","Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza","post",1734617534,[57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/8x5/","http://radioblackout.org/tag/forli/","http://radioblackout.org/tag/sudd-cobas/",[12,14,18],{"post_content":62},{"matched_tokens":63,"snippet":66,"value":67},[64,65],"settore","tessile","quelle che troviamo spesso nel \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark>. Le premesse sono le medesime:","Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.\r\n\r\nLa vertenza che vede protagonisti gli operai pakistani reclutati a Prato da una ditta, la Sofalegname, che produce mobili imbottiti a Forlì è stata seguita dal sindacato sociale Sudd Cobas, di seguito un commento del compagno che abbiamo intervistato:\r\n\r\n\"Questi lavoratori già li conoscevamo in parte. Sono condizioni simili a quelle che troviamo spesso nel \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark>. Le premesse sono le medesime: i migranti che hanno bisogno di lavorare sono più ricattabili soprattutto se sono senza permesso di soggiorno. Si sono poi rivolti al sindacato per rivendicare condizioni adeguate sia sul piano del salario sia per le ore di lavoro ma anche per la sistemazione.\"\r\n\r\nSi è trattato della prima esperienza di lotta del sindacato fuori dalla regione e quello che nasce da questa esperienza è un seme che si spera possa germogliare anche sul territorio di Forlì perché ogni sciopero può e deve influenzare un altro sciopero, propagando la pratica di lotta. In questo momento i profitti si alzano ma non esiste alcun adeguamento dei salari mentre il costo della vita aumenta, la vertenza però è stata vinta e gli operai hanno ottenuto di lavorare meno e guadagnare di più, gli è stata riconosciuta la 13esima, la mutua e le ferie. Lo slogan 8x5 non è solo uno slogan ma un obiettivo da praticare!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/SUDD-Cobas-forli-2024_12_19_2024.12.19-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",[69],{"field":70,"matched_tokens":71,"snippet":66,"value":67},"post_content",[64,65],1157451471441100800,{"best_field_score":74,"best_field_weight":75,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":76,"tokens_matched":77,"typo_prefix_score":43},"2211897868288",14,"1157451471441100913",2,{"document":79,"highlight":97,"highlights":102,"text_match":72,"text_match_info":105},{"cat_link":80,"category":81,"comment_count":43,"id":82,"is_sticky":43,"permalink":83,"post_author":46,"post_content":84,"post_date":85,"post_excerpt":86,"post_id":82,"post_modified":87,"post_thumbnail":88,"post_thumbnail_html":89,"post_title":90,"post_type":54,"sort_by_date":91,"tag_links":92,"tags":96},[40],[42],"84836","http://radioblackout.org/2023/11/morire-per-il-fashion-la-rivolta-dei-lavoratori-in-bangladesh/","In Bangladesh, i lavoratori del settore tessile, l’industria chiave per il paese asiatico, il secondo maggiore esportatore di abbigliamento nel mondo dietro la Cina, manifestano da giorni, chiedono che il loro salario minimo mensile sia triplicato. Nella capitale Dhaka e in diverse altre città industriali, decine di fabbriche sono state prese di mira e saccheggiate dai lavoratori e centinaia sono state chiuse secondo le autorità, che il 2 novembre hanno parlato di scontri tra lavoratori, manifestanti e forze dell’ordine.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLe condizioni di lavoro sono dure per i quattro milioni di lavoratori del settore, in maggioranza donne, con un salario minimo mensile di 8.300 taka (70 euro). I lavoratori chiedono che il salario minimo passi a 23mila taka (190 euro), quasi tre volte di più, per far fronte all’aumento del costo della vita. Le sue 3.500 fabbriche, che riforniscono marchi occidentali come Gap, H&M e Levi Strauss, rappresentano l’85 per cento dei 55 miliardi di dollari di esportazioni annuali del paese dell’Asia meridionale.