","Caffè turco con Murat: frenetiche attività di intelligence e chiusure sui social","post",1611535064,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/bogazici/","http://radioblackout.org/tag/mariano-giustino/","http://radioblackout.org/tag/recep-tayyip-erdogan/","http://radioblackout.org/tag/servizi-segreti-turchi/","http://radioblackout.org/tag/social-media/",[67,68,69,70,71],"Bogaziçi","Mariano Giustino","Recep Tayyip Erdoğan","servizi segreti turchi","social media",{"post_content":73,"tags":79},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76],"servizi","turchi","Leyla Soylemez; sarà perché i \u003Cmark>servizi\u003C/mark> austriaci dovevano qualche favore a quelli italiani? strano, perché \u003Cmark>turchi\u003C/mark> e italiani collaborano molto, come","? La canzone introduttiva è Mahkumsunuz, del gruppo musicale Bandista.\r\n\r\nhttps://youtu.be/Pv85eWxW_Dk\r\n\r\nVienna ha espulso un cittadino italiano di origine turca con l'accusa di spionaggio per conto di Ankara. Visti i precedenti non si capisce cosa ci sia dietro: come mai l’Austria non ha collaborato come i francesi quando furono uccise le tre compagne del Pkk a Parigi – era anche allora gennaio, nel 2013 – Sakine Cansiz, cofondatrice del Pkk, Fidan Dogan e Leyla Soylemez; sarà perché i \u003Cmark>servizi\u003C/mark> austriaci dovevano qualche favore a quelli italiani? strano, perché \u003Cmark>turchi\u003C/mark> e italiani collaborano molto, come si può ricordare da un vecchio Caffe di Murat sulla liberazione di Silvia Romano nel feudo somalo di Erdoğan. Comunque la sensazione è che quell’agente segreto fosse molto pericoloso e avesse nel mirino una ministra austriaca di origine curdo-turca, ma ora probabilmente sono in pericolo altri \u003Cmark>turchi\u003C/mark> in Italia... o magari giornalisti come Mariano Giustino, che corrisponde da Istanbul e racconta il caso di un cittadino italiano che segnala i giornalisti italiani che operano in \u003Cmark>Turchi\u003C/mark>a alle autorità turche..\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/Mariano-Giustino.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAltro capitolo riguarda la legge sui social che continua a penalizzare i big. Dal 19 gennaio Twitter, Periscope e Pinterest non possono fare pubblicità in \u003Cmark>Turchi\u003C/mark>a, mentre facebook è capitolata e ha deciso di aprire una sede in \u003Cmark>Turchi\u003C/mark>a e quindi si sottomette a pagare le tasse ad Ankara.\r\n\r\nInfine riprendiamo le proteste universitarie continuano, gli studenti e le studentesse lgbtqi+ dell'Università di Bogaziçi organizzano un Pride straordinario dentro il campus e una protesta al molo di Kadikoy contro il nuovo rettore.\r\n\r\nNella rubrica \"Accade oggi\", abbiamo parlato della \"tassa del reddito\" imposta nel 1942 sopratutto per confiscare i beni dei cittadini non musulmani: poco più dell’1% pagava quasi il 90% delle tasse\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021_01_21_murat_intelligence.mp3\"][/audio]",[80,82,84,86,90],{"matched_tokens":81,"snippet":67},[],{"matched_tokens":83,"snippet":68},[],{"matched_tokens":85,"snippet":69},[],{"matched_tokens":87,"snippet":89},[75,88,76],"segreti","\u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark> \u003Cmark>turchi\u003C/mark>",{"matched_tokens":91,"snippet":71},[],[93,98],{"field":35,"indices":94,"matched_tokens":95,"snippets":97},[14],[96],[75,88,76],[89],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76],1736172819517538300,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":47,"score":106,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",{"document":108,"highlight":128,"highlights":147,"text_match":158,"text_match_info":159},{"cat_link":109,"category":110,"comment_count":47,"id":111,"is_sticky":47,"permalink":112,"post_author":50,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":53,"post_id":111,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":58,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":125},[44],[46],"45247","http://radioblackout.org/2018/01/la-turchia-e-leuropa-servizi-e-segreti/","L'intreccio tra Unione europea e Turchia è datato decenni (in realtà secoli di commerci e battaglie, spesso di religione gli uni e le altre) e, come Murat ci racconta alla fine di questo incontro radiofonico, è una sorta di Odi et amo inevitabile tra partner forzati, che si esprimono anche attraverso assassinii di stato, come quelli delle tre militanti del Pkk (Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Soylemez) uccise a Parigi 5 anni fa esatti, nel gennaio 2013 – e fu proprio quello uno dei segnali che i colloqui tra governo e Pkk erano stati silurati – e che solo in questi giorni abbiamo avuto la certezza che furono vittime dei servizi segreti turchi, che hanno ovviamente potuto operare in Francia in tutta tranquillità sotto copertura, eliminando con le tre donne anche le speranze di un dialogo che poteva portare a una pacificazione. Infatti una settimana fa Macron, “accogliendo” Erdogan, ha sottolineato come il suo non sia un regime accettabile per le democrazie occidentali neocoloniali e quindi si può appena immaginare un partenariato... giusto quello utile per vendergli 25 velivoli militari e qualche tonnellata di carne bovina.\r\n\r\n \r\n\r\nMentre secondo un sondaggio di ieri, 11 gennaio 2018, l’80 per cento dei turchi sarebbero d'accordo con un ingresso nella Ue.\r\n\r\n \r\n\r\nMa pure la Germania sembra chiudere le porte all'ingresso nell'Unione, forte di una presenza di almanci invidiabile per l’apporto al benessere dello stato tedesco... eppure anche in quel caso Gabriel, ministro temporaneo degli esteri tedesco, che in mezzo ad altri accordi e promesse, pretende giustamente da un lato la scarcerazione di qualche giornalista dei tanti che languono nelle carceri turche nella gran parte dei casi da più di un anno, cioè dall'uso strumentale del golpe di cui Erdogan si è avvalso per incarcerare oppositori o semplicemente persone potenzialmente critiche nei confronti della sua politica confessionale (ancora oggi 62 accademici, come sentirete nel podcast), ma questo non impedisce che Gabriel si accordi per forniture di armi, che da parte tedesca sarebbero vietate al regime proprio dalla svolta autoritaria di un anno fa, con il nuovo sultano che ancora negli incontri parigini di una settimana fa non era in grado di rispondere all'accusa di aver fornito armi all'Isis, essendo emerso lo scandalo del tir imbottito di armi, bloccato alla frontiera siriana nel 2014 (guidato da membri dell'intelligence di Erdogan, che ancora una volta compaiono in questa narrazione).\r\n\r\nE anche sulle autostrade germaniche hanno impazzato questa settimana i servizi turchi sparando in corsa sull'auto di Deniz Naki, un calciatore (anche del Sankt Pauli) schierato con la sinistra e il movimento curdo, che si è salvato per puro caso pochi giorni fa...\r\n\r\n \r\n\r\nUn'analisi di Murat Cinar al proposito del ruolo chiave della Turchia e del suo rapporto mercenario con l’Europa, un mercato, un'occasione strategica, un commercio...\r\n\r\nLa Turchia e l'Europa, servizi e segreti","13 Gennaio 2018","2018-01-16 16:11:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/turkie-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"152\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/turkie-300x152.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/turkie-300x152.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/turkie-768x388.