","Rotta alpina. Tormenta alla frontiera","post",1678213956,[61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/argentera/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/passe/","http://radioblackout.org/tag/rotta-alpina/","http://radioblackout.org/tag/sindaca-fascista/","http://radioblackout.org/tag/valle-stura-di-demonte/",[68,15,22,17,30,34],"argentera",{"post_content":70,"post_title":75,"tags":79},{"matched_tokens":71,"snippet":73,"value":74},[72],"alpina","tentativi di passare la frontiera \u003Cmark>alpina\u003C/mark> da parte di uomini e","Nei giorni dell’ennesima tragedia del mare e nonostante i rigori dell’inverno, continuano i tentativi di passare la frontiera \u003Cmark>alpina\u003C/mark> da parte di uomini e donne in viaggio. E la valle Stura di Demonte in provincia di Cuneo si conferma uno dei luoghi di transito obbligato per chi tenta di andare in Francia.\r\n39 migranti, tutti maggiorenni, per la maggior parte di origine pakistana ma anche indiani e del Bangladesh, sono stati trovati la settimana scorsa a bordo di un furgone per il trasporto merci a Bersezio, frazione del comune di Argentera. Gli uomini cercavano di attraversare il Colle della Maddalena, a 1996 metri di altitudine, in quel momento chiuso per neve. La sindaca del paese Monica Ciaburro che ha visto il mezzo fermo nei pressi del piazzale di Bersezio (sede del municipio) ed alcuni passeggeri vicino alla strada. Dopo averli raggiunti ha intimato loro di fermarsi, sbarrando la strada con l'aiuto dei mezzi Anas e delle ditte specializzate nello sgombero neve. Nel frattempo sono intervenute diverse pattuglie di Carabinieri, provenienti da Demonte, Vinadio e Borgo San Dalmazzo.\r\nStando alle cronache, tre dei migranti hanno cercato di fuggire nella neve rifugiandosi in un casolare poco distante ma sono stati individuati da un consigliere comunale prontamente intervenuto e costretti a tornare sul piazzale insieme agli sfortunati compagni di viaggio.\r\nNonostante la neve, la prefettura ha inviato un bus per trasportare i malcapitati in Questura a Cuneo per le procedure di identificazione. La polizia comunica di aver individuato chi guidava il furgone, un pakistano che è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rinchiuso nel carcere di Cuneo.\r\n“Serve un presidio costante quassù, perché la tratta degli esseri umani va fermata\", ha commentato la sindaca Ciaburro, deputata eletta nelle liste di Fratelli d’Italia, che proprio da Argentera, con un pugno di voti e grazie all’appoggio dell’attuale ministro Guido Crosetto, ha cominciato la sua carriera politica.\r\nNegli stessi giorni della strage di Cutro, la sindaca di un piccolo paesino sperduto tra le montagne al confine con la Francia, si mette di traverso con tanto di mezzi pesanti e poi ripete lo stesso discorso ipocrita della sua capobanda a palazzo Chigi: i passeur come gli scafisti, è loro la colpa!\r\nConfondendo così le cause con gli effetti: è evidente che il traffico di esseri umani è la conseguenza della impossibilità delle persone di esercitare la libertà di movimento, è la conseguenza delle politiche di chiusura delle frontiere e della loro militarizzazione.\r\nIl comune di Argentera si trova nell’alta valle Stura, a 1600 metri di altitudine, dal capoluogo partono i tornanti che portano al Colle della Maddalena, al confine con la Francia. Il colle della Maddalena dista più di 60 Km da Cuneo, un’ora e passa di auto sulla statale 21.\r\nConta circa 80 residenti.\r\nEpisodi come quello della settimana scorsa sono sempre meno sporadici e confermano che la valle Stura, insieme alla valle Susa, sia sempre più una delle direttrici principali per il passaggio dei migranti dall’Italia alla Francia.\r\nSono già più di cinquanta, in appena due mesi, gli uomini fermati dalle forze dell’ordine. E cinque le persone arrestate in quanto individuate come passeur. Sono presumibilmente molti di più quelli che, per fortuna, sono riusciti invece a lasciare l’Italia e a raggiungere clandestinamente la Francia.\r\nUna notte di gennaio, mentre imperversava la bufera, sette uomini di origini pakistane avevano trovato rifugio in un’automobile francese bloccata nella neve a bordo strada nei pressi del colle.\r\nA Demonte, intorno alla mezzanotte del 13 febbraio un rocambolesco incidente: un’Audi station wagon, che già da Borgo San Dalmazzo era inseguita da due pattuglie dei Carabinieri dopo il mancato rispetto dell’alt per un controllo, arrivata a forte velocità nell’abitato di Demonte, si è ribaltata in una curva, sfondando un muretto. A bordo del mezzo, oltre al conducente, c’erano undici persone: giovani di origini pakistane, privi di documenti, che stavano cercando di raggiungere la Francia. Nessuno dei coinvolti ha riportato gravi ferite, solo lievi contusioni.