","Grecia. Sciopero nei call center","post",1710864649,[60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/precariata/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-call-center/",[17,27,33],{"post_content":65,"post_title":71,"tags":75},{"matched_tokens":66,"snippet":69,"value":70},[19,67,68],"call","center","marzo c’è stato il terzo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> generale dei lavoratori e lavoratrici dei \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark> - Teleperformance (TP), Webhelp, TTEC e","Lo scorso 13 marzo c’è stato il terzo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> generale dei lavoratori e lavoratrici dei \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark> - Teleperformance (TP), Webhelp, TTEC e FoundEver - nella penisola ellenica.\r\nTP è la quarta maggior impresa del paese con più di 12.000 lavorator*, con un giro do affari di 413,4 milioni di euro e un profitto netto 57,2 milioni di euro nel 2022.\r\nIl governo e la stessa compagnia presentano questa azienda come ambito di lavoro che garantisce il progresso del paese. Resta nascosta la realtà fatta di insicurezza sul lavoro, salari da fame, contratti a tempo determinato e dall’inaccettabile regime di visti per scopi speciali a cui sono soggetti i lavoratori immigrati.\r\nI lavorator* sono sottoposti a ritmi di lavoro intensissimi sotto il costante ricatto del rinnovo del contratto.\r\nIl costante aumento dei prezzi dei beni di prima necessità fa si che l’intero stipendio copra a malapena le spese per gli affitti e le bollette.\r\nQueste le rivendicazioni della lotta dei lavoratori e lavoratrici dei \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark>:\r\n- sostanziali aumenti salariali\r\n- un contratto nazionale che ponga fine ai contratti a progetto e precari\r\n- Abolizione del visto per scopi speciali per i lavoratori immigrati e rilascio di permessi di soggiorno. Pieno accesso al lavoro, alle prestazioni sanitarie e assistenziali, ai diritti pensionistici e all’iscrizione al fondo di disoccupazione per tutt*.\r\nLa TP si è rifiutata di negoziare ed ha fatto causa al Sindacato dei lavoratori delle telecomunicazioni e dell’informatica (SETIP), facendo leva sulla legge dell’ex ministro del lavoro Hatzidakis che impone a tutte le organizzazioni sindacali di registrare le informazioni personali dei propri membri.\r\nA differenza di TP, Webhelp ha portato avanti le trattative per un contratto collettivo con il neonato sindacato dei lavoratori. \r\nNe abbiamo parlato con Leonidas da Atene\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/2024-03-19-leonidas-scopero-call-center-gr.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":74},[73,67,68],"Sciopero","Grecia. \u003Cmark>Sciopero\u003C/mark> nei \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark>",[76,78,80],{"matched_tokens":77,"snippet":17},[],{"matched_tokens":79,"snippet":27},[],{"matched_tokens":81,"snippet":82},[19,67,68],"\u003Cmark>sciopero\u003C/mark> \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark>",[84,89,92],{"field":34,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[38],[87],[19,67,68],[82],{"field":90,"matched_tokens":91,"snippet":74,"value":74},"post_title",[73,67,68],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":69,"value":70},"post_content",[19,67,68],1736172819517538300,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":46,"score":100,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",{"document":102,"highlight":123,"highlights":144,"text_match":153,"text_match_info":154},{"cat_link":103,"category":104,"comment_count":46,"id":105,"is_sticky":46,"permalink":106,"post_author":49,"post_content":107,"post_date":108,"post_excerpt":52,"post_id":105,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":57,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":122},[43],[45],"35670","http://radioblackout.org/2016/05/le-lotte-di-lavoratori-e-lavoratrici-almaviva-e-media-market/","Anche a Napoli i dipendenti della multinazionale Almaviva hanno espresso in maniera netta il loro NO all'accordo promosso dall'azienda e dal ministero dello Sviluppo economico per ritirare i 3000 licenziamenti annunciati il 21 marzo scorso. Ieri si è svolto nella sede partenopea un referendum analogo a quelli che si sono tenuti nei giorni scorsi in tutti i siti del colosso dei call center, a Roma, Palermo, Milano, Catania e Rende. Lavoratori e lavoratrici hanno rifiutato la breve proroga dei Contratto di Solidarietà (CdS) come strumento di gestione della crisi, dopo che per anni l'azienda ha accumulato profitti grazie a sgravi ed incentivi ricevuti dallo Stato. Almaviva ha infatti iniziato ad usufruire dei CdS già dal 2013, non tanto per evitare licenziamenti, quanto per aumentare al massimo la flessibilità dei lavoratori.