","Rotta alpina. Tormenta alla frontiera","post",1678213956,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/argentera/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/passe/","http://radioblackout.org/tag/rotta-alpina/","http://radioblackout.org/tag/sindaca-fascista/","http://radioblackout.org/tag/valle-stura-di-demonte/",[67,68,17,69,29,33],"argentera","migranti","rotta alpina",{"post_content":71,"tags":76},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"sindaca","momento chiuso per neve. La \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> del paese Monica Ciaburro che","Nei giorni dell’ennesima tragedia del mare e nonostante i rigori dell’inverno, continuano i tentativi di passare la frontiera alpina da parte di uomini e donne in viaggio. E la valle Stura di Demonte in provincia di Cuneo si conferma uno dei luoghi di transito obbligato per chi tenta di andare in Francia.\r\n39 migranti, tutti maggiorenni, per la maggior parte di origine pakistana ma anche indiani e del Bangladesh, sono stati trovati la settimana scorsa a bordo di un furgone per il trasporto merci a Bersezio, frazione del comune di Argentera. Gli uomini cercavano di attraversare il Colle della Maddalena, a 1996 metri di altitudine, in quel momento chiuso per neve. La \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> del paese Monica Ciaburro che ha visto il mezzo fermo nei pressi del piazzale di Bersezio (sede del municipio) ed alcuni passeggeri vicino alla strada. Dopo averli raggiunti ha intimato loro di fermarsi, sbarrando la strada con l'aiuto dei mezzi Anas e delle ditte specializzate nello sgombero neve. Nel frattempo sono intervenute diverse pattuglie di Carabinieri, provenienti da Demonte, Vinadio e Borgo San Dalmazzo.\r\nStando alle cronache, tre dei migranti hanno cercato di fuggire nella neve rifugiandosi in un casolare poco distante ma sono stati individuati da un consigliere comunale prontamente intervenuto e costretti a tornare sul piazzale insieme agli sfortunati compagni di viaggio.\r\nNonostante la neve, la prefettura ha inviato un bus per trasportare i malcapitati in Questura a Cuneo per le procedure di identificazione. La polizia comunica di aver individuato chi guidava il furgone, un pakistano che è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e rinchiuso nel carcere di Cuneo.\r\n“Serve un presidio costante quassù, perché la tratta degli esseri umani va fermata\", ha commentato la \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> Ciaburro, deputata eletta nelle liste di Fratelli d’Italia, che proprio da Argentera, con un pugno di voti e grazie all’appoggio dell’attuale ministro Guido Crosetto, ha cominciato la sua carriera politica.\r\nNegli stessi giorni della strage di Cutro, la \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> di un piccolo paesino sperduto tra le montagne al confine con la Francia, si mette di traverso con tanto di mezzi pesanti e poi ripete lo stesso discorso ipocrita della sua capobanda a palazzo Chigi: i passeur come gli scafisti, è loro la colpa!\r\nConfondendo così le cause con gli effetti: è evidente che il traffico di esseri umani è la conseguenza della impossibilità delle persone di esercitare la libertà di movimento, è la conseguenza delle politiche di chiusura delle frontiere e della loro militarizzazione.\r\nIl comune di Argentera si trova nell’alta valle Stura, a 1600 metri di altitudine, dal capoluogo partono i tornanti che portano al Colle della Maddalena, al confine con la Francia. Il colle della Maddalena dista più di 60 Km da Cuneo, un’ora e passa di auto sulla statale 21.\r\nConta circa 80 residenti.\r\nEpisodi come quello della settimana scorsa sono sempre meno sporadici e confermano che la valle Stura, insieme alla valle Susa, sia sempre più una delle direttrici principali per il passaggio dei migranti dall’Italia alla Francia.\r\nSono già più di cinquanta, in appena due mesi, gli uomini fermati dalle forze dell’ordine. E cinque le persone arrestate in quanto individuate come passeur. Sono presumibilmente molti di più quelli che, per fortuna, sono riusciti invece a lasciare l’Italia e a raggiungere clandestinamente la Francia.\r\nUna notte di gennaio, mentre imperversava la bufera, sette uomini di origini pakistane avevano trovato rifugio in un’automobile francese bloccata nella neve a bordo strada nei pressi del colle.\r\nA Demonte, intorno alla mezzanotte del 13 febbraio un rocambolesco incidente: un’Audi station wagon, che già da Borgo San Dalmazzo era inseguita da due pattuglie dei Carabinieri dopo il mancato rispetto dell’alt per un controllo, arrivata a forte velocità nell’abitato di Demonte, si è ribaltata in una curva, sfondando un muretto. A bordo del mezzo, oltre al conducente, c’erano undici persone: giovani di origini pakistane, privi di documenti, che stavano cercando di raggiungere la Francia. Nessuno dei coinvolti ha riportato gravi ferite, solo lievi contusioni.\r\nL'ultimo episodio in ordine di tempo quello del 2 marzo, attorno alle 4 del mattino, quando i carabinieri sono stati allertati per la presenza di alcuni uomini all'interno di una vettura, bloccata nella neve sopra Argentera. All'interno dell'abitacolo sei uomini, tra i 25 e i 35 anni, tutti di origine pakistana anche loro. La versione dei carabinieri ha dell’incredibile: “Del passeur nessuna traccia. Vista l'impossibilità di procedere, infatti, la persona deve aver deciso di abbandonare vettura e passeggeri e di allontanarsi a piedi, diretto chissà dove, magari atteso da un complice più a valle.”\r\nI pakistani arrivano principalmente dalla rotta balcanica. La motivazione della partenza dal paese d’origine è prevalentemente economica ma la richiesta di protezione o asilo rappresenta l’unica possibilità di ingresso in Italia. Secondo una statistica però l’82% delle richieste di asilo dei pakistani viene respinta.\r\nPer restare alla provincia di Cuneo dobbiamo considerare che il Colle di Tenda (tradizionale via di transito verso Ventimiglia e il sud della Francia) è chiuso dopo la drammatica alluvione del 2020 che ha travolto la valle Roja e il colle dell’Agnello, in valle Varaita, uno dei colli più alti d’Europa, è aperto soltanto da maggio fino alla prima neve, di solito verso metà settembre.\r\nLe merci possono invece passare liberamente per il colle della Maddalena (neve permettendo!), valle normalmente invasa dai TIR, centinaia ogni giorno con effetti devastanti per la viabilità e la qualità dell’aria, TIR che trasportano le bottiglie in plastica dell’acqua Sant’Anna, che ha il proprio stabilimento proprio in valle.\r\nAnche i turisti, ovviamente, possono transitare liberamente.\r\nIl discorso invece non vale per chi non ha le carte giuste!\r\nSecondo un rapporto della polizia nel 2022 sono state arrestate 7 persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: pakistani, egiziani, tunisini, e congolesi. Secondo tale rapporto è stata fondamentale la collaborazione della polizia di frontiera di Cuneo con la PAF francese, in base ad accordi presi già nel 2019 “per il contrasto congiunto dell’immigrazione clandestina mediante unità miste attive sia in territorio italiano che in territorio francese come già accade in altri valichi di confine.”\r\nL’accordo prevede che il personale venga addestrato “per far fronte alle mutate esigenze operative derivanti non solo dall’aumento esponenziale del volume di traffico ma anche dal cambiamento delle dinamiche migratorie presso le frontiere.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lele del Coordinamento antirazzista saluzzese\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/2023-03-07-lele-rotta-alpina.mp3\"][/audio]",[77,79,81,83,85,89],{"matched_tokens":78,"snippet":67},[],{"matched_tokens":80,"snippet":68},[],{"matched_tokens":82,"snippet":17},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":88},[73,87],"fascista","\u003Cmark>sindaca\u003C/mark> \u003Cmark>fascista\u003C/mark>",{"matched_tokens":90,"snippet":33},[],[92,97],{"field":34,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[38],[95],[73,87],[88],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],1157451471441625000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":46,"score":105,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",{"document":107,"highlight":137,"highlights":142,"text_match":145,"text_match_info":146},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":46,"id":110,"is_sticky":46,"permalink":111,"post_author":49,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":52,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":57,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":130},[43],[45],"61241","http://radioblackout.org/2020/06/il-sequestro-di-casapound-e-uno-specchietto-per-allodole-non-finisce-qui/","Ieri, 4 giugno 2020, lo stabile di via Napoleone III a Roma che ospita la sede storica di Casapound è stato messo sotto sequestro. Quell'immobile è occupato da sedici anni, e ora è partito un procedimento contro 16 persone afferenti al gruppo neofascista per associazione a delinquere con finalità razziste e occupazione abusiva. Anpi e sindaca (M5s) esultano contendendosi i meriti, ma stanno in realtà agendo sul piano mediatico contro l'occupazione, per la legalità e non contro l'organizzazione fascista in sé. Nella logica di controllo territoriale dei quartieri, il possibile sgombero della sede sarà sicuramente un colpo logistico notevole per le attività del gruppo, ma non c'è nulla da festeggiare: i neofascisti hanno mostrato radicamento anche in altri quartieri (vedi la recente occupazione a Ostia), nonché anche 26 stabili di compagni sono sotto sgombero a Roma.