\r\n\r\nLa filiera del\" fast fashion\" gestita dai grandi marchi della moda produce sfruttamento della manodopera e inquinamento a causa delle dannose modalità di produzione l e grandi multinazionali dell'abbigliamento si sono rifiutate di sostenere pubblicamente le rivendicazioni dei lavoratori.\r\n\r\nNe parliamo con Deborah Lucchetti. coordinatrice della Campagna Abiti Puliti (www.abitipuliti.org), sezione italiana della Clean Clothes Campaign, coalizione internazionale che da 20 anni promuove i diritti del lavoro nell’industria tessile globale.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/bangladesh-deborah-lucchetti.mp3\"][/audio]","6 Novembre 2023","Centinaia di fabbriche di abbigliamento in Bangladesh hanno chiuso a causa delle proteste di migliaia di lavoratori dell’industria tessile","2023-11-07 01:35:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BANGLADESH-PROTESTE-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"208\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BANGLADESH-PROTESTE-300x208.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BANGLADESH-PROTESTE-300x208.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/BANGLADESH-PROTESTE.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","MORIRE PER IL FASHION, LA RIVOLTA DEI LAVORATORI IN BANGLADESH.",1699291416,[93,94,95],"http://radioblackout.org/tag/bangladesh/","http://radioblackout.org/tag/fast-fashion/","http://radioblackout.org/tag/manifestazioni/",[20,22,24],{"post_content":98},{"matched_tokens":99,"snippet":100,"value":101},[64,65],"In Bangladesh, i lavoratori del \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, l’industria chiave per il paese","In Bangladesh, i lavoratori del \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, l’industria chiave per il paese asiatico, il secondo maggiore esportatore di abbigliamento nel mondo dietro la Cina, manifestano da giorni, chiedono che il loro salario minimo mensile sia triplicato. Nella capitale Dhaka e in diverse altre città industriali, decine di fabbriche sono state prese di mira e saccheggiate dai lavoratori e centinaia sono state chiuse secondo le autorità, che il 2 novembre hanno parlato di scontri tra lavoratori, manifestanti e forze dell’ordine.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLe condizioni di lavoro sono dure per i quattro milioni di lavoratori del \u003Cmark>settore\u003C/mark>, in maggioranza donne, con un salario minimo mensile di 8.300 taka (70 euro). I lavoratori chiedono che il salario minimo passi a 23mila taka (190 euro), quasi tre volte di più, per far fronte all’aumento del costo della vita. Le sue 3.500 fabbriche, che riforniscono marchi occidentali come Gap, H&M e Levi Strauss, rappresentano l’85 per cento dei 55 miliardi di dollari di esportazioni annuali del paese dell’Asia meridionale.\r\n\r\nLa filiera del\" fast fashion\" gestita dai grandi marchi della moda produce sfruttamento della manodopera e inquinamento a causa delle dannose modalità di produzione l e grandi multinazionali dell'abbigliamento si sono rifiutate di sostenere pubblicamente le rivendicazioni dei lavoratori.\r\n\r\nNe parliamo con Deborah Lucchetti. coordinatrice della Campagna Abiti Puliti (www.abitipuliti.org), sezione italiana della Clean Clothes Campaign, coalizione internazionale che da 20 anni promuove i diritti del lavoro nell’industria \u003Cmark>tessile\u003C/mark> globale.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/bangladesh-deborah-lucchetti.mp3\"][/audio]",[103],{"field":70,"matched_tokens":104,"snippet":100,"value":101},[64,65],{"best_field_score":74,"best_field_weight":75,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":76,"tokens_matched":77,"typo_prefix_score":43},{"document":107,"highlight":125,"highlights":130,"text_match":72,"text_match_info":133},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":43,"id":110,"is_sticky":43,"permalink":111,"post_author":46,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":49,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":54,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":124},[40],[42],"80346","http://radioblackout.org/2023/02/allarme-siccita-giro-del-mondo-tra-le-lotte-per-lacqua/","Di seguito proponiamo un approfondimento sull'acqua, sull'agricoltura e, di conseguenza, sulla siccità in una prospettiva transnazionale dal Messico, a Torino alla Francia.