\r\n\r\nIl risultato partenopeo va ad aggiungersi ai dati delle precedenti consultazioni, che parlano - con grande \"sorpresa\" da parte delle stesse organizzazioni sindacali confederali che avevano promosso le consultazioni - di un plebiscito di NO nei siti che sarebbero colpiti dagli esuberi (Roma e Palermo), ma anche a Milano (non toccata dagli esuberi), esempio emblematico della grande solidarietà espressa tra lavoratori e lavoratrici in lotta: \"se toccano un* toccano tutt*\"! Vittoria del SI’, invece, a Catania e (di misura) a Rende, entrambe sedi non toccate dagli esuberi. In definitiva, comunque, il 95% dei dipendenti ha detto NO ad un accordo-farsa, che incide sul costo del lavoro, sui salari, sull'occupazione, senza dare alcuna certezza per il futuro.\r\n\r\nIn reazione a questo risultato, Almaviva si è subito affrettata a dichiarare conclusa \"la fase sindacale del procedimento\". Per cui ora la vertenza si sposta al ministero del Lavoro, il che, tradotto, significa che riparte l'iter per i licenziamenti. La legge prevede 30 giorni di confronto, scaduti i quali l'azienda avrà altri 120 giorni di tempo per formalizzare i licenziamenti.\r\n\r\nLa lotta di lavoratori e lavoratrici, però, non si ferma. Come hanno ben chiaro i dipendenti della Almaviva di Napoli, che oggi hanno pubblicato una lettera da cui traspare tutta la determinazione di cui sono capaci: \"Ora dobbiamo fare un passo avanti. Non possiamo adagiarci. È ancora il momento di lottare, di presidiare, volantinare, scioperare. Se i dirigenti di Almaviva hanno le orecchie dure, dovremo fare così tanto rumore da farci comunque sentire. La vittoria del NO ci dice che, se vogliamo, siamo forti. Ora bisogna volerlo. Dimostrare e dimostrarci che siamo all’altezza. Insieme possiamo strappare tutto ciò che nelle chiacchiere di queste settimane, tra lacrime e sorrisi, ci siamo detti gli uni con gli altri: vogliamo salvare i nostri posti di lavoro, il nostro presente ed il nostro futuro. Ma, col ricatto occupazionale, non possono calpestare la nostra dignità. Non glielo permetteremo: MAI!\"\r\n\r\nAscolta la diretta di questa mattina da Napoli con Vlad dei Clash City Workers:\r\n\r\nAlmaviva\r\n\r\nSul fronte del conflitto capitale/lavoro questa mattina abbiamo approfondito anche la situazione della Media Market. L'azienda, dopo aver incassato il contratto di solidarietà gentilmente offerto da Filcams, Fisascat e Uiltucs, ha deciso di andare giù pesante con l'accetta, comunicando di voler licenziare su tutto il territorio nazionale 311 lavoratori full-time equivalenti (Fte), corrispondenti a non meno di 400 persone. Ancora una volta è la \"crisi\" ad essere accampata dall'azienda come scusa per scaricare le proprie colpe sui salariati. Lavoratrici e lavoratori però non ci stanno e si sono uniti, capendo che la solidarietà è un'arma molto più efficace di vane e sterili trattative. La loro rivendicazione è precisa: \"La soluzione alla crisi di Media Market non può passare per la riduzione del numero dei dipendenti, oggi appena sufficienti a mandare avanti i negozi, ma dalla riduzione d'orario a parità di salario per tutti i lavoratori e le lavoratrici del gruppo. La dirigenza deve essere messa di fronte al suo fallimento senza poter ricorrere al comodo capro espiatorio dei dipendenti.\"\r\n\r\nDomani a Torino è previsto uno sciopero indetto dalla FLAICA-CUB, con presidio davanti al punto vendita di corso Giulio Cesare 202 dalle 15 alle 20.\r\n\r\nAscolta la diretta da Torino con Cosimo della CUB:\r\n\r\nMedia Market","6 Maggio 2016","2016-05-09 14:02:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/2016_03_27_almaviva2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/2016_03_27_almaviva2-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/2016_03_27_almaviva2-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/2016_03_27_almaviva2-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/2016_03_27_almaviva2.