","Salonicco. Sgomberato il Libertatia","post",1725979269,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/salonicco/","http://radioblackout.org/tag/sgombero-libertatia/",[15,19,17,21],{"post_content":53,"post_title":58,"tags":61},{"matched_tokens":54,"snippet":56,"value":57},[55],"Libertatia","ha nuovamente attaccato lo squat \u003Cmark>Libertatia\u003C/mark> di Thessaloniki, in Grecia. Lo","La polizia ha nuovamente attaccato lo squat \u003Cmark>Libertatia\u003C/mark> di Thessaloniki, in Grecia. Lo spazio è stato sgomberato lo scorso 28 agosto: 11 compagnx arrestati insieme a due persone che si trovavano alla manifestazione in solidarietà che si era nel frattempo radunata fuori\r\ndallo spazio.\r\nPer anni la polizia e i fascisti hanno tentato invano di eliminare questa esperienza di lotta e autogestione. La resistenza dex compagnx e la risposta di solidarietà anche internazionale ha sempre respinto questi attacchi, fino a ricostruire in buona parte l'edificio bruciato dai fascisti nel gennaio del 2018.\r\nOggi, alla vigilia della Fiera Internazionale di Salonicco, la polizia prova a scrivere la parola fine a 16 anni di occupazione.\r\nMa i compagni e le compagne non mollano e replicano con le stesse parole con cui risposero all’incendio di sei anni fa: \"L'odio e la rabbia che hai piantato nei nostri cuori, questo è quello che troverai davanti a te\"\r\nNe abbiamo parlato con Dario\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/2024-09-10-dario-libertatia-gr.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":59,"snippet":60,"value":60},[55],"Salonicco. Sgomberato il \u003Cmark>Libertatia\u003C/mark>",[62,64,66,68],{"matched_tokens":63,"snippet":15},[],{"matched_tokens":65,"snippet":19},[],{"matched_tokens":67,"snippet":17},[],{"matched_tokens":69,"snippet":72},[70,71],"sgombero","libertatia","\u003Cmark>sgombero\u003C/mark> \u003Cmark>libertatia\u003C/mark>",[74,80,83],{"field":22,"indices":75,"matched_tokens":77,"snippets":79},[76],3,[78],[70,71],[72],{"field":81,"matched_tokens":82,"snippet":60,"value":60},"post_title",[55],{"field":84,"matched_tokens":85,"snippet":56,"value":57},"post_content",[55],1157451471441625000,{"best_field_score":88,"best_field_weight":89,"fields_matched":76,"num_tokens_dropped":33,"score":90,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":33},"2211897868544",13,"1157451471441625195",2,6646,{"collection_name":44,"first_q":21,"per_page":94,"q":21},6,{"facet_counts":96,"found":91,"hits":114,"out_of":168,"page":14,"request_params":169,"search_cutoff":23,"search_time_ms":170},[97,103],{"counts":98,"field_name":101,"sampled":23,"stats":102},[99],{"count":91,"highlighted":100,"value":100},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":104,"field_name":22,"sampled":23,"stats":113},[105,107,109,111],{"count":14,"highlighted":106,"value":106},"Parma",{"count":14,"highlighted":108,"value":108},"trieste",{"count":14,"highlighted":110,"value":110},"carrara",{"count":14,"highlighted":112,"value":112},"primo maggio 2014",{"total_values":25},[115,142],{"document":116,"highlight":129,"highlights":134,"text_match":137,"text_match_info":138},{"comment_count":33,"id":117,"is_sticky":33,"permalink":118,"podcastfilter":119,"post_author":100,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":39,"post_id":117,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_title":124,"post_type":125,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":128},"75500","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-29-aprile-filantropia-e-controllo-del-territorio-il-balon-green-pea-e-il-primo-maggio-i-semi-sotto-la-neve-lecologia-della-liberta/",[100],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-04-29-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDi fioriere ostili e filantropi. Riflessioni su violenza poliziesca e riqualificazioni