","Biblia, Boi, Bala: Bolsonaro","post",1547816359,[62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/bolsonaro/","http://radioblackout.org/tag/brasil/","http://radioblackout.org/tag/cartelli-narcos/","http://radioblackout.org/tag/entreguismo/","http://radioblackout.org/tag/favelas/","http://radioblackout.org/tag/funai/","http://radioblackout.org/tag/quilombos/","http://radioblackout.org/tag/sem-terra/",[15,71,72,73,74,75,25,20],"brasil","cartelli narcos","entreguismo","favelas","Funai",{"post_content":77,"tags":83},{"matched_tokens":78,"snippet":81,"value":82},[79,80],"Sem","Terra","accanendo già contro il movimento \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark>, di nuovo il soggetto forte","Già dai primi giorni le peggiori previsioni si stanno avverando; anzi, più che una già grave riproposizione del regime dei militari siamo di fronte a un neoautoritarismo, un fascismo 2.0 che combina l'anticomunismo del regime militare con il familismo, l'antifemminismo, l'ostentata superstizione religiosa, l'amor patrio incoerentemente combinato con concessioni al capitale straniero tipico della dottrina entreguista, volto non solo a restaurare il sistema precedente l'avvento di Lula e del Pt, ma proponendo una forma aggiornata di autoritarismo e repressione. In primis e già in corso (l'esempio di Fortaleza lo dimostra) nelle carceri e come deterrente ai cartelli del narcoraffico, indotti a elidersi fisicamente a vicenda, mettendoli in contatto tra loro nella detenzione (una nuova interpretazione ancora più feroce della Guerra alla droga: licença para matàr).\r\n\r\nA cominciare dunque dall'aver sottratto alla Funai la gestione del territorio indigeno, così i fazendeiros possono tornare a sfruttare come vogliono il territorio e distruggere comunità e quilombos, assassinare indigeni... sradicare foreste, i primi passi dimostrano la volontà di sterminio di queste realtà, una cancellazione anche fisica, oltreché culturale. E infatti anche il comparto educativo è nel mirino dei primi provvedimenti, improntati all'oscurantismo delle sette che hanno sostenuto Bolsonaro e alla cancellazione della storia in funzione di indottrinamento delle giovani generazioni, orientandole al militarismo... e poi di conseguenza gli attacchi vanno al mondo lgbtq.\r\n\r\nAltra conferma delle più orribili precognizioni è l'impatto che l'interpretazione del neoliberismo di Bolsonaro e dei suoi sponsor e ministri collaboratori siano improntati a un capitalismo economico persino peggiore di quello del \"trumpismo\", perché si aggiunge una componente militare all'intento di ottenere una privatizzazione generalizzata. Una presenza dell'esercito che già si era sperimentata con Temer – quello trascorso è l'anno in cui le favelas carioca hanno sopportato l'intervento militar, concluso con il maggior numero di morti dal 2007 (1444 morti per mano poliziesca fino a novembre, per lo più neri) – e che s'immagina sarà inasprito da Bolsonaro, avvalendosi delle leggi antiterrorismo ereditate dall'esecutivo al potere ancor prima dell'impeachment di Dilma, che si sta accanendo già contro il movimento \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark>, di nuovo il soggetto forte in prima linea che verrà criminalizzato sicuramente per poterlo piegare.\r\n\r\nUna reazione con mobilitazioni ancora non si registra, ma proprio perché ci si aspettava un risultato del genere dalla elezione del nostalgico militare sostenuto dalle sette e dalle molte chiese reazionarie che si moltiplicano nel paese comincia a montare la mobilitazione, la cui prima espressione è attesa probabilmente dopo... il carnevale: siamo pur sempre in Brasile.\r\n\r\nPer cominciare a capire gli orrori in preparazione abbiamo chiamato Fiammetta, ricercatrice a Porto Alegre: i particolari che ci ha fornito e le sue esperienze dirette ben miscelate con le sue analisi ci hanno dischiuso un baratro terrificante a tinte fosche che si va allargando:\r\n\r\nbolsonaro\r\n\r\n ",[84,86,88,90,92,94,96,98],{"matched_tokens":85,"snippet":15},[],{"matched_tokens":87,"snippet":71},[],{"matched_tokens":89,"snippet":72},[],{"matched_tokens":91,"snippet":73},[],{"matched_tokens":93,"snippet":74},[],{"matched_tokens":95,"snippet":75},[],{"matched_tokens":97,"snippet":25},[],{"matched_tokens":99,"snippet":102},[100,101],"sem","terra","\u003Cmark>sem\u003C/mark> \u003Cmark>terra\u003C/mark>",[104,110],{"field":36,"indices":105,"matched_tokens":107,"snippets":109},[106],7,[108],[100,101],[102],{"field":111,"matched_tokens":112,"snippet":81,"value":82},"post_content",[79,80],1157451471441625000,{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":117,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":119,"highlight":144,"highlights":166,"text_match":113,"text_match_info":174},{"cat_link":120,"category":121,"comment_count":48,"id":122,"is_sticky":48,"permalink":123,"post_author":51,"post_content":124,"post_date":125,"post_excerpt":54,"post_id":122,"post_modified":126,"post_thumbnail":127,"post_thumbnail_html":128,"post_title":129,"post_type":59,"sort_by_date":130,"tag_links":131,"tags":138},[45],[47],"50423","http://radioblackout.org/2018/10/brasile-un-fascista-alla-presidenza/","Le elezioni presidenziali sono state vinte dal candidato di estrema destra Jair Bolsonaro, che ha ottenuto il 55,2 per cento dei voti al secondo turno, contro il 44,8 per cento di Fernando Haddad, candidato del Partito dei Lavoratori e appoggiato dall’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva.\r\nPopulista ed estremista, Bolsonaro è un ex militare, che in più occasioni ha dichiarato di rimpiangere i tempi della dittatura e ha promesso che darà grandi poteri alla polizia pur di combattere la corruzione e la criminalità. E' misogino, omofobo e razzista.