","Soldi per gli antiabortisti nei consultori","post",1713370287,[59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/194/","http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/pnnr/","http://radioblackout.org/tag/soldi-agli-antiabortisti/",[20,15,22,32],{"post_content":65,"post_title":70,"tags":74},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"antiabortisti","realtà un locale dove gli \u003Cmark>antiabortisti\u003C/mark> possono infastidire le donne che","Il governo Meloni vuole garantire libero accesso ai consultori alle organizzazioni contro l'aborto, e, soprattutto, intende finanziarle attivamente con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sottraendo risorse alla sanità pubblica. Per farlo ha presentato un emendamento, firmato dal deputato Lorenzo Malagola di Fratelli d’Italia e già approvato in commissione Bilancio della Camera, all’articolo 44 del disegno di legge per l’attuazione del Piano, che affronta tematiche inerenti alla sanità.\r\nIl testo dell’emendamento, riportato su Quotidiano Sanità, garantisce alle regioni la possibilità di usare i fondi del Pnrr dedicati alla salute (Missione 6, componente 1 del Piano) per organizzare servizi nei consultori che possono avvalersi “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, oltre a quelli già previsti, “anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.\r\nUna mossa all’apparenza quasi inutile, dato che la stessa legge 194/78, che norma l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, prevede come i consultori possano avvalersi della “collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possano anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”.\r\nLa 194, legge di compromesso tra forze laiche e forze cattoliche, ha in se il vulnus che, passo dopo passo la sta rendendo una scatola vuota. Da oltre due anni il quotidiano della CEI, l’Avvenire, ha indicato la via maestra da seguire alle forze che vorrebbero impedire alle donne di scegliere: usare la 194 per rendere quasi impossibile abortire legalmente.\r\nMeloni, primo ministro in nome della triade dio-patria-famiglia, si è allineata con i vescovi italiani: a inizio mandato ha dichiarato che non avrebbe toccato la 194. Passo dopo passo la sta smontando.\r\nLo scopo del nuovo provveimento è solo quello di garantire un finanziamento pubblico a una serie di realtà, vicine al governo, che sotto la finta apparenza di offrire un sostegno alle madri sono nei fatti organizzazioni radicalmente religiose che promuovono tesi e leggi antiabortiste.\r\nÈ il caso per esempio della nota Pro vita e famiglia, sostenitrice della proposta di legge che vorrebbe obbligare le donne che vogliano interrompere la gravidanza ad ascoltare il battito cardiaco e vedere un’ecografia del feto, o il Movimento per la vita, autorizzato dalla regione Piemonte a guida di destra a gestire una “stanza dell’ascolto” del feto negli ospedali. In realtà un locale dove gli \u003Cmark>antiabortisti\u003C/mark> possono infastidire le donne che vogliono interrompere una gravidanza non desiderata.\r\nNe abbiamo parlato con Nadia Nardi\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-17-nadia-nardi-aborto.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":71,"snippet":73,"value":73},[72,67],"Soldi","\u003Cmark>Soldi\u003C/mark> per gli \u003Cmark>antiabortisti\u003C/mark> nei consultori",[75,77,79,81],{"matched_tokens":76,"snippet":20},[],{"matched_tokens":78,"snippet":15},[],{"matched_tokens":80,"snippet":22},[],{"matched_tokens":82,"snippet":85},[83,84,67],"soldi","agli","\u003Cmark>soldi\u003C/mark> \u003Cmark>agli\u003C/mark> \u003Cmark>antiabortisti\u003C/mark>",[87,93,96],{"field":35,"indices":88,"matched_tokens":90,"snippets":92},[89],3,[91],[83,84,67],[85],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":73,"value":73},"post_title",[72,67],{"field":97,"matched_tokens":98,"snippet":68,"value":69},"post_content",[67],1736172819517538300,{"best_field_score":101,"best_field_weight":102,"fields_matched":89,"num_tokens_dropped":46,"score":103,"tokens_matched":89,"typo_prefix_score":46},"3315704398080",13,"1736172819517538411",{"document":105,"highlight":125,"highlights":130,"text_match":133,"text_match_info":134},{"cat_link":106,"category":107,"comment_count":46,"id":108,"is_sticky":46,"permalink":109,"post_author":24,"post_content":110,"post_date":111,"post_excerpt":51,"post_id":108,"post_modified":112,"post_thumbnail":51,"post_thumbnail_html":51,"post_title":113,"post_type":56,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":123},[43],[45],"20944","http://radioblackout.org/2014/01/1-febbraio-yo-decido-al-fianco-delle-donne-spagnole-per-il-diritto-allaborto/","In questi giorni il nemico dichiarato del governo spagnolo sembrano essere le donne, con un progetto di legge antiaborto significativamente denominata “Legge organica di protezione dei diritti del Concepito e della Donna in gravidanza”.