","La truffa del petrolio lucano","post",1460486115,[58,59,60],"http://radioblackout.org/tag/basilicata/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/","http://radioblackout.org/tag/royalty/",[31,23,19],{"post_content":63,"tags":67},{"matched_tokens":64,"snippet":65,"value":66},[19],"un improvviso benessere si chiama \u003Cmark>royalty\u003C/mark>, la quota che le compagnie","Più di tremila giovani ogni anno lasciano la Basilicata. Le trivelle continuano a pompare una ricchezza che non li sfiora. E loro vanno via dalla regione più povera d’Italia dove il 31,6% di chi ha dai 15 ai 34 anni non ha uno straccio di lavoro, e più del 28% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà.\r\nDai pozzi di petrolio non sono usciti né lavoro, né sviluppo. Altro che Texas, altro che “Libia di casa nostra”, come sosteneva il governatore Vito De Filippo, Pd. Dopo decenni di trivellazioni Potenza non è Dubai, la Val d’Agri non ha l’aspetto di un emirato e la “Basilicata coast-to coast” è solo un bel film.\r\n\r\nPer capire il grande inganno del petrolio bisogna dare un'occhiata ai numeri. Dai 25 pozzi attivi in Val d’Agri, la Basilicata estrae l’80 per cento della produzione petrolifera italiana, il 5-6 del fabbisogno nazionale. Le compagnie petrolifere, l’Eni e la Shell, in particolare, puntano a passare dagli attuali 80mila barili al giorno ai 104 mila previsti da un accordo del 1998, più altri 25 mila che dovrebbero venir fuori dal miglioramento delle tecniche estrattive. Con l’ampliamento del Centro oli di Viggiano e l’entrata in funzione dell’impianto Total di Tempa Rossa, a Corleto Perticara, la Basilicata raddoppierebbe la sua produzione petrolifera fino a 175 mila barili al giorno, il 12% del consumo italiano.\r\n\r\nL’illusione di un improvviso benessere si chiama \u003Cmark>royalty\u003C/mark>, la quota che le compagnie pagano allo Stato italiano per lo sfruttamento dei pozzi. Una legge del 1957 definiva un sistema di sliding scale \u003Cmark>royalty\u003C/mark> che andava dal 2 al 22% a barile, nel ‘96 una nuova normativa bloccò la percentuale al 7. Un vero eldorado per le compagnie. Che in Italia pagano molto di meno rispetto alla Norvegia e all’Indonesia, dove le \u003Cmark>royalty\u003C/mark> sono all’80%, o alla Libia, 90, mentre in Canada i governi locali si lamentano perché giudicano insufficiente il 45% che incassano su ogni barile. Solo le briciole di un grande business che arricchisce multinazionali e Stato italiano.\r\n\r\nNel 2010, anno d’oro per l’Eni (utile netto di 6,89 miliardi), la quota destinata alla regione e ai comuni lucani, più il 2,10% per il fondo benzina, è stata di 110 milioni. Pochissima cosa rispetto a quella che qui chiamano la “\u003Cmark>royalty\u003C/mark> camuffata”, quel 42% di tasse che lo Stato impone alle compagnie petrolifere.\r\n\r\nUn bel business. La recente inchiesta che ha obbligato alle dimissioni la ministra Guidi e fatto traballare il governo non è destinata a cambiare gli affari ma solo a regolare i conti all'interno dell'attuale classe dirigente.\r\nIl malaffare è normale nell'assegnazione di appalti e concessioni. Di tanto in tanto un'inchiesta manda all'aria equilibri consolidati. Ma è solo questione di tempo. Il tempo necessario a mettere in sella altri attori nell'eterna sceneggiata della spartizione dei beni pubblici a fini privati.\r\nIn Basilicata restano i danni alla salute e all'ambiente, senza neppure i benefici delle \u003Cmark>royalty\u003C/mark>.\r\n\r\nCe ne ha parlato Francesco.