\r\n\r\nE' importante andare a ricollocare il dibattito sulla siccità in un contesto di privatizzazione delle risorse e dell’impatto devastante sul territorio di aziende e multinazionali che rimangono impunite, lo vedremo con il caso messicano di inquinamento del fiume Metlapanapa da parte delle industrie del settore tessile ; inoltre, è centrale interrogarsi sulle varie forme di mobilitazione che si stanno organizzando sul tema e sulle possibilità di lotta che si aprono.\r\n\r\nIn Italia, Coldiretti da diverse settimane, ha chiesto un tavolo tecnico alla Regione per affrontare quello che viene definito «argomento invasi». Ovvero di quanta acqua potrà usufruire l’agricoltura la prossima estate senza che vengano intaccate la produzione idroelettrica e l’uso potabile. «Per noi è fondamentale – ribadisce il numero uno di Coldiretti – anche perché lo scorso anno i tre metri cubi al secondo che Iren ci ha concesso aprendo i suoi invasi in Valle Orco sono stati vitali per far sopravvivere la pianura».\r\n\r\n«Quello che noi auspichiamo, in caso di un’emergenza idrica che è abbastanza reale è di poter contare sulla risorsa dei Lago della Rossa o del Lago di Malciaussia, tanto per fare solo due esempi – termina Mecca Cici - Ma nel Torinese esistono 23 grandi derivazioni che, in maniera più o meno consistente, potrebbero salvarci».\r\n\r\nQuesta proposta apre alcune riflessioni importanti rispetto alla soluzione degli invasi e al coinvolgimento degli interessi di imprese private e multiutility dell'energia nella gestione di un bene primario ed essenziale come l'acqua.\r\n\r\nMessico.\r\n\r\nAlcune compagne della radio comunitaria di Santa Maria Zacatepec a Puebla raccontano la lotta delle guardiane del fiume Metlapanapa per la difesa dell'acqua e della terra, contro le industrie e la loro opera di devastazione del territorio attraverso lo scarico dei rifiuti tossici nelle acque del fiume. Grazie alla loro lotta, nel marzo 2021 insieme alle comunità vicine, è stata occupata la fabbrica Bonafont (Danone) che estraeva e imbottigliava acqua. In queste settimane si è tenuta la seconda assemblea nazionale per l'acqua e per la vita convocata dalla comunità indigena Otomì nello stato del Queretaro. I due giorni di assemblea nella comunità di Santiago Mexquititlán hanno visto la partecipazione di 500 persone, di oltre 100 organizzazioni diverse che nei propri territori lottano contro le multinazionali che saccheggiano l'acqua, contro il mercato immobiliare e l'accaparramento delle terre, contro il turismo che sfrutta le tradizioni e le risorse dei popoli.\r\n\r\nItalia, Torino.\r\n\r\nAttraverso l'intervista a Mariangela Rosolen del Comitato Acqua Pubblica Torino abbiamo analizzato alcuni elementi che derivano dal DDL Concorrenza, di cui ricordiamo i punti principali :\r\n\r\n \tIl decreto delegato della Legge sulla Concorrenza rilancia le privatizzazioni\r\n \tVarato dal Governo Draghi dimissionario il 16 settembre 2022, una settimana prima del voto, il decreto delegato di riordino dei servizi pubblici locali, si configura chiaramente come un “eccesso di delega” che non può in alcun modo essere accettato.\r\n \tDiscendente dalla Legge delega sulla concorrenza n. 118 del 5 agosto 2022, questo decreto esclude la possibilità per le aziende speciali di gestire i servizi a rete, ammessa dalla legislazione europea, dalla stessa legge delega e mai messa in discussione in Parlamento; reintroduce l’obbligo degli Enti Locali che scelgono l’autoproduzione dei servizi, di giustificare le ragioni del mancato ricorso al mercato, dizione espunta nel corso del precedente dibattito parlamentare; stabilisce che tale relazione debba essere inviata all’Osservatorio per i servizi pubblici locali, ripristinando per questa via una “supervisione” nazionale che era stata esclusa in corso d’opera nella discussione del Parlamento.