","ISRAELE INSEGUE IL SOGNO PROIBITO DEL RITORNO DELLO SHAH DI PERSIA.","post",1750702594,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/attacco-alliran/","http://radioblackout.org/tag/gaza/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/regime-change/","http://radioblackout.org/tag/shah/",[66,67,68,69,70],"attacco all'Iran","Gaza","Israele","regime change","shah",{"post_content":72,"post_title":77,"tags":81},{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":76},[74],"Shah","sono irricevibili ,il figlio dello \u003Cmark>Shah\u003C/mark> Palevi o personaggi legati a","La guerra contro l'Iran ha momentaneamente fatto aumentare i consensi degli israeliani verso Netanyahu ,ma incombe l'incubo di una guerra di logoramento di lunga durata che potrebbe intaccare l'effimero consenso di cui gode al momento l'opzione militare a causa del possibile aumento dei costi in distruzioni e vite umane che il prolungamento del conflitto potrebbe portare . I missili balistici iraniani di lunga gittata si sono rivelati efficaci contro il sistema di difesa antimissilistico israeliano ,che per quanto sosfisticato messo sotto pressione perde efficacia . I bombardamenti israeliani contro le città iraniane sono feroci e indiscriminati si parla di quasi mille morti e circa 3500 feriti , mentre la censura militare israeliana oscura i danni subiti .Ma oscurata è anche la situazione infernale di Gaza dove Israele continua a massacrare i civili palestinesi ammassati verso il sud della Striscia .Da quando la cosiddetta ong Gaza Humanitarian Foundation ha cominciato a gestire la fittizia distribuzione del cibo sono stati uccisi almeno 400 palestinesi ,attirati in vere e proprie trappole mortali .\r\n\r\nSi parla esplicitamente di \"regime change \" in Iran ma le alternative che si vogliono imporre al popolo iraniano sono irricevibili ,il figlio dello \u003Cmark>Shah\u003C/mark> Palevi o personaggi legati a circoli sionisti americani che non hanno nessuna presa sulla popolazione . Come quando nel 1953 la Cia e gli inglesi architettarono il colpo di stato contro Mossadegh che aveva osato nazionalizzare il petrolio iraniano ,ora con l'aggressione militare gli stessi interessi neocoloniali vogliono imporre al popolo iraniano un destino di sottomissione ,come se non bastasse il tradimento della rivoluzione del 1979 e il regime clericale contro cui lottano gli iraniani.\r\n\r\nNe parliamo con Michele Giorgio di Pagine Esteri\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/INFO-23062025-MICHEL-GIORGIO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":80},[79],"SHAH","ISRAELE INSEGUE IL SOGNO PROIBITO DEL RITORNO DELLO \u003Cmark>SHAH\u003C/mark> DI PERSIA.",[82,84,86,88,90],{"matched_tokens":83,"snippet":66},[],{"matched_tokens":85,"snippet":67},[],{"matched_tokens":87,"snippet":68},[],{"matched_tokens":89,"snippet":69},[],{"matched_tokens":91,"snippet":92},[70],"\u003Cmark>shah\u003C/mark>",[94,100,103],{"field":34,"indices":95,"matched_tokens":97,"snippets":99},[96],4,[98],[70],[92],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":80,"value":80},"post_title",[79],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":75,"value":76},"post_content",[74],578730123365712000,{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":46,"score":111,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":113,"highlight":143,"highlights":148,"text_match":151,"text_match_info":152},{"cat_link":114,"category":115,"comment_count":46,"id":116,"is_sticky":46,"permalink":117,"post_author":49,"post_content":118,"post_date":119,"post_excerpt":120,"post_id":116,"post_modified":121,"post_thumbnail":122,"post_thumbnail_html":123,"post_title":124,"post_type":57,"sort_by_date":125,"tag_links":126,"tags":135},[43],[45],"45202","http://radioblackout.org/2018/01/iran-la-rivolta-dei-senzascarpe/","Il bilancio finale della rivolta, scoppiata alla fine di dicembre, investendo ottanta città, è di 22 morti e un migliaio di arresti.\r\nI protagonisti delle proteste sono molto diversi dai giovani studenti che animarono, nel 2009, l’Onda Verde.\r\nSin dalle prima battute l’insorgenza sociale è stata battezzata come ribellione dei “mostazafin”, i “senza scarpe”, i diseredati. L’etichetta aveva conosciuto un suo momento di gloria nel 1979, quando la rivoluzione contro lo Shah Palevhi si dichiarò dalla parte dei Mostazafin, per coagulare consensi tra i più poveri.\r\nI giovani scesi nelle piazze dell’Iran sembrano avere poco a che fare con i loro coetanei borghesi della zona Nord di Teheran, del fronte riformista, della protesta che aveva i suoi riferimenti nella rivoluzione ma anche negli ideali libertari occidentali.\r\nQuesta rivolta offre pochi appigli agli analisti perché ha caratteristiche sociali sfuggenti. Nel recente passato le grandi proteste in Iran si erano svolte a Teheran e nella grandi città dove è più facile individuare cosa le muove e chi le agita. Questa volta, specie nella fase aurorale, la periferia ha prevalso sul centro: i giovani iraniani sono scesi in piazza in città lontane dall’usuale palcoscenico della politica, anche per questo le notizie sono arrivate con difficoltà e le forze di sicurezza, presenti in maniera capillare nelle grandi metropoli, hanno avuto maggiori problemi a mantenere il controllo.\r\nL’inizio della rivolta è stata nella provincia di Mashad, città cardine del rivale di Rohani, Ebrahim Raisi, capo della ricca e potente Fondazione Al Qods, battuto alle elezioni presidenziali del maggio scorso. Questo ha fatto pensare che gli ultraconservatori potessero in qualche modo volere mettere in crisi il governo dell’attuale presidente. Un’interpretazione avvalorata dalle dichiarazioni di un fedelissimo di Rohani, il vicepresidente Eashaq Jahangiri, il qualche aveva accusato gli ultrà del regime di manipolare le manifestazioni, un’interpretazione degli eventi appoggiata dallo stesso fronte riformista.\r\n\r\nD’altra parte la Guida Suprema Alì Khamenei si è espresso per una linea ben più dura rispetto a quella di Rohani, il che induce il sospetto che la faccenda, se realmente è stata ispirata dai conservatori, sia presto sfuggita loro di mano.\r\nNel 2009, nell’Onda Verde c’erano leader politici ben precisi, Mir Hussein Mousavi e Mehdi Karrubi, che facevano riferimento ai riformisti appoggiati allora da Hashemi Rafsanjani, uno dei grandi padrini della repubblica islamica. Anche il bersaglio era evidente: la rielezione del presidente ultraconservatore Mahamoud Ahmadinejad, avvenuta in un clima pesantemente avvelenato dai brogli, sostenuto allora dalla Guida Suprema Alì Khamenei che successivamente lo ha abbandonato al suo destino.