","Proteste degli agricoltori e nuova PAC: dalla Sicilia alla Germania.","post",1706193442,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/agricoltori/","http://radioblackout.org/tag/europa/","http://radioblackout.org/tag/politica-agricola/","http://radioblackout.org/tag/proteste/","http://radioblackout.org/tag/sovranita-alimentare/",[68,17,69,70,71],"agricoltori","politica agricola","proteste","sovranità alimentare",{"tags":73},[74,76,78,80,82],{"matched_tokens":75,"snippet":68},[],{"matched_tokens":77,"snippet":17},[],{"matched_tokens":79,"snippet":69},[],{"matched_tokens":81,"snippet":70},[],{"matched_tokens":83,"snippet":86},[84,85],"sovranità","alimentare","\u003Cmark>sovranità\u003C/mark> 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(www.assorurale.it), a proposito di un seminario tenutosi nelle scorse settimane alla Facoltà di Agraria (Grugliasco) sulla PAC (Politica Agricola Comune).\r\n\r\nPurtroppo le linee della politica europea in tema di agricoltura sono sempre incentrate sul produttivismo e il profitto, ma molti coltivatori sono contrari e propongono e praticano un modello alternativo di agricoltura, fondato sulla sovranità alimentare e la piccola produzione equa e solidale, attento all'equilibrio con il patrimonio boschivo e animale del territorio.\r\n\r\nAscolta l’intervista:\r\n\r\nUnknown","2 Aprile 2015","2015-04-07 19:52:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/images-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"240\" height=\"181\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/images.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Contadini fuori dall'Expo: sovranità alimentare e piccola 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prova dela distruzione del diritto del lavoro.\r\n\r\nLa Via Campesina è un movimento culturale e sindacale di contadini e un gruppo di lavoro specifico che si occupa di braccianti, soprattutto migranti, più ricattabili. La tre giorni svoltasi nell'ultimo weekend si è svolta positivamente e ha evidenziato anche punti di vista diversi e anche un livello di coscienza dello spirito cooperativo, spesso frainteso e ulteriore grimaldello per distruggere il mercato del lavoro, operando al ribasso nei compensi dei soci. Ma proprio l'idea che non tutto il mondo contadino tenti di sfruttare i braccianti in modo schiavistico sottende a queste iniziative che riuniscono realtà europee e le delegazioni a loro volta a contatto con i braccianti migranti sia dall'Europa dell'Est, sia dall'Africa, individuano i tentativi di dividere etnie evidenziando piccoli privilegi e mettono in atto le contromisure opportune.\r\n\r\nL'importante è scardinare la Bossi-Fini, perché quando alcuni sono ricattabili, diventa impossibile mantenere una piattaforma di politiche agricole che gestisca la massa di soldi drenata normalmente dalle imprese industriali o da stati richiamati più volte per la politica razzista che mantiene e che non dovrebebro più prendere soldi pubblici, che si troverebbero a sostenere lo schiavismo. E i migranti stanno diventando fondamentali sia a Rosarno che in Puglia, mentre in Piemonte forse è più difficile far enrare in una dinamica di lotta sia i migranti, sia i piccoli contadini a conduzione familiare che non riescono a tirare avanti.\r\n\r\nLa voce è di Fabrizio, contadino della Langa astigiana di Associazione rurale\r\n\r\n2013.09.03-fabrizio_rurale","4 Settembre 2013","2013-09-09 13:11:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/viacampesina02-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"287\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/viacampesina02-300x287.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/viacampesina02-300x287.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/viacampesina02.jpg 480w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Via Campesina: una sovranità alimentare è possibile",1378253251,[148,149,150,151,152,153],"http://radioblackout.org/tag/associazioni-rurali/","http://radioblackout.org/tag/campagne-in-lotta/","http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/sindacato-contadino/","http://radioblackout.org/tag/via-campesina/",[35,155,156,157,33,29],"campagne in lotta","lavoro","migranti",{"post_title":159},{"matched_tokens":160,"snippet":161,"value":161},[84,85],"La Via Campesina: una \u003Cmark>sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>alimentare\u003C/mark> è possibile",[163],{"field":124,"matched_tokens":164,"snippet":161,"value":161},[84,85],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":166,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":48},"1157451471441100921",{"document":168,"highlight":188,"highlights":195,"text_match":129,"text_match_info":198},{"cat_link":169,"category":170,"comment_count":48,"id":171,"is_sticky":48,"permalink":172,"post_author":51,"post_content":173,"post_date":174,"post_excerpt":54,"post_id":171,"post_modified":175,"post_thumbnail":176,"post_thumbnail_html":177,"post_title":178,"post_type":59,"sort_by_date":179,"tag_links":180,"tags":184},[45],[47],"77676","http://radioblackout.org/2022/10/convergere-per-insorgere-dal-lavoro-alla-giustizia-climatica-corteo-22-ottobre-a-bologna/","Una manifestazione dal titolo evocativo e potente \"Convergere per Insorgere\", promossa da varie realtà a partire dal Collettivo di Fabbrica GKN, Fridays For Future, Assemblea No Passante Bologna e la Rete Sovranità Alimentare Emilia-Romagna, attraverserà il 22 Ottobre la città di Bologna.