","Ecologia, marxismo e decrescita: spunti di riflessione","post",1729183298,[68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/decrescita/","http://radioblackout.org/tag/ecomarxismo/","http://radioblackout.org/tag/scienza/",[72,73,74],"decrescita","ecomarxismo","scienza",{"post_content":76,"tags":80},{"matched_tokens":77,"snippet":78,"value":79},[74],"La domanda sociale di una \u003Cmark>scienza\u003C/mark> e di una tecnica di","Ecologia, marxismo e decrescita: quali convergenze e prospettive? Questa è la domanda da cui parte la giornata di approfondimento che si terrà a Torino presso il Campus Luigi Einaudi organizzata a partire dalla sezione monografica dei Quaderni della decrescita a. 1, dal titolo \"Marxismo e decrescita\".\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alice Dal Gobbo ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento e autrice di Vita quotidiana e materialismo sostenibile e dell'Introduzione all’ecologia politica, in quanto interverrà in questa occasione. In un'ottica di necessario capovolgimento del modello di produzione e consumo attuale occorre immaginare delle prospettive che possano renderlo compatibile con la sopravvivenza del sistema ecologico e la riproduzione stessa dei territori e di chi li abita. Con uno sguardo femminista e decoloniale la ricercatrice approfondisce alcuni spunti su come aggredire il cortocircuito del sistema così come lo conosciamo oggi.\r\n\r\nLa traiettoria di classe è centrale nell'analisi, in particolare per un'ecologia che non sia appannaggio della borghesia. In questo senso, occorre mettere a critica e aprire nuovi spazi di dibattito che mettano l'accademia a servizio delle lotte che si danno su questi temi. La domanda sociale di una \u003Cmark>scienza\u003C/mark> e di una tecnica di parte è trasversale oggi e pone le questioni della non neutralità della \u003Cmark>scienza\u003C/mark> e della sua eredità coloniale.\r\n\r\nUn'ulteriore occasione di dibattito organizzato da chi dal basso difende il proprio territorio sul tema della salute, della sicurezza e della democrazia, delle lotte per la giustizia sociale ed ecologica, avverrà all'interno del Festival (r)Esistenze Verdi a Torino \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Alice-dal-gobbo-2024_10_17_2024.10.17-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",[81,83,85],{"matched_tokens":82,"snippet":72},[],{"matched_tokens":84,"snippet":73},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[74],"\u003Cmark>scienza\u003C/mark>",[89,94],{"field":43,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":93},[37],[92],[74],[87],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":78,"value":79},"post_content",[74],578730123365712000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":37,"num_tokens_dropped":55,"score":101,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},"1108091339008",13,"578730123365711978",1,{"document":104,"highlight":125,"highlights":143,"text_match":154,"text_match_info":155},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":55,"id":107,"is_sticky":55,"permalink":108,"post_author":30,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":60,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":65,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":121},[52],[54],"89946","http://radioblackout.org/2024/05/di-non-neutralita-della-scienza-e-violenza-algoritmica/","Che l’ambito dell’istruzione e della ricerca sia un terreno importante su cui si sta giocando la partita della mobilitazione bellica generale, ma anche il suo possibile incepparsi, è evidente, e anche qui a Torino ne abbiamo parlato in alcuni incontri relativi alla scuola e all'università.\r\n\r\nGli aspetti più espliciti della questione riguardano la produzione materiale e culturale della guerra guerreggiata e di modelli gerarchici in una delle istituzioni totali per eccellenza di cui lo Stato dispone. Il lato meno esplicito è che le innovazioni e sperimentazioni scientifiche in ambito cd. \"civile\", oltre a far parte dei processi di spin-in in ambito militare, hanno ricadute dirette sulla possibilità e sulle forme di vita nei luoghi in cui viviamo - dalla mobilità green, all'abitare smart, alla videosorveglianza, alla giustizia predittiva, per fare alcuni esempi - il fronte interno della guerra. Il lato sotterraneo è che l'aspetto tecnico della mobilitazione totale a cui in Europa siamo sottoposti si basa su un principio più profondo, che ha a che fare, basti pensare alla fede nelle nuove tecnologie, con aspetti cultuali. Non bastano dunque le analisi economiche, anche penetranti, che toccano solo aspetti inessenziali del fenomeno.\r\n\r\nLive dal Politecnico di Torino occupato, una diretta con due studentx sul nesso Università-guerra, mentre dall'altro lato di Corso Duca si svolgono i \"Career Days\", uno dei tanti esempi di connivenza tra apparato scientifico, industriale e bellico. Durante la chiacchierata qualche spunto sulla non-neutralità della scienza: sotto alla patina della scientificità si nasconde spesso un terrorismo culturale diretto ad imporre scelte di dominio e progetti di sfruttamento. Il pensiero corre all'epoca pandemica, in cui il campo di contesa della scienza e della verità è emerso in tutta la sua forza con l'affermarsi del paradigma epistemico del \"complottismo\" utilizzato per screditare ogni opposizione all’esistente, ogni dubbio, ogni comportamento deviante come frutto di una teoria delirante:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/politecnico.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUna seconda diretta con due studentx di Fisica occupata in visita al Poli, con qualche riflessione sulla violenza algoritmica, che non si pone sul piano dei cd. \"bias\" che andrebbero corretti, bensì come un attacco diretto all'umano, come ciò che sta accadendo a Gaza, primo genocidio automatizzato della storia, dimostra:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/fisica-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Maggio 2024","2024-05-23 11:08:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Pieter_Bruegel_the_Elder_-_The_Fall_of_the_Rebel_Angels_-_Google_Art_Project-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"216\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Pieter_Bruegel_the_Elder_-_The_Fall_of_the_Rebel_Angels_-_Google_Art_Project-300x216.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Pieter_Bruegel_the_Elder_-_The_Fall_of_the_Rebel_Angels_-_Google_Art_Project-300x216.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Pieter_Bruegel_the_Elder_-_The_Fall_of_the_Rebel_Angels_-_Google_Art_Project-768x554.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Pieter_Bruegel_the_Elder_-_The_Fall_of_the_Rebel_Angels_-_Google_Art_Project.jpeg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dal Poli occupato: di non neutralità della scienza e violenza algoritmica",1716450925,[117,118,119,120],"http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/non-neutralita-della-scienza/","http://radioblackout.org/tag/politecnico-occupato/","http://radioblackout.org/tag/violenza-algoritmica/",[22,122,123,124],"non neutralità della scienza","politecnico occupato","violenza algoritmica",{"post_content":126,"post_title":130,"tags":133},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[74],"qualche spunto sulla non-neutralità della \u003Cmark>scienza\u003C/mark>: sotto alla patina della scientificità","Che l’ambito dell’istruzione e della ricerca sia un terreno importante su cui si sta giocando la partita della mobilitazione bellica generale, ma anche il suo possibile incepparsi, è evidente, e anche qui a Torino ne abbiamo parlato in alcuni incontri relativi alla scuola e all'università.\r\n\r\nGli aspetti più espliciti della questione riguardano la produzione materiale e culturale della guerra guerreggiata e di modelli gerarchici in una delle istituzioni totali per eccellenza di cui lo Stato dispone. 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Dopo il corteo di sabato che ha visto migliaia di persone scendere in strada, facciamo il punto della situazione dal fronte bellico-scientifico, con l'auspicio che la lotta possa estendersi in città ben al di là delle mura universitarie.\r\n\r\nPalazzo Nuovo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/palazzonuovo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nFisica:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/fisica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPolitecnico:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/poli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nSegnaliamo in proposito questo contributo scritto da Palestine Action USA, che ci sembra fornire degli spunti di riflessione utili per una escalation della mobilitazione.\r\n\r\nCi uniamo agli appelli per #Escalate4Gaza al di là dell’azione simbolica, perché sappiamo che il potere non si muoverà se non colpiamo nel cuore della classe dominante e non rappresentiamo una minaccia per la riproduzione del capitale. Come hanno scritto i compagni di Within Our Lifetime (WOL), “Basta con gli addestramenti alla de-escalation; dov’è la escalation? Dove sono gli addestramenti all’escalation?”. Passare dalle manifestazioni di massa ai blocchi di massa delle aziende produttrici di armi, dagli accampamenti alle occupazioni di edifici; dall’essere messi in riga dalla polizia a respingerla. Non esitate a rischiare di più.