe in Grecia la violenza della crisi ha consentito alla propaganda d’odio nazionalista dei fascisti di fare breccia, in Italia, dopo decenni di violente campagne contro immigrati e rom, il fronte della guerra tra poveri non pare essersi allargato per la crisi.\r\nD’altra parte la retorica dell’immigrato che sottrae posti di lavoro all’italiano si infrange di fronte alla constatazione che gli immigrati nel nostro paese sono stati tra le prime vittime della crisi. Negli ultimi due anni c’è stato un arresto dei flussi migratori e, in alcuni casi, persino una ripartenza verso paesi più ricchi e stabili dell’Italia.\r\nIn Grecia, al di là della retorica antisistema, i fascisti hanno solidi appoggi nelle chiesa ortodossa e in settori dell’imprenditoria, che finanziano le iniziative di welfare sostitutivo messe in atto della compagine di Alba Dorata. I fascisti hanno due volti. Il volto feroce delle aggressioni, non di rado mortali, nei confronti degli immigrati, degli attacchi a botteghe e quartieri di immigrati e il volto caritatevole di chi porta soccorso ai propri connazionali in difficoltà.\r\nIl nazionalismo diviene il collante che consente una narrazione antisistema, contro le banche, il capitale estero, l’Unione Europea, la vorace Germania.\r\nNel nostro paese, al di là delle sigle, la destra populista, contro il capitale finanziario, l’usura, il signoraggio sta divenendo egemone nel quadro delle formazioni neofasciste e neonaziste. Meno appeal ha la destra ultracattolica, ideologica rappresentata da Forza Nuova, oggi sicuramente minoritaria rispetto a Casa Pound. Intendiamoci. Anche la destra populista si schiera contro la libertà individuale, ma lo fa con maggiore accortezza. Meglio affondare i colpi contro il riconoscimento delle coppie omossessuali, che insistere su temi come la contraccezione, il divorzio o l’aborto, sui quali la possibilità di permeare il corpo sociale è decisamente minore.\r\nIn questo difficile passaggio elettorale molto dipenderà dalla scelta definitiva di Berlusconi di candidarsi. Il cavaliere ha per anni rappresentato una sorta di nuovo duce: se manterrà salda la decisione di scendere in campo, è probabile che i voti dell’estrema destra convergano ancora su di lui; se dovesse fare un passo indietro, probabilmente potrebbe aprirsi uno scenario più fluido, con possibili candidature autonome delle formazioni neofasciste.\r\nAnarres ne ha parlato con Pietro Stara, autore de “La Comunità escludente”.\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/2012-12-14-stara-fascisti.mp3|titles=2012 12 14 stara fascisti]\r\nScarica l’audio","14 Dicembre 2012","2018-10-17 23:00:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/alba-dorata-8-200x110.jpg","Nuove destre, vecchi fascismi",1355518053,[412,413,414,415],"http://radioblackout.org/tag/alba-dorata/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/fascisti/","http://radioblackout.org/tag/populismo/",[280,276,274,278],{"post_content":418},{"matched_tokens":419,"snippet":420,"value":421},[69],"in alcuni casi, persino una \u003Cmark>ripartenza\u003C/mark> verso paesi più ricchi e","Quando un brand funziona, diventa appetibile per tutti. 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