","Balon. Genealogia di un servizio d’ordine","post",1603810201,[61,62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/aliud/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/barattolo/","http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/","http://radioblackout.org/tag/mercato-degli-stracci/","http://radioblackout.org/tag/riqualificazione-escludente/","http://radioblackout.org/tag/servizio-dordine/",[69,70,71,72,73,74,75],"aliud","balon","barattolo","gentrificazione","mercato degli stracci","riqualificazione escludente","servizio d'ordine",{"post_content":77,"post_title":83,"tags":86},{"matched_tokens":78,"snippet":81,"value":82},[79,80],"servizio","d’ordine","pubblicata una sua ricerca sul \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> privato che controlla che la","Francesco ha attraversato le lotte dei mercatari poveri del Balon negli ultimi anni. 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Tra gli sponsor la Coop, la Gtt, Il corpo di polizia municipale della città di Torino, City Angels e Hydra Service.\r\n\r\nGli attivist* di Nessun Norma hanno distribuito volantini, che sono immediatamente entrati nel mirino della polizia, che li ha circondati pretendendo di sequestrare i volantini, per le immagini satiriche stampate sul retro. Immagini considerate offensive, perché non è lecito burlare ministri e sindaci. Specie se si tratta di Salvini, Fontana e Appendino. Diverse compagn* sono state identificate e minacciate dalla digos. Alla fine gli uomini e le donne della polizia politica si sono accontentat* di sequestrare solo una parte del materiale.\r\n\r\nMa non è finita lì. Più tardi un gruppo di Studenti Indipendenti ha aperto uno striscione in via Po ed acceso qualche fumogeno per attirare l’attenzione. Sullo striscione campeggiava la scritta “Il Pride è rivolta. Contro frontiere, decoro, istituzionalizzazione. 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Non vogliamo che i nostri culi vengano brandizzati e strumentalizzati elettoralmente. le stesse istituzioni torinesi che oggi si autocelebrano, bonificano a tavolino quartieri, sovradeterminando corpi e desideri, sgomberano spazi sociali e campi rom nel nome della legalità e del decoro. non partecipiamo felici al rifacimento di quartieri da cui ci avete sbattuto fuori. non vogliamo attraversare spensierate i boulevard sabaudi barricati, non abbiamo intenzione di partecipare al vostro party esclusivo ma soprattutto escludente.\r\n\r\nsiamo trans*, vacche transumanti, antifasciste, lelle, infette, transfemminist*, psiconaute, frocie, punk, antisessiste, precarie, frochattare, antispeciste, queer, queen, squinzie, disokkupate, shampiste, cagne e sorche, mutanti.\r\n\r\nci prendiamo spazi in cui debordare, in cui vivere, mangiare, dormire e godere; luoghi in cui accogliamo e siamo accolte, in cui scambiamo, fluiamo ed espandiamo le nostre reti. siamo le creature dei parchi e delle frasche, pronte a risplendere da quegli angoli bui in cui ci volete relegare. il più alto dei grattacieli o la più cupa delle vostre nuvole non getterà mai ombra sulle nostre r-esistenze.\r\n\r\nrifiutiamo le categorie socialmente imposte, viviamo nelle intersezioni, nei confini, nei meticciamenti. non vogliamo incastrarci e ghettizzarci nei binarismi medicalizzati e psicologizzati: i nostri corpi e le nostre sessualità li attraversano, eccedono, deragliano. vomitiamo glitter su ogni tipo di norma. siamo orgogliose di altro e di essere altre. siamo ovunque - veniamo ovunque.\r\n\r\nsiamo frocie incazzate contro le frontiere, contro il decoro, contro la normalizzazione dei nostri corpi e desideri tutt* liber* di circolare ed autodeterminarsi!\r\n\r\nil 28 giugno ci riprendiamo le strade e le piazze dalle quali avete voluto cacciarci: partiremo da piazza palazzo di città alle 17:30 e sfileremo fino a parco dora dove allestiremo lo spazio per un queerparty!”\r\n\r\nQui quello degli Studenti Indipendenti:\r\n\r\n\"NESSUN DORMA!\", BASTA CHE STIATE ZITT*!\r\n(Cronaca di una giornata di orgogliosa repressione a cura di Coordinamento Torino Pride.)\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di aver sfilato rivendicando l'antirazzismo e l'antifascismo affidando l'apertura della parata ad una Giunta comunale che avvalla un governo nazionale insieme a Salvini e Lega Nord?\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di aver fatto alzare all'aria bandiere di Israele? Sì, quello Stato che uccide i/le civili palestinesi a colpi di cecchini.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* dei City Angels? Sì, quegli squadristi finto-moderati che fanno ronde contro i/le migranti per strada nel nome del decoro.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* degli sponsor? Sì, quelle aziende che utilizzano strumentalmente i corpi di milioni di persone solo per fare rainbow-washing allargando la scala del proprio profitto sulle nostre mobilitazioni.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di lasciare le forze dell'ordine libere di identificare, minacciare, provocare ed intimidire chi ritenuto politicamente scomodo? Sì, quelle stesse forze dell'ordine notoriamente antifasciste, antirazziste e democratiche. Ed oggi lo hanno dimostrato, reprimendo le nostre idee scritte su volantini sequestrati.