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto di Azione Antifascista Roma Est. Ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/antifa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","5 Giugno 2020","2020-06-05 11:50:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/192401016-b4a14b53-103a-4099-b7f1-0c7d406de7b2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"193\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/192401016-b4a14b53-103a-4099-b7f1-0c7d406de7b2-300x193.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/192401016-b4a14b53-103a-4099-b7f1-0c7d406de7b2-300x193.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/192401016-b4a14b53-103a-4099-b7f1-0c7d406de7b2.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il sequestro di Casapound è uno specchietto per allodole: non finisce qui",1591357858,[120,121,122,123,124,125,126,127,128,129],"http://radioblackout.org/tag/antifa/","http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/casapound/","http://radioblackout.org/tag/fascisti/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/occupazione/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/",[131,132,19,21,133,49,15,134,135,136],"antifa","antifascismo","fascisti","occupazione","Roma","sgombero",{"post_content":138},{"matched_tokens":139,"snippet":140,"value":141},[73],"e occupazione abusiva. Anpi e \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> (M5s) esultano contendendosi i meriti,","Ieri, 4 giugno 2020, lo stabile di via Napoleone III a Roma che ospita la sede storica di Casapound è stato messo sotto sequestro. Quell'immobile è occupato da sedici anni, e ora è partito un procedimento contro 16 persone afferenti al gruppo neofascista per associazione a delinquere con finalità razziste e occupazione abusiva. Anpi e \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> (M5s) esultano contendendosi i meriti, ma stanno in realtà agendo sul piano mediatico contro l'occupazione, per la legalità e non contro l'organizzazione \u003Cmark>fascista\u003C/mark> in sé. Nella logica di controllo territoriale dei quartieri, il possibile sgombero della sede sarà sicuramente un colpo logistico notevole per le attività del gruppo, ma non c'è nulla da festeggiare: i neofascisti hanno mostrato radicamento anche in altri quartieri (vedi la recente occupazione a Ostia), nonché anche 26 stabili di compagni sono sotto sgombero a Roma.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alberto di Azione Antifascista Roma Est. Ascolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/antifa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[143],{"field":98,"matched_tokens":144,"snippet":140,"value":141},[73],1155199671761633300,{"best_field_score":147,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":149,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":46},"1112386306048",14,"1155199671761633393",{"document":151,"highlight":176,"highlights":182,"text_match":145,"text_match_info":185},{"cat_link":152,"category":153,"comment_count":46,"id":154,"is_sticky":46,"permalink":155,"post_author":49,"post_content":156,"post_date":157,"post_excerpt":52,"post_id":154,"post_modified":158,"post_thumbnail":159,"post_thumbnail_html":160,"post_title":161,"post_type":57,"sort_by_date":162,"tag_links":163,"tags":171},[43],[45],"53518","http://radioblackout.org/2019/12/ruspe-baraccopoli-rom-via-germagnano/","Dicembre 2019\r\n\r\n\"Norme in materia di regolamentazione del nomadismo e di contrasto all’abusivismo\", questo il titolo del disegno di legge presentato dalla Lega ed approvato dalla Giunta regionale del Piemonte l'8 novembre. Esso mira a rendere illegali i \"campi nomadi\", peraltro voluti e creati alcuni decenni fa dalle stesse istituzioni, ma non certo per migliorare le condizioni di vita delle persone povere etichettate come \"rom\", anzi: è oggi l'era delle \"aree transito\". Si tratta di non-luoghi dove dal 2020, in tutto il Piemonte, le persone che non possono permettersi un tetto sopra la testa potranno rimanere per un massimo di tre mesi, imponendo ed estremizzando un nomadismo forzato di cui già oggi sono oggetto - attraverso sgomberi quotidiani - migliaia di individui e famiglie povere, in realtà stanziali da secoli.\r\n\r\nNomadismo forzato e repressione estrema. Nelle parole dell'assessore leghista Fabrizio Ricca, che si commentano da sé, in questi nuovi campi 3.0 \"la permanenza massima sarà di tre mesi, con impianti di videosorveglianza (...) E chi si fermerà in un campo, non potrà farvi ritorno fino all'anno successivo\". Naturalmente questi nuovi dispositivi di controllo richiederanno documenti in regola e informazioni sul reddito. Così come le targhe, le assicurazioni, le revisioni e la proprietà delle auto. Microchip per gli animali, con vaccinazioni. Ed una smart card per l'accesso: \"si dovranno pagare in anticipo le tariffe stabilite dai singoli Comuni, con la cauzione delle prime due mensilità\".\r\n\r\nEd in attesa del 2020, la Sindaca di Torino si porta avanti, riproponendo ciò che definisce il \"modello MOI\" per i campi cittadini. Lo prevede un protocollo di intesa fra Comune, Regione, Prefettura e Ministero, firmato il 16 dicembre, che porterà entro la fine dell'anno allo sgombero di parte dei campi in via Germagnano e successivamente di Strada dell'Aeroporto. Con il solito, congruente, business economico: sono già stati stanziati 250 mila euro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, avvocato dell'Asgi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/vitale-online-audio-converter.com_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNovembre 2019\r\n\r\nAncora ruspe e muri in Via Germagnano, a Torino, dove sorgono da anni/decenni diverse baraccopoli-ghetto, vere e proprie città nella città dove trovano un tetto di fortuna i poveri che un tetto non ce l'hanno e non se lo possono permettere. Poveri e sfruttati nell'economia urbana, etichettati come \"nomadi\", perché la loro presenza stanziale e visibile non è tollerata dai padroni di questa città.\r\n\r\nIn queste ultime settimane le ruspe hanno continuato ad abbattere le case ed un altro muro è stato eretto per costruire un'ennesima frontiera urbana ed occultare alla vista la violenza della guerra di classe che si abbatte e si espande in modo sempre più capillare e pervasivo in questa città. Ma alla distopia capitalista non c'è fine ed i giornali a pieni titoli strillano \"Rivoluzione nei campi nomadi del Piemonte: dal 2020 tutti in regola e con una smart card per poter accedere\". Con la nuova legge contro-rivoluzionaria in chiave preventiva, le baraccopoli, anche quelle volute e costruite proprio dai Comuni piemontesi negli anni Novanta, saranno illegali.\r\n\r\nSiamo statx in via Germagnano per raccogliere una testimonianza sui recenti ed ennesimi sgomberi e sulle sempre più frequenti incursioni sbirresche:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/viagermagnano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAprile 2019\r\n\r\nRuspe su twitter, manganelli live. Salvini chiama, Appendino risponde. E prima di lei a Torino molti altri meno social, da Chiamparino a Fassino, si sono succeduti nel portare avanti senza sosta una violenta guerra ai poveri \"indecorosi\", \"pericolosi\", cioè tuttx coloro che con sudore e fatica cercano ostinatamente di sopravvivere in una \"società\" urbana governata attraverso sfruttamento razziale e sessuale, repressione, ingiustizia. Dove un tetto sulla testa e un tozzo di pane sono sempre più un lusso per pochi.\r\n\r\nSi sa che ruspe e manganelli contro \"i rom\", i poveri costretti a vivere in baracche, pagano sempre nella campagna elettorale permanente in cui viviamo. E' così che si costruisce \"la pancia del paese\", il \"buon senso\" la \"normalità fascista\" di cui poi ci si erge a portavoce. E così la Sindaca Appendino si è data da fare fin dall'inizio del suo mandato. Obiettivo: radere al suolo le favelas di Torino. Buttando in strada con l'arroganza dei ricchi centinaia di famiglie ed individui che da anni lottano per esistere in questa città con ingegno e tattiche di resistenza attraverso l'invisibilità. Alcunx a Torino ci sono natx. Bianchi ma non troppo, Europei ma di serie Zeta, deportabili sempre tra il Cpr e un foglio di via, sfruttabili alla bisogna nelle economie sommerse della città, mentre si vorrebbe cacciarli anche dal Balon.\r\n\r\nCosì, dopo lo sgombero manu militari della baraccopoli di corso Tazzoli, che esisteva da almeno 15 anni, dopo quello di via Reiss Romoli, dopo le \"bonifiche\" (termine quanto mai evocativo) in Strada dell'Aeroporto e innumerevoli altri luoghi - gestite tramite dispositivi di più o meno ordinaria amministrazione - la Sindaca di Torino ordina oggi di radere al suolo il \"campo rom\" di Via Germagnano, probabilmente il più grande di Torino da quando il PD sgomberò Lungo Stura Lazio con quel progetto di maquillage della storia chiamato \"La città possibile\".