","S-conferenza stampa sulla violenza di genere di Non Una di Meno Torino","post",1488295412,[61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/femminismo/","http://radioblackout.org/tag/media/","http://radioblackout.org/tag/narrazione-della-violenza/","http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno-torino/","http://radioblackout.org/tag/otto-marzo/","http://radioblackout.org/tag/primo-marzo/","http://radioblackout.org/tag/s-conferenza-stampa/",[17,69,34,21,70,26,19],"media","otto marzo",{"post_content":72,"post_title":78,"tags":82},{"matched_tokens":73,"snippet":76,"value":77},[74,75,75],"s-conferenza","stampa","Repubblica. Lì verrà fatta una \u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark>, una conferenza \u003Cmark>stampa\u003C/mark> al contrario.\r","La narrazione della violenza contro le donne, prevalente sui media, ne nega la valenza politica, contribuendo ad alimentare l'immaginario che la genera e la giustifica.\r\nMercoledì primo marzo la Rete Non Una di Meno di Torino ha deciso di portare la narrazione femminista, intersezionale sulla violenza di genere di fronte al quotidiano Repubblica. Lì verrà fatta una \u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark>, una conferenza \u003Cmark>stampa\u003C/mark> al contrario.\r\n\r\nLe attiviste di Non Una di Meno non “chiedono” alla \u003Cmark>stampa\u003C/mark> di ascoltare e diffondere la loro narrazione, ma intendono raccontare le violenze subite quotidianamente all'interno degli ingranaggi sociali, economici, politici e culturali, che tengono in scacco le loro vite. I media relegano nella sfera privata, sentimentale, personale la violenza senza coglierne la dimensione reattiva, che caratterizza chi vuole imporre con la forza la sottomissione alla norma patriarcale.\r\n\r\nL'appuntamento è per mercoledì 1° marzo ore 16 per il presidio/s-conferenza \u003Cmark>stampa\u003C/mark> nei pressi del quotidiano Repubblica, in via Bruno Buozzi angolo via Roma\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Bia della Rete Non Una di Meno Torino.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 02 28 bia \u003Cmark>sconferenza\u003C/mark>\r\n\r\nDi seguito il loro comunicato:\r\n\r\nL'assemblea della Rete Non Una di Meno di Torino ha deciso di non fare una conferenza \u003Cmark>stampa\u003C/mark> per presentare lo sciopero generale dell'8 marzo. Abbiamo scelto di fare un presidio nel centro della città, nei pressi di uno dei tre maggiori quotidiani cittadini, per proporre una narrazione della violenza di genere diversa da quella di gran parte dei media nazionali ed internazionali. \r\n\r\nLa violenza di genere è confinata nelle pagine della cronaca nera, una collocazione che ne nega la valenza politica, trasformando pestaggi, stupri, omicidi, molestie in episodi di delinquenza comune, in questioni private. \r\n\r\n\r\nLa libertà che le donne si sono conquistate ha incrinato e a volte spezzato le relazioni gerarchiche tra i sessi, rompendo l'ordine simbolico e materiale, che le voleva sottomesse ed ubbidienti. Il moltiplicarsi su scala mondiale dei femminicidi dimostra che la strada della libertà e dell'autonomia femminile è ancora molto lunga. E in salita. \r\n\r\nLa narrazione della violenza proposta da tanti media rende questa salita più ripida.\r\n\r\n\r\nI media di fronte al dispiegarsi violento della reazione patriarcale tentano di privatizzare, familizzare, domesticare lo scontro. Le donne sono vittime indifese, gli uomini sono violenti perché folli. La follia sottrae alla responsabilità, nascondendo l’esplicita intenzione disciplinante e punitiva.\r\n\r\n\r\nLa violenza maschile sulle donne è un fatto quotidiano, che i media ci raccontano come rottura momentanea della normalità. Raptus di follia, eccessi di sentimento nascondono sotto l’ombrello della patologia una violenza che esprime a pieno la tensione diffusa a riaffermare l’ordine patriarcale. \r\nI media descrivono le donne come vittime da tutelare, ottenendo l’effetto paradossale di rinforzare l’opinione che le donne siano intrinsecamente deboli.\r\n\r\n\r\nNoi non siamo vittime, non accettiamo che la libertà e la sicurezza delle donne possa divenire alibi per moltiplicare la pressione disciplinare, i dispositivi securitari e repressivi, il crescere del controllo poliziesco sul territorio.