","Carrara. Occupato il comune, nata l'assemblea permanente","post",1415716210,[51,52,53,54,55,56],"http://radioblackout.org/tag/alluvione/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-permanente/","http://radioblackout.org/tag/carara/","http://radioblackout.org/tag/dissesto-idrogeologico/","http://radioblackout.org/tag/occupazione-del-comune/","http://radioblackout.org/tag/sindaco-zubbani/",[17,21,15,25,23,19],{"post_content":59,"tags":64},{"matched_tokens":60,"snippet":62,"value":63},[61],"sindaco","scattata intorno all'una, quando il \u003Cmark>sindaco\u003C/mark> ha deciso di affacciarsi alla","11 novembre. L'occupazione del Comune di Carrara è arrivata al suo quarto giorno. Tanti cittadini, esasperati dall'ultima alluvione, sabato scorso avevano dato vita ad una manifestazione davanti al comune. Sin dal mattino qualche manifestante aveva occupato la sala consiliare. L'occupazione di massa è scattata intorno all'una, quando il \u003Cmark>sindaco\u003C/mark> ha deciso di affacciarsi alla finestra, dichiarando che sia lui sia la sua giunta non si consideravano responsabili dell'accaduto.\r\nI pochi carabinieri di guardia alla scalinata d'accesso al comune hanno capito al volo e, dopo aver messo al sicuro il \u003Cmark>sindaco\u003C/mark>, se ne sono andati.\r\nDiverse centinaia di persone fanno a turno nella sala occupata. Qualche politico sperava che la protesta facesse da volano per la nascita di una lista civica, ma si è presto disilluso di fronte alla determinazione dell'assemblea popolare ad autogestire la lotta e la gestione dell'emergenza. E' nata l'assemblea permanente dei cittadini di Carrara, con riunioni quotidiane ogni giorno alle 18. I partecipanti hanno dato vita a vari gruppi di lavoro e si sono dotati di un ufficio di comunicazione, con il compito di trasmettere all'esterno le decisioni dell'assemblea.\r\nA Carrara ci sono state 11 alluvioni in quattro anni che, sommate a quelle dei paesi vicini, arrivano ad un'alluvione all'anno. Al di là di qualche intervento tampone è stato fatto poco o nulla. Questa volta, grazie all'abbassamento dell'alveo del fiume Carriona e all'innalzamento degli argini, il centro storico si è salvato dall'inondazione, ma la frazione a mare di Marina è stata investita in pieno. I tanti volontari che sono immediatamente accorsi per dare una mano cercando di salvare qualcosa, si sono trovati di fronte scene di grande desolazione: in numerose case poco o nulla era sfuggito alla furia delle acque.\r\nLa rabbia è tanta, perché è forte la consapevolezza che il dissesto idrogeologico non può essere affrontato con provvedimenti tampone, ma servirebbero interventi strutturali, che potrebbero mettere in discussione interessi molto forti. In primis quelli dei padroni delle cave che ad uno sfruttamento intensivo uniscono la vendita degli scarti di lavorazione, un tempo lasciati sul fianco della montagna ed oggi venduti per il mercato dei carbonati di calcio.\r\n\r\nLa tradizione libertaria di Carrara, una radicata attitudine a fare da se, hanno innescato una risposta forte, che al di là della protesta e della rabbia, sta costruendo un percorso di autonomia, che mette in difficoltà il governo della città e chi ambirebbe a prenderne il posto.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Donato, un compagno che, come tanti, sin da giovedì scorso ha spalato fango a Marina, e, da sabato, partecipa all'occupazione e all'assemblea permanente.\r\nIl nome scelto non è casuale. E' lo stesso che i cittadini di questi territori si diedero per la lotta contro la Framoplant, impianto chimico che ha avvelenato per decenni l'ambiente e chi ci abitava. Dopo 12 anni di lotte la Farmoplant chiuse i battenti.\r\n\r\nAscolta la diretta con Donato:\r\n\r\n\r\ndonato_carrara",[65,67,69,71,73,75],{"matched_tokens":66,"snippet":17},[],{"matched_tokens":68,"snippet":21},[],{"matched_tokens":70,"snippet":15},[],{"matched_tokens":72,"snippet":25},[],{"matched_tokens":74,"snippet":23},[],{"matched_tokens":76,"snippet":78},[61,77],"zubbani","\u003Cmark>sindaco\u003C/mark> \u003Cmark>zubbani\u003C/mark>",[80,86],{"field":26,"indices":81,"matched_tokens":83,"snippets":85},[82],5,[84],[61,77],[78],{"field":87,"matched_tokens":88,"snippet":62,"value":63},"post_content",[61],1157451471441625000,{"best_field_score":91,"best_field_weight":92,"fields_matched":93,"num_tokens_dropped":37,"score":94,"tokens_matched":93,"typo_prefix_score":37},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":48,"first_q":19,"per_page":29,"q":19},{"facet_counts":98,"found":14,"hits":108,"out_of":138,"page":14,"request_params":139,"search_cutoff":27,"search_time_ms":29},[99,105],{"counts":100,"field_name":103,"sampled":27,"stats":104},[101],{"count":14,"highlighted":102,"value":102},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":106,"field_name":26,"sampled":27,"stats":107},[],{"total_values":37},[109],{"document":110,"highlight":123,"highlights":129,"text_match":132,"text_match_info":133},{"comment_count":37,"id":111,"is_sticky":37,"permalink":112,"podcastfilter":113,"post_author":102,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":43,"post_id":111,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_title":118,"post_type":119,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":122},"37933","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-ottobre-migrazioni-lo-sguardo-della-gente-in-viaggio-anarchia-e-organizzazione-le-aporie-della-democrazia-e-lo-stato-di-emergenza-psichiatria-assassina/",[102],"Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Ogni