","Lo Spazio Popolare Neruda prende parola a fronte della macchina del fango di stampa e tv","post",1738855721,[61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/","http://radioblackout.org/tag/associazione-a-delinquere/","http://radioblackout.org/tag/associazione-a-resistere/","http://radioblackout.org/tag/lotta-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/spazio-popolare-neruda/",[67,68,69,70,71],"antirazzismo","associazione a delinquere","associazione a resistere","lotta per la casa","spazio popolare neruda",{"post_content":73,"post_title":78,"tags":81},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"Spazio","lotta come quella rappresentata dallo \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Popolare Neruda, arrivando addirittura ad","In questi giorni si è attivata la macchina del fango rispetto ai compagni e alle compagne colpite dall'accusa di associazione per delinquere nell'ambito del processo \"Sovrano\" alle sue ultime battute, in quanto il 31 marzo è prevista l'ultima udienza con le repliche e la probabile sentenza. In particolare, giornali e trasmissioni televisive si sono concentrate sullo screditare un'esperienza sociale e di lotta come quella rappresentata dallo \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Popolare Neruda, arrivando addirittura ad utilizzare espressioni come \"il pizzo chiesto dagli attivisti agli occupanti dello stabile\", riuscendo quasi a superare le fantasie del teorema accusatorio che vorrebbe identificare un movimento sociale alla stregua di un'organizzazione mafiosa.\r\n\r\nIeri è uscito un comunicato per rispondere a questa macchina mediatica e per riportare un piano di lucidità rispetto a una narrazione strumentale e tendenziosa. Ne abbiamo parlato con Marta, compagna di Prendocasa e del Neruda.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Neruda-2025_02_06_2025.02.06-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito riportiamo il comunicato:\r\nMA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL'ACCUSA?\r\nCertamente sì: per questo, alla Signora Bulian, autrice del servizio di Quarta Repubblica andato in onda il 27/01,che ci ha posto questa domanda, abbiamo dato i nostri riferimenti per contribuire al suo lavoro. Questo nonostante la particolare modalità con cui l'abbiamo conosciuta - un sabato mattina appostata fuori dal portone a riprendere chiunque uscisse ed entrasse dalla nostra casa.\r\nNon abbiamo mai avuto nulla da nascondere, motivo per cui abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a raccontare la nostra esperienza a chi voglia davvero conoscerla.\r\nLo stesso abbiamo provato a fare con la reporter de Lo Stato delle Cose il cui servizio è andato in onda lunedì, dove della nostra voce nella dinamica televisiva rimane molto poco.\r\nNei 10 anni da cui viviamo in Valdocco, decine tra student3, ricercator3 e docenti universitar3, artist3, attor3 e regist3 hanno attraversato casa nostra per scrivere e raccontare di noi e di quello che accade sotto il nostro tetto, e continuano a farlo.\r\nAbbiamo preso parola mezzo conferenza stampa nel 2020, quando per la prima volta la gogna mediatica ha provato a ricoprirci di fango: da allora, sullo stesso evento regolarmente si ripropone lo stesso racconto con il clamore mediatico dello scoop del secolo, nonostante si tratti sempre della stessa, identica notizia.\r\nChi ha vissuto insieme a noi questo \u003Cmark>spazio\u003C/mark> come casa propria e contribuisce ogni giorno a renderlo migliore sa dove sta la verità, e il triste tentativo di raccontarci come racket che sfrutta le persone cade nel vuoto. Tutta questa gogna mediatica è un'enorme mancanza di rispetto verso l'impegno e la passione che animano chi dedica la proprie energie e il proprio tempo al progetto Neruda.\r\nNei servizi scandalistici, non solo viene riportato fedelmente il teorema formulato dall'accusa, ma viene spacciato come verità assodata e sancita penalmente.\r\nA nessuno è venuto in mente di venire al Neruda e provare a parlare con noi che in questo posto viviamo. Così avreste scoperto che non paghiamo nessun affitto, che facciamo i lavori di manutenzione tramite delle collette informali, che ognuno è responsabile anche del suo vicino di casa e che le decisioni vengono prese collettivamente in assemblea.\r\nSe anzichè appostarvi fuori da casa nostra in attesa di scovare lo scoop provaste a contattarci e conoscere ciò che facciamo, forse risparmiereste tempo ed energie, visto che ogni volta che avete provato ad entrare nella nostra intimità per assecondare i teoremi che vi sono stati mandati avete dovuto fare i conti con la realtà, ed ogni persona che avete intervistato di nascosto vi ha contraddetto.\r\nDa alcuni media, inoltre, le persone che occupano sono rappresentate in maniera altalenante come fragili e sfruttate, degli sprovveduti manipolati e insieme mostri stranieri che vengono a portare l'insicurezza e lo spaccio. Per l'ennesima volta la vita delle persone è strumentalizzata da programmi tv e giornali per fare qualche visualizzazione in più, disinteressandosi completamente della realtà. A questi giornalisti piace parlare di noi, delle periferie e di chi le abita, ma non hanno neanche il coraggio di rivolgerci la parola. Vogliono che la politica trovi soluzioni paternaliste, senza consultarci, e quando ci mettiamo in gioco per riprendere in mano la nostra vita ci stigmatizzano.