\r\nBolsonaro ha più volte minacciato gli avversari e c'è il serio pericolo che limiti le libertà personali. Ha dichiarato che il movimento dei lavoratori Sem Terra è un'organizzazione terrorista e come tale verrà trattata. Ha dichiarato di rimpiangere la dittatura e di rimproverare ai militari golpisti di aver praticato la tortura senza uccidere gli oppositori politici.\r\n\r\nHaddad ha vinto nel nord-est del Brasile, dove tradizionalmente il partito dei Lavoratori raccoglie molti consensi, mentre Bolsonaro ha vinto praticamente in tutte le altre zone in molti casi con un vantaggio di svariati punti percentuali.\r\n\r\nEx militare di estrema destra, Bolsonaro fa parte del Partito Social-liberale, tradizionalmente di orientamento nazionalista e conservatore. Al primo turno delle elezioni aveva ottenuto il 46 per cento, contro il 29,3 per cento di Haddad, la cui pur importante rimonta non è bastata a ribaltare il risultato del primo turno.\r\n\r\nBolsonaro ha incassato l’appoggio dei cristiani evangelici (circa un quarto dell’elettorato), che con lui condividono le proposte per eliminare l’educazione sessuale dalle scuole, negare i diritti civili alle persone omosessuali e di depenalizzare, anche parzialmente, l’aborto. Nei confronti delle donne, degli omosessuali del movimento dei Sem Terra, Bolsonaro ha fatto più volte dichiarazioni violente e sprezzanti. Una volta disse a una collega deputata che non meritava nemmeno di essere stuprata da lui. Bolsonaro sostiene che le donne guadagnino meno degli uomini perché sono più costose da assumere e devono essere pagate anche quando sono in congedo di maternità.\r\nNel mirino di Bolsonaro c'è anche l'Amazzonia. Il nuovo presidente intende creare un asse di penetrazione stradale nella foresta vergine, cancellare la legislazione vigente e smantellare il Ministero dell'Ambiente, consegnando il polmone verde del pianeta al mercato libero dei taglialegna.\r\n\r\nBolsonaro è stato sostenuto anche dai molti ex elettori del Partito dei Lavoratori, accusato di non aver eliminato la corruzione e travolto da numerose inchieste giudiziarie. Bolsonaro ha centrato la campagna elettorale sulla lotta alla criminalità, divenendo il collettore della paura dilagante . Ha promesso di aumentare gli investimenti nella polizia, di ridurre l’età dell’imputabilità penale facendola passare da 18 a 16 anni e di nominare diversi militari in posizioni di governo. Ha inoltre promesso di riformare l’Estatuto do desarmamento, una legge federale approvata nel 2003 che rende più selettivo e regolamentato l’acquisto e il trasporto di armi.\r\n\r\nContro la corruzione, Bolsonaro punta alla privatizzazione di alcune grandi aziende statali, per ridurre sensibilmente il rischio di tangenti e malversazioni. Bolsonaro ha inoltre promesso di riformare il sistema dell’istruzione, che in Brasile presenta un forte divario tra chi può permettersi buone scuole private e chi invece non può far altro che frequentare le scuole pubbliche, mal finanziate e organizzate. Nei suoi comizi ha sostenuto che i bambini devono essere istruiti “senza indottrinamenti o sessualizzazioni precoci”, facendo riferimento ad Haddad che alcuni anni fa, quando era ministro dell’Istruzione, avviò un progetto contro l’omofobia.\r\n\r\nBolsonaro ha infine promesso una riforma fiscale, e la modifica del sistema pensionistico oltre ad un reddito minimo per le famiglie. Non è però chiaro con quali risorse possa finanziare i suoi piani molto ambiziosi e che hanno convinto molti elettori indecisi a votare per lui.\r\n\r\nDella situazione politica e sociale in Brasile abbiamo parlato con Simone, un compagno che ha vissuto nel paese e lo conosce bene.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/2018-10-23-bolsonaro-simone.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","30 Ottobre 2018","2018-11-01 00:55:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foto_midia_ninja_1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foto_midia_ninja_1-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foto_midia_ninja_1-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foto_midia_ninja_1-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/10/foto_midia_ninja_1-1024x512.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile. 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Entrambi interpretano gli umori di una destra diffusa rancorosa, complottista, spaurita da un processo di globalizzazione dell’economia che non si limita a tritare le vite dei più poveri ma ha ormai investito ad ogni latitudine la classe media autoctona.\r\nMa la distanza tra il Brasile e gli Stati Uniti è molto più che geografica.\r\nL’assalto al parlamento a Brasilia è fallito e non avrebbe potuto essere altrimenti, visto il mancato sostegno delle forze armate cui Bolsonaro si è frequentemente richiamato, e che sono state ampiamente sostenute dall’ex presidente. Infine lo stesso Bolsonaro è scappato negli States.\r\nA Brasilia si è verificato uno scontro tra poteri ampiamente prevedibile da quando i bolsonaristi hanno contestato la correttezza dei risultati elettorali, facendo manifestazioni e blocchi stradali.\r\nBrasilia, la capitale, una gigantesca cattedrale nel deserto, una città costruita solo per diventare capitale, è isolata dal resto del paese. Le manifestazioni di opposizione nella centrale piazza dei Tre Poteri vengono spesso spazzate via dall’antisommossa, che impedisce l’avvicinamento al parlamento e agli altri palazzi istituzionali. Un accampamento fatto da manifestanti provenienti da tutto il paese da oltre due mesi è stato tollerato e si è lentamente assottigliato. In occasione dell’assalto al parlamento è stato rimpolpato da soli 5000 manifestanti, che la polizia dello stato di Brasilia ha lasciato agire indisturbati. Lo sgombero del parlamento è stato deciso da Lula che ha fatto intervenire la polizia federale. Evidente il contrasto tra i due poteri e le loro forze di polizia.