","Germania paralizzata dagli scioperi e mobilitazioni nell'ambito dei trasporti.","post",1710506043,[63,64],"http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/scioperi-trasporti/",[66,67],"germania","scioperi trasporti",{"post_content":69,"post_title":75,"tags":78},{"matched_tokens":70,"snippet":73,"value":74},[71,72],"scioperi","trasporti","continuano forti e partecipati gli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> del personale dei \u003Cmark>trasporti\u003C/mark> che denuncia l’alto costo della","In queste ultime settimane continuano forti e partecipati gli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> del personale dei \u003Cmark>trasporti\u003C/mark> che denuncia l’alto costo della vita e salari troppo bassi in Germania. Ne abbiamo parlato con Lukas che ci racconta delle caratteristiche di queste ultime proteste, in particolare della riorganizzazione dei rapporti con i sindacati. Come creare un legame tra queste mobilitazioni e le lotte ecologiste? L’intervistato ci parla anche di come questa unione procede in Germania (per saperne di più, ci consiglia anche questa lettura) e ci fornisce qualche spunto su come si potrebbe procedere in questo senso, a varie latitudini.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Germania-scioperi-trasporti-2024_03_14_2024.03.14-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":77},[71,72],"Germania paralizzata dagli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> e mobilitazioni nell'ambito dei \u003Cmark>trasporti\u003C/mark>.",[79,81],{"matched_tokens":80,"snippet":66},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[71,72],"\u003Cmark>scioperi\u003C/mark> \u003Cmark>trasporti\u003C/mark>",[85,90,93],{"field":37,"indices":86,"matched_tokens":87,"snippets":89},[27],[88],[71,72],[83],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":73,"value":74},"post_content",[71,72],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":77,"value":77},"post_title",[71,72],1157451471441625000,{"best_field_score":98,"best_field_weight":99,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":49,"score":100,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":102,"highlight":126,"highlights":134,"text_match":139,"text_match_info":140},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":49,"id":105,"is_sticky":49,"permalink":106,"post_author":52,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":55,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":60,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":120},[46],[48],"36201","http://radioblackout.org/2016/05/loi-travail-cortei-e-blocchi-di-raffinerie-centrali-nucleari-e-trasporti/","Ieri, giovedì 26 maggio, ottava giornata di mobilitazione generale e sciopero nazionale (ma non sciopero generale) indetto dai sindacati e dai movimenti in Francia contro la famigerata Loi Travail. Nel corso di ormai quasi tre mesi di protesta, le pratiche dei manifestanti si sono fatte sempre più determinate ed efficaci, fino ad arrivare a paralizzare i centri economici del paese, nel tentativo di contrastare l'odioso progetto di riforma voluto dal presidente Hollande. Mentre continuano i blocchi in tutte le raffinerie del paese, tanto che un terzo delle pompe di benzina è ormai senza carburante, sono iniziati gli scioperi nei trasporti ed il blocco delle 19 centrali nucleari, che producono i tre quarti dell'elettricità totale.\r\n\r\nNel pomeriggio di ieri a Paris si è svolta una manifestazione di circa 100 mila persone da Place de la Bastille a Place de la Nation. Duri scontri con la polizia, che ha più volte cercato di reprimere il corteo ed in particolare il suo spezzone più radicale e determinato: 31 persone sono state arrestate. Intanto a Le Havre i lavoratori hanno presidiato per tutta la notte il ponte di Normandia, epicentro degli scambi commerciali tra Francia e Gran Bretagna, mentre agenti in antisommossa presidiavano il ponte di Brotonne, terzo per importanza sulla Senna tra Rouen e Le Havre, per evitare il blocco da parte dei manifestanti. Mobilitazioni fin dalle prime ore dell’alba a Nantes, con il blocco dell’areoporto, Amiens e Rennes, con scontri tra polizia e manifestanti, Avignon, Bordeaux, Perpignan, Valence, Grenoble, Lyon, Toulouse, Clermont-Ferrand, Saint-Nazaire, Rouen, Limoges, Poitiers, Strasbourg, Marseille, Caen. Ieri inoltre i quotidiani, tranne l'Humanité, non sono usciti nelle edicole, perchè i lavoratori della CGT Livre ne hanno bloccato la pubblicazione. I giornali si erano infatti rifiutati di pubblicare un intervento di Philippe Martinez, il segretario della CGT, sindacato che il governo sta tentando di criminalizzare in ogni modo. Nonostante questo l’opinione pubblica continua a schierarsi nettamente in favore della protesta. Per Gilbert Garrel, Cgt Ferrovieri, “il 75% della popolazione rigetta la Loi Travail, quindi dire che c’è un braccio di ferro tra sindacati e governo è falso, la popolazione è contro. Bisogna che Valls prenda atto della situazione e accetti di rinegoziare”.\r\n\r\nOggi Hollande, a margine delle conclusioni del G7, a Kyoto ci ha tenuto ad affermare che si andrà fino in fondo sulla riforma del lavoro. Intanto, però, il governo, di fronte alla determinazione dei lavoratori, pare orientato a concessioni, sebbene in ordine sparso ed in modo contraddittorio. Il premier francese Manuel Valls nelle ultime ore ha tentato di accreditare presso i mezzi di informazione la possibilità di “apportare alcune modifiche, dei miglioramenti” alla legge (in particolare relativamente al famigerato articolo 2), di cui il movimento di contestazione continua comunque a chiedere il completo ritiro. Il governo teme che le proteste riescano a paralizzare il paese, scatenando le rimostranze degli imprenditori e di alcuni settori penalizzati dai blocchi, mentre si avvicinano gli Europei di calcio, la cui apertura è prevista il 10 giugno, proprio nel mezzo dell’esame della Loi Travail da parte del Senato. La Francia non puo’ permettersi immagini di protesta e, se manca la benzina ed i trasporti non funzionano, i problemi per Hollande e Valls si faranno ancora più seri.\r\nAscolta la diretta di questa mattina con Luna da Parigi:\r\nLoi-travail\r\n\r\n\r\n\r\n ","27 Maggio 2016","2016-05-30 12:05:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200-300x176.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200-300x176.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/a-FOS-SUR-MER-640x468-340x200.jpg 340w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Loi Travail: cortei e blocchi di raffinerie, centrali nucleari e trasporti",1464352946,[115,116,117,118,119],"http://radioblackout.org/tag/blocchi/","http://radioblackout.org/tag/centrali-nucleari/","http://radioblackout.org/tag/cgt/","http://radioblackout.org/tag/loi-travail/","http://radioblackout.org/tag/raffinerie/",[121,122,123,124,125],"blocchi","centrali nucleari","CGT","Loi Travail","raffinerie",{"post_content":127,"post_title":131},{"matched_tokens":128,"snippet":129,"value":130},[71,72],"senza carburante, sono iniziati gli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> nei \u003Cmark>trasporti\u003C/mark> ed il blocco delle 19","Ieri, giovedì 26 maggio, ottava giornata di mobilitazione generale e sciopero nazionale (ma non sciopero generale) indetto dai sindacati e dai movimenti in Francia contro la famigerata Loi Travail. 