\r\nDall'essere un diritto l’aborto torna ad essere reato, sebbene depenalizzato, e consentito in due sole circostanze, in caso di violenza sessuale o se sussistono gravi rischi per la salute fisica o psicologica della donna. In tutti gli altri casi, sarà vietato per legge, con l'ovvia e terribile conseguenza di un ritorno agli aborti clandestini.\r\nI gravi rischi devono essere certificati e motivati da due specialisti. Nel primo caso il termine scade alla dodicesima settimana, e solo se la violenza è stata denunciata, mentre nel secondo il limite è fissato a ventidue settimane.\r\nAnche la ricerca di un medico disponibile a praticare l’intervento potrà rivelarsi una corsa a ostacoli, dato che la legge introduce l’obiezione di coscienza per tutto il personale sanitario (dalla diagnosi all’intervento) e proibisce la pubblicità di cliniche in cui si pratichi l’aborto. Altro elemento di forte dibattito è la scomparsa del comma in cui si dettagliava il diritto ad abortire in caso di malattie o malformazioni del feto, ora lasciato all’ambiguità.\r\nInoltre, alle minorenni non basterà supplicare i sanitari di firmare il nulla osta, sarà indispensabile anche quello dei genitori, “chiamati a partecipare”.\r\n\r\nDa tutte le regioni dello Stato Spagnolo, il 1° febbraio, migliaia di donne raggiungeranno la stazione di Atocha a Madrid per protestare contro il progetto di legge del governo Rajoy.\r\n\r\nAlle ore 12.00 un corteo si recherà sotto l’Assemblea dei Deputati, per consegnare il seguente testo al Capo del Governo, al Presidente del Parlamento, alla Ministra Ana Mato, al Ministro Alberto Ruiz Gallardón (autore della proposta di legge) e ai vari gruppi parlamentari.\r\n In questa giornata, in Europa ed in Italia, sono state organizzate azioni di solidarietà e di controinformazione.\r\nAnche a Torino, a partire dalle ore 15, sotto il consolato spagnolo (piazza castello) ci sarà un volantinaggio e presidio, sia per solidarietà con le vicende spagnole, sia per ribadire come l'accesso all'aborto sia messo sotto minaccia anche da noi.\r\n\r\nLa legge 194 che regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza in Italia, è da anni sempre più a rischio di disapplicazione. La difficoltà di accedere all'IVG rischia di implementare la zona grigia degli aborti clandestini, anch'essi in crescita. Si tratta tuttavia di un collasso annunciato, a causa di una legge che nasce già carente in materia di limitazione dell'obiezione di coscienza, consentendo di fatto la situazione attuale, che ormai sfiora l'emergenza in molte regioni italiane. Un esempio su tutti, quello della regione Lazio, dove l'obiezione registra un inquietante 91%.\r\nE in Piemonte? Benché ancora al di sotto della media nazionale, anche nella nostra regione il dati sono preoccupanti: al 2012, il 67,5% dei/delle ginecologi/he e il 40% degli/le anestesisti/e erano obiettori/trici. A Torino i/le ginecologi/he obiettori rappresentano il 84,6% nella ASL To1, il 69,2% nella ASL To2, il 61,53% in To3, 68,96% in To4, il 61,20% in To5. 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Qui in Piemonte questi interventi legislativi si chiamano Delibera Ferrero (2010) e Proposta di Legge 160 (2011), entrambi promossi dal governo regionale di destra di Roberto Cota.\r\nInvece di vietare l’aborto e di limitare la libertà di scelta delle donne in materia di sessualità e maternità, o di spendere soldi pubblici per finanziare l’intervento privato degli antiabortisti nei presidi sanitari pubblici, costruiamo altri percorsi, questi sì, di consapevolezza e liberazione, quali la prevenzione, la contraccezione e l’educazione sessuale nelle scuole.\r\n\r\nAscolta la diretta con Chiara, del collettivo Medea:\r\n1 feb yo decido","31 Gennaio 2014","2014-02-05 15:50:40","1 Febbraio, Yo Decido! 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/2024-11-01-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n4 novembre. Festa degli assassini\r\nIl 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine. \r\nSui siti governativi si parla di “terre irredente” cui la guerra ha offerto la “redenzione” del tricolore.