escludenti su un Lungo Dora di Torino. L’ostilità di fioriere e rastrelliere, gli sgomberi e le cariche della polizia, gli investimenti immobiliari paiono complementari alle attività di enti filantropici, complementari alle buone intenzioni di élite che colorano di benevolenza e accoglienza ogni dichiarazione pubblica. I fatti però raccontano un’altra storia\r\nCe ne ha parlato Francesco Miliaccio che a questi temi ha dedicato un articolo uscito su Napoli Monitor\r\n\r\nIl Balon, Green Pea e il Primo Maggio\r\nLa sacra alleanza tra Farinetti, il patron di Eataly, supermercato del gusto che a Torino ha ampliato i propri orizzonti commerciali con Green Pea, megastore di abiti, cosmetici, auto, cellulari all’insegna del green costoso e sofisticato e i gestori del Balon è un segno dei tempi. Il Primo Maggio il Balon ha incontrato Green Pea in un’iniziativa che li vede insieme al Lingotto. La data scelta è altamente simbolica e riflette i tempi che corrono. Tempi in cui le fortune degli imprenditori si disegnano sul disciplinamento violento di chi, per campare, è costretto a lavorare.\r\nGreen Pea è una gigantesca operazione di commercializzazione di prodotti ed immaginario, un green washing in cui si esibiscono e si mettono in vendita le principali aziende italiane in veste verde.\r\nScende in campo l’alleanza tra vintage e tecnologia avanzata.\r\nLo Storytelling è affidato a Federico Cavallero - Presidente Associazione Piemontestoria e Simone Gelato - Presidente Associazione Commercianti Balon. Cavallero, vicino ai negazionisti di Aliud, è il capo dei sorveglianti del Balon e complice con il suo sodale Gelato, nella repressione delle lotte contro lo sgombero del mercato degli stracci a san Pietro in Vincoli. \r\n\r\nI semi sotto la neve. Una nuova pubblicazione libertaria muove i suoi primi passi\r\nIl titolo scelto “per questa nuova rivista sintetizza il suo programma editoriale. Infatti, con l’espressione «Semi sotto la neve» (coniata da Ignazio Silone e ripresa concettualmente da Colin Ward) intendiamo proporre ai nostri lettori una rinnovata interpretazione del pensiero anarchico, delle esperienze libertarie e delle pratiche mutualistiche. Si tratta, a nostro parere, di valorizzare una dimensione costruttiva, positiva e sperimentale di una tradizione sociale, politica e culturale che riconosciamo come antiautoritaria e solidale.”\r\nNe abbiamo parlato con uno dei redattori, Francesco Codello\r\n\r\n40 anni fa usciva “L’ecologia della libertà”, un testo di grande attualità nonostante il già vetusto impianto hegelo-marxiano su cui incardina il proprio pensiero il suo autore, il libertario statunitense Murray Bookchin.\r\nL’aspetto più attuale del suo approccio, non è tanto quello politico, la cui trama appare debole, quanto la capacità di porre al centro la necessità di un approccio intersezionale alla questione ecologica, come parte importante della questione sociale. \r\nNe abbiamo parlato con Selva Varengo, che a Bookchin ha dedicato uno studio, uscito per i tipi di Zero in Condotta\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 maggio\r\nSmash the vision!\r\nMostr* in marcia contro la città vetrina\r\nAppuntamento alle 15 al parco Ruffini, viale Bistolfi\r\n\r\nGiovedì 19 maggio\r\nOre 18 alla tettoria dei contadini a Porta Palazzo\r\nNazisti buoni e nazisti cattivi. I paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra nazionalismo, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare.\r\nFaremo il punto sulle lotte contro la guerra, la Cittadella dell’aerospazio e la NATO a Torino e per lanciare lo sciopero generale del 20 maggio\r\nInterventi di Stefano Capello e di un’esponente dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nVenerdì 20 maggio\r\nsciopero generale contro la guerra\r\nOre 10 presidio alla fabbrica d’armi Collins aerospace di piazza Graf a Torino\r\nNel pomeriggio corteo per le strade del centro\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","12 Maggio 2022","2022-05-12 12:23:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/greenwashing-200x110.jpg","Anarres del 29 aprile. Filantropia e controllo del territorio. Il Balon Green Pea e il primo maggio. I semi sotto la neve. L’ecologia della libertà...","podcast",1652358193,[],[],{"post_content":130},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[70],"repressione delle lotte contro lo \u003Cmark>sgombero\u003C/mark> del mercato degli stracci a","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-04-29-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDi fioriere ostili e filantropi. Riflessioni su violenza poliziesca e riqualificazioni escludenti su un Lungo Dora di Torino. L’ostilità di fioriere e rastrelliere, gli sgomberi e le cariche della polizia, gli investimenti immobiliari paiono complementari alle attività di enti filantropici, complementari alle buone intenzioni di élite che colorano di benevolenza e accoglienza ogni dichiarazione pubblica. I fatti però raccontano un’altra storia\r\nCe ne ha parlato Francesco Miliaccio che a questi temi ha dedicato un articolo uscito su Napoli Monitor\r\n\r\nIl Balon, Green Pea e il Primo Maggio\r\nLa sacra alleanza tra Farinetti, il patron di Eataly, supermercato del gusto che a Torino ha ampliato i propri orizzonti commerciali con Green Pea, megastore di abiti, cosmetici, auto, cellulari all’insegna del green costoso e sofisticato e i gestori del Balon è un segno dei tempi. Il Primo Maggio il Balon ha incontrato Green Pea in un’iniziativa che li vede insieme al Lingotto. La data scelta è altamente simbolica e riflette i tempi che corrono. Tempi in cui le fortune degli imprenditori si disegnano sul disciplinamento violento di chi, per campare, è costretto a lavorare.\r\nGreen Pea è una gigantesca operazione di commercializzazione di prodotti ed immaginario, un green washing in cui si esibiscono e si mettono in vendita le principali aziende italiane in veste verde.\r\nScende in campo l’alleanza tra vintage e tecnologia avanzata.\r\nLo Storytelling è affidato a Federico Cavallero - Presidente Associazione Piemontestoria e Simone Gelato - Presidente Associazione Commercianti Balon. Cavallero, vicino ai negazionisti di Aliud, è il capo dei sorveglianti del Balon e complice con il suo sodale Gelato, nella repressione delle lotte contro lo \u003Cmark>sgombero\u003C/mark> del mercato degli stracci a san Pietro in Vincoli. \r\n\r\nI semi sotto la neve. Una nuova pubblicazione \u003Cmark>libertaria\u003C/mark> muove i suoi primi passi\r\nIl titolo scelto “per questa nuova rivista sintetizza il suo programma editoriale. Infatti, con l’espressione «Semi sotto la neve» (coniata da Ignazio Silone e ripresa concettualmente da Colin Ward) intendiamo proporre ai nostri lettori una rinnovata interpretazione del pensiero anarchico, delle esperienze libertarie e delle pratiche mutualistiche. Si tratta, a nostro parere, di valorizzare una dimensione costruttiva, positiva e sperimentale di una tradizione sociale, politica e culturale che riconosciamo come antiautoritaria e solidale.”\r\nNe abbiamo parlato con uno dei redattori, Francesco Codello\r\n\r\n40 anni fa usciva “L’ecologia della libertà”, un testo di grande attualità nonostante il già vetusto impianto hegelo-marxiano su cui incardina il proprio pensiero il suo autore, il libertario statunitense Murray Bookchin.\r\nL’aspetto più attuale del suo approccio, non è tanto quello politico, la cui trama appare debole, quanto la capacità di porre al centro la necessità di un approccio intersezionale alla questione ecologica, come parte importante della questione sociale. \r\nNe abbiamo parlato con Selva Varengo, che a Bookchin ha dedicato uno studio, uscito per i tipi di Zero in Condotta\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 14 maggio\r\nSmash the vision!