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Cortei nazionali a Roma e Milano,alta l'adesione dei trasporti dove gli scioperi sono stati rilanciati anche dai Confederali, iniziative in tutta Italia.\r\nNella capitale lo sciopero cade nello stesso giorno in cui si riuniscono i ministri economici d'Europa. A Bergamo invece è ospite la Fornero dove oltre al sindacalismo di base la contestazione al ministro delle \"LACRIME e del SANGUE\" è stata lanciata più di una settimana fa dagli operai della SAME con un appello che ha raccolto la partecipazione di movimenti sociali e di altre importanti delegazione operaie e precarie. Le RSU dell'azienda metal-meccanica SAME hanno proclamato per contrastare la Fornero, i suoi \"padroni\" di Federmeccanica ed i suoi \"segugi\" di Cgil, Cisl e Uil, 2 ore di sciopero.\r\nA Firenze corteo nella zona operaia della piana fiorentina, così è stato voluto dai lavoratori (molte RSU Fiom, fra l'altro, hanno aderito al grido \"il sindacato è dei lavoratori\"), un corteo fuori da centro-vetrina della città ma percorrerà metro per metro i luoghi dello sfruttamento e dell'attacco alle condizioni lavorative, al loro fianco, collettivi universitari e centri sociali.\r\nA Milano corteo per i lavoratori del centro nord Italia, dal Castello Sforzesco, diretto verso piazza Duomo, il corteo unitario , aperto da uno striscione che recita 'fermiamoli', uno slogan indirizzato contro \"il governo dei banchieri e la loro politica economica\".\r\nAscolta la diretta da Roma con Paolo dei Blocchi Precari Metropolitani\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/paolo_bpm.mp3\"]\r\nScarica file\r\nAscolta la diretta da Firenze con Paolo del Collettivo Politico di Scienze Politiche di Firenze\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/paolo_colpolFI.mp3\"]\r\nScarica file","22 Giugno 2012","2025-09-24 22:01:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/images-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"260\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/06/images.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Roma e Firenze. 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Ma rimane in campo la parte della riforma che causerà, se effettuato, una drastica diminuzione delle pensioni stesse, portando a una contrazione delle capacità di reddito delle fasce sociali che hanno avuto un percorso lavorativo non continuativo.\r\n\r\nIntanto lo stato francese mostra il lato violento della democrazia: la polizia aggredisce a freddo le manifestazioni con manganellate, proiettili di gomma e granate lacrimogene e il numero di feriti, anche gravi, non si conta. Lo stesso ministro dell’interno e i grandi media sono stati costretti ad ammettere che vi è stato un aumento esponenziale delle violenze poliziesche. 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I metodi che prima venivano confinati al mantenimento dell’ordine nelle banlieues, abitate da una popolazione razzializzata, oramai si sono diffusi su tutto il corpo sociale.\r\n\r\nAscolta la diretta con Gianni Carrozza, redattore di Radio Paris Plurielle, dove conduce la trasmissione “Vive la Sociale”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/01/2020.01.14-gianni.carrozza.francia.mp3\"][/audio]",[203],{"field":91,"matched_tokens":204,"snippet":200,"value":201},[72,71],1157451470770012200,{"best_field_score":207,"best_field_weight":142,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":208,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":49},"2211897540608","1157451470770012273",{"document":210,"highlight":227,"highlights":232,"text_match":235,"text_match_info":236},{"cat_link":211,"category":212,"comment_count":49,"id":213,"is_sticky":49,"permalink":214,"post_author":52,"post_content":215,"post_date":216,"post_excerpt":55,"post_id":213,"post_modified":217,"post_thumbnail":218,"post_thumbnail_html":219,"post_title":220,"post_type":60,"sort_by_date":221,"tag_links":222,"tags":225},[46],[48],"92894","http://radioblackout.org/2024/10/giubileo-vietato-scioperare/","La Commissione di garanzia pretende che in alcuni settori (sanità, sicurezza e trasporti) i sindacati si astengano dal proclamare scioperi nei periodi cruciali del giubileo indetto dallo Stato Vaticano.\r\nNel contempo non impone alcuna limitazione ai padroni, che durante il giubileo sono liberi di danneggiare i lavoratori e le lavoratrici con blocchi del rinnovo contrattuale e degli adeguamenti salariali, avvio di procedure di licenziamento, cessioni di ramo d’azienda, aumento dell’utilizzo dei lavoratori precari, peggioramento delle condizioni di lavoro e aumento dei carichi di lavoro per il personale, l’erosione delle garanzie di tutela della salute degli addetti…\r\nNei fatti in alcuni settori scioperare legalmente è già molto difficile. 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Al centro degli scioperi e relativi blocchi di hub di tutto il Paese, c'è stato il nuovo ccnl trasporto merci e logistica firmato a gennaio dai sindacati confederali, che, tanto per cambiare non recupera i rincari degli ultimi anni e il costo della vita, oltre a promuovere di fatto il lavoro precario.\r\nSi sono contestati e anche bloccati con scioperi, i maggiori gruppi di trasporti GLS, SDA e BRT per la loro volontà di sottrarrsi ad accordi conquistati in anni di lotte dei lavoratori del SiCobas, come degli altri in generale che lavorano per questi gruppi in continua crescita economica, macinando miliardi sul risparmio del costo del lavoro e sull'evasione fiscale. In conclusione abbiamo fatto un focus sugli scioperi, sempre nella logistica, a livello piemontese e rilanciato le prossime mobilitazioni di piazza in cui il sindacato di base è coinvolto, che vanno al di là delle sole questioni vertenziali, come la piazza che ci sarà il 12 Aprile a Milano contro il comportamento predatorio di Israele, il riarmo europeo, l'economia di guerra e il ddl 1236 ex ddl 1660.\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_25_03_Fabio-Santoro-SiCobas-Torino-su-sciopero-nazionale-logistica@.mp3\"][/audio]\r\nBuon ascolto \r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato quello del lavoro sociale, ne abbiamo parlato in diretta radio telefonica con Roberto, membro del neonato gruppo di educatori e OSS autorganizzati di Torino e provincia. L'occasione per realizzare questa intervista è nata dal presidio da loro organizzato per lunedì 24 marzo in P.za Palazzo di Città davanti al Municipio, ma oltre a presentare il gruppo di autorganizzati, si è parlato in generale delle critiche condizioni in cui verte il settore a livello locale.