","Lo scoppio della bolla cinese","post",1440599043,[54,55,56,57,58],"http://radioblackout.org/tag/bolla-cinese/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/crollo-delle-borse/","http://radioblackout.org/tag/finanza/","http://radioblackout.org/tag/shangai/",[26,15,28,22,20],{"tags":61},[62,64,66,68,70],{"matched_tokens":63,"snippet":26},[],{"matched_tokens":65,"snippet":15},[],{"matched_tokens":67,"snippet":28},[],{"matched_tokens":69,"snippet":22},[],{"matched_tokens":71,"snippet":72},[20],"\u003Cmark>shangai\u003C/mark>",[74],{"field":29,"indices":75,"matched_tokens":77,"snippets":79},[76],4,[78],[20],[72],578730123365712000,{"best_field_score":82,"best_field_weight":83,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":84,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":40},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":86,"highlight":103,"highlights":109,"text_match":113,"text_match_info":114},{"cat_link":87,"category":88,"comment_count":40,"id":89,"is_sticky":40,"permalink":90,"post_author":43,"post_content":91,"post_date":92,"post_excerpt":93,"post_id":89,"post_modified":94,"post_thumbnail":95,"post_thumbnail_html":96,"post_title":97,"post_type":51,"sort_by_date":98,"tag_links":99,"tags":102},[37],[39],"86514","http://radioblackout.org/2024/01/elezioni-a-taiwan-una-lettura-differente/","Con la vittoria di William Lai Ching-te di sabato scorso, il Partito progressista democratico (Dpp) ha conquistato per la terza volta consecutiva la presidenza di Taiwan. Non era mai successo nella storia dell’isola, dove il Dpp e i nazionalisti del Kuomintang (Kmt) l’avevano mantenuta al massimo per due mandati di fila. Nonostante la vittoria del suo candidato il Dpp ha subìto un’emorragia di voti, passando dagli 8.170.231 (il 57,13 per cento) delle presidenziali di quattro anni fa a 5.586.019.\r\n\r\nQuesto significa che Lai dovrà scegliere i ministri tenendo conto dei nuovi rapporti di forza e che dovrà scendere a patti con le opposizioni su tutto – dalla politica economica alle relazioni con la Repubblica popolare cinese – se vorrà far passare i provvedimenti del suo governo.\r\n\r\nIl 26% dei voti è andato all'ex sindaco di Taipei Ko we-je ,candidato \"progressista\" che ha attirato il voto giovanile sui temi del caro affitto e l'inflazione ,a dimostrazione che l'elettorato è stato sensibile ai temi interni piu' che alla questione dei rapporti con la Cina.\r\n\r\nNe parliamo con Michelangelo Cocco da Shangai ,analista politico del Centro studi sulla Cina Contemporanea ed ex corrispondente da Pechino per il quotidiano \"Il Manifesto\".\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/MICHELANGELO-COCCO-INFO-22012024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Gennaio 2024","Le reazioni di Pechino e Washington alla vittoria di Lai – più “indipendentista” rispetto alla sua predecessora Tsai Ing-wen – sono state improntate alla prudenza .","2024-01-22 17:08:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/INFO-220124-TAIWAN.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","ELEZIONI A TAIWAN, UNA LETTURA DIFFERENTE.",1705935185,[55,100,101],"http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/taiwan/",[15,24,18],{"post_content":104},{"matched_tokens":105,"snippet":107,"value":108},[106],"Shangai","parliamo con Michelangelo Cocco da \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> ,analista politico del Centro studi","Con la vittoria di William Lai Ching-te di sabato scorso, il Partito progressista democratico (Dpp) ha conquistato per la terza volta consecutiva la presidenza di Taiwan. Non era mai successo nella storia dell’isola, dove il Dpp e i nazionalisti del Kuomintang (Kmt) l’avevano mantenuta al massimo per due mandati di fila. Nonostante la vittoria del suo candidato il Dpp ha subìto un’emorragia di voti, passando dagli 8.170.231 (il 57,13 per cento) delle presidenziali di quattro anni fa a 5.586.019.\r\n\r\nQuesto significa che Lai dovrà scegliere i ministri tenendo conto dei nuovi rapporti di forza e che dovrà scendere a patti con le opposizioni su tutto – dalla politica economica alle relazioni con la Repubblica popolare cinese – se vorrà far passare i provvedimenti del suo governo.\r\n\r\nIl 26% dei voti è andato all'ex sindaco di Taipei Ko we-je ,candidato \"progressista\" che ha attirato il voto giovanile sui temi del caro affitto e l'inflazione ,a dimostrazione che l'elettorato è stato sensibile ai temi interni piu' che alla questione dei rapporti con la Cina.