\r\nC’è chi oggi ha ipotizzato la lunga manus dell’ex presidente Ahmadinejad dietro alle rivolte. Il suo tentativo di presentarsi alle elezioni della scorsa primavera per correre per un terzo mandato è stato bloccato. Ad un certo punto i media nostrani hanno diffuso la notizia di un suo possibile arresto. Sebbene fonti autorevoli sostengano che si tratti di una fake news, ad oggi è difficile dire se Ahmadinejad sia completamente libero di muoversi nel paese.\r\nAhmadinejad ha rappresentato una sorta di anomalia nella scena politica iraniana, perché è stato il primo presidente “laico” della Repubblica Islamica. Là dove per “laico” si intende che Ahmadinejad non appartiene al clero, nonostante sia molto vicino alle correnti più mistiche dello sciismo. Sotto la sua amministrazione, il tema del 12 Imam, l’imam nascosto, il Mahdi ha ripreso forza nei pellegrinaggi nel luogo di una sua ricomparsa in Iran.\r\n\r\nNel 2009 le strade si erano riempite non soltanto del popolo ma anche della borghesia della capitale, la classe media iraniana che ha i suoi referenti a Teheran Nord, la parte più agiata della società. Questa volta a bruciare le auto e incendiare i posti di polizia sono stati i giovani più poveri della periferia, non della capitale ma del paese. Mentre i giovani studenti della borghesia hanno quasi sempre sostenuto i candidati riformisti o moderati alla presidenza, come Mohammed Khatami nel ‘97 e poi Hassan Rohani, per contrastare l’ala dura del potere del clero e dei Pasdaran, questa ondata di protesta non sembra esprimere simpatia per i riformisti e gli “illuminati”. La politica squisitamente liberista di Rohani non ha certo contribuito ad aumentarne l’appeal tra i giovani poveri del paese.\r\n\r\nD’altra parte i temi della rivolta, inizialmente diretta solo contro il caro vita, si sono estesi investendo la stessa casta sacerdotale. Persino la guida suprema Ali Khamenei è entrato nel mirino di un movimento, che lo ha bruciato in effige. Non solo. L’aumento della spesa militare, l’impegno bellico in Siria e Iraq sono tra i temi che hanno alimentato le proteste.\r\nAltra novità la comparsa nelle piazze della provincia di curdi e arabi, minoranze che negli anni precedenti erano rimaste ai margini nelle manifestazioni di dissenso nelle grandi città.\r\nIn Iran circa dodici milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà. L’assistenzialismo iraniano, basato sulle fondazioni religiose, sostiene non più della metà di questa massa di diseredati. Nonostante le distribuzioni con prezzi calmierati dei beni di prima necessità attuate da queste fondazioni, che mirano a mantenere il controllo dei mostazafin, i salari reali sono continuamente diminuiti negli ultimi anni.\r\nLe ruberie da parte delle fondazioni legate al clero – fondazioni che possiedono buona parte dell’industria e della proprietà fondiaria del paese – o l’aumento del prezzo delle uova sono stati i detonatori di una rivolta le cui ragioni hanno ben poco di contingente.\r\n\r\nLa partita potrebbe ripartire a fine gennaio, quando gli Stati Uniti decideranno se imporre ulteriori sanzioni, oltre a quelle che il paese subisce di 38 anni. C’è chi ritiene che Trump potrebbe persino recedere dagli accordi sul nucleare stretti tra l’amministrazione Obama e il governo Rohani.\r\nUn fatto è tuttavia sicuro. Le speranze che quell’accordo portasse alla fine delle sanzioni, all’apertura di nuovi mercati, alla fine dell’embargo finanziario, alla ripresa di investimenti nel paese sono state deluse. I numeri delle disoccupazione e della povertà nel paese disegnano la mappa sulla quale è scoppiata la rivolta. Una rivolta le cui fiamme, imprevedibili per conservatori e riformisti, potrebbero presto riprendere ad ardere.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto Negri, corrispondente di guerra ed esperto di questioni geopolitche per il Sole 24 ore e membro dell’ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 01 09 negri iran","10 Gennaio 2018","","2018-01-13 00:59:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/irangirl-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/irangirl-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/irangirl-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/irangirl-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/irangirl-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/irangirl.jpg 1151w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Iran. 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Formalmente lo scopo del TAP sarebbe quello di rendere l’Unione Europea indipendente sul piano energetico da Ucraina e Russia. Non solo non è così (dal momento che la Russia partecipa al consorzio per lo sfruttamento di Shah Deniz II con Lukoil), ma la problematica centrale resta la riproduzione dello sfruttamento delle fonti fossili. A tutto vantaggio delle grandi multinazionali del settore: dalla BP all’italiana Snam. Il mega-progetto si inserisce nella politica energetica coloniale UE, che, per favorire interessi finanziari, depreda risorse nei territori africani e della regione del Caspio, finanzia governi autoritari e calpesta i bisogni di bisogni di popolazioni e territori tanto nei luoghi di estrazione, quanto in quelli attraversati dal gasdotto.\r\n\r\nIl fatto che il TAP sia ritenuto di \"interesse strategico\" da parte del governo italiano, ha permesso al mega-progetto di percorrere un processo autorizzativo agevolato, andando in deroga agli strumenti previsti per la pianificazione e lo sviluppo del territorio. La “strategicità” dell'opera ovviamente non è giustificabile: non solo per l'impatto ambientale e sulla salute, ma anche perchè si tratta di un ennesimo mega-mostro ad uso, consumo e soprattutto profitto dei soliti noti. Come già accaduto con Ilva, Cerano, TAV, ..., la strategia dello Stato in accordo con imprese e multinazionali è quella di utilizzare soldi pubblici per impoverire i territori, le popolazioni locali e le future generazioni su cui ricadranno le spese di oggi, al solo fine di garantire un mega affare in cui aziende, fondi di investimento, fondi pensione, ma anche banche e assicurazioni sono pronti a tuffarsi.\r\n\r\nIl 17 maggio, a Salonicco ha avuto luogo una cerimonia di apertura ufficiale di inizio lavori del gasdotto, con il fine di far credere che ormai il progetto sia partito, rinforzando il solito mantra del \"non si può più tornare indietro\". In realtà, in Italia, a quasi due anni dall'approvazione della valutazione di impatto ambientale (VIA), il consorzio registrato in Svizzera titolare del progetto non ha ancora nemmeno adempiuto alle prescrizioni vincolanti, necessarie a chiarire gli impatti del progetto sull’ambiente, sulla salute e sulla sicurezza del territorio salentino. Il TAP al momento non è altro che una scatola vuota, ma gli interessi economici e politici in gioco sono talmente forti che l'attenzione da parte della popolazione No Tap locale e non, da anni mobilitata contro la mega-opera, non può che restare altissima.