\r\n\r\nFrancia, Soulevement de la Terre.\r\n\r\nIl movimento nato da due anni in Francia si occupa di mettere in rete le più varie lotte territoriali che si battono contro grandi opere inutili, contro progetti dannosi per l'ambiente, contro la cementificazione e contro il business dell'angroindustria. In particolar modo è interessante la lotta contro i progetti di grandi bacini idrici che andrebbero a prosciugare l'acqua direttamente dalle falde acquifere per riempire enormi vasche interrate che dovrebbero servire la rete di irrigazione delle grandi industrie dell'agricoltura. Questo implica conseguenze gravi sia sul piano della devastazione ambientale, l'inefficacia nel trovare soluzioni alla siccità e imporrebbe un accesso differenziale all'acqua per chi lavora la terra e vive di agricoltura. In questo senso è molto importante la composizione rurale e agricola che ha preso parte al movimento e che si organizza, nonostante le differenti pratiche, con movimenti e esperienze che derivano dalla tradizione autonoma e dalla Zad.\r\n\r\nIn questo momento in tour in Italia per invitare alla partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 marzo a Poitu proprio a difesa dell'acqua.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Acqua-e-siccita-2023_02_23_2023.02.23-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAppuntamento al Campus Luigi Einaudi a Torino venerdì 24 febbraio ore 17.30 per un incontro con una delegazione di Soulevement de la Terre.","23 Febbraio 2023","2023-02-23 16:05:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"188\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-300x188.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-300x188.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-1024x640.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image-768x480.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/prorrxy-image.jpeg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Allarme siccità: giro del mondo tra le lotte per l'acqua.",1677168266,[120,121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/acqua-bene-comune/","http://radioblackout.org/tag/acqua-pubblica/","http://radioblackout.org/tag/messico/","http://radioblackout.org/tag/soulevement-de-la-terre/",[28,26,16,30],{"post_content":126},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[64,65],"da parte delle industrie del \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark> ; inoltre, è centrale interrogarsi sulle","Di seguito proponiamo un approfondimento sull'acqua, sull'agricoltura e, di conseguenza, sulla siccità in una prospettiva transnazionale dal Messico, a Torino alla Francia.\r\n\r\nE' importante andare a ricollocare il dibattito sulla siccità in un contesto di privatizzazione delle risorse e dell’impatto devastante sul territorio di aziende e multinazionali che rimangono impunite, lo vedremo con il caso messicano di inquinamento del fiume Metlapanapa da parte delle industrie del \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark> ; inoltre, è centrale interrogarsi sulle varie forme di mobilitazione che si stanno organizzando sul tema e sulle possibilità di lotta che si aprono.\r\n\r\nIn Italia, Coldiretti da diverse settimane, ha chiesto un tavolo tecnico alla Regione per affrontare quello che viene definito «argomento invasi». Ovvero di quanta acqua potrà usufruire l’agricoltura la prossima estate senza che vengano intaccate la produzione idroelettrica e l’uso potabile. «Per noi è fondamentale – ribadisce il numero uno di Coldiretti – anche perché lo scorso anno i tre metri cubi al secondo che Iren ci ha concesso aprendo i suoi invasi in Valle Orco sono stati vitali per far sopravvivere la pianura».