","Rider. Multe e controlli sui fattorini","post",1582029881,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/fattorini/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/multe/","http://radioblackout.org/tag/rider/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento-dei-lavoratori-parasubordinati/",[22,66,20,15,34],"lavoro",{"post_content":68,"tags":74},{"matched_tokens":69,"snippet":72,"value":73},[70,71],"dei","lavoratori","Domenica sono scattati i controlli \u003Cmark>dei\u003C/mark> vigili urbani sui \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> che fanno le consegne per","Domenica sono scattati i controlli \u003Cmark>dei\u003C/mark> vigili urbani sui \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> che fanno le consegne per conto delle tante ditte che impiegano fattorini in bicicletta, con tanto di multe e controlli di documenti etnicamente mirati.\r\n\r\nDi seguito il comunicato \u003Cmark>dei\u003C/mark> “Deliverance Project”\r\n“Ieri sera mentre le solite centinaia di rider si muovevano per la città alla ricerca di ordini da consegnare, sono incappate in una brutta sorpresa: polizia e Asl, sempre così solerti a controllare i nostri datori di lavoro, erano in giro a placcare colleghi per controllare la presenza delle luci ed il contenuto degli zaini.\r\nNel frattempo ovviamente con la scusa \u003Cmark>dei\u003C/mark> controlli per la sicurezza alimentare e stradale, sono partiti i controlli ai telefoni e ai documenti per accertare identità e regolarità del permesso di soggiorno.\r\nProprio come capita sempre più di frequente sugli autobus: da generici controlli si passa alle retate antidroga e antimigrante.\r\nIeri sera è toccato ai rider, domani chissà a chi altri toccherà.\r\n\r\nFin dall'inizio ci erano sembrate strane le dichiarazioni di solidarietà da parte della sindaca, cosi come poco serio ci sembrava il \"biciplan\" così ben sponsorizzato dalla Giunta e dal \"capo\" \u003Cmark>dei\u003C/mark> vigili urbani Bezzon.\r\nAlla fine ecco contro chi arrivano i controlli e le multe!\r\n\r\nA partire da febbraio è entrato in vigore il decreto rider che obbliga le aziende a versare i contributi INAIL ed a fornirci i dispositivi di protezione individuale (casco, luci ed altro). Subito abbiamo ricevuto le abituali mail promozionali da parte delle aziende ma come al solito poco o nulla è successo: il security kit è ancora una leggenda metropolitana e di fronte agli incidenti Glovo si rifiuta di pagare i primi tre giorni di infortunio e di avviare le procedure per l'indennità.\r\n\r\nNonostante decreti, sentenze e dichiarazioni noi siamo ancora costretti a muoverci in una jungla di macchine, obbligati dal cottimo e punteggi a correre e schivare automobilisti impazziti.\r\n\r\nLa sindaca, l'ASL, i vigili urbani e le aziende continuano invece a speculare sulle nostre vite: forti con i deboli e deboli con i forti.\r\n\r\nOvviamente non ci piangiamo addosso, anzi, continuiamo ad incontrarci ed organizzarci per pretendere quello che ci spetta.\r\n\r\nVenerdì 21 febbraio ore 15 in piazza castello con ancora più convinzione scenderemo in strada contro i ricatti delle aziende e delle istituzioni.\r\nContro precarietà e \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark>.\r\nPer Zohaib e per noi tutt*”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Peppe, uno \u003Cmark>dei\u003C/mark> rider impegnati nelle lotte\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-18-peppe-rider.mp3\"][/audio]",[75,77,79,81,83],{"matched_tokens":76,"snippet":22},[],{"matched_tokens":78,"snippet":66},[],{"matched_tokens":80,"snippet":20},[],{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],{"matched_tokens":84,"snippet":87},[85,70,71,86],"sfruttamento","parasubordinati","\u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> \u003Cmark>parasubordinati\u003C/mark>",[89,95],{"field":35,"indices":90,"matched_tokens":92,"snippets":94},[91],4,[93],[85,70,71,86],[87],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":72,"value":73},"post_content",[70