\r\n\r\nSabato 21 maggio presso il Presidio Picapera di Vaie, in Val di Susa, è prevista una serata informativa: \"Fermare il Tap si deve!\" . Ore 19.00 apericena salentina, ore 21.00 proiezione del webdoc “Walking the line”.\r\n\r\nQuesta mattina ne abbiamo parlato con Mauro, del Comitato No Tap Lecce:\r\n\r\nNoTap","20 Maggio 2016","2016-05-21 20:04:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-tap-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-tap-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-tap-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/no-tap.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","No Tap nè qui nè altrove!",1463747677,[170,171,172],"http://radioblackout.org/tag/grandi-opere/","http://radioblackout.org/tag/no-tap/","http://radioblackout.org/tag/politica-energetica/",[174,175,176],"grandi opere","no tap","politica energetica",{"post_content":178},{"matched_tokens":179,"snippet":180,"value":181},[74],"dei giacimenti dell'Azerbaijan (in particolare \u003Cmark>Shah\u003C/mark> Deniz) fino in Europa, con","Il Trans Adriatic Pipeline (TAP) è il mega-progetto per la costruzione di un gasdotto, sponsorizzato dal governo italiano e voluto dalla Commissione europea, che dovrebbe portare il gas dei giacimenti dell'Azerbaijan (in particolare \u003Cmark>Shah\u003C/mark> Deniz) fino in Europa, con approdo nella località salentina di San Foca, con forte opposizione da parte della comunità territoriale e non solo. 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Gli attacchi con i droni USA in Pakistan”. E’ il rapporto preparato da Amnesty International e presentato ieri a Londra. Gli Stati Uniti hanno utilizzato massiciamente i droni in Pakistan sin dal 2004. Nel mirino le cosiddette aree tribali del nord-ovest del paese e, in particolare il Waziristan. Queste regioni, mai controllate a pieno dallo Stato pachistano sin dall'indipendenza, sono abitate dalle stesse popolazioni di lingua e origini persiane che vivono al di là del passo Khyber, in Afganistan. In Pakistan sono dette pathan, in Afganistan, pashtun. 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Il gruppo per la difesa dei diritti umani ha preso in esame tutti i 45 attacchi che hanno colpito il Waziristan del Nord tra il gennaio 2012 e l’agosto 2013. Secondo Amnesty, i droni avrebbero ucciso, in due soltanto di questi attacchi nel gennaio 2012, almeno 19 civili. Nessuna delle vittime poteva in alcun modo essere collegata ai militanti islamici.\r\n\r\nMiram Shah, un villaggio nel nord-ovest del Paese è stato attaccato per ben 13 volte dai droni a partire dal 2008; altri 25 attacchi sono stati lanciati nelle zone circostanti. A Miram Shah la popolazione vive nel terrore. Gli abitanti dell’area, scrive Amnesty, sono costretti a vivere tra due fuochi: da un lato “l’angelo della morte”, dall’altro la violenza di talebani e militanti di Al Qaeda, che uccidono chiunque sia sospettato di essere “una spia americana”. 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Gli agenti della Cia negli ultimi mesi hanno preso di mira una panetteria, una ex-scuola per le ragazze, una fabbrica di fiammiferi e un ufficio per l’invio di denaro.\r\nIn questa, come in tutte le guerre moderne, la popolazione civile, diventa un obiettivo primario, non certo un \"incidente\" di percorso.\r\nGli Stati Uniti creano il terrore tra la popolazione civile, per fare terra bruciata intorno ai talebani. Il governo pachistano protesta ma non mette in discussione l'alleanza con gli Stati Uniti.\r\nStretti tra l'incudine e il martello, migliaia di abitanti del Waziristan, privi di cure mediche, con l'agricoltura al collasso, hanno abbandonato le loro case per fuggire dalle violenze.\r\n\r\nL'anziana contadina Manana Bibi non ce l'ha fatta, incenerita nel campo dove raccoglieva verdure per la cena. I suoi nipoti, accorsi a soccorrerla, sono stati feriti da un missile tanto intelligente da indirizzarsi sui soccorritori. 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Con i suoi intensi disegni e parole semplici ma efficaci, Shahd racconta la vita quotidiana di una ragazza a Gaza, la storia della sua famiglia di rifugiati, di suo padre prigioniero, la paura e la resistenza sotto gli attacchi di Israele, le lotte dei prigionieri politici palestinesi. Una testimonianza diretta da una realtà, quella di Gaza, raccontata sempre dall'esterno. Ci dice Shaah stessa: \"Anche il mio blog è un modo di sfidare l’assedio. Difficilmente posso viaggiare e andare all’estero, mostrare personalmente i miei pezzi sulla Palestina per diffondere consapevolezza, ma posso farlo tramite internet: attraverso il mio blog posso rompere l’assedio e mostrare le ingiustizie che subiamo quotidianamente\".\r\nShahd Abusalama è nata nel campo profughi di Jabalia a Gaza nel 1991. Studentessa di letteratura inglese, domenica 25 maggio sarà ospite della Blackout House in via Cecchi 21/A alle ore 21 a Torino, per presentare il suo libro.\r\n\r\nCi presenta l'iniziativa il suo editore Luigi Lorusso, raggiunto questa mattina al telefono\r\n\r\nLorusso","20 Maggio 2014","2014-05-22 13:23:28","Shahd, una blogger palestinese a Radio Blackout",1400589616,[229,230,231,232],"http://radioblackout.org/tag/eventi-2/","http://radioblackout.org/tag/libri/","http://radioblackout.org/tag/paloestina/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[17,15,23,234],"Radio Blackout",{"post_content":236,"post_title":240},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[74],"\u003Cmark>Shah\u003C/mark>d Abusalama, giovane artista palestinese di","\u003Cmark>Shah\u003C/mark>d Abusalama, giovane artista palestinese di Gaza, cura da due anni il blog in lingua inglese Palestine from my eyes, il cui sottotitolo recita: “Resistenza pacifica sotto forma di articoli e disegni da Gaza, Palestina”. 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Questa mattina era ancora in prima pagina del Corriere e della Stampa. Al centro di tutto la minuziosa dissezione mediatica della cosiddetta “malattia mentale” del copilota, il rimpallo di responsabilità sulla mancanza di controlli, le richieste di maggiori misure di sicurezza. Nessuno, o quasi, ha provato a osservare la vicenda con gli occhi diversi. Ogni anno cresce la schiera dei suicidi, alcuni dei quali decidono di morire ammazzando anche qualcun altro. Nessuno o quasi ha notato che la depressione, la tristezza, il disagio del vivere siano una costante nelle nostre società, dove nessuno o quasi corrisponde agli stereotipi proposti dall'immaginario pubblicitario, che, per vendere un prodotto, vende, insieme, uno stile di vita ideale. Chi non è adeguato, chi non si sente all'altezza ne patisce. A volte il patimento diventa intollerabile.