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/turkie.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Turchia e l’Europa: servizi e segreti",1515805064,[121,122,123,124],"http://radioblackout.org/tag/accordi-turchia-unione-europea/","http://radioblackout.org/tag/almanci/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/macron/",[126,22,17,127],"accordi Turchia-Unione Europea","macron",{"post_content":129,"post_title":133,"tags":137},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[75,88,76],"certezza che furono vittime dei \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark> \u003Cmark>turchi\u003C/mark>, che hanno ovviamente potuto operare","L'intreccio tra Unione europea e \u003Cmark>Turchi\u003C/mark>a è datato decenni (in realtà secoli di commerci e battaglie, spesso di religione gli uni e le altre) e, come Murat ci racconta alla fine di questo incontro radiofonico, è una sorta di Odi et amo inevitabile tra partner forzati, che si esprimono anche attraverso assassinii di stato, come quelli delle tre militanti del Pkk (Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Soylemez) uccise a Parigi 5 anni fa esatti, nel gennaio 2013 – e fu proprio quello uno dei segnali che i colloqui tra governo e Pkk erano stati silurati – e che solo in questi giorni abbiamo avuto la certezza che furono vittime dei \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark> \u003Cmark>turchi\u003C/mark>, che hanno ovviamente potuto operare in Francia in tutta tranquillità sotto copertura, eliminando con le tre donne anche le speranze di un dialogo che poteva portare a una pacificazione. 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Quest'anno, per la seconda volta consecutiva, il governo ha vietato il corteo.\r\nAnche quest'anno il movimento glbti ha sfidato Erdogan scendendo in piazza in barba ai divieti.\r\nD'altra parte il primo Pride fu una sommossa, da cui tanti percorsi di libertà presero avvio.\r\n \r\n\r\nI manifestanti hanno provato ad entrare a Taksim, ma la piazza era chiusa dall'antisommossa, che appena la folla è cresciuta sono entrati in azione.\r\nLa polizia ha usato proiettili di gomma e idranti per disperdere il corteo arcobaleno. Diverse decine di attivisti sono stati feriti. 35 le persone, tra cui un giornalista dell'Associated Press, sono state arrestate. Probabilmente potrebbero essere rilasciate nelle prossime ore.\r\n \r\nIn questi stessi giorni ha preso avvio una marcia per la giustizia e la libertà, diretta a piedi da Ankara a Istanbul.\r\n \r\nLa marcia è stata promossa dal CHP, il partito socialdemocratico, per protestare per l'arresto di Enis Berberoglu, deputato del partito, arrestato nei giorni scorsi.\r\n \r\nBerberoglu è stato rinchiuso in carcere dopo una condanna in primo grado a 25 anni per “rivelazione di segreto di stato”. La sua colpa è aver collaborato all'inchiesta del quotidiano Cumhuriyet che pubblicò un reportage sui tir dei servizi segreti turchi, che, nel 2014, trasportavano armi dirette agli insorti dell'ISIS in Siria.\r\n \r\nCon lui salgono a 12 i deputati imprigionati in Turchia nell'ultimo anno. Gli altri 11 fanno parte del Partito Democratico dei Popoli, la formazione che in Turchia ha promosso, dall'interno delle istituzioni, il Confederalismo Democratico, ottenendo sia l'ingresso al Parlamento, sia un buon successo nelle regioni curdofone.\r\n \r\nLa repressione violentissima scatenata negli ultimi due anni nel sud est del paese, ha portato alla destituzione e all'arresto di numerosi sindaci e cosindaci.\r\n \r\nLa marcia per la giustizia si sta allargando di tappa in tappa: cresce giorno dopo giorno e raccoglie adesioni ben oltre il bacino di consenso dei socialdemocratici turchi.\r\n \r\nOrmai sono migliaia le persone in marcia che hanno affrontato anche il freddo e la neve, attraversando le montagne e poi proseguendo lungo l'autostrada.\r\nOra è diventata una spina nel fianco di Erdogan, che ha più volte minacciato i partecipanti di passare la parola alla polizia.\r\n \r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar, videomaker, giornalista di origine turca, che vive da molti anni a Torino.\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n2017 06 27 pride marcia","27 Giugno 2017","2017-07-02 01:47:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/istanbul-s-governor-bans-lgbt-pride-march-309552-5-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"166\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/istanbul-s-governor-bans-lgbt-pride-march-309552-5-300x166.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/istanbul-s-governor-bans-lgbt-pride-march-309552-5-300x166.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/istanbul-s-governor-bans-lgbt-pride-march-309552-5-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/istanbul-s-governor-bans-lgbt-pride-march-309552-5.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Turchia. 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Si è trattato di una vera e propria esecuzione ai danni di tre donne: Sakine Cansız (55 anni) è stata una delle fondatrici del PKK, Rojbin Doğan (32 anni) era la rappresentante a Parigi del Congresso Nazionale del Kurdistan, Leyla Şaylemez (24 anni) si era unita al movimento di liberazione del suo popolo in Europa, lavorava con i giovani.\r\n\r\nMolti sono gli interessi che potrebbero stare dietro queste esecuzioni, all'inizio di un possibile avvio di colloqui di pace tra il capo dei servizi segreti turchi e il leader del Pkk Ojalan, mentre sabato 12 gennaio decine di migliaia di kurdi sono arrivati nella capitale francese per chiedere al governo Hollande verità e giustizia sulla vicenda.\r\n\r\nNe parliamo con una nostra collaboratrice, Orsola Casagrande, con un'analisi di quali soggetti potrebbero avvantaggiarsi di questo triplice omicidio.\r\n\r\n\r\nKurde 15.01.2013","15 Gennaio 2013","2013-01-21 13:03:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/01/img_606X341_1201-kurds-assasination-paris-france-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/01/img_606X341_1201-kurds-assasination-paris-france-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/01/img_606X341_1201-kurds-assasination-paris-france-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/01/img_606X341_1201-kurds-assasination-paris-france.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","L'esecuzione di Sakine, Rojbin e Leyla a Parigi",1358255007,[],[],{"post_content":249},{"matched_tokens":250,"snippet":251,"value":252},[75,88,76],"pace tra il capo dei \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark> \u003Cmark>turchi\u003C/mark> e il leader del Pkk","Centomila kurdi chiedono giustizia e verità sull'omicidio delle tre militanti kurde avvenuto il 9 gennaio. 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L'accusa? Aver cercato di rovesciare il sistema democratico del paese, costruendo prove false contro il presidente Erdogan e il suo partito, ed effettuando intercettazioni telefoniche illegali.\r\nNel mirino: giornalisti, sceneggiatori e produttori dei telefilm e alcuni poliziotti.\r\nCosi si nasconde dietro l'ultima operazione repressiva del governo turco?\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Murat Cinar, giornalista indipendente turco.