","Smash the vision! Mostr* in marcia contro la città vetrina","post",1652195843,[53,54,55,56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/eurovision/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/pinkwashing/","http://radioblackout.org/tag/rainbow-washing/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento-manodopera-gratuita/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/smash-the-vision/",[17,25,19,21,27,15,23],{"post_content":62,"tags":67},{"matched_tokens":63,"snippet":65,"value":66},[64],"sfruttamento","speculazione, gentrificazione, retoriche del decoro, \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> di chi lavora, pacifismo selettivo,","La rete Free(k) Pride ha promosso una street parade per il 14 maggio, giorno in cui si conclude a Torino la kermesse musicale internazionale Eurovision, un misto di pink/rainbow washing, buon affari e rilancio del turismo legato ai grandi eventi, con enormi spese pubbliche, sgomberi preventivi, lavoro “volontario”.\r\nL’appuntamento è alle 15 a parco Ruffini\r\nNe abbiamo parlato con Nicole di Free(k) Pride\r\nAscolta la diretta:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-10-nicole-smash-the-vision.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito il testo di indizione:\r\nDal 10 al 14 maggio a Torino c'è l'Eurovision, giunto alla sua 66esima edizione. L'evento è un Sanremo arcobaleno che manda in visibilio la comunità LGBT, grazie all'impegno dell'organizzazione per ingraziarsi il bacino d'utenza gaio.\r\n\r\nNoi, però, questa \"vision\" la vogliamo smascherare: la “vision” dietro l'Eurovision è un brodo di queerwashing, speculazione, gentrificazione, retoriche del decoro, \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> di chi lavora, pacifismo selettivo, svendita dello spazio pubblico, turistificazione. Il festival è l'esposizione eccellente del demone dell'inclusività, dà visibilità ad artistə LGBTQIA+ a patto che la loro identità non dia mai davvero fastidio, che la queerness sia spendibile via schermo e che si renda innocua, collaborativa, collaborazionista. Questa vision è tutto ciò che vogliamo demolire, è un mostro a cui resistono lə mostrə, le nostre corpe dissidenti, che mai saranno assimibilabili nel grande spettacolo del capitalismo queer.\r\n\r\nContro il progetto di una Torino falsamente pride, falsamente attenta allǝ ultimǝ del mondo, una Torino che si mette in mostra per l’ennesimo grande evento, noi mostrǝ frocie difformi galassie sconfinate vogliamo scendere in strada con una street parade antiautoritaria, antipatriarcale, rumorosa, riot-tosa ma soprattutto ricca di contenuti e di danze!\r\n\r\nNon vogliamo scegliere tra la turistificazione e lo \u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> mascherati da intrattenimento gaio e la cis-etero-norma che pervade anche la lotta di classe.\r\nContro tutti i padri, le patrie e i padroni, vogliamo il pane ma anche le paillettes!",[68,70,72,74,76,81,83],{"matched_tokens":69,"snippet":17},[],{"matched_tokens":71,"snippet":25},[],{"matched_tokens":73,"snippet":19},[],{"matched_tokens":75,"snippet":21},[],{"matched_tokens":77,"snippet":80},[64,78,79],"manodopera","gratuita","\u003Cmark>sfruttamento\u003C/mark> \u003Cmark>manodopera\u003C/mark> \u003Cmark>gratuita\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],{"matched_tokens":84,"snippet":23},[],[86,92],{"field":28,"indices":87,"matched_tokens":89,"snippets":91},[88],4,[90],[64,78,79],[80],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":65,"value":66},"post_content",[64],1736172819517538300,{"best_field_score":97,"best_field_weight":98,"fields_matched":99,"num_tokens_dropped":39,"score":100,"tokens_matched":101,"typo_prefix_score":39},"3315704398080",13,2,"1736172819517538410",3,6646,{"collection_name":50,"first_q":27,"per_page":104,"q":27},6,{"facet_counts":106,"found":99,"hits":137,"out_of":200,"page":14,"request_params":201,"search_cutoff":29,"search_time_ms":99},[107,115],{"counts":108,"field_name":113,"sampled":29,"stats":114},[109,111],{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"anarres",{"count":14,"highlighted":112,"value":112},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":99},{"counts":116,"field_name":28,"sampled":29,"stats":135},[117,119,121,123,125,127,129,131,133],{"count":14,"highlighted":118,"value":118},"niger",{"count":14,"highlighted":120,"value":120},"priebke",{"count":14,"highlighted":122,"value":122},"carcere",{"count":14,"highlighted":124,"value":124},"frontiere",{"count":14,"highlighted":126,"value":126},"Lega