","Ucraina. Verso una nuova fase?","post",1668533693,[55,56,57,58,59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/xi/","http://radioblackout.org/tag/biden/","http://radioblackout.org/tag/putin/","http://radioblackout.org/tag/ritiro-da-kherson/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/sanzioni/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/","http://radioblackout.org/tag/zelenscky/",[15,19,17,29,21,25,23,27],{"post_content":65,"tags":72},{"matched_tokens":66,"snippet":70,"value":71},[67,67,68,69],"da","Kherson","ritiro","sino al punto \u003Cmark>da\u003C/mark> ritirarsi \u003Cmark>da\u003C/mark> \u003Cmark>Kherson\u003C/mark>, conquistata nel marzo di quest’anno. Questo \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> è probabilmente frutto di un","La guerra in Ucraina potrebbe aver preso una piega molto diversa \u003Cmark>da\u003C/mark> quella degli ultimi mesi. Dopo l’attentato al ponte che collega la Crimea alla Russia sono scattati ampi bombardamenti sulla capitale e le altre città dell’ovest che \u003Cmark>da\u003C/mark> lungo tempo non erano più sotto attacco diretto. Questa mossa di Mosca ha certamente messo in difficoltà il governo Zelesky, sottoposto a pressione persino \u003Cmark>da\u003C/mark> Biden che spinge per i l’avvio di negoziati.\r\nLa Russia non riesce vincere la guerra di terra sino al punto \u003Cmark>da\u003C/mark> ritirarsi \u003Cmark>da\u003C/mark> \u003Cmark>Kherson\u003C/mark>, conquistata nel marzo di quest’anno. Questo \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> è probabilmente frutto di un accordo non dichiarato tra le due parti. Non si spiegherebbe in altro modo la tranquillità con cui Zelensky è arrivato nella città il giorno successivo l’abbandono delle truppe di occupazione, senza temere un bombardamento russo. Non si spiegherebbe neppure il tranquillo \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> garantito dall’esercito ucraino alle truppe di Mosca. Truppe che, non dimentichiamolo, sono per un buon 60% costituite \u003Cmark>da\u003C/mark> popolazioni provenienti dalla periferia dell’impero russo, di altra etnia e religione, fatto che spiega le violenze nei confronti della popolazione ucraina, in buona parte russofona, nelle zone occupate durante l’avanzata.\r\nLa Russia a febbraio probabilmente contava su una guerra lampo condotta, sul terreno, \u003Cmark>da\u003C/mark> carri armati e, in aria, dai cacciabombardieri e dai droni. É probabile che l’obiettivo fosse una divisione in tre del territorio ucraino: la parte orientale annessa alla Russia, la parte centrale riallineata a Mosca dopo un veloce cambio alla presidenza, la parte occidentale lasciata sotto l’ombrello dell’UE e della NATO. In tal modo Putin si sarebbe liberato del cuneo che la NATO rischiava di conficcargli in un fianco, con un’azione preventiva veloce e, così speravano, quasi indolore per chi l’aveva intrapresa.\r\nCalcoli che si sono rivelati del tutto sbagliati. La guerra nei cieli è stata vinta come accade ormai \u003Cmark>da\u003C/mark> decenni nelle guerre coloniali intraprese dai concorrenti statunitensi, ma, esattamente come accade alle forze armate USA, i russi vincono in aria ma non riescono a tenere sul terreno. Putin e i suoi generali si sono mossi come se la guerra di terra fosse simile al secondo conflitto mondiale, una guerra in cui la supremazia sul terreno era data dai carri armati. Oggi non è più così: esistono armi relativamente leggere, utilizzabili \u003Cmark>da\u003C/mark> non più di tre soldati, armi molto costose ma capaci di bucare come fosse formaggio le corazze più solide. L’arma vincente dell’Armata Rossa contro i soldati di Hitler oggi è pesante, aggirabile, perforabile \u003Cmark>da\u003C/mark> un esercito rifornito ed addestrato all’utilizzo delle armi anticarro di ultima generazione. Capita alla Russia, come era capitato agli Stati Uniti in Afganistan e, soprattutto, in Iraq di vincere la guerra in aria e di perderla sul terreno. I successi russi in Siria e Cecenia erano basati su una precisa divisione dei compiti: ai russi il sostegno aereo, agli alleati disposti a perdere decine di migliaia di vite umane, la guerra di terra. Qui la guerra di terra la combattono direttamente le truppe del Cremlino.