","Censura e polizia al Torino Pride 2018","post",1529413153,[59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/digos/","http://radioblackout.org/tag/fontana/","http://radioblackout.org/tag/nessun-norma/","http://radioblackout.org/tag/pride/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/rivolta/","http://radioblackout.org/tag/salvini/","http://radioblackout.org/tag/servizio-dordine-torino-pride/","http://radioblackout.org/tag/stonewall/","http://radioblackout.org/tag/torino-pride/",[27,15,23,31,17,71,21,19,33,25,29],"repressione",{"post_content":73,"post_title":79,"tags":83},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76,17],"servizio","d’ordine","stato due volte rimosso dal \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> del \u003Cmark>Pride\u003C/mark>. Un fumogeno è stato lanciato","Quest’anno il \u003Cmark>Torino\u003C/mark> \u003Cmark>Pride\u003C/mark> è stato attraversato anche dagli attivist* che hanno lanciato Nessun Norma, altro corteo indecoroso per il 28 giugno, anniversario della rivolta di Stonewall.\r\nLa sfilata del 16 era organizzata dal Coordinamento \u003Cmark>Torino\u003C/mark> \u003Cmark>Pride\u003C/mark> con il patrocinio di Comune di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, \u003Cmark>Torino\u003C/mark> Metropolitana, Provincia di Cuneo, Provincia di Novara. Tra gli sponsor la Coop, la Gtt, Il corpo di polizia municipale della città di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, City Angels e Hydra Service.\r\n\r\nGli attivist* di Nessun Norma hanno distribuito volantini, che sono immediatamente entrati nel mirino della polizia, che li ha circondati pretendendo di sequestrare i volantini, per le immagini satiriche stampate sul retro. Immagini considerate offensive, perché non è lecito burlare ministri e sindaci. Specie se si tratta di Salvini, Fontana e Appendino. Diverse compagn* sono state identificate e minacciate dalla digos. Alla fine gli uomini e le donne della polizia politica si sono accontentat* di sequestrare solo una parte del materiale.\r\n\r\nMa non è finita lì. Più tardi un gruppo di Studenti Indipendenti ha aperto uno striscione in via Po ed acceso qualche fumogeno per attirare l’attenzione. Sullo striscione campeggiava la scritta “Il \u003Cmark>Pride\u003C/mark> è rivolta. Contro frontiere, decoro, istituzionalizzazione. Nessun Norma” Lo striscione è stato due volte rimosso dal \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> del \u003Cmark>Pride\u003C/mark>. Un fumogeno è stato lanciato addosso alle persone.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Albi dell’assemblea Nessun Norma.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 06 19 Alby su censura al \u003Cmark>pride\u003C/mark> e evento \u003Cmark>Pride\u003C/mark> di giovedì 28 Giugno\r\n\r\nDi seguito il testo del volantino distribuito:\r\n\r\n“!Noi non dormiamo, Nessun* norma!\r\nnell'europa civile e democratica dei diritti e del libero scambio, per qualcun* le frontiere sono sempre più presidiate, recintate, militarizzate. il prezzo che si paga per superarle è scomparire in mare, attraversare le montagne o essere rinchius* in moderni lager. l’antirazzismo che vogliamo agire non è la commozione perbenista, voyeuristica o assistenziale che alimenta rapporti di potere asimmetrici e neo-coloniali fondati su un'idea d'integrazione lavorista schiacciata sui civilissimi modelli sociali, economici e politici europei. ci disgusta la narrazione di un occidente libero ed emancipato. esprimiamo solidarietà, complicità e mutualismo a chi cerca di abbattere le frontiere con i propri corpi e vissuti non conformi.\r\n\r\nleviamo la nostra voce contro le istituzioni benevole, le forze dell'ordine rassicuranti, le componenti normalizzanti, che mentre sfilano in questo \u003Cmark>pride\u003C/mark> sono anche al governo con salvini e la lega. non ci allineiamo con le istanze del movimento lgbt mainstream che per poter essere riconosciuto dalla norma ne perpetra i metodi. Non vogliamo che i nostri culi vengano brandizzati e strumentalizzati elettoralmente. le stesse istituzioni torinesi che oggi si autocelebrano, bonificano a tavolino quartieri, sovradeterminando corpi e desideri, sgomberano spazi sociali e campi rom nel nome della legalità e del decoro. non partecipiamo felici al rifacimento di quartieri da cui ci avete sbattuto fuori. non vogliamo attraversare spensierate i boulevard sabaudi barricati, non abbiamo intenzione di partecipare al vostro party esclusivo ma soprattutto escludente.\r\n\r\nsiamo trans*, vacche transumanti, antifasciste, lelle, infette, transfemminist*, psiconaute, frocie, punk, antisessiste, precarie, frochattare, antispeciste, queer, queen, squinzie, disokkupate, shampiste, cagne e sorche, mutanti.\r\n\r\nci prendiamo spazi in cui debordare, in cui vivere, mangiare, dormire e godere; luoghi in cui accogliamo e siamo accolte, in cui scambiamo, fluiamo ed espandiamo le nostre reti. siamo le creature dei parchi e delle frasche, pronte a risplendere da quegli angoli bui in cui ci volete relegare. il più alto dei grattacieli o la più cupa delle vostre nuvole non getterà mai ombra sulle nostre r-esistenze.\r\n\r\nrifiutiamo le categorie socialmente imposte, viviamo nelle intersezioni, nei confini, nei meticciamenti. non vogliamo incastrarci e ghettizzarci nei binarismi medicalizzati e psicologizzati: i nostri corpi e le nostre sessualità li attraversano, eccedono, deragliano. vomitiamo glitter su ogni tipo di norma. siamo orgogliose di altro e di essere altre. siamo ovunque - veniamo ovunque.\r\n\r\nsiamo frocie incazzate contro le frontiere, contro il decoro, contro la normalizzazione dei nostri corpi e desideri tutt* liber* di circolare ed autodeterminarsi!\r\n\r\nil 28 giugno ci riprendiamo le strade e le piazze dalle quali avete voluto cacciarci: partiremo da piazza palazzo di città alle 17:30 e sfileremo fino a parco dora dove allestiremo lo spazio per un queerparty!”