\r\n\r\nUno dei pochi a riflettere su questi temi è stato Franco Berardi, “Bifo”, che ha scritto un articolo, che è rimbalzato su blog e socialnetwork in modo virale.\r\n\r\nLo abbiamo sentito al telefono per una riflessione sulla vita quotidiana al tempo della precarietà. Precarietà del lavoro, della vita, del futuro.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\npilota depresso\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito il suo articolo:\r\n\r\nNella cabina di pilotaggio\r\n\r\nDicono che il giovane pilota Andreas Lubitz avesse sofferto di crisi depressive e avesse tenuto nascoste le sue condizioni psichiche all’azienda per cui lavorava, la Lufthansa. I medici consigliavano un periodo di assenza dal lavoro. La cosa non è affatto sorprendente: il turbo-capitalismo contemporaneo detesta coloro che chiedono di usufruire dei permessi di malattia, e detesta all’ennesima potenza ogni riferimento alla depressione. Depresso io? Non se ne parli neanche. Io sto benissimo, sono perfettamente efficiente, allegro, dinamico, energico, e soprattutto competitivo. Faccio jogging ogni mattina, e sono sempre disponibile a fare straordinario. Non è forse questa la filosofia del low cost? Non suonano forse le trombe quando l’aereo decolla e quando atterra? Non siamo forse circondati ininterrottamente dal discorso dell’efficienza competitiva? Non siamo forse quotidianamente costretti a misurare il nostro stato d’animo con l’allegria aggressiva delle facce che compaiono negli spot pubblicitari? Non corriamo forse il rischio di essere licenziati se facciamo troppe assenze per malattia? \u2028Adesso i giornali (gli stessi giornali che da anni ci chiamano fannulloni e tessono le lodi della rottamazione degli inefficienti) consigliano di fare maggiore attenzione nelle assunzioni. Faremo controlli straordinari per verificare che i piloti d’aereo non siano squilibrati, matti, depressi, maniaci, malinconici tristi e sfigati. Davvero? E i medici? 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Il punto è proprio questo: il terrorismo contemporaneo può avere mille cause politiche, ma la sola causa vera è l’epidemia di sofferenza psichica (e sociale, ma le due cose sono una) che si sta diffondendo nel mondo. Si può forse spiegare il comportamento di uno shaheed, di un giovane che si fa esplodere per uccidere una decina di altri umani in termini politici, ideologici, religiosi? Certo che si può, ma sono chiacchiere. La verità è che chi si uccide considera la vita un peso intollerabile, e vede nella morte la sola salvezza, e nella strage la sola vendetta.\r\n\r\nUn’epidemia di suicidio si è abbattuta sul pianeta terra, perché da decenni si è messa in moto una gigantesca fabbrica dell’infelicità cui sembra impossibile sfuggire. Quelli che dappertutto vedono un complotto dovrebbero smetterla di cercare una verità nascosta, e dovrebbero invece interpretare diversamente la verità evidente. Andreas Lubitz si è chiuso dentro quella maledetta cabina di pilotaggio perché il dolore che sentiva dentro si era fatto insopportabile, e perché accusava di quel dolore i centocinquanta passeggeri e colleghi che volavano con lui, e tutti gli altri esseri umani che come lui sono incapaci di liberarsi dall’infelicità che divora l’umanità contemporanea, da quando la pubblicità ci ha sottoposto a un bombardamento di felicità obbligatorio, da quanto la solitudine digitale ha moltiplicato gli stimoli e isolato i corpi, da quando il capitalismo finanziario ci ha costretto a lavorare il doppio per guadagnare la metà.","1 Aprile 2015","2015-04-07 19:53:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/aereo-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"173\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/aereo-300x173.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Germanwings. 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Forse ci sarà un rapporto tra questo incredibile incremento della propensione a farla finita e il trionfo del Neoliberismo che implica precarietà e competizione obbligatoria? E forse ci sarà un rapporto anche con la solitudine di una generazione che è cresciuta davanti allo schermo ricevendo continui stimoli psico-informativi e toccando sempre di meno il corpo dell’altro? Non si dimentichi che per ogni suicidio realizzato ce ne sono circa venti tentati senza successo. E non si dimentichi che in molti paesi del mondo (anche in Italia) i medici sono invitati a essere cauti nell’attribuire una morte al suicidio, se non ci sono prove evidenti dell’intenzione del deceduto. E quanti incidenti d’auto nascondono un’intenzione suicida più o meno cosciente? \u2028Non appena le autorità investigative e la compagnia aerea hanno rivelato che la causa del disastro aereo sta nel suicidio di un lavoratore che ha sofferto di crisi depressive e le ha tenute nascoste, ecco che in Internet si è messo in marcia il solito esercito di cospirazionisti. “Figuriamoci se ci credo”, dicono quelli che sospettano il complotto. Ci deve essere dietro la CIA, o forse Putin, o magari semplicemente un gravissimo errore della Lufthansa che ci vogliono tenere nascosto. Un vignettista che si firma Sartori e crede di essere molto spiritoso mostra un tizio che legge il giornale e dice: “Strage Airbus: responsabile il copilota depresso.” Poi aggiunge: Fra poco diranno che anche l’ISIS è fatta da depressi.” \u2028Ecco, bravo. Il punto è proprio questo: il terrorismo contemporaneo può avere mille cause politiche, ma la sola causa vera è l’epidemia di sofferenza psichica (e sociale, ma le due cose sono una) che si sta diffondendo nel mondo. Si può forse spiegare il comportamento di uno \u003Cmark>shah\u003C/mark>eed, di un giovane che si fa esplodere per uccidere una decina di altri umani in termini politici, ideologici, religiosi? Certo che si può, ma sono chiacchiere. La verità è che chi si uccide considera la vita un peso intollerabile, e vede nella morte la sola salvezza, e nella strage la sola vendetta.