","Italia come hub del gas in Europa.","post",1676563789,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/gas/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/italia-algeria/","http://radioblackout.org/tag/snam/",[15,20,68,69,22],"guerra","italia algeria",{"post_content":71,"tags":76},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"Snam","su ReCommon \"Il ruolo di \u003Cmark>Snam\u003C/mark> nel matrimonio tra Italia-Algeria\", emergono","A partire dall'articolo apparso su ReCommon \"Il ruolo di \u003Cmark>Snam\u003C/mark> nel matrimonio tra Italia-Algeria\", emergono alcune questioni chiave nell'analisi della fase odierna.\r\n\r\nInnanzitutto, il ruolo dell'attuale governo italiano nel lavoro di relazioni internazionali in completa continuità con il governo precedente, in particolare rispetto agli accordi bilaterali che riguardano l’approvvigionamento delle fonti energetiche. Nel tentativo di dare seguito alla dichiarazione di intenti in merito alla diversificazione dei paesi di estrazione del gas si apre dunque un campo importante di interessi. Il tutto con l'obiettivo per l'Italia di diventare hub del gas in Europa andando a ricoprire il ruolo di maggior promotore dei monopoli energivori quali Eni e \u003Cmark>Snam\u003C/mark>. In particolare, \u003Cmark>SNAM\u003C/mark> si occupa del trasporto di gas e idrogeno verde che, proprio in questi giorni è stato annoverato come energia green seppur tra i criteri per renderlo tale vi sia la possibilità di utilizzare energia derivata dal nucleare.\r\n\r\nIn Italia inoltre, sono già molti i territori coinvolti in questa operazione per renderla terreno di stoccaggio e trasporto di queste materie prime, pensiamo al progetto non ancora in essere del rigassificatore di Piombino ma anche al Tap e agli impianti per il metano che devastano con le loro infrastrutture e cantieri le terre della Sicilia e della Sardegna.\r\n\r\nInfine, in questa fase di conflitto bellico che investe in maniera differenziale i paesi del mondo, occorre dare risalto al ruolo che gli accordi sul gas e sull'energia assumono in relazione all'industria bellica, facendone vera e propria merce di scambio per ottenere investitori esteri nella produzione di armamenti, rendendo di fatto l'Italia uno degli attori principali in questo scenario.\r\n\r\nCon Elena Gerebizza di ReCommon abbiamo approfondito questi e altri temi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Recommon-accordi-gas-it-algeria2023_02_16_2023.02.16-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[77,79,81,83,85],{"matched_tokens":78,"snippet":15},[],{"matched_tokens":80,"snippet":20},[],{"matched_tokens":82,"snippet":68},[],{"matched_tokens":84,"snippet":69},[],{"matched_tokens":86,"snippet":87},[22],"\u003Cmark>snam\u003C/mark>",[89,95],{"field":36,"indices":90,"matched_tokens":92,"snippets":94},[91],4,[93],[22],[87],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":74,"value":75},"post_content",[73],578730123365712000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":102,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":104,"highlight":120,"highlights":134,"text_match":98,"text_match_info":142},{"cat_link":105,"category":106,"comment_count":48,"id":107,"is_sticky":48,"permalink":108,"post_author":51,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":54,"post_id":107,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":59,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":118},[45],[47],"66514","http://radioblackout.org/2021/02/la-lobby-del-gas-e-dellidrogeno/","La promessa di un futuro radioso è sempre dietro l'angolo. Al tempo della crisi ambientale si sfoga nella speranza che dal cappello del soluzionismo tecnologico esca il magico coniglio salvifico che possa traghettare la carcassa della rivoluzione industriale verso un orizzonte tutto green e digitale. Il sottofondo di questo sogno è l'allegro motivetto del business as usual, una coperta troppo corta che ormai si è ridotta ad un fazzoletto logoro.