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Nella stessa data hanno proclamato l’astensione dal lavoro due sindacati concertativi Cigl e Uil.\r\nIn gran parte delle città italiane ci saranno iniziative \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza separate. A Torino il \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base con varie forze politiche ha scelto \u003Cmark>di\u003C/mark> costruire uno spezzone autonomo in coda al corteo \u003Cmark>di\u003C/mark> Cgil e Uil.\r\nPerché Cgil e UIL, dopo anni \u003Cmark>di\u003C/mark> tranquilla convivenza con l’apparato padronale ha scelto \u003Cmark>di\u003C/mark> promuovere uno sciopero generale? La risposta è semplice. La pacificazione sociale \u003Cmark>di\u003C/mark> cui Cgil, Cisl e Uil sono state protagoniste negli scorsi decenni aveva come contropartita il mantenimento dei privilegi e del ruolo della burocrazia sindacale. Oggi governo e padronato insistono nell’abbandono del corporativismo democratico, quello che nel linguaggio corrente viene chiamato concertazione, e trattano i sindacati istituzionali come zerbini. Era inevitabile che in questa occasione Cgil e Uil facessero una mossa.\r\nTutto questo mentre la condizione delle classi subalterne è in costante peggioramento.\r\nVenerdì 29 novembre ore 9 appuntamento per lo spezzone del \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base e conflittuale in piazza XVIII dicembre angolo corso San Martino a Torino.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della CUB\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-11-26-scarinzi-sciopero-generale.mp3\"][/audio]",[81,84,86,88,90,92,95],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[77],"economia \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra",{"matched_tokens":85,"snippet":18},[],{"matched_tokens":87,"snippet":70},[],{"matched_tokens":89,"snippet":71},[],{"matched_tokens":91,"snippet":22},[],{"matched_tokens":93,"snippet":94},[76,77],"\u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base",{"matched_tokens":96,"snippet":98},[76,77,97],"Stato","\u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Stato\u003C/mark>",[100,109],{"field":36,"indices":101,"matched_tokens":104,"snippets":108},[102,103,48],6,5,[105,106,107],[76,77,97],[76,77],[77],[98,94,83],{"field":110,"matched_tokens":111,"snippet":78,"value":79},"post_content",[76,77],1736172819517538300,{"best_field_score":114,"best_field_weight":115,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":116,"tokens_matched":117,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538410",3,{"document":119,"highlight":139,"highlights":153,"text_match":161,"text_match_info":162},{"cat_link":120,"category":121,"comment_count":48,"id":122,"is_sticky":48,"permalink":123,"post_author":51,"post_content":124,"post_date":125,"post_excerpt":54,"post_id":122,"post_modified":126,"post_thumbnail":127,"post_thumbnail_html":128,"post_title":129,"post_type":59,"sort_by_date":130,"tag_links":131,"tags":135},[45],[47],"28780","http://radioblackout.org/2015/03/mercatone-nuovi-scioperi/","Successo dello sciopero promosso dalla FLAICA-CUB al Mercatone uno di Mappano. Giovedì 19, Sabato 21 e Domenica 22 Marzo lavoratrici e lavoratori del punto vendita di Mercatone Uno di Mappano di Caselle hanno effettuato un nuovo sciopero (dopo quello di dodici giorni delle scorse due settimane) per impedire che la direzione inviasse i propri camion a ritirare la merce presente nel magazzino del punto vendita e organizzasse con i dipendenti di altri punti vendita la svendita sotto costo degli articoli presenti nel negozio. Lo sciopero è pienamente riuscito e la Direzione fino ad adesso ha rinunciato al tentativo di smantellare il negozio prima dell'avvio delle trattative al tavolo nazionale previste per il Primo di Aprile. L'azione continua della FLAICA-CUB a sostegno dei lavoratori del punto vendita di Mappano ha costretto anche il sindacalismo corporativo di stato a prendere per la prima volta dall'inizio della crisi aziendale l'iniziativa. Domenica 22 è stato proclamato lo sciopero generale del gruppo a livello nazionale.\r\nIeri sera intanto si è svolta un'iniziativa di sostegno alla cassa di resistenza dei lavoratori con il concerto a Caselle di Alessio Lega che ha avuto una buona riuscita. Lo stato di agitazione in questo momento rimane dichiarato e i lavoratori sono pronti in ogni momento a picchettare nuovamente l'azienda in caso di nuove provocazioni dell'azienda che cerchi di imporre la chiusura anticipata del punto vendita.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Maria Rosa, lavoratrice del Mercatone.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nUnknown","25 Marzo 2015","2015-03-26 14:00:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/mercatone-concerto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/mercatone-concerto-300x180.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/mercatone-concerto-300x180.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/mercatone-concerto-768x461.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/mercatone-concerto-1024x614.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Mercatone. 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Lo sciopero è stato sostenuto da tutto il sindacalismo di base e da numerose organizzazioni e collettivi studenteschi, ma non ha visto l'adesione o l'indicazione di sciopero da parte di nessuno dei sindacati \"maggiormente rappresentativi\" che pure hanno proclamato, nella giornata dello scorso 5 maggio, la loro contrarietà al ddl Renzi-Giannini.\r\nEppure la valutazione è uno dei punti essenziali del disegno di legge, che ribadisce con forza, tra l'altro, il ruolo dell'Invalsi.\r\nL'Invalsi è un'agenzia convenzionata con il Ministero dell'Istruzione, che svolge attività di predisposizione di test e di valutazione del sistema scolastico di cui vengono definiti gli standard di rendimento. i test si caratterizzano in modo assolutamente negativo sotto il profilo didattico, perché, seguendo il mito fabbrichista della misurazione oggettiva, propongono le medesime prove (italiano e matematica) in un liceo classico e in una scuola professionale, perché escludono abilità non standardizzate come quelle derivanti dalla presenza di studenti stranieri o in situazione di handicap, perché considerano solo modalità fisse e schematiche di ragionamento.\r\nMa ovviamente l'Invalsi ha anche altri risvolti e finalità. Attraverso questa presunta rilevazione degli apprendimenti si punta a valutare le scuole e i singoli docenti; non più per l'obiettivo, inizialmente propagandato, di dare finanziamenti alle scuole in linea con lo standard e premi stipendiali ai docenti meritevoli: questo avrebbe comportato investimenti; molto meglio attivare il procedimento opposto e utilizzare la valutazione Invalsi per lasciare al palo le scuole di serie B e i docenti che si rivelino asini, magari perché insegnano a ragionare invece che a fare crocette. Quindi in un'ottica di istruzione intesa come merce, l'Invalsi punta a valutare innanzitutto tutto la produttività, ovviamente quella più funzionale alle esigenze del mercato e alla logica dell'autoritarismo.\r\nEd è questa manovra, insieme a quella più complessiva, che va contrastata con decisione.\r\nIl ddl sulla buona scuola è al vaglio della commissione Affari costituzionali dopo il via libera in commissione cultura, mentre il 18 maggio dovrebbe approdare nell'aula di Montecitorio.\r\nLe ultime modifiche riguardano il ruolo del preside manager che, a propria discrezione, potrà assumere i docenti, ma non potrà più premiarli a proprio piacimento. A decidere i più meritevoli sarà un apposito comitato, ancora un mistero i criteri che verranno utilizzati, anche se le prove invalsi dovrebbero essere lo strumento principe. Una toppa peggiore del buco secondo i sindacati di base che rilanciano la lotta con la proposta del blocco degli scrutini. \r\nI sindacati di base contestano il “nucleo di valutazione” assunto da Renzi ma proposto dai sindacati di Stato, perché di fatto consegna ulteriori poteri ai potentati locali.\r\nNe abbiamo parlato con Patrizia dell'Unicobas, insegnante a Livorno.\r\nAscolta la diretta:\r\npatrizia (unicobas)_sciopero scuola","12 Maggio 2015","2015-05-13 17:16:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/aula-deserta.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Allegria! 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Nonostante i divieti della questura i manifestanti hanno raggiunto il Pirellone eludendo il blocchi della polizia.