\r\n\r\nUn’epidemia di suicidio si è abbattuta sul pianeta terra, perché da decenni si è messa in moto una gigantesca fabbrica dell’infelicità cui sembra impossibile sfuggire. Quelli che dappertutto vedono un complotto dovrebbero smetterla di cercare una verità nascosta, e dovrebbero invece interpretare diversamente la verità evidente. Andreas Lubitz si è chiuso dentro quella maledetta cabina di pilotaggio perché il dolore che sentiva dentro si era fatto insopportabile, e perché accusava di quel dolore i centocinquanta passeggeri e colleghi che volavano con lui, e tutti gli altri esseri umani che come lui sono incapaci di liberarsi dall’infelicità che divora l’umanità contemporanea, da quando la pubblicità ci ha sottoposto a un bombardamento di felicità obbligatorio, da quanto la solitudine digitale ha moltiplicato gli stimoli e isolato i corpi, da quando il capitalismo finanziario ci ha costretto a lavorare il doppio per guadagnare la metà.",[280],{"field":104,"matched_tokens":281,"snippet":277,"value":278},[70],{"best_field_score":250,"best_field_weight":154,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":283,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":14},"578730089005449329",6645,{"collection_name":57,"first_q":70,"per_page":38,"q":70},10,{"facet_counts":288,"found":286,"hits":333,"out_of":477,"page":14,"request_params":478,"search_cutoff":35,"search_time_ms":479},[289,310],{"counts":290,"field_name":307,"sampled":35,"stats":308},[291,293,295,297,299,301,303,305],{"count":252,"highlighted":292,"value":292},"reset-club",{"count":252,"highlighted":294,"value":294},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":296,"value":296},"OverJoy",{"count":14,"highlighted":298,"value":298},"FLIP THE BEAT",{"count":14,"highlighted":300,"value":300},"RADIO KALAKUTA",{"count":14,"highlighted":302,"value":302},"No Trip For Cats",{"count":14,"highlighted":304,"value":304},"I Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":306,"value":306},"musick to play in the dark","podcastfilter",{"total_values":309},8,{"counts":311,"field_name":34,"sampled":35,"stats":332},[312,314,316,318,320,322,324,326,328,330],{"count":14,"highlighted":313,"value":313},"rap",{"count":14,"highlighted":315,"value":315},"soul",{"count":14,"highlighted":317,"value":317},"techno",{"count":14,"highlighted":319,"value":319},"musick",{"count":14,"highlighted":321,"value":321},"hip hop",{"count":14,"highlighted":323,"value":323},"resetclub",{"count":14,"highlighted":325,"value":325},"notripforcats",{"count":14,"highlighted":327,"value":327},"attitudine sana",{"count":14,"highlighted":329,"value":329},"podcast resetclub",{"count":14,"highlighted":331,"value":331},"Bastioni di Orione",{"total_values":154},[334,358,381,402,429,453],{"document":335,"highlight":349,"highlights":354,"text_match":151,"text_match_info":357},{"comment_count":46,"id":336,"is_sticky":46,"permalink":337,"podcastfilter":338,"post_author":323,"post_content":339,"post_date":340,"post_excerpt":120,"post_id":336,"post_modified":341,"post_thumbnail":342,"post_title":343,"post_type":344,"sort_by_date":345,"tag_links":346,"tags":348},"80611","http://radioblackout.org/podcast/resetclub-podcast-3-marzo-2023/",[292],"Prima Puntata di Marzo per il dirigibile elettronico Resetclub. Yashin miscela Electro Techno e richiami Acid e sceglie le tracce Sarayu The Melody Madd Rod Rowan Blades & Chris Lake THE SPY Fjaak Man Power Reidar Bruun 4 Vesta Robert Babicz Raffaele Attanasio Reidar Bruun Ben Pest Dajusch. Label scelte Inner Shah Recordings Babylon Mechatronica Spandau20 Nocturne Mhost Likely Tronic Mutual Rytm.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/3-MARZO-2023-RESETCLUB-PODCAST.mp3\"][/audio]","7 Marzo 2023","2023-03-07 19:05:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/1678211394131-200x110.jpg","Resetclub Podcast 3 Marzo 2023","podcast",1678215915,[347],"http://radioblackout.org/tag/podcast-resetclub/",[329],{"post_content":350},{"matched_tokens":351,"snippet":352,"value":353},[74],"Pest Dajusch. Label scelte Inner \u003Cmark>Shah\u003C/mark> Recordings Babylon Mechatronica Spandau20 Nocturne","Prima Puntata di Marzo per il dirigibile elettronico Resetclub. 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A partire dal 15 ottobre una percentuale considerevole di lavoratori portuali entrano in sciopero dando dei grattacapo non indifferenti alle autorità portuali che dichiarano, in buona parte, la volontà anche di pagare il green pass per evitare il blocco ed i conseguenti danni economici. La volontà mediatica che da tempo cerca di dividere i lavoratori non ha fermato la solidarietà che intorno ai portuali si è concretizzata fino a creare un presidio permanete davanti all'ingresso del porto. Ieri 18/10/2021 il presidio è stato sgomberato dalla polizia: l'effetto è stato quello di compattare i portuali e i solidali che rilanciano!\r\n\r\n\r\n “Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che si chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto, ma per tutte le categorie di lavoratori”. \r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Portuali-trieste-su-mobilitazione-no-GP.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Shah, Si Cobas Prato, sul caso de* lavorator* aggrediti e picchiati durante il presidio di lunedì 11/10/21 davanti alla Dreamland, presso il distretto industriale al Macrolotto. La risposta non si è fatta attendere e più di 500 lavorator* hanno occupato a tangenziale di Prato in corteo sabato 16/10/21. In un comunicato Sicobas si legge:\r\n\r\n\r\nPiù di cinquecento ieri hanno invaso le strdade del Macrolotto per rispondere all'aggressione mafiosa (o fascista, per chi preferisce) di lunedì durante il picchetto per lo sciopero alla Dreamland, quando una squadraccia guidata dal padrone ha aggredito gli operai in lotta e i solidali con bastoni e mazza - sotto gli occhi aperti ma passivi di polizia politica digos e uomini delle forze dell'ordine. Il corteo di ieri è un risultato straordinario per i lavoratori del tessile e per tutto il nostro sindacato: una manifestazione organizzata in appena 48 ore, mediaticamente censurata perché in concomitanza con l'altra manifestazione di ieri, quella dove Cgil-Cisl-Uil con padroni e governo Draghi hanno nuovamente chiesto ai lavoratori di stare buoni, non facendo sciopero ma attivandosi \"in nome dell'antifascismo\" per la \"unità nazionale\" (della serie: siam tutti sulla stessa barca...), a favore della \"ripresa economica\"... del loro profitto sulla pelle della classe lavoratrice!\r\nPrato e centinaia di lavoratori da tutta Italia, soprattutto dai picchetti dei lavoratori venerdì in lotta da magazzini e fabbriche per la revoca del \"green pass\" e reali misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per difendere la salute di tutti i lavoratori, rispondono con la solidarietà di questa riuscita mobilitazione a mafia e sfruttamento. Il corteo che ha paralizzato prima il Macrolotto1 e poi il Macrolotto2 (insieme il secondo distretto tessile d'Europa), sfilando tra i vialoni e i capannoni delle ditte tessili, ha portato un messaggio chiaro e forte: abbiamo buttato via la paura.