","Migranti. Occupata l’università Paris 8","post",1517933915,[61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/paris-8/","http://radioblackout.org/tag/richiedenti-asilo/","http://radioblackout.org/tag/saint-denis/","http://radioblackout.org/tag/universita-occupata/",[15,69,70,21,33,25,71],"migranti","parigi","università occupata",{"post_content":73,"tags":79},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76],"Saint","Denis","locali dell’università Paris 8 a \u003Cmark>Saint\u003C/mark> \u003Cmark>Denis\u003C/mark> sono stati occupati da migranti","Alcuni locali dell’università Paris 8 a \u003Cmark>Saint\u003C/mark> \u003Cmark>Denis\u003C/mark> sono stati occupati da migranti e richiedenti asilo che dormivano in strada.\r\nIn Francia, la situazione dei richiedenti asilo è simile a quella italiana: respingimenti nel paese d’arrivo – spesso proprio l’Italia – domande rigettate, una nuova legge che, con il pretesto di sveltire le procedure, investe di poteri ancora maggiori l’esecutivo. Chi vuole andare in altri paesi trova le frontiere sbarrate.\r\nDi seguito il comunicato del Comitato di solidarietà ai migranti.\r\n\r\nL’edificio A dell’Università Paris 8 di \u003Cmark>Saint\u003C/mark> \u003Cmark>Denis\u003C/mark> è occupato da martedì 30 gennaio 2018 dalle persone migranti e dai loro sostenitori.\r\nAbbiamo preso possesso dell’edificio A. La nostra occupazione fa parte del generale movimento di protesta contro le vergognose politiche europee sull’immigrazione e in continuità con le occupazioni universitarie a Grenoble, Lione, Nantes e in altre città.\r\nMigranti, associazioni e individui si stanno sollevando contro il trattamento delle persone che migrano verso l’Europa.\r\nDall’inferno della Libia alle condizioni di “accoglienza” ai confini di Schengen, dalle decine di migliaia di persone annegate nel Mediterraneo alle violenze della polizia a Porte de la Chapelle e La Villette; dalla repressione burocratica condotta dall’OFPRA e dall’OFI al “reato di solidarietà” usato contro i/le solidali: la politica migratoria europea continua a distinguersi per il suo razzismo e la sua disumanità. Il regolamento di Dublino è responsabile delle deportazioni dei/delle migranti verso le periferie d’Europa e costringe queste stesse persone a dormire per le strade e subire il freddo e le molestie della polizia. Tra loro, ci sono molti minori. Per molti richiedenti asilo e migranti privi di documenti, emersi da un difficile viaggio, l’incertezza amministrativa e materiale è causa di profondo disagio psicologico.\r\nNei prossimi mesi, il governo francese voterà sulla legge “Asilo e immigrazione”. Con il pretesto di migliorare l’accoglienza di una piccola percentuale di richiedenti asilo, questa legge condannerà ancora la maggioranza dei/delle migranti alla deportazione, alla detenzione o alla clandestinità.\r\nAllo stesso tempo, il potere esecutivo ha organizzato la repressione e le espulsioni persino nei centri di accoglienza e di alloggio (circolare Collomb e il regolamento di Dublino) costringendo i/le migranti a dormire in strada invece che in questi luoghi. Tutto questo lo hanno sperimentato le persone migranti che hanno partecipato all’occupazione. Condanniamo queste scelte politiche. Vogliamo:\r\nLa fine immediata del regolamento di Dublino\r\nLa fine della distinzione tra “migranti economici” e “rifugiati politici”, per farla finita con una politica che seleziona il migrante “buono” dal “cattivo”\r\nDocumenti per tutti/e\r\nLibertà di movimento e dimora per tutti/e\r\nIl diritto all’abitazione, all’istruzione e alla formazione\r\nE infine, delle pubbliche scusa per le migliaia di vite distrutte.