\r\nInfatti non essendo state aggiornate le tariffe per l'accreditamento dei servizi di assistenza socio sanitaria scaduti a fine 2024, i fondi rischiano di non essere sufficienti per permettere i servizi stessi, con la prospettiva di lasciare abbandonate persone con grosse fragilità, dalle disabilità fisiche e mentali alle tossicodipendenze. Per questo anche gli utenti e le loro famiglie, sono stati coinvolti nella lotta degli autorganizzati, una lotta che si prospetta lunga e non semplice, ma assolutamente necessaria per migliaia di lavoratori e lavoratrici ed utenti di Torino e Provincia. Infine Roberto invita tutte e tutti a partecipare al presidio previsto per il 12 Aprile, nel pomeriggio, in piazza castello. Per sapere l'orario preciso, tenervi aggiornati e/o potervi unire al loro gruppo, vi lasciamo di seguito i link alle loro social. [1] [2] [3]\r\nBuon ascolto \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_25_03_Roberto-presenta-educatori-e-oss-autorganizzati-di-Torino-e-provincia-mobilitazioni-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto con Delio Fantasia\r\ndella FMLUniti-CUB di Cassino (FR) sul convegno nazionale automotive del\r\n12/04/2025 che si terrà nella Sala Consiliare del COMUNE PIEDIMONTE S.G.\r\n(FR). La sua esperienza come operaio e militante sindacale gli ha fatto\r\nsubire il licenziamento ma non ha fermato il suo attivismo. \"È da almeno\r\n15 anni che non ci si fermava a discutere tra operai dell'annosa crisi del\r\nmanifatturiero legato all'automotive e questo convegno è nato con\r\nl'intenzione di non rispondere più alle provocazioni padronale solo di pancia\" ci spiega Delio \"ed è per questo che sono stati invitati Stefano\r\nFassina per affrontare/discutere le proposte e le soluzioni ad una crisi\r\nindustriale nazionale, Giuseppe Marziale per affrontare/discutere i\r\ndiritti sindacali esercitati contro le politiche di contrasto alla\r\ndeindustrializzazione e Davide Bubbico per affrontare/discutere\r\nsull'automotive in Italia tra transizione tecnologica e rischio\r\ndeindustrializzione\". Al convegno è prevista la partecipazione con\r\ninterventi di operai/e del gruppo stellantis ed indotto provenienti dagli stabilimenti italiani. 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Abbiamo avuto\r\nmodo di affrontare anche l'annoso nodo del rinnovo contrattuale alla luce\r\ndelle 8 ore di sciopero dei metalmeccanici, proclamate dalla triade\r\nconfederale stranamente unita, per il 28/03/2025 con manifestazioni\r\nregionali e provinciali in tutta Italia per riaprire la trattativa con\r\nFedermeccanica e Assistal.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_25_03_Delio-Fantasia-presenta-giornata-12-aprile-su-convegno-nazionale-stellantis-e-automotive.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[329],{"field":91,"matched_tokens":330,"snippet":326,"value":327},[71,72],1157451470904230000,{"best_field_score":333,"best_field_weight":142,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":334,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":49},"2211897606144","1157451470904230001",{"document":336,"highlight":348,"highlights":353,"text_match":356,"text_match_info":357},{"comment_count":49,"id":337,"is_sticky":49,"permalink":338,"podcastfilter":339,"post_author":312,"post_content":340,"post_date":341,"post_excerpt":55,"post_id":337,"post_modified":342,"post_thumbnail":343,"post_title":344,"post_type":318,"sort_by_date":345,"tag_links":346,"tags":347},"93133","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-29-10-2024/",[277]," \r\n\r\nIl primo argomento della serata è stato quello delle lotte dei lavoratori della Cooperativa Arcobaleno, ne abbiamo parlato con due di loro, Marco e Giancarlo. I nostri intervistati ci hanno descritto un quadro complessivo pessimo per chi come loro effettua il servizio di raccolta rifiuti differenziati porta a porta, partendo dall' inquadramento con il contratto delle cooperative sociali che prevede paghe da fame, fino alla gestione dei carichi di lavoro eccessivi, che portano chi appena entrato in cooperativa, all'auto sfruttamento attraverso ore extra lavorate gratuitamente o addirittura arrivando a caricare rifiuti sul proprio mezzo superiori di tre volte nel peso, rispetto al carico consentito dal mezzo stesso (mettendo a rischio se stessi e chiunque circoli per le strade di Torino). Come se non bastasse la cooperativa si macchia di atteggiamenti beceri e anti sindacali, nei confronti di chi sta finalmente iniziando a ribellarsi a questo stato delle cose. Lunedì 28 Ottobre si è svolto uno dei primi scioperi per questa realtà lavorativa, con un presidio chiamato sotto il palazzo del municipio di Torino (la stazione appaltante del servizio), ci siamo fatti raccontare ai nostri microfoni come si è svolta questa mobilitazione e come si intende procedere per smontare questa gestione che viene definita dai lavoratori stessi \"dittatoriale\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Marco-e-Giancarlo-cooperativa-Arcobaleno-su-stato-dagitazione.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di Francesco, lavoratore delle poste dei COBAS , sullo sciopero nazionale delle prestazioni straordinarie dal 26/10/24 al 24/11/24.\r\nLo sciopero, proclamato da COBAS poste, è parte di un processo di lotta politico sindacale che il sindacato ha messo in campo da tempo. Il dunque non è condannare e lottare per la sola privatizzazione di un ente pubblico, in questo caso Poste, ma mettere in campo le azioni e le sinergie per poter contrastare un processo che sin dagli anni '90 si è innescato nel nostro paese.\r\nIn un comunicato del COORDINAMENTO DI BASE LAVORATRICI E LAVORATORI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE E PER IL SERVIZIO PUBBLICO, cui fanno parte COBAS LAVORO\r\nPRIVATO |CUB |ADL COBAS |SGB, si legge che:\r\n\"l’Italia è stato il paese maggiormente sacrificato al nuovo modello economico avendo vissuto una delle più grandi ondate di privatizzazioni al mondo. Infatti, aziende cruciali come Enel, Eni, Telecom, Autostrade, Alitalia, Ferrovie e Poste sono passate da enti pubblici a società per azioni quotate in borsa. L'obiettivo dichiarato era renderle più efficienti, ma i risultati, che hanno tenuto fede ai reali obiettivi, sono stati ben diversi. Tuttavia, oltre a sgonfiare le casse dello stato nel giro di pochi anni, siamo passati dall'avere le bollette più basse d'Europa, come nel caso dell’energia, a essere nella top 5 di quelle più care. Per le autostrade ci sono stati scarsi investimenti e tariffe alle stelle. I trasporti garantiscono efficienza e alti costi per le tratte maggiormente frequentate\r\ne una