\r\n\r\nQui quello degli Studenti Indipendenti:\r\n\r\n\"NESSUN DORMA!\", BASTA CHE STIATE ZITT*!\r\n(Cronaca di una giornata di orgogliosa repressione a cura di Coordinamento \u003Cmark>Torino\u003C/mark> \u003Cmark>Pride\u003C/mark>.)\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di aver sfilato rivendicando l'antirazzismo e l'antifascismo affidando l'apertura della parata ad una Giunta comunale che avvalla un governo nazionale insieme a Salvini e Lega Nord?\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di aver fatto alzare all'aria bandiere di Israele? Sì, quello Stato che uccide i/le civili palestinesi a colpi di cecchini.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* dei City Angels? Sì, quegli squadristi finto-moderati che fanno ronde contro i/le migranti per strada nel nome del decoro.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* degli sponsor? Sì, quelle aziende che utilizzano strumentalmente i corpi di milioni di persone solo per fare rainbow-washing allargando la scala del proprio profitto sulle nostre mobilitazioni.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di lasciare le forze dell'ordine libere di identificare, minacciare, provocare ed intimidire chi ritenuto politicamente scomodo? Sì, quelle stesse forze dell'ordine notoriamente antifasciste, antirazziste e democratiche. Ed oggi lo hanno dimostrato, reprimendo le nostre idee scritte su volantini sequestrati.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* di un \u003Cmark>servizio\u003C/mark> di sicurezza che pratica violenza sulle persone? Sì, quel \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d'ordine\u003C/mark> che oggi di fronte ad uno striscione appeso e qualche fumogeno acceso ha deciso con pratiche machiste, violente e prevaricatrici di strappare ripetute volte lo striscione, lanciare ad altezza d'uomo i fumogeni ed aggredire verbalmente con minacce ed insulti chi era semplicemente reo d'aver appeso uno striscione.\r\n\r\nOrgoglios*?\r\nSiete orgoglios* d'aver esercitato la repressione, la normalizzazione e la securizzazione dei corpi, dei pensieri, della libertà di movimento ed espressione anche dentro al \u003Cmark>Pride\u003C/mark>?\r\n\r\nNelle piazze, nei \u003Cmark>Pride\u003C/mark>, nelle strade, vogliamo essere liber* di accendere fumogeni, appendere striscioni, esprimerci, lottare, dissentire, muoverci.\r\n\r\nVogliamo abbattere ogni frontiera, ogni confine, ogni norma posta a limite della nostra libera autodeterminazione, questo per noi è l'orgoglio di lotta che vogliamo esprimere!\r\n\r\n\"NESSUN* NORMA\", contro frontiere e decoro!\r\n\r\nQui il comunicato di Ah Squeerto:\r\n“questo pomeriggio, durante la parata del \u003Cmark>Torino\u003C/mark> \u003Cmark>pride\u003C/mark> 2018, siamo stat* intimidit* dalla digos, che dopo averci scortato per una buona mezz'ora da vere dive quali siamo, ha preteso che le venisse consegnato il materiale che stavamo distribuendo. Il materiale consisteva in un invito al 28 giugno (qui trovate l'evento con il rispettivo testo: Nessun* Norma \u003Cmark>Pride\u003C/mark> 2018 ) corredato da immagini che a quanto pare hanno scandalizzato le forze dell'ordine. Alcun* di noi sono stat* costrett* a identificarsi e schedat*, qualche volantino è stato ritirato previa minaccia di un soggiorno in caserma. Anche i volontari del Coordinamento \u003Cmark>Torino\u003C/mark> \u003Cmark>Pride\u003C/mark> sono intervenuti con solerzia durante la giornata per ripristinare l'ordine, insultandoci e consigliandoci vivacemente di sparire.\r\n\r\nQuindi, vediamo chi continua a fare finta di non capire. Il \u003Cmark>pride\u003C/mark> è per tutti e per tutte, una giornata di libertà all'insegna dei diritti... A MENO CHE voi non facciate presente che chi sta orgogliosamente sfilando alla testa del corteo è al governo con la lega, un governo razzista e omotransfobico che quotidianamente umilia e perseguita i nostri corpi; un governo che presidia le frontiere e lascia morire di stenti in mezzo al mare. In questo caso la repressione è celere: come vi permettete di rovinare questo giorno di festa?\r\n\r\nMa per noi questo non è un giorno di festa. Denunciamo la presenza massiccia di forze dell'ordine (adulate e ringraziate dagli organizzatori) che vogliono insegnarci di cosa possiamo e di cosa non possiamo sentirci orgoglios*. Denunciamo la deriva autocelebrativa di questo \u003Cmark>pride\u003C/mark>, vetrina rainbow per discoteche e partiti in cerca di elettori. Denunciamo il silenzio al quale hanno cercato di piegarci con metodi violenti e intimidatori.\r\nVi invitiamo a partecipare numeros* giovedì 28 per il NESSUN* NORMA \u003Cmark>Pride\u003C/mark> e a gustarvi alcune delle immagini che oggi abbiamo provato a distribuire.\r\nFIRST \u003Cmark>PRIDE\u003C/mark> WAS A RIOT! Costruiamo un \u003Cmark>pride\u003C/mark> di lotta! Contro decoro e frontiere”",{"matched_tokens":80,"snippet":82,"value":82},[81,17],"Torino","Censura e polizia al \u003Cmark>Torino\u003C/mark> \u003Cmark>Pride\u003C/mark> 2018",[84,86,88,90,92,95,97,99,101,107,109],{"matched_tokens":85,"snippet":27},[],{"matched_tokens":87,"snippet":15},[],{"matched_tokens":89,"snippet":23},[],{"matched_tokens":91,"snippet":31},[],{"matched_tokens":93,"snippet":94},[17],"\u003Cmark>Pride\u003C/mark>",{"matched_tokens":96,"snippet":71},[],{"matched_tokens":98,"snippet":21},[],{"matched_tokens":100,"snippet":19},[],{"matched_tokens":102,"snippet":106},[75,103,104,105],"d'ordine","torino","pride","\u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d'ordine\u003C/mark> \u003Cmark>torino\u003C/mark> \u003Cmark>pride\u003C/mark>",{"matched_tokens":108,"snippet":25},[],{"matched_tokens":110,"snippet":111},[81,105],"\u003Cmark>Torino\u003C/mark> \u003Cmark>pride\u003C/mark>",[113,123,126],{"field":34,"indices":114,"matched_tokens":118,"snippets":122},[115,116,117],8,10,4,[119,120,121],[75,103,104,105],[81,105],[17],[106,111,94],{"field":124,"matched_tokens":125,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76,17],{"field":127,"matched_tokens":128,"snippet":82,"value":82},"post_title",[81,17],2314894167593451500,{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":133,"num_tokens_dropped":45,"score":134,"tokens_matched":117,"typo_prefix_score":45},"4419510927616",13,3,"2314894167593451627",6646,{"collection_name":56,"first_q":33,"per_page":137,"q":33},6,{"facet_counts":139,"found":133,"hits":159,"out_of":261,"page":14,"request_params":262,"search_cutoff":35,"search_time_ms":132},[140,149],{"counts":141,"field_name":147,"sampled":35,"stats":148},[142,145],{"count":143,"highlighted":144,"value":144},2,"anarres",{"count":14,"highlighted":146,"value":146},"frittura