","Unire le lotte della logistica: il caso Sda","post",1506547498,[56,57,58,59],"http://radioblackout.org/tag/carpiano/","http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/sda/","http://radioblackout.org/tag/sindacato-conflittuale/",[23,27,15,29],{"post_content":62,"tags":68},{"matched_tokens":63,"snippet":66,"value":67},[64,65],"sindacato","conflittuale","abbiamo sentito Edoardo, esponente dell'altro \u003Cmark>sindacato\u003C/mark> \u003Cmark>conflittuale\u003C/mark> presente in azienda (Sol-Cobas), che","A completamento di un altro momento di approfondimento realizzato da radio blackout sui fatti incresciosi, ma anche di lotta e risultati, avvenuti lungo tutto il mese di settembre nella galassia Sda e in particolare a Carpiano, nell'hub milanese di una azienda di logistica che sta probabilmente per diventare affiliata di Amazon – complicando ulteriormente il sistema gerarchico di scatole cinesi inventate per ridurre il salario, le garanzie e la qualità del lavoro –, abbiamo sentito Edoardo, esponente dell'altro \u003Cmark>sindacato\u003C/mark> \u003Cmark>conflittuale\u003C/mark> presente in azienda (Sol-Cobas), che ha seguito strategie diverse da quelle del Si-Cobas, le cui forme di lotta aveva illustrato Alessandro ai nostri microfoni.\r\n\r\nDa un lato un buon numero di lavoratori sono stati sospesi e la situazione permane poco chiara, dall'altro una cooperativa (fino a quanto connivente con il padronato si può immaginare) è stata sostituita; ci sono aspetti relativi al fatto che con l'introduzione del jobs act le condizioni sarebbero state diverse e su questo le lotte si sono divise, forse per scelta dei lavoratori stessi, incancrenendosi anche attorcigliandosi su questioni amministrative e fiscali, con mancata partecipazione a scioperi gli uni degli altri. Ma probabilmente ci sarebbero ancora margini per tornare a fare fronte comune contro il padrone che approfitta delle divisioni per protrarre la vertenza, sospendere ad orologeria ora l'uno ora l'altro, nonostante entrambi i sindacati \"combattivi\" siano in grado di mettere in difficoltà Sda, al punto da costringerla a fare largo uso delle peggiori forme di crumiraggio, a cui si sommano persino episodi di squadrismo.\r\n\r\nSda - Carpiano",[69,71,73,75],{"matched_tokens":70,"snippet":23},[],{"matched_tokens":72,"snippet":27},[],{"matched_tokens":74,"snippet":15},[],{"matched_tokens":76,"snippet":77},[64,65],"\u003Cmark>sindacato\u003C/mark> \u003Cmark>conflittuale\u003C/mark>",[79,85],{"field":30,"indices":80,"matched_tokens":82,"snippets":84},[81],3,[83],[64,65],[77],{"field":86,"matched_tokens":87,"snippet":66,"value":67},"post_content",[64,65],1157451471441625000,{"best_field_score":90,"best_field_weight":91,"fields_matched":34,"num_tokens_dropped":42,"score":92,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":42},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":94,"highlight":112,"highlights":117,"text_match":120,"text_match_info":121},{"cat_link":95,"category":96,"comment_count":42,"id":97,"is_sticky":42,"permalink":98,"post_author":45,"post_content":99,"post_date":100,"post_excerpt":48,"post_id":97,"post_modified":101,"post_thumbnail":102,"post_thumbnail_html":103,"post_title":104,"post_type":53,"sort_by_date":105,"tag_links":106,"tags":111},[39],[41],"20451","http://radioblackout.org/2014/01/sindacati-conf-industriali/","Arrivano le nuove regole sulla rappresentanza e la democrazia sindacale che rendono operativo l’accordo del 31 maggio scorso, già definito a buon diritto«storico», con la nuova intesa raggiunta da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. È l’ultimo atto di un percorso, iniziato con il vergognoso accordo di Pomigliano e che si candida ad essere possibile base di un’eventuale legge sulla rappresentanza, che in questi giorni lo stesso segretario del Pd Matteo Renzi ha sostenuto con il Jobs Act. Il regolamento attuativo costituisce «un vero e proprio testo unico in tema di rappresentanza sindacale» che limita in maniera sostanziale il diritto di sciopero dei lavoratori, azzera i diritti di chi non firma l'accordo stesso, di fatto condannandolo alla morte sindacale, stabilisce la possibilità di deroghe agli accordi nazionali praticamente su tutto ( e non fatichiamo a immaginare da che parte penderanno dette deroghe). Vengono indicate le regole per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali (con il mix tra iscritti e voti e la soglia del 5% per sedere al tavolo) e per sottoscrivere gli accordi, a cui si dà certezza garantendo la piena esigibilità: una volta approvati e ratificati dal voto dei lavoratori (in entrambi i casi a maggioranza semplice) varranno effettivamente per tutti. E, infatti, vengono anche definite le sanzioni per chi non li rispetta: sanzioni che possono essere di carattere pecuniario o di «temporanea sospensione» di diritti sindacali contrattuali.