\r\nLo sciopero, pur investendo l'intera vertenza sanità in provincia di Milano, è stato convocato da tutte le sigle del sindacalismo di base in solidarietà alla lotta dei lavoratori del San Raffaele che da settimane, nonostante cariche e repressione, lottano contro il piano di licenziamenti voluto dalla proprietà.\r\nAlla vigilia dello sciopero i padroni hanno infine accettato di sedersi ad un tavolo di trattativa convocato in Regione. Nel frattempo è stata proclamata una sorta di tregua non scritta: i lavoratori hanno deciso di cessare i blocchi dell'accettazione, i padroni hanno interrotto l'invio di lettere di licenziamento.\r\nLa partita è aperta. 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La giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi che ha visto migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori incrociare le braccia, eludendo le seduzioni del \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> concertativo, che da mesi preme per un accordo che scambi il lavoro con il salario, è indubbiamente un segnale positivo.\r\nNon solo per i lavoratori del San Raffaele ma anche tutti quelli della sanità, che stanno costruendo percorsi \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta solidale che possono mettere in difficoltà l'avversario.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Maurizio, un lavoratore in lotta\r\n\r\nSciopero milano",[248],{"field":110,"matched_tokens":249,"snippet":245,"value":246},[77,142,76,77],1736172818711707600,{"best_field_score":252,"best_field_weight":164,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":253,"tokens_matched":117,"typo_prefix_score":48},"3315704004608","1736172818711707761",{"document":255,"highlight":280,"highlights":305,"text_match":317,"text_match_info":318},{"cat_link":256,"category":257,"comment_count":48,"id":258,"is_sticky":48,"permalink":259,"post_author":51,"post_content":260,"post_date":261,"post_excerpt":54,"post_id":258,"post_modified":262,"post_thumbnail":263,"post_thumbnail_html":264,"post_title":265,"post_type":59,"sort_by_date":266,"tag_links":267,"tags":274},[45],[47],"75596","http://radioblackout.org/2022/05/20-maggio-sciopero-contro-la-guerra-e-leconomia-di-guerra/","Il 20 maggio il sindacalismo di base ha indetto uno sciopero generale contro la guerra, cui aderiscono tante reti pacifiste e antimilitariste.\r\nI punti cardine dello sciopero sono cinque: contro la guerra, l’economia di guerra e il governo della guerra; contro l’invio delle armi in Ucraina e l’aumento delle spese militari; per l’aumento delle spese sociali e dei salari; per il ripristino della scala mobile; per un reddito di base per tutte e tutti.\r\nIn questi mesi tante iniziative, manifestazioni, blocchi, scioperi, assemblee sparse sui territori e nelle città hanno mostrato che ci sono forze pronte a dar voce ad un’opposizione alla guerra che è radicata e diffusa nella società.\r\nLo sciopero del 20 maggio è una prima occasione per aggregare quelle forze che pur da diversi punti di vista si oppongono alla guerra, che vogliono fermare il conflitto in Ucraina che per centinaia di milioni di pover* significa fuga dalle proprie case, paura, morte, distruzione, miseria, peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, carovita, tagli alla spesa sociale, militarizzazione e repressione. Un disastro che colpisce non solo chi vive nei paesi direttamente coinvolti nella guerra e viene arruolato e mandato al macello dai propri governanti, ma che, seppur con intensità diversa, colpisce tutt* noi.\r\nLa politica di riarmo e di interventismo militare all’estero condotta dai governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio in Italia, con missioni neocoloniali in Libia, Mali, Niger, Golfo di Guinea, Iraq, e in molti altri paesi ha si trova di fronte una crescente opposizione. Questa strategia militare aggressiva dello stato italiano non è presentata ormai neanche più dalla propaganda ufficiale con la bugia delle “missioni umanitarie” ma con il nuovo paradigma delle “missioni per la difesa dell’interesse nazionale”. In realtà sono missioni di guerra per tutelare gli interessi e i privilegi di chi ci governa e ci sfrutta quotidianamente.\r\nIl nuovo interventismo bellico, aggressivo e predatorio dello stato italiano non può che fallire nel suo disegno neocoloniale. Ma rischia comunque di condurre la società nel vicolo cieco della guerra, rischio concreto nel contesto di grande tensione internazionale in cui l’estensione del conflitto in Ucraina ad altre regioni dell’Europa viene presentato come una minaccia reale.\r\nVenerdì 20 maggio ci saranno manifestazioni a Roma, Milano, Palermo, Torino, Bologna, Caserta, Firenze, Pisa, Caserta, Cagliari, Reggio Emilia, Trieste e altre città ancora.\r\nA Torino \r\nore 10 presidio alla Collins aerospace di piazza Graf\r\nore 18 manifestazione in piazza Castello\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Simone dell’USI-CIT, uno dei sindacati promotori\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-17-sciopero-simone.mp3\"][/audio]","17 Maggio 2022","2022-05-17 15:18:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/clifford-harper-05-col2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"274\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/clifford-harper-05-col2-300x274.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/clifford-harper-05-col2-300x274.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/clifford-harper-05-col2-1024x935.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/clifford-harper-05-col2-768x701.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/clifford-harper-05-col2.jpg 1432w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","20 maggio. 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Cortei nazionali a Roma e Milano,alta l'adesione dei trasporti dove gli scioperi sono stati rilanciati anche dai Confederali, iniziative in tutta Italia.\r\nNella capitale lo sciopero cade nello stesso giorno in cui si riuniscono i ministri economici d'Europa. A Bergamo invece è ospite la Fornero dove oltre al sindacalismo di base la contestazione al ministro delle \"LACRIME e del SANGUE\" è stata lanciata più di una settimana fa dagli operai della SAME con un appello che ha raccolto la partecipazione di movimenti sociali e di altre importanti delegazione operaie e precarie. 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Se, non, ovviamente, da parte dei padroni.\r\nAlla vigilia del primo maggio abbiamo provato a fare un ragionamento sullo stato del conflitto sociale nel nostro paese: il ruolo del sindacalismo di Stato, la complessa parabola delle organizzazioni di base, le condizioni per lo sviluppo di lotte capaci di mettere davvero in difficoltà Stato e Padroni.\r\nAscoltatevi la lunga chiacchierata con Pietro Stara.\r\n\r\nPrima parte: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/2012-04-29-analisi-sociale-Pietro-Stara-1.mp3|titles=2012 04 29 analisi sociale Pietro Stara 1]\r\n\r\nSeconda parte: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/2012-04-29-analisi-sociale-Pietro-Stara-2.mp3|titles=2012 04 29 analisi sociale Pietro Stara 2]\r\n\r\nscarica gli audio: 1 – 2\r\n\r\n ","30 Aprile 2012","Nonostante le misure del governo Monti siano una vera mazzata per i redditi e per le tutele di chi lavora, al di là di qualche improvvisa e veloce fiammata, non ci sono segnali di ripresa dello scontro di classe. 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Il governo dei tecnici parla senza peli sulla lingua ma è disponibile al \"dialogo\", purché ognuno, specie le parti sociali, facciano la loro parte. In altre parole: con oltre 150 aziende in crisi la disoccupazione è destinata ad aumentare, i servizi subiranno altri tagli e la precarietà del vivere sarà un orizzonte con il quale la maggior parte di noi dovrà fare i conti.\r\nAi sindacati viene affidato un compito preciso: ammortizzare il conflitto sociale, riprendendo la concertazione con le regole imposte dagli accordi - all'epoca non sottoscritti da tutti - del 28 giugno 2011. Monti l'ha detto chiaro: \"serve un patto sociale\".\r\nIl costo del lavoro deve diminuire, la produttività deve crescere, il conflitto sociale deve essere tenuto sotto controllo. In parole povere: meno salario, più orario, meno garanzie e tutti zitti, perché ci altrimenti ci pensa il ministro di polizia, che, tanto per chiarire, ha deciso di limitare le manifestazioni a Roma.\r\nLa CGIL di Camusso minaccia - ormai è una barzelletta - lo sciopero generale, ma è ormai chiaro che il sindacalismo di Stato farà la propria parte: il contratto nazionale sarà la foglia di fico: le questioni vere verranno discusse nella contrattazione aziendale.