","L'importanza di rivendicare lo spazio come pubblico e politico","post",1587124394,[60,61,62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/citta/","http://radioblackout.org/tag/diritto-alla-citta/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/lockdown/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/privatizzazione/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/","http://radioblackout.org/tag/spazio-pubblico/","http://radioblackout.org/tag/spazio-urbano/","http://radioblackout.org/tag/turismo/",[71,72,17,73,15,74,75,76,77,78],"città","diritto alla città","lockdown","privatizzazione","Radio Blackout","spazio pubblico","spazio urbano","turismo",{"post_content":80,"post_title":86,"tags":89},{"matched_tokens":81,"snippet":84,"value":85},[82,83],"spazio","pubblico","che mai una rivendicazione dello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> come \u003Cmark>pubblico\u003C/mark> e politico, problematizzando anche lo","Il diritto alla città si scontra oggi con due tendenze opposte, che sono però due facce della stessa medaglia: da un lato la mercificazione e turistificazione dello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> urbano e non, dall'altro il lockdown e le limitazioni agli spostamenti che hanno messo in crisi in particolare proprio il settore turistico. 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Parliamo di terre occupate e liberate dalle comunità indigene Nasa dal 2014, sottratte al latifondo e alla monocoltura della canna da zucchero e difese contro i violenti tentativi di sgombero da parte di polizia, esercito e multinazionali. Come si è data una delle lotte di liberazione territoriale più radicali del nostro tempo? Quale è il progetto politico di autonomia politica e di comunione con la Madre Tierra? Quali sono i punti di ispirazione e di scambio con le altre lotte per la difesa del territorio?\r\n\r\nIn chiusura, ascoltiamo la testimonianza di un compagno di Bogotà presente al Festival, del collettivo \"Pirotecnia Negra\" [sito Pirotecnia]. Un collettivo che da 10 anni porta avanti azioni di contro-egemonia mediatica, tramite strumenti grafici e visuali, sia nello spazio pubblico che nella rete, da una prospettiva autonoma e libertaria.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/08/Liberación-FAF.mp3\"][/audio]","4 Agosto 2025","2025-08-04 13:59:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","PONTE RADIO - 25 LUGLIO 2025 - DALLA VALSUSA AL CAUCA: LOTTARE PER IL TERRITORIO - CONDUCE RADIO BLACKOUT",1754313065,[147,148,149,150,151,152,153],"http://radioblackout.org/tag/colombia/","http://radioblackout.org/tag/indigeni/","http://radioblackout.org/tag/lotta/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/valsusa/",[155,156,157,158,159,160,161],"Colombia","indigeni","lotta","no tav","occupazioni","resistenza","valsusa",{"post_content":163},{"matched_tokens":164,"snippet":165,"value":166},[82,83],"grafici e visuali, sia nello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark> che nella rete, da una","Dallo studio mobile di Radio Blackout all'Alta Felicità (Venaus, Val Susa), ci colleghiamo in diretta con i territori della Liberación del Cauca colombiano [sito Liberación]. 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Cittadini e cittadine, militanti delle realtà della zona tra Monza e Lecco, associazioni pacifiste, consiglieri comunali si sono dati così appuntamento per un presidio di \"benvenuto\" per ribadire la contrarietà a questa decisione da parte del Comune del paese che ha di fatto normalizzato, senza nemmeno una delibera di giunta, la disponibilità di uno spazio pubblico e formativo per un evento fortemente militarista e di stampo bellico. \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Chiara del centro sociale Foa Boccaccio e con Vera, consigliera di una lista civica del paese, per restituire la composizione della protesta e le possibilità che si aprono sul tema anche su territori più periferici\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Brianza-esercitazioni-militari-2025_05_29_2025.05.29-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","29 Maggio 2025","2025-05-29 12:10:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/presidio-contro-l-italian-raid-commando-a-briosco-501089-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"135\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/presidio-contro-l-italian-raid-commando-a-briosco-501089-300x135.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/presidio-contro-l-italian-raid-commando-a-briosco-501089-300x135.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/presidio-contro-l-italian-raid-commando-a-briosco-501089-768x346.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/presidio-contro-l-italian-raid-commando-a-briosco-501089-100x44.jpg 100w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/presidio-contro-l-italian-raid-commando-a-briosco-501089.