\r\nIn prima fila gli operai del distretto protagonisti delle lotte vittoriose di questi anni che hanno strappato ai padroni contratti regolari e l'8x5: Texprint, Sunshine, Tintoria2020, Superlativa, Tintoria DL, Tintoria Fada, Giaroeste e tanti altri. Con noi i lavoratori della logistica (TNT, SDA, BRT, GLS), il Collettivo della GKN e gli operai della Piaggio di Pontedera. E tanti, tanti altri lavoratori, più solidali, studenti, cittadini che hanno voluto esserci e ci sono stati. \r\nOggi abbiamo scritto un'altra bellissima pagina di questa storia di riscatto collettivo, della \"nuova\" storia del movimento operaio fatto di lavoratori e lavoratrici di tutti i paesi del mondo: in lotta per il pane, ma anche per le rose...\r\nLa paura è solo dei padroni: chi tocca uno tocca tutti!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Lavoratore-Textrpint-su-pestaggi-Dreamland-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Tommaso. delegato Fiom alla Mopar di Rivalta, dove si sono susseguite in questi ultimi giorni, due mobilitazioni; la prima il 12 ottobre con uno sciopero e relativo corteo arrivato fino al vicino comune di Piossasco, per chiedere al sindaco di prendere in carico le loro rivendicazioni, la seconda il 15, giorno di entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass per potersi recare sul luogo di lavoro. Durante entrambi questi momenti, i lavoratori hanno detto a gran voce che non vogliono cedere al ricatto per il quale loro e alcuni loro colleghi si debbano ritrovare nella paradossale situazione di dover pagare i tamponi di tasca loro per poter lavorare, oltre a portare a galla il diffuso problema del ricorso ai lavoratori interinali usa e getta. Per il 15 i lavoratori hanno deciso di non indire lo sciopero, ma di presentarsi ai cancelli del magazzino, senza il certificato verde, per dimostrare quanto questa misura può ledere sui bisogni produttivi padronali, perchè comunque l'arma dello sciopero è sempre calda e dai nostri microfoni, ci hanno promesso di volerla utilizzare molto a breve, se l'azienda continuerà a fare orecchie da mercante alle loro richieste.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Tommaso-Fiom-su-mobilitazione-Mopar.mp3\"][/audio]","20 Ottobre 2021","2021-10-20 18:50:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/porto-trieste-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 19/10/2021",1634755812,[],[],{"post_content":373},{"matched_tokens":374,"snippet":375,"value":376},[74],"abbiamo fatto in compagnia di \u003Cmark>Shah\u003C/mark>, Si Cobas Prato, sul caso","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Sandi, lavoratore portuale del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste sul caso dello sciopero dei lavoratori portuali contro l'utilizzo strumentale del green pass. 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Infatti quest anno il Ministero dell'Istruzione ha deciso di digitalizzare questo processo tramite un algoritmo, mentre con le convocazioni in presenza, come si svolgevano fino all'anno scorso, permettevano agli aspiranti di conoscere al momento del proprio turno il reale numero delle cattedre disponibili così da permettere a ciascuno di loro la scelta più opportuna secondo le proprie esigenze e potendo evitare anche la discontinuità didattica.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/F_m_07_09_Insegnati-precari-lanciano-presidio-allUSP@.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","10 Settembre 2021","2021-09-10 22:42:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/inso-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 07/09/2021",1631313302,[],[],{"post_content":395},{"matched_tokens":396,"snippet":375,"value":397},[74],"Il primo approfondimento di oggi lo abbiamo fatto in compagnia di \u003Cmark>Shah\u003C/mark>, Si Cobas Prato, sul caso dello sciopero de* opera* della stamperia tessile Texprint di Prato: il 2 settembre 2021 si inizia uno sciopero della fame sotto il comune di Prato al 228' giorno di presidio sotto la fabbrica -> 2 presidi de* lavorator* che hanno sopportato e denunciato condizioni di lavoro al limite della sopravvivenza con infortuni gravissimi non riconosciuti, il rifiuto al diritto alle ferie, etc. E' in gioco anche il il riconoscimento del permesso di soggiorno per chi denuncia le condizioni di lavoro.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/F_m_07_09_Operaio-Textprint-su-sgombero-presidio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nUna parte consistente di questa puntata l'abbiamo voluta dedicare alla vicenda dei lavoratori della GKN di Campi Bisenzio (FI), che hanno reagito alla notizia della volontà da parte della multinazionale per cui lavorano di chiudere il loro stabilimento, lanciando una serie di mobilitazioni ed iniziative all'urlo di \"Insorgiamo\".\r\n\r\nVi rimandiamo alla scorsa puntata di Metix Flow https://radioblackout.org/podcast/metix-flow-3-settembre-2021/\r\n\r\nper avere una panoramica di quelle che sono state le varie fasi della loro lotta prima del tour che li ha portati a parlare della loro vertenza in giro per l'Italia\r\n\r\nAbbiamo infatti voluto creare un approfondimento su questa vicenda raccogliendo 3 estratti audio dall'assemblea del collettivo di fabbrica gkn avvenuta domenica 5 al Csoa Gabrio per entrare nel dettaglio di come si sia arrivati a questa composita e ricca risposta dei lavoratori contro l'azienda e le istituzioni.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n \r\n\r\nNel primo estratto Matteo, rsu della Fiom del collettivo di fabbrica, ci racconta come è stata accolta la celebre mail con la quale venivano annunciati i licenziamenti, descrivendo anche come si è potuti arrivare ad una risposta così compatta e decisa da parte degli operai\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/F_m_07_09_SpecialeGKN_01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNel secondo estratto Diego altro esponente del collettivo di fabbrica GKN, si addentra nell'approccio degli aspetti rivendicativi, preoccupandosi di mantenere un'onestà intellettuale per questa lotta di clase, di modo inoltre, che le proprie parole d'ordine non vengano strumentalizzate dalla propria controparte o che possano venire intese come il porsi degli obiettivi fuori dalla propria portata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/F_m_07_09_SpecialeGKN_02@.