\r\n\r\nQuesta promessa l'abbiamo conosciuta bene con la sbornia dei TAV, MOSE, TAP e tutto il caravan serraglio di grandi opere che avrebbero dovuto riportare l'Italia e l'Europa ad accarezzare il proprio passato coloniale.\r\n\r\nEd ecco che troviamo titoli nuovi come \"Stanno per arrivare i primi treni a idrogeno in Italia, saranno un orgoglio piemontese!\" al fianco dei soliti sospetti: Eni e Snam. La prima portata a processo insieme all’attuale amministratore delegato, Claudio Descalzi, e l’ex numero uno del gruppo, Paolo Scaroni. Cuore del processo una presunta tangente da 1,092 miliardi di dollari che sarebbe stata versata da Eni e Shell per aggiudicarsi la concessione da parte del governo della Nigeria dei diritti di esplorazione sul giacimento petrolifero offshore Opl24. La seconda, snam, vera protagonista della millantata corsa all'idrogeno in Italia.\r\n\r\nPer trovare una bussola tra queste storie vecchie e promesse nuove abbiamo intervistato Elena Gerebizza di Recommon che ha collaborato alla traduzione in italiano del rapporto \"La montatura dell'idrogeno: favola dell'industria del gas o racconto dell'orrore sul clima?\"\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/elena-gerebizza-idrogeno.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2021","2021-02-05 11:38:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1-768x404.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/card-anteprima-fb-idrogeno-1024x538-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La lobby del gas. 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Questa ambizione è supportata dalla narrazione propagandistica avanzata dal governo Meloni che, in questi giorni a Baku proprio in occasione della COP29, ha dichiarato che non esiste alcuna alternativa al fossile e che occorre utilizzare qualsiasi tecnologia per garantire la sopravvivenza del sistema produttivo, oltre ad aver agitato la vecchia formula del nucleare.\r\n\r\nGrazie al controllo e al monitoraggio dal basso a partire dalle associazioni e resistenze locali è stato possibile verificare questo disfunzionamento del gasdotto, all'oggi ancora si attende una risposta da parte delle società che gestiscono il corridoio.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Vittoria Torsello che, insieme a Teresa De Mauro, ha scritto l'inchiesta \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Irpi-media-TAP-2024_11_14_2024.11.14-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","14 Novembre 2024","2024-11-14 15:46:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"205\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-300x205.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-300x205.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-1024x699.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1-768x524.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/proxy-image-1.jpeg 1400w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il TAP perde metano e Snam nega le responsabilità",1731599218,[157,158,159,160],"http://radioblackout.org/tag/cop29/","http://radioblackout.org/tag/energia-fossile/","http://radioblackout.org/tag/gasdotto/","http://radioblackout.org/tag/tap/",[162,163,26,18],"#cop29","energia fossile",{"post_title":165},{"matched_tokens":166,"snippet":167,"value":167},[73],"Il TAP perde metano e \u003Cmark>Snam\u003C/mark> nega le responsabilità",[169],{"field":170,"matched_tokens":171,"snippet":167,"value":167},"post_title",[73],578730123365187700,{"best_field_score":174,"best_field_weight":175,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":176,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},"1108091338752",15,"578730123365187705",{"document":178,"highlight":198,"highlights":203,"text_match":172,"text_match_info":206},{"cat_link":179,"category":180,"comment_count":48,"id":181,"is_sticky":48,"permalink":182,"post_author":51,"post_content":183,"post_date":184,"post_excerpt":54,"post_id":181,"post_modified":185,"post_thumbnail":186,"post_thumbnail_html":187,"post_title":188,"post_type":59,"sort_by_date":189,"tag_links":190,"tags":194},[45],[47],"78943","http://radioblackout.org/2022/12/oltre-l8-dicembre-no-tav-per-un-futuro-a-difesa-dei-territori-e-di-chi-li-abita/","La marcia popolare no tav di questo 8 dicembre ha dimostrato grande forza e soprattutto ha sottolineato i temi centrali oggi: dall'opposizione alla guerra, alla lotta per un futuro più accessibile e collettivo rappresentato dai moltissimi giovani presenti, alla quotidiana lotta per difendere i territori e chi li abita a fronte di un sistema devastatore, mortifero e che ha come unica priorità l'estrazione di profitto da quelle che vengono chiamate zone di sacrificio.