\r\nIl Neruda è l'esempio calzante di come gli ultimi possano smettere di vivere in balia dei ricatti dei palazzinari e dell'abbandono di ATC e del welfare per riprendere in mano la propria vita. Infatti, organizzandoci tra sfruttati, in un quartiere abbandonato dalla politica, abbiamo messo in piedi in maniera gratuita un'alternativa allo sfruttamento abitativo.\r\nNella nostra città le assegnazioni delle case popolari sono da anni bloccate, il vuoto pubblico e l'immobilità dell'apparato del welfare costringono le persone a condizioni di vita precarie e difficili. Il Neruda è nato da persone che si sono riappropriate del proprio diritto alla casa una volta abbandonate dalle istituzioni, rendendo la propria vittoria un'opportunità per tutto il territorio.\r\nCome dieci anni fa, anche oggi il problema casa è strutturale a Torino e continua ad essere il cuore della nostra attività politica: continuiamo a sostenere la lotta di chi non vuole finire per strada andando ai muri popolari per resistere agli sfratti e spingendo i servizi sociali a offrire soluzioni adeguate.\r\nPer quanto riguarda le nostre bollette e il presunto furto alle tasse della cittadinanza, vogliamo domandarvi se aveste provato ad interrogarvi su quanto realmente costerebbe alla città di Torino uno \u003Cmark>spazio\u003C/mark> come il nostro, che è casa per tantissime persone e che offre al territorio: un doposcuola per i bambini, una scuola di italiano, una palestra popolare, corsi di arabo, varie attività culturali tra cui mostre artistiche e spettacoli teatrali. Siamo inoltre un luogo di aggregazione per tutta la città, dove le più svariate realtà vengono a discutere ed organizzarsi e dove gli abitanti del quartiere possono organizzare eventi di socialità.\r\nTutto questo senza che a nessuno sia pagato uno stipendio: il Neruda è retto in piedi solo dal nostro senso di comunità e dalla volontà di vivere in una società migliore, e non in quella distopia clientelista in cui vivono i giornalisti e i pm, che si chiedono perchè a questi bifolchi ed ai loro bambini non sia ancora stata staccata l'elettricità, non si sia già provveduto a sfrattarli e buttarli in galera.\r\nIl vero scoop che questi giornalettismi e inquisitori non riescono a cogliere è che un'alternativa solidale dal basso auto organizzata non solo è possibile ma è anche più forte dell'oppressione a cui ci vorrebbero costrett3!",{"matched_tokens":79,"snippet":80,"value":80},[75],"Lo \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Popolare Neruda prende parola a fronte della macchina del fango di stampa e tv",[82,84,86,88,90],{"matched_tokens":83,"snippet":67},[],{"matched_tokens":85,"snippet":68},[],{"matched_tokens":87,"snippet":69},[],{"matched_tokens":89,"snippet":70},[],{"matched_tokens":91,"snippet":93},[92],"spazio","\u003Cmark>spazio\u003C/mark> popolare neruda",[95,98,101],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":80,"value":80},"post_title",[75],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],{"field":36,"indices":102,"matched_tokens":104,"snippets":106},[103],4,[105],[92],[93],578730123365187700,{"best_field_score":109,"best_field_weight":32,"fields_matched":110,"num_tokens_dropped":48,"score":111,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":48},"1108091338752",3,"578730123365187707",1,{"document":114,"highlight":134,"highlights":151,"text_match":107,"text_match_info":162},{"cat_link":115,"category":116,"comment_count":48,"id":117,"is_sticky":48,"permalink":118,"post_author":18,"post_content":119,"post_date":120,"post_excerpt":53,"post_id":117,"post_modified":121,"post_thumbnail":122,"post_thumbnail_html":123,"post_title":124,"post_type":58,"sort_by_date":125,"tag_links":126,"tags":130},[45],[47],"87589","http://radioblackout.org/2024/02/torino-spazio-non-solo-mamme-dal-comune-solo-promesse/","L’esperienza dello Spazio Non-Solo Mamme di via Carlo Poma a Torino, nel contesto del Centro per l’istruzione per gli adulti che insiste nella zona sud della nostra città, per diversi anni ha garantito il diritto allo studio delle donne impegnate a tempo pieno nel lavoro di cura dei figli in erà prescolare. Aperta nei locali di un’ex scuola dell’infanzia comunale, garantiva alle donne iscritte al CPIA la possibilità di frequentare i corsi supportandole concretamente nel lavoro di cura potendo lasciare i propri figli a personale qualificato.\r\n\r\nPer nessuna persona è facile riuscire a conciliare le difficoltà di essere madre con l’accesso ai propri diritti, da quello al lavoro a quello alla salute passando per quello allo studio. E gli ostacoli diventano spesso ancor più feroci quando – come nel caso della maggior parte delle studentesse dei CPIA – si è una donna migrante o di origine straniera.\r\n\r\nAll’interno dei locali che ospitano lo Spazio Non-Solo Mamme lo scorso settembre è avvenuto un atto vandalico di lieve entità (qualche vetro rotto, escrementi in giro, oggetti sottosopra). È bastato così poco perché si bloccasse la possibilità delle studentesse madri di fruire di questo servizio essenziale e poter così frequentare le lezioni nonostante le incombenze della maternità; è stato sufficiente per impedire ai loro figli di frequentare uno spazio bimbi 0-6 attrezzato e funzionante. A distanza di mesi il risultato è che le studentesse si trovano ancora oggi costrette a rinunciare al proprio diritto alla studio non avendo più la possibilità di portare i piccoli in via Poma durante le lezioni. Il fatto sembra ancora più paradossale se si considera che i CPIA della Città Metropolitana soffrono storicamente della mancanza di spazi, mancanza che ha impedito sistematicamente a molte donne e a molti uomini di frequentare percorsi di Istruzione. In via Poma 14 c’è una scuola intera a rimanere chiusa, aule che potrebbero ospitare donne e bambini lungo tutto il corso della giornata! In via Poma è stata sperimentata con successo l’unica esperienza in Torino che, parallelamente a lezioni con insegnanti della scuola di Stato per le mamme, prevede un servizio educativo per i bambini con personale qualificato.