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I solidali non possono avvicinarsi.\r\nDalle notizie filtrate pare che abbiano fatto i tamponi \u003Cmark>a\u003C/mark> tutti. Una persona è stata portata via dalla polizia.\r\nIl salone è vuoto, sporco, polveroso: c’è un solo bagno con perdite d'acqua. Nessuna doccia, qualche brandina da campeggio sparsa nel nulla. La gestione post sgombero è in mano polizia e Croce Rossa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Beppe, uno dei solidali che sono accorsi al Valentino.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020-05-12-beppe-sgombero-senzatetto.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":74},[26],"Sgomberato il presidio dei \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark>",[76,78,82],{"matched_tokens":77,"snippet":24},[],{"matched_tokens":79,"snippet":81},[26,80,15],"a","\u003Cmark>senzatetto\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>torino\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":84},[26],"sgombero presidio \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark>",[86,92,95],{"field":36,"indices":87,"matched_tokens":88,"snippets":91},[28,17],[89,90],[26,80,15],[26],[81,84],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69,26],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":74,"value":74},"post_title",[26],1736172819517538300,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":102,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538411",{"document":104,"highlight":120,"highlights":128,"text_match":133,"text_match_info":134},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":48,"id":107,"is_sticky":48,"permalink":108,"post_author":51,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":54,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":59,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":118},[45],[47],"66517","http://radioblackout.org/2021/02/il-comune-di-torino-dichiara-guerra-ai-senzatetto/","Continua la guerra ai poveri, a Torino non è cosa nuova e l’amministrazione a Cinque Stelle prosegue indisturbata l’antica usanza. A una settimana dalle odiose dichiarazioni di Emiliano Bezzon, capo della polizia municipale di Torino, che, ricordiamolo, esortava i cittadini a negare l’elemosina ai senzatetto poiché molto rischioso, a detta sua, paragonando il Centro a un bancomat per senzatetto, il Comune di Torino vuole vietare ai senzatetto di avere accanto a sé animali indiscrezionalmente, una scelta mossa da quelle che chiamano ‘nuove sensibilità’. L’unica discrezionalità è lasciata al buon cuore del vigile urbano. \r\nL’assessore alle politiche sociali ha rincarato la dose: «Molti di loro percepiscono il reddito di cittadinanza»\r\nL’Appendino non solo si schiera con Bezzon, ma ne rivendica l’idea, ‘lo dissi già nel 2018’. \r\n\r\nDopo averlo annunciato fra le righe ieri si è passati ai fatti con lo sgombero dei senzatetto dalle vie del centro lasciando alla discarica le loro masserizie.\r\n\r\nCommentiamo la notizia con Daniela, ricercatrice a Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/daniela-guerra-ai-poveri.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2021","2021-02-05 11:47:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/homeless-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/homeless-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/homeless-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/homeless-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/homeless.png 850w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il comune di Torino dichiara guerra ai senzatetto",1612525673,[62,117],"http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-poveri/",[24,119],"guerra ai poveri",{"post_content":121,"post_title":125},{"matched_tokens":122,"snippet":123,"value":124},[80,26,69,26],"detta sua, paragonando il Centro \u003Cmark>a\u003C/mark> un bancomat per \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark>, il Comune di \u003Cmark>Torino\u003C/mark> vuole vietare ai \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark> di","Continua la guerra ai poveri, \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark> non è cosa nuova e l’amministrazione \u003Cmark>a\u003C/mark> Cinque Stelle prosegue indisturbata l’antica usanza. \u003Cmark>A\u003C/mark> una settimana dalle odiose dichiarazioni di Emiliano Bezzon, capo della polizia municipale di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, che, ricordiamolo, esortava i cittadini \u003Cmark>a\u003C/mark> negare l’elemosina ai \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark> poiché molto rischioso, \u003Cmark>a\u003C/mark> detta sua, paragonando il Centro \u003Cmark>a\u003C/mark> un bancomat per \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark>, il Comune di \u003Cmark>Torino\u003C/mark> vuole vietare ai \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark> di avere accanto \u003Cmark>a\u003C/mark> sé animali indiscrezionalmente, una scelta mossa da quelle che chiamano ‘nuove sensibilità’. 