Nord",{"count":14,"highlighted":128,"value":128},"Lampedusa",{"count":14,"highlighted":130,"value":130},"immigrazione",{"count":14,"highlighted":132,"value":132},"fortezza europa",{"count":14,"highlighted":134,"value":134},"razzismo di stato",{"total_values":136},9,[138,170],{"document":139,"highlight":157,"highlights":162,"text_match":165,"text_match_info":166},{"comment_count":39,"id":140,"is_sticky":39,"permalink":141,"podcastfilter":142,"post_author":110,"post_content":143,"post_date":144,"post_excerpt":45,"post_id":140,"post_modified":145,"post_thumbnail":146,"post_title":147,"post_type":148,"sort_by_date":149,"tag_links":150,"tags":156},"18701","http://radioblackout.org/podcast/i-morti-di-lampedusa-il-vecchio-nazista-la-danza-macabra-della-lega-nord/",[110],"Corpi in eccesso\r\n359 bare allineate in un hangar per dare una parvenza di dignità alle ultime vittime della frontiera sud della Fortezza Europa. I sacchi neri, che a Lampedusa sono sempre pronti, non potevano reggere la prova della telecamera, il ginocchio piegato di Letta, il cordoglio di Barroso e Alfano, il lutto nazionale, l'indignazione degli assassini che hanno deciso di accendere i riflettori su uno dei tanti episodi della guerra ai poveri.\r\nSullo sfondo i pescatori che fuggono le telecamere perché sanno che chi tira fuori dall'acqua qualcuno rischia l'incriminazione per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il sequestro della barca, del lavoro, del futuro. Le immagini dei giornalisti a caccia di \"eroi\" potrebbero essere usate da qualche solerte magistrato. Nei lunghi anni di questa guerra nascosta chi ha teso la mano nell'usuale solidarietà di chi solca il mare spesso è incappato nelle maglie della giustizia.\r\nAmara come fiele l'indignazione di Letta per l'incriminazione dei superstiti, come se i governanti non sapessero che l'ordinamento lo impone.\r\n\r\nAnarres ha chiesto un commento a caldo ad Alberto La Via, un antirazzista siciliano, che in questi anni ha visto il Mare di Mezzo farsi sudario per i corpi cui la ferocia delle frontiere avevano sottratto la vita.\r\nVentimila quelli che qualcuno ha visto partire da uno dei tanti sud e non tornare mai più. Certo di più quelli di cui non si è avuta alcuna notizia.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n2013 10 04 Alberto Lampedusa\r\n\r\nLa guerra ai poveri è fatta di respingimenti collettivi, è una guerra scritta nelle leggi che rendono impossibile entrare legalmente nel nostro paese per cercare un lavoro o un rifugio, perché la clandestinità non è una scelta ma un'imposizione dello Stato italiano.\r\nAl governo, ai padroni non è mai interessato fermare l'immigrazione, ma avere a disposizione tanti corpi clandestini, anonimi, ricattabili per metterli al lavoro, per piegarli alle esigenze dei padroni. Schiavi senza diritti. Schiavi la cui condizione ha fatto da modello per tritare buona parte del sistema di garanzie strappato in decenni di lotte durissime dai lavoratori italiani.\r\nNella sua forma più cruda è il modello nazista. Durante la seconda guerra mondiale nelle fabbriche della Germania hitleriana i prigionieri selezionati nei lager venivano sfruttati a morte e poi uccisi. Selezione, sfruttamento, sterminio dei corpi in eccesso, dei più deboli, degli anziani, dei bambini, dei malati. Il nazismo non fu una perversione ma la cruda realizzazione della logica del profitto, l'apoteosi del sistema capitalista, cui veniva fornita manodopera gratuita, sostituibile all'infinito.\r\nUn ideale difficile da eguagliare ma sempre vivo tra chi non ha altra morale che quella dei soldi.\r\n\r\nSulla Turco-Napolitano Bossi-Fini ascolta la diretta con Federico, un antirazzista triestino:\r\n2013 10 11 federico frontex Bossi Fini\r\n\r\nUna morale ragioniera\r\nQualche giorno dopo la strage di Lampedusa la commissione giustizia del Senato ha votato l'abolizione del reato di immigrazione clandestina. Tra i sì quello dei due senatori grillini. Il giorno dopo è scattata violentissima la reprimenda di Grillo e Casaleggio contro i due parlamentari che si erano discostati dal \"programma\", lo scarno vademecum del delegato a Cinque Stelle.