\r\nNel frattempo si cominciano a vedere le conseguenze della cancellazione dell'articolo 18: sei lavoratori sindacalizzati e attivi licenziati in due aziende piemontesi per ragioni \"economiche\". D'altra parte il primo ministro ha avuto il coraggio di affermare che lo statuto dei lavoratori ha contribuito a diminuire l'occupazione. La neolingua della politica sta affinando i propri strumenti. La guerra di classe è sempre più pace e benessere. 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Sul piatto il disciplinamento definitivo dei salariati – l’articolo 18 – e l’erosione degli ammortizzatori sociali.\r\nAnarres ne ha discusso con Pietro Stara.\r\nUn’analisi che ha travalicato la contingenza per investire gli ultimi vent’anni, vent’anni nei quali si è ridefinito il ruolo e lo status dei maggiori sindacati, che, dopo la stagione concertativa, stanno, non senza conflitti e difficoltà, passando ad un ruolo di vera e propria complicità.\r\nLa propensione genetica a farsi Stato dei maggiori sindacati italiani, Cgil, Cisl, Uil, pur nettamente inscritta nel loro DNA, si accentua alla boa tra gli anni ’70 e ’80. 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Sul piatto il disciplinamento definitivo dei salariati – l’articolo 18 – e l’erosione degli ammortizzatori sociali.\r\nAnarres ne ha discusso con Pietro Stara.\r\nUn’analisi che ha travalicato la contingenza per investire gli ultimi vent’anni, vent’anni nei quali si è ridefinito il ruolo e lo status dei maggiori sindacati, che, dopo la stagione concertativa, stanno, non senza conflitti e difficoltà, passando ad un ruolo di vera e propria complicità. \r\nLa propensione genetica a farsi Stato dei maggiori sindacati italiani, Cgil, Cisl, Uil, pur nettamente inscritta nel loro DNA, si accentua alla boa tra gli anni ’70 e ’80. L’autorganizzazione operaia, l’autonomia reale dei soggetti sociali che avevano segnato il ritmo tra il ’69 e il ’79 cede il passo alla vischiosa palude degli anni ’80. \r\nIl sindacalismo di stato, la cui natura è ben dimostrata dalla continua osmosi dei suoi maggiori dirigenti a cariche direttive nelle aziende pubbliche, smessa la veste di regolatore del conflitto sociale che ne aveva caratterizzato l’azione sin dal secondo dopoguerra, di fatto si è trasformato in azienda di servizi ed interfaccia dell’apparato statale verso i lavoratori.\r\n\r\nIl sindacalismo di Stato è tale perché sostituisce un chiaro interesse di parte, quello delle classi sfruttate, con l’interesse “generale”, ben descritto dalla formula della “responsabilità verso il Paese”. 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Spetta loro comprendere che la partita è truccata, che tutti i campionati sono truccati da anni, che i capitani delle squadre vanno a cena negli stessi ristoranti\r\n\r\nAscolta la chiacchierata con Pietro Stara: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/2012-03-20-Pietro-Stara-la-trattativa-sul-lavoro.mp3|titles=2012 03 20 Pietro Stara la trattativa sul lavoro]\r\n\r\nScarica l’audio dell’intervista",[540,542,544],{"matched_tokens":541,"snippet":533,"value":533},[],{"matched_tokens":543,"snippet":394,"value":394},[],{"matched_tokens":545,"snippet":499,"value":499},[77,142],[547,549],{"field":110,"matched_tokens":548,"snippet":537,"value":538},[76,77,142],{"field":36,"indices":550,"matched_tokens":551,"snippets":553,"values":554},[17],[552],[77,142],[499],[499],{"best_field_score":516,"best_field_weight":164,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":556,"tokens_matched":117,"typo_prefix_score":48},"1736172819517014130",{"document":558,"highlight":572,"highlights":589,"text_match":250,"text_match_info":601},{"comment_count":48,"id":559,"is_sticky":48,"permalink":560,"podcastfilter":561,"post_author":380,"post_content":562,"post_date":563,"post_excerpt":54,"post_id":559,"post_modified":564,"post_thumbnail":565,"post_title":566,"post_type":423,"sort_by_date":567,"tag_links":568,"tags":570},"20610","http://radioblackout.org/podcast/accordo-sulla-rappresentanza-tempi-di-guerra/",[],"Il 10 gennaio di quest'anno CGIL, CISL, UIL e Confindustria hanno firmato il testo attuativo degli accordi sulla rappresentanza siglato lo scorso 31 maggio. Il 18 gennaio la CGIL ha confermato l'accordo con il 95 favorevoli e 13 contrari. Un Landini tardivamente pentito ha dichiarato che l'accordo non impegna la Fiom. Quando dalla stalla lasciata scientemente aperta scappano tutti i buoi Landini cerca di salvare la faccia, per non perdere troppi iscritti.\r\nNegli anni Settanta, dopo la firma di un contratto, i lavoratori non sapevano se sarebbero riusciti ad \"esigerlo\", o, meglio, non sapevano se sarebbero riusciti a farlo subito o avrebbero dovuto fare altri scioperi per imporre al padrone quanto pattuito.\r\nOggi sono i padroni a preoccuparsi \"dell'esigibilità\" dei contratti. Evidentemente oggi i sindacati firmano accordi che soddisfano solo i padroni, che tuttavia temono che i lavoratori non si pieghino alle riduzioni di salario e alle gabbie normative sottoscritte da CGIL, CISL e UIL.\r\nL'accordo sulla rappresentanza sindacale perfezionato in questi giorni è una corda al collo dei lavoratori.\r\nLe nuove regole per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali e per dare “certezza” agli accordi sindacali, che una volta approvati e ratificati a maggioranza semplice varranno coattivamente per tutti, sono un regalo ai padroni, che i sindacati di Stato fanno per mantenere ruolo, privilegi, soldi per il proprio pletorico apparato di funzionari.\r\nIn pratica l’accordo istituisce il maggioritario sindacale con soglia di sbarramento. Anche peggio del Porcellum elettorale, perché il Porcellum, pur premiando in maniera aborme chi prendeva più voti e pur negando agli elettori la possibilità di scegliere i candidati, non imponeva agli altri l'accettazione preventiva del programma degli avversari per poter presentare le liste.\r\nAl di là dello sbarramento al 5% fruiscono del diritto alla rappresentanza solo le organizzazioni che sottoscrivono l’accordo impegnandosi al rispetto di tutte le sue parti.\r\nE' come se la nuova legge elettorale stabilisse che possono candidarsi al parlamento solo le forze politiche che sottoscrivono la politica di austerità, il fiscal compact e quanto altro serva.\r\nTutti sindacati che non si riconoscono in CGIL, CISL UIL sono esclusi preventivamente così come ogni nuova rappresentanza del mondo del lavoro. 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Sotto questo aspetto l’accordo è più arretrato del modello Marchionne, che è stato instaurato con il referendum.\r\nUna volta deciso si esegue, anche se l’accordo non ti piace.\r\n\r\nAlcuni dirigenti sindacali hanno ipocritamente sostenuto che non avrebbero accettato sanzioni contro gli scioperi. L’intesa confederale peraltro non ha questo compito, perché ha definito l'accordo quadro che verrà formalizzato nei contratti e negli accordi aziendali.\r\nIl testo in ogni caso non si presta ad equivoci. I firmatari si impegnano a definire nei contratti “clausole di raffreddamento”, cioè inibizione dello sciopero e delle azioni legali. E non esiste clausola di raffreddamento che non preveda sanzioni per chi non la rispetta.\r\nIn sostanza nessuno potrà scioperare contro un contratto non condiviso. Nuovi lacci imbriglieranno il diritto di sciopero e chi non rispetterà i paletti fissati da sindacati di Stato e Confindustria incorrerà in sanzioni. Solo i sindacati firmatari dell’accordo saranno ammessi ai tavoli di trattativa a qualsiasi livello.\r\nCon questo accordo i sindacati confederali si garantiscono il “monopolio” della rappresentanza sindacale.\r\n\r\nInteressante è la reazione di settori di sindacalismo di base che reclamano una legge dello Stato che regolamenti la rappresentanza sindacale. Una follia.\r\nUna follia che tradisce da un lato la dura incrostazione statalista dei sindacati di tradizione comunista, dall'altra la incredibile fiducia, tipica dell'approccio liberale, nello Stato come garante delle libertà sociali.\r\nUn approccio squisitamente ideologico che non coglie che le leggi sono la rappresentazione ritualizzata dei rapporti di forza tra le parti sociali. Spesso - è il caso dello \"statuto dei lavoratori\" - garantiscono diritti per evitare che l'onda dei movimenti ponga all'ordine del giorno una trasformazione tanto radicale delle relazioni sociali da far saltare ogni possibilità di mediazione.\r\nOggi una legge sulla rappresentanza trasformerebbe un accordo privato in una norma coattiva.