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senzatetto che recentemente si sono autorganizzati hanno avuto un incontro con, tra gli altri, l'assessore Elide Tisi e il responsabile dei servizi sociali di via Bruino, incontro promesso dopo la manifestazione dello scorso 14 febbraio.\r\n\r\nLe richieste, innanzitutto avere una residenza per poter accedere ai servizi sociali e poi un posto per dormire dopo la chiusura dell'emergenza freddo alla Pellerina e a Porta Nuova, sono state disattese.\r\n\r\nIn questi ultimi giorni molti senzatetto non trovando posto nei dormitori sono andati a dormire negli ospedali, ma nel caso del Mauriziano ieri sera sono stati allontanati anche da lì.\r\n\r\nOra di fronte a questa vergogna da parte degli esponenti del Comune alcuni senzatetto intendono stasera passare la notte sotto il municipio per rendere visibile la loro condizione e la loro lotta.\r\n\r\nAscolta la diretta con uno dei senzacasa:\r\n\r\nsenzatetto21.3","21 Marzo 2013","2013-03-25 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Numerosi solidali da giorni si sono uniti a questa protesta, decisa a continuare.\r\nNe abbiamo parlato con Niccolò, un solidale. \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/presidio.mp3\"][/audio]","8 Maggio 2020","2020-05-08 11:44:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/senzat-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/senzat-300x183.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/senzat-300x183.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/senzat-1024x623.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/senzat-768x468.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/senzat.jpg 1140w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Presidio dei senzatetto davanti al Comune di Torino",1588938251,[185,186,187,188,189,190,191,192,193],"http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/casa/","http://radioblackout.org/tag/covid/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/presidio/","http://radioblackout.org/tag/questione-abitativa/","http://radioblackout.org/tag/senzatetto/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[31,20,195,51,18,196,197,26,15],"covid","presidio","questione abitativa",{"post_content":199,"post_title":203,"tags":206},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[80,69],"l'emergenza freddo di piazza d'Armi \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, dove trascorrevano le notti circa","Lunedì 4 maggio è stato smantellato il campo per l'emergenza freddo di piazza d'Armi \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, dove trascorrevano le notti circa 100 persone senza fissa dimora. 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Braccialetto elettronico per operai/macchina. \u003Cmark>Senzatetto\u003C/mark> \u003Cmark>a\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark>: decoro urbano, sgomberi e ipocrisia \u003Cmark>a\u003C/mark> 5 stelle. 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È la prima occupazione di questo tipo a Torino.\r\nQuelli della Giovane Italia si erano distinti per una campagna razzista in Barriera di Milano. In occasione delle elezioni avevano aperto un ufficio di fronte ai giardinetti di via Montanaro, un’area densamente abitata da immigrati. La loro iniziativa principale fu una raccolta firme per dare “la casa agli italiani”. Tra il 25 aprile e il 2 maggio del 2011 trovarono sulla loro strada un po’ di anarchici decisi a contrastare l’ennesimo tentativo di soffiare sul fuoco della guerra tra poveri.\r\nIl loro tentativo di penetrare tra gli strati più poveri di Barriera di Milano fallì miseramente.\r\nDi qui probabilmente la scelta di muoversi tra dormitori e gente dei cartoni, per assemblare la truppa per la loro iniziativa.\r\nSin qui la cronaca. Sul piano dell'analisi politica e sociale resta aperta la questione della costruzione di legami solidali tra italiani ed immigrati, che facciano da argine alle iniziative della destra sociale.\r\nSignificativa e certo non casuale la scelta di far partire l'occupazione a ridosso del 25 aprile.\r\nNell'affrontare la questione ci è parso utile ricostruire la lunga storia della destra sociale e del suo sdoganamento da parte del Partito Comunista.\r\nIl revisionismo storico, che ha condotto ad una sorta di equiparazione tra i partigiani e i torturatori ed assassini della Repubblica di Salò, ha radici molto profonde e lontane.\r\nSignificativo che parte della sinistra istituzionale sia stata tra i protagonisti di quest’operazione.\r\nAlle radici di questa rilettura della dittatura fascista e degli anni della guerra e dell’occupazione tedesca dell’Italia è il mancato riconoscimento collettivo dei crimini del fascismo, troppo spesso opposto al nazismo, tramite una grande operazione di negazione della ferocia del colonialismo italiano in Libia come nel corno d'Africa, del totale misconoscimento degli inenarrabili orrori che hanno segnato l'occupazione italiana della Jugoslavia e della Grecia, della crudezza del regime verso gli oppositori politici.