\r\nSullo sfondo restano 600.000 morti sul solo piccolo fronte orientale. Sullo sfondo resta un’occupazione militare che si è accanita a cancellare le lingue e le culture diverse da quella “italiana”. Sullo sfondo restano i tanti soldati obbligati a combattere con i fucili dei carabinieri puntati alla schiena. Sullo sfondo restano le decimazioni, le torture, gli stupri di massa . Sullo sfondo restano le migliaia di uomini e ragazzi, che decisero di gettare le armi. In quella guerra, a rischio della vita, disertarono a migliaia, consapevoli che le frontiere tra gli Stati sono solo tratti di matita sulle mappe. Interessano a chi governa, ma non hanno nessun significato per chi abita uno o l’altro versante di una montagna, l’una o l’altra riva di un fiume, dove nuotano gli stessi pesci, dove crescono le stesse piante, dove vivono uomini e donne che si riconoscono uguali di fronte ai padroni che si fanno ricchi sul loro lavoro.\r\nLa storia delle rivolte, delle “tregue spontanee”, dell’odio per gli ufficiali, pur ricostruita in numerosi studi, non è mai stata inserita nei programmi scolastici, perché la propaganda militarista nelle scuole non è mai cessata. Anzi! I militari entrano nelle scuole come “esperti”, per indottrinare ed arruolare ragazzi e ragazze.\r\nAncora oggi, dopo oltre un secolo da quelle trincee impastate di sangue, sudore, fango e rabbia, la retorica patriottica, il garrire di bandiere e le parate militari sono strumento di legittimazione delle avventure militari italiane all’estero, dall’Africa all’Ucraina, dei militari per le strade, della guerra ai migranti, del moltiplicarsi della spesa in armamenti.\r\nContestare le celebrazioni del 4 novembre non è mero esercizio di doverosa memoria verso i disertori che, su tutti i fronti, fuggirono dalla Grande Guerra, ma si inserisce nei percorsi antimilitaristi di chi, sui vari territori, lotta contro basi militari e poligoni di tiro, fabbriche d’armi e missioni militari all’estero. \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, antimilitarista, storico, insegna all’Università di Firenze ed è autore, con Isabelle Felici, de \"L'antimilitarismo in Italia (1945-2025)\r\n\r\nGiubileo. Soldi, potere e propaganda\r\nIl governo della città del Vaticano si accinge ad un anno di celebrazioni, folle di turisti, spot pubblicitari a reti unificate. Il tutto a spese di noi tutti, grazie alle generose elargizioni dello Stato Italiano, e ai privilegi concessi ad Jorge Bergoglio, in arte Francesco, il gesuita sul trono di Pietro.\r\nUn anno di propaganda clericale.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\n4 novembre\r\nUn panorama delle giornate di lotta al militarismo e alla guerra del 4 novembre\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 2 e lunedì 4 novembre\r\n\r\nContro la guerra, il militarismo, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon disertori e obiettori di tutte le guerre!\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","4 Novembre 2024","2024-11-04 11:09:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/4-novembre-festa-degli-assassini-2-e1730714838452-200x110.jpg","Anarres del 1 novembre. 4 novembre. 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I militari entrano nelle scuole come “esperti”, per indottrinare ed arruolare ragazzi e ragazze.\r\nAncora oggi, dopo oltre un secolo da quelle trincee impastate di sangue, sudore, fango e rabbia, la retorica patriottica, il garrire di bandiere e le parate militari sono strumento di legittimazione delle avventure militari italiane all’estero, dall’Africa all’Ucraina, dei militari per le strade, della guerra ai migranti, del moltiplicarsi della spesa in armamenti.\r\nContestare le celebrazioni del 4 novembre non è mero esercizio di doverosa memoria verso i disertori che, su tutti i fronti, fuggirono dalla Grande Guerra, ma si inserisce nei percorsi antimilitaristi di chi, sui vari territori, lotta contro basi militari e poligoni di tiro, fabbriche d’armi e missioni militari all’estero. \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Giorgio Sacchetti, antimilitarista, storico, insegna all’Università di Firenze ed è autore, con Isabelle Felici, de \"L'antimilitarismo in Italia (1945-2025)\r\n\r\nGiubileo. \u003Cmark>Soldi\u003C/mark>, potere e propaganda\r\nIl governo della città del Vaticano si accinge ad un anno di celebrazioni, folle di turisti, spot pubblicitari a reti unificate. Il tutto a spese di noi tutti, grazie alle generose elargizioni dello Stato Italiano, e ai privilegi concessi ad Jorge Bergoglio, in arte Francesco, il gesuita sul trono di Pietro.\r\nUn anno di propaganda clericale.