\r\n\r\nUna piattaforma che ha come obiettivo quello di far convergere diverse istanze attuali, dalla giustizia climatica al tema del lavoro, dal no alla guerra alla difesa dei diritti fondamentali della persona.\r\n\r\nMa cos'è questa convergenza, che vuole racchiudere alcuni delle esperienze di movimento più attive negli ultimi anni in Italia? E perchè proprio a Bologna?\r\n\r\nLa sfida della convergenza è quella di costruire un processo il mondo del lavoro, della scuola, del precariato, delle donne e dei migranti e delle comunità Lgbtqiap+ si mettono in comunicazione, individuando terreni condivisi di lotta entro i quali dare forza alle proprie istanze oltre agli schemi dati e agli scenari già tracciati. Tre i temi di possibili conflitti a venire: la guerra in Ucraina e la crisi energetica e l’inflazione che determina, l’attacco diffuso contro la libertà di abortire fino alla violenza patriarcale, il tema di lavoro e el reddito.\r\n\r\nDi tutto questo e della giornata di Sabato 22, ne parliamo ai microfoni con un compagno del Collettivo di Fabbrica GKN:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/convegere.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui l'appello per la manifestazione\r\n\r\nhttps://bologna22ottobre22.indivia.net/2022/09/24/ciao-mondo/","19 Ottobre 2022","2022-10-19 15:11:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/Insorgere-min-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/Insorgere-min-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/Insorgere-min-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/Insorgere-min-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/Insorgere-min-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/Insorgere-min.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Convergere per Insorgere, dal lavoro al clima Corteo 22 Ottobre a Bologna",1666192067,[181,182,183],"http://radioblackout.org/tag/convergenza/","http://radioblackout.org/tag/fridays-fof-future/","http://radioblackout.org/tag/gkn/",[185,186,187],"convergenza","fridays fof future","gkn",{"post_content":189},{"matched_tokens":190,"snippet":193,"value":194},[191,192],"Sovranità","Alimentare","Passante Bologna e la Rete \u003Cmark>Sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>Alimentare\u003C/mark> Emilia-Romagna, attraverserà il 22 Ottobre","Una manifestazione dal titolo evocativo e potente \"Convergere per Insorgere\", promossa da varie realtà a partire dal Collettivo di Fabbrica GKN, Fridays For Future, Assemblea No Passante Bologna e la Rete \u003Cmark>Sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>Alimentare\u003C/mark> Emilia-Romagna, attraverserà il 22 Ottobre la città di Bologna.\r\n\r\nUna piattaforma che ha come obiettivo quello di far convergere diverse istanze attuali, dalla giustizia climatica al tema del lavoro, dal no alla guerra alla difesa dei diritti fondamentali della persona.\r\n\r\nMa cos'è questa convergenza, che vuole racchiudere alcuni delle esperienze di movimento più attive negli ultimi anni in Italia? 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Lo scorso 6 agosto il giornalista radiofonico Gleydison Carvalho è stato ucciso da un gruppo di uomini armati che hanno fatto irruzione nella sede di Radio Libertade mentre trasmetteva, nella cittadina di Camocìm, stato del Cearà. Da tempo Gleydison denunciava la corruzione di politici e amministratori locali.\r\n\r\nContando anche i non professionisti, il Brasile è il primo paese per numero di giornalisti uccisi perchè scomodi al potere, superiore anche al Messico.\r\n\r\nL'episodio di Camocìm si inserisce in una fase di grande tensione sociale in Brasile. Da mesi scuole e università sono occupate e si susseguono le manifestazioni contro i tagli che il governo ha fatto ai settori del welfare. Il PT della presidente Dilma Rousseff è indebolito dagli arresti per corruzione e dagli scandali, e nelle scelte politiche diviene ostaggio della destra di Aecio Neves che non nasconde di volere una ulteriore svolta autoritaria. I grossi movimenti popolari pagano il fatto di non essere rappresentati nelle istituzioni.\r\n\r\nIn questo quadro anche il Movimento dei lavoratori Sem Terra (MST) ha ripreso l'iniziativa con una serie di occupazioni di fazende in varie parti del paese. Il ritorno alla terra e alla sovranità alimentare per milioni di brasiliani rappresenta una prospettiva di salvezza dall'inflazione e dalla pauperizzazione delle metropoli.\r\n\r\nAscolta l'intervista di ieri con Manfredo, dottorando in un'università brasiliana:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","27 Agosto 2015","2015-09-02 20:49:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/08/11863946_732476826880659_1086987797_n.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Brasile, un altro giornalista ucciso. 