\r\n\r\nIl fatto che un diritto fondamentale sia negato a seguito di un’inezia costituita da qualche vetro rotto rende ancor più odiosa l’ingiustizia subita da queste donne. Compito delle istituzioni dovrebbe essere quello di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono l’esercizio dei diritti per tutte e tutti. Ma evidentemente così non è per chi – dal Sindaco Lo Russo all’assessore Rosatelli, all’assessora Salerno – presiede le istituzioni competenti della nostra città. Se non abbiamo mai accettato che l’istruzione fosse negata per vincoli di bilancio, tagli dei fondi ministeriali, riforme scolastiche e altre sciagure non possiamo che esprimere tutta la nostra rabbia quando viene negata per una bagattella come l’intrusione in una scuola e qualche atto di teppismo.\r\n\r\nIl dramma è che evidentemente per il Comune, per l’assessora alla scuola e all’edilizia scolastica Salerno e per l’assessore alle politiche sociali Rosatelli non si vede il motivo per “correre”. Evidentemente non è una loro priorità dare una risposta a queste studentesse e ai loro figli. Evidentemente il fatto che la quasi totalità delle madri coinvolte – non essendo cittadine italiane – non abbiano diritto al voto (prossime regionali incluse, ci viene malignamente da pensare) rende l’ingiustizia da loro subita meno bruciante agli occhi del sindaco e delle forze politiche che amministrano la città.\r\n\r\nSe intorno all’istruzione per gli adulti si sommano drammaticamente le contraddizioni subite dal diritto all’istruzione nella scuola italiana e delle politiche sull’immigrazione degli ultimi anni sembra che, coerentemente, si addensino nell’operato (e in questo caso, nell’assenza di operato) della giunta torinese anche le ambiguità che i rappresentanti di PD & simili hanno sempre mostrato su tali temi.\r\n\r\nNe parliamo con Giulia Pizzolato dello spazio \"non solo mamme\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/spazio-non-solo-mamme.mp3\"][/audio]","27 Febbraio 2024","2024-02-29 00:30:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/NON-SOLO-MAMME-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/NON-SOLO-MAMME-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/NON-SOLO-MAMME-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/NON-SOLO-MAMME.jpg 510w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","TORINO, LO SPAZIO NON-SOLO MAMME ASPETTA DI RIAPRIRE",1709067993,[127,128,129],"http://radioblackout.org/tag/cpia/","http://radioblackout.org/tag/donne/","http://radioblackout.org/tag/spazio-non-solo-mamme/",[131,132,133],"Cpia","donne","spazio non solo mamme",{"post_content":135,"post_title":139,"tags":143},{"matched_tokens":136,"snippet":137,"value":138},[75],"L’esperienza dello \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Non-Solo Mamme di via Carlo","L’esperienza dello \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Non-Solo Mamme di via Carlo Poma a Torino, nel contesto del Centro per l’istruzione per gli adulti che insiste nella zona sud della nostra città, per diversi anni ha garantito il diritto allo studio delle donne impegnate a tempo pieno nel lavoro di cura dei figli in erà prescolare. 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L'edificio era occupato da otto anni. Ci vivevano venti persone, tra cui famiglie e minori. Era uno spazio nato per dare un tetto a chi non se lo poteva permettere, per creare unità in un momento di grande crisi abitativa in tutta Italia. Si parla di più di 200 persone che hanno trovato riparo al 20092 in otto anni di vita dello spazio. Ora rimane solo un edificio vuoto in più tra i tanti.\r\n\r\nOltre allo sgombero la beffa, poiché si era arrivati ad un accordo per il trasferimento degli abitanti dell'occupazione in alloggi per persone in emergenza abitativa, ma questi appartamenti messi a disposizione da Aler, Azienda Lombarda Edilia Residenziale, si sono rivelati degradati e invivibili.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno del Collettivo 20092:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/20092-24022023.mp3\"][/audio]","26 Febbraio 2023","2023-02-26 00:29:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Spazio-2-1024x681-693971306-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Spazio-2-1024x681-693971306-300x200.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Spazio-2-1024x681-693971306-300x200.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Spazio-2-1024x681-693971306-768x511.