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Puntata dedicata ad una fra le tante pratiche di dominio e sfruttamento: l'allevamento di visoni.\r\n\r\nNon esistono allevamenti accettabili, non esiste sfruttamento accettabile, neanche quando dicesi perfettamente a norma con la direttiva europea sul \"benessere animale\" o \"animal welfare\" che dir si voglia, tanto sbandierato da chi si occupa di questa e altre nefaste attività. Facciate ipocrite, ben sapendo che la salute dell'animale è strumentale a quanto rende, specie poi se si parla del pelo di un visone. Ma in nome della lotta alla crisi economica, nelle campagne della bassa bergamasca e nel cremonese, gli allevamenti di visoni si intensificano, si moltiplicano le gabbie, le morti tramite gas e gli scuoiamenti. Pochi mesi di vita, morte per asfissia, pelli strappate alla carne, messe all'asta e attentamente selezionate in base a sesso, colore, taglia e qualità. 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Coinvolgervi è un modo, per noi, di opporci alla diffusione di pratiche e discorsi animalisti ambigui che fanno dello spettacolo del dolore, della delega, del pietismo e dell’apoliticità il “nuovo discorso” sull’animale.\r\nDiscorso che, di fatto, si allontana dal senso profondo e radicale della liberazione animale che è, invece, una continua riflessione e azione politica per scardinare ogni pratica di dominio.\r\nE per questo che abbiamo pensato di moltiplicare i luoghi della mobilitazione, i pensieri, i modi, le proposte affinché ognuno, a partire dal “proprio” territorio, possa dare contenuto alla liberazione animale.\r\nCosì è nata l’idea di una prima settimana di mobilitazione durante la quale ogni realtà e individualità potrà contribuire a proprio modo a diffondere l’urgenza di fermare gli allevamenti di visoni e non solo.\r\nScrivendovi abbiamo il desiderio che si riesca e si possa costruire una rete che, seppur in questo momento, passa dal virtuale attraverso questa mail, non si fermi a questo ma diventi una realtà concreta che si incontra, agisce e si coordina. Questo è, per noi, un modo per non farci travolgere dalla crisi delle relazioni.\r\nE’ con lo stesso obiettivo che vorremmo chiudere e rilanciare queste giornate di mobilitazione con una biciclettata qui a Bergamo alla quale vi chiediamo di partecipare. Una rumorosa e creativa Critical mass per dare voce alla critica contro qualsiasi progetto di allevamento e contro ogni forma di sfruttamento verso ogni animale, il giorno sabato 21 marzo. Giornata che ci piacerebbe concludere con una riflessione collettiva su come ridare vitalità e senso ai territori delle pratiche nel segno della liberazione animale.\r\nUna giornata simbolica: l’inizio della primavera. Una giornata in cui spargere i semi di continue, necessarie, urgenti prese di coscienza sui discorsi e i linguaggi che sempre più spesso vengono utilizzati come un grande alibi per giustificare l’ingiustificabile ed incentivare sempre più l’adesione e la complicità a questo sistema di annientamento. Sicuramente le responsabilità dell’attuale situazione di sfruttamento generalizzato, di disagio e miseria non vanno attribuite ad un singolo settore “sbagliato” ma all’intero sistema che nella sua concezione di mondo condanna, a priori, l’esistenza di animali, umani e non, e della sopravvivenza della\r\nTerra stessa.\r\nNon casualmente, gli allevatori stessi, ricorrono ad un subdolo discorso che fa della “necessità” il movente delle loro pratiche per far fronte alla “crisi” economica: dal nostro punto di vista, questo stesso dire, svela la fallacia del loro discorso che, di fatto, non fa altro che mostrare gli interstizi nei quali si insinua piuttosto una grave e costante deresponsabilizzazione verso ogni forma vivente.\r\nPer la liberazione di tutte gli animali!\r\nContro gli allevamenti di visone e i mondi che li producono!