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di un servizio di sicurezza che pratica violenza sulle persone? Sì, quel servizio d'ordine che oggi di fronte ad uno striscione appeso e qualche fumogeno acceso ha deciso con pratiche machiste, violente e prevaricatrici di strappare ripetute volte lo striscione, lanciare ad altezza d'uomo i fumogeni ed aggredire verbalmente con minacce ed insulti chi era semplicemente reo d'aver appeso uno striscione.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* d'aver esercitato la repressione, la normalizzazione e la securizzazione dei corpi, dei pensieri, della libertà di movimento ed espressione anche dentro al Pride?\r\n\r\nNelle piazze, nei Pride, nelle strade, vogliamo essere liber* di accendere fumogeni, appendere striscioni, esprimerci, lottare, dissentire, muoverci.\r\n\r\nVogliamo abbattere ogni frontiera, ogni confine, ogni norma posta a limite della nostra libera autodeterminazione, questo per noi è l'orgoglio di lotta che vogliamo esprimere!\r\n\r\n\"NESSUN* NORMA\", contro frontiere e decoro!\r\n\r\nQui il comunicato di Ah Squeerto:\r\n“questo pomeriggio, durante la parata del Torino pride 2018, siamo stat* intimidit* dalla digos, che dopo averci scortato per una buona mezz'ora da vere dive quali siamo, ha preteso che le venisse consegnato il materiale che stavamo distribuendo. 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In questo caso la repressione è celere: come vi permettete di rovinare questo giorno di festa?\r\n\r\nMa per noi questo non è un giorno di festa. Denunciamo la presenza massiccia di forze dell'ordine (adulate e ringraziate dagli organizzatori) che vogliono insegnarci di cosa possiamo e di cosa non possiamo sentirci orgoglios*. Denunciamo la deriva autocelebrativa di questo pride, vetrina rainbow per discoteche e partiti in cerca di elettori. Denunciamo il silenzio al quale hanno cercato di piegarci con metodi violenti e intimidatori.\r\nVi invitiamo a partecipare numeros* giovedì 28 per il NESSUN* NORMA Pride e a gustarvi alcune delle immagini che oggi abbiamo provato a distribuire.\r\nFIRST PRIDE WAS A RIOT! Costruiamo un pride di lotta! 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L’ultimo a giocare questa carta era stato De Gaulle nel 1962, quando aveva imposto il passaggio ad una repubblica presidenziale. De Gaulle ne uscì bene perché vinse il referendum indetto subito dopo. A Macron potrebbe non andare tutto così liscio.\r\nIeri pomeriggio la mozione di sfiducia al governo Borne non è passata per una manciata di voti: per ora la poltrona della prima ministra è salva, ma continua a vacillare.\r\nLa risposta non si è fatta attendere: nelle strade e nelle piazze francesi è subito dilagata la protesta, che non accenna ad affievolirsi dal 7 di marzo. Nella capitale e nelle altre città migliaia di persone hanno risposto all’appello dei sindacati a non mollare finché la riforma, che prolunga da 62 a 64 anni l’età pensionabile, non verrà ritirata. Non c’è margine di negoziazione. Le immagini diffuse dai media puntano l’attenzione sugli scontri con la polizia ed i cassonetti incendiati, ma il fronte della lotta è molto più ampio dei manifestanti che praticano l’azione diretta.\r\nGià dal 16 marzo c’erano state manifestazioni di piazza ovunque. A Parigi la polizia ha imposto la chiusura delle stazioni delle metropolitana sulle linee che toccano le sedi dei ministeri e del parlamento.\r\nOgni giorno ci sono stati centinaia di fermi: una tecnica adottata per per ridurre il numero dei manifestanti, più che per effettuare arresti. La maggior parte dei fermati è stata rilasciata senza denunce dopo 24/48 ore in guardina ma con il divieto a partecipare a manifestazioni o con foglio di via. La scorsa notte ci sono stati 234 fermi solo a Parigi.\r\nLa violenza poliziesca è molto forte con l’impiego massiccio di lacrimogeni e pestaggi selvaggi. Nelle piazze e nel paese vi è grande solidarietà diffusa tra diversi gruppi di manifestanti, anche se in qualche occasione il servizio d’ordine del sindacato è intervenuto contro i manifestanti che agivano in nero e con il volto coperto. Per ora si tratta di episodi limitati, ma bisognerà vedere cosa accadrà nei prossimi giorni.\r\nIn ballo non c’è solo l’aumento dell’età pensionabile ma l’introduzione di fondi pensione privati con introduzione di meccanismi di capitalizzazione, perché i fondi pensione sarebbero quotati in borsa..\r\nGiovedì 23 marzo è stato nuovamente lanciato uno sciopero intercategoriale, che, in Francia, equivale allo sciopero generale. Intanto l’operazione “Città morte” lanciata dai sindacati sta mettendo in ginocchio 1.200 pompe di benzina, rimaste a secco. Due grandi raffinerie hanno gli impianti spenti dallo sciopero dei dipendenti. A questo si devono aggiungere blocchi stradali, azioni di “pedaggio gratis” sulle autostrade, treni a singhiozzo e il 20% dei voli cancellati anche ieri, oltre ai cumuli di immondizia che si moltiplicano non solo a Parigi, mentre sono bloccati gli impianti di incenerimento, che rendono inutile l’utilizzo di crumiri per la raccolta dei rifiuti.\r\nIl blocco delle raffinerie e dei distributori potrebbe portare ad una paralisi delle principali città e dei circuiti di distribuzione delle merci.