\r\nSecondo i compagni brasiliani che abbiamo contattato la tattica dei Bolsonaristi era far leva su una legge che prevede l’intervento dell’esercito per ripristinare l’ordine quando la situazione diviene ingovernabile. Una tattica che non ha funzionato. Probabile che oggi Lula, che si è ridisegnato un ruolo di mediazione più di centro, rappresenti per la media borghesia un elemento di equilibrio.\r\nI blocchi stradali che hanno segnato la pratica delle opposizioni dal giorno successivo alla vittoria elettorale di Lula dimostrano come questa pratica, utilizzata ormai ai quattro angoli del pianeta sia l’unica capace di impensierire i governi, perché colpisce l’unico anello debole dell’attuale assetto capitalista: la circolazione delle merci.\r\nMa, ancora una volta il Brasile non è la Francia, e lì i più poveri campano di attività informali, che si annidano a lato dei processi di produzione e circolazione delle merci. Quindi questa pratica che tra i gilet jaunes francesi aveva attraversato gli schieramenti, in questo caso è adottata dalla destra.\r\nLe interviste ai manifestanti diffuse dai canali TV e dai social mostrano una componente di media età e bianca. In questo le analogie con Capitol Hill sono certamente maggiori.\r\nL’altro dato che emerge e ci interroga è la questione che il complottismo è ormai passato da sordo rumore di fondo della politica da bar sport per assurgere ad un ruolo politico e culturale dotato di strategie precise, facilmente riconoscibili. Se vent’anni fa l’opposizione alla globalizzazione, che vide il Brasile tra i protagonisti della sua versione più moderata, si poggiava sulla convinzione che la lotta fosse tra sei miliardi di abitanti del pianeta e pochi potenti, oggi le convulsioni della classe media espropriata di parte de propri privilegi si assestano sulla convinzione che la maggioranza non governa solo a causa di un oscuro complotto di potenti. In questo modo il capitalismo più feroce resta sullo sfondo ed i cattivi sono i poveri. Un’inquietante giravolta che, se attinge anche al patrimonio delle destre storiche, assume oggi caratteristiche in parte nuove e difficili da contrastare.\r\nSecondo i compagni brasiliani la situazione, dopo quattro anni di crescente violenza poliziesca nei confronti delle persone razzializzate, povere, sem terra, lgbtq+, indigene la situazione è esplosiva.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Simone Ruini, che conosce bene la realtà brasiliana.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-10-ruini-brasile.mp3\"][/audio]","10 Gennaio 2023","2023-01-11 00:25:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"164\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-300x164.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-300x164.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/bolsonaro-trump.jpg 380w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile. 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In questo le analogie con Capitol Hill sono certamente maggiori.\r\nL’altro dato che emerge e ci interroga è la questione che il complottismo è ormai passato da sordo rumore di fondo della politica da bar sport per assurgere ad un ruolo politico e culturale dotato di strategie precise, facilmente riconoscibili. Se vent’anni fa l’opposizione alla globalizzazione, che vide il Brasile tra i protagonisti della sua versione più moderata, si poggiava sulla convinzione che la lotta fosse tra sei miliardi di abitanti del pianeta e pochi potenti, oggi le convulsioni della classe media espropriata di parte de propri privilegi si assestano sulla convinzione che la maggioranza non governa solo a causa di un oscuro complotto di potenti. In questo modo il capitalismo più feroce resta sullo sfondo ed i cattivi sono i poveri. Un’inquietante giravolta che, se attinge anche al patrimonio delle destre storiche, assume oggi caratteristiche in parte nuove e difficili da contrastare.\r\nSecondo i compagni brasiliani la situazione, dopo quattro anni di crescente violenza poliziesca nei confronti delle persone razzializzate, povere, \u003Cmark>sem\u003C/mark> \u003Cmark>terra\u003C/mark>, lgbtq+, indigene la situazione è esplosiva.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Simone Ruini, che conosce bene la realtà brasiliana.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-10-ruini-brasile.mp3\"][/audio]",[202],{"field":111,"matched_tokens":203,"snippet":199,"value":200},[100,101],1157451471441100800,{"best_field_score":206,"best_field_weight":207,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":208,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868288",14,"1157451471441100913",{"document":210,"highlight":224,"highlights":229,"text_match":204,"text_match_info":232},{"cat_link":211,"category":212,"comment_count":48,"id":213,"is_sticky":48,"permalink":214,"post_author":51,"post_content":215,"post_date":216,"post_excerpt":54,"post_id":213,"post_modified":217,"post_thumbnail":218,"post_thumbnail_html":219,"post_title":220,"post_type":59,"sort_by_date":221,"tag_links":222,"tags":223},[45],[47],"45612","http://radioblackout.org/2018/01/lula-condannato-la-destra-contro-il-frente-popular-do-brasil/","Mercoledi 24 gennaio il candidato presidente del nuovo fronte popolare brasiliano, l'ex presidente operaio Lula da Silva, è stato condannato a 12 anni in appello per corruzione, a riprova del legame esistente in Brasile tra la casta dei giudici e le oligarchie dominanti.\r\n\r\nIl giorno dopo un dirigente del Movimento Sem Terra, Marcio Matos (a destra in primo piano nella foto) è stato assassinato in casa sua.