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-04-12-francesco-petroliolucano",[68,70,72],{"matched_tokens":69,"snippet":31},[],{"matched_tokens":71,"snippet":23},[],{"matched_tokens":73,"snippet":74},[19],"\u003Cmark>royalty\u003C/mark>",[76,81],{"field":32,"indices":77,"matched_tokens":78,"snippets":80},[36],[79],[19],[74],{"field":82,"matched_tokens":83,"snippet":65,"value":66},"post_content",[19],578730123365712000,{"best_field_score":86,"best_field_weight":87,"fields_matched":36,"num_tokens_dropped":44,"score":88,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":90,"highlight":108,"highlights":113,"text_match":116,"text_match_info":117},{"cat_link":91,"category":92,"comment_count":44,"id":93,"is_sticky":44,"permalink":94,"post_author":47,"post_content":95,"post_date":96,"post_excerpt":50,"post_id":93,"post_modified":97,"post_thumbnail":50,"post_thumbnail_html":50,"post_title":98,"post_type":55,"sort_by_date":99,"tag_links":100,"tags":107},[41],[43],"22002","http://radioblackout.org/2014/03/big-pharma-affari-o-salute/","Big Pharma è il cartello che riunisce in se tutte le più grandi multinazionali del farmaco, ovvero la potentissima lobby che detiene il monopolio delle cure sulla nostra salute. Ciò premesso, sono proprio le malattie che affliggono la popolazione, soprattutto quelle più terribili a costituire la fonte dei suoi guadagni. Per Big Pharma quindi le malattie croniche rappresentano una vera manna dal cielo poiché come noto lo scopo dichiarato delle Corporations non è aiutare il prossimo ma incassare guadagni. Di conseguenza, per le multinazionali produrre un farmaco a basso costo che sia realmente efficace in modo definitivo non si rivela mai un buon investimento.\r\nL'iniziativa della Procura di Torino di mettere sotto inchiesta Novartis e Roche per la vicenda di due farmaci contro la maculopatia l'Avastin e il Lucentis ha riaperto il vaso di Pandora delle malefatte dell'industria dei medicinali.\r\nLa successiva decisione dell'Antitrust di multare con 180 milioni a testa le due multi per violazione delle leggi della concorrenza ha inferto un duro colpo a Roche e Novartis, ma nulla che intacchi realmente un sistema di lucro che può essere spezzato solo sottraendo al mercato la nostra salute.\r\nProviamo a capire meglio la vicenda Avastin/Lucentis.\r\nAvastin e Lucentis sono i nomi con cui vengono commercializzati gli anticorpi monoclonali bevacizumab e ranibizumab, rispettivamente. Entrambi inibiscono il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (Vegf), funzionando pertanto come degli antiangiogenici, bloccando cioè la crescita di nuovi vasi sanguigni.\r\n\r\nAvastin è registrato come farmaco per la cura del cancro, sebbene off-label, e basandosi su diversi studi, sia impiegato anche per la cura di patologie oculari. Lucentis, al contrario, è registrato per il trattamento di queste patologie, in particolare per quello della degenerazione maculare senile.\r\nAvastin e Lucentis hanno prezzi molto lontani: un’iniezione di Avastin può arrivare a costare massimo 81 euro, mentre una di Lucentis si aggira intorno ai 900 euro (e tempo fa, ricorda l’Antitrust, costava anche di più: 1.700 euro). L’accordo tra Novartis e Roche per la vendita di Lucentis a discapito di Avastin, secondo l’Antitrust, sarebbe costato al Sistema sanitario nazionale circa 45 milioni di euro in più solo per il 2012.\r\nL’Antitrust accusa le due aziende farmaceutiche di essersi accordate per ostacolare la vendita di Avantis a favore del ben più costoso Lucentis. Come? “Le capogruppo Roche e Novartis, anche attraverso le filiali italiane, hanno concertato sin dal 2011 una differenziazione artificiosa dei farmaci Avastin e Lucentis, presentando il primo come più pericoloso del secondo e condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari”, scrivono dall’Agcm. In questo modo, e grazie a rapporti che legano le due aziende, entrambe avrebbero ricevuto i propri guadagni. Roche infatti avrebbe interesse a favorire le vendite di Lucentis, perché otterrebbe così da Novartis royalty: il farmaco (così come Avastin) è stato infatti sviluppato dalla Genentech, controllata di Roche. Novartis, oltre a guadagnarci direttamente, lo farebbe anche indirettamente, attraverso la sua partecipazione (oltre il 30%) in Roche.