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Briosco dice No all'Italian Raid Commando nella scuola del paese",1748520606,[190,191,192],"http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-scuola/","http://radioblackout.org/tag/briosco/","http://radioblackout.org/tag/guerra/",[194,195,196],"#militarizzazione scuola","briosco","guerra",{"post_content":198},{"matched_tokens":199,"snippet":200,"value":201},[82,83],"giunta, la disponibilità di uno \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark> e formativo per un evento","A Briosco, paesino di poche migliaia di abitanti in Brianza, si è tenuta la 37esima edizione dell'Italian Raid Commando ossia una esercitazione militare cammuffata da competizione/allenamento da svolgersi nella palestra della scuola, resasi disponibile per l'accoglienza, oltre che nei boschi circostanti. 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Ad oggi sono 104 i femminicidi, trans*cidi e lesbicidi registrati nel 2024 dall’Osservatorio (https://osservatorionazionale.nonunadimeno.net/).\r\n\r\n\r\nÈ passato un anno dalla marea che lo scorso anno ha paralizzato Roma e Messina con la potenza di centinaia di migliaia di corpi: non ci siamo mai fermate, la nostra rabbia resta enorme!\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza mentre giunge a conclusione il processo a Filippo Turetta, intanto una ragazza di 13 anni viene uccisa dal “fidanzatino” di 15 anni. Sappiamo bene che non sono le sentenze esemplari che cambieranno le cose. Guardiamo con sospetto ai riti collettivi che assolvono la società dalla responsabilità di queste morti.\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza il 23N non per ritualità ma perché è sempre più urgente in questo paese rifiutare l’oppressione, la vergogna, la guerra che ci viene imposta. Scendiamo in piazza per manifestare la nostra rivolta alla violenza patriarcale e alla deriva identitaria e autoritaria che la sostiene e giustifica.\r\n\r\n\r\nE infatti, se la violenza è strutturale, la reazione del governo Meloni è chiara: la retorica della prima donna premier è facilmente contraddetta dagli atti.\r\nL’attacco è ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza e ai centri antiviolenza femministi, neutralizzati dal mercato dei bandi pubblici e trasformati in servizi socio-assistenziali che non puntano sull’autodeterminazione e sull’autonomia economica di chi si sottrae dal ricatto dell’abuso.\r\nL’attacco subdolo all’aborto sancisce l’alleanza con le organizzazioni antiabortiste e passa per lo smantellamento dei consultori, dei reparti IVG e per il disinvestimento sulla RU486. La GPA come reato universale si rivela misura identitaria e transomofobica che nulla ha a che fare con il contrasto allo sfruttamento.\r\nLa “crociata antigender” - che altro non è che il tentativo maschilista e misogino di segregazione di genere - diventa politica istituzionale con l’attacco ai percorsi di affermazione di genere, in netta contraddizione con la necessità di prevenzione attraverso l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole.\r\nLe propagandate politiche a sostegno della famiglia e del lavoro femminile si rivelano per quello che sono: misure spicciole e frammentate che tagliano fuori famiglie non conformi, lavorator3 precari3 e disoccupat3 e che moltiplicano il lavoro povero e di cura, tuttora appannaggio delle donne e dell3 migranti con salari da fame.\r\n\r\n\r\nLe persone disabili continuano ad essere invisibilizzate, infantilizzate e disumanizzate, gli aiuti previsti sono insufficienti e non considerano la diversità delle esigenze.\r\n\r\n\r\nLa violenza razzista di stato è perpetuata attraverso i CPR, il mancato soccorso all3 migrant3 che attraversano il Mediterraneo e la negazione della cittadinanza a chi nasce e cresce In Italia. Il progetto del centro in Albania non è altro che la prosecuzione di queste politiche, della violenza che noi ripudiamo e contro cui lottiamo.\r\n\r\n\r\nIn questo quadro Il D.D.L. Sicurezza è solo la punta dell’iceberg della deriva autoritaria e machista che attacca diritti e libertà, incrementa la circolazione delle armi, prevede il carcere anche per le donne in gravidanza o con figli piccoli. Moltiplica i provvedimenti disciplinari e attacca il diritto al dissenso, come è già stato anticipato dai blocchi ai caselli e alle stazioni ai fogli di via emessi in occasione della manifestazione per la Palestina del 5 ottobre. Accentra i poteri e militarizza i territori, lo spazio pubblico e personale: dall’autonomia differenziata che ha l’intento di definire e alimentare ulteriormente il divario già esistente tra Nord e Sud, all’inganno del progresso dietro le grandi opere (di guerra) come il Muos, la base di Coltano, la Tav e il Ponte sullo stretto.\r\nCriminalizzare il dissenso, le condotte, i “margini” è violenza patriarcale.\r\n\r\n\r\nLa guerra, che viviamo in diretta, diventa paradigma delle relazioni sociali: normalizza la violenza, disumanizza i corpi, cancella i percorsi di liberazione in nome della logica del nemico che tutto schiaccia. Diventa economia di guerra, taglia i servizi fondamentali come la scuola e la sanità per finanziare il grande business del riarmo, cancella i diritti in nome della difesa della Nazione.\r\n\r\n\r\nCi ribelliamo alla guerra come espressione più brutale della violenza patriarcale. Non vogliamo più assistere alla catastrofe quotidiana del genocidio in Palestina e della Guerra che si estende a macchia d’olio.