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNel terzo estratto sempre Diego conlcude con risposte a differenti domande che gli vengono poste, che vanno dai dettagli dell'organizzazione del collettivo, al loro rapporto con i sindacati confederali, fino ad arrivare ad una sorta di previsione su come potrebbe andare a concludersi la loro lotta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/09/F_m_07_09_SpecialeGKN_03@.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nInfine abbiamo trattato con Stefano Barale (Insegnante d'informatica precario iscritto alla CUB) la problematica delle nomine dalle graduatorie provinciali scolastiche, ovvero l'assegnazione dei contratti a tempo determinato per gli insegnanti precari. 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Gerstein, Noisebrigade, Dr. Cancer, etc. che va in onda su Radio Blackout 105.250 il martedì dalle 23 fino a mezzanotte.\r\nPer un’ora verrete condotti attraverso un percorso trasversale fatto da sonorità che non si fermano ad un genere: si può passare dall’industrial alla wave, facendo una fermata nel punk, nel death metal, nell’electro oppure anche nel math rock.\r\nSeguiremo le storie di chi ha fatto dei suoni non convenzionali l’espressione della propria persona con ascolti ed alle volte con interviste.\r\nCi sarà uno spazio per le novità e per improvvisazioni varie.\r\nSpegnete la luce, la musica inizia…\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/2025_04_01_MusickToPlay.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPLAYLIST\r\n\r\n01 Chow \"12 Years Old Boy Learning Guitar\" da \"Eternal Lopez\" LP/DIG\r\n02 Chow \"Flowers\" da \"Eternal Lopez\" LP/DIG\r\n03 20 Minutes \"Stereo Bug\" da \"Sucks\" LP/DIG\r\n04 20 Minutes \"Drop The Bomb\" da \"Sucks\" LP/DIG\r\n05 Little Annie & Coil \"Things Happen\" da \"With\" CD\r\n06 Martyn Ware - Charles Stooke - Gabriel Ware \"A Call To Water\" da \"t's Always Ourselves We Find In The Sea\" CD\r\n07 Laibach \"Geburt Einer Nation\" da \"Opus Dei Revisited\" 2CD/2LP\r\n08 Muslimgauze \"Shaheed\" da \"Al-Zulfiquar Shaheed\" 2LP/CD\r\n09 Lambrini Girls \"Company Culture\" da \"Who Let The Dogs Out\" LP/CD\r\n10 Andy Bell \"I'm In Love...\" da \"Pinball Wanderer\" LP/CD\r\n11 Pale Blue Eyes \"Rituals\" da \"New Place\" LP/CD","2 Aprile 2025","2025-04-02 12:26:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/08/MusickToPlayInTheDark-1-200x110.jpg","Musick To Play In The Dark – Puntata del 01/04/2025",1743596311,[442],"http://radioblackout.org/tag/musick/",[319],{"post_content":445},{"matched_tokens":446,"snippet":447,"value":448},[74,74],"Dei Revisited\" 2CD/2LP\r\n08 Muslimgauze \"\u003Cmark>Shah\u003C/mark>eed\" da \"Al-Zulfiquar \u003Cmark>Shah\u003C/mark>eed\" 2LP/CD\r\n09","Musick To Play In The Dark – Puntata del 01/04/2025\r\n\r\nMusick To Play In The Dark è la trasmissione condotta da Maurizio a.k.a. 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Nella prima fase l'invio di armi definite difensive ,definizione avventata per strumenti di morte ,quali armi anticarro e armi antiaeree supponeva una strategia di contenimento da parte dell'esercito Ucraino e degli strateghi Nato.\r\n\r\nCon l'annuncio in pompa magna della cosiddetta offensiva di primavera cambia la natura delle armi inviate ,carri armati ,veicoli trasporto truppe con lo scopo di sostenere l'auspicato avanzamento delle truppe ucraine . Il fallimento dell'offensiva e la stasi del fronte ha generato una richiesta di utilizzo di droni ed artiglieria. Fra i droni utilizzati spicca la presenza degli iraniani Shahed ,facili da usare , economici questi droni non sono da osservazione ma definiti \"suicidi\" ,destinati a colpire bersagli a terra. Fanno la concorrenza ai droni turchi Bayraktar che hanno riscosso molto successo ,costruiti dall'azienda del genero di Erdogan. 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Finito il lavoro sporco della riforma pensionistica e la scandalosa legge sull'immigrazione Elisabeth Borne ,sempre piu' impopolare, può essere sacrificata in questa operazione di maquillage da parte del \"monarca\" Macron sempre pronto a rispondere ai \" desiderata\" del complesso finanziario monopolistico di cui è attento esecutore.\r\n\r\nLa legge sull'immigrazione ,approvata in seconda lettura con i voti dell'estrema destra del Rassemblement National, certifica lo slittamento della macronie verso posizione apertamente xenofobe ,tanto da far dire alla le Pen che si è trattato di una sua vittoria ideologica.\r\n\r\nLa legge che ha provocato le critiche di varie organizzazioni umanitarie fra cui Human rights watch, prevede fra l'altro :\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire le tutele esistenti, sia per i cittadini stranieri a cui è stato ordinato di lasciare la Francia sia per quelli che vengono allontanati con la forza.\r\n\r\n- Una disposizione per revocare o rifiutare il rinnovo di un permesso di soggiorno per una persona che non rispetta \"i principi della Repubblica \".\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire i diritti di ricorso per i richiedenti asilo e per le procedure amministrative relative ai migranti.\r\n\r\n- L'introduzione del reato di soggiorno illegale .\r\n\r\n- Rende piu' diffcile per i figli nati in Francia da persone straniere di diventare cittadini francesi.\r\n\r\n- Le persone che hanno doppia cittadinanza ,condannate per reati gravi possono perdere quella francese.\r\n\r\n- Viene reso piu' diffile il percorso di ricongiungimento familiare .\r\n\r\n- Viene limitato il dritto all'assistenza sanitaria per gli stranieri.\r\n\r\n- Introduce una cauzione da versare allo stato francese da parte degli studenti stranieri ,con evidenti ostacoli verso gli studenti provenienti dai paesi africani.\r\n\r\nSono state organizzate varie proteste da parte delle organizzazioniche si battono per la difesa dei diritti dei migranti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-ELY.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone da Quito parliamo della situazione in Ecuador la cui crisi ha avuto un' accelerazione con la proclamazione dello stato di guerra interna da parte del neoleletto presidente Noboa , rampollo di una delle famiglie piu' potenti del paese.\r\n\r\nDopo l'esperienza del governo progressista dell'ex presidente Correa ,ora in esilio in Europa, le politiche neoliberali di smantellamento dello stato sociale implementate dai suoi successori Moreno e Lasso e il cambiamento della strategia geopolitica del traffico della cocaina che ha individuato nell'Ecuador uno snodo fondamentale per i collegamenti con l'Europa e il Nordamerica ,hanno favorito la presenza dei narcotrafficanti nelle istituzioni statali. 