,71],2314894167593451500,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":102,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":46},"4419510927616",13,"2314894167593451626",{"document":104,"highlight":126,"highlights":149,"text_match":158,"text_match_info":159},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":46,"id":107,"is_sticky":46,"permalink":108,"post_author":49,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":52,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":57,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":124},[43],[45],"68157","http://radioblackout.org/2021/04/rider-la-frontiera-mobile-della-gig-economy/","Una delle ultime frontiere dello sfruttamento capitalistico è la gig economy, l’economia dei lavoretti, descritta come forma di reddito integrativo per studenti o lavoratori già impiegati.\r\nLa realtà è fatta di cottimo, assenza di tutele, paghe bassissime. Chi ci lavora lo fa a tempo pieno, spesso a rischio della vita, come emerge dai numerosi incidenti con morti a feriti, tra coloro che fanno questo mestiere.\r\nLa gig economy è il sogno di ogni capitalista: una forma brutale di sfruttamento in cui lavoratrici e lavoratori, privi di ogni diritto, sono completamente isolati l'uno dall'altro e controllati da una piattaforma digitale, malamente retribuiti, licenziabili senza problemi.\r\nNel caso dei ciclofattorini l'azienda fornisce una app per smartphone attraverso cui il lavoratore viene chiamato quando serve. Un complesso algoritmo decide chi chiamare e chi no creando una graduatoria basata sulla fedeltà e l'affidabilità. In poche parole: se sei disposto a rispondere sempre e comunque, a qualunque ora e con qualunque tempo sali ai vertici della classifica, se sei meno disponibile perdi posizioni. Se ti ammali o scioperi finisci in fondo e non vieni più chiamato. Il lavoratore non ha alcuna garanzia, viene pagato a cottimo con cifre risibili, non gode di ferie, malattie, assicurazioni sul lavoro, deve metterci la bicicletta di suo e persino pagare il borsone per le consegne.\r\nContrariamente ai sogni padronali la reazione dei lavoratori a queste brutali forme di sfruttamento si sono consolidandate a partire dal 2016 con i primi scioperi a Torino. L’incipit lo hanno dati i numerosi comitati spontanei autorganizzati, anche in alcune occasioni i rider si sono appoggiati ai sindacati di base o a CGIL-CISL-UIL.\r\nUna lotta apparentemente “impossibile” è diventata realtà ed è cresciuta nel tempo. Lavoratori isolati, senza contatti con i colleghi di lavoro e alle dipendenze di una app onnipotente ed immateriale, hanno trovato i modi per incontrarsi, conoscersi, costruire scioperi che sono riusciti a bloccare le consegne per intere giornate.\r\nTra i successi ottenuti dai ciclofattorini merita di essere ricordato l'accordo raggiunto nel 2018 tra la Riders Union di Bologna e alcune aziende per definire una serie di diritti minimi e l'inquadramento, nei primi mesi del 2019, dei rider come lavoratori dipendenti nel contratto della logistica riconosciuto da una azienda di Firenze. L'inquadramento dei ciclofattorini nel comparto della logistica sarebbe la soluzione più ovvia, ma è duramente osteggiata dai padroni, che non intendono rinunciare ai loro lauti profitti.\r\nDella questione si è interessata anche la politica ed in particolare il movimento 5 stelle che è stato prodigo di promesse, salvo partorire dopo lunga gestazione il consueto compromesso al ribasso (DL 3 settembre 2019 n. 101, convertito nella legge 128/2019). Ai lavoratori sono stati riconosciuti in via teorica alcuni diritti minimali come la tutela dei dati personali e il diritto alla non discriminazione. Viene stabilito che “L'esclusione dalla piattaforma e le riduzioni delle occasioni di lavoro ascrivibili alla mancata accettazione della prestazione sono vietate”. Viene riconosciuta l'assicurazione INAIL contro gli infortuni, il diritto a percepire un compenso minimo orario (con la conseguente proibizione del cottimo), e un'integrazione salariale nel caso di lavoro notturno, festivo o col maltempo.