\r\nMostr* in marcia contro la città vetrina\r\nAppuntamento alle 15 al parco Ruffini, viale Bistolfi\r\n\r\nGiovedì 19 maggio\r\nOre 18 alla tettoria dei contadini a Porta Palazzo\r\nNazisti buoni e nazisti cattivi. I paradossi nella narrazione della guerra in Ucraina tra nazionalismo, militarismo e la messa in scena di uno scontro di civiltà tra est e ovest\r\nProveremo a decostruire la narrazione di una guerra che, nei fatti, si colloca nello snodo cruciale di un conflitto interimperialistico multipolare.\r\nFaremo il punto sulle lotte contro la guerra, la Cittadella dell’aerospazio e la NATO a Torino e per lanciare lo sciopero generale del 20 maggio\r\nInterventi di Stefano Capello e di un’esponente dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nVenerdì 20 maggio\r\nsciopero generale contro la guerra\r\nOre 10 presidio alla fabbrica d’armi Collins aerospace di piazza Graf a Torino\r\nNel pomeriggio corteo per le strade del centro\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[135],{"field":84,"matched_tokens":136,"snippet":132,"value":133},[70],1155199603042156500,{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":141,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},"1112352751616",14,"1155199603042156657",{"document":143,"highlight":159,"highlights":164,"text_match":137,"text_match_info":167},{"comment_count":33,"id":144,"is_sticky":33,"permalink":145,"podcastfilter":146,"post_author":100,"post_content":147,"post_date":148,"post_excerpt":39,"post_id":144,"post_modified":149,"post_thumbnail":150,"post_title":151,"post_type":125,"sort_by_date":152,"tag_links":153,"tags":158},"22837","http://radioblackout.org/podcast/primo-maggio-a-parma-trieste-carrara/",[100],"A Parma, ormai da qualche anno, si svolge un corteo autorganizzato, fuori dai riti ormai esausti della piazza confederale, che, anno dopo anno, è sempre più vuota.\r\nDi seguito il resoconto degli organizzatori in prossima uscita sul settimanale Umanità Nova.\r\n\r\n\"Primo Maggio, in centinaia a Parma per respirare autogestione e lotta\r\nPrima dell'inizio del corteo, fissato per le ore 10 da piazzale Barbieri, cuore nell'Oltretorrente in rivolta -oggi come ieri - alcuni lavoratori e compagni dell'Usi e del gruppo anarchico Antonio Cieri hanno messo in atto un'altra azione di lotta sulla questione del lavoro domenicale, la terza svoltasi a Parma nel corso degli ultimi mesi. Con striscione, megafono e volantini sono entrati all'interno del supermercato Billa, aperto tutto il giorno nonostante la Festa, gridando slogan contro il precariato e il lavoro festivo e domenicale. Hanno distribuito volantini, raccogliendo la solidarietà dei lavoratori e dei clienti. Dopo un breve corteo spontaneo, pre-Primo Maggio, i compagni sono tornati al concentramento.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=7jDX_ONnC2Q\r\n\r\nPiù di 700 persone hanno preso parte al corteo popolare indetto dall'Usi e sostenuto dal gruppo anarchico Cieri. La composizione era una somma delle lotte sul territorio: gli occupanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, sotto sgombero grazie ad un'ordinanza del sindaco grillino Pizzarotti, gli occupanti dell'ex cinema Lux, restituito alla collettività grazie all'azione diretta della Rete Diritti in Casa, i giovani del Kollettivo Autogestito Giovanile, i ragazzi e le ragazze della Mercatiniera, che cercano di sviluppare l'autogestione della produzione alimentare, tanti cittadini e cittadine che non si riconoscono più nell'inganno dei sindacati confederali che hanno dato vita ad un corteo morto, senza partecipazione e rituale.