\r\nL’esercito russo non ha abbastanza uomini e non è sufficientemente preparato. Gli scontri e la fuga di massa seguiti all’annuncio del richiamo di 300.000 riservisti fatto \u003Cmark>da\u003C/mark> Putin in settembre hanno dimostrato lo scarso entusiasmo dei russi per questa guerra. Se si sommano gli infiniti disagi che le sanzioni hanno imposto alla popolazione civile russa, il quadro è completo.\r\nCiliegina sulla torta l’incontro tra Biden e Xi che sancisce la decisione di tentare di porre fine al conflitto imponendo ai propri alleati l’apertura di trattative ed un compromesso che renda possibile una tregua.\r\nLa partita è, ovviamente, del tutto aperta.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-11-15-capello-guerra-ucraina.mp3\"][/audio]",[73,75,77,79,83,85,87,89],{"matched_tokens":74,"snippet":15},[],{"matched_tokens":76,"snippet":19},[],{"matched_tokens":78,"snippet":17},[],{"matched_tokens":80,"snippet":82},[69,67,81],"kherson","\u003Cmark>ritiro\u003C/mark> \u003Cmark>da\u003C/mark> \u003Cmark>kherson\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":21},[],{"matched_tokens":86,"snippet":25},[],{"matched_tokens":88,"snippet":23},[],{"matched_tokens":90,"snippet":27},[],[92,98],{"field":30,"indices":93,"matched_tokens":95,"snippets":97},[94],3,[96],[69,67,81],[82],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":70,"value":71},"post_content",[67,67,68,69],1736172819517538300,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":41,"score":106,"tokens_matched":94,"typo_prefix_score":41},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",6645,{"collection_name":52,"first_q":29,"per_page":109,"q":29},6,{"facet_counts":111,"found":159,"hits":160,"out_of":309,"page":14,"request_params":310,"search_cutoff":31,"search_time_ms":311},[112,135],{"counts":113,"field_name":133,"sampled":31,"stats":134},[114,117,120,123,125,127,129,131],{"count":115,"highlighted":116,"value":116},17,"anarres",{"count":118,"highlighted":119,"value":119},7,"I Bastioni di Orione",{"count":121,"highlighted":122,"value":122},5,"frittura mista",{"count":105,"highlighted":124,"value":124},"Macerie su macerie",{"count":105,"highlighted":126,"value":126},"La fine della Fine della storia",{"count":14,"highlighted":128,"value":128},"Spot",{"count":14,"highlighted":130,"value":130},"liberation front",{"count":14,"highlighted":132,"value":132},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":33},{"counts":136,"field_name":30,"sampled":31,"stats":157},[137,139,141,143,145,147,149,151,153,155],{"count":118,"highlighted":138,"value":138},"Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":140,"value":140},"canna",{"count":14,"highlighted":142,"value":142},"anares",{"count":14,"highlighted":144,"value":144},"petrolio",{"count":14,"highlighted":146,"value":146},"cannabis",{"count":14,"highlighted":148,"value":148},"Kazakhstan",{"count":14,"highlighted":150,"value":150},"war on drugs",{"count":14,"highlighted":152,"value":152},"proibizionismo",{"count":14,"highlighted":154,"value":154},"cannabis legale",{"count":14,"highlighted":156,"value":156},"cannabis socil club",{"total_values":158},19,38,[161,188,209,232,259,284],{"document":162,"highlight":175,"highlights":180,"text_match":183,"text_match_info":184},{"comment_count":41,"id":163,"is_sticky":41,"permalink":164,"podcastfilter":165,"post_author":116,"post_content":166,"post_date":167,"post_excerpt":47,"post_id":163,"post_modified":168,"post_thumbnail":169,"post_title":170,"post_type":171,"sort_by_date":172,"tag_links":173,"tags":174},"94782","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-gennaio-stato-di-polizia-citta-delle-armi-il-politecnico-in-prima-fila-la-siria-come-lafganistan-seconda-puntata/",[116],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nStato di Polizia. Zone rosse, profilazione etnica e sociale\r\nIl ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia con nuovi strumenti di controllo e punizione, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nIl Governo implementa le “zone rosse” nelle aree urbane.\r\nA Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: qui le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. 