\r\nUna rimozione collettiva retta da un mito tanto tenace quanto falso, quello degli \"italiani brava gente\". Sempre innocenti, anche nello scontro feroce della guerra civile. Tutti uguali, partigiani e repubblichini, divisi negli “ideali”, ma tutti bravi ragazzi.\r\nChi si è schierato con la dittatura e chi ha lottato per liberarsene viene rappresentato allo stesso modo: vittima della guerra e della sua follia. Una lunga notte dove i colori scompaiono: restano solo ombre indistinguibili.\r\nSin dal dopoguerra il quadro delle alleanze internazionali e la real politik di Togliatti impedì una defascistizzazione reale. L’amnistia che liberò i fascisti, compresi quelli che si erano macchiati di torture e crimini, mise una pietra tombale su ogni possibilità di fare i conti con la realtà della dittatura.\r\nIl flirt tra esponenti del Partito Comunista Italiano e i ragazzi si Salò é testimoniato dagli scritti di Giancarlo Pajetta, che nel 1945 sosteneva dalle pagine de L'Unità che era giunto il momento di «riconquistare alla patria quei giovani disorientati e delusi dal regime»; ancora più esplicito, Ugo Pecchioli parlò di «necessaria chiarificazione con i coetanei che avevano scelto la Rsi perché frastornati dalla propaganda»; lo stesso Ingrao affermava su Pattuglia, rivista della Fgci, di non ritenere più utile guardare al passato degli ex fascisti, essendo molto meglio «guardare all' oggi».\r\nSe si pensa che queste posizioni vennero sostenute a pochi mesi dall'insurrezione popolare del 25 aprile, a pochi mesi dalla chiusura dei luoghi di tortura dove i partigiani venivano fatti a pezzi dai repubblichini, si può comprendere come alcuni decenni dopo Luciano Violente, neoeletto presidente della Camera dei deputati, potesse pronunciare un discorso all'insegna della pacificazione nazionale.\r\nQuel che colpisce oggi chi affronta quelle lontane vicende è la genesi di un percorso che affonda le proprie radici già nel pieno del fascismo. Sono del 1936 - è appena iniziata la rivoluzione in Spagna, l'Italia sta conquistando nel sangue e negli orrori, il proprio impero nel Corno d'Africa - gli scritti di Togliatti dal dorato esilio sovietico. Nella rivista «Lo Stato operaio» comparve un editoriale intitolato «Largo ai giovani» (slogan fascista), dove i comunisti salutavano nei giovani littori un certo «anticapitalismo, per quanto vago e contraddittorio», segno di una nuova coscienza che andava maturando nella società italiana. Un mese dopo, nell' agosto 1936, sullo stesso foglio Togliatti lanciava esplicitamente un appello ai «fratelli in camicia nera», intitolato «Per la salvezza dell'Italia riconciliazione del popolo italiano!».\r\nTogliatti si rivolgeva anche ai lavoratori cattolici e a tutte le forze liberali e democratiche, richiamandosi al Risorgimento e trasferendo il mito nazionale nel corpus ideologico del partito.\r\nCome sarebbe apparso ancora più evidente dopo la guerra nel dialogo con i «fascisti di sinistra» e gli ex repubblichini, il discorso ruotava attorno alle idee di patria e di nazione, ben lungi dalla tradizione leninista. Ma proprio qui sta la chiave per capire lo scopo della nuova strategia.\r\nAssumendo la difesa aperta dei valori patriottici, Togliatti mirava a trasformare il vecchio partito d'avanguardia, internazionalista, classista e tutto sommato elitario, in un partito di massa, capace di ricongiungersi alla specifica tradizione nazionale, recuperando le masse fasciste e immaginando alleanze sempre più ampie.\r\nUna scelta che ben si incuneava con l'accettazione acritica della spartizione delle zone di influenza decisa a Yalta. I primi passi verso la costituzione di un partito nazional popolare, che finita l'epoca delle «ideologie» si unirà con gli eredi della Democrazia Cristiana. Oggi, con la nascita del governo Letta, cala una notte dove tutto trascolora e nulla ha più identità, se non quella, in fondo sempre uguale, segnata dal gioco del potere. A tutti i costi.\r\nNe abbiamo parlato con Pietro Stara, autore de \"La comunità escludente\" edizioni Zero in Condotta\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n2013 04 26 stara destra sociale comunisti","28 Aprile 2013","2019-01-31 12:44:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/04/1469860974_6d70e61fe4_b-200x110.jpg","Lo strano connubio. Sulla destra sociale, quella che occupa le case per gli italiani",1367168290,[499,500,501,192,502],"http://radioblackout.org/tag/destra-sociale/","http://radioblackout.org/tag/giovane-italia/","http://radioblackout.org/tag/occupazione-fascista/","http://radioblackout.org/tag/stalinismo/",[371,369,376,26,364],{"post_content":505,"tags":509},{"matched_tokens":506,"snippet":507,"value":508},[26,80,69],"abitativa di una decina di \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark> italiani. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022-10-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nIl 27 ottobre ci ha lasciati Claudio Venza, anarchico triestino attivo nelle lotte e storico della rivoluzione spagnola. Lo abbiamo ricordato con Giorgio Sacchetti\r\n\r\nDalle piazze alle trincee. Antimilitaristi e disertori nella Grande Guerra\r\nIl posizionamento del fante in trincea – di fronte il nemico, alle spalle i carabinieri – raffigurava efficacemente le parti in causa e i significati del conflitto. “War made the State, and the State made war”: la prima guerra mondiale rifondava lo Stato amministrativo moderno predisponendo le strutture autoritarie per la futura “società organica” attraverso il lavoro industriale coatto, i tribunali militari, la pratica delle decimazioni…\r\nDi contro le pratiche antimilitariste, già manifestatesi sia come opposizione popolare alla coscrizione obbligatoria, sia come militanza organizzata, si riconfermavano – nonostante le divisioni interne al movimento operaio – attraverso una diffusa diserzione. Per approfondire, insieme al nesso Guerra-Stato che si instaurava proprio in questa fase, l’evoluzione primo-novecentesca di un variegato movimento antibellicista abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia culturale e sociale dell’età contemporanea all’Università di Firenze\r\n\r\nBdsg. Breve manuale per una gentrificazione carina è il titolo di un libretto di Giovanni Semi, che con piglio ironico ci racconta la violenza dei processi di gentrificazione urbana di cui si occupa da diversi anni.\r\nVi piacciono i muri deturpati da orride scritte? Quando vedete qualcuno stazionare su una panchina non vi allarmate e non chiamate la polizia? Non capite cosa sia il degrado? Allora avete un problema. Questo breve manuale vi servirà per imparare ad amare quel fenomeno che chiamano gentrificazione ma che a noi sembra soltanto buon senso. Incomincerete così a intravedere la possibilità di un albero o di un orto urbano nascosta dietro ogni senzatetto. A sognare spacci di birre artigianali al posto di quei tremendi minimarket «etnici» e progettare con la fantasia ostelli di lusso nella vostra social street. A immaginare finalmente un futuro per le città che sia di buon gusto, a nostra immagine e somiglianza e pieno di beni comuni.\r\nOvviamente è tutta una parodia, ma non c’è troppo da ridere; perché leggendo queste pagine caustiche scritte da Giovanni Semi vi renderete conto che la distopia illuminata che inscenano è ovunque, più reale e inquietante di qualsiasi parodia.\r\nSemi insegna sociologia all’università di Torino\r\n\r\nStati Uniti. Quando il razzismo alligna tra i razzializzati.\r\nIn un articolo dell’Economist ripreso in Italia da l’Internazionale si raccontano i vizi privati di alcuni politici ispanici di Los Angeles, ovviamente tutti rigorosamente democratici, che, credendo che nessuno registrasse si sono lasciati andare a pesanti commenti razzisti nei confronti di persone afrodiscendenti.\r\nSi potrebbe limitarsi a constatare che nessuno è mai abbastanza scuro, strano, perseguitato da non trovare qualcuno più scuro e più strano da perseguitare, ma la realtà è decisamente più complessa.\r\nCercheremo di imbastire un ragionamento su una questione che, sottotraccia, è sin troppo presente anche alle nostre latitudini.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 novembre\r\nGiornata dei disertori\r\nore 17 piazza Castello angolo via Garibaldi \r\ncontro la cerimonia militarista per la “festa” della guerra\r\nSosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! \r\nApriamo le frontiere ad obiettori e disertori! \r\nIn Russia e in Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine di uno Stato. \r\nOgni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro: 16 milioni di morti. Anche allora, in tanti, su tutti i fronti, disertarono e morirono di fronte ad un plotone di esecuzione.\r\nIn memoria dei disertori di allora, in solidarietà a chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia e in Ucraina una giornata di info e lotta per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero. \r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\n\r\nVenerdì 11 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità di Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di Torino, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","3 Novembre 2022","2022-11-03 16:21:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/otto-dix-krieg-200x110.jpg","Anarres del 28 ottobre. Claudio Venza. Disertori. Gentrificazione. Il razzismo dei razzializzati…",1667492516,[],[],{"post_content":547},{"matched_tokens":548,"snippet":550,"value":551},[26,549],"A","orto urbano nascosta dietro ogni \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark>. \u003Cmark>A\u003C/mark> sognare spacci di birre artigianali","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Antimilitaristi e disertori nella Grande Guerra\r\nIl posizionamento del fante in trincea – di fronte il nemico, alle spalle i carabinieri – raffigurava efficacemente le parti in causa e i significati del conflitto. “War made the State, and the State made war”: la prima guerra mondiale rifondava lo Stato amministrativo moderno predisponendo le strutture autoritarie per la futura “società organica” attraverso il lavoro industriale coatto, i tribunali militari, la pratica delle decimazioni…\r\nDi contro le pratiche antimilitariste, già manifestatesi sia come opposizione popolare alla coscrizione obbligatoria, sia come militanza organizzata, si riconfermavano – nonostante le divisioni interne al movimento operaio – attraverso una diffusa diserzione. Per approfondire, insieme al nesso Guerra-Stato che si instaurava proprio in questa fase, l’evoluzione primo-novecentesca di un variegato movimento antibellicista abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, docente di storia culturale e sociale dell’età contemporanea all’Università di Firenze\r\n\r\nBdsg. Breve manuale per una gentrificazione carina è il titolo di un libretto di Giovanni Semi, che con piglio ironico ci racconta la violenza dei processi di gentrificazione urbana di cui si occupa da diversi anni.\r\nVi piacciono i muri deturpati da orride scritte? Quando vedete qualcuno stazionare su una panchina non vi allarmate e non chiamate la polizia? Non capite cosa sia il degrado? Allora avete un problema. Questo breve manuale vi servirà per imparare ad amare quel fenomeno che chiamano gentrificazione ma che \u003Cmark>a\u003C/mark> noi sembra soltanto buon senso. Incomincerete così \u003Cmark>a\u003C/mark> intravedere la possibilità di un albero o di un orto urbano nascosta dietro ogni \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark>. \u003Cmark>A\u003C/mark> sognare spacci di birre artigianali al posto di quei tremendi minimarket «etnici» e progettare con la fantasia ostelli di lusso nella vostra social street. \u003Cmark>A\u003C/mark> immaginare finalmente un futuro per le città che sia di buon gusto, \u003Cmark>a\u003C/mark> nostra immagine e somiglianza e pieno di beni comuni.\r\nOvviamente è tutta una parodia, ma non c’è troppo da ridere; perché leggendo queste pagine caustiche scritte da Giovanni Semi vi renderete conto che la distopia illuminata che inscenano è ovunque, più reale e inquietante di qualsiasi parodia.\r\nSemi insegna sociologia all’università di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>\r\n\r\nStati Uniti. Quando il razzismo alligna tra i razzializzati.\r\nIn un articolo dell’Economist ripreso in Italia da l’Internazionale si raccontano i vizi privati di alcuni politici ispanici di Los Angeles, ovviamente tutti rigorosamente democratici, che, credendo che nessuno registrasse si sono lasciati andare \u003Cmark>a\u003C/mark> pesanti commenti razzisti nei confronti di persone afrodiscendenti.\r\nSi potrebbe limitarsi \u003Cmark>a\u003C/mark> constatare che nessuno è mai abbastanza scuro, strano, perseguitato da non trovare qualcuno più scuro e più strano da perseguitare, ma la realtà è decisamente più complessa.\r\nCercheremo di imbastire un ragionamento su una questione che, sottotraccia, è sin troppo presente anche alle nostre latitudini.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 4 novembre\r\nGiornata dei disertori\r\nore 17 piazza Castello angolo via Garibaldi \r\ncontro la cerimonia militarista per la “festa” della guerra\r\nSosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! \r\nApriamo le frontiere ad obiettori e disertori! \r\nIn Russia e in Ucraina c’è chi rifiuta la guerra e il militarismo, chi getta la divisa perché non vuole uccidere e non vuole morire per spostare il confine di uno Stato. \r\nOgni anno il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria”, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro: 16 milioni di morti. Anche allora, in tanti, su tutti i fronti, disertarono e morirono di fronte ad un plotone di esecuzione.\r\nIn memoria dei disertori di allora, in solidarietà \u003Cmark>a\u003C/mark> chi oggi rifiuta l’arruolamento in Russia e in Ucraina una giornata di info e lotta per l’accoglienza di chi fugge l’arruolamento forzato, per il ritiro delle missioni militari all’estero. \r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\n\r\nVenerdì 11 novembre\r\nore 21 corso Palermo 46\r\nL’urgenza dell’autogestione\r\nL’attualità di Landauer per i movimenti post novecenteschi\r\nNe parleremo con Gianfranco Ragona dell’Università di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, autore, tra gli altri, di “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”, curatore dell’antologia “La comunità anarchica. Scritti politici”\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi \u003Cmark>a\u003C/mark>: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[553],{"field":93,"matched_tokens":554,"snippet":550,"value":551},[26,549],{"best_field_score":241,"best_field_weight":136,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":556,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1733921019837546609",{"document":558,"highlight":569,"highlights":575,"text_match":239,"text_match_info":578},{"comment_count":48,"id":559,"is_sticky":48,"permalink":560,"podcastfilter":561,"post_author":51,"post_content":562,"post_date":563,"post_excerpt":54,"post_id":559,"post_modified":564,"post_thumbnail":54,"post_title":565,"post_type":392,"sort_by_date":566,"tag_links":567,"tags":568},"56187","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-18-novembre-2019-le-smanie-degli-artisti-di-cavallerizza-vs-la-resistenza-dei-riders/",[356],"Non fu un caso che dopo pochi anni che la Cavallerizza passò dalla proprietà demaniale a quella del Comune e della Cassa Depositi e Prestiti, gli abitanti d’allora delle case popolari al suo interno vennero sgomberati, nonostante il loro tentativo di resistenza, nonostante gli striscioni appesi dalle finestre in via Verdi. Allora, nel 2012, ai tanti sembrò normale che in centro, in una struttura regale, non ci dovessero più stare i poveracci, normale almeno quanto il fatto che due anni dopo venisse occupata dagli artisti, che da sempre si sono ben guardati dal raccontare di questa cacciata, perché alla retorica degli “edifici vuoti non valorizzati” non s’abbina granché.\r\n\r\n\r\n\r\nA questi colorati figuri è sempre piaciuto maggiormente il discorso degli spazi per la cultura, sul patrimonio Unesco e sull'uso civico dei beni comuni: come si debba colmare a livello di regolamentazione questa economia dei creativi, che crea valorizzazione per il capitale urbano ma che appunto non è ancora riconosciuta in forme giuridiche e politiche. In sintesi da anni le parole dei creativi sabaudi all’amministrazione sono: “noi siamo in grado con fluidità e autogestione di creare valore e attenzione verso alcuni spazi in una maniera in cui la vostra rigida burocrazia non riesce più, rinegoziamo insieme come gestire questa grande occasione per la città”. \r\n\r\nDunque c’è veramente poco di cui stupirsi se ora che un incendio doloso ha reso inagibile parte del complesso, gli artisti della Cavallerizza stiano gestendo il proprio sgombero insieme alle autorità cittadine da cui da anni cercano la propria legittimazione, un riconoscimento istituzionale del tanto lavoro pionieristico nel trasformare lo spazio urbano nel nuovo retroterra dell’economia della cultura. Che i signorini abbiano creduto e ancora ne mantengono la convinzione di essere una sorta di rivoluzionari di questi tempi stronzi, e di salvare un complesso imponente nel centro di Torino dalla sua vendita e messa a profitto, non è che il sintomo di come la questione della riconversione economica della città venga posta da costoro e dai loro amici in maniera tanto fittizia quanto illusoria. Infatti il trasformare lo spazio urbano in attraente, anche attraverso pratiche e luoghi non ancora irregimentati da forme giuridiche o di riconoscimento, si inserisce nella tendenza attuale a ripulire pezzi di città, sia nell’immaginario che di fatto con la mano dura della repressione, dalle istanze di marginalità e conflitto di una sempre maggiore fascia di popolazione. Senza paura di iperboli si può affermare che i laboratori di teatro dal basso, di danze dal mondo o di pittura muraria che oggi si promuovono in certi “luoghi alternativi” nelle metropoli di tutto il mondo siano l’accompagnamento soft alle politiche di guerra che vengono portate avanti contro la popolazione indigente, dai senza-tetto a tutti coloro ai quali vengono sottratti anche i servizi minimi come la sanità. Perché se tutta questa creatività non si pone certo l’obiettivo del conflitto contro questa guerra endemica, si deve dire chiaramente che invece è atta a costruire le reti che sorreggono una nuova classe media transnazionale, portatrice di un capitale simbolico, tra il sociale e il culturale, che rende vivibile e desiderabile la vita in alcune parti della città e per alcuni soggetti, a discapito della miseria tutt’attorno.\r\n\r\nDopo masterplan e codici di autogoverno, la sorte e la retorica dell'emergenza seguita all'incendio ha imposto un nuovo livello di cogestione dell'esistente tra artisti e amministrazione comunale con addirittura uno sgombero concertato.\r\n\r\nA mettere il bastone tra le ruote in quest'armonia gestionale però c'è l'esperienza di Casa Riders, disposta a resistere alle decisioni di politicanti colorati e di quelli sugli scranni.\r\n\r\nA Macerie su Macerie due parole sulla Cavallerizza e una diretta telefonica sulla resistenza dei riders:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/18.11.mp3\"][/audio]","18 Novembre 2019","2019-11-19 19:08:52","Macerie su Macerie - 18 novembre 2019. 