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Il ritorno alla terra e alla \u003Cmark>sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>alimentare\u003C/mark> per milioni di brasiliani rappresenta una prospettiva di salvezza dall'inflazione e dalla pauperizzazione delle metropoli.\r\n\r\nAscolta l'intervista di ieri con Manfredo, dottorando in un'università brasiliana:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[246],{"field":127,"matched_tokens":247,"snippet":243,"value":244},[84,85],{"best_field_score":131,"best_field_weight":199,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":200,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":48},6646,{"collection_name":59,"first_q":71,"per_page":251,"q":71},6,{"facet_counts":253,"found":288,"hits":289,"out_of":480,"page":26,"request_params":481,"search_cutoff":37,"search_time_ms":40},[254,266],{"counts":255,"field_name":264,"sampled":37,"stats":265},[256,258,260,262],{"count":19,"highlighted":257,"value":257},"anarres",{"count":26,"highlighted":259,"value":259},"Radio Borroka",{"count":26,"highlighted":261,"value":261},"frittura mista",{"count":26,"highlighted":263,"value":263},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":90},{"counts":267,"field_name":36,"sampled":37,"stats":286},[268,270,272,274,276,278,279,281,283,284],{"count":26,"highlighted":269,"value":269},"territori",{"count":26,"highlighted":271,"value":271},"nutrimento",{"count":26,"highlighted":273,"value":273},"gay street",{"count":26,"highlighted":275,"value":275},"campesinas",{"count":26,"highlighted":277,"value":277},"speculazioni",{"count":26,"highlighted":29,"value":29},{"count":26,"highlighted":280,"value":280},"women for expo",{"count":26,"highlighted":282,"value":282},"diversity management",{"count":26,"highlighted":71,"value":71},{"count":26,"highlighted":285,"value":285},"esposizioni universali",{"total_values":287},19,5,[290,383,406,428,455],{"document":291,"highlight":329,"highlights":371,"text_match":94,"text_match_info":381},{"comment_count":48,"id":292,"is_sticky":48,"permalink":293,"podcastfilter":294,"post_author":295,"post_content":296,"post_date":297,"post_excerpt":54,"post_id":292,"post_modified":298,"post_thumbnail":299,"post_title":300,"post_type":301,"sort_by_date":302,"tag_links":303,"tags":320},"27979","http://radioblackout.org/podcast/le-esposizioni-universali-ed-expo-milano-2015-il-colpo-della-strega-19febbraio2015/",[263],"dj","Puntata dedicata ad alcuni approfondimenti sull'Expo 2015 di Milano.\r\n***Un lungo excursus sulla storia delle esposizioni universali, a partire dall'\"Atlante delle grandi esposizioni universali. Storia e geografia del medium espositivo\", di Luca Massidda, edito dalla Franco Angeli.\r\nNegli ultimi vent'anni il dispositivo dell'esposizione universale è tornato ad assumere una nuova centralità, a causa delle modificazioni dell'economia globale e della presenza massiccia e diffusa dei media. Mega eventi attraverso i quali il capitale si autorappresenta, si conferma e si giustifica, anche alla luce del fatto che i valori che le vecchie esposizioni universali mettevano in campo, non esistono più: l'allora nascente società di massa, l'autorappresentazione identitaria degli stati nazione, il modo di produzione industriale, la metropoli moderna, l'ideologia modernista, la giovane industria culturale.\r\nQual è dunque il ruolo di un expo in un sistema profondamente trasformato, globalizzato e di urbanità transnazionale? Quale il senso di un expo in un sistema capitalistico fortemente connotato dall'immaterialità e da una produzione che è sempre più produzione di bisogni?\r\nL'Expo 2015 si pone al centro di qualcosa che è chiamata \"crisi\", in nome della quale si impongono misure restrittive ai paesi deboli, ma che in realtà rappresenta una fase di profondo reengeneering del capitale, del rapporto capitale-lavoro, e del rapporto tra capitali e territori e la fine definitiva del modello di welfare invalso almeno nella nostra parte di mondo. C'è bisogno intanto di spacciatori di svaghi e di puntare se non sui consumi, dato l'impoverimento, perlomeno sull'implemento della coazione a consumare, che si presenta come l'unico modello possibile di esistenza individuale e generale. Ecco perchè, date tutte le trasformazioni storiche conosciute dal dispositivo espositivo in quanto in relazione alle modificazioni del sistema capitalistico, l'appeal spettacolare, l'atmosfera di grande orgia feticistica, non smette di aleggiare anche intorno ai lavori dell'expo milanese, trabocca dalle pagine del sito, in cui una donna giovane e mulatta, a pubblicizzare la transizione verso una società interculturale fondata sull'universale eguaglianza dei consumatori e delle consumatrici di tutto il mondo uniti.\r\n***\r\nExpo non è “solo” un cantiere di speculazioni e un banco di prova delle nuove riforme strutturali del lavoro (all'insegna del self-management, della gratuità e della flessibilità), ma si configura anche come spazio di produzione di discorso, di simboli, di miti e di pratiche che vanno ad alimentare un'idea di mondo nata nella notte dei tempi. Uno dei campi discorsivi e simbolici attorno a cui si costruisce l'Esposizione Universale del terzo millennio è appunto quello della femminilità come insieme di attributi salvifici e creativi della donna e quello della vita come terreno di sfida politica ed economica.