\r\nCoordinamenti Liber*Selvadec\r\nPer informazioni:\r\nliber.selvadec@inventati.org\r\nliberselvadec.noblogs.org","12 Marzo 2015","2019-01-31 12:54:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/07/310114_300DPI-200x110.jpeg","Allevamenti di visoni: altre \"opportunità\" di sfruttamento e dominio","podcast",1426176933,[174,175,176,177,178,179,180,181],"http://radioblackout.org/tag/aiav/","http://radioblackout.org/tag/allevamenti/","http://radioblackout.org/tag/bergamo/","http://radioblackout.org/tag/boccu/","http://radioblackout.org/tag/liber-selvadec/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-animale/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/","http://radioblackout.org/tag/visoni/",[183,184,185,186,187,188,138,189],"AIAV","allevamenti","Bergamo","boccù","liber* selvadec","liberazione animale","visoni",{"post_content":191,"post_title":195,"tags":198},{"matched_tokens":192,"snippet":193,"value":194},[138],"tante pratiche di dominio e \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark>: l'allevamento di visoni.\r\n\r\nNon esistono"," \r\n\r\n\r\n\r\nMartedì 10 marzo. 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compagni del collettivo antispecista autorganizzato di Latina ci parlano delle prossime giornate, dal 16 al 20 ottobre, di presidio e corteo organizzate contro il festival internazionale del circo, e di come cerchino di contrastare logiche di dominio e sfruttamento, radicate nel territorio, attraverso una lotta antifascista e di liberazione animale, dove \"animali\" siamo tutte e tutti.\r\n\r\nUn appello ad aderire all'iniziativa, contro l'orrore che il circo con animali rappresenta e quindi contro ogni fascismo, anche quello che veste i panni animalisti.\r\n\r\nlatina contro il circo\r\n\r\nFINO ALL'ULTIMA GABBIA (A)\r\nIl collettivo antispecista autorganizzato di Latina, chiama a raccolta tutt* i/le singol* e i gruppi antispecisti per contrastare il festival internazionale del circo, che porterà in città più di 10 circhi, provenienti da varie nazioni europee, dal 16 al 20 ottobre.\r\nA questo evento noi rispondiamo così come rispondiamo ad ogni forma di dominio e sfruttamento, e cioè con un'organizzazione orizzontale ed azioni dimostrative, dirette a sovvertire la cultura autoritaria e specista, che ogni giorno minaccia la libertà d'ognuno, a prescindere dalla propria identità biologica.\r\nCoscienti che la violenza su ogni individuo non umano è tirocinio della violenza perpetrata sulle persone, invitiamo chiunque a scendere in strada, gridando il proprio rifiuto al teatro dell'orrore che tenta di travestire la tortura in divertimento, rivestendolo di colori ammicanti e lustrini sgargianti.\r\nSicuri del fatto che l'antispecismo sia in linea unicamente con i principi antifascisti e libertari, invitiamo le realtà affini a partecipare ai presidi organizzati in tutti i giorni del festival, e al corteo nazionale indetto per sabato 18 ottobre 2014, (orario e luogo del concentramento a breve).\r\nNon sarà tollerata la presenza di gruppi o di singoli notoriamente fascisti, così come ogni atteggiamento discriminatorio di carattere sessista, razzista o contro qualsiasi 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breve ripercorrimento dei cambiamenti socio-culturali che hanno interessato l'ambito della produzione animale: allevamenti e macelli, prima inseriti nelle dinamiche urbane, vengono individuati a partire dal XIX come centri di nocività e infezione a causa dei miasmi provenienti dalle secrezioni e dagli escrementi animali. Il senso dell'olfatto gioca, in questa storia, un ruolo privilegiato, rappresentando il motore di cambiamenti urbanistici e legislativi che, informati dalle nuove teorie mediche e batteriologiche, \"civilizzano\" i luoghi di sfruttamento e uccisione animale rendendoli adatti alla nuova mentalità igienista che caratterizza la modernità. In questo caso, la trasparenza che a gran voce molte realtà antispeciste esigono dalle aziende di macellazione e lavorazione della carne potrebbe celare un intimo autocompiacimento per la raggiunta pulizia, igiene e \"civiltà\" con cui si perpetua quella che rimane inesorabilmente una violenza contro gli animali. L’uccisione animale si trasformerebbe in una messa in scena, le sue modalità tecnologizzate e igienizzate il fiore all’occhiello della società del progresso.