\r\n\r\nNe parliamo con Michelangelo Cocco da \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> ,analista politico del Centro studi sulla Cina Contemporanea ed ex corrispondente da Pechino per il quotidiano \"Il Manifesto\".\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/MICHELANGELO-COCCO-INFO-22012024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[110],{"field":111,"matched_tokens":112,"snippet":107,"value":108},"post_content",[106],578730123365187700,{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":117,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":40},"1108091338752",14,"578730123365187697",6646,{"collection_name":51,"first_q":20,"per_page":120,"q":20},6,{"facet_counts":122,"found":156,"hits":157,"out_of":364,"page":17,"request_params":365,"search_cutoff":30,"search_time_ms":156},[123,132],{"counts":124,"field_name":130,"sampled":30,"stats":131},[125,128],{"count":126,"highlighted":127,"value":127},3,"I Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":129,"value":129},"la perla di labuan","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":133,"field_name":29,"sampled":30,"stats":154},[134,136,138,140,142,144,146,148,150,152],{"count":14,"highlighted":135,"value":135},"Bastioni di Orione",{"count":17,"highlighted":137,"value":137},"chp",{"count":17,"highlighted":139,"value":139},"Sco",{"count":17,"highlighted":141,"value":141},"quito",{"count":17,"highlighted":143,"value":143},"noboa",{"count":17,"highlighted":145,"value":145},"curdi",{"count":17,"highlighted":147,"value":147},"cuenca",{"count":17,"highlighted":149,"value":149},"Conaie",{"count":17,"highlighted":151,"value":151},"netanyahu",{"count":17,"highlighted":153,"value":153},"azerbaijan",{"total_values":155},36,5,[158,224,248,270,307],{"document":159,"highlight":205,"highlights":215,"text_match":113,"text_match_info":221},{"comment_count":40,"id":160,"is_sticky":40,"permalink":161,"podcastfilter":162,"post_author":163,"post_content":164,"post_date":165,"post_excerpt":166,"post_id":160,"post_modified":167,"post_thumbnail":168,"post_title":169,"post_type":170,"sort_by_date":171,"tag_links":172,"tags":193},"100654","https://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-25-09-2025-ecuador-in-piazza-contro-noboa-e-il-trumpismo-in-salsa-latina-sudovest-asiatico-in-subbuglio-ripercussioni-delle-guerre-sioniste-cina-dopo-shangai-cooperatio/",[127],"info2","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma allo stesso modo a Quito gli studenti si sono mobilitati, come gli autotrasportatori per la sospensione dell’articolo 126: cioè la cancellazione del sussidio sul diesel in vigore da decenni, ma sotto le ceneri ribolliva il fuoco della ribellione… Ci siamo poi mossi verso il Sudovest asiatico, rimescolato dall’aggressione sionista intenta a sfruttare l’occasione di creare Eretz Israel, ridimensionando con la forza impunita le potenze regionali; ma Erdoğan pare sia apprezzato e investito da Trump come Vicerè del Middle East. Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. Di fronte a questa situazione economica la soluzione di Noboa è un regime autoritario per controllare il malcontento , una narco economia in cui il neoliberalismo si trasforma in una gestione della morte e questo nuovo modello si sta sviluppando ,e la gente si sta organizzando per dire no a questo processo che costituirebbe un arretramento dal punto vista sociale ed economico .\n\n\n\n\n\n\n\nTrump spariglia e la sfiducia serpeggia anche in Medio Oriente\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/la-sfiducia-negli-imperi-technomedievali-provocata-da-personaggi-distopici--67932142\n\n\n\n\nI curdi possono sperare di essere tra i pochi che traggono qualche vantaggio dalla feroce rimappatura violenta del Sudovest asiatico che sta andando in scena sul palcoscenico del Palazzo di Vetro newyorkese? \n\n\n\n Vigilanza curda: diversa per ciascun paese della loro frammentazioneA partire da questa domanda Antonella De Biasi, giornalista ed esperta della regione mediorientale, ha restituito un disegno del Sudovest asiatico a partire dal Federalismo democratico del Rojava come unica realtà di rispetto dei diritti e di un’amministrazione aperta a tutte le comunità che abitano il territorio; all’interno di Israele ci sono stati molteplici sostegni alla lotta curda (anche in funzione antiturca). Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste","29 Settembre 2025","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma […]","2025-09-29 14:27:35","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 25/09/2025 – ECUADOR IN PIAZZA CONTRO NOBOA E IL TRUMPISMO IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO IN SUBBUGLIO, RIPERCUSSIONI DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO SHANGAI COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU CON LA CASACCA AMBIENTALISTA","podcast",1759108934,[173,174,175,176,177,178,179,180,181,182,183,184,185,186,187,188,189,190,191,192],"https://radioblackout.org/tag/armenia/","https://radioblackout.org/tag/azerbaijan/","https://radioblackout.org/tag/chp/","https://radioblackout.org/tag/conaie/","https://radioblackout.org/tag/cuenca/","https://radioblackout.org/tag/curdi/","https://radioblackout.org/tag/erdogan/","https://radioblackout.org/tag/israele/","https://radioblackout.org/tag/nato/","https://radioblackout.org/tag/netanyahu/","https://radioblackout.org/tag/noboa/","https://radioblackout.org/tag/ocalan/","https://radioblackout.org/tag/pkk/","https://radioblackout.org/tag/proteste/","https://radioblackout.org/tag/qatar/","https://radioblackout.org/tag/quito/","https://radioblackout.org/tag/sco/","https://radioblackout.org/tag/siria/","https://radioblackout.org/tag/trump/","https://radioblackout.org/tag/turchia/",[194,153,137,149,147,145,195,196,197,151,143,198,199,200,201,141,139,202,203,204],"armenia","Erdogan","Israele","nato","Ocalan","pkk","proteste","qatar","Siria","Trump","Turchia",{"post_content":206,"post_title":210},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[106],"e gli altri protagonisti del \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> cooperation organization siano posizionati in","Abbiamo sentito Eduardo Meneses, dopo i primi giorni di paro nacional in Ecuador che ci ha indicato priorità, lotte, situazioni diverse nel paese in lotta contro le ricette neoliberiste di Daniel Noboa e prima che gli scontri producessero i primi morti; il popolo è sceso in piazza nella Cuenca per i diritti dei contadini, ma allo stesso modo a Quito gli studenti si sono mobilitati, come gli autotrasportatori per la sospensione dell’articolo 126: cioè la cancellazione del sussidio sul diesel in vigore da decenni, ma sotto le ceneri ribolliva il fuoco della ribellione… Ci siamo poi mossi verso il Sudovest asiatico, rimescolato dall’aggressione sionista intenta a sfruttare l’occasione di creare Eretz Israel, ridimensionando con la forza impunita le potenze regionali; ma Erdoğan pare sia apprezzato e investito da Trump come Vicerè del Middle East. Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone tagli ai sussidi e allo stato sociale. Di fronte a questa situazione economica la soluzione di Noboa è un regime autoritario per controllare il malcontento , una narco economia in cui il neoliberalismo si trasforma in una gestione della morte e questo nuovo modello si sta sviluppando ,e la gente si sta organizzando per dire no a questo processo che costituirebbe un arretramento dal punto vista sociale ed economico .\n\n\n\n\n\n\n\nTrump spariglia e la sfiducia serpeggia anche in Medio Oriente\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/la-sfiducia-negli-imperi-technomedievali-provocata-da-personaggi-distopici--67932142\n\n\n\n\nI curdi possono sperare di essere tra i pochi che traggono qualche vantaggio dalla feroce rimappatura violenta del Sudovest asiatico che sta andando in scena sul palcoscenico del Palazzo di Vetro newyorkese? \n\n\n\n Vigilanza curda: diversa per ciascun paese della loro frammentazioneA partire da questa domanda Antonella De Biasi, giornalista ed esperta della regione mediorientale, ha restituito un disegno del Sudovest asiatico a partire dal Federalismo democratico del Rojava come unica realtà di rispetto dei diritti e di un’amministrazione aperta a tutte le comunità che abitano il territorio; all’interno di Israele ci sono stati molteplici sostegni alla lotta curda (anche in funzione antiturca). Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza proteste",{"matched_tokens":211,"snippet":213,"value":214},[212],"SHANGAI","DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO \u003Cmark>SHANGAI\u003C/mark> COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU","BASTIONI DI ORIONE 25/09/2025 – ECUADOR IN PIAZZA CONTRO NOBOA E IL TRUMPISMO IN SALSA LATINA; SUDOVEST ASIATICO IN SUBBUGLIO, RIPERCUSSIONI DELLE GUERRE SIONISTE; CINA DOPO \u003Cmark>SHANGAI\u003C/mark> COOPERATION ORGANIZATION E XI ALL’ONU CON LA CASACCA AMBIENTALISTA",[216,219],{"field":217,"matched_tokens":218,"snippet":213,"value":214},"post_title",[212],{"field":111,"matched_tokens":220,"snippet":208,"value":209},[106],{"best_field_score":115,"best_field_weight":222,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":40,"score":223,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":40},15,"578730123365187706",{"document":225,"highlight":239,"highlights":244,"text_match":113,"text_match_info":247},{"comment_count":40,"id":226,"is_sticky":40,"permalink":227,"podcastfilter":228,"post_author":229,"post_content":230,"post_date":231,"post_excerpt":46,"post_id":226,"post_modified":232,"post_thumbnail":233,"post_title":234,"post_type":170,"sort_by_date":235,"tag_links":236,"tags":238},"93815","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-21-11-2024-kenya-la-rivolta-cova-sotto-la-cenere-dopo-la-repressione-dele-manifestazioni-contro-ruto-la-cina-a-caccia-di-nuovi-mercati-in-vista-dei-dazi-di-trump/",[127],"radiokalakuta","Bastioni di Orione in questa puntata incontra Freddie Del Curatolo ,giornalista e scrittore che vive in Kenya ,per parlare della situazione a Nairobi dopo l'ondata di proteste dello scorso maggio contro il presidente Ruto represse brutalmente dalle forze di polizia .\r\n\r\nNonostante il ritiro della legge finanziaria contestata dai giovani in piazza ,i provvedimenti di taglio della spesa pubblica e di aumento delle tasse stanno per essere reintrodotti in maniera surrettizia per via parlamentare .La crisi istituzionale si è disvelata con la rottura tra il presidente e il suo delfino Gachagua ,appartente alla mafia del monte Kenya , di origine kikuyu e legato alla chiesa. Gachagua ,che era stato duramente contestato dalla piazza durante le manifestazioni ,è stato dimissionato dal parlamento con una procedura inusuale e al suo posto è stato scelto dal presidente l'ex ministro degli interni Kindiki ,responsabile della repressione sanguinosa delle proteste. La polizia è accusata di aver nascosto i corpi degli scomparsi ,si verificano sequestri anche di oppositori ugandesi che vengono consegnati alle autorità di Kampala e finiscono in prigione . Il governo ha dispiegato un livello di repressione che ha preso alla sprovvista i giovani protagonisti dell'opposizione a Ruto ,ma anche se la repressione è stata dura permane il malcontento e l'esempio kenyano si è esteso anche ai paesi limitrofi come l'Uganda e la Tanzania.\r\n\r\nCon il nostro interlocutore parliamo anche delle critiche che la ricerca condotta da Simon Counsell e Survival International ha sollevato sul progetto di compensazione delle emissioni di carbonio su terre indigene nel Kenya settentrionale, in particolare sulla credibilità del progetto stesso nonché sul suo potenziale impatto su diritti e mezzi di sussistenza dei popoli indigeni pastorali che abitano il territorio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-21112024-KENYA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles di China files ,parliamo delle mosse di Pechino per prevenire la politica di dazi commerciali preannunciata dal prossimo presidente americano Trump . L'accordo con l'India che ha portato ad una composizione della frattura annosa per il controllo dei confini himalayani rimarca la natura di Pechino come partner commerciale fondamentale per l'India che pur mantenendo rapporti economici e a volte anche militari con l'occidente ,memore della tradizione di equidistanza tra i blocchi che risale a Nehru e Ghandi, guarda con interesse al vicino cinese.\r\n\r\nLa Cina si rivolge anche ad altri mercati irrompendo in quello che un tempo per gli U.S.A. era il \"patio trasero\",il giardino di casa. E' stato inaugurato in Peru' il gigantesco porto di Changay ,un terminal da 3,5 miliardi di dollari capace di accogliere navi con carichi fino a 18 mila container per volta, rafforzando così la posizione in America Latina e creando un collegamento con il porto di Shangai . Inoltre sono stati firmati accordi con il Brasile molto significativi mentre nonostante l'apparente politica unitaria dell'Unione Europea sui dazi ,ogni paese europeo sta cercando di svincolarsi con accordi diretti con la Cina .