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Lo spazio del dominio e lo spazio di libertà emergono nella loro irriducibile differenza grazie alla geografia sociale.\r\nLanciato per la prima volta nel XIX secolo dai geografi anarchici Reclus e Kropotkin, il termine “geografia sociale” all'epoca era sinonimo di “geografia socialista”, ossia sostanzialmente anarchica. Da diversi autori è stato poi utilizzato con finalità non sempre rilevanti dal punto di vista della trasformazione sociale.\r\nDaremo uno sguardo alla storia, prima di discutere numerosi casi di applicazione di saperi critici, che ci mostrano come spazi e luoghi sono concetti da cui non può prescindere un’analisi sociale e politica che miri alla trasformazione della società. \r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico Ferretti, docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\nGiovedì 30 maggio\r\nore 16 in via Po 16\r\nUna libertà senza confini\r\nPortiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\nWild C.A.T – Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\n\r\nSabato 1 giugno / Domenica 2 giugno\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\nDue giorni di informazione e lotta contro il militarismo\r\npromuove l’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nPunto info contro le frontiere al Balon\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nPresidio contro la cerimonia militarista in piazza Castello\r\nAppuntamento alle 16,30 in piazza Castello angolo via Garibaldi\r\n\r\nVenerdì 14 giugno\r\nore 16\r\nin via Po 16\r\nPunto info sul pacchetto sicurezza bis del governo\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. 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Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","24 Maggio 2019","2019-05-24 17:55:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/mappamondo-200x110.jpg","Anarres del 24 maggio. Gli spazi subalterni nella geografia sociale. Elezioni: armi di distrazione di massa. Leggi di guerra. Sicurezza partecipata e spionaggio diffuso. 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Armi di distrazione di massa. Ne parliamo con Massimo Varengo della Federazione Anarchica Milanese\r\n\r\nLeggi di guerra: il pacchetto sicurezza bis\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede l’onere della prova ai PM, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate \u003Cmark>a\u003C/mark> chiunque partecipi, senza necessità di esibire altra prova che la presenza. L’oltraggio \u003Cmark>a\u003C/mark> pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere. Vogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nLa sicurezza partecipata. Lo spionaggio diffuso, già dilagato nel nord Italia in una miriade di associazioni e gruppi di “vicinato” potrebbe diventare un ingranaggio riconosciuto della macchina disciplinare che sta soffocando le nostre città. La Lega ha pronto un progetto di legge.\r\n\u003Cmark>A\u003C/mark> \u003Cmark>Torino\u003C/mark> la sindaca promette sgravi fiscali \u003Cmark>a\u003C/mark> chi piazza telecamere e lo spaccia come tutela dei \u003Cmark>senzatetto\u003C/mark>. Niente zona rossa, solo occhi elettronici e polizia ovunque. \u003Cmark>A\u003C/mark> che serve la zona rossa e il daspo urbano quando ci pensano le pattuglie \u003Cmark>a\u003C/mark> cacciarti via?\r\n\r\nNo \u003Cmark>a\u003C/mark> Forza Nuova! Azione diretta contro Stato e fascisti!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nGeografie della rivoluzione sociale\r\nLo spazio non è un luogo neutro: le mappe tracciate sulla carta, sono la rappresentazione \u003Cmark>a\u003C/mark> colori e righe di un dominio che si incide nei corpi e nelle vite di tutti. Lo spazio del dominio e lo spazio di libertà emergono nella loro irriducibile differenza grazie alla geografia sociale.\r\nLanciato per la prima volta nel XIX secolo dai geografi anarchici Reclus e Kropotkin, il termine “geografia sociale” all'epoca era sinonimo di “geografia socialista”, ossia sostanzialmente anarchica. Da diversi autori è stato poi utilizzato con finalità non sempre rilevanti dal punto di vista della trasformazione sociale.\r\nDaremo uno sguardo alla storia, prima di discutere numerosi casi di applicazione di saperi critici, che ci mostrano come spazi e luoghi sono concetti da cui non può prescindere un’analisi sociale e politica che miri alla trasformazione della società. \r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico Ferretti, docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà \u003Cmark>a\u003C/mark> comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\nGiovedì 30 maggio\r\nore 16 in via Po 16\r\nUna libertà senza confini\r\nPortiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\nWild C.A.T – Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\n\r\nSabato 1 giugno / Domenica 2 giugno\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\nDue giorni di