\r\n\r\nDall'altra parte, spesso la vista delle atrocità compiute per mano umana sugli animali addomesticati può innescare processi di politicizzazione: come nel caso dell’abbattimento di massa dei visoni, allevati per la produzione di pellicce, avvenuto l’autunno scorso a causa dell’emergere di focolai di Covid. In questo caso, la lontananza dei luoghi di allevamento e uccisione animale incoraggia l’invisibilizzazione di ciò che è meglio non far vedere; e in questo caso, la diffusione di foto, filmati e testimonianze in rete ha contribuito a stimolare la sensibilizzazione collettiva riguardo all’etica del rapporto con il non-umano.\r\n\r\nPotete ascoltare l'audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/Olfatto-e-mattatoi.mp3\"][/audio]","22 Luglio 2021","2021-07-22 15:49:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/gallina-200x110.jpg","La percezione dello sfruttamento animale tra assuefazione e politicizzazione",1626968949,[],[],{"post_content":307,"post_title":311},{"matched_tokens":308,"snippet":309,"value":310},[138],"batteriologiche, \"civilizzano\" i luoghi di \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> e uccisione animale rendendoli adatti","Un breve ripercorrimento dei cambiamenti socio-culturali che hanno interessato l'ambito della produzione animale: allevamenti e macelli, prima inseriti nelle dinamiche urbane, vengono individuati a partire dal XIX come centri di nocività e infezione a causa dei miasmi provenienti dalle secrezioni e dagli escrementi animali. 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I primi mesi dell’era Biden e i movimenti sociali.\r\nCapitol Hill sembra lontanissima, sebbene siano trascorsi solo pochi mesi. Ma il retroterra culturale e politico all’origine della gravissima crisi istituzionale che ha segnato l’avvicendamento tra Trump e Biden, sono ancora tutti lì. Proviamo a fare il punto con uno sguardo soprattutto sui movimenti sociali.\r\nNe abbiamo parlato con Lollo\r\n\r\nItaliani brava gente? 80 anni fa l’Italia aggrediva la Jugoslavia\r\nMassacri, lager, torture e stupri furono la cifra delle forze armate tricolori nei Balcani.\r\nDopo 80 anni, quella storia è ancora semisconosciuta nel nostro paese, dove un pesante velo di omertà ha coperto i crimini commessi durante la seconda guerra mondiale.\r\nLa retorica della “Repubblica nata dalla resistenza al nazifascismo” nascose la realtà fatta di silenzio e, soprattutto, di impunità nei confronti dei responsabili della guerra e dell’occupazione militare della Jugoslavia.\r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nDomenica 25 aprile\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\nE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista\r\n(se piove, dopo il ricordo alla lapide ci trasferiamo sotto la tettoia di piazza Crispi)\r\n\r\nSabato Primo Maggio\r\ngiornata di sciopero e di lotta\r\nLiberiamoci di Stato, padroni, eserciti!\r\nPrimo Maggio anarchico a Torino\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","22 Aprile 2021","2021-04-22 14:35:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/photo_2021-04-18_23-04-21-200x110.jpg","Anarres del 9 aprile. Globalizzazionee nuove frontiere dello sfruttamento. I primi mesi dell’era Biden. L’aggressione dell’Italia alla Jugoslavia: 80 anni dopo...",1619102123,[],[],{"post_content":336,"post_title":340},{"matched_tokens":337,"snippet":338,"value":339},[138],"logistica e nuove frontiere dello \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark>\r\nCon Giammarco, autore di un","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Siamo partiti con la lettura di un articolo apparso su Finimondo in cui si apprende come la macchina dello Stato abbia fatto delle foreste un investimento a lungo termine per banche, assicurazioni e altri grandi gruppi che di fatto detengono il monopolio delle foreste francesi. (https://finimondo.org/node/2537)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/finimondo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAbbiamo ripreso il primo capitolo di \"Lo sguardo dello Stato\" di J. Scott in cui viene illustrato come il tentativo dello Stato di ordinare e programmare le foreste a scopi di profitto sia stato di fatto il primo passo verso la centralizzazione dell'apparato burocratico e fiscale, spina dorsale della creazione dello Stato per come lo intendiamo oggi.