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-21112024-SABRINA.mp3\"][/audio]","26 Novembre 2024","2024-11-26 19:24:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 21/11/2024-KENYA LA RIVOLTA COVA SOTTO LA CENERE DOPO LA REPRESSIONE DELLE MANIFESTAZIONI CONTRO RUTO-LA CINA A CACCIA DI NUOVI MERCATI IN VISTA DEI DAZI DI TRUMP.",1732648686,[237],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[135],{"post_content":240},{"matched_tokens":241,"snippet":242,"value":243},[106],"collegamento con il porto di \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> . Inoltre sono stati firmati accordi","Bastioni di Orione in questa puntata incontra Freddie Del Curatolo ,giornalista e scrittore che vive in Kenya ,per parlare della situazione a Nairobi dopo l'ondata di proteste dello scorso maggio contro il presidente Ruto represse brutalmente dalle forze di polizia .\r\n\r\nNonostante il ritiro della legge finanziaria contestata dai giovani in piazza ,i provvedimenti di taglio della spesa pubblica e di aumento delle tasse stanno per essere reintrodotti in maniera surrettizia per via parlamentare .La crisi istituzionale si è disvelata con la rottura tra il presidente e il suo delfino Gachagua ,appartente alla mafia del monte Kenya , di origine kikuyu e legato alla chiesa. Gachagua ,che era stato duramente contestato dalla piazza durante le manifestazioni ,è stato dimissionato dal parlamento con una procedura inusuale e al suo posto è stato scelto dal presidente l'ex ministro degli interni Kindiki ,responsabile della repressione sanguinosa delle proteste. La polizia è accusata di aver nascosto i corpi degli scomparsi ,si verificano sequestri anche di oppositori ugandesi che vengono consegnati alle autorità di Kampala e finiscono in prigione . Il governo ha dispiegato un livello di repressione che ha preso alla sprovvista i giovani protagonisti dell'opposizione a Ruto ,ma anche se la repressione è stata dura permane il malcontento e l'esempio kenyano si è esteso anche ai paesi limitrofi come l'Uganda e la Tanzania.\r\n\r\nCon il nostro interlocutore parliamo anche delle critiche che la ricerca condotta da Simon Counsell e Survival International ha sollevato sul progetto di compensazione delle emissioni di carbonio su terre indigene nel Kenya settentrionale, in particolare sulla credibilità del progetto stesso nonché sul suo potenziale impatto su diritti e mezzi di sussistenza dei popoli indigeni pastorali che abitano il territorio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-21112024-KENYA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles di China files ,parliamo delle mosse di Pechino per prevenire la politica di dazi commerciali preannunciata dal prossimo presidente americano Trump . L'accordo con l'India che ha portato ad una composizione della frattura annosa per il controllo dei confini himalayani rimarca la natura di Pechino come partner commerciale fondamentale per l'India che pur mantenendo rapporti economici e a volte anche militari con l'occidente ,memore della tradizione di equidistanza tra i blocchi che risale a Nehru e Ghandi, guarda con interesse al vicino cinese.\r\n\r\nLa Cina si rivolge anche ad altri mercati irrompendo in quello che un tempo per gli U.S.A. era il \"patio trasero\",il giardino di casa. E' stato inaugurato in Peru' il gigantesco porto di Changay ,un terminal da 3,5 miliardi di dollari capace di accogliere navi con carichi fino a 18 mila container per volta, rafforzando così la posizione in America Latina e creando un collegamento con il porto di \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> . Inoltre sono stati firmati accordi con il Brasile molto significativi mentre nonostante l'apparente politica unitaria dell'Unione Europea sui dazi ,ogni paese europeo sta cercando di svincolarsi con accordi diretti con la Cina .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/BASTIONI-21112024-SABRINA.mp3\"][/audio]",[245],{"field":111,"matched_tokens":246,"snippet":242,"value":243},[106],{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":117,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":40},{"document":249,"highlight":261,"highlights":266,"text_match":113,"text_match_info":269},{"comment_count":40,"id":250,"is_sticky":40,"permalink":251,"podcastfilter":252,"post_author":229,"post_content":253,"post_date":254,"post_excerpt":46,"post_id":250,"post_modified":255,"post_thumbnail":256,"post_title":257,"post_type":170,"sort_by_date":258,"tag_links":259,"tags":260},"77106","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-15-09-2022-sierra-leone-sguardo-sul-sogno-regolatore-degli-abolizionisti-inglesi-trasformatosi-in-incubo-miserie-e-tensioni-sociali-in-una-freetown-assediata-da-frane-e-fango-l/",[127]," \r\n\r\nBastioni