\r\nIl corteo dell'Usi invece ha sostenuto l'occupazione del Sovescio e la sua futura difesa, ha contestato Confindustria, casa del palazzinari che cotringono centinaia di migranti a vivere in strada o in cantine umide. Fumogeni, slogan, striscioni e interventi al megafono contro il Job Acts, i sindacati confederali e la precarietà lavorativa. Davanti alla casa dell'Unione Industriali i manifestanti si sono fermati, hanno espresso la loro rabbia e la rabbia dei tanti precari e senza casa che, di quello stesso corteo, hanno voluto far parte in prima persona. Senza deleghe.\r\nPoi da Torino sono arrivate le notizie dei pestaggi della Polizia e delle provocazioni squadriste del Pd: la piazza parmigiana si è fermata per dare massima solidarietà ai feriti e ai fermati. E non mancherà di esprimerla nei prossimi giorni. Per condividere una lotta che non può essere interrotta. Dopo il saluto agli occupanti dell'ex cinema Lux la posa di un mazzo di fiori all'anarchico Antonio Cieri. Poi il corteo è proseguito fino alla Festa al Parco Pellegrini che, nonostante la pioggia del giorno prima, ha retto la festa autogestita che si è svolta per tutto il pomeriggio con la partecipazione di più di mille persone. Una giornata totalmente autogestita per un futuro di lotte sul territorio.\r\nCome anarchici e libertari di Parma da qui ripartiamo.\"\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma:\r\n\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma \r\n\r\nhttp://www.youtube.com/watch?v=4_1TD6-FTuk&feature=youtu.be\r\n\r\nTrieste. Il tradizionale corteo del primo maggio quest’anno è stato un po’ particolare. Ad organizzare l'evento non è stata la triplice ma, per la prima volta, di malavoglia, la sola Cgil: i tre sindacati di stato avevano dato indicazione di convergere a Pordenone per la manifestazione nazionale alla presenza dei tre leader, mentre sarebbero dovuti saltare tutti gli appuntamenti locali. Ma a Trieste il corteo vede una partecipazione ancora numerosa e sentita (seppur in calo) e la Cgil, su pressione della sua “ala sinistra”, non ha potuto lasciare sguarnita la piazza, per quanto con un impegno davvero minimo nell'organizzazione. A causa anche di questa confusione e incertezza sulle sorti dell'appuntamento, la partecipazione è stata significativamente ridotta rispetto agli anni precedenti; a sfilare sono state comunque tra le due e le tremila persone.\r\n\r\nIl corteo è partito dallo storico quartiere operaio e proletario di San Giacomo, per poi dirigersi verso il centro ingrossandosi man mano. In testa, come sempre, gli spezzoni sindacali ufficiali, quest’anno di fatto limitati ad alcuni federazioni della Cgil, seguiti dalla Rete 28 Aprile, “dissidenza interna” dello stesso sindacato, dall’Anpi e da associazioni di donne. Ad aprire la seconda parte del corteo lo spezzone anarchico, libertario ed anarcosindacalista, poi a seguire Radio Fragola (una piccola radio locale legata al circuito di Popolare network, ma completamente autogestita, che quest’anno ha scelto di mettersi vicino al nostro spezzone), la lista tsipras, i disobbedienti e qualche pezzetto della sinistra ex-parlamentare. Sono stati contestati rumorosamente alcuni grandi negozi e catene del consumo ad ogni costo che, con il solito ricatto occupazionale, avevano costretto i dipendenti a lavorare.\r\n\r\nIl nostro spezzone è stato anche quest’anno molto rumoroso: tamburi, maracas, interventi al microfono, slogan, canti e tantissime bandiere rossonere, della FAI, dell’USI e anche bandiere NOTAV e NOMUOS. Oltre 150 i partecipanti, fra cui alcun* compagn* provenienti dall’Isontino, dal Veneto, dalla Slovenia e dalla Sicilia. Come lo scorso anno il nostro settore di corteo è diventato la “casa” di tanti altri partecipanti senza un settore specifico: sindacati di base, notav, marxisti senza partito e individualità varie, a dimostrazione della radicamento e della credibilità crescente dell’area anarchica e libertaria all’interno del frammentato mondo della sinistra di movimento in città. Tra i numerosi slogan anche il grido di “NOTAV liberi” con il cuore rivolto a Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara. Temi centrali dello spezzone erano l'azione diretta e l'autogestione come proposte pratiche di lotta nella vita di ogni giorno.