\r\n\r\nQuella di ieri in parlamento potrebbe essere una vittoria di Pirro per Macron, che ha salvato il governo con soli 9 voti e la cui legittimità agli occhi del paese è ormai a zero. I sindacati attendono il responso del consiglio costituzionale che è chiamato a rispondere sulla costituzionalità della riforma. Per le strade si respira un clima insurrezionale anche se è presto per valutare la capacità di generalizzarsi di questo movimento. Una novità di questa settimana è la discesa in campo di settori dell’università con sue atenei bloccati e di vari istituti superiori. Se la protesta dovesse estendersi significativamente anche agli studenti la salita per Macron sarebbe ancora di più ardua.\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza di Radio Fréquence Paris Plurielle, dove conduce “Vive la Sociale!”\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-21-carrozza-francia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","21 Marzo 2023","2023-03-21 14:31:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/06europa-europa-francia-sciopero-francia-f-afp-v-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/06europa-europa-francia-sciopero-francia-f-afp-v-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/06europa-europa-francia-sciopero-francia-f-afp-v-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/06europa-europa-francia-sciopero-francia-f-afp-v-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/06europa-europa-francia-sciopero-francia-f-afp-v-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/06europa-europa-francia-sciopero-francia-f-afp-v.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Peccato che sia stato prima osteggiato e respinto dai sindacati confederali, in particolare tramite il servizio d'ordine della CGIL, che poi hanno chiamato la Polizia, portando a diversi momenti di tensione, cariche e contatti fisici.\r\n\r\nCerchiamo di fare il punto non solo su quanto successo in piazza, evidenziando le responsabilità dei sindacati confederali e dell'ipocrisia chi ha esplicitamente sostenuto il Green Pass come strumento di discriminazione nel mondo di lavoro, ma anche sul percorso che il Coordinamento No Green Pass di Trieste ha compiuto, partendo dalle famose giornate di Ottobre 2021 al porto sino ad oggi, attraversando una fase di parziale risacca più generica delle lotte No Green Pass e alle future possibilità di lotta anche legate ai venti di guerra.\r\n\r\nIn diretta dai nostri microfoni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/trieste.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","4 Maggio 2022","2022-05-04 13:52:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/1651433283-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"163\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/1651433283-300x163.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/1651433283-300x163.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/1651433283-1024x556.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/1651433283-768x417.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/1651433283-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/1651433283.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","1 Maggio No Green Pass a Trieste",1651672327,[247,248,249],"http://radioblackout.org/tag/1-maggio/","http://radioblackout.org/tag/no-green-pass/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[251,252,253],"1 maggio","no green pass","trieste",{"post_content":255},{"matched_tokens":256,"snippet":257,"value":258},[79,101],"confederali, in particolare tramite il \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d'ordine\u003C/mark> della CGIL, che poi hanno","Il 1 Maggio il Coordinamento No Green Pass di Trieste ha partecipato al corteo cittadino con un numeroso spezzone di lavoratrici e lavoratori sospesi, cercando di portare la voci di chi ha subito sulla propria pelle in ambito lavorativo la discriminazione e il ricatto del Green Pass. 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Gli ampi regali ricevuti dall’esecutivo non sono bastati ai poliziotti che hanno effettuato diverse manifestazioni di protesta.\r\nSul piano sociale la riforma più rilevante è quella dell’assegno di disoccupazione, che verrebbe ridotto di circa un terzo. Un duro colpo per i tanti che hanno perso il lavoro in quest’anno pandemico. Numeri destinati a crescere nei prossimi mesi quando verrà revocato il blocco dei licenziamenti.\r\nParticolarmente colpiti gli intermittenti dello spettacolo, che sono stati molto attivi in lotte culminate in duecento teatri occupati per oltre due mesi. Questi lavoratori, anche se ora i teatri ed i cinema stanno riaprendo, rischiano, visto l’andamento intermittente della sindemia, di lavorare molto poco.\r\nPer Macron il virus non va scuola, non va a lavorare, non prende l’autobus, ma va al bar, al cinema, a teatro.\r\nUna situazione potenzialmente esplosiva in un quadro sociale in cui tante fabbriche chiudono, lasciando a casa chi ci lavorava.\r\nNon solo. Secondo una stima i posti in nero scomparsi nella sola area metropolitana di Parigi sarebbero circa 140.000.\r\nCrescono quindi il malcontento e la diffidenza verso il governo che inevitabilmente si riversano anche nelle piazze.\r\nLa risposta del governo è forte e chiara: una crescente stretta disciplinare nei confronti dei movimenti sociali, che impensieriscono l’esecutivo.\r\nLe cariche al corteo di testa il primo maggio, con la complicità passiva ed attiva del servizio d’ordine del CGT, sono il segnale sul quale sarà necessario riflettere nei prossimi mesi.