\r\n\r\nI punti ciechi alla base della Democrazia e dello Stato di Diritto si governano con la Polizia. Dopo la distruzione di una parte della baraccopoli a novembre, è di due giorni fa l'abbattimento di tutte le case nella parte iniziale del campo, nel silenzio generale della città. Spaccano i tetti, sfollano i poveri, cancellano le memorie.\r\n\r\nTeniamo alta l'attenzione e la presenza alla baraccopoli di via Germagnano. Solidali e complici con chi vive una vita sotto uno sgombero, abbiamo raccolto le voci di alcunx di loro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Merged_Mia-r_Merge.mp3\"][/audio]","23 Dicembre 2019","2019-12-24 10:10:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25d5a2_2050a08324c24160a02d90ead13c576emv2_d_4928_3264_s_4_2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"199\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25d5a2_2050a08324c24160a02d90ead13c576emv2_d_4928_3264_s_4_2-300x199.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25d5a2_2050a08324c24160a02d90ead13c576emv2_d_4928_3264_s_4_2-300x199.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25d5a2_2050a08324c24160a02d90ead13c576emv2_d_4928_3264_s_4_2-768x509.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/25d5a2_2050a08324c24160a02d90ead13c576emv2_d_4928_3264_s_4_2.jpg 839w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Dai \"campi nomadi\" alle \"aree transito\": sul razzismo istituzionale in Piemonte",1577123696,[164,165,166,167,168,169,170],"http://radioblackout.org/tag/appendino/","http://radioblackout.org/tag/baraccopoli/","http://radioblackout.org/tag/normalita/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/rom/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/via-germagnano/",[172,25,23,173,174,175,27],"appendino","polizia","rom","Sgomberi",{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":180,"value":181},[179],"Sindaca","in attesa del 2020, la \u003Cmark>Sindaca\u003C/mark> di Torino si porta avanti,","Dicembre 2019\r\n\r\n\"Norme in materia di regolamentazione del nomadismo e di contrasto all’abusivismo\", questo il titolo del disegno di legge presentato dalla Lega ed approvato dalla Giunta regionale del Piemonte l'8 novembre. Esso mira a rendere illegali i \"campi nomadi\", peraltro voluti e creati alcuni decenni fa dalle stesse istituzioni, ma non certo per migliorare le condizioni di vita delle persone povere etichettate come \"rom\", anzi: è oggi l'era delle \"aree transito\". Si tratta di non-luoghi dove dal 2020, in tutto il Piemonte, le persone che non possono permettersi un tetto sopra la testa potranno rimanere per un massimo di tre mesi, imponendo ed estremizzando un nomadismo forzato di cui già oggi sono oggetto - attraverso sgomberi quotidiani - migliaia di individui e famiglie povere, in realtà stanziali da secoli.\r\n\r\nNomadismo forzato e repressione estrema. Nelle parole dell'assessore leghista Fabrizio Ricca, che si commentano da sé, in questi nuovi campi 3.0 \"la permanenza massima sarà di tre mesi, con impianti di videosorveglianza (...) E chi si fermerà in un campo, non potrà farvi ritorno fino all'anno successivo\". Naturalmente questi nuovi dispositivi di controllo richiederanno documenti in regola e informazioni sul reddito. Così come le targhe, le assicurazioni, le revisioni e la proprietà delle auto. Microchip per gli animali, con vaccinazioni. Ed una smart card per l'accesso: \"si dovranno pagare in anticipo le tariffe stabilite dai singoli Comuni, con la cauzione delle prime due mensilità\".\r\n\r\nEd in attesa del 2020, la \u003Cmark>Sindaca\u003C/mark> di Torino si porta avanti, riproponendo ciò che definisce il \"modello MOI\" per i campi cittadini. Lo prevede un protocollo di intesa fra Comune, Regione, Prefettura e Ministero, firmato il 16 dicembre, che porterà entro la fine dell'anno allo sgombero di parte dei campi in via Germagnano e successivamente di Strada dell'Aeroporto. Con il solito, congruente, business economico: sono già stati stanziati 250 mila euro.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianluca Vitale, avvocato dell'Asgi:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/vitale-online-audio-converter.com_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nNovembre 2019\r\n\r\nAncora ruspe e muri in Via Germagnano, a Torino, dove sorgono da anni/decenni diverse baraccopoli-ghetto, vere e proprie città nella città dove trovano un tetto di fortuna i poveri che un tetto non ce l'hanno e non se lo possono permettere. Poveri e sfruttati nell'economia urbana, etichettati come \"nomadi\", perché la loro presenza stanziale e visibile non è tollerata dai padroni di questa città.\r\n\r\nIn queste ultime settimane le ruspe hanno continuato ad abbattere le case ed un altro muro è stato eretto per costruire un'ennesima frontiera urbana ed occultare alla vista la violenza della guerra di classe che si abbatte e si espande in modo sempre più capillare e pervasivo in questa città. Ma alla distopia capitalista non c'è fine ed i giornali a pieni titoli strillano \"Rivoluzione nei campi nomadi del Piemonte: dal 2020 tutti in regola e con una smart card per poter accedere\". Con la nuova legge contro-rivoluzionaria in chiave preventiva, le baraccopoli, anche quelle volute e costruite proprio dai Comuni piemontesi negli anni Novanta, saranno illegali.\r\n\r\nSiamo statx in via Germagnano per raccogliere una testimonianza sui recenti ed ennesimi sgomberi e sulle sempre più frequenti incursioni sbirresche:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/viagermagnano.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAprile 2019\r\n\r\nRuspe su twitter, manganelli live. Salvini chiama, Appendino risponde. E prima di lei a Torino molti altri meno social, da Chiamparino a Fassino, si sono succeduti nel portare avanti senza sosta una violenta guerra ai poveri \"indecorosi\", \"pericolosi\", cioè tuttx coloro che con sudore e fatica cercano ostinatamente di sopravvivere in una \"società\" urbana governata attraverso sfruttamento razziale e sessuale, repressione, ingiustizia. Dove un tetto sulla testa e un tozzo di pane sono sempre più un lusso per pochi.\r\n\r\nSi sa che ruspe e manganelli contro \"i rom\", i poveri costretti a vivere in baracche, pagano sempre nella campagna elettorale permanente in cui viviamo. E' così che si costruisce \"la pancia del paese\", il \"buon senso\" la \"normalità \u003Cmark>fascista\u003C/mark>\" di cui poi ci si erge a portavoce. E così la \u003Cmark>Sindaca\u003C/mark> Appendino si è data da fare fin dall'inizio del suo mandato. Obiettivo: radere al suolo le favelas di Torino. Buttando in strada con l'arroganza dei ricchi centinaia di famiglie ed individui che da anni lottano per esistere in questa città con ingegno e tattiche di resistenza attraverso l'invisibilità. Alcunx a Torino ci sono natx. Bianchi ma non troppo, Europei ma di serie Zeta, deportabili sempre tra il Cpr e un foglio di via, sfruttabili alla bisogna nelle economie sommerse della città, mentre si vorrebbe cacciarli anche dal Balon.\r\n\r\nCosì, dopo lo sgombero manu militari della baraccopoli di corso Tazzoli, che esisteva da almeno 15 anni, dopo quello di via Reiss Romoli, dopo le \"bonifiche\" (termine quanto mai evocativo) in Strada dell'Aeroporto e innumerevoli altri luoghi - gestite tramite dispositivi di più o meno ordinaria amministrazione - la \u003Cmark>Sindaca\u003C/mark> di Torino ordina oggi di radere al suolo il \"campo rom\" di Via Germagnano, probabilmente il più grande di Torino da quando il PD sgomberò Lungo Stura Lazio con quel progetto di maquillage della storia chiamato \"La città possibile\".\r\n\r\nI punti ciechi alla base della Democrazia e dello Stato di Diritto si governano con la Polizia. Dopo la distruzione di una parte della baraccopoli a novembre, è di due giorni fa l'abbattimento di tutte le case nella parte iniziale del campo, nel silenzio generale della città. Spaccano i tetti, sfollano i poveri, cancellano le memorie.\r\n\r\nTeniamo alta l'attenzione e la presenza alla baraccopoli di via Germagnano. Solidali e complici con chi vive una vita sotto uno sgombero, abbiamo raccolto le voci di alcunx di loro:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Merged_Mia-r_Merge.mp3\"][/audio]",[183],{"field":98,"matched_tokens":184,"snippet":180,"value":181},[179],{"best_field_score":147,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":149,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":46},{"document":187,"highlight":202,"highlights":207,"text_match":145,"text_match_info":210},{"cat_link":188,"category":189,"comment_count":46,"id":190,"is_sticky":46,"permalink":191,"post_author":49,"post_content":192,"post_date":193,"post_excerpt":52,"post_id":190,"post_modified":194,"post_thumbnail":195,"post_thumbnail_html":196,"post_title":197,"post_type":57,"sort_by_date":198,"tag_links":199,"tags":201},[43],[45],"53985","http://radioblackout.org/2019/05/al-di-la-di-altaforte-dentro-e-intorno-al-salone-del-libro/","Oggi è il primo giorno del Salone internazionale del Libro di Torino, una delle manifestazioni più importanti della città e vetrina per tutto il settore dell'editoria.