\r\nL'ultimo episodio in ordine di tempo quello del 2 marzo, attorno alle 4 del mattino, quando i carabinieri sono stati allertati per la presenza di alcuni uomini all'interno di una vettura, bloccata nella neve sopra Argentera. All'interno dell'abitacolo sei uomini, tra i 25 e i 35 anni, tutti di origine pakistana anche loro. La versione dei carabinieri ha dell’incredibile: “Del passeur nessuna traccia. Vista l'impossibilità di procedere, infatti, la persona deve aver deciso di abbandonare vettura e passeggeri e di allontanarsi a piedi, diretto chissà dove, magari atteso da un complice più a valle.”\r\nI pakistani arrivano principalmente dalla \u003Cmark>rotta\u003C/mark> balcanica. La motivazione della partenza dal paese d’origine è prevalentemente economica ma la richiesta di protezione o asilo rappresenta l’unica possibilità di ingresso in Italia. Secondo una statistica però l’82% delle richieste di asilo dei pakistani viene respinta.\r\nPer restare alla provincia di Cuneo dobbiamo considerare che il Colle di Tenda (tradizionale via di transito verso Ventimiglia e il sud della Francia) è chiuso dopo la drammatica alluvione del 2020 che ha travolto la valle Roja e il colle dell’Agnello, in valle Varaita, uno dei colli più alti d’Europa, è aperto soltanto da maggio fino alla prima neve, di solito verso metà settembre.\r\nLe merci possono invece passare liberamente per il colle della Maddalena (neve permettendo!), valle normalmente invasa dai TIR, centinaia ogni giorno con effetti devastanti per la viabilità e la qualità dell’aria, TIR che trasportano le bottiglie in plastica dell’acqua Sant’Anna, che ha il proprio stabilimento proprio in valle.\r\nAnche i turisti, ovviamente, possono transitare liberamente.\r\nIl discorso invece non vale per chi non ha le carte giuste!\r\nSecondo un rapporto della polizia nel 2022 sono state arrestate 7 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: pakistani, egiziani, tunisini, e congolesi. Secondo tale rapporto è stata fondamentale la collaborazione della polizia di frontiera di Cuneo con la PAF francese, in base ad accordi presi già nel 2019 “per il contrasto congiunto dell’immigrazione clandestina mediante unità miste attive sia in territorio italiano che in territorio francese come già accade in altri valichi di confine.”\r\nL’accordo prevede che il personale venga addestrato “per far fronte alle mutate esigenze operative derivanti non solo dall’aumento esponenziale del volume di traffico ma anche dal cambiamento delle dinamiche migratorie presso le frontiere.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lele del Coordinamento antirazzista saluzzese\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-07-lele-rotta-alpina.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":76,"snippet":78,"value":78},[77,72],"Rotta","\u003Cmark>Rotta\u003C/mark> \u003Cmark>alpina\u003C/mark>. Tormenta alla frontiera",[80,82,84,86,90,92],{"matched_tokens":81,"snippet":68},[],{"matched_tokens":83,"snippet":15},[],{"matched_tokens":85,"snippet":22},[],{"matched_tokens":87,"snippet":89},[88,72],"rotta","\u003Cmark>rotta\u003C/mark> \u003Cmark>alpina\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":30},[],{"matched_tokens":93,"snippet":34},[],[95,100,103],{"field":35,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[39],[98],[88,72],[89],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":78,"value":78},"post_title",[77,72],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":73,"value":74},"post_content",[72],1157451471441625000,{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":39,"num_tokens_dropped":47,"score":110,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":112,"highlight":142,"highlights":164,"text_match":106,"text_match_info":171},{"cat_link":113,"category":114,"comment_count":47,"id":115,"is_sticky":47,"permalink":116,"post_author":50,"post_content":117,"post_date":118,"post_excerpt":53,"post_id":115,"post_modified":119,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":58,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":133},[44],[46],"70926","http://radioblackout.org/2021/09/emilio-e-la-lotta-alle-frontiere/","Emilio Scalzo, attivista No Tav e No Border è stato arrestato in seguito ad un mandato di cattura internazionale emanato dalle autorità francesi, con l’accusa di aver ferito un gendarme durante una manifestazione transfrontaliera svoltasi lo scorso maggio. Emilio, come tant* altr* negli ultimi tre anni si è speso per rendere meno difficile l’attraversamento del confine ai migranti senza documenti in viaggio verso la Francia e il nord Europa.