","Sentenza per i fatti di Capodanno sotto il carcere","post",1539527338,[43,44],"http://radioblackout.org/tag/saluto-capodanno/","http://radioblackout.org/tag/sentenza/",[17,15],{"post_content":47,"post_title":52,"tags":56},{"matched_tokens":48,"snippet":50,"value":51},[49],"saluto","del carcere durante il consueto \u003Cmark>saluto\u003C/mark> di fine anno ai detenuti.","Tutti condannati e pure a pene maggiori rispetto a quelle richieste dal noto pm Rinaudo. Questa la sentenza emessa dalla giudice Diamante Minucci venerdì mattina. Pene che variano da un minimo di 1 anno e 8 mesi a un massimo di 3 anni e 8 mesi per chi, secondo il Tribunale di Torino si è reso colpevole di lanci di bottiglie e fuochi d'artificio contro alcuni reparti di celere che erano a protezione delle mura del carcere durante il consueto \u003Cmark>saluto\u003C/mark> di fine anno ai detenuti. In quell'occasione una poliziotta era rimasta ferita e per questo, circa un mese dopo, un compagno era stato arrestato e altri cinque avevano ricevuto un diveto di dimora da Torino e le firme giornaliere. Firme che la giudice ha comunque deciso di mantenere ribadendole in aula durante la lettura della sentenza.\r\n\r\nLe pene sono aumentate perchè il collegio giudicante composto da altri due giudici oltre la Minucci ha riconosciuto il concorso alle lesioni subite dalla poliziotta per tutti gli imputati nonostante il pm non lo avesse richiesto.\r\n\r\nAbbiamo raggiunto uno degli imputati a fine udienza per fare un commento sulla vicenda.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n\r\nSentenzaCapodanno\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":53,"snippet":55,"value":55},[54],"Capodanno","Sentenza per i fatti di \u003Cmark>Capodanno\u003C/mark> sotto il carcere",[57,61],{"matched_tokens":58,"snippet":60},[49,59],"capodanno","\u003Cmark>saluto\u003C/mark> \u003Cmark>capodanno\u003C/mark>",{"matched_tokens":62,"snippet":15},[],[64,69,72],{"field":18,"indices":65,"matched_tokens":66,"snippets":68},[29],[67],[49,59],[60],{"field":70,"matched_tokens":71,"snippet":55,"value":55},"post_title",[54],{"field":73,"matched_tokens":74,"snippet":50,"value":51},"post_content",[49],1157451471441625000,{"best_field_score":77,"best_field_weight":78,"fields_matched":79,"num_tokens_dropped":29,"score":80,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":29},"2211897868544",13,3,"1157451471441625195",{"document":82,"highlight":96,"highlights":101,"text_match":104,"text_match_info":105},{"cat_link":83,"category":84,"comment_count":29,"id":85,"is_sticky":29,"permalink":86,"post_author":32,"post_content":87,"post_date":88,"post_excerpt":35,"post_id":85,"post_modified":89,"post_thumbnail":90,"post_thumbnail_html":91,"post_title":92,"post_type":40,"sort_by_date":93,"tag_links":94,"tags":95},[26],[28],"45776","http://radioblackout.org/2018/02/arresti-e-fogli-di-via/","È partita questa notte l'operazione repressiva in risposta ai fatti riguardanti il saluto al carcere alle Vallette avvenuto nella notte di Capodanno. Il primo compagno è stato fermato ieri sera nelle stazione metropolitana di Cadorna a Milano e trasportato durante la notte alle Vallette. Si sospetta, per la casualità del luogo dell'arresto, che il compagno fosse controllato tramite il rilevamento di posizione del cellulare. La repressione è proseguita stamattina a Torino, dalle 6:00 in poi, la polizia è entrata in varie case di compagni/e, nell'Asilo occupato e nell'occupazione di Corso Giulio 45, per notificare 5 provvedimenti, tutti divieti di dimora dalla città di Torino affiancati alle firme giornalieri. Al momento la polizia ha intercettato 4 dei 5, un compagno non è ancora stato trovato dalla polizia. Qui sotto una diretta con un compagno per i primi aggiornamenti\r\n\r\ngabrio\r\n\r\nseguiranno aggiornamenti\r\n\r\n ","9 Febbraio 2018","2018-02-15 22:10:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/index-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/index.