","Categorie di pensiero cinese per capire Xi Jingping","post",1508584772,[55,56,57],"http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/xi-jingping/","http://radioblackout.org/tag/xix-congresso-del-pcc/",[14,24,28],{"post_content":60},{"matched_tokens":61,"snippet":63,"value":64},[62],"ripudio","la fine del secondo mandato; \u003Cmark>ripudio\u003C/mark> dei metodi democratici, considerandoli limitati","Il collettivo che regge le sorti della Cina si è presentato sul palco del XIX congresso del Partito, mostrando differenti gradi carismatici, anche conferiti dall'età dei convenuti che rappresentano la tradizionale volontà di transizioni lunghe che avvengono senza precipitare gli eventi. La stampa occidentale sembra affascinata dalla politica cinese e dalla sua dirigenza, ammaliata dalla Via della Seta o dalle opere faraoniche come la megalopoli da 30 milioni di abitanti da far sorgere nel sud del paese; ammirata dei successi conseguiti continua a ribadire con invidia che «La Cina quel che promette mantiene», in cui però sembrano prevalere gli echi di minaccia. Il primus inter pares, che ha acquisito ancora più potere gestendolo in questi anni è Xi Jingping, dal cui discorso iniziale di tre ore e mezza emergono già alcuni dati in prospettiva futura in due fasi, fino al 2035 la prima e la seconda guarda al 2050: innovazione tecnologica; svolta ecologista (il più difficile degli obiettivi, perché collide con il modello di sviluppo, che si attesta ancora sul 6,8% del pil per la grande presenza di industrie); espansione della classe media e sviluppo di consumi interni; maggiore apertura al mondo, per riportare la Cina a quel ruolo globale che gli compete; ottenere un ruolo di preminenza sullo scacchiere internazionale e dunque aggressività e ulteriore penetrazione nel mercato globale.\r\n\r\nAndrea Pira ci riferisce che la parola più ricorrente e significativa del discorso è stata \"Potenza\": la caratteristica che deve assumere la Cina.\r\n\r\nIn tutto questo il potere di Xi continuerà a privilegiare la lotta populista alla corruzione anche per epurare e selezionare dirigenti fedeli alla sua linea, e pure per prepararsi la possibilità di controllare il paese anche dopo la fine del secondo mandato; \u003Cmark>ripudio\u003C/mark> dei metodi democratici, considerandoli limitati (l'apparato cinese aveva retto meglio la crisi del 2008, dimostrazione di una migliore preformatività agli occhi cinesi) e in ogni caso espressione di un populismo dell'oligarchia del capitale (dimostrando che il sistema cinese è più efficiente, regge di più ed evita sconquassi). D'altra parte nel Pcc sono comprese molteplici idee politiche che rappresentano grosso modo le posizioni corrispondenti comprese nei parlamenti occidentali; il dissenso è perseguito anche all'estero, sparizioni temporanee o meno avvengono frequentemente, qualsiasi critica viene fiaccata per quanto flebile possa essere. E la potenza economica cinese consente al regime di mettere la sordina a proteste di altri paesi.\r\n\r\nAndrea ci espone nel dettaglio la situazione, con dovizia di particolari e ritratti di protagonisti che collegano idee, istituzioni, pensieri, progetti politici economici e sociali attuali e con riferimenti alla storia recente della Repubblica popolare cinese e alla tradizione marxista asiatica che ha sviluppato forti componenti nazionaliste, sforzandosi di esporre l'ottica cinese e di interpretare i 4 pilastri del pensiero di Xi:\r\n\r\nXIX congresso del Pcc",[66],{"field":67,"matched_tokens":68,"snippet":63,"value":64},"post_content",[62],578730123365187700,{"best_field_score":71,"best_field_weight":72,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":41,"score":73,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":41},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":75,"highlight":95,"highlights":100,"text_match":69,"text_match_info":103},{"cat_link":76,"category":77,"comment_count":41,"id":78,"is_sticky":41,"permalink":79,"post_author":44,"post_content":80,"post_date":81,"post_excerpt":47,"post_id":78,"post_modified":82,"post_thumbnail":83,"post_thumbnail_html":84,"post_title":85,"post_type":52,"sort_by_date":86,"tag_links":87,"tags":94},[38],[40],"41640","http://radioblackout.org/2017/04/venezuela-in-fiamme/","Precipita nel sangue la crisi politica che sta attraversando il Venezuela, dove sono almeno 30 i morti dopo tre settimane di proteste contro il governo, il quale nel frattempo