","Aggiornamento dalle campagne in lotta e commento sulla \"sanatoria\"","post",1589543370,[62,63,64,65,66,67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/agricoltura/","http://radioblackout.org/tag/bellanova/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/braccianti/","http://radioblackout.org/tag/documenti/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/lotta/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/sanatoria/",[73,74,75,24,76,20,77,15,18,22],"agricoltura","bellanova","blackout","documenti","lotta",{"post_content":79,"post_title":83,"tags":86},{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":82},[22],"in tempi di pandemia. La \"\u003Cmark>sanatoria\u003C/mark>\" approvata il 13 maggio rispecchia","La questione dei braccianti irregolari nelle campagne italiane è uscita alla ribalta in tempi di pandemia. La \"\u003Cmark>sanatoria\u003C/mark>\" approvata il 13 maggio rispecchia gli interessi in campo: le pressioni della filiera agroalimentare per assicurarsi manodopera a basso costo e l'agenda politica che fa dell'opposizione alla migrazione il suo cavallo di battaglia. Infatti, i permessi di soggiorno di 6 mesi concessi a chi può dimostrare un contratto lavorativo regolare non modificano sostanzialmente la condizione dei lavoratori agricoli, sia per la loro durata insufficiente ed esclusivamente funzionale al lavoro stagionale, sia perché non incide sul lavoro in nero. Mentre sindacati e associazioni sono intervenuti solo in tempi di emergenza, in cui è possibile sfruttare la sovraesposizione mediatica, lotta autorganizzata di braccianti e solidali per ottenere documenti e abitazioni è attiva da anni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con una compagna di Campagne in Lotta. 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E’ davvero così? In realtà ciò che il decreto legge 3863-B/2020 dispone non è affatto una sanatoria, ma semplicemente una deroga temporanea, fino al 30 giugno, della validità del titolo di autorizzazione di residenza per i rinnovi e una estensione del diritto di accesso a quanti entro il 18 marzo avevano presentato domanda di soggiorno. Ciò quindi consentirà solamente a una parte della popolazione migrante l'accesso temporaneo ai servizi pubblici, compreso quello sanitario, ma al contempo comprende anche la possibilità di firmare un contratto di lavoro e aprire un conto in banca. Una larga fetta di persone continuerà comunque a vivere in una condizione di irregolarizzazione.\r\n\r\nIn che modo il decreto si inserisce nel contesto di un paese con una popolazione in rapido invecchiamento? Regolarizzando alcuni migranti, lo stato portoghese potrebbe cercare di tutelare la propria popolazione anziana riconoscendo la realtà della migrazione in un senso utilitarista, per vincolarla all’emersione economica ed al conseguente pagamento delle tasse per rimpinguare le casse dello stato? In realtà in Portogallo i migranti, anche se irregolari, possono comunque lavorare con un contratto ed essere soggetti al pagamento le tasse, quindi probabilmente la questione in questi termini non sussiste.\r\n\r\nQual è attualmente la situazione dei Centros de Instalação Temporária e degli Espaços Equiparados? Sappiamo che per quanto riguarda i luoghi di detenzione sono state approvate alcune misure di scarcerazione e indulto parziali e ieri il ministro degli interni portoghese ha annunciato la chiusura temporanea, fino al 30 aprile, del Centro de Instalação Temporária dell'aeroporto di Lisbona. Che cosa è successo il 12 marzo, quando Ihor Homeniuk è stato barbaramente torturato e assassinato?\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Irene, che da anni vive in Portogallo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/portogallo.mp3\"][/audio]","9 Aprile 2020","2020-04-09 13:18:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/1q9a7255_770x433_acf_cropped-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/1q9a7255_770x433_acf_cropped-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/1q9a7255_770x433_acf_cropped-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/1q9a7255_770x433_acf_cropped.jpg 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Portogallo: il falso mito della sanatoria per le persone migranti",1586438191,[194,195,196,69,197,198,71],"http://radioblackout.org/tag/costa/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/irregolarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/portogallo/",[200,201,202,15,203,204,22],"costa","frontiere","irregolarizzazione","polizia","Portogallo",{"post_content":206,"post_title":210,"tags":213},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[22],"dispone non è affatto una \u003Cmark>sanatoria\u003C/mark>, ma semplicemente una deroga temporanea,","Nelle ultime settimane svariati media in Italia e all'estrero hanno battuto la notizia che il governo di António Costa avrebbe concesso una regolarizzazione straordinaria a tutti i migranti. 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Le stime e le aspettative del Governo e di altri 'specialisti dell''immigrazione' variavano dalle 150mila alle 380mila domande, ma a poche ore dalla scadenza i dati dicono altro: le richieste presentate dagli stranieri non sembrano arrivare a 100mila. Un vero flop! Tra costi altissimi a carico del migrante (mille euro per la richiesta più i contributi del lavoro passato all'INPS), l'iniziativa della regolarizzazione lasciata esclusivamente in mano ai datori di lavoro (che fino a quel momento avevano sfruttato lo straniero clandestino), l'obbligo da parte del richiedente di certificare la propria presenza in Italia prima del 31 dicembre 2011 attraverso documenti rilasciati da istituzioni italiane che il clandestino, solitamente, rifugge come la peste (Polizia, Carbinieri ed Ospedali), la Sanatoria 2012 sembra aver preso colori tetri e risvolti grotteschi. Una sanatoria (la quarta) che con la sola propria esistenza, indica il fallimento totale delle politiche sull'immigrazione del nostro paese e a quanto dicono gli ultimi dati anche il fallimento da parte del nostro Governo del tentativo di fare cassa sulla pelle degli stranieri.\r\n\r\nNe abbiamo parlato questa mattina con l'avvocato Eugenio Losco di Milano.