\r\n\r\n\r\nCi connettiamo con le donne e le persone lgbtiaq+ che continuano a resistere al genocidio in Palestina messo in atto dalle politiche coloniali e sioniste dello Stato di Israele, che con la complicità dell’occidente, continua a devastare terre e vite.\r\nCon la stessa forza e determinazione, siamo solidali con le compagne come Ahou Daryaie che lottano in Iran per la loro libertà con incredibile coraggio; con le combattenti che in Rojava, in Siria e Iraq costruiscono alternativa rivoluzionaria e femminista; con le sorelle che subiscono la guerra, il colonialismo e la violenza patriarcale sui loro corpi in Ucraina, Libano, Yemen, Sudan e ovunque nel mondo.\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza al grido “Disarmiamo il patriarcato” perché abbiamo altre priorità che la logica geopolitica cancella: lottiamo contro la violenza e la cultura dello strupro che ci opprimono, contro i confini interni e esterni, contro la militarizzazione dei territori e la devastazione ambientale ormai dispiegate e presenti nel nostro quotidiano.\r\n\r\n\r\nDisarmiamo il patriarcato, per fermare la guerra, nelle case, sui corpi, sui territori e sulle nostre vite.\r\n\r\n\r\nCi vogliamo viv3, liber3, arrabbiat3 perchè insieme siamo più forti.\r\n\r\n\r\nCi volete vittime, saremo marea!\r\n\r\n\r\n NON UNA DI MENO","14 Novembre 2024","2024-11-14 14:47:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/466735954_968419535313706_6388243845053600525_n.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso il 25 novembre contro i femminicidi e la violenza di genere",1731595657,[220,221,222,223],"http://radioblackout.org/tag/25-novembre/","http://radioblackout.org/tag/femminicidi/","http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno/","http://radioblackout.org/tag/violenza-di-genere/",[225,226,227,228],"25 novembre","femminicidi","non una di meno","violenza di genere",{"post_content":230},{"matched_tokens":231,"snippet":232,"value":233},[82,83],"e militarizza i territori, lo \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark> e personale: dall’autonomia differenziata che","L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere puntando a diversi obiettivi: contrapporsi a una narrazione che tende alla gerarchizzazione delle morti, smascherare l’uso del controllo politico sociale rispetto alla politica di genere, inserire dati che non vengono considerati a livello istituzionale, basti pensare all'uccisione di persone trans o di sex workers che non vengono considerati come femminicidi.\r\n\r\nPer la giornata mondiale contro la violenza di genere del 25 novembre Non Una Di Meno sta organizzando una mobilitazione nazionale che vedrà due appuntamenti: un corteo a Roma e uno a Palermo, inoltre è importante sottolineare la trasversalità delle lotte che a partire dal tema della violenza di genere deve allargare lo sguardo all'intersezionalità data da tutte le variabili del sistema di dominio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/nudm-25-novembre-2024_11_14_2024.11.14-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nA Torino venerdì 15 novembre ci sarà una serata di autofinanziamento a Manituana per permettere a tutt di partecipare alla manifestazione nazionale e per prenotarsi un posto in pullman.\r\n\r\n\r\n\r\nPer sostenere il viaggio del 23 novembre a Roma Dona qui: https://ko-fi.com/nonunadimenotorino/goal?g=0\r\n\r\nDi seguito il comunicato verso la manifestazione nazionale del 25 novembre\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDISARMIAMO IL PATRIARCATO\r\n\r\n\r\nSabato 23 novembre, la marea sale!\r\n\r\n\r\nManifestazione nazionale a Roma e a Palermo contro la violenza patriarcale.\r\nNon Una di Meno!\r\n\r\n\r\nÈ passato un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin e altri nomi si sono aggiunti, e rimasti anonimi, di ragazze, adulte, anziane, persone trans uccise. Ad oggi sono 104 i femminicidi, trans*cidi e lesbicidi registrati nel 2024 dall’Osservatorio (https://osservatorionazionale.nonunadimeno.net/).\r\n\r\n\r\nÈ passato un anno dalla marea che lo scorso anno ha paralizzato Roma e Messina con la potenza di centinaia di migliaia di corpi: non ci siamo mai fermate, la nostra rabbia resta enorme!\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza mentre giunge a conclusione il processo a Filippo Turetta, intanto una ragazza di 13 anni viene uccisa dal “fidanzatino” di 15 anni. Sappiamo bene che non sono le sentenze esemplari che cambieranno le cose. Guardiamo con sospetto ai riti collettivi che assolvono la società dalla responsabilità di queste morti.\r\n\r\n\r\nScendiamo in piazza il 23N non per ritualità ma perché è sempre più urgente in questo paese rifiutare l’oppressione, la vergogna, la guerra che ci viene imposta. Scendiamo in piazza per manifestare la nostra rivolta alla violenza patriarcale e alla deriva identitaria e autoritaria che la sostiene e giustifica.\r\n\r\n\r\nE infatti, se la violenza è strutturale, la reazione del governo Meloni è chiara: la retorica della prima donna premier è facilmente contraddetta dagli atti.