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Il vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jiadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, dove, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni YPG e provano, non senza aporie, a salvare l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nNe abbiamo parlato con Lollo\r\n\r\nIl nuovo codice della strada targato Salvini\r\nLe nuove norme approvate definitivamente dal Senato il 20 novembre sono entrate in vigore a metà dicembre. Si tratta di una nuova stretta repressiva, con particolare attenzione a telefonini, alcool e sostanze.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nL’ultima mazzata del governo contro i migranti\r\nUn’ulteriore stretta per ONG e diritto di asilo è arrivata travestita da decreto flussi.\r\nIl decreto flussi è diventato legge dopo il via libera definitivo al Senato, che lo ha votato con la fiducia imposta dal governo: 99 i sì, 65 i no e 1 astenuto.\r\nIl decreto criminalizza ulteriormente le ONG che praticano il soccorso dei migranti in mare: è prevista tra l’altro la confisca definitiva delle navi che fanno soccorso, oltre ad aumentare in maniera importante le sanzioni economiche. Sarà inoltre ridotto da 60 giorni a 10 il termine entro il quale le ONG possono impugnare davanti al Prefetto il provvedimento di fermo amministrativo ottenuto in seguito al salvataggio di persone in mare.\r\nIl consiglio superiore della magistratura ha dato parere negativo sul trasferimento della competenza sulle domande di asilo alle corti di appello, ma si tratta di un parere non vincolante.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n(A)distro e SeriRiot\r\nriapre mercoledì 8 gennaio\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nora siamo in pausa per la fine dell’anno.\r\nCi rivediamo il 7 gennaio. \r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","25 Dicembre 2024","2024-12-25 09:59:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/pinelli-200x110.jpeg","Anarres del 13 dicembre. 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L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> degli statunitensi \u003Cmark>da\u003C/mark> Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di richiuderle nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere. Il vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jiadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, dove, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni YPG e provano, non senza aporie, a salvare l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nNe abbiamo parlato con Lollo\r\n\r\nIl nuovo codice della strada targato Salvini\r\nLe nuove norme approvate definitivamente dal Senato il 20 novembre sono entrate in vigore a metà dicembre. 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Abbiamo sviscerato il racconto degli accadimenti ma soprattutto alcuni passaggi critici e interessanti con un compagno del posto: il rischio di recupero del conflitto da parte dei partiti e delle associazioni locali in cerca solo di un'onda da cavalcare per accumulare consenso; le modalità organizzative della lotta; l'intervento più o meno ragionato di alcuni compagni presenti da tempo in quel quartiere; le caratteristiche di una città che sembra aver mantenuto la sua \"vocazione\" industriale e il conseguente tessuto sociale; una rete di rapporti di vicinato forgiata dal fuoco di numerose precedenti battaglie.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/gamonal-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/gamonal-2.mp3\"][/audio]","16 Aprile 2017","2018-10-17 23:05:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/gamonal-ical01-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 14 aprile 2017. 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Il partito di Tusk inseguirebbe a 6-7 punti di distanza, ma sarebbe in rimonta. Se queste previsioni fossero confermate, Morawiecki dovrebbe chiedere l’appoggio al partito di estrema destra e anti-Ue Konfederacja per tentare di formare un esecutivo. Tusk, dal canto suo, potrebbe puntare a una coalizione larga con i centristi dell’Alleanza della terza via e, qualora fosse necessario, eventualmente anche la Sinistra. Konfederacja, Alleanza della terza via e Sinistra mirano tutte a raggiungere il 10% dei consensi per avere più voce in capitolo possibile. Resta ancora alta la percentuale degli indecisi, stimata sopra il 30%, questo potrebbe rimescolare le carte in tavola in un senso o nell’altro.