\r\n\r\n\r\nLe donne libere stanno creando reti solidali, che le rendono più forti individualmente e collettivamente. Disprezziamo la violenza e chi la usa contro di noi, ma quando è necessario sappiamo difenderci da chi ci attacca, nella consapevolezza che chi tocca una, tocca tutte. \r\n\r\n\r\nI media usano la violenza sulle donne come strumento per rinforzare il razzismo nei confronti dei migranti: la violenza di genere è raccontata in modo molto diverso se i protagonisti sono nati qui o altrove. La violenza verso le donne migranti viene spesso minimizzata, perché considerata “intrinseca” alla loro cultura. Parimenti se il violento è uno straniero la stessa argomentazione viene usata per invocare la chiusura delle frontiere ed espulsioni di massa.\r\nIl moltiplicarsi dei femminicidi agiti da uomini italiani verso donne italiane dimostra che la violenza di genere è senza frontiere. Come lo sciopero femminista del prossimo otto marzo. \r\n\r\n\r\nI media colpevolizzano chi subisce violenza, scandagliandone le vite, i comportamenti, le scelte di libertà, per giustificare la violenza maschile, per annullare la libertà delle donne, colpevoli di non essere prudenti, di non accettare come “normale” il rischio della violenza che le colpisce in quanto donne. \r\nLo stereotipo di “quelle che se la cercano”, che si tratti di sex worker o di donne che non vestono abiti simili a gabbie di stoffa, è una costante del racconto dei media. Decenni di femminismo e di storia della libertà femminile vengono deliberatamente ignorati.\r\n\r\n\r\nI media negano identità e dignità alle persone, quando scrivono di “trans uccisi”, senza nulla sapere delle loro vite.\r\nIl genere non è un destino, né una condanna, ma un percorso che ciascun* attraversa per trovare se stess*, fuori da stereotipi e ruoli imposti. \r\n\r\n\r\nI media sono responsabili del perpetuarsi di un immaginario, che giustifica ed alimenta la violenza contro le donne, la violenza di genere. \r\n\r\n\r\nPer questa ragione la nostra presentazione dello sciopero internazionale dell'8 marzo sarà un presidio di informazione e di lotta. \r\n\r\n\r\nAbbiamo scelto la sede di Repubblica, ma idealmente saremo di fronte alle sedi dei tanti, troppi, altri quotidiani, emittenti televisive e radio, che, propongono una visione privata, personale, impolitica della violenza maschile sulle donne, della violenza di genere, della violenza che cerca di piegare il nostro insopprimibile desiderio di libertà, i nostri percorsi di autonomia, la nostra storia di persone che lottano per se e per tutt*.\r\n\r\n\r\nNoi non ci stiamo!\r\n\r\nRacconteremo in strada la marea femminista che sta dilagando ai quattro angoli del pianeta. \r\n\r\n\r\nMercoledì 1° marzo ore 16 \r\n\r\n\u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark> nei pressi del quotidiano Repubblica, in via Bruno Buozzi angolo via Roma\r\n\r\n\r\nNon Una di Meno Torino\r\n\r\n\r\nnonunadimenotorino@gmail.com",{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":81},[80,75],"S-conferenza","\u003Cmark>S-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark> sulla violenza di genere di Non Una di Meno Torino",[83,85,87,89,91,93,95],{"matched_tokens":84,"snippet":17},[],{"matched_tokens":86,"snippet":69},[],{"matched_tokens":88,"snippet":34},[],{"matched_tokens":90,"snippet":21},[],{"matched_tokens":92,"snippet":70},[],{"matched_tokens":94,"snippet":26},[],{"matched_tokens":96,"snippet":97},[74,75],"\u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark>",[99,105,108],{"field":35,"indices":100,"matched_tokens":102,"snippets":104},[101],6,[103],[74,75],[97],{"field":106,"matched_tokens":107,"snippet":81,"value":81},"post_title",[80,75],{"field":109,"matched_tokens":110,"snippet":76,"value":77},"post_content",[74,75,75],1157451471441625000,{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":39,"num_tokens_dropped":47,"score":115,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":117,"highlight":139,"highlights":161,"text_match":111,"text_match_info":169},{"cat_link":118,"category":119,"comment_count":47,"id":120,"is_sticky":47,"permalink":121,"post_author":50,"post_content":122,"post_date":123,"post_excerpt":124,"post_id":120,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_thumbnail_html":127,"post_title":128,"post_type":58,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":136},[44],[46],"44339","http://radioblackout.org/2017/11/17-novembre-le-strade-libere-le-fanno-le-donne-che-le-attraversano/","Aggiornamento al 21 novembre\r\n\r\nBia di NUDM Torino ci racconta il corteo del 17 novembre e presenta la s-conferenza stampa di oggi pomeriggio di fronte alla RAI.