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nmurat cinar\r\n\r\nIl testo che segue è liberamente ispirato un suo articolo sull'operazione\r\n\r\nOrmai è palpabile il conflitto tra il governo, composto dal partito unico AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) e la fratellanza religiosa guidata dall’esiliato Fettullah Gülen. Dopo un rimpasto che ha portato alla sostituzione dei ministri della comunità di Gülen, all’interno dell’AKP c’è stata una scissione. Ad innescarla le operazioni anti corruzione che, a novembre e dicembre di quest'anno, hanno coinvolto quattro ministri ed varie persone vicine al Governo.\r\nIl Primo Ministro all’epoca dei fatti, Recep Tayyip Erdoğan, per aveva usato il concetto di “Stato parallelo” in riferimento alla comunità di Gülen. Secondo l’AKP e, soprattutto, secondo Erdoğan, da tempo, in Turchia, esisteva un sistema parallelo allo Stato legittimo e questo si era infiltrato nel sistema giuridico, nelle forze dell’ordine ed in una serie di enti pubblici. Da quel momento il vessillo della comunità di Gülen è stata la “lotta contro la corruzione per il bene della patria”, amplificato dai video messaggi pubblicati sul sito Herkul dalla Pennsylvania, ove tuttora risiede Gülen. Obiettivo dichiarato del Governo era la lotta contro un sistema oscuro che tenta di ottenere il potere in modo illegittimo ed illegale. Lo scontro con la comunità di Gülen è stato al centro della campagna elettorale che ha portato Recep Tayyip Erdoğan a diventare il Presidente della Repubblica.\r\nLo stesso Erdoğan aveva promesso che dopo le elezioni sarebbero state prese misure contro la comunità di Gülen.\r\n\r\nIl flirt tra due movimenti conservatori di destra è arrivato al capolinea.\r\nCirca una settimana fa, il misterioso account Twitter aperto a nome di Fuat Avni, forse Parlamentare dell’AKP vicinissimo alla comunità Gülen, aveva annunciato con chiarezza l’operazione che si sarebbe svolta di lì a poco. Avni aveva previsto l’arresto di circa 400 persone, di cui 150 giornalisti quasi tutti di media vicini alla comunità guidata dall’ex imam Gülen. Veniva così annunciata la resa dei conti tra Fettullah Gülen, fondatore, nel lontano 1965, della prima associazione per la lotta contro il comunismo ad Erzurum ed, Recep Tayyip Erdoğan, esponente di spicco della destra turca.\r\n\r\nIl 13 ed il 14 Dicembre sono state arrestate 31 persone. Tre quelle più note: Ekrem Dumanli, direttore generale del quotidiano nazionale Zaman, Hidayet Karaca, presidente del Canale Televisivo Samanyolu, e Tufan Erduger, ex presidente dell’ufficio per la lotta contro il terrorismo di Istanbul. L’arresto dei primi due servirebbe ad avallare la tesi del governo che sostiene che alcuni mezzi di comunicazione di massa siano stati utilizzati per sostenere il tentativo di rovesciare il sistema democratico del paese. L’ultimo nome è un colpo messo a segno contro il gruppo di persone che, sempre secondo la teoria complottista del governo, avrebbe sistematicamente procurato prove false e effettuato intercettazioni illegali per creare altre prove mendaci e permettere l’apertura di inchieste contro il Governo stesso. Le operazioni contro i poliziotti semplici e ufficiali, fino ad oggi, avevano già coinvolto, in meno di un anno, circa 2500 membri delle forze dell’ordine.\r\n\r\nLe reazioni delle due parti sono state immediate: con un video messaggio, Fettulah Gülen, dagli USA, ha espresso la propria solidarietà agli arrestati, incoraggiandoli con un: “evidentemente siete sulla pista giusta”. Dal canto suo, il Presidente della Repubblica Recep Tayyip Erdoğan, ha preferito usare parole al vetriolo: “Non troveremo mai un punto comune con chi minaccia la stabilità della Turchia! Queste operazioni fanno parte del nostro progetto per la Nuova Turchia. Spero che così anche i media abbandonino i lavori sporchi a cui si stanno dedicando. Tutti quelli che sono contrari all’indipendenza del Paese, prima o poi, perderanno. Questo popolo non si lascerà mai soggiogare da minacce e ricatti delle forze internazionali!”.\r\nNel mirino di Erdoğan è anche l’Unione Europea che, attraverso il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, aveva definito preoccupanti le operazioni contro i giornalisti perpetrate dalla Turchia. La reazione di Erdoğan in merito a questa comunicazione è stata forte: “Non siamo preoccupati di quello che può pensare o dire l’UE. Non siamo preoccupati all’idea di essere o meno inclusi nell’UE. Per favore, tenete per voi i vostri consigli!”. Anche il nuovo Primo Ministro Ahmet Davutoğlu ha espresso la propria opinione in merito all’operazione: “Lo Stato ha il compito di prevenire. Sia prima delle elezioni sia durante i lavori per la risoluzione della questione curda qualcuno ha provato a provocare. Noi dobbiamo prendere le misure necessarie. Quelli che intercettano il Primo Ministro, il Presidente della Repubblica, il capo dei Servizi Segreti, quelli che bloccano i tir che portano gli aiuti in Siria non pensino che tutto ciò che hanno fatto e stanno facendo resterà senza risposta. Che sia oggi o domani presenteremo loro il conto da pagare a questo popolo ed alla storia. Noi non guardiamo con pregiudizio nessuno per l’attività che svolge. In questa operazione non sono state fermate le persone per via della loro professione di giornalisti, bensì per le altre attività in cui sono state coinvolte”.\r\n\r\nSenz’altro queste ultime parole di Davutoğlu ricordano fortemente le storiche dichiarazioni di Recep Tayyip Erdoğan e dei Parlamentari all’epoca in cui l’AKP avrebbe dovuto rispondere dell’accusa di limitare la libertà di stampa in Turchia, quando più di 60 giornalisti si trovavano in carcere a causa dei maxi processi Ergenekon, Balyoz, OdaTV e KCK, tra il 2008 ed il 2014. Oltre al governo, tra i sostenitori di questa tesi complottista figura anche Ekrem Dumanlı. Nel 2011, il direttore del quotidiano nazionale Zaman sostenne che le operazioni non avevano coinvolto i giornalisti per la loro attività professionale bensì per eventuali legami con le organizzazioni che volevano rovesciare il sistema democratico della Repubblica. Le battute sono le stesse, cambia solo il pulpito dal quale vengono pronunciate.\r\n\r\nTra le dichiarazioni del primo ministro Davutoğlu spicca il concetto di “prevenzione del delitto”. Non a caso, il 12 dicembre, grazie alla firma definitiva del Presidente della Repubblica, diventò legge il nuovo pacchetto sicurezza, fortemente sostenuto dal governo, che conferisce alla polizia il diritto di arrestare le persone legittimamente sospettate, al fine di prevenire il delitto prima che venga compiuto, sostituendo in questo modo il concetto di “fortemente sospettato”. Infatti, secondo le prime dichiarazioni di Ekrem Dumanlı, egli stesso era stato condotto in detenzione provvisoria perché ritenuto un sospettato legittimo.\r\n\r\nIl 15 Dicembre, diversi parlamentari dei partiti all’opposizione hanno espresso la propria contrarietà all’arresto dei giornalisti coinvolti nell’operazione. Ertugrul Kurkcu, del Partito Democratico dei Popoli (HDP), ha definito tutto ciò come un “colpo basso alla libertà di stampa”. Ha poi aggiunto: “Le operazioni in atto dimostrano che il conflitto tra il Governo e la comunità di Gülen continua. Si tratta di una lotta di potere tra parti che non hanno ragione. Tuttavia, nonostante le posizioni ostili che ha sempre assunto il quotidiano nazionale Zaman nei confronti dei maxi processi che hanno coinvolto, negli ultimi anni, diversi giornalisti, è necessario che vengano immediatamente rilasciati i giornalisti arrestati negli ultimi tre giorni”. 