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Arresti e divieti di dimora",1518188276,[],[],{"post_content":97},{"matched_tokens":98,"snippet":99,"value":100},[49,54],"risposta ai fatti riguardanti il \u003Cmark>saluto\u003C/mark> al carcere alle Vallette avvenuto nella notte di \u003Cmark>Capodanno\u003C/mark>. Il primo compagno è stato","È partita questa notte l'operazione repressiva in risposta ai fatti riguardanti il \u003Cmark>saluto\u003C/mark> al carcere alle Vallette avvenuto nella notte di \u003Cmark>Capodanno\u003C/mark>. Il primo compagno è stato fermato ieri sera nelle stazione metropolitana di Cadorna a Milano e trasportato durante la notte alle Vallette. Si sospetta, per la casualità del luogo dell'arresto, che il compagno fosse controllato tramite il rilevamento di posizione del cellulare. La repressione è proseguita stamattina a Torino, dalle 6:00 in poi, la polizia è entrata in varie case di compagni/e, nell'Asilo occupato e nell'occupazione di Corso Giulio 45, per notificare 5 provvedimenti, tutti divieti di dimora dalla città di Torino affiancati alle firme giornalieri. Al momento la polizia ha intercettato 4 dei 5, un compagno non è ancora stato trovato dalla polizia. Qui sotto una diretta con un compagno per i primi aggiornamenti\r\n\r\ngabrio\r\n\r\nseguiranno aggiornamenti\r\n\r\n ",[102],{"field":73,"matched_tokens":103,"snippet":99,"value":100},[49,54],1157451470367359000,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":29,"score":108,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":29},"2211897344000",14,"1157451470367359089",6646,{"collection_name":40,"first_q":17,"per_page":111,"q":17},6,{"facet_counts":113,"found":14,"hits":123,"out_of":151,"page":14,"request_params":152,"search_cutoff":19,"search_time_ms":153},[114,120],{"counts":115,"field_name":118,"sampled":19,"stats":119},[116],{"count":14,"highlighted":117,"value":117},"defendkurdistan","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":121,"field_name":18,"sampled":19,"stats":122},[],{"total_values":29},[124],{"document":125,"highlight":138,"highlights":144,"text_match":147,"text_match_info":148},{"comment_count":29,"id":126,"is_sticky":29,"permalink":127,"podcastfilter":128,"post_author":129,"post_content":130,"post_date":131,"post_excerpt":35,"post_id":126,"post_modified":132,"post_thumbnail":35,"post_title":133,"post_type":134,"sort_by_date":135,"tag_links":136,"tags":137},"96317","http://radioblackout.org/podcast/come-leggere-la-dichiarazione-di-abdullah-ocalan-aggiornamenti-dalla-campagna-defend-rojava/",[117],"Alessandro","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/PODCAST-DR-8-finito.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\"Come farebbe volontariamente qualsiasi comunità e partito moderno la cui esistenza non sia stata abolita con la forza, convocate il vostro congresso e prendete una decisione: tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi.\"\r\n\r\nSi conclude così l'appello di Abdullah Ocalan riportato nella giornata del 25 febbraio dalla delegazione di deputati del partito DEM che recentemente ha potuto incontrare il leader del Movimento per la Libertà nel carcere di alta sicurezza di İmralı in cui è tenuto prigioniero dal 1999. Lo statement è stato letto in una grande conferenza a Istanbul e in diretta mondiale nella giornata del 25 febbraio e si rivolge al PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, a tutte le forze democratiche e i popoli della regione, e alle forze degli Stati egemonici, primo tra tutti quello turco, a cui spetta di fatto la prossima mossa.\r\n\r\nProviamo oggi a fare ordine nella lettura dell'Appello alla Pace e alla Società Democratica, che non arriva affatto come un fulmine a ciel sereno come la stampa mainstream riporta, in primis perchè poggia su tre mesi di colloqui diplomatici da cui emergono volontà di negoziazione da parte di altri interlocutori politici con il leader Ocalan e dunque che potrebbero costituire le condizioni storiche per aprire una nuova fase dei negoziati. Una postilla accompagna la dichiarazione e riporta: \"Indubbiamente, la deposizione delle armi e lo scioglimento del PKK richiedono in pratica il riconoscimento di una politica democratica e di un quadro giuridico.\"\r\n\r\nE' infatti chiaro che questo invito di rilevanza storica non esorta affatto alla resa e si pone anzi in linea con la prospettiva di pace che il partito abbraccia già dal '93 e che viene da allora accompagnata dalla volontà di costruire una risposta democratica, pratica e risolutiva alla questione della convivenza tra i popoli in Medio Oriente.\r\n\r\nAnche per quanto riguarda lo scioglimento del partito è importante comprendere come non si tratti di un invito alla sconfitta, così come non è niente di nuovo o di inaspettato o di incoerente con la linea ideologica e politica mantenuta fino a ora. al contrario, il pkk si è già sciolto in passato e una decina d'anni fa questo cambiamento ha infatti segnato il profondo cambio di paradigma ideologico, politico e mentale che ha permesso di attraversare fasi di profonda trasformazione e mettere a punto la proposta del Confederalismo Democratico di cui abbiamo parlato nella puntata precedente.