\r\n\r\n\r\nIl corteo del 17 ha attraversato il centro cittadino per oltre tre ore. Tra interventi, stancil, cartelli, manifesti, scritte e sangue a terra la manifestazione ha avuto una forte impronta comunicativa.\r\n\r\n\r\nUna enorme scritta è stata fatta per le 26 ragazze nigeriane uccise dalle frontiere\r\n\r\nDi seguito il testo di presentazione della s-conferenza.\r\n\"Cos’è una S-conferenza stampa: è una conferenza stampa al contrario, invece di “chiedere” alla stampa di venire a darci parola e diffonderla, andiamo noi dalla stampa a dire quali sono le nostre parole.\r\nVogliamo essere artefici delle narrazioni che riguardano i nostri corpi e le nostre vite.\r\nNon vogliamo essere sempre e solo l'oggetto del discorso della cronaca nera, ma vogliamo raccontare le violenze che quotidianamente subiamo come conseguenze di un sistema economico, sociale, culturale che quelle violenze legittima e alimenta.\r\n\r\n \r\n\r\nL'assemblea della Rete Non Una di Meno di Torino ha deciso di non fare una conferenza stampa per presentare la manifestazione nazionale del 25 novembre a Roma, ma di fare un presidio nel centro della città, di fronte alla Rai, per proporre una narrazione della violenza di genere diversa da quella di gran parte dei media nazionali ed internazionali.\r\n\r\nLa violenza di genere è confinata nelle pagine della cronaca nera, una collocazione che ne nega la valenza politica, trasformando pestaggi, stupri, omicidi, molestie in episodi di delinquenza comune, in questioni private. La libertà che le donne si sono conquistate ha incrinato e a volte spezzato le relazioni gerarchiche tra i sessi, rompendo l'ordine simbolico e materiale, che le voleva sottomesse ed ubbidienti. Il moltiplicarsi su scala mondiale dei femminicidi dimostra che la strada della libertà e dell'autonomia femminile è ancora molto lunga. E in salita. La narrazione della violenza proposta da tanti media rende questa salita più ripida.\r\n\r\nI media di fronte al dispiegarsi violento della reazione patriarcale tentano di privatizzare, familizzare, domesticare lo scontro. Le donne sono vittime indifese, gli uomini sono violenti perché folli. La follia sottrae alla responsabilità, nascondendo l’esplicita intenzione disciplinante e punitiva.\r\n\r\nLa violenza maschile sulle donne è un fatto quotidiano, che i media ci raccontano come rottura momentanea della normalità. Raptus di follia, eccessi di sentimento nascondono sotto l’ombrello della patologia una violenza che esprime a pieno la tensione diffusa a riaffermare l’ordine patriarcale.\r\n\r\nI media descrivono le donne come vittime da tutelare, ottenendo l’effetto paradossale di rinforzare l’opinione che le donne siano intrinsecamente deboli. Noi non siamo vittime, non accettiamo che la libertà e la sicurezza delle donne possa divenire alibi per moltiplicare la pressione disciplinare, i dispositivi securitari e repressivi, il crescere del controllo poliziesco sul territorio.\r\n\r\nLe donne libere stanno creando reti solidali, che le rendono più forti individualmente e collettivamente. Disprezziamo la violenza e chi la usa contro di noi, ma quando è necessario sappiamo difenderci da chi ci attacca, nella consapevolezza che chi tocca una, tocca tutte.\r\n\r\nI media usano la violenza sulle donne come strumento per rinforzare il razzismo nei confronti dei migranti: la violenza di genere è raccontata in modo molto diverso se i protagonisti sono nati qui o altrove. La violenza verso le donne migranti viene spesso minimizzata, perché considerata “intrinseca” alla loro cultura. Parimenti se il violento è uno straniero la stessa argomentazione viene usata per invocare la chiusura delle frontiere ed espulsioni di massa. Il moltiplicarsi dei femminicidi agiti da uomini italiani verso donne italiane dimostra che la violenza di genere è senza frontiere. 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Il folle sfugge alle regole della comunità, perché il suo agire è privo di ragione e, quindi, non rappresenta una rottura del patto sociale.\r\nSe le violenze avvengono in strada, sui posti di lavoro, o nei luoghi di divertimento, stupri e molestie cambiano di segno in base alla personalità, al mestiere, alla nazionalità delle persone coinvolte. Se lo stupratore indossa la divisa prevale il garantismo e si fruga nella vita delle donne per screditarle.