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Poche ore dopo arrivava la risposta armata contro una sede dell'Hdp che uccideva un giornalista e feriva diverse persone.\r\nGli esponenti del partito curdo che hanno ottenuto una netta affermazione elettoralistica, accusano i servizi segreti al soldo di Erdogan (Mit) di essere gli organizzatori delle provocazioni utili a gettare nel caos una Turchia uscita modificata dal voto dei giorni scorsi. Quel che è certo, è infatti che il voto di domenica è stato soprattutto un voto contro Erdogan e il nuovo Sultano avrebbe quindi molti interessi a destabilizzare un panorama politico che si presenta tutto a suo sfavore.\r\nAbbiamo fatto qualche considerazione sulla Turchia post-elezioni con Josef , un compagno turco che vive a Istanbul \r\nJOSEF_VOTO_TURCHIA","10 Giugno 2015","2015-06-18 11:23:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/9d158c4e2faa57659489de85c54e7302_L-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/9d158c4e2faa57659489de85c54e7302_L-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/9d158c4e2faa57659489de85c54e7302_L-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/06/9d158c4e2faa57659489de85c54e7302_L.jpg 520w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Turchia: una strategia della tensione contro il voto curdo e di sinistra",1433957056,[326,327,123,328,329,185],"http://radioblackout.org/tag/akp/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/hdp/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/",[331,332,17,333,334,15],"akp","elezioni","Hdp","Kurdistan",{"post_content":336,"post_title":340,"tags":343},{"matched_tokens":337,"snippet":338,"value":339},[75,88],"netta affermazione elettoralistica, accusano i \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark> al soldo di Erdogan (Mit)","All'indomani del voto del week-end che ha segnato una secca battuta d'arresto per il premieranno forte di Erdogan, tensioni e bombe continuano a insanguinare una \u003Cmark>Turchi\u003C/mark>a polarizzata dal voto che, oltre alla minoranza curda e alla sinistra, ha premiato anche il partito nazionalista di estrema destra Mhp.\r\nDopo gli attentati che hanno fatto strage di curdi pochi giorni prima delle elezioni (di cui si sospetta la matrice Isis), attacchi di incerta origine hanno attaccato lunedì una sede del partito islamista e di estrema destra Huda-Par causando vittime e feriti. 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Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]","21 Dicembre 2024","2024-12-21 16:05:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL SUD.","podcast",1734797138,[417],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[389],{"post_content":420},{"matched_tokens":421,"snippet":422,"value":423},[75,88,76],"degli esteri , ex capo dei \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark> \u003Cmark>turchi\u003C/mark> che agevolarono il passaggio delle","In questa ultima puntata del 2024 Bastioni di Orione si confronta con gli effetti della frammentazione dei territori , conseguenza della crisi dell'ordine capitalista post globalizzazione e la ridefinizione in corso degli assetti di potere in aree strategiche come il Levante e il Sud Est asiatico guardando nello specifico al caso della Siria e del Myanmar. 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L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]",[425],{"field":99,"matched_tokens":426,"snippet":422,"value":423},[75,88,76],{"best_field_score":160,"best_field_weight":161,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":232,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},{"document":429,"highlight":444,"highlights":463,"text_match":158,"text_match_info":474},{"comment_count":47,"id":430,"is_sticky":47,"permalink":431,"podcastfilter":432,"post_author":379,"post_content":433,"post_date":434,"post_excerpt":53,"post_id":430,"post_modified":435,"post_thumbnail":436,"post_title":437,"post_type":414,"sort_by_date":438,"tag_links":439,"tags":443},"25454","http://radioblackout.org/podcast/ovunque-e-kobane-ovunque-e-resistenza/",[379],"Presidio solidale con la resistenza del Rojava - martedì 14 ottobre \r\nore 18 - in piazza Castello a Torino\r\nDa più di due anni il popolo del Rojava – regione a maggioranza curda nel nord della Siria – ha liberato il proprio territorio sperimentando una vera e propria rivoluzione sociale, fondata sulla partecipazione dal basso, l'uguaglianza tra uomini e donne e il rispetto dell'ambiente.\r\nProprio in queste ore, la \"confederazione democratica\" del Rojava è sotto attacco.\r\nLe sue milizie di difesa del popolo (YPG) e delle donne (YPJ), con l'aiuto dei guerriglieri del PKK, stanno combattendo – in particolare nel cantone di Kobane – un'eroica e disperata resistenza contro i tagliagole dello “Stato islamico”.\r\nL'autogoverno del Rojava sta dimostrando sul campo la possibilità di un' alternativa alla balcanizzazione del Medio oriente, alla guerra fratricida, alla rapina delle risorse...\r\nProprio per questo si trova isolato, censurato, strangolato, dalla politica ipocrita di tutte le forze statali e capitaliste (Turchia in testa), che sostengono di fatto l'avanzata dell'I.S., mentre pubblicamente fingono di opporvisi.\r\nProprio per questo, in ogni dove c’è chi sta riconoscendo come propria la resistenza degli uomini e delle donne di Rojava!\r\nSpezziamo l'isolamento!\r\nSosteniamo la resistenza del Rojava!\r\n\r\nQuesto l'appello per un primo momento di azione solidale con gli uomini e le donne del Rojava.\r\n\r\nAnarres si è collegata con Murat Cinar in Turchia.\r\n\r\nCon Murat abbiamo fatto il punto sulla rivolta sociale in Turchia, dove cresce l'opposizione alla politica di Erdogan, che ha murato la frontiera con la Siria, impedendo il passaggio sia di aiuti per la popolazione, sia di armi e volontari pronti a unirsi alle miliziani e alle miliziane delle YPG/YPJ, che resistono con armi leggere all'artiglieria e alle armi pesanti dell'ISIS.\r\nAi tagliagole dello \"Stato islamico\" è stato delegato il compito di far piazza pulita di un’anomalia libertaria, che potrebbe contaminare altri territori, mostrando la possibilità concreta di una pratica politica federalista, oltre il filo spinato degli Stati nazione. L’Isis è stata (ed è ancora) sostenuta da chi oggi l’addita come male da combattere, ma non fa nulla per evitare il massacro.\r\nLa jahad del califfo oggi impensierisce chi l’ha finanziata, armata, sostenuta, ma in Rojava è il cane da guardia del (dis)ordine imperiale.\r\nPer due anni il governo turco ha permesso alla mafia locale di far passare armi e combattenti in Siria.\r\nErdogan da giorni dichiara che Kobane è perduta, che non ci sono più bambini o anziani in città. Mente.\r\nMeno ipocrite sono le dichiarazioni che pongono sullo stesso piano l'ISIS, e le YPG/YPJ, considerate entrambe organizzazioni terroriste.\r\n\r\nNegli ultimi giorni le rivolta sta divampando in Turchia, dove negli scontri ci sono stati 28 morti, uccisi sia dalla polizia sia dalla destra ultranazionalista turca, come dagli islamisti curdi delle formazioni finanziate e sostenute dai servizi segreti turchi.\r\nIl governo Erdogan, che pure era riuscito a farsi eleggere per il terzo mandato, nonostante la rivolta di Ghezi Park e le accuse di corruzione che avevano investito il suo partito, oggi rischia grosso.\r\n\r\nMolto forte è l'opposizione popolare ad una guerra in Siria, mentre cresce la solidarietà - non solo tra i curdi - con la resistenza in Rojava.