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Spazio-2-1024x681-693971306.png 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sgomberato lo spazio 20092 a Cinisello Balsamo",1677371395,[177,178,179,180,181],"http://radioblackout.org/tag/20092/","http://radioblackout.org/tag/aler/","http://radioblackout.org/tag/cinisello-balsamo/","http://radioblackout.org/tag/sgombero/","http://radioblackout.org/tag/spazio-20092/",[183,184,185,25,186],"20092","Aler","cinisello balsamo","spazio 20092",{"post_content":188,"post_title":192,"tags":195},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[92],"febbraio è stato sgomberato lo \u003Cmark>spazio\u003C/mark> sociale e abitativo 20092 in","Martedì 21 febbraio è stato sgomberato lo \u003Cmark>spazio\u003C/mark> sociale e abitativo 20092 in via Cremona 10, a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano. 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La mattinata si è svolta seguendo il tema delle resistenze di oggi, in un quadro di risposta nei confronti dell'attacco sferrato da Questura e Procura torinesi nei confronti di compagni e compagne del movimento No Tav, del centro sociale Askatasuna e dello spazio Neruda, imputati in un processo per associazione a delinquere.\r\n\r\nL'occasione del presidio è stata determinata dall'attesa dell'esito della Cassazione sulle misure cautelari che ha fatto seguito al ricorso intentato dalla Procura di Torino in sede di riesame, per dare sostegno ai compagni e alle compagne che lottano per un vivere più giusto attraverso i percorsi di lotta legati alla questione abitativa e che rischiano carcere e domiciliari.\r\n\r\nAgli attacchi della controparte nei confronti dei movimenti la risposta è stata chiara : continuare a costruire la resistenza e portare avanti le esperienze di lotta, come unica possibilità di fronte a questa situazione. Proprio per questo la mattinata ha visto l'intervallarsi di interventi a riguardo della lotta per la casa e per la vita, in questa città e altrove, della lotta alle grandi opere inutili come il tav in Val di Susa, dei tentativi del governo di chiudere spazi di dissenso, con aggiornamenti dal Rojava e approfondimenti sul percorso portato avanti dalle donne del Neruda.\r\n\r\nDurante la mattinata è arrivata la notizia rispetto alla decisione della Cassazione rimandata al 15 dicembre, dunque l'attesa continua. Nel frattempo il 1 dicembre ci sarà un presidio in solidarietà ai compagni e alle compagne in occasione della seconda udienza del processo per associazione a delinquere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/Presidio-permante-neruda-2022_11_25_2022.11.25-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","25 Novembre 2022","2022-11-25 16:25:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/316411491_1824746917861352_1886979146999074481_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/316411491_1824746917861352_1886979146999074481_n-225x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/316411491_1824746917861352_1886979146999074481_n-225x300.jpg 225w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/316411491_1824746917861352_1886979146999074481_n-768x1024.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/316411491_1824746917861352_1886979146999074481_n-1152x1536.jpg 1152w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/316411491_1824746917861352_1886979146999074481_n.jpg 1536w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","Diretta dal Presidio Permanente davanti allo Spazio Popolare Neruda",1669393517,[62,63,64,65],[68,69,70,71],{"post_content":234,"post_title":238,"tags":241},{"matched_tokens":235,"snippet":236,"value":237},[75],"il presidio permanente davanti allo \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Popolare Neruda con due ore","Questa mattina durante l'informazione di Blackout abbiamo accompagnato il presidio permanente davanti allo \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Popolare Neruda con due ore di trasmissione, condita da dirette, interviste e interventi. La mattinata si è svolta seguendo il tema delle resistenze di oggi, in un quadro di risposta nei confronti dell'attacco sferrato da Questura e Procura torinesi nei confronti di compagni e compagne del movimento No Tav, del centro sociale Askatasuna e dello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> Neruda, imputati in un processo per associazione a delinquere.\r\n\r\nL'occasione del presidio è stata determinata dall'attesa dell'esito della Cassazione sulle misure cautelari che ha fatto seguito al ricorso intentato dalla Procura di Torino in sede di riesame, per dare sostegno ai compagni e alle compagne che lottano per un vivere più giusto attraverso i percorsi di lotta legati alla questione abitativa e che rischiano carcere e domiciliari.\r\n\r\nAgli attacchi della controparte nei confronti dei movimenti la risposta è stata chiara : continuare a costruire la resistenza e portare avanti le esperienze di lotta, come unica possibilità di fronte a questa situazione. Proprio per questo la mattinata ha visto l'intervallarsi di interventi a riguardo della lotta per la casa e per la vita, in questa città e altrove, della lotta alle grandi opere inutili come il tav in Val di Susa, dei tentativi del governo di chiudere spazi di dissenso, con aggiornamenti dal Rojava e approfondimenti sul percorso portato avanti dalle donne del Neruda.\r\n\r\nDurante la mattinata è arrivata la notizia rispetto alla decisione della Cassazione rimandata al 15 dicembre, dunque l'attesa continua. 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Questa empasse apparente in realtà è una sottrazione ulteriore di spazio, che accelera i processi di erosione e privatizzazione. 