inefficienza drammatica per i pendolari. La sanità pubblica viene demolita per favorire i privati anche attraverso la destinazione di fondi statali. L’istruzione privata riceve ingenti quantità di danaro pubblico, per far concorrenza alla scuola di tutti, pur chiedendo rette eccessive e livelli di istruzione finalizzate al conseguimento di titoli. In generale, la qualità dei servizi è peggiorata mentre i costi per noi cittadini sono aumentati. Le aziende privatizzate hanno smesso di perseguire l'interesse pubblico per concentrarsi solo sul profitto. Hanno tagliato posti di lavoro, venduto\r\nrami d'azienda, ridotto gli investimenti a lungo termine, tagliato i costi della sicurezza, aumentato il precariato, ridotto l’accesso ai servizi, ridotto la qualità di questi. I manager e gli azionisti guadagnano milioni mentre i lavoratori vengono spremuti e gli utenti pagano sempre di PIÙ. Non lasciamoci ingannare: le privatizzazioni non sono inevitabili né portano benefici alla collettività. Sono scelte politiche che vanno nella direzione opposta a quella della giustizia sociale nonché dei diritti umani sul modo di vivere libero e dignitoso quale condizione fondamentale di ogni singolo individuo in relazione al contesto generale dell'intera società.\r\nDifendere i beni pubblici significa difendere i nostri diritti, il nostro benessere, il nostro futuro. Significa preservare servizi essenziali accessibili a tutti, non solo a chi può permetterseli.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Francesco-COBAS-Poste-sciopero-prestazioni-straordinarie.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della puntata lo abbiamo affrontato in compagnia di Alessandro, del Movimento ESP (Educazione Senza Prezzo) sulle motivazioni che hanno portato l'intero comparto del pubblico impiego a scioperare, con focus sul mondo della scuola. Quest'ultimo vedrà ulteriori importanti tagli di finanze e conseguentemente di posti di lavoro, tra personale docente e amministrativo si prevedono infatti circa 8000 unità in meno grazie a quest'ultima finanziaria che andrà a martoriare una scuola che già si regge in piedi con estrema difficoltà.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/F_m_29_10_Alessandro-Movimento-ESP-su-sciopero-scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","1 Novembre 2024","2024-11-01 10:11:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/464199587_122140946516359096_7972801039138123483_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 29/10/2024",1730455600,[321],[285],{"post_content":349},{"matched_tokens":350,"snippet":351,"value":352},[71],"è svolto uno dei primi \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> per questa realtà lavorativa, con"," \r\n\r\nIl primo argomento della serata è stato quello delle lotte dei lavoratori della Cooperativa Arcobaleno, ne abbiamo parlato con due di loro, Marco e Giancarlo. 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Il dunque non è condannare e lottare per la sola privatizzazione di un ente pubblico, in questo caso Poste, ma mettere in campo le azioni e le sinergie per poter contrastare un processo che sin dagli anni '90 si è innescato nel nostro paese.\r\nIn un comunicato del COORDINAMENTO DI BASE LAVORATRICI E LAVORATORI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE E PER IL SERVIZIO PUBBLICO, cui fanno parte COBAS LAVORO\r\nPRIVATO |CUB |ADL COBAS |SGB, si legge che:\r\n\"l’Italia è stato il paese maggiormente sacrificato al nuovo modello economico avendo vissuto una delle più grandi ondate di privatizzazioni al mondo. Infatti, aziende cruciali come Enel, Eni, Telecom, Autostrade, Alitalia, Ferrovie e Poste sono passate da enti pubblici a società per azioni quotate in borsa. L'obiettivo dichiarato era renderle più efficienti, ma i risultati, che hanno tenuto fede ai reali obiettivi, sono stati ben diversi. 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Questa volta abbiamo voluto parlare del diritto all'abitare e dei generali problemi connessi a questo aspetto nella città di Venezia, intervistando Orazio dell'osservatorio \"Ocio\". Con lui siamo andati a ripercorrere gli argomenti presenti nell'articolo \"Rimettere la casa al centro. Il caso di Venezia\", ovvero il perchè si è sentito il bisogno di (ri)creare un osservatorio che monitorasse la questione casa a Venezia, l'annosa faccenda del sorpasso dei posti letto turistici rispetto a quelli residenziali e di come le istituzioni cerchino di intervervenire in ambito di social housing. Per chi fosse interessato a scendere nel dettaglio delle inchieste portate avanti dall'osservatorio, ecco il loro sito web https://ocio-venezia.it/\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/F_m_05_12_Orazio-di-OCIO-su-articolo-officina-primo-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento di questa serata è stato l'ennesima tragedia ferroviaria che dilania questo Paese e il conseguente sciopero lanciato dai sindacati di base. Abbiamo voluto parlarne con Luca del Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC), sia per parlare di sicurezza sul lavoro e del personale viaggiante, ma anche della paradossale vicenda di come, da una parte la commissione di vigilanza sugli scioperi sia riuscita a fare un enorme strafalcione e di come l'attuale Ministro dei Trasporti ci costruisca sopra un discorso contro il diritto di sciopero in generale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/F_m_05_12_Luca-CMC-su-incidente-ferroviario-sciopero.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer la terza parte della trasmissione, abbiamo deciso di inaugurare una collaborazione con il collettivo di militanti e personale scolastico di Milano \"I franti\", trasmettendo la serie di podcast da loro prodotta. Dal loro blog:\r\n\"Il podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\nFranti&Affranti\"\r\nBuon ascolto\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Podcast-FRANTI-01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","9 Dicembre 2023","2023-12-09 10:49:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/cuore-edmondo-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 05/12/2023",1702118884,[],[],{"post_content":374},{"matched_tokens":375,"snippet":376,"value":377},[71],"la commissione di vigilanza sugli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> sia riuscita a fare un"," \r\n\r\nIl primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto andando a pescare dal numero 5 del giornale di inchieste sul mondo del lavoro, ma non solo, \"Officina primo maggio\" . 