","Clima di terrore, paralisi e confusione nella Turchia di Erdogan","post",1483477655,[60,61,62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/akp/","http://radioblackout.org/tag/attentato-di-capodanno-2017/","http://radioblackout.org/tag/club-reina/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/isis/","http://radioblackout.org/tag/istanbul/","http://radioblackout.org/tag/ortakoy/","http://radioblackout.org/tag/repressione-turchia/","http://radioblackout.org/tag/sparatoria/",[70,33,27,71,72,73,21,74,25],"akp","Erdogan","isis","Istanbul","repressione Turchia",{"tags":76},[77,79,81,83,85,87,89,91,93],{"matched_tokens":78,"snippet":70},[],{"matched_tokens":80,"snippet":33},[],{"matched_tokens":82,"snippet":27},[],{"matched_tokens":84,"snippet":71},[],{"matched_tokens":86,"snippet":72},[],{"matched_tokens":88,"snippet":73},[],{"matched_tokens":90,"snippet":21},[],{"matched_tokens":92,"snippet":74},[],{"matched_tokens":94,"snippet":95},[25],"\u003Cmark>sparatoria\u003C/mark>",[97],{"field":34,"indices":98,"matched_tokens":100,"snippets":102},[99],8,[101],[25],[95],578730123365712000,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":107,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":109,"highlight":133,"highlights":138,"text_match":142,"text_match_info":143},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":46,"id":112,"is_sticky":46,"permalink":113,"post_author":49,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":52,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":57,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":127},[43],[45],"97963","http://radioblackout.org/2025/05/loffensiva-israeliana-vista-dalla-cisgiordania/","Le forze di occupazione israeliane hanno intensificato le operazioni militari in diverse aree della Cisgiordania occupata, provocando l'uccisione di un palestinese e il ferimento e l'arresto di molti altri, oltre a diffuse incursioni e violenze da parte dei coloni.\r\n\r\nNella Cisgiordania meridionale, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che un civile palestinese è stato ferito a colpi d'arma da fuoco dai soldati israeliani al checkpoint militare di Dhahiriya, a sud di Hebron. Le sue condizioni rimangono sconosciute.\r\nLe piattaforme dei social media hanno diffuso video e foto che mostrano le forze di occupazione israeliane mentre assaltano il villaggio di Tarama, a sud di Dura, nella zona di Hebron.\r\n\r\nTestimoni oculari citati da Al-Jazeera hanno affermato che decine di giovani sono stati arrestati durante i raid notturni, mentre i\r\nsoldati israeliani effettuavano arresti su larga scala e incursioni nelle abitazioni.\r\nAltrove, le truppe israeliane sono entrate nella città di Kafr Malik, a nord-est di Ramallah, in un altro raid notturno. L'entità delle persone trattenute o dei danni causati da quell'operazione non è ancora chiara.\r\nNel frattempo, nella Cisgiordania settentrionale, sono state segnalate attività di resistenza armata durante un raid militare israeliano nella città di Deir Abu Daif, a est di Jenin. Secondo fonti palestinesi, durante l'incursione i combattenti della resistenza hanno fatto esplodere un grosso ordigno esplosivo contro le forze israeliane.\r\n\r\nLa tensione resta alta anche nel governatorato di Salfit, in seguito alla sparatoria della scorsa settimana in cui è morto un colono ebreo israeliano illegale e ne è rimasto ferito un altro. In risposta, le forze israeliane hanno lanciato una campagna prolungata di punizioni collettive in diverse città a ovest di Salfit, in particolare Burqin e Kafr ad-Dik.\r\nA Burqin, dove le truppe israeliane sono presenti da cinque giorni consecutivi, i residenti hanno segnalato pesanti scontri a fuoco, coprifuoco e attacchi diffusi contro le abitazioni civili. Fonti di Al-Jazeera hanno confermato che diversi palestinesi sono stati arrestati durante i raid e sottoposti a interrogatori sul campo. Contemporaneamente, sono emerse segnalazioni di attacchi da parte dei coloni. Nella zona industriale di Barkan, vicino a Salfit, almeno 17 veicoli appartenenti a lavoratori palestinesi sarebbero stati incendiati dai coloni la notte del 15 maggio.\r\nAnche altri veicoli sono stati bruciati a Burqin. Le forze di occupazione israeliane hanno imposto uno stretto cordone militare intorno alle città di Burqin, Kafr ad-Dik e Salfit stessa. Gli ingressi alle città rimangono bloccati e i soldati continuano a effettuare perquisizioni e interrogatori dei residenti. La circolazione è fortemente limitata e rimane in vigore il coprifuoco.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a una compagna che si trova in Cisgiordania di raccontarci la guerra vista da lì, e la vita quotidiana sotto l'occupazione israeliana.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/westbank_5.mp3\"][/audio]","19 Maggio 2025","2025-05-19 16:38:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"232\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180-232x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180-232x300.jpg 232w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/West_Bank_Checkpoint2222-e1747665480180.jpg 757w\" sizes=\"auto, (max-width: 232px) 100vw, 232px\" />","L'offensiva israeliana vista dalla Cisgiordania",1747672726,[122,123,124,125,126],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/west-bank/",[128,129,130,131,132],"Cisgiordania","guerra","Israele","palestina","West Bank",{"post_content":134},{"matched_tokens":135,"snippet":136,"value":137},[25],"di Salfit, in seguito alla \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark> della scorsa settimana in cui","Le forze di occupazione israeliane hanno intensificato le operazioni militari in diverse aree della Cisgiordania occupata, provocando l'uccisione di un palestinese e il ferimento e l'arresto di molti altri, oltre a diffuse incursioni e violenze da parte dei coloni.\r\n\r\nNella Cisgiordania meridionale, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che un civile palestinese è stato ferito a colpi d'arma da fuoco dai soldati israeliani al checkpoint militare di Dhahiriya, a sud di Hebron. 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Per il sequestro Costa del 1977 e per banda armata, pur non avendo fatti di sangue a suo carico, è stato condannato in contumacia a 27 anni di galera, ma è riuscito a riparare in Sudamerica. Dopo 45 anni, di cui 20 passati in Argentina come rifugiato politico, il governo Milei ha deciso di arrestarlo: due settimane fa i giudici hanno detto sì alla sua estradizione dall’Argentina dopo la garanzia della magistratura italiana che in Italia venga ripetuto il processo (promessa non mantenibile, ovviamente). Ieri un magistrato ha invece confermato il suo status di rifugiato politico, sospeso ad agosto. Negli stessi giorni, in Italia, viene riaperto dalla procura antiterrorismo di Torino guidata dal solerte PM Emilio Gatti il processo per la sparatoria alla cascina Spiotta del 1975, con cui terminò il sequestro dell'industriale Gancia da parte delle BR e durante la quale morirono Mara Cagol ed un brigadiere dei Carabinieri. Imputati per omicidio Curcio, Moretti ed Azzolini, tre militanti ormai ultra-ottantenni della lotta armata italiana che hanno cumulativamente già fatto più di cent'anni di galera, nel tentativo di individuare quale di loro tre abbia la responsabilità dell'omicidio del brigadiere dei CC, mentre sulla morte di Mara Cagol, molto probabilmente giustiziata dai Carabinieri dopo che si era arresa, la giustizia italiana non ha intenzione di riaprire proprio un bel niente.\r\n\r\nAncora una volta, dopo l'estradizione di Cesare Battisti ed il processo Ombre Rosse (con cui si era tentato di ottenere la consegna di dieci vecchi militanti, rifugiati politici a Parigi da oltre 40 anni) lo Stato e la giustizia italiana cercano in tutti i modi di perpetuare la vendetta contro gli uomini e le donne protagonisti/e della potente stagione di lotte degli anni 70. Che si tratti di membri di Lotta Continua o delle organizzazioni armate fa poca differenza, sono tutti ricercati a vita per un governo intenzionato a vendicarsi contro chi, a suo tempo, rese la vita parecchio difficile all'MSI e per una giustizia che vuole assolutamente dimostrare che non c'è prescrizione né latitanza possibile per chi tentò di sovvertire l'ordine sociale capitalista. In un paese il cui potere politico e giudiziario è così incapace di fare i conti con la propria Storia, sta ai movimenti sociali dimostrare solidarietà a chi a distanza di 50 anni subisce ancora la vendetta dello Stato: in questo senso, qualche settimana fa è stato prodotto l'appello \"Rompiamo un Tabú\", per l'amnistia nei confronti dei prigionieri politici italiani - molti/e ancora in regime di isolamento, alcuni/e al 41 bis.