\r\n\r\n«Quello che noi auspichiamo, in caso di un’emergenza idrica che è abbastanza reale è di poter contare sulla risorsa dei Lago della Rossa o del Lago di Malciaussia, tanto per fare solo due esempi – termina Mecca Cici - Ma nel Torinese esistono 23 grandi derivazioni che, in maniera più o meno consistente, potrebbero salvarci».\r\n\r\nQuesta proposta apre alcune riflessioni importanti rispetto alla soluzione degli invasi e al coinvolgimento degli interessi di imprese private e multiutility dell'energia nella gestione di un bene primario ed essenziale come l'acqua.\r\n\r\nMessico.\r\n\r\nAlcune compagne della radio comunitaria di Santa Maria Zacatepec a Puebla raccontano la lotta delle guardiane del fiume Metlapanapa per la difesa dell'acqua e della terra, contro le industrie e la loro opera di devastazione del territorio attraverso lo scarico dei rifiuti tossici nelle acque del fiume. Grazie alla loro lotta, nel marzo 2021 insieme alle comunità vicine, è stata occupata la fabbrica Bonafont (Danone) che estraeva e imbottigliava acqua. In queste settimane si è tenuta la seconda assemblea nazionale per l'acqua e per la vita convocata dalla comunità indigena Otomì nello stato del Queretaro. I due giorni di assemblea nella comunità di Santiago Mexquititlán hanno visto la partecipazione di 500 persone, di oltre 100 organizzazioni diverse che nei propri territori lottano contro le multinazionali che saccheggiano l'acqua, contro il mercato immobiliare e l'accaparramento delle terre, contro il turismo che sfrutta le tradizioni e le risorse dei popoli.\r\n\r\nItalia, Torino.\r\n\r\nAttraverso l'intervista a Mariangela Rosolen del Comitato Acqua Pubblica Torino abbiamo analizzato alcuni elementi che derivano dal DDL Concorrenza, di cui ricordiamo i punti principali :\r\n\r\n \tIl decreto delegato della Legge sulla Concorrenza rilancia le privatizzazioni\r\n \tVarato dal Governo Draghi dimissionario il 16 settembre 2022, una settimana prima del voto, il decreto delegato di riordino dei servizi pubblici locali, si configura chiaramente come un “eccesso di delega” che non può in alcun modo essere accettato.\r\n \tDiscendente dalla Legge delega sulla concorrenza n. 118 del 5 agosto 2022, questo decreto esclude la possibilità per le aziende speciali di gestire i servizi a rete, ammessa dalla legislazione europea, dalla stessa legge delega e mai messa in discussione in Parlamento; reintroduce l’obbligo degli Enti Locali che scelgono l’autoproduzione dei servizi, di giustificare le ragioni del mancato ricorso al mercato, dizione espunta nel corso del precedente dibattito parlamentare; stabilisce che tale relazione debba essere inviata all’Osservatorio per i servizi pubblici locali, ripristinando per questa via una “supervisione” nazionale che era stata esclusa in corso d’opera nella discussione del Parlamento.\r\n\r\nFrancia, Soulevement de la Terre.\r\n\r\nIl movimento nato da due anni in Francia si occupa di mettere in rete le più varie lotte territoriali che si battono contro grandi opere inutili, contro progetti dannosi per l'ambiente, contro la cementificazione e contro il business dell'angroindustria. In particolar modo è interessante la lotta contro i progetti di grandi bacini idrici che andrebbero a prosciugare l'acqua direttamente dalle falde acquifere per riempire enormi vasche interrate che dovrebbero servire la rete di irrigazione delle grandi industrie dell'agricoltura. Questo implica conseguenze gravi sia sul piano della devastazione ambientale, l'inefficacia nel trovare soluzioni alla siccità e imporrebbe un accesso differenziale all'acqua per chi lavora la terra e vive di agricoltura. In questo senso è molto importante la composizione rurale e agricola che ha preso parte al movimento e che si organizza, nonostante le differenti pratiche, con movimenti e esperienze che derivano dalla tradizione autonoma e dalla Zad.