\r\n\r\nAbbiamo parlato con Filippo di Recommon della situazione in Sardegna, territorio già martoriato dall'estrattivismo, dalla presenza di basi militari e dalla ferocia della speculazione, oggi anche oggetto di un processo di metanizzazione. Analizzando il ruolo di Snam, società operatrice del sistema di trasporto del gas, è importante sottolineare come i progetti di infrastrutture per il gas scrivono un destino di estrazione e di devastazione ambientale che nulla hanno a che vedere con un processo di transizione ecologica sostenibile per i territori.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/Sardegna-recommon-2022_12_09_2022.12.09-09.00.00-escopost-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nParlando di lotte territoriali che difendono il proprio spazio di vita di fronte ad attacchi sempre più diretti della controparte, abbiamo fatto il punto della situazione a Coltano rispetto al movimento No Base che si batte contro la possibilità che ettari di riserva naturale, abitazioni, luoghi di vita vengano rasi al suolo per impiantare una base militare, sinonimo di spreco di risorse pubbliche e di militarizzazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/8-dicembre-no-tav-e-coltano-2022_12_09_2022.12.09-10.00.00-escopost-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE, infine, insieme a Monica Quirico storica, honorary research fellow presso l'Istituto di storia contemporanea della Södertörn University di Stoccolma, abbiamo analizzato la decisione della destra in Svezia di fermare l'alta velocità a partire da un suo articolo apparso su Volerelaluna. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/Svezio-no-alta-velocita-2022_12_09_2022.12.09-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","12 Dicembre 2022","2022-12-16 15:14:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Oltre l'8 dicembre No Tav per un futuro a difesa dei territori e di chi li abita.",1670847455,[191,192,193],"http://radioblackout.org/tag/8-dicembre/","http://radioblackout.org/tag/marcia-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/movimento-no-base/",[195,196,197],"8 dicembre","marcia no tav","movimento no base",{"post_content":199},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[73],"metanizzazione. 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Una dittatura che si fonda su circa 60mila dissidenti e attivist* politic* in detenzione arbitraria e su innumerevoli condannne a morte a tramite processi farsa. Non a caso, la COP27 sul Clima che in questi giorni si svolge proprio in Egitto, è stata giustamente definita la Conferenza della Repressione.\r\n\r\nAndiamo ad analizzare, grazie ad un prezioso report pubblicato da ReCommon, i rapporti economici tra le azienze italiane e l'Egitto. Sorgono spontanee alcune domande, che rimangono irrisolte indicando, se mai ci fosse stato bisogno di una conferma, come il business prevalga sui diritti umani e sui processi democratici: perché Eni ha continuato ad aumentare i propri investimenti in Egitto dopo l’assassinio del ricercatore italiano Giulio Regeni? Dove finiscono gli ingenti finanziamenti che Intesa Sanpaolo ha concesso al ministero della Difesa e al ministero delle Finanze egiziani? Perché l’assicuratore pubblico Sace non ha avuto alcuna remora nel garantire la raffineria di Assiut? E perché Snam non pubblica ancora l’elenco completo dei suoi azionisti, coinvolti nella proprietà del gasdotto Arish-Ashkelon che collega Israele ed Egitto, anche noto come “Gasdotto della pace”?