\r\n\r\nL’obiettivo successivo è di estendere le nuove regole anche alle altre organizzazioni. «È una svolta epocale che cambia decisamente nel Paese il volto delle relazioni industriali, che passano da un sistema antagonistico e conflittuale ad un sistema partecipato, moderno e ben governato». In questa affermazione di Bonanni c'è l'essenza di questa svolta che concordiamo, come sottolineato in apertura, nel definire \"storica\".\r\n\r\nAscolta la diretta con Giorgio Cremaschi, ex dirigente FIOM e ora alla testa della nuova fronda interna alla CGIL \"il sindacato è un'altra cosa\".\r\n\r\nCremaschi\r\n\r\nSullo stesso argomento abbiamo raccolto anche la posizione di Cosimo Scarinzi, dirigente della CUB.\r\n\r\nScarinzi","14 Gennaio 2014","2014-01-17 12:01:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/Accordi-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"277\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/Accordi-277x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/Accordi-277x300.jpg 277w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/Accordi.jpg 376w\" sizes=\"auto, (max-width: 277px) 100vw, 277px\" />","Sindacati conf...industriali",1389717950,[107,108,109,110],"http://radioblackout.org/tag/cgil/","http://radioblackout.org/tag/fiom/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/sindacati/",[19,17,21,25],{"post_content":113},{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":116},[65],"da un sistema antagonistico e \u003Cmark>conflittuale\u003C/mark> ad un sistema partecipato, moderno","Arrivano le nuove regole sulla rappresentanza e la democrazia sindacale che rendono operativo l’accordo del 31 maggio scorso, già definito a buon diritto«storico», con la nuova intesa raggiunta da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. 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Nella fattispecie abbiamo commentato la notizia del foglio di via da Campi Bisenzio consegnato a Luca, coordinatore del Sicobas Prato, dalla procura di Firenze. Il sindacalista viene infatti definito \"socialmente pericoloso\", questo per aver continuato a fare attività sindacale in un territorio nel quale grandi marchi del tessile e non solo, fanno quotidianamente carta straccia dei diritti base che spettano ai lavoratori. Ovviamente il sindacato conflittuale è avvezzo ad attacchi del genere e come sempre ha deciso di rilanciare con il rifiuto ad applicare tali misure e con il lancio di scioperi in tutta l'area toscana.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/F_m_18_04_Sarah-SiCobas-Prato-su-foglio-di-via-a-coordinatore-provinciale-sindacato.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Fabrizio sulle ragioni dello sciopero che CUB CGIL CISL UIL e CSA hanno indetto il 17 aprile: Le maestre di nidi e materne comunali in piazza, la richiesta è di nuove assunzioni tra educatori e docenti. A far scattare lo sciopero l'aumento delle ore lavorative.\r\n\r\nIl personale educativo della Città di Torino in sciopero si è trovato sotto Palazzo Civico per chiedere più assunzioni di docenti ed educatori. A far scattare la protesta l'aumento delle ore lavorative per gli insegnanti da 26 a 30. Una decisione unilaterale!\r\n\r\nA incrociare le braccia anche i precari degli altri settori comunali: Il nodo è il limite dei 36 mesi massimi di impiego per chi non è stabilizzato.\r\n\r\nA Fabrizio, che lavora a scuola, gli abbiamo chiesto di fare un bilancio politico/partecipativo dello sciopero e le prospettive della lotta.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/F_m_18_04_Fabrizio-su-sciopero-scuole-infanzia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","22 Aprile 2023","2023-04-22 14:25:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/341176279_1409253483143186_4020772906599564070_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 18/04/2023","podcast",1682173556,[],[],{"post_content":168},{"matched_tokens":169,"snippet":170,"value":171},[64,65],"spettano ai lavoratori. 