\r\nUn confine quasi invisibile per turisti e viaggiatori con le “carte in regola” è diventato una barriera fatta di neve, gendarmi che inseguono, picchiano e respingono: una violenza intollerabile, contro la quale si battono quelli come Emilio. Negli ultimi anni cinque migranti sono morti nel tentativo di passare la montagna: sarebbero stati molti di più senza i solidali, che hanno occupato due locali per trasformarli in rifugi e si sono messi mezzo per inceppare la macchina dei respingimenti. La manifestazione per la quale è stato arrestato Emilio era una risposta allo sgombero del rifugio autogestito ChezOulx avvenuto nella scorsa primavera.\r\nDopo una decina di giorni nel carcere delle Vallette Emilio è stato messo ai domiciliari in attesa dell’udienza del 29 settembre in cui verrà esaminata la richiesta di estradizione.\r\nDal giorno del suo arresto ci sono state numerose iniziative di sostegno: presidi e saluti dal pratone dietro le Vallette, una fiaccolata per le strade di Bussoleno.\r\nMercoledì 29 alle 9 al tribunale di Torino ci sarà un presidio solidale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Nicoletta Dosio, che ieri era a sua volta in tribunale per la seconda udienza del processo in cui è accusata di oltre duecento “evasioni” dalle restrizioni crescenti che le sono state imposte dai giudici e che lei, orgogliosamente, rivendica. Il 22 novembre ci sarà la sentenza per le evasioni.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/2021-09-28-nicoletta-emilio-frontiere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","28 Settembre 2021","2021-09-28 14:27:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/emilio-zerocalc-e1632832034899-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"218\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/emilio-zerocalc-218x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Emilio e la lotta alle frontiere",1632839033,[125,126,127,128,129,62,130,131,132,64],"http://radioblackout.org/tag/arresto-emilio-scalzo/","http://radioblackout.org/tag/emilio-scalzo/","http://radioblackout.org/tag/evasioni/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/no-border/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/respingimenti-alla-frontiera/",[134,135,136,137,138,15,139,140,141,17],"arresto emilio scalzo","emilio scalzo","evasioni","francia","frontiere","no border","no tav","respingimenti alla frontiera",{"tags":143},[144,146,148,150,152,154,156,158,160,162],{"matched_tokens":145,"snippet":134},[],{"matched_tokens":147,"snippet":135},[],{"matched_tokens":149,"snippet":136},[],{"matched_tokens":151,"snippet":137},[],{"matched_tokens":153,"snippet":138},[],{"matched_tokens":155,"snippet":15},[],{"matched_tokens":157,"snippet":139},[],{"matched_tokens":159,"snippet":140},[],{"matched_tokens":161,"snippet":141},[],{"matched_tokens":163,"snippet":89},[88,72],[165],{"field":35,"indices":166,"matched_tokens":168,"snippets":170},[167],9,[169],[88,72],[89],{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":172,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1157451471441625193",{"document":174,"highlight":199,"highlights":204,"text_match":207,"text_match_info":208},{"cat_link":175,"category":176,"comment_count":47,"id":177,"is_sticky":47,"permalink":178,"post_author":50,"post_content":179,"post_date":180,"post_excerpt":53,"post_id":177,"post_modified":181,"post_thumbnail":182,"post_thumbnail_html":183,"post_title":184,"post_type":58,"sort_by_date":185,"tag_links":186,"tags":195},[44],[46],"36329","http://radioblackout.org/2016/06/le-deportazioni-di-migranti-ai-tempi-di-renzi-e-alfano/","Le deportazioni di immigrati e richiedenti asilo fanno parte di un dispositivo disciplinare affinato negli anni per mettere sotto controllo chi viaggia senza visti e documenti. Si tratta di operazioni molto redditizie per chi gestisce centri di accoglienza, CARA, CIE, hotspot, tendopoli, caserme abbandonate e per chi viene pagato per il trasporto.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, che sul suo blog ha pubblicato un'inchiesta dedicata all'affare della deportazione da Messina.