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Eugenio-Losco.mp3\"] Scarica l'audio della diretta","15 Ottobre 2012","2025-09-24 22:01:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/images1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"240\" height=\"177\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/images1.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Sanatoria truffa 2012: un vero flop!",1350328276,[253],"http://radioblackout.org/tag/sanatoria-migrante-permesso-di-soggiorno/",[36],{"post_content":256,"post_title":260,"tags":263},{"matched_tokens":257,"snippet":258,"value":259},[154],"di regolarizzazione per stranieri ovvero \u003Cmark>Sanatoria\u003C/mark> 2012. 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Ce lo insegna chi, tutti i giorni, dentro alle prigioni, si ribella individualmente e collettivamente, lottando, bruciando la propria gabbia e a volte riuscendo a fuggire, agendo direttamente la propria tensione verso la libertà nonostante il cappio sempre più stretto del controllo e della repressione.\r\n\r\nAltre occasioni si creano, fuori, quando qualcuno decide, con uno slancio di coraggio, di non arrendersi all'ineluttabilità della guerra. Così, spingendo un maniglione antipanico e facendo affidamento sulle proprie gambe, succede qualcosa di stra-ordinario: la rappresentazione del Moloch statale va in frantumi, la sicurezza del principale snodo aeroportuale italiano viene bucata, una deportazione viene bloccata.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con i quattro compagni arrestati mercoledì, oggi ospiti in regia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/malpenza-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","25 Marzo 2024","2024-03-25 15:55:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/crepa-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/crepa-300x194.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/crepa-300x194.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/crepa.jpeg 559w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Cogliere l'occasione. 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Nata nel 1998 con la legge Turco-Napolitano e per i primi dieci anni gestita dalla Croce Rossa, la macchina della detenzione amministrativa e delle espulsioni è uno dei dispositivi centrali di questo governo a geometrie variabili, con una crescente commistione tra pubblico e privato, tanto che ormai multinazionali come Serco, colosso britannico dell’industria detentiva, hanno il monopolio del settore.\r\n\r\nSuccede però, talvolta, che qualcuno si metta di traverso, così da incepparla questa macchina. Una frattura, una possibilità, si incunea così nel presente asfittico. Ce lo insegna chi, tutti i giorni, dentro alle prigioni, si ribella individualmente e collettivamente, lottando, bruciando la propria gabbia e a volte riuscendo a fuggire, agendo direttamente la propria tensione verso la libertà nonostante il cappio sempre più stretto del controllo e della repressione.\r\n\r\nAltre occasioni si creano, fuori, quando qualcuno decide, con uno slancio di coraggio, di non arrendersi all'ineluttabilità della guerra. Così, spingendo un maniglione antipanico e facendo affidamento sulle proprie gambe, succede qualcosa di stra-ordinario: la rappresentazione del Moloch statale va in frantumi, la sicurezza del principale snodo aeroportuale italiano viene bucata, una deportazione viene bloccata.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con i quattro compagni arrestati mercoledì, oggi ospiti in regia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/malpenza-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[313],{"field":119,"matched_tokens":314,"snippet":310,"value":311},[22],{"best_field_score":279,"best_field_weight":316,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":49,"score":317,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":49},14,"578730123365187697",{"document":319,"highlight":333,"highlights":338,"text_match":277,"text_match_info":341},{"cat_link":320,"category":321,"comment_count":49,"id":322,"is_sticky":49,"permalink":323,"post_author":20,"post_content":324,"post_date":325,"post_excerpt":54,"post_id":322,"post_modified":326,"post_thumbnail":327,"post_thumbnail_html":328,"post_title":329,"post_type":59,"sort_by_date":330,"tag_links":331,"tags":332},[181,46],[183,48],"70355","http://radioblackout.org/2021/07/enough-is-enough-braccianti-in-lotta-saluzzo/","Racconto in diretta della manifestazione a Saluzzo davanti a Confagricoltura. Si chiedono contratti regolari, il rispetto delle giornate in busta paga, l'apertura immediata delle strutture di accoglienza, indennizzi in busta paga per i lavoratori in affitto e risposte per le domande di sanatoria e di rinnovo dei permessi di soggiorno.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIn diretta dalla manifestazione:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021.07.16-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nRiprendiamo alcuni pezzi dal comunicato dei braccianti in lotta:\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nSIAM MICA L'ALABAMA....DICIAMO BASTA ALLO SFRUTTAMENTO!\r\n\r\n\r\n+++ MANIFESTAZIONE VENERDì 16 LUGLIO, ORE 9:30 DAVANTI A CONFAGRICOLTURA, SALUZZO ++++\r\nScendiamo in piazza per il salario, la casa e i documenti!\r\n\r\n\r\nProsegue la raccolta della frutta nelle campagne saluzzesi: ci avviciniamo al momento il cui avremo il culmine di manodopera impiegata nella raccolta. Terminati mirtilli e piccoli frutti, recentemente impiantati sul territorio, è il momento delle mele e delle pesche.\r\n\r\n\r\nLa musica si ripete da anni: si lavora tutto l'anno, migrando da sud a nord e poi se non si riesce a trovar di meglio di nuovo a sud, dai ghetti ad altri alloggi di fortuna, senza sussidi o protezioni, continuamente ricattati. Il contratto nazionale e quello provinciale vengono continuamente disattesi, le paghe arrivano anche ad un paio di euro in meno l'ora rispetto ai già risicati minimi. Le giornate segnate in busta paga, così come la durata dei contratti, sono molto inferiori di quanto lavorato. Senza le giornate in buste paga non si può accedere alla disoccupazione agricola, nè si può richiedere il bonus per gli operai agricoli, previsto dall'ultimo decreto Sostegni. Magari, quando le giornate in busta coincidono con quelle lavorate, il lavoratore è costretto a ridare indietro parte del salario (1).