\r\n\r\nFarmaci di nicchia, a elevata specializzazione e, soprattutto, sempre più costosi. La vicenda dei due grandi gruppi farmaceutici multati dall’Antitrust italiano apre una finestra su un futuro sempre più probabile, disegnato dalle strategie intraprese da Big Pharma per uscire dalla sua crisi. Gli ultimi anni sono stati tra i più difficili da affrontare per le multinazionali farmaceutiche, strette come in una tenaglia tra la spending review dei governi alle prese con le restrizioni di bilancio e la scadenza ravvicinata di numerosi brevetti che avevano garantito per anni introiti sicuri alle principali società.\r\n\r\nL’esplosione del mercato dei farmaci equivalenti ha ricevuto una spinta decisa dalle politiche sanitarie: in Giappone, dove l’invecchiamento della popolazione porterà a un rapido aumento della spesa per medicinali, il governo ha fissato la soglia minima per le prescrizioni di generici al 60% entro il 2018. Un livello quasi doppio rispetto a quello attuale in Italia, ed elevatissimo anche per Germania e Gran Bretagna dove con difficoltà si sfiora il 50%.\r\n\r\nIl calo del fatturato dovuto al cosiddetto patent cliff è stato stimato in 170 miliardi di dollari fino al prossimo anno per i grandi gruppi, che per superare l’ostacolo hanno deciso di rivedere le strategie.\r\nSempre meno ricerca vera su nuove molecole, sempre maggiore riproposizione di vecchi farmaci, magari truccati ad arte per aumentare prezzi e profitti.\r\nLa ricerca è soprattutto in settori di nicchia, dove con difficoltà un piccolo competitore potrebbe, alla scadenza del brevetto, proporre prodotti equivalenti e minor prezzo.\r\nVa da se che per le malattie dei poveri non ci sono investimenti perché non garantirebbero profitti adeguati.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ennio Carbone, docente alla facoltà di medicina dell'ateneo \"Magna Grecia\" di Catanzaro.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nbig_pharma","19 Marzo 2014","2014-03-20 21:48:18","Big Pharma. Affari o salute?",1395239304,[101,102,103,104,105,106],"http://radioblackout.org/tag/avastin/","http://radioblackout.org/tag/big-pharma/","http://radioblackout.org/tag/lucentis/","http://radioblackout.org/tag/novartis/","http://radioblackout.org/tag/roche/","http://radioblackout.org/tag/salute/",[21,29,25,27,15,17],{"post_content":109},{"matched_tokens":110,"snippet":111,"value":112},[19],"perché otterrebbe così da Novartis \u003Cmark>royalty\u003C/mark>: il farmaco (così come Avastin)","Big Pharma è il cartello che riunisce in se tutte le più grandi multinazionali del farmaco, ovvero la potentissima lobby che detiene il monopolio delle cure sulla nostra salute. Ciò premesso, sono proprio le malattie che affliggono la popolazione, soprattutto quelle più terribili a costituire la fonte dei suoi guadagni. 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Ing Sollazzi & DJ POST PONY nuovamente accompagnati da Anna Giovanna, accolgono in studio una misteriosa esperta di cinema che li aiuta ad analizzare un'altrettanto misteriosa VHS. Pare infatti che la Polizia Di Stato, intenta come ogni anno a salvare il Natale, abbia spedito un video messaggio di auguri (con tanto di invito a pranzo) che richiede un'ermeneutica profonda per coglierne il significato struggente.\r\nLa redazione di Matinée XXL, tempestata di messaggi di auguri e amore, si crogiola in una lunghissima selezione musicale schizofrenica festeggiando il primo anno di trasmissione.\r\n\r\n\r\n\r\nTracklist:\r\n\r\n291outer space_ Arkana Galaxy (Beatless)\r\nAccident du Travail _Ouverture à la viennoise\r\nFront de cadeaux_Looks like an alien\r\nFront de cadeaux_Mascella bella\r\nWoodleigh Research Facility_ Ponte Carlo Snow\r\nAndrew Weatherall_Disappear (duncan gray remix)\r\nCody Chessnutt_Serve this royalty\r\nCody Chessnutt_The seed\r\nArchie sheep & Jeanne Lee _ There is a balm in Gilead\r\nRobert French _ You are so special\r\nPure wicked tune_ Chillin in the Morning\r\n\r\nSPECIALE ANALISI VHS DI AUGURI POLIZIA DI STATO\r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/natale-MatinéeXXL_speciale-cinema-e-forze-dellordine.ogg\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLucio Dalla _ è lì\r\nSun ra