\r\n\r\nAscoltate la diretta con Mazzeo:\r\n\r\n2016-06-07-businessdeportazioni-mazzeo\r\n\r\nDi seguito l'articolo uscito sul blog: \r\nPrima l’identificazione e l’invito a dimenticare nome, cognome e luogo di provenienza in cambio di un numero identificativo che dovrai tenere impresso per giorni, mesi, forse anni. Un panino, una bottiglietta d’acqua, un’interminabile fila per pisciare dentro un nauseabondo scatolone di plastica arroventato dal sole. Per la doccia, ti spiegano, dovrai attendere ancora un giorno, se tutto va bene. Qui, al massimo, c’è una fontanella per sciacquarti la faccia. Poi un’altra fila per stiparsi dentro a un bus, altri tanfi di carne umana e gasolio e la deportazione verso l’ignoto. Mille, mille e duecento, mille e cinquecento km di strade e autostrade sino ad una squallida tendopoli alla periferia di Torino o Milano o a un albergo-pensione a tre stelle in un’isolata frazione alpina del Trentino o dell’Alto Adige. Una macchina ormai oleata, rigida, burocratica, scientifica quella che regola la deportazione di decine di migliaia di richiedenti asilo dalla Sicilia ai campi di prima, seconda ed eterna accoglienza del centro e nord Italia.\r\nUn sistema disumano e disumanizzante che accanto al modello dell’“accoglienza” affidata a coop, onlus, aziende e faccendieri del sociale, genera immani e immondi profitti per uno sparuto gruppo di proprietari di bus e minibus.\r\n\r\nSono a dir poco stupefacenti i rendiconti spese 2015 della Prefettura di Messina (http://opendataavcp.interno.it/L190/xml/2016/80007950837.xml). Un’interminabile lista di fatture pagate o in via di liquidazione con oggetto il trasferimento dei migranti dalle banchine di Pozzallo o Porto Empedocle alle due strutture lager nella città dello Stretto (la tendopoli allestita in un campo di baseball dell’Università degli Studi in contrada Conca d’Oro-Annunziata e l’ex caserma “Gasparro” di Bisconte, ipocritamente classificate ancora come centri temporanei d’accoglienza) o gli esodi-beffa da Messina ad altre tendopoli e strutture ultraemergenziali della penisola. Aggregando e sommando le note spese, si scopre che le deportazioni a/da Messina sono costate lo scorso anno più di un milione di euro, 1.031.533 esattamente. Quattordici volte compare come destinazione finale il centro di prima accoglienza “Teobaldo Fenoglio” di Settimo Torinese (To), 1.382 km da Messina, in realtà una tendopoli-limbo gestita dalla Croce Rossa italiana. Per 15 volte i bus hanno invece fatto la rotta Messina-Bresso, cittadina alle porte di Milano dove sorge un accampamento con una decina di tende per oltre 500 “ospiti”, anche qui gestione Croce Rossa, dove per le pessime condizioni igienico-sanitarie sono sempre più frequenti le azioni di protesta e resistenza dei migranti.\r\nNella lista spese della Prefettura di Messina sono documentati anche i trasporti sino all’aeroporto di Catania-Fontanarossa, presumibilmente per le riconsegne dei “clandestini” ai “democratici” partner dell’altra sponda del Mediterraneo;\r\nquelli sino al famigeratoCARA di Mineo, il centro per richiedenti asilo più grande d’Europa, crocevia del malaffare politico-imprenditoriale e della malaccoglienza; alle caserme della Guardia di finanza di Napoli e alle strutture-ghetto di Rovereto e Bolzano in Trentino Alto Adige, Genova, Marghera in Veneto, Vasto in Abruzzo, Bari-Palese, Taranto, Brindisi, ecc.\r\n\r\nI contraenti che effettuano tutti i transfert di migranti sono stati scelti dalla Prefettura di Messina mediante il cosiddettocottimo fiduciario, una modalità di acquisizione semplificata di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione, consentita dall’ordinamento italiano “in relazione al modesto valore del contratto” e “all’urgenza di provvedere”. Le disposizioni di legge prevedono che nel caso in cui l’importo per le forniture di beni e servizi non superi i 40.000 euro, il responsabile del procedimento può affidarle direttamente ad un operatore economico da lui scelto in modo discrezionale, evitando ovviamente artificiosi frazionamenti delle prestazioni. Per importi maggiori, invece, l’affidamento può avvenire solo nel rispetto dei principi di “trasparenza, rotazione e parità di trattamento”, previa consultazione di almeno cinque operatori economici individuati dopo la predisposizione di specifici elenchi da parte della stazione appaltante.