\r\n\r\nAPRIRE I CANCELLI DELL’UNIVERSITÀ.\r\n\r\nA coloro che occupano il campus, il vostro primo compito è quello di aprire il campus alla comunità e di rifiutare la distinzione tra studenti e “agitatori esterni”. I non studenti possiedono un serbatoio di conoscenze ed esperienze per espandere la lotta al di là del campus. Dobbiamo creare la nostra “culla popolare” di resistenza. Le occupazioni più efficaci si sono verificate dove gli studenti hanno forti alleanze con i non studenti e dove collegano la lotta per la liberazione della Palestina con la lotta il fascismo statunitense e contro le Città della Polizia ovunque.","20 Maggio 2024","2024-05-20 19:14:52","Scienza è guerra: voci da Palazzo nuovo, Fisica e Polito occupati",1716221729,[171,117,172,173,174,175],"http://radioblackout.org/tag/fisica/","http://radioblackout.org/tag/polito/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/unito/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[40,22,177,25,178,179],"Polito","unito","università",{"post_title":181},{"matched_tokens":182,"snippet":184,"value":184},[183],"Scienza","\u003Cmark>Scienza\u003C/mark> è guerra: voci da Palazzo nuovo, Fisica e Polito occupati",[186],{"field":145,"matched_tokens":187,"snippet":184,"value":184},[183],{"best_field_score":156,"best_field_weight":157,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":55,"score":189,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},"578730123365187705",{"document":191,"highlight":213,"highlights":217,"text_match":154,"text_match_info":220},{"cat_link":192,"category":193,"comment_count":55,"id":194,"is_sticky":55,"permalink":195,"post_author":30,"post_content":196,"post_date":197,"post_excerpt":60,"post_id":194,"post_modified":198,"post_thumbnail":199,"post_thumbnail_html":200,"post_title":201,"post_type":65,"sort_by_date":202,"tag_links":203,"tags":208},[52],[54],"33821","http://radioblackout.org/2016/02/dio-scienza-mamma-e-papa-sulla-piazza-del-family-day/","La piazza che sabato ha tentato (senza riuscirsi) di riempire il Circo Massimo a Roma sembra riassumere il peggio del riduzionismo moralista di cui sono capaci questi tempi infausti. Epoca in cui a dominare sono le passioni tristi di un senso comune di massa perennemente tentato da interpretazioni complottiste, mentalità da bunker, ansia d'invasioni barbariche alle porte e forsennata ricerca di punti di riferimento certi.\r\nTra chi si interroga sul chi saprà interpretare lo spazio politico aperto da questa nuova maggioranza (?) rumorosa di destra (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera) e vecchi tromboni di sinistra che assicurano che le istanze di sabato non ricalcano la storica contrappozizione che ha scandito il Novecento (Vacca: \"non sono reazionari, sulle adozioni hanno ragione\"), il fenomeno ci ripropone l'emergenza pulviscolare di ampi strati di società refrattari ad aspetti di modernità che spesso si pensano acquisiti una volta per tutti ma che invece permangono come elementi di divisione che non di rado si sovrappongono su alcune linee di classe.\r\nUna buona lettura della composizione di quella piazza nella sua dimensione antropologica e psicologica-collettiva è quella che abbiamo letto sul blog https://beizauberei.wordpress.com...\r\n«questi più che cattolici sono piccoli borghesi che scivolano in basso, alle soglie del proletariato, riuscendosi a tenere agli spigoli che meglio conoscono ma rimanendo terrorizzati dalla voragine. Sono estranei alle consapevolezze della vecchia sinistra, sono ideologicamente figli di padri che non hanno alcuna scuola politica, niente sindacato di fabbrica, niente vita di sezione, ma neanche nessuna lettura di tradizione liberale, il Corsera è carta per la lettiera dei gattini e persino il dibattito grillino li sorpassa – che ce ne vole. Sono in un certo senso deliziosamente naif e asciugano tutte le questioni che li minacciano e bruciano – l’incerto futuro dei figli, la crisi che travolge quella piccola imprenditoria che deve essere stata l’eden della loro infanzia, intorno all’unico totem di cui hanno una distinta memoria, il babbo e la mamma. In questo modo ci regalano quella forma di regressione sociale che più che ricordare le evoluzioni del Cristianesimo e del mondo Cattolico, sembra invocare la distopia disegnata da Houllebque. Questi sono i nostri islamici immaginifici altro che Fratelli Mussulmani. Quella parte delle nostre donne che non sono mai state capaci di voler dare alla progenie nient’altro che pane latte e nomi di fiori, che avvertono la libertà solo come stanchezza, e che a fronte della loro inadeguatezza vaneggiano un patriarcato disneyano. Quella parte di nostri uomini che come caporali senza esercito, fanti a cui la fine della guerra ha tolto la carriera e la possibilità di medaglie, incapaci di tenere le armi in mano nella New Economy, propongono l’anacronistico sogno di dirigere un fienile, e una tribù di femmine e fantesche».\r\n \r\nSul tema, da un'altra prospettiva, abbiamo fatto una chiacchierata con Franco Barbero, prete scomunicato nel 2003 da Papa Woityla (ordinato sacerdote nel 1965), attivo nel movimento delle comunità cristiane di base, critico della dottrina e delle gerarchie ecclesiastiche, compagno di strada del movimento glbtq e delle cmpagne per i diritti di tutt*.\r\ndon","4 Febbraio 2016","2016-02-05 11:52:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/family-day6-1000x600.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dio, Scienza, Mamma e Papà (sulla piazza del Family Day)",1454589624,[204,205,206,207],"http://radioblackout.org/tag/family-day/","http://radioblackout.org/tag/glbtq/","http://radioblackout.org/tag/step-child-adoption/","http://radioblackout.org/tag/unioni-civilil/",[209,210,211,212],"family day","glbtq","step child adoption","unioni civilil",{"post_title":214},{"matched_tokens":215,"snippet":216,"value":216},[183],"Dio, \u003Cmark>Scienza\u003C/mark>, Mamma e Papà (sulla piazza del Family Day)",[218],{"field":145,"matched_tokens":219,"snippet":216,"value":216},[183],{"best_field_score":156,"best_field_weight":157,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":55,"score":189,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},{"document":222,"highlight":240,"highlights":245,"text_match":154,"text_match_info":248},{"cat_link":223,"category":224,"comment_count":55,"id":225,"is_sticky":55,"permalink":226,"post_author":30,"post_content":227,"post_date":228,"post_excerpt":60,"post_id":225,"post_modified":229,"post_thumbnail":230,"post_thumbnail_html":231,"post_title":232,"post_type":65,"sort_by_date":233,"tag_links":234,"tags":237},[52],[54],"97120","http://radioblackout.org/2025/04/altri-mondi-altri-modi-weekend-di-dibattiti-e-intrattenimento/","Ieri, Giovedì 11 Aprile, è iniziato a Torino, nel giardino dell'Askatasuna il festival Altri Mondi Altri Modi, una quattro giorni di dibattiti, musica live, buon cibo e birrette. La strutturazione che il festival da ai dibattiti con lo scopo di fornire nuovi strumenti di riflessione ed elaborazione politica parte da tre domande: come rifiutare la guerra? come demercificare le nostre vite? quali ipotesi di lotta e scommesse future?\r\n\r\nNe parliamo con Ludovica, tra gli organizzator del festival:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/AltriMondi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa guerra contamina ogni aspetto delle nostre vite e delle nostre menti. La scienza, mai neutrale, viene messa a servizio della produzione bellica, che esige metodologie sempre più raffinate come quelle offerte dall'intelligenza artificiale, giustificate dalla promessa del dual use. Gli scenari di guerra sconvolgono molteplici territori: vediamo popoli oppressi che resistono, mentre attori lontani dal campo di battaglia assumono ruoli centrali. L'apparente declino dell'egemonia statunitense, e con essa la crisi del modello occidentale, aprono faglie di possibilità. Una crisi che si traduce a cascata, producendo violenza dall'alto e dal basso.La guerra interna schiaccia forme di riscatto e nega immaginari futuri. Abbiamo bisogno di una prospettiva credibile per un'ipotesi rivoluzionaria in grado di rompere il nichilismo e l'individualismo che caratterizzano l'oggi. Abbiamo bisogno di una proposta concreta di organizzazione della produzione e della riproduzione sociale. Smantellare la propaganda sulle transizioni dell'oggi, da quella green a quella digitale, è la sfida che abbiamo davanti per poter organizzare e pensare risposte concrete alle crisi del presente. Destrutturare le nuove filiere dell'iper sfruttamento che modellano la società fabbrica in tutti gli ambiti dell'esistente, svelare la trappola dell'automazione, per scompaginare un futuro in cui masse di proletari nelle fantasie dei \"padroni\" dovranno rendersi disponibili alla guerra, sono vie obbligate da percorrere.","11 Aprile 2025","2025-04-11 17:44:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"230\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-300x230.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59-300x230.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/PHOTO-2025-04-11-17-41-59.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Altri Mondi Altri Modi: Weekend di dibattiti e intrattenimento",1744393477,[235,236,173],"http://radioblackout.org/tag/altri-mondi/","http://radioblackout.org/tag/askatasuna/",[238,239,25],"Altri Mondi","Askatasuna",{"post_content":241},{"matched_tokens":242,"snippet":243,"value":244},[74],"e delle nostre menti. 