\r\nSe i violenti sono uomini stranieri o marginali allora tutto cambia. Vengono paragonati a belve feroci fuori controllo. Aggressioni e femminicidi hanno enormi eco mediatiche, vengono diffusi con dovizia i particolari più crudi per suscitare orrore, paura, disprezzo.\r\n\r\n \r\n\r\nI corpi e le vite delle donne vengono usati per moltiplicare i militari nelle strade, per criminalizzare gli immigrati, per aumentare i controlli e promuovere nuove leggi più repressive.\r\n\r\n \r\n\r\nSui corpi delle donne si giocano continue battaglie di civiltà. Sia che le si voglia “tutelare”, sia che le si voglia “asservire” la logica di fondo è la stessa. Resta al “tuo” posto. Torna al “tuo” posto. Penso io a te, penso io a proteggerti, a punirti, a disciplinarti.\r\nLa narrazione della violenza come follia o criminalità agita da pochi soggetti estranei, rende invisibile la guerra contro le donne per la ri-affermazione di una relazione di tipo patriarcale.\r\n\r\n \r\n\r\nLe donne sfidano il patriarcato. In ogni dove.\r\n\r\nNegare questa sfida, considerare la lotta delle donne contro il patriarcato un retaggio residuale di un passato che non torna, è una falsificazione, che nasconde la caratteristica reattiva di tanta parte della violenza maschile sulle donne. A tutte le latitudini.\r\n\r\n \r\n\r\nLa violenza di genere è intrisecamente politica. Non solo per i numeri impressionanti ma, soprattutto, per i mille dispositivi messi in campo, per nascondere, privare di senso, sminuire la portata sistemica dell’attacco.\r\n\r\nLa violenza colpisce anche quelle che non la subiscono. La minaccia stessa, il pericolo di attraversare liberamente i luoghi delle nostre vite sono parte di un dispositivo che prova a tenerci sotto scacco, nell’auspicio di disciplinarci con la paura.\r\n\r\nLe femministe lottano perché la paura cambi di campo. Non c’è libertà se non nel rischio e nella lotta. Chi cade nel cammino non è una vittima ma una donna colpita perché libera. Chi ci uccide compie un atto politico. Sfidare assassini e stupratori è un atto politico.\r\nLe strade libere le fanno le donne che le attraversano.\r\n\r\n \r\n\r\nDi violenza di genere e delle tante iniziative torinesi verso il corteo femminista del 25 novembre a Roma, abbiamo parlato con Chiara della rete Non Una di Meno di Torino.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 15 cacerolata chiara nudm\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito i principali appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 novembre\r\n\r\n\r\nore 21\r\n\r\n\r\npiazza Castello\r\n\r\n\r\nCorteo con cacerolata rumorosa contro la violenza patriarcale\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 novembre cena benefit per il pullman per il corteo del 25 a Roma. Poi karaoke e djset\r\n\r\nOre 20 al Gabrio di via Millio 42\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 21 novembre ore 17,30 s-conferenza stampa di fronte alla Rai in via Verdi contro la narrazione dei media che nega il senso intrinsecamente politico della violenza di genere.","21 Novembre 2017","","2017-11-25 10:32:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/17-nov-burn-macho-burn-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/17-nov-burn-macho-burn-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/17-nov-burn-macho-burn-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/17-nov-burn-macho-burn.jpg 501w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le strade libere le fanno le donne che le attraversano",1511276252,[131,132,61,133,64,134,67,135],"http://radioblackout.org/tag/cacerolata-femminista/","http://radioblackout.org/tag/femminicidio/","http://radioblackout.org/tag/guerra-alle-donne/","http://radioblackout.org/tag/patriarcato/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[32,137,17,30,21,138,19,15],"femminicidio","patriarcato",{"post_content":140,"tags":144},{"matched_tokens":141,"snippet":142,"value":143},[74,75],"17 novembre e presenta la \u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark> di oggi pomeriggio di fronte","Aggiornamento al 21 novembre\r\n\r\nBia di NUDM Torino ci racconta il corteo del 17 novembre e presenta la \u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark> di oggi pomeriggio di fronte alla RAI.\r\n\r\n\r\nIl corteo del 17 ha attraversato il centro cittadino per oltre tre ore. 