\r\n\r\nNei suoi scritti dal carcere e più specificamente nella Roadmap verso i negoziati, scritta nel 2009 in un momento storico in cui il governo turco sembrava disposto a compiere passi verso la risoluzione del problema cruciale della Turchia, ossia la questione curda, Ocalan metteva a fuoco la natura di movimento politico che la democratizzazione deve avere: non può essere portata avanti per esempio da un regime di governo statale permanente e sistematico, a meno che non si basi su una costituzione, un contratto sociale nato dal consenso all'interno della società. Questa natura mai statica della democratizzazione e della pace è quella che sta alla base anche della sociologia e ideologia del partito, che in quanto organizzazione rivoluzionaria, non può che essere in completa sintonia con i momenti storici che attraversa e con l'andamento dialettico della storia. Nella fase attuale possiamo dire che il Pkk ha svolto il suo ruolo storico e ora, con la costruzione del KCK, l'unione delle Comunità del Kurdistan, e la rivoluzione in Rojava, c'è l'opportunità di andare oltre e permettere che il ruolo di avanguardia sia nelle mani della società stessa.\r\n\r\nLeggiamo dal testo del 2006: \"Il problema della democratizzazione e le sue soluzioni sono strettamente legati ai rapporti tra storicità e presente. Ignorando i problemi già vissuti nella storia e le loro possibili soluzioni, non riusciremo a capire la democratizzazione nè qualsiasi altro problema sociale.\" Dobbiamo analizzare la situazione attuale come espressione della storia e questo sta anche nel significato dell'appello verso le forze antisistema globali, richiamate alla presa di responsabilità storica a organizzarsi e organizzare la pace. \r\n\r\nCon questo discorso che si distingue anche per la sua capacità di leggere il passato e il futuro sul lungo periodo, l'invito che Ocalan fa è anche a non considerare le condizioni di guerra attuali come se fossero così lunghe da determinare un'impossibilità di cambiamento e un'inevitabile staticità. \r\n\r\nLa relazione tra turchi e curdi è stata segnata da un'alleanza e cooperazione tra popoli per oltre un millennio, anche se oggi è invece una relazione fragile per via degli ultimi 200 anni di storia segnata dal massiccio e logorante agire delle forze capitaliste ed egemoniche guidate da sporchi interessi di classe. Per la maggior parte del tempo della storia dell'umanità le cose non sono state così come le viviamo ora e solo avendo chiaro ciò possiamo costruire una vera speranza e un piano politico per il futuro. \r\n\r\nE'tutto sommato normale che i nostri giornali mainstream stiano leggendo questo appello al disarmo come una chiamata alla resa e in generale come segno di debolezza della linea del partito, perchè fino ad ora questi media sono stati, chi più chi meno, strumenti di propaganda di stato e lo stato-nazione è dalla sua nascita il maggiore promotore di dominio e violenza. La responsabilità che bisogna essere in grado di raccogliere è anche quella di cambiare questa narrazione sull'inevitabilità assoluta della violenza, di staccarci dalla mentalità patriarcale e statalista per cui se rinunci alla violenza sei un debole. La proposta di Ocalan, incarnata nel partito e nel movimento, è che l'emancipazione dalla guerra sia un salto reale, ora necessario più che mai, di maturazione strategica, un punto chiave dell'elaborazione ideologica e questione politica che affonda le sue radici in un più profondo cambiamento di mentalità, verso la costruzione di una filosofia della pace. Perché una pace giusta è uno dei più alti obiettivi rivoluzionari. \r\n\r\n \r\n\r\nSono di domenica mattina tuttavia le notizie di nuovi bombardamenti Turchi sulle montagne della regione di Zap del Basur, il Kurdistan iracheno, a poche ore dalla dichiarazione di cessate il fuoco del pkk, cessate il fuoco che mantiene la possibilità di autodifesa in caso di attacchi.\r\n\r\nNon si ferma insomma la lotta, ma si apre ora una nuova fase, perfettamente in linea con tutto ciò che è stato proposto e messo in atto sul piano politico e sul piano ideologico negli scorsi 20 anni. Questa chiamata storica giunge nel momento in cui la lotta da parte dei compagni e delle compagne era al massimo delle sue forze, ed è proprio per questo che è stato possibile fare un atto che niente ha a che vedere con la resa, ma piuttosto, con il tentativo di realizzare la pace e la democrazia al suo livello più alto.