\r\nLa partita si gioca altrove. Solo la radicalità del conflitto, la capacità di creare legami tra lavoratori divisi dalla frantumazione imposta mei 30 lunghi anni di desertificazione delle lotte, può rovesciare il tavolo e scrivere una pagina diversa.\r\nIl panorama che si apre ripropone lo scontro sociale nella sua forma più cruda, senza tutele né garanzie.\r\n\r\nNe abbiamo discusso con Stefano Capello della CUB.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 01 17 rappresentanza stefanone","19 Gennaio 2014","2018-10-17 22:10:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/commedia-e-tragedia-200x110.jpg","Accordo sulla rappresentanza: tempi di guerra",1390144046,[569,426,67,479],"http://radioblackout.org/tag/accordo-sulla-rappresentanza/",[571,430,15,483],"accordo sulla rappresentanza",{"post_content":573,"post_title":577,"tags":580},{"matched_tokens":574,"snippet":575,"value":576},[77,77,76,77,97],"la reazione \u003Cmark>di\u003C/mark> settori \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base che reclamano una legge dello \u003Cmark>Stato\u003C/mark> che regolamenti la rappresentanza sindacale.","Il 10 gennaio \u003Cmark>di\u003C/mark> quest'anno CGIL, CISL, UIL e Confindustria hanno firmato il testo attuativo degli accordi sulla rappresentanza siglato lo scorso 31 maggio. 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L'invito è quindi rivolto a tutt* * lavorat* di scioperare venerdì 20 Ottobre, giorno in cui si terrà anche un presidio davanti al Centro per l'Impiego di Torino in via Bologna 153, costruito dalla rete di precar* e disoccupat* torinese. In chiusura abbiamo anche approfittato della presenza di Daniele per farci aggiornare sulle mobilitazioni in corso da parte delle lavoratrici del supermercato in C.so Svizzera a Torino, di cui avevamo già parlato qualche puntata fa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_17_10_Mallamaci-SiCobas-su-sciopero-generale-presidio-CPI-e-novità-lotta-crai.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","18 Ottobre 2023","2023-10-18 17:26:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/sciopero20-ottobre-2023-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 17/10/2023",1697649975,[],[],{"post_content":618},{"matched_tokens":619,"snippet":620,"value":621},[142,76,77],"secondo argomento della serata è \u003Cmark>stato\u003C/mark> sempre quello dello sciopero generale programmato dal \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base, questa volta abbiamo parlato"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Luigi Droetto della Flaica CUB sullo sciopero generale del \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base del 20 ottobre 2023.\r\nIn una cornice \u003Cmark>di\u003C/mark> sciopero generale cui i temi sono guerra, caro vita, precarietà e fermare il governo meloni, la Flaica CUB indice una mobilitazione nazionale contro ikea:\r\n- Scioperiamo per la democrazia nei luoghi di lavoro.\r\n- Scioperiamo per salari dignitosi e stabilità.\r\n- Scioperiamo contro il sistema appalti.\r\nLa CUB invita a sostenere lo sciopero contro l'avidità delle grandi multinazionali e contro la distruzione dei diritti del lavoro ed invita tutt* a partecipare il 20/10 a IKEA COLLEGNO (VIALE SVEZIA 1) e/o al presidio davanti al Palazzo della Regione a Torino, ore 10-12.30.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_17_10_Luigi-di-FlaicaCUB-su-sciopero-generale-e-presidio-ikea.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento della serata è \u003Cmark>stato\u003C/mark> sempre quello dello sciopero generale programmato dal \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base, questa volta abbiamo parlato con Daniele Mallamaci del SiCobas Torino per approfondire con lui le ragioni che hanno spinto il sindacato a proclamare questo sciopero, con rivendicazioni che partono dall'aumento \u003Cmark>di\u003C/mark> salario ad un forte no alle guerre che dilaniano il pianeta e le conseguenti economie \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra. 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In chiusura abbiamo anche approfittato della presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> Daniele per farci aggiornare sulle mobilitazioni in corso da parte delle lavoratrici del supermercato in C.so Svizzera a Torino, \u003Cmark>di\u003C/mark> cui avevamo già parlato qualche puntata fa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/F_m_17_10_Mallamaci-SiCobas-su-sciopero-generale-presidio-CPI-e-novità-lotta-crai.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[623],{"field":110,"matched_tokens":624,"snippet":620,"value":621},[142,76,77],1736172818577490000,{"best_field_score":627,"best_field_weight":164,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":628,"tokens_matched":117,"typo_prefix_score":48},"3315703939072","1736172818577490033",{"document":630,"highlight":854,"highlights":1076,"text_match":317,"text_match_info":1088},{"comment_count":48,"id":631,"is_sticky":48,"permalink":632,"podcastfilter":633,"post_author":634,"post_content":635,"post_date":636,"post_excerpt":54,"post_id":631,"post_modified":637,"post_thumbnail":638,"post_title":639,"post_type":423,"sort_by_date":640,"tag_links":641,"tags":748},"91421","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-e-wormholes-dal-12-al-18-agosto-2024/",[384],"sowdust","Lunedì 12 ore 11.30 - Presentazione sportello Mai più CPR 118 minuti [CSOA Gabrio]:\r\n\r\nIn questa presentazione che si è svolta al CSOA Gabrio il 10 Ottobre 2023, abbiamo parlato dei recenti cambiamenti normativi in materia di immigrazione e della situazione a Lampedusa insieme a Elena Garelli, avvocata, Carolina Di Luciano, giurista e Giovanni D’Ambrosio, operatore di Mediterranean Hope.\r\nI decreti Piantedosi hanno apportato diverse modifiche in materia, delineando un sistema che riduce i diritti delle persone migranti e che mira a detenere ed espellere il più possibile le persone che arrivano in Italia. Fin dal primo momento è chiaro l’intento di rendere difficile l’accesso ad un documento e a trattenere le persone nelle disponibilità dello stato in luoghi detentivi che si ampliano sempre di più.\r\nQuesto avviene con l’introduzione delle procedure di frontiera, l’aumento dell’applicazione delle procedure accelerate, l’estensione dela lista dei paesi sicuri, l’inasprimento della normativa per i trattenimenti.\r\nL’altro chiaro obiettivo di tutta la più recente decretazione d’urgenza (che considera le migrazioni un problema e le persone migranti come un nemico), è quello di precarizzare le persone che si trovano sul territorio italiano.\r\nEsempio lampante sono le modifiche alla protezione speciale, che cercano di intaccare il diritto alla vita privata e familiare del persone che hanno il centro degli interessi della propria vita in Italia. Attacco a un diritto umano e internazionale che sarà da difendere nei tribunali e fuori.\r\nL’hotspot di Lampedusa è uno dei primi luoghi che molte persone attraversano appena arrivate in Italia e per tanto anche uno dei primi luoghi in cui questi cambiamenti e le logiche di questo sistema hanno le loro ripercussioni.\r\nLe persone non sono libere di lasciare l’hotspot ed è qui che avvengono le prime procedure, permeate della malata logica di persona meritevole di restare o persona da espellere, che già definiscono la vita di una persona in Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Presentazione-sportello-mai-piu%CC%80-cpr_118.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 12 ore 21 - Cinema Underground: Claudio Caligari 22 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nClaudio Caligari in un intervista su Amore Tossico, film capolavoro del cinema underground anni 80.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundClaudioCaligari_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 13 ore 21 - Droga e guerra 50 minuti [Radio blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nQuesto lungo approfondimento vuole proporre un riflessione sul ruolo che le sostanze psicotrope – che come elemento di interferenza con lo stato di coscienza hanno sempre accompagnato l’umanità – hanno assunto una volta inserite nel contesto tecnico-bellico.\r\n\r\nProviamo a suddividere la relazione tra sostanze psicoattive e guerra in due grandi categorie: sostanze somministrate durante l’esperienza delle atrocità, sostanze somministrate successivamente all’esperienza delle atrocità.