","Spazzini. 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Il braccialetto elettronico imposto agli \u003Cmark>spazzini\u003C/mark> Avr lega il lavoratore ai mezzi di produzione, automezzi, cassonetti e altri strumenti, che fanno parte del processo di produzione immediato, processo di cui questo lavoratore è la parte animata.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Tiziano, un compagno di Livorno che ha seguito la vicenda.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 05 22 Tiziano\r\n\r\nDi seguito ampi stralci di un articolo di Tiziano su questa vicenda:\r\n\r\n“Al di là della denuncