","Sequestrati i presidi di San Didero e dei Mulini. Appuntamenti in valle questa sera","post",1700578060,[61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/presidio-dei-mulini/","http://radioblackout.org/tag/presidio-di-san-didero/","http://radioblackout.org/tag/sequestro-presidi-no-tav/",[15,30,32,34],{"post_content":67,"post_title":75,"tags":78},{"matched_tokens":68,"snippet":73,"value":74},[69,70,71,72],"sequestro","presidi","No","Tav","ha notificato un provvedimento di \u003Cmark>sequestro\u003C/mark> dei \u003Cmark>presidi\u003C/mark> \u003Cmark>No\u003C/mark> \u003Cmark>Tav\u003C/mark> di San Didero e dei","Questa mattina la Digos ha notificato un provvedimento di \u003Cmark>sequestro\u003C/mark> dei \u003Cmark>presidi\u003C/mark> \u003Cmark>No\u003C/mark> \u003Cmark>Tav\u003C/mark> di San Didero e dei Mulini in Clarea.\r\nIl pretesto addotto dal Gip è che i due \u003Cmark>presidi\u003C/mark> sarebbero la base logistica per azioni contro i cantieri militarizzati di fronte ai quali sono stati costruiti.\r\nI \u003Cmark>presidi\u003C/mark> \u003Cmark>No\u003C/mark> \u003Cmark>Tav\u003C/mark> sono da sempre, sin dalla primavera del 2005 quando vennero aperti quelli di Bruzolo, Borgone e Venaus, luoghi di incontro, discussione, socialità e lotta. I posti dove una comunità includente costruisce percorsi di libertà e giustizia sociale.\r\nQuello di stamattina è solo l’ultimo tassello di un lungo mosaico repressivo di cui è protagonista la magistratura subalpina.\r\nI \u003Cmark>No\u003C/mark> \u003Cmark>Tav\u003C/mark> non si arrendono.\r\nQuesta sera doppio appuntamento:\r\nore 17 ai Mulini\r\nore 20 al presidio di San Didero\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Guido, che ha rilanciato anche il corteo \u003Cmark>No\u003C/mark> \u003Cmark>Tav\u003C/mark> dell’8 dicembre in Val Susa\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/2023-11-21-guido-sequesto-presidi-no-tav.mp3\"][/audio]\r\n ",{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":77},[70],"Sequestrati i \u003Cmark>presidi\u003C/mark> di San Didero e dei Mulini. 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In realtà Andrea e Claudio, pur presenti al presidio, non si erano avvicinati al fotografo della questura, semplicemente lo avevano, a sua volta, fotografato. Evidentemente è bastato a suscitare la vendetta da parte delle forze dell'ordine. 11 ore di fermo per Andrea e Claudio, quest'ultimo solo indagato, mentre Andrea accusato di \"tentata rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale aggravata in concorso con persone da identificare\". Per tutta la giornata la Polizia ha cercato di arrestare Andrea, l'esecutore della foto, senza riuscirci, cercando di imputargli \"sequestro di persona\".\r\nUn ulteriore esempio del rancore e della vendetta di chi gestisce la valle a suon di manganelli e lacrimogeni arriva dalla lettera di una madre notav che vi riportiamo:\r\n\r\n\"Ciao a tutti,\r\nsegnalo che stanno arrivando a casa convocazioni presso gli uffici di assistenza sociale, richiesti dalla Procura di Torino – Tribunale dei minorenni – per i ragazzi, minorenni appunto, che prendono parte a presidi, sit-in, volantinaggi, manifestazioni, attività No Tav, senza che ci sia una configurazione di un reato.\r\nSi tratta di ragazzini identificati dalle forze dell’ordine, mentre, pacificamente, manifestavano in Valle di Susa.\r\nMio figlio Francesco, ancora 14enne, è stato segnalato, insieme ad altri minorenni, in quanto volantinava a Susa, a fine settembre.\r\nNon essendoci presenza di reato, perché la Procura “segnala” i ragazzini ai servizi sociali?\r\nPer vedere se il loro sano attivismo è sintomo di patologie o disagi familiari?\r\nSe hanno genitori violenti, oppressivi che li costringono a manifestare per diritti civili e politici?\r\nManifestare diviene sintomo di disagio, per i rappresentanti della legge?\r\nSe questo non è regime, non so cos’altro dire.\r\nAngela\"\r\n\r\nDi questo ed altro, abbiamo parlato con Maurizio di \"Spinta dal Bass\", dalla Valsusa.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/piccione.mp3\"]Senti l'audio della diretta","19 Novembre 2012","2025-09-24 22:00:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/hh-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"290\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/hh.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","In Valsusa minacce, denunce e vendette: il vero volto della Polizia di Stato",1353327584,[126,127,128],"http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/vlasusa/",[18,130,20],"polizia",{"post_content":132},{"matched_tokens":133,"snippet":134,"value":135},[70,71,72],"appunto, che prendono parte a \u003Cmark>presidi\u003C/mark>, sit-in, volantinaggi, manifestazioni, attività \u003Cmark>No\u003C/mark> \u003Cmark>Tav\u003C/mark>, senza che ci sia una","Venerdì mattina, alcuni notav avevano chiesto spiegazioni ad un losco individuo che continuava a scattare fotografie al presidio di Chiomonte, senza che però succedesse nulla. 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A seguito della messa sotto sequestro dei presidi di San Didero e dei Mulini sarà ancora più importante prendere parte alla mobilitazione che sarà su più giorni, proprio per effettuare un vero e proprio tour di iniziative di lotta e socialità lungo tutti i luoghi della devastazione.\r\n\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ermelinda del movimento no tav che racconta i temi di queste giornate e il programma della tre giorni in Val Susa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/8-dicembre-notav-2023_11_30_2023.11.30-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDalle Alpi alle Apuane la difesa delle montagne è fondamentale: il 16 dicembre si terrà, infatti, sulle alpi Apuane una giornata di mobilitazione dal titolo \"Le montagne non ricrescono - Fermiamo l'estrattivismo in Apuane e ovunque\". Un territorio come questo vive storicamente la contraddizione del rapporto tra il lavoro e la salute dell'ambiente e delle persone che lo abitano e oggi ne subisce un'accelerazione. La giornata del 16 dicembre sarà il risultato di un percorso di attivazione e relazione sul territorio con tutti quei soggetti che lo vivono da vicino e sarà anche occasione di riflessione su questi temi per mantenere alta l'attenzione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Mattia del collettivo Athamanta, per ulteriori informazioni e materiali rimandiamo al sito.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Athamanta-16-dic-2023_11_30_2023.11.30-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","30 Novembre 2023","2023-11-30 19:10:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-1024x681.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-768x511.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4.jpeg 1479w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso un dicembre di lotta a difesa delle montagne!",1701371444,[158,159,160,161,61],"http://radioblackout.org/tag/8-dicembre/","http://radioblackout.org/tag/athamanta/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/marcia-popolare/",[24,22,26,28,15],{"post_content":164,"tags":168},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[81,82],"consueto l'8 dicembre il movimento \u003Cmark>no\u003C/mark> \u003Cmark>tav\u003C/mark> scenderà in strada per una","Questo dicembre vede più di una data importante per la difesa delle montagne, per la lotta contro le grandi opere inutili e dannose e per fermare l'estrattivismo.\r\n\r\nIn primo luogo, come di consueto l'8 dicembre il movimento \u003Cmark>no\u003C/mark> \u003Cmark>tav\u003C/mark> scenderà in strada per una marcia popolare da Susa a Venaus per ricordare la vittoria del 2005 e per unirsi nella lotta in un momento di attacco nei confronti del movimento. 