\r\n\r\n\r\nSenza giornate in busta paga è spesso anche più difficile rinnovare il proprio permesso di soggiorno. Perdipiù, i lavoratori delle campagne sono ancora in attesa di una risposta alle domande di Sanatoria del 2020, e vista l'emergenza sanitaria, anche di un vaccino. Non esistono in Italia protocolli uniformi per garantire a chi è sprovvisto di tessera sanitaria (e magari anche di permesso di soggiorno) la copertura vaccinale, e anche laddove si approntano campagne di immunizzzione per i lavoratori agricole, queste sono demandate al \"buon cuore\" delle aziende presso cui sono regolarmente ingaggiati, con le ovvie conseguenze del caso.\r\nIl territorio agricolo che ha Saluzzo come suo centro principale si riconosce, come altri in Italia, per la diffusa emergenza abitativa che si ripete ogni anno nel periodo di raccolta.\r\nLe gelate di marzo hanno ridotto l'arrivo di manodopera ma non lo hanno impedito. Proprio nel comune di Saluzzo si concentrano gli stagionali senza dimora. I posti li conosciamo: il parco di villa Aliberti, uno dei pochi luoghi di dimora e socialità concesso ai lavoratori stagionali, assieme allo spiazzo antistante il cimitero e il retro del Penny Market.\r\n\r\n\r\nLo scorso anno, in risposta alla manifestazione dei braccianti del parco, fu firmato un protocollo tra i governi locali, le associazioni datoriali e le forze dell'ordine per un progetto di accoglienza diffusa tra tutti i Comuni.\r\n\r\n\r\nIl 28 di Giugno di quest'anno il protocollo è stato rinnovato. Il progetto è finanziato dal Ministero dell’Interno con 498.000 euro e prevede l’apertura e la realizzazione di strutture per l’accoglienza degli stagionali senza dimora, in un’azione coordinata anche con Prefetto, Forze di Polizia e dell’Esercito per il “controllo del territorio”. (2)\r\n\r\n\r\nAl momento sappiamo che l’Associazione Papa Giovanni XXIII accoglierà a Saluzzo 9 lavoratori, e 4 a Verzuolo. Altre strutture sono in corso di ristrutturazione a Verzuolo, ma non si conosce nè la data di apertura nè il numero di persone ospitabili. Una struttura a Lagnasco, gestita dalla cooperativa Armonia, ha dalla settimana scorsa 36 posti operativi. Un po’ di persone in meno per strada, ma basta fare un giro a Saluzzo dopo le 18 per capire quanto poco sia. (3,4,5)\r\n\r\n\r\nNessun protocollo, dal 2011 ad oggi, ha mai garantito una copertura completa per tutti i lavoratori senza casa. Rispetto agli anni passati però, questo protocollo è anche un ulteriore passo indietro. Basti pensare che il PAS, chiuso nel 2020 (a detta delle autorità a causa del COVID), garantiva circa 400 soluzioni. La proposta del protocollo di quest'anno ne promette 180.\r\n\r\n\r\nIl problema non è solo quantitativo ma qualitativo, e riguarda il modello di gestione dell'intero sistema di alloggiamento dei lavoratori. Le imprese usufruiscono dei finanziamenti pubblici, contribuendo in minima parte alla risoluzione del problema. Coloro che generano la domanda di manodopera, e che assumono quella straniera per comprimere il costo del lavoro e aumentare i profitti, dovrebbero avere l'onere di garantire l'intera copertura economica del sistema alloggiativo. I protocolli coinvolgono le autorità locali o le associazioni del terzo settore, con piani in continuità con le esigenze padronali. Ne è un esempio la distinzione tra stagionali con contratto e quant'altri senza, questi ultimi non considerati meritevoli di accedere alle strutture di accoglienza. O magari idealmente accolti nel breve periodo, prima di essere “invitati ad andarsene” con le buone o le cattive. Come se vivere in campi container, o tende che si voglia, fosse un lusso o un privilegio, in un sistema in cui l'incontro tra domanda e offerta di lavoro non avviene attraverso il collocamento pubblico obbligatorio, ma per passaparola, obbligando le persone a rischiare la disoccupazione e la strada per sperare di trovare un lavoro stagionale.\r\nIl diritto ad abitare un territorio non può essere legato alla presenza o meno di un contratto di lavoro, e sembra incredibile doverlo sottolineare.\r\n\r\n\r\nL'immagine di Saluzzo come una nuova Alabama, che ha avuto una grossa risonanza mediatica in questi giorni (6,7), ha il merito di essere di forte impatto. Tuttavia, vogliamo provare a fare uno sforzo ulteriore, e superare l'immaginario passatista dello schiavismo per ricollocare il problema all'interno delle contraddizioni dei giorni nostri. Perchè Saluzzo non è un caso isolato in Italia e nel mondo, è lo specchio del presente, del governo delle migrazioni e della forza lavoro, della segregazione razziale di matrice 'democratica', della securitarizzazione degli spazi, del capitalismo agricolo post-fordista.\r\n\r\n\r\nQuesto i lavoratori lo sanno bene, vivendolo quotidianamente sulla loro pelle. Per questo hanno deciso, anche quest'anno, di organizzarsi per reagire a questo sistema. Questo venerdì, 16 di Luglio, saremo con loro in sostegno a questa giornata di mobilitazione.\r\nLe motivazioni per le quali scenderanno in piazza sono quelle riassunte dalle frasi precedenti: vogliamo dei contratti di lavoro in regola, un salario migliore, vogliamo un piano di accoglienza che possa coinvolgere tutte le persone senza dimora, a prescindere dalle tipologie dei contratti, vogliamo un collocamento pubblico obbligatorio e vogliamo delle risposte per i nostri documenti, per la sanatoria e per chi aspetta ancora un rinnovo.\r\nScendiamo in piazza a sostenere la lotta auto organizzata dei lavoratori.\r\n\r\n\r\nBASTA OPPRESSIONE, BASTA SFRUTTAMENTO. VOGLIAMO CASA, SALARIO E DOCUMENTO!\r\n\r\n\r\n1. https://torino.repubblica.it/.../venti_ore_di_lavoro.../\r\n2. https://www.interno.gov.it/.../protocollo-cuneo...\r\n3. https://www.corrieredisaluzzo.it/.../9-posti-a-Saluzzo-e...\r\n4. https://www.cuneocronaca.it/stagionali-a-lagnasco-la...\r\n5. https://www.corrieredisaluzzo.it/.../Spogliatoi-risistemati\r\n6. https://www.kulturjam.it/politica-e.../schiavismo-a-saluzzo/\r\n7. https://cuneo.coldiretti.it/.../raccolta-della-frutta-ma.../","16 Luglio 2021","2021-07-16 11:20:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/217774875_327964472296915_770455640606905624_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/217774875_327964472296915_770455640606905624_n-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/217774875_327964472296915_770455640606905624_n-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/217774875_327964472296915_770455640606905624_n-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/217774875_327964472296915_770455640606905624_n.