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Infatti abbiamo stabilito il collegamento con uno di loro , Hosam, mentre era in presidio davanti al Burger King di Pianezza. Nonostante gli introiti da capogiro dei colossi delle catene di ristorazione mondiale, chi ci lavora per farci le pulizie si ritrova a lavorare per 30 giorni al mese per 8 fino a 12 ore al giorno, senza alcuna pausa o ferie e con le paghe che arrivano sempre in ritardo. Quando alcuni di loro hanno deciso di alzare la testa, l'azienda li ha puniti riducendogli drasticamente le ore di impiego, così si sono ritrovati da un'eccesso all'altro, senza la possibilità di sostentarsi. Questi lavoratori si sono rivelati particolarmente determinati e combattivi, infatti la loro risposta è stata quella di organizzare delle sorta di presidi permanenti davanti ai vari Mc Donald's, Roadhouse e Burger King per informare gli avventori quanto questi ristoranti in franchise siano squallidi come datori (diretti o indiretti che siano) di lavoro.\r\n\r\nVi invitiamo quindi oltre a boicottare queste catene, a portare solidarietà diretta a questa lotta che continuerà ad andare avanti ad oltranza con i presidi, finchè Gado non darà risposte concrete ai suoi dipendenti, dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 22 davanti al Burger King di Pianezza e il sabato e la domenica sempre al Burger King di Beinasco e di Moncalieri.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/F_m_12_04_Hosam-lavoratore-Gado-in-diretta-dal-presidio-a-Pianezza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Pietro Cusimano, USB pubblico impiego lombardia, sulla grottesca perquisizione in una sede del sindacato a Roma il giorno 6/04/2022. Sul sito del sindacato si legge:\r\nUna denuncia telefonica, una perquisizione a colpo sicuro, una pistola che salta fuori dallo scarico di un water. È la sintesi dell’operazione da film dei carabinieri andata in scena questa mattina contro l’Unione Sindacale di Base. Poco prima delle 11 i militari si presentano nella sede nazionale di USB, in via dell’Aeroporto 129 a Roma, pretendendo di operare un’ispezione alla ricerca di armi, segnalate telefonicamente da un anonimo al mattino presto. I dirigenti USB attivano lo staff legale del sindacato e i parlamentari di ManifestA. Si chiede ai militari presenti, che invocano la\r\nprocedibilità senza mandato in forza dell’articolo 4 della legge 152/1975, un provvedimento scritto dell’autorità giudiziaria.\r\nLe forze dell’ordine vanno a colpo sicuro. L’anonimo segnalatore ha indicato dove trovare “le armi”: lo scarico di un water, “quello” scarico di “quel” water nei bagni riservati al pubblico maschile.\r\nSalta così fuori una pistola malamente avvolta nel cellophane e immersa nell’acqua, depositata lì da mani premurose. USB denuncia la chiara ed evidente macchinazione contro un sindacato\r\nconflittuale, una messa in scena che fa comodo a molti, troppi. I locali di via dell’Aeroporto sono quotidianamente aperti al pubblico, come tutte le sedi USB. Di certo l’ultimo posto in cui nascondere qualcosa, figurarsi delle armi. Di certo il primo posto in cui tentare il colpo di mano per screditare un’intera organizzazione e le moltitudini di lavoratori, di disoccupati,\r\ndi precari, di senza casa che la supportano. Le uniche armi che USB usa sono gli scioperi, le rivendicazioni, le manifestazioni, le lotte. Le pistole le lasciamo a chi le ama, a cominciare dalla compatta maggioranza che alimenta la guerra in Ucraina.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/F_m_12_04_USB-su-ritrovamento-pistola-nella-sede-nazionale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico Riboni, nostro inviato dalla Francia, sulle elezioni presidenziali in Francia del 2022 tenutesi il 10 aprile per il primo turno di votazione; il ballottaggio è fissato per il 24 aprile. Hanno avuto accesso al secondo turno il Presidente della Repubblica uscente Emmanuel Macron (LREM), arrivato al 27,84% dei voti, e Marine LePen (RN), al 23,15%. Al terzo posto si è piazzato Jean-Luc Mélenchon (LFI) col 21,95%, seguito da Éric Zemmour (Reconquête) col 7,07%; tutti gli altri candidati non hanno superato il 5% dei voti. 