\r\nQui il podcast della precedente puntata sul medesimo libro (https://radioblackout.org/podcast/allorigine-della-selvicoltura-lo-sguardo-dello-stato-sulle-foreste/)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/scott.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGrazie a un bel contributo di Andrea Turco apparso su Radiocane (https://radiocane.info/eni-verde-come-un-cane/) possiamo scoprire come ENI usi la retorica green e di economia circolare per aprirsi i nuovi mercati, mentre invece continua con l'estrazione di idrocarburi e gas fossili. Per appianare le \"quote verdi\" compra grandi aree forestali privatizzandole. Non solo, l'uso di biocarburante si basa fondamentalmente sull'utilizzo di olio di palma importato. Per saperne di più potete scaricare gratuitamente il dossier a cura del Centro di Documentazione dei Conflitti Ambientali (https://asud.net/follow-the-green-la-narrazione-di-eni-alla-prova-dei-fatti/?fbclid=IwAR2w15hUo35MBs_zCTRxf0roIhQAFjpwWgeLgp_m7zie9AnN9_DS0yVlel8)\r\n\r\nPer concludere, grazie al contributo di Mikel, autore dell'articolo apparso su Nunatak 58 \"Le lune del legno. Cicli lunari e astrali per la lavorazione del legno\" , abbiamo appreso come sia possibile riappropriarsi del rapporto diretto con il legno al di fuori delle logiche industriali, attraverso il recupero delle conoscenze e delle pratiche locali sul taglio del legname e della sua lavorazione. 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Attraverso microscopici elettrodi, infatti, il dispositivo permette di rilevare l’attività cerebrale dell’individuo riproducendola su uno schermo, e di passare informazioni dall’esterno all’interno del suo cervello.\r\n\r\nSviluppata grazie ad investimenti milionari (non dimentichiamo che Elon Musk è attualmente la persona più ricca del mondo), questa tecnologia viene orgogliosamente venduta come un passo in avanti verso la cura di patologie dovute a danni cerebrali, ma soprattutto verso la meta dell’unione simbiotica tra uomo e macchina: un dispositivo esterno, dotato di intelligenza artificiale, potrebbe, ad esempio, essere utilizzato per integrare e supportare le funzionalità (naturalmente limitate) del cervello umano per creare un individuo potenziato tecnologicamente. Se questa è l’aspettativa del ricco imprenditore e della corrente transumanista tutta, una riflessione politica sulle possibili ripercussioni che un futuro di questo tipo può avere sulla società umana è quantomeno doverosa. Con l’avanzamento della tecnologia in ogni sfera della nostra vita e nelle parti più intime della nostra persona, il controllo del corpo e della mente diventa totale, aprendo la porta ad una vita automatizzata e disciplinata in ogni suo aspetto.\r\n\r\nLa presentazione di Neuralink si è recentemente svolta a San Francisco, ed ha visto l’utilizzo di diversi maiali a cui era stato impiantato il microchip nel cranio. Davanti ad un pubblico entusiasta, Elon Musk ha fatto vedere il comportamento assolutamente “normale e felice” di questi animali, violati e modificati per sempre dalla scienza vivisettrice, per dimostrare l’innocuità del dispositivo e le grandi capacità del monitoraggio neuronale.\r\n\r\nCon Francesca Decandia, autrice dell’articolo “Neuralink: futuro cyborg e sfruttamento animale” apparso su Veganzetta (https://www.veganzetta.org/neuralink-futuro-cyborg-e-sfruttamento-animale/) abbiamo analizzato l’idea che sta dietro allo sfruttamento e alla spettacolarizzazione dei corpi animali, per sottolineare come la visione antropocentrica e specista sia in questo caso strettamente legata a quella della superiorità tecnologica umana.