\r\n\r\nMartedì 14 ottobre Murat si collegherà con piazza Castello a Torino, per un aggiornamento sulla situazione.\r\n\r\nAscolta la diretta di oggi:\r\n\r\n2014 10 10 murat turchia","10 Ottobre 2014","2018-10-17 22:59:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/kobane-turchia-kurdistan-siria-20-200x110.jpg","Ovunque è Kobane, ovunque è resistenza. 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A questo attacco, che ha causato la morte di 109 civili in tre giorni, è seguita una risposta di Israele che ha bombardato fino nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco, dichiarando di voler difendere la comunità Drusa.\r\n\r\nProviamo a fare chiarezza intorno a questi eventi e osservali tramite una lente più ampia.\r\n\r\nI Drusi sono una comunità che prevalentemente insediata in tre distretti della regione più a Sud della Siria. Sono arabi di una minoranza che ha aderito a un pensiero esoterico e che crede nella reincarnazione. I drusi sono discendenti di una corrente sciita ismaelita. Hanno una società civile laica, ma le figure religiose svolgono un ruolo politico centrale. Hanno conquistato anche loro un'indipendenza di fatto già sotto il governo di Bashar al Assad e hanno ottenuto con il nuovo governo di Al-Sahara un accordo simile a quello stipulato con le SDF per la Siria del Nord Est, in cui si prevede un'integrazione delle forze armate con quelle del governo centrale, ma la polizia locale sarà composta esclusivamente da residenti della comunità drusa; verso una forma di governo decentralizzata. La comunità Drusa vuole far parte della Siria, in un modello che ne garantisca l'autonomia; i recenti assalti hanno però inasprito la diffidenza e le fratture con il governo centrale.\r\n\r\nIn questo quadro Israele, che già dall'inizio della recente crisi siriana ha occupato una fetta del sud della Siria destando proteste nella comunità Drusa, lavora per essere considerato una potenza amica dei drusi e perseguire nella sua strategia di espansione della propria area di occupazione diretta, in funzione di controllo sul governo temporaneo di Damasco e in chiave anti-turca.\r\n\r\n«Adesso a Suwayda alcune persone dicono apertamente di prendere soldi da Israele. Se prima la cosa era tenuta nascosta, ora sta emergendo», spiega F., militante del Partito Comunista Siriano a L’Indipendente in un recente articolo, pubblicato prima degli ultimi attacchi alla comunità a cui Israele, come dicevamo, ha risposto militarmente ergendosi a difensore della comunità Drusa. Il suo obiettivo però non è ovviamente questo: non vuole una Siria unita ma anzi vuole espandere il proprio controllo nel Medio Oriente. È , insomma, il più ampio e storico progetto della Grande Israele.\r\n\r\nUn'altra potenza che ha le stesse mire di controllo è la Turchia, che nei suoi desideri di espansione, entra in un conflitto che si fa sempre più palese con l'entità sionista. E questo episodio che ha coinvolto la comunità drusa ne è l'esempio. Sarebbe infatti lo stato Turco, maggiore sostenitore di HTS, attraverso il MIT (cioè i servizi segreti) ad aver diffuso un falso vocale attribuito ad un leader druso in cui insulta il profeta Maometto: è stata questa la scusa per scatenare le rappresaglie contro la comunità che, lo ricordiamo, ha causato decide e decine di morti in pochi giorni e che secondo la Turchia, rappresenta un'alleato di Israele nella regione.\r\n\r\nLa fase politica che stiamo vivendo vede il Medio Oriente come epicentro della Terza Guerra Mondiale: è da li che le forze del patriarcato, del capitalismo e degli stati nazioni si contendono l'egemonia sulla gestione delle risorse energetiche e del dominio politico che ne deriva. Attraverso l'Arabia Saudita e Israele, gli Stati Uniti d'America e la Nato espandono il loro controllo dell'area, dalla striscia di Gaza, alla Siria, all'Iran; allo stesso tempo, la Turchia, un tempo principale garante degli interessi Nato e Statunitensi in tutto il Medio Oriente, viene esclusa da questo scacchiere geopolitico capitalista e teme la guerra che Israele sta conducendo; cerca così da un lato di contrapporsi al progetto Israeliano espandendo la guerra e dall'altro cerca nuove alleanze con un'Unione Europea che, nel frattempo, ha deciso di correre al riarmo.\r\n\r\nNon a caso Erdogan è volato a Roma per aggiudicarsi nuovi accordi per facilitare la collaborazione tra l'industria bellica italiana e quella turca. E' infatti di pochi giorni fa (29 aprile) il summit Italia-Turchia tenutosi a Roma, in cui si sono discussi e sanciti undici accordi di cooperazione bilaterale tra i due Paesi, una parte dei quali riguarda l’industria della guerra; il più importante tra questi è l’accordo di collaborazione tra l’azienda di armamenti italiana Leonardo e quella turca Baykar per la costruzione di droni militari, in 4 differenti siti industriali in Italia, uno dei quali avrà sede a Torino.\r\n\r\nIn questo quadro risulta ancora più urgente sostenere la resistenza dei popoli dell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord - Est. La caduta di Assad ha aperto nuove prospettive: compagni e compagne hanno iniziato a spostarsi in tutta la Siria per sostenere la nascita in tutto il Paese di comitati popolari e locali, anche tra le comunità Druse e Alawite. Con l'obiettivo di espandere il metodo di organizzazione dal basso e di massa verso il Confederalismo democratico usato nella Siria del Nord Est, per una siria unita e democratica. La rivoluzione del Rojava è la via per una soluzione politica al caos mediorientale e l'unica alternativa concreta e radicale contro le forze del capitalismo e del patriarcato.\r\n\r\nLa resistenza alla diga di Tishreen, di cui festeggiamo finalmente la fine dell'assedio, è stata in questi mesi la dimostrazione concreta e il simbolo della forza che la società organizzata può esprimere per difendersi, anche davanti agli attacchi degli eserciti di stati nazione ben più equipaggiati militarmente. ","6 Maggio 2025","2025-05-06 18:07:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/AGGIORNAMENTI-DALLA-CAMPAGNA-DEFEND-ROJAVA-2-1-e1744293681399-200x110.png","Aggiornamenti dalla campagna Defend Rojava - Lo scontro tra Israele e Turchia in Siria",1746554862,[],[],{"post_content":490,"post_title":494},{"matched_tokens":491,"snippet":492,"value":493},[75,88],"attraverso il MIT (cioè i \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark>) ad aver diffuso un falso","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/podcast-dr-14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nLa Siria nell'ultima settimana è stata scossa dai violenti attacchi da parte delle forze armate del nuovo governo di Damasco che, insieme a gruppi fondamentalisti affiliati ad HTS, hanno assaltato la zona di Jamarana, a sud di Damasco, con l'obiettivo di colpire la comunità Drusa. 