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Mario di Vito, giornalista de Il Manifesto:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/mariodivito.mp3\"][/audio]","22 Marzo 2025","2025-03-22 15:36:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"184\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate-300x184.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate-300x184.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate.png 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lo Stato contro i militanti della lotta armata - cinquant'anni dopo",1742657662,[161,162,163],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/brigate-rosse/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata/",[165,166,167],"41 bis","Brigate Rosse","lotta armata",{"post_content":169},{"matched_tokens":170,"snippet":171,"value":172},[25],"Gatti il processo per la \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark> alla cascina Spiotta del 1975,","Leonardo Bertulazzi è stato un militante irregolare della colonna genovese delle BR. 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L'Ansa oggi riporta il grido dell'attentatore \"Via dall'Europa\", ed anche il fatto che la scuola presa di mira fosse un istituto serale che impartiva corsi di svedese per stranieri e frequentato da una percentuale molto alta di studenti migranti o di seconda generazione fa pensare ad un attentato pensato per colpire le comunità migranti stabilitesi in Svezia. Nonostante questo, le informazioni fornite dalla polizia e dal governo svedesi sono frammentate e molto confuse, come confuso e tardivo è stato lo stesso intervento delle forze dell'ordine, fatto che ha probabilmente contribuito al numero di vittime molto elevato.\r\n\r\nIl profilo dell'attentatore è quello di una persona senza relazioni sociali, senza più contatti con la famiglia, in evidente necessità di cure eppure non solo non presa in cura dai servizi sociali, ma addirittura autorizzata al possesso di armi. Già da queste poche informazioni sul suo profilo si possono immaginare alcuni ragionamenti sullo stato di salute in cui versa la Svezia: dotata in passato di uno dei sistemi welfaristici che avevano contribuito a costruire il mito delle socialdemocrazie scandinave come paradisi fondati sulla pace sociale in cambio della redistribuzione del reddito, il welfare svedese si è progressivamente disgregato lasciando una società piagata dall'isolamento, dalla xenofobia e dalla paura ma con il maggior numero di armi pro-capite d'Europa. Il governo svedese ha scelto di affrontare le ultime ondate migratorie ricorrendo al tipico arsenale delle destre europee: una retorica fondata sulla paura e sulla stigmatizzazione delle comunità migranti, rappresentate come responsabili dell'aumento di atti violenti, e una politica interna imperniata sulla militarizzazione della sfera pubblica e sul conferimento alla polizia del potere di fermare e perquisire a propria discrezione chiunque all'interno di \"zone speciali\" che, guardacaso, coincidono con i quartieri popolari a maggioranza migrante. Una politica della \"guerra interna\" che si abbina alla retorica di \"guerra esterna\" che riguarda invece la minaccia rappresentata dalla Russia: una martellante campagna a favore del diritto ucraino a difendersi ha spostato l'opinione pubblica svedese su posizioni oltranziste per quanto riguarda la guerra in Ucraina e l'ostilità alla Russia e all'Iran.\r\n\r\nDa un articolo di Internationalen: \"Come molti hanno sottolineato, gli autori solitari non agiscono nel vuoto della società, indipendentemente dal loro stato mentale. In un contesto in cui le sparatorie e le esplosioni quasi quotidiane normalizzano la violenza delle armi, in cui il governo di destra e i Democratici di Svezia indicano l'immigrazione e gli immigrati come i principali problemi del Paese, in cui la cittadinanza può essere revocata, i rifugiati sono trattati come criminali, il Consiglio per l'immigrazione deporta su basi arbitrarie e un numero sempre maggiore di persone deve essere “rimpatriato”, si crea un intero clima sociale che può incanalare l'odio e la rabbia individuale. È in questo contesto che possono nascere autori di reati come quelli di Örebro. Forse non sapremo mai le motivazioni personali, razziste o di altro tipo, dell'assassino di massa solitario. E forse non ne abbiamo nemmeno bisogno per fare ciò che tante persone a Örebro stanno facendo ora, ovvero unirsi nel dolore, nella comunione e nel rispetto, come una sorta di controforza di solidarietà. Non solo contro singoli atti di follia, ma contro il clima sociale politicamente infiammato che può alimentare la violenza, sia essa deliberatamente ideologica o solo una manifestazione di odiosa follia\"\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Monica Quirico, studiosa di Svezia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/QuiricoSpasratoriaSvezia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","8 Febbraio 2025","2025-02-08 13:31:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/4947.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Svezia: l'attentato di Örebro sintomo di una società in guerra",1739021423,[191,192,193],"http://radioblackout.org/tag/attentato/","http://radioblackout.org/tag/migrazione/","http://radioblackout.org/tag/svezia/",[195,196,197],"attentato","migrazione","svezia",{"post_content":199},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[25],"Martedì 4 febbraio, una \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark> in una scuola a Örebro,","Martedì 4 febbraio, una \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark> in una scuola a Örebro, in Svezia, ha lasciato sul terreno 10 morti e l'attentatore suicida. 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Una politica della \"guerra interna\" che si abbina alla retorica di \"guerra esterna\" che riguarda invece la minaccia rappresentata dalla Russia: una martellante campagna a favore del diritto ucraino a difendersi ha spostato l'opinione pubblica svedese su posizioni oltranziste per quanto riguarda la guerra in Ucraina e l'ostilità alla Russia e all'Iran.\r\n\r\nDa un articolo di Internationalen: \"Come molti hanno sottolineato, gli autori solitari non agiscono nel vuoto della società, indipendentemente dal loro stato mentale. 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Non solo contro singoli atti di follia, ma contro il clima sociale politicamente infiammato che può alimentare la violenza, sia essa deliberatamente ideologica o solo una manifestazione di odiosa follia\"\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Monica Quirico, studiosa di Svezia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/QuiricoSpasratoriaSvezia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[204],{"field":140,"matched_tokens":205,"snippet":201,"value":202},[25],{"best_field_score":144,"best_field_weight":145,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":146,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":208,"highlight":230,"highlights":235,"text_match":142,"text_match_info":238},{"cat_link":209,"category":210,"comment_count":46,"id":211,"is_sticky":46,"permalink":212,"post_author":49,"post_content":213,"post_date":214,"post_excerpt":52,"post_id":211,"post_modified":215,"post_thumbnail":216,"post_thumbnail_html":217,"post_title":218,"post_type":57,"sort_by_date":219,"tag_links":220,"tags":225},[43],[45],"91374","http://radioblackout.org/2024/08/riot-in-the-uk/","La settimana scorsa, durante un seminario di danza e yoga a tema Taylor Swift in un centro comunitario a Southport, in Inghilterra, tre bambine sono state accoltellate a morte da un ragazzo di 17 anni. Sono rimasti feriti anche otto bambinx e due adultx. Sono state rilasciate poche informazioni sul sospettato, a parte il fatto che avesse 17 anni, perché nel Regno Unito la legge vieta di identificare un sospettato minorenne fino all'inizio del procedimento legale. Ma in assenza di informazioni da parte dei media e della polizia locale del Merseyside, speculazioni infondate hanno portato a una serie di post islamofobi e anti-immigrati sui social media. Vari politici e personaggi famosi vicini all’estrema destra britannica ne hanno approfittato per insinuare il dubbio che l’accoltellatore fosse arrivato illegalmente nel paese, su un barcone, e che fosse richiedente asilo, e di fede musulmana. \r\n\r\nMartedì, Tommy Robinson, un attivista di estrema destra e anti-Islam, ha detto ai suoi 800.000 follower su X che c’erano “più prove che suggeriscono che l’Islam è un problema di salute mentale piuttosto che una religione di pace”. “Stanno sostituendo la nazione britannica con migranti ostili, violenti e aggressivi. … I vostri figli non contano [per il governo laburista]”. Secondo la polizia del Merseyside, membri della English Defense League, organizzazione di estrema destra, di cui Robinson è fondatore, erano tra coloro che si sono resi protagonisti dei riot martedì a Southport.