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti\r\n\r\n4 novembre\r\nUn panorama delle giornate di lotta al militarismo e alla guerra del 4 novembre\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nSabato 2 e lunedì 4 novembre\r\n\r\nContro la guerra, il militarismo, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo!\r\nContro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!\r\nCon disertori e obiettori di tutte le guerre!\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte \u003Cmark>agli\u003C/mark> interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":213,"snippet":214,"value":214},[72],"Anarres del 1 novembre. 4 novembre. 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Martedì scorso la corte d'appello del tribunale di Salerno ha condannato a pene tra i 13 mesi e i due anni tutti i 17 medici e infermieri, responsabili della tortura e della morte di Francesco Mastrogiovanni. \r\n\r\nLibertà e democrazia. Ne abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’università di Palermo. Leggi un suo articolo su Sicilia Libertaria \r\n\r\nGodzilla e il referendum\r\n\r\nRom. Nuova retata in via Germagnano\r\n\r\nCondannati quelli della Libera Repubblica della Maddalena. Una Repubblica contro la Repubblica\r\n\r\nL’Aquila. La cattiva fama dell’avvocato Valentini\r\n\r\nDocumenti: \r\n\r\nTorturato a morte. Nel processo di secondo grado per la morte di Francesco Mastrogiovanni sono stati condannati tutti i 17 imputati, tra medici e infermieri del repartino-lager dell’ospedale di Vallo della Lucania.\r\nLe pene dei medici sono state ridotte, mentre sono stati condannati gli 11 infermieri che in primo grado erano stati assolti. I medici sono stati condannati a pene che vanno dai 13 mesi ai due anni, gli infermieri dai 14 mesi ai 15 mesi. Per tutti la pena è sospesa. Tutti in questi anni hanno continuato a lavorare in ospedali pubblici e continueranno a farlo.\r\nNon auguriamo la galera a nessuno, nemmeno agli assassini di Francesco. Ci piacerebbe però non trovarli ancora in ospedale.\r\nPurtroppo il consenso intorno alle pratiche psichiatriche è tale da trasformare il sequestro e la tortura come normali pratiche mediche. La psichiatria viene assolta con formula piena, le lievi condanne inflitte ai medici e agli infermieri ne sono il segno. Colpevoli di incuria, non di una pratica che ogni giorno sequestra, umilia, tortura uomini e donne nei repartini del nostro paese.\r\n\r\nDue parole per ricordare Francesco.\r\n\r\nIl 31 luglio del 2009 Francesco Mastrogiovanni entra nell’ospedale psichiatrico di Vallo della Lucania. Gli è stato imposto un TSO – trattamento sanitario obbligatorio.\r\nNe uscirà morto.\r\n\r\nFrancesco fa il maestro, in quei giorni è in vacanza al mare. Lo accusano falsamente di aver tamponato qualche auto e invece di una multa lo portano in repartino.\r\n\r\nPer eseguire il “ricovero” mandano decine di carabinieri armati di tutto punto. Francesco ha su di se il marchio dell’anarchico pericoloso: nel 1972 venne ferito durante un aggressione fascista, che si concluse con la morte dello squadrista Falvella, ucciso con il suo stesso coltello dall’anarchico Giovanni Marini, che intervenne per aiutare Francesco.\r\nNel 1999 venne arrestato perché protestava per una multa. Calci, pugni e manganellate, poi un’accusa di resistenza e lesioni. Il carcere, una condanna a tre anni, poi cancellata in appello.\r\nFrancesco era da anni nel mirino degli uomini in divisa, degli uomini al servizio dello Stato. Lo sapeva e aveva paura. Quando lo hanno preso per il TSO disse “se mi portano all’ospedale di Vallo non ne esco vivo”.\r\nIn un rapporto di polizia venne definito “incompatibile ai carabinieri”, uno che canta “canzoni sovversive”. Basta per dichiararlo matto: il sindaco firma senza esitare il TSO.\r\nIn ospedale viene sedato pesantemente e legato al letto: le mani in alto, i piedi in basso. Crocefisso.\r\nViene lasciato lì senza cibo, senza acqua, senza “cure”. Griderà di dolore, ma nessuno lo ascolterà: sanguina dalle profonde ferite ai polsi inflitte dai legacci. Man mano la voce di Franco si farà più flebile, nella sete di aria dell’agonia. Verrà liberato 92 ore dopo, quando era morto da quasi sei.\r\nI suoi parenti non potranno vederlo né avere sue notizie. Solo la loro caparbietà a non credere alle bugie dei medici ha fatto sì che questo crimine non passasse sotto silenzio.\r\n\r\nL’agonia di Francesco viene ripresa dagli occhi impietosi ed indifferenti di una telecamera. Mai tanto impietosi e indifferenti come quelli dei “medici” e “infermieri”. Mai chiusi come quelli dell’infermiera che asciuga il suo sangue, senza badare all’uomo che agonizza inchiodato al letto.