\r\n\r\nSi profila una strategia della repressione e della tensione da parte del governo golpista del presidente Temer in vista delle elezioni politiche del prossimo ottobre, a cui la popolazione dovrà rispondere con un'ampia mobilitazione.\r\n\r\nAscolta la diretta con Manfredo:\r\n\r\nUnknown","29 Gennaio 2018","2018-01-30 19:50:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/valmir-marcio-matos--200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"160\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/valmir-marcio-matos--300x160.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/valmir-marcio-matos--300x160.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/valmir-marcio-matos-.jpg 650w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lula condannato, la destra contro il Frente Popular do Brasil",1517229717,[],[],{"post_content":225},{"matched_tokens":226,"snippet":227,"value":228},[79,80],"dopo un dirigente del Movimento \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark>, Marcio Matos (a destra in","Mercoledi 24 gennaio il candidato presidente del nuovo fronte popolare brasiliano, l'ex presidente operaio Lula da Silva, è stato condannato a 12 anni in appello per corruzione, a riprova del legame esistente in Brasile tra la casta dei giudici e le oligarchie dominanti.\r\n\r\nIl giorno dopo un dirigente del Movimento \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark>, Marcio Matos (a destra in primo piano nella foto) è stato assassinato in casa sua.\r\n\r\nSi profila una strategia della repressione e della tensione da parte del governo golpista del presidente Temer in vista delle elezioni politiche del prossimo ottobre, a cui la popolazione dovrà rispondere con un'ampia mobilitazione.\r\n\r\nAscolta la diretta con Manfredo:\r\n\r\nUnknown",[230],{"field":111,"matched_tokens":231,"snippet":227,"value":228},[79,80],{"best_field_score":206,"best_field_weight":207,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":208,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":234,"highlight":258,"highlights":263,"text_match":204,"text_match_info":266},{"cat_link":235,"category":236,"comment_count":48,"id":237,"is_sticky":48,"permalink":238,"post_author":51,"post_content":239,"post_date":240,"post_excerpt":54,"post_id":237,"post_modified":241,"post_thumbnail":242,"post_thumbnail_html":243,"post_title":244,"post_type":59,"sort_by_date":245,"tag_links":246,"tags":255},[45],[47],"31489","http://radioblackout.org/2015/09/sur-svolta-autoritaria-dei-leader-izquierdisti-in-america-latina/","L'America latina si è affrancata da protezioni pericolose degli yanqui e dalle intrusioni dei servizi segreti statunitensi degli anni delle operazoini Condor e dele dittature militari con la contemporanea conquista del potere in molte nazioni da parte delle forze progressite, sulla scorta di promesse di emancipazione e riforme strutturali, di redistribuzione di terre e ricchezze, di sfruttamento alternativo delle risorse, di stato sociale e rispetto delle popolazioni indigene. Ora sembrano un po' tutte in sofferenza perché molte promesse non sono state mantenute e i cittadini ne chiedono conto, le risorse non consentono più proventi sufficienti per mantenere uno stato sociale decente e le pressioni del capitale straniero (oltre alla corruzione interna, come dimostrato dagli scandali brasiliani) mutano i rapporti con i cittadini che cominciano a protestare. Emblematico è il caso dell'Ecuador, dove il presidente Correa tenta di cambiare la Costituzione per potersi ricandidare a un terzo mandato, perpetuando il proprio potere e da alcuni anni ha inasprito la repressione dei moti di piazza contro il suo governo. Ultimamente la polizia ha trasceso caricando pesantemente il 13 agosto scorso un'imponente manifestazoine, facendo molti feriti e arrestando centinaia di persone. Ora cominciano a raccogliersi le testimonianze.\r\nNon tanto diverso è il caso del Guatemala, dove non c'è un leader bolivariano o di centrosinistra al potere, ma i metodi sono simili a quelli che connotano le sparizioni e gli assassini di attivisti che sostengono le ribellioni delle popolazioni indigene vessate, sfruttate, cacciate dalle loro terre, anche in Brasile, patria dell'ex presidente leader dei Sem Terra Lula: proprio nella federazoine carioca si registra il maggior numero di omicidi di militanti (29 l'anno scorso quelli documentati da Global Witness) della giustizia ambientale. Infatti proprio nell'ambito della difesa ecologica si registrano i soprusi maggiori: \"si comincia a criminalizzare le proteste, limitare le libertà, modificare (o ignorare) le normative sulla protezione ambientale ignorando i diritti di chi dovrà sfollare per fare posto a una diga, o miniera, o piantagione industriale – o di chi si trova acqua e terra contaminate\", così scrive Marina Forti nel suo articolo che prende spunto dala morte dell'attivista ambientale guatemalteco Rigoberto Lima Choc, maestro di scuola, che aveva denunciato l'inquinamento del fiume La Pasiòn da parte di Repsa (produttore di olio di palma), affamando un intero villaggio di pescatori .