\r\n\r\nTralasciando le “autoterapie” e i fenomeni di tossicodipendenza endemici tra i veterani di guerra, cercheremo di concentrarci esclusivamente sulla dimensione istituzionalizzata delle somministrazioni: dal Pervitin del Terzo Reich, al Captagon dell’ISIS, al Modafinil attualmente fornito all’esercito statunitense.\r\n\r\nMa la normalizzazione della guerra, che si declina anche attraverso l’arruolamento della popolazione nel suo insieme, deve tenere conto degli strascichi psichici di chi è entrato in contatto con gli eventi atroci e traumatizzanti che la caratterizzano; qui entrano in gioco le sperimentazioni di MDMA in Israele e di Ibogaina in Ucraina.\r\n\r\nSi osserva quindi una parabola della relazione tra umanità e sostanze psico-alteranti: dall’espansione della coscienza al sostegno neurochimico di ciò che è insostenibile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Droga-e-guerra_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 13 ore 22,30 - Musick To Play In The Dark - Zoo records special 65 minuti minuti [Radio blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nMusick To Play In The Dark – Puntata del 20/02/2024 (Zoo Records special)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Zoo-records-special_65.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 00,30 - Black Zone Myth Chant live al blackout fest 2018 51 minuti[Radio Blackout, Black Zone Myth Chant]:\r\n\r\nLive @Blackout Fest 9/6/2018\r\n\r\nBZMC produce musica come se gli egizi avessero conosciuto Sun Ra e DjScrew, poi si diverte cambiando il pitch al risultato finale. Sintetizzatori primitivi in HD.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Black-Zone-Myth-Chant-live-al-blackout-fest-2018_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 9 - Ponte radio - Sfruttamento minerario nei balcani 79 minuti [Radio Wombat]:\r\n\r\nPuntata dedicata allo sfruttamento minerario dei Balcani e alle lotte in difesa del territorio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ponte-radio-Sfruttamento-minerario-nei-balcani.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 11,30 - Numbers Stations 30 minuti [Radio Blackout, Stakka Stakka]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato alle misteriose numbers station, estratto dalla puntata di Stakka Stakka del 26 gennaio 2022.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Stakka-stakka-sulle-numbers-stations_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 16 - La rivolta degli ulivi: resistenza contro l'estrattivismo green in Sardegna 27 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nCorrispondenza con un compagno dalla Sardegna per parlare dell'altra faccia delle energie rinnovabili: concentrazione oligopolistica, espropri, traiettorie militari e geopolitiche, ma anche resistenza e auto-organizzazione.\r\n\r\nEstratto dalla puntata del 29 luglio di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/BCUPCB_rivolta-ulivi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 9 - Giorgio Panizzari. Libero per interposto ergastolo. 30 minuti [Porfido]:\r\n\r\nCarcere minorile, riformatorio, manicomio criminale, carcere speciale: dentro le gabbie della Repubblica.\r\n\r\n“…Del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre…” ….Le vicende narrate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che, in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. E che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della spada.\r\n\r\nNOTA EDITORIALE “Libero per interposto ergastolo” esce all’inizio del 1990, in un periodo in cui argomenti come rivolte carcerarie, carceri speciali, lotta armata hanno poco appeal. Sono appena finiti gli anni ’80 è l’opinione pubblica italiana vive un immenso rimosso collettivo. Gli eventi dei vent’anni precedenti sembrano asfaltati sotto uno spesso strato di oblio, considerati inutili, folli, sorpassati… un vero olocausto della memoria di uno dei momenti più alti nella storia della riscossa degli sfruttati (eventi tra l’altro ancora in corso lungo tutti quei famigerati anni ’80). Nello stesso periodo però quel libro lo abbiamo divorato in tanti. Per almeno 15 anni è stato letto e riletto, ci ha aiutati a conoscere, imparare, meditare. Nel frattempo questo piccolo volume è sparito dalla circolazione, relegato ad un mercato di nicchia di collezionisti ed “intenditori”. Anche per questo lo riproponiamo dopo 30 anni, ma non solo… attraverso la sua storia Giorgio Panizzari ci racconta di una società e di un carcere sicuramente diversi da quelli attuali. Come lui stesso dice nella postfazione “del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre”. Negli anni ’70 la borghesia italiana era sotto l’attacco di una guerriglia rivoluzionaria che mirava sempre più in alto. Allo stesso tempo nelle città ribolliva un’attività extralegale spavalda e sempre più efficace. La popolazione carceraria di allora era in grossa parte frutto di questo duplice attacco. In prigione l’insorgenza proletaria non arretrava, il “dentro”e il “fuori” si legavano e spesso rilanciavano. Nessuno di noi oggi si illude di fare di quegli eventi un modello replicabile. Le differenze strutturali sono abnormi. Fuori e dentro ai penitenziari è pressoché esaurita ogni tensione di lotta organizzata e non. Inoltre “il modello di controllo adottato nel sistema penitenziario, con tutte le sue rozze ma anche raffinate articolazioni, s’é espanso – direi s’é conquistato – il corpo sociale nel suo complesso”(sempre dalla postfazione). Le vicende raccontate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. È che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della Spada\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Giorgio-Panizzari_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 10 - Dynamite, lotta di classe a Chicago nel 1886 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta di classe nella Chicago di fine ‘800 tra conflitto, musica e parole.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dynamite-lotta-di-classe-a-Chicago-nel-1886_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 15 - American punk hc 80s - Florida, Alabama,Tennessee e Louisiana 77 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Florida-Alabama-Tennessee-e-Louisiana_75.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 19 - Speciale In the Pines 5 murder balldas 70 minuti [Radio Blackout, No Trip for Cats]:\r\n\r\nPuntata speciale della trasmissione No Trip For Cats, dedicata al fumetto “In the Pines: 5 Murder Ballads” di Erik Kriek.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Speciale-In-the-Pines-5-murder-balldas-No-trip-for-cats_71-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 9 - La scongiura del discorso. Il caso Persichetti. 32 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nChe la storia e la memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle Brigate Rosse e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. In questo contributo audio, Persichetti ci narra della vicenda che lo ha coinvolto, dei suoi tratti surreali e dei suoi molteplici risvolti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Storia-Persichetti_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 10 - Maelstrom, lotta di classe tra il 1960 e 1980 14 minuti [Porfido]:\r\n\r\nPresentazione del libro “Maelstrom Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980” di Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta di classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle Brigate rosse, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle Brigate rosse di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. Questo libro di lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per la futura storicizzazione di un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 13,30 - Intervista alla musicista guineana Eneida Marta 21 minuti [Radio Blackout, No Trip For Cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista guineana Eneida Marta, realizzata dalla redazione di No Trip For Cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Intervista-alla-musicista-guineana-Eneida-Marta_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 19 - IconOut Records - Scream in the garage 32 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape intitolato \"Scream in the garage\" realizzato da Ricky della IconOut Records\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/IconOut-Records-scream-in-the-garage_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 17 ore 9,30 - Lousy but noisy - A shitgaze mixtape 1 ora e 34 minuti minuti [Radio blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nPuntata speciale di Radio Kebab.