\r\n\r\nUna iniziativa al centro di un serrato dibattito che negli ultimi giorni ha campeggiato sui quotidiani nazionali e rimbalzato un po' ovunque sui social networks. L'oggetto del contendere, come è noto ai più, è legato alla presenza dello stand delle edizioni Altaforte, una casa editrice legata direttamente a CasaPound e in particolare a Francesco Polacchi, esponente lombardo del partito di estrema destra.\r\n\r\nUn vortice di polemiche, culminato ad oggi con l'esclusione dello stand fascista dalla fiera per l'intervento istituzionale di Comune e Regione. Un modo per salvare la faccia \"democratica\", garantire i flussi economici e salvaguardare il prestigio internazionale di una kermesse che se da una parte esalta i lati più commerciali del mondo editoriale in forma di showroom, dall'altra rimane una occasione importante per i bilanci delle case editrici indipendenti strozzate da tagli e difficoltà.\r\n\r\nTantissime parole sono state spese sulla vicenda, in relazione alla assenza/presenza/contestazione di gruppi e singoli come pratica antifascista e all'atteggiamento ambiguo e a tratti vergognoso delle istituzioni culturali e politiche della città.\r\n\r\nVi proponiamo alcuni collegamenti che cercano di approfondire temi meno chiamati in causa dai discorsi degli ultimi giorni:\r\n\r\nUna critica alle ipocrisie del Salone del libro, tra mercificazione, conformismo e partnership con i poteri forti della città, con Francesco Migliaccio di Napoli Monitor:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salonemiglia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUna riflessione sul ruolo della Sindaca Chiara Appendino nella vicenda, e le sue continue deleghe al Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza della Prefettura di Torino, con Paolo Tex di Sistema Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salonetex.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUna testimonianza dall'editoria indipendente e antifascista dentro il Salone, di nuove complicità inaspettate tra i lavoratori del settore (ma anche del silenzio di alcuni) e la riorganizzazione degli spazi, con Matilde di Eris Edizioni\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/saloneeris.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2019","2019-05-09 17:16:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salone-del-libro-torino-2018-min-620x340-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"165\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salone-del-libro-torino-2018-min-620x340-300x165.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salone-del-libro-torino-2018-min-620x340-300x165.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salone-del-libro-torino-2018-min-620x340-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salone-del-libro-torino-2018-min-620x340.jpg 620w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Al di là di Altaforte: dentro e intorno al Salone del Libro",1557422181,[200],"http://radioblackout.org/tag/salone-del-libro/",[31],{"post_content":203},{"matched_tokens":204,"snippet":205,"value":206},[87],"oggi con l'esclusione dello stand \u003Cmark>fascista\u003C/mark> dalla fiera per l'intervento istituzionale","Oggi è il primo giorno del Salone internazionale del Libro di Torino, una delle manifestazioni più importanti della città e vetrina per tutto il settore dell'editoria.\r\n\r\nUna iniziativa al centro di un serrato dibattito che negli ultimi giorni ha campeggiato sui quotidiani nazionali e rimbalzato un po' ovunque sui social networks. L'oggetto del contendere, come è noto ai più, è legato alla presenza dello stand delle edizioni Altaforte, una casa editrice legata direttamente a CasaPound e in particolare a Francesco Polacchi, esponente lombardo del partito di estrema destra.\r\n\r\nUn vortice di polemiche, culminato ad oggi con l'esclusione dello stand \u003Cmark>fascista\u003C/mark> dalla fiera per l'intervento istituzionale di Comune e Regione. Un modo per salvare la faccia \"democratica\", garantire i flussi economici e salvaguardare il prestigio internazionale di una kermesse che se da una parte esalta i lati più commerciali del mondo editoriale in forma di showroom, dall'altra rimane una occasione importante per i bilanci delle case editrici indipendenti strozzate da tagli e difficoltà.\r\n\r\nTantissime parole sono state spese sulla vicenda, in relazione alla assenza/presenza/contestazione di gruppi e singoli come pratica antifascista e all'atteggiamento ambiguo e a tratti vergognoso delle istituzioni culturali e politiche della città.\r\n\r\nVi proponiamo alcuni collegamenti che cercano di approfondire temi meno chiamati in causa dai discorsi degli ultimi giorni:\r\n\r\nUna critica alle ipocrisie del Salone del libro, tra mercificazione, conformismo e partnership con i poteri forti della città, con Francesco Migliaccio di Napoli Monitor:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salonemiglia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUna riflessione sul ruolo della \u003Cmark>Sindaca\u003C/mark> Chiara Appendino nella vicenda, e le sue continue deleghe al Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza della Prefettura di Torino, con Paolo Tex di Sistema Torino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/salonetex.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUna testimonianza dall'editoria indipendente e antifascista dentro il Salone, di nuove complicità inaspettate tra i lavoratori del settore (ma anche del silenzio di alcuni) e la riorganizzazione degli spazi, con Matilde di Eris Edizioni\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/saloneeris.mp3\"][/audio]",[208],{"field":98,"matched_tokens":209,"snippet":205,"value":206},[87],{"best_field_score":147,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":149,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":46},6646,{"collection_name":57,"first_q":29,"per_page":213,"q":29},6,3,{"facet_counts":216,"found":214,"hits":238,"out_of":324,"page":14,"request_params":325,"search_cutoff":35,"search_time_ms":38},[217,223],{"counts":218,"field_name":221,"sampled":35,"stats":222},[219],{"count":214,"highlighted":220,"value":220},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":224,"field_name":34,"sampled":35,"stats":237},[225,227,229,231,233,235],{"count":14,"highlighted":226,"value":226},"Africa",{"count":14,"highlighted":228,"value":228},"astensionismo",{"count":14,"highlighted":230,"value":230},"Pietro Ferrero",{"count":14,"highlighted":232,"value":232},"identità e differenze",{"count":14,"highlighted":234,"value":234},"bilancio comune di roma",{"count":14,"highlighted":236,"value":236},"immaginario post-coloniale",{"total_values":213},[239,273,296],{"document":240,"highlight":254,"highlights":263,"text_match":269,"text_match_info":270},{"comment_count":46,"id":241,"is_sticky":46,"permalink":242,"podcastfilter":243,"post_author":220,"post_content":244,"post_date":245,"post_excerpt":52,"post_id":241,"post_modified":246,"post_thumbnail":247,"post_title":248,"post_type":249,"sort_by_date":250,"tag_links":251,"tags":253},"54245","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-24-maggio-gli-spazi-subalterni-nella-geografia-sociale-elezioni-armi-di-distrazione-di-massa-leggi-di-guerra-sicurezza-partecipata-e-spionaggio-diffuso-azione-diretta-contro-stato-e/",[220],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-24-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico Ferretti, che questa sera sarà con noi per un incontro su “Geografie della rivoluzione sociale”, ci propone, dopo l’excursus storico della scorsa settimana, uno sguardo sull’applicazione di saperi critici, che ci mostrano come spazi e luoghi sono concetti da cui non può prescindere un’analisi sociale e politica che miri alla trasformazione della società. \r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico è docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\nElezioni europee. Armi di distrazione di massa. Ne parliamo con Massimo Varengo della Federazione Anarchica Milanese\r\n\r\nLeggi di guerra: il pacchetto sicurezza bis\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede l’onere della prova ai PM, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate a chiunque partecipi, senza necessità di esibire altra prova che la presenza. L’oltraggio a pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere. Vogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nLa sicurezza partecipata. Lo spionaggio diffuso, già dilagato nel nord Italia in una miriade di associazioni e gruppi di “vicinato” potrebbe diventare un ingranaggio riconosciuto della macchina disciplinare che sta soffocando le nostre città. La Lega ha pronto un progetto di legge.\r\nA Torino la sindaca promette sgravi fiscali a chi piazza telecamere e lo spaccia come tutela dei senzatetto. Niente zona rossa, solo occhi elettronici e polizia ovunque. A che serve la zona rossa e il daspo urbano quando ci pensano le pattuglie a cacciarti via?