\r\nCasaleggio usa argomenti da ragioniere populista, ricordando che nel nostro paese chi non attacca l'immigrazione perde voti. Un chiaro esempio di etica politica, quella che misura la saldezza dei propri principi sui punti che vale nella partita delle poltrone. Niente di nuovo sotto il sole.\r\nIl guru genovese, famoso per le sue dichiarazioni di stampo leghista sugli immigrati, considerati potenziali terroristi, non può che nuotare nel mare caldo della maggioranza rancorosa su cui si sono fondate le fortune della destra xenofoba.\r\nAltre crepe si aprono nella compagine pentastellata, dove il populismo giustizialista macina insieme le vicende giudiziarie di Berlusconi, gli affogati del Mediterraneo, gli affarucci della casta.\r\nDi fatto il reato di immigrazione clandestina è una scatola vuota, che costa ben poco buttare nel bidone della carta da riciclare. Il governo Berlusconi fu obbligato a cancellare la pena detentiva per adeguarsi alle normative che anche l'Italia aveva sottoscritto in sede europea. Oggi chi viola l'ordine di allontanarsi dal territorio nazionale rischia una multa da cinque a dieci mila euro. La sanzione non cancella il reato, anche se l'immigrato paga, resta sempre clandestino. Ne consegue che nessuno paga e nessuno se va spontaneamente dall'Italia.\r\nAbolire il reato di immigrazione clandestina sarebbe un gesto meramente simbolico. Certo anche i simboli contano, ma non vorremmo che qualcuno si salvasse la faccia con poco sforzo.\r\n\r\nNuovi democristiani\r\nDal canto suo Enrico Letta con raffinatezza democristiana dichiara al direttore di Repubblica Ezio Mauro, che da uomo e da politico, cancellerebbe la Bossi-Fini. Peccato che il governo delle grandi alleanze gli fornisca un buon alibi per fare bella figura senza fare nulla.\r\nI piroscafi stanno portando via le bare da Lampedusa: bisogna fare posto ai morti pescati di fresco. Altre centinaia nella contabilità di morte della Turco-Napolitano Bossi-Fini. La Libia del dopo Gheddafi non garantisce più il servizio delle proprie prigioni/lager. Un servizio pulito, dove gli ordini di Roma venivano eseguiti dall'esecrabile alleato.\r\nIl caos mediatico/politico dei morti di Lampedusa ha uno scopo molto chiaro: ottenere maggiori risorse dall'Europa, una sede di Frontex in Italia e più risorse per pagare i paesi della sponda sud del Mediterraneo perché facciano da gendarmi e carcerieri per migranti e profughi.\r\nCosì i corpi in eccesso potranno essere respinti, richiusi, seppelliti lontano dalle nostre sponde. Ancora una volta invisibili.\r\n\r\nIl corpo del nazista e il corpo politico\r\nSin troppo visibile è il corpo dell'anziano nazista Priebke. Nessuno lo vuole. In questo paese senza memoria un nazista morto crea imbarazzo. Come se una tomba al Verano fosse un eccesso di pietas, quella pietas che certo l'ufficiale delle SS non ebbe mai per le proprie vittime.\r\nCosì si assiste al paradosso che la strage di Stato di Lampedusa, i corpi in eccesso selezionati dal mare per conto del governo italiano hanno esequie di Stato, mentre il corpo del nazista ospitato per anni a Roma crea imbarazzo. Questione di identità. Gli italiani brava gente seppelliscono le vittime delle loro leggi, negano la sepoltura a chi, nel nome di una legge analoga, ha fatto fucilare 335 inermi. Per una singolare corrispondenza il numero delle vittime è quasi lo stesso.\r\n\r\nDanza macabra\r\nA Torino, senza pudore, i leghisti hanno compiuto la loro danza macabra nel centro cittadino. Qualche centinaio di metri di corteo, poche migliaia di persone hanno sfilato in un verde metallico che nulla ha della tenerezza dell'erba. Intorno a loro un dispositivo militare senza pari. Centinaia di poliziotti e carabinieri hanno paralizzato il centro, chiudendo in una morsa d'acciaio la manifestazione leghista.\r\nNonostante l'imponente dispositivo la manifestazione è stata contestata da più parti: non violenti in piazza CLN, No Tav in via Nizza, un migliaio di antirazzisti in corteo hanno assediato per ore i tristi padani. Gli antirazzisti hanno attraversato il centro cittadino, cercando di raggiungere la stazione. La polizia ha fatto leggere ma frequenti cariche per impedire al corteo di avvicinarsi ai leghisti.