\r\n\r\nIn questo momento in tour in Italia per invitare alla partecipazione alla manifestazione nazionale del 25 marzo a Poitu proprio a difesa dell'acqua.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Acqua-e-siccita-2023_02_23_2023.02.23-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAppuntamento al Campus Luigi Einaudi a Torino venerdì 24 febbraio ore 17.30 per un incontro con una delegazione di Soulevement de la Terre.",[131],{"field":70,"matched_tokens":132,"snippet":128,"value":129},[64,65],{"best_field_score":74,"best_field_weight":75,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":76,"tokens_matched":77,"typo_prefix_score":43},6690,{"collection_name":54,"first_q":136,"per_page":137,"q":136},"settore tessile",6,{"facet_counts":139,"found":77,"hits":166,"out_of":261,"page":11,"request_params":262,"search_cutoff":32,"search_time_ms":11},[140,146],{"counts":141,"field_name":144,"sampled":32,"stats":145},[142],{"count":77,"highlighted":143,"value":143},"cattivi pensieri","podcastfilter",{"total_values":11},{"counts":147,"field_name":31,"sampled":32,"stats":164},[148,150,152,154,155,157,158,160,162],{"count":11,"highlighted":149,"value":149},"crisi",{"count":11,"highlighted":151,"value":151},"lavoro",{"count":11,"highlighted":153,"value":153},"logistica",{"count":11,"highlighted":20,"value":20},{"count":11,"highlighted":156,"value":156},"capitalismo",{"count":11,"highlighted":136,"value":136},{"count":11,"highlighted":159,"value":159},"costo del lavoro",{"count":11,"highlighted":161,"value":161},"Industria tessile",{"count":11,"highlighted":163,"value":163},"scioperi logistica",{"total_values":165},9,[167,213],{"document":168,"highlight":187,"highlights":200,"text_match":208,"text_match_info":209},{"comment_count":43,"id":169,"is_sticky":43,"permalink":170,"podcastfilter":171,"post_author":172,"post_content":173,"post_date":174,"post_excerpt":49,"post_id":169,"post_modified":175,"post_thumbnail":176,"post_title":177,"post_type":178,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":186},"37151","http://radioblackout.org/podcast/rivoluzione-logistica-e-nuove-geografie-del-potere/",[143],"cattivipensieri","\"La logistica è la guerra combattuta con altri mezzi, la guerra per mezzo del commercio. Una guerra di supply chains che conquista nuovi territori pervadendoli con una distribuzione capillare, assicurando che le merci scorrano con facilità fino ai luoghi più remoti del globo. [...] Le sofisticate ed interscambiabili catene di rifornimento del mondo contemporaneo permettono al capitale di ricercare i salari più bassi in qualsiasi parte del mondo e di mettere i proletari gli uni contro gli altri.\"\r\n\r\n\r\nA partire dalle ultime notizie dal fronte delle lotte dei lavoratori della logistica del Nord Italia, un approfondimento sul funzionamento, la storia ed il significato della cosiddetta \"rivoluzione logistica globale\".\r\n\r\nAscolta il podcast della puntata di Cattivi Pensieri del 06/9/2016:\r\nPrima parte\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/hm1-ok.mp3\"][/audio]\r\nSeconda parte\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/hm2-ok.mp3\"][/audio]","7 Settembre 2016","2018-10-24 18:02:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/container1-200x110.jpg","Rivoluzione logistica e nuove geografie del potere","podcast",1473265531,[181,182,183,184,185],"http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/scioperi-logistica/","http://radioblackout.org/tag/settore-tessile/",[156,149,153,163,136],{"tags":188},[189,191,193,195,197],{"matched_tokens":190,"snippet":156,"value":156},[],{"matched_tokens":192,"snippet":149,"value":149},[],{"matched_tokens":194,"snippet":153,"value":153},[],{"matched_tokens":196,"snippet":163,"value":163},[],{"matched_tokens":198,"snippet":199,"value":199},[64,65],"\u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark>",[201],{"field":31,"indices":202,"matched_tokens":204,"snippets":206,"values":207},[203],4,[205],[64,65],[199