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Enough is Enough - braccianti in lotta Saluzzo",1626434179,[],[],{"post_content":334},{"matched_tokens":335,"snippet":336,"value":337},[22],"risposte per le domande di \u003Cmark>sanatoria\u003C/mark> e di rinnovo dei permessi","Racconto in diretta della manifestazione a Saluzzo davanti a Confagricoltura. 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Magari, quando le giornate in busta coincidono con quelle lavorate, il lavoratore è costretto a ridare indietro parte del salario (1).\r\n\r\n\r\nSenza giornate in busta paga è spesso anche più difficile rinnovare il proprio permesso di soggiorno. Perdipiù, i lavoratori delle campagne sono ancora in attesa di una risposta alle domande di \u003Cmark>Sanatoria\u003C/mark> del 2020, e vista l'emergenza sanitaria, anche di un vaccino. 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Altre strutture sono in corso di ristrutturazione a Verzuolo, ma non si conosce nè la data di apertura nè il numero di persone ospitabili. Una struttura a Lagnasco, gestita dalla cooperativa Armonia, ha dalla settimana scorsa 36 posti operativi. Un po’ di persone in meno per strada, ma basta fare un giro a Saluzzo dopo le 18 per capire quanto poco sia. (3,4,5)\r\n\r\n\r\nNessun protocollo, dal 2011 ad oggi, ha mai garantito una copertura completa per tutti i lavoratori senza casa. Rispetto agli anni passati però, questo protocollo è anche un ulteriore passo indietro. Basti pensare che il PAS, chiuso nel 2020 (a detta delle autorità a causa del COVID), garantiva circa 400 soluzioni. La proposta del protocollo di quest'anno ne promette 180.\r\n\r\n\r\nIl problema non è solo quantitativo ma qualitativo, e riguarda il modello di gestione dell'intero sistema di alloggiamento dei lavoratori. Le imprese usufruiscono dei finanziamenti pubblici, contribuendo in minima parte alla risoluzione del problema. Coloro che generano la domanda di manodopera, e che assumono quella straniera per comprimere il costo del lavoro e aumentare i profitti, dovrebbero avere l'onere di garantire l'intera copertura economica del sistema alloggiativo. I protocolli coinvolgono le autorità locali o le associazioni del terzo settore, con piani in continuità con le esigenze padronali. Ne è un esempio la distinzione tra stagionali con contratto e quant'altri senza, questi ultimi non considerati meritevoli di accedere alle strutture di accoglienza. O magari idealmente accolti nel breve periodo, prima di essere “invitati ad andarsene” con le buone o le cattive. 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Le 60 persone che vivono nell’ex liceo Socrate di Bari sono da allora senza luce e senza acqua.\r\nIl Comune ha intenzione di trasformarlo in uffici investendo milioni di euro mettendo in strada (o proponendo soluzioni tampone) tutti gli abitanti nonostante un progetto di trasformazione in struttura recettiva che costerebbe molto meno e la si realizzerebbe in autocostruzione... NO ALLA SPECULAZIONE SI AL RECUPERO!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_15_11_Ashraf-aggiorna-sulle-questioni-del-Socrates-occupato-a-Bari.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello della prossima assemblea che si terrà qui a Torino al Manituana il 20 Dicembre, organizzato dalla rete nazionale Documenti per tutti e dall'Assemblea Lotte Lavoro. E' proprio con un'esponente di quest'ultima che ci siamo fatti raccontare come si è arrivati alla creazione di questo momento e perchè è importante per chi si trova sul nostro territorio senza documenti e chi si interessa alle lotte dei migranti a partecipare. Di seguito un estratto dal comunicato uscito sulle pagine social:\r\n\r\n\"Per le persone immigrate o figlie di immigrati i problemi legati ai documenti non finiscono mai: l'accesso ad ogni tipo di servizio e tutela, al lavoro, alla sanità e all'educazione è determinato da una miriade di documenti sempre più difficili da ottenere e mantenere. In Italia siamo in moltissimi/e senza permesso di soggiorno; chi ha provato la sanatoria del 2020 è stato truffato o ancora aspetta; rinnovare il permesso è difficile e le pratiche rimangono spesso bloccate in questura per tempi lunghissimi. Chi arriva in Italia è costretto a viaggi lunghi e pericolosi e poi ad aspettare in centri che sono come prigioni.\r\n\r\nSiamo stanchi e stanche di dover comprare la residenza per rinnovare, di essere sfruttati/e per avere un lavoro e forse un contratto, siamo stanchi e stanche del razzismo quotidiano.\r\n\r\nAlla radice di molti di questi problemi ci sono le leggi italiane ed europee sull'immigrazione: leggi che discriminano, dividono, creano marginalizzazione e precarietà; che vengono mantenute se non inasprite da ogni governo.\r\n\r\nPerché tutto questo cambi non possiamo più aspettare una nuova legge inutile e non vogliamo più pagare avvocati e CAF che fanno profitti sulla nostra pelle.\r\nDobbiamo invece unirci e organizzarci insieme anche a Torino e in Piemonte, così come fanno da tanti anni in tutta Italia i nostri fratelli e sorelle: contro i CPR, contro razzismo e sfruttamento, per i documenti per tutti e tutte.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_15_11_Lancio-Assemblea-documenti-per-tutti-20-novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","24 Novembre 2022","2022-11-24 00:16:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/socrate-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 15/11/2022","podcast",1669248986,[],[],{"post_content":381},{"matched_tokens":382,"snippet":383,"value":384},[22],"soggiorno; chi ha provato la \u003Cmark>sanatoria\u003C/mark> del 2020 è stato truffato"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto con l’aiuto di Ashraf, compagno palestinese che abita nel Socrate ex occupato (ancora per poco concesso dal comune) di Bari, che non sentivamo dall'attacco incendiario ed un tentativo di sgombero di dicembre 2020. Le 60 persone che vivono nell’ex liceo Socrate di Bari sono da allora senza luce e senza acqua.\r\nIl Comune ha intenzione di trasformarlo in uffici investendo milioni di euro mettendo in strada (o proponendo soluzioni tampone) tutti gli abitanti nonostante un progetto di trasformazione in struttura recettiva che costerebbe molto meno e la si realizzerebbe in autocostruzione... NO ALLA SPECULAZIONE SI AL RECUPERO!