\r\nL’attacco è ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza e ai centri antiviolenza femministi, neutralizzati dal mercato dei bandi pubblici e trasformati in servizi socio-assistenziali che non puntano sull’autodeterminazione e sull’autonomia economica di chi si sottrae dal ricatto dell’abuso.\r\nL’attacco subdolo all’aborto sancisce l’alleanza con le organizzazioni antiabortiste e passa per lo smantellamento dei consultori, dei reparti IVG e per il disinvestimento sulla RU486. La GPA come reato universale si rivela misura identitaria e transomofobica che nulla ha a che fare con il contrasto allo sfruttamento.\r\nLa “crociata antigender” - che altro non è che il tentativo maschilista e misogino di segregazione di genere - diventa politica istituzionale con l’attacco ai percorsi di affermazione di genere, in netta contraddizione con la necessità di prevenzione attraverso l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole.\r\nLe propagandate politiche a sostegno della famiglia e del lavoro femminile si rivelano per quello che sono: misure spicciole e frammentate che tagliano fuori famiglie non conformi, lavorator3 precari3 e disoccupat3 e che moltiplicano il lavoro povero e di cura, tuttora appannaggio delle donne e dell3 migranti con salari da fame.\r\n\r\n\r\nLe persone disabili continuano ad essere invisibilizzate, infantilizzate e disumanizzate, gli aiuti previsti sono insufficienti e non considerano la diversità delle esigenze.\r\n\r\n\r\nLa violenza razzista di stato è perpetuata attraverso i CPR, il mancato soccorso all3 migrant3 che attraversano il Mediterraneo e la negazione della cittadinanza a chi nasce e cresce In Italia. Il progetto del centro in Albania non è altro che la prosecuzione di queste politiche, della violenza che noi ripudiamo e contro cui lottiamo.\r\n\r\n\r\nIn questo quadro Il D.D.L. Sicurezza è solo la punta dell’iceberg della deriva autoritaria e machista che attacca diritti e libertà, incrementa la circolazione delle armi, prevede il carcere anche per le donne in gravidanza o con figli piccoli. Moltiplica i provvedimenti disciplinari e attacca il diritto al dissenso, come è già stato anticipato dai blocchi ai caselli e alle stazioni ai fogli di via emessi in occasione della manifestazione per la Palestina del 5 ottobre. 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La volontà dellx occupanti di via Boccaccio 3 è quella di costruire un’estate piena di iniziative, aggregazione e lotte, in uno spazio pubblico destinato alla demolizione e che in passato è stato già utilizzato per attività ludico-ricreative.\r\n\r\nDal loro blog:\r\n\r\n\"La nuova occupazione di Via Boccaccio 3 è un’esperienza sicuramente inedita nella storia del nostro collettivo: infatti questa volta abbiamo scelto di recuperare uno spazio pubblico abbandonato da anni dalle istituzioni, nonostante la sua predisposizione per le attività aggregative. Si tratta di una storica pista da hockey e pattinaggio, chiusa ormai da decenni, a cui la città è molto affezionata, come dimostrato dalle numerose persone che hanno accolto con entusiasmo la riapertura dello spazio.\r\n\r\nAbbiamo scelto questo spazio nonostante sia in programma la sua demolizione, inserita nel Masterplan della Reggia di Monza e del Parco. Il progetto, reso pubblico lo scorso anno, prevede l’abbattimento e la rinaturalizzazione dell’area dell’ex pista, con tempi che crediamo compatibili con il nostro “masterplan”.\r\n\r\nRiteniamo superfluo ripetere quanto sia necessario avere uno spazio di libera aggregazione e socialità nella città di Monza, soprattutto per le persone più giovani: vi invitiamo quindi a sostenere la nuova occupazione e a passare per proporre le vostre idee, dato che lo spazio si presta a molteplici utilizzi.\r\n\r\nQuello che ci preme ribadire è che da ieri pomeriggio si è nuovamente innescato un processo collettivo di autorecupero, autogestione e solidarietà che, data la natura pubblica dello spazio, assume valori ancora più profondi che la politica locale non potrà ignorare.\r\n\r\n \r\n\r\nVi aspettiamo quindi ai prossimi appuntamenti:\r\n\r\n \r\n\r\nTutti i giorni COLAZIONE ANTISGOMBERO dalle ore 05.00 e AULA STUDIO dalle ore 14.00 (aperta anche a non studentx).\r\n\r\n \tMartedì 18 giugno h 18.30 – 20.30 Allenamento aperto di boxe popolare (Vieni a provare!)\r\n \tMartedì 18 giugno h 21.00 Assemblea pubblica per la costruzione del corteo “Brianza per la Palestina” (in via Piave 7)\r\n \tGiovedì 20 giugno h 21.00 Assemblea pubblica “Carovita lotte sociali e repressione”\r\n \tVenerdì 21 giugno h 21.00 CONCERTO di band emergenti\r\n \tDomenica 23 giugno h 18.30 proiezione di tre cortometraggi palestinesi\r\n\r\nPer chi fosse particolarmente in ansia per la nostra incolumità: l’area non presenta alcuna traccia di amianto né strutture pericolanti.\"\r\n\r\nAscolta e scarica la diretta con un compagno da Monza:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/foaboccaccio.mp3\"][/audio]","17 Giugno 2024","2024-06-17 19:58:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/448519054_847967807359693_6306027720897882666_n-768x1024-1-e1718647051539-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"186\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/448519054_847967807359693_6306027720897882666_n-768x1024-1-e1718647051539-300x186.