],[199],1157451471441625000,{"best_field_score":210,"best_field_weight":211,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":212,"tokens_matched":77,"typo_prefix_score":43},"2211897868544",13,"1157451471441625193",{"document":214,"highlight":229,"highlights":247,"text_match":72,"text_match_info":259},{"comment_count":43,"id":215,"is_sticky":43,"permalink":216,"podcastfilter":217,"post_author":172,"post_content":218,"post_date":219,"post_excerpt":49,"post_id":215,"post_modified":220,"post_thumbnail":221,"post_title":222,"post_type":178,"sort_by_date":223,"tag_links":224,"tags":228},"36785","http://radioblackout.org/podcast/la-filiera-del-tessile-fra-sfruttamento-e-made-in-italy/",[143]," \r\n\r\nL'altra faccia dell'attacco jihadista a Dacca mette in mostra i meccanismi della filiera globale del settore tessile, dalle fabbriche di tessuti del Bangladesh, attraversate negli ultimi anni da dure lotte operaie, fino alla provincia italiana culla del \"Made in Italy\", fra vecchie e nuove forme di sfruttamento.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast della puntata di Cattivi Pensieri del 05/7/2016:\r\n\r\n \r\n\r\nPrima parte\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Filiera-tessile-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSeconda Parte\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Filiera-tessile-2.mp3\"][/audio]","7 Luglio 2016","2018-10-24 18:02:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/bangladesh_fabbrica-200x110.jpg","La filiera del tessile fra sfruttamento e Made in Italy",1467849903,[93,225,226,227],"http://radioblackout.org/tag/costo-del-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/industria-tessile/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/",[20,159,161,151],{"post_content":230,"post_title":234,"tags":237},{"matched_tokens":231,"snippet":232,"value":233},[64,65],"i meccanismi della filiera globale del \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, dalle fabbriche di tessuti del"," \r\n\r\nL'altra faccia dell'attacco jihadista a Dacca mette in mostra i meccanismi della filiera globale del \u003Cmark>settore\u003C/mark> \u003Cmark>tessile\u003C/mark>, dalle fabbriche di tessuti del Bangladesh, attraversate negli ultimi anni da dure lotte operaie, fino alla provincia italiana culla del \"Made in Italy\", fra vecchie e nuove forme di sfruttamento.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il podcast della puntata di Cattivi Pensieri del 05/7/2016:\r\n\r\n \r\n\r\nPrima parte\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Filiera-tessile-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSeconda Parte\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/07/Filiera-tessile-2.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":235,"snippet":236,"value":236},[65],"La filiera del \u003Cmark>tessile\u003C/mark> fra sfruttamento e Made in Italy",[238,240,242,245],{"matched_tokens":239,"snippet":20,"value":20},[],{"matched_tokens":241,"snippet":159,"value":159},[],{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":244},[65],"Industria \u003Cmark>tessile\u003C/mark>",{"matched_tokens":246,"snippet":151,"value":151},[],[248,250,253],{"field":70,"matched_tokens":249,"snippet":232,"value":233},[64,65],{"field":251,"matched_tokens":252,"snippet":236,"value":236},"post_title",[65],{"field":31,"indices":254,"matched_tokens":255,"snippets":257,"values":258},[77],[256],[65],[244],[244],{"best_field_score":74,"best_field_weight":75,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":43,"score":260,"tokens_matched":77,"typo_prefix_score":43},"1157451471441100915",6691,{"collection_name":178,"first_q":136,"per_page":137,"q":136},{"title":264,"slug":265},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",267],{},["Set"],["ShallowReactive",270],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fdd3PHNCerB4zt8qDDcg2b6sfAqCyFg6403pibGPKO18":-1},true,"/search?query=settore+tessile"]