","Sicilia. Il gioco delle tre carte sulla salute","post",1617726257,[55,56,57,58,59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/maria-letizia-di-liberti/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/nello-musumeci/","http://radioblackout.org/tag/ruggero-razza/","http://radioblackout.org/tag/sanita-privata/","http://radioblackout.org/tag/sanita-siciliana/","http://radioblackout.org/tag/sicilia/",[17,29,19,23,21,25,27,15],{"post_content":65,"tags":70},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"sanità","ormai ex assessore regionale alla \u003Cmark>sanità\u003C/mark> e uomo di fiducia del","Il 30 Marzo sono stati arrestati la dirigente generale del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) Maria Letizia Di Liberti e altre tre persone del suo enturage.\r\nL’accusa è quella di aver alterato i dati dei positivi e dei deceduti da Covid-19, “spalmandoli” su periodi di tempo più lunghi per evitare eventuali restrizioni alla Sicilia. In questa vicenda è stato coinvolto Ruggero Razza, ormai ex assessore regionale alla \u003Cmark>sanità\u003C/mark> e uomo di fiducia del presidente della Regione, nonché Commissario Straordinario per la gestione dell’Emergenza, Nello Musumeci.\r\nQuesta vicenda è solo la punta di un gigantesco iceberg. La gestione della \u003Cmark>sanità\u003C/mark> in Sicilia dimostra che la salute di chi ci abita non è una priorità per chi antepone il profitto di pochi alla vita di tutti.\r\nLa gestione della pandemia in Sicilia è stata improntata a continuare nella politica di tagli agli ospedali regionali a favore di quelli privati.\r\nQuanto accaduto ricorda in parte la situazione della Sardegna all’indomani dell’estate 2020. A seguito di una serie di inchieste giudiziarie, venne dimostrato come gli interessi tra istituzioni locali sarde e imprese turistiche avessero mantenuto attivi i flussi di vacanzieri, anche a costo della vita degli abitanti dell’isola. Ma, anche, la vicenda che vede coinvolto l’ex premier Giuseppe Conte, in questi giorni ascoltato dalla Procura di Bergamo perché, nonostante fosse a conoscenza dei focolai a Nembro e Alzano già tra la fine di febbraio e i primi di marzo 2020, evitò di istituire la zona rossa.\r\nL’arrivo della pandemia ha impaurito l’amministrazione regionale \u003Cmark>siciliana\u003C/mark> e tutti i suoi alleati, politici ed economici.\r\nIl gioco fatto da Di Liberti e da Razza è servito a modificare, nascondere, modellare, spalmare per proteggere gli investimenti economici.\r\nL’attuale amministrazione regionale \u003Cmark>siciliana\u003C/mark>, fin dal suo insediamento, ha puntato su diversi settori economici fondamentali: petrolio, distribuzione organizzata, turismo e agroalimentare.\r\nAttraverso le Zone Economiche Speciali (ZES) e con il supporto di Confindustria, Confcommercio, Compagnia delle Opere etc e imprese straniere (maltesi, arabe, russe, algerine e cinesi), il governo regionale ha fatto una campagna mediatica che alludesse ad un risollevamento economico della Sicilia, mentre le persone, le infrastrutture, il territorio venivano messe in vendita.\r\nCon la pandemia questo castello di carte fatto di vetrine mediatiche e svendite è crollato.\r\nA livello regionale e nazionale si è passati dai bollettini di guerra dei mesi di marzo-maggio dello scorso anno, all’attacco degli assembramenti come simboli del male, senza dimenticare la consueta campagna contro i migranti durante l’estate. Campagna che si è articolata nelle navi quarantena, sino al sostegno dei comitati anti-migranti. In primis quello di Porto Empedocle per salvare il turismo cittadino o, in tempi più recenti, quello di Cassibile contro i braccianti migranti. Il cerchio si chiude con la narrazione distorta delle lotte dei reclusi nei CPR e negli hotspot della Sicilia Occidentale e Meridionale, come Siculiana e Pozzallo.