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L’anonimo segnalatore ha indicato dove trovare “le armi”: lo scarico di un water, “quello” scarico di “quel” water nei bagni riservati al pubblico maschile.\r\nSalta così fuori una pistola malamente avvolta nel cellophane e immersa nell’acqua, depositata lì da mani premurose. USB denuncia la chiara ed evidente macchinazione contro un \u003Cmark>sindacato\u003C/mark>\r\n\u003Cmark>conflittuale\u003C/mark>, una messa in scena che fa comodo a molti, troppi. I locali di via dell’Aeroporto sono quotidianamente aperti al pubblico, come tutte le sedi USB. Di certo l’ultimo posto in cui nascondere qualcosa, figurarsi delle armi. Di certo il primo posto in cui tentare il colpo di mano per screditare un’intera organizzazione e le moltitudini di lavoratori, di disoccupati,\r\ndi precari, di senza casa che la supportano. Le uniche armi che USB usa sono gli scioperi, le rivendicazioni, le manifestazioni, le lotte. Le pistole le lasciamo a chi le ama, a cominciare dalla compatta maggioranza che alimenta la guerra in Ucraina.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/F_m_12_04_USB-su-ritrovamento-pistola-nella-sede-nazionale.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico Riboni, nostro inviato dalla Francia, sulle elezioni presidenziali in Francia del 2022 tenutesi il 10 aprile per il primo turno di votazione; il ballottaggio è fissato per il 24 aprile. Hanno avuto accesso al secondo turno il Presidente della Repubblica uscente Emmanuel Macron (LREM), arrivato al 27,84% dei voti, e Marine LePen (RN), al 23,15%. Al terzo posto si è piazzato Jean-Luc Mélenchon (LFI) col 21,95%, seguito da Éric Zemmour (Reconquête) col 7,07%; tutti gli altri candidati non hanno superato il 5% dei voti. Marginale è stata la consistenza elettorale dei candidati sostenuti dalle forze politiche tradizionali: Valérie Pécresse (LR) si è fermata al 4,78% e Anne Hidalgo (PS) all'1,75%.\r\nAlle precedenti elezioni presidenziali del 2017 Macron aveva ottenuto il 24,01% e Le Pen il 21,30%; Mélenchon era giunto quarto col 19,58%, mentre al terzo posto era arrivato il gollista François Fillon col 20,01%. Macron ha così visto aumentare i suoi consensi di 3,83 punti percentuale (+1.129.232 voti), Le Pen di 1,85 (+457.878) e Mélenchon di 2,37 (+654.998).\r\nAl primo turno l'affluenza si è attestata al 73,69%, contro il 77,77% delle precedenti. Abbiamo chiesto al nostro inviato un commento politico dal punto di vista di classe sulla tendenza di questo voto.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/F_m_12_04_Enrico-Riboni-su-elezioni-francesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[198],{"field":86,"matched_tokens":199,"snippet":195,"value":196},[64,65],{"best_field_score":177,"best_field_weight":123,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":42,"score":178,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":42},{"document":202,"highlight":215,"highlights":220,"text_match":120,"text_match_info":223},{"comment_count":42,"id":203,"is_sticky":42,"permalink":204,"podcastfilter":205,"post_author":157,"post_content":206,"post_date":207,"post_excerpt":48,"post_id":203,"post_modified":208,"post_thumbnail":209,"post_title":210,"post_type":163,"sort_by_date":211,"tag_links":212,"tags":214},"98376","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-03-06-2025/",[134],"Il primo argomento della puntata è stato quello della scuola, infatti con Lucia di Assemblea Scuola Torino, ospite con noi negli studi di Radio Blackout, abbiamo parlato dell'evento del 4 giugno dal titolo \"A difesa della scuola pubblica e democratica\". Questo momento è nato dalla volontà diffusa del personale scolastico organizzato in diversi collettivi locali e col sindacalismo di base, di non sottostare alle regole calate dal Ministro dell'istruzione e del merito sempre più stringenti, oltre che a non rassegnarsi all'andazzo generale creato da dirigenti scolastici sempre più autoritari. Infatti sulla spinta nata dal rifiuto ad un incontro chiesto all'Ufficio Scolastico Regionale, durante uno scorso sciopero lanciato da cub e cgils, da parte di insegnanti e genitori del Norberto Rosa di Susa, riguardo a seri problemi sollevati rispetto