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Affrontiamo il caso \"Equalize\" , la società accusata di aver fatto accessi illegali agli archivi delle forze dell’ordine per ottenere informazioni riservate su persone e società, perchè emergono relazioni con elementi del Mossad ,i servizi segreti israeliani ,che ci rimandano ad una \"Israel connection\" e alle relazioni di lunga data tra il Mossad e i servizi segreti italiani. L'interesse israeliano è per l'ENI che ha ottenuto dal governo israeliano le concessioni per lo sfruttamento del gas al largo delle coste di Gaza , in violazione delle norme del diritto internazionali in quanto questi giacimenti off shore apparterrebero in gran parte ai palestinesi . Inoltre la controversa decisione del governo Meloni di appaltare la gestione della cybersecurity italiana ad Israele ,decisione che ha portato alle dimissioni del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), fa suppore una sottovalutazione dei rischi di affidare un campo così delicato ad un paese straniero impegnato in attività belliche a dir poco controverse i cui interessi nell'area del Mediterraneo orientale non sempre coincindono con quelli italiani . Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in Turchia con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Novembre 2024","2024-11-03 15:37:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 31/10/2024-IL CRIMINE PREMEDITATO DELLA DISTRUZIONE DEL MEDIO ORIENTE -TURCHIA ERDOGAN TENTA DI DIVIDERE IL FRONTE CURDO -ECUADOR \"APAGONES\" E CRISI POLITICA",1730648245,[417],[389],{"post_content":518,"post_title":523},{"matched_tokens":519,"snippet":521,"value":522},[75,520],"segreti ","con elementi del Mossad ,i \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti \u003C/mark> israeliani ,che ci rimandano ad","Bastioni di Orione incontra Alberto Negri storico corrispondente di guerra nel Medio Oriente e profondo conoscitore di quella regione , con cui abbiamo avuto una lunga conversazione di cui trasmettiamo in questa puntata la prima parte . Affrontiamo il caso \"Equalize\" , la società accusata di aver fatto accessi illegali agli archivi delle forze dell’ordine per ottenere informazioni riservate su persone e società, perchè emergono relazioni con elementi del Mossad ,i \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti \u003C/mark> israeliani ,che ci rimandano ad una \"Israel connection\" e alle relazioni di lunga data tra il Mossad e i \u003Cmark>servizi \u003C/mark> \u003Cmark>segreti \u003C/mark> italiani. L'interesse israeliano è per l'ENI che ha ottenuto dal governo israeliano le concessioni per lo sfruttamento del gas al largo delle coste di Gaza , in violazione delle norme del diritto internazionali in quanto questi giacimenti off shore apparterrebero in gran parte ai palestinesi . Inoltre la controversa decisione del governo Meloni di appaltare la gestione della cybersecurity italiana ad Israele ,decisione che ha portato alle dimissioni del direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), fa suppore una sottovalutazione dei rischi di affidare un campo così delicato ad un paese straniero impegnato in attività belliche a dir poco controverse i cui interessi nell'area del Mediterraneo orientale non sempre coincindono con quelli italiani . Esiste un partito trasversale che vede questi accordi con molto favore e privilegia gli interessi di Eni e Leonardo che giudica sovrapponibili con quelli nazionali e intrecciati con quelli dello stato sionista.\r\n\r\n- Parliamo con Alberto Negri anche dei mutamenti del Medio Oriente negli ultimi dieci anni e del Libano dove gli equilibri imposti dagli Accordi di Taif che fanno riferimento alla composizione della popolazione libanese risalente al censimento del 1932 – l’ultimo mai realizzato – non rispecchiano più la situazione sul terreno. Il tentativo sionista è di destrutturare l'intera società libanese in cui la componente sciita è maggioritaria ed Hezbollah è una parte rilevante dello stato sociale libanese e oltre ad essere una milizia è un partito radicato nella società e nelle istituzioni libanesi. Un Libano forte costituisce per Israele un concorrente per il suo progetto di egemonia regionale .\r\n\r\n- Ci si chiede se la politica americana da apprendisti stregoni in Medio Oriente sia il frutto di ignoranza delle dinamiche storiche e della cultura di quelle popolazioni o faccia parte di una strategia mirata alla destabilizzazione permanente di quella regione. Optiamo per questa ipotesi considerando che il \"deep state\" americano conosce perfettamente la regione e il suo obiettivo è quello della destabilizzazione che consente ad una potenza come gli Stati Uniti di esercitare il condizionamento sui vari attori, acuendo le divisioni etniche e settarie per favorire l'emergere di Israele come unica potenza regionale, espressione degli interessi americani in Medio Oriente. C'è un criminale disegno premeditato di distruzione del Medio Oriente che va avanti da anni, perseguito con la frantumazione degli stati arabi potenzialmente nemici di Israele e con la sottomissione delle monarchie arabe alla potenza egemone, disegno che prevede il sacrificio del popolo palestinese.\r\n\r\n- Si ragiona anche sulle conseguenze del 7 ottobre e sulla mancata proiezione strategica di Hamas che sta esponendo la popolazione di Gaza alla bestiale vendetta israeliana. Secondo Negri l'investimento dell'Iran su Hamas è stato fallimentare perchè ha portato all'indebolimento di Hezbollah e alla distruzione di Gaza ,Hamas non si sarebbe assunto la responsabilità politica delle conseguenze dell'operazione \"alluvione di Al Aqsa\" ,operazione che ha sicuramente interrotto l'avvicinamento tra Arabia Saudita ed Israele e riportato alla ribalta la questione palestinese ma ha avuto conseguenze devastanti per i gazawi senza proporre una strategia diversa dal sacrificio allo scopo di perpetuare una classe dirigente che si nutre del conflitto .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-NEGRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Murat Cynar giornalista ed attivistita politico turco parliamo dei mutamenti in corso in \u003Cmark>Turchi\u003C/mark>a con le sospette aperture di ambienti governativi verso Ocalan e l'attentato di Ankara alla fabbrica di armi Tusa con la conseguente ritorsione turca che ha portato al bombardamento delle infrastrutture civili del Kurdistan .\r\n\r\nIl 22 ottobre, Devlet Bahçeli, leader del Partito del movimento nazionale (Mhp) e alleato del partito al governo, ha invitato Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), a dichiarare la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk direttamente dal gruppo parlamentare del Partito dell’uguaglianza e della democrazia dei popoli (Dem), partito d’opposizione. Bahçeli ha enfatizzato che l’unico interlocutore per porre fine alla guerra sarebbe stato Öcalan, escludendo il Pkk e l’ex leader del Dem, Selahattin Demirtas, incarcerato dal 2016. il presidente Erdogan ha espresso sostegno alla proposta del suo alleato Devlet Bahçeli .\r\n\r\nLa fabbrica militare Tusas ad Ankara ha subito un attentato in pieno giorno, con la morte di cinque dipendenti e dei due attentatori, oltre al ferimento di 22 persone. Poco dopo, le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostrano gli attentatori a volto scoperto e facilmente identificabili, erano già in circolazione. Il giorno dopo, il Pkk ha dichiarato che l’attacco, organizzato un mese prima da una formazione affiliata, «non è legato ai nuovi sviluppi». Ha destato perplessità che un’azione di tale portata avvenisse proprio all’indomani dell’appello a Öcalan. Poche ore dopo, le forze armate turche hanno colpito il nord-est della Siria, nella regione di Rojava.\r\n\r\nAbdullah Öcalan, leader del Pkk condannato all’ergastolo e in isolamento dal 1999 sull’isola di Imrali, ha ricevuto una visita dopo quasi quattro anni. Suo nipote, il parlamentare Omer Öcalan del partito Dem, ha dichiarato di averlo incontrato il giorno precedente, quello dell’attentato di Ankara. Il messaggio di Öcalan è stato questo: «L’isolamento continua. Se si verificano le condizioni, ho il potere teorico e pratico di spostare questo processo dal conflitto e dalla violenza al terreno legale e politico».