\r\nUn “femminile” tanto negato e oppresso nello spazio del biologico e del riproduttivo, quanto sacralizzato in veste di principio materno, generativo e vitale. Questo mito non ha smesso di esistere nell'epoca della religione del denaro e anzi, negli ultimi quarantanni, ha avuto un ruolo preminente all'interno di quel passaggio storico in cui un nuovo paradigma economico ha tentato di recuperare la forza dirompente delle lotte femministe degli anni Settanta. Ha stabilito, cioè, quel differenziale femminile da poter valorizzare sul mercato che prende il nome di diversity management: maggior capacità di cura delle relazioni, di creatività e di pragmatismo che richiamerebbero gli attributi tipici del lavoro domestico come luogo - in fondo e sempre - riservato alle donne. Expo conferma questa narrazione e ne mostra i paradossi, rilancia la sfida internazionale in difesa della vita e in nome delle donne ma ne svela il nesso indissolubile con le logiche di accumulazione di profitto e con le politiche della morte dell'attuale governance globale.\r\nLa politica sulle donne che Expo sta portando avanti attraverso la campagna \"Women for expo\", offre un'immagine della donna che è quella della cura, della nutrizione; La donna al servizio della casa, della famiglia, e alla fine anche del pianeta; depositaria di un sapere culinario, regina del focolare domestico. Da un lato si promuove la donna imprenditrice e di potere, sfruttatrice di altre donne e di altri uomini, e dall’altro si accentua l’oppressione di tutte le altre donne, giustificandola con la “vocazione” alla maternità e alla cura, per impedire qualsiasi rivendicazione di libertà e parità, del resto impossibile in una società che divide per sfruttare meglio.\r\ndal blog de le Lucciole di Milano:\r\nLa quota rosa di Expo e la GayStreet risultano essere dispositivi di normalizzazione e di reclusione all’interno di spazi fisici e politici, che, vantandosi di essere progetti progressisti, tentano di nascondere lo stato dell’arte dei percorsi di smantellamento dei diritti nel mondo del lavoro, della scuola, della sanità e del welfare, e l’assenza di ogni tipo di diritto per i soggetti lgbit*. Sebbene i due progetti abbiano consistenze diverse, sono entrambi accomunati dall’utilizzare le nostre identità e i nostri corpi in nome del profitto, e propongono la sussunzione delle nostre rivendicazioni e delle nostre lotte all’interno di un processo sociale e politico, sempre più escludente, maschile e razzista.\r\n***Abbiamo consigliato anche la lettura del testo \"Senza donne non c'è sovranità alimentare\", di Esther Vivas, che analizza l'impatto delle politiche agro-industriali sulle donne e il ruolo chiave che le donne contadine giocano nel nord come nel sud del mondo nella produzione e distribuzione del cibo. L'articolo inoltre analizza se e come il modello di agricoltura dominante può incorporare una prospettiva femminista e come, invece, i movimenti sociali che si occupano di sovranità alimentare possono incorporare una prospettiva femminista.\r\nPer riascoltare la puntata:\r\n il colpo della strega_16febbr_primaparte\r\nil colpo della strega_16febbr_secondaparte\r\nil colpo della strega_16febbr_terzaparte","25 Febbraio 2015","2018-10-24 17:35:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/adesivo-il-colpo-della-strega-new-copy-e1413229678451-200x110.jpg","Le esposizioni universali ed Expo Milano 2015 (Il colpo della strega, 19febbraio2015)","podcast",1424861385,[304,305,306,307,308,309,310,311,312,313,314,315,66,316,317,318,153,319],"http://radioblackout.org/tag/campesinas/","http://radioblackout.org/tag/diversity-management/","http://radioblackout.org/tag/esposizioni-universali/","http://radioblackout.org/tag/expo-2015/","http://radioblackout.org/tag/femminilizzazione-del-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/gay-street/","http://radioblackout.org/tag/glbtq/","http://radioblackout.org/tag/lavori-di-cura/","http://radioblackout.org/tag/maternita/","http://radioblackout.org/tag/migrazioni/","http://radioblackout.org/tag/nutrimento/","http://radioblackout.org/tag/precarieta/","http://radioblackout.org/tag/speculazioni/","http://radioblackout.org/tag/terra/","http://radioblackout.org/tag/territori/","http://radioblackout.org/tag/women-for-expo/",[275,282,285,321,322,273,323,324,325,326,271,327,71,277,328,269,29,280],"expo 2015","femminilizzazione del lavoro","glbtq","lavori di cura","maternità","migrazioni","precarietà","terra",{"post_content":330,"tags":334},{"matched_tokens":331,"snippet":332,"value":333},[84,85],"testo \"Senza donne non c'è \u003Cmark>sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>alimentare\u003C/mark>\", di Esther Vivas, che analizza","Puntata dedicata ad alcuni approfondimenti sull'Expo 2015 di Milano.\r\n***Un lungo excursus sulla storia delle esposizioni universali, a partire dall'\"Atlante delle grandi esposizioni universali. 