\r\nIl 9 maggio il corteo per il clima si è svolto senza problemi, perché in questo caso la polizia ha deciso di non intervenire.\r\nIl 15 maggio la manifestazione in solidarietà alla popolazione palestinese nel popolare quartiere di Barbes è invece stata attaccata con lacrimogeni, granate assordanti e manganelli prima ancora della partenza.\r\nI prossimi mesi saranno cruciali.\r\n\r\nAscolta la diretta con Gianni Carrozza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-18-francia-carrozza.mp3\"][/audio]","18 Maggio 2021","2021-05-18 19:14:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/paris-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"147\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/paris-300x147.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/paris-300x147.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/paris-768x377.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/paris.jpeg 826w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Gli ampi regali ricevuti dall’esecutivo non sono bastati ai poliziotti che hanno effettuato diverse manifestazioni di protesta.\r\nSul piano sociale la riforma più rilevante è quella dell’assegno di disoccupazione, che verrebbe ridotto di circa un terzo. Un duro colpo per i tanti che hanno perso il lavoro in quest’anno pandemico. Numeri destinati a crescere nei prossimi mesi quando verrà revocato il blocco dei licenziamenti.\r\nParticolarmente colpiti gli intermittenti dello spettacolo, che sono stati molto attivi in lotte culminate in duecento teatri occupati per oltre due mesi. Questi lavoratori, anche se ora i teatri ed i cinema stanno riaprendo, rischiano, visto l’andamento intermittente della sindemia, di lavorare molto poco.\r\nPer Macron il virus non va scuola, non va a lavorare, non prende l’autobus, ma va al bar, al cinema, a teatro.\r\nUna situazione potenzialmente esplosiva in un quadro sociale in cui tante fabbriche chiudono, lasciando a casa chi ci lavorava.\r\nNon solo. 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Lo abbiamo fatto con i nostri racconti dalla piazza, rimpallando registrazioni di cori ed interventi oltre che delle interviste realizzate in presa diretta. In questo podcast abbiamo voluto sintetizzare, lasciando il cappello narrativo/introduttivo di Benni, che racconta il suo punto di vista dalla partenza del corteo dei lavoratori SiCobas e del Coordinamento NoGreenPass da Piazza della Repubblica. In seguito andremo a sentire l’intervista della lavoratrice di Meridiana (in appalto a Iveco) Marianna Juliana Nanci, che ci spiegherà nel dettaglio della sua testimonianza, perchè non si possono più accettare certe politiche sui lavoratori, che anche dopo 12 anni di esperienza si devono ritrovare senza lavoro per un cambio appalto, in competizione diretta con altri precari che sono stati messi a lavorare in un altro stabilimento dopo un periodo di cassa integrazione. A chiosare il viaggio negli inferi delle condizioni di lavoro nella logistica italiana, abbiamo realizzato un’intervista telefonica con Hamed, che era intervenuto nell’intervista con Marianna Juliana per raccontare del suo incidente sul lavoro.\r\n\r\nAd Hamed è stato schiacciato il piede e la caviglia dalla manovra di un sua collega mulettista, prima di arrivare all’ospedale è passata un’ora e mezza, quando l’ospedale più vicino distava dieci minuti in macchina dallo stabilimento. Da qui in poi un susseguirsi di malasanità e di oscure collaborazioni tra aziende e ASL per non far mai comparire sulla carta l’infortunio di Hamed. Da queste storie non possiamo altro che fare tesoro per motivare sempre di più la nostra volontà nel promuovere la solidarietà attiva per chi lotta perché queste cose non debbano mai più succedere.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_1Maggio.Intro-e-intervista-più-diretta-lavoratori-IVECO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAbbiamo poi voluto intervistare Peppe, uno dei rider di Deliverance Project che era in piazza il 1 Maggio a Torino e che come tale è stato strumentalizzato dall’informazione e dalla chiacchiera main stream. Colpevolizzati di essere tra i pericolosi provocatori da fermare e braccati, prima dal servizio d’ordine del PD e poi dalle forze dell’ordine, i riders sono comunque riusciti a fare sentire la loro voce. Gli abbiamo chiesto di riportarci il loro punto di vista degli avvenimenti di questa piazza e di commentare gli articoli di certe testate che hanno di fatto orchestrato con Nidl Cgil una campagna diffamatoria tra colleghi.\r\n\r\nInfine ci siamo fatti raccontare come sono andati i blocchi organizzati ai danni dei due Glovo Market di Torino nella giornata del 30Aprile, ad inaugurare la partecipazione torinese allo sciopero internazionale dei fattorini che lavorano su mezzi a due ruote del 1 Maggio 2022 lanciata dal sindacato autonomo greco Sveod.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_Peppe-rider-su-primo-maggio-ed-eventi-collaterali-riders.