\r\nIl punto fondamentale, cioè la natura giuridica del rapporto di lavoro, viene però pilatescamente lasciata irrisolta, per cui i ciclofattorini, secondo i casi, possono essere considerati lavoratori parasubordinati (cococo), autonomi o subordinati! La decisione viene in definitiva demandata ad “accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative”, che – guarda un po' - possono persino derogare in peggio alle norme di legge!\r\nIn altri termini la tutela offerta dalla normativa approvata dal governo Conte è solo carta straccia.\r\n\r\nNel settembre del 2021 il sindacato postfascista UGL e l'associazione padronale Assodelivery hanno sottoscritto un accordo che getta nuovamente i rider nel calderone del lavoro autonomo e reintroduce dalla finestra quel cottimo che la legge aveva buttato fuori dalla porta. L'accordo riconosce i diritti sindacali solo all'UGL stessa e non agli altri sindacati né tantomeno ai numerosi comitati di base. L'accordo ha suscitato forti reazioni tra i lavoratori, con proclamazioni di agitazioni e scioperi tra cui quello del 26 marzo, indetto dalla Cgil, presa alla sprovvista dalla mossa dell’UGL ed obbligata quindi ad agire di rimessa.\r\nNel frattempo anche la magistratura, pressata dall'attenzione dell'opinione pubblica, ha assunto iniziative ben più incisive della legge, riconoscendo la natura subordinata del lavoro (Cassazione, 2020) e infliggendo sanzioni alle aziende. Nel febbraio di quest’anno la procura milanese ha stabilito che 60.000 rider vanno regolarizzati come parasubordinati perché“non sono schiavi”.\r\nVa da se che le leggi sono solo il precipitato normativo di rapporti di forza esistenti. Rapporti di forza che solo le lotte fanno pendere dalla parte di chi lavora.\r\nCe ne ha parlato Mauro De Agostini.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021-04-06-rider-de-agostini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","6 Aprile 2021","2021-04-06 17:11:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"187\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-300x187.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-300x187.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-1024x638.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-768x479.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open-1536x958.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/riders_open.jpg 1604w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rider. 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Come per lo sciopero nazionale del 23 ottobre si è registrata un’altissima adesione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori che, a partire dalle ore 5,00 del mattino, si sono ritrovati davanti ai cancelli. Lo sciopero è stato indetto a seguito della rottura della trattativa sul premio di risultato con pretese inaccettabili da parte dell’azienda Ant Srl che ha in gestione il magazzino. Le medie richieste per il raggiungimento del premio sono troppo alte sia per i pickeristi che per i carrellisti e viene concessa una miseria come premio di presenza.\r\n\r\nA fronte di questo le lavoratrici e i lavoratori hanno espresso nelle assemblee la volontà di lottare per ottenere un ticket restaurant di Euro 5,29 per ogni giornata lavorata con presenza superiore alle 4 ore. Un diritto che è già stato conquistato in centinaia di magazzini in tutta Italia e che significherebbe, per chi lavora con turnazione su sei giornate come nel magazzino di Spinetta, un aumento netto di oltre 130 Euro al mese. E’ inaccettabile che chi si fregia di essere il terzo player della grande distribuzione organizzata non accetti questa proposta nonostante durante la pandemia abbia visto aumentare a dismisura i suoi profitti. I lavoratori hanno deciso che la mobilitazione proseguirà fino al raggiungimento di questo obiettivo e hanno dato mandato alla nostra organizzazione sindacale di riaprire la trattativa con l’azienda al fine di ottenere questa importante conquista.