alla democraticità delle decisioni prese nell'istituto, si è scelto di indire un'ulteriore presidio sotto la sede dell'USR proprio per mercoledì 4 giugno alle h 14:30. Più tardi si creerà un momento di dibattito e convivialità in piazza Carlo Felice, sempre a Torino, proprio per far capire che i problemi di chi lavora a scuola sono a cascata i problemi di tutta una comunità, dagli alunni e alunne, ai genitori e non solo. In parallelo è stato lanciato un riguardo alle rivendicazioni sopra citate, che vi invitiamo a compilare direttamente QUI\r\n\r\nOppure se non volete compilare direttamente voi il form, potete mandare una mail con i vostri dati a: assemblea.scuola.to@gmail.com\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_03_06_Lucia-Assemblea-Scuola-Torino-su-manifestazione-4-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto sullo sciopero che si è svolto il 3 giugno a livello nazionale di tutti i lavoratori e lavoratrici di Poste Italiane, di seguito il loro appello:\r\n\r\n \r\n\r\n\"In questi giorni la CGIL e l UIL denunciano la pessima condizione che si vive in Poste Italiane, quella che per anni hanno contribuito a determinare. Gli stessi anni in cui il sindacalismo di base conflittuale di quest'azienda denunciava e lottava per quella manciata di rivendicazioni che solo ora, per esercizio di ricollocazione nel mercato sindacale, mettono in fila e ne fanno uno sciopero.\r\n\r\nLamentano l'esclusione, l'assenza di democrazia e pluralismo. Eppure, loro, con gli storici compagni di merende, hanno operato l'esclusione del sindacalismo non connivente, non dai tavoli di concertazione di cui questi poco sono interessati, ma ancora peggio, dalle agibilità politico sindacali sui luoghi di lavoro partendo dalla legge 146/90 (Denominata addirittura legge anticobas) di cui i sindacati concertativi si sono fatti sostenitori e a seguire con il T.U. sulla rappresentanza 2014 volti a limitare fortemente le possibilità d'azione di chi si è storicamente posto in contrarietà alla loro visione sempre più aderente a quelle aziendali e di cui la CISL, senza'altro, ne è iconica portabandiera.\r\n\r\nE' evidente a chiunque, e per loro stessa ammissione, che l'unico terreno di interesse delle proclamanti è proprio quello della concertazione dalla quale si trovano momentaneamente messi in disparte. Non siamo fiduciosi, abbiamo imparato a non esserlo, ma auspichiamoci che questa postura conflittuale venga mantenuta e che non sia solo di circostanza.\r\n\r\nArrivano tardi, almeno di 20 anni su quelle che sono state le nostre rivendicazioni, peraltro quelle meno radicali, sulle quali noi insistiamo da sempre e per le quali da sempre intraprendiamo azioni di lotta e scioperi.\r\n\r\nLE STESSE RAGIONI CHE CI PORTANO A SCIOPERARE ANCORA UNA VOLTA, CON LA FORZA DELLA COERENZA, IL 3 GIUGNO 2025:\r\n\r\n \tRipubblicizzazione di Poste Italiane e difesa del servizio uniersale\r\n \tAssunzione di tutti i CTD per colmare la cronica mancanza di risorse e che abbatta le richieste di flessibilità\r\n \tBasta precariato in Poste\r\n \tNo alle continue riorganizzazioni al solo scopo di tagliare il personale\r\n \tNo alle continue pressioni aziendali e al continuo ricorso ai provvedimenti disciplinari\r\n \tAumenti dei salari diretti e azzeramento dei sistemi di welfare aziendale\r\n \tRefistribuzione (a chi lavora) dei premi ad personam e bonus ed incentivi ai manager\r\n\r\nMa altre, più e per noi fondamentali si sommano nel contesto dello scenario internazionale e del meschino contributo che l'azienda per la quale lavoriamo sta dando al genocidio in atto in Palestina:\r\n\r\n \tFuori Poste dalla fondazione Med-Or di \"Leonardo\"\r\n \tSospensione immediata del trasporto di prodotti dual-use a scopo civile e bellico verso Israele\r\n\r\nFUORI POSTE DAL MASSACRO IN PALESTINA. NOI NON SIAMO COMPLICI\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/F_m_03_06_Nunzia-Cobas-Poste-su-sciopero-3-giugno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nAnche il terzo argomento della puntata è stato quello della scuola, infatti abbiamo presentato una nuova serie podcast che come trasmissione e come radio abbiamo creato con l'ausilio di Serena Tusini del Sindacato Sociale di Base che riguarda proprio le trasformazioni avvenute ed in atto nel mondo dell'istruzione e della