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","8 Maggio 2022","2022-05-08 11:02:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/WhatsApp-Image-2022-05-08-at-10.58.36-2-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 03/05/2022","podcast",1652007677,[],[],{"post_content":368},{"matched_tokens":369,"snippet":370,"value":371},[79,80],"fermare e braccati, prima dal \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> del PD e poi dalle"," \r\n\r\nCon questa puntata abbiamo cercato di farvi ascoltare dall’ interno del corteo della festa dei lavoratori 2022 a Torino diverse testimonianze e rivendicazioni. 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L'inchiesta della Polizia era affidata a Crescenzio Mezzina, a sua volta coinvolto nel fallito golpe.\r\nNe parliamo con Francesco\r\n\r\nUna giornata di lotta e solidarietà transfemminista al consolato polacco di Torino\r\n\r\nStoria della violenza. Genealogia del servizio d’ordine che controlla il Balon\r\n\r\nBrasile: terra bruciata. La deforestazione, gli incendi, di cui Bolsonaro accusa le popolazioni indigene che ne sono vittime, stanno distruggendo la foresta amazzonica e sterminando chi ci vive. Nel paese la pandemia miete vittime tra indios e abitanti delle baraccopoli. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nSabato 31 ottobre. Spese militari, missioni all’estero, guerra ai poveri.\r\nPunto info al Balon - dalle 10,30 alle 13,30\r\nLa metafora della guerra al virus, tanto cara al governo, ha un sapore agre di fronte alla strage di questi mesi. Decine di migliaia di morti. Quanti sarebbero ancora vivi se ci fossero state le strutture adatte ad affrontare l’epidemia? Quanti non si sarebbero infettati su autobus sovraffollati? Quanti non rischierebbero rinchiusi in aule pollaio?\r\nLe spese militari in Italia crescono da anni, così come i tagli alla sanità.\r\n\r\nLunedì 2 novembre. Armi, petrolio e buoni affari: la diplomazia in armi dell’ENI dalla Libia al Golfo di Guinea\r\nPunto info in via Po 16 dalle ore 16\r\n\r\nMercoledì 4 novembre\r\nore 17 in piazza Castello\r\nNessuna pace per chi fa guerra\r\nPresidio antimilitarista in contemporanea alla cerimonia militare per la “giornata delle forze armate”, nell’anniversario di quell’immane massacro nazionalista, che fu la prima guerra mondiale\r\n\r\nMercoledì 11 novembre\r\nLibere di scegliere. Fuori obiettori e integralisti cattolici dagli ospedali!\r\nLa giunta Cirio all’attacco della libertà delle donne. \r\nPunto informativo in via Po 16 dalle ore 15,30 \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nwww.anarresinfo.org – scrivi a: anarres@inventati.org","28 Ottobre 2020","2020-10-28 09:54:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/striscione-aborto-santanna-200x110.jpg","Anarres del 16 ottobre. Aborto. 5 anarchici del sud. Balon: guardie private fasciste. Solidali contro l’omofobia in Polonia. Brasile: terra bruciata…",1603878850,[],[],{"post_content":390},{"matched_tokens":391,"snippet":392,"value":393},[79,80],"Storia della violenza. 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Dopo il 68 migliaia di giovani donne entrano con entusiasmo nelle organizzazioni rivoluzionarie, anche per sfuggire alla condizione di \"angeli del focolare\" delle loro madri e nonne, ma scoprono di essere solo diventate \"angeli del ciclostile\", cominciano a riunirsi tra loro e nasce il neo-femminismo o femminismo radicale. Ripercorriamo uno dei lati oscuri degli anni 70, come gli uomini \"di sinistra\" vissero la novità per loro incomprensibile e insopportabile, quando davvero il privato divenne politico. \"Un compagno molto bravo diceva che l'omosessualità femminile (rigoroso termine scientifico) non era un trauma, bisognava superare certi pregiudizi moralistici. Fino al giorno in cui la sua compagna gli raccontò che aveva fatto l'amore con un'altra. Allora la terminologia scientifica ha lasciato il posto a 'lesbicacce!\" E' la doppia militanza, compagne di diverse organizzazioni si trovano tra loro con ragazze di nessuna organizzazione e con le femministe storiche della generazione precedente. Nel luglio 1972 Lotta Femminista organizza un'assemblea all'Università di Roma. I militanti interrompono, provocano e lanciano preservativi pieni d'acqua. Nel 1973 c'é un'altra assemblea a Roma con Juliet Mitchell (teorica del neo-femminismo americano). I militanti entrano di forza urlando, volano insulti e ceffoni. \"Alessandra vuole parlare del suo stare male, del suo sentirsi sola. Ma se sta male non può più consolare me, come dovrebbe fare!\" Il peggio arriva il 6 dicembre 1975. Un grande corteo di donne sfila a Roma per l'aborto gratuito e assistito, il servizio d'ordine dei militanti é invitato a stare fuori, allora carica violentemente e spezza il corteo. Finisce la doppia militanza, le donne escono in massa e il femminismo va per la sua strada, si rompono coppie cementate da anni di vita e militanza comune. Nel 1976 il movimento femminista rifiuta di dare l'indicazione di votare Democrazia Proletaria e si limita al più generico \"voto a sinistra\". \"Dicono dicono, ma poi hanno occhi solo per quelli belli e paraculi, che parlano bene all'assemblea o suonano bene la chitarra!\" Buon ascolto.\r\n\r\nMarco Lombardo Radice (a cura di) \"L'ultimo uomo - Quattro confessioni-riflessioni sulla crisi dell ruolo maschile\" Savelli, Roma 1977;\r\n\r\nDiego Giachetti \"Nessuno ci può giudicare - Gli anni della rivolta al femminile\" DeriveApprodi, Roma 2005.