\r\n\r\nVi invitiamo a unirvi a noi e sostenerci sul luogo dell’occupazione (materialmente, finanziariamente e fisicamente) e a partecipare con noi alla marcia della solidarietà, il 17 marzo, ovunque in Francia. Ci uniamo all’appello di Lione e Nantes. L’università deve essere un luogo politico aperto a tutti. Contro l’università elitaria e selettiva prevista dal disegno di legge del governo, difendiamo un’università libera e collettiva: un luogo di resistenza che riecheggia i luoghi occupati.\r\nInvitiamo a occupare le università e qualsiasi altro luogo, ovunque possiate.\r\nGli occupanti dell’edificio A & il comitato di supporto agli occupanti”\r\nQui potete leggere il testo redatto dagli occupanti\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roger del Comitato di sostegno agli occupanti.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 02 06 roger",[80,82,84,86,88,90,95],{"matched_tokens":81,"snippet":15},[],{"matched_tokens":83,"snippet":69},[],{"matched_tokens":85,"snippet":70},[],{"matched_tokens":87,"snippet":21},[],{"matched_tokens":89,"snippet":33},[],{"matched_tokens":91,"snippet":94},[92,93],"saint","denis","\u003Cmark>saint\u003C/mark> \u003Cmark>denis\u003C/mark>",{"matched_tokens":96,"snippet":71},[],[98,104],{"field":36,"indices":99,"matched_tokens":101,"snippets":103},[100],5,[102],[92,93],[94],{"field":105,"matched_tokens":106,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76],1157451471441625000,{"best_field_score":109,"best_field_weight":110,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":111,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":113,"highlight":132,"highlights":137,"text_match":140,"text_match_info":141},{"cat_link":114,"category":115,"comment_count":47,"id":116,"is_sticky":47,"permalink":117,"post_author":50,"post_content":118,"post_date":119,"post_excerpt":53,"post_id":116,"post_modified":120,"post_thumbnail":121,"post_thumbnail_html":122,"post_title":123,"post_type":58,"sort_by_date":124,"tag_links":125,"tags":129},[44],[46],"90796","http://radioblackout.org/2024/07/marcia-per-nahel-un-anno-dopo-la-sua-uccisione-da-parte-della-polizia-francese/","Diverse centinaia di familiari, amici e solidali si sono riuniti sabato nel sobborgo parigino di Nanterre per ricordare Nahel Merzouk, 17 anni, ucciso a bruciapelo da un agente di polizia a un posto di blocco il 27 giugno 2023: un omicidio.\r\n\r\nInizialmente il poliziotto che ha sparato all'adolescente invoca la legittima difesa, ma il video dell’omicidio di Nahel lo inchioda: ha sparato immediatamente dopo avergli ordinato di fermarsi. La gente reagisce rapidamente nelle strade.\r\n\r\nA partire da quella prima notte, il 27 giugno, sono scoppiati violenti scontri nel quartiere di origine del ragazzo (Nanterre) e in altri sobborghi della banlieue parigina (Mantes-la-Jolie, Boulogne-Billancourt, Clichy-sous-Bois, Colombes, Asnières, Montfermeil) e in tutta la Francia ( Roubaix, Lilla, Bordeaux…). Il giorno seguente, nonostante i politici riconoscano il carattere efferato di questo omicidio e il governo e le frange moderate della sinistra facciano appelli alla pace, la rivolta si estende ad altre città (Neuilly sur Marne, Clamart, Wattrelos, Bagnolet, Montreuil, Saint Denis, Dammarie les Lys, Tolosa, Marsiglia…). Nel frattempo, la famiglia di Nahel ha istituito un “Comitato Verità e Giustizia” (“Comité Vérité et Justice”) con l’assistenza di Assa Traoré (il cui fratello è stato brutalmente ucciso dalla polizia nel 2016). La rabbia continua a incendiare le notti francesi per due settimane: municipi, stazioni di polizia, supermercati, tram, auto – soprattutto della polizia -, banche, uffici governativi e istituzionali di vario genere, scuole comprese, vengono incendiati o attaccati in quasi tutto il territorio francese.\r\n\r\nA un anno dalla morte di suo figlio, la mamma di Nahel ha indetto una marcia per ricordarlo e per continuare a chiedere giustizia. Abbiamo chiesto a una compagna che vive a Parigi di raccontarci com'è andata.