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In questa puntata si prende avvio tramite le parole delle compagne del collettivo Prendocasa che, insieme a tante famiglie e persone che vogliono lottare per un vivere dignitoso, portano avanti un percorso di resistenza agli sfratti e a tutti i dispositivi messi in campo dalla controparte per destrutturare la solidarietà, la collettività e che gestiscono il problema abitativo in città in maniera emergenziale e senza alcun criterio.\r\n\r\nIn seguito, abbiamo spaziato dall'America del Sud, grazie a una testimonianza dal Cile per la lotta di autodeterminazione del popolo Mapuche, ai territori sconvolti dalle guerre ma ricchi di esperienze di resistenza, come la Palestina e il Rojava, fino ad arrivare alle nostre latitudini analizzando le manovre recenti del governo Meloni e le conseguenze nel nostro paese.\r\n\r\nAncora in attesa di una risposta da parte della Cassazione..\r\n\r\nBuon ascolto!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/Presidio-neruda-info-guerre-e-resistenze-2022_12_15_2022.12.15-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","12 Dicembre 2022","2022-12-16 15:13:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/320371652_3493393747555704_20071295889948179_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/320371652_3493393747555704_20071295889948179_n-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/320371652_3493393747555704_20071295889948179_n-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/320371652_3493393747555704_20071295889948179_n-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/320371652_3493393747555704_20071295889948179_n-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/320371652_3493393747555704_20071295889948179_n-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/320371652_3493393747555704_20071295889948179_n.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Diretta dal presidio permanente allo Spazio Popolare Neruda in attesa della Cassazione.",1670858614,[62,63,353,354],"http://radioblackout.org/tag/cile/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[68,69,356,357],"Cile","palestina",{"post_content":359,"post_title":363},{"matched_tokens":360,"snippet":361,"value":362},[75],"si è spostata davanti allo \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Popolare Neruda per accompagnare il","L'info del giovedì si è spostata davanti allo \u003Cmark>Spazio\u003C/mark> Popolare Neruda per accompagnare il presidio permanente in attesa dell'esito della Cassazione che dovrà esprimersi sull'inasprimento delle misure cautelari voluto dalla Procura di Torino a riguardo di compagni e compagne accusate di associazione a delinquere.\r\n\r\nQuesto attacco si iscrive nel quadro di un intento di colpire i movimenti, le lotte e restringere spazi di agibilità e libertà e proprio per questi motivi la campagna in risposta prende il nome di Associazione a Resistere. 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puntata è stata dedicata doverosamente alle dirette delle manifestazioni a sostegno della Global Sudum Flottilla, inserendo alcuni interventi coerenti con la policy della trasmissione e così abbiamo dato spazio ai cortei e concerti solidali con Gaza che si sono tenuti in Mexico con Francesco, un redattore di Radio Blackout da qualche mese inserito nella realtà messicana che ha potuto così parlarci anche dei problemi delle popolazioni indigene e della lotta zapatista, oltre alla necropolitica dei narcos . Ma contemporaneamente altre lotte vedono animare le piazze africane , che evidenziano il disagio della generazione Z che sventola la bandiera di One Piece, il manga che ha ispirato le lotte ultimamente in Nepal e Indonesia: Mauro Indelicato ci ha aiutato a sviscerare quanto di lotta generazionale e quanto di lotta di classe infarcisce quelle situazioni ancora in questi giorni represse brutalmente in Madagascar (dove i giovani sono riusciti a far cadere il governo, ma non il presidente Rajoelina) e in Marocco.Infine in diretta corrispondenza con ciò che filtrava dai microfoni aperti sulle piazze in lotta a difesa dei gazawi, Alessandro Volpi ha potuto spiegarci le strategie finanziarie che consentono allo stato ebraico di finanziare le sue guerre e i suoi massacri. \n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nChi può capire le vittime di un genocidio meglio di un messicano?\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/il-mexico-in-piazza-squarcia-il-velo-mediatico-di-claudia-sheinbaum--68005023\n\n\n\n\n\n\n\n\nA partire dalle manifestazioni in corso in Mexico sul filo che unisce l’indignazione antisionista per il genocidio di Gaza con l’annuale ricorrenza il 2 ottobre 1968 del massacro di Tlatelolco, a sua volta collegata con la rabbia per la mancanza di una verità sancita dalle istituzioni sulla strage di Ayotzinapa, avvenuta il 26 settembre 2014.Questo ci ha dato lo spunto per sentire Francesco, redattore di Radio Blackout in Mexico ormai da alcuni mesi, che ha potuto così approfondire e allargare gli umori delle oceaniche piazze messicane in favore della lotta palestinese (il 6 settembre centinaia di migliaia di persone hanno animato lo Zocalo nel Distrito Federal al concerto di Residente che ha chiamato sul palco i superstiti di una famiglia gazawi, scatenando l’empatia solidale). Ne è scaturito un quadro degli attuali nodi che stringono la società messicana, nascosti sotto la narrazione che vede Claudia Sheinbaum come figura positiva e impegnata in riforme utili per il suo popolo, ma… le giornate dense della storia politica del Mexico che cadenzano settembre e ottobre