ricerca, dal titolo \"Dietro alla lavagna\". Ecco il primo episodio \"Le multinazionali all'assalto della scuola pubblica\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Dietro-alla-lavagna-pt.1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","4 Giugno 2025","2025-06-04 15:32:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/insegnante-scuola-riconoscere-11-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 03/06/2025",1749051017,[213],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[148],{"post_content":216},{"matched_tokens":217,"snippet":218,"value":219},[65],"cui il sindacalismo di base \u003Cmark>conflittuale\u003C/mark> di quest'azienda denunciava e lottava","Il primo argomento della puntata è stato quello della scuola, infatti con Lucia di Assemblea Scuola Torino, ospite con noi negli studi di Radio Blackout, abbiamo parlato dell'evento del 4 giugno dal titolo \"A difesa della scuola pubblica e democratica\". 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Il 18 gennaio la CGIL ha confermato l'accordo con il 95 favorevoli e 13 contrari. Un Landini tardivamente pentito ha dichiarato che l'accordo non impegna la Fiom. Quando dalla stalla lasciata scientemente aperta scappano tutti i buoi Landini cerca di salvare la faccia, per non perdere troppi iscritti.\r\nNegli anni Settanta, dopo la firma di un contratto, i lavoratori non sapevano se sarebbero riusciti ad \"esigerlo\", o, meglio, non sapevano se sarebbero riusciti a farlo subito o avrebbero dovuto fare altri scioperi per imporre al padrone quanto pattuito.\r\nOggi sono i padroni a preoccuparsi \"dell'esigibilità\" dei contratti. Evidentemente oggi i sindacati firmano accordi che soddisfano solo i padroni, che tuttavia temono che i lavoratori non si pieghino alle riduzioni di salario e alle gabbie normative sottoscritte da CGIL, CISL e UIL.\r\nL'accordo sulla rappresentanza sindacale perfezionato in questi giorni è una corda al collo dei lavoratori.\r\nLe nuove regole per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali e per dare “certezza” agli accordi sindacali, che una volta approvati e ratificati a maggioranza semplice varranno coattivamente per tutti, sono un regalo ai padroni, che i sindacati di Stato fanno per mantenere ruolo, privilegi, soldi per il proprio pletorico apparato di funzionari.\r\nIn pratica l’accordo istituisce il maggioritario sindacale con soglia di sbarramento. Anche peggio del Porcellum elettorale, perché il Porcellum, pur premiando in maniera aborme chi prendeva più voti e pur negando agli elettori la possibilità di scegliere i candidati, non imponeva agli altri l'accettazione preventiva del programma degli avversari per poter presentare le liste.\r\nAl di là dello sbarramento al 5% fruiscono del diritto alla rappresentanza solo le organizzazioni che sottoscrivono l’accordo impegnandosi al rispetto di tutte le sue parti.\r\nE' come se la nuova legge elettorale stabilisse che possono candidarsi al parlamento solo le forze politiche che sottoscrivono la politica di austerità, il fiscal compact e quanto altro serva.\r\nTutti sindacati che non si riconoscono in CGIL, CISL UIL sono esclusi preventivamente così come ogni nuova rappresentanza del mondo del lavoro. In base al principio che chi siede al tavolo oggi occupa tutti i posti presenti e futuri, il maggioritario serve a disciplinare ciò che resta di diversità conflittuale.\r\nIl maggioritario sindacale stabilisce che una volta scremata preventivamente tra buoni e cattivi la presenza al tavolo, tra chi rimane la maggioranza decide e la minoranza si adegua.\r\nTra i sindacati firmatari, accedono al tavolo quelli che rappresentano più del 5% tra iscritti e voti per la elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie. Dove i lavoratori non votano per eleggere chi li rappresenta, ma il sindacato nomina propri fiduciari con le RSA, si continuerà a non votare e conterà per la misura della rappresentanza solo il numero degli iscritti.\r\nFatti tutti questi conteggi, i sindacati che assieme raggiungono il 50% più uno della rappresentanza decidono.\r\nSulla piattaforma decidono le organizzazioni senza consultazione dei lavoratori e le aziende trattano solo con la maggioranza, la minoranza sta al tavolo e guarda.