\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_15_11_Ashraf-aggiorna-sulle-questioni-del-Socrates-occupato-a-Bari.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello della prossima assemblea che si terrà qui a Torino al Manituana il 20 Dicembre, organizzato dalla rete nazionale Documenti per tutti e dall'Assemblea Lotte Lavoro. E' proprio con un'esponente di quest'ultima che ci siamo fatti raccontare come si è arrivati alla creazione di questo momento e perchè è importante per chi si trova sul nostro territorio senza documenti e chi si interessa alle lotte dei migranti a partecipare. Di seguito un estratto dal comunicato uscito sulle pagine social:\r\n\r\n\"Per le persone immigrate o figlie di immigrati i problemi legati ai documenti non finiscono mai: l'accesso ad ogni tipo di servizio e tutela, al lavoro, alla sanità e all'educazione è determinato da una miriade di documenti sempre più difficili da ottenere e mantenere. In Italia siamo in moltissimi/e senza permesso di soggiorno; chi ha provato la \u003Cmark>sanatoria\u003C/mark> del 2020 è stato truffato o ancora aspetta; rinnovare il permesso è difficile e le pratiche rimangono spesso bloccate in questura per tempi lunghissimi. Chi arriva in Italia è costretto a viaggi lunghi e pericolosi e poi ad aspettare in centri che sono come prigioni.\r\n\r\nSiamo stanchi e stanche di dover comprare la residenza per rinnovare, di essere sfruttati/e per avere un lavoro e forse un contratto, siamo stanchi e stanche del razzismo quotidiano.\r\n\r\nAlla radice di molti di questi problemi ci sono le leggi italiane ed europee sull'immigrazione: leggi che discriminano, dividono, creano marginalizzazione e precarietà; che vengono mantenute se non inasprite da ogni governo.\r\n\r\nPerché tutto questo cambi non possiamo più aspettare una nuova legge inutile e non vogliamo più pagare avvocati e CAF che fanno profitti sulla nostra pelle.\r\nDobbiamo invece unirci e organizzarci insieme anche a Torino e in Piemonte, così come fanno da tanti anni in tutta Italia i nostri fratelli e sorelle: contro i CPR, contro razzismo e sfruttamento, per i documenti per tutti e tutte.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_15_11_Lancio-Assemblea-documenti-per-tutti-20-novembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[386],{"field":119,"matched_tokens":387,"snippet":383,"value":384},[22],{"best_field_score":279,"best_field_weight":316,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":49,"score":317,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":49},{"document":390,"highlight":402,"highlights":407,"text_match":277,"text_match_info":410},{"comment_count":49,"id":391,"is_sticky":49,"permalink":392,"podcastfilter":393,"post_author":370,"post_content":394,"post_date":395,"post_excerpt":54,"post_id":391,"post_modified":396,"post_thumbnail":397,"post_title":398,"post_type":376,"sort_by_date":399,"tag_links":400,"tags":401},"75519","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-10-05-2022/",[350]," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Anita Cobas scuola sullo sciopero nazionale della scuola del 6 maggio 22.\r\nOltre a fare un bilancio abbiamo snocciolato le motivazioni che hanno portato allo sciopero:\r\n– Contro i quiz Invalsi e il Sistema nazionale di valutazione, che hanno\r\neffetti retroattivi negativi sulla didattica, standardizzano gli\r\ninsegnamenti, trasformano i docenti in “addestratori ai quiz”,\r\ndiscriminano gli studenti con BES.\r\n– Contro il Decreto scuola che introduce inaccettabili modalità per la\r\nstabilizzazione dei precari e una formazione triennale in orario\r\naggiuntivo, che diventerà obbligatoria per i docenti neo-immessi dal\r\n2023-24, con incentivazione salariale e verifiche selettive per creare\r\ngerarchie tra i/le lavoratori/trici, veicolare la logica della\r\nscuola-azienda e restringere pluralismo didattico e libertà di\r\ninsegnamento\r\n-Contro il taglio dello 0,5% del PIL delle spese per l’istruzione\r\nprevisto dal DEF 2022 a fronte di un aumento delle spese per le armi\r\n– Per il rinnovo del CCNL scaduto da più di due anni, con aumenti\r\nsignificativi uguali per tutti/e, per recuperare almeno il 20% del\r\npotere salariale perso negli ultimi anni e difendere i salari reali\r\ndalla ripresa dell’inflazione e del carovita\r\n– Per investire i fondi del PNRR per ridurre a massimo 20 il numero\r\ndegli alunni/e per classe (15 in presenza di disabili), assumere i\r\ndocenti con 3 anni di servizio e gli Ata con 2, investire in modo\r\nsignificativo nell’edilizia scolastica\r\n– Contro la cd didattica delle competenze addestrative, per una scuola\r\npubblica che punti allo sviluppo degli strumenti cognitivi e dello\r\nspirito critico\r\n– Per il potenziamento degli organici docenti ed Ata, l’immissione in\r\nruolo su tutti i posti vacanti, la stabilizzazione dei posti Covid e il\r\nripristino integrale delle sostituzioni con supplenze temporanee\r\n-Per utilizzare i docenti rientrati dalla sospensione senza\r\ndemansionamento né prolungamento d’orario\r\n– Contro il lavoro gratuito degli studenti nei PCTO e negli stage, con\r\nil rischio di morire sul lavoro, come avvenuto recentemente; per\r\nsospendere tali attività e restituire alle scuole la decisione se\r\nsvolgerle o meno e per quante ore\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05_Anita-Cobas-Scuola-su-sciopero-6-Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Yassine, promotore della manifestazione che ci sarà lunedì 16 Maggio alle 9:30 in Piazza Castello a Torino, per richiedere \"Documenti per tutti. Sanatoria subito!