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/448519054_847967807359693_6306027720897882666_n-768x1024-1-e1718647051539-300x186.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/448519054_847967807359693_6306027720897882666_n-768x1024-1-e1718647051539.jpg 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","FOA BOCCACCIO: estate in pista!",1718654297,[252,253],"http://radioblackout.org/tag/monza/","http://radioblackout.org/tag/occupazione/",[255,256],"Monza","occupazione",{"post_content":258},{"matched_tokens":259,"snippet":260,"value":261},[82,83],"aggregazione e lotte, in uno \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark> destinato alla demolizione e che","Sabato pomeriggio è nata una nuova occupazione a Monza, la FOA Boccaccio, dopo quattro sgomberi in dodici mesi, ha un nuovo \u003Cmark>spazio\u003C/mark>. 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Un pretesto, quella di portare il \"traspotro pubblico\" nell'area, che cela la volontà di assoggettare e speculare sempre di più sul quartiere storicamente ribelle per storia della capitale greca. Un area che da anni è oggetto di una trasformazione da zona popolare a souvenir per il turismo di massa, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni.\r\n\r\nL’inizio dei lavori nella piazzetta centrale ha innescato rivolte e proteste, con scontri tra i residenti e movimenti – schierati contro la speculazione immobiliare e la militarizzazione – e la polizia, a difesa militare del blocco di 180 metri quadrati di lamiere e filo spinato da cui dovrebbe nascere la nuova fermata della metro. Una chiara volontà politica di punire un quartiere “ribelle” (simbolo della rivolta contro i Colonnelli nel 1973, delle proteste antitroika 2010-2012 e della rivolta nel Dicembre del 2008 dopo l'assassinio del compagno 15enne Alexandros Grigoropoulos) e sottrargli spazio pubblico, vitale per la sua attività di dissidenza.\r\n\r\nDi questo, e di che clima si respira in città sotto il governo di destra di Mītsotakīs, ne parliamo con un compagno da Atene:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Exarchia_Grecia.mp3\"][/audio]","14 Settembre 2022","2022-09-14 14:28:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/index-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"297\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/index.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Exarchia, il quartiere minacciato da repressione, speculazione e progetto di metropolitana",1663161491,[280,281,282],"http://radioblackout.org/tag/atene/","http://radioblackout.org/tag/exarchia/","http://radioblackout.org/tag/gentrificazione/",[284,285,286],"atene","exarchia","gentrificazione",{"post_content":288},{"matched_tokens":289,"snippet":290,"value":291},[82,83],"15enne Alexandros Grigoropoulos) e sottrargli \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark>, vitale per la sua attività","Cosa è successo nell'estate ateniese ad Exarchia, storico quartiere di resistenza della capitale greca?\r\n\r\nIl governo con la scusa di voler costruire una stazione della metropolitana della linea 4, ha militarizzato il quartiere. 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Una chiara volontà politica di punire un quartiere “ribelle” (simbolo della rivolta contro i Colonnelli nel 1973, delle proteste antitroika 2010-2012 e della rivolta nel Dicembre del 2008 dopo l'assassinio del compagno 15enne Alexandros Grigoropoulos) e sottrargli \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark>, vitale per la sua attività di dissidenza.\r\n\r\nDi questo, e di che clima si respira in città sotto il governo di destra di Mītsotakīs, ne parliamo con un compagno da Atene:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Exarchia_Grecia.mp3\"][/audio]",[293],{"field":125,"matched_tokens":294,"snippet":290,"value":291},[82,83],{"best_field_score":172,"best_field_weight":173,"fields_matched":174,"num_tokens_dropped":47,"score":175,"tokens_matched":132,"typo_prefix_score":47},6646,{"collection_name":57,"first_q":76,"per_page":298,"q":76},6,{"facet_counts":300,"found":348,"hits":349,"out_of":575,"page":174,"request_params":576,"search_cutoff":36,"search_time_ms":14},[301,327],{"counts":302,"field_name":324,"sampled":36,"stats":325},[303,306,308,310,312,314,316,318,320,322],{"count":304,"highlighted":305,"value":305},25,"anarres",{"count":14,"highlighted":307,"value":307},"Macerie su macerie",{"count":25,"highlighted":309,"value":309},"I Bastioni di Orione",{"count":132,"highlighted":311,"value":311},"Voci dall'antropocene",{"count":174,"highlighted":313,"value":313},"Malafemme",{"count":174,"highlighted":315,"value":315},"happy hour",{"count":174,"highlighted":317,"value":317},"frittura mista",{"count":174,"highlighted":319,"value":319},"liberation front",{"count":174,"highlighted":321,"value":321},"La fine della Fine della storia",{"count":174,"highlighted":323,"value":323},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":326},12,{"counts":328,"field_name":35,"sampled":36,"stats":346},[329,331,332,333,335,337,339,341,342,344],{"count":14,"highlighted":330,"value":330},"gated