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Raptus di follia, eccessi di sentimento nascondono sotto l’ombrello della patologia una violenza che esprime a pieno la tensione diffusa a riaffermare l’ordine patriarcale.\r\n\r\nI media descrivono le donne come vittime da tutelare, ottenendo l’effetto paradossale di rinforzare l’opinione che le donne siano intrinsecamente deboli. Noi non siamo vittime, non accettiamo che la libertà e la sicurezza delle donne possa divenire alibi per moltiplicare la pressione disciplinare, i dispositivi securitari e repressivi, il crescere del controllo poliziesco sul territorio.\r\n\r\nLe donne libere stanno creando reti solidali, che le rendono più forti individualmente e collettivamente. Disprezziamo la violenza e chi la usa contro di noi, ma quando è necessario sappiamo difenderci da chi ci attacca, nella consapevolezza che chi tocca una, tocca tutte.\r\n\r\nI media usano la violenza sulle donne come strumento per rinforzare il razzismo nei confronti dei migranti: la violenza di genere è raccontata in modo molto diverso se i protagonisti sono nati qui o altrove. La violenza verso le donne migranti viene spesso minimizzata, perché considerata “intrinseca” alla loro cultura. Parimenti se il violento è uno straniero la stessa argomentazione viene usata per invocare la chiusura delle frontiere ed espulsioni di massa. Il moltiplicarsi dei femminicidi agiti da uomini italiani verso donne italiane dimostra che la violenza di genere è senza frontiere. 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Il folle sfugge alle regole della comunità, perché il suo agire è privo di ragione e, quindi, non rappresenta una rottura del patto sociale.\r\nSe le violenze avvengono in strada, sui posti di lavoro, o nei luoghi di divertimento, stupri e molestie cambiano di segno in base alla personalità, al mestiere, alla nazionalità delle persone coinvolte. Se lo stupratore indossa la divisa prevale il garantismo e si fruga nella vita delle donne per screditarle.\r\nSe i violenti sono uomini stranieri o marginali allora tutto cambia. Vengono paragonati a belve feroci fuori controllo. 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In ogni dove.\r\n\r\nNegare questa sfida, considerare la lotta delle donne contro il patriarcato un retaggio residuale di un passato che non torna, è una falsificazione, che nasconde la caratteristica reattiva di tanta parte della violenza maschile sulle donne. A tutte le latitudini.\r\n\r\n \r\n\r\nLa violenza di genere è intrisecamente politica. Non solo per i numeri impressionanti ma, soprattutto, per i mille dispositivi messi in campo, per nascondere, privare di senso, sminuire la portata sistemica dell’attacco.\r\n\r\nLa violenza colpisce anche quelle che non la subiscono. La minaccia stessa, il pericolo di attraversare liberamente i luoghi delle nostre vite sono parte di un dispositivo che prova a tenerci sotto scacco, nell’auspicio di disciplinarci con la paura.\r\n\r\nLe femministe lottano perché la paura cambi di campo. Non c’è libertà se non nel rischio e nella lotta. Chi cade nel cammino non è una vittima ma una donna colpita perché libera. Chi ci uccide compie un atto politico. Sfidare assassini e stupratori è un atto politico.\r\nLe strade libere le fanno le donne che le attraversano.\r\n\r\n \r\n\r\nDi violenza di genere e delle tante iniziative torinesi verso il corteo femminista del 25 novembre a Roma, abbiamo parlato con Chiara della rete Non Una di Meno di Torino.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 15 cacerolata chiara nudm\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito i principali appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 novembre\r\n\r\n\r\nore 21\r\n\r\n\r\npiazza Castello\r\n\r\n\r\nCorteo con cacerolata rumorosa contro la violenza patriarcale\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 novembre cena benefit per il pullman per il corteo del 25 a Roma. Poi karaoke e djset\r\n\r\nOre 20 al Gabrio di via Millio 42\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 21 novembre ore 17,30 \u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark> di fronte alla Rai in via Verdi contro la narrazione dei media che nega il senso intrinsecamente politico della violenza di