\r\nIn ambito sanitario, il governo regionale ha cercato di rattoppare un sistema aziendalizzato da un trentennio; allo stesso tempo ha cercato di mantenere buoni rapporti con la \u003Cmark>sanità\u003C/mark> privata.\r\nLa gestione caotica e fallimentare delle misure di lockdown, delle zone a colori e delle maggiori restrizioni in caso di superamento di una certa soglia di positivi, ha avuto due effetti collaterali.\r\nDa una parte, è aumentata la paura di una parte della popolazione; dall’altra, l’insieme di indicazioni spesso inesatte e/o contraddittorie ha portato ad una gran confusione sulle indicazioni sanitarie da seguire provocando una noncuranza verso determinate misure preventive, raggiungendo in certi casi manifestazioni di negazionismo sulla pandemia in corso.\r\nPer far fronte a questa situazione, le istituzioni ha fatto leva su una narrazione bellica della pandemia, cui si sono sommati il coprifuoco e una sostanziale carta bianca data alle forze di polizia e forze armate per agire indisturbate.\r\nI flebili risultati ottenuti da questi “contenimenti”, uniti alle misure e dichiarazioni contraddittorie, hanno portato le aziende a difendere ancor più i propri profitti.\r\nNonostante gli scioperi dei lavoratori e delle lavoratrici per la mancanza di misure di prevenzione e strumenti di protezione, le imprese hanno tirato dritto, in nome della difesa dell’economia nazionale.\r\nNon per caso le misure di contenimento si sono abbattute sui centri abitativi, escludendo le zone commerciali perché economicamente vitali e strategiche per il territorio. La salute di chi ci lavora è passata in secondo piano, è divenuta inessenziale.\r\nNe abbiamo parlato con Claudio, un compagno di Catania\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-06-santà-sicilia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[71,73,75,77,79,81,84,88],{"matched_tokens":72,"snippet":17},[],{"matched_tokens":74,"snippet":29},[],{"matched_tokens":76,"snippet":19},[],{"matched_tokens":78,"snippet":23},[],{"matched_tokens":80,"snippet":21},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[67],"\u003Cmark>sanità\u003C/mark> privata",{"matched_tokens":85,"snippet":87},[67,86],"siciliana","\u003Cmark>sanità\u003C/mark> \u003Cmark>siciliana\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":15},[],[91,99],{"field":30,"indices":92,"matched_tokens":95,"snippets":98},[93,94],6,5,[96,97],[67,86],[67],[87,83],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":68,"value":69},"post_content",[67],1157451471441625000,{"best_field_score":104,"best_field_weight":105,"fields_matched":106,"num_tokens_dropped":41,"score":107,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":41},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6645,{"collection_name":52,"first_q":27,"per_page":93,"q":27},3,{"facet_counts":112,"found":14,"hits":131,"out_of":163,"page":14,"request_params":164,"search_cutoff":31,"search_time_ms":106},[113,119],{"counts":114,"field_name":117,"sampled":31,"stats":118},[115],{"count":14,"highlighted":116,"value":116},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":120,"field_name":30,"sampled":31,"stats":129},[121,123,125,127],{"count":14,"highlighted":122,"value":122},"guerra",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"no Muos",{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"niscemi",{"count":14,"highlighted":128,"value":128},"antimilitarismo",{"total_values":130},4,[132],{"document":133,"highlight":150,"highlights":155,"text_match":158,"text_match_info":159},{"comment_count":41,"id":134,"is_sticky":41,"permalink":135,"podcastfilter":136,"post_author":116,"post_content":137,"post_date":138,"post_excerpt":47,"post_id":134,"post_modified":139,"post_thumbnail":140,"post_title":141,"post_type":142,"sort_by_date":143,"tag_links":144,"tags":149},"17060","http://radioblackout.org/podcast/muos-il-balcone-del-console-moore/",[116],"Mercoledì 19 l’operazione “balcone pulito” - come l’ha definita il movimento No Muos - messa in moto dall’ambasciata americana, ha organizzato una nuova tappa: la visita di un battaglione di giornalisti alle basi di Sigonella e Niscemi. Guidati dal console Moore, i giornalisti, giunti nella base catanese su un velivolo dell’aviazione militare italiana, sono stati poi condotti su un pullman, sempre dell’aviazione militare italiana, presso la base NRTF n. 8 di Niscemi, ove è in costruzione il Muos.