\r\n\r\nNo a Forza Nuova! Azione diretta contro Stato e fascisti!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nGeografie della rivoluzione sociale\r\nLo spazio non è un luogo neutro: le mappe tracciate sulla carta, sono la rappresentazione a colori e righe di un dominio che si incide nei corpi e nelle vite di tutti. Lo spazio del dominio e lo spazio di libertà emergono nella loro irriducibile differenza grazie alla geografia sociale.\r\nLanciato per la prima volta nel XIX secolo dai geografi anarchici Reclus e Kropotkin, il termine “geografia sociale” all'epoca era sinonimo di “geografia socialista”, ossia sostanzialmente anarchica. Da diversi autori è stato poi utilizzato con finalità non sempre rilevanti dal punto di vista della trasformazione sociale.\r\nDaremo uno sguardo alla storia, prima di discutere numerosi casi di applicazione di saperi critici, che ci mostrano come spazi e luoghi sono concetti da cui non può prescindere un’analisi sociale e politica che miri alla trasformazione della società. \r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico Ferretti, docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\nGiovedì 30 maggio\r\nore 16 in via Po 16\r\nUna libertà senza confini\r\nPortiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\nWild C.A.T – Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\n\r\nSabato 1 giugno / Domenica 2 giugno\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\nDue giorni di informazione e lotta contro il militarismo\r\npromuove l’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nPunto info contro le frontiere al Balon\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nPresidio contro la cerimonia militarista in piazza Castello\r\nAppuntamento alle 16,30 in piazza Castello angolo via Garibaldi\r\n\r\nVenerdì 14 giugno\r\nore 16\r\nin via Po 16\r\nPunto info sul pacchetto sicurezza bis del governo\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede l’onere della prova ai PM, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate a chiunque partecipi, senza necessità di esibire altra prova che la presenza. L’oltraggio a pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere. Vogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","24 Maggio 2019","2019-05-24 17:55:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/mappamondo-200x110.jpg","Anarres del 24 maggio. Gli spazi subalterni nella geografia sociale. Elezioni: armi di distrazione di massa. Leggi di guerra. Sicurezza partecipata e spionaggio diffuso. Azione diretta contro Stato e fascisti…","podcast",1558720535,[252],"http://radioblackout.org/tag/astensionismo/",[228],{"post_content":255,"post_title":259},{"matched_tokens":256,"snippet":257,"value":258},[73],"di legge.\r\nA Torino la \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> promette sgravi fiscali a chi","Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/05/2019-05-24-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, appuntamenti:\r\n\r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico Ferretti, che questa sera sarà con noi per un incontro su “Geografie della rivoluzione sociale”, ci propone, dopo l’excursus storico della scorsa settimana, uno sguardo sull’applicazione di saperi critici, che ci mostrano come spazi e luoghi sono concetti da cui non può prescindere un’analisi sociale e politica che miri alla trasformazione della società. \r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico è docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\nElezioni europee. Armi di distrazione di massa. Ne parliamo con Massimo Varengo della Federazione Anarchica Milanese\r\n\r\nLeggi di guerra: il pacchetto sicurezza bis\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede l’onere della prova ai PM, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate a chiunque partecipi, senza necessità di esibire altra prova che la presenza. L’oltraggio a pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere. Vogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nLa sicurezza partecipata. Lo spionaggio diffuso, già dilagato nel nord Italia in una miriade di associazioni e gruppi di “vicinato” potrebbe diventare un ingranaggio riconosciuto della macchina disciplinare che sta soffocando le nostre città. La Lega ha pronto un progetto di legge.\r\nA Torino la \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> promette sgravi fiscali a chi piazza telecamere e lo spaccia come tutela dei senzatetto. Niente zona rossa, solo occhi elettronici e polizia ovunque. A che serve la zona rossa e il daspo urbano quando ci pensano le pattuglie a cacciarti via?\r\n\r\nNo a Forza Nuova! Azione diretta contro Stato e \u003Cmark>fascisti\u003C/mark>!\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 24 maggio\r\nore 21\r\nalla FAT in corso Palermo 46\r\nGeografie della rivoluzione sociale\r\nLo spazio non è un luogo neutro: le mappe tracciate sulla carta, sono la rappresentazione a colori e righe di un dominio che si incide nei corpi e nelle vite di tutti. Lo spazio del dominio e lo spazio di libertà emergono nella loro irriducibile differenza grazie alla geografia sociale.\r\nLanciato per la prima volta nel XIX secolo dai geografi anarchici Reclus e Kropotkin, il termine “geografia sociale” all'epoca era sinonimo di “geografia socialista”, ossia sostanzialmente anarchica. Da diversi autori è stato poi utilizzato con finalità non sempre rilevanti dal punto di vista della trasformazione sociale.\r\nDaremo uno sguardo alla storia, prima di discutere numerosi casi di applicazione di saperi critici, che ci mostrano come spazi e luoghi sono concetti da cui non può prescindere un’analisi sociale e politica che miri alla trasformazione della società. \r\nGli “spazi subalterni” possono essere allo stesso tempo teatro dell'oppressione o di resistenza e sovversione.\r\nFederico Ferretti, docente di geografia all’università di Dublino, ci aiuterà a comprendere la narrazione spaziale sulle periferie del mondo e le migrazioni in un intreccio tra sociologia ed antropologia.\r\n\r\nGiovedì 30 maggio\r\nore 16 in via Po 16\r\nUna libertà senza confini\r\nPortiamo in piazza una libertà che non chiede tutele, ma si arma della forza del mutuo appoggio e dell’azione diretta\r\npunto info, giochi antisessisti, mostra e tanto altro…\r\nWild C.A.T – Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\n\r\nSabato 1 giugno / Domenica 2 giugno\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere\r\nDue giorni di informazione e lotta contro il militarismo\r\npromuove l’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nSabato 1 giugno\r\nPunto info contro le frontiere al Balon\r\n\r\nDomenica 2 giugno\r\nPresidio contro la cerimonia militarista in piazza Castello\r\nAppuntamento alle 16,30 in piazza Castello angolo via Garibaldi\r\n\r\nVenerdì 14 giugno\r\nore 16\r\nin via Po 16\r\nPunto info sul pacchetto sicurezza bis del governo\r\nIl nuovo pacchetto sicurezza annunciato dal governo è altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. Le nuove norme trasformano in comportamenti criminali accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio. La responsabilità individuale, che richiede l’onere della prova ai PM, cede il passo alla responsabilità collettiva, dove alcune condotte possono essere addebitate a chiunque partecipi, senza necessità di esibire altra prova che la presenza. L’oltraggio a pubblico ufficiale, un mero reato d’opinione, può essere sanzionato con quattro anni di carcere. Vogliono seminare la paura: spetta ai movimenti sociali far si che cambi di campo.\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":260,"snippet":262,"value":262},[261],"fascisti…","Anarres del 24 maggio. Gli spazi subalterni nella geografia sociale. Elezioni: armi di distrazione di massa. Leggi di guerra. Sicurezza partecipata e spionaggio diffuso. Azione diretta contro Stato e \u003Cmark>fascisti…\u003C/mark>",[264,266],{"field":98,"matched_tokens":265,"snippet":257,"value":258},[73],{"field":267,"matched_tokens":268,"snippet":262,"value":262},"post_title",[261],1155199603042156500,{"best_field_score":271,"best_field_weight":148,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":46,"score":272,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":104},"1112352751616","1155199603042156658",{"document":274,"highlight":286,"highlights":291,"text_match":269,"text_match_info":294},{"comment_count":46,"id":275,"is_sticky":46,"permalink":276,"podcastfilter":277,"post_author":220,"post_content":278,"post_date":279,"post_excerpt":52,"post_id":275,"post_modified":280,"post_thumbnail":281,"post_title":282,"post_type":249,"sort_by_date":283,"tag_links":284,"tags":285},"70535","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-30-luglio-g8-una-memoria-non-condivisa-sud-america-lotte-sociali-tra-sindemia-e-repressione-lo-sceriffo-di-voghera-green-pass-biopolitica-la-frontiere-del-privilegio/",[220],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/2021-07-30-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nG8. Cosa ci resta di quella stagione a vent’anni di distanza?