di Orione ,racconta con Federico Monica ,esperto in analisi dei contesti urbani in Africa sub sahariana, Freetown e la Sierra Leone dopo le proteste di agosto contro il carovita e le disastrose frane che hanno colpito la città .Le ferite della guerra civile sono ancora visibili sui corpi mutilati e le incisioni sulla pelle degli ex bambini soldato , il sogno malato degli abolizionisti inglesi che volevano liberarsi degli ex schiavi che popolavano le loro metropoli si è infranto contro una natura ostile e gli appettiti dei colonizzatori verso la richezza del sottosuolo ricco di diamanti e terre rare.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/FEDERICO-SIERRA-LEONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles collaboratrice di China Files approfondiamo le conseguenze del vertice di Samarcanda dell'Organizazzione per la cooperazione di Shangai che riunisce Cina ,Russia ,Kazakistan ,Kirghizistan,Tagikistan e Uzbekistan e ora anche l'Iran con membri osservatori India ,Pakistan , Turchia ,Momgolia e dal 2012 Afganistan. L'attenzione mediatica si è concentrata sull'incontro tra Xi e Putin ma questo vertice rappresenta i paesi che costituiscono il 40 % della popolazione mondiale ed ha messo in evidenza il ruolo influente della Cina anche verso l'Asia centrale ex sovietica e la divergenza di interssi fra Russia e Cina che ha portato ad una critica verso l'avventura ucraina di Putin . Questo vertice segnala uno spostamento in atto degli equilibri mondiali verso Oriente con conseguente perdita d'influenza dell'Europa sempre più dipendente dagli USA e una crescente contrapposizione per la conquista di sfere d'influenza .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/bastioni-150922-sabrina-vertice.mp3\"][/audio]","18 Settembre 2022","2022-09-18 18:39:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/06/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 15/09/2022- SIERRA LEONE SGUARDO SUL SOGNO REGOLATORE DEGLI ABOLIZIONISTI INGLESI TRASFORMATOSI IN INCUBO ,MISERIE E TENSIONI SOCIALI IN UNA FREETOWN ASSEDIATA DA FRANE E FANGO - L'ALTRO MONDO A SAMARCANDA ,LA CINA RIMBROTTA UN PUTIN SUONATO E PREPARA LA SUA VIA DELLA SETA IN ASIA.",1663526349,[237],[135],{"post_content":262},{"matched_tokens":263,"snippet":264,"value":265},[106],"dell'Organizazzione per la cooperazione di \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> che riunisce Cina ,Russia ,Kazakistan"," \r\n\r\nBastioni di Orione ,racconta con Federico Monica ,esperto in analisi dei contesti urbani in Africa sub sahariana, Freetown e la Sierra Leone dopo le proteste di agosto contro il carovita e le disastrose frane che hanno colpito la città .Le ferite della guerra civile sono ancora visibili sui corpi mutilati e le incisioni sulla pelle degli ex bambini soldato , il sogno malato degli abolizionisti inglesi che volevano liberarsi degli ex schiavi che popolavano le loro metropoli si è infranto contro una natura ostile e gli appettiti dei colonizzatori verso la richezza del sottosuolo ricco di diamanti e terre rare.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/FEDERICO-SIERRA-LEONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Sabrina Moles collaboratrice di China Files approfondiamo le conseguenze del vertice di Samarcanda dell'Organizazzione per la cooperazione di \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> che riunisce Cina ,Russia ,Kazakistan ,Kirghizistan,Tagikistan e Uzbekistan e ora anche l'Iran con membri osservatori India ,Pakistan , Turchia ,Momgolia e dal 2012 Afganistan. L'attenzione mediatica si è concentrata sull'incontro tra Xi e Putin ma questo vertice rappresenta i paesi che costituiscono il 40 % della popolazione mondiale ed ha messo in evidenza il ruolo influente della Cina anche verso l'Asia centrale ex sovietica e la divergenza di interssi fra Russia e Cina che ha portato ad una critica verso l'avventura ucraina di Putin . Questo vertice segnala uno spostamento in atto degli equilibri mondiali verso Oriente con conseguente perdita d'influenza dell'Europa sempre più dipendente dagli USA e una crescente contrapposizione per la conquista di sfere d'influenza .