\r\nAl processo il Pubblico Ministero, lo stesso che aveva chiesto il carcere per Francesco, investendolo con accuse infondate, fa il processo alla vittima, minimizzando le responsabilità dei carcerieri.\r\nNel procedimento di secondo grado, conclusosi il 15 novembre, i 17 medici e infermieri sono stati condannati a pene tra i 13 mesi e i 2 anni, con la condizionale. Non siamo giustizialisti: le sentenze che privano della libertà qualcuno non ci fanno gioire.\r\nLa giustizia che vogliamo è quella che elimina le sbarre e i legacci, che chiude con gli orrori della psichiatria, in un mondo senza carabinieri. Sì, perché anche noi, come l’anarchico Mastrogiovanni, maestro elementare assassinato dalla psichiatria e dalla forze dell’ordine, siamo, inguaribilmente, “incompatibili con i carabinieri”.\r\n\r\nIl caso di Francesco è la punta di un iceberg enorme, ma spesso invisibile.\r\nA quarant’anni dalla chiusura dei manicomi la psichiatria continua a torturare e, qualche volta, anche a uccidere.\r\nLe prigioni per i “matti”, discariche sociali per contenere e reprimere gli incompatibili, sono tornate in forme diverse, ma la psichiatria continua a torturare e uccidere.\r\n\r\n00000000\r\n\r\nGodzilla e il referendum\r\n\r\nFate fatica ad arrivare alla fine del mese? Siete nei guai con il padrone di casa? Stanno per sfrattarvi? Vi portano via i mobili perché avete perso il lavoro e non avete pagato le rate? \r\n\r\nDi che vi lamentate? Il governo dice che viviamo nel migliore dei mondi possibili, che liberismo e democrazia garantiscono pace, libertà, benessere. 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Al di là di qualche generico proclama, la Costituzione difende la proprietà privata e quindi il diritto allo sfruttamento del lavoro, delle risorse e delle nostre stesse vite. \r\n\r\nLa distanza tra la Costituzione formale e la Costituzione reale dimostra che le stesse regole del gioco del potere sono solo una vetrina da lustrare nelle cerimonie ufficiali tra il 25 aprile e il 2 giugno. Una vetrina che certa sinistra, radicale e non, sta lustrando per mettere in scena un’opposizione al governo che stenta a crescere nella società e si rifugia nel gioco referendario, dove c’è ressa per partecipare alla partita dei tutti quanti assortiti contro Renzi.\r\n\r\nI richiami alla Resistenza farebbero infuriare i tanti partigiani che combatterono perché volevano che la sconfitta del fascismo fosse il primo passo verso la rivoluzione, senza padroni e senza un governo dei pochi su tutti. \r\n\r\nIn questi ultimi trent’anni chi ha governato ha distrutto diritti e tutele, strappati in decenni di lotte, di chi aspirava ad una totale trasformazione sociale.\r\n\r\nI governi di questi decenni ci hanno detto che non c’erano soldi. Mentivano. I soldi per le guerre, per le armi, per le grandi opere inutili li hanno sempre trovati. Da anni aumenta la spesa bellica e si moltiplicano i tagli per ospedali, trasporti locali, scuole. \r\nNon vogliono spendere per migliorare le nostre vite, perché preferiscono usarli per le guerre non dichiarate, che in barba alla Costituzione, i governi di destra e di sinistra hanno fatto in ogni dove. \r\n\r\nCostruire un’opposizione sociale radicale e radicata è un percorso che non consente scappatoie. \r\n\r\nCacciare Renzi per far governare Di Maio? O Salvini, Berlusconi…\r\n\r\nNon fa per noi. Cacciamoli tutti! Vadano via tutti! \r\n\r\nIl gioco della Carta Costituzionale è come quello delle tre carte: non si vince mai. O, meglio, vince il ceto politico, vincono i populisti, il popolo del no euro, quello degli spaventati dalla finanziarizzazione dell’economia. Non si caccia un mostro evocandone un altro. Il Godzilla che esce dalle acque del Mediterraneo è un mostro nazionalista, che si nutre di muri e filo spinato, che sogna il protezionismo e l’autarchia. Può sconfiggere Renzi, come Trump ha sconfitto Clinton.\r\n\r\nTra i due o tre mostri che governano o aspirano a governare noi rifiutiamo di scegliere, scegliamo il rifiuto. Non vogliamo decidere la foggia delle nostre catene, perché vogliamo spezzarle. \r\n\r\nCambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi, le lotte territoriali, le occupazioni e riappropriazioni dal basso degli spazi di vita. \r\n\r\nUn mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile. \r\nTocca a noi costruirlo.","18 Novembre 2016","2018-10-17 22:58:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/diserta1-200x110.jpg","Anarres del 18 novembre. 