\r\n\r\nSu 87 ordini di pagamento per il trasporti migranti, ben 84 sono stati emessi nel 2015 a favore sempre e solo di una stessa ditta messinese, la Michele Cucinotta & C. SAS, con sede nel villaggio di Larderia inferiore. Complessivamente la fortunatissima azienda ha potuto fatturare così 993.863 euro, a cui si aggiungono i 299.266 euro dell’anno precedente, sempre grazie a 92 cottimi fiduciari della Prefettura. Il data base spese dell’ufficio territoriale del Governo non registra il numero di migranti trasferiti di volta in volta, né il numero di bus impiegati o il chilometraggio effettuato. Il ripetersi di certe date e l’ammontare dei servizi espletati consentono tuttavia di rilevare alcune “stranezze” su cui sarà necessaria una più attenta disamina da parte degli organi di controllo. Il 23 marzo 2015, ad esempio, sono stati imputati ad esempio cinque servizi trasporto per un ammontare complessivo di 39.185 euro, tutti dalla Caserma “Gasparro” di Bisconte ai centri di Bresso (due), Napoli (due) e ancora Napoli-Settimo Torinese. Il 20 aprile, quattro servizi per un totale di 61.970 euro hanno consentito il trasporto dalla tendopoli Conca d’Oro-Annunziata sino ai centri di Genova, Firenze e Bresso e dal porto di Pozzallo sino alla tendopoli di Messina. Tre sono i servizi fatturati il 21 maggio per trasferire i migranti dalla Caserma “Gasparro” ai centri di Bologna, dal porto di Augusta alla tendopoli dell’Annunziata, dall’Annunziata a Firenze e Prato (39.123 euro in totale); due i transfert il 26 giugno, il primo dal porto di Messina a Marghera e l’altro dalla caserma “Gasparro” a Bologna (60.874 euro); altri tre il 3 luglio, dalla “Gasparro” a Marghera, Settimo Torinese e Napoli e dal porto di Palermo alla tendopoli dell’Annunziata (62.844 euro). Giornata intensissima quella del 3 agosto, quando la Michele Cucinotta SAS ha effettuato diversi trasferimenti per un totale di 86.181 euro, dai centri di “primissima accoglienza” di Messina a Bresso, Magra, Genova, Vasto e Settimo Torinese e dal Porto di Pozzallo all’Annunziata. Ci sono infine i transfert del 7 agosto da Messina ai centri di Bologna, Magra, Genova, Settimo Torinese e Montesilvano (due fatture per complessivi 38.336 euro); del 7 settembre dal porto di Messina a Marghera, Settimo Torinese, Pisa e ai centri Conca d’Oro e “Gasparro” (62.877 euro); del 24 settembre dai porti di Augusta e Messina ai due centri d’accoglienza peloritani e da questi ultimi a Settimo Torinese, Bologna, Arezzo e Firenze (cinque fatture per un totale di 53.969 euro).\r\n\r\nLe uniche due ditte che hanno affiancato la Cucinotta SAS nelle operazioni di deportazione migranti sono la Costantino Orazio di Messina (due cottimi fiduciari, il primo da 15.071 euro, il 21 maggio, dalla tendopoli dell’Annunziata ai centri di Castel di Sangro e il secondo da 6.993 euro, il 22 ottobre, dalla Caserma “Gasparro” ai centri di Fermo S.Giorgio e Monte Marciano, entrambi in provincia di Ancona) e leAutolinee Vittorio Padovano di Taranto (dalla tendopoli dell’Annunziata alla tendopoli di Bresso, il 22 luglio 2015,15.666 euro). Per la cronaca, nel 2010 il titolare delle autolinee tarantine fu rinviato a giudizio insieme ad altri imprenditori e amministratori pubblici per truffa e turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta sull’affidamento del trasporto degli alunni disabili da parte del Comune di Taranto, ma al processo, con sentenza del 2 marzo 2011, fu assolto “per non aver commesso il fatto”. Il Pubblico ministero aveva chiesto per lui la condanna a 2 anni e 8 mesi.\r\n\r\nSi è dovuto attendere il 30 dicembre 2015 perché la Prefettura di Messina pubblicasse il bando per procedere a “nuova individuazione” della ditta incaricata di curare il trasporto dei cittadini stranieri che hanno chiesto protezione internazionale, in ambito urbano, extraurbano, regionale e nazionale. La gara è stata aggiudicata lo scorso 29 febbraio alla S.A.S. di Calamunci Giuseppe & C. s.n.c. con sede nel comune nebroideo di Tortorici (Me), al costo di 1,70 euro al Km + Iva al 10%, “comprensivo degli eventuali pedaggi autostradali e dei parcheggi ma non del costo dei traghetti” e di euro 228 + Iva per il servizio in ambito urbano. Alla stessa azienda, il 25 marzo 2016 l’Università degli Studi di Messina ha aggiudicato in via definitiva il servizio di trasporto gratuito bus navetta all’interno del Policlinico “Gaetano Martino” per un importo di 19.846 euro più Iva.\r\n\r\nPer sapere quanto costerà il servizio trasporti migranti 2016 bisognerà attendere la rendicontazione di fine anno, ma è prevedibile finalmente un netto abbattimento dei costi. Di certo gli attori in campo non sembrano ancora del tutto cambiati. All’ultimo maxi-sbarco a Messina, lo scorso 17 maggio, sul molo Marconi, di fronte all’unità irlandese con a bordo 349 richiedenti asilo, faceva bella mostra di sé, ancora, un pullman con tanto d’insegna “Cucinotta”.