\". Sono passati infatti più di due mesi da quando alcuni lavoratori immigrati hanno lanciato uno sciopero con presidio davanti all'ufficio immigrazione perchè si ritrovano sempre di fronte allo stesso problema, l'esigenza del permesso di soggiorno. Yassine ci ricorda come per accedere a qualunque servizio pubblico e non, sia necessario questo pezzo di carta e che è assurdo che lui e tanti e tante come lui debbano rimanere irregolari sul terriotorio italiano nonostante di fatto contribuiscano con le tasse prese dai già miseri compensi che ottengono sui posti di lavoro. Oltre ad aver approfittato della sua disponibilità per farci avere una personale testimonianza su come queste politiche sistemiche razziste si ripercuotano sulla sua vita, ci siamo fatti spiegare alcune delle rivendicazioni elencate nel volantino dell'iniziativa:\r\n\r\n- Velocizzazione delle convocazioni per tutte le domande di Sanatoria;\r\n\r\n- Sblocco delle domande interrotte dal datore di lavoro, o bloccate per i motivi di reddito, e rilascio di un permesso di attesa occupazione;\r\n\r\n- Riconoscimento delle prove di presenza provenienti da uffici di utilità pubblica;\r\n\r\n- Regolarizzazione delle persone sprovviste di Permesso di soggiorno, escluse dalla Sanatoria;\r\n\r\n\"Invitiamo i fratelli e le sorelle della comunità di Torino ed unirsi a noi il giorno 16 Maggio, dalle ore 9:30 di fronte alla Prefettura di Piazza Castello. La nostra sola forza è l'unione, partecipiamo numerosi a questa giornata di lotta. Portiamo la nostra voce in piazza\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05-DocumentiPerTuttiSanatoriaSubito_16Maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo tema lo abbiamo approfondito con Walter Roncaglia, lavoratore dello spettacolo da circa vent'anni, sull'indennità per la quale lui e tutta una categoria hanno animato le piazze nel periodo pandemico e non solo. Infatti dopo mesi e mesi di lotta e di tavoli istituzionali, si era arrivati alla proposta di due decreti legge per la riforma del settore spettacolo, e il 4 Maggio si è giunti all'approvazione per un'indennità per discontinuità lavorativa.\r\n\r\n\"Le commissioni Cultura e Lavoro congiunte del senato (VII e XI) hanno oggi votato con esito positivo l'emendamento che introduce l' “indennità di discontinuità”.\r\n\r\nOggi, dunque, è una giornata importante perché aggiunge un tassello al quadro generale: il riconoscimento della discontinuità e quindi dell'importanza di un sostegno per mitigare la condizione di eterno precariato che sopporta chi lavora nello Spettacolo.\r\n\r\nIl traguardo è stato tagliato grazie all'azione corale di un intero comparto che ha saputo, forte delle sue differenze e delle sue risorse, mettere a fuoco alcune questioni universalmente individuate come necessarie.\r\n\r\nA ciò hanno concorso in primis migliaia di lavoratrici e lavoratori in questi due lunghissimi anni e mezzo; senza il loro grande sforzo di piazza e di azione politica, profuso da marzo 2020, oggi la Commissione Cultura non avrebbe avuto alcuna manovra da valutare.\r\n\r\nÉ presto però per cantare vittoria: bene il passo in avanti, ma bisogna capire tutto il resto: di “giornate storiche” rivelatesi ciofeche franceschiniane ne abbiamo già viste. È possibile parlare di “vittoria” solo se si sa con chiarezza quanti sono i fondi, quali sono gli investimenti, chi sono i destinatari della misura e tutto il resto.\r\n\r\nAd ora, infatti, nulla si sa circa la copertura finanziaria per questa misura.[...]\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_10_05_Walter-lavoratore-spettacolo-su-reddito-discontinuita.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","14 Maggio 2022","2022-05-14 02:01:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/279699578_543532730629728_8431272189781937479_n-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 10/05/2022",1652493690,[],[],{"post_content":403},{"matched_tokens":404,"snippet":405,"value":406},[154],"per richiedere \"Documenti per tutti. \u003Cmark>Sanatoria\u003C/mark> subito!\". 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Oggi paiono pronti a seminare: sono i fautori del ritorno dei manicomi. La proposta del deputato Ciccioli di riforma della legge 180/78, la cosiddetta “legge Basaglia”, approvata in commissione Affari sociali e sanità reintroduce – nei fatti – pesanti elementi di custodia neo-manicomiale.\r\nUna legge che si configura anche come una sorta di sanatoria verso le innumeri violazioni di una norma che aveva eliminato la reclusione obbligatoria delle persone con disagio psichico. Una norma che viene spesso aggirata, specie al sud, dove i manicomi non sono mai spariti del tutto.\r\nIl testo unico approvato in commissione sostituisce il TSO, trattamento sanitario obbligatorio con il TSN, trattamento sanitario “necessario”, che può avere un’appendice nella reclusione obbligatoria in strutture esterne non ospedaliere per sei mesi prorogabili ad un anno.\r\nSe questa legge passasse si riaprirebbe un’enorme discarica sociale per tutti coloro che non stanno nella norma, che danno fastidio, che vanno tenuti lontani dalla scena sociale. Significativa in questo senso l’introduzione degli arresti domiciliari manicomiali, che permettono alle famiglie di rinchiudere in casa il parente “matto”.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Pierluigi del Collettivo Antipsichiatrico “Antonin Artaud” di Pisa.\r\n\r\nAscolta il suo intervento a radio Blackout: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/2012-06-10-manicomi-pierluigi-coll-artaud.mp3|titles=2012 06 10 manicomi pierluigi coll artaud]\r\n\r\nScarica il file\r\n\r\nLa legge 180, la cosiddetta legge “Basaglia”, dal nome dello psichiatra che aveva ispirato con la sua pratica la fine dell’orrore manicomiale, aveva recepito alcuni principi di libertà che una generazione di psichiatri, rigorosamente nemici dell'internamento e della soppressione dell'identità del sofferente psichiatrico, aveva iniziato a sperimentare un decennio prima.\r\nLa legge 180, ovviamente, non recepiva interamente quell'impianto dal momento che questo era basato sulla messa in discussione dei ruoli medici all'interno della psichiatria e su una pratica di accoglienza del sofferente psichiatrico, al quale non doveva essere tolta la libertà. La 180, però, aveva comunque un merito: dichiarava illegittimo l'internamento su semplice richiesta del medico curante, chiudeva quei lager innominabili chiamati manicomio e prevedeva la possibilità della cura attraverso presidi sanitari e ambulatori. Insomma il “matto” cessava di essere una strana bestia, degna al contempo di orrore e pietà, da rinchiudere in appositi luoghi per non turbare la serenità della società \"normale\", per diventare una persona sofferente e in quanto tale depositaria del diritto a essere assistita senza lederne la libertà.