\r\nGli attivisti del coordinamento dei comitati non si sono fatti cogliere di sorpresa e hanno atteso i gitanti davanti al cancello della base dove hanno anche attivato un blocco. Ma è stato all’uscita del pullman che la determinazione degli attivisti ha costretto il mezzo a fermarsi, dopo che alcuni compagni vi si sono infilati sotto; ne è nata una mezzora di tensione, e anche un breve incontro tra due attivisti (uno era Massimo Coraddu, ricercatore del Politecnico di Torino) e i giornalisti, che hanno così dovuto ascoltare le ragioni del movimento che si oppone al Muos.\r\nDopo il grande successo dello sciopero generale del 31 maggio, una scommessa su cui il movimento aveva puntato sino in fondo, la popolazione dimostra sempre più di essere schierata in questa lotta. Il 31 maggio il 95% dei negozi di Niscemi sono rimasti chiusi, così come le scuole e parecchi posti di lavoro; cinquemila persone hanno attraversato in corteo la città, in quello che era il primo sciopero generale autorganizzato della storia di questo territorio. La popolazione è ormai parte integrante del movimento, e dimostra ad ogni occasione di gradirne le proposte e di voler essere protagonista.\r\nÈ vero che il tema della salute è centrale per tanta gente, ed è l’unico sollevato dalla regione siciliana e dalla sua revoca; questo è un tema scivoloso, come dimostra la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità, consegnata in questi giorni, che dichiara che il Muos non provocherà nessun danno alla salute. Ma tra la gente il nesso causa-effetto è chiaro: i tumori, le morti, le tante patologie che hanno colpito la popolazione di Niscemi per le onde elettromagnetiche delle 46 antenne della base, e che con il Muos non potranno che incrementarsi, hanno origine nella presenza della base della Marina militare americana e nei processi di militarizzazione del territorio, in atto. C’è sempre stato e c’è ancora qualcuno che cerca di ridimensionare la lotta di Niscemi a una lotta per la salute; ma la presa di coscienza della necessità di smantellare gli impianti militari e di porre il tema della smilitarizzazione della Sicilia, acquista ogni giorno che passa maggiore spessore.\r\nNel giro di pochi mesi la lotta contro il Muos è riuscita a creare seri problemi all’impero americano, inceppando i programmi del sistema Muos, diventando la lotta di tutto un popolo che vuole riappropriarsi del proprio territorio e del proprio futuro. E anche se la repressione ha subito un’impennata, non c’è alcuna intenzione si mollare, e i prossimi mesi estivi si preannunciano ricchi di iniziative.\r\n\r\n Anarres ne ha parlato con Pippo Gurrieri, attivista No Muos.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n2013 06 21 pippo muos annarres\r\n\r\nAscolta anche l’intervista rilasciata poche ore prima dallo stesso Pippo all’informazione di Blackout\r\nPippo No Muos","25 Giugno 2013","2018-10-17 22:59:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/06/no-muos-200x110.jpg","Muos. Il balcone del console Moore","podcast",1372182556,[145,146,147,148],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/niscemi/","http://radioblackout.org/tag/no-muos/",[128,122,126,124],{"post_content":151},{"matched_tokens":152,"snippet":153,"value":154},[86],"è l’unico sollevato dalla regione \u003Cmark>siciliana\u003C/mark> e dalla sua revoca; questo","Mercoledì 19 l’operazione “balcone pulito” - come l’ha definita il movimento No Muos - messa in moto dall’ambasciata americana, ha organizzato una nuova tappa: la visita di un battaglione di giornalisti alle basi di Sigonella e Niscemi. Guidati dal console Moore, i giornalisti, giunti nella base catanese su un velivolo dell’aviazione militare italiana, sono stati poi condotti su un pullman, sempre dell’aviazione militare italiana, presso la base NRTF n. 8 di Niscemi, ove è in costruzione il Muos.