\r\n\r\nTutti questi episodi non fanno che corroborare il tentativo papale di riconquistare il subcontinente latino (uno dei motivi del viaggio statunitense di questi giorni: trovare un alleato interessato a ricontrollare il cortile di casa), dove è alle prese con l'emorragia di fedeli attirati da santeria e soprattutto evangelici e sette di vario tipo: di qui abbiamo preso le mosse con Marina Forti, giornalista e blogger (www.terraterraonline.org/), per analizzare i modi e i motivi della svolta autoritaria dei governi izquierdisti al potere da una dozzina di anni in America latina:\r\n\r\nUnknown","24 Settembre 2015","2015-09-30 16:05:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/2015_09_24-yasuni_ecuador-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/2015_09_24-yasuni_ecuador-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/2015_09_24-yasuni_ecuador-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/2015_09_24-yasuni_ecuador.jpg 730w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sur: svolta autoritaria dei leader izquierdisti in America latina?",1443102814,[247,248,249,250,251,252,253,254],"http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/guatemala/","http://radioblackout.org/tag/ley-de-aguas/","http://radioblackout.org/tag/ley-de-tierras/","http://radioblackout.org/tag/magna-carta/","http://radioblackout.org/tag/rafael-correa/","http://radioblackout.org/tag/sudamerica/","http://radioblackout.org/tag/yasuni/",[256,257,31,35,29,33,27,23],"Ecuador","guatemala",{"post_content":259},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[79,80],"patria dell'ex presidente leader dei \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark> Lula: proprio nella federazoine carioca","L'America latina si è affrancata da protezioni pericolose degli yanqui e dalle intrusioni dei servizi segreti statunitensi degli anni delle operazoini Condor e dele dittature militari con la contemporanea conquista del potere in molte nazioni da parte delle forze progressite, sulla scorta di promesse di emancipazione e riforme strutturali, di redistribuzione di terre e ricchezze, di sfruttamento alternativo delle risorse, di stato sociale e rispetto delle popolazioni indigene. 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Lo scorso 6 agosto il giornalista radiofonico Gleydison Carvalho è stato ucciso da un gruppo di uomini armati che hanno fatto irruzione nella sede di Radio Libertade mentre trasmetteva, nella cittadina di Camocìm, stato del Cearà. Da tempo Gleydison denunciava la corruzione di politici e amministratori locali.\r\n\r\nContando anche i non professionisti, il Brasile è il primo paese per numero di giornalisti uccisi perchè scomodi al potere, superiore anche al Messico.\r\n\r\nL'episodio di Camocìm si inserisce in una fase di grande tensione sociale in Brasile. Da mesi scuole e università sono occupate e si susseguono le manifestazioni contro i tagli che il governo ha fatto ai settori del welfare. Il PT della presidente Dilma Rousseff è indebolito dagli arresti per corruzione e dagli scandali, e nelle scelte politiche diviene ostaggio della destra di Aecio Neves che non nasconde di volere una ulteriore svolta autoritaria. I grossi movimenti popolari pagano il fatto di non essere rappresentati nelle istituzioni.\r\n\r\nIn questo quadro anche il Movimento dei lavoratori Sem Terra (MST) ha ripreso l'iniziativa con una serie di occupazioni di fazende in varie parti del paese. Il ritorno alla terra e alla sovranità alimentare per milioni di brasiliani rappresenta una prospettiva di salvezza dall'inflazione e dalla pauperizzazione delle metropoli.\r\n\r\nAscolta l'intervista di ieri con Manfredo, dottorando in un'università brasiliana:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","27 Agosto 2015","2015-09-02 20:49:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile, un altro giornalista ucciso. 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La critica decoloniale mette in luce come dinamiche colonialiste si siano riprodotte all’interno dei nuovi stati.\r\nIn alcuni paesi come il Brasile la coscienza creola bianca ha rotto con gli stati colonialisti ma ha mantenuto la marginalizzazione razzista con indigeni e afrodiscendenti, proseguendo l’espropriazione dei territori indigeni.\r\nGli studi post coloniali di cui Edward Said è l’esponente più noto sottolineano la dimensione dell’esotico come pericolo per l’identità di chi si riconosce nelle culture europee colonialiste. L’approccio decoloniale critica gli studi postcolonanialisti per quello che considera un eccesso di discorsività sulla cultura.\r\nLa decolonialità si occupa di relazioni di potere ancora esistenti, mettendo in campo un forte legame tra teoria e prassi. In campo non c’è solo l’accademia ma un percorso che si innesta nelle pratiche dei movimenti indigeni ed afrodiscendenti. É una decolonizzazione epistemica, che prende spunto dai saperi indigeni. La decolonialità rappresenta una rottura con il pensiero critico occidentale che si fonda sullo sguardo di maschi, bianchi, europei ed eurocentrici, cercando riferimenti sulle pratiche indigene, per inaugurare un rapporto rispettoso tra umani.\r\nPer venire al Brasile. Nel più recente censimento il 56% dei brasiliani si dichiarano afrodiscendenti. Nelle favelas il numero degli afrodiscendenti arriva alla quasi totalità degli abitanti.\r\nSempre in Brasile dichiarano indigene 900.000 persone con 300 lingue ed etnie differenti. C’è una legge che in teoria riconosce il diritto alle terre, ma che viene costantemente aggirata, perché il diritto viene limitato alle terre occupate al momento della promulgazione della costituzione brasiliana.\r\nOggi ci sono lotte che vanno dalle cause giudiziarie alle occupazioni di terre.\r\nI Quilombo sono stati stati fondati da persone che fuggivano alla schiavitù (marronage). Un fenomeno ampio, che dimostra che gli schiavi non erano docili ma si ribellavano, fuggivano e costruivano luoghi autonomi ed autogestiti. L’approccio decoloniale consente di evitare la commiserazione tipica dell’antirazzismo europeo verso gli schiavi per mostrare soggettività che spezzano le catene e costruiscono vere comunità in lotta.\r\nI quilombo resistono anche dopo la fine della schiavitù. Ci fu un momento insorgente. I sem terra attuano la riappropriazione delle terre.