\r\n\r\nLe vignette qui sopra sono della francese Claire Brétecher e dell'italiano Renato Calligaro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/2018.12.28-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","23 Febbraio 2019","2019-03-26 16:36:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/MASCHIO1-200x110.jpg","IL MASCHIO DI SINISTRA - LA PERLA DI LABUAN 28/12/2018",1550919928,[],[],{"post_content":413},{"matched_tokens":414,"snippet":415,"value":416},[79,101],"l'aborto gratuito e assistito, il \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d'ordine\u003C/mark> dei militanti é invitato a","\"Un militante, appena entrato in crisi con la sua compagna diventata femminista, non é più riuscito a costruire un altro rapporto con nessun'altra, e ha cominciato ad andare a puttane\". 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Delle Olimpiadi restano le inutili cattedrali di cemento e tanti debiti. Resta il grattacielo di Intesa/San Paolo, costruito su terreni pubblici ceduti per un tozzo di pane dall’amministrazione Chiamparino alla banca, che l’aveva salvato dalla bancarotta pochi giorni prima della sua trionfale rielezione a sindaco. Alla fine di qual mandato Chiamparino divenne presidente della Compagnia di San Paolo, oggi è il candidato del PD per la Regione Piemonte.\r\nA far le spese delle politiche del PD di governo, a Torino come nel resto del paese, i lavoratori, che i provvedimenti del primo ministro Renzi condannano alla precarietà a vita e salari da fame senza tutele, senza futuro.\r\nIn questi anni di cemento le scuole della città sono andate a pezzi: i soldi destinati all’edilizia scolastica sono stati usati per il Tav, i piccoli, preziosi ospedali sono stati chiusi, continui sono stati i tagli al trasporto locale.\r\nTorino è diventata la capitale degli sfratti, perché tra disoccupazione e precarietà tanti, troppi, non ce la fanno più a pagare il fitto o il mutuo.\r\nTanti, sempre più, non sono più disposti a subire, alzano la testa, scelgono di lottare per riprendersi gli spazi, per contrastare le politiche dei padroni di una città che ha cambiato pelle, ma dove lo sfruttamento è sempre più duro, la precarietà è la norma.\r\n\r\nLe ragioni di chi non intende subire la schiavitù salariata come destino, le ragioni di chi lotta contro il razzismo, la violenza poliziesca, il Tav, di chi non accetta che si spendano milioni per costruire e comperare cacciabombardieri, di chi occupa le case vuote, di chi non china la testa hanno dilagato nella piazza del Primo Maggio torinese.\r\nL’altra Torino, quella degli anarchici, degli antagonisti, del No Tav, dei lavoratori ribelli, ha riempito piazza Vittorio, soverchiando con la forza dei numeri e delle proprie ragioni, la piazza istituzionale.\r\n\r\nQui una piccola galleria di foto dello spezzone rosso e nero\r\n\r\nAscolta il riassunto della giornata curato da Anarres:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio mar torino\r\n\r\nSin dal giorno precedente i due quotidiani torinesi, La Stampa e Repubblica, avevano annunciato un dispiegamento straordinario di polizia. Nel mirino gli antagonisti, ma soprattutto gli anarchici che avevano promosso uno spezzone contro la guerra interna e quella esterna, contro la repressione e le fabbriche d’armi, uno spezzone che portasse in piazza le regioni di chi pensa che di padroni e governanti si possa e si debba fare a meno.\r\nChe aria tirava era sin troppo evidente.\r\nIl Partito Democratico, che in questi anni aveva fatto fatica ad entrare in piazza, nonostante il servizio d’ordine di picchiatori professionisti, nonostante la tutela della polizia, è stato circondato completamente. C’erano gli attivisti politici, c’erano i No Tav e gli occupanti di case, c’era tanta, tanta gente senza bandiere ma con le idee chiare. Non c’è posto nel corteo del Primo Maggio per il Partito Democratico, non c’è posto per chi sta dalla parte dei padroni.\r\nQuando in piazza è comparso il senatore/questurino Stefano Esposito, fanatico del Tav, sempre in prima fila nel benedire le operazioni repressive contro i No Tav, sono partiti slogan e qualche spinta con i picchiatori professionisti del PD. La polizia ha caricato più volte, ferendo numerosi manifestanti, travolgendo anziani e banchetti, ma non è riuscita a fermarci.\r\nLa gente sotto i portici si è unita alla resistenza: sono volate sedie tra le gambe dei celerini che manganellavano, insultati da tutti, mentre l’indignazione diveniva rabbia.\r\n\r\nI celerini hanno provato a strappare dal furgone degli anarchici lo striscione con la scritta “Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò liberi. Terrorista è il Tav”, ma i compagni e le compagne dello spezzone rosso e nero se lo sono ripreso. Con i segni delle manganellate sul corpo ma sempre più determinati ad andare avanti, ad non farci chiudere nella piazza, dopo una seconda carica, siamo finalmente partiti.\r\nIn testa allo spezzone anarchico lo striscione “Terrorista è chi bombarda, sfrutta, opprime”.\r\n\r\nIl corteo si è infine dispiegato lungo via Po. La fotografia dei numeri era impietosa: un piccolo corteo istituzionale, difeso passo a passo dalla polizia era seguito, circondato, assediato dalla Torino che il prossimo 25 maggio diserterà le urne, perché riempie, ogni giorno le piazze, perché non è più disposta a delegare la propria vita a chi bombarda, sfrutta, opprime.\r\n\r\nUna sfida intollerabile per il PD. In via Roma, quando ormai il corteo aveva assunto le caratteristiche di ogni Primo Maggio, con famiglie, bambini, anziani e disabili, la polizia ha nuovamente caricato più volte per impedire l’ingresso in piazza San Carlo.