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Con lei ci siamo fatti aiutare a capire meglio questa norma e le conseguenze che porta ai futuri aspiranti ricercatori, un futuro sempre più escludente e che di fatto (se ce ne fosse stato ulteriore bisogno) finisce per instradare sempre più verso l'ambito privato piuttosto che il pubblico chi vorrebbe fare ricerca. Abbiamo inoltre rilanciato l'assemblea nazionale per dibattere ed organizzarsi proprio su questi temi il 4 Novembre dalle ore 14 presso la facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma. Per info e contatti cercate ReStrike - Coordinamento nazionale precariə della ricerca sui social networks.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Inrtervista-e-presentazione-del-collettivo-Re-Search-con-Camilla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto ripercorrendo a tappe sonore la manifestazione a Bologna del 22/10/22:\r\nCONVERGERE PER INSORGERE.\r\nCollettivo di Fabbrica GKN, Fridays For Future Italia, Assemblea No Passante Bologna, Rete Sovranità Alimentare Emilia-Romagna invitano a convergere nel corteo nazionale in piazza XX Settembre.\r\n\r\nLa piazza è gremita e siamo andati a conoscere le ragioni della piazza Bolognese con l'intervento di una compagna di Extinction Rebellion\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10-Presentazione-corteo-e-primo-contributo-exctinction-rebellion.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\nCi siamo poi collegati con Marco, dell'Assemblea No Passante Bologna, che ci ha spiegato politicamente le maglie che intrecciano il percorso della GKN, ormai alle terza fase, e le situazioni territoriali/ambientali che affliggono i territori le cui popolazioni subiscono le decisioni politiche di devastazioni ambientali, nell'interesse del capitalismo/progresso/trasporto sugomma/etc: bisogna alzare la testa e organizzare dal basso l'unità delle lotte per mettere in discussione il sistema che decide e fermarlo/cambiarlo!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10-Intervista-a-Marco-NoPassante.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl nostro viaggio termina con tre contributi: il lavoro che i compagn* Egizian* che stanno facendo nei confronti dei centinaia Giulio Regeni che quotidianamente vengono arrestati, torturati, etc e rimando nell'anonimato più assordante; il portavoce del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra Brasiliani ed infine il personale sanitario e le ragioni della loro partecipazione al corteo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Egitto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Sin-Terra.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Sanità.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDal dentro del corteo non era visibile ne la testa ne la coda e Bologna è rimasta bloccata tutto il giorno (compresa la tangenziale e l'autostrada).","2 Novembre 2022","2022-11-02 22:18:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/WhatsApp-Image-2022-11-02-at-18.30.08-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 25/10/2022",1667427517,[],[],{"post_content":398},{"matched_tokens":399,"snippet":400,"value":401},[191,192],"Assemblea No Passante Bologna, Rete \u003Cmark>Sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>Alimentare\u003C/mark> Emilia-Romagna invitano a convergere nel"," \r\n\r\nIl primo argomento di questa puntata lo abbiamo fatto con Camilla del neonato coordinamento nazionale precariə della ricerca, la quale ci ha spiegato che la nascita di questo è proprio legato all'appliccazione di una nuova normativa sul reclutamento del personale in ambito universitario. 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Per info e contatti cercate ReStrike - Coordinamento nazionale precariə della ricerca sui social networks.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Inrtervista-e-presentazione-del-collettivo-Re-Search-con-Camilla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto ripercorrendo a tappe sonore la manifestazione a Bologna del 22/10/22:\r\nCONVERGERE PER INSORGERE.\r\nCollettivo di Fabbrica GKN, Fridays For Future Italia, Assemblea No Passante Bologna, Rete \u003Cmark>Sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>Alimentare\u003C/mark> Emilia-Romagna invitano a convergere nel corteo nazionale in piazza XX Settembre.\r\n\r\nLa piazza è gremita e siamo andati a conoscere le ragioni della piazza Bolognese con l'intervento di una compagna di Extinction Rebellion\r\n\r\n[audio 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Giulio Regeni che quotidianamente vengono arrestati, torturati, etc e rimando nell'anonimato più assordante; il portavoce del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra Brasiliani ed infine il personale sanitario e le ragioni della loro partecipazione al corteo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Egitto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Sin-Terra.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/F_m_25_10_Corteo-Bolo_Sanità.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nDal dentro del corteo non era visibile ne la testa ne la coda e Bologna è rimasta bloccata tutto il giorno (compresa la tangenziale e 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Centrale.