\r\n\r\nAscolta o scarica il contributo audio.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio ogg=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/2024-07-01-14.21.29.ogg\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Luglio 2024","2024-07-01 14:44:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/IMG_20240629_153858-2048x1536.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Marcia per Nahel un anno dopo la sua uccisione da parte della polizia francese",1719845089,[126,61,127,128],"http://radioblackout.org/tag/banlieue/","http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/violenza-poliziesca/",[18,15,130,131],"scontri","violenza poliziesca",{"post_content":133},{"matched_tokens":134,"snippet":135,"value":136},[75,76],"Marne, Clamart, Wattrelos, Bagnolet, Montreuil, \u003Cmark>Saint\u003C/mark> \u003Cmark>Denis\u003C/mark>, Dammarie les Lys, Tolosa, Marsiglia…).","Diverse centinaia di familiari, amici e solidali si sono riuniti sabato nel sobborgo parigino di Nanterre per ricordare Nahel Merzouk, 17 anni, ucciso a bruciapelo da un agente di polizia a un posto di blocco il 27 giugno 2023: un omicidio.\r\n\r\nInizialmente il poliziotto che ha sparato all'adolescente invoca la legittima difesa, ma il video dell’omicidio di Nahel lo inchioda: ha sparato immediatamente dopo avergli ordinato di fermarsi. 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Le banlieue ideate da un architetto famoso, e di sinistra, come Le Courboiser, sono diventate discariche sociali, ghetti, luoghi fisici e simbolici del nuovo apartheid neocoloniale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, torinese di origine kabila.\r\nAscolta la diretta con Karim:\r\n\r\nkarim_lettera\r\n\r\nDi seguito la lettera.\r\n“Siamo professori del Dipartimento della Senna Saint Denis. Intellettuali, studiosi, adulti, libertari, abbiamo imparato a prescindere da Dio e a detestare il potere ed il suo godimento perverso. Non abbiamo altro padrone che il sapere. Questo discorso ci rassicura, grazie alla sua coerenza presunta razionale ed il nostro status sociale lo legittima. Quelli di Charlie Hebdo ci facevano ridere; condividevamo i loro valori. Pertanto, anche noi siamo stati oggetto di questo attentato. Anche se nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di tanta insolenza, siamo feriti. Per questo, siamo Charlie.\r\n\r\nMa facciamo lo sforzo di cambiare punto di vista e cerchiamo di vederci come ci vedono i nostri alunni. Siamo ben vestiti, ben pettinati, comodamente calzati o, in ogni caso, chiaramente al di là di queste contingenze materiali, il che fa sì che non bramiamo quegli oggetti di consumo che fanno sognare i nostri alunni: se non li possediamo, forse è perché abbiamo i mezzi che ce lo consentirebbero.\r\nAndiamo in vacanza, viviamo in mezzo ai libri, frequentiamo persone educate e raffinate, eleganti e colte. Consideriamo come un fatto acquisito che “La Libertà che guida il popolo” (celebre quadro di Eugène Delacroix, 1830) e Candido di Voltaire siano parte del patrimonio dell’umanità. Ci diranno che l’universale è tale di diritto, non di fatto e che moltissimi abitanti del pianeta non conoscono Voltaire?\r\nChe banda di ignoranti… È tempo che entrino nella Storia: il discorso di Dakar glielo ha già spiegato (discorso del presidente francese Nicolas Sarkozy all’Università di Dakar, Senegal, luglio 2007, nel quale dichiarò che il dramma dell’Africa è che l’uomo africano non è entrato a sufficienza nella Storia).