\r\n\r\nDurante le cariche la gente ai lati plaudiva chi resisteva. 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Poliziotti dell’antisommossa presidiavano il retro dell’edificio.\r\nSulla porta a braccia incrociate gli uomini della security del supermercato. Sulla schiena lo slogan Italy is Eataly, che trovava un’eco nello striscione aperto davanti al supermercato “Fruttamento e precarietà made in Eataly”.\r\n\r\nEataly è il simbolo dell’Italia ai tempi di Renzi, un luogo dove si lavora 365 giorni l’anno, dove la precarietà è la norma e la disciplina durissima.\r\nI lavoratori, tutti italiani, del supermercato più eco, green e costoso d’Italia, vengono pagati 8 euro (lordi) l’ora. I pochi con contratto a tempo indeterminato sono tutti part time a 30 ore, ma di ore ne fanno molte di più. Sempre.\r\nIn media chi lavora dietro ai banchi o nei ristorantini dove si affacciano anche facoltosi turisti stranieri, porta a casa 800 euro al mese. 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Torino. 3 maggio\r\nNel tardo pomeriggio duecento solidali si sono raccolti nel pratone limitrofo al blocco C del carcere delle Vallette.\r\nMusica, interventi, slogan e qualche fumogeno, per farsi vedere e sentire oltre le sbarre.\r\nIl presidio era stato indetto in solidarietà a Marco, \"Boba\", anarchico e redattore di radio Blackout, arrestato il Primo Maggio mentre provava a liberare una ragazza strattonata e trascinata da numerosi agenti della Digos.\r\nCon con il collare prescrittole al pronto soccorso dopo la brutale stretta di un poliziotto, è intervenuta anche lei, per ringraziare Marco della solidarietà attiva dimostratale.\r\nMentre il presidio si avviava alla conclusione è arrivata la notizia che il GIP aveva convalidato l'arresto, inviando ai domiciliari senza restrizioni Marco.\r\nLa notizia dell'attenuazione delle misure di custodia cautelare è stata accolta con gioia da tutt*.\r\n\r\n ","4 Maggio 2014","2018-10-17 22:59:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/2014-05-01-primo-maggio-a-torino-8-200x110.jpg","Torino. 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Niente domeniche, niente festività, niente 25 aprile, niente Primo Maggio\r\n\r\nLa gente che passava ascoltava con attenzione, si fermava, chiedeva notizie, voleva sapere. Numerosi gli interventi, tra cui vogliamo segnalare quelli di Pino Larobina, operaio dell’Iveco licenziato per la propria attività sindacale nell’USB, e quello di Marco, un giovane compagno torinese, che per fuggire la disoccupazione da cinque anni è emigrato in Polonia.\r\nAbbiamo intrecciato i fili delle lotte, nella comune consapevolezza, che viviamo tempi duri ma sempre più gente si sta disintossicando dalle illusioni istituzionali e sceglie la lotta.\r\n\r\nSolidarietà a Marco, “Boba” arrestato nella Piazza del Primo Maggio. Una piazza di lotta.\r\nLo vogliamo libero, vogliamo liberi tutti e tutte!\r\n\r\nVogliamo liberi Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò.\r\nSabato 10 maggio marcia popolare No Tav a Torino\r\n\r\nAppuntamento alle 14 in piazza Adriano.\r\n\r\nAggiornamento. Torino. 3 maggio\r\nNel tardo pomeriggio duecento solidali si sono raccolti nel pratone limitrofo al blocco C del carcere delle Vallette.\r\nMusica, interventi, slogan e qualche fumogeno, per farsi vedere e sentire oltre le sbarre.\r\nIl presidio era stato indetto in solidarietà a Marco, \"Boba\", anarchico e redattore di radio Blackout, arrestato il Primo Maggio mentre provava a liberare una ragazza strattonata e trascinata da numerosi agenti della Digos.\r\nCon con il collare prescrittole al pronto soccorso dopo la brutale stretta di un poliziotto, è intervenuta anche lei, per ringraziare Marco della solidarietà attiva dimostratale.\r\nMentre il presidio si avviava alla conclusione è arrivata la notizia che il GIP aveva convalidato l'arresto, inviando ai domiciliari senza restrizioni Marco.\r\nLa notizia dell'attenuazione delle misure di custodia cautelare è stata accolta con gioia da tutt*.\r\n\r\n ",[444],{"field":114,"matched_tokens":445,"snippet":441,"value":442},[79,80],{"best_field_score":198,"best_field_weight":39,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":47,"score":232,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":47},{"document":448,"highlight":462,"highlights":467,"text_match":470,"text_match_info":471},{"comment_count":47,"id":449,"is_sticky":47,"permalink":450,"podcastfilter":451,"post_author":452,"post_content":453,"post_date":454,"post_excerpt":53,"post_id":449,"post_modified":455,"post_thumbnail":456,"post_title":457,"post_type":363,"sort_by_date":458,"tag_links":459,"tags":461},"84507","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-19-10-2023-argentina-al-voto-fine-del-ciclo-peronista-palestina-la-propaganda-filo-israeliana-agita-il-ricatto-della-memoria-come-deterrente-contro-qualsiasi-critica-ecuador-do/",[333],"radiokalakuta","Bastioni di Orione racconta la vigilia delle elezioni argentine che si terranno questa domenica con Alfredo Somoza giornalista ed economista argentino che ci parla della figura di Javier Milei ,il canditato populista di estrema destra che rischia di vincere queste elezioni con parole d'ordine che parlano alla pancia di un paese piegato dalla crisi economica,l'inflazione e la corruzione.