\r\nTra gli indigeni vi sono villaggi autogestiti con esperienze di pedagogia libertaria, come nel villaggio Guarani M'bya che sorge nei pressi di Sao Paulo.\r\nUn breve video su quest’esperienza verrà proiettato giovedì 13 aprile nel corso dell’incontro con Johnny del gruppo anarcopunk Aurora Negra di Sao Paulo e con Linguica di Espirito Santo sulle lotte afroindigene.\r\nCe ne ha parlato con Federico Ferretti docente di geografia all’Università di Bologna\r\n\r\nInternazionale di Federazioni Anarchiche\r\nDal 7 al 10 aprile si terrà a Massenzatico il congresso dell’IFA.\r\nUna buona occasione per fare il punto sulle lotte e la solidarietà internazionale\r\nNe abbiamo parlato con Simone Ruini uno dei compagni della FAI che seguono da vicino le relazioni internazionali\r\n\r\nLa Federazione Anarchica Italiana: nelle lotte, per la rivoluzione sociale\r\nUn comunicato dei compagni e compagne della FAI riuniti a convegno a Livorno l’11 marzo\r\n\r\nDiritto penale del nemico\r\nLa personalità dell’imputato, ormai da alcuni anni è divenuta elemento di valutazione cardine in processi contro compagn accusat di aver partecipato alle lotte sociali. In base a generici criteri di pericolosità sociale, che prescindono dalle condotte specifiche. Il diritto penale liberale ha il suo cardine in due concetti chiave.\r\nIl primo è che l’azione giudiziaria è rivolta verso la condotta del reo e non contro la persona dello stesso\r\nIl secondo è che gli imputati sono soggetti giuridici ovvero titolari di alcuni diritti inalienabili, sono persone inserite all’interno di un contratto sociale. Questi due principi vengono pesantemente messi in crisi dalla teoria del diritto penale del nemico, elaborata negli anni ottanta dal giurista tedesco Jakobs.\r\nSegno inequivocabile che la democrazia consente il dissenso finché questo non si trasforma in critica radicale della gerarchia e del capitalismo.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\n13 e 14 aprile. Due incontri con anarchici brasiliani\r\n\r\nGiovedì 13 aprile\r\nLotte afroindigene nelle favelas e nei quilombo\r\nIncontro con Johnny del Collettivo anarco-punk Aurora Negra di Sao Paulo e Linguiça di Espirito Santo, attivi nelle lotte nelle favelas, nelle periferie, nelle occupazioni per la casa e per la terra.\r\nOre 21 corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 14 aprile\r\nEsperienze di educazione libertaria in Brasile\r\nInterverrà Rodrigo Rosa da Silva della Biblioteca Terra Livre e docente all’Università di Sao Paulo,\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nMartedì 25 aprile\r\nPresidio antifascista alla lapide di Ilio Baroni.\r\nRicordo, interventi, canzoniere anarchico e antifascista con Alba\r\nOre 15 in corso Giulio Cesare angolo corso Novara \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","6 Aprile 2023","2023-04-06 12:28:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/locandina-ifa-23_web-200x110.jpg","Anarres del 31 marzo. 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La decolonizzazione è indipendenza delle istituzioni politiche dei paesi sottoposti alla colonizzazione europea. La critica internazionalista ha contestato ai nuovi stati decolonizzati di riprodurre i modelli degli stati europei. La critica decoloniale mette in luce come dinamiche colonialiste si siano riprodotte all’interno dei nuovi stati.\r\nIn alcuni paesi come il Brasile la coscienza creola bianca ha rotto con gli stati colonialisti ma ha mantenuto la marginalizzazione razzista con indigeni e afrodiscendenti, proseguendo l’espropriazione dei territori indigeni.\r\nGli studi post coloniali di cui Edward Said è l’esponente più noto sottolineano la dimensione dell’esotico come pericolo per l’identità di chi si riconosce nelle culture europee colonialiste. L’approccio decoloniale critica gli studi postcolonanialisti per quello che considera un eccesso di discorsività sulla cultura.\r\nLa decolonialità si occupa di relazioni di potere ancora esistenti, mettendo in campo un forte legame tra teoria e prassi. In campo non c’è solo l’accademia ma un percorso che si innesta nelle pratiche dei movimenti indigeni ed afrodiscendenti. É una decolonizzazione epistemica, che prende spunto dai saperi indigeni. La decolonialità rappresenta una rottura con il pensiero critico occidentale che si fonda sullo sguardo di maschi, bianchi, europei ed eurocentrici, cercando riferimenti sulle pratiche indigene, per inaugurare un rapporto rispettoso tra umani.\r\nPer venire al Brasile. Nel più recente censimento il 56% dei brasiliani si dichiarano afrodiscendenti. Nelle favelas il numero degli afrodiscendenti arriva alla quasi totalità degli abitanti.\r\nSempre in Brasile dichiarano indigene 900.000 persone con 300 lingue ed etnie differenti. 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Con lei ci siamo fatti aiutare a capire meglio questa norma e le conseguenze che porta ai futuri aspiranti ricercatori, un futuro sempre più escludente e che di fatto (se ce ne fosse stato ulteriore bisogno) finisce per instradare sempre più verso l'ambito privato piuttosto che il pubblico chi vorrebbe fare ricerca. Abbiamo inoltre rilanciato l'assemblea nazionale per dibattere ed organizzarsi proprio su questi temi il 4 Novembre dalle ore 14 presso la facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma. Per info e contatti cercate ReStrike - Coordinamento nazionale precariə della ricerca sui social networks.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Inrtervista-e-presentazione-del-collettivo-Re-Search-con-Camilla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto ripercorrendo a tappe sonore la manifestazione a Bologna del 22/10/22:\r\nCONVERGERE PER INSORGERE.