\r\nContemporaneamente, il deputato di estrema destra Nigel Farage ha pubblicato un video di un minuto su X chiedendo se la polizia, che aveva affermato che l’attacco non era “legato al terrorismo”, stesse dicendo la verità.\r\n\r\nIn realtà Axel Rudakubana, questo il nome del diciassettenne, è nato a Cardiff, la capitale del Galles, da genitori cristiani ruandesi. \r\n\r\n\r\nCiononostante, a seguito dell'accoltellamento, in molte città inglesi, da Londra a Manchester, da Bristol a Belfast, ma soprattutto in centri minori come la stessa Southport, Rotherham e Sunderland – sono iniziate violente manifestazioni razziste. È uno dei più estesi e violenti episodi di riots che il Regno Unito vede da anni, e rappresentano la prima grossa prova per il nuovo governo Laburista di Keir Starmer, eletto a inizio luglio. Giovedì in conferenza stampa ha annunciato un massiccio e straordinario dispiego delle forze dell’ordine.\r\nLa vista di saccheggi, danneggiamenti e rivolte diffuse in più città inglesi può apparire insolita. Ma questi riot hanno un precedente nel 21° secolo, in un altro agosto surriscaldato. Le immagini televisive ricordano le rivolte del 2011, che travolsero l'Inghilterra in molte città e furono considerate la peggiore settimana di disordine pubblico che abbia colpito la Gran Bretagna negli ultimi 200 anni. Ma allora, la causa delle sommosse era stata l'uccisione di un sospetto ventinovenne, Mark Duggan, nero, padre di quattro figli, ucciso in una sparatoria con la polizia. Allora, come adesso, Keir Starmer era coinvolto nel sedare i disordini. Nel 2011, era il direttore della Procura britannica, la pubblica accusa che teneva i tribunali aperti 24 ore al giorno per processare i colpevoli e permetteva ai magistrati di emettere sentenze più lunghe e più severe.\r\nOra però, è molto peggio. Durante i disordini del fine settimana, gruppi di estrema destra hanno attaccato anche moschee, persone di origine straniera, negozi, e alberghi che ospitano richedenti asilo. Domenica una grande folla si è radunata fuori da una moschea a Middlesbrough, nel nord dell'Inghilterra, e altre sono state attaccate, mentre a Rotherham, manifestanti anti-immigrazione hanno distrutto le finestre di un hotel che ospitava richiedenti asilo e hanno dato fuoco a un'area al piano terra. Un altro incidente simile si è verificato nella città di Tamworth, nel Nord-ovest, dove diverse persone hanno distrutto le finestre di un hotel che, secondo quanto riferito, ospitava richiedenti asilo.\r\n\r\nAbbiamo deciso di fare un approfondimento su questi riot, che trovate qui nella sua prima parte:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/england.mp3\"][/audio]","8 Agosto 2024","2024-08-08 17:40:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Screenshot-2024-08-08-at-17-32-59-20240810_LDD001_FH.webp-immagine-WEBP-1080-×-1200-pixel-Riscalata-61-e1723131512860-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"294\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Screenshot-2024-08-08-at-17-32-59-20240810_LDD001_FH.webp-immagine-WEBP-1080-×-1200-pixel-Riscalata-61-e1723131512860-300x294.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Screenshot-2024-08-08-at-17-32-59-20240810_LDD001_FH.webp-immagine-WEBP-1080-×-1200-pixel-Riscalata-61-e1723131512860-300x294.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Screenshot-2024-08-08-at-17-32-59-20240810_LDD001_FH.webp-immagine-WEBP-1080-×-1200-pixel-Riscalata-61-e1723131512860.png 658w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Riots in the UK",1723138646,[221,222,223,224],"http://radioblackout.org/tag/islamofobia/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/riots/","http://radioblackout.org/tag/uk/",[226,227,228,229],"islamofobia","razzismo","riots","UK",{"post_content":231},{"matched_tokens":232,"snippet":233,"value":234},[25],"quattro figli, ucciso in una \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark> con la polizia. 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In prima fila la comunità Rom, assieme ai movimenti della sinistra extraparlamentare e individualità greche che da tempo lottano contro le violenze omicide della polizia. Ne abbiamo parlato con un compagno dalla Grecia.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/atene.mp3\"][/audio]","28 Ottobre 2021","2021-10-28 12:10:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/248530402_376396660894713_7614276124550362187_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/248530402_376396660894713_7614276124550362187_n-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/248530402_376396660894713_7614276124550362187_n-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/248530402_376396660894713_7614276124550362187_n-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/248530402_376396660894713_7614276124550362187_n.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Grecia, Omicidio poliziesco di Niko Sabani. 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Ecco la trascrizione: una putiferio di informazioni riguardanti il suo background musicale e la sua evoluzione, di hip hop e reggae nella Brooklyn degli anni '80, gli stili di percussioni e la loro relazione con il rituale, i suoi incontri con Wackie's e il dub britannico, l'evoluzione del sound system e dell'etichetta Black Redemption, e di molte altre questioni. \r\n\r\n\"Fin dalla mia infanzia, trascorsa in Haiti, ho sempre amato la musica. Da bambino, avevo un piccolo pianoforte, una batteria giocattolo, una chitarra giocattolo: questi erano i miei giocattoli preferiti. Mi piaceva cantare e ballare e inventavo anche coreografie sui brani che passavano alla radio. C'erano i compas, la musica originale dei compas, io ho sempre amato i compas; perchè suonano anche musica originale delle Antille, musica di tutti i Caraibi, musica afro-francofona. In realtà non mi piace il termine \"afro-francofono\": è musica africana, fatta da persone che sono state colonizzate dai francesi, e quindi parlano questa lingua, cantano e comunicano in un vernacolo simile. Musica africana, musica tribale e voodoo, questi erano i diversi modelli di percussioni associate ai diversi riti cerimoniali. Alcune musiche hanno un pattern di batteria caratteristico, altre tribù ottengono i loro ritmi dalle miscelazioni di diverse tradizioni e stili, e infine ci si ritrova con un sacco di ritmi originari dello stesso luogo. Sviluppano, evolvono e producono questa musica che viene poi diffusa e condivisa, quindi immagino che questi luoghi colonizzati dalla Francia abbiano tribù simili e ritmi tribali simili: tutto ciò è diventato caratteristico delle composizione musicali di quest'area e lo ha reso inerente a tutti questi popoli: quindi che tu vada in Martinica, Guadalupa, Antille, ad Haiti... tutti suonano ai caraibi come in Africa. Ho ascoltato questo tipo di musica, compas e molta altra, e poi reggae reggae reggae, tanta musica giamaicana. La prima volta che ho sentito Bob Marley fu con mio padre, avevo cinque o sei anni. Ricordo che abbiamo stavamo attraversando il paese da Port au Prince a Saint-Marc, e per tutto il tempo in sottofondo c'era Bob: fu così che la musica di Bob Marley mi conquistò. Poi c'erano moltissime persone ad Haiti che sono state influenzate da Bob, tra tutti mi ricordo un artista chiamato Ti Mano, che alla fine degli anni 70 fece alcuni pezzi reggae, sia in creolo e sia in inglese. \r\n\r\nSono nato a New York, ma sono stato portato ad Haiti quando ero molto giovane perché i miei genitori hanno preferito il sistema di educazione e istruzione caraibico più di quello che sarebbe stato disponibile per me a Brooklyn in quel periodo. Ho vissuto ad Haiti fino all'età di 11 anni, ma venivo a New York ogni estate. Avevo molti cugini là, per la maggior parte nati e cresciuti a Brooklyn alla fine degli anni '70, vivevano nel ghetto ed erano appassionati di hip hop. e così senza rendermene conto entrai nella scena dell'hip hop più hardcore, quello con lo stile del sound system afroamericano, tutto grazie per i miei cugini. Io ero più piccolo di loro e li seguivo in tutto e per tutto, da casa fino alle yard dove montavano i sound rubando l'elettricità pubblica. I giamaicani erano i più infogati in questa scena.