\r\n\r\nQui la diretta con Alessandro di ReCommon:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/egitto_italia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nhttps://www.recommon.org/la-campagna-degitto/","16 Novembre 2022","2022-11-16 16:07:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/variant-med_1200x630-obj24159961-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/variant-med_1200x630-obj24159961-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/variant-med_1200x630-obj24159961-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/variant-med_1200x630-obj24159961-1024x538.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/variant-med_1200x630-obj24159961-768x403.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/variant-med_1200x630-obj24159961.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gli affari delle aziende italiane con il regime di al-Sisi in Egitto",1668614694,[223,224,62],"http://radioblackout.org/tag/al-sisi/","http://radioblackout.org/tag/egitto/",[226,227,15],"al sisi","Egitto",{"post_content":229},{"matched_tokens":230,"snippet":231,"value":232},[73],"del settore fossile, Eni e \u003Cmark>Snam\u003C/mark>, della principale banca italiana, Intesa","C'è un rapporto stretto e profittevole delle due maggiori aziende italiane del settore fossile, Eni e \u003Cmark>Snam\u003C/mark>, della principale banca italiana, Intesa Sanpaolo, e dell’assicuratore pubblico SACE, con il regime di Abdel Fattah al-Sisi in Egitto. Una dittatura che si fonda su circa 60mila dissidenti e attivist* politic* in detenzione arbitraria e su innumerevoli condannne a morte a tramite processi farsa. Non a caso, la COP27 sul Clima che in questi giorni si svolge proprio in Egitto, è stata giustamente definita la Conferenza della Repressione.\r\n\r\nAndiamo ad analizzare, grazie ad un prezioso report pubblicato da ReCommon, i rapporti economici tra le azienze italiane e l'Egitto. Sorgono spontanee alcune domande, che rimangono irrisolte indicando, se mai ci fosse stato bisogno di una conferma, come il business prevalga sui diritti umani e sui processi democratici: perché Eni ha continuato ad aumentare i propri investimenti in Egitto dopo l’assassinio del ricercatore italiano Giulio Regeni? Dove finiscono gli ingenti finanziamenti che Intesa Sanpaolo ha concesso al ministero della Difesa e al ministero delle Finanze egiziani? Perché l’assicuratore pubblico Sace non ha avuto alcuna remora nel garantire la raffineria di Assiut? E perché \u003Cmark>Snam\u003C/mark> non pubblica ancora l’elenco completo dei suoi azionisti, coinvolti nella proprietà del gasdotto Arish-Ashkelon che collega Israele ed Egitto, anche noto come “Gasdotto della pace”?\r\n\r\nQui la diretta con Alessandro di ReCommon:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/egitto_italia.mp3\"][/audio]\r\n\r\nhttps://www.recommon.org/la-campagna-degitto/",[234],{"field":96,"matched_tokens":235,"snippet":231,"value":232},[73],{"best_field_score":174,"best_field_weight":207,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":208,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},{"document":238,"highlight":258,"highlights":263,"text_match":172,"text_match_info":266},{"cat_link":239,"category":240,"comment_count":48,"id":241,"is_sticky":48,"permalink":242,"post_author":51,"post_content":243,"post_date":244,"post_excerpt":54,"post_id":241,"post_modified":245,"post_thumbnail":246,"post_thumbnail_html":247,"post_title":248,"post_type":59,"sort_by_date":249,"tag_links":250,"tags":254},[45],[47],"73309","http://radioblackout.org/2022/02/licei-ted-nuova-frontiera-di-aziendalizzazione-e-greenwashing-a-scuola/","A quanto pare è in cantiere un nuovo format di scuola: il liceo TED acronimo di Transizione Ecologica e Digitale, totalmente in linea con la tendenza generale di aziendalizzazione dei percorsi di formazione, di privatizzazione tramite il ruolo di aziende e multinazionali e di ecologismo di facciata.