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/SHITGAZE-MIXTAPE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 17 ore 20 - Free and easy 23/06/2024 74 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n\" FREE & EASY \" Playlist Patryck Albert , ......feat . David Allen , Judge Wayne & the Convit , Others , Sons of Cyrus , Grip Weeds , Flypped Whigs , Cybermen , Nuthin' , Dynamites Shakers , Johnny No & the No-Men , James Baker Experience , Some Loves , Nurks , Carnivals , Loons , Janet St Claire , Lottle Killers , Mink Deville , Chips & Co , Figures of Light , Syndicats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Free-and-easy-23.06.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 17 ore 23,30 - Torino Disco Cross #8 lato A 63 minuti [Radio Blackout, Torino Disco Cross]:\r\n\r\nTorino Disco Cross è una fanzine di musica elettronica, un team di produttori e dj’s che dal 2003 assembla tracce audio raccolte in volumi che periodicamente vengono presentati al pubblico in eventi dal vivo. Per l’occasione vengono offerte copie su cd, slegate dal circuito di distribuzione commerciale. Più che un’organizzazione di serate dance è un laboratorio di sperimentazione e confronto dove l’unione di generi, l’intreccio di esperienze, la ricchezza di stili e la totale indipendenza dei partecipanti contribuiscono ad accrescere il patrimonio collettivo…Ad oggi gli artisti coinvolti nel progetto hanno partecipato alla realizzazione dei volumi in totale autonomia, senza sponsor o produttori esterni, in sintesi no-profit.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Torino-disco-cross-8-lato-A_62.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 9 - Spinoza Pi trentotto 11 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Spinoza-Pi-Trentotto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 10 - Suoni e ritmi da New Orleans 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento sulla musica e la città di New Orleans.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Suoni-e-ritmi-da-New-Orleans_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 127 1 ora e 43 minuti minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nThis episode focuses on Long songs. Songs that you can really get your teeth into. It features classic US Punk, Dark, Contemporary Jazz, Afrobeat Pioneers, Instrumental 90's Canadian legends, Pioneering Ambient Metal and Minimalist Drone and Free Jazz.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-127_103-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 21 - The vacuum 31 minuti [Arsider sound lab]:\r\n\r\nThe world with which we engage politically is outside our heads; our perceptions, ideas, and actions in the political sphere must rely on images of reality provided by others. The type of images transmitted, who selects them, who decides what to say and what not to say, and how to say it are therefore crucial for the functioning of democracies, for the selection of politicians through elections, and subsequently in holding them accountable to the electorate.\r\n\r\nIn Italy, this phenomenon is glaring: since the early 2000s, Israel has become a model, a laboratory that the European and Italian right has increasingly looked to with interest. This trend emerged at the same time as the global right incorporated the fight against Palestinian terrorism into the broader scenario of the war on terror sparked by the events of September 11, the invasion of Iraq, and Afghanistan. In this context, the state of Israel was elevated to the front line of a war defending the West against Islamic extremism. Xenophobic anti-Islamism became the new ideological glue.\r\n\r\nEnsuring all of this is the power of media language that shapes public opinion with a narrative that, under the guise of an objective account, serves as a propaganda tool, perpetuating a narrative in line with a pro-Zionist and pro-apartheid agenda.\r\n\r\nThis framing not only distorted public perception but also contributed to the normalization of discriminatory policies that support the status quo of oppression and marginalization by offering a single interpretation of what is happening in Palestine.\r\ncredits\r\nreleased February 21, 2024\r\n\r\nAired on February 2024, 24hrs/Palestine is a global live radio event to explore the different practices implemented in every corner of the world in support of the Palestinian people, with the aim of hearing from people all over the world about the necessities of solidarity and anti-colonial alliances. For 24 hours, the airwaves will be filled with the diverse expressions of solidarity for the anti-colonial struggle that characterize frequencies worldwide.\r\n\r\n“24 hours live Palestine” is a global media action within a network of physical locations, a 24-hour global live radio event in support of the Palestinian people, and with the aim of hearing from people all over the world about the necessities/possibilities of solidarity and anti-colonial alliances. Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/The-vacuum_31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 00,30 - Gufonero - Live quarantined - Benefit Radio Black Out 29 minuti [Radio Blackout, Gufonero]:\r\n\r\nGufonero è il progetto di Andrea e Marcella, noti per essere – oltre che dei gran personaggi – coloro che tirano le fila di realtà come Annoying Records, End Of A Season e molto altro.\r\nUna sportellata di rumore pesante per una sessione live esclusiva. Non sfigurano nelle grandi occasioni, essendo irrobustiti da una palette sonora degna dei migliori esempi provenienti dall’altra parte dell’oceano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Gufonero-Live-quarantined-benefit-RBO_29-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","11 Agosto 2024","2024-08-18 11:41:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes e Wormholes dal 12 al 18 agosto 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Fin dal primo momento è chiaro l’intento \u003Cmark>di\u003C/mark> rendere difficile l’accesso ad un documento e a trattenere le persone nelle disponibilità dello \u003Cmark>stato\u003C/mark> in luoghi detentivi che si ampliano sempre \u003Cmark>di\u003C/mark> più.\r\nQuesto avviene con l’introduzione delle procedure \u003Cmark>di\u003C/mark> frontiera, l’aumento dell’applicazione delle procedure accelerate, l’estensione dela lista dei paesi sicuri, l’inasprimento della normativa per i trattenimenti.\r\nL’altro chiaro obiettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> tutta la più recente decretazione d’urgenza (che considera le migrazioni un problema e le persone migranti come un nemico), è quello \u003Cmark>di\u003C/mark> precarizzare le persone che si trovano sul territorio italiano.\r\nEsempio lampante sono le modifiche alla protezione speciale, che cercano \u003Cmark>di\u003C/mark> intaccare il diritto alla vita privata e familiare del persone che hanno il centro degli interessi della propria vita in Italia. Attacco a un diritto umano e internazionale che sarà da difendere nei tribunali e fuori.\r\nL’hotspot \u003Cmark>di\u003C/mark> Lampedusa è uno dei primi luoghi che molte persone attraversano appena arrivate in Italia e per tanto anche uno dei primi luoghi in cui questi cambiamenti e le logiche \u003Cmark>di\u003C/mark> questo sistema hanno le loro ripercussioni.\r\nLe persone non sono libere \u003Cmark>di\u003C/mark> lasciare l’hotspot ed è qui che avvengono le prime procedure, permeate della malata logica \u003Cmark>di\u003C/mark> persona meritevole \u003Cmark>di\u003C/mark> restare o persona da espellere, che già definiscono la vita \u003Cmark>di\u003C/mark> una persona in Italia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Presentazione-sportello-mai-piu%CC%80-cpr_118.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 12 ore 21 - Cinema Underground: Claudio Caligari 22 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nClaudio Caligari in un intervista su Amore Tossico, film capolavoro del cinema underground anni 80.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundClaudioCaligari_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 13 ore 21 - Droga e guerra 50 minuti [Radio blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nQuesto lungo approfondimento vuole proporre un riflessione sul ruolo che le sostanze psicotrope – che come elemento \u003Cmark>di\u003C/mark> interferenza con lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> coscienza hanno sempre accompagnato l’umanità – hanno assunto una volta inserite nel contesto tecnico-bellico.