\r\nConcludiamo le nostre chiacchierate di luglio sulle giornate del 2001 contro il vertice dei G8 a Genova. Tre settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nIl venerdì successivo abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di cogliere il senso dell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere, parlandone con Massimo Varengo.\r\nVenerdì scorso vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo. \r\nSiamo tornati a parlare di quelle giornate e della narrazione che ne ha segnato il destino di memoria non condivisa sempre con Federico. \r\n\r\nSud America. Da mesi il Sud America è attraversato da tensioni sociali e politiche molto forti.\r\nCon Simone, un compagno che segue i mutamenti e i movimenti in corso, proveremo ad enucleare alcuni passaggi cruciali dal Brasile al Messico, passando per il Cile e Cuba. Cruciale il ruolo dei movimenti femministi, la crisi pandemica, l’estendersi delle insorgenze sociali e della repressione.\r\n\r\nVoghera. Lo sceriffo, la sindaca e la guerra ai poveri in una quieta e ricca provincia lombarda.\r\nL’assassinio di Youns si inserisce in un pesante clima sociale e in un contesto istituzionale dove un assessore leghista estrae una pistola e spara ad un ubriaco. Marocchino.\r\nNe parliamo con Alberto, un compagno che vive a Milano ma è originario di Voghera, dove torna spesso per lavoro ed ha partecipato alla manifestazione del sabato successivo all’omicidio.\r\n\r\nGreen pass. Il privilegio di chi vive nel nord ricco alla prova dei dispositivi biopolitici che il governo sta sperimentando.\r\nLa sindemia di Covid 19 ci ha posti di fronte alla crudezza del sistema nel quale siamo forzati a vivere. Le nostre vite non contano fuori dall’ingranaggio “produci, consuma, crepa”. Siamo vuoti a perdere.\r\nNon solo. Il governo ci ha portato via l’unico vero privilegio di cui godono tutti i cittadini italiani, anche i più poveri: la libertà di muoverci liberamente all’interno delle città e delle regioni e, in certa misura, anche all’estero.\r\nBastano 10 euro ed un pizzico di pazienza con tempi e date e si vola a Barcellona o ad Atene.\r\nGli altri, quelli nati nel sud del mondo, non godono di questo privilegio. Muoversi verso nord è costosissimo e pericoloso. Chi arriva è costretto ad una vita clandestina, senza accesso a residenza, sanità, istruzione, iscrizione alle liste di collocamento, possibilità di affittare una casa... \r\nDiventare clandestini a casa propria ha fatto saltare il tappo che ha portato alle piazze turbolente dell’autunno e alle recenti lotte contro il Green Pass. Il mescolarsi di fascisti e primitivisti, bottegai e ragazzi delle periferie militarizzate in un magma che a taluni appare indecifrabile è la conseguenza della ri-nascita di un confine interno. Un confine che nel nostro paese venne cancellato solo nel 1961, con l’abrogazione della legge contro l’inurbamento voluta dal fascismo nel trentanove e sopravvissuta alla caduta di Mussolini per quasi due decenni.\r\nLa libertà che davamo per scontata, quella che segnava il confine materiale e simbolico tra i poveri dei paesi ricchi e tutti gli altri, è stata messa tra parentesi da coprifuoco e zone a circolazione limitata ed, ora, dal green pass. \r\nLe piazze di ottobre sono diverse da quelle di luglio. In ottobre giovani immigrati delle periferie si sono trovati accanto a giovani italiani dei loro stessi quartieri, bottegai, ultras di destra e di sinistra, fascisti di ogni sfumatura, sovranisti senza patria politica, nemici della medicina e no vax, in un minestrone inedito e deflagrante.\r\nOggi, quelli di periferia sono rimasti nei giardinetti e nei bar dai dehor improbabili nati ovunque. La piazza no green pass, a parte i no vax che le attraversano tutte, è stata la piazza di chi ha visto spostare un confine che considerava invalicabile. Ha visto sgretolarsi il più importante dei privilegi concessi ai cittadini di questo paese. \r\nConcentrare l’attenzione sulla mera questione dei vaccini impedisce di cogliere gli snodi cruciali di questo momento. Lo stato non riesce a governare la crisi, teme le insorgenze sociali derivanti da disoccupazione, licenziamenti, sfratti, povertà crescente. \r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: farci credere di essere indispensabile per garantirci la salute.\r\nLandauer in merito aveva le idee chiare: lo Stato si rende indispensabile, finché assolve o ci fa credere di farlo, a funzioni considerate essenziali per la sopravvivenza della società.\r\nSolo scalzando nella pratica questa leva di dominio potremo cercare di costruire un percorso di libertà e salute. Ma dipende da noi. Il dilagante complottismo è il miglior sostegno alla teoria dell’insostituibile onnipotenza dello Stato. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","4 Agosto 2021","2021-08-04 11:48:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/cacacazzo-baj-viola-giallo-200x110.jpg","Anarres del 30 luglio. Green pass, biopolitica, le frontiere del privilegio. G8. Una memoria non condivisa. Sud America: lotte sociali tra sindemia e repressione. Lo sceriffo di Voghera…",1628077370,[],[],{"post_content":287},{"matched_tokens":288,"snippet":289,"value":290},[73],"repressione.\r\n\r\nVoghera. Lo sceriffo, la \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> e la guerra ai poveri","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/2021-07-30-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nG8. Cosa ci resta di quella stagione a vent’anni di distanza?\r\nConcludiamo le nostre chiacchierate di luglio sulle giornate del 2001 contro il vertice dei G8 a Genova. Tre settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nIl venerdì successivo abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di cogliere il senso dell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere, parlandone con Massimo Varengo.\r\nVenerdì scorso vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo. \r\nSiamo tornati a parlare di quelle giornate e della narrazione che ne ha segnato il destino di memoria non condivisa sempre con Federico. \r\n\r\nSud America. Da mesi il Sud America è attraversato da tensioni sociali e politiche molto forti.\r\nCon Simone, un compagno che segue i mutamenti e i movimenti in corso, proveremo ad enucleare alcuni passaggi cruciali dal Brasile al Messico, passando per il Cile e Cuba. Cruciale il ruolo dei movimenti femministi, la crisi pandemica, l’estendersi delle insorgenze sociali e della repressione.\r\n\r\nVoghera. Lo sceriffo, la \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> e la guerra ai poveri in una quieta e ricca provincia lombarda.\r\nL’assassinio di Youns si inserisce in un pesante clima sociale e in un contesto istituzionale dove un assessore leghista estrae una pistola e spara ad un ubriaco. Marocchino.\r\nNe parliamo con Alberto, un compagno che vive a Milano ma è originario di Voghera, dove torna spesso per lavoro ed ha partecipato alla manifestazione del sabato successivo all’omicidio.\r\n\r\nGreen pass. Il privilegio di chi vive nel nord ricco alla prova dei dispositivi biopolitici che il governo sta sperimentando.\r\nLa sindemia di Covid 19 ci ha posti di fronte alla crudezza del sistema nel quale siamo forzati a vivere. Le nostre vite non contano fuori dall’ingranaggio “produci, consuma, crepa”. Siamo vuoti a perdere.\r\nNon solo. Il governo ci ha portato via l’unico vero privilegio di cui godono tutti i cittadini italiani, anche i più poveri: la libertà di muoverci liberamente all’interno delle città e delle regioni e, in certa misura, anche all’estero.\r\nBastano 10 euro ed un pizzico di pazienza con tempi e date e si vola a Barcellona o ad Atene.\r\nGli altri, quelli nati nel sud del mondo, non godono di questo privilegio. Muoversi verso nord è costosissimo e pericoloso. Chi arriva è costretto ad una vita clandestina, senza accesso a residenza, sanità, istruzione, iscrizione alle liste di collocamento, possibilità di affittare una casa... \r\nDiventare clandestini a casa propria ha fatto saltare il tappo che ha portato alle piazze turbolente dell’autunno e alle recenti lotte contro il Green Pass. Il mescolarsi di \u003Cmark>fascisti\u003C/mark> e primitivisti, bottegai e ragazzi delle periferie militarizzate in un magma che a taluni appare indecifrabile è la conseguenza della ri-nascita di un confine interno. Un confine che nel nostro paese venne cancellato solo nel 1961, con l’abrogazione della legge contro l’inurbamento voluta dal fascismo nel trentanove e sopravvissuta alla caduta di Mussolini per quasi due decenni.\r\nLa libertà che davamo per scontata, quella che segnava il confine materiale e simbolico tra i poveri dei paesi ricchi e tutti gli altri, è stata messa tra parentesi da coprifuoco e zone a circolazione limitata ed, ora, dal green pass. \r\nLe piazze di ottobre sono diverse da quelle di luglio. In ottobre giovani immigrati delle periferie si sono trovati accanto a giovani italiani dei loro stessi quartieri, bottegai, ultras di destra e di sinistra, \u003Cmark>fascisti\u003C/mark> di ogni sfumatura, sovranisti senza patria politica, nemici della medicina e no vax, in un minestrone inedito e deflagrante.