\r\nQuanto a coloro che vengono in Francia da altre parti e vivono fra noi, che tacciano e si adeguino. Se i crimini perpetrati da questi assassini sono abominevoli, ad essere terribile è che essi parlino francese e con l’accento dei giovani delle banlieue. Questi due assassini sono come i nostri alunni. Il trauma, per noi, è anche sentire queste voci, questo accento, queste parole. Ecco cosa ci ha fatti sentire responsabili. Ovviamente, non noi personalmente: ecco cosa diranno i nostri amici, che ammirano il nostro impegno quotidiano. Ma che nessuno venga a dirci che, con tutto quello che facciamo, noi siamo esenti da questa responsabilità.\r\nNoi, vale a dire i funzionari di uno Stato che non assolve ai suoi obblighi; noi, i professori di una scuola che ha lasciato quei due e tanti altri al margine della via dei valori repubblicani; noi, cittadini francesi che ci lamentiamo costantemente per l’aumento delle tasse; noi, contribuenti che approfittiamo ogni volta che è possibile delle esenzioni fiscali; noi, che abbiamo permesso che l’individuo prevalga sul collettivo; noi, che non facciamo politica o deridiamo coloro che la fanno: noi siamo responsabili di questa situazione.\r\nQuelli di Charlie Hebdo erano nostri fratelli: noi li piangiamo come tali. I loro assassini erano orfani, cresciuti in orfanatrofi sotto tutela della nazione, figli di Francia. I nostri figli hanno dunque ucciso i nostri fratelli. Tragedia. In qualsiasi cultura, questo fatto provoca un sentimento mai citato in questi ultimi giorni: la vergogna.\r\nAllora, noi diciamo la nostra vergogna. Vergogna e collera: ecco una situazione psicologica molto più scomoda che dolore e collera. Se si provano dolore e collera è possibile accusare qualcun altro; ma che fare quando ci si vergogna e si è in collera con gli assassini, ma anche con sé stessi?\r\nNessuno, nei media, parla di questa vergogna. Nessuno pare volersene prendere la responsabilità.\r\nQuella di uno Stato che lascia che degli imbecilli e degli psicotici marciscano in carcere e si trasformino in giocattoli di perversi manipolatori, quella di una scuola alla quale si tolgono i mezzi di sostentamento, quella di una politica urbanistica che parcheggia gli schiavi (i senza documenti, coloro che non hanno il certificato elettorale, i senza nome, i senza denti) nelle cloache delle banlieue. La responsabilità di una classe politica che non ha mai compreso che la virtù s’insegna solo con l’esempio. Intellettuali, pensatori, universitari, artisti, giornalisti: abbiamo visto morire uomini che erano dei nostri.\r\nColoro che li hanno ammazzati sono figli di Francia. Apriamo, allora, gli occhi sulla situazione, per comprendere come ci siamo arrivati, per agire e costruire una società laica e colta, più giusta, più libera, più uguale, più fraterna.\r\n“Noi siamo Charlie”, lo possiamo portare su una spilla al bavero. Ma ribadire la solidarietà alle vittime non ci esenterà dalla responsabilità collettiva di questo assassinio. Siamo anche i padri dei tre assassini”.\r\n\r\nCatherine Robert, Isabelle Richer, Valérie Louys y Damien Boussard","4 Febbraio 2015","2015-02-09 14:24:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-300x195.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-300x195.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu-768x500.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/francia-banlieu.jpg 990w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Charlie e il rancore delle banlieue",1423078477,[159,126,160,61,161,162,163],"http://radioblackout.org/tag/apartheid/","http://radioblackout.org/tag/chiarlie-hebdo/","http://radioblackout.org/tag/karim-metref/","http://radioblackout.org/tag/liberta-repubblicane/","http://radioblackout.org/tag/strage-salafita/",[23,18,29,15,27,35,31],{"post_content":166},{"matched_tokens":167,"snippet":168,"value":169},[75,76],"professori del Dipartimento della Senna \u003Cmark>Saint\u003C/mark> \u003Cmark>Denis\u003C/mark>. 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I nostri figli hanno dunque ucciso i nostri fratelli. Tragedia. In qualsiasi cultura, questo fatto provoca un sentimento mai citato in questi ultimi giorni: la vergogna.