\r\n\r\nProviamo a suddividere la relazione tra sostanze psicoattive e guerra in due grandi categorie: sostanze somministrate durante l’esperienza delle atrocità, sostanze somministrate successivamente all’esperienza delle atrocità.\r\n\r\nTralasciando le “autoterapie” e i fenomeni \u003Cmark>di\u003C/mark> tossicodipendenza endemici tra i veterani \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, cercheremo \u003Cmark>di\u003C/mark> concentrarci esclusivamente sulla dimensione istituzionalizzata delle somministrazioni: dal Pervitin del Terzo Reich, al Captagon dell’ISIS, al Modafinil attualmente fornito all’esercito statunitense.\r\n\r\nMa la normalizzazione della guerra, che si declina anche attraverso l’arruolamento della popolazione nel suo insieme, deve tenere conto degli strascichi psichici \u003Cmark>di\u003C/mark> chi è entrato in contatto con gli eventi atroci e traumatizzanti che la caratterizzano; qui entrano in gioco le sperimentazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> MDMA in Israele e \u003Cmark>di\u003C/mark> Ibogaina in Ucraina.\r\n\r\nSi osserva quindi una parabola della relazione tra umanità e sostanze psico-alteranti: dall’espansione della coscienza al sostegno neurochimico \u003Cmark>di\u003C/mark> ciò che è insostenibile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Droga-e-guerra_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 13 ore 22,30 - Musick To Play In The Dark - Zoo records special 65 minuti minuti [Radio blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nMusick To Play In The Dark – Puntata del 20/02/2024 (Zoo Records special)\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Zoo-records-special_65.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 00,30 - Black Zone Myth Chant live al blackout fest 2018 51 minuti[Radio Blackout, Black Zone Myth Chant]:\r\n\r\nLive @Blackout Fest 9/6/2018\r\n\r\nBZMC produce musica come se gli egizi avessero conosciuto Sun Ra e DjScrew, poi si diverte cambiando il pitch al risultato finale. Sintetizzatori primitivi in HD.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Black-Zone-Myth-Chant-live-al-blackout-fest-2018_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 9 - Ponte radio - Sfruttamento minerario nei balcani 79 minuti [Radio Wombat]:\r\n\r\nPuntata dedicata allo sfruttamento minerario dei Balcani e alle lotte in difesa del territorio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Ponte-radio-Sfruttamento-minerario-nei-balcani.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 11,30 - Numbers Stations 30 minuti [Radio Blackout, Stakka Stakka]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato alle misteriose numbers station, estratto dalla puntata \u003Cmark>di\u003C/mark> Stakka Stakka del 26 gennaio 2022.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Stakka-stakka-sulle-numbers-stations_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMercoledì 14 ore 16 - La rivolta degli ulivi: resistenza contro l'estrattivismo green in Sardegna 27 minuti [Radio Blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nCorrispondenza con un compagno dalla Sardegna per parlare dell'altra faccia delle energie rinnovabili: concentrazione oligopolistica, espropri, traiettorie militari e geopolitiche, ma anche resistenza e auto-organizzazione.\r\n\r\nEstratto dalla puntata del 29 luglio \u003Cmark>di\u003C/mark> Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/BCUPCB_rivolta-ulivi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 9 - Giorgio Panizzari. Libero per interposto ergastolo. 30 minuti [Porfido]:\r\n\r\nCarcere minorile, riformatorio, manicomio criminale, carcere speciale: dentro le gabbie della Repubblica.\r\n\r\n“…Del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre…” ….Le vicende narrate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che, in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. E che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi \u003Cmark>di\u003C/mark> Gordio \u003Cmark>di\u003C/mark> una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte al filo della spada.\r\n\r\nNOTA EDITORIALE “Libero per interposto ergastolo” esce all’inizio del 1990, in un periodo in cui argomenti come rivolte carcerarie, carceri speciali, lotta armata hanno poco appeal. Sono appena finiti gli anni ’80 è l’opinione pubblica italiana vive un immenso rimosso collettivo. Gli eventi dei vent’anni precedenti sembrano asfaltati sotto uno spesso strato \u003Cmark>di\u003C/mark> oblio, considerati inutili, folli, sorpassati… un vero olocausto della memoria \u003Cmark>di\u003C/mark> uno dei momenti più alti nella storia della riscossa degli sfruttati (eventi tra l’altro ancora in corso lungo tutti quei famigerati anni ’80). Nello stesso periodo però quel libro lo abbiamo divorato in tanti. Per almeno 15 anni è \u003Cmark>stato\u003C/mark> letto e riletto, ci ha aiutati a conoscere, imparare, meditare. Nel frattempo questo piccolo volume è sparito dalla circolazione, relegato ad un mercato \u003Cmark>di\u003C/mark> nicchia \u003Cmark>di\u003C/mark> collezionisti ed “intenditori”. Anche per questo lo riproponiamo dopo 30 anni, ma non solo… attraverso la sua storia Giorgio Panizzari ci racconta \u003Cmark>di\u003C/mark> una società e \u003Cmark>di\u003C/mark> un carcere sicuramente diversi da quelli attuali. Come lui stesso dice nella postfazione “del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre”. Negli anni ’70 la borghesia italiana era sotto l’attacco \u003Cmark>di\u003C/mark> una guerriglia rivoluzionaria che mirava sempre più in alto. Allo stesso tempo nelle città ribolliva un’attività extralegale spavalda e sempre più efficace. La popolazione carceraria \u003Cmark>di\u003C/mark> allora era in grossa parte frutto \u003Cmark>di\u003C/mark> questo duplice attacco. In prigione l’insorgenza proletaria non arretrava, il “dentro”e il “fuori” si legavano e spesso rilanciavano. Nessuno \u003Cmark>di\u003C/mark> noi oggi si illude \u003Cmark>di\u003C/mark> fare \u003Cmark>di\u003C/mark> quegli eventi un modello replicabile. Le differenze strutturali sono abnormi. Fuori e dentro ai penitenziari è pressoché esaurita ogni tensione \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta organizzata e non. Inoltre “il modello \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo adottato nel sistema penitenziario, con tutte le sue rozze ma anche raffinate articolazioni, s’é espanso – direi s’é conquistato – il corpo sociale nel suo complesso”(sempre dalla postfazione). Le vicende raccontate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. È che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi \u003Cmark>di\u003C/mark> Gordio \u003Cmark>di\u003C/mark> una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte al filo della Spada\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Giorgio-Panizzari_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 10 - Dynamite, lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> classe a Chicago nel 1886 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUno sguardo sulla lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> classe nella Chicago \u003Cmark>di\u003C/mark> fine ‘800 tra conflitto, musica e parole.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dynamite-lotta-di-classe-a-Chicago-nel-1886_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 15 - American punk hc 80s - Florida, Alabama,Tennessee e Louisiana 77 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti \u003Cmark>di\u003C/mark> letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" \u003Cmark>di\u003C/mark> Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Florida-Alabama-Tennessee-e-Louisiana_75.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 15 ore 19 - Speciale In the Pines 5 murder balldas 70 minuti [Radio Blackout, No Trip for Cats]:\r\n\r\nPuntata speciale della trasmissione No Trip For Cats, dedicata al fumetto “In the Pines: 5 Murder Ballads” \u003Cmark>di\u003C/mark> Erik Kriek.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Speciale-In-the-Pines-5-murder-balldas-No-trip-for-cats_71-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 9 - La scongiura del discorso. Il caso Persichetti. 