\r\n\r\nQuest’anno abbiamo scelto di non fermarci in piazza Unità, tradizionale punto di arrivo del corteo, ma di proseguire fino alla vicina piazza della Borsa, dando vita ad un’assemblea aperta. E’ stata una prima volta ma è andata bene! All’assemblea hanno partecipato decine di persone fra manifestanti e passanti e ci sono stati vari interventi, la maggior parte di non anarchici, su svariati temi. E' stato rinnovato l’invito a partecipare al corteo del 10 maggio a Torino ed è stata espressa solidarietà ai manifestanti caricati a Torino nella stessa mattinata. Un banchetto informativo con la stampa anarchica, già presente da metà mattina in piazza Unità, ha suscitato l’interesse di parecchie persone.\r\n\r\nIl palco appena montato dal Comune per i prossimi comizi elettorali, ricoperto di bandiere e striscioni, ha fatto da sfondo ai canti sociali e di lotta di un piccolo coro autoorganizzato coinvolgendo i presenti e chiudendo nel migliore dei modi la mattinata. Nel pomeriggio var* compagn* hanno partecipato alla festa dell’USI-AIT sul Carso.\"\r\n(liberamente tratto dal report di un compagno presente in uscita sul settimanale Umanità Nova).\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico:\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico\r\n\r\nQui trovi alcune foto del primo maggio triestino\r\n\r\nCarrara. Primo Maggio anarchico\r\n\r\nIl Primo Maggio a Carrara è un appuntamento tradizionalmente antiistituzionale.\r\nSin dal 1945, quando le brigate partigiane anarchiche liberarono la città dagli occupanti nazifascisti, il corteo che, ogni primo maggio, attraversa il centro cittadino, con comizi, interventi, canti per concludersi con cibo condiviso e festa, viene organizzato e gestito dagli anarchici.\r\nAnche quest'anno qualche centinaio di anarchici ha partecipato al corteo.\r\n\r\nAscolta il resoconto di Tiziano Antonelli, della CdC della FAI, che ha tenuto il comizio di apertura:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio Tiziano Car","4 Maggio 2014","2018-10-17 22:59:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/05/1_maggio_14_trieste_-01-200x110.jpg","Primo Maggio a Parma, Trieste, Carrara",1399209016,[154,155,156,157],"http://radioblackout.org/tag/carrara/","http://radioblackout.org/tag/parma/","http://radioblackout.org/tag/primo-maggio-2014/","http://radioblackout.org/tag/trieste/",[110,106,112,108],{"post_content":160},{"matched_tokens":161,"snippet":162,"value":163},[70],"Spazio Popolare Autogestito Sovescio, sotto \u003Cmark>sgombero\u003C/mark> grazie ad un'ordinanza del sindaco","A Parma, ormai da qualche anno, si svolge un corteo autorganizzato, fuori dai riti ormai esausti della piazza confederale, che, anno dopo anno, è sempre più vuota.\r\nDi seguito il resoconto degli organizzatori in prossima uscita sul settimanale Umanità Nova.\r\n\r\n\"Primo Maggio, in centinaia a Parma per respirare autogestione e lotta\r\nPrima dell'inizio del corteo, fissato per le ore 10 da piazzale Barbieri, cuore nell'Oltretorrente in rivolta -oggi come ieri - alcuni lavoratori e compagni dell'Usi e del gruppo anarchico Antonio Cieri hanno messo in atto un'altra azione di lotta sulla questione del lavoro domenicale, la terza svoltasi a Parma nel corso degli ultimi mesi. Con striscione, megafono e volantini sono entrati all'interno del supermercato Billa, aperto tutto il giorno nonostante la Festa, gridando slogan contro il precariato e il lavoro festivo e domenicale. Hanno distribuito volantini, raccogliendo la solidarietà dei lavoratori e dei clienti. Dopo un breve corteo spontaneo, pre-Primo Maggio, i compagni sono tornati al concentramento.