\r\n\r\nCome sottolineato dal comunicato del comitato esecutivo del partito, la dichiarazione di Ocalan è un invito anche a vivere i tempi futuri in maniera più significativa, a partire dalla giornata del newroz, il capodanno curdo, e l'otto marzo, giornata emblema di questa rivoluzione basata sulla libertà delle donne e sullo sviluppo di una vita sociale, morale e politica nella linea della civilità democratica.\r\n\r\n ","10 Marzo 2025","2025-03-10 10:04:40","Come leggere la dichiarazione di Abdullah Ocalan? Aggiornamenti dalla campagna Defend Rojava","podcast",1741601080,[],[],{"post_content":139},{"matched_tokens":140,"snippet":142,"value":143},[141],"salto","l'emancipazione dalla guerra sia un \u003Cmark>salto\u003C/mark> reale, ora necessario più che","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/PODCAST-DR-8-finito.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\"Come farebbe volontariamente qualsiasi comunità e partito moderno la cui esistenza non sia stata abolita con la forza, convocate il vostro congresso e prendete una decisione: tutti i gruppi devono deporre le armi e il PKK deve sciogliersi.\"\r\n\r\nSi conclude così l'appello di Abdullah Ocalan riportato nella giornata del 25 febbraio dalla delegazione di deputati del partito DEM che recentemente ha potuto incontrare il leader del Movimento per la Libertà nel carcere di alta sicurezza di İmralı in cui è tenuto prigioniero dal 1999. Lo statement è stato letto in una grande conferenza a Istanbul e in diretta mondiale nella giornata del 25 febbraio e si rivolge al PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, a tutte le forze democratiche e i popoli della regione, e alle forze degli Stati egemonici, primo tra tutti quello turco, a cui spetta di fatto la prossima mossa.\r\n\r\nProviamo oggi a fare ordine nella lettura dell'Appello alla Pace e alla Società Democratica, che non arriva affatto come un fulmine a ciel sereno come la stampa mainstream riporta, in primis perchè poggia su tre mesi di colloqui diplomatici da cui emergono volontà di negoziazione da parte di altri interlocutori politici con il leader Ocalan e dunque che potrebbero costituire le condizioni storiche per aprire una nuova fase dei negoziati. Una postilla accompagna la dichiarazione e riporta: \"Indubbiamente, la deposizione delle armi e lo scioglimento del PKK richiedono in pratica il riconoscimento di una politica democratica e di un quadro giuridico.\"\r\n\r\nE' infatti chiaro che questo invito di rilevanza storica non esorta affatto alla resa e si pone anzi in linea con la prospettiva di pace che il partito abbraccia già dal '93 e che viene da allora accompagnata dalla volontà di costruire una risposta democratica, pratica e risolutiva alla questione della convivenza tra i popoli in Medio Oriente.\r\n\r\nAnche per quanto riguarda lo scioglimento del partito è importante comprendere come non si tratti di un invito alla sconfitta, così come non è niente di nuovo o di inaspettato o di incoerente con la linea ideologica e politica mantenuta fino a ora. al contrario, il pkk si è già sciolto in passato e una decina d'anni fa questo cambiamento ha infatti segnato il profondo cambio di paradigma ideologico, politico e mentale che ha permesso di attraversare fasi di profonda trasformazione e mettere a punto la proposta del Confederalismo Democratico di cui abbiamo parlato nella puntata precedente.\r\n\r\nNei suoi scritti dal carcere e più specificamente nella Roadmap verso i negoziati, scritta nel 2009 in un momento storico in cui il governo turco sembrava disposto a compiere passi verso la risoluzione del problema cruciale della Turchia, ossia la questione curda, Ocalan metteva a fuoco la natura di movimento politico che la democratizzazione deve avere: non può essere portata avanti per esempio da un regime di governo statale permanente e sistematico, a meno che non si basi su una costituzione, un contratto sociale nato dal consenso all'interno della società. Questa natura mai statica della democratizzazione e della pace è quella che sta alla base anche della sociologia e ideologia del partito, che in quanto organizzazione rivoluzionaria, non può che essere in completa sintonia con i momenti storici che attraversa e con l'andamento dialettico della storia. Nella fase attuale possiamo dire che il Pkk ha svolto il suo ruolo storico e ora, con la costruzione del KCK, l'unione delle Comunità del Kurdistan, e la rivoluzione in Rojava, c'è l'opportunità di andare oltre e permettere che il ruolo di avanguardia sia nelle mani della società stessa.