\r\nCollettivo di Fabbrica GKN, Fridays For Future Italia, Assemblea No Passante Bologna, Rete Sovranità Alimentare Emilia-Romagna invitano a convergere nel corteo nazionale in piazza XX Settembre.\r\n\r\nLa piazza è gremita e siamo andati a conoscere le ragioni della piazza Bolognese con l'intervento di una compagna di Extinction Rebellion\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10-Presentazione-corteo-e-primo-contributo-exctinction-rebellion.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nCi siamo poi collegati con Marco, dell'Assemblea No Passante Bologna, che ci ha spiegato politicamente le maglie che intrecciano il percorso della GKN, ormai alle terza fase, e le situazioni territoriali/ambientali che affliggono i territori le cui popolazioni subiscono le decisioni politiche di devastazioni ambientali, nell'interesse del capitalismo/progresso/trasporto sugomma/etc: bisogna alzare la testa e organizzare dal basso l'unità delle lotte per mettere in discussione il sistema che decide e fermarlo/cambiarlo!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10-Intervista-a-Marco-NoPassante.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl nostro viaggio termina con tre contributi: il lavoro che i compagn* Egizian* che stanno facendo nei confronti dei centinaia Giulio Regeni che quotidianamente vengono arrestati, torturati, etc e rimando nell'anonimato più assordante; il portavoce del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra Brasiliani ed infine il personale sanitario e le ragioni della loro partecipazione al corteo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Egitto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Sin-Terra.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Sanità.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDal dentro del corteo non era visibile ne la testa ne la coda e Bologna è rimasta bloccata tutto il giorno (compresa la tangenziale e l'autostrada).","2 Novembre 2022","2022-11-02 22:18:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/WhatsApp-Image-2022-11-02-at-18.30.08-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 25/10/2022",1667427517,[],[],{"post_content":358},{"matched_tokens":359,"snippet":360,"value":361},[79,80],"del Movimento dos Trabalhadores Rurais \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark> Brasiliani ed infine il personale"," \r\n\r\nIl primo argomento di questa puntata lo abbiamo fatto con Camilla del neonato coordinamento nazionale precariə della ricerca, la quale ci ha spiegato che la nascita di questo è proprio legato all'appliccazione di una nuova normativa sul reclutamento del personale in ambito universitario. 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Questo fenomeno in Brasile è rappresentato da una grave crisi economica e da una serie di attacchi politici che scuotono Dilma Rousseff e il Partido dos Trabajadores (PT), che dopo 13 anni vede seriamente a rischio il proprio governo. Nel paese si susseguono i cortei contro il carovita e i tagli ai servizi sociali (nella foto scontri a San Paolo lo scorso 9 gennaio).\r\n\r\nSu questi e altri temi Radio Borroka ha avuto un'approfondita conversazione in studio con Manfredo, compagno che sta realizzando una ricerca in un quilombo (comunità di afrodiscendenti) della regione di Bahia, ma in questo periodo è a Torino e come già altre volte è venuto a trovarci.\r\n\r\nL'intervista è incentrata sull'analisi dei limiti del centrosinistra sudamericano, che a parte il caso dell'Uruguay di Mujica non ha osato trasformare per davvero dal basso la società, limitandosi a replicare il modello di sviluppo occidentale, con qualche correzione sì ma non sostanziale. In Brasile la gran parte della ricchezza e della terra rimangono in mano a poche famiglie di fazenderos e alle grandi imprese multinanzionali.\r\n\r\nQuello che è maturato positivamente durante l'epoca del governo PT, rispetto al precedente decennio post-dittatura, è una maggiore fiducia nei propri mezzi e protagonismo da parte delle classi subalterne. Come le cronache quotidiane raccontano, dalle comunità quilombola alle campagne dei Sem terra ai movimenti salariali nelle città la gente non è più sottomessa ed è disposta a rischiare pur di non vivere più come schiavi. 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Nell'ultimo anno si sono moltiplicate le proteste dei lavoratori del trasporto pubblico, dei senza tetto e dei senza terra. Anche nella giornata inaugurale della coppa, nonostante la presidente Dilma Roussef abbia promesso soldi ai lavoratori della metropolitana e case ai senza tetto, ci sono state proteste represse con durezza dalla polizia.\r\nAnarres ha fatto una lunga chicchierata con Carlo Romani, docente di storia contemporanea all'Università di Rio3, aderente alla Liga anarchica di Rio de Janeiro.\r\nUn'occasione per approfondire la conoscenza di un paese grande come un continente, dove la cesura di classe è tra le più profonde del pianeta. Tra il Brasile della crescita impetuosa, i contadini senza terra del nordest, i baraccati delle favelas di Rio, gli africani dei quilombo, i giovani dei movimenti libertari che usano la rete e si scontrano nelle piazze, c'é un'enorme distanza fisica, culturale, simbolica.\r\nL'intreccio tra potere statale e organizzazioni criminali è strettissimo e indistricabile, così come la commistione tra il socialdemocratico PT, al potere da quasi tre lustri, e le formazioni della destra profonda del Brasile rurale e latifondista, indispensabili alla formazione dei governi di alcune province.\r\nLa lotta ai narcotrafficanti cela un processo di gentrification delle favelas più centrali ed appetibili per il ceto medio, del tutto simile a quello di Istanbul, Torino, Amburgo. I narcotrafficanti obbligati dalla \"polizia pacificatrice\" a lasciare le favelas più centrali, si limitano a spostare in aree più periferiche le loro attività.