\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=7jDX_ONnC2Q\r\n\r\nPiù di 700 persone hanno preso parte al corteo popolare indetto dall'Usi e sostenuto dal gruppo anarchico Cieri. La composizione era una somma delle lotte sul territorio: gli occupanti dello Spazio Popolare Autogestito Sovescio, sotto \u003Cmark>sgombero\u003C/mark> grazie ad un'ordinanza del sindaco grillino Pizzarotti, gli occupanti dell'ex cinema Lux, restituito alla collettività grazie all'azione diretta della Rete Diritti in Casa, i giovani del Kollettivo Autogestito Giovanile, i ragazzi e le ragazze della Mercatiniera, che cercano di sviluppare l'autogestione della produzione alimentare, tanti cittadini e cittadine che non si riconoscono più nell'inganno dei sindacati confederali che hanno dato vita ad un corteo morto, senza partecipazione e rituale.\r\nIl corteo dell'Usi invece ha sostenuto l'occupazione del Sovescio e la sua futura difesa, ha contestato Confindustria, casa del palazzinari che cotringono centinaia di migranti a vivere in strada o in cantine umide. Fumogeni, slogan, striscioni e interventi al megafono contro il Job Acts, i sindacati confederali e la precarietà lavorativa. Davanti alla casa dell'Unione Industriali i manifestanti si sono fermati, hanno espresso la loro rabbia e la rabbia dei tanti precari e senza casa che, di quello stesso corteo, hanno voluto far parte in prima persona. Senza deleghe.\r\nPoi da Torino sono arrivate le notizie dei pestaggi della Polizia e delle provocazioni squadriste del Pd: la piazza parmigiana si è fermata per dare massima solidarietà ai feriti e ai fermati. E non mancherà di esprimerla nei prossimi giorni. Per condividere una lotta che non può essere interrotta. Dopo il saluto agli occupanti dell'ex cinema Lux la posa di un mazzo di fiori all'anarchico Antonio Cieri. Poi il corteo è proseguito fino alla Festa al Parco Pellegrini che, nonostante la pioggia del giorno prima, ha retto la festa autogestita che si è svolta per tutto il pomeriggio con la partecipazione di più di mille persone. Una giornata totalmente autogestita per un futuro di lotte sul territorio.\r\nCome anarchici e libertari di Parma da qui ripartiamo.\"\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma:\r\n\r\nAscolta la diretta realizzata da Anarres con Emilia, una compagna di Parma \r\n\r\nhttp://www.youtube.com/watch?v=4_1TD6-FTuk&feature=youtu.be\r\n\r\nTrieste. Il tradizionale corteo del primo maggio quest’anno è stato un po’ particolare. Ad organizzare l'evento non è stata la triplice ma, per la prima volta, di malavoglia, la sola Cgil: i tre sindacati di stato avevano dato indicazione di convergere a Pordenone per la manifestazione nazionale alla presenza dei tre leader, mentre sarebbero dovuti saltare tutti gli appuntamenti locali. Ma a Trieste il corteo vede una partecipazione ancora numerosa e sentita (seppur in calo) e la Cgil, su pressione della sua “ala sinistra”, non ha potuto lasciare sguarnita la piazza, per quanto con un impegno davvero minimo nell'organizzazione. A causa anche di questa confusione e incertezza sulle sorti dell'appuntamento, la partecipazione è stata significativamente ridotta rispetto agli anni precedenti; a sfilare sono state comunque tra le due e le tremila persone.\r\n\r\nIl corteo è partito dallo storico quartiere operaio e proletario di San Giacomo, per poi dirigersi verso il centro ingrossandosi man mano. In testa, come sempre, gli spezzoni sindacali ufficiali, quest’anno di fatto limitati ad alcuni federazioni della Cgil, seguiti dalla Rete 28 Aprile, “dissidenza interna” dello stesso sindacato, dall’Anpi e da associazioni di donne. Ad aprire la seconda parte del corteo lo spezzone anarchico, libertario ed anarcosindacalista, poi a seguire Radio Fragola (una piccola radio locale legata al circuito di Popolare network, ma completamente autogestita, che quest’anno ha scelto di mettersi vicino al nostro spezzone), la lista tsipras, i disobbedienti e qualche pezzetto della sinistra ex-parlamentare. Sono stati contestati rumorosamente alcuni grandi negozi e catene del consumo ad ogni costo che, con il solito ricatto occupazionale, avevano costretto i dipendenti a lavorare.