si legano alla Palestina, anche perché sono 7 i messicani rapiti dai sionisti perché facenti parte degli equipaggi della Flottilla e la presidenta ha chiesto il rilascio immediato e ha denunciato una volta di più il genocidio dei gazawi, ma c’è contemporaneamente l’istituzione di un gruppo parlamentare di amicizia israelo-messicana e intanto ci sono stati presidi e cortei selvaggi a partire dal ministero degli Esteri.Altra spina nel fianco della postura da socialismo populista di Claudia Sheinbaum sono le politiche neoliberali imposte dal Fmi che proseguono anche con il governo morenista, e le ondate repressive nei confronti degli indigeni e le riforme agrarie che toccano anche il sistema degli ejidos comunitari di tradizione non solo zapatista; le grandi opere volte a unire le due coste; la volontà perseguita a ogni livello di sminuire le realtà più radicali del partito al potere, a cominciare dall’Ezln – che infatti denuncia aggressioni e minacce portate dal latifondo, ma come sempre usando istituzioni locali e federali… il tutto mentre necropolitica e narcotraffico impongono la convivenza con la violenza incontrollata a cui sono sottoposte innanzitutto le comunità più esposte per mancanza di mezzi\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nL’originalità delle rivolte della Generazione Z \n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/gen-z-madagascar-e-marocco-tra-rivolta-generazionale-e-lotta-di-classe--68013009\n\n\n\n\n\n\n\n\nIniziarono i nigeriani di Lagos, poi l’altra megalopoli africana del colonialismo britannico: Nairobi; per non parlare ancora prima di Dakar. intanto la Milk Tea Revolution si aggirava per la Thailandia e il Myanmar dopo il golpe. Il virus delle bandiere prestate dal manga One Piece, dove – non a caso – un gruppo di giovani si ribella a una società distopica e oppressiva, si è diffuso in Sudest asiatico per approdare in Bangla Desh, Nepal e Indonesia, finendo per tornare nel continente africano. Nessun leader, nessuna faccia da esporre, piuttosto appunto la bandiera comune in tutto il mondo, che trova una comunanza anche nella comunicazione mediatica.Con Mauro Indelicato tentiamo di analizzare similitudini e differenze tra il contemporaneo insorgere di giovani in rivolta (à la Camus) sia in Marocco che in Madagascar. Si sottolinea il forte peso della generazione Z, che in Africa si distacca enormemente dai genitori, perché urbanizzati, iperscolarizzati e con grande dimestichezza con le tecnologie digitali e un forte distacco dalle tradizioni etniche e le sue divisioni; la differenza con i grandi rivoluzionari degli anni Sessanta è che il superamento delle divisioni tribali non è indotto ideologicamente ma fa parte della prassi quotidiana di condivisione dei medesimi disagi per esempio negli slum che ospitano indiscriminatamente tutti, con gli stessi problemi – in Madagascar per esempio la mancanza d’acqua e di energia elettrica han fatto da detonatore alla rivolta – e parlando la stessa lingua. Invece i repressori governativi hanno imparato dalle gendarmerie della madre patria e a quei metodi si attengono.Il muro che viene picconato ora è quello tra la Generazione Z vicino alla globalizzazione, rispetto alle abitudini culturali dei genitori, immaginando un’Africa finalmente indipendente davvero. Il divario tra speranza digitale e cruda realtà rende l’espressione del malcontento attraverso il sarcasmo e la satira digitali un mezzo naturale per sfogarsi e chiedere un cambiamento. I giovani hanno risposto a questa contraddizione con un sarcasmo tagliente online La molla delle rivolte è comunque legata ai bisogni e quindi si può definire come una lotta di classe che si va a sovrapporre a quella intergenerazionale di superamento di prassi tradizionali che vengono travolte dalle richieste che animano la protesta di cancellare le disparità e l’ingiustizia: una crisi che si estende oltre l’istruzione e la sanità, fino all’intera struttura della giustizia sociale.La Generazione Z ha deciso di testare per la prima volta la capacità della mobilitazione digitale di trasformarsi in protesta collettiva, segnando un nuovo percorso nel rapporto tra giovani e stato, un potere in mano a un’élite di vecchi corrotta, che vive nell’opulenza, in un contesto di corruzione e repressione generalizzata … ma ancora per poco.\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nFinanziare lo sterminio di Gaza per guadagnare sui fondi di guerra e sui future della ricostruzione e del saccheggio\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/bagatelle-per-un-ladrocinio-genocida-tacita-complicita-per-lucrare-sulla-spartizione--68021953\n\n\n\n\nIn che modo Israele finanzia l’acquisto di armi, il sostegno al comparto bellico, mantiene un buon livello di welfare, pur essendo un paese con un territorio piccolo e pochi abitanti che producono quel benessere? La sua economia si fonda su trasferimenti dagli Usa, sulla vendita di sistemi tecnologici a scopo bellico, prodotti agricoli dei coloni fa pensare che la sparata autarchica sia una boutade retorica, ma rimane la questione su come riescano a reggersi le enormi spese del comparto securitario. Alessandro Volpi ci aiuta a riflettere sulle modalità per drenare denaro da parte dello stato sionista, dotato di un Pil simile a quello della Lombardia, senza risorge energetiche, né di prodotti specifici. Una retorica quella di potersi isolare che dunque si potrebbe facilmente contrastare con una ferrea campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzionamento.\n\n\n\nCi sarà un riscontro economico globale perché nessuno si è opposto al genocidio?Proprio questa mancanza è la responsabilità degli europei che hanno uno scambio commerciale con Israele di 16 miliardi di dollari all’anno e quella sarebbe una leva formidabile per fare pressione sui comportamenti aggressivi dell’entità sionista. E invece gli investimenti su Israele e gli incrementi della finanza di Tel Aviv denunciano che continua a richiamare denaro dall’Occidente e dai paesi arabi, traendo profitto dagli interessi immobiliari e da quelli più direttamente connessi con l’industria bellica, sostenuta soprattutto dai grandi fondi, i soliti collusi con le guerre, Blackrock, Vangarde, JPMorgan… Affinity – quello di Kushner, il genero ebreo di Trump nell’ombra in tutto ciò che capita in Medio Oriente).Ma soprattutto l’economia di guerra sta in piedi grazie ai “War Bond” emessi a inizio 2025, dove le banche – tra cui anche italiane – hanno sottoscritto il debito da un lato e dall’altro fornito garanzie per coprirne il rischio; già ora stanno rastrellando investimenti destinati alla costruzione di quel progetto immobiliare vagheggiato da Trump-Blair.Lo stato ebraico possiede una delle fabbriche di armi e droni più sofisticati, i sistemi più efficaci di spionaggio e le armi più letali, e con la prospettiva della ricostruzione con zero costi di demolizione sostiene le garanzie internazionali su cui si fondano i suoi investimenti sulla pulizia etnica: così salgono i titoli della Borsa di Tel Aviv, che può promettere anche di attingere ai ricavi di un grosso hub energetico nel mare di Gaza, che già le industrie israeliane sfruttano con Cipro e quindi contare sui proventi derivanti dai Future emessi su questo roseo futuro dopo il massacro. L’amministrazione tecnocratica paventata in uno dei famigerati punti di Trump si collega proprio con queste prospettive da gestire in modo oculato per americani, israeliani e complici vari.","4 Ottobre 2025","2025-10-05 22:54:19","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 02/10/2025 – MENTRE SEGUIAMO LE LOTTE ANTISIONISTE IN DIFESA DEI GAZAWI ANCHE IN MEXICO, DIAMO SPAZIO ALLE LOTTE DELLA GENERAZIONE Z IN MADAGASCAR E MAROCCO E ANALIZZIAMO L’USO DEI “WAR BOND” PER FINANZIARE IL GENOCIDIO",1759604929,[655,656,657,658,659,660,661,662,663,664,665,666,667,668,669,670,671,672,673,674,675,676,677,678,679,680,681,682,683,684,685,686,687],"https://radioblackout.org/tag/akhannouch/","https://radioblackout.org/tag/amlo/","https://radioblackout.org/tag/antananarivo/","https://radioblackout.org/tag/ayotzinapa/","https://radioblackout.org/tag/blackrock/","https://radioblackout.org/tag/casablanca/","https://radioblackout.org/tag/chiapas/","https://radioblackout.org/tag/cuarta-transformation/","https://radioblackout.org/tag/discord/","https://radioblackout.org/tag/ejidos/","https://radioblackout.org/tag/ezln/","https://radioblackout.org/tag/genz/","https://radioblackout.org/tag/genz212/","https://radioblackout.org/tag/gsis/","https://radioblackout.org/tag/kushner/","https://radioblackout.org/tag/madagascar/","https://radioblackout.org/tag/marocco/","https://radioblackout.org/tag/mbs/","https://radioblackout.org/tag/mexico/","https://radioblackout.org/tag/morena/","https://radioblackout.org/tag/necropolitica-2/","https://radioblackout.org/tag/netanyahu/","https://radioblackout.org/tag/orgullomexicano/","https://radioblackout.org/tag/presidenta/","https://radioblackout.org/tag/rabat-2/","https://radioblackout.org/tag/rajoelina/","https://radioblackout.org/tag/ravelonarivo/","https://radioblackout.org/tag/saudi/","https://radioblackout.org/tag/sheinbaum/","https://radioblackout.org/tag/tel-aviv-stock-exchange/","https://radioblackout.org/tag/tlatelolco/","https://radioblackout.org/tag/war-bond/","https://radioblackout.org/tag/zocalo/",[689,690,691,692,693,694,695,696,697,698,699,700,701,702,703,704,705,706,707,708,709,710,711,712,713,714,715,716,717,718,719,720,721],"akhannouch","amlo","antananarivo","ayotzinapa","Blackrock","casablanca","Chiapas","cuarta.transformation","discord","ejidos","ezln","genZ","GenZ212","GSIS","Kushner","Madagascar","marocco","MBS","mexico","Morena","necropolitica","netanyahu","orgullomexicano","presidenta","Rabat","Rajoelina","Ravelonarivo","Saudi","SHEINBAUM","Tel Aviv Stock Exchange","Tlatelolco","war bond","Zocalo",{"post_content":723,"post_title":727},{"matched_tokens":724,"snippet":725,"value":726},[92],"trasmissione e così abbiamo dato \u003Cmark>spazio\u003C/mark> ai cortei e concerti solidali","La puntata è stata dedicata doverosamente alle dirette delle manifestazioni a sostegno della Global Sudum Flottilla, inserendo alcuni interventi coerenti con la policy della trasmissione e così abbiamo dato \u003Cmark>spazio\u003C/mark> ai cortei e concerti solidali con Gaza che si sono tenuti in Mexico con Francesco, un redattore di Radio Blackout da qualche mese inserito nella realtà messicana che ha potuto così parlarci anche dei problemi delle popolazioni indigene e della lotta zapatista, oltre alla necropolitica dei narcos . 