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La gran parte dei lavoratori che hanno fino all’ultimo partecipato agli scioperi sono stati assunti direttamente alle dipendenze di FedEx nel magazzino di Bologna, con contratto full-time e mantenendo tutti i diritti che avevano conquistato negli anni sul sito di Piacenza (ticket,livelli, scatti di anzianità, ecc.); altri, tra cui molti lavoratori che per motivi personali non potevano trasferirsi in altre città, hanno invece accettato l’incentivo all’esodo pari a 48 mila euro, con in più la garanzia che FedEx provveda a ritirare tutte le denunce fatte a loro carico a seguito delle centinaia di scioperi e picchetti svolti in questi mesi...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Haitham-su-buoni-risultati-lotta-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro Zadra Sicobas Milano sulle cariche della polizia al presidio dei lavoratori licenziati Unes di Truccazzano (Mi). Siamo tornati sull'argomento alla luce del non affievolirsi della lotta e dei presidi davanti al magazzino:\r\n\"Già venerdì scorso, le forze dell’ordine “democratico” erano intervenute con ferocia contro gli operai che esercitano il diritto di sciopero per la difesa delle loro condizioni – la garanzia di un posto\r\ndi lavoro e del salario per mantenere le loro famiglie – usando semplicemente l’arma del picchetto...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_SiCobas-Milano-su-situazione-lotte-Unes.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Antonio Amoroso, segretario nazionale CUB Trasporti sulla svendita di Alitalia; ora ITA, e le conseguenze occupazionali: in particolare abbiamo approfondito le motivazioni del presidio di domani davanti a Montecitorio a Roma. In un comunicato si legge:\r\n\"Facciamo volare il pallone gonfiato ... Fino a perderlo di vista...Mercoledì 19 gennaio L'appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l'audizione in Commissione Trasporti di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far\r\nsentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un'azienda pubblica. Una su tutte l'aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.\r\nL’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.\r\nNel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. Anomalia, quest’ultima, superata solo in un secondo momento, con la firma di un nuovo contratto da parte di quasi tutti i sindacati, a\r\nesclusione di Cub, Usb e Navaid, a cui è seguita l’assunzione di numerosi sindacalisti, in base al “Ce lo chiede l’Europa”.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Aggiornamenti-lotte-ITA-con-Antonio-Amoroso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Gennaio 2022","2022-01-26 19:55:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/fedex-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 18/01/2022",1642766972,[],[],{"post_content":396},{"matched_tokens":397,"snippet":398,"value":399},[71],"hanno fino all’ultimo partecipato agli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> sono stati assunti direttamente alle"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: il sindacato in un comunicato del 12/01/2022 annuncia la vittoria dei lavoratori. \"Dopo 10 mesi di lotta a oltranza e di repressione sistematica da parte di stato e padroni, ieri sera si è finalmente chiusa la durissima vertenza dei lavoratori FedEx di Piacenza. La gran parte dei lavoratori che hanno fino all’ultimo partecipato agli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> sono stati assunti direttamente alle dipendenze di FedEx nel magazzino di Bologna, con contratto full-time e mantenendo tutti i diritti che avevano conquistato negli anni sul sito di Piacenza (ticket,livelli, scatti di anzianità, ecc.); altri, tra cui molti lavoratori che per motivi personali non potevano trasferirsi in altre città, hanno invece accettato l’incentivo all’esodo pari a 48 mila euro, con in più la garanzia che FedEx provveda a ritirare tutte le denunce fatte a loro carico a seguito delle centinaia di \u003Cmark>scioperi\u003C/mark> e picchetti svolti in questi mesi...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Haitham-su-buoni-risultati-lotta-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro Zadra Sicobas Milano sulle cariche della polizia al presidio dei lavoratori licenziati Unes di Truccazzano (Mi). Siamo tornati sull'argomento alla luce del non affievolirsi della lotta e dei presidi davanti al magazzino:\r\n\"Già venerdì scorso, le forze dell’ordine “democratico” erano intervenute con ferocia contro gli operai che esercitano il diritto di sciopero per la difesa delle loro condizioni – la garanzia di un posto\r\ndi lavoro e del salario per mantenere le loro famiglie – usando semplicemente l’arma del picchetto...\"\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_SiCobas-Milano-su-situazione-lotte-Unes.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto con Antonio Amoroso, segretario nazionale CUB \u003Cmark>Trasporti\u003C/mark> sulla svendita di Alitalia; ora ITA, e le conseguenze occupazionali: in particolare abbiamo approfondito le motivazioni del presidio di domani davanti a Montecitorio a Roma. In un comunicato si legge:\r\n\"Facciamo volare il pallone gonfiato ... Fino a perderlo di vista...Mercoledì 19 gennaio L'appuntamento per tutti è alle 8.30 in Piazza SS Apostoli a Roma, in contemporanea con l'audizione in Commissione \u003Cmark>Trasporti\u003C/mark> di Alfredo Altavilla e Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore di Ita. Una delegazione potrà raggiungere Montecitorio e una volta di più far\r\nsentire il dissenso dei lavoratori rispetto alle scelte operate finora dalla dirigenza di un'azienda pubblica. Una su tutte l'aver ignorato l’articolo 1212 del Codice civile tra quelli alla base della tutela dei diritti dei lavoratori, in particolar modo a fronte di un momento di crisi concomitante al passaggio di un ramo d’azienda.\r\nL’articolo citato infatti stabilisce che quando un ramo d’azienda viene ceduto da un soggetto a un altro, quest’ultimo deve accollarsi il compito di prendere anche i lavoratori oltre ai beni acquisiti.\r\nNel caso specifico invece i lavoratori Alitalia, se non in minima parte, non sono passati a Ita. Dei 10.500 dipendenti Alitalia infatti, solo 2.800 di loro (e non tutti già in organico al momento) sono statiassunti. Ulteriore danno, i due dirigenti Ita hanno anche potuto disapplicare il contratto collettivo nazionale facendo invece valere inizialmente un regolamento interno imposto unilateralmente con tagli agli stipendi fino al 40%. Anomalia, quest’ultima, superata solo in un secondo momento, con la firma di un nuovo contratto da parte di quasi tutti i sindacati, a\r\nesclusione di Cub, Usb e Navaid, a cui è seguita l’assunzione di numerosi sindacalisti, in base al “Ce lo chiede l’Europa”.