ha annunciato di voler avviare le pratiche per ritirarsi dall'Organizzazione degli Stati Americani (OSA). Solo pochi giorni prima del 15° anniversario del colpo di stato contro Chavez (11-13 aprile 2002), quelli che lo attuarono hanno cominciato a gridare contro un presunto “auto golpe” dell'attuale presidente Maduro. Mentre le proteste del 2014 erano una reazione a disordini violenti capeggiati dal movimento studentesco di destra del paese, quelle di quest’anno sono cominciate dopo che la Corte Suprema di Giustizia (TJS) ha emesso una sentenza che assegnava alla Corte poteri temporanei di assumere le funzioni legislative dell’Assemblea Nazionale. Il parlamento venezuelano veniva infatti dichiarato colpevole di “oltraggio alla Corte” per più di sei mesi, dopo che l’opposizione si era rifiutata di rifiutata di far dimettere tre dei suoi parlamentari sotto inchiesta per brogli elettorali. La sentenza è stata revocata quasi immediatamente, mentre le destre reazionarie denunciavano una “rottura dell’ordine costituzionale”. Le proteste di piazza, oggi animate principalmente da giovani, sono state un’occasione da non perdere per le opposizioni, che stavano subendo un costante calo di popolarità dopo un anno intero di sperpero della propria maggioranza legislativa in parlamento. Di fronte alle manifestazioni, Maduro ha ordinato all’Esercito di marciare \"in difesa della morale\" e in \"ripudio dei traditori della patria\". I militari negli ultimi 20 anni hanno sempre avuto un ruolo centrale in Venezuela, ma oggi più che di un governo \"civico-militare\", c'è chi parla di governo \"militare-civico\".\r\n\r\n \r\n\r\nAd aggravare la situazione c'è naturalmente la crisi economica che da tempo sta affliggendo uno Stato oggi a rischio default, il cui modello di accumulazione è totalmente basato sullo sfruttamento ed esportazione di prodotti petroliferi, di cui non può controllare il prezzo. Di fronte alle forti limitazioni delle riserve di valuta forte e dei proventi del greggio, il governo ha dato priorità al pagamento del debito estero rispetto alle importazioni, che sono state pesantemente tagliate, aggravando così la scarsità di beni nel paese e, conseguentemente, la fame. Allo stesso tempo, per pagare per il bilancio dello Stato, che opera con un deficit pari al 15-20% del PIL, si è fatto ricorso a una politica che stampa nuova moneta, cosa che a sua volta ha portato alla iperinflazione. Come evolverà la crisi in Venezuela sembra dipendere dalle dinamiche interne al potere, in termini di controllo delle forze armate e di egemonizzazione delle mobilitazioni di massa per le strade, mentre le realtà sociali antagoniste auto-organizzate appaiono oggi più che mai frammentate e indebolite. Se al momento non sembra che l’opposizione reazionaria abbia la forza di rovesciare lo Stato, è più che evidente il declino del bolivarismo di facciata di Maduro, che nel frattempo ha annunciato ulteriori concessioni ai capitalisti nazionali ed esteri.\r\n\r\n \r\n\r\nCon l'intento di evitare fallaci appiattimenti tanto sul Madurismo capitalista quanto sulle proteste di piazza chiaramente attraversate da spinte reazionarie, questa mattina abbiamo raggiunto il giornalista e scrittore Alfredo Somoza, profondo conoscitore della realtà latino-americana:\r\n\r\nSomosaVenezuola","28 Aprile 2017","2017-05-02 20:11:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/TPYDEPN46932-kVP-U11002462636192VrB-1024x576@LaStampa.it_-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/TPYDEPN46932-kVP-U11002462636192VrB-1024x576@LaStampa.it_-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/TPYDEPN46932-kVP-U11002462636192VrB-1024x576@LaStampa.it_-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/TPYDEPN46932-kVP-U11002462636192VrB-1024x576@LaStampa.it_-768x433.