mista","podcastfilter",{"total_values":143},{"counts":150,"field_name":34,"sampled":35,"stats":158},[151,152,154,156],{"count":14,"highlighted":104,"value":104},{"count":14,"highlighted":153,"value":153},"arresti",{"count":14,"highlighted":155,"value":155},"primo maggio 2014",{"count":14,"highlighted":157,"value":157},"spezzone rosso nero",{"total_values":117},[160,187,237],{"document":161,"highlight":174,"highlights":179,"text_match":182,"text_match_info":183},{"comment_count":45,"id":162,"is_sticky":45,"permalink":163,"podcastfilter":164,"post_author":48,"post_content":165,"post_date":166,"post_excerpt":51,"post_id":162,"post_modified":167,"post_thumbnail":168,"post_title":169,"post_type":170,"sort_by_date":171,"tag_links":172,"tags":173},"64135","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-16-ottobre-aborto-5-anarchici-del-sud-balon-guardie-private-fasciste-solidali-contro-lomofobia-in-polonia-brasile-terra-bruciata/",[144],"Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-16-anarres-b.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 10 16 anarres\r\n\r\nAborto. Libere, senza legge\r\n\r\n5 anarchici del sud. Era la notte del 26 settembre 1970. A 58 chilometri da Roma, tra Ferentino e Frosinone, un’utilitaria con a bordo cinque anarchici provenienti da Reggio Calabria, venne travolta da un camion guidato da un dipendente di Valerio Junio Borghese, ex comandante della decima Mas, e promotore pochi mesi dopo di un fallito golpe. La borsa con i documenti sul deragliamento del “treno del sole” che i cinque compagni stavano portando a Roma non venne mai trovata.\r\nL’episodio, nonostante le numerose incongruenze, venne archiviato come incidente stradale. L'inchiesta della Polizia era affidata a Crescenzio Mezzina, a sua volta coinvolto nel fallito golpe.\r\nNe parliamo con Francesco\r\n\r\nUna giornata di lotta e solidarietà transfemminista al consolato polacco di Torino\r\n\r\nStoria della violenza. Genealogia del servizio d’ordine che controlla il Balon\r\n\r\nBrasile: terra bruciata. La deforestazione, gli incendi, di cui Bolsonaro accusa le popolazioni indigene che ne sono vittime, stanno distruggendo la foresta amazzonica e sterminando chi ci vive. Nel paese la pandemia miete vittime tra indios e abitanti delle baraccopoli. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nSabato 31 ottobre. Spese militari, missioni all’estero, guerra ai poveri.\r\nPunto info al Balon - dalle 10,30 alle 13,30\r\nLa metafora della guerra al virus, tanto cara al governo, ha un sapore agre di fronte alla strage di questi mesi. Decine di migliaia di morti. Quanti sarebbero ancora vivi se ci fossero state le strutture adatte ad affrontare l’epidemia? Quanti non si sarebbero infettati su autobus sovraffollati? Quanti non rischierebbero rinchiusi in aule pollaio?\r\nLe spese militari in Italia crescono da anni, così come i tagli alla sanità.\r\n\r\nLunedì 2 novembre. Armi, petrolio e buoni affari: la diplomazia in armi dell’ENI dalla Libia al Golfo di Guinea\r\nPunto info in via Po 16 dalle ore 16\r\n\r\nMercoledì 4 novembre\r\nore 17 in piazza Castello\r\nNessuna pace per chi fa guerra\r\nPresidio antimilitarista in contemporanea alla cerimonia militare per la “giornata delle forze armate”, nell’anniversario di quell’immane massacro nazionalista, che fu la prima guerra mondiale\r\n\r\nMercoledì 11 novembre\r\nLibere di scegliere. Fuori obiettori e integralisti cattolici dagli ospedali!\r\nLa giunta Cirio all’attacco della libertà delle donne. \r\nPunto informativo in via Po 16 dalle ore 15,30 \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nwww.anarresinfo.org – scrivi a: anarres@inventati.org","28 Ottobre 2020","2020-10-28 09:54:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/striscione-aborto-santanna-200x110.jpg","Anarres del 16 ottobre. Aborto. 5 anarchici del sud. Balon: guardie private fasciste. Solidali contro l’omofobia in Polonia. Brasile: terra bruciata…","podcast",1603878850,[],[],{"post_content":175},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":178},[81,75,76],"transfemminista al consolato polacco di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>\r\n\r\nStoria della violenza. Genealogia del \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> che controlla il Balon\r\n\r\nBrasile:","Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-16-anarres-b.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 10 16 anarres\r\n\r\nAborto. Libere, senza legge\r\n\r\n5 anarchici del sud. Era la notte del 26 settembre 1970. A 58 chilometri da Roma, tra Ferentino e Frosinone, un’utilitaria con a bordo cinque anarchici provenienti da Reggio Calabria, venne travolta da un camion guidato da un dipendente di Valerio Junio Borghese, ex comandante della decima Mas, e promotore pochi mesi dopo di un fallito golpe. La borsa con i documenti sul deragliamento del “treno del sole” che i cinque compagni stavano portando a Roma non venne mai trovata.\r\nL’episodio, nonostante le numerose incongruenze, venne archiviato come incidente stradale. L'inchiesta della Polizia era affidata a Crescenzio Mezzina, a sua volta coinvolto nel fallito golpe.