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/F_m_18_01_Aggiornamenti-lotte-ITA-con-Antonio-Amoroso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[401],{"field":91,"matched_tokens":402,"snippet":398,"value":399},[71],{"best_field_score":358,"best_field_weight":142,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":359,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":49},{"document":405,"highlight":427,"highlights":432,"text_match":356,"text_match_info":435},{"comment_count":49,"id":406,"is_sticky":49,"permalink":407,"podcastfilter":408,"post_author":279,"post_content":409,"post_date":410,"post_excerpt":55,"post_id":406,"post_modified":411,"post_thumbnail":412,"post_title":413,"post_type":318,"sort_by_date":414,"tag_links":415,"tags":424},"38866","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-18-novembre-psichiatria-assassina-liberta-e-democrazia-godzilla-e-il-referendum-la-cattiva-fama-dellavvocato-valentini/",[279],"Ogni venerdì vi invitiamo a sbarcare su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, dalle 10,45 alle 12,45 sui 105.250 delle libere frequenze di Blackout\r\nAscolta l'escopost:\r\n\r\n2016-11-18-anarres1\r\n\r\n2016-11-18-anarres2\r\n\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLa psichiatria uccide. Martedì scorso la corte d'appello del tribunale di Salerno ha condannato a pene tra i 13 mesi e i due anni tutti i 17 medici e infermieri, responsabili della tortura e della morte di Francesco Mastrogiovanni. \r\n\r\nLibertà e democrazia. Ne abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’università di Palermo. Leggi un suo articolo su Sicilia Libertaria \r\n\r\nGodzilla e il referendum\r\n\r\nRom. Nuova retata in via Germagnano\r\n\r\nCondannati quelli della Libera Repubblica della Maddalena. Una Repubblica contro la Repubblica\r\n\r\nL’Aquila. La cattiva fama dell’avvocato Valentini\r\n\r\nDocumenti: \r\n\r\nTorturato a morte. Nel processo di secondo grado per la morte di Francesco Mastrogiovanni sono stati condannati tutti i 17 imputati, tra medici e infermieri del repartino-lager dell’ospedale di Vallo della Lucania.\r\nLe pene dei medici sono state ridotte, mentre sono stati condannati gli 11 infermieri che in primo grado erano stati assolti. I medici sono stati condannati a pene che vanno dai 13 mesi ai due anni, gli infermieri dai 14 mesi ai 15 mesi. Per tutti la pena è sospesa. Tutti in questi anni hanno continuato a lavorare in ospedali pubblici e continueranno a farlo.\r\nNon auguriamo la galera a nessuno, nemmeno agli assassini di Francesco. Ci piacerebbe però non trovarli ancora in ospedale.\r\nPurtroppo il consenso intorno alle pratiche psichiatriche è tale da trasformare il sequestro e la tortura come normali pratiche mediche. La psichiatria viene assolta con formula piena, le lievi condanne inflitte ai medici e agli infermieri ne sono il segno. Colpevoli di incuria, non di una pratica che ogni giorno sequestra, umilia, tortura uomini e donne nei repartini del nostro paese.\r\n\r\nDue parole per ricordare Francesco.\r\n\r\nIl 31 luglio del 2009 Francesco Mastrogiovanni entra nell’ospedale psichiatrico di Vallo della Lucania. Gli è stato imposto un TSO – trattamento sanitario obbligatorio.\r\nNe uscirà morto.\r\n\r\nFrancesco fa il maestro, in quei giorni è in vacanza al mare. Lo accusano falsamente di aver tamponato qualche auto e invece di una multa lo portano in repartino.\r\n\r\nPer eseguire il “ricovero” mandano decine di carabinieri armati di tutto punto. Francesco ha su di se il marchio dell’anarchico pericoloso: nel 1972 venne ferito durante un aggressione fascista, che si concluse con la morte dello squadrista Falvella, ucciso con il suo stesso coltello dall’anarchico Giovanni Marini, che intervenne per aiutare Francesco.\r\nNel 1999 venne arrestato perché protestava per una multa. Calci, pugni e manganellate, poi un’accusa di resistenza e lesioni. Il carcere, una condanna a tre anni, poi cancellata in appello.\r\nFrancesco era da anni nel mirino degli uomini in divisa, degli uomini al servizio dello Stato. Lo sapeva e aveva paura. Quando lo hanno preso per il TSO disse “se mi portano all’ospedale di Vallo non ne esco vivo”.\r\nIn un rapporto di polizia venne definito “incompatibile ai carabinieri”, uno che canta “canzoni sovversive”. Basta per dichiararlo matto: il sindaco firma senza esitare il TSO.\r\nIn ospedale viene sedato pesantemente e legato al letto: le mani in alto, i piedi in basso. Crocefisso.\r\nViene lasciato lì senza cibo, senza acqua, senza “cure”. Griderà di dolore, ma nessuno lo ascolterà: sanguina dalle profonde ferite ai polsi inflitte dai legacci. Man mano la voce di Franco si farà più flebile, nella sete di aria dell’agonia. Verrà liberato 92 ore dopo, quando era morto da quasi sei.\r\nI suoi parenti non potranno vederlo né avere sue notizie. Solo la loro caparbietà a non credere alle bugie dei medici ha fatto sì che questo crimine non passasse sotto silenzio.\r\n\r\nL’agonia di Francesco viene ripresa dagli occhi impietosi ed indifferenti di una telecamera. Mai tanto impietosi e indifferenti come quelli dei “medici” e “infermieri”. Mai chiusi come quelli dell’infermiera che asciuga il suo sangue, senza badare all’uomo che agonizza inchiodato al letto.\r\nAl processo il Pubblico Ministero, lo stesso che aveva chiesto il carcere per Francesco, investendolo con accuse infondate, fa il processo alla vittima, minimizzando le responsabilità dei carcerieri.\r\nNel procedimento di secondo grado, conclusosi il 15 novembre, i 17 medici e infermieri sono stati condannati a pene tra i 13 mesi e i 2 anni, con la condizionale. Non siamo giustizialisti: le sentenze che privano della libertà qualcuno non ci fanno gioire.\r\nLa giustizia che vogliamo è quella che elimina le sbarre e i legacci, che chiude con gli orrori della psichiatria, in un mondo senza carabinieri. Sì, perché anche noi, come l’anarchico Mastrogiovanni, maestro elementare assassinato dalla psichiatria e dalla forze dell’ordine, siamo, inguaribilmente, “incompatibili con i carabinieri”.\r\n\r\nIl caso di Francesco è la punta di un iceberg enorme, ma spesso invisibile.\r\nA quarant’anni dalla chiusura dei manicomi la psichiatria continua a torturare e, qualche volta, anche a uccidere.\r\nLe prigioni per i “matti”, discariche sociali per contenere e reprimere gli incompatibili, sono tornate in forme diverse, ma la psichiatria continua a torturare e uccidere.\r\n\r\n00000000\r\n\r\nGodzilla e il referendum\r\n\r\nFate fatica ad arrivare alla fine del mese? Siete nei guai con il padrone di casa? Stanno per sfrattarvi? Vi portano via i mobili perché avete perso il lavoro e non avete pagato le rate? \r\n\r\nDi che vi lamentate? Il governo dice che viviamo nel migliore dei mondi possibili, che liberismo e democrazia garantiscono pace, libertà, benessere. Ci raccontano le favole e pretendono che ci crediamo. \r\nIntanto per la povera gente vivere è sempre più difficile. \r\n\r\nLa destra fascista e leghista all’opposizione ci dice che è tutta colpa di chi è più povero di noi, dell’immigrato, del profugo di guerra: basta chiudere le frontiere e il nostro paese diventa l’Eldorado, dove tutti sono ricchi e felici. \r\n\r\nPure i Pentastellati vorrebbero chiudere le frontiere e cacciare tutti i senza documenti. Vorrebbero anche più galere per rinchiudere i corrotti e i corruttori. Poi tutto andrebbe a posto: noi saremo tutti felici di far ricchi i padroni per bene, saremo contenti che vi siano governi saggi che decidono cosa è meglio per noi. \r\n\r\nGli antagonisti invece hanno trovato la formula magica che risolve tutti i problemi. 