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Le lotte di lavoratori e lavoratrici Almaviva e Media Market",1462546228,[115,116,117,118,119,120,121],"http://radioblackout.org/tag/almaviva/","http://radioblackout.org/tag/capitale/","http://radioblackout.org/tag/conflitto/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/licenziamenti/","http://radioblackout.org/tag/mediamarket/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/",[23,21,25,15,31,29,19],{"post_content":124,"tags":128},{"matched_tokens":125,"snippet":126,"value":127},[67,68],"i siti del colosso dei \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark>, a Roma, Palermo, Milano, Catania e","Anche a Napoli i dipendenti della multinazionale Almaviva hanno espresso in maniera netta il loro NO all'accordo promosso dall'azienda e dal ministero dello Sviluppo economico per ritirare i 3000 licenziamenti annunciati il 21 marzo scorso. 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Il 28 aprile 2024, l'associazione padronale Assocontact, aveva dichiarato l'intenzione di non volere più applicare ai dipendenti delle aziende che riunisce, il CCNL telecomunicazioni perché troppo poco competitivo sul mercato del settore (come sempre più spesso accade, si richiede a chi lavora sempre più flessibilità, meno tutele e riduzione della paga).La notizia è che in un settore dove il lavoro è sempre più parcellizzato, precario e conseguentemente i lavoratori sempre più ricattabili, a Milano c'è stato uno sciopero di categoria molto partecipato, che poi ha dato la spinta lavoratori del Veneto e della Puglia. Ma la notizia ancora più inedita e soddisfacente è che queste mobilitazioni hanno portato a dei risultati concreti.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_21_01_Carlo-Parianni-CUB-Milano-sull-vittoria-di-lavorat-call-center.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della puntata è stato nuovamente quello dei lavoratori nei musei, questa volta di quelli torinesi che hanno lanciato uno sciopero domenica 26 gennaio. Stiamo parlando nello specifico di operatori museali di biglietteria, che alle 13:30 di quella data incroceranno le braccia, abbiamo avuto ospite al telefono uno di loro per farci raccontare come si è giunti all'indizione di sciopero. Infatti ai responsabili dei musei reali pare non interessi il destino di chi per anni sono stati i primi ad interfacciarsi con migliaia e migliaia di turisti da tutto il mondo che hanno visitato i musei di questo circuito, perché a fronte di un cambio appalto per i servizi di biglietteria, non viene richiesta la clausola sociale (ovvero il mantenimento di occupazione seppur con un'azienda diversa). Questi lavoratori hanno deciso dunque di indire per sabato 25 in Piazzetta Reale 1 dalle 14 alle 18 un'assemblea sindacale in presidio e il giorno dopo lo sciopero ai Musei Reali a partire dalle 13:30, ora dalla quale non verrà più venduto nessun biglietto. Vi invitiamo a partecipare numerosi per portare solidarietà a chi sceglie di resistere contro incompetenza e clientelismo strutturali di questo, come tanti altri ambiti lavorativi.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_21_01_Lavoratore-Musei-Reali-su-assemblea-e-sciopero-25-e-26-gennaio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alberto Russo dell' ANLM (Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione) manutentore che lavora in RFI (Rete Ferroviaria Italiana) sullo sciopero dello straordinario (dal 28/01/2025 al 26/02/2025) e sul comunicato che l'assemblea sta facendo circolare su \"Problemi nel trasporto ferroviario:\r\nproviamo a fare chiarezza\".\r\n\r\nL'ANLM è nata come assemblea di lavoratori autorganizzati della manutenzione in Ferrovia dello Stato ha avuto la capacità di organizzare scioperi contro le condizioni di lavoro dei manutentori e la loro sicurezza. Durante le ultime assemblee è nata l'esigenza di fare uno sciopero di lunga durata, incisivo e che spezzasse la gogna mediatica contro chi lo fa.\r\n\r\nDa qui nasce l'idea dello sciopero dello straordinario. Alberto ci ha spiegato che \"I problemi di trasporto, venuti alla luce maggiormente negli ultimi tempi, che portano a ritardi normalizzati con\r\nparalisi di interi snodi ferroviari sono legati a doppio filo dalla richiesta illecita dell'azienda di fare straordinari non concordati con i lavoratori e fuori dal CCNL. Per difenderci abbiamo deciso di organizzare lo sciopero dello straordinario e insieme a COBAS e CUB l'ANLM sta facendo girare il comunicato\".