\r\nTutto questo non è mai stato applicato fino in fondo: nel centro e nel sud del paese i manicomi non sono mai stati chiusi, i fondi per la deistituzionalizzazione sono sempre stati pochi e risicati. Le ASL, soggetti ai quali competeva la costruzione di presidi e luoghi di cura, hanno sempre evitato di attivarsi in questo senso preferendo investire denaro in affari più lucrosi: non poche delle comunità sorte per sostituire i vecchi manicomi sono state fin troppo simili ai vecchi lager... Nonostante tutto questo, decine di migliaia di persone hanno finalmente trovato una dimensione più umana nella quale vivere, alcune migliaia di loro hanno iniziato un percorso che le ha portate a una maggiore o minore autonomia, altre migliaia hanno potuto evitare la carcerazione a vita in quei luoghi indecenti. Tutto questo non è andato bene a un sacco di gente: non è andato bene agli psichiatri che, tranne le eccezioni che dettero vita alla stagione antipsichiatrica, hanno continuato a maledire una legge che toglieva loro l'assoluto potere sulle vite dei ricoverati, non è andato bene ai custodi dell'ordine sociale che ritengono eretico pensare che una società debba accogliere al proprio interno chi soffre proprio a causa delle storture dell'ordine dominante, non è andato bene, infine, a tutte quelle figure che campano sulle rigide suddivisioni tra \"sani\" e \"malati\", cani da guardia dell'ordine sociale e mentale e ben decisi a perpetuarlo all'infinito. Queste figure e le lobby influenti alle quali hanno dato vita, hanno continuato dall'emissione della legge 180 (1978) fino a oggi a soffiare sul fuoco delle \"povere famiglie abbandonate\" che avrebbero dovuto gestirsi \"il matto in casa\", evitando ovviamente di dire loro che se questo accadeva non era certo colpa della 180 quanto del boicottaggio effettuato proprio contro di essa, lesinando i fondi, impedendo gli inserimenti lavorativi, privando i soggetti psichiatrizzati della possibilità di affittare casa, di avviare relazioni stabili e, in generale, di vivere una vita non diversa dai \"sani\".\r\nLa distruzione della 180 è stata così avviata con la complicità dei pennivendoli di regime, sempre pronti a denunciare i delitti commessi dai \"fuori di testa\" e a richiedere l'immediato ritorno dell'internamento coatto. I tagli sempre più forti e sempre più mirati effettuati in questo decennio hanno fatto il resto, privando i progetti di autonomia e di cura della sofferenza del terreno concreto sul quale svilupparsi. Le ASL hanno sempre più lesinato i fondi per tutti i progetti che non prevedevano la preminenza degli psichiatri nei percorsi di cura, le comunità di eccellenza, quelle con pochi utenti e molti educatori, sono state penalizzate mentre sono state premiate quelle che ripetevano in piccolo lo schema dei vecchi manicomi. Per quanto riguarda i presidi locali, poi, questi si sono trasformati in centri di spaccio di psicofarmaci e dispensatori di \"buoni consigli\". Le ultime leggi regionali che hanno riordinato in tutta Italia il settore hanno, infine, privilegiato le riduzioni della spesa, la costruzione di strutture residenziali per la cura della sofferenza psichiatrica gestite dalle vecchie figure mediche e con presenza di personale educativo ridotta al minimo e la centralità del ruolo dello psichiatra nel determinare il percorso istituzionale dell'utente.\r\nDulcis in fundo è stata riordinata la figura dell'educatore il quale è stato privato di tutte le competenze propriamente educative per trasformarlo in una figura assistenziale non diversa dall'infermiere o dall'assistente domiciliare. In pratica un altro controllore sociale sottoposto agli ordini dello psichiatra di turno, senza possibilità progettuali e incaricato di impedire qualsiasi progresso o autonomia delle persone affidategli. Insomma il \"matto\" è già tornato quello di prima: una bestia da rinchiudere e sul cui fascicolo scrivere: \"fine pena mai\".\r\nUna follia. Una delle tante follie criminali di chi ci governa. ","11 Giugno 2012","Sono anni che arano il terreno. Oggi paiono pronti a seminare: sono i fautori del ritorno dei manicomi. La proposta del deputato Ciccioli di riforma della legge 180/78, la cosiddetta “legge Basaglia”, approvata in commissione Affari sociali e sanità reintroduce – nei fatti – pesanti elementi di custodia neo-manicomiale.\r\nUna legge che si configura anche come una sorta di sanatoria verso le innumeri violazioni di una norma che aveva eliminato la reclusione obbligatoria delle persone con disagio psichico. Una norma che viene spesso aggirata, specie al sud, dove i manicomi non sono mai spariti del tutto.\r\nIl testo unico approvato in commissione sostituisce il TSO, trattamento sanitario obbligatorio con il TSN, trattamento sanitario “necessario”, che può avere un’appendice nella reclusione obbligatoria in strutture esterne non ospedaliere per sei mesi prorogabili ad un anno.\r\nSe questa legge passasse si riaprirebbe un’enorme discarica sociale per tutti coloro che non stanno nella norma, che danno fastidio, che vanno tenuti lontani dalla scena sociale. Significativa in questo senso l’introduzione degli arresti domiciliari manicomiali, che permettono alle famiglie di rinchiudere in casa il parente “matto”.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Pierluigi del Collettivo Antipsichiatrico “Antonin Artaud” di Pisa.\r\n","2018-10-17 23:00:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/camicia-di-forza-200x110.jpg","Verso la riapertura dei manicomi",1339416485,[424,425,426],"http://radioblackout.org/tag/legge-basaglia/","http://radioblackout.org/tag/manicomi/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/",[362,358,360],{"post_content":429},{"matched_tokens":430,"snippet":431,"value":432},[22],"anche come una sorta di \u003Cmark>sanatoria\u003C/mark> verso le innumeri violazioni di","Sono anni che arano il terreno. Oggi paiono pronti a seminare: sono i fautori del ritorno dei manicomi. La proposta del deputato Ciccioli di riforma della legge 180/78, la cosiddetta “legge Basaglia”, approvata in commissione Affari sociali e sanità reintroduce – nei fatti – pesanti elementi di custodia neo-manicomiale.\r\nUna legge che si configura anche come una sorta di \u003Cmark>sanatoria\u003C/mark> verso le innumeri violazioni di una norma che aveva eliminato la reclusione obbligatoria delle persone con disagio psichico. Una norma che viene spesso aggirata, specie al sud, dove i manicomi non sono mai spariti del tutto.\r\nIl testo unico approvato in commissione sostituisce il TSO, trattamento sanitario obbligatorio con il TSN, trattamento sanitario “necessario”, che può avere un’appendice nella reclusione obbligatoria in strutture esterne non ospedaliere per sei mesi prorogabili ad un anno.