\r\n\r\nQuesti gli avvenimenti riassunti da Murat nel suo articolo per il \"Manifesto \", sembra quindi che si sia avviato un nuovo percorso con quali scopi è ancora tutto da determinare .Erdogan vorrebe cambiare la costituzione per potersi presentare per un quarto mandato, ma non ha la maggioranza quindi spera nella benevolenza del DEM ,partito di opposizione ,potrebbe anche perseguire la divisione all'interno dello schieramento filo curdo ,oppure tentare una manovra di dialogo indiretto con i curdi siriani nel tentativo di riannodare il rapporto con Assad,ma alle sue condizioni .\r\n\r\nE' ancora presto per dirlo, i vari attori stanno prendendo posizione in vista di un cambiamento nel contesto di profondi scossoni che pervadono tutta la regione.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone docente di analisi politica e giornalista che vive a Quito ,parliamo della situazione in Ecuador ,dei continui black out elettrici che si prolungano anche per 14 ore al giorno ,della situazione sociale estremamente tesa ,del dilagare del narcotraffico ,delle promesse mancate del presidente Noboa e delle prospettive per le prossime elezioni con un campo progressista diviso ,il correismo in crisi e la mancanza di un alternativa radicale che abbia una connessione forte con le esigenze popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-31102024-ECUADOR-MATRONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":524,"snippet":526,"value":526},[525],"TURCHI","BASTIONI DI ORIONE 31/10/2024-IL CRIMINE PREMEDITATO DELLA DISTRUZIONE DEL MEDIO ORIENTE -\u003Cmark>TURCHI\u003C/mark>A ERDOGAN TENTA DI DIVIDERE IL FRONTE CURDO -ECUADOR \"APAGONES\" E CRISI POLITICA",[528,530],{"field":99,"matched_tokens":529,"snippet":521,"value":522},[75,520],{"field":151,"matched_tokens":531,"snippet":526,"value":526},[525],{"best_field_score":369,"best_field_weight":161,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":47,"score":503,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":19},{"document":534,"highlight":547,"highlights":555,"text_match":367,"text_match_info":560},{"comment_count":47,"id":535,"is_sticky":47,"permalink":536,"podcastfilter":537,"post_author":379,"post_content":538,"post_date":539,"post_excerpt":53,"post_id":535,"post_modified":540,"post_thumbnail":541,"post_title":542,"post_type":414,"sort_by_date":543,"tag_links":544,"tags":546},"89524","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-maggio-nucleare-le-favole-di-pichetto-fratin-studenti-a-lezione-dai-servizi-segreti-franco-serantini-ong-genealogia-della-criminalizzazione-i-2-giugno-noi-disertiamo/",[379],"ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nVerso il ritorno del nucleare?\r\nIn occasione del G7 Energia e Ambiente, tenutosi alla Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile, la vice ministra dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha fatto esplicite dichiarazioni a favore del ritorno del nucleare, pigiando il pedale parlando di piccole centrali e di fusione.\r\nLe centrali mini sono pericolose come quelle maxi e ne servono di più, la fusione è una tecnologia sperimentale ben lungi dall’avere una possibilità di applicazione pratica.\r\nNonostante ciò sia alla COP tenutasi in Qatar che al G7 è stata collocata tra le energie rinnovabili, pulite. E pazienza per le pericolosissime scorie radioattive, pazienza la sua stretta connessione con il settore militare. Uno dei prodotti del riprocessamento delle scorie è il plutonio, che serve a fare le bombe atomiche.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nI come Intelligence. Studenti a lezione dai servizi segreti\r\nI come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti. È il frutto di un recentissimo accordo – senza precedenti in Italia – tra il ministero dell’Istruzione e del merito e il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo della presidenza del Consiglio a capo dei servizi segreti. “I come Intelligence è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole superiori. “Esso è volto ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia”, spiegano i firmatari..\r\nNello specifico, l’intesa Istruzione-DIS prevede l’organizzazione di “iniziative di divulgazione e formazione” rivolte alle nuove generazioni per “favorire la consapevolezza sulle funzioni assegnate all’Intelligence italiana” ed “esplorare la storia, il linguaggio, i protagonisti e l’organizzazione dei Servizi Segreti italiani”.\r\nCon quest’ultima iniziativa il governo punta sia al reclutamento sia all’indottrinamento. A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le elezioni politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle ONG e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel porto di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle Ong e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle ONG impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell'attitudine imperialista e neocoloniale dello stato italiano.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 17 maggio\r\nCena dei senzastato\r\nmenù vegan\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nBenefit lotte\r\nQuanto costa? Quanto puoi, più che puoi!\r\nPrenotazioni a antimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\n\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la Turchia, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","14 Maggio 2024","2024-05-14 16:59:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/guerre-globali-2-bis-200x110.jpg","Anarres del 10 maggio. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nVerso il ritorno del nucleare?\r\nIn occasione del G7 Energia e Ambiente, tenutosi alla Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile, la vice ministra dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha fatto esplicite dichiarazioni a favore del ritorno del nucleare, pigiando il pedale parlando di piccole centrali e di fusione.\r\nLe centrali mini sono pericolose come quelle maxi e ne servono di più, la fusione è una tecnologia sperimentale ben lungi dall’avere una possibilità di applicazione pratica.\r\nNonostante ciò sia alla COP tenutasi in Qatar che al G7 è stata collocata tra le energie rinnovabili, pulite. E pazienza per le pericolosissime scorie radioattive, pazienza la sua stretta connessione con il settore militare. Uno dei prodotti del riprocessamento delle scorie è il plutonio, che serve a fare le bombe atomiche.\r\nNe abbiamo parlato con Angelo Tartaglia, professore emerito del Politecnico di Torino\r\n\r\nI come Intelligence. Studenti a lezione dai \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark>\r\nI come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti. È il frutto di un recentissimo accordo – senza precedenti in Italia – tra il ministero dell’Istruzione e del merito e il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (DIS), l’organo della presidenza del Consiglio a capo dei \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark>. “I come Intelligence è rivolto agli studenti del primo biennio delle scuole superiori. “Esso è volto ad accompagnare i giovani alla scoperta di funzioni, compiti, organizzazione e protagonisti degli Organismi informativi, così come dei principali fenomeni di minaccia”, spiegano i firmatari..