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Gli scenari di guerra sconvolgono molteplici territori: vediamo popoli oppressi che resistono, mentre attori lontani dal campo di battaglia assumono ruoli centrali. L'apparente declino dell'egemonia statunitense, e con essa la crisi del modello occidentale, aprono faglie di possibilità. Una crisi che si traduce a cascata, producendo violenza dall'alto e dal basso.La guerra interna schiaccia forme di riscatto e nega immaginari futuri. Abbiamo bisogno di una prospettiva credibile per un'ipotesi rivoluzionaria in grado di rompere il nichilismo e l'individualismo che caratterizzano l'oggi. Abbiamo bisogno di una proposta concreta di organizzazione della produzione e della riproduzione sociale. Smantellare la propaganda sulle transizioni dell'oggi, da quella green a quella digitale, è la sfida che abbiamo davanti per poter organizzare e pensare risposte concrete alle crisi del presente. Destrutturare le nuove filiere dell'iper sfruttamento che modellano la società fabbrica in tutti gli ambiti dell'esistente, svelare la trappola dell'automazione, per scompaginare un futuro in cui masse di proletari nelle fantasie dei \"padroni\" dovranno rendersi disponibili alla guerra, sono vie obbligate da percorrere.",[246],{"field":95,"matched_tokens":247,"snippet":243,"value":244},[74],{"best_field_score":156,"best_field_weight":249,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":55,"score":250,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},14,"578730123365187697",{"document":252,"highlight":276,"highlights":282,"text_match":154,"text_match_info":285},{"cat_link":253,"category":254,"comment_count":55,"id":255,"is_sticky":55,"permalink":256,"post_author":30,"post_content":257,"post_date":258,"post_excerpt":60,"post_id":255,"post_modified":259,"post_thumbnail":260,"post_thumbnail_html":261,"post_title":262,"post_type":65,"sort_by_date":263,"tag_links":264,"tags":270},[52],[54],"96687","http://radioblackout.org/2025/03/800-miliardi-per-la-guerra-per-i-territori-nessuna-prevenzione/","Nella notte tra mercoledì 12 e 13 marzo, una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.6 sveglia la popolazione dei Campi Flegrei, periferia ovest di Napoli, di cui fanno parte i popolosi quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta. E' l'evento bradisismico più forte degli ultimi quarant’anni. Dopo due anni di ondate sismiche con magnitudo elevate, dovute appunto al fenomeno bradisismico, le infrastrutture e le abitazioni cominciano a cedere. L’assenza di un adeguato piano di prevenzione sugli edifici, di gestione dell’emergenza, di controlli e di fondi da dirottare per le ristrutturazioni, oltre alla mancata divulgazione di un adeguato piano da seguire in caso di sciami sismici e di possibile percorso di evacuazione, si fanno notare. Non ci sono fondi, né piani di gestione dell’emergenza, mentre il governo italiano finanzia la guerra e taglia finanziamenti alla messa in sicurezza dei territori, a piani di assistenza sociale, al sistema sanitario e a quello dell’istruzione.\r\nIn questa situazione, con quasi 300 persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa della scossa di terremoto, i ministri Salvini, Piantedosi e Valditara, avevano pianificato per la giornata di venerdì scorso un convegno precongressuale della Lega su sicurezza e legalità, da tenersi alla ‘Città della Scienza’. L'assemblea popolare di Bagnoli, abitanti dell'area dei Flegrei e alcuni collettivi politici si sono radunati in piazza chiedendo soluzioni efficaci per la tutela dei residenti. Il presidio si è poi trasformato in un corteo, alla cui testa vi era uno striscione con la scritta “La vostra sicurezza è solo repressione: 800 miliardi per la guerra e per i territori nessuna prevenzione”.\r\n\r\nLx manifestanti hanno attraversato le vie del quartiere napoletano di Bagnoli per dirigersi verso ‘Città della Scienza’ con i cuscini in mano per sottolineare le notti insonni per la paura data dalla mancata messa in sicurezza del territorio. Quando il corteo ha provato a raggiungere la convention leghista, si sono verificate tensioni con le forze dell’ordine. Dal corteo è partito un lancio di uova, pomodori e sacchetti della spazzatura con i volti dei ministri Salvini, Piantedosi e Valditara all’indirizzo della polizia schierata in assetto anti sommossa, che ha risposto manganellando. La situazione si è placata solo dopo che lx manifestanti hanno ottenuto che una delegazione incontrasse i ministri per ribadire le proprie richieste, così riassunte in punti:\r\n\r\n \tInterventi statali per garantire la sicurezza dell’intero territorio flegreo.\r\n \tCreazione di strutture adeguatamente attrezzate per ospitare la popolazione, inclusi bambini e persone con disabilità, sia durante che dopo gli eventi sismici.\r\n \tAiuti economici per chi ha già perso o rischia di perdere il lavoro a causa dell’emergenza.\r\n \tSoluzioni abitative adeguate per gli sfollati, evitando la narrazione di un’evacuazione “volontaria” non corrispondente alla realtà.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Dario, dell'assemblea popolare di Bagnoli, di raccontarci cosa sta succedendo ai Campi Flegrei dopo la potente scossa di terremoto di quasi due settimane fa. 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Non ci sono fondi, né piani di gestione dell’emergenza, mentre il governo italiano finanzia la guerra e taglia finanziamenti alla messa in sicurezza dei territori, a piani di assistenza sociale, al sistema sanitario e a quello dell’istruzione.\r\nIn questa situazione, con quasi 300 persone che hanno dovuto abbandonare le loro case a causa della scossa di terremoto, i ministri Salvini, Piantedosi e Valditara, avevano pianificato per la giornata di venerdì scorso un convegno precongressuale della Lega su sicurezza e legalità, da tenersi alla ‘Città della \u003Cmark>Scienza’\u003C/mark>. L'assemblea popolare di Bagnoli, abitanti dell'area dei Flegrei e alcuni collettivi politici si sono radunati in piazza chiedendo soluzioni efficaci per la tutela dei residenti. 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Semplicemente perché ciò non ci interessa; la nostra intenzione è quella di liberarci dagli impedimenti di questo mondo di merda, compresi quelli che ci sono imposti dalla scienza. A questo proposito, vorremmo discutere di sociobiologia, che si potrebbe descrivere come un modo di spiegare i nostri rapporti sociali, le nostre emozioni ed i nostri comportamenti attraverso dei fattori biologici. Le tesi sostenute dagli ideologi di tali discorsi scientifici – dai ricercatori ai giornalisti – riguardano spesso un gene particolare o il funzionamento di certe zone del cervello (neuroscienze) o certi ormoni, che si presume identifichino una causa materiale precisa quale origine di fenomeni che li superano di gran lunga. Si cercherà quindi, per esempio, il gene del delinquente, l’ormone della fedeltà oppure il feromone dell’istinto materno e una volta “identificata” questa causa, si proporrà di palliarvi, dato che essa è problematica, attraverso mezzi anch’essi biologici, per esempio attraverso prodotti proposti dai laboratori che finanziano queste stesse ricerche. \r\nIl testo “L’obscurantisme triomphant des neurosciences” descrive un buon esempio di questo tipo di discorsi scientifici. Tratta di una conferenza di Larry Y. Joung, a Ginevra nel 2014, nell’ambito della “Settimana del cervello”, che aveva come tema l’amore e la fedeltà. Topi e arvicole sottoposti agli effetti di certi ormoni vengono divisi fra fedeli e “leggeri”, secondo il tipo dei prodotti utilizzati su di loro, e servono come esempio al conferenziere per parlare di quegli stessi comportamenti da parte di esseri umani. La causa, alfine trovata, dell’adulterio si ridurrà così ad una produzione eccessiva o ad una mancanza di un certo ormone e Young proporrà dei prodotti commerciali come lo spray nasale all’ossitocina per “guarirne”, garantendo gli stessi effetti che la morale coniugale, ma senza le costrizioni che le sono associate. Precisiamo che per noi alle norme sociali umane, fra cui quelle che hanno a che fare con il desiderio, la fedeltà, l’amore o la sessualità, cioè le vere cause del problema, non si possono opporre delle critiche valide se non cerchiamo di comprenderle nel loro contesto banale, quello di individui appartenenti alla specie umana, con tutte le loro specificità (storiche, culturali). Non, al contrario, attraverso paragoni possibili fra la produzione di un certo ormone e i comportamenti che vi sono associati presso altri animali, semplicemente perché questi ormoni non hanno la stessa incidenza né gli stessi significati per le diverse specie. Agendo in questo modo, la sociobiologia serve a dare delle risposte a tutta una massa di persone ingenue che contano sul verdetto degli “esperti” del comportamento per prendere le proprie decisioni e regolare i propri problemi emotivi o affettivi per mezzo di terapie e di prescrizioni mediche, esattamente come i credenti che contano sulle prediche dei preti, la cui comprensione del divino permetterebbe di meglio capire le specificità dell’animo umano. Verranno perciò utilizzate le stesse immagini da favola; quando tutti vivranno nel favoloso reame dello stato psichico perfetto, potremo trovare principi e principesse anch’essi emotivamente regolati, con i quali essere fecondi e moltiplicarci. \r\nRicordiamo anche che, in