\r\n\r\nDopo aver ottenuto 38 passaggi di livello, il rispetto dell’orario di lavoro e i tamponi per tutti i lavoratori a seguito di un caso di positività al Covid 19 è il momento di conquistare il ticket restaurant.\r\n\r\nTutti insieme senza paura, tutti insieme facciamo paura.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Claudio-di-ADL-Cobas-su-Maxi-Di-a-Spinetta-Marengo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento ha analizzato il caso della chiusura dei ristoranti Brek della società Cibis, che detiene il marchio. 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Invitiamo a partecipare tutte le figure lavorative legate allo spettacolo ed alla cultura ma non solo. Chiediamo solidarietà e partecipazione alla società civile tutta, in particolare a coloro che quotidianamente apprezzano ed usufruiscono di cultura, spettacolo, televisione, radio, teatro, concerti, festival, rassegne, mostre ecc. e a coloro che come noi stanno subendo le terribili conseguenze di questa recessione.\r\n\r\nPer le maestranze dello spettacolo e della cultura: ognuno porti in piazza i \"simboli\" della propria professione. Ad esempio il caschetto per i tecnici, il copione per i registi, lo strumento per i musicisti, un costume di scena per gli attori, ecc.\r\nSiamo sempre stati invisibili. Approfittiamone per renderci visibili e per dimostrare che la nostra è una professione e come tale va trattata, tutelata e considerata.\r\n\r\nPerché scendere in piazza\r\nDa marzo il mondo dello spettacolo e della cultura è stato fermato per limitare la possibilità di contagio in ogni modo. Subito abbiamo rilevato l’urgenza della situazione, e ci siamo uniti per discutere con le Autorità sia le misure di sostegno per chi non può lavorare, sia un piano per ricostruire il nostro settore incenerito dallo stop e dalla pandemia. Ora che l’autunno è arrivato vediamo che le uniche a non essersi concretamente preparate sono le Autorità pubbliche. È tempo di ricevere risposte concrete.\r\n\r\n-Vogliamo che la Regione Piemonte mantenga la parola data pubblicando il bonus per lavoratori dello spettacolo intermittenti, subordinati e parasubordinati, fino ad oggi dimenticati dall'amministrazione regionale.\r\n\r\n-Vogliamo da parte delle istituzioni nazionali risposte concrete. La soluzione sono riforme radicali del settore spettacolo, ad oggi un sistema lavoro precario e non tutelato.\r\n\r\n-Serve essere ascoltati e serve pragmatismo perchè stiamo di fatto assistendo ad un disastro sociale ed economico per il nostro comparto come per tutto il resto del Paese.\r\n\r\nVogliamo REDDITO, DIRITTI e TUTELE!\r\n\r\nIn diretta ai microfoni di radio fabbrica Nicolò Libener, tecnico audio di Alessandria - lavoratore dello spettacolo.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Lancio-presidio-5-dicembre-lavoratori-dello-spettacolo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nsvalutato e sottopagato nonostante sia il lavoro più antico e fondamentale della storia.\r\nEsso sorregge la società, e sta alla base della crescita dei bambini, della sopravvivenza degli anziani e delle persone disabili. È un lavoro economicamente molto sfruttato, ed è sempre più diffuso in questo paese; dai dati ISTAT si stima infatti che nel 2050 sarà in costante crescita con l'aumento dell'età media di vita della popolazione italiana.\r\nIl valore del lavoro di cura ha valore sociale inestimabile che appartiene alle nostre vite da sempre, invece è concepito oggi sotto forma di schiavitù moderna legalizzata. Nonostante esso sia parte costante delle nostre vite, la retribuzione è una vera e propria vergogna, la paga è da miseria, lo sfruttamento e il ricatto sono all'ordine del giorno, senza contare i maltrattamenti che a volte subiscono queste persone.\r\nIl CCNL disciplina il rapporto di Lavoro Domestico e - lo diciamo apertamente - è alla pari di un rapporto schiavista.