\r\n\r\nQuando venivo a New York stavo a casa di mia mamma, a St. Marks, lungo Nostrand Avenue, Dread Central. Ovviamente, dato che era una zona di spaccio selvaggio, mia mamma mi ha sempre vietato di frequentare certi posti, dicendomi che se fossi passato di là sarei diventato un criminale istantaneamente. Arrivai a New York a 11 anni, a quel tempo ascoltavo di tutto... la mia stazione preferita era 1190 WLIB, eccellente per la promozione della musica e della cultura caraibica: era di proprietà di un nero ed era gestita fondamentalmente dal movimento politico nero di estrazione clandestina. A volte, nei fine settimana,a tarda notte, ricevevi programmi caraibici, e quindi i miei genitori ascoltavano il programma haitiano la domenica, e subito dopo iniziavano con musica calypso, soca, e poi c'è il reggae. Quindi capite che era una ampia varietà di musica. Da quando mi sono trasferito a New York questa radio è stata un mio punto fermo. Più tardi, verso l'84/'85, quando Yellowman divenne famoso, molti DJ hip hop iniziarono a suonare Yellowman. Ricordo che DJ Red Alert, dopo che uscì Sleng Teng, mise il riddim ogni sabato sera all'interno dei sui mix che di base erano hip hop. Poi iniziò tutta questa mescolanza tra reggae e hip hop, con Just Ice, Boogie Down Productions... Nell'hip hop c'è un aspetto spirituale, un movimento di strada urbano di base. Proprio come nel reggae che è intriso di cultura rasta, l'hip hop ha una cultura che io sapevo ispirarsi alla Five-Percent Nation of Gods and Earths. Molti dei codici spirituali, i codici disciplinari coinvolti nella musica hip hop, breakdance, in tutta quella roba, sono stati messi indotti da queste persone. Sia chiaro che inizialmente questo movimento non aveva nulla a che fare con i soldi: solo da quando la musica hip hop è stata portata a livello commerciale è diventata qualcosa di diverso. Quando dico Just Ice, mi viene in mente tutto quel movimento. Afrika Bambaataa Zulu Nation è tutto questo, si stava staccando dalla Nation of Islam, sta uscendo dalla lotta progressista dei neri, dallo sviluppo urbano, e tutta quella roba. Quindi la musica hip hop è un movimento che è scaturito da tutto ciò, ma è stato acquisito dalle nuove generazioni e trasformato in qualcos'altro.\r\n\r\nSono felice di aver visto e vissuto una parte di esso. Molte di queste persone hanno preso molto dal reggae o dai rasta, amano le erbe, e quindi han dato luogo a questa cultura incrociata, ed è da qui che il reggae è entrato nell'hip hop. C'era un piccolo segmento di reggae hip hop che stava nacendo. Ma Sleng Teng... Sleng Teng ha frantumato tutto. Quando è uscito Sleng Teng, non c'era stato niente di simile fino a d allora. Ricordo che a New York, tutto era semplicemente esasperato, ogni volta che sentivi Sleng Teng passare da un altoparlante ... ricordo che Sleng Teng era la hit. Quando Sleng Teng partiva, tutti erano consapevoli che in quel momento a Brooklyn, a New York e in tutto il monddo non c'era nulla di simile. E' stato un boom! Anche Super Cat, con Boops, Boops era enorme. Se andavi ad una festa hip hop in qualche seminterrato, al parco o nei cortili, sentivi sta roba. Quando suonavano sti pezzi, tutti dicevano \"This is the shit!\" A quel punto io ero completamente infognato. Per quanto riguarda la musica dancehall, per quanto riguarda la musica della gente, questo era tutto. E in quel momento ho iniziato a prendnere la musica sul serio. Ho iniziato a comprare dischi non appena ho potuto, nei primi anni '80, un singolo costava tipo 75 centesimi... Così ho iniziato la mia collezione, non avevo la consoslle ma i miei cugini più grandi avevano i piatti e organizzavano feste, e mi piaceva mettere i miei dischi alle loro feste perché era una grande opportunità per un giovincello come me.\r\n\r\nA 14 anni nella città di New York puoi lavorare per il New York City Youth Employment, e così mi misi a lavorare ogni estate per mettere da parte qualche soldo e potermi comprare i giradischi. Poi imparai a contare le battute, ad abbinare i beat, a mixare, a catturare il ritmo, tutto con due giradischi con un mixer. -\r\n\r\nQuindi quando ho iniziato a fare il DJ mettevo Boops, Sleng Teng, quelle cose a nastro. Quella era la musica che faceva per me. Mi piaceva anche il rap, mi piaceva Slick Rick, mi piaceva Lovebug Starski, mi piaceva tutto ciò che suonava funky fresh. I miei cugini facevano feste nei basement, e ovviamente non mi lasciavano suonare duurante i pienoni, ma quando non c'era nessuno, potevo mettere qualchhe disco, e poter sentire la mia musica ad un volume esagerato mim gasava anche se la festa non era ancora iniziata. E tutto ciò è stato molto gratificante.\r\n\r\nPoi, quando ho iniziato a fare le cose in grande, avevo una piccola troupe. Giravo con Sammy D, che faceva il beatbox, andavamo alla stessa scuola, anche lui è di genitori haitiani, avevamo molto in comune. Sammy era infognato di Bob un po' più pesantemente di quanto non fossi io a quel tempo. Ci siamo evoluti insieme, sai, conoscendo sempre di più la musica, conoscendo suoni diversi. A 16 anni sono diventato politicamente consapevole e cosciente, prima con una prospettiva di persona di colore arrabbiata sulla storia, sul sistema e su quello che vedevo in TV. Ero del ghetto. E gran parte del mio risveglio cosciente proveniva da cose che ricevevo dalla strada, da persone della Five-Percent Nation che erano coinvolte nell'hip hop. È lì che la scienza, la conoscenza, l'informazione, la saggezza, la storia, il reale veniva trasmessa in quel modo. KRS-One penso sia un ottimo esempio di un risultato del bene che c'era, ma, una volta che i media l'hanno comprato, gli hanno ucciso la vibe. C'erano ancora band come Brand Nubian negli anni '90, e immagino che siano ancora lì, ma essendo diventato tutto così commerciale, non credo sia più efficace. Ma comunque, attraverso questa coscienza, incominciai ad evolvermi in un pensiero più globale ... Il sistema fa schifo a molti livelli, è come una cosa organizzata. Poi capisci che non sono solo i neri la vittima. Mi sono interessato all'intera faccenda del Vietnam, al sistema capitalista e a come sia fottuto. Penso che venendo da una prospettiva del ghetto sia molto allettante pensare che non ci sia una classe. Ero attratto dal comunismo. Non so se può essere realizzabile o no. Ma comunque, tutte questi fatti mi hanno fatto entrare a far parte di una musica che in qualche modo fosse relativa a quel pensiero. E poi, attraverso l'hip hop e i beat, e suonando beat su cui cacciare rime, inizi a cercare beat, e quando inizi a cercare beat entri in diversi tipi di dischi, dischi new wave, dischi che normalmente non compreresti per l'artista ma li compri a causa della musica che in essi è contenuta. Quindi vieni esposto a un diverso tipo di musica. Così il mio interesse si è sviluppato. E poi verso la fine degli anni '80, all'inizio degli anni '90, sono diventato Rasta, sono come rinato, vivendo come una persona Rasta. E anche musicalmente ero diverso. \r\n\r\nPenso di essere andato in uno studio e di aver registrato per un produttore, facendo rime, ho fatto una rima su un riddim hip hop e qualche influenza reggae, una combinazione con un ragazzo di nome Valentine, una roba mai puibblicata. Tutto senza soldi. Poi Ho fatto una cosa per Countryman, questo ragazzo di nome Countryman, era a Bed Stuy, aveva un sound e uno studio. Aveva un DJ tosto nel suo sound, non so se ha mai fatto fiasco, era di Trinidad, faceva speed rap, era cattivo, cattivo! Avrei sempre voluto vedere lui e Papa San cimentarsi faccia a faccia. Cattivo! malvagio! Ho dimenticato il suo nome, amico. Ho anche fatto il mic man per Soul Boys, che era un sound system che è stato forse il primo grande sistema audio con cui sono stato coinvolto. Un sound enorme. Il ragazzo era della Dominica, viveva in Inghilterra, si è dedicato al sound system nei primi anni '70, è tornato a New York e ha suonato tutta la musica, reggae, soul, qualunque cosa, con un sound gigante, in stile caraibico. Ero coinvolto in quel sound, ero presente, aiutavo a trasportare le casse, poi stavo al microfono. Ero una delle persone al microfono, a volte l'unica persona al microfono. Il DJ era il famigerato Ashworth Doe, Ash the Hyper Freak. Un sacco di gente della musica dance gli attribuisce un sacco di nomi e affari, compagnie come Wild Pitch, Soul Kitchen, vengono tutte da Ash. Quando ero un adolscente ribelle, a 16 anni, ho lasciato casa per un periodo, e molte di quelle volte le ho passate dormendo sul divano di Ash. Ogni stanza era solo pieana di dischi, di cumuli di dischi, di tutti i tipi, reggae, soul, jazz, tutto. Ash era un vero sound system, musica, produzione, tutto, educazione. Ho cantato per lui con Valentine. Nemmeno io so cosa ne sia uscito fuori. E ovviamente non era sempre denaro, perché stavo imparando d ero molto felice, molto grato per questo. Poi ho iniziato a distribuire dischi tra i DJ, andando in posti dove potevo trovare dischi in stock, e riuscivo a battere sul tempo alcuni negozi di dischi nella vendita ai DJ. Così ho provato a creare un piccolo pool di DJ per cercare di farmi un business. Mi stavo dedicando all'hip hop ma soprattutto al reggae, nuovi pezzi e poi alcuni pezzi di Studio 1 che tutti volevano, perché a quel tempo i ritmi erano sempre come un remake, quindi la gente voleva sempre ottenere l'originale. Quindi, se stavi organizzando una festa, potevi rimanere su un riddim per un sacco di tempo, potevi passare dal più attuale al più antico, erà così lo stile dei dj che suonavano sta musica. Ho cercato di raggiungere quanti più DJ possibile, per avere sempre più clienti. Ed è in quel periodo che ho scoperto la musica di Wackie. Mi è piaciuto molto il suo suono. Il modo in cui suonava quella musica era proprio come fosse terrore per me, terrore, pesante, oscuro, spirituale, mii piaceva come suonava. Lui era nel Bronx, aveva un negozio di dischi, aveva tutti questi dischi lì, dischi che nessuno voleva... \r\n\r\nA me è davvero piaciuto, e non riuscivo a capire perché alle masse non piacesse. Hanno detto su di lui ogni tipo di merda, una persona in particolare mi ha detto \"Dread, la musica non finisce mai\". E ho avuto lezioni. Ho avuto molte lezioni, proprio perché queste persone avevano negozi di dischi e si rispondevano al fatto che provavo a vendere loro questi dischi. Provavo a venderli a loro perché ero tipo, \"Wow, non ce l'hai qui, questo è super\". E fondamentalmente loro sapevano di non avere quella musica, ma la snobbavano dicendomi che non è completa, non è finita, è dura, non è lucidata, non è vendibile, non è non è non è.... Insomma non gli piaceva. Quando lo mettevano su dicevano, \"Yuh, senti come suona strano? Ora ascolta questo, senti che questa è musica?