sovrappiù del suo ruolo di autorità morale, la sociobiologia fornisce delle armi al controllo sociale moderno. Possiamo prendere come esempio, certo un po’ facile, poiché tutto ciò è spesso fatto in maniera più sottile, l’idea del gene del delinquente oppure quella dei segnali biologici (come la produzione di testosterone) che permetterebbero di operare il più presto possibile una selezione ed un controllo dei potenziali sobillatori. A proposito di tali predisposizioni, possiamo pensare ad una dottrina ridicola come la frenologia del XIX secolo, che voleva identificare tipi precisi di criminali a seconda della forma del loro cranio, mettendo semplicemente da parte le condizioni di vita delle persone e la loro storia personale. Per riassumere, la principale arma della scienza è, come sempre, la strumentalizzazione dell’ignoranza e se si vuole provare che un tal gene è all’origine di comportamenti aggressivi, al comitato di esperti o di politici basterà trovare l’articolo scientifico giusto, che mostra il risultato che interessa loro su cavie o umani da laboratorio, per poi estendere la portata di questo “studio” ad una spiegazione universale e conseguentemente incriticabile di comportamenti giudicati devianti. \r\nNon dimentichiamo che a voler sempre trovare une radice del male (l’anima malvagia, l’umore bilioso, l’eccesso di un certo ormone, il gene del delinquente) si cade facilmente in un moralismo quasi religioso che serve a giustificare la rassegnazione: “Volevo ribellarmi, ma mi hanno detto che il problema sono io, il mio comportamento, il mio gene sbagliato e non la società, che funziona perfettamente” oppure al contrario, la mia mancanza di autocontrollo : “Ho un problema insormontabile, sono violento, non posso farci nulla a parte curarmi”. L’eugenismo, che opera una separazione degli individui a seconda della “qualità” del loro materiale genetico, non è altro che la continuazione di questa concezione di correzione dei corpi attraverso mezzi esterni. Per evitare i possibili problemi derivanti da “geni sbagliati”, che si tratti della salute, il carattere o le capacità delle persone, tanto vale selezionarle prima, in modo da evitare ogni problema, cosa che giustifica tutte le scuse per rimandare le possibilità di una vita migliore ad un avvenire ipotetico: “Aspettiamo ancora qualche decennio, che la ricerca avanzi, e non ci saranno altro che esseri umani sani, vicini alla perfezione”. \r\nLa sociobiologia, in particolare quando si appoggia sulla genetica, può sempre essere utilizzata per sostenere qualunque discorso che pretende di presentarsi come la verità, come il razzismo o il razzialismo1 (ricordiamo che Watson, che con Crick ha proposto il modello di molecola di DNA a doppia elica, l’ha fatto per dimostrare la superiorità della razza bianca). Essa può servire anche a visioni ben chiuse quanto ai generi, come quelle dei neoevoluzionisti, per i quali le divergenze fra uomini e donne dipenderebbero da una mitologia antropologica di uomini-cacciatori e donne-casalinghe. Per farla breve, quello che si può vedere è che se ci si rifà a “verità scientifiche” è facile ricalcare sull’insieme della vita umana dei modelli completamente costruiti, osservati velocemente e che non contengono nient’altro che un vecchio moralismo da bar, e prendere poi gli effetti che i nostri corpi subiscono nel rapporto con questa società di merda come le cause dei nostri problemi. \r\nPer finire sotto forma di domanda, e poi lasciare la parola a chi vuole prenderla, il problema sarebbe: come attaccare il mondo scientifico in maniera concreta, ma senza presentarsi come portatore di verità? \r\n\r\n\r\n1racialisme : una forma si riappropriazione del razzismo da parte delle persone che lo subiscono, che ne accettano la tesi di fondo, la divisione dell’umanità in razze, ma ne rovesciano la gerarchia di valore, utilizzando la propria appartenenza “razziale” come identità e motivo di orgoglio, a volte riproducendo forme di razzismo verso altri; NdT.\r\n\r\n\r\n———————————————————————————————————————————-\r\n\r\nSociobiologie : quand la science justifie la domination sociale\r\n\r\nMercredi 28 octobre 2015 – 19h\r\nLa sociobiologie est la science qui prétend expliquer nos rapports sociaux, nos émotions et nos comportements par des facteurs biologiques, même si elle fait mine aujourd’hui de tenir compte du social. Ses discours portent souvent sur des gènes particuliers, des hormones particulières ou encore, liés aux premiers, sur le fonctionnement de certaines zones du cerveau, qui sont censés expliquer l’existence de nos prétendus « instincts naturels ». Ainsi, les sociobiologistes affirment avoir déterminé quel gène « déclenche » la production de l’hormone qui, à son tour, « stimule » entre autres choses le développement de « l’instinct maternel ». Par suite, ils proposent de palier à la faiblesse, voire à l’absence de tels « instincts » par des kits de survie biologiques, ou même psychologiques. En naturalisant ainsi ce qui relève du social et de l’histoire, la sociobiologie apparaît comme l’un des moyens privilégiés pour domestiquer les individus, sous prétexte de les aider à surmonter les souffrances qui les tourmentent. Elle les empêche de remettre en cause le carcan des rôles qui les écrasent et donc participe au maintien de la domination sociale et étatique.\r\nQuelques suggestions de lecture (d’autres à venir prochainement) :\r\n\r\n\r\n\tBref recueil de citations sur les apologistes de l’instinctivisme (Konrad Lorenz en tête) et du comportementalisme, et leurs critiques (ici en la personne d’Erich Fromm).\r\n\tNotes sur le darwinisme, l’une des principales bases de la sociobiologie.","3 Novembre 2015","2018-11-01 22:01:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/11/octobre1-200x110.png","La sociobiologia come scienza che giustifica il dominio sociale","podcast",1446572742,[356,357,358,359,360,361,362,363,364,365,366,367],"http://radioblackout.org/tag/addomesticamento/","http://radioblackout.org/tag/biblioteca-anarchica/","http://radioblackout.org/tag/critica-alla-scienza/","http://radioblackout.org/tag/dominio-sociale/","http://radioblackout.org/tag/la-discordia/","http://radioblackout.org/tag/la-terra-trama/","http://radioblackout.org/tag/liberazione/","http://radioblackout.org/tag/necrotecnologie/","http://radioblackout.org/tag/neuroscienze/","http://radioblackout.org/tag/non-fides/","http://radioblackout.org/tag/parigi/","http://radioblackout.org/tag/sociobiologia/",[369,370,371,372,373,374,375,376,377,378,379,380],"addomesticamento","biblioteca anarchica","critica alla scienza","dominio sociale","La Discordia","La terra trama..","liberazione","necrotecnologie","neuroscienze","non-fides","parigi","sociobiologia",{"post_content":382,"post_title":386,"tags":389},{"matched_tokens":383,"snippet":384,"value":385},[74],"che ci sono imposti dalla \u003Cmark>scienza\u003C/mark>. A questo proposito, vorremmo discutere","Domenica 1 novembre 2015 due compagni della biblioteca anarchica parigina La Discordia sono intervenuti in diretta all’interno della trasmissione “La terra trama..” su Radio Blackout per parlare dei contenuti dell’iniziativa che si era tenuta il mercoledì precedente a proposito della sociobiologia, nella critica particolare dell’essere una delle scienze che vengono utilizzate dal dominio per giustificare ed attuare l’addomesticamento del vivente.\r\nNella presentazione iniziale, ci raccontano la nascita della biblioteca e del recente ritrovamento di telecamere volte a sorvegliare le attività del posto e dei suoi frequentatori/trici.\r\nQui le due parti dell’intervento, segue l’introduzione dell’iniziativa tradotta in italiano e poi in francese, con suggerimenti di letture.\r\n\r\n \r\n\r\nLaDiscordia_sociobiologia1\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nLaDiscordia_sociobiologia2\r\n\r\nIntroduzione ad un dibattito sulla sociobiologia\r\n\r\n\r\nPrecisiamo innanzitutto che non siamo degli esperti in merito e che non tratteremo problemi di ordine tecnico. Semplicemente perché ciò non ci interessa; la nostra intenzione è quella di liberarci dagli impedimenti di questo mondo di merda, compresi quelli che ci sono imposti dalla \u003Cmark>scienza\u003C/mark>. A questo proposito, vorremmo discutere di sociobiologia, che si potrebbe descrivere come un modo di spiegare i nostri rapporti sociali, le nostre emozioni ed i nostri comportamenti attraverso dei fattori biologici. Le tesi sostenute dagli ideologi di tali discorsi scientifici – dai ricercatori ai giornalisti – riguardano spesso un gene particolare o il funzionamento di certe zone del cervello (neuroscienze) o certi ormoni, che si presume identifichino una causa materiale precisa quale origine di fenomeni che li superano di gran lunga. Si cercherà quindi, per esempio, il gene del delinquente, l’ormone della fedeltà oppure il feromone dell’istinto materno e una volta “identificata” questa causa, si proporrà di palliarvi, dato che essa è problematica, attraverso mezzi anch’essi biologici, per esempio attraverso prodotti proposti dai laboratori che finanziano queste stesse ricerche. \r\nIl testo “L’obscurantisme triomphant des neurosciences” descrive un buon esempio di questo tipo di discorsi scientifici. Tratta di una conferenza di Larry Y. Joung, a Ginevra nel 2014, nell’ambito della “Settimana del cervello”, che aveva come tema l’amore e la fedeltà. Topi e arvicole sottoposti agli effetti di certi ormoni vengono divisi fra