\r\nOggi, quelli di periferia sono rimasti nei giardinetti e nei bar dai dehor improbabili nati ovunque. La piazza no green pass, a parte i no vax che le attraversano tutte, è stata la piazza di chi ha visto spostare un confine che considerava invalicabile. Ha visto sgretolarsi il più importante dei privilegi concessi ai cittadini di questo paese. \r\nConcentrare l’attenzione sulla mera questione dei vaccini impedisce di cogliere gli snodi cruciali di questo momento. Lo stato non riesce a governare la crisi, teme le insorgenze sociali derivanti da disoccupazione, licenziamenti, sfratti, povertà crescente. \r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: farci credere di essere indispensabile per garantirci la salute.\r\nLandauer in merito aveva le idee chiare: lo Stato si rende indispensabile, finché assolve o ci fa credere di farlo, a funzioni considerate essenziali per la sopravvivenza della società.\r\nSolo scalzando nella pratica questa leva di dominio potremo cercare di costruire un percorso di libertà e salute. Ma dipende da noi. Il dilagante complottismo è il miglior sostegno alla teoria dell’insostituibile onnipotenza dello Stato. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo",[292],{"field":98,"matched_tokens":293,"snippet":289,"value":290},[73],{"best_field_score":271,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":295,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":104},"1155199603042156657",{"document":297,"highlight":314,"highlights":320,"text_match":269,"text_match_info":323},{"comment_count":46,"id":298,"is_sticky":46,"permalink":299,"podcastfilter":300,"post_author":220,"post_content":301,"post_date":302,"post_excerpt":52,"post_id":298,"post_modified":303,"post_thumbnail":304,"post_title":305,"post_type":249,"sort_by_date":306,"tag_links":307,"tags":313},"39615","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-dicembre-identita-e-differenze-africa-immaginario-post-coloniale-lo-s-bilancio-della-giunta-raggi-la-strage-di-torino/",[220],"Come ogni venerdì, il 23 dicembre siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, dalle 10,45 alle 12,45 sui 105.250 delle libere frequenze di Blackout.\r\n\r\nAscolta il podcast della trasmissione:\r\n\r\n2016 12 23 anarres1\r\n\r\n2016 12 23 anarres2\r\n\r\n \r\nIdentità e differenze. Con l'antropologo Stefano Boni abbiamo discusso di del processo, eminentemente culturale di costruzione delle identità. Identità, che quando percepite come “naturali” si tramutano nelle linee di frattura che spesso portano al razzismo, alla xenofobia. Sono comunità escludenti, che rifuggono l'incontro, il confronto, l'attraversamento delle identità che ci costituiscono, ma non sono un destino.\r\nLa materialità del proprio posizionamento sociale, se assunta come osservatorio sulla realtà, consente di tracciare linee di frattura che non si incardinano nella cultura, ma nella divaricazione di classe, nella spinta a costruire percorsi comuni con chi, pur culturalmente diverso, si trova nella stessa condizione.\r\nD'altra parte “ciascuno può sempre fare qualcosa su quello che è stato fatto di lui”.\r\nL'individuo, nella sua astrazione liberale, è si risolve nell'esercizio della cittadinanza – con relative esclusioni – nei limiti del politico definito dalle democrazie moderne\r\nLo stesso individuo, nel cerchio prospettico delineato dal liberismo, scompare nell'universo variegato ma globalmente standardizzato delle merce.\r\nIn una prospettiva libertaria l'individuo non è un punto di partenza, un'astrazione, che trova concretezza nelle urne, nella merce, nell'urna o nelle identità escludenti che hanno raggrumato la spinta reattiva (e reazionaria) che fornisce senso agli esclusi rancorosi dalle luci del circo capitalista. \r\nAfrica. Aiutiamoli a casa loro. Immaginario post (neo) coloniale della dipendenza africana. \r\nVi proponiamo uno scritto di Karim Metref, blogger, insegnante di origine kabila, che da molti anni vive a Torino.\r\nLo abbiamo letto e commentato ad Anarres. \r\nQui potete leggere il testo, uscito dul blog “divagazioni”.\r\nGli indefessi sostenitori del “Grande Complotto” contro il Movimento Cinque Stelle hanno trovato alimento nella mancata approvazione del bilancio del comune di Roma, da sei mesi governato dalla giunta presieduta da Virginia Raggi.\r\nSebbene ci sia chi considera lungimirante la parlamentare grillina Taverna, che ha sostenuto la tesi che la stessa elezione di Raggi fosse un complotto, ordito dal PD per rovinare la reputazione della compagine grillina, una diarchia ereditaria, e metà tra lo show e l'imprenditoria, noi abbiamo cercato di capirne di più e ci siamo rivolti a Francesco, per capire di quale materia si tratti.\r\n\r\nFrancesco ha scritto in merito:\r\n“Diversi amici, dimostrando un'ingenuità degna di miglior causa, hanno condiviso un meme che chiede dove fossero, quando venivano approvati i bilanci che hanno causato il buco di 13.6 miliardi di euro nelle casse del comune di Roma, i revisori contabili che ieri hanno bocciato il bilancio della Raggi.\r\nHo deciso di chiarire qualche dubbio a chi mastica poco della materia.\r\nL'Organo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune di Roma è nato con lo statuto di Roma Capitale nel 2013 ed è composto da tre revisori dei conti in carica per tre anni. I tre attuali sono stati nominati lo scorso anno dal Prefetto Tronca.\r\nIl debito del Comune di Roma è sotto gestione commissariale dal 2008. I 13,6 miliardi di euro sono i debiti che si sono accumulati dal 1960 al 2008.\r\nL'OREF non esisteva quando si approvavano i bilanci che hanno causato il buco.\r\nIl problema è proprio che, senza revisori che controllano, il deficit di bilancio aumenta perché (come nel bilancio bocciato) si sovrastimano le entrate e si sottostimano le uscite.\r\nE' bene sapere anche qualche altra cosa. Il bilancio, anche se ha il parere negativo dell'OREF, può essere comunque approvato dall'assemblea capitolina. Basta che dia adeguata motivazione alla mancata osservanza dei rilievi dei revisori. Non è stato approvato proprio perché i consiglieri sanno che quello che hanno scritto i revisori è vero e che, se avessero approvato un bilancio fatto con i piedi, sarebbero stati responsabili di fronte alla corte dei conti per le spese in eccesso.\r\nOltretutto non è che l'OREF si è svegliato adesso: è dall'insediamento della Raggi (e l'avevano fatto quelli di prima con Marino) che segnala la necessità di prevedere alcune spese e di controllare meglio le entrate.\r\nLa responsabilità della bocciatura è proprio della Raggi che, quando era vacante il posto di assessore al bilancio, si è rifiutata ripetutamente di ricevere il Ragioniere Generale Fermante che le voleva parlare proprio dei debiti fuori bilancio. Quando poi Fermante si è dimesso, Di Maio ha commentato \"Se un burocrate se ne va, c'è da essere contenti\": chissà come ride adesso.\r\nLa stessa Raggi ha la responsabilità per il balletto delle nomine ad Assessore al Bilancio (in soli sei mesi: Minenna, De Dominicis, Tutino, Mazzilli).\r\nIn questo diventare tutti esperti revisori nessuno si è andato a leggere cosa prevedesse il bilancio bocciato. Il bilancio preventivo è l'atto politico con cui una giunta esprime la propria idea di città. Dal bilancio si capisce che vuole fare la Raggi a Roma.\r\nVi invito però a riflettere su tre cose:\r\n- nonostante le promesse e tutte le supercazzole sulla democrazia diretta non c'è stato alcun dibattito pubblico sul bilancio, nessuna raccolta di suggerimenti, nessun coinvolgimento popolare.\r\n\r\n- uno dei motivi della bocciatura è la mancata previsione degli stipendi per gli autisti della TPL che non ricevono il salario da mesi: questa è la sensibilità verso i lavoratori della giunta Raggi.\r\n\r\n- Per mettere in sicurezza i trasporti romani (spesa a carico del Comune e non di Atac) servono 255 milioni. Non essendoci i soldi, ai tempi della giunta Marino venne chiesto di indicare le emergenze più pericolose e venne quantificato in 58 milioni il costo per la soluzione di queste. Tronca ha azzerato la spesa. A luglio vennero assegnati d'urgenza 18 milioni di euro. Mancano 40 milioni che non sono stati indicati in bilancio. Tra le cose più urgenti da fare c'è la sostituzione dei 56 scambi della metro A che sono giunti \"a fine vita tecnica\". Uno scambio che non scatta fa scontrare due treni. Se succede una tragedia sapete da adesso di chi è la colpa.”\r\n\r\nQuesta puntata di Anarres è dedicata alla memoria di Pietro Ferrero, operaio anarchico, segretario della FIOM e aderente alla UAI – Unione Anarchica Italiana, torturato ed ucciso dalle squadracce fasciste, capitanate da Brandimarte, il 18 dicembre del 1922. Quello stesso giorno altri 17 anarchici, comunisti, sindacalisti vennero uccisi dai fascisti.\r\nFerrero e gli altri pagarono la grande paura dei padroni per l'occupazione armata delle fabbriche, per determinazione a non mollare, a non cedere né di fronte ai padroni, né alla scelta della CGL di abbandonare le fabbriche.