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Può sconfiggere Renzi, come Trump ha sconfitto Clinton.\r\n\r\nTra i due o tre mostri che governano o aspirano a governare noi rifiutiamo di scegliere, scegliamo il rifiuto. Non vogliamo decidere la foggia delle nostre catene, perché vogliamo spezzarle. \r\n\r\nCambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano efficaci gli scioperi, le lotte territoriali, le occupazioni e riappropriazioni dal basso degli spazi di vita. \r\n\r\nUn mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, un mondo di liberi ed eguali è possibile. \r\nTocca a noi costruirlo.",[257,260,262,264,266,268,270,272],{"matched_tokens":258,"snippet":259,"value":259},[83],"andrea \u003Cmark>soldi\u003C/mark>",{"matched_tokens":261,"snippet":246,"value":246},[],{"matched_tokens":263,"snippet":247,"value":247},[],{"matched_tokens":265,"snippet":248,"value":248},[],{"matched_tokens":267,"snippet":171,"value":171},[],{"matched_tokens":269,"snippet":249,"value":249},[],{"matched_tokens":271,"snippet":175,"value":175},[],{"matched_tokens":273,"snippet":250,"value":250},[],[275,277],{"field":97,"matched_tokens":276,"snippet":254,"value":255},[84],{"field":35,"indices":278,"matched_tokens":279,"snippets":281,"values":282},[46],[280],[83],[259],[259],{"best_field_score":222,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":17,"score":223,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":285,"highlight":298,"highlights":303,"text_match":220,"text_match_info":306},{"comment_count":46,"id":286,"is_sticky":46,"permalink":287,"podcastfilter":288,"post_author":289,"post_content":290,"post_date":291,"post_excerpt":51,"post_id":286,"post_modified":292,"post_thumbnail":293,"post_title":294,"post_type":203,"sort_by_date":295,"tag_links":296,"tags":297},"97618","http://radioblackout.org/podcast/aggiornamenti-dalla-campagna-defend-rojava-lo-scontro-tra-israele-e-turchia-in-siria/",[160],"Alessandro","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/podcast-dr-14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nLa Siria nell'ultima settimana è stata scossa dai violenti attacchi da parte delle forze armate del nuovo governo di Damasco che, insieme a gruppi fondamentalisti affiliati ad HTS, hanno assaltato la zona di Jamarana, a sud di Damasco, con l'obiettivo di colpire la comunità Drusa. A questo attacco, che ha causato la morte di 109 civili in tre giorni, è seguita una risposta di Israele che ha bombardato fino nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco, dichiarando di voler difendere la comunità Drusa.\r\n\r\nProviamo a fare chiarezza intorno a questi eventi e osservali tramite una lente più ampia.\r\n\r\nI Drusi sono una comunità che prevalentemente insediata in tre distretti della regione più a Sud della Siria. Sono arabi di una minoranza che ha aderito a un pensiero esoterico e che crede nella reincarnazione. I drusi sono discendenti di una corrente sciita ismaelita. Hanno una società civile laica, ma le figure religiose svolgono un ruolo politico centrale. Hanno conquistato anche loro un'indipendenza di fatto già sotto il governo di Bashar al Assad e hanno ottenuto con il nuovo governo di Al-Sahara un accordo simile a quello stipulato con le SDF per la Siria del Nord Est, in cui si prevede un'integrazione delle forze armate con quelle del governo centrale, ma la polizia locale sarà composta esclusivamente da residenti della comunità drusa; verso una forma di governo decentralizzata. La comunità Drusa vuole far parte della Siria, in un modello che ne garantisca l'autonomia; i recenti assalti hanno però inasprito la diffidenza e le fratture con il governo centrale.\r\n\r\nIn questo quadro Israele, che già dall'inizio della recente crisi siriana ha occupato una fetta del sud della Siria destando proteste nella comunità Drusa, lavora per essere considerato una potenza amica dei drusi e perseguire nella sua strategia di espansione della propria area di occupazione diretta, in funzione di controllo sul governo temporaneo di Damasco e in chiave anti-turca.\r\n\r\n«Adesso a Suwayda alcune persone dicono apertamente di prendere soldi da Israele. Se prima la cosa era tenuta nascosta, ora sta emergendo», spiega F., militante del Partito Comunista Siriano a L’Indipendente in un recente articolo, pubblicato prima degli ultimi attacchi alla comunità a cui Israele, come dicevamo, ha risposto militarmente ergendosi a difensore della comunità Drusa. Il suo obiettivo però non è ovviamente questo: non vuole una Siria unita ma anzi vuole espandere il proprio controllo nel Medio Oriente. È , insomma, il più ampio e storico progetto della Grande Israele.