fedeli e “leggeri”, secondo il tipo dei prodotti utilizzati su di loro, e servono come esempio al conferenziere per parlare di quegli stessi comportamenti da parte di esseri umani. La causa, alfine trovata, dell’adulterio si ridurrà così ad una produzione eccessiva o ad una mancanza di un certo ormone e Young proporrà dei prodotti commerciali come lo spray nasale all’ossitocina per “guarirne”, garantendo gli stessi effetti che la morale coniugale, ma senza le costrizioni che le sono associate. Precisiamo che per noi alle norme sociali umane, fra cui quelle che hanno a che fare con il desiderio, la fedeltà, l’amore o la sessualità, cioè le vere cause del problema, non si possono opporre delle critiche valide se non cerchiamo di comprenderle nel loro contesto banale, quello di individui appartenenti alla specie umana, con tutte le loro specificità (storiche, culturali). Non, al contrario, attraverso paragoni possibili fra la produzione di un certo ormone e i comportamenti che vi sono associati presso altri animali, semplicemente perché questi ormoni non hanno la stessa incidenza né gli stessi significati per le diverse specie. Agendo in questo modo, la sociobiologia serve a dare delle risposte a tutta una massa di persone ingenue che contano sul verdetto degli “esperti” del comportamento per prendere le proprie decisioni e regolare i propri problemi emotivi o affettivi per mezzo di terapie e di prescrizioni mediche, esattamente come i credenti che contano sulle prediche dei preti, la cui comprensione del divino permetterebbe di meglio capire le specificità dell’animo umano. Verranno perciò utilizzate le stesse immagini da favola; quando tutti vivranno nel favoloso reame dello stato psichico perfetto, potremo trovare principi e principesse anch’essi emotivamente regolati, con i quali essere fecondi e moltiplicarci. \r\nRicordiamo anche che, in sovrappiù del suo ruolo di autorità morale, la sociobiologia fornisce delle armi al controllo sociale moderno. Possiamo prendere come esempio, certo un po’ facile, poiché tutto ciò è spesso fatto in maniera più sottile, l’idea del gene del delinquente oppure quella dei segnali biologici (come la produzione di testosterone) che permetterebbero di operare il più presto possibile una selezione ed un controllo dei potenziali sobillatori. A proposito di tali predisposizioni, possiamo pensare ad una dottrina ridicola come la frenologia del XIX secolo, che voleva identificare tipi precisi di criminali a seconda della forma del loro cranio, mettendo semplicemente da parte le condizioni di vita delle persone e la loro storia personale. Per riassumere, la principale arma della \u003Cmark>scienza\u003C/mark> è, come sempre, la strumentalizzazione dell’ignoranza e se si vuole provare che un tal gene è all’origine di comportamenti aggressivi, al comitato di esperti o di politici basterà trovare l’articolo scientifico giusto, che mostra il risultato che interessa loro su cavie o umani da laboratorio, per poi estendere la portata di questo “studio” ad una spiegazione universale e conseguentemente incriticabile di comportamenti giudicati devianti. \r\nNon dimentichiamo che a voler sempre trovare une radice del male (l’anima malvagia, l’umore bilioso, l’eccesso di un certo ormone, il gene del delinquente) si cade facilmente in un moralismo quasi religioso che serve a giustificare la rassegnazione: “Volevo ribellarmi, ma mi hanno detto che il problema sono io, il mio comportamento, il mio gene sbagliato e non la società, che funziona perfettamente” oppure al contrario, la mia mancanza di autocontrollo : “Ho un problema insormontabile, sono violento, non posso farci nulla a parte curarmi”. L’eugenismo, che opera una separazione degli individui a seconda della “qualità” del loro materiale genetico, non è altro che la continuazione di questa concezione di correzione dei corpi attraverso mezzi esterni. Per evitare i possibili problemi derivanti da “geni sbagliati”, che si tratti della salute, il carattere o le capacità delle persone, tanto vale selezionarle prima, in modo da evitare ogni problema, cosa che giustifica tutte le scuse per rimandare le possibilità di una vita migliore ad un avvenire ipotetico: “Aspettiamo ancora qualche decennio, che la ricerca avanzi, e non ci saranno altro che esseri umani sani, vicini alla perfezione”. \r\nLa sociobiologia, in particolare quando si appoggia sulla genetica, può sempre essere utilizzata per sostenere qualunque discorso che pretende di presentarsi come la verità, come il razzismo o il razzialismo1 (ricordiamo che Watson, che con Crick ha proposto il modello di molecola di DNA a doppia elica, l’ha fatto per dimostrare la superiorità della razza bianca). Essa può servire anche a visioni ben chiuse quanto ai generi, come quelle dei neoevoluzionisti, per i quali le divergenze fra uomini e donne dipenderebbero da una mitologia antropologica di uomini-cacciatori e donne-casalinghe. Per farla breve, quello che si può vedere è che se ci si rifà a “verità scientifiche” è facile ricalcare sull’insieme della vita umana dei modelli completamente costruiti, osservati velocemente e che non contengono nient’altro che un vecchio moralismo da bar, e prendere poi gli effetti che i nostri corpi subiscono nel rapporto con questa società di merda come le cause dei nostri problemi. \r\nPer finire sotto forma di domanda, e poi lasciare la parola a chi vuole prenderla, il problema sarebbe: come attaccare il mondo scientifico in maniera concreta, ma senza presentarsi come portatore di verità? \r\n\r\n\r\n1racialisme : una forma si riappropriazione del razzismo da parte delle persone che lo subiscono, che ne accettano la tesi di fondo, la divisione dell’umanità in razze, ma ne rovesciano la gerarchia di valore, utilizzando la propria appartenenza “razziale” come identità e motivo di orgoglio, a volte riproducendo forme di razzismo verso altri; NdT.\r\n\r\n\r\n———————————————————————————————————————————-\r\n\r\nSociobiologie : quand la science justifie la domination sociale\r\n\r\nMercredi 28 octobre 2015 – 19h\r\nLa sociobiologie est la science qui prétend expliquer nos rapports sociaux, nos émotions et nos comportements par des facteurs biologiques, même si elle fait mine aujourd’hui de tenir compte du social. Ses discours portent souvent sur des gènes particuliers, des hormones particulières ou encore, liés aux premiers, sur le fonctionnement de certaines zones du cerveau, qui sont censés expliquer l’existence de nos prétendus « instincts naturels ». Ainsi, les sociobiologistes affirment avoir déterminé quel gène « déclenche » la production de l’hormone qui, à son tour, « stimule » entre autres choses le développement de « l’instinct maternel ». Par suite, ils proposent de palier à la faiblesse, voire à l’absence de tels « instincts » par des kits de survie biologiques, ou même psychologiques. En naturalisant ainsi ce qui relève du social et de l’histoire, la sociobiologie apparaît comme l’un des moyens privilégiés pour domestiquer les individus, sous prétexte de les aider à surmonter les souffrances qui les tourmentent. Elle les empêche de remettre en cause le carcan des rôles qui les écrasent et donc participe au maintien de la domination sociale et étatique.\r\nQuelques suggestions de lecture (d’autres à venir prochainement) :\r\n\r\n\r\n\tBref recueil de citations sur les apologistes de l’instinctivisme (Konrad Lorenz en tête) et du comportementalisme, et leurs critiques (ici en la personne d’Erich Fromm).\r\n\tNotes sur le darwinisme, l’une des principales bases de la sociobiologie.",{"matched_tokens":387,"snippet":388,"value":388},[74],"La sociobiologia come \u003Cmark>scienza\u003C/mark> che giustifica il dominio sociale",[390,392,394,397,399,401,403,405,407,409,411,413],{"matched_tokens":391,"snippet":369,"value":369},[],{"matched_tokens":393,"snippet":370,"value":370},[],{"matched_tokens":395,"snippet":396,"value":396},[74],"critica alla \u003Cmark>scienza\u003C/mark>",{"matched_tokens":398,"snippet":372,"value":372},[],{"matched_tokens":400,"snippet":373,"value":373},[],{"matched_tokens":402,"snippet":374,"value":374},[],{"matched_tokens":404,"snippet":375,"value":375},[],{"matched_tokens":406,"snippet":376,"value":376},[],{"matched_tokens":408,"snippet":377,"value":377},[],{"matched_tokens":410,"snippet":378,"value":378},[],{"matched_tokens":412,"snippet":379,"value":379},[],{"matched_tokens":414,"snippet":380,"value":380},[],[416,418,420],{"field":145,"matched_tokens":417,"snippet":388,"value":388},[74],{"field":95,"matched_tokens":419,"snippet":384,"value":385},[74],{"field":43,"indices":421,"matched_tokens":422,"snippets":424,"values":425},[37],[423],[74],[396],[396],{"best_field_score":156,"best_field_weight":157,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":55,"score":158,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},{"document":428,"highlight":440,"highlights":448,"text_match":154,"text_match_info":453},{"comment_count":55,"id":429,"is_sticky":55,"permalink":430,"podcastfilter":431,"post_author":297,"post_content":432,"post_date":433,"post_excerpt":60,"post_id":429,"post_modified":434,"post_thumbnail":435,"post_title":436,"post_type":353,"sort_by_date":437,"tag_links":438,"tags":439},"90699","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-21-giugno-scienza-colonialismo-e-guerra-avviso-orale-fogli-di-via-sorveglianza-speciale-militari-in-citta/",[297],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-21-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nScienza, colonialismo e guerra\r\nDa qualche anno le connessioni tra ricerca scientifica, colonialismo e guerra sono divenute fulcro delle riflessioni di chi si batte contro la liason dangereuse tra università, industria, controllo sociale.