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L'aumento esponenziale degli omicidi, l'insicurezza e la corruzione ai piu'alti livelli nella polizia e nello stato lo smantellamento del ministero dell'interno hanno portato al quadro di destabilizzazione e fallimento statale a cui si sta assitendo.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-110124-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","13 Gennaio 2024","2024-01-13 12:28:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 11/01/2024-GUERRA IN UCRAINA ARMI E STRATEGIA MILITARE-PARIGI MAQUILLAGE DEL MONARCA E \"VITTORIA IDEOLOGICA\" DI MARINE LE PEN SULLA LEGGE PER L'IMMIGRAZIONE - ECUADOR LE POLITICHE NEOLIBERISTE GENERANO I NARCOSTATI.",1705148919,[466],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[331],{"post_content":469},{"matched_tokens":470,"snippet":471,"value":472},[74],"spicca la presenza degli iraniani \u003Cmark>Shah\u003C/mark>ed ,facili da usare , economici questi","Nella prima puntata del nuovo anno Bastioni di Orione fa il punto con Francesco Dall'Aglio, esperto di Europa orientale e di questioni strategico militari,sullo stato della guerra in Ucraina partendo dall'analisi del tipo di armi utilizzate e la loro connessione con la strategia militare sul campo. Nella prima fase l'invio di armi definite difensive ,definizione avventata per strumenti di morte ,quali armi anticarro e armi antiaeree supponeva una strategia di contenimento da parte dell'esercito Ucraino e degli strateghi Nato.\r\n\r\nCon l'annuncio in pompa magna della cosiddetta offensiva di primavera cambia la natura delle armi inviate ,carri armati ,veicoli trasporto truppe con lo scopo di sostenere l'auspicato avanzamento delle truppe ucraine . Il fallimento dell'offensiva e la stasi del fronte ha generato una richiesta di utilizzo di droni ed artiglieria. Fra i droni utilizzati spicca la presenza degli iraniani \u003Cmark>Shah\u003C/mark>ed ,facili da usare , economici questi droni non sono da osservazione ma definiti \"suicidi\" ,destinati a colpire bersagli a terra. Fanno la concorrenza ai droni turchi Bayraktar che hanno riscosso molto successo ,costruiti dall'azienda del genero di Erdogan. Sul campo sono presenti anche missili ipersonici russi e il sistema di difesa Patriot americano utilizzato dagli ucraini , difficile districarsi dalle varie iperboli propagandistiche sull'efficacia dei rispettivi sistemi d'arma ma la sperimentazione sul campo diventa un opportunità commerciale significativa per l'industria degli armamenti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-110124-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Eli ,compagna che vive a Parigi, parliamo del cambio di governo in Francia con le dimissioni della prima ministra Borne e l'arrivo del giovane Gariel Attal che si è distinto per la sua fedeltà a Macron . Finito il lavoro sporco della riforma pensionistica e la scandalosa legge sull'immigrazione Elisabeth Borne ,sempre piu' impopolare, può essere sacrificata in questa operazione di maquillage da parte del \"monarca\" Macron sempre pronto a rispondere ai \" desiderata\" del complesso finanziario monopolistico di cui è attento esecutore.\r\n\r\nLa legge sull'immigrazione ,approvata in seconda lettura con i voti dell'estrema destra del Rassemblement National, certifica lo slittamento della macronie verso posizione apertamente xenofobe ,tanto da far dire alla le Pen che si è trattato di una sua vittoria ideologica.\r\n\r\nLa legge che ha provocato le critiche di varie organizzazioni umanitarie fra cui Human rights watch, prevede fra l'altro :\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire le tutele esistenti, sia per i cittadini stranieri a cui è stato ordinato di lasciare la Francia sia per quelli che vengono allontanati con la forza.\r\n\r\n- Una disposizione per revocare o rifiutare il rinnovo di un permesso di soggiorno per una persona che non rispetta \"i principi della Repubblica \".\r\n\r\n- Disposizioni volte a indebolire i diritti di ricorso per i richiedenti asilo e per le procedure amministrative relative ai migranti.\r\n\r\n- L'introduzione del reato di soggiorno illegale .\r\n\r\n- Rende piu' diffcile per i figli nati in Francia da persone straniere di diventare cittadini francesi.\r\n\r\n- Le persone che hanno doppia cittadinanza ,condannate per reati gravi possono perdere quella francese.\r\n\r\n- Viene reso piu' diffile il percorso di ricongiungimento familiare .\r\n\r\n- Viene limitato il dritto all'assistenza sanitaria per gli stranieri.\r\n\r\n- Introduce una cauzione da versare allo stato francese da parte degli studenti stranieri ,con evidenti ostacoli verso gli studenti provenienti dai paesi africani.\r\n\r\nSono state organizzate varie proteste da parte delle organizzazioniche si battono per la difesa dei diritti dei migranti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-ELY.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Davide Matrone da Quito parliamo della situazione in Ecuador la cui crisi ha avuto un' accelerazione con la proclamazione dello stato di guerra interna da parte del neoleletto presidente Noboa , rampollo di una delle famiglie piu' potenti del paese.\r\n\r\nDopo l'esperienza del governo progressista dell'ex presidente Correa ,ora in esilio in Europa, le politiche neoliberali di smantellamento dello stato sociale implementate dai suoi successori Moreno e Lasso e il cambiamento della strategia geopolitica del traffico della cocaina che ha individuato nell'Ecuador uno snodo fondamentale per i collegamenti con l'Europa e il Nordamerica ,hanno favorito la presenza dei narcotrafficanti nelle istituzioni statali. La miseria crescente ha permesso il reclutamento massiccio di giovani disoccupati nelle \"pandillas\" che a loro volta si sono alleate con i cartelli messicani che avevavo individuato lo snodo del porto di Guayaquil come base ideale per l'esportazione della coca prodotta in Colombia. L'aumento esponenziale degli omicidi, l'insicurezza e la corruzione ai piu'alti livelli nella polizia e nello stato lo smantellamento del ministero dell'interno hanno portato al quadro di destabilizzazione e fallimento statale a cui si sta assitendo.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/BASTIONI-DI-ORIONE-110124-ECUADOR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[474],{"field":104,"matched_tokens":475,"snippet":471,"value":472},[74],{"best_field_score":250,"best_field_weight":154,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":283,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":14},6636,{"collection_name":344,"first_q":70,"per_page":38,"q":70},5,["Reactive",481],{},["Set"],["ShallowReactive",484],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fPQqVgI9tmt7ZQqsbH6IHRaoSVR1ujlw4Wtgy6vSer3o":-1},true,"/search?query=shah"]