\r\nNe parliamo con Francesco\r\n\r\nUna giornata di lotta e solidarietà transfemminista al consolato polacco di \u003Cmark>Torino\u003C/mark>\r\n\r\nStoria della violenza. Genealogia del \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> che controlla il Balon\r\n\r\nBrasile: terra bruciata. La deforestazione, gli incendi, di cui Bolsonaro accusa le popolazioni indigene che ne sono vittime, stanno distruggendo la foresta amazzonica e sterminando chi ci vive. Nel paese la pandemia miete vittime tra indios e abitanti delle baraccopoli. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nSabato 31 ottobre. Spese militari, missioni all’estero, guerra ai poveri.\r\nPunto info al Balon - dalle 10,30 alle 13,30\r\nLa metafora della guerra al virus, tanto cara al governo, ha un sapore agre di fronte alla strage di questi mesi. Decine di migliaia di morti. Quanti sarebbero ancora vivi se ci fossero state le strutture adatte ad affrontare l’epidemia? Quanti non si sarebbero infettati su autobus sovraffollati? Quanti non rischierebbero rinchiusi in aule pollaio?\r\nLe spese militari in Italia crescono da anni, così come i tagli alla sanità.\r\n\r\nLunedì 2 novembre. Armi, petrolio e buoni affari: la diplomazia in armi dell’ENI dalla Libia al Golfo di Guinea\r\nPunto info in via Po 16 dalle ore 16\r\n\r\nMercoledì 4 novembre\r\nore 17 in piazza Castello\r\nNessuna pace per chi fa guerra\r\nPresidio antimilitarista in contemporanea alla cerimonia militare per la “giornata delle forze armate”, nell’anniversario di quell’immane massacro nazionalista, che fu la prima guerra mondiale\r\n\r\nMercoledì 11 novembre\r\nLibere di scegliere. Fuori obiettori e integralisti cattolici dagli ospedali!\r\nLa giunta Cirio all’attacco della libertà delle donne. \r\nPunto informativo in via Po 16 dalle ore 15,30 \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nwww.anarresinfo.org – scrivi a: anarres@inventati.org",[180],{"field":124,"matched_tokens":181,"snippet":177,"value":178},[81,75,76],1736172818845925400,{"best_field_score":184,"best_field_weight":185,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":186,"tokens_matched":133,"typo_prefix_score":45},"3315704070144",14,"1736172818845925489",{"document":188,"highlight":204,"highlights":222,"text_match":233,"text_match_info":234},{"comment_count":45,"id":189,"is_sticky":45,"permalink":190,"podcastfilter":191,"post_author":144,"post_content":192,"post_date":193,"post_excerpt":51,"post_id":189,"post_modified":194,"post_thumbnail":195,"post_title":196,"post_type":170,"sort_by_date":197,"tag_links":198,"tags":203},"22849","http://radioblackout.org/podcast/torino-un-primo-maggio-di-lotta/",[144],"Il Primo Maggio imbalsamato, chiuso nelle cerimonie istituzionali, consacrato ai riti stanchi di una sinistra cittadina che governa Torino da decenni, non c’è più.\r\nIl Partito Democratico ha costruito le proprie fortune nel segno delle grandi opere, della kermesse olimpica e del Tav. Delle Olimpiadi restano le inutili cattedrali di cemento e tanti debiti. Resta il grattacielo di Intesa/San Paolo, costruito su terreni pubblici ceduti per un tozzo di pane dall’amministrazione Chiamparino alla banca, che l’aveva salvato dalla bancarotta pochi giorni prima della sua trionfale rielezione a sindaco. Alla fine di qual mandato Chiamparino divenne presidente della Compagnia di San Paolo, oggi è il candidato del PD per la Regione Piemonte.\r\nA far le spese delle politiche del PD di governo, a Torino come nel resto del paese, i lavoratori, che i provvedimenti del primo ministro Renzi condannano alla precarietà a vita e salari da fame senza tutele, senza futuro.\r\nIn questi anni di cemento le scuole della città sono andate a pezzi: i soldi destinati all’edilizia scolastica sono stati usati per il Tav, i piccoli, preziosi ospedali sono stati chiusi, continui sono stati i tagli al trasporto locale.\r\nTorino è diventata la capitale degli sfratti, perché tra disoccupazione e precarietà tanti, troppi, non ce la fanno più a pagare il fitto o il mutuo.\r\nTanti, sempre più, non sono più disposti a subire, alzano la testa, scelgono di lottare per riprendersi gli spazi, per contrastare le politiche dei padroni di una città che ha cambiato pelle, ma dove lo sfruttamento è sempre più duro, la precarietà è la norma.\r\n\r\nLe ragioni di chi non intende subire la schiavitù salariata come destino, le ragioni di chi lotta contro il razzismo, la violenza poliziesca, il Tav, di chi non accetta che si spendano milioni per costruire e comperare cacciabombardieri, di chi occupa le case vuote, di chi non china la testa hanno dilagato nella piazza del Primo Maggio torinese.\r\nL’altra Torino, quella degli anarchici, degli antagonisti, del No Tav, dei lavoratori ribelli, ha riempito piazza Vittorio, soverchiando con la forza dei numeri e delle proprie ragioni, la piazza istituzionale.\r\n\r\nQui una piccola galleria di foto dello spezzone rosso e nero\r\n\r\nAscolta il riassunto della giornata curato da Anarres:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio mar torino\r\n\r\nSin dal giorno precedente i due quotidiani torinesi, La Stampa e Repubblica, avevano annunciato un dispiegamento straordinario di polizia. Nel mirino gli antagonisti, ma soprattutto gli anarchici che avevano promosso uno spezzone contro la guerra interna e quella esterna, contro la repressione e le fabbriche d’armi, uno spezzone che portasse in piazza le regioni di chi pensa che di padroni e governanti si possa e si debba fare a meno.\r\nChe aria tirava era sin troppo evidente.\r\nIl Partito Democratico, che in questi anni aveva fatto fatica ad entrare in piazza, nonostante il servizio d’ordine di picchiatori professionisti, nonostante la tutela della polizia, è stato circondato completamente. C’erano gli attivisti politici, c’erano i No Tav e gli occupanti di case, c’era tanta, tanta gente senza bandiere ma con le idee chiare. Non c’è posto nel corteo del Primo Maggio per il Partito Democratico, non c’è posto per chi sta dalla parte dei padroni.