\r\nSi tratta di relazioni che costitutivamente caratterizzano alcune discipline ma da cui nessuna è realmente esente.\r\nIl ruolo delle scienze dure è facilmente percepibile ma, in realtà molte discipline apparentemente distanti dalla logica del profitto e del dominio hanno avuto e continuano ad avere origini strettamente connesse con la guerra e la conquista.\r\nAntropologi e geografi hanno preceduto ed accompagnato militari, preti e mercanti nell’azione colonizzatrice, favorendo con le loro ricerche sia l’azione militare, sia l’insediamento dei colonizzatori.\r\nPrendendo le mosse dalla critica al positivismo per approdare alla Standpoint theory sino alla responsabilità morale di chi fa ricerca analizzeremo la questione assumendo il punto di vista di uno studioso di geografia critica.\r\nNe abbiamo parlato con Federico Ferretti dell’Università di Bologna\r\n\r\nAvviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale\r\nLa scorsa settimana i carabinieri hanno notificato ad un compagno di Trieste un provvedimento di “avviso orale”.\r\nDi seguito alcuni stralci de comunicato del gruppo anarchico Germinal:\r\n“L’avviso orale è una misura preventiva – o meglio - propedeutica all’applicazione di misure preventive quali il foglio di via o la sorveglianza speciale. Inoltre, il provvedimento può comportare prescrizioni o divieti, quali ad esempio il ritiro della patente o l’interdizione a frequentare determinati luoghi o persone.\r\nLa storia delle misure preventive, comminate cioè non a seguito di una specifica condanna, inizia nell’Ottocento con la repressione “degli oziosi e dei vagabondi”. È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, frazione di Latina. É morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","25 Giugno 2024","2024-06-25 14:59:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/graffiti-200x110.png","Anarres del 21 giugno. Scienza, colonialismo e guerra. Avviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale. Militari in città…",1719327567,[],[],{"post_content":441,"post_title":445},{"matched_tokens":442,"snippet":443,"value":444},[183],"Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n\u003Cmark>Scienza\u003C/mark>, colonialismo e guerra\r\nDa qualche","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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È evidente quindi fin da subito come non si tratti tanto di punire un’azione quanto di sanzionare una condotta o una scelta di vita.\r\nTali misure hanno ovviamente larga diffusione negli anni del fascismo storico, quando ne viene accentuato il carattere di strumento volto a colpire gli oppositori politici.\r\n\r\nCon la nascita della Repubblica italiana poco cambia, le leggi si susseguono e i provvedimenti preventivi restano, fino a venir di fatto inglobati nel cosiddetto Codice Antimafia nel 2011; ivi si indicano, molto genericamente, i destinatari dell’avviso orale come “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, comprese le reiterate violazioni del foglio di via obbligatorio di cui all’ articolo 2, nonché dei divieti di frequentazione di determinati luoghi previsti dalla vigente normativa che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica”.\r\n(…)\r\nIn ambito politico, sempre più il diritto amministrativo va a sommarsi – quando non a sostituirsi – al diritto penale come strumento repressivo.\r\nFra tutte, l’avviso orale forse è la misura più “semplice” ed “economica”, volta palesemente e unicamente a minacciare e intimidire i/le compagn* più attiv*.\r\nInoltre, essendo un atto amministrativo, ribalta l’onere della prova sulla persona colpita e le possibilità di difendersi sono molto minori rispetto ai procedimenti penali. A questo va necessariamente aggiunto che il diritto amministrativo non contempla, a differenza di quello penale, l’istituto del gratuito patrocinio, nel solco di una cosiddetta giustizia sempre più classista.\r\n\r\nPer tutte queste ragioni le misure preventive vengono usate sempre più spesso contro i/le militanti delle varie aree del movimento: solo nella nostra regione questo è il quinto avviso nel giro di poche settimane, cui si sommano vari fogli di via e decine di denunce, arrivate anche a seguito di episodi di ben poco conto.\r\n\r\nE poco importa se poi queste denunce finiscono molto spesso – fortunatamente - in assoluzioni o non luoghi a procedere: intanto si sono tenut* fuori gioco per anni compagn* e le realtà collettive devono investire cospicue forze per difendersi dalla repressione e per raccogliere fondi per le spese legali.\r\n\r\nSappiamo che, quando si lotta al di fuori e contro le istituzioni, la repressione arriva; ma balza agli occhi quanto il livello repressivo si innalzi costantemente, mettendo in discussione ogni giorno che passa gli spazi di agibilità politica e sociale di tutt*. Ormai qualsiasi episodio, anche il più minuscolo, viene perseguito con accanimento, con sprezzo tanto del ridicolo quanto dello sperpero di risorse pubbliche sottratte costantemente a ben più utili fini.\r\nAnche l’avviso arrivato al nostro compagno farebbe ridere se fossimo in una candid camera: si basa su un paio di condanne risalenti ad oltre vent’anni fa e su presunte violazioni da accertarsi in un processo che deve appena iniziare, alla faccia della certezza del diritto.\r\n\r\nÈ ben chiaro l’intento: silenziare tutte quelle realtà che non ci stanno a vedere la nostra città ridotta ad un parco giochi per turisti, a spese dell’ambiente e delle condizioni di vita dei ceti popolari.\r\nAnche se la rassegnazione e la delega sono ancora realtà maggioritarie nella nostra società, le istituzioni temono che, con l’inasprirsi della crisi sociale e ambientale, le contraddizioni prima o poi siano destinate a esplodere.\r\nDi fronte a scenari di guerre sempre più devastanti, in un mondo in cui la catastrofe ecologica incombe e i ricchi sono sempre più ricchi mentre le risorse si vanno esaurendo, crediamo fermamente che ribellarsi sia non solo giusto, ma indispensabile per provare a invertire la rotta.\r\nOccorre respingere ogni tentativo di criminalizzazione e isolamento dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione, allargando le reti sociali di lotta, moltiplicando gli spazi di autogestione e sostenendo tutte le strutture collettive di autodifesa che i movimenti si sono dati. (...)\r\nNe abbiamo parlato con Federico, il compagno “avvisato”\r\n\r\nSatnam Singh. Ucciso da stato e padroni\r\nLavorava in nero in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, frazione di Latina. É morto all’ospedale San Camillo di Roma dopo che un macchinario per stendere e riavvolgere il nylon sulle serre gli aveva staccato un braccio.\r\nLasciato ad agonizzare per oltre due ore è stato caricato con la moglie, anche lei operaia della stessa azienda, su un un furgone che lo ha lasciato davanti alla sua casa, il braccio mozzato in una cassetta della frutta. Solo allora i suoi familiari hanno potuto chiamare i soccorsi. Ma era ormai troppo tardi per salvargli la vita.\r\nUna storia tragicamente normale nei campi del Belpaese, dove i braccianti senza documenti sono merce a poco prezzo e di nessun valore, perché costantemente ricambiabile.\r\nI responsabili diretti della sua morte sono il padrone e il caporale, ma i mandanti siedono in parlamento.\r\nNe abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro\r\n\r\nMilitari in città. La trovata del sindaco\r\nDa gennaio alcune aree della nostra città sono sottoposte a controllo militare quotidiano. In un primo tempo i soldati dell’operazione “Strade Sicure” sono stati inviati solo in Barriera di Milano: da aprile le pattuglie interforze sono anche a San Salvario e Aurora.\r\nSono presidi molto scenografici con esibizione di soldati in mimetica, mitra spianati, e blindati Lince con il supporto di polizia e carabinieri.\r\nTutte le suppellettili necessarie ad alimentare un clima di guerra sono state messe in campo.\r\nIn questi giorni il sindaco di Torino ha dichiarato che chiederà al prefetto che i presidi fissi siano sostituiti da un controllo diffuso sul territorio, meno visibile ma, a suo avviso, più “efficace”. Lo Russo vuole cambiare la cartolina delle periferie torinesi.\r\nIn questi mesi gli antimilitaristi hanno contestato in più occasioni i presidi di “Strade Sicure”, ed ogni volta i militari se ne sono andati: la governance metropolitana teme che l’opposizione all’occupazione militare si allarghi.\r\nIl sindaco prova a correre ai ripari rendendo meno visibile, sul piano simbolico e materiale, la presenza dei militari nel quartiere.\r\nNella sostanza cambierebbe ben poco.