\r\n\r\n ","7 Giugno 2016","2016-06-08 22:29:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/deportazioni-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"143\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/deportazioni-300x143.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/deportazioni-300x143.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/deportazioni-768x367.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/06/deportazioni.jpg 918w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le deportazioni di migranti ai tempi di Renzi e Alfano",1465313386,[187,188,189,190,191,192,193,194],"http://radioblackout.org/tag/affari-e-deportazione/","http://radioblackout.org/tag/autobus/","http://radioblackout.org/tag/cara/","http://radioblackout.org/tag/deportazioni/","http://radioblackout.org/tag/frontex/","http://radioblackout.org/tag/hotspot/","http://radioblackout.org/tag/immigrati/","http://radioblackout.org/tag/messina/",[32,26,20,196,197,24,28,198],"deportazioni","frontex","messina",{"post_content":200},{"matched_tokens":201,"snippet":202,"value":203},[72],"tre stelle in un’isolata frazione \u003Cmark>alpina\u003C/mark> del Trentino o dell’Alto Adige.","Le deportazioni di immigrati e richiedenti asilo fanno parte di un dispositivo disciplinare affinato negli anni per mettere sotto controllo chi viaggia senza visti e documenti. Si tratta di operazioni molto redditizie per chi gestisce centri di accoglienza, CARA, CIE, hotspot, tendopoli, caserme abbandonate e per chi viene pagato per il trasporto.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, che sul suo blog ha pubblicato un'inchiesta dedicata all'affare della deportazione da Messina.\r\n\r\nAscoltate la diretta con Mazzeo:\r\n\r\n2016-06-07-businessdeportazioni-mazzeo\r\n\r\nDi seguito l'articolo uscito sul blog: \r\nPrima l’identificazione e l’invito a dimenticare nome, cognome e luogo di provenienza in cambio di un numero identificativo che dovrai tenere impresso per giorni, mesi, forse anni. Un panino, una bottiglietta d’acqua, un’interminabile fila per pisciare dentro un nauseabondo scatolone di plastica arroventato dal sole. Per la doccia, ti spiegano, dovrai attendere ancora un giorno, se tutto va bene. Qui, al massimo, c’è una fontanella per sciacquarti la faccia. Poi un’altra fila per stiparsi dentro a un bus, altri tanfi di carne umana e gasolio e la deportazione verso l’ignoto. Mille, mille e duecento, mille e cinquecento km di strade e autostrade sino ad una squallida tendopoli alla periferia di Torino o Milano o a un albergo-pensione a tre stelle in un’isolata frazione \u003Cmark>alpina\u003C/mark> del Trentino o dell’Alto Adige. Una macchina ormai oleata, rigida, burocratica, scientifica quella che regola la deportazione di decine di migliaia di richiedenti asilo dalla Sicilia ai campi di prima, seconda ed eterna accoglienza del centro e nord Italia.\r\nUn sistema disumano e disumanizzante che accanto al modello dell’“accoglienza” affidata a coop, onlus, aziende e faccendieri del sociale, genera immani e immondi profitti per uno sparuto gruppo di proprietari di bus e minibus.\r\n\r\nSono a dir poco stupefacenti i rendiconti spese 2015 della Prefettura di Messina (http://opendataavcp.interno.it/L190/xml/2016/80007950837.xml). Un’interminabile lista di fatture pagate o in via di liquidazione con oggetto il trasferimento dei migranti dalle banchine di Pozzallo o Porto Empedocle alle due strutture lager nella città dello Stretto (la tendopoli allestita in un campo di baseball dell’Università degli Studi in contrada Conca d’Oro-Annunziata e l’ex caserma “Gasparro” di Bisconte, ipocritamente classificate ancora come centri temporanei d’accoglienza) o gli esodi-beffa da Messina ad altre tendopoli e strutture ultraemergenziali della penisola. Aggregando e sommando le note spese, si scopre che le deportazioni a/da Messina sono costate lo scorso anno più di un milione di euro, 1.031.533 esattamente. Quattordici volte compare come destinazione finale il centro di prima accoglienza “Teobaldo Fenoglio” di Settimo Torinese (To), 1.382 km da Messina, in realtà una tendopoli-limbo gestita dalla Croce Rossa italiana. Per 15 volte i bus hanno invece fatto la \u003Cmark>rotta\u003C/mark> Messina-Bresso, cittadina alle porte di Milano dove sorge un accampamento con una decina di tende per oltre 500 “ospiti”, anche qui gestione Croce Rossa, dove per le pessime condizioni igienico-sanitarie sono sempre più frequenti le azioni di protesta e resistenza dei migranti.