\r\n\r\nUn'altra potenza che ha le stesse mire di controllo è la Turchia, che nei suoi desideri di espansione, entra in un conflitto che si fa sempre più palese con l'entità sionista. E questo episodio che ha coinvolto la comunità drusa ne è l'esempio. Sarebbe infatti lo stato Turco, maggiore sostenitore di HTS, attraverso il MIT (cioè i servizi segreti) ad aver diffuso un falso vocale attribuito ad un leader druso in cui insulta il profeta Maometto: è stata questa la scusa per scatenare le rappresaglie contro la comunità che, lo ricordiamo, ha causato decide e decine di morti in pochi giorni e che secondo la Turchia, rappresenta un'alleato di Israele nella regione.\r\n\r\nLa fase politica che stiamo vivendo vede il Medio Oriente come epicentro della Terza Guerra Mondiale: è da li che le forze del patriarcato, del capitalismo e degli stati nazioni si contendono l'egemonia sulla gestione delle risorse energetiche e del dominio politico che ne deriva. Attraverso l'Arabia Saudita e Israele, gli Stati Uniti d'America e la Nato espandono il loro controllo dell'area, dalla striscia di Gaza, alla Siria, all'Iran; allo stesso tempo, la Turchia, un tempo principale garante degli interessi Nato e Statunitensi in tutto il Medio Oriente, viene esclusa da questo scacchiere geopolitico capitalista e teme la guerra che Israele sta conducendo; cerca così da un lato di contrapporsi al progetto Israeliano espandendo la guerra e dall'altro cerca nuove alleanze con un'Unione Europea che, nel frattempo, ha deciso di correre al riarmo.\r\n\r\nNon a caso Erdogan è volato a Roma per aggiudicarsi nuovi accordi per facilitare la collaborazione tra l'industria bellica italiana e quella turca. E' infatti di pochi giorni fa (29 aprile) il summit Italia-Turchia tenutosi a Roma, in cui si sono discussi e sanciti undici accordi di cooperazione bilaterale tra i due Paesi, una parte dei quali riguarda l’industria della guerra; il più importante tra questi è l’accordo di collaborazione tra l’azienda di armamenti italiana Leonardo e quella turca Baykar per la costruzione di droni militari, in 4 differenti siti industriali in Italia, uno dei quali avrà sede a Torino.\r\n\r\nIn questo quadro risulta ancora più urgente sostenere la resistenza dei popoli dell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord - Est. La caduta di Assad ha aperto nuove prospettive: compagni e compagne hanno iniziato a spostarsi in tutta la Siria per sostenere la nascita in tutto il Paese di comitati popolari e locali, anche tra le comunità Druse e Alawite. 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Le persone migranti intercettate in Tunisia vengono portati al confine per essere letteralmente vendute agli uomini in divisa libici e poi recluse nelle ormai tristemente note carceri di questo paese.\r\n\r\nEcco dove finiscono i soldi che l'Europa e l'Italia destinano alla Libia per contrastare l'immigrazione, in base agli accordi internazionali che si sono susseguiti negli ultimi anni.\r\n\r\nRingraziamo Matteo Garavoglia- Giornalista freelance residente a Tunisi dove scrive di Nord Africa e dintorni- per averci mandato un contributo audio fondamentale per capire la questione. Lo potete ascoltare qui\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/matteo_gara_tunisia_07_02_25.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nqui sotto la puntata intera di Metix Flow.\r\n\r\nBuon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/metix-flow-7-febbraio-2025.mp3\"][/audio]","8 Febbraio 2025","2025-02-09 14:27:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/zapa296-200x110.jpg","Metix Flow - 7 febbraio 2025",1739046490,[321,322],"http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[324,325],"frontiere","migranti",{"post_content":327},{"matched_tokens":328,"snippet":329,"value":330},[84],"confine per essere letteralmente vendute \u003Cmark>agli\u003C/mark> uomini in divisa libici e","Nuova rassegna stampa a tema frontiere e migranti.\r\n\r\nIn particolare ci siamo concentrate sul confine tra Tunisia e Libia per raccontare le torture, le violenze e gli stupri perpetrati dalle varie forze di polizia e di frontiera di entrambi gli stati nei confronti dei e delle migranti di origine sub-sahariana. 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Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. 