informazione e lotta contro il militarismo\r\npromuove l’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nPunto info contro le frontiere al Balon\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nPresidio contro la cerimonia militarista in piazza Castello\r\nAppuntamento alle 16,30 in piazza Castello angolo via Garibaldi\r\n\r\nVenerdì 14 giugno\r\nore 16\r\nin via Po 16\r\nPunto info sul pacchetto sicurezza bis del governo\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede l’onere della prova ai PM, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate \u003Cmark>a\u003C/mark> chiunque partecipi, senza necessità di esibire altra prova che la presenza. L’oltraggio \u003Cmark>a\u003C/mark> pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere. Vogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano \u003Cmark>a\u003C/mark> piedi tanta gente che non ce la fa \u003Cmark>a\u003C/mark> campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città \u003Cmark>a\u003C/mark> 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte \u003Cmark>a\u003C/mark> tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 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dall'Italia\r\nUK: Rastrellamenti e deportazioni contro migranti senzatetto\r\nSeconda parte:\r\nSpagna: Rivolta nel CIE di Barcellona e nuova fuga dal CIE di Sangonera\r\nMessico, Celaya: Cittadini contro la presenza dell'esercito nelle scuole\r\nTerza parte:\r\nMessico, La Merced: Dia de los Muertos\r\nBulgaria: Stanziati soldi per un muro al confine\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nTrasmissione del 9 Novembre\r\nPrima parte:\r\nRoma: diretta con una compagna sulle cariche al corteo antifascista alla Magliana\r\nGermania: Azione diretta in solidarietà con gli anarchici arrestati ad Aquisgrana\r\nMonaco: Azione diretta in solidarietà con i compagni accusati di rapina\r\nGenova: Azione diretta in solidarietà con gli/le arrestati/e di Scripta Manent\r\nAggiornamenti sulla situazione giudiziaria di Tepepa\r\nSeconda parte:\r\nBarcellona: Inchiesta su chi tentò la fuga dal Cie di Aluche il 2 Novembre\r\nCheuta: ingressi di massa nella fortezza Europa e trasferimenti nei Centri\r\nRoma: Comunicato sul presidio al Cie di Ponte Galeria\r\nComunicato in soliarietà con i reclusi in lotta nelle prigioni americane\r\nTerza parte:\r\nAssoluzione per il compagno greco accusato di incendio\r\nLettura di un volantino di critica sull'accoglienza e chiacchiere sugli ultimi avvenimenti al riguardo\r\nQuarta parte:\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio 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parte:\r\nMarocco: Arresti di massa a Tangeri\r\nCeuta: 230 persone attraversano la frontiera in massa\r\nRoma: comunicato sul corte di sabato 12\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTrasmissione del 23 Novembre\r\n\r\nPrima parte:\r\nErcolano: Aggiornamenti sulla situazione\r\nGrecia: Attacco di fascisti al campo di Chios e situazione negli Hotspot\r\nTurchia: Rivolta nel Centro di detenzione di Istanbul\r\nSeconda parte:\r\nMarocco: Sgombero del campo dei migranti \"La Foresta\"\r\nBelgio: Fuga dal Centro di detenzione di Brouges\r\nRegno Unito: Incendiato un veicolo comunale\r\nGermania, Monaco: Vandalizzata la sede di Google\r\nTerza parte:\r\nAggiornamenti sull'Operazione Scripta Manent - Indirizzi dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione\r\nPerugia: Vandalizzata la villa di Emanuele Filiberto di Savoia\r\nTorino: Sul presidio di domenica 20 davanti al Cie di C.so Brunelleschi\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\nTrasmissione del 30 Novembre\r\nPrima parte:\r\nTorino: Diretta con un compagno sugli arresti per violenza privata ad uno sfratto\r\nLecce: Sullo scontro con i fascisti e la delazione\r\nSeconda parte:\r\nRoma: Bruciata una scuola che avrebbe dovuto ospitare 80 migranti\r\nRoma: Sul saluto al Cie di Ponte Galeria di Sabato\r\nRovereto: Incendiate 7 macchine di poste italiane\r\nTorino: Ordigno artigianale inesploso davanti una filiale di poste italiane\r\nBologna: Attacco incendiario ad una stazione dei carabinieri\r\nComunicato in solidarietà con i reclusi e le recluse, umane e animali, contro le biotecnologie\r\nMilano: Intralciati gli accessi della logic (azienda di biotech)\r\nGrecia: due morti in un incendio nel campo rifugiati di Moria\r\nBulgaria: Protesta nel campo rifugiati dopo 2 giorni di quarantena\r\nMadrid: fuga dal Cie di Aluche\r\nTerza parte:\r\nUngheria: Sul processo delle 11 persone che sono accusati di aver partecipato alla rivolta di massa al confine tra Serbia e Ungheria\r\nGermania: Aggiornamenti sulla situazione della compagna accusata di Rapina ad Aquisgrana\r\nMontreal: Sabotato concerto di un gruppo neonazista\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.30-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio 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