\r\nNella lista spese della Prefettura di Messina sono documentati anche i trasporti sino all’aeroporto di Catania-Fontanarossa, presumibilmente per le riconsegne dei “clandestini” ai “democratici” partner dell’altra sponda del Mediterraneo;\r\nquelli sino al famigeratoCARA di Mineo, il centro per richiedenti asilo più grande d’Europa, crocevia del malaffare politico-imprenditoriale e della malaccoglienza; alle caserme della Guardia di finanza di Napoli e alle strutture-ghetto di Rovereto e Bolzano in Trentino Alto Adige, Genova, Marghera in Veneto, Vasto in Abruzzo, Bari-Palese, Taranto, Brindisi, ecc.\r\n\r\nI contraenti che effettuano tutti i transfert di migranti sono stati scelti dalla Prefettura di Messina mediante il cosiddettocottimo fiduciario, una modalità di acquisizione semplificata di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione, consentita dall’ordinamento italiano “in relazione al modesto valore del contratto” e “all’urgenza di provvedere”. Le disposizioni di legge prevedono che nel caso in cui l’importo per le forniture di beni e servizi non superi i 40.000 euro, il responsabile del procedimento può affidarle direttamente ad un operatore economico da lui scelto in modo discrezionale, evitando ovviamente artificiosi frazionamenti delle prestazioni. Per importi maggiori, invece, l’affidamento può avvenire solo nel rispetto dei principi di “trasparenza, rotazione e parità di trattamento”, previa consultazione di almeno cinque operatori economici individuati dopo la predisposizione di specifici elenchi da parte della stazione appaltante.\r\n\r\nSu 87 ordini di pagamento per il trasporti migranti, ben 84 sono stati emessi nel 2015 a favore sempre e solo di una stessa ditta messinese, la Michele Cucinotta & C. SAS, con sede nel villaggio di Larderia inferiore. Complessivamente la fortunatissima azienda ha potuto fatturare così 993.863 euro, a cui si aggiungono i 299.266 euro dell’anno precedente, sempre grazie a 92 cottimi fiduciari della Prefettura. Il data base spese dell’ufficio territoriale del Governo non registra il numero di migranti trasferiti di volta in volta, né il numero di bus impiegati o il chilometraggio effettuato. Il ripetersi di certe date e l’ammontare dei servizi espletati consentono tuttavia di rilevare alcune “stranezze” su cui sarà necessaria una più attenta disamina da parte degli organi di controllo. Il 23 marzo 2015, ad esempio, sono stati imputati ad esempio cinque servizi trasporto per un ammontare complessivo di 39.185 euro, tutti dalla Caserma “Gasparro” di Bisconte ai centri di Bresso (due), Napoli (due) e ancora Napoli-Settimo Torinese. Il 20 aprile, quattro servizi per un totale di 61.970 euro hanno consentito il trasporto dalla tendopoli Conca d’Oro-Annunziata sino ai centri di Genova, Firenze e Bresso e dal porto di Pozzallo sino alla tendopoli di Messina. Tre sono i servizi fatturati il 21 maggio per trasferire i migranti dalla Caserma “Gasparro” ai centri di Bologna, dal porto di Augusta alla tendopoli dell’Annunziata, dall’Annunziata a Firenze e Prato (39.123 euro in totale); due i transfert il 26 giugno, il primo dal porto di Messina a Marghera e l’altro dalla caserma “Gasparro” a Bologna (60.874 euro); altri tre il 3 luglio, dalla “Gasparro” a Marghera, Settimo Torinese e Napoli e dal porto di Palermo alla tendopoli dell’Annunziata (62.844 euro). Giornata intensissima quella del 3 agosto, quando la Michele Cucinotta SAS ha effettuato diversi trasferimenti per un totale di 86.181 euro, dai centri di “primissima accoglienza” di Messina a Bresso, Magra, Genova, Vasto e Settimo Torinese e dal Porto di Pozzallo all’Annunziata. Ci sono infine i transfert del 7 agosto da Messina ai centri di Bologna, Magra, Genova, Settimo Torinese e Montesilvano (due fatture per complessivi 38.336 euro); del 7 settembre dal porto di Messina a Marghera, Settimo Torinese, Pisa e ai centri Conca d’Oro e “Gasparro” (62.877 euro); del 24 settembre dai porti di Augusta e Messina ai due centri d’accoglienza peloritani e da questi ultimi a Settimo Torinese, Bologna, Arezzo e Firenze (cinque fatture per un totale di 53.969 euro).