\r\nSugli accordi decide la stessa maggioranza e consulta i lavoratori, in modalità certificate da definire. Cioè non necessariamente con il referendum, ma anche con il voto palese registrato in assemblea. Sotto questo aspetto l’accordo è più arretrato del modello Marchionne, che è stato instaurato con il referendum.\r\nUna volta deciso si esegue, anche se l’accordo non ti piace.\r\n\r\nAlcuni dirigenti sindacali hanno ipocritamente sostenuto che non avrebbero accettato sanzioni contro gli scioperi. L’intesa confederale peraltro non ha questo compito, perché ha definito l'accordo quadro che verrà formalizzato nei contratti e negli accordi aziendali.\r\nIl testo in ogni caso non si presta ad equivoci. I firmatari si impegnano a definire nei contratti “clausole di raffreddamento”, cioè inibizione dello sciopero e delle azioni legali. E non esiste clausola di raffreddamento che non preveda sanzioni per chi non la rispetta.\r\nIn sostanza nessuno potrà scioperare contro un contratto non condiviso. Nuovi lacci imbriglieranno il diritto di sciopero e chi non rispetterà i paletti fissati da sindacati di Stato e Confindustria incorrerà in sanzioni. Solo i sindacati firmatari dell’accordo saranno ammessi ai tavoli di trattativa a qualsiasi livello.\r\nCon questo accordo i sindacati confederali si garantiscono il “monopolio” della rappresentanza sindacale.\r\n\r\nInteressante è la reazione di settori di sindacalismo di base che reclamano una legge dello Stato che regolamenti la rappresentanza sindacale. Una follia.\r\nUna follia che tradisce da un lato la dura incrostazione statalista dei sindacati di tradizione comunista, dall'altra la incredibile fiducia, tipica dell'approccio liberale, nello Stato come garante delle libertà sociali.\r\nUn approccio squisitamente ideologico che non coglie che le leggi sono la rappresentazione ritualizzata dei rapporti di forza tra le parti sociali. Spesso - è il caso dello \"statuto dei lavoratori\" - garantiscono diritti per evitare che l'onda dei movimenti ponga all'ordine del giorno una trasformazione tanto radicale delle relazioni sociali da far saltare ogni possibilità di mediazione.\r\nOggi una legge sulla rappresentanza trasformerebbe un accordo privato in una norma coattiva.\r\nLa partita si gioca altrove. Solo la radicalità del conflitto, la capacità di creare legami tra lavoratori divisi dalla frantumazione imposta mei 30 lunghi anni di desertificazione delle lotte, può rovesciare il tavolo e scrivere una pagina diversa.\r\nIl panorama che si apre ripropone lo scontro sociale nella sua forma più cruda, senza tutele né garanzie.\r\n\r\nNe abbiamo discusso con Stefano Capello della CUB.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 01 17 rappresentanza stefanone","19 Gennaio 2014","2018-10-17 22:10:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/01/commedia-e-tragedia-200x110.jpg","Accordo sulla rappresentanza: tempi di guerra",1390144046,[237,238,239,240],"http://radioblackout.org/tag/accordo-sulla-rappresentanza/","http://radioblackout.org/tag/conflitto-sociale/","http://radioblackout.org/tag/sindacalismo-di-base/","http://radioblackout.org/tag/sindacati-di-stato/",[146,140,144,142],{"post_content":243},{"matched_tokens":244,"snippet":245,"value":246},[65],"ciò che resta di diversità \u003Cmark>conflittuale\u003C/mark>.\r\nIl maggioritario sindacale stabilisce che","Il 10 gennaio di quest'anno CGIL, CISL, UIL e Confindustria hanno firmato il testo attuativo degli accordi sulla rappresentanza siglato lo scorso 31 maggio. 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Anche peggio del Porcellum elettorale, perché il Porcellum, pur premiando in maniera aborme chi prendeva più voti e pur negando agli elettori la possibilità di scegliere i candidati, non imponeva agli altri l'accettazione preventiva del programma degli avversari per poter presentare le liste.\r\nAl di là dello sbarramento al 5% fruiscono del diritto alla rappresentanza solo le organizzazioni che sottoscrivono l’accordo impegnandosi al rispetto di tutte le sue parti.\r\nE' come se la nuova legge elettorale stabilisse che possono candidarsi al parlamento solo le forze politiche che sottoscrivono la politica di austerità, il fiscal compact e quanto altro serva.