communities",{"count":25,"highlighted":21,"value":21},{"count":25,"highlighted":158,"value":158},{"count":25,"highlighted":334,"value":334},"antimilitarismo",{"count":25,"highlighted":336,"value":336},"Bastioni di Orione",{"count":132,"highlighted":338,"value":338},"rom",{"count":132,"highlighted":340,"value":340},"niger",{"count":132,"highlighted":305,"value":305},{"count":132,"highlighted":343,"value":343},"architettura",{"count":132,"highlighted":345,"value":345},"voci antropocene",{"total_values":347},212,44,[350,419,457,502,525,552],{"document":351,"highlight":381,"highlights":407,"text_match":127,"text_match_info":417},{"comment_count":47,"id":352,"is_sticky":47,"permalink":353,"podcastfilter":354,"post_author":305,"post_content":355,"post_date":356,"post_excerpt":52,"post_id":352,"post_modified":357,"post_thumbnail":358,"post_title":359,"post_type":360,"sort_by_date":361,"tag_links":362,"tags":372},"45385","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-19-gennaio-i-para-in-niger-le-citta-spezzate-genealogia-della-destra-radicale-il-mostro-nel-cuore-della-grande-mela/",[305],"Anche questo venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nSui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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In entrambi i casi la mano armata dello Stato si è espressa con cariche a freddo, non soltanto con l’intento contingente di intimidire e dissuadere espressioni disallineate nello spazio pubblico, che è sempre spazio della polizia, ma anche di alimentare un preciso immaginario dei rapporti di forza che questo nuovo decreto legge consolida.\r\n\r\nMentre a Torino le fabbriche riconvertono la produzione per il riarmo dell'Europa, la taz Mutazioni per qualche ora ha riconvertito in festa autogestita l'uso degli spazi abbandonati della fabbrica Kemia Tau. Le persone che, uscendo in corteo-carovana, hanno rifiutato il ricatto della Digos - consegnare organizzator* e sound in cambio del lasciapassare senza ripercussioni fisiche o legali; ricatto in cui trova posto non soltanto la consueta scriminatura tra buon gregge e cattivi pastori, ma anche la richiesta di un’offerta sacrificale in cambio della propria incolumità - sono state attaccate dalla celere. Una prima carica ha cercato di cacciare il corteo verso un fosso, poi, data la compattezza de* presenti, i reparti di Polizia e Carabinieri si sono accaniti sfondando a colpi di manganello i finestrini delle macchine che si muovevano a passo d’uomo, bucandone le ruote e inseguendo alcune persone a piedi in mezzo ai boschi.\r\n\r\nL’apparato repressivo non determina violenze disorganiche e non è certo questo il caso; la violenza poliziesca è sempre violenza di muta, di spirito di corpo, per sua natura tendente ad eccedere se stessa fino all’annientamento del nemico, cioè all’eliminazione del suo limite costitutivo. Se un qualche contegno sopraggiunge esso è conseguenza dei rapporti di forza guadagnati o delle contingenze del momento. Se il cardine del DL sicurezza è l’estensione quantitativa e qualitativa della categoria del nemico, il suo precipitato materiale è la violenza - e innanzitutto la sua rappresentazione - che su questo nemico si deve scagliare, sotto il mantello sempre più protettivo del Leviatano. In questo senso il DL va letto, anche, come un mandato di scatenamento della violenza di Stato.\r\n\r\nQuanto accaduto a La Cassa, così come al corteo contro la guerra a Milano, non è la momentanea eccitazione poliziesca per l’endorsement dell’apparato politico, di per sé trasversalmente pronto a proteggere e recuperare la violenza degli esecutori materiali del suo governo. Si tratta piuttosto di rappresentare la forza dell'ordine in un contesto di crescente disorganizzazione sociale, contro chiunque minacci - anche con la propria mera esistenza o per le proprie idee e, evidentemente, a basse soglie di conflittualità reale - di inceppare la mobilitazione bellica generale.\r\n\r\nNe parliamo in questa pillola di Happy Hour del 14.04.24:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/happy_hour_taz-la-kassa_12-04_.mp3\"][/audio]","15 Aprile 2025","2025-06-01 18:38:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/a712beae-7384-4f99-9818-43e5b606190f-200x110.jpeg","Taz a La Cassa(To): rappresentare la forza dell'ordine_pillolediHH",1744718681,[],[],{"post_content":517},{"matched_tokens":518,"snippet":519,"value":520},[82,83,82],"e dissuadere espressioni disallineate nello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark>, che è sempre \u003Cmark>spazio\u003C/mark> della","Pillola di Happy Hour_14.04.24\r\n\r\nA poche ore dalla promulgazione del decreto legge firmato da Mattarella, che recupera, attraverso un giro di vite legislativo, il contenuto del ddl 1660, l’apparato securitario dello Stato in guerra dispiega sfacciatamente la sua violenza contro i refrattari all'intruppamento generale e quindi nemici interni, siano questi incarnati da* manifestant* contro le politiche di riarmo europeo e solidali con la resistenza di Gaza, oppure da* partecipant* alla nuova stagione dei free party, una socialità non in linea con logiche del mercato e dell'ordine \u003Cmark>pubblico\u003C/mark>. 