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/TPYDEPN46932-kVP-U11002462636192VrB-1024x576@LaStampa.it_.jpg 998w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Venezuela in fiamme: il sanguinoso declino del bolivarismo di facciata",1493382114,[88,89,90,91,92,93],"http://radioblackout.org/tag/bolivarismo/","http://radioblackout.org/tag/chavez/","http://radioblackout.org/tag/maduro/","http://radioblackout.org/tag/osa/","http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/venezuela/",[26,18,16,12,20,22],{"post_content":96},{"matched_tokens":97,"snippet":98,"value":99},[62],"difesa della morale\" e in \"\u003Cmark>ripudio\u003C/mark> dei traditori della patria\". I","Precipita nel sangue la crisi politica che sta attraversando il Venezuela, dove sono almeno 30 i morti dopo tre settimane di proteste contro il governo, il quale nel frattempo ha annunciato di voler avviare le pratiche per ritirarsi dall'Organizzazione degli Stati Americani (OSA). Solo pochi giorni prima del 15° anniversario del colpo di stato contro Chavez (11-13 aprile 2002), quelli che lo attuarono hanno cominciato a gridare contro un presunto “auto golpe” dell'attuale presidente Maduro. Mentre le proteste del 2014 erano una reazione a disordini violenti capeggiati dal movimento studentesco di destra del paese, quelle di quest’anno sono cominciate dopo che la Corte Suprema di Giustizia (TJS) ha emesso una sentenza che assegnava alla Corte poteri temporanei di assumere le funzioni legislative dell’Assemblea Nazionale. 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Infatti a pochi giorni dal voto per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro portuale, gli unici risultati della consultazione sul testo da portare al tavolo della trattativa, rispetto ai quali si ha completa trasparenza, sono quelli di Genova; con un’affluenza del 77%, il 68% dei lavoratori ha bocciato la bozza presentata dai sindacati confederali. Eppure, a poche ore dalla prima storica stroncatura di una proposta di rinnovo da parte del\r\nprincipale porto italiano, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti comunicano l’esito positivo della consultazione a livello nazionale con una “larga maggioranza di sì”. I lavoratori portuali genovesi non ci stanno e convocano subito un’assemblea coordinata dal sindacato di base Usb Mare e Porti, a cui hanno partecipato diversi delegati degli stessi sindacati confederali, in larga parte contrari, a livello locale, alla proposta siglata dai loro dirigenti nazionali... 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Oltre alle più che legittime preoccupazioni dell'RSU legate all' illegalità della situazione e soprattutto alla pericolosità potenziale comportata dal far maneggiare materiale bellico a chi non è formato per farlo, spunta anche una questione morale di chi, conoscendo quali e quante guerre ci sono in corso, non ha intenzione di essere complice della morte di altre persone. Dall'estate fino all'autunno di quest anno la notizia ha iniziato a circolare sempre di più, grazie anche alle mobilitazioni messe in campo da USB con altre realtà antimilitariste del territorio, la GDA Handling ha prima emesso un provvedimento disciplinare nei confronti di Luigi e poi, proprio qualche giorno fa, gli è arrivata anche una sospensione dal servizio di sei giorni. 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Il carico viene trasbordato in modo efficiente dalla nave alla nave e viceversa, sotto gli occhi vigili delle motovedette dei Carabinieri. A chi chiedeva settimane or sono notizia del trasporto di armi sul territorio pisano è stato risposto menzionando il codice penale italiano che vieta la diffusione di notizie riservate per la sicurezza nazionale e condanna con anni di carcere chi le diffonda o ne sia semplicemente a conoscenza.\r\nNessuna richiesta di chiarimenti sul trasporto di armi Usa, o Nato, sui nostri territori, potrà essere accolta per la sicurezza nazionale nel nome della quale i cittadini devono arrendersi alla ineluttabilità della guerra. Sudditi e non cittadini in un paese la cui Costituzione in teoria parla ancora di ripudio della guerra. Dopo sei anni di lavori, con la partecipazione attiva degli Enti locali, la base di Camp Darby sul territorio tra Pisa e Livorno vede completati i lavori che permetteranno il trasporto di armi via acqua e via ferrovia anche in dispregio di un ordine del giorno di venti anni fa con il quale il Consiglio Comunale di Pisa richiedeva un uso civile e non militare della macchia mediterranea tra i due comuni. 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Quello che i confederali stanno facendo passare è che a nord i lavorator* hanno votato no e a sud hanno votato \"hanno costruito un falso!\" José ci ha aggiornato anche sulle posizioni dei portuali del CALP rispetto al DDL 1660 ed al boicottaggio delle navi che si pratica nei porti verso il trasportano armi anche ad Israele..