\r\n\r\nAscolta l'audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/neuralink-1.mp3\"][/audio]","26 Gennaio 2021","2021-01-26 12:12:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/Elon-musk-neuralink-960x640-1-200x110.png","Elon Musk presenta Neuralink: invasività tecnologica e sfruttamento animale",1611662585,[],[],{"post_content":390,"post_title":394},{"matched_tokens":391,"snippet":392,"value":393},[138],"dell’articolo “Neuralink: futuro cyborg e \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> animale” apparso su Veganzetta (https://www.veganzetta.org/neuralink-futuro-cyborg-e-sfruttamento-animale/)","Neuralink non è solo il nome della start-up recentemente fondata da Elon Musk, ma è anche quello del nuovo microchip cerebrale, sviluppato da questa azienda, che permette il monitoraggio e la decodifica degli impulsi neuronali della persona che lo “indossa”. Attraverso microscopici elettrodi, infatti, il dispositivo permette di rilevare l’attività cerebrale dell’individuo riproducendola su uno schermo, e di passare informazioni dall’esterno all’interno del suo cervello.\r\n\r\nSviluppata grazie ad investimenti milionari (non dimentichiamo che Elon Musk è attualmente la persona più ricca del mondo), questa tecnologia viene orgogliosamente venduta come un passo in avanti verso la cura di patologie dovute a danni cerebrali, ma soprattutto verso la meta dell’unione simbiotica tra uomo e macchina: un dispositivo esterno, dotato di intelligenza artificiale, potrebbe, ad esempio, essere utilizzato per integrare e supportare le funzionalità (naturalmente limitate) del cervello umano per creare un individuo potenziato tecnologicamente. Se questa è l’aspettativa del ricco imprenditore e della corrente transumanista tutta, una riflessione politica sulle possibili ripercussioni che un futuro di questo tipo può avere sulla società umana è quantomeno doverosa. Con l’avanzamento della tecnologia in ogni sfera della nostra vita e nelle parti più intime della nostra persona, il controllo del corpo e della mente diventa totale, aprendo la porta ad una vita automatizzata e disciplinata in ogni suo aspetto.\r\n\r\nLa presentazione di Neuralink si è recentemente svolta a San Francisco, ed ha visto l’utilizzo di diversi maiali a cui era stato impiantato il microchip nel cranio. Davanti ad un pubblico entusiasta, Elon Musk ha fatto vedere il comportamento assolutamente “normale e felice” di questi animali, violati e modificati per sempre dalla scienza vivisettrice, per dimostrare l’innocuità del dispositivo e le grandi capacità del monitoraggio neuronale.\r\n\r\nCon Francesca Decandia, autrice dell’articolo “Neuralink: futuro cyborg e \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> animale” apparso su Veganzetta (https://www.veganzetta.org/neuralink-futuro-cyborg-e-sfruttamento-animale/) abbiamo analizzato l’idea che sta dietro allo \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> e alla spettacolarizzazione dei corpi animali, per sottolineare come la visione antropocentrica e specista sia in questo caso strettamente legata a quella della superiorità tecnologica umana.\r\n\r\nAscolta l'audio qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/neuralink-1.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":395,"snippet":396,"value":396},[138],"Elon Musk presenta Neuralink: invasività tecnologica e \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> animale",[398,400],{"field":224,"matched_tokens":399,"snippet":396,"value":396},[138],{"field":227,"matched_tokens":401,"snippet":392,"value":393},[138],{"best_field_score":231,"best_field_weight":232,"fields_matched":320,"num_tokens_dropped":41,"score":321,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":235},6637,{"collection_name":171,"first_q":27,"per_page":97,"q":27},17,["Reactive",407],{},["Set"],["ShallowReactive",410],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f73LhA0QQ1jn-1rXTbyEixD-Q9DtAB6Q73DQhQRFmQ-8":-1},true,"/search?query=sfruttamemento"]