\r\nQuando in piazza è comparso il senatore/questurino Stefano Esposito, fanatico del Tav, sempre in prima fila nel benedire le operazioni repressive contro i No Tav, sono partiti slogan e qualche spinta con i picchiatori professionisti del PD. La polizia ha caricato più volte, ferendo numerosi manifestanti, travolgendo anziani e banchetti, ma non è riuscita a fermarci.\r\nLa gente sotto i portici si è unita alla resistenza: sono volate sedie tra le gambe dei celerini che manganellavano, insultati da tutti, mentre l’indignazione diveniva rabbia.\r\n\r\nI celerini hanno provato a strappare dal furgone degli anarchici lo striscione con la scritta “Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò liberi. Terrorista è il Tav”, ma i compagni e le compagne dello spezzone rosso e nero se lo sono ripreso. Con i segni delle manganellate sul corpo ma sempre più determinati ad andare avanti, ad non farci chiudere nella piazza, dopo una seconda carica, siamo finalmente partiti.\r\nIn testa allo spezzone anarchico lo striscione “Terrorista è chi bombarda, sfrutta, opprime”.\r\n\r\nIl corteo si è infine dispiegato lungo via Po. La fotografia dei numeri era impietosa: un piccolo corteo istituzionale, difeso passo a passo dalla polizia era seguito, circondato, assediato dalla Torino che il prossimo 25 maggio diserterà le urne, perché riempie, ogni giorno le piazze, perché non è più disposta a delegare la propria vita a chi bombarda, sfrutta, opprime.\r\n\r\nUna sfida intollerabile per il PD. In via Roma, quando ormai il corteo aveva assunto le caratteristiche di ogni Primo Maggio, con famiglie, bambini, anziani e disabili, la polizia ha nuovamente caricato più volte per impedire l’ingresso in piazza San Carlo.\r\n\r\nDurante le cariche la gente ai lati plaudiva chi resisteva. Nonostante la violenza della polizia, che si accaniva anche sotto i portici, il corteo non si è scomposto.\r\nUna giovane mamma ci ha allungato la sua bambina perché la facessimo salire sul furgone, ma non è fuggita.\r\nIn via Roma la polizia ha fatto il proprio bottino, fermando tre manifestanti. Per uno di loro, Marco, “Boba”, anarchico e redattore di radio Blackout, è scattato l’arresto.\r\nPoi il corteo è entrato in piazza San Carlo, da dove sindacati di Stato e PD se ne erano andati via in fretta e furia.\r\nGli ultimi comizi. Un po’ di ghiaccio per i feriti e poi via. Il pranzo anarchico, che come ogni anno ha riempito la sede della Federazione Anarchica in corso Palermo 46, non ha chiuso la giornata di lotta.\r\n\r\nDavanti a Eataly, il supermercato del gusto di Oscar Farinetti, l’uomo che Renzi avrebbe voluto al dicastero dell’economia, c’erano due camionette della guardia di finanza e un folto nugolo di digos della “squadra anarchici”. Poliziotti dell’antisommossa presidiavano il retro dell’edificio.\r\nSulla porta a braccia incrociate gli uomini della security del supermercato. Sulla schiena lo slogan Italy is Eataly, che trovava un’eco nello striscione aperto davanti al supermercato “Fruttamento e precarietà made in Eataly”.\r\n\r\nEataly è il simbolo dell’Italia ai tempi di Renzi, un luogo dove si lavora 365 giorni l’anno, dove la precarietà è la norma e la disciplina durissima.\r\nI lavoratori, tutti italiani, del supermercato più eco, green e costoso d’Italia, vengono pagati 8 euro (lordi) l’ora. I pochi con contratto a tempo indeterminato sono tutti part time a 30 ore, ma di ore ne fanno molte di più. Sempre.\r\nIn media chi lavora dietro ai banchi o nei ristorantini dove si affacciano anche facoltosi turisti stranieri, porta a casa 800 euro al mese. Niente domeniche, niente festività, niente 25 aprile, niente Primo Maggio\r\n\r\nLa gente che passava ascoltava con attenzione, si fermava, chiedeva notizie, voleva sapere. Numerosi gli interventi, tra cui vogliamo segnalare quelli di Pino Larobina, operaio dell’Iveco licenziato per la propria attività sindacale nell’USB, e quello di Marco, un giovane compagno torinese, che per fuggire la disoccupazione da cinque anni è emigrato in Polonia.\r\nAbbiamo intrecciato i fili delle lotte, nella comune consapevolezza, che viviamo tempi duri ma sempre più gente si sta disintossicando dalle illusioni istituzionali e sceglie la lotta.\r\n\r\nSolidarietà a Marco, “Boba” arrestato nella Piazza del Primo Maggio. Una piazza di lotta.\r\nLo vogliamo libero, vogliamo liberi tutti e tutte!\r\n\r\nVogliamo liberi Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò.\r\nSabato 10 maggio marcia popolare No Tav a Torino\r\n\r\nAppuntamento alle 14 in piazza Adriano.\r\n\r\nAggiornamento. Torino. 3 maggio\r\nNel tardo pomeriggio duecento solidali si sono raccolti nel pratone limitrofo al blocco C del carcere delle Vallette.\r\nMusica, interventi, slogan e qualche fumogeno, per farsi vedere e sentire oltre le sbarre.\r\nIl presidio era stato indetto in solidarietà a Marco, \"Boba\", anarchico e redattore di radio Blackout, arrestato il Primo Maggio mentre provava a liberare una ragazza strattonata e trascinata da numerosi agenti della Digos.\r\nCon con il collare prescrittole al pronto soccorso dopo la brutale stretta di un poliziotto, è intervenuta anche lei, per ringraziare Marco della solidarietà attiva dimostratale.\r\nMentre il presidio si avviava alla conclusione è arrivata la notizia che il GIP aveva convalidato l'arresto, inviando ai domiciliari senza restrizioni Marco.\r\nLa notizia dell'attenuazione delle misure di custodia cautelare è stata accolta con gioia da tutt*.\r\n\r\n ","4 Maggio 2014","2018-10-17 22:59:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/2014-05-01-primo-maggio-a-torino-8-200x110.jpg","Torino. Un Primo Maggio di lotta",1399238122,[199,200,201,202],"http://radioblackout.org/tag/arresti/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio-2014/","http://radioblackout.org/tag/spezzone-rosso-nero/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[153,155,157,104],{"post_content":205,"post_title":209,"tags":212},{"matched_tokens":206,"snippet":207,"value":208},[75,76],"entrare in piazza, nonostante il \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> di picchiatori professionisti, nonostante la","Il Primo Maggio imbalsamato, chiuso nelle cerimonie istituzionali, consacrato ai riti stanchi di una sinistra cittadina che governa \u003Cmark>Torino\u003C/mark> da decenni, non c’è più.