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Partendo proprio dalle motivazioni che hanno portato ad indire questo presidio, siamo andati a ripercorre le principali delle vicende capitate a queste donne che hanno iniziato ad operare in un'associazione che si dichiara nel proprio statuto trans-femminista, decisa a combattere le discriminazioni di razza e di genere, ma che a chi ci lavora somministra contratti di collaborazione, quando si richiede invece una presenza costante, de facto full time; oppure che per bocca di alcune dirigenti, si permette di infantilizzare le persone a cui presta servizio, anche su base razziale; fino ad arrivare all'episodio scatenante di questo primo licenziamento di una lavoratrice, (tra le nostre intervistate) che ha preso le difese della cuoca della mensa durante una lite con un'amministratrice dell'associazione ed è stata da quest'ultima aggredita verbalmente e fisicamente.\r\n\r\nLa reazione di chi ha subito questa aggressione è stata molto meno scomposta, ha mandato una lettera alle socie dell'amministrazione per chiedere che venisse indetto un momento di discussione collettiva su quello che era successo e la risposta da parte di Almaterra è stato il licenziamento della ragazza in questione. Certamente con questa storia non stiamo descrivendo l'atteggiamento meschino di una singola amministratrice o di una sola associazione, ma quello di un sistema che prima lentamente (e poi negli ultimi anni, sempre più velocemente) si è tramutato da ambito di cura alla persona a settore strategico di profitto per fondazioni bancarie, con l'approccio dirigenziale che ne consegue, come ci hanno raccontato per tanti altri vari risvolti le nostre ospiti intervistate.\r\n\r\nProprio per questo era stato chiamata anche un'assemblea tenutasi nel cortile del Cecchi Point a giugno 2024 con l'intento di unire le voci e le forze tra chi opera in questo ambito e riscontra problematiche molto simili l'un l'altra, cosa che sta lentamente avvendendo.\r\n\r\nPer informarvi a riguardo se lavorate nel sociale e non, vi invitiamo perciò ad unirvi al loro canale telegram Lottiamo nel sociale!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Ex-lavoratrici-Almaterra-su-condizioni-nel-lavoro-sociale-e-presidio-11febbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVi rimandiamo anche ad una puntata della trasmissione Ricongiunzioni sempre a riguardo delle lavoratrici di Almaterra\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con Mimì Ercolano, coordinatrice del SiCobas Napoli, sulle lotte dei lavoratori GLS di Napoli e provincia. Continua infatti incessante da mesi,la mobilitazione in risposta alla pessime situazioni lavorative, contrattuali e repressive di chi lavora in subappalto per questo colosso delle consegne. Vi proponiamo degli estratti da un loro comunicato stampa uscito a seguito delle violenze poliziesche subite, oltre che dai lavoratori stessi, anche nel fermo di Giuseppe D'Alesio, altro coordinatore del sindacato:\r\n\r\n\"Quella in corso alla GLS di Napoli non è una semplice \"vertenza per il reintegro dei licenziati\", bensì un grimaldello fondamentale per rilanciare un serio e credibile processo di emancipazione di migliaia di lavoratori e proletari, i quali soprattutto al sud sono alla mercé di sfruttatori senza scrupoli e sono costretti ad abbassare la testa e ad accettare salari da fame e condizioni di lavoro umilianti sotto perenne il ricatto dei licenziamenti e della disoccupazione dilagante.\r\n\r\nLo sciopero che tra ieri e oggi ha bloccato per quasi 20 ore consecutive i 2 principali magazzini TEMI-GLS di Napoli (Gianturco e Frattamaggiore) nel contesto di un riuscitissimo sciopero nazionale che ha visto fermarsi decine e decine di magazzini in tutte e 3 le filiere Fedit (GLS, SDA e BRT) ha inferto un colpo durissimo ai padroni e soprattutto alla TEMI di Francesco Tavassi, già da tempo smascherata a tutti gli effetti come la vera responsabile dei 58 licenziamenti ritorsivi e antisindacali e soprattutto come uno dei principali avamposti di precarietà e sfruttamento in Campania col beneplacito dei sindacati complici e collaborazionisti (su tutti la UIL).