\r\nIn piazza XVIII dicembre una lapide ricorda quella strage. Ogni anno c'è una cerimonia “ufficiale”. Quest'anno la sindaca Chiara Appendino non si è fatta vedere, suscitando l'indignazione della CGIL. Noi non possiamo che ringraziarla: la sua presenza, come quella dei sindaci PD che invece non l'hanno mai disertata, stonava di fronte alla lapide di chi, per dirla con il titolo del libro di memorie di Maurizio Garino, aveva avuto “il sogno nelle mani”. Quello di un mondo senza padroni, burocrati, governi. \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","23 Dicembre 2016","2018-10-17 22:58:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/12/il-surrealismo-oggi-una-piantagione-di-mariju-L-5gU_IR-200x110.jpeg","Anarres del 23 dicembre. Identità e differenze. Africa: immaginario (post) coloniale. Lo s-bilancio della giunta Raggi, la strage di Torino...",1482518025,[308,309,310,311,312],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/bilancio-comune-di-roma/","http://radioblackout.org/tag/identita-e-differenze/","http://radioblackout.org/tag/immaginario-post-coloniale/","http://radioblackout.org/tag/pietro-ferrero/",[226,234,232,236,230],{"post_content":315},{"matched_tokens":316,"snippet":318,"value":319},[317],"fasciste","torturato ed ucciso dalle squadracce \u003Cmark>fasciste\u003C/mark>, capitanate da Brandimarte, il 18","Come ogni venerdì, il 23 dicembre siamo sbarcati su Anarres, il pianeta delle utopie concrete, dalle 10,45 alle 12,45 sui 105.250 delle libere frequenze di Blackout.\r\n\r\nAscolta il podcast della trasmissione:\r\n\r\n2016 12 23 anarres1\r\n\r\n2016 12 23 anarres2\r\n\r\n \r\nIdentità e differenze. Con l'antropologo Stefano Boni abbiamo discusso di del processo, eminentemente culturale di costruzione delle identità. Identità, che quando percepite come “naturali” si tramutano nelle linee di frattura che spesso portano al razzismo, alla xenofobia. Sono comunità escludenti, che rifuggono l'incontro, il confronto, l'attraversamento delle identità che ci costituiscono, ma non sono un destino.\r\nLa materialità del proprio posizionamento sociale, se assunta come osservatorio sulla realtà, consente di tracciare linee di frattura che non si incardinano nella cultura, ma nella divaricazione di classe, nella spinta a costruire percorsi comuni con chi, pur culturalmente diverso, si trova nella stessa condizione.\r\nD'altra parte “ciascuno può sempre fare qualcosa su quello che è stato fatto di lui”.\r\nL'individuo, nella sua astrazione liberale, è si risolve nell'esercizio della cittadinanza – con relative esclusioni – nei limiti del politico definito dalle democrazie moderne\r\nLo stesso individuo, nel cerchio prospettico delineato dal liberismo, scompare nell'universo variegato ma globalmente standardizzato delle merce.\r\nIn una prospettiva libertaria l'individuo non è un punto di partenza, un'astrazione, che trova concretezza nelle urne, nella merce, nell'urna o nelle identità escludenti che hanno raggrumato la spinta reattiva (e reazionaria) che fornisce senso agli esclusi rancorosi dalle luci del circo capitalista. \r\nAfrica. Aiutiamoli a casa loro. Immaginario post (neo) coloniale della dipendenza africana. \r\nVi proponiamo uno scritto di Karim Metref, blogger, insegnante di origine kabila, che da molti anni vive a Torino.\r\nLo abbiamo letto e commentato ad Anarres. \r\nQui potete leggere il testo, uscito dul blog “divagazioni”.\r\nGli indefessi sostenitori del “Grande Complotto” contro il Movimento Cinque Stelle hanno trovato alimento nella mancata approvazione del bilancio del comune di Roma, da sei mesi governato dalla giunta presieduta da Virginia Raggi.\r\nSebbene ci sia chi considera lungimirante la parlamentare grillina Taverna, che ha sostenuto la tesi che la stessa elezione di Raggi fosse un complotto, ordito dal PD per rovinare la reputazione della compagine grillina, una diarchia ereditaria, e metà tra lo show e l'imprenditoria, noi abbiamo cercato di capirne di più e ci siamo rivolti a Francesco, per capire di quale materia si tratti.\r\n\r\nFrancesco ha scritto in merito:\r\n“Diversi amici, dimostrando un'ingenuità degna di miglior causa, hanno condiviso un meme che chiede dove fossero, quando venivano approvati i bilanci che hanno causato il buco di 13.6 miliardi di euro nelle casse del comune di Roma, i revisori contabili che ieri hanno bocciato il bilancio della Raggi.\r\nHo deciso di chiarire qualche dubbio a chi mastica poco della materia.\r\nL'Organo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune di Roma è nato con lo statuto di Roma Capitale nel 2013 ed è composto da tre revisori dei conti in carica per tre anni. I tre attuali sono stati nominati lo scorso anno dal Prefetto Tronca.\r\nIl debito del Comune di Roma è sotto gestione commissariale dal 2008. I 13,6 miliardi di euro sono i debiti che si sono accumulati dal 1960 al 2008.\r\nL'OREF non esisteva quando si approvavano i bilanci che hanno causato il buco.\r\nIl problema è proprio che, senza revisori che controllano, il deficit di bilancio aumenta perché (come nel bilancio bocciato) si sovrastimano le entrate e si sottostimano le uscite.\r\nE' bene sapere anche qualche altra cosa. Il bilancio, anche se ha il parere negativo dell'OREF, può essere comunque approvato dall'assemblea capitolina. Basta che dia adeguata motivazione alla mancata osservanza dei rilievi dei revisori. Non è stato approvato proprio perché i consiglieri sanno che quello che hanno scritto i revisori è vero e che, se avessero approvato un bilancio fatto con i piedi, sarebbero stati responsabili di fronte alla corte dei conti per le spese in eccesso.\r\nOltretutto non è che l'OREF si è svegliato adesso: è dall'insediamento della Raggi (e l'avevano fatto quelli di prima con Marino) che segnala la necessità di prevedere alcune spese e di controllare meglio le entrate.\r\nLa responsabilità della bocciatura è proprio della Raggi che, quando era vacante il posto di assessore al bilancio, si è rifiutata ripetutamente di ricevere il Ragioniere Generale Fermante che le voleva parlare proprio dei debiti fuori bilancio. Quando poi Fermante si è dimesso, Di Maio ha commentato \"Se un burocrate se ne va, c'è da essere contenti\": chissà come ride adesso.\r\nLa stessa Raggi ha la responsabilità per il balletto delle nomine ad Assessore al Bilancio (in soli sei mesi: Minenna, De Dominicis, Tutino, Mazzilli).\r\nIn questo diventare tutti esperti revisori nessuno si è andato a leggere cosa prevedesse il bilancio bocciato. Il bilancio preventivo è l'atto politico con cui una giunta esprime la propria idea di città. Dal bilancio si capisce che vuole fare la Raggi a Roma.\r\nVi invito però a riflettere su tre cose:\r\n- nonostante le promesse e tutte le supercazzole sulla democrazia diretta non c'è stato alcun dibattito pubblico sul bilancio, nessuna raccolta di suggerimenti, nessun coinvolgimento popolare.\r\n\r\n- uno dei motivi della bocciatura è la mancata previsione degli stipendi per gli autisti della TPL che non ricevono il salario da mesi: questa è la sensibilità verso i lavoratori della giunta Raggi.\r\n\r\n- Per mettere in sicurezza i trasporti romani (spesa a carico del Comune e non di Atac) servono 255 milioni. Non essendoci i soldi, ai tempi della giunta Marino venne chiesto di indicare le emergenze più pericolose e venne quantificato in 58 milioni il costo per la soluzione di queste. Tronca ha azzerato la spesa. A luglio vennero assegnati d'urgenza 18 milioni di euro. Mancano 40 milioni che non sono stati indicati in bilancio. Tra le cose più urgenti da fare c'è la sostituzione dei 56 scambi della metro A che sono giunti \"a fine vita tecnica\". Uno scambio che non scatta fa scontrare due treni. Se succede una tragedia sapete da adesso di chi è la colpa.”\r\n\r\nQuesta puntata di Anarres è dedicata alla memoria di Pietro Ferrero, operaio anarchico, segretario della FIOM e aderente alla UAI – Unione Anarchica Italiana, torturato ed ucciso dalle squadracce \u003Cmark>fasciste\u003C/mark>, capitanate da Brandimarte, il 18 dicembre del 1922. Quello stesso giorno altri 17 anarchici, comunisti, sindacalisti vennero uccisi dai \u003Cmark>fascisti\u003C/mark>.\r\nFerrero e gli altri pagarono la grande paura dei padroni per l'occupazione armata delle fabbriche, per determinazione a non mollare, a non cedere né di fronte ai padroni, né alla scelta della CGL di abbandonare le fabbriche.\r\nIn piazza XVIII dicembre una lapide ricorda quella strage. Ogni anno c'è una cerimonia “ufficiale”. Quest'anno la \u003Cmark>sindaca\u003C/mark> Chiara Appendino non si è fatta vedere, suscitando l'indignazione della CGIL. Noi non possiamo che ringraziarla: la sua presenza, come quella dei sindaci PD che invece non l'hanno mai disertata, stonava di fronte alla lapide di chi, per dirla con il titolo del libro di memorie di Maurizio Garino, aveva avuto “il sogno nelle mani”. Quello di un mondo senza padroni, burocrati, governi. \r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[321],{"field":98,"matched_tokens":322,"snippet":318,"value":319},[317],{"best_field_score":271,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":295,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":104},6637,{"collection_name":249,"first_q":29,"per_page":213,"q":29},["Reactive",327],{},["Set"],["ShallowReactive",330],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fDmKz0i-k-eb62HaMjix8tccv3J-Ah3_cBb8esFqESiw":-1},true,"/search?query=sindaca+fascista"]