\r\n\r\nAffrontiamo anche alcuni temi di fondo come il nuovo ruolo della Polonia nell'architettura della NATO e relativamente alla guerra in Ucraina ,l'insofferenza polacca storicamente riproposta per la condizione di vicinanza a volte subordinata con Germania e Russia ,Il ruolo delle campagna nel sostegno al PIS in contrapposizione con la borghesia urbanizzata piu' favorevole all'opposizione ,il tema dei migranti che ha condizionato una campagna elettorale molto virulenta.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/AlessandroAjres_Polonia-di-guerra-e-di-piazza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","14 Ottobre 2023","2023-10-14 12:27:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/10/2023- EL SALVADOR REPRESSIONE DI MASSA E L'ALIBI DELLA LOTTA ALLE \"MARAS\" -GAZA ULTERIORE CAPITOLO DEL PROGETTO SIONISTA DI STERMINO DEL POPOLO PALESTINESE -POLONIA ELEZIONI : SCELTA FRA REAZIONE E ALLINEAMENTO ALL'ORDINE LIBERALE DI BRUXELLES.",1697286425,[245],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[138],{"post_content":248},{"matched_tokens":249,"snippet":250,"value":251},[69,67],"agli accordi di Oslo il \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> dei coloni israeliani \u003Cmark>da\u003C/mark> Gaza ,commenta i fatti del","Bastioni di Orione si occupa di El Salvador ,il paese piu' piccolo dell'America Centrale con Maria Teresa Messidoro che ha una lunga frequentazione con le realtà salvadoregne che si oppongono al regime del presidente Bukele .Con l'introduzione dello stato di eccezione nel marzo del 2022 con l'alibi della lotta alle\" pandillas\" si è scatenata una repressione di massa con migliaia di arresti e violenze, si sono introdotte limitazioni alla libertà di riunione e di associazione, è stato tolto il diritto alla inviolabilità della corrispondenza e della posta elettronica, non è garantito il diritto alla difesa, non esistono più limiti alla carcerazione preventiva, si può essere arrestati senza un ordine di cattura emesso \u003Cmark>da\u003C/mark> un giudice, possono passare 72 ore senza che una persona tratta in arresto conosca il suo capo d’accusa.\r\n\r\nBukele continua a godere di una certa popolarità ,dovuta anche all'utilizzo dei social media ,l'immagine informale con il cappellino rovesciato che fa presa sui giovani ,ed è sostenuto dalle oligarchie salvadoregne che stanno cambiando pelle orientandosi sulla speculazione e sullo sfruttamento delle risorse minerarie allo scopo di attirare investitori stranieri.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-12102023-EL-SALVADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParliamo di quello che sta accadendo in Palestina con Eric Salerno che è stato corrispondente del Messaggero \u003Cmark>da\u003C/mark> Gerusalemme per quasi 30 anni il quale fa una ricostruzione della nascita di Hamas legandola all'interesse israeliano di dividere la leadership palestinese , fa risalire agli accordi di Oslo il \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> dei coloni israeliani \u003Cmark>da\u003C/mark> Gaza ,commenta i fatti del 7 ottobre definendo Hamas un gruppo di terroristi e non riconoscendogli alcuna legittimità di rappresentanza della resistenza palestinese all'occupazione .Nonostante la sua indubbia esperienza maturata sul \"campo\", in linea con la narrazione corrente che utilizza le categorie manichee del bene e del male per analizzare la situazione in Palestina ,decontestualizza gli eventi dal processo storico ed espunge dalla riflessione le responsabiltà del progetto sionista che informa sempre più la politica dello stato israeliano contro i palestinesi negandone la loro stessa esistenza.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-12102023-ERIC-SALERNO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo delle prossime elezioni in Polonia che si svolgeranno il 15 di Ottobre con Alessandro Ajres studioso di storia della Polonia ed esperto conoscitore dell'area ,con cui affrontiamo il tema dell'opposizione al governo reazionario del PIS il partito Diritto e giustizia, opposizione che è scesa in piazza con una manifestazione estremamente numerosa guidata \u003Cmark>da\u003C/mark> Donald Tusk.