venerdì dalle 10,45 alle 12,45 sui 105,250 di radio Blackout:\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2016-10-14-anarres1\r\n\r\n2016-10-13-massimo-org-conmusica\r\n\r\n2016-10-14-anarres3\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLe migrazioni al di là degli stereotipi, in una narrazione che ci restituisce l'esperienza concreta, singolare di chi si mette in viaggio.\r\nNe parliamo con Andrea Staid, che mescola il suo approccio antropologico con quello della videomaker e disegnatrice Francesca Cogni, con cui sta terminando la scrittura di “Senza confini”, un libro illustrato, che racconta le migrazioni, partendo da due città, simili e insieme diversissime come Milano e Berlino.\r\n“Abbiamo ascoltato, parlato, mangiato, bevuto, scritto e registrato; scambiato storie, lavorato, camminato insieme, disegnato e chiesto loro di disegnare ricordi, sogni e desideri. 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Riflessioni a margine di una storia di (stra)ordinaria repressione in una banlieu parigina.\r\nL’Isis ha un solo merito, quello di aver messo allo scoperto, ancora una volta, le aporie democratiche, l’inconsistenza della narrazione sull’universalità dei diritti umani, la scatola vuota che regge l’immaginario che attraversa buona parte del pianeta.\r\nIn questi anni, di fronte alle manifestazioni più nette della criminalità del potere tanti hanno parlato di \"democrazia tradita\". Un'illusione. Un'illusione pericolosa, perché sorregge la convinzione che questo sistema sia correggibile, che la violenza delle forze dell'ordine, la ferocia della macchina delle espulsioni, l'inumanità delle galere, la tortura nelle caserme, i pestaggi nei CIE e per le strade, le facce spaccate dai manganelli, le gole bruciate dai lacrimogeni, i lavoratori che muoiono di lavoro, i veleni che ammorbano la terra siano eccezioni, gravi, estese, durevoli ma eccezioni. La democrazia avrebbe in se gli anticorpi per eliminare i mali che la affliggono, per correggere la rotta, costruire partecipazione nella libertà. \r\n\r\nSi è aperto al tribunale il processo ai tre vigili vigili urbani e allo psichiatra accusati della morte di Andrea Soldi, ucciso nell’estate del 2015 nei giardinetti di corso Umbria, perché si rifiutava di accettare un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio). Udienza si è svolta a porte chiuse, i tre vigili non si sono presentati. Prossime udienze il 3 e il 14 novembre.\r\nEra il 5 agosto dello scorso anno. Andrea era seduto su una panchina di piazzale Umbria, la “sua” panchina, quella dove era solito trascorrere il proprio tempo libero, quando sono arrivati ambulanza e vigili per imporgli un TSO. Andrea, che tutti ricordano come una persona tranquilla, non si era presentato alla visita psichiatrica mensile, perché non voleva sottoporsi all’abituale iniezione a lento rilascio di Haldol, un potente e dannoso neurolettico, che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali, tra cui anche la psicosi per cui veniva “curato”, e che, a detta di familiari e conoscenti, era sopravvenuta anni prima, nella caserma dove aveva svolto il servizio militare. Sebbene l’uomo fosse calmo e, nonostante il provvedimento fosse stato disposto dal Sindaco, sul posto accorsero medici, ambulanza e vigili. Parecchi testimoni hanno visto i vigili prendere e stringere per il collo Andrea fino a farlo diventare cianotico. Ormai privo di sensi, l’hanno ammanettato, gettato prono su una barella. Quando è arrivato al pronto soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria era già morto, senza che nessuno si fosse preoccupato di soccorrerlo e rianimarlo.\r\nPer saperne di più leggi l'approfondimento pubblicato su Anarres\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 15 ottobre – punto info contro la guerra ai poveri al Balon\r\nLeggi qui il testo del volantino che stiamo distribuendo in Barriera di Milano in queste settimane\r\n\r\nSabato 22 ottobre – cena benefit lotte sociali alla fat in corso Palermo 46\r\n\r\nDa sabato 29 ottobre a venerdì 4 novembre – settimana di informazione e lotta contro tutti gli eserciti\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","16 Ottobre 2016","2018-10-17 22:58:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/occhio_mirino-c-200x110.jpg","Anarres del 14 ottobre. Migrazioni, lo sguardo della gente in viaggio. Anarchia e organizzazione. Le aporie della democrazia e lo stato di emergenza. 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