\r\nIl Partito Democratico ha costruito le proprie fortune nel segno delle grandi opere, della kermesse olimpica e del Tav. Delle Olimpiadi restano le inutili cattedrali di cemento e tanti debiti. Resta il grattacielo di Intesa/San Paolo, costruito su terreni pubblici ceduti per un tozzo di pane dall’amministrazione Chiamparino alla banca, che l’aveva salvato dalla bancarotta pochi giorni prima della sua trionfale rielezione a sindaco. Alla fine di qual mandato Chiamparino divenne presidente della Compagnia di San Paolo, oggi è il candidato del PD per la Regione Piemonte.\r\nA far le spese delle politiche del PD di governo, a \u003Cmark>Torino\u003C/mark> come nel resto del paese, i lavoratori, che i provvedimenti del primo ministro Renzi condannano alla precarietà a vita e salari da fame senza tutele, senza futuro.\r\nIn questi anni di cemento le scuole della città sono andate a pezzi: i soldi destinati all’edilizia scolastica sono stati usati per il Tav, i piccoli, preziosi ospedali sono stati chiusi, continui sono stati i tagli al trasporto locale.\r\n\u003Cmark>Torino\u003C/mark> è diventata la capitale degli sfratti, perché tra disoccupazione e precarietà tanti, troppi, non ce la fanno più a pagare il fitto o il mutuo.\r\nTanti, sempre più, non sono più disposti a subire, alzano la testa, scelgono di lottare per riprendersi gli spazi, per contrastare le politiche dei padroni di una città che ha cambiato pelle, ma dove lo sfruttamento è sempre più duro, la precarietà è la norma.\r\n\r\nLe ragioni di chi non intende subire la schiavitù salariata come destino, le ragioni di chi lotta contro il razzismo, la violenza poliziesca, il Tav, di chi non accetta che si spendano milioni per costruire e comperare cacciabombardieri, di chi occupa le case vuote, di chi non china la testa hanno dilagato nella piazza del Primo Maggio torinese.\r\nL’altra \u003Cmark>Torino\u003C/mark>, quella degli anarchici, degli antagonisti, del No Tav, dei lavoratori ribelli, ha riempito piazza Vittorio, soverchiando con la forza dei numeri e delle proprie ragioni, la piazza istituzionale.\r\n\r\nQui una piccola galleria di foto dello spezzone rosso e nero\r\n\r\nAscolta il riassunto della giornata curato da Anarres:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio mar \u003Cmark>torino\u003C/mark>\r\n\r\nSin dal giorno precedente i due quotidiani torinesi, La Stampa e Repubblica, avevano annunciato un dispiegamento straordinario di polizia. Nel mirino gli antagonisti, ma soprattutto gli anarchici che avevano promosso uno spezzone contro la guerra interna e quella esterna, contro la repressione e le fabbriche d’armi, uno spezzone che portasse in piazza le regioni di chi pensa che di padroni e governanti si possa e si debba fare a meno.\r\nChe aria tirava era sin troppo evidente.\r\nIl Partito Democratico, che in questi anni aveva fatto fatica ad entrare in piazza, nonostante il \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> di picchiatori professionisti, nonostante la tutela della polizia, è stato circondato completamente. C’erano gli attivisti politici, c’erano i No Tav e gli occupanti di case, c’era tanta, tanta gente senza bandiere ma con le idee chiare. Non c’è posto nel corteo del Primo Maggio per il Partito Democratico, non c’è posto per chi sta dalla parte dei padroni.\r\nQuando in piazza è comparso il senatore/questurino Stefano Esposito, fanatico del Tav, sempre in prima fila nel benedire le operazioni repressive contro i No Tav, sono partiti slogan e qualche spinta con i picchiatori professionisti del PD. La polizia ha caricato più volte, ferendo numerosi manifestanti, travolgendo anziani e banchetti, ma non è riuscita a fermarci.\r\nLa gente sotto i portici si è unita alla resistenza: sono volate sedie tra le gambe dei celerini che manganellavano, insultati da tutti, mentre l’indignazione diveniva rabbia.\r\n\r\nI celerini hanno provato a strappare dal furgone degli anarchici lo striscione con la scritta “Chiara, Claudio, Mattia, Nicolò liberi. Terrorista è il Tav”, ma i compagni e le compagne dello spezzone rosso e nero se lo sono ripreso. Con i segni delle manganellate sul corpo ma sempre più determinati ad andare avanti, ad non farci chiudere nella piazza, dopo una seconda carica, siamo finalmente partiti.\r\nIn testa allo spezzone anarchico lo striscione “Terrorista è chi bombarda, sfrutta, opprime”.\r\n\r\nIl corteo si è infine dispiegato lungo via Po. La fotografia dei numeri era impietosa: un piccolo corteo istituzionale, difeso passo a passo dalla polizia era seguito, circondato, assediato dalla \u003Cmark>Torino\u003C/mark> che il prossimo 25 maggio diserterà le urne, perché riempie, ogni giorno le piazze, perché non è più disposta a delegare la propria vita a chi bombarda, sfrutta, opprime.\r\n\r\nUna sfida intollerabile per il PD. In via Roma, quando ormai il corteo aveva assunto le caratteristiche di ogni Primo Maggio, con famiglie, bambini, anziani e disabili, la polizia ha nuovamente caricato più volte per impedire l’ingresso in piazza San Carlo.\r\n\r\nDurante le cariche la gente ai lati plaudiva chi resisteva. Nonostante la violenza della polizia, che si accaniva anche sotto i portici, il corteo non si è scomposto.\r\nUna giovane mamma ci ha allungato la sua bambina perché la facessimo salire sul furgone, ma non è fuggita.\r\nIn via Roma la polizia ha fatto il proprio bottino, fermando tre manifestanti. Per uno di loro, Marco, “Boba”, anarchico e redattore di radio Blackout, è scattato l’arresto.\r\nPoi il corteo è entrato in piazza San Carlo, da dove sindacati di Stato e PD se ne erano andati via in fretta e furia.