\r\n\r\nLeggiamo dal testo del 2006: \"Il problema della democratizzazione e le sue soluzioni sono strettamente legati ai rapporti tra storicità e presente. Ignorando i problemi già vissuti nella storia e le loro possibili soluzioni, non riusciremo a capire la democratizzazione nè qualsiasi altro problema sociale.\" Dobbiamo analizzare la situazione attuale come espressione della storia e questo sta anche nel significato dell'appello verso le forze antisistema globali, richiamate alla presa di responsabilità storica a organizzarsi e organizzare la pace. \r\n\r\nCon questo discorso che si distingue anche per la sua capacità di leggere il passato e il futuro sul lungo periodo, l'invito che Ocalan fa è anche a non considerare le condizioni di guerra attuali come se fossero così lunghe da determinare un'impossibilità di cambiamento e un'inevitabile staticità. \r\n\r\nLa relazione tra turchi e curdi è stata segnata da un'alleanza e cooperazione tra popoli per oltre un millennio, anche se oggi è invece una relazione fragile per via degli ultimi 200 anni di storia segnata dal massiccio e logorante agire delle forze capitaliste ed egemoniche guidate da sporchi interessi di classe. Per la maggior parte del tempo della storia dell'umanità le cose non sono state così come le viviamo ora e solo avendo chiaro ciò possiamo costruire una vera speranza e un piano politico per il futuro. \r\n\r\nE'tutto sommato normale che i nostri giornali mainstream stiano leggendo questo appello al disarmo come una chiamata alla resa e in generale come segno di debolezza della linea del partito, perchè fino ad ora questi media sono stati, chi più chi meno, strumenti di propaganda di stato e lo stato-nazione è dalla sua nascita il maggiore promotore di dominio e violenza. La responsabilità che bisogna essere in grado di raccogliere è anche quella di cambiare questa narrazione sull'inevitabilità assoluta della violenza, di staccarci dalla mentalità patriarcale e statalista per cui se rinunci alla violenza sei un debole. La proposta di Ocalan, incarnata nel partito e nel movimento, è che l'emancipazione dalla guerra sia un \u003Cmark>salto\u003C/mark> reale, ora necessario più che mai, di maturazione strategica, un punto chiave dell'elaborazione ideologica e questione politica che affonda le sue radici in un più profondo cambiamento di mentalità, verso la costruzione di una filosofia della pace. Perché una pace giusta è uno dei più alti obiettivi rivoluzionari. \r\n\r\n \r\n\r\nSono di domenica mattina tuttavia le notizie di nuovi bombardamenti Turchi sulle montagne della regione di Zap del Basur, il Kurdistan iracheno, a poche ore dalla dichiarazione di cessate il fuoco del pkk, cessate il fuoco che mantiene la possibilità di autodifesa in caso di attacchi.\r\n\r\nNon si ferma insomma la lotta, ma si apre ora una nuova fase, perfettamente in linea con tutto ciò che è stato proposto e messo in atto sul piano politico e sul piano ideologico negli scorsi 20 anni. Questa chiamata storica giunge nel momento in cui la lotta da parte dei compagni e delle compagne era al massimo delle sue forze, ed è proprio per questo che è stato possibile fare un atto che niente ha a che vedere con la resa, ma piuttosto, con il tentativo di realizzare la pace e la democrazia al suo livello più alto.\r\n\r\nCome sottolineato dal comunicato del comitato esecutivo del partito, la dichiarazione di Ocalan è un invito anche a vivere i tempi futuri in maniera più significativa, a partire dalla giornata del newroz, il \u003Cmark>capodanno\u003C/mark> curdo, e l'otto marzo, giornata emblema di questa rivoluzione basata sulla libertà delle donne e sullo sviluppo di una vita sociale, morale e politica nella linea della civilità democratica.\r\n\r\n ",[145],{"field":73,"matched_tokens":146,"snippet":142,"value":143},[141],1155199603042156500,{"best_field_score":149,"best_field_weight":107,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":29,"score":150,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":21},"1112352751616","1155199603042156657",6637,{"collection_name":134,"first_q":17,"per_page":111,"q":17},18,["Reactive",155],{},["Set"],["ShallowReactive",158],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fnND_6JuoqHg8Xh1ZPRRpGF-nYlZ-Oy4GhRYC2ce4hmQ":-1},true,"/search?query=saluto+capodanno"]