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Circa 1.600 tirailleurs sénégalais, soldati africani che avevano combattuto per la Francia durante la Seconda Guerra Mondiale e che erano stati prigionieri di guerra in Germania, furono rimpatriati in Senegal. Ma ciò che avrebbe dovuto essere un ritorno trionfale si trasformò in un massacro.\r\n\r\nAppena arrivati nel campo militare di Thiaroye, questi uomini protestarono contro i ritardi nei pagamenti delle loro indennità, reclamando il compenso che gli era stato promesso per il loro servizio sotto la bandiera francese. Alcuni si rifiutarono di tornare nei loro paesi d’origine senza aver ricevuto quanto dovuto. La risposta delle autorità francesi fu spietata: le truppe aprirono il fuoco sui manifestanti, uccidendo almeno 35 uomini secondo le stime ufficiali. Tuttavia, molti storici ritengono che il numero reale delle vittime sia molto più alto, con decine di soldati sepolti in fosse comuni mai identificate.. Secondo la versione ufficiale, 35 di loro furono uccisi. In realtà, quel giorno ne caddero tra i 300 e i 400 a causa dei proiettili francesi\r\n\r\nUna memoria deliberatamente cancellata\r\n\r\nPer decenni, la Francia ha cercato di occultare la verità su Thiaroye. Secondo Mamadou Diouf, storico senegalese e presidente di un comitato dedicato alla ricerca della verità, “la Francia ha fatto di tutto per rimuovere questo evento dallo spazio pubblico”, impedendo l’accesso agli archivi, minimizzando i fatti e lasciando irrisolte questioni fondamentali come l’identificazione delle vittime e dei responsabili.\r\n\r\nLe ragioni della protesta e la repressione brutale\r\n\r\nIl contesto in cui si svolse il massacro rivela molto sulle tensioni tra la Francia e i suoi territori coloniali durante la Seconda Guerra Mondiale. I tirailleurs sénégalais erano stati reclutati in massa dalle colonie africane per combattere nelle guerre europee. Tornati a casa, molti di loro si trovarono di fronte a promesse infrante: i compensi previsti non arrivarono, le condizioni di vita nei campi militari erano degradanti, e la mancanza di riconoscimento per il loro servizio alimentava un profondo senso di ingiustizia. Le autorità francesi, tuttavia, temevano che le proteste dei soldati potessero trasformarsi in un movimento più ampio contro il dominio coloniale. La decisione di reprimere violentemente i manifestanti a Thiaroye fu quindi anche un messaggio intimidatorio rivolto alle altre colonie africane.\r\n\r\n \r\n\r\nPLAYLIST:\r\n\r\nMEISSA-THIAROYE\r\n\r\nLEK SEN-LIFE\r\n\r\nLASS-SENEGAL\r\n\r\nORCHESTRA BAOBAB-SEY\r\n\r\nROYAL BAND THIES-AM AM\r\n\r\nTOURE KUNDA-UTAMADA\r\n\r\nDIEUF DIEUL DE THIES-JIRIM\r\n\r\nPOSITIVE BLACK SOUL -VOILA\r\n\r\nBIDDEW BOU BESS-KAAY XOOL\r\n\r\nDJOLOFF-DIEUFOUMAME\r\n\r\nPEE FROISS-LINJA\r\n\r\nWA MWG 44-LI LANN LA\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ","3 Dicembre 2024","2024-12-03 23:03:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/THIAROYE-2-200x110.jpg","RADIO KALAKUTA-02/12/2024 CAMP THIAROYE",1733267033,[539],"http://radioblackout.org/tag/radiokalakuta/",[541],"RADIOKALAKUTA",{"post_content":543},{"matched_tokens":544,"snippet":546,"value":547},[82,545],"pubblico”","per rimuovere questo evento dallo \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico”\u003C/mark>, impedendo l’accesso agli archivi, minimizzando"," \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/RADIO-KALAKUTA-02122024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n80 anni dal massacro di Camp Thiaroye\r\n\r\nL’1 dicembre 1944, a Thiaroye, sobborgo di Dakar, si consumò un episodio tragico e poco noto della storia coloniale francese. 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Morello ci racconta il sottotesto di questo risultato che rappresenta un cambiamento epocale nella struttura della società thai, molto legata ad una visione tradizionale e gerarchica che ora si trova a subire gli strattoni di una generazione che vuole liberarsi ,anche nei costumi di questa visione tradizionale e affermare la propria partecipazione al processo di mutamento sociale da sempre interrotto dall'opprimente presenza dei militari e loro ingerenze nello spazio pubblico , nonchè dal populismo del tycoon miliardario Shinawatra che fuggito all'estero, a queste elezioni ha candidato la figlia.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-MORELLO-180523-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Rocco Bellantone che scrive su Nigrizia ,parliamo della situazione nel Kivu e della presenza di svariate agenzie di sicurezza private fra cui anche la Wagner ,che fanno capo a ex esponenti della Legione straniera o contractors al soldo di innominabili interessi ,in un contesto, quello dell'Est del Congo, in cui da anni si verifica una corsa all' appropriazione selvaggia delle sconfinante risorse minerarie.\r\n\r\nI famelici appetiti di multinazionali, warlords, stati limitrofi impongono alla popolazione uno stato di guerra permanente con conseguenze devastanti sulle condizioni di vita ,lo stravolgimento delle strutture sociali preesistenti , la moltiplicazione del numero di profughi costretti alla fuga, il tutto di fronte all'inane indifferenza della costosa e inutile missione Onu della Monusco .