\r\nAllora, noi diciamo la nostra vergogna. Vergogna e collera: ecco una situazione psicologica molto più scomoda che dolore e collera. Se si provano dolore e collera è possibile accusare qualcun altro; ma che fare quando ci si vergogna e si è in collera con gli assassini, ma anche con sé stessi?\r\nNessuno, nei media, parla di questa vergogna. Nessuno pare volersene prendere la responsabilità.\r\nQuella di uno Stato che lascia che degli imbecilli e degli psicotici marciscano in carcere e si trasformino in giocattoli di perversi manipolatori, quella di una scuola alla quale si tolgono i mezzi di sostentamento, quella di una politica urbanistica che parcheggia gli schiavi (i senza documenti, coloro che non hanno il certificato elettorale, i senza nome, i senza denti) nelle cloache delle banlieue. La responsabilità di una classe politica che non ha mai compreso che la virtù s’insegna solo con l’esempio. Intellettuali, pensatori, universitari, artisti, giornalisti: abbiamo visto morire uomini che erano dei nostri.\r\nColoro che li hanno ammazzati sono figli di Francia. Apriamo, allora, gli occhi sulla situazione, per comprendere come ci siamo arrivati, per agire e costruire una società laica e colta, più giusta, più libera, più uguale, più fraterna.\r\n“Noi siamo Charlie”, lo possiamo portare su una spilla al bavero. Ma ribadire la solidarietà alle vittime non ci esenterà dalla responsabilità collettiva di questo assassinio. Siamo anche i padri dei tre assassini”.\r\n\r\nCatherine Robert, Isabelle Richer, Valérie Louys y Damien Boussard",[171],{"field":105,"matched_tokens":172,"snippet":168,"value":169},[75,76],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":47,"score":144,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":47},6646,{"collection_name":58,"first_q":25,"per_page":176,"q":25},6,4,{"facet_counts":179,"found":177,"hits":195,"out_of":294,"page":20,"request_params":295,"search_cutoff":37,"search_time_ms":100},[180,188],{"counts":181,"field_name":186,"sampled":37,"stats":187},[182,184],{"count":17,"highlighted":183,"value":183},"anarres",{"count":17,"highlighted":185,"value":185},"jene nella notte","podcastfilter",{"total_values":17},{"counts":189,"field_name":36,"sampled":37,"stats":194},[190,192],{"count":17,"highlighted":191,"value":191},"quel che resta della notte",{"count":20,"highlighted":193,"value":193},"radioblackout",{"total_values":17},[196,223,246,272],{"document":197,"highlight":210,"highlights":216,"text_match":219,"text_match_info":220},{"comment_count":47,"id":198,"is_sticky":47,"permalink":199,"podcastfilter":200,"post_author":183,"post_content":201,"post_date":202,"post_excerpt":53,"post_id":198,"post_modified":203,"post_thumbnail":204,"post_title":205,"post_type":206,"sort_by_date":207,"tag_links":208,"tags":209},"83236","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-7-luglio-cpr-di-torino-la-rivolta-delle-periferie-in-francia-spesa-di-guerra-balkan-anerchist-bookfair/",[183],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Dai primi giorni di marzo quello che oggi si chiama CPR è chiuso, perché distrutto dalle rivolte di febbraio.\r\nMa il governo è deciso a riaprirlo al più presto.\r\nCronaca e riflessioni\r\n\r\nBalkan Anarchist Bookfair.\r\nÈ cominciata ieri la 20esima edizione della Fiera anarchica Balkanica del libro.\r\nUn’occasione importante di incontro per gli anarchici e i libertari attivi in quest’area in cui l’anarchismo è in costante crescita.\r\nNe abbiamo parlato con Dario da Lubiana\r\n\r\nSpesa di guerra in Europa.\r\nDall’inizio della guerra in Ucraina, la spesa bellica europea ha avuto una fortissima impennata.