\r\nIl comunicaro lo trovate a questo link.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_21_01_Alberto-Russo-ANLM-ferrovie-su-sciopero-dello-straordinario-e-assemlbea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","25 Gennaio 2025","2025-02-04 22:50:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/assemblea-sciopero-straordinario-1-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 21/01/2025","podcast",1737763338,[188],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[171],{"post_content":191},{"matched_tokens":192,"snippet":193,"value":194},[67,68],"molto poco, ovvero quello dei \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark>. 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Per difenderci abbiamo deciso di organizzare lo \u003Cmark>sciopero\u003C/mark> dello straordinario e insieme a COBAS e CUB l'ANLM sta facendo girare il comunicato\".\r\nIl comunicaro lo trovate a questo link.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/F_m_21_01_Alberto-Russo-ANLM-ferrovie-su-sciopero-dello-straordinario-e-assemlbea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[196],{"field":93,"matched_tokens":197,"snippet":193,"value":194},[67,68],1733921019837546500,{"best_field_score":200,"best_field_weight":156,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":201,"tokens_matched":99,"typo_prefix_score":46},"2216192835584","1733921019837546609",{"document":203,"highlight":215,"highlights":220,"text_match":198,"text_match_info":223},{"comment_count":46,"id":204,"is_sticky":46,"permalink":205,"podcastfilter":206,"post_author":179,"post_content":207,"post_date":208,"post_excerpt":52,"post_id":204,"post_modified":209,"post_thumbnail":210,"post_title":211,"post_type":185,"sort_by_date":212,"tag_links":213,"tags":214},"65564","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mista-radio-fabbrica-22-12-2020/",[165],"Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Maria Teresa Messidoro su:\r\n\r\nLE OPERAIE DELLA FLORENZI ED IL FILO DELLA RESISTENZA\r\n\r\nOgnuna di loro doveva cucire, stirare e impacchettare 25 camici da medico per ciascuna delle otto ore di lavoro. La paga giornaliera era di 9,87 dollari. Ogni camice prodotto nella maquiladora Florenzi della capitale salvadoregna veniva pagato alle operaie 5 centesimi ma veniva venduto su Amazon a 30 dollari. A marzo, però, con l’arrivo della pandemia, il presidente del Salvador decide di chiudere tutte le maquilas e i call center. A giugno muore il padrone della fabbrica, Roberto Pineda, membro di una delle famiglie storiche dell’oligarchia locale. Il figlio, che eredita, non accetta neanche di parlare con le operaie che pretendono il pagamento di 4 mesi di salari arretrati. Offre, come indennizzo, una macchina da cucire usata. La metà delle operaie accetta, 113 di loro, invece, occupano la fabbrica e cominciano a presidiarla facendo diventare la Florenzi uno spazio di consapevolezza dove le donne, le madri e le nonne cominciano una nuova lotta, più ampia, contro la violenza e la schiavitù della cultura patriarcale in un paese dove l’aborto può arrivare a essere punito con trent’anni di carcere per procurato omicidio.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_22_12_Operaie-Florenzi-El-Salvador.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Mahmoud Hassan Aboutabikh Sicobas Alessandria e Torino sullo sciopero della logistica nazionale del 18 dicembre 2020: Dallo sciopero nazionale della logistica un messaggio chiaro ai padroni: le nostre vite valgono più dei loro profitti!\r\nQui potete leggere l'articolo.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_22_12_Mahmood-Sicobas-su-sciopero-nazionale-logistica.mp3\"][/audio]","24 Dicembre 2020","2020-12-24 13:49:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/1920x1080_NED_Mujeres-sindicalistas_Collage-2-1-1024x576-1-200x110.jpg","frittura mista | radio fabbrica 22/12/2020",1608817621,[],[],{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[67,68],"tutte le maquilas e i \u003Cmark>call\u003C/mark> \u003Cmark>center\u003C/mark>. 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