\r\nNello specifico, l’intesa Istruzione-DIS prevede l’organizzazione di “iniziative di divulgazione e formazione” rivolte alle nuove generazioni per “favorire la consapevolezza sulle funzioni assegnate all’Intelligence italiana” ed “esplorare la storia, il linguaggio, i protagonisti e l’organizzazione dei \u003Cmark>Servizi\u003C/mark> \u003Cmark>Segreti\u003C/mark> italiani”.\r\nCon quest’ultima iniziativa il governo punta sia al reclutamento sia all’indottrinamento. A ragazzi e ragazze verranno anche spiegate le “principali minacce del mondo contemporaneo”. Quelle “interne” e quelle “esterne”. Una buona occasione per puntare il dito contro chi lotta contro un ordine del mondo ingiusto, predatorio, questo sì una vera minaccia per le vite di miliardi di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nFranco Serantini. Gli anarchici non dimenticano\r\nAnarchico del Gruppo “Giuseppe Pinelli” di Pisa, Franco era sceso in piazza il 5 maggio 1972 per opporsi al comizio elettorale del fascista Giuseppe Niccolai del MSI. Viene preso sul Lungarno Gambacorti dalla celere, che lo massacra di colpi con i manganelli, gli stivali e i calci dei fucili. Viene portato al carcere Don Bosco di Pisa, dove non riceve alcuna cura e muore per le conseguenze del pestaggio il 7 maggio, mentre si aprivano i seggi per le elezioni politiche.\r\nAnche quest’anno c’è stata a Pisa una manifestazione per ricordare Franco.\r\nCon Dario Antonelli, uno dei compagni che hanno partecipato all’iniziativa, abbiamo ricostruito il clima di quegli anni, il forte impegno dei compagni e delle compagne, sia nell’informazione sulla strage di Stato di piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, sia nella lotta per la liberazione degli anarchic* in carcere per le bombe di Milano. \r\n\r\nGenealogia della criminalizzazione delle ONG e della solidarietà in mare\r\nIl 19 aprile si è concluso il più grande processo contro la solidarietà in mare, con le Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale sul banco degli imputati. Ventuno membri degli equipaggi di Jugend Rettet, Save the Children e Medici Senza Frontiere sono stati prosciolti dal giudice dell’udienza preliminare di Trapani, perché “il fatto non sussiste“.\r\nQuesta sentenza arriva dopo sette anni e il deterioramento dell’imbarcazione Iuventa, sequestrata e lasciata in stato di abbandono nel porto di Trapani dal 2017.\r\nMa come è nata la criminalizzazione delle Ong e della solidarietà in mare? Perché salvare vite in mare è una pratica così osteggiata dalle autorità italiane ed europee?\r\nPrendendo le mosse da un articolo uscito su Monitor Italia abbiamo ricostruito i passaggi fondamentali del processo di criminalizzazione delle ONG impegnate in operazioni di Sar – Ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.\r\n\r\nNoi disertiamo!\r\nOgni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni.\r\nUna “festa” nazionalista e militarista.\r\nIl governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra.\r\nCome ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Le divise da parata, le bandiere, le medaglie, la triade “dio, patria, famiglia” non sono il mero retaggio di un passato più retorico e magniloquente del nostro presente, ma la rappresentazione sempre attuale dell'attitudine imperialista e neocoloniale dello stato italiano.\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 17 maggio\r\nCena dei senzastato\r\nmenù vegan\r\nore 20\r\ncorso Palermo 46\r\nBenefit lotte\r\nQuanto costa? Quanto puoi, più che puoi!\r\nPrenotazioni a antimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nDall'ordine americano al grande caos\r\nScenari di guerra globale: dall'Ucraina a Gaza, dal Sudan all'Armenia, dal mar Rosso a Taiwan\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Stefano Capello\r\n\r\nGuerre di portata planetaria ci stanno portando sull'orlo della terza guerra mondiale. La spirale pare inarrestabile: il conflitto Russia Ucraina rischia di deflagrare in tutta Europa.\r\nL'Italia è direttamente coinvolta con le proprie truppe e con il proprio apparato militare industriale. È in prima fila in conflitti in cui gioca in proprio e in varie alleanze a geografia variabile.\r\nLa crisi mondiale, le pericolose convulsioni dell'impero statunitense e della Russia in un pianeta multipolare, le aspirazioni imperialiste concorrenti di potenze regionali come la \u003Cmark>Turchi\u003C/mark>a, il grande saccheggio dell'Africa, l'imporsi inarrestabile della Cina rendono la china verso il peggio sempre più scivolosa.\r\nL'intersecarsi di pulsioni nazionaliste, guerre di religione e di interesse mira a rendere complici dei massacri le popolazioni più direttamente colpite.\r\nNon solo. Nel nostro paese il governo sta facendo una campagna di arruolamento permanente. Di fronte all'escalation bellica vogliono gente assuefatta e disponibile alla concreta possibilità di un coinvolgimento diretto sempre maggiore.\r\nNon per caso il processo di militarizzazione investe le nostre città, le nostre scuole, i principali mezzi di comunicazione e le istituzioni culturali.\r\nGuerra interna e guerra esterna sono le due facce della stessa medaglia, quella della guerra ai poveri per il controllo delle risorse, delle coscienze, delle vie di approvvigionamento e dei flussi informativi.\r\nComprendere le dinamiche della guerra globale, cogliere gli elementi di resistenza, disfattismo, diserzione è necessario per rinforzare le reti antimilitariste ed internazionaliste di opposizione alla guerra.\r\n\r\nIn occasione della serata verrà fatta una raccolta fondi per sostenere gli anarchici sudanesi. In un anno di guerra civile quest* compagn*, oppositor* del passato regime e dei due signori della guerra che si contendono il paese, hanno attuato numerose iniziative di lotta e di solidarietà con la popolazione stremata dalla guerra. Oggi stanno subendo una durissima repressione. Alcuni sono stati arrestat* e torturat*. La compagna Sarah è stata violentata e uccisa.\r\n\r\nSabato 1 e domenica 2 giugno\r\nSenzapatria \r\nGiornate di lotta al militarismo\r\nContro la guerra, l’occupazione militare delle periferie, la produzione bellica, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon i disertori di tutte le guerre!\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nVia i militari dalle strade!\r\nore 15,30 corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nAntimilitaristi per i quartieri di Torino.\r\nSmilitarizziamo la città!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":553,"snippet":554,"value":554},[75,88],"Anarres del 10 maggio. Nucleare: le favole di Pichetto-Fratin. Studenti a lezione dai \u003Cmark>servizi\u003C/mark> \u003Cmark>segreti\u003C/mark>. Franco Serantini. ONG: genealogia della criminalizzazione. I 2 giugno noi disertiamo!…",[556,558],{"field":99,"matched_tokens":557,"snippet":550,"value":551},[75,88],{"field":151,"matched_tokens":559,"snippet":554,"value":554},[75,88],{"best_field_score":369,"best_field_weight":161,"fields_matched":105,"num_tokens_dropped":47,"score":503,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":19},6637,{"collection_name":414,"first_q":70,"per_page":373,"q":70},["Reactive",564],{},["Set"],["ShallowReactive",567],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fySvSPVOvYlc_UaNLb-IrcZ5WPpljNfA02j3J8UItbkw":-1},true,"/search?query=servizi+segreti+turchi"]