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Si sottolinea il forte peso della generazione Z, che in Africa si distacca enormemente dai genitori, perché urbanizzati, iperscolarizzati e con grande dimestichezza con le tecnologie digitali e un forte distacco dalle tradizioni etniche e le sue divisioni; la differenza con i grandi rivoluzionari degli anni Sessanta è che il superamento delle divisioni tribali non è indotto ideologicamente ma fa parte della prassi quotidiana di condivisione dei medesimi disagi per esempio negli slum che ospitano indiscriminatamente tutti, con gli stessi problemi – in Madagascar per esempio la mancanza d’acqua e di energia elettrica han fatto da detonatore alla rivolta – e parlando la stessa lingua. Invece i repressori governativi hanno imparato dalle gendarmerie della madre patria e a quei metodi si attengono.Il muro che viene picconato ora è quello tra la Generazione Z vicino alla globalizzazione, rispetto alle abitudini culturali dei genitori, immaginando un’Africa finalmente indipendente davvero. Il divario tra speranza digitale e cruda realtà rende l’espressione del malcontento attraverso il sarcasmo e la satira digitali un mezzo naturale per sfogarsi e chiedere un cambiamento. I giovani hanno risposto a questa contraddizione con un sarcasmo tagliente online La molla delle rivolte è comunque legata ai bisogni e quindi si può definire come una lotta di classe che si va a sovrapporre a quella intergenerazionale di superamento di prassi tradizionali che vengono travolte dalle richieste che animano la protesta di cancellare le disparità e l’ingiustizia: una crisi che si estende oltre l’istruzione e la sanità, fino all’intera struttura della giustizia sociale.La Generazione Z ha deciso di testare per la prima volta la capacità della mobilitazione digitale di trasformarsi in protesta collettiva, segnando un nuovo percorso nel rapporto tra giovani e stato, un potere in mano a un’élite di vecchi corrotta, che vive nell’opulenza, in un contesto di corruzione e repressione generalizzata … ma ancora per poco.\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\nFinanziare lo sterminio di Gaza per guadagnare sui fondi di guerra e sui future della ricostruzione e del saccheggio\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/bagatelle-per-un-ladrocinio-genocida-tacita-complicita-per-lucrare-sulla-spartizione--68021953\n\n\n\n\nIn che modo Israele finanzia l’acquisto di armi, il sostegno al comparto bellico, mantiene un buon livello di welfare, pur essendo un paese con un territorio piccolo e pochi abitanti che producono quel benessere? 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La particolarità di questo sotto-insieme è stata formulata e dibattuta con la nozione di Sonderweg – cioè “via originale”. Il termine, entrato in uso con un'accezione positiva nel periodo bismarckiano della fine del XIX secolo, è stato in seguito ripreso con intenti denigratori per indicare l'accesso tardivo e travagliato della Germania alla democrazia parlamentare, oppure con intenti più neutri per designare il percorso specifico del capitalismo tedesco. Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione di cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l'esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell'altra ai due aspetti della questione tedesca per come l'abbiamo definita nell'episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\"\r\nAscolta l'episodio 1\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Perno-Originario-n.1-def.mp3\"][/audio]\r\n————————————————————————————————————————————————\r\nAscolta gli altri episodi de Il Perno Originario\r\n————————————————————————————————————————————————\r\n————————————————————————————————————————————————-","10 Febbraio 2023","2023-02-10 10:21:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/An-Allegory-of-War-200x110.jpg","Il Perno Originario #1 - Dalla formazione dello spazio tedesco alla Guerra dei contadini",1676024460,[],[],{"post_content":753,"post_title":757},{"matched_tokens":754,"snippet":755,"value":756},[92],"viaggio nel tempo e nello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> comincia dall'area germanica. 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Se dunque non è mai esistito un consenso unanime nella definizione di cosa sia esattamente il Sonderweg tedesco, l'esistenza stessa del termine e del dibattito che lo attornia rimanda in una maniera o nell'altra ai due aspetti della questione tedesca per come l'abbiamo definita nell'episodio introduttivo: la vitalità del capitalismo tedesco e il carattere sempre problematico della sua espressione politica\"\r\nAscolta l'episodio 1\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Perno-Originario-n.1-def.mp3\"][/audio]\r\n————————————————————————————————————————————————\r\nAscolta gli altri episodi de Il Perno Originario\r\n————————————————————————————————————————————————\r\n————————————————————————————————————————————————-",{"matched_tokens":758,"snippet":759,"value":759},[92],"Il Perno Originario #1 - Dalla formazione dello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> tedesco alla Guerra dei contadini",[761,763],{"field":96,"matched_tokens":762,"snippet":759,"value":759},[92],{"field":99,"matched_tokens":764,"snippet":755,"value":756},[92],{"best_field_score":109,"best_field_weight":32,"fields_matched":158,"num_tokens_dropped":48,"score":372,"tokens_matched":112,"typo_prefix_score":48},6691,{"collection_name":450,"first_q":92,"per_page":375,"q":92},{"title":769,"slug":770},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",772],{},["Set"],["ShallowReactive",775],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fcWELJ4jg2CgPekWDvoX27uRWZ5y324alw6vZSyQ9jjM":-1},true,"/search?query=spazio"]