\r\nGli attivisti del coordinamento dei comitati non si sono fatti cogliere di sorpresa e hanno atteso i gitanti davanti al cancello della base dove hanno anche attivato un blocco. Ma è stato all’uscita del pullman che la determinazione degli attivisti ha costretto il mezzo a fermarsi, dopo che alcuni compagni vi si sono infilati sotto; ne è nata una mezzora di tensione, e anche un breve incontro tra due attivisti (uno era Massimo Coraddu, ricercatore del Politecnico di Torino) e i giornalisti, che hanno così dovuto ascoltare le ragioni del movimento che si oppone al Muos.\r\nDopo il grande successo dello sciopero generale del 31 maggio, una scommessa su cui il movimento aveva puntato sino in fondo, la popolazione dimostra sempre più di essere schierata in questa lotta. Il 31 maggio il 95% dei negozi di Niscemi sono rimasti chiusi, così come le scuole e parecchi posti di lavoro; cinquemila persone hanno attraversato in corteo la città, in quello che era il primo sciopero generale autorganizzato della storia di questo territorio. La popolazione è ormai parte integrante del movimento, e dimostra ad ogni occasione di gradirne le proposte e di voler essere protagonista.\r\nÈ vero che il tema della salute è centrale per tanta gente, ed è l’unico sollevato dalla regione \u003Cmark>siciliana\u003C/mark> e dalla sua revoca; questo è un tema scivoloso, come dimostra la relazione dell’Istituto Superiore di \u003Cmark>Sanità\u003C/mark>, consegnata in questi giorni, che dichiara che il Muos non provocherà nessun danno alla salute. Ma tra la gente il nesso causa-effetto è chiaro: i tumori, le morti, le tante patologie che hanno colpito la popolazione di Niscemi per le onde elettromagnetiche delle 46 antenne della base, e che con il Muos non potranno che incrementarsi, hanno origine nella presenza della base della Marina militare americana e nei processi di militarizzazione del territorio, in atto. C’è sempre stato e c’è ancora qualcuno che cerca di ridimensionare la lotta di Niscemi a una lotta per la salute; ma la presa di coscienza della necessità di smantellare gli impianti militari e di porre il tema della smilitarizzazione della Sicilia, acquista ogni giorno che passa maggiore spessore.\r\nNel giro di pochi mesi la lotta contro il Muos è riuscita a creare seri problemi all’impero americano, inceppando i programmi del sistema Muos, diventando la lotta di tutto un popolo che vuole riappropriarsi del proprio territorio e del proprio futuro. E anche se la repressione ha subito un’impennata, non c’è alcuna intenzione si mollare, e i prossimi mesi estivi si preannunciano ricchi di iniziative.\r\n\r\n Anarres ne ha parlato con Pippo Gurrieri, attivista No Muos.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n2013 06 21 pippo muos annarres\r\n\r\nAscolta anche l’intervista rilasciata poche ore prima dallo stesso Pippo all’informazione di Blackout\r\nPippo No Muos",[156],{"field":100,"matched_tokens":157,"snippet":153,"value":154},[86],1155199671761633300,{"best_field_score":160,"best_field_weight":161,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":41,"score":162,"tokens_matched":106,"typo_prefix_score":41},"1112386306048",14,"1155199671761633393",6636,{"collection_name":142,"first_q":27,"per_page":93,"q":27},["Reactive",166],{},["Set"],["ShallowReactive",169],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f5o7AGvghs2ZxSqgSoIbPZZog8BX6RfakaDkGVopXd8U":-1},true,"/search?query=sanit%C3%A0+siciliana"]