\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_05_11_Jose-CALP-Genova-su-CCNL-e-lotte-in-corso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento lo abbiamo affrontato in compagnia di Luigi Borrelli, RSU/RLS USB all'aeroporto Gabriele D'Annunzio di Montichiari, sito in provincia di Brescia. Sia come semplice lavoratore, ma in particolare come responsabile della sicurezza, aveva più volte denunciato pubblicamente che lui e i suoi colleghi hanno dovuto movimentare materiale bellico seppure operanti in un aeroporto commerciale. Oltre alle più che legittime preoccupazioni dell'RSU legate all' illegalità della situazione e soprattutto alla pericolosità potenziale comportata dal far maneggiare materiale bellico a chi non è formato per farlo, spunta anche una questione morale di chi, conoscendo quali e quante guerre ci sono in corso, non ha intenzione di essere complice della morte di altre persone. Dall'estate fino all'autunno di quest anno la notizia ha iniziato a circolare sempre di più, grazie anche alle mobilitazioni messe in campo da USB con altre realtà antimilitariste del territorio, la GDA Handling ha prima emesso un provvedimento disciplinare nei confronti di Luigi e poi, proprio qualche giorno fa, gli è arrivata anche una sospensione dal servizio di sei giorni. Nonostante tutto ci assicura ai microfoni, che questo non servirà a fermare lui e i suoi colleghi in questa lotta, che sta iniziando sul piano vertenziale ma non solo.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_05_11_Luigi-Borrelli-USB-aeroporto-Montichiari-su-utilizzo-militare-di-un-aeroporto-commerciale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia Di Federico Giusti della redazione del blog delegati-lavoratori-indipendenti-pisa sul potenziamento dell'area dei Navicelli, a Pisa, ai fini di guerra ossia il trasporto di armi via acqua dalla base Usa di Camp Darby che è la più grande base militare logistica fuori dagli Stati Uniti. In un comunicato del Comitato No Camp Darby si legge: ...\"È l'unico luogo in Italia in cui è possibile gestire quantità illimitate di esplosivo. Il carico viene trasbordato in modo efficiente dalla nave alla nave e viceversa, sotto gli occhi vigili delle motovedette dei Carabinieri. A chi chiedeva settimane or sono notizia del trasporto di armi sul territorio pisano è stato risposto menzionando il codice penale italiano che vieta la diffusione di notizie riservate per la sicurezza nazionale e condanna con anni di carcere chi le diffonda o ne sia semplicemente a conoscenza.\r\nNessuna richiesta di chiarimenti sul trasporto di armi Usa, o Nato, sui nostri territori, potrà essere accolta per la sicurezza nazionale nel nome della quale i cittadini devono arrendersi alla ineluttabilità della guerra. Sudditi e non cittadini in un paese la cui Costituzione in teoria parla ancora di \u003Cmark>ripudio\u003C/mark> della guerra. Dopo sei anni di lavori, con la partecipazione attiva degli Enti locali, la base di Camp Darby sul territorio tra Pisa e Livorno vede completati i lavori che permetteranno il trasporto di armi via acqua e via ferrovia anche in dispregio di un ordine del giorno di venti anni fa con il quale il Consiglio Comunale di Pisa richiedeva un uso civile e non militare della macchia mediterranea tra i due comuni. E in un momento storico in cui crescono le spese militari e il ricorso alla guerra viene considerato nevralgico per gli interessi nazionali e internazionali, questa situazione suona come campanello di allarme, i processi di militarizzazione dei territori e il loro uso a fini di guerra è ormai una realtà e per chi vi si opporrà si spalancheranno le porte del carcere come previsto anche dal ddl 1660 in corso di discussione al Senato.\" Con Federico abbiamo approfondito anche sui contenuti dell'articolo del blog\r\nhttps://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2024/11/contro-leconomia-di-guerra.html?m=1\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/F_m_05_11_Federico-Giusti-blogger-su-potenziamento-area-dei-Navicelli-a-Pisa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[214],{"field":67,"matched_tokens":215,"snippet":211,"value":212},[62],{"best_field_score":71,"best_field_weight":72,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":41,"score":73,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":41},6693,{"collection_name":150,"first_q":62,"per_page":106,"q":62},4,{"title":221,"slug":222,"exerpt":223,"link":224,"featured_media":225,"slot":226},"Happy Hour","happy-hour","Pillole sintetiche dal mondo-guerra. 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