\r\nGli ultimi comizi. Un po’ di ghiaccio per i feriti e poi via. Il pranzo anarchico, che come ogni anno ha riempito la sede della Federazione Anarchica in corso Palermo 46, non ha chiuso la giornata di lotta.\r\n\r\nDavanti a Eataly, il supermercato del gusto di Oscar Farinetti, l’uomo che Renzi avrebbe voluto al dicastero dell’economia, c’erano due camionette della guardia di finanza e un folto nugolo di digos della “squadra anarchici”. Poliziotti dell’antisommossa presidiavano il retro dell’edificio.\r\nSulla porta a braccia incrociate gli uomini della security del supermercato. Sulla schiena lo slogan Italy is Eataly, che trovava un’eco nello striscione aperto davanti al supermercato “Fruttamento e precarietà made in Eataly”.\r\n\r\nEataly è il simbolo dell’Italia ai tempi di Renzi, un luogo dove si lavora 365 giorni l’anno, dove la precarietà è la norma e la disciplina durissima.\r\nI lavoratori, tutti italiani, del supermercato più eco, green e costoso d’Italia, vengono pagati 8 euro (lordi) l’ora. I pochi con contratto a tempo indeterminato sono tutti part time a 30 ore, ma di ore ne fanno molte di più. Sempre.\r\nIn media chi lavora dietro ai banchi o nei ristorantini dove si affacciano anche facoltosi turisti stranieri, porta a casa 800 euro al mese. Niente domeniche, niente festività, niente 25 aprile, niente Primo Maggio\r\n\r\nLa gente che passava ascoltava con attenzione, si fermava, chiedeva notizie, voleva sapere. Numerosi gli interventi, tra cui vogliamo segnalare quelli di Pino Larobina, operaio dell’Iveco licenziato per la propria attività sindacale nell’USB, e quello di Marco, un giovane compagno torinese, che per fuggire la disoccupazione da cinque anni è emigrato in Polonia.\r\nAbbiamo intrecciato i fili delle lotte, nella comune consapevolezza, che viviamo tempi duri ma sempre più gente si sta disintossicando dalle illusioni istituzionali e sceglie la lotta.\r\n\r\nSolidarietà a Marco, “Boba” arrestato nella Piazza del Primo Maggio. Una piazza di lotta.\r\nLo vogliamo libero, vogliamo liberi tutti e tutte!\r\n\r\nVogliamo liberi Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò.\r\nSabato 10 maggio marcia popolare No Tav a \u003Cmark>Torino\u003C/mark>\r\n\r\nAppuntamento alle 14 in piazza Adriano.\r\n\r\nAggiornamento. \u003Cmark>Torino\u003C/mark>. 3 maggio\r\nNel tardo pomeriggio duecento solidali si sono raccolti nel pratone limitrofo al blocco C del carcere delle Vallette.\r\nMusica, interventi, slogan e qualche fumogeno, per farsi vedere e sentire oltre le sbarre.\r\nIl presidio era stato indetto in solidarietà a Marco, \"Boba\", anarchico e redattore di radio Blackout, arrestato il Primo Maggio mentre provava a liberare una ragazza strattonata e trascinata da numerosi agenti della Digos.\r\nCon con il collare prescrittole al pronto soccorso dopo la brutale stretta di un poliziotto, è intervenuta anche lei, per ringraziare Marco della solidarietà attiva dimostratale.\r\nMentre il presidio si avviava alla conclusione è arrivata la notizia che il GIP aveva convalidato l'arresto, inviando ai domiciliari senza restrizioni Marco.\r\nLa notizia dell'attenuazione delle misure di custodia cautelare è stata accolta con gioia da tutt*.\r\n\r\n ",{"matched_tokens":210,"snippet":211,"value":211},[81],"\u003Cmark>Torino\u003C/mark>. Un Primo Maggio di lotta",[213,215,217,219],{"matched_tokens":214,"snippet":153,"value":153},[],{"matched_tokens":216,"snippet":155,"value":155},[],{"matched_tokens":218,"snippet":157,"value":157},[],{"matched_tokens":220,"snippet":221,"value":221},[104],"\u003Cmark>torino\u003C/mark>",[223,225,231],{"field":124,"matched_tokens":224,"snippet":207,"value":208},[75,76],{"field":34,"indices":226,"matched_tokens":227,"snippets":229,"values":230},[133],[228],[104],[221],[221],{"field":127,"matched_tokens":232,"snippet":211,"value":211},[81],1733921019837546500,{"best_field_score":235,"best_field_weight":185,"fields_matched":133,"num_tokens_dropped":14,"score":236,"tokens_matched":133,"typo_prefix_score":45},"2216192835584","1733921019837546611",{"document":238,"highlight":251,"highlights":256,"text_match":233,"text_match_info":259},{"comment_count":45,"id":239,"is_sticky":45,"permalink":240,"podcastfilter":241,"post_author":242,"post_content":243,"post_date":244,"post_excerpt":51,"post_id":239,"post_modified":245,"post_thumbnail":246,"post_title":247,"post_type":170,"sort_by_date":248,"tag_links":249,"tags":250},"75370","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-03-05-2022/",[146],"fritturamista"," \r\n\r\nCon questa puntata abbiamo cercato di farvi ascoltare dall’ interno del corteo della festa dei lavoratori 2022 a Torino diverse testimonianze e rivendicazioni. Lo abbiamo fatto con i nostri racconti dalla piazza, rimpallando registrazioni di cori ed interventi oltre che delle interviste realizzate in presa diretta. In questo podcast abbiamo voluto sintetizzare, lasciando il cappello narrativo/introduttivo di Benni, che racconta il suo punto di vista dalla partenza del corteo dei lavoratori SiCobas e del Coordinamento NoGreenPass da Piazza della Repubblica. In seguito andremo a sentire l’intervista della lavoratrice di Meridiana (in appalto a Iveco) Marianna Juliana Nanci, che ci spiegherà nel dettaglio della sua testimonianza, perchè non si possono più accettare certe politiche sui lavoratori, che anche dopo 12 anni di esperienza si devono ritrovare senza lavoro per un cambio appalto, in competizione diretta con altri precari che sono stati messi a lavorare in un altro stabilimento dopo un periodo di cassa integrazione. A chiosare il viaggio negli inferi delle condizioni di lavoro nella logistica italiana, abbiamo realizzato un’intervista telefonica con Hamed, che era intervenuto nell’intervista con Marianna Juliana per raccontare del suo incidente sul lavoro.