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La notizia è apparsa nelle pagine interne dei quotidiani ed è subito svanita, cancellata da articoli sui cenoni festivi, sulle star recentemente defunte e sulle nuove tensioni tra Usa e Russia. D’altronde, si stima che nel solo 2016 siano morti in mare 5000 migranti. E quindi, cento più o cento meno…\r\nE così in questi anni, giorno dopo giorno, ci siamo abituati a questa strage invisibile, di cui non sono responsabili terroristi o nemici dell’umanità, e che quindi appare una fatalità da attribuire a vaghe astrazioni (è la crisi globale, signora mia). In cambio, però, i cittadini di Goro insorgono se una decina di donne e bambini, scampati ai naufragi, vengono assegnati al loro villaggio, sommerso dalla nebbia. E se un Amri, freddato a \u003Cmark>Sesto\u003C/mark> \u003Cmark>San\u003C/mark> \u003Cmark>Giovanni\u003C/mark>, era stato nelle nostre galere, ecco che Grillo – sì, quello che scavalca a destra Salvini ed è così amato a sinistra – esige un giro di vite contro i clandestini, espulsioni immediate e il potenziamento delle forze dell’ordine.\r\nSe Grillo chiama, Minniti risponde. Questa specie di commissario Montalbano dall’aria feroce, che è stato al governo con chiunque (D’Alema, Amato, Prodi e oggi Gentiloni), a suo tempo grande amico di Cossiga e auto-promosso esperto di sicurezza e intelligence, ha deciso di intervenire a gamba tesa sulla questione migranti. E quindi, apprendiamo oggi dalla stampa, retate a più non posso di feroci lavavetri, venditori di fiori e lavapiatti abusivi, espulsioni in massa e Centri di Identificazione ed Espulsione in ogni regione. Non solo: il tarantolato Minniti si appresta a volare in Africa per stipulare nuovi patti con i paesi di provenienza dei migranti, un po’ recalcitranti a riprendersi i loro figli emigrati.\r\nCosì, mentre gli italiani residenti in Inghilterra si apprestano a far causa al governo May che li vuole espellere, noi tentiamo di ricacciare in Africa quelli che hanno traversato deserti e mari per sopravvivere in Europa. Ma riuscirà Minniti nella sua coraggiosa impresa? Non credo proprio. Quanto costeranno i voli per rimandare in Egitto, Libia, Tunisia e Nigeria. non solo i cittadini di questi stati, ma tutti gli altri, afghani, etiopi, siriani, centro-africani? E basteranno quattro soldi, elargiti da Gentiloni-Minniti, per convincere detti stati a prendersi, cioè a internare, tutti quelli che vogliamo cacciare noi e che non sono cittadini loro?\r\nLa riposta è sempre no. Dove hanno fallito Amato, Prodi, Berlusconi e Renzi, non riuscirà Minniti. Tuttavia avremo migliaia di internati in più nei Cie, nuovi sbarchi, nuovi giri di vite, tensioni con la Ue e la solita solfa di Grillo e Salvini che incitano i cittadini a protestare. Così il buon senso svanisce tra ipocrisia, urla forcaiole e giri di vite, mentre in mezzo al Mediterraneo la gente continua ad annegare.”\r\n\r\nIn questo suo scritto, Alessandro Dal Lago butta sul piatto la tounee di Minniti in Africa trattare la restituzione di un po’ di esseri umani in eccesso, la violenta invettiva xenofoba di Grillo, i morti che non contano nel grande sudario azzurro del Mare di Mezzo.\r\n\r\nAscolta la diretta con Alessandro Dal 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dell'11 ottobre 2013\r\n\r\n Dedicata all'assassinio di Walter Alasia, giovane militante delle Brigate Rosse. Alle prime ore dell'alba del 15 dicembre 1976 reagì a un tentativo di arresto da parte delle forze dell'ordine barricandosi in casa e sparando sui poliziotti, uccidendo un maresciallo dell’antiterrorismo e il vicequestore di Sesto San Giovanni. Nel conflitto a fuoco lo stesso Alasia venne ucciso verosimilmente a freddo quando già giaceva ferito alle gambe nel cortile sotto casa. Come per Mara Cagol quindi l'arresto di un brigatista si trasforma in condanna a morte.\r\n\r\n11 ottobre parte 1\r\n\r\n11 ottobre parte 2\r\n\r\nLa seconda parte della trasmissione si occupa ancora dei film più interessanti usciti nel 1976: approfondimento dedicato a Brutti, sporchi e cattivi fil di Ettore Scola con protagonista Nino Manfredi.\r\n\r\nTrasmissione del 18 ottobre 2013\r\n\r\n\r\n\r\nAncora il 1976 attraverso i racconti di Paolo Pozzi dal suo libro sugli anni settanta \"Insurrezione\"; come scrive Paolo Pozzi \"è una storia che narra di giovani....mi rivedo giovane e penso: ce l'hanno fatta pagare ma ci siamo divertiti un casino\"\r\n\r\n18 ottobre parte 1\r\n\r\n18 ottobre parte 2\r\n\r\nL'ultima parte della trasmissione è dedicata alle olimpiadi del 1976 di Montreal boicottate dalle squadre africane.\r\n\r\n18 ottobre parte 3\r\n\r\nTrasmissione del 25 ottobre 2013\r\n\r\n\r\n\r\nOggi riprendiamo in mano la cronologia degli eventi di politica interna del 1976: il governo Moro, lo scandalo Lochkeed, le elezioni politiche, il governo Andreotti.\r\n\r\nE poi, nella seconda parte, la storia di Luigi Di Rosa, giovane militante della FGCI, assassinato dai fascisti il 28 maggio 1976 a Latina.\r\n\r\n25 ott parte 1\r\n\r\n25 ott parte 2\r\n\r\n25 ott parte 3","29 Gennaio 2014","2018-10-17 22:10:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/1976_compagne-200x110.jpg","I podcast di 1959: le trasmissioni di ottobre 2013","podcast",1391020093,[218,219,220],"http://radioblackout.org/tag/1976/","http://radioblackout.org/tag/19e59/","http://radioblackout.org/tag/radioblackout/",[198,192,201],{"post_content":223},{"matched_tokens":224,"snippet":225,"value":226},[74,75,76],"dell’antiterrorismo e il vicequestore di \u003Cmark>Sesto\u003C/mark> \u003Cmark>San\u003C/mark> \u003Cmark>Giovanni\u003C/mark>. 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