\r\n\r\nApprofondiamo anche il ruolo di opache ONG come la \"Mahoro peace association\" che finanziano illegalmente le forze ribelli vicine alla guerriglia M23 ,una delle centinaia che si spartiscono il controllo di questo territorio cosi' ricco e cosi' lontano dalla capitale Kinshasa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-180523-ROCCO-BELLANTONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Luca Gaballo giornalista di Rainews 24 esperto di economia ,continuiamo il nostro cantiere di riflessioni sulla crisi dell'egemonia del dollaro e sui processi finanziari che fanno intravedere una dedollarizzazione prossima ventura ma ancora lontana dal divenire .Partiamo da questo tema ma si arriva ad una discussione piu'ampia che investe la crisi della globalizzazione ,le politiche della Federal reserve americana sui tassi ,la finanziarizzazione dell'economia ,la crisi dell'egemonia del modello americano ,i riflessi sul debito globale del rafforzamento del dollaro.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-180523-GABALLO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Maggio 2023","2023-05-20 11:34:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 18/05/2023-THAILANDIA CON LA VITTORIA DEL \"MOVE FORWARD\" SI AFFACCIA UNA NUOVA GENERAZIONE CHE RECLAMA UNA RIVOLUZIONE DEI COSTUMI- CONGO NELLE REGIONI DEL KIVU PROLIFERANO LE AGENZIE DI SICUREZZA PRIVATE AL SOLDO DI FAMELICI E INNOMINABILI INTERESSI -CRISI DELLA GLOBALIZZAZIONE ED EGEMONIA DEL DOLLARO.",1684582457,[564],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[336],{"post_content":567},{"matched_tokens":568,"snippet":569,"value":570},[82,83],"militari e loro ingerenze nello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark> , nonchè dal populismo del tycoon","Bastioni di Orione racconta con Massimo Morello collaboratore di varie testate giornalistiche e che vive in Thailandia da un decennio, le conseguenze del risultato delle elezioni thailandesi ,che hanno registrato la vittoria del partito del \"Move forward\" guidato da Pita Limjaroenrat ,finora all'opposizione. Morello ci racconta il sottotesto di questo risultato che rappresenta un cambiamento epocale nella struttura della società thai, molto legata ad una visione tradizionale e gerarchica che ora si trova a subire gli strattoni di una generazione che vuole liberarsi ,anche nei costumi di questa visione tradizionale e affermare la propria partecipazione al processo di mutamento sociale da sempre interrotto dall'opprimente presenza dei militari e loro ingerenze nello \u003Cmark>spazio\u003C/mark> \u003Cmark>pubblico\u003C/mark> , nonchè dal populismo del tycoon miliardario Shinawatra che fuggito all'estero, a queste elezioni ha candidato la figlia.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-MORELLO-180523-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Rocco Bellantone che scrive su Nigrizia ,parliamo della situazione nel Kivu e della presenza di svariate agenzie di sicurezza private fra cui anche la Wagner ,che fanno capo a ex esponenti della Legione straniera o contractors al soldo di innominabili interessi ,in un contesto, quello dell'Est del Congo, in cui da anni si verifica una corsa all' appropriazione selvaggia delle sconfinante risorse minerarie.\r\n\r\nI famelici appetiti di multinazionali, warlords, stati limitrofi impongono alla popolazione uno stato di guerra permanente con conseguenze devastanti sulle condizioni di vita ,lo stravolgimento delle strutture sociali preesistenti , la moltiplicazione del numero di profughi costretti alla fuga, il tutto di fronte all'inane indifferenza della costosa e inutile missione Onu della Monusco .\r\n\r\nApprofondiamo anche il ruolo di opache ONG come la \"Mahoro peace association\" che finanziano illegalmente le forze ribelli vicine alla guerriglia M23 ,una delle centinaia che si spartiscono il controllo di questo territorio cosi' ricco e cosi' lontano dalla capitale Kinshasa.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-180523-ROCCO-BELLANTONE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Luca Gaballo giornalista di Rainews 24 esperto di economia ,continuiamo il nostro cantiere di riflessioni sulla crisi dell'egemonia del dollaro e sui processi finanziari che fanno intravedere una dedollarizzazione prossima ventura ma ancora lontana dal divenire .Partiamo da questo tema ma si arriva ad una discussione piu'ampia che investe la crisi della globalizzazione ,le politiche della Federal reserve americana sui tassi ,la finanziarizzazione dell'economia ,la crisi dell'egemonia del modello americano ,i riflessi sul debito globale del rafforzamento del dollaro.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/BASTIONI-180523-GABALLO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[572],{"field":125,"matched_tokens":573,"snippet":569,"value":570},[82,83],{"best_field_score":172,"best_field_weight":173,"fields_matched":174,"num_tokens_dropped":47,"score":175,"tokens_matched":132,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":360,"first_q":76,"per_page":298,"q":76},["Reactive",578],{},["Set"],["ShallowReactive",581],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fLZ59_p-hQzkOt2wDDgpZV5ScRAezux9ZNPhHaOhIedg":-1},true,"/search?query=spazio+pubblico"]