\r\n\r\nSecondo i sondaggi il Pis sarebbe in testa con il 35-37% delle preferenze, ma in calo rispetto all’ultima tornata elettorale, nella quale superò la barriera del 43% ottenendo la maggioranza assoluta grazie al premio di maggioranza per chi supera la soglia del 40%. 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La seconda il trattato di cooperazione con la Francia, che ha importanti conseguenze sul piano geopolitico e militare.\r\nCi ha aiutato a capirne di più Daniele Ratti\r\n\r\nL’Italia va alla guerra. In Mali\r\nLa situazione in Mali è sempre più tesa, dopo l’annuncio del rinvio delle elezioni e la decisione di assoldare i mercenari della “Wagner” compagnia russa molto vicina a Vladimir Putin. La Francia ha deciso un parziale ritiro delle proprie truppe che passeranno nei prossimi due anni da 5.000 a 3.000, ed il loro posto sarà assunto dai militari degli stati europei che hanno aderito alla missione Takuba (spada in tuareg). Mentre la Danimarca ha già annunciato il proprio ritiro ed altre nazioni potrebbero seguirla, l’Italia ha appena completato il dispiegamento del proprio contingente. Nella grande base di Manaka (regione di Gao, nel nord-est) sono stati schierati 200 militari delle forze speciali, due elicotteri da trasporto Boeing CH-47 “Chinook” e due elicotteri d’attacco AW-129 “Mangusta” di Agusta-Leonardo.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo \r\n\r\nTorino. Il piano periferie della giunta Lo Russo: più polizia, più sgomberi e un pizzico di restyling. \r\nNel mirino ovviamente c’è ancora Barriera di Milano e, in particolare il triangolo di giardino all’angolo tra via Sesia e corso Palermo.\r\n\r\nAusterity e Covid 19\r\nParlare di crisi pandemica è diventato “normale”, in realtà la pandemia ha solo accelerato processi già in atto. La disoccupazione reale va ben oltre il 22%, il peggior dato registrato dal 1945 a oggi, al quale deve associarsi la riduzione della vita media nel 2015, un evento che non si registrava dai tempi della seconda guerra mondiale.\r\nCinque anni prima dell’esplosione della pandemia, le nostre condizioni di vita erano peggiorate al punto di invertire il trend che vedeva crescere di anno in anno le aspettative di campare a lungo. Un dato biopolitico con cui fare i conti.\r\nAncor prima del virus ci stava ammazzando un’ideologia economica meschina e fraudolenta. Ancor prima che un elemento microscopico devastasse i nostri organismi un elemento macroscopico aveva già ipotecato il nostro futuro.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco, autore di un articolo uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 febbraio ore 15\r\nVia i militari da Barriera!\r\ngiornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2 Febbraio 2022","2022-02-02 19:56:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/nucleare-scorie-pixabay-2-200x110.jpg","Anarres del 21 gennaio. Nucleare green? L’Italia va in guerra in Mali. Austerity e Covid 19...",1643831779,[],[],{"post_content":273},{"matched_tokens":274,"snippet":275,"value":276},[69,67],"Francia ha deciso un parziale \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> delle proprie truppe che passeranno nei prossimi due anni \u003Cmark>da\u003C/mark> 5.000 a 3.000, ed il","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-01-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGiochi di potenza in Europa\r\nÈ di questi giorni la notizia del confronto intraeuropeo sull’inserimento dell’energia nucleare nella tassonomia delle attività sostenibili dal punto di vista ambientale, pertanto meritevoli dei finanziamenti comunitari. A guidare il fronte contrario Germania, Austria e Spagna, favorevoli altri paesi tra i quali Francia ed Italia.\r\nLo schieramento dell’Italia, paese che ha chiuso con il nucleare \u003Cmark>da\u003C/mark> decenni a fianco della Francia, che sul nucleare ha investito in modo forte sia nel civile che nel militare ha le sue ragioni altrove. Una è il patto sulla finanza proposto all’UE congiuntamente alla Francia, che ridurrebbe seccamente il debito delle nazioni più deboli dell’Unione. La seconda il trattato di cooperazione con la Francia, che ha importanti conseguenze sul piano geopolitico e militare.