\r\n Fin dall'inizio di questa dura vertenza non avevamo alcun dubbio sul fatto che non appena questo sistema avesse iniziato a vacillare, sarebbe puntualmente giunta in suo soccorso la repressione dello stato e delle forze dell'ordine, tanto solerti nel tentare di fermare gli scioperi e salvare i profitti di Tavassi, quanto inerti e omertosi di fronte alle palesi illegalità e alle condotte antisindacali perpetrate nei magazzini TEMI. \r\n\r\n\r\nMa è stato proprio in queste ultime ore che stato e padroni hanno perso ogni \"freno inibitorio\": lo dimostrano le barricate di bancali \"anti-sciopero\" erette da Tavassi sulla strada d'accesso al magazzino di Gianturco (a proposito di blocchi stradali...), le identificazioni mirate nei confronti dei solidali provenienti dal presidio così come compiute dalla polizia la notte scorsa nei viali adiacenti al magazzino, la chiusura di tutti i cancelli di entrata per impedire ogni forma di sostegno agli scioperanti.\r\n\r\nGrazie a un mese e mezzo di lotta, il muro di connivenze che finora ha permesso a Temi di poter imporre in maniera indisturbata il proprio sistema di dumping salariale, inizia chiaramente a scricchiolare!\r\n\r\n\r\nE non sará di certo la repressione, ne tantomeno le misure anti-sciopero di Questura e governo a fermare la lotta!\r\n\r\n\r\nDa questa straordinaria giornata di mobilitazione i licenziati escono chiaramente rafforzati grazie al sostegno di migliaia di loro colleghi del SI Cobas che hanno scioperato in tutta Italia e grazie alla simpatia che va crescendo e diffondendosi nei loro confronti anche al di fuori dei luoghi di lavoro.\r\n\r\n\r\nL'unica lotta che si perde è quella che si abbandona!\r\n\r\n\r\nReintegro immediato per tutti i lavoratori TEMI-GLS licenziati!\"\r\n\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Mimì-Ercolano-Coord.-Sicobas-Napoli-su-lotte-GLS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto i compagnia di Carlo Pallavicini Sicobas Piacenza sul sequestro di 46 milioni di euro da parte della procura di Milano ai danni di FedEx che, nel settore malato della logistica, ha usato contratti illeciti per avere manodopera a buon mercato evadendo le tasse.\r\nCon l'aiuto di Carlo abbiamo analizzato il caso dal punto di vista dei lavoratori che hanno preso consapevolezza da tempo sulle condizioni misere contrattuali e con la lotta in svariate occasioni hanno fatto la differenza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Carlo-SiCobas-Piacenza-su-sequestri-FedEx-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","6 Febbraio 2025","2025-02-06 22:26:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/photo_2025-01-16_18-38-14-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 04/02/2025","podcast",1738880605,[224],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[207],{"post_content":227},{"matched_tokens":228,"snippet":230,"value":231},[229],"presidio","in occasione dell'invito ad un \u003Cmark>presidio\u003C/mark> che si terrà davanti al","Il primo argomento della trasmissione è stato quello delle lotte nel sociale, in particolare abbiamo avuto ospiti al telefono due ex lavoratrici dell'associazione Almaterra.\r\n\r\nTorniamo a parlare di questo settore, in occasione dell'invito ad un \u003Cmark>presidio\u003C/mark> che si terrà davanti al palagiustizia di Torino martedì 11 Febbraio, fatto girare in rete dalle stesse lavoratrici auto organizzate. Partendo proprio dalle motivazioni che hanno portato ad indire questo \u003Cmark>presidio\u003C/mark>, siamo andati a ripercorre le principali delle vicende capitate a queste donne che hanno iniziato ad operare in un'associazione che si dichiara nel proprio statuto trans-femminista, decisa a combattere le discriminazioni di razza e di genere, ma che a chi ci lavora somministra contratti di collaborazione, quando si richiede invece una presenza costante, de facto full time; oppure che per bocca di alcune dirigenti, si permette di infantilizzare le persone a cui presta servizio, anche su base razziale; fino ad arrivare all'episodio scatenante di questo primo licenziamento di una lavoratrice, (tra le nostre intervistate) che ha preso le difese della cuoca della mensa durante una lite con un'amministratrice dell'associazione ed è stata da quest'ultima aggredita verbalmente e fisicamente.