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/bastioni-150922-sabrina-vertice.mp3\"][/audio]",[267],{"field":111,"matched_tokens":268,"snippet":264,"value":265},[106],{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":117,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":40},{"document":271,"highlight":298,"highlights":303,"text_match":113,"text_match_info":306},{"comment_count":40,"id":272,"is_sticky":40,"permalink":273,"podcastfilter":274,"post_author":275,"post_content":276,"post_date":277,"post_excerpt":46,"post_id":272,"post_modified":278,"post_thumbnail":279,"post_title":280,"post_type":170,"sort_by_date":281,"tag_links":282,"tags":290},"46671","http://radioblackout.org/podcast/la-perla-di-labuan-23-marzo-angelica-e-gli-eunuchi/",[129],"eraunanotte...","\"Algeri la bianca si desta. Il sole indora le due antiche torri spagnole, vestigia dell'occupazione iberica, che nel XVI secolo dovette cedere al turco asiatico. Angelica si guardò intorno.\" Ritroviamo la protagonista del ciclo dei romanzi di Anne Golon (pseudonimo di Simone Changeux). Angelica é stata catturata di pirati barbareschi per essere condotta schiava nell'harem del sultano del Marocco. Prima di riconquistare la libertà Angelica incontra personaggi straordinari come Laila Aicha, la gigantesca sultana negra, Daisy-Valina, la giovane inglese ormai del tutto islamizzata, Colin Paturel, il \"re degli schiavi\". Il più straordinario di tutti è Osman Ferragi, il Grande Eunuco. \"Un turbante con pennacchio gli cingeva il capo. In quell'abbigliamento casalingo si distingueva meglio l'ambiguità del suo sesso. Le braccia lisce e tonde, ornate di braccialetti, e le mani inanellate, avrebbero potuto essere quelle di una bellissima negra.\" Un'occasione per rivisitare una figura presente in tutte le culture e le epoche, fuori dal morboso e dal volgare. Il più antico di cui si ha notizia fu Combabo, architetto al servizo del re Antioco I di Siria nel III sec. a. C. e confidente della regina Stratonice. I diversi metodi di castrazione (sudanese, abissino, cinese ecc.) sia volontaria che forzata. Alessando Magno aveva due amanti eunuchi. La triste storia di Abelardo ed Eloisa. I cantori castrati che si esibivano nella Cappella Sistina, solo pochi divennero ricchi e famosi, la maggior parte ebbero una vita e una morte oscure. Teresa Lanti, la cantante che si fingeva un eunuco. Nell'impero cinese gli eunuchi comandavano l'esercito, la polizia, la flotta e la diplomazia. La setta mistica russa degli Skoptsi. \"Ci sono donne che si divertono con i molli baci degli eunuchi, con loro non hanno il fastidio di avere a che fare con una barba ispida, e poi niente aborti.\" (Giovenale) Alessandro Moreschi, l'ultimo cantore castrato, morì nel 1922 a 64 anni. Sun Yao tiung, l'ultimo eunuco dell'ultimo imperatore cinese, morì a Shangai nel 1996. Buon ascolto.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nVanna de Angelis \"Eunuchi - Sacerdoti, guardiani del potere, straordinari amanti, cinquemila anni di storia, sesso e sorprendenti destini degli uomini disarmati\" Piemme, Casale Monferrato 2000\r\n\r\n ","16 Giugno 2018","2019-06-27 14:38:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/ANGELICA1-200x110.jpg","ANGELICA E GLI EUNUCHI - LA PERLA DI LABUAN 23/3/2018",1529141618,[283,284,285,286,287,288,289],"http://radioblackout.org/tag/abelardo/","http://radioblackout.org/tag/angelica/","http://radioblackout.org/tag/anne-golon/","http://radioblackout.org/tag/eloisa/","http://radioblackout.org/tag/farinelli/","http://radioblackout.org/tag/origene/","http://radioblackout.org/tag/osman-ferragi/",[291,292,293,294,295,296,297],"Abelardo","Angelica","Anne Golon","Eloisa","Farinelli","Origene","Osman Ferragi",{"post_content":299},{"matched_tokens":300,"snippet":301,"value":302},[106],"dell'ultimo imperatore cinese, morì a \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> nel 1996. Buon ascolto.\r\n\r\nPer","\"Algeri la bianca si desta. Il sole indora le due antiche torri spagnole, vestigia dell'occupazione iberica, che nel XVI secolo dovette cedere al turco asiatico. Angelica si guardò intorno.\" Ritroviamo la protagonista del ciclo dei romanzi di Anne Golon (pseudonimo di Simone Changeux). Angelica é stata catturata di pirati barbareschi per essere condotta schiava nell'harem del sultano del Marocco. Prima di riconquistare la libertà Angelica incontra personaggi straordinari come Laila Aicha, la gigantesca sultana negra, Daisy-Valina, la giovane inglese ormai del tutto islamizzata, Colin Paturel, il \"re degli schiavi\". Il più straordinario di tutti è Osman Ferragi, il Grande Eunuco. \"Un turbante con pennacchio gli cingeva il capo. In quell'abbigliamento casalingo si distingueva meglio l'ambiguità del suo sesso. Le braccia lisce e tonde, ornate di braccialetti, e le mani inanellate, avrebbero potuto essere quelle di una bellissima negra.