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Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Gennaio 2025","2025-01-16 02:17:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/red-zone-200x110.jpeg","Anarres del 10 gennaio. Stato di Polizia. Città delle armi: il Politecnico in prima fila. La Siria come l’Afganistan? Seconda puntata…",1736993646,[],[],{"post_content":349},{"matched_tokens":350,"snippet":351,"value":352},[83],"cappello un bel mucchio di \u003Cmark>soldi\u003C/mark>.\r\nNello specifico è stata annunciata","ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/2025-01-10-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nStato di Polizia. Zone rosse, profilazione etnica e sociale\r\nIl ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della polizia con nuovi strumenti di controllo e punizione, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nIl Governo implementa le “zone rosse” nelle aree urbane.\r\nA Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: qui le forze di polizia possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla polizia la possibilità di intervenire per spostare persone il cui modo di stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive di 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto di Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di \u003Cmark>soldi\u003C/mark>.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte \u003Cmark>agli\u003C/mark> interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[354],{"field":97,"matched_tokens":355,"snippet":351,"value":352},[83],{"best_field_score":222,"best_field_weight":136,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":17,"score":307,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":358,"highlight":370,"highlights":375,"text_match":220,"text_match_info":378},{"comment_count":46,"id":359,"is_sticky":46,"permalink":360,"podcastfilter":361,"post_author":148,"post_content":362,"post_date":363,"post_excerpt":51,"post_id":359,"post_modified":364,"post_thumbnail":365,"post_title":366,"post_type":203,"sort_by_date":367,"tag_links":368,"tags":369},"92327","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-4-ottobre-fermare-il-genocidio-spezzare-le-frontiere-liberarsi-dalle-religioni-le-basi-della-guerra-gli-interessi-della-bottega-vaticana-anarchici-sudanesi/",[148]," \r\n\r\n \r\n\r\nll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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E non solo.\r\nNon saremo in piazza il 5 ottobre, perché per fermare la guerra occorre cominciare ad estirparne le radici, radici che traggono linfa dal suprematismo, dalle religioni, dalla follia nazionalista.\r\n\r\nItalia. Basi di guerra\r\nL’Italia è una piattaforma logistica per le guerre dell’imperialismo tricolore e Nato.\r\nL’ultima base operativa è quella di Solbiate Olona. Ma la mappa delle basi, aeroporti, poligoni di tiro, porti, postazioni radar, caserme è molto densa.\r\nQueste basi sono cruciali per la logistica delle guerre.\r\nDi fronte al rischio di ulteriore escalation militare la possibilità che il nostro paese venga investito direttamente è sempre più concreta.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger\r\n\r\nSoldi pubblici, chiesa cattolica e terzo settore\r\nLa chiesa cattolica è una rete globale di tutto rispetto nei tradizionali settori dell’educazione e della sanità.\r\nI governi italiani finanziano le attività private della bottega vaticana.\r\nNe abbiamo parlato con Daniele Ratti, autore di una ricerca sul tema\r\n\r\nVi proponiamo l’intervista realizzata dai compagni della CNT Toulouse ad un compagno sudanese\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nVenerdì 11 ottobre\r\nore 21\r\nin corso Palermo 46\r\nLeggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo\r\nLa stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive.\r\nQuesti dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. \r\nIl diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.\r\nInterverrà l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nSabato 12 ottobre\r\nore 10,30/13,30\r\npresidio al Balon\r\ncontro il ddl 1660\r\n\r\nDomenica 20 ottobre\r\nAssemblea Antimilitarista\r\ndalle 10 alle 17\r\nA Massenzatico (Reggio Emilia)\r\nPresso le \"Cucine del popolo\", via Beethoven 78\r\nPer info: assembleantimilitarista@gmail.com\r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","5 Ottobre 2024","2024-10-05 10:18:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/14324688_10154572325683336_8509698710283523515_o-200x110.jpg","Anarres del 4 ottobre. 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