\r\n\r\nInoltre, questo tipo di percorso scolastico quadriennale sarà una sperimentazione che prenderà avvio dando largo spazio alla costruzione di un canale sempre più stretto tra scuola e imprese, infatti questa novità è promossa dal consorzio Elis, un insieme di aziende come ENI, Snam, Leonardo, Iren, Vodafone. Insomma, dalla produzione di armamenti al carbon fossile gli sponsor di questi percorsi \"formativi\" segnano chiaramente la direzione verso la quale un'iniziativa di questo genere possa andare.\r\n\r\nCon Federico di Ecologia Politica Milano approfondiamo la questione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/licei-ted-2022_02_03_t.mp3\"][/audio]","4 Febbraio 2022","2022-02-04 17:22:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/11123026.Greenwashing-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"193\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/11123026.Greenwashing-1-300x193.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/11123026.Greenwashing-1-300x193.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/11123026.Greenwashing-1-1024x660.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/11123026.Greenwashing-1-768x495.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/11123026.Greenwashing-1-1536x990.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/11123026.Greenwashing-1.jpg 1900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LICEI TED: NUOVA FRONTIERA DI AZIENDALIZZAZIONE E GREENWASHING A SCUOLA",1643995353,[251,252,253],"http://radioblackout.org/tag/azienda/","http://radioblackout.org/tag/green-washing/","http://radioblackout.org/tag/licei-ted/",[255,256,257],"azienda","green washing","licei ted",{"post_content":259},{"matched_tokens":260,"snippet":261,"value":262},[73],"insieme di aziende come ENI, \u003Cmark>Snam\u003C/mark>, Leonardo, Iren, Vodafone. 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Paura che la Russia chiuda i rubinetti del gas o alzi il prezzo, dopo le sanzioni dell'UE per la crisi Ucraina.\r\nUn buon modo per scaricare sulla Russia la responsabilità delle bollette in continua crescita.\r\nMa come stanno davvero le cose? Se veramente c'é la crisi perchè tra le voci delle nostre bollette c'é l'ammortizzazione del rigassificatore di Livorno completato oltre un anno fa e mai entrato in funzione?\r\nQuesta vicenda basterebbe da sola gettare suce sull'ennesima speculazione ai danni dei cittadini, raggirati dalla minaccia di un inverno al freddo. Una minaccia fatta di nulla. La Russia se non vende il gas non incassa, l'Italia ha tutto l'interesse a continuare a comperarlo. Banale? Tanto banale che ci sono volute montagne di carta stampata per seppellire questa banale verità.\r\n\r\nIn Russia, oltre il circolo polare artico, sotto la tundra siberiana, è nascosta la riserva di combustibili più grande del mondo. Un terzo della ricchezza della Gazprom arriva dai giacimenti naturali di gas attorno a Urengoy. Attraverso questa azienda statale controllata direttamente da Putin, il Cremlino conta di restituire alla Russia un ruolo da superpotenza mondiale.\r\nUrengoy è una delle tante \"città chiuse\" dove sopravvive la vecchia Russia della nomenclatura confusa con la oligarchia dei nuovi ricchi. La polizia e i servizi segreti sono ovunque. Da questo impianto e dagli altri che confluiscono lungo la strada, inizia il lungo viaggio del gas russo, che passando dall'Ucraina alla Polonia, arriva in Europa. Un viaggio di migliaia di chilometri sino alle caldaiette delle nostre case. La geografia dei tubi di distribuzione rappresenta la mappa del potere: quando cambia il luogo di partenza, cambiano anche i pedaggi e quindi i rapporti di forza. Quello che non cambia è l'interesse di chi compra e di acquista.\r\nLa centrale operativa della Snam in Italia è a San Donato milanese: lì è il cuore del sistema di distribuzione su tutto il territorio italiano. La centrale di San Donato è protetta come quella siberiana di Urengoy: sembra un fortino.\r\nOggi la Snam gestisce i tubi fino alla periferia dei singoli comuni, poi la distribuzione casa per casa è nelle mani delle municipalizzate alle quali paghiamo la bolletta. In questa bolletta il gas è il 33%: il resto sono solo tasse.