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Al di là di qualche generico proclama, la Costituzione difende la proprietà privata e quindi il diritto allo sfruttamento del lavoro, delle risorse e delle nostre stesse vite. \r\n\r\nLa distanza tra la Costituzione formale e la Costituzione reale dimostra che le stesse regole del gioco del potere sono solo una vetrina da lustrare nelle cerimonie ufficiali tra il 25 aprile e il 2 giugno. Una vetrina che certa sinistra, radicale e non, sta lustrando per mettere in scena un’opposizione al governo che stenta a crescere nella società e si rifugia nel gioco referendario, dove c’è ressa per partecipare alla partita dei tutti quanti assortiti contro Renzi.\r\n\r\nI richiami alla Resistenza farebbero infuriare i tanti partigiani che combatterono perché volevano che la sconfitta del fascismo fosse il primo passo verso la rivoluzione, senza padroni e senza un governo dei pochi su tutti. \r\n\r\nIn questi ultimi trent’anni chi ha governato ha distrutto diritti e tutele, strappati in decenni di lotte, di chi aspirava ad una totale trasformazione sociale.\r\n\r\nI governi di questi decenni ci hanno detto che non c’erano soldi. Mentivano. I soldi per le guerre, per le armi, per le grandi opere inutili li hanno sempre trovati. Da anni aumenta la spesa bellica e si moltiplicano i tagli per ospedali, trasporti locali, scuole. \r\nNon vogliono spendere per migliorare le nostre vite, perché preferiscono usarli per le guerre non dichiarate, che in barba alla Costituzione, i governi di destra e di sinistra hanno fatto in ogni dove. \r\n\r\nCostruire un’opposizione sociale radicale e radicata è un percorso che non consente scappatoie. \r\n\r\nCacciare Renzi per far governare Di Maio? O Salvini, Berlusconi…\r\n\r\nNon fa per noi. Cacciamoli tutti! Vadano via tutti! \r\n\r\nIl gioco della Carta Costituzionale è come quello delle tre carte: non si vince mai. O, meglio, vince il ceto politico, vincono i populisti, il popolo del no euro, quello degli spaventati dalla finanziarizzazione dell’economia. Non si caccia un mostro evocandone un altro. Il Godzilla che esce dalle acque del Mediterraneo è un mostro nazionalista, che si nutre di muri e filo spinato, che sogna il protezionismo e l’autarchia. Può sconfiggere Renzi, come Trump ha sconfitto Clinton.\r\n\r\nTra i due o tre mostri che governano o aspirano a governare noi rifiutiamo di scegliere, scegliamo il rifiuto. Non vogliamo decidere la foggia delle nostre catene, perché vogliamo spezzarle. \r\n\r\nCambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi, le lotte territoriali, le occupazioni e riappropriazioni dal basso degli spazi di vita. \r\n\r\nUn mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile. \r\nTocca a noi costruirlo.","18 Novembre 2016","2018-10-17 22:58:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/diserta1-200x110.jpg","Anarres del 18 novembre. 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I medici sono stati condannati a pene che vanno dai 13 mesi ai due anni, gli infermieri dai 14 mesi ai 15 mesi. Per tutti la pena è sospesa. Tutti in questi anni hanno continuato a lavorare in ospedali pubblici e continueranno a farlo.\r\nNon auguriamo la galera a nessuno, nemmeno agli assassini di Francesco. Ci piacerebbe però non trovarli ancora in ospedale.\r\nPurtroppo il consenso intorno alle pratiche psichiatriche è tale da trasformare il sequestro e la tortura come normali pratiche mediche. La psichiatria viene assolta con formula piena, le lievi condanne inflitte ai medici e agli infermieri ne sono il segno. Colpevoli di incuria, non di una pratica che ogni giorno sequestra, umilia, tortura uomini e donne nei repartini del nostro paese.\r\n\r\nDue parole per ricordare Francesco.\r\n\r\nIl 31 luglio del 2009 Francesco Mastrogiovanni entra nell’ospedale psichiatrico di Vallo della Lucania. 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Mai tanto impietosi e indifferenti come quelli dei “medici” e “infermieri”. Mai chiusi come quelli dell’infermiera che asciuga il suo sangue, senza badare all’uomo che agonizza inchiodato al letto.\r\nAl processo il Pubblico Ministero, lo stesso che aveva chiesto il carcere per Francesco, investendolo con accuse infondate, fa il processo alla vittima, minimizzando le responsabilità dei carcerieri.\r\nNel procedimento di secondo grado, conclusosi il 15 novembre, i 17 medici e infermieri sono stati condannati a pene tra i 13 mesi e i 2 anni, con la condizionale. Non siamo giustizialisti: le sentenze che privano della libertà qualcuno non ci fanno gioire.\r\nLa giustizia che vogliamo è quella che elimina le sbarre e i legacci, che chiude con gli orrori della psichiatria, in un mondo senza carabinieri. 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Ci raccontano le favole e pretendono che ci crediamo. \r\nIntanto per la povera gente vivere è sempre più difficile. \r\n\r\nLa destra fascista e leghista all’opposizione ci dice che è tutta colpa di chi è più povero di noi, dell’immigrato, del profugo di guerra: basta chiudere le frontiere e il nostro paese diventa l’Eldorado, dove tutti sono ricchi e felici. \r\n\r\nPure i Pentastellati vorrebbero chiudere le frontiere e cacciare tutti i senza documenti. Vorrebbero anche più galere per rinchiudere i corrotti e i corruttori. Poi tutto andrebbe a posto: noi saremo tutti felici di far ricchi i padroni per bene, saremo contenti che vi siano governi saggi che decidono cosa è meglio per noi. \r\n\r\nGli antagonisti invece hanno trovato la formula magica che risolve tutti i problemi. 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Al di là di qualche generico proclama, la Costituzione difende la proprietà privata e quindi il diritto allo sfruttamento del lavoro, delle risorse e delle nostre stesse vite. \r\n\r\nLa distanza tra la Costituzione formale e la Costituzione reale dimostra che le stesse regole del gioco del potere sono solo una vetrina da lustrare nelle cerimonie ufficiali tra il 25 aprile e il 2 giugno. Una vetrina che certa sinistra, radicale e non, sta lustrando per mettere in scena un’opposizione al governo che stenta a crescere nella società e si rifugia nel gioco referendario, dove c’è ressa per partecipare alla partita dei tutti quanti assortiti contro Renzi.\r\n\r\nI richiami alla Resistenza farebbero infuriare i tanti partigiani che combatterono perché volevano che la sconfitta del fascismo fosse il primo passo verso la rivoluzione, senza padroni e senza un governo dei pochi su tutti. \r\n\r\nIn questi ultimi trent’anni chi ha governato ha distrutto diritti e tutele, strappati in decenni di lotte, di chi aspirava ad una totale trasformazione sociale.