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 6 luglio\r\nCPR, stragi in mare, campi di concentramento\r\nore 11\r\npunto info contro frontiere e CPR\r\nal Balon\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":446,"snippet":447,"value":447},[183],"Anarres del 21 giugno. \u003Cmark>Scienza\u003C/mark>, colonialismo e guerra. Avviso orale, fogli di via, sorveglianza speciale. Militari in città…",[449,451],{"field":145,"matched_tokens":450,"snippet":447,"value":447},[183],{"field":95,"matched_tokens":452,"snippet":443,"value":444},[183],{"best_field_score":156,"best_field_weight":157,"fields_matched":37,"num_tokens_dropped":55,"score":454,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},"578730123365187706",{"document":456,"highlight":468,"highlights":476,"text_match":154,"text_match_info":481},{"comment_count":55,"id":457,"is_sticky":55,"permalink":458,"podcastfilter":459,"post_author":297,"post_content":460,"post_date":461,"post_excerpt":60,"post_id":457,"post_modified":462,"post_thumbnail":463,"post_title":464,"post_type":353,"sort_by_date":465,"tag_links":466,"tags":467},"72927","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-gennaio-caserme-green-percorsi-antimilitaristi-gli-anarchici-la-scienza-lo-scientismo/",[297],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/2022-01-14-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nCaserme Green? L’esercito ha deciso di dare una mano di verde alle proprie caserme, per meglio giustificare un’ulteriore investimento nel settore militare a discapito delle spese sociali in costante diminuzione.\r\nIl progetto coinvolge per ora 26 strutture in tutta Italia. A Torino diventerà “verde” la caserma “Riberi”. In Friuli Venezia Giulia sono quattro gli edifici militari. Iniziativa Libertaria di Pordenone si sta muovendo per fare informazione e lotta su questa operazione di army washing, che, leggendo con attenzione l’opuscolo illustrativo, uscito come supplemento della rivista delle forze armate, ha lo scopo precipuo di rendere più funzionali alle attività di addestramento i luoghi destinati ad accogliere i militari e le loro famiglie. L’operazione di army washing ha il suo fulcro nella giostra ecologica, che ormai segna ogni passo delle attività istituzionali. Ma non solo. Rendere dual use, ossia accessibili in parte anche ai civili per attività sportive e ricreative, è elemento cardine della propaganda militarista.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Raspa di Iniziativa Libertaria di Pordenone\r\n\r\nDomenica 16 gennaio si terrà la seconda assemblea antimilitarista a Milano. Un’occasione di approfondimento sulle nuove prospettive del militarismo, di bilancio e confronto sulle lotte passate e di proposta ed organizzazione di quelle future. La buona riuscita delle iniziative contro l’Aerospace and defense meetings di novembre, la ripresa delle lotte in Sardegna e Friuli, il perdurante impegno contro il Muos e la base di Sigonella in Sicilia sono segnali importanti. Importante è anche il “fronte interno” di contrasto alla militarizzazione dei territori e delle frontiere. \r\nCe ne ha parlato Dario del Coordinamento livornese contro le missioni militari all’estero\r\n\r\nGli anarchici, la scienza, lo scientismo\r\nDa quasi due anni il dibattito sulla scienza e il suo statuto di “verità”, usuale appannaggio di un dibattito prevalentemente, accademico si è diffuso in tutta la società, spesso senza alcuna distinzione tra il piano della ricerca e quello della tecnica. Scienza e tecnica sono connesse ma non immediatamente sovrapponibili, anche se le dinamiche capitaliste pretendono un totale asservimento della prima alla seconda.\r\nL’affermarsi di dinamiche antiscientifiche, nella convinzione che la scienza sia mero instrumentum regni, ha il proprio contraltare nel riemergere triste di atteggiamenti scientisti di acritica adesione a verità, che, se realmente scientifiche, non potrebbero che essere considerate costitutivamente provvisorie.\r\nIn ambito anarchico fioriscono sui social citatazioni estrapolate dagli scritti di questo o quell’anarchico autorevole, per sostenere tesi non di rado contrapposte. In un turbinio di polemiche, che trovano spiegazione solo nella difficoltà ad affrontare un evento nuovo e imprevisto come l’epidemia da Covid 19. 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In effetti, questo è proprio ciò che è accaduto con le teorie di James Lovelock, ideatore della famosa \"ipotesi Gaia\" che, se abilmente maneggiata e condotta lungo selezionati percorsi interpretativi, potrebbe portare a giustificare la devastazione e il produttivismo industriale. Nel corso dei decenni l'industria e i governi hanno reso sempre più strategica la loro allocazione di risorse e finanziamenti alla ricerca, favorendo la costruzione di discorsi de-responsabilizzanti e strumentali ai loro interessi. Il risultato si può vedere nella retorica negazionista rispetto al degradamento delle funzioni ambientali portata avanti dai colossi dell'industria o dai capi di stato oppure, altra faccia della medaglia, nelle narrazioni intrise di green-washing tessute sapientemente per creare l'illusione di una devastazione sostenibile.\r\n\r\nQui l'audio completo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/Lovelock.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui invece il link all'articolo de Il Tascabile: https://www.iltascabile.com/scienze/gaia-lovelock/","27 Agosto 2021","2021-08-27 18:58:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/alghe-200x110.jpg","Il rapporto controverso tra scienza e industria: strumentalizzazioni e narrazioni fuorvianti",1630090739,[],[],{"post_title":497},{"matched_tokens":498,"snippet":499,"value":499},[74],"Il rapporto controverso tra \u003Cmark>scienza\u003C/mark> e industria: strumentalizzazioni e narrazioni fuorvianti",[501],{"field":145,"matched_tokens":502,"snippet":499,"value":499},[74],{"best_field_score":156,"best_field_weight":157,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":55,"score":189,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},{"document":505,"highlight":519,"highlights":523,"text_match":154,"text_match_info":526},{"comment_count":55,"id":506,"is_sticky":55,"permalink":507,"podcastfilter":508,"post_author":510,"post_content":511,"post_date":512,"post_excerpt":60,"post_id":506,"post_modified":513,"post_thumbnail":514,"post_title":515,"post_type":353,"sort_by_date":516,"tag_links":517,"tags":518},"57724","http://radioblackout.org/podcast/stakka-stakka-scienza-e-malessere-19-febbraio-2020/",[509],"stakka stakka","underscore"," \r\n\r\nPuntata densa e monografica sul nesso tra lavoro nella ricerca e malessere. Grazie al prezioso contributo di Angelo Piga e Aniello «Nello» Lampo autori di \"Stare male nell'accademia\" attraversiamo le contraddizioni di un segmento del capitalismo cognitivo. 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Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi e omosessuali, alternativɜ e freaks.\r\n\r\nIl« personale» è politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato e immediato, la festa deve essere di tuttɜ. La contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi e bevande cominciano gli espropri e contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella e si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 11,00 – Backwards - Ed Gein 25/02/2023 44 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata del 25 febbraio 2023 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm sulla storia del serial killer Ed Gein\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 14,00 – Contro la scuola in guerra 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 17,00 – Free and easy 17/11/2024 64 minuti [Patryck Albert]:\r\n\r\nBeware ..... Ouest Track Radio ( O.T.R. ) Dab+ Le Havre FR. \" Free & Easy \" Live Radio rock show Sunday the 17th -November 2024- Playlist Patryck Albert : .....intro...Wiggin' Out , Fleshtones , Lombago Surfer , Mickey& the Drags , Hot Box , New York Dolls , Hard-Ons , Iggy & the Stooges , Hard-Ons , Rob Moss & the Skin-Tight Skin , Powerknobs , Cheap Cassettes , Velvet Underground , Laissez-Fairs , Pop Art, Rollin' Stones , Greg Prevost , Armoires , Cavemen , Beatles ...... eat this rock show Man-eaters & Woman-eaters ....!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 18,30 – Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 65 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 23,30 – Stato Brado ItaloLibera VinylMix2020 52 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 08,30 – Maggot brain 24 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 11,30 – American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 81 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 13,00 – Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 49 minuti [Radio Blackout, Frittura Mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 16,00 – Abolizionismo - Piccoli passi per.. - Superare il carcere: oltre la civiltà capitalista 41 minuti [Associazione Yairaiha]: In questa puntata ci concentreremo sul ruolo dello Stato, secondo le teorie elaborate da Abdullah Ocalan nei suoi anni di prigionia sull'isola prigione di Imrali. Per farlo abbiamo intervistato Elettra della Comune Lorenzo Orsetti di Torino e Jacopo Bindi dell’Accademia della Modernità Democratica. Abbiamo chiesto poi, a chi con tutto ciò ha dovuto e deve scontrarsi duramente e in prima persona, di raccontarci la propria storia. Alla fine della puntata abbiamo inserito anche uno spunto di lettura. Abolizionismo, piccoli passi per è un progetto indipendente di Yairaiha Onlus scritto e realizzato da Zoe Ermini, Giuseppe Pulvirenti, Federica Ranocchia e Franco Cimei che ha curato anche il missaggio e le musiche.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 23,00 – Hans Schleckner - Abangoma Inyanga intossication: music for wasted keyboards 39 minuti [Hans Schleckner, Radio Blackout]: Professor Hans Schleckner plays homemade resonator, drone apple, cosmic jula and few korean made synthesizers. With the collaboration of ShhhRoom, the Carmen Hillier of analog synthesis, they travelled through Africa to raise the clear sky of non-logical improvisation. Drone sounds are made by Mama Hula.