\r\nCi ha aiutato a capirne di più Daniele Ratti\r\n\r\nL’Italia va alla guerra. In Mali\r\nLa situazione in Mali è sempre più tesa, dopo l’annuncio del rinvio delle elezioni e la decisione di assoldare i mercenari della “Wagner” compagnia russa molto vicina a Vladimir Putin. La Francia ha deciso un parziale \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> delle proprie truppe che passeranno nei prossimi due anni \u003Cmark>da\u003C/mark> 5.000 a 3.000, ed il loro posto sarà assunto dai militari degli stati europei che hanno aderito alla missione Takuba (spada in tuareg). Mentre la Danimarca ha già annunciato il proprio \u003Cmark>ritiro\u003C/mark> ed altre nazioni potrebbero seguirla, l’Italia ha appena completato il dispiegamento del proprio contingente. Nella grande base di Manaka (regione di Gao, nel nord-est) sono stati schierati 200 militari delle forze speciali, due elicotteri \u003Cmark>da\u003C/mark> trasporto Boeing CH-47 “Chinook” e due elicotteri d’attacco AW-129 “Mangusta” di Agusta-Leonardo.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo \r\n\r\nTorino. Il piano periferie della giunta Lo Russo: più polizia, più sgomberi e un pizzico di restyling. \r\nNel mirino ovviamente c’è ancora Barriera di Milano e, in particolare il triangolo di giardino all’angolo tra via Sesia e corso Palermo.\r\n\r\nAusterity e Covid 19\r\nParlare di crisi pandemica è diventato “normale”, in realtà la pandemia ha solo accelerato processi già in atto. La disoccupazione reale va ben oltre il 22%, il peggior dato registrato dal 1945 a oggi, al quale deve associarsi la riduzione della vita media nel 2015, un evento che non si registrava dai tempi della seconda guerra mondiale.\r\nCinque anni prima dell’esplosione della pandemia, le nostre condizioni di vita erano peggiorate al punto di invertire il trend che vedeva crescere di anno in anno le aspettative di campare a lungo. Un dato biopolitico con cui fare i conti.\r\nAncor prima del virus ci stava ammazzando un’ideologia economica meschina e fraudolenta. 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Gachagua ,che era stato duramente contestato dalla piazza durante le manifestazioni ,è stato dimissionato dal parlamento con una procedura inusuale e al suo posto è stato scelto dal presidente l'ex ministro degli interni Kindiki ,responsabile della repressione sanguinosa delle proteste. La polizia è accusata di aver nascosto i corpi degli scomparsi ,si verificano sequestri anche di oppositori ugandesi che vengono consegnati alle autorità di Kampala e finiscono in prigione . Il governo ha dispiegato un livello di repressione che ha preso alla sprovvista i giovani protagonisti dell'opposizione a Ruto ,ma anche se la repressione è stata dura permane il malcontento e l'esempio kenyano si è esteso anche ai paesi limitrofi come l'Uganda e la Tanzania.\r\n\r\nCon il nostro interlocutore parliamo anche delle critiche che la ricerca condotta da Simon Counsell e Survival International ha sollevato sul progetto di compensazione delle emissioni di carbonio su terre indigene nel Kenya settentrionale, in particolare sulla credibilità del progetto stesso nonché sul suo potenziale impatto su diritti e mezzi di sussistenza dei popoli indigeni pastorali che abitano il territorio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-21112024-KENYA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles di China files ,parliamo delle mosse di Pechino per prevenire la politica di dazi commerciali preannunciata dal prossimo presidente americano Trump . L'accordo con l'India che ha portato ad una composizione della frattura annosa per il controllo dei confini himalayani rimarca la natura di Pechino come partner commerciale fondamentale per l'India che pur mantenendo rapporti economici e a volte anche militari con l'occidente ,memore della tradizione di equidistanza tra i blocchi che risale a Nehru e Ghandi, guarda con interesse al vicino cinese.\r\n\r\nLa Cina si rivolge anche ad altri mercati irrompendo in quello che un tempo per gli U.S.A. era il \"patio trasero\",il giardino di casa. E' stato inaugurato in Peru' il gigantesco porto di Changay ,un terminal da 3,5 miliardi di dollari capace di accogliere navi con carichi fino a 18 mila container per volta, rafforzando così la posizione in America Latina e creando un collegamento con il porto di Shangai . 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