\" Pensavo ancora che non sapessero di che cazzo parlassero, perché quella merda suonava bad, ma ho preso un abbaglio e ci ho convissuto.\r\n\r\nTra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 per un po' ho interrotto l'intera faccenda della musica, perché la musica era cambiata, ed ero diventato un po' più serio nei confronti di Rastafari; i testi non mi piacevano molto, nel complesso. Quindi ho preso una pausa e in quegli anni mi sono staccato dal reggae, dai sound, da tutto. Pensavo a cosa era il reggae, e non vedevo nè sentivo niente di progressista, persone che uccidono persone, colpi di pistola, tutti vendono coca, tutti indossano una catena d'oro, conosco il terrore ma tutti fumano coca o scoppiano a ridere o qualsiasi altra cosa, e c'è una grande competizione per la maggior parte outfit esagerati, e anche la mentalità delle donne nere e degli uomini neri, per me era degradante da accettare, perché parte del mio coinvolgimento nella musica era anche orientato consapevolmente. Quindi sono uscito da tutto ciò. Ma avevo ancora bisogno di soldi, perciò ho lavorato poi come fattorino, bicicletta, a piedi, ho iniziato a cucinare, a fare stufato arrosti e ad andare ai catering dei grandi eventi: ho avuto modo di vedere un mucchio di eventi, eventi in cui si mangiava cibo italiano. Sognavo di poter dare da mangiare alla gente della musica.\r\n\r\nAll'epoca i sound più grandi erano,da Brooklyn, Terrorist, un grande terrorista cattivo. Sì. Terrorist era il sound, Terrorist ha fatto accadere molte cose. Il tizio che possedeva il sound cantava in un gruppo chiamato I-Plees, alla fine degli anni '70, primi anni '80. Alla fine è stato fucilato. Hanno un po' di canzoni su questa etichetta chiamata Stero, Stero è Stero Fletcher. Tra l'altro, etichetta super bad, e dei rani killer sono usciti su quell'etichetta, come l'originale Still Cool \"To Be Poor Is A Crime\". Shaka ha suonato all'infinito quel brano. Cantanti come Sluggy dormivano davanti alla porta di Terrorist finché non venivano fatti entrare, capito? Posso darti una lista di grandi nomi, che se non fosse stato per Terrorist... e nessuno ha parlato di Terrorist perché quando gli hanno sparato, le persone che erano coinvolte nella sua sparatoria, erano tutti così terrorizzati da questa persona, che nessuno ne ha mai voluto parlare. Ma quando quel sound suonava, e la musica pompava... Penso che sia uno dei primi a portare il sound system dagli scantinati a una sala da ballo, capisci? ma nessuno gli è stato riconoscente.\r\n\r\nTerrorist era solo uno dei sound attivi in città: c'erano molti sound, Inner City, Downbeat, Sons Junior ... Il sound di Wackie era stato praticamente chiuso a quel tempo, quando nei primi anni '80 spararono a Munchie Jackson ... e poi c'era Earthquake, Third World ... Dillinger era stato con i Third World a Brooklyn, il leggendario Dillinger, negli anni '80, e anche Lone Ranger. Ma di tutti questi nomi, nessuno ha mai davvero superato quello che il sound di Jah Love ha fatto per me. C'erano tutti questi artisti coinvolti nel sound system di Jah Love perché era il sound system delle Twelve Tribes. Jah Love veniva a New York e suonava molte volte. Briggy, Charlie Chaplin, Josey Wales, quelle dance a cui andavo sempre, e SuperCat veniva sempre. Amo Super Cat da molto tempo, per me è uno dei DJ più bad mai nati. Come se Dio dicesse che farà nascere un DJ, e questo sarebbe Super Cat. Gli devo molto. Respect. Da molti sono considerati dei DJ sfigati, ma per me, da dove vengo io, da una prospettiva esterna, in cui considero solo il flow, lo stile, la presentazione dei testi, il tempismo, ecc, SuperCat è uno dei DJ più bad sulla terra. SuperCat si presentava sempre alle dance di Jah Love. Ha avuto la cultura, l'abilità oratoria estrema, la fede in Selassie I ... insomma lo adoro.\r\n\r\nQuindi, anche ora che apprezzo molto il sound system del Regno Unito, ciò non toglie la passione per quell'aspetto del sound system giamaicano. Il posto dove fare festa, ormai alla fine degli anni '80, dove a volte potevo sentire radici e cultura, era il Reggae Lounge, poi hanno cambiato il nome in Island Club. Volcano ha suonato lì, Volcano ha suonato lì con un sacco di artisti: Ranking Joe, Toyan, ho visto Shelly Thunder quando era appena uscita, Shinehead. Poi c'era un sound dal Bronx, African Love, in quel periodo African Love suonava la musica più culturale, suonano Yabby U, suonavano musica pesante, anche musica che ora considero tuttora pesante, loro la suonavano. Hanno suonato a tutti i tipi di eventi, hanno tenuto grandi dance, eventi culturali, dove sai che ascolterai musica Rasta tutta la notte. A quel punto mi sentivo in paradiso perché tutto il resto era una merda per me. Ma quella musica era tutta proveniente dal passato. C'era un'organizzazione chiamata IRI, Iniversial Rastafari Inity, si mettevano a ballare, ho visto il leggendario Jah Wise Tippatone negli anni '80 suonare un po' di musica... comunque, là potevi sentire la musica che non sentivi da altre parti. Una sosa seria. E per me era così. Poi mi bastava essere un collezionista, di avere tutta questa musica di Wackie che non avrei mai potuto rilasciare a nessuno, così come la musica per me che stavo comprando e collezionando da conservare, per documentare questo grande messaggio musicale e delle grandi registrazioni. Ma era solo per me stesso, non volevo diffonderla. Penso di essere stato molto influenzato dal sentire quei ragazzi suonare, e poi magari ci incontravamo a casa mia con i Bredren, attaccavamo il microfono, e influenzato com'ero da Jah Love e Briggy, mi piaceva suonare Lato A e lato B, cantarci sopra i canti nyahbingi, perché a quel tempo stavo andando ai raduni binghi regolarmente, quindi cantavo ises sopra i riddim, cantavo contro Babylon ... fumo di erbe, tutto bello.\r\n\r\nEra proprio come stare tra fratelli e sorelle. [continua]","14 Luglio 2021","2021-07-14 12:12:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/BR1211LD_label_A_v-1-200x110.jpg","OverJoy 63","podcast",1626264062,[322,323,324],"http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/reggae/","http://radioblackout.org/tag/roots/",[326,300,295],"dub",{"post_content":328},{"matched_tokens":329,"snippet":330,"value":331},[25],"che erano coinvolte nella sua \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark>, erano tutti così terrorizzati da","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/2021.07.13-16.10.00-OJ63_escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTorino, Martedì 13 Luglio 2021, OverJoy 63 [S6E4]\r\n\r\nIn questa penultima puntata prima della pausa estiva dalle dirette trasmesse da via Cecchi 21/A, durante le due ore di OverJoy, il contenitore Roots'n'Dub di Radio Blackout, si espone un sacco di buona musica e la prima parte di una intervista estratta dal blog Musik-Line a Ras Kush, executive della Black Redeption, etichetta rasta di Brooklyn NY.\r\n\r\nLa scaletta include i brani di Miraflowers nel preludio, poi dopo la consueta sigla di Danny Red si incomincia con i Gladiators, gli Steel Pulse, Kenny Knotts, Bush Chemists, Lone Ark, Gregory Isaacs, Jonah Dan, Abassi All Stars, Iron Dubz, Vibronics ed una preziosa anteprima del prossimo disco della Black Redemption con Johnny Clarke e Dennis Rootical. Si conclude con un remix di Mala dei Last Poets, un mix insolito di Steppin' Razor di Peter Tosh, Albo, Mawyd e si finisce con Martin Campbell.