\r\nTutti sindacati che non si riconoscono in CGIL, CISL UIL sono esclusi preventivamente così come ogni nuova rappresentanza del mondo del lavoro. In base al principio che chi siede al tavolo oggi occupa tutti i posti presenti e futuri, il maggioritario serve a disciplinare ciò che resta di diversità \u003Cmark>conflittuale\u003C/mark>.\r\nIl maggioritario sindacale stabilisce che una volta scremata preventivamente tra buoni e cattivi la presenza al tavolo, tra chi rimane la maggioranza decide e la minoranza si adegua.\r\nTra i sindacati firmatari, accedono al tavolo quelli che rappresentano più del 5% tra iscritti e voti per la elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie. Dove i lavoratori non votano per eleggere chi li rappresenta, ma il \u003Cmark>sindacato\u003C/mark> nomina propri fiduciari con le RSA, si continuerà a non votare e conterà per la misura della rappresentanza solo il numero degli iscritti.\r\nFatti tutti questi conteggi, i sindacati che assieme raggiungono il 50% più uno della rappresentanza decidono.\r\nSulla piattaforma decidono le organizzazioni senza consultazione dei lavoratori e le aziende trattano solo con la maggioranza, la minoranza sta al tavolo e guarda.\r\nSugli accordi decide la stessa maggioranza e consulta i lavoratori, in modalità certificate da definire. Cioè non necessariamente con il referendum, ma anche con il voto palese registrato in assemblea. Sotto questo aspetto l’accordo è più arretrato del modello Marchionne, che è stato instaurato con il referendum.\r\nUna volta deciso si esegue, anche se l’accordo non ti piace.\r\n\r\nAlcuni dirigenti sindacali hanno ipocritamente sostenuto che non avrebbero accettato sanzioni contro gli scioperi. L’intesa confederale peraltro non ha questo compito, perché ha definito l'accordo quadro che verrà formalizzato nei contratti e negli accordi aziendali.\r\nIl testo in ogni caso non si presta ad equivoci. I firmatari si impegnano a definire nei contratti “clausole di raffreddamento”, cioè inibizione dello sciopero e delle azioni legali. E non esiste clausola di raffreddamento che non preveda sanzioni per chi non la rispetta.\r\nIn sostanza nessuno potrà scioperare contro un contratto non condiviso. Nuovi lacci imbriglieranno il diritto di sciopero e chi non rispetterà i paletti fissati da sindacati di Stato e Confindustria incorrerà in sanzioni. Solo i sindacati firmatari dell’accordo saranno ammessi ai tavoli di trattativa a qualsiasi livello.\r\nCon questo accordo i sindacati confederali si garantiscono il “monopolio” della rappresentanza sindacale.\r\n\r\nInteressante è la reazione di settori di sindacalismo di base che reclamano una legge dello Stato che regolamenti la rappresentanza sindacale. Una follia.\r\nUna follia che tradisce da un lato la dura incrostazione statalista dei sindacati di tradizione comunista, dall'altra la incredibile fiducia, tipica dell'approccio liberale, nello Stato come garante delle libertà sociali.\r\nUn approccio squisitamente ideologico che non coglie che le leggi sono la rappresentazione ritualizzata dei rapporti di forza tra le parti sociali. Spesso - è il caso dello \"statuto dei lavoratori\" - garantiscono diritti per evitare che l'onda dei movimenti ponga all'ordine del giorno una trasformazione tanto radicale delle relazioni sociali da far saltare ogni possibilità di mediazione.\r\nOggi una legge sulla rappresentanza trasformerebbe un accordo privato in una norma coattiva.\r\nLa partita si gioca altrove. Solo la radicalità del conflitto, la capacità di creare legami tra lavoratori divisi dalla frantumazione imposta mei 30 lunghi anni di desertificazione delle lotte, può rovesciare il tavolo e scrivere una pagina diversa.\r\nIl panorama che si apre ripropone lo scontro sociale nella sua forma più cruda, senza tutele né garanzie.\r\n\r\nNe abbiamo discusso con Stefano Capello della CUB.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 01 17 rappresentanza stefanone",[248],{"field":86,"matched_tokens":249,"snippet":245,"value":246},[65],{"best_field_score":122,"best_field_weight":123,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":42,"score":124,"tokens_matched":34,"typo_prefix_score":42},6637,{"collection_name":163,"first_q":29,"per_page":127,"q":29},["Reactive",254],{},["Set"],["ShallowReactive",257],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fv3Q05sWcWmQ41QMgdaoQ5N0bZKVsFKD3l4hFQbf12C4":-1},true,"/search?query=sindacato+conflittuale"]