\r\n\r\nProposte quelle di Milei irricevibili quali la libertà di armarsi per tutti i cittadini,la dollarizzazione dell'economia argentina,la chiusura della banca centrale ,la privatizzazione selvaggia dell'apparato pubblico ,la cancellazione del servizio sanitario e altre amenità . Nonostante tutto Milei è in vantaggio nei sondaggi sopratutto fra le fasce giovanili anche meno abbienti ed è circondato da una pletora di nostalgici della dittatura militare .I peronisti presentano come candidato il ministro dell'economia Massa maggiore responsabile del fallimento economico del paese che è flagellato da un inflazione del 138 % su base annua e una povertà in aumento come testimoniano le file degli indigenti in pieno centro di Buenos Aires in Plaza de Mayo ,in attesa di qualcosa da mangiare davanti alla Croce Rossa.\r\n\r\nIl presidente fantasma Fernandez testimonia la crisi strutturale del peronismo e il ritorno di un menemismo con venature di estrema destra incarnato da Milei ,la campagna elettorale è stata caratterizzata anche dal tema della sicurezza cavalcato da Patricia Bullrich che i sondaggi collocano al terzo posto e che ha posizioni destrorse ed era sostenuta dall’ex presidente Mauricio Macri.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-191023-SOMOZA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nParliamo di Palestina e informazione con Farid Adly scrittore e giornalista direttore di Anbamed ,sito di informazione sull'area medio orientale ,che ci parla della manipolazione informativa e della costruzione del nemico ,della necessità della verifica delle fonti e della propaganda filo israeliana.\r\n\r\nAffrontiamo anche la questione dell'aggressione israeliana a Gaza ,della vacuità delle proposte di dialogo ,della volontà israeliana di dividere la Palestina ,il peso del mancato riconoscimento internazionale dello stato di Palestina,la corruzione all'interno dell'ANP, la mancanza di una leadership capace di unificare il fronte di lotta e il tema della rappresentanza delle istanze del popolo palestinese che Farid attribuisce all'OLP e alle sue organizzazioni .\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-PALESTINA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine Davide Matrone prova a raccontarci l'esito delle elezioni presidenziali in Ecuador ,ma i problemi di collegamento da Quito penalizzano il suo intervento ,comunque emerge che la vittoria di Noboa , giovane neo presidente è figlio di Alvaro Noboa l'uomo più ricco dell'Ecuador che per cinque volte ha tentato di candidarsi alla massima carica dello Stato, è anche frutto di una egemonia del neoliberalismo che controlla l'informazione .\r\n\r\nIl nuovo presidente avrà poco margine di manovra in quanto rimarrà in carica appena 16 mesi dopo che l'ultimo presidente, Guillermo Lasso, ha sciolto il parlamento invocando la clausola della \"muerte cruzada\" (morte reciproca) e indetto le elezioni lampo per sfuggire all'impeachment che lo avrebbe visto accusato di corruzione e appropriazione indebita. Nel 2025 si tornerà al voto per un mandato regolare.\r\n\r\nLa campagna elettorale in Ecuador è stata segnata da violenze nei confronti dei candidati, culminate nell'omicidio di Fernando Villavicencio, che lottava contro la corruzione dilagante, ucciso a colpi di arma da fuoco al termine di un comizio.\r\n\r\nNoboa ha sconfitto quella che sembrava essere la favorita in queste elezioni, l'erede di Rafael Correa, Luisa Gonzalez candidata con il partito di sinistra Revolucion Ciudadana.\r\n\r\nIn Ecuador si sta vivendo una crescita della violenza in quanto il paese è diventato un crocevia dei traffici di droga dall'America Latina verso i mercati europei e nordamericani con l'ingresso dei cartelli messicani che si sono alleati con le organizzazioni locali e si scontrano per il controllo del mercato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/BASTIONI-19102023-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Ottobre 2023","2023-10-21 19:01:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/10/2023- ARGENTINA AL VOTO FINE DEL CICLO PERONISTA ?- PALESTINA: LA PROPAGANDA FILO ISRAELIANA AGITA IL RICATTO DELLA MEMORIA COME DETERRENTE CONTRO QUALSIASI CRITICA-ECUADOR DOPO UN BANCHIERE IL RAMPOLLO DELL'OLIGARCHIA LATIFONDISTA.",1697914890,[460],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[346],{"post_content":463},{"matched_tokens":464,"snippet":465,"value":466},[101],"vincere queste elezioni con parole \u003Cmark>d'ordine\u003C/mark> che parlano alla pancia di","Bastioni di Orione racconta la vigilia delle elezioni argentine che si terranno questa domenica con Alfredo Somoza giornalista ed economista argentino che ci parla della figura di Javier Milei ,il canditato populista di estrema destra che rischia di vincere queste elezioni con parole \u003Cmark>d'ordine\u003C/mark> che parlano alla pancia di un paese piegato dalla crisi economica,l'inflazione e la corruzione.\r\n\r\nProposte quelle di Milei irricevibili quali la libertà di armarsi per tutti i cittadini,la dollarizzazione dell'economia argentina,la chiusura della banca centrale ,la privatizzazione selvaggia dell'apparato pubblico ,la cancellazione del \u003Cmark>servizio\u003C/mark> sanitario e altre amenità . 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