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Gisella-lavoratrice-domestica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","5 Dicembre 2020","2020-12-05 11:57:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/photo_2020-12-03_11-07-00-200x110.jpg","frittura mista | radio fabbrica 01/12/20","podcast",1607169369,[],[],{"post_content":193},{"matched_tokens":194,"snippet":195,"value":196},[70,71],"da parte delle lavoratrici e \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> che, a partire dalle ore","Il primo approfondimento ha analizzato il riuscito sciopero per il ticket restaurant al magazzino della logistica Maxi Di, in diretta con Claudio di ADL Cobas , a Spinetta Marengo in provincia di Alessandria:\r\nNuova giornata di sciopero al magazzino Maxi Di a Spinetta Marengo. Come per lo sciopero nazionale del 23 ottobre si è registrata un’altissima adesione da parte delle lavoratrici e \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> che, a partire dalle ore 5,00 del mattino, si sono ritrovati davanti ai cancelli. Lo sciopero è stato indetto a seguito della rottura della trattativa sul premio di risultato con pretese inaccettabili da parte dell’azienda Ant Srl che ha in gestione il magazzino. Le medie richieste per il raggiungimento del premio sono troppo alte sia per i pickeristi che per i carrellisti e viene concessa una miseria come premio di presenza.\r\n\r\nA fronte di questo le lavoratrici e i \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> hanno espresso nelle assemblee la volontà di lottare per ottenere un ticket restaurant di Euro 5,29 per ogni giornata lavorata con presenza superiore alle 4 ore. Un diritto che è già stato conquistato in centinaia di magazzini in tutta Italia e che significherebbe, per chi lavora con turnazione su sei giornate come nel magazzino di Spinetta, un aumento netto di oltre 130 Euro al mese. E’ inaccettabile che chi si fregia di essere il terzo player della grande distribuzione organizzata non accetti questa proposta nonostante durante la pandemia abbia visto aumentare a dismisura i suoi profitti. I \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> hanno deciso che la mobilitazione proseguirà fino al raggiungimento di questo obiettivo e hanno dato mandato alla nostra organizzazione sindacale di riaprire la trattativa con l’azienda al fine di ottenere questa importante conquista.\r\n\r\nDopo aver ottenuto 38 passaggi di livello, il rispetto dell’orario di lavoro e i tamponi per tutti i \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> a seguito di un caso di positività al Covid 19 è il momento di conquistare il ticket restaurant.\r\n\r\nTutti insieme senza paura, tutti insieme facciamo paura.\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Claudio-di-ADL-Cobas-su-Maxi-Di-a-Spinetta-Marengo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento ha analizzato il caso della chiusura \u003Cmark>dei\u003C/mark> ristoranti Brek della società Cibis, che detiene il marchio. La preoccupazione e per la sorte degli 80 lavorator* licenziati nei ristoranti \u003Cmark>dei\u003C/mark> centri commerciali Le Gru (Grugliasco) e Panorama (San Mauro). Abbiamo sentito Elisa Spiccia Rsa/rls FILCAMS ex lavoratrice del brek Le GRU.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Lavoratrice-brek-Grugliasco-filcams-cgil.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento ha analizzato:\r\nSe ti interessa sabato 5/12/20 c’è una manifestazione \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> dello spettacolo.\r\nQua di seguito il testo del comunicato:\r\n\r\nManifestazione indetta da lavoratrici e \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> dello spettacolo e della cultura della Regione Piemonte\r\nSabato 5 dicembre 2020\r\nPiazza Castello - Torino (di fronte al palazzo della Regione Piemonte)\r\nOre 15,00\r\nVieni con la mascherina e tutti i d.p.i. necessari per la corretta riuscita dell'iniziativa\r\n⬅️➡️Mantieni la distanza necessaria (2 metri) fra te e le altre persone per garantire la riuscita del presidio in totale sicurezza\r\n\r\nL'iniziativa è aperta e trasversale. Invitiamo a partecipare tutte le figure lavorative legate allo spettacolo ed alla cultura ma non solo. Chiediamo solidarietà e partecipazione alla società civile tutta, in particolare a coloro che quotidianamente apprezzano ed usufruiscono di cultura, spettacolo, televisione, radio, teatro, concerti, festival, rassegne, mostre ecc. e a coloro che come noi stanno subendo le terribili conseguenze di questa recessione.