genere.",[145,147,149,151,153,155,157,159],{"matched_tokens":146,"snippet":32},[],{"matched_tokens":148,"snippet":137},[],{"matched_tokens":150,"snippet":17},[],{"matched_tokens":152,"snippet":30},[],{"matched_tokens":154,"snippet":21},[],{"matched_tokens":156,"snippet":138},[],{"matched_tokens":158,"snippet":97},[74,75],{"matched_tokens":160,"snippet":15},[],[162,167],{"field":35,"indices":163,"matched_tokens":164,"snippets":166},[101],[165],[74,75],[97],{"field":109,"matched_tokens":168,"snippet":142,"value":143},[74,75],{"best_field_score":113,"best_field_weight":114,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":170,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"1157451471441625194",{"document":172,"highlight":194,"highlights":199,"text_match":202,"text_match_info":203},{"cat_link":173,"category":174,"comment_count":47,"id":175,"is_sticky":47,"permalink":176,"post_author":50,"post_content":177,"post_date":178,"post_excerpt":124,"post_id":175,"post_modified":179,"post_thumbnail":180,"post_thumbnail_html":181,"post_title":182,"post_type":58,"sort_by_date":183,"tag_links":184,"tags":190},[44],[46],"44108","http://radioblackout.org/2017/11/non-una-di-meno-in-piazza-contro-la-violenza-di-genere/","Lo scorso lunedì l’assemblea cittadina della rete Non Una di Meno ha delineato un percorso di lotta in vista della manifestazione nazionale contro la violenza di genere del 25 novembre a Roma.\r\n\r\n \r\n\r\nUn programma denso che pone al centro la riflessione maturata negli ultimi anni da un femminismo transizionale che ha imparato a cogliere gli snodi di potere in cui si articola l’offensiva patriarcale in questi anni.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Chiara di Non Una di meno.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 11 07 chiara nudm 17 e 25\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 novembre ore 21 ritrovo in piazza Castello casserolata rumorosa.\r\n\r\n \r\n\r\nLe strade libere le fanno le donne che le attraversano\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 18 novembre cena benefit per il pullman della manifestazione nazionale del 25 novembre a Roma. 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La corruzione è un'invariante che attraversa la classe politica, comprese le formazioni che hanno giocato la propria fortuna sul giustizialismo. L'unica variante è determinata dal se e dal quando inchieste, condanne e rumores determinano la crisi di una formazione politica o della sua leadership del momento. Ne abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi.\r\n\r\n \r\n\r\nLo sciopero dell’8 marzo e il gioco delle tre carte dei sindacati\r\n\r\n \r\n\r\nLa s-conferenza stampa della Rete Non Una di Meno di fronte alla sede del quotidiano Repubblica con corteo e giro alla stazione di Porta Nuova a Torino\r\n\r\n \r\n\r\nRobot, automazione, strategie del capitale, la ritirata delle multinazionali. Ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 7 marzo ore 17. Punto info anarcofemminista in via Po 16\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 8 marzo. Sciopero globale delle donne contro la violenza di genere. Appuntamenti a Torino:\r\nore 10 al Cinema Massimo per contestazioni e blocchi\r\nore 16 piazza XVIII dicembre corteo \r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 9 marzo ore 17 punto info su REMS e morti di psichiatria a cura del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni in via Po 16\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 marzo, ore 10,30 \r\nManda una cartolina a Poste Italiane\r\npresidio contro le deportazioni in corso Racconigi angolo via Frejus, area mercato – nei pressi dell’ufficio postale.\r\nIn caso di pioggia il presidio diventa itinerante\r\nMistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare.\r\nFuggono guerre, miseria, persecuzioni, dittature. C’è chi non vuole sottostare ad un matrimonio forzato e chi non intende fare il soldato. C’è anche chi, semplicemente, vuole andare in Europa, perché desidera un’altra vita.\r\nTutti si trovano di fronte frontiere chiuse, filo spinato, polizia ed esercito.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 marzo ore 21\r\nNeoliberismo, populismo, anarchia... spazi e prospettive dei movimenti radicali al di là della forbice che taglia in due il pianeta. Introdurrà la serata Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'Università di Palermo\r\nAlla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 25 marzo ore 20\r\nCena a cura dell'assemblea antimilitarista benefit lotte contro eserciti, spese militari, fabbriche d'armi...