\r\n\r\nQua di seguito la prima parte dell'intervista a Ras Kush, il suono di Brooklyn\r\n\r\nRas Kush è uno dei principali ambasciatori del dub britannico negli Stati Uniti, come sound-man, produttore e architetto dell'etichetta discografica Black Redemption. Ci siamo incontrati per la prima volta nel 1999; lui lavorava a Jammyland, allora il più importante negozio di reggae del Lower East Side, e io stavo scavando per cercare qualche disco interessante. Abbiamo parlato di dub e sound system, e da quella consversazione iniziammo a collaborare. È sempre stato una miniera di conoscenze, quindi l'altro giorno ho approfittato della sua visita a Berlino per chiedergli un'intervista. Ci siamo seduti di fronte ad uno stufato di fagioli neri e abbiamo iniziato la conversazionew. Ecco la trascrizione: una putiferio di informazioni riguardanti il suo background musicale e la sua evoluzione, di hip hop e reggae nella Brooklyn degli anni '80, gli stili di percussioni e la loro relazione con il rituale, i suoi incontri con Wackie's e il dub britannico, l'evoluzione del sound system e dell'etichetta Black Redemption, e di molte altre questioni. \r\n\r\n\"Fin dalla mia infanzia, trascorsa in Haiti, ho sempre amato la musica. Da bambino, avevo un piccolo pianoforte, una batteria giocattolo, una chitarra giocattolo: questi erano i miei giocattoli preferiti. Mi piaceva cantare e ballare e inventavo anche coreografie sui brani che passavano alla radio. C'erano i compas, la musica originale dei compas, io ho sempre amato i compas; perchè suonano anche musica originale delle Antille, musica di tutti i Caraibi, musica afro-francofona. In realtà non mi piace il termine \"afro-francofono\": è musica africana, fatta da persone che sono state colonizzate dai francesi, e quindi parlano questa lingua, cantano e comunicano in un vernacolo simile. Musica africana, musica tribale e voodoo, questi erano i diversi modelli di percussioni associate ai diversi riti cerimoniali. Alcune musiche hanno un pattern di batteria caratteristico, altre tribù ottengono i loro ritmi dalle miscelazioni di diverse tradizioni e stili, e infine ci si ritrova con un sacco di ritmi originari dello stesso luogo. Sviluppano, evolvono e producono questa musica che viene poi diffusa e condivisa, quindi immagino che questi luoghi colonizzati dalla Francia abbiano tribù simili e ritmi tribali simili: tutto ciò è diventato caratteristico delle composizione musicali di quest'area e lo ha reso inerente a tutti questi popoli: quindi che tu vada in Martinica, Guadalupa, Antille, ad Haiti... tutti suonano ai caraibi come in Africa. Ho ascoltato questo tipo di musica, compas e molta altra, e poi reggae reggae reggae, tanta musica giamaicana. La prima volta che ho sentito Bob Marley fu con mio padre, avevo cinque o sei anni. Ricordo che abbiamo stavamo attraversando il paese da Port au Prince a Saint-Marc, e per tutto il tempo in sottofondo c'era Bob: fu così che la musica di Bob Marley mi conquistò. Poi c'erano moltissime persone ad Haiti che sono state influenzate da Bob, tra tutti mi ricordo un artista chiamato Ti Mano, che alla fine degli anni 70 fece alcuni pezzi reggae, sia in creolo e sia in inglese. \r\n\r\nSono nato a New York, ma sono stato portato ad Haiti quando ero molto giovane perché i miei genitori hanno preferito il sistema di educazione e istruzione caraibico più di quello che sarebbe stato disponibile per me a Brooklyn in quel periodo. Ho vissuto ad Haiti fino all'età di 11 anni, ma venivo a New York ogni estate. Avevo molti cugini là, per la maggior parte nati e cresciuti a Brooklyn alla fine degli anni '70, vivevano nel ghetto ed erano appassionati di hip hop. e così senza rendermene conto entrai nella scena dell'hip hop più hardcore, quello con lo stile del sound system afroamericano, tutto grazie per i miei cugini. Io ero più piccolo di loro e li seguivo in tutto e per tutto, da casa fino alle yard dove montavano i sound rubando l'elettricità pubblica. I giamaicani erano i più infogati in questa scena.\r\n\r\nQuando venivo a New York stavo a casa di mia mamma, a St. Marks, lungo Nostrand Avenue, Dread Central. Ovviamente, dato che era una zona di spaccio selvaggio, mia mamma mi ha sempre vietato di frequentare certi posti, dicendomi che se fossi passato di là sarei diventato un criminale istantaneamente. Arrivai a New York a 11 anni, a quel tempo ascoltavo di tutto... la mia stazione preferita era 1190 WLIB, eccellente per la promozione della musica e della cultura caraibica: era di proprietà di un nero ed era gestita fondamentalmente dal movimento politico nero di estrazione clandestina. A volte, nei fine settimana,a tarda notte, ricevevi programmi caraibici, e quindi i miei genitori ascoltavano il programma haitiano la domenica, e subito dopo iniziavano con musica calypso, soca, e poi c'è il reggae. Quindi capite che era una ampia varietà di musica. Da quando mi sono trasferito a New York questa radio è stata un mio punto fermo. Più tardi, verso l'84/'85, quando Yellowman divenne famoso, molti DJ hip hop iniziarono a suonare Yellowman. Ricordo che DJ Red Alert, dopo che uscì Sleng Teng, mise il riddim ogni sabato sera all'interno dei sui mix che di base erano hip hop. Poi iniziò tutta questa mescolanza tra reggae e hip hop, con Just Ice, Boogie Down Productions... Nell'hip hop c'è un aspetto spirituale, un movimento di strada urbano di base. Proprio come nel reggae che è intriso di cultura rasta, l'hip hop ha una cultura che io sapevo ispirarsi alla Five-Percent Nation of Gods and Earths. Molti dei codici spirituali, i codici disciplinari coinvolti nella musica hip hop, breakdance, in tutta quella roba, sono stati messi indotti da queste persone. Sia chiaro che inizialmente questo movimento non aveva nulla a che fare con i soldi: solo da quando la musica hip hop è stata portata a livello commerciale è diventata qualcosa di diverso. Quando dico Just Ice, mi viene in mente tutto quel movimento. Afrika Bambaataa Zulu Nation è tutto questo, si stava staccando dalla Nation of Islam, sta uscendo dalla lotta progressista dei neri, dallo sviluppo urbano, e tutta quella roba. Quindi la musica hip hop è un movimento che è scaturito da tutto ciò, ma è stato acquisito dalle nuove generazioni e trasformato in qualcos'altro.\r\n\r\nSono felice di aver visto e vissuto una parte di esso. Molte di queste persone hanno preso molto dal reggae o dai rasta, amano le erbe, e quindi han dato luogo a questa cultura incrociata, ed è da qui che il reggae è entrato nell'hip hop. C'era un piccolo segmento di reggae hip hop che stava nacendo. Ma Sleng Teng... Sleng Teng ha frantumato tutto. Quando è uscito Sleng Teng, non c'era stato niente di simile fino a d allora. Ricordo che a New York, tutto era semplicemente esasperato, ogni volta che sentivi Sleng Teng passare da un altoparlante ... ricordo che Sleng Teng era la hit. Quando Sleng Teng partiva, tutti erano consapevoli che in quel momento a Brooklyn, a New York e in tutto il monddo non c'era nulla di simile. E' stato un boom! Anche Super Cat, con Boops, Boops era enorme. Se andavi ad una festa hip hop in qualche seminterrato, al parco o nei cortili, sentivi sta roba. Quando suonavano sti pezzi, tutti dicevano \"This is the shit!\" A quel punto io ero completamente infognato. Per quanto riguarda la musica dancehall, per quanto riguarda la musica della gente, questo era tutto. E in quel momento ho iniziato a prendnere la musica sul serio. Ho iniziato a comprare dischi non appena ho potuto, nei primi anni '80, un singolo costava tipo 75 centesimi... Così ho iniziato la mia collezione, non avevo la consoslle ma i miei cugini più grandi avevano i piatti e organizzavano feste, e mi piaceva mettere i miei dischi alle loro feste perché era una grande opportunità per un giovincello come me.\r\n\r\nA 14 anni nella città di New York puoi lavorare per il New York City Youth Employment, e così mi misi a lavorare ogni estate per mettere da parte qualche soldo e potermi comprare i giradischi. Poi imparai a contare le battute, ad abbinare i beat, a mixare, a catturare il ritmo, tutto con due giradischi con un mixer. -\r\n\r\nQuindi quando ho iniziato a fare il DJ mettevo Boops, Sleng Teng, quelle cose a nastro. Quella era la musica che faceva per me. Mi piaceva anche il rap, mi piaceva Slick Rick, mi piaceva Lovebug Starski, mi piaceva tutto ciò che suonava funky fresh. I miei cugini facevano feste nei basement, e ovviamente non mi lasciavano suonare duurante i pienoni, ma quando non c'era nessuno, potevo mettere qualchhe disco, e poter sentire la mia musica ad un volume esagerato mim gasava anche se la festa non era ancora iniziata. E tutto ciò è stato molto gratificante.