arkestra_Satellites are spinning\r\nNina Simone_ Ain’t Go No I Got Life\r\nAsaba Youth Orchestra_Natacount ossie salam na\r\nAlicia Meyers - I want to thank you\r\nThe stylistics - You make me feel brand new -\r\nWow _ Le pointeur de fleury\r\nSerge Gainsbourg _ Aux arms etcetera\r\nTrapacoustic _ Dammi una boccia di vino\r\nSpace lady _ Live at fanfulla\r\nThe Cure _ Prayers for rain\r\nCOIL _ Christmas Is Now Drawing Near\r\nCurrent 93 _ happy nithdfay pigface jesus\r\nCan _ Paperhouse\r\nMort Garson_ Plantasia\r\nBroadcast _ Long was the yer / Black cat\r\nReal Miracolo _ Cristo nudo\r\nAgnes Muller _ september\r\nBeastie boys _ Get it together\r\nSlum Village _ Fantastic\r\nAl Green _ Let's stay together\r\nJean Harris _ Elegant soul\r\nZach Phillips _ Chew (Not still before)\r\nPaul McCartney _ Uncle Albert\r\nCagasotto atavica - Il gioco\r\nGiuliano Sorgini_ Tempo lbero e lavro\r\nGrand Veymont_L'odysée du petit perleur\r\nLucia Rango_ Samba d'amore\r\n\r\nIva Zanicchi_Testarda io\r\nVelvet Underground_ Lady godiva operation","26 Dicembre 2023","2023-12-26 13:54:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/natale-insieme-alla-polizia-di-stato-200x110.jpg","Matinée XXL #20 - 25.12.2023","podcast",1703593420,[],[],{"post_content":155},{"matched_tokens":156,"snippet":157,"value":158},[19],"gray remix)\r\nCody Chessnutt_Serve this \u003Cmark>royalty\u003C/mark>\r\nCody Chessnutt_The seed\r\nArchie sheep","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/matine-2512.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nMattinata XXXXXL, ingrassata dai troppi panettoni si sveglia tardi e continua per 3 ore e mezza. 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L'incidenza dell'attività dell'Eni (ma anche di Shell e Total) sul luogo è devastante: inquinamento atmosferico e delle falde, consumo delle acque e del territorio, sversamento di petrolio come constatato nell'inchiesta che, a partire dal 2017, vede indagati i dirigenti del colosso petrolifero nostrano e che ha già preso tragici risvolti: oltre alle mazzette ai PM che indagavano sul caso s'aggiunge la misteriosa morte di Gianluca Griffa, ex responsabile della produzione del sito che, come testimoniano le sue mail, da anni denunciava ai suoi superiori lo stato d'abbandono e le perdite dei serbatoi del COVA. \r\n\r\nAnche in Basilicata Eni cerca di pulirsi la facciata con un progetto multimilionario di sostenibilità ambientale in cui si impegna a fornire i suoi dati alle agenzie di controllo del territorio e a sostenere progetti di economia circolare e riscoperta di prodotti agricoli. Un progetto, questo dell'Energy Valley, che non sostituisce il lavoro estrattivo dell'Eni, ma che lo rende più accettabile alla popolazione lucana, ormai delusa e scettica verso una classe politica che rappresenta solo gli interessi delle multinazionali del petrolio. Oltretutto gli impianti di pulizia delle acque e le centrali eoliche andranno a sostenere soltanto i centri d'estrazione. L'ultima beffa consiste nell'ingresso di rappresentati dell'Eni nelle scuole per parlare di ambiente e sostenibilità.\r\n\r\nLa forza di queste multinazionali per radicarsi nel territorio è il potere scientista, ovvero l'utilizzo di dottori, agronomi ed esperti che negano i segnali fisici della popolazione e assicurano la bontà della produzione sulla base dei limiti che loro hanno deciso. Altro capitolo sono le royalty che l'amministrazione usa nella spesa pubblica ordinaria invece che intervenire in progetti straordinari che la popolazione continua a vedersi negati.\r\n\r\nAnche in Nigeria le dinamiche di sfruttamento e corruzione vedono il cane a sei zampe sul banco degli imputati per essersi accaparrato il bando per l'estrazione di un enorme giacimento petrolifero al largo del delta del Niger pagando esclusivamente una tangente ai rappresentanti del governo, negando così al popolo nigeriano i proventi delle sue ricchezze naturali. Anche in questo caso il processo ha assunto tinte fosche col tentativo d'assassinio dell'autorità nigeriana anticorruzione.