\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","3 Marzo 2017","2018-10-17 22:58:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/03/fedef248333dd797364dc86dd8d67628-200x110.jpg","Anarres del 3 marzo. Corruzione e politica di palazzo, verso l'8 marzo, robot e strategie del capitale...",1488559516,[285,286,61,287,288],"http://radioblackout.org/tag/8-marzo/","http://radioblackout.org/tag/anarres/","http://radioblackout.org/tag/robot/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-delle-donne/",[290,215,17,291,235],"8 marzo","robot",{"post_content":293},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[74,75],"carte dei sindacati\r\n\r\n \r\n\r\nLa \u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark> della Rete Non Una di","Come ogni venerdì, anche il 3 marzo, dalle 10,45 alle 12,45, sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout, siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\n\r\nCi puoi ascoltare anche in streaming\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 03 03 anarres1\r\n\r\n \r\n\r\n2017 03 03 anarres2\r\n\r\n \r\n2017 03 03 anarres3\r\n\r\n \r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\n \r\n\r\nDa tangentopoli in poi il ricambio delle élite di governo è segnato dalle inchieste della magistratura. La corruzione è un'invariante che attraversa la classe politica, comprese le formazioni che hanno giocato la propria fortuna sul giustizialismo. L'unica variante è determinata dal se e dal quando inchieste, condanne e rumores determinano la crisi di una formazione politica o della sua leadership del momento. Ne abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi.\r\n\r\n \r\n\r\nLo sciopero dell’8 marzo e il gioco delle tre carte dei sindacati\r\n\r\n \r\n\r\nLa \u003Cmark>s-conferenza\u003C/mark> \u003Cmark>stampa\u003C/mark> della Rete Non Una di Meno di fronte alla sede del quotidiano Repubblica con corteo e giro alla stazione di Porta Nuova a Torino\r\n\r\n \r\n\r\nRobot, automazione, strategie del capitale, la ritirata delle multinazionali. Ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\n \r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 7 marzo ore 17. Punto info anarcofemminista in via Po 16\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 8 marzo. Sciopero globale delle donne contro la violenza di genere. Appuntamenti a Torino:\r\nore 10 al Cinema Massimo per contestazioni e blocchi\r\nore 16 piazza XVIII dicembre corteo \r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 9 marzo ore 17 punto info su REMS e morti di psichiatria a cura del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni in via Po 16\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 marzo, ore 10,30 \r\nManda una cartolina a Poste Italiane\r\npresidio contro le deportazioni in corso Racconigi angolo via Frejus, area mercato – nei pressi dell’ufficio postale.\r\nIn caso di pioggia il presidio diventa itinerante\r\nMistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare.\r\nFuggono guerre, miseria, persecuzioni, dittature. C’è chi non vuole sottostare ad un matrimonio forzato e chi non intende fare il soldato. C’è anche chi, semplicemente, vuole andare in Europa, perché desidera un’altra vita.\r\nTutti si trovano di fronte frontiere chiuse, filo spinato, polizia ed esercito.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 17 marzo ore 21\r\nNeoliberismo, populismo, anarchia... spazi e prospettive dei movimenti radicali al di là della forbice che taglia in due il pianeta. Introdurrà la serata Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all'Università di Palermo\r\nAlla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 25 marzo ore 20\r\nCena a cura dell'assemblea antimilitarista benefit lotte contro eserciti, spese militari, fabbriche d'armi...\r\n\r\nAppuntamenti fissi:\r\nLe riunioni della federazione anarchica torinese, aperte a tutti gli interessati, sono in corso Palermo 46 ogni giovedì alle 21\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[298],{"field":109,"matched_tokens":299,"snippet":295,"value":296},[74,75],{"best_field_score":204,"best_field_weight":205,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":47,"score":206,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":250,"first_q":19,"per_page":101,"q":19},["Reactive",304],{},["Set"],["ShallowReactive",307],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fqn3irxanoTle5_AKRL0ih5dKzOaRRBtjwJ11S4iPKME":-1},true,"/search?query=s-conferenza+stampa"]