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFrancia. La rivolta delle periferie che ha messo in difficoltà Macron\r\nAd una settimana dall’uccisione di Nahel, il diciassettenne freddato da un poliziotto durante un controllo stradale, le rivolte si sono attenuate, ma forte è l’attesa per quello che avverrà questa sera a Marsiglia, per la “marcia bianca” indetta dalla famiglia di Mohamed, un uomo ucciso dalla polizia con una flash ball mentre filmava i violenti scontri in città\r\nCe ne ha parlato Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n19, 20, 21, 22, 23 luglio\r\nIncontro Internazionale Anarchico a Saint Imier\r\na 150 (più 1) dalla nascita dell’internazionale antiautoritaria\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","18 Luglio 2023","2023-07-18 10:48:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/bab-200x110.jpg","Anarres del 7 luglio. 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Confermate quelle precedenti, ne sono state decise tre nuove: in Europa dell’Est, in Mozambico ed in Qatar.\r\nIl governo conferma quindi sia il sostegno alla NATO sia l’ambizione ad estendere la propria influenza in Africa, sbarcando in Mozambico, dove l’ENI ha appena aperto nuovi impianti di estrazione petrolifera e la concorrente francese Total è in difficoltà per il conflitto nell’area di Cabo Delgado.\r\n\r\nStati Uniti: da Capitol Hill alla guerra in Europa\r\nAd un anno e mezzo dall’assalto a Capitol Hill, Biden, in crisi di popolarità, punta tutto sull’esibizione muscolare e accelera sull’escalation bellica in Europa, uscendo da vincitore dal vertice NATO di Madrid.\r\nSul piano interno le due americhe che si sono scontrate di fronte al parlamento restano ben divise.\r\nProviamo a capirne di più, partendo dai movimenti sociali e dalle lotte in corso.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nGenova 2001. 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Una dinamica che si dispiega oggi in tutta la sua potenza.\r\nDepredare e distruggere, senza alcuna tensione al futuro, senza alcun senso del limite è il segno distintivo della logica del dominio e degli affari che si è imposta ovunque. La violenza che investi i movimenti No Global diventa interpretabile solo con la cartina di tornasole rappresentata da movimenti, che, proprio perché sviluppati su scala planetaria, facevano paura ai signori della terra.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagn di “Anarchici contro il G8”\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nDal 29 al 31 luglio\r\nWeekend libertario a Saint Imier\r\nper info: https://www.anarchy2022.org/\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21 (tra fine luglio e per tutto agosto le riunioni sono intermittenti: prima di passare contattateci)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. 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it’s more fun to compute\r\nOren ambarchi & robin fox - Standing Mandala\r\nHiragi fukuda- you should take an umbrella with you\r\nOngerhood- custer’s return\r\nNo neck blues band - mistery tape edited part 1\r\nTimelash - amrita hive forager\r\nGroup A - float\r\nFather murphy- how we ended up with feelings of guilt ( happy new year remix )\r\nSenyawa - alkisah II (dalam dua bagian remix)\r\nThrobbing gristle- persusion\r\nBroken \u003Cmark>penis\u003C/mark> orchestra - timothy leary dreams in his death in his death bed\r\n*Borgata boredoms/ lato A (Roma est crew )\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nHiroshima Rocks Around\r\nThe Matter Of Facts\r\n\r\n\r\n\r\n–Capputtini I' Lignu*\r\nBite In The Neck Blues\r\n\r\n\r\n\r\n–Trans Upper Egypt\r\nRounds\r\n\r\n\r\n\r\n–Wolf Anus\r\nValentine's Day\r\n\r\n\r\n\r\n–Sfhhh\r\nLast Wanks\r\n\r\n\r\n\r\n–Duodenum \r\nSpirits In My Bed\r\n\r\n\r\n\r\n–Bobsleigh Baby\r\nA False Clue\r\n\r\n\r\n\r\n–System Hardware Abnormal\r\nWebcam Riot\r\n\r\n\r\n\r\nCCC CNC NCN - 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