\r\nLo scorso anno noi tutti facemmo un bel regalo all'ENEL, pagando una supposta emergenza gas, tamponata con il ripristino momentaneo delle centrali a olio.\r\n\r\nI fatti, semplici e grezzi, ci raccontano un'altra storia. E' la storia di una relazione commerciale tra Italia e Russia che non si è mai interrotta nemmeno quando la guerra fretta era più ghiacciata della tundra siberiana.\r\nNon c'é nessuna emergenza gas. L'unica emergenza - continua - sono le bollette gonfiate per pagare inutili rigassificatori.\r\nPerò. Una nota positiva c'é. Meglio pagare per un rigassificatore fermo che verder entrare in funzione una gigantesca bomba galleggiante tra le case. Chi si accontenta... Altro discorso, tutto da aprire, è quello di una gestione dal basso delle rinnovabili. Una scommessa importante, che però si scontra con il perdurare di una mentalità statalista tra tanta parte della cosiddetta \"sinistra\".\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Maurizio Zicanu, compagno livornese da sempre in prima fila nelle lotta ambientaliste.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 11 11 gas energia ucraina zic","21 Novembre 2014","2018-10-17 22:59:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/eni-200x110.jpeg","Gas, ENI, Russia. 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Una nuova indagine che sta colpendo divers* esponent* del movimento dei disoccupati e compagn* delle realtà solidali per la giornata di lotta che ha attraversato la città lo scorso 19 Dicembre. Questo ennesimo atto repressivo rappresenta il tentativo di fermare un movimento che dalla richiesta di lavoro è riuscito a saldarsi alle altre lotte che agitano il territorio e, per molti aspetti, riesce a convergere con vertenze nazionali.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Eddy-Disoccupati-7-Novembre-Napoli-su-repressione-movimento.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Lorenzo del sindacato di base SLAI COBAS (operaio ex ILVA in cassaintegrazione) sul decreto salva ex ILVA.\r\n\r\nL’esecutivo ha approvato una sorta di finanziamento ponte, per consentire all’azienda di alleggerire la pesante situazione debitoria creatasi soprattutto nell’ultimo anno, in particolar modo a causa dell’aumento del costo del gas e dell’energia. Un intervento economico che andrebbe quanto meno a sanare, almeno in parte, i debiti nei confronti di Eni (che secondo le stime ammonterebbero all’incirca a 600 milioni di euro) e di Snam che ha sostituito l’azienda del cane a sei zampe nella fornitura di gas, dopo l’interruzione del rapporto avvenuto nei mesi scorsi. Del resto parliamo di due aziende, Eni e Snam, in cui è presente lo Stato: nella prima attraverso il ministero dell’Economia e Finanza (MEF) e Cassa Depositi e Prestiti, quest’ultima presente anche in parte nel controllo di Snam attraverso la società veicolo d’investimento CDP Reti.\r\n\r\nInsomma elargisce altre centinaia di milioni di euro a questa direzione per saldare i debiti, principalmente coi fornitori di energia, rinnova l’immunità penale, senza dare niente agli operai, senza risolvere i problemi di reddito e sicurezza degli impianti che si aggravano di giorno in giorno.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Lorenzo-Slai-cobas-su-finanziamenti-arcelor-mittal.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer il terzo argomento siamo andati fuori Italia, nello specifico nel Regno Unito, per capire meglio cosa sta alle origini dell'ondata di scioperi che da mesi scuote l'isola britannica.\r\n\r\nGrazie all'intervista realizzata con una lavoratrice londinese che opera e ha lottato nel settore socio/assistenziale, siamo andati a scandagliare le rivendicazioni trasversali all'interno della piattaforma Enough is enough che inquadra i principali motivi per i quali tutti i servizi pubblici sono stati attraversati da questo generale malcontento.