\r\n\r\nPoi, quando ho iniziato a fare le cose in grande, avevo una piccola troupe. Giravo con Sammy D, che faceva il beatbox, andavamo alla stessa scuola, anche lui è di genitori haitiani, avevamo molto in comune. Sammy era infognato di Bob un po' più pesantemente di quanto non fossi io a quel tempo. Ci siamo evoluti insieme, sai, conoscendo sempre di più la musica, conoscendo suoni diversi. A 16 anni sono diventato politicamente consapevole e cosciente, prima con una prospettiva di persona di colore arrabbiata sulla storia, sul sistema e su quello che vedevo in TV. Ero del ghetto. E gran parte del mio risveglio cosciente proveniva da cose che ricevevo dalla strada, da persone della Five-Percent Nation che erano coinvolte nell'hip hop. È lì che la scienza, la conoscenza, l'informazione, la saggezza, la storia, il reale veniva trasmessa in quel modo. KRS-One penso sia un ottimo esempio di un risultato del bene che c'era, ma, una volta che i media l'hanno comprato, gli hanno ucciso la vibe. C'erano ancora band come Brand Nubian negli anni '90, e immagino che siano ancora lì, ma essendo diventato tutto così commerciale, non credo sia più efficace. Ma comunque, attraverso questa coscienza, incominciai ad evolvermi in un pensiero più globale ... Il sistema fa schifo a molti livelli, è come una cosa organizzata. Poi capisci che non sono solo i neri la vittima. Mi sono interessato all'intera faccenda del Vietnam, al sistema capitalista e a come sia fottuto. Penso che venendo da una prospettiva del ghetto sia molto allettante pensare che non ci sia una classe. Ero attratto dal comunismo. Non so se può essere realizzabile o no. Ma comunque, tutte questi fatti mi hanno fatto entrare a far parte di una musica che in qualche modo fosse relativa a quel pensiero. E poi, attraverso l'hip hop e i beat, e suonando beat su cui cacciare rime, inizi a cercare beat, e quando inizi a cercare beat entri in diversi tipi di dischi, dischi new wave, dischi che normalmente non compreresti per l'artista ma li compri a causa della musica che in essi è contenuta. Quindi vieni esposto a un diverso tipo di musica. Così il mio interesse si è sviluppato. E poi verso la fine degli anni '80, all'inizio degli anni '90, sono diventato Rasta, sono come rinato, vivendo come una persona Rasta. E anche musicalmente ero diverso. \r\n\r\nPenso di essere andato in uno studio e di aver registrato per un produttore, facendo rime, ho fatto una rima su un riddim hip hop e qualche influenza reggae, una combinazione con un ragazzo di nome Valentine, una roba mai puibblicata. Tutto senza soldi. Poi Ho fatto una cosa per Countryman, questo ragazzo di nome Countryman, era a Bed Stuy, aveva un sound e uno studio. Aveva un DJ tosto nel suo sound, non so se ha mai fatto fiasco, era di Trinidad, faceva speed rap, era cattivo, cattivo! Avrei sempre voluto vedere lui e Papa San cimentarsi faccia a faccia. Cattivo! malvagio! Ho dimenticato il suo nome, amico. Ho anche fatto il mic man per Soul Boys, che era un sound system che è stato forse il primo grande sistema audio con cui sono stato coinvolto. Un sound enorme. Il ragazzo era della Dominica, viveva in Inghilterra, si è dedicato al sound system nei primi anni '70, è tornato a New York e ha suonato tutta la musica, reggae, soul, qualunque cosa, con un sound gigante, in stile caraibico. Ero coinvolto in quel sound, ero presente, aiutavo a trasportare le casse, poi stavo al microfono. Ero una delle persone al microfono, a volte l'unica persona al microfono. Il DJ era il famigerato Ashworth Doe, Ash the Hyper Freak. Un sacco di gente della musica dance gli attribuisce un sacco di nomi e affari, compagnie come Wild Pitch, Soul Kitchen, vengono tutte da Ash. Quando ero un adolscente ribelle, a 16 anni, ho lasciato casa per un periodo, e molte di quelle volte le ho passate dormendo sul divano di Ash. Ogni stanza era solo pieana di dischi, di cumuli di dischi, di tutti i tipi, reggae, soul, jazz, tutto. Ash era un vero sound system, musica, produzione, tutto, educazione. Ho cantato per lui con Valentine. Nemmeno io so cosa ne sia uscito fuori. E ovviamente non era sempre denaro, perché stavo imparando d ero molto felice, molto grato per questo. Poi ho iniziato a distribuire dischi tra i DJ, andando in posti dove potevo trovare dischi in stock, e riuscivo a battere sul tempo alcuni negozi di dischi nella vendita ai DJ. Così ho provato a creare un piccolo pool di DJ per cercare di farmi un business. Mi stavo dedicando all'hip hop ma soprattutto al reggae, nuovi pezzi e poi alcuni pezzi di Studio 1 che tutti volevano, perché a quel tempo i ritmi erano sempre come un remake, quindi la gente voleva sempre ottenere l'originale. Quindi, se stavi organizzando una festa, potevi rimanere su un riddim per un sacco di tempo, potevi passare dal più attuale al più antico, erà così lo stile dei dj che suonavano sta musica. Ho cercato di raggiungere quanti più DJ possibile, per avere sempre più clienti. Ed è in quel periodo che ho scoperto la musica di Wackie. Mi è piaciuto molto il suo suono. Il modo in cui suonava quella musica era proprio come fosse terrore per me, terrore, pesante, oscuro, spirituale, mii piaceva come suonava. Lui era nel Bronx, aveva un negozio di dischi, aveva tutti questi dischi lì, dischi che nessuno voleva... \r\n\r\nA me è davvero piaciuto, e non riuscivo a capire perché alle masse non piacesse. Hanno detto su di lui ogni tipo di merda, una persona in particolare mi ha detto \"Dread, la musica non finisce mai\". E ho avuto lezioni. Ho avuto molte lezioni, proprio perché queste persone avevano negozi di dischi e si rispondevano al fatto che provavo a vendere loro questi dischi. Provavo a venderli a loro perché ero tipo, \"Wow, non ce l'hai qui, questo è super\". E fondamentalmente loro sapevano di non avere quella musica, ma la snobbavano dicendomi che non è completa, non è finita, è dura, non è lucidata, non è vendibile, non è non è non è.... Insomma non gli piaceva. Quando lo mettevano su dicevano, \"Yuh, senti come suona strano? Ora ascolta questo, senti che questa è musica?\" Pensavo ancora che non sapessero di che cazzo parlassero, perché quella merda suonava bad, ma ho preso un abbaglio e ci ho convissuto.\r\n\r\nTra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 per un po' ho interrotto l'intera faccenda della musica, perché la musica era cambiata, ed ero diventato un po' più serio nei confronti di Rastafari; i testi non mi piacevano molto, nel complesso. Quindi ho preso una pausa e in quegli anni mi sono staccato dal reggae, dai sound, da tutto. Pensavo a cosa era il reggae, e non vedevo nè sentivo niente di progressista, persone che uccidono persone, colpi di pistola, tutti vendono coca, tutti indossano una catena d'oro, conosco il terrore ma tutti fumano coca o scoppiano a ridere o qualsiasi altra cosa, e c'è una grande competizione per la maggior parte outfit esagerati, e anche la mentalità delle donne nere e degli uomini neri, per me era degradante da accettare, perché parte del mio coinvolgimento nella musica era anche orientato consapevolmente. Quindi sono uscito da tutto ciò. Ma avevo ancora bisogno di soldi, perciò ho lavorato poi come fattorino, bicicletta, a piedi, ho iniziato a cucinare, a fare stufato arrosti e ad andare ai catering dei grandi eventi: ho avuto modo di vedere un mucchio di eventi, eventi in cui si mangiava cibo italiano. Sognavo di poter dare da mangiare alla gente della musica.\r\n\r\nAll'epoca i sound più grandi erano,da Brooklyn, Terrorist, un grande terrorista cattivo. Sì. Terrorist era il sound, Terrorist ha fatto accadere molte cose. Il tizio che possedeva il sound cantava in un gruppo chiamato I-Plees, alla fine degli anni '70, primi anni '80. Alla fine è stato fucilato. Hanno un po' di canzoni su questa etichetta chiamata Stero, Stero è Stero Fletcher. Tra l'altro, etichetta super bad, e dei rani killer sono usciti su quell'etichetta, come l'originale Still Cool \"To Be Poor Is A Crime\". Shaka ha suonato all'infinito quel brano. Cantanti come Sluggy dormivano davanti alla porta di Terrorist finché non venivano fatti entrare, capito? Posso darti una lista di grandi nomi, che se non fosse stato per Terrorist... e nessuno ha parlato di Terrorist perché quando gli hanno sparato, le persone che erano coinvolte nella sua \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark>, erano tutti così terrorizzati da questa persona, che nessuno ne ha mai voluto parlare. Ma quando quel sound suonava, e la musica pompava... Penso che sia uno dei primi a portare il sound system dagli scantinati a una sala da ballo, capisci? ma nessuno gli è stato riconoscente.