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 08,30 – Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta di classe nella Chicago di fine ‘800 tra conflitto, musica e parole.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 11,30 – MovieStarJunkies_live@BlackoutFest2012 64 minuti [Movie Star Junkies, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto live dei Movie Star Junkies è stato registrato nel 2012, in occasione del ventesimo compleanno di questa radio.\r\nUna dozzina di anni di Movie Star Junkies attraverso migliaia di palchi, ballate, droga, blues stiracchiato ed eccessi d’amore.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 19,30 – Ponte Radio - Guerra e approvvigionamento di gas 122 minuti [Ponte Radio, Radio Eustachio]:\r\n\r\nDal dossier sul rigassificatore di Ravenna \"Europa, guerra e nocività\"\r\na quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) \"O la guerra\r\no la vita\", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un\r\naggiornamento sul presidio contro la Collins Aerospace a Luserna San\r\nGiovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori\r\nall'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 08,30 – Cinema Underground: Alberto Grifi 1 15 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.","21 Luglio 2025","2025-07-23 22:47:47","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 21 al 27 Luglio 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Per la prima"," \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 13,30 – Macchina del tempo Ep.7 62 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nTrasmissione speciale ideata per il ventennale di Radio Blackout, contentitore di interviste, frammenti e testimonianze dagli archivi della radio.\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 16,30 – Intervista alla musicista francese LA CHICA 38 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n \r\n\r\nLunedì 21 ore 21,00 – Una tendenza eccessiva in tutto 63 minuti [Federico Pit]:\r\n\r\nIn memoria di Alberto Grifi e di tuttɜ lɜ giovanɜ del Parco Lambro\r\n\r\nDiscorso iniziale di Fabrizio Passarella - Digital collage realizzati con pagine di giornali e riviste di movimento del periodo\r\n\r\nDedicato a M.\r\n\r\nIl mixtape rende omaggio al movimento italiano degli anni '70 ricordando la storia del « meraviglioso disastro» dell'edizione del 1976 del « festival del proletariato giovanile di Parco Lambro ».\r\n\r\nAlla sua sesta edizione il festival, nato dal sogno di unire la parte psichedelica del movimento con la parte più politicizzata (legata alle esperienze dei gruppi quali Lotta continua, Avanguardia Operaia, ecc.) registra la sua più grande crisi.\r\n\r\nSi verifica infatti una grossa spaccatura tra l'organizzazione del festival e la base dellɜ partecipantɜ.\r\n\r\nQuella di Parco Lambro è un’aggregazione sociale e politica, che vuole creare una città temporanea dentro la città. Ad affluire al festival sono ragazzɜ dei circoli del proletariato giovanile, delle radio libere, i collettivi femministi e omosessuali, alternativɜ e freaks.\r\n\r\nIl« personale» è politico, il comunismo si vuole concreto, sfacciato e immediato, la festa deve essere di tuttɜ. La contestazione della dimensione commerciale del festival si trasforma subito in una domanda di autogestione. Il palco viene occupato. Contro il caro prezzi di cibi e bevande cominciano gli espropri e contro tutti gli schemi morali borghesi si organizza una gigantesca tarantella e si comincia a ballare nudi. Sul lungo '68 italiano tuttavia, e anche su Parco Lambro, comincia ad affacciarsi anche « l'angelo del male »dell'eroina.\r\n\r\nGli Area, il leggendario gruppo psichedelico di Demetrio Stratos cominciano il loro live suonando « Caos parte II »: il pianista srotola due cavi scoperti in mezzo al pubblico collegati ad un sintetizzatore che se toccati interagiscono col suono e alzano le frequenze dello strumento.Subito dopo, il gruppo attacca con la sua versione de L'Internazionale.\r\n\r\nMusiche da queste label incredibili: Turspios, Random Numbers, Worst Records e altre...\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 11,00 – Backwards - Ed Gein 25/02/2023 44 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata del 25 febbraio 2023 della trasmissione Backwards, condotta da Malcolm sulla storia del serial killer Ed Gein\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 14,00 – Contro la scuola in guerra 73 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 17,00 – Free and easy 17/11/2024 64 minuti [Patryck Albert]:\r\n\r\nBeware ..... Ouest Track Radio ( O.T.R. ) Dab+ Le Havre FR. \" Free & Easy \" Live Radio rock show Sunday the 17th -November 2024- Playlist Patryck Albert : .....intro...Wiggin' Out , Fleshtones , Lombago Surfer , Mickey& the Drags , Hot Box , New York Dolls , Hard-Ons , Iggy & the Stooges , Hard-Ons , Rob Moss & the Skin-Tight Skin , Powerknobs , Cheap Cassettes , Velvet Underground , Laissez-Fairs , Pop Art, Rollin' Stones , Greg Prevost , Armoires , Cavemen , Beatles ...... eat this rock show Man-eaters & Woman-eaters ....!\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 18,30 – Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 65 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 22 ore 23,30 – Stato Brado ItaloLibera VinylMix2020 52 minuti [Stato Brado]:\r\n\r\nA journey into freak music, groovy records, italo disco and everything in between run by Gabriele Guazzo.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 08,30 – Maggot brain 24 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 11,30 – American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 81 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 13,00 – Presentazione libro Jin Jiyan Azadi 49 minuti [Radio Blackout, Frittura Mista alias Radio Fabbrica]:\r\n\r\nCon l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la \u003Cmark>scienza\u003C/mark> delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 16,00 – Abolizionismo - Piccoli passi per.. - Superare il carcere: oltre la civiltà capitalista 41 minuti [Associazione Yairaiha]: In questa puntata ci concentreremo sul ruolo dello Stato, secondo le teorie elaborate da Abdullah Ocalan nei suoi anni di prigionia sull'isola prigione di Imrali. Per farlo abbiamo intervistato Elettra della Comune Lorenzo Orsetti di Torino e Jacopo Bindi dell’Accademia della Modernità Democratica. Abbiamo chiesto poi, a chi con tutto ciò ha dovuto e deve scontrarsi duramente e in prima persona, di raccontarci la propria storia. Alla fine della puntata abbiamo inserito anche uno spunto di lettura. Abolizionismo, piccoli passi per è un progetto indipendente di Yairaiha Onlus scritto e realizzato da Zoe Ermini, Giuseppe Pulvirenti, Federica Ranocchia e Franco Cimei che ha curato anche il missaggio e le musiche.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 23 ore 23,00 – Hans Schleckner - Abangoma Inyanga intossication: music for wasted keyboards 39 minuti [Hans Schleckner, Radio Blackout]: Professor Hans Schleckner plays homemade resonator, drone apple, cosmic jula and few korean made synthesizers. With the collaboration of ShhhRoom, the Carmen Hillier of analog synthesis, they travelled through Africa to raise the clear sky of non-logical improvisation. Drone sounds are made by Mama Hula.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 08,30 – Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 31 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta di classe nella Chicago di fine ‘800 tra conflitto, musica e parole.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 11,30 – MovieStarJunkies_live@BlackoutFest2012 64 minuti [Movie Star Junkies, Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto live dei Movie Star Junkies è stato registrato nel 2012, in occasione del ventesimo compleanno di questa radio.\r\nUna dozzina di anni di Movie Star Junkies attraverso migliaia di palchi, ballate, droga, blues stiracchiato ed eccessi d’amore.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 24 ore 19,30 – Ponte Radio - Guerra e approvvigionamento di gas 122 minuti [Ponte Radio, Radio Eustachio]:\r\n\r\nDal dossier sul rigassificatore di Ravenna \"Europa, guerra e nocività\"\r\na quello sullo stabilimento della Leonardo a Tessera (VE) \"O la guerra\r\no la vita\", parliamo dell'industria bellica nel nord-est. Un\r\naggiornamento sul presidio contro la Collins Aerospace a Luserna San\r\nGiovanni (TO) e un contributo sulla situazione dei lavoratori\r\nall'interno dell'aeroporto di Montichiari (BS).\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 25 ore 08,30 – Cinema Underground: Alberto Grifi 1 15 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.",[877],{"field":95,"matched_tokens":878,"snippet":874,"value":875},[74],{"best_field_score":156,"best_field_weight":249,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":55,"score":250,"tokens_matched":102,"typo_prefix_score":55},6638,{"collection_name":353,"first_q":74,"per_page":21,"q":74},["Reactive",883],{},["Set"],["ShallowReactive",886],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fbtwpAhE_bFcbHZajqDlYDQxKnMuShndI19BwKEvltys":-1},true,"/search?query=scienza"]