\r\n\r\nAd Hamed è stato schiacciato il piede e la caviglia dalla manovra di un sua collega mulettista, prima di arrivare all’ospedale è passata un’ora e mezza, quando l’ospedale più vicino distava dieci minuti in macchina dallo stabilimento. Da qui in poi un susseguirsi di malasanità e di oscure collaborazioni tra aziende e ASL per non far mai comparire sulla carta l’infortunio di Hamed. Da queste storie non possiamo altro che fare tesoro per motivare sempre di più la nostra volontà nel promuovere la solidarietà attiva per chi lotta perché queste cose non debbano mai più succedere.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_1Maggio.Intro-e-intervista-più-diretta-lavoratori-IVECO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAbbiamo poi voluto intervistare Peppe, uno dei rider di Deliverance Project che era in piazza il 1 Maggio a Torino e che come tale è stato strumentalizzato dall’informazione e dalla chiacchiera main stream. Colpevolizzati di essere tra i pericolosi provocatori da fermare e braccati, prima dal servizio d’ordine del PD e poi dalle forze dell’ordine, i riders sono comunque riusciti a fare sentire la loro voce. Gli abbiamo chiesto di riportarci il loro punto di vista degli avvenimenti di questa piazza e di commentare gli articoli di certe testate che hanno di fatto orchestrato con Nidl Cgil una campagna diffamatoria tra colleghi.\r\n\r\nInfine ci siamo fatti raccontare come sono andati i blocchi organizzati ai danni dei due Glovo Market di Torino nella giornata del 30Aprile, ad inaugurare la partecipazione torinese allo sciopero internazionale dei fattorini che lavorano su mezzi a due ruote del 1 Maggio 2022 lanciata dal sindacato autonomo greco Sveod.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_Peppe-rider-su-primo-maggio-ed-eventi-collaterali-riders.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","8 Maggio 2022","2022-05-08 11:02:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/WhatsApp-Image-2022-05-08-at-10.58.36-2-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 03/05/2022",1652007677,[],[],{"post_content":252},{"matched_tokens":253,"snippet":254,"value":255},[75,76],"fermare e braccati, prima dal \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> del PD e poi dalle"," \r\n\r\nCon questa puntata abbiamo cercato di farvi ascoltare dall’ interno del corteo della festa dei lavoratori 2022 a \u003Cmark>Torino\u003C/mark> diverse testimonianze e rivendicazioni. Lo abbiamo fatto con i nostri racconti dalla piazza, rimpallando registrazioni di cori ed interventi oltre che delle interviste realizzate in presa diretta. In questo podcast abbiamo voluto sintetizzare, lasciando il cappello narrativo/introduttivo di Benni, che racconta il suo punto di vista dalla partenza del corteo dei lavoratori SiCobas e del Coordinamento NoGreenPass da Piazza della Repubblica. In seguito andremo a sentire l’intervista della lavoratrice di Meridiana (in appalto a Iveco) Marianna Juliana Nanci, che ci spiegherà nel dettaglio della sua testimonianza, perchè non si possono più accettare certe politiche sui lavoratori, che anche dopo 12 anni di esperienza si devono ritrovare senza lavoro per un cambio appalto, in competizione diretta con altri precari che sono stati messi a lavorare in un altro stabilimento dopo un periodo di cassa integrazione. A chiosare il viaggio negli inferi delle condizioni di lavoro nella logistica italiana, abbiamo realizzato un’intervista telefonica con Hamed, che era intervenuto nell’intervista con Marianna Juliana per raccontare del suo incidente sul lavoro.\r\n\r\nAd Hamed è stato schiacciato il piede e la caviglia dalla manovra di un sua collega mulettista, prima di arrivare all’ospedale è passata un’ora e mezza, quando l’ospedale più vicino distava dieci minuti in macchina dallo stabilimento. Da qui in poi un susseguirsi di malasanità e di oscure collaborazioni tra aziende e ASL per non far mai comparire sulla carta l’infortunio di Hamed. Da queste storie non possiamo altro che fare tesoro per motivare sempre di più la nostra volontà nel promuovere la solidarietà attiva per chi lotta perché queste cose non debbano mai più succedere.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_1Maggio.Intro-e-intervista-più-diretta-lavoratori-IVECO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAbbiamo poi voluto intervistare Peppe, uno dei rider di Deliverance Project che era in piazza il 1 Maggio a \u003Cmark>Torino\u003C/mark> e che come tale è stato strumentalizzato dall’informazione e dalla chiacchiera main stream. Colpevolizzati di essere tra i pericolosi provocatori da fermare e braccati, prima dal \u003Cmark>servizio\u003C/mark> \u003Cmark>d’ordine\u003C/mark> del PD e poi dalle forze dell’ordine, i riders sono comunque riusciti a fare sentire la loro voce. Gli abbiamo chiesto di riportarci il loro punto di vista degli avvenimenti di questa piazza e di commentare gli articoli di certe testate che hanno di fatto orchestrato con Nidl Cgil una campagna diffamatoria tra colleghi.\r\n\r\nInfine ci siamo fatti raccontare come sono andati i blocchi organizzati ai danni dei due Glovo Market di \u003Cmark>Torino\u003C/mark> nella giornata del 30Aprile, ad inaugurare la partecipazione torinese allo sciopero internazionale dei fattorini che lavorano su mezzi a due ruote del 1 Maggio 2022 lanciata dal sindacato autonomo greco Sveod.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_03_05_Peppe-rider-su-primo-maggio-ed-eventi-collaterali-riders.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[257],{"field":124,"matched_tokens":258,"snippet":254,"value":255},[75,76],{"best_field_score":235,"best_field_weight":185,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":260,"tokens_matched":133,"typo_prefix_score":45},"1733921019837546609",6637,{"collection_name":170,"first_q":33,"per_page":137,"q":33},["Reactive",264],{},["Set"],["ShallowReactive",267],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fjrMHkOu5GJwMC47MciqVb-7DR0ion4Tvjdv2EQU1qY8":-1},true,"/search?query=servizio+d%27ordine+torino+pride"]