\r\n\r\nDal 2011 gli indios di Cheràn hanno cacciato con le armi i gruppi criminali che avevano iniziato il taglio indiscriminato della legna dei loro boschi, e da allora hanno messo in atto un processo di recupero delle forme di organizzazione comunitarie attraverso l'assemblea, cacciando i partiti e istituendo una sorta di autogoverno.\r\n\r\nQuella di Cheràn oggi è una specie di \"Repubblica della Maddalena\", per fare un paragone della lotta no tav, difesa con barricate, posti di blocco e \"ronde comunitarie\" dall'arroganza dei narcotrafficanti e delle multinazionali che stanno dietro.\r\n\r\nDiversamente da molte comunità zapatiste, loro non intendono stabilire legami di dipendenza con ONG occidentali, che ne minerebbero la plurisecolare autonomia e la sovranità alimentare.\r\n\r\nAscolta l'intervista di Manfredo con Radio Borroka:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nA questo link un interessante video sulla lotta dei Purepecha di Cheràn:\r\n\r\nhttp://www.vice.com/es_mx/video/cheran-pueblo-rebelde","29 Ottobre 2015","2018-11-01 22:20:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/archivo-vice-cheran-el-pueblo-purepecha-en-rebeldia-1413338042457-200x110.jpeg","Indios di Cheràn, una comunità autogovernata nel Messico centrale",1446161595,[],[],{"post_content":420},{"matched_tokens":421,"snippet":422,"value":423},[84,85],"la plurisecolare autonomia e la \u003Cmark>sovranità\u003C/mark> \u003Cmark>alimentare\u003C/mark>.\r\n\r\nAscolta l'intervista di Manfredo con","Giovedi 29 ottobre Radio Borroka ha avuto ospite in studio Manfredo, un compagno esperto di America Latina, che pochi giorni fa ha incontrato e intervistato un portavoce della comunità degli indios purepecha di Cheràn, nello stato di Michoacan, Messico Centrale.\r\n\r\nDal 2011 gli indios di Cheràn hanno cacciato con le armi i gruppi criminali che avevano iniziato il taglio indiscriminato della legna dei loro boschi, e da allora hanno messo in 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alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nVotare? Ma no!\r\nIl voto è uno dei rituali cardine della democrazia rappresentativa, uno strumento di ricambio delle élite, con il quale non si misura tanto il consenso a questo o quel partito, quanto alla delega in bianco su cui si regge l’intero sistema.\r\nAl di là di programmi, slogan e dichiarazioni di intenti, chi viene eletto non ha alcun mandato imperativo, ma un semplice impegno verbale, che può essere costantemente disatteso, senza portare alla decadenza del delegato.\r\nLa democrazia serve ad alimentare l’illusione che esista una sovranità popolare, cui ciascuno partecipa recandosi alle urne.\r\nNei fatti le regole che la sottendono, difese da un nutrito corpo di armati, impediscono e non consentono la partecipazione alle decisioni sulla vita di noi tutti. É un gioco a carte truccate.\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano Antonelli\r\n\r\nGradisca. Sommossa al CPR\r\nA fine maggio nel Centro di detenzione amministrativa di Gradisca di Isonzo, è scoppiata una sommossa, sedata con la forza da polizia, carabinieri e militari. Un’intera area del CPR è stata distrutta.\r\nDa quando il governo ha deciso il prolungamento a 18 mesi del periodo massimo di reclusione per i migranti senza documenti, i Centri italiani sono in crescente ebollizione. Chi finisce in un centro viene condannato ad una pena detentiva di un anno e mezzo di reclusione. Alcuni vengono deportati prima, ma per quelli che provengono da paesi con i quali non ci sono accordi di rimpatrio è prigione.\r\nCe ne ha parlato Raffaele di Trieste\r\n\r\nAttesa presso l’Ufficio Immigrazione. Racconto di una mattina a Torino\r\nOgni città ha un Ufficio Immigrazione della questura. Qui le persone giungono per richiedere documenti, rinnovarli. Spesso riconosciamo questi luoghi per le code di uomini e donne fuori dall’ingresso; a volte la normalità è interrotta da proteste. A Torino l’Ufficio Immigrazione è situato in corso Verona, a pochi passi dalla Dora. Vicino si trovano il blocco oscuro del centro direzionale Lavazza e il cantiere che trasformerà il vecchio mercato all’ingrosso dei fiori in un’area sportiva con palestra e piscina. L’edificio della questura è ampio e spazioso, ma le persone devono attendere ore in coda, ogni mattina, sull’asfalto del piazzale antistante. La polizia amministra l’ordine pubblico, dispone barriere e redarguisce; accanto un furgoncino vende brioche, bibite e caffè, fototessere e servizi di fotocopia. Un’amica, che desidera rispondere al nome di Selma Arnaldo, trascorre mattine qui perché è in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno. Selma ha scritto il racconto di una giornata d’attesa. (da Monitor Italia)\r\n\r\nTorino. In strada per smilitarizzare la città\r\nCome sempre il 2 giugno la Repubblica ha celebrato sé stessa con esibizioni militari, parate e commemorazioni. Una “festa” nazionalista e militarista.\r\nUna “festa” che anche quest’anno è stata contestata attivamente in due giornate di informazione e lotta.