\r\n\r\nTerrorist era solo uno dei sound attivi in città: c'erano molti sound, Inner City, Downbeat, Sons Junior ... Il sound di Wackie era stato praticamente chiuso a quel tempo, quando nei primi anni '80 spararono a Munchie Jackson ... e poi c'era Earthquake, Third World ... Dillinger era stato con i Third World a Brooklyn, il leggendario Dillinger, negli anni '80, e anche Lone Ranger. Ma di tutti questi nomi, nessuno ha mai davvero superato quello che il sound di Jah Love ha fatto per me. C'erano tutti questi artisti coinvolti nel sound system di Jah Love perché era il sound system delle Twelve Tribes. Jah Love veniva a New York e suonava molte volte. Briggy, Charlie Chaplin, Josey Wales, quelle dance a cui andavo sempre, e SuperCat veniva sempre. Amo Super Cat da molto tempo, per me è uno dei DJ più bad mai nati. Come se Dio dicesse che farà nascere un DJ, e questo sarebbe Super Cat. Gli devo molto. Respect. Da molti sono considerati dei DJ sfigati, ma per me, da dove vengo io, da una prospettiva esterna, in cui considero solo il flow, lo stile, la presentazione dei testi, il tempismo, ecc, SuperCat è uno dei DJ più bad sulla terra. SuperCat si presentava sempre alle dance di Jah Love. Ha avuto la cultura, l'abilità oratoria estrema, la fede in Selassie I ... insomma lo adoro.\r\n\r\nQuindi, anche ora che apprezzo molto il sound system del Regno Unito, ciò non toglie la passione per quell'aspetto del sound system giamaicano. Il posto dove fare festa, ormai alla fine degli anni '80, dove a volte potevo sentire radici e cultura, era il Reggae Lounge, poi hanno cambiato il nome in Island Club. Volcano ha suonato lì, Volcano ha suonato lì con un sacco di artisti: Ranking Joe, Toyan, ho visto Shelly Thunder quando era appena uscita, Shinehead. Poi c'era un sound dal Bronx, African Love, in quel periodo African Love suonava la musica più culturale, suonano Yabby U, suonavano musica pesante, anche musica che ora considero tuttora pesante, loro la suonavano. Hanno suonato a tutti i tipi di eventi, hanno tenuto grandi dance, eventi culturali, dove sai che ascolterai musica Rasta tutta la notte. A quel punto mi sentivo in paradiso perché tutto il resto era una merda per me. Ma quella musica era tutta proveniente dal passato. C'era un'organizzazione chiamata IRI, Iniversial Rastafari Inity, si mettevano a ballare, ho visto il leggendario Jah Wise Tippatone negli anni '80 suonare un po' di musica... comunque, là potevi sentire la musica che non sentivi da altre parti. Una sosa seria. E per me era così. Poi mi bastava essere un collezionista, di avere tutta questa musica di Wackie che non avrei mai potuto rilasciare a nessuno, così come la musica per me che stavo comprando e collezionando da conservare, per documentare questo grande messaggio musicale e delle grandi registrazioni. Ma era solo per me stesso, non volevo diffonderla. Penso di essere stato molto influenzato dal sentire quei ragazzi suonare, e poi magari ci incontravamo a casa mia con i Bredren, attaccavamo il microfono, e influenzato com'ero da Jah Love e Briggy, mi piaceva suonare Lato A e lato B, cantarci sopra i canti nyahbingi, perché a quel tempo stavo andando ai raduni binghi regolarmente, quindi cantavo ises sopra i riddim, cantavo contro Babylon ... fumo di erbe, tutto bello.\r\n\r\nEra proprio come stare tra fratelli e sorelle. 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I testi utilizzati, per il racconto di questa significativa esperienza di lotta armata verso l'emancipazione dal carcere, sono\" Nuclei Armati Proletari-carceri, protesta, lotta armata\" di Rossella Ferrigno edizioni La città del sole e \"Sguardi ritrovati\" secondo volume del \"progetto memoria\" di Sensibili alle foglie. Nell'ultima parte cinema del '77.\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 20 febbraio 2015\r\n\r\nPuntata dedicata alla vita di Chrlie Chaplin, attore e regista che moriva nella notte di Natale del 25 dicembre, nella seconda parte riprendiamo la nostra carrellata dedicata ai film usciti nel '77, apertura dedicata al film \"Berlinguer ti voglio bene\" di Giuseppe Bertolucci con Roberto Benigni.\r\n\r\n\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 27 febbraio 2015\r\n\r\ntrasmissione dedicata alla cronologia del terzo trimestre del 1977, utilizziamo il testo \"una sparatoria tranquilla\" AA.VV. edito da Odradek, anche nei mesi estivi il movimento e i gruppi armati restarono attivi e non si concessero vacanze!\r\n\r\n\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 3","4 Marzo 2015","2018-10-17 23:09:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/4marzo1977palazzonuovo-200x110.jpg","I podcast di 19e59: le trasmissioni di febbraio 2015",1425493562,[349,350,351,352,353,354],"http://radioblackout.org/tag/19-59/","http://radioblackout.org/tag/1959/","http://radioblackout.org/tag/1977/","http://radioblackout.org/tag/nap/","http://radioblackout.org/tag/prima-linea/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[298,289,287,293,302,291],{"post_content":357},{"matched_tokens":358,"snippet":359,"value":360},[25],"1977, utilizziamo il testo \"una \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark> tranquilla\" AA.VV. edito da Odradek, ","puntata del 6 febbraio 2015\r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo la nostra intervista con Riccardino, militante di prima linea, interrotta nella puntata precedente, ripartiamo dal 1977 ma spaziamo fino al 1980 nel raccontare la genesi e l'evoluzione di questa organizzazione armata che operò in Italia dalla seconda metà del decennio '70 fino ai primi anni '80.\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 13 febbraio 2015\r\n\r\n\r\n\r\nNel 1977 con l'esecuzione di Antonio Lo Muscio e i contemporanei arresti di Maria Pia Vianale e Franca Maria Salerno si chiude l'esperienza dei N.A.P. al di fuori del carcere, continueranno ad esistere e a lottare all'interno del circuito carcerario. 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Ruggiero e poi con il racconto di alcuni protagonisti: Mario Moretti dal libro/intervista\"brigate rosse, una storia italiana\", Prospero Gallinari dal libro \"un contadino nella metropoli\".\r\n\r\n9 maggio 2014 parte 1\r\n\r\n9 maggio 2014 parte 2\r\n\r\n\r\n\r\n9 maggio 2014 parte 3\r\n\r\npuntata del 16 maggio 2014\r\n\r\nil movimento del 1977 raccontato dalle scritte e dagli slogan, ironia, sberleffo e tanta rabbia, la fonte è il testo \"AA.VV. una sparatoria tranquilla\" sempre dallo stesso testo la lettura del capitolo \"le anime del movimento\" l'esperienza di quell'anno raccontata dai compagni non \"famosi\", quelle compagne e quei compagni che non erano né leader né portavoce ma che hanno vissuto quotidianamente, insieme ad altre migliaia di persone, ciò che era il movimento del 1977\r\n\r\n16 maggio 2014 parte 1\r\n\r\n\r\n\r\n16 maggio 2014 parte 2\r\n\r\n16 maggio 2014 parte 3\r\n\r\npuntata del 23 maggio 2014\r\n\r\niniziamo la puntata continuando la lettura del capitolo \"le anime del movimento\" dal libro \"una sparatoria tranquilla\", ancora le voci dei tanti e delle tante che erano la linfa del movimento, sempre dallo stesso libro andiamo a leggere il racconto dei più noti, già allora considerati leader.\r\n\r\n23 maggio 2014 parte 1\r\n\r\n23 maggio 2014 parte 2\r\n\r\n\r\n\r\n23 maggio 2014 parte 3\r\n\r\npuntata del 30 maggio 2014\r\n\r\nper continuare il racconto dei primi mesi del 1977 riprendiamo la lettura di tre capitoli del romanzo \"77 insurrezione\", testo che già avevamo utilizzato per parlare del 1976, un racconto romanzato, ma non troppo, di avvenimenti realmente accaduti e già accennati in altre puntate sul '77, l'autore è Paolo Pozzi e l'ambientazione è quella del movimento milanese, la seconda parte della trasmissione la dedichiamo alla cultura parlando di cinema e parlando di \"penthotal\" il libro-fumetto di Andrea Pazienza andato in stampa proprio nei giorni dei fatti di Bologna.\r\n\r\n30 maggio 2014 parte 1\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n30 maggio 2014 parte 2\r\n\r\n\r\n\r\n30 maggio 2014 parte 3\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","11 Ottobre 2014","2018-10-17 22:09:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/damico1977-roma-ministero-200x110.jpg","I podcast di 1959: le trasmissioni di maggio 2014",1413053709,[351,377,378],"http://radioblackout.org/tag/19e59/","http://radioblackout.org/tag/radiobalckout/",[287,278,304],{"post_content":381},{"matched_tokens":382,"snippet":383,"value":384},[25],"è il testo \"AA.VV. una \u003Cmark>sparatoria\u003C/mark> tranquilla\" sempre dallo stesso testo","puntata del 9 maggio 2014\r\n\r\nrestiamo focalizzati sui primi tre mesi del 1977, parlando delle brigate rosse, iniziamo con la cronologia legata all'organizzazione utilizzando come fonte \"dossier brigate rosse\" di L. 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Balestrini e P: Moroni, \"11 marzo 1977 Bologna...fatti nostri\", AA.VV. \"una sparatoria tranquilla\", \"1977 insurrezione\" di P. Pozzi.\r\n\r\n11 aprile 2014 parte 1\r\n\r\n\r\n\r\n11 aprile 2014 parte 2\r\n\r\n11 aprile 2014 parte 3\r\n\r\n \r\n\r\nTrasmissione del 18 aprile 2014\r\n\r\nRestiamo sul racconto dei primi mesi del 1977, utilizzando il testo \"Full time in blues, diario cronaca degli anni 70\" di Antonio Festival, il racconto di un militante libertario napoletano non legato alle organizzazioni. 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