\r\n\r\nA risvegliare da anni di torpore la coscienza di classe di questi lavoratori e lavoratrici oltre alle pesantissime ripercussioni dell'inflazione sulle loro condizioni di vita, sono state anche le possibili modifiche al già molto limitato (rispetto ai nostri standard nazionali) diritto allo sciopero, proposte dal primo ministro tory Rishi Sunak, contro le quali ci si sta continuando a mobilitare.\r\n\r\nLa nostra ospite ci lancia inoltre un allarme molto concreto, quello legato a quanto nel Regno Unito è un sistema da anni consolidato e che nel nostro paese vede il suo inizio, ovvero la logica del bonus una tantum in sostituzione di una misura strutturale di sostegno al reddito. 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Questo ennesimo atto repressivo rappresenta il tentativo di fermare un movimento che dalla richiesta di lavoro è riuscito a saldarsi alle altre lotte che agitano il territorio e, per molti aspetti, riesce a convergere con vertenze nazionali.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Eddy-Disoccupati-7-Novembre-Napoli-su-repressione-movimento.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Lorenzo del sindacato di base SLAI COBAS (operaio ex ILVA in cassaintegrazione) sul decreto salva ex ILVA.\r\n\r\nL’esecutivo ha approvato una sorta di finanziamento ponte, per consentire all’azienda di alleggerire la pesante situazione debitoria creatasi soprattutto nell’ultimo anno, in particolar modo a causa dell’aumento del costo del gas e dell’energia. Un intervento economico che andrebbe quanto meno a sanare, almeno in parte, i debiti nei confronti di Eni (che secondo le stime ammonterebbero all’incirca a 600 milioni di euro) e di \u003Cmark>Snam\u003C/mark> che ha sostituito l’azienda del cane a sei zampe nella fornitura di gas, dopo l’interruzione del rapporto avvenuto nei mesi scorsi. Del resto parliamo di due aziende, Eni e \u003Cmark>Snam\u003C/mark>, in cui è presente lo Stato: nella prima attraverso il ministero dell’Economia e Finanza (MEF) e Cassa Depositi e Prestiti, quest’ultima presente anche in parte nel controllo di \u003Cmark>Snam\u003C/mark> attraverso la società veicolo d’investimento CDP Reti.\r\n\r\nInsomma elargisce altre centinaia di milioni di euro a questa direzione per saldare i debiti, principalmente coi fornitori di energia, rinnova l’immunità penale, senza dare niente agli operai, senza risolvere i problemi di reddito e sicurezza degli impianti che si aggravano di giorno in giorno.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Lorenzo-Slai-cobas-su-finanziamenti-arcelor-mittal.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer il terzo argomento siamo andati fuori Italia, nello specifico nel Regno Unito, per capire meglio cosa sta alle origini dell'ondata di scioperi che da mesi scuote l'isola britannica.\r\n\r\nGrazie all'intervista realizzata con una lavoratrice londinese che opera e ha lottato nel settore socio/assistenziale, siamo andati a scandagliare le rivendicazioni trasversali all'interno della piattaforma Enough is enough che inquadra i principali motivi per i quali tutti i servizi pubblici sono stati attraversati da questo generale malcontento.\r\n\r\nA risvegliare da anni di torpore la coscienza di classe di questi lavoratori e lavoratrici oltre alle pesantissime ripercussioni dell'inflazione sulle loro condizioni di vita, sono state anche le possibili modifiche al già molto limitato (rispetto ai nostri standard nazionali) diritto allo sciopero, proposte dal primo ministro tory Rishi Sunak, contro le quali ci si sta continuando a mobilitare.\r\n\r\nLa nostra ospite ci lancia inoltre un allarme molto concreto, quello legato a quanto nel Regno Unito è un sistema da anni consolidato e che nel nostro paese vede il suo inizio, ovvero la logica del bonus una tantum in sostituzione di una misura strutturale di sostegno al reddito. Si è parlato di questo e molto altro in riferimento ad una nazione dalla quale non siamo soliti sentire notizie riguardanti mobilitazioni dei lavoratori, aiutandoci ad allargare lo spettro su possibili futuri scenari con cui molto probabilmente ci troveremo a fare i conti.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/F_m_10_01_Lavoratrice-inglese-su-scioperi-nel-regno-unito.