\r\nPer loro i morti di Lampedusa sono una festa. Come dimenticare i manifesti, che incitavano a fermare l’invasione? Come dimenticare la presidente leghista della Camera Irene Pivetti che nel 1997 esortava la Marina Militare a speronare le barche degli immigrati? Il 28 marzo la corvetta Sibilla mandò a picco la Kater i Rades piena di albanesi. Vennero recuperati solo 81 corpi. Gli altri restarono tra le braccia del Mediterraneo.\r\nIl figlio del Senatur qualche anno dopo è andato proprio in Albania ad acquisire una laurea.\r\nLa presidente ultracattolica della Camera passò dal modello Vandea a quello sado maso, restando così coerente con se stessa.\r\nI democratici, da vent'anni al governo della città, hanno scelto di stare al coperto. Un silenzio fragoroso.\r\nNelle stesse ore a Roma i sinceri democratici sfilavano per la Costituzione, come se l'astrattezza dei principi potesse fare argine alla concreta ferocia del nostro tempo.\r\nIl boia delle Ardeatine ha sempre negato le camere a gas, i forni che smaltivano quel che restava dei corpi in eccesso.\r\nI boia democratici rendono omaggio alle loro vittime.","13 Ottobre 2013","2018-10-17 22:59:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/mare-nostrum-200x110.jpg","I morti di Lampedusa, il vecchio nazista, la danza macabra della Lega Nord","podcast",1381689483,[151,152,153,154,155],"http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/lampedusa/","http://radioblackout.org/tag/lega-nord/","http://radioblackout.org/tag/priebke/","http://radioblackout.org/tag/razzismo-di-stato/",[130,128,126,120,134],{"post_content":158},{"matched_tokens":159,"snippet":160,"value":161},[78,79],"sistema capitalista, cui veniva fornita \u003Cmark>manodopera\u003C/mark> \u003Cmark>gratuita\u003C/mark>, sostituibile all'infinito.\r\nUn ideale difficile","Corpi in eccesso\r\n359 bare allineate in un hangar per dare una parvenza di dignità alle ultime vittime della frontiera sud della Fortezza Europa. 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In questa vasta area, gli interventi per la “War on Migrants” della Fortezza Europa si sovrappongono a quelli per la “War on Terror” degli Stati Uniti, andando a modificare radicalmente l’economia di quei territori, concentrando le risorse nel comparto “Sicurezza”, interferendo con una rotta di scambi e traffici millenari.\r\n\r\nNe parliamo con Giacomo Zandonini, giornalista freelance che ha analizzato sul luogo la situazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/bcupcb-7-10-19_frontiere-niger.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLAVORO E SFRUTTAMENTO NELLE CARCERI ITALIANE\r\n\r\n\r\nDal carcere contenitivo al carcere fabbrica, l’imperativo neoliberista di trasformare l’apparato detentivo in un contesto da cui estrarre profitto sta progressivamente manifestandosi anche in Italia.\r\n\r\nInsieme a Sandra Berardi cerchiamo di fare il punto sull’evoluzioni nello sfruttamento della popolazione detenuta trasformata in un bacino di manodopera ricattabile e spesso gratuita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/bcupcb-7-10-19_lavoro-carcerario.mp3\"][/audio]","23 Ottobre 2019","2022-07-01 11:54:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/fortress-EU-200x110.png","Fortezza Europa in Niger e Lavoro carcerario in Italia",1571834660,[183,184,185,186],"http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/fortezza-europa/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/niger/",[122,132,124,118],{"post_content":189},{"matched_tokens":190,"snippet":191,"value":192},[78,79],"trasformata in un bacino di \u003Cmark>manodopera\u003C/mark> ricattabile e spesso \u003Cmark>gratuita\u003C/mark>.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/10/bcupcb-7-10-19_lavoro-carcerario.mp3\"][/audio]","ESTERNALIZZAZIONE DELLE FRONTIERE IN NIGER\r\n\r\nL’esternalizzaizone delle frontiere europee, oltre all’orrore dei lager libici, sta concentrandosi sui pattugliamenti nel Sahel, sulla rotta che dalla Nigeria conduce verso il Mediterraneo attraversando il Niger. 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