\r\n\r\nNe parliamo con Mimmo Nardozza autore del documentario \"maldagri\"\r\nmaldagri: https://www.youtube.com/watch?v=KDpnkQ6uL5A\r\nmaldagri 2019: https://www.youtube.com/watch?v=FCgLP7MbLz0\r\n\r\nper ascoltare il podcast della puntata clicca qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/maldagri.mp3\"][/audio]","4 Febbraio 2020","2020-02-18 18:48:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/malda-200x110.jpg","maldagri, le nefandezze dell'Eni in Basilicata",1580822333,[],[],{"post_content":178},{"matched_tokens":179,"snippet":180,"value":181},[19],"deciso. Altro capitolo sono le \u003Cmark>royalty\u003C/mark> che l'amministrazione usa nella spesa","la Val d'Agri ospita il più grande sito d'estrazione petrolifera su terraferma in Europa. L'incidenza dell'attività dell'Eni (ma anche di Shell e Total) sul luogo è devastante: inquinamento atmosferico e delle falde, consumo delle acque e del territorio, sversamento di petrolio come constatato nell'inchiesta che, a partire dal 2017, vede indagati i dirigenti del colosso petrolifero nostrano e che ha già preso tragici risvolti: oltre alle mazzette ai PM che indagavano sul caso s'aggiunge la misteriosa morte di Gianluca Griffa, ex responsabile della produzione del sito che, come testimoniano le sue mail, da anni denunciava ai suoi superiori lo stato d'abbandono e le perdite dei serbatoi del COVA. \r\n\r\nAnche in Basilicata Eni cerca di pulirsi la facciata con un progetto multimilionario di sostenibilità ambientale in cui si impegna a fornire i suoi dati alle agenzie di controllo del territorio e a sostenere progetti di economia circolare e riscoperta di prodotti agricoli. Un progetto, questo dell'Energy Valley, che non sostituisce il lavoro estrattivo dell'Eni, ma che lo rende più accettabile alla popolazione lucana, ormai delusa e scettica verso una classe politica che rappresenta solo gli interessi delle multinazionali del petrolio. Oltretutto gli impianti di pulizia delle acque e le centrali eoliche andranno a sostenere soltanto i centri d'estrazione. L'ultima beffa consiste nell'ingresso di rappresentati dell'Eni nelle scuole per parlare di ambiente e sostenibilità.\r\n\r\nLa forza di queste multinazionali per radicarsi nel territorio è il potere scientista, ovvero l'utilizzo di dottori, agronomi ed esperti che negano i segnali fisici della popolazione e assicurano la bontà della produzione sulla base dei limiti che loro hanno deciso. Altro capitolo sono le \u003Cmark>royalty\u003C/mark> che l'amministrazione usa nella spesa pubblica ordinaria invece che intervenire in progetti straordinari che la popolazione continua a vedersi negati.\r\n\r\nAnche in Nigeria le dinamiche di sfruttamento e corruzione vedono il cane a sei zampe sul banco degli imputati per essersi accaparrato il bando per l'estrazione di un enorme giacimento petrolifero al largo del delta del Niger pagando esclusivamente una tangente ai rappresentanti del governo, negando così al popolo nigeriano i proventi delle sue ricchezze naturali. Anche in questo caso il processo ha assunto tinte fosche col tentativo d'assassinio dell'autorità nigeriana anticorruzione.\r\n\r\nNe parliamo con Mimmo Nardozza autore del documentario \"maldagri\"\r\nmaldagri: https://www.youtube.com/watch?v=KDpnkQ6uL5A\r\nmaldagri 2019: https://www.youtube.com/watch?v=FCgLP7MbLz0\r\n\r\nper ascoltare il podcast della puntata clicca qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/maldagri.mp3\"][/audio]",[183],{"field":82,"matched_tokens":184,"snippet":180,"value":181},[19],{"best_field_score":118,"best_field_weight":119,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":120,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},6637,{"collection_name":150,"first_q":19,"per_page":123,"q":19},["Reactive",189],{},["Set"],["ShallowReactive",192],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fhg1Mrpof3mwv3HYOaUEPIcEkPRno5x62DeLmCKpk6I4":-1},true,"/search?query=royalty"]