\r\n\r\nLeonardo. Squadriglie di bombardieri tra IA e massacri del futuro\r\nIL 14 dicembre dello scorso anno i governi italiano, giapponese e britannico hanno sottoscritto l’accordo sul Global Combat Air Programme, che prevede la progettazione e realizzazione, da parte di Leonardo, Mitsubishi e BAE Systems, di un nuovo cacciabombardiere, destinato a sostituire Eurofighter ed F35.\r\nIn questo modo viene garantito un futuro anche allo stabilimento Alenia di Caselle Torinese, che terminate le commesse per gli Eurofighter, si rinnoverà per i nuovi, ancor più mortali velivoli da guerra. \r\nGrazie ad un’intervista uscita sull’edizione torinese del Corsera oggi ne sappiamo di più.\r\nl PC2lab di Leonardo a Torino è un vero e proprio centro di sviluppo e prototipazione di modelli e scenari virtuali al servizio della concezione dei velivoli del futuro, droni e caccia di quinta generazione.\r\nÉ in questo Laboratorio che è in gestazione il Global Combat Air Programme. Non si tratta (solo) di un nuovo cacciabombardiere, ma di un intero sistema di attacco aereo. Il pilota è previsto solo per l’areo a capo della squadriglia: gli altri arei saranno senza pilota governati di un’IA che si coordina con l’umano sull’aereo di testa.\r\nI combattimenti aerei con protagonisti piloti umani sono ormai archeologia. 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Israele usa queste politiche discriminatorie di pianificazione e suddivisione in zone per creare condizioni di vita insopportabili per costringere le e i palestinesi a lasciare le loro case per permettere l’espansione degli insediamenti ebraici.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nNaturalizzare lo stato\r\nLe frontiere sono linee di nulla su una mappa, che diventano vere solo grazie alla presenza di uomini in armi.\r\nO, meglio, appena c’è una mappa con delle linee di separazione, ci sono le condizioni per un controllo militare del territorio.\r\nLa naturalizzazione di queste linee, che trasformano montagne, fiumi, laghi e mari in limiti, limes, confini mira a costruire lo spazio politico, quindi squisitamente culturale, dove ila frontiera definisce un ambito di potere esclusivo, il luogo della sovranità.\r\nL’approccio dei geografi anarchici e della geografia critica decostruiscono i processi di naturalizzazione dei confini, dove affondano la retorica delle nazioni, del suolo e del sangue, dell’esclusione e della guerra.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, geografo, docente all’università di Bologna\r\n\r\nUna Barriera contro militari e padroni\r\nNei quartieri poveri il controllo militare imposto durante il lockdown è diventato normale. Anzi! Ogni giorno è peggio.\r\nIntere aree del quartiere vengono messe sotto assedio militare, con continue retate di persone senza documenti o che vivono grazie ad un’economia informale.\r\nPersino gli allegri festeggiamenti per la vittoria del Senegal nella coppa Africa si sono trasformati in occasione per criminalizzare chi vi aveva partecipato e gradito poco lo scorrazzare di auto della polizia.\r\n\r\nPolonia. Sciopero della fame in un centro di detenzione\r\nMuri, filo spinato, barriere, finestre sbarrare e, fuori, carri armati, spari ed esplosioni.\r\nLi chiamano centri, ma sono campi di concentramento. Centinaia di persone sono state trattenute per mesi in queste prigioni, senza avere informazioni sul loro destino, senza avvocati, con un trattamento da vero lager, dove sono considerati numeri e non persone. La conseguenza sono stati tentativi di suicidio, crolli nervosi, peggioramento delle condizioni di salute.\r\nMa c’è anche la lotta! Dalla mattina del 9 febbraio, nel campo di concentramento di Wędrzyn i migranti hanno cominciato uno sciopero della fame. 130 persone di uno dei blocchi, si sono chiuse nelle loro camere ed hanno appeso all’esterno dei cartelli con la scritta “libertà”.\r\n\r\nMemoria di Stato. Foibe e nazionalismi\r\nIl mito degli “italiani brava gente”, assunto in modo trasversale a destra come a sinistra, fonda il nazionalismo italiano, un nazionalismo che si nutre di un’aura di innocenza e bonarietà “naturali”.\r\nIn Italia la memoria è la prima vittima del nazionalismo, che impone una sorta di ricordo di Stato, che diviene segno culturale condiviso. Una sorta di marchio di fabbrica. Si sacrificano le virtù eroiche ma si eleva l’antieroismo dei buoni a cifra di un’identità collettiva.\r\nNonostante le ricerche storiche abbiamo mostrato la ferocia della trama sottesa al mito, questo sopravvive e si riproduce negli anni.\r\nUn mito falso e consolatorio, che apre la via al revisionismo fascista. La giornata del Ricordo viene cavalcata ogni anno dalla destra xenofoba e razzista.\r\nLa gestione delle giornate della “memoria” e del “ricordo”, assunte in modo bipartisan dalle varie forze politiche, ha contribuito ad alimentare questa favola rassicurante, impedendo una riflessione collettiva che individuasse nei nazionalismi la radice culturale del male. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 2 marzo\r\nassemblea contro il carovita\r\nore 18 alla tettoia dei contadini a Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 5 marzo\r\nGender Strike! Giornata transfemminista queer\r\nore 15 ai giardini (ir)reali – corso San Maurizio angolo via Rossini (se piove ci si sposta a Parco Dora)\r\ninterventi, musica, banchekke, perfomance… e tanto altro\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano al Kasciavit via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","2 Marzo 2022","2022-03-02 13:28:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/migranti-polonia-1-690x362-1-200x110.jpg","Anarres dell’11 febbraio. Apartheid in Palestina. 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Israele richiede loro di ottenere un permesso per costruire o anche solo di erigere una struttura come una tenda, ma – a differenza delle e dei richiedenti ebrei israeliani – raramente rilascia loro un permesso.\r\n\r\nMolti palestinesi sono costretti a costruire senza permesso. Israele poi demolisce le case palestinesi perché sarebbero state costruite “illegalmente”. Israele usa queste politiche discriminatorie di pianificazione e suddivisione in zone per creare condizioni di vita insopportabili per costringere le e i palestinesi a lasciare le loro case per permettere l’espansione degli insediamenti ebraici.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nNaturalizzare lo stato\r\nLe frontiere sono linee di nulla su una mappa, che diventano vere solo grazie alla presenza di uomini in armi.\r\nO, meglio, appena c’è una mappa con delle linee di separazione, ci sono le condizioni per un controllo militare del territorio.\r\nLa naturalizzazione di queste linee, che trasformano montagne, fiumi, laghi e mari in limiti, limes, confini mira a costruire lo spazio politico, quindi squisitamente culturale, dove ila frontiera definisce un ambito di potere esclusivo, il luogo della \u003Cmark>sovranità\u003C/mark>.\r\nL’approccio dei geografi anarchici e della geografia critica decostruiscono i processi di naturalizzazione dei confini, dove affondano la retorica delle nazioni, del suolo e del sangue, dell’esclusione e della guerra.\r\nCe ne ha parlato Federico Ferretti, geografo, docente all’università di Bologna\r\n\r\nUna Barriera contro militari e padroni\r\nNei quartieri poveri il controllo militare imposto durante il lockdown è diventato normale. Anzi! Ogni giorno è peggio.\r\nIntere aree del quartiere vengono messe sotto assedio militare, con continue retate di persone senza documenti o che vivono grazie ad un’economia informale.\r\nPersino gli allegri festeggiamenti per la vittoria del Senegal nella coppa Africa si sono trasformati in occasione per criminalizzare chi vi aveva partecipato e gradito poco lo scorrazzare di auto della polizia.\r\n\r\nPolonia. Sciopero della fame in un centro di detenzione\r\nMuri, filo spinato, barriere, finestre sbarrare e, fuori, carri armati, spari ed esplosioni.\r\nLi chiamano centri, ma sono campi di concentramento. Centinaia di persone sono state trattenute per mesi in queste prigioni, senza avere informazioni sul loro destino, senza avvocati, con un trattamento da vero lager, dove sono considerati numeri e non persone. La conseguenza sono stati tentativi di suicidio, crolli nervosi, peggioramento delle condizioni di salute.\r\nMa c’è anche la lotta! Dalla mattina del 9 febbraio, nel campo di concentramento di Wędrzyn i migranti hanno cominciato uno sciopero della fame. 130 persone di uno dei blocchi, si sono chiuse nelle loro camere ed hanno appeso all’esterno dei cartelli con la scritta “libertà”.\r\n\r\nMemoria di Stato. Foibe e nazionalismi\r\nIl mito degli “italiani brava gente”, assunto in modo trasversale a destra come a sinistra, fonda il nazionalismo italiano, un nazionalismo che si nutre di un’aura di innocenza e bonarietà “naturali”.\r\nIn Italia la memoria è la prima vittima del nazionalismo, che impone una sorta di ricordo di Stato, che diviene segno culturale condiviso. Una sorta di marchio di fabbrica. Si sacrificano le virtù eroiche ma si eleva l’antieroismo dei buoni a cifra di un’identità collettiva.\r\nNonostante le ricerche storiche abbiamo mostrato la ferocia della trama sottesa al mito, questo sopravvive e si riproduce negli anni.\r\nUn mito falso e consolatorio, che apre la via al revisionismo fascista. La giornata del Ricordo viene cavalcata ogni anno dalla destra xenofoba e razzista.\r\nLa gestione delle giornate della “memoria” e del “ricordo”, assunte in modo bipartisan dalle varie forze politiche, ha contribuito ad \u003Cmark>alimentare\u003C/mark> questa favola rassicurante, impedendo una riflessione collettiva che individuasse nei nazionalismi la radice culturale del male. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 2 marzo\r\nassemblea contro il carovita\r\nore 18 alla tettoia dei contadini a Porta Palazzo\r\n\r\nSabato 5 marzo\r\nGender Strike! Giornata transfemminista queer\r\nore 15 ai giardini (ir)reali – corso San Maurizio angolo via Rossini (se piove ci si sposta a Parco Dora)\r\ninterventi, musica, banchekke, perfomance… e tanto altro\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano al Kasciavit via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. 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