\" Un'occasione per rivisitare una figura presente in tutte le culture e le epoche, fuori dal morboso e dal volgare. Il più antico di cui si ha notizia fu Combabo, architetto al servizo del re Antioco I di Siria nel III sec. a. C. e confidente della regina Stratonice. I diversi metodi di castrazione (sudanese, abissino, cinese ecc.) sia volontaria che forzata. Alessando Magno aveva due amanti eunuchi. La triste storia di Abelardo ed Eloisa. I cantori castrati che si esibivano nella Cappella Sistina, solo pochi divennero ricchi e famosi, la maggior parte ebbero una vita e una morte oscure. Teresa Lanti, la cantante che si fingeva un eunuco. Nell'impero cinese gli eunuchi comandavano l'esercito, la polizia, la flotta e la diplomazia. La setta mistica russa degli Skoptsi. \"Ci sono donne che si divertono con i molli baci degli eunuchi, con loro non hanno il fastidio di avere a che fare con una barba ispida, e poi niente aborti.\" (Giovenale) Alessandro Moreschi, l'ultimo cantore castrato, morì nel 1922 a 64 anni. Sun Yao tiung, l'ultimo eunuco dell'ultimo imperatore cinese, morì a \u003Cmark>Shangai\u003C/mark> nel 1996. Buon ascolto.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nVanna de Angelis \"Eunuchi - Sacerdoti, guardiani del potere, straordinari amanti, cinquemila anni di storia, sesso e sorprendenti destini degli uomini disarmati\" Piemme, Casale Monferrato 2000\r\n\r\n ",[304],{"field":111,"matched_tokens":305,"snippet":301,"value":302},[106],{"best_field_score":115,"best_field_weight":116,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":117,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":40},{"document":308,"highlight":336,"highlights":355,"text_match":113,"text_match_info":362},{"comment_count":40,"id":309,"is_sticky":40,"permalink":310,"podcastfilter":311,"post_author":275,"post_content":312,"post_date":313,"post_excerpt":46,"post_id":309,"post_modified":314,"post_thumbnail":315,"post_title":316,"post_type":170,"sort_by_date":317,"tag_links":318,"tags":327},"40040","http://radioblackout.org/podcast/la-perla-di-labuan-11-gennaio-2016-corto-maltese-e-le-donne/",[129],"CORTO MALTESE E LE DONNE\r\nIl pirata gentile incontra un'aristocratica spia tedesca, una malinconica rivoluzionaria irlandese e una misteriosa guerrigliera cinese.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","26 Gennaio 2017","2018-10-24 18:48:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/tigridimonpracem-200x110.jpeg","La perla di Labuan-11 gennaio 2016- CORTO MALTESE E LE DONNE",1485447498,[319,320,321,322,323,324,325,326],"http://radioblackout.org/tag/banshee/","http://radioblackout.org/tag/irlanda/","http://radioblackout.org/tag/lady-rowena/","http://radioblackout.org/tag/lanterne-rosse/","http://radioblackout.org/tag/mago-merlino/","http://radioblackout.org/tag/shangai-lil/","http://radioblackout.org/tag/siberia/","http://radioblackout.org/tag/stonehenge/",[328,329,330,331,332,333,334,335],"Banshee","Irlanda","Lady Rowena","Lanterne Rosse.","Mago Merlino","Shangai Lil","Siberia","Stonehenge",{"tags":337},[338,340,342,344,346,348,351,353],{"matched_tokens":339,"snippet":328,"value":328},[],{"matched_tokens":341,"snippet":329,"value":329},[],{"matched_tokens":343,"snippet":330,"value":330},[],{"matched_tokens":345,"snippet":331,"value":331},[],{"matched_tokens":347,"snippet":332,"value":332},[],{"matched_tokens":349,"snippet":350,"value":350},[106],"\u003Cmark>Shangai\u003C/mark> Lil",{"matched_tokens":352,"snippet":334,"value":334},[],{"matched_tokens":354,"snippet":335,"value":335},[],[356],{"field":29,"indices":357,"matched_tokens":358,"snippets":360,"values":361},[156],[359],[106],[350],[350],{"best_field_score":115,"best_field_weight":83,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":40,"score":363,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":40},"578730123365187689",6637,{"collection_name":170,"first_q":20,"per_page":120,"q":20},["Reactive",367],{},["Set"],["ShallowReactive",370],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fAdlKuGvKx-yQWtbk_0p0secNrTJxBJ9qo6TyU4_DqWI":-1},true,"/search?query=shangai"]