\r\n\r\nI governi di questi decenni ci hanno detto che non c’erano soldi. Mentivano. I soldi per le guerre, per le armi, per le grandi opere inutili li hanno sempre trovati. Da anni aumenta la spesa bellica e si moltiplicano i tagli per ospedali, \u003Cmark>trasporti\u003C/mark> locali, scuole. \r\nNon vogliono spendere per migliorare le nostre vite, perché preferiscono usarli per le guerre non dichiarate, che in barba alla Costituzione, i governi di destra e di sinistra hanno fatto in ogni dove. \r\n\r\nCostruire un’opposizione sociale radicale e radicata è un percorso che non consente scappatoie. \r\n\r\nCacciare Renzi per far governare Di Maio? O Salvini, Berlusconi…\r\n\r\nNon fa per noi. Cacciamoli tutti! Vadano via tutti! \r\n\r\nIl gioco della Carta Costituzionale è come quello delle tre carte: non si vince mai. O, meglio, vince il ceto politico, vincono i populisti, il popolo del no euro, quello degli spaventati dalla finanziarizzazione dell’economia. Non si caccia un mostro evocandone un altro. Il Godzilla che esce dalle acque del Mediterraneo è un mostro nazionalista, che si nutre di muri e filo spinato, che sogna il protezionismo e l’autarchia. Può sconfiggere Renzi, come Trump ha sconfitto Clinton.\r\n\r\nTra i due o tre mostri che governano o aspirano a governare noi rifiutiamo di scegliere, scegliamo il rifiuto. Non vogliamo decidere la foggia delle nostre catene, perché vogliamo spezzarle. \r\n\r\nCambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli \u003Cmark>scioperi\u003C/mark>, le lotte territoriali, le occupazioni e riappropriazioni dal basso degli spazi di vita. \r\n\r\nUn mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile. \r\nTocca a noi costruirlo.",[433],{"field":91,"matched_tokens":434,"snippet":430,"value":431},[72],{"best_field_score":358,"best_field_weight":142,"fields_matched":27,"num_tokens_dropped":49,"score":359,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":49},{"document":437,"highlight":456,"highlights":460,"text_match":356,"text_match_info":463},{"comment_count":49,"id":438,"is_sticky":49,"permalink":439,"podcastfilter":440,"post_author":279,"post_content":441,"post_date":442,"post_excerpt":55,"post_id":438,"post_modified":443,"post_thumbnail":444,"post_title":445,"post_type":318,"sort_by_date":446,"tag_links":447,"tags":453},"34937","http://radioblackout.org/podcast/18-marzo-voci-dallo-sciopero-generale/",[279],"Il 18 marzo i sindacati che hanno rifiutato di firmare l'accordo sulla rappresentanza, che stabilisce che solo se si firmano gli accordi e si li si accettano senza lottare si ha accesso ai “diritti” sindacali hanno indetto sciopero contro la limitazione delle libertà in materia di sciopero e contro la guerra.\r\n\r\nAnarres ha sentito in diretta compagni da alcune delle piazze dello sciopero generale.\r\n\r\nRaffaele da Trieste:\r\n\r\n2016 03 18 sciopero ts raffaele\r\n\r\nMassimo da Milano all'apertura del corteo:\r\n2016 03 18 sciopero MI massimo\r\n\r\ne al termine, dopo la contestazione al consolato turco:\r\n\r\n2016 03 18 sciopero MI massimo2\r\n\r\nClaudio da Firenze:\r\n\r\n2016 03 18 sciopero FI claudio\r\n\r\n\r\nMassimiliano da Parma:\r\n\r\n2016 03 18 sciopero par massi\r\n\r\nDi seguito il volantino distribuito a Torino dalla FAT\r\n\r\nEspropriamo i padroni!\r\nCi raccontano che viviamo nel migliore dei mondi possibili, che liberismo e democrazia garantiscono pace, libertà, benessere. Ci raccontano le favole e pretendono che ci crediamo. Intanto piovono pietre. \r\nNelle nostre periferie tanti non ce la fanno a pagare il fitto e il mutuo e finiscono in strada. A Torino si moltiplicano gli sfratti, mentre ci sono migliaia di appartamenti vuoti.\r\n\r\nIl governo dice che non ci sono soldi. Mente. \r\nI soldi per le guerre, per le armi, per le grandi opere inutili li trovano sempre. Da anni aumenta la spesa bellica e si moltiplicano i tagli per ospedali, trasporti locali, scuole. \r\nNon vogliono spendere per migliorare le nostre vite, perché preferiscono investire in telecamere e polizia. 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Nel nostro paese i senza reddito, senza accesso alle cure, spesso anche senza casa sono ormai quattro milioni.\r\n\r\nCi vogliono divisi per poterci meglio comandare e sfruttare.\r\nSoffiano sul fuoco della guerra tra poveri, per mettere i lavoratori italiani contro quelli immigrati, più disponibili ad accettare salari e ritmi e condizioni di lavoro peggiori, perché rischiano di perdere, con il lavoro, anche il permesso di soggiorno.\r\nLa solidarietà di classe tra stranieri e italiani, la lotta comune contro le leggi razziste che trasformano in schiavi gli immigrati, mette in difficoltà i padroni. Chi si fa ricco sul lavoro altrui non bada al colore della pelle ma a quello dei soldi. \r\n\r\nLo scorso anno EXPO ha messo in scena l’Italia ai tempi di Renzi, tra cantieri miliardari e morti di lavoro, agro business e green economy, lavoro gratuito e servitù volontaria, sfratti e polizia, gentrification e colate di cemento.\r\nUn mostro che affama il pianeta, lo desertifica, lo trasforma in una discarica. \r\nCinque mesi dopo le cifre ci dicono che Expo è stato un flop: restano solo grandi baracconi vuoti in una periferia fatta di nulla. \r\n\r\nChi si fa ricco con il lavoro altrui non guarda in faccia nessuno. Chi governa racconta la favola che sfruttati e sfruttatori stanno sulla stessa barca ed elargisce continui regali ai padroni. \r\nI padroni si sentono forti e sono passati all’incasso. \r\nRenzi vuole la fine delle lotta di classe, la resa senza condizioni dei lavoratori. 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Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi.\r\nIl 18 marzo i sindacati che non hanno firmato l’accordo sulla rappresentanza hanno indetto sciopero generale. Purtroppo sappiamo bene che si tratta di uno sciopero di minoranza. In questi anni i sindacati di base non hanno saputo spezzare il consenso intorno alla narrazione dei governi e dei padroni.\r\n\r\nLa lotta di classe che oggi i padroni e il governo ci fanno merita risposte forti, scioperi capaci di bloccare tutto, di durare nel tempo, di fermare la macchina della produzione, della distribuzione, la circolazione delle merci e delle persone.\r\nFacciamola finita con la schiavitù salariata!\r\nUn mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile. \r\nTocca a noi costruirlo. \r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nCorso Palermo 46 – riunioni – aperte agli interessati - ogni giovedì alle 21","5 Aprile 2016","2018-10-17 22:59:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/04/sciopero-200x110.jpg","18 marzo. 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