\r\nSe questa legge passasse si riaprirebbe un’enorme discarica sociale per tutti coloro che non stanno nella norma, che danno fastidio, che vanno tenuti lontani dalla scena sociale. Significativa in questo senso l’introduzione degli arresti domiciliari manicomiali, che permettono alle famiglie di rinchiudere in casa il parente “matto”.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Pierluigi del Collettivo Antipsichiatrico “Antonin Artaud” di Pisa.\r\n\r\nAscolta il suo intervento a radio Blackout: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/2012-06-10-manicomi-pierluigi-coll-artaud.mp3|titles=2012 06 10 manicomi pierluigi coll artaud]\r\n\r\nScarica il file\r\n\r\nLa legge 180, la cosiddetta legge “Basaglia”, dal nome dello psichiatra che aveva ispirato con la sua pratica la fine dell’orrore manicomiale, aveva recepito alcuni principi di libertà che una generazione di psichiatri, rigorosamente nemici dell'internamento e della soppressione dell'identità del sofferente psichiatrico, aveva iniziato a sperimentare un decennio prima.\r\nLa legge 180, ovviamente, non recepiva interamente quell'impianto dal momento che questo era basato sulla messa in discussione dei ruoli medici all'interno della psichiatria e su una pratica di accoglienza del sofferente psichiatrico, al quale non doveva essere tolta la libertà. La 180, però, aveva comunque un merito: dichiarava illegittimo l'internamento su semplice richiesta del medico curante, chiudeva quei lager innominabili chiamati manicomio e prevedeva la possibilità della cura attraverso presidi sanitari e ambulatori. Insomma il “matto” cessava di essere una strana bestia, degna al contempo di orrore e pietà, da rinchiudere in appositi luoghi per non turbare la serenità della società \"normale\", per diventare una persona sofferente e in quanto tale depositaria del diritto a essere assistita senza lederne la libertà.\r\nTutto questo non è mai stato applicato fino in fondo: nel centro e nel sud del paese i manicomi non sono mai stati chiusi, i fondi per la deistituzionalizzazione sono sempre stati pochi e risicati. Le ASL, soggetti ai quali competeva la costruzione di presidi e luoghi di cura, hanno sempre evitato di attivarsi in questo senso preferendo investire denaro in affari più lucrosi: non poche delle comunità sorte per sostituire i vecchi manicomi sono state fin troppo simili ai vecchi lager... Nonostante tutto questo, decine di migliaia di persone hanno finalmente trovato una dimensione più umana nella quale vivere, alcune migliaia di loro hanno iniziato un percorso che le ha portate a una maggiore o minore autonomia, altre migliaia hanno potuto evitare la carcerazione a vita in quei luoghi indecenti. Tutto questo non è andato bene a un sacco di gente: non è andato bene agli psichiatri che, tranne le eccezioni che dettero vita alla stagione antipsichiatrica, hanno continuato a maledire una legge che toglieva loro l'assoluto potere sulle vite dei ricoverati, non è andato bene ai custodi dell'ordine sociale che ritengono eretico pensare che una società debba accogliere al proprio interno chi soffre proprio a causa delle storture dell'ordine dominante, non è andato bene, infine, a tutte quelle figure che campano sulle rigide suddivisioni tra \"sani\" e \"malati\", cani da guardia dell'ordine sociale e mentale e ben decisi a perpetuarlo all'infinito. Queste figure e le lobby influenti alle quali hanno dato vita, hanno continuato dall'emissione della legge 180 (1978) fino a oggi a soffiare sul fuoco delle \"povere famiglie abbandonate\" che avrebbero dovuto gestirsi \"il matto in casa\", evitando ovviamente di dire loro che se questo accadeva non era certo colpa della 180 quanto del boicottaggio effettuato proprio contro di essa, lesinando i fondi, impedendo gli inserimenti lavorativi, privando i soggetti psichiatrizzati della possibilità di affittare casa, di avviare relazioni stabili e, in generale, di vivere una vita non diversa dai \"sani\".\r\nLa distruzione della 180 è stata così avviata con la complicità dei pennivendoli di regime, sempre pronti a denunciare i delitti commessi dai \"fuori di testa\" e a richiedere l'immediato ritorno dell'internamento coatto. I tagli sempre più forti e sempre più mirati effettuati in questo decennio hanno fatto il resto, privando i progetti di autonomia e di cura della sofferenza del terreno concreto sul quale svilupparsi. Le ASL hanno sempre più lesinato i fondi per tutti i progetti che non prevedevano la preminenza degli psichiatri nei percorsi di cura, le comunità di eccellenza, quelle con pochi utenti e molti educatori, sono state penalizzate mentre sono state premiate quelle che ripetevano in piccolo lo schema dei vecchi manicomi. Per quanto riguarda i presidi locali, poi, questi si sono trasformati in centri di spaccio di psicofarmaci e dispensatori di \"buoni consigli\". Le ultime leggi regionali che hanno riordinato in tutta Italia il settore hanno, infine, privilegiato le riduzioni della spesa, la costruzione di strutture residenziali per la cura della sofferenza psichiatrica gestite dalle vecchie figure mediche e con presenza di personale educativo ridotta al minimo e la centralità del ruolo dello psichiatra nel determinare il percorso istituzionale dell'utente.\r\nDulcis in fundo è stata riordinata la figura dell'educatore il quale è stato privato di tutte le competenze propriamente educative per trasformarlo in una figura assistenziale non diversa dall'infermiere o dall'assistente domiciliare. In pratica un altro controllore sociale sottoposto agli ordini dello psichiatra di turno, senza possibilità progettuali e incaricato di impedire qualsiasi progresso o autonomia delle persone affidategli. Insomma il \"matto\" è già tornato quello di prima: una bestia da rinchiudere e sul cui fascicolo scrivere: \"fine pena mai\".\r\nUna follia. Una delle tante follie criminali di chi ci governa. ",[434],{"field":119,"matched_tokens":435,"snippet":431,"value":432},[22],{"best_field_score":279,"best_field_weight":316,"fields_matched":31,"num_tokens_dropped":49,"score":317,"tokens_matched":31,"typo_prefix_score":49},6637,{"collection_name":376,"first_q":22,"per_page":14,"q":22},["Reactive",440],{},["Set"],["ShallowReactive",443],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fknEVHhn1SRAXqCL60i0sGWXAMMq3dsUOAblFB8gAHSk":-1},true,"/search?query=sanatoria"]