\r\n\r\nIl nostro spezzone è stato anche quest’anno molto rumoroso: tamburi, maracas, interventi al microfono, slogan, canti e tantissime bandiere rossonere, della FAI, dell’USI e anche bandiere NOTAV e NOMUOS. Oltre 150 i partecipanti, fra cui alcun* compagn* provenienti dall’Isontino, dal Veneto, dalla Slovenia e dalla Sicilia. Come lo scorso anno il nostro settore di corteo è diventato la “casa” di tanti altri partecipanti senza un settore specifico: sindacati di base, notav, marxisti senza partito e individualità varie, a dimostrazione della radicamento e della credibilità crescente dell’area anarchica e \u003Cmark>libertaria\u003C/mark> all’interno del frammentato mondo della sinistra di movimento in città. Tra i numerosi slogan anche il grido di “NOTAV liberi” con il cuore rivolto a Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara. Temi centrali dello spezzone erano l'azione diretta e l'autogestione come proposte pratiche di lotta nella vita di ogni giorno.\r\n\r\nQuest’anno abbiamo scelto di non fermarci in piazza Unità, tradizionale punto di arrivo del corteo, ma di proseguire fino alla vicina piazza della Borsa, dando vita ad un’assemblea aperta. E’ stata una prima volta ma è andata bene! All’assemblea hanno partecipato decine di persone fra manifestanti e passanti e ci sono stati vari interventi, la maggior parte di non anarchici, su svariati temi. E' stato rinnovato l’invito a partecipare al corteo del 10 maggio a Torino ed è stata espressa solidarietà ai manifestanti caricati a Torino nella stessa mattinata. Un banchetto informativo con la stampa anarchica, già presente da metà mattina in piazza Unità, ha suscitato l’interesse di parecchie persone.\r\n\r\nIl palco appena montato dal Comune per i prossimi comizi elettorali, ricoperto di bandiere e striscioni, ha fatto da sfondo ai canti sociali e di lotta di un piccolo coro autoorganizzato coinvolgendo i presenti e chiudendo nel migliore dei modi la mattinata. Nel pomeriggio var* compagn* hanno partecipato alla festa dell’USI-AIT sul Carso.\"\r\n(liberamente tratto dal report di un compagno presente in uscita sul settimanale Umanità Nova).\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico:\r\n\r\nAscolta la diretta con Federico\r\n\r\nQui trovi alcune foto del primo maggio triestino\r\n\r\nCarrara. Primo Maggio anarchico\r\n\r\nIl Primo Maggio a Carrara è un appuntamento tradizionalmente antiistituzionale.\r\nSin dal 1945, quando le brigate partigiane anarchiche liberarono la città dagli occupanti nazifascisti, il corteo che, ogni primo maggio, attraversa il centro cittadino, con comizi, interventi, canti per concludersi con cibo condiviso e festa, viene organizzato e gestito dagli anarchici.\r\nAnche quest'anno qualche centinaio di anarchici ha partecipato al corteo.\r\n\r\nAscolta il resoconto di Tiziano Antonelli, della CdC della FAI, che ha tenuto il comizio di apertura:\r\n\r\n2014 05 02 primomaggio Tiziano Car",[165],{"field":84,"matched_tokens":166,"snippet":162,"value":163},[70],{"best_field_score":139,"best_field_weight":140,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":141,"tokens_matched":91,"typo_prefix_score":91},6637,{"collection_name":125,"first_q":21,"per_page":94,"q":21},9,["Reactive",172],{},["Set"],["ShallowReactive",175],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$ftSNkVx2H7bVLxY7_-fN_pLe0G1p1sl6Q1tDal7Ql9AE":-1},true,"/search?query=sgombero+libertatia"]