\r\n\r\nPer le maestranze dello spettacolo e della cultura: ognuno porti in piazza i \"simboli\" della propria professione. Ad esempio il caschetto per i tecnici, il copione per i registi, lo strumento per i musicisti, un costume di scena per gli attori, ecc.\r\nSiamo sempre stati invisibili. Approfittiamone per renderci visibili e per dimostrare che la nostra è una professione e come tale va trattata, tutelata e considerata.\r\n\r\nPerché scendere in piazza\r\nDa marzo il mondo dello spettacolo e della cultura è stato fermato per limitare la possibilità di contagio in ogni modo. Subito abbiamo rilevato l’urgenza della situazione, e ci siamo uniti per discutere con le Autorità sia le misure di sostegno per chi non può lavorare, sia un piano per ricostruire il nostro settore incenerito dallo stop e dalla pandemia. Ora che l’autunno è arrivato vediamo che le uniche a non essersi concretamente preparate sono le Autorità pubbliche. È tempo di ricevere risposte concrete.\r\n\r\n-Vogliamo che la Regione Piemonte mantenga la parola data pubblicando il bonus per \u003Cmark>lavoratori\u003C/mark> dello spettacolo intermittenti, subordinati e \u003Cmark>parasubordinati\u003C/mark>, fino ad oggi dimenticati dall'amministrazione regionale.\r\n\r\n-Vogliamo da parte delle istituzioni nazionali risposte concrete. La soluzione sono riforme radicali del settore spettacolo, ad oggi un sistema lavoro precario e non tutelato.\r\n\r\n-Serve essere ascoltati e serve pragmatismo perchè stiamo di fatto assistendo ad un disastro sociale ed economico per il nostro comparto come per tutto il resto del Paese.\r\n\r\nVogliamo REDDITO, DIRITTI e TUTELE!\r\n\r\nIn diretta ai microfoni di radio fabbrica Nicolò Libener, tecnico audio di Alessandria - lavoratore dello spettacolo.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Lancio-presidio-5-dicembre-lavoratori-dello-spettacolo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nsvalutato e sottopagato nonostante sia il lavoro più antico e fondamentale della storia.\r\nEsso sorregge la società, e sta alla base della crescita \u003Cmark>dei\u003C/mark> bambini, della sopravvivenza degli anziani e delle persone disabili. È un lavoro economicamente molto sfruttato, ed è sempre più diffuso in questo paese; dai dati ISTAT si stima infatti che nel 2050 sarà in costante crescita con l'aumento dell'età media di vita della popolazione italiana.\r\nIl valore del lavoro di cura ha valore sociale inestimabile che appartiene alle nostre vite da sempre, invece è concepito oggi sotto forma di schiavitù moderna legalizzata. Nonostante esso sia parte costante delle nostre vite, la retribuzione è una vera e propria vergogna, la paga è da miseria, lo \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> e il ricatto sono all'ordine del giorno, senza contare i maltrattamenti che a volte subiscono queste persone.\r\nIl CCNL disciplina il rapporto di Lavoro Domestico e - lo diciamo apertamente - è alla pari di un rapporto schiavista.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/F_m_01_12_Gisella-lavoratrice-domestica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[198],{"field":96,"matched_tokens":199,"snippet":195,"value":196},[70,71],2310390568233992000,{"best_field_score":202,"best_field_weight":161,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":203,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":46},"2220487802880","2310390568233992305",6637,{"collection_name":188,"first_q":34,"per_page":154,"q":34},["Reactive",207],{},["Set"],["ShallowReactive",210],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f2uCYpGx7kUsT8aT5DyxIJHe1Xk0nCBttiyUT6QPO2zs":-1},true,"/search?query=sfruttamento+dei+lavoratori+parasubordinati"]