\r\nIl narcotraffico è solo la parte più visibile delle aree grigie in cui potere legale e organizzazioni criminali si mescolano, stringendo alleanze sulla base di interessi comuni. Ben più rilevante è il ruolo delle organizzazioni paramilitari, composte in buona parte da ex poliziotti, che controllano il territorio e si garantiscono l'impunità, facendo da collettori di voti per i partiti.\r\nI movimenti di opposizione sociale inizialmente legati al PT, come Sem Terra e Sem Teto, si sono in parte smarcati dal partito di Lula e Roussef, che in tanti anni di governo non ha attuato la riforma agraria, né offerto un'alternativa alle baraccopoli.\r\nDi fatto, tuttavia, i movimenti di opposizione sociale si sono sviluppati fuori dalla tutela istituzionale, che pure Lula aveva tentato di imporre ai tempi dei Forum sociali di Porto Alegre, connettendosi con i movimenti antiglobalizzatori in varie zone del pianeta.\r\nIl movimento anarchico sino a poco tempo fa era egemonizzato da organizzazioni post piattaformiste, la cui vena sottilmente autoritaria si combinava con una sudditanza culturale marxista. Negli ultimi anni si è affermato un percorso organizzativo di sintesi che si è concretizzato in un incontro svoltosi di recente a Belo Horizonte.\r\n\r\nAscolta la diretta con Carlo Romani:\r\n\r\n2014 06 12 carlo romani brasile def con musica 01","13 Giugno 2014","2018-10-17 22:59:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/06/bope2-200x110.jpg","Brasile. Coppa del mondo, favelas, paramilitari e gentrification",1402685339,[400,132,401,402,403],"http://radioblackout.org/tag/anarchici-contro-il-fascismo/","http://radioblackout.org/tag/coppa-del-mondo-di-calcio/","http://radioblackout.org/tag/gentrification/","http://radioblackout.org/tag/paramilitari/",[315,18,313,311,309],{"post_content":406},{"matched_tokens":407,"snippet":408,"value":409},[79,80,79],"inizialmente legati al PT, come \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark> e \u003Cmark>Sem\u003C/mark> Teto, si sono","Il Brasile è sotto i riflettori dei media perché in questi giorni è teatro del campionato mondiale di calcio. Nell'ultimo anno si sono moltiplicate le proteste dei lavoratori del trasporto pubblico, dei senza tetto e dei senza \u003Cmark>terra\u003C/mark>. Anche nella giornata inaugurale della coppa, nonostante la presidente Dilma Roussef abbia promesso soldi ai lavoratori della metropolitana e case ai senza tetto, ci sono state proteste represse con durezza dalla polizia.\r\nAnarres ha fatto una lunga chicchierata con Carlo Romani, docente di storia contemporanea all'Università di Rio3, aderente alla Liga anarchica di Rio de Janeiro.\r\nUn'occasione per approfondire la conoscenza di un paese grande come un continente, dove la cesura di classe è tra le più profonde del pianeta. Tra il Brasile della crescita impetuosa, i contadini senza \u003Cmark>terra\u003C/mark> del nordest, i baraccati delle favelas di Rio, gli africani dei quilombo, i giovani dei movimenti libertari che usano la rete e si scontrano nelle piazze, c'é un'enorme distanza fisica, culturale, simbolica.\r\nL'intreccio tra potere statale e organizzazioni criminali è strettissimo e indistricabile, così come la commistione tra il socialdemocratico PT, al potere da quasi tre lustri, e le formazioni della destra profonda del Brasile rurale e latifondista, indispensabili alla formazione dei governi di alcune province.\r\nLa lotta ai narcotrafficanti cela un processo di gentrification delle favelas più centrali ed appetibili per il ceto medio, del tutto simile a quello di Istanbul, Torino, Amburgo. I narcotrafficanti obbligati dalla \"polizia pacificatrice\" a lasciare le favelas più centrali, si limitano a spostare in aree più periferiche le loro attività.\r\nIl narcotraffico è solo la parte più visibile delle aree grigie in cui potere legale e organizzazioni criminali si mescolano, stringendo alleanze sulla base di interessi comuni. Ben più rilevante è il ruolo delle organizzazioni paramilitari, composte in buona parte da ex poliziotti, che controllano il territorio e si garantiscono l'impunità, facendo da collettori di voti per i partiti.\r\nI movimenti di opposizione sociale inizialmente legati al PT, come \u003Cmark>Sem\u003C/mark> \u003Cmark>Terra\u003C/mark> e \u003Cmark>Sem\u003C/mark> Teto, si sono in parte smarcati dal partito di Lula e Roussef, che in tanti anni di governo non ha attuato la riforma agraria, né offerto un'alternativa alle baraccopoli.\r\nDi fatto, tuttavia, i movimenti di opposizione sociale si sono sviluppati fuori dalla tutela istituzionale, che pure Lula aveva tentato di imporre ai tempi dei Forum sociali di Porto Alegre, connettendosi con i movimenti antiglobalizzatori in varie zone del pianeta.\r\nIl movimento anarchico sino a poco tempo fa era egemonizzato da organizzazioni post piattaformiste, la cui vena sottilmente autoritaria si combinava con una sudditanza culturale marxista. Negli ultimi anni si è affermato un percorso organizzativo di sintesi che si è concretizzato in un incontro svoltosi di recente a Belo Horizonte.\r\n\r\nAscolta la diretta con Carlo Romani:\r\n\r\n2014 06 12 carlo romani brasile def con musica 01",[411],{"field":111,"matched_tokens":412,"snippet":408,"value":409},[79,80,79],{"best_field_score":206,"best_field_weight":207,"fields_matched":22,"num_tokens_dropped":48,"score":208,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":330,"first_q":20,"per_page":40,"q":20},["Reactive",417],{},["Set"],["ShallowReactive",420],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fg4m8R8NkP40C1nt8_BEPXeXsuNl7cOSxCazeRNPJ_qo":-1},true,"/search?query=sem+terra"]