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[369],{"field":96,"matched_tokens":370,"snippet":366,"value":367},[73],{"best_field_score":174,"best_field_weight":207,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":48,"score":208,"tokens_matched":28,"typo_prefix_score":48},{"document":373,"highlight":388,"highlights":393,"text_match":172,"text_match_info":396},{"comment_count":48,"id":374,"is_sticky":48,"permalink":375,"podcastfilter":376,"post_author":275,"post_content":377,"post_date":378,"post_excerpt":54,"post_id":374,"post_modified":379,"post_thumbnail":380,"post_title":381,"post_type":311,"sort_by_date":382,"tag_links":383,"tags":387},"18467","http://radioblackout.org/podcast/telecom-dai-capitani-coraggiosi-ai-conquistadores/",[],"Telecom tra non molto parlerà spagnolo. Il controllo di Telco che a sua volta controlla Telecom è passato alla spagnola telefonica. E' l'ultimo esito delle privatizzazioni all'italiana, che prevedono lo spolpamento e poi la dismissione dei gioielli di famiglia.\r\nTelecom venne privatizzata ai tempi di Prodi, ricomprata ai tempi di D'Alema, da quelli che l'allora presidente del consiglio definì \"capitani coraggiosi\", tanto coraggiosi che la acquisirono con i suoi stessi soldi. Le ovvie conseguenze furono che Telecom si caricò di un debito miliardario dal quale non è mai riuscita a liberarsi.\r\nTelecom, a differenza delle altre public company privatizzate, non è stata sottoposta allo scorporo delle reti, consentendo di mantenere in mani pubbliche la parte \"strategica\", pur privatizzando i servizi. E' il caso del gas, dove la rete è gestita da Snam, dell'elettricità dove è gestita da Terna, delle ferrovie, dove RFI controlla le linee.\r\nIl rapporto tra la politica e la gestione di Telecom è sempre stato molto stretto, perché le telecomunicazioni sono un settore nevralgico sul quale gli occhi e le mani dei governi di turno sono sempre stati saldamente piantati. Va da se che sia Letta sia l'AD di Telecom Bernabé hanno mentito affermando di non aver saputo niente dell'operazione che ha portato al controllo di Telco da parte di Telefonica. Telco è la società che venne costituita quando a Pirelli mancarono i fondi per mantenere Telecom. Nelle public company, ossia le società ad azionariato diffuso non è necessario avere la maggioranza assoluta per governare la società. A Telco basta il 23% per essere socio di maggioranza. In Telco avevano quote Generali, Mediobanca e Banca Intesa. Queste società erano in crisi di liquidità ed hanno venduto le loro quote a Telefonica, la società spagnola leader della telefonia iberica. E' probabile che l'interesse di Telefonica per Telecom non sia tanto per le reti e gli utenti italiani quanto per le consociate di Telecom in America latina, Telecom Brasile e Telecom Argentina che sono leader in quei paesi, dove la società spagnola ha grandi interessi che vorrebbe rafforzare.\r\nUna possibile conseguenza di questa acquisizione potrebbe essere un minore investimento in campo tecnologico e quindi un peggioramento del servizio in Italia, dove difficilmente verrà dato impulso alla fibra ottica e alla banda larga.\r\nNon solo. In questo tipico inghippo all'italiana si sono già levate le proteste dei servizi segreti che considerano il controllo delle reti di telefonia fissa una questione di sicurezza nazionale. Non è difficile prevedere che prima del prossimo anno, quando Telefonica potrà assumere realmente il comando, qualcuno proporrà di ricomperare da Telefonica le reti fisse, pagandole a carissimo prezzo. Con soldi pubblici, ovviamente. In questo modo le spie di Stato potranno continuare a intercettare chi vogliono.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco, un economista che ci ha aiutato a districarci tra le maglie dei tecnicismi, per andare alla polpèa della questione.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2013 09 27 fricche telecom","2 Ottobre 2013","2018-10-17 22:10:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/10/2347774-telecom3-200x110.jpg","Telecom. 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