\r\n\r\nLe uniche due ditte che hanno affiancato la Cucinotta SAS nelle operazioni di deportazione migranti sono la Costantino Orazio di Messina (due cottimi fiduciari, il primo da 15.071 euro, il 21 maggio, dalla tendopoli dell’Annunziata ai centri di Castel di Sangro e il secondo da 6.993 euro, il 22 ottobre, dalla Caserma “Gasparro” ai centri di Fermo S.Giorgio e Monte Marciano, entrambi in provincia di Ancona) e leAutolinee Vittorio Padovano di Taranto (dalla tendopoli dell’Annunziata alla tendopoli di Bresso, il 22 luglio 2015,15.666 euro). Per la cronaca, nel 2010 il titolare delle autolinee tarantine fu rinviato a giudizio insieme ad altri imprenditori e amministratori pubblici per truffa e turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta sull’affidamento del trasporto degli alunni disabili da parte del Comune di Taranto, ma al processo, con sentenza del 2 marzo 2011, fu assolto “per non aver commesso il fatto”. Il Pubblico ministero aveva chiesto per lui la condanna a 2 anni e 8 mesi.\r\n\r\nSi è dovuto attendere il 30 dicembre 2015 perché la Prefettura di Messina pubblicasse il bando per procedere a “nuova individuazione” della ditta incaricata di curare il trasporto dei cittadini stranieri che hanno chiesto protezione internazionale, in ambito urbano, extraurbano, regionale e nazionale. La gara è stata aggiudicata lo scorso 29 febbraio alla S.A.S. di Calamunci Giuseppe & C. s.n.c. con sede nel comune nebroideo di Tortorici (Me), al costo di 1,70 euro al Km + Iva al 10%, “comprensivo degli eventuali pedaggi autostradali e dei parcheggi ma non del costo dei traghetti” e di euro 228 + Iva per il servizio in ambito urbano. Alla stessa azienda, il 25 marzo 2016 l’Università degli Studi di Messina ha aggiudicato in via definitiva il servizio di trasporto gratuito bus navetta all’interno del Policlinico “Gaetano Martino” per un importo di 19.846 euro più Iva.\r\n\r\nPer sapere quanto costerà il servizio trasporti migranti 2016 bisognerà attendere la rendicontazione di fine anno, ma è prevedibile finalmente un netto abbattimento dei costi. Di certo gli attori in campo non sembrano ancora del tutto cambiati. All’ultimo maxi-sbarco a Messina, lo scorso 17 maggio, sul molo Marconi, di fronte all’unità irlandese con a bordo 349 richiedenti asilo, faceva bella mostra di sé, ancora, un pullman con tanto d’insegna “Cucinotta”.\r\n\r\n ",[205],{"field":104,"matched_tokens":206,"snippet":202,"value":203},[72],1155199671761633300,{"best_field_score":209,"best_field_weight":210,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":211,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1112386306048",14,"1155199671761633393",6646,{"collection_name":58,"first_q":17,"per_page":214,"q":17},6,8,{"facet_counts":217,"found":19,"hits":236,"out_of":268,"page":19,"request_params":269,"search_cutoff":36,"search_time_ms":270},[218,224],{"counts":219,"field_name":222,"sampled":36,"stats":223},[220],{"count":19,"highlighted":221,"value":221},"anarres","podcastfilter",{"total_values":19},{"counts":225,"field_name":35,"sampled":36,"stats":234},[226,228,230,232],{"count":19,"highlighted":227,"value":227},"FAI",{"count":19,"highlighted":229,"value":229},"torino",{"count":19,"highlighted":231,"value":231},"anarchici",{"count":19,"highlighted":233,"value":233},"primo maggio 2015",{"total_values":235},4,[237],{"document":238,"highlight":255,"highlights":261,"text_match":264,"text_match_info":265},{"comment_count":47,"id":239,"is_sticky":47,"permalink":240,"podcastfilter":241,"post_author":221,"post_content":242,"post_date":243,"post_excerpt":53,"post_id":239,"post_modified":244,"post_thumbnail":245,"post_title":246,"post_type":247,"sort_by_date":248,"tag_links":249,"tags":254},"29710","http://radioblackout.org/podcast/torino-le-due-piazze-del-primo-maggio/",[221],"Un tempo il simbolo della città era la Mole. Un edificio pazzo che doveva essere una sinagoga ma divenne un fiasco vuoto. Solo da ven’anni l’hanno riempito con il museo del cinema, la vecchia macchina delle illusioni. I turisti fanno la fila e la Torino targata PD ci racconta la favola di una città che sopravvive al dopo Fiat.\r\n\r\nI torinesi invece han fatto la coda per visitare il grattacielo di Intesa- SanPaolo del senatore dem e archistar genovese Renzo Piano. Una scheggia di ghiaccio tra il tribunale e il palazzo dell’ex Provincia, il simbolo del legame tra l’amministrazione comunale e regionale e la Banca. Il comune concesse il terreno per un pugno di soldi, la Banca coprì il buco nelle casse del comune, Chiamparino venne rieletto sindaco, poi si parcheggiò nella poltrona di presidente della Compagnia di SanPaolo per approdare a quella di governatore regionale. 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