32 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nChe la storia e la memoria costituiscano un campo \u003Cmark>di\u003C/mark> battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso \u003Cmark>di\u003C/mark> Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle Brigate Rosse e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. In questo contributo audio, Persichetti ci narra della vicenda che lo ha coinvolto, dei suoi tratti surreali e dei suoi molteplici risvolti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Storia-Persichetti_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 10 - Maelstrom, lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> classe tra il 1960 e 1980 14 minuti [Porfido]:\r\n\r\nPresentazione del libro “Maelstrom Scene \u003Cmark>di\u003C/mark> rivolta e autorganizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> classe in Italia dal 1960 al 1980” \u003Cmark>di\u003C/mark> Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità \u003Cmark>di\u003C/mark> esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo \u003Cmark>sindacalismo\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle Brigate rosse, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca \u003Cmark>di\u003C/mark> narrazioni sui principali conflitti sociali \u003Cmark>di\u003C/mark> quei due decenni. Una descrizione, non priva \u003Cmark>di\u003C/mark> particolari inediti, sull’esperienza delle Brigate rosse \u003Cmark>di\u003C/mark> cui l’autore è \u003Cmark>stato\u003C/mark> dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. Questo libro \u003Cmark>di\u003C/mark> lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per la futura storicizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 13,30 - Intervista alla musicista guineana Eneida Marta 21 minuti [Radio Blackout, No Trip For Cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista guineana Eneida Marta, realizzata dalla redazione \u003Cmark>di\u003C/mark> No Trip For Cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Intervista-alla-musicista-guineana-Eneida-Marta_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nVenerdì 16 ore 19 - IconOut Records - Scream in the garage 32 minuti [IconOut Records]:\r\n\r\nMixtape intitolato \"Scream in the garage\" realizzato da Ricky della IconOut Records\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/IconOut-Records-scream-in-the-garage_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 17 ore 9,30 - Lousy but noisy - A shitgaze mixtape 1 ora e 34 minuti minuti [Radio blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nPuntata speciale \u003Cmark>di\u003C/mark> Radio Kebab.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/SHITGAZE-MIXTAPE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 17 ore 20 - Free and easy 23/06/2024 74 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n\" FREE & EASY \" Playlist Patryck Albert , ......feat . David Allen , Judge Wayne & the Convit , Others , Sons of Cyrus , Grip Weeds , Flypped Whigs , Cybermen , Nuthin' , Dynamites Shakers , Johnny No & the No-Men , James Baker Experience , Some Loves , Nurks , Carnivals , Loons , Janet St Claire , Lottle Killers , Mink Deville , Chips & Co , Figures of Light , Syndicats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Free-and-easy-23.06.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 17 ore 23,30 - Torino Disco Cross #8 lato A 63 minuti [Radio Blackout, Torino Disco Cross]:\r\n\r\nTorino Disco Cross è una fanzine \u003Cmark>di\u003C/mark> musica elettronica, un team \u003Cmark>di\u003C/mark> produttori e dj’s che dal 2003 assembla tracce audio raccolte in volumi che periodicamente vengono presentati al pubblico in eventi dal vivo. Per l’occasione vengono offerte copie su cd, slegate dal circuito \u003Cmark>di\u003C/mark> distribuzione commerciale. Più che un’organizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> serate dance è un laboratorio \u003Cmark>di\u003C/mark> sperimentazione e confronto dove l’unione \u003Cmark>di\u003C/mark> generi, l’intreccio \u003Cmark>di\u003C/mark> esperienze, la ricchezza \u003Cmark>di\u003C/mark> stili e la totale indipendenza dei partecipanti contribuiscono ad accrescere il patrimonio collettivo…Ad oggi gli artisti coinvolti nel progetto hanno partecipato alla realizzazione dei volumi in totale autonomia, senza sponsor o produttori esterni, in sintesi no-profit.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Torino-disco-cross-8-lato-A_62.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 9 - Spinoza Pi trentotto 11 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Spinoza-Pi-Trentotto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 10 - Suoni e ritmi da New Orleans 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento sulla musica e la città \u003Cmark>di\u003C/mark> New Orleans.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Suoni-e-ritmi-da-New-Orleans_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 127 1 ora e 43 minuti minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nThis episode focuses on Long songs. Songs that you can really get your teeth into. It features classic US Punk, Dark, Contemporary Jazz, Afrobeat Pioneers, Instrumental 90's Canadian legends, Pioneering Ambient Metal and Minimalist Drone and Free Jazz.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-127_103-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 21 - The vacuum 31 minuti [Arsider sound lab]:\r\n\r\nThe world with which we engage politically is outside our heads; our perceptions, ideas, and actions in the political sphere must rely on images of reality provided by others. The type of images transmitted, who selects them, who decides what to say and what not to say, and how to say it are therefore crucial for the functioning of democracies, for the selection of politicians through elections, and subsequently in holding them accountable to the electorate.\r\n\r\nIn Italy, this phenomenon is glaring: since the early 2000s, Israel has become a model, a laboratory that the European and Italian right has increasingly looked to with interest. This trend emerged at the same time as the global right incorporated the fight against Palestinian terrorism into the broader scenario of the war on terror sparked by the events of September 11, the invasion of Iraq, and Afghanistan. In this context, the state of Israel was elevated to the front line of a war defending the West against Islamic extremism. Xenophobic anti-Islamism became the new ideological glue.\r\n\r\nEnsuring all of this is the power of media language that shapes public opinion with a narrative that, under the guise of an objective account, serves as a propaganda tool, perpetuating a narrative in line with a pro-Zionist and pro-apartheid agenda.\r\n\r\nThis framing not only distorted public perception but also contributed to the normalization of discriminatory policies that support the status quo of oppression and marginalization by offering a single interpretation of what is happening in Palestine.\r\ncredits\r\nreleased February 21, 2024\r\n\r\nAired on February 2024, 24hrs/Palestine is a global live radio event to explore the different practices implemented in every corner of the world in support of the Palestinian people, with the aim of hearing from people all over the world about the necessities of solidarity and anti-colonial alliances. For 24 hours, the airwaves will be filled with the diverse expressions of solidarity for the anti-colonial struggle that characterize frequencies worldwide.\r\n\r\n“24 hours live Palestine” is a global media action within a network of physical locations, a 24-hour global live radio event in support of the Palestinian people, and with the aim of hearing from people all over the world about the necessities/possibilities of solidarity and anti-colonial alliances. Promoted by Radio Alhara became then worldwide spread on Radio Flouka, Radio Blackout, The Mosaic Rooms (London, England), Libreria Proyeccion (Santiago, Chili), La Parole Errante (Montreuil, France), Station of Commons and on other hosting sites in Beirut, Mayotte, La Réunion and Cairo.\r\n\r\nWritten, recorded and mixed by Arsider Sound Lab\r\ntext and radio archive research: p_annaderia\r\nGraphic design: Silvia Basano\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/The-vacuum_31.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDomenica 18 ore 00,30 - Gufonero - Live quarantined - Benefit Radio Black Out 29 minuti [Radio Blackout, Gufonero]:\r\n\r\nGufonero è il progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> Andrea e Marcella, noti per essere – oltre che dei gran personaggi – coloro che tirano le fila \u003Cmark>di\u003C/mark> realtà come Annoying Records, End Of A Season e molto altro.\r\nUna sportellata \u003Cmark>di\u003C/mark> rumore pesante per una sessione live esclusiva. 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