\r\n\r\nLa reazione di chi ha subito questa aggressione è stata molto meno scomposta, ha mandato una lettera alle socie dell'amministrazione per chiedere che venisse indetto un momento di discussione collettiva su quello che era successo e la risposta da parte di Almaterra è stato il licenziamento della ragazza in questione. Certamente con questa storia non stiamo descrivendo l'atteggiamento meschino di una singola amministratrice o di una sola associazione, ma quello di un sistema che prima lentamente (e poi negli ultimi anni, sempre più velocemente) si è tramutato da ambito di cura alla persona a settore strategico di profitto per fondazioni bancarie, con l'approccio dirigenziale che ne consegue, come ci hanno raccontato per tanti altri vari risvolti le nostre ospiti intervistate.\r\n\r\nProprio per questo era stato chiamata anche un'assemblea tenutasi nel cortile del Cecchi Point a giugno 2024 con l'intento di unire le voci e le forze tra chi opera in questo ambito e riscontra problematiche molto simili l'un l'altra, cosa che sta lentamente avvendendo.\r\n\r\nPer informarvi a riguardo se lavorate nel sociale e non, vi invitiamo perciò ad unirvi al loro canale telegram Lottiamo nel sociale!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Ex-lavoratrici-Almaterra-su-condizioni-nel-lavoro-sociale-e-presidio-11febbraio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVi rimandiamo anche ad una puntata della trasmissione Ricongiunzioni sempre a riguardo delle lavoratrici di Almaterra\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con Mimì Ercolano, coordinatrice del SiCobas Napoli, sulle lotte dei lavoratori GLS di Napoli e provincia. Continua infatti incessante da mesi,la mobilitazione in risposta alla pessime situazioni lavorative, contrattuali e repressive di chi lavora in subappalto per questo colosso delle consegne. Vi proponiamo degli estratti da un loro comunicato stampa uscito a seguito delle violenze poliziesche subite, oltre che dai lavoratori stessi, anche nel fermo di Giuseppe D'Alesio, altro coordinatore del sindacato:\r\n\r\n\"Quella in corso alla GLS di Napoli non è una semplice \"vertenza per il reintegro dei licenziati\", bensì un grimaldello fondamentale per rilanciare un serio e credibile processo di emancipazione di migliaia di lavoratori e proletari, i quali soprattutto al sud sono alla mercé di sfruttatori senza scrupoli e sono costretti ad abbassare la testa e ad accettare salari da fame e condizioni di lavoro umilianti sotto perenne il ricatto dei licenziamenti e della disoccupazione dilagante.\r\n\r\nLo sciopero che tra ieri e oggi ha bloccato per quasi 20 ore consecutive i 2 principali magazzini TEMI-GLS di Napoli (Gianturco e Frattamaggiore) nel contesto di un riuscitissimo sciopero nazionale che ha visto fermarsi decine e decine di magazzini in tutte e 3 le filiere Fedit (GLS, SDA e BRT) ha inferto un colpo durissimo ai padroni e soprattutto alla TEMI di Francesco Tavassi, già da tempo smascherata a tutti gli effetti come la vera responsabile dei 58 licenziamenti ritorsivi e antisindacali e soprattutto come uno dei principali avamposti di precarietà e sfruttamento in Campania col beneplacito dei sindacati complici e collaborazionisti (su tutti la UIL).\r\n Fin dall'inizio di questa dura vertenza non avevamo alcun dubbio sul fatto che non appena questo sistema avesse iniziato a vacillare, sarebbe puntualmente giunta in suo soccorso la repressione dello stato e delle forze dell'ordine, tanto solerti nel tentare di fermare gli scioperi e salvare i profitti di Tavassi, quanto inerti e omertosi di fronte alle palesi illegalità e alle condotte antisindacali perpetrate nei magazzini TEMI. \r\n\r\n\r\nMa è stato proprio in queste ultime ore che stato e padroni hanno perso ogni \"freno inibitorio\": lo dimostrano le barricate di bancali \"anti-sciopero\" erette da Tavassi sulla strada d'accesso al magazzino di Gianturco (a proposito di blocchi stradali...), le identificazioni mirate nei confronti dei solidali provenienti dal \u003Cmark>presidio\u003C/mark> così come compiute dalla polizia la notte scorsa nei viali adiacenti al magazzino, la chiusura di tutti i cancelli di entrata per impedire ogni forma di sostegno agli scioperanti.\r\n\r\nGrazie a un mese e mezzo di lotta, il muro di connivenze che finora ha permesso a Temi di poter imporre in maniera indisturbata il proprio sistema di dumping salariale, inizia chiaramente a scricchiolare!\r\n\r\n\r\nE non sará di certo la repressione, ne tantomeno le misure anti-sciopero di Questura e governo a fermare la lotta!\r\n\r\n\r\nDa questa straordinaria giornata di mobilitazione i licenziati escono chiaramente rafforzati grazie al sostegno di migliaia di loro colleghi del SI Cobas che hanno scioperato in tutta Italia e grazie alla simpatia che va crescendo e diffondendosi nei loro confronti anche al di fuori dei luoghi di lavoro.\r\n\r\n\r\nL'unica lotta che si perde è quella che si abbandona!\r\n\r\n\r\nReintegro immediato per tutti i lavoratori TEMI-GLS licenziati!\"\r\n\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/F_m_04_02_Mimì-Ercolano-Coord.-Sicobas-Napoli-su-lotte-GLS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto i compagnia di Carlo Pallavicini Sicobas Piacenza sul \u003Cmark>sequestro\u003C/mark> di 46 milioni di euro da parte della procura di Milano ai danni di FedEx che, nel settore malato della logistica, ha usato contratti illeciti per avere manodopera a buon mercato evadendo le tasse.\r\nCon l'aiuto di Carlo abbiamo analizzato il caso dal punto di vista dei lavoratori che hanno preso consapevolezza da tempo sulle condizioni misere contrattuali e con la lotta in svariate occasioni hanno fatto la differenza.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2019-02-22-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nRagion di Stato. Una riflessione a margine dell’immunità concessa a Matteo Salvini per il sequestro dei naufraghi sulla nave Diciotti. Con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nAntimilitaristi guerrafondai. La parabola dei 5Stelle tra armi ai sauditi e intervento in Niger\r\n\r\nBergoglio. Il volto e la maschera del papa che deve cambiare tutto, perché tutto resti come prima. Ne abbiamo parlato con Daniele Ratti, che questa sera sarà con noi per una serata sul gesuita approdato in Vaticano.\r\n\r\nCibo di plastica e marocchine ribelli. Un reportage sulle immigrate che lavorano nelle serre in Spagna e in Italia, tra sfruttamento bestiale e ricatti sessuali\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 22 febbraio\r\nBergoglio. Il volto e la maschera\r\nIncontro con Daniele Ratti dell'Ateneo Libertario di Milano\r\nintervendo di WILD C.A.T collettivo anarcofemminista torinese\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nSabato 23 febbraio\r\nore 11 al Balon\r\npunto info antimilitarista\r\nLe guerre dell’Italia, la missione in Niger\r\n\r\nGiovedì 28 febbraio\r\nore 11/13\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù\r\nal mercato di piazza Foroni\r\n\r\nSabato 2 marzo\r\nore 11/13\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù\r\nal Balon\r\n\r\nLunedì 4 marzo\r\nore 10/12\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù\r\nal mercato di piazza Madama Cristina\r\n\r\nMercoledì 6 marzo\r\nore 16 in piazza Castello\r\nNé di dio, né stato, né patriarcato\r\npresidio femminista e \"Ruoli in gioco, rappresentazione de genere\"\r\nOrganizza WILD C.A.T. Collettivo Anarcofemminista Torinese\r\n\r\nVenerdì 8 marzo\r\nsciopero femminista\r\nalle ore 10 Wild C.A.T. sarà presidio all’Ipercoop di via Livorno 51 indetto dalla CUB – luogo dove il lavoro riproduttivo e quello produttivo delle donne emerge in tutta la sua materialità – con \"Ruoli in gioco, rappresentazione de genere\"\r\nOre 16 Wild C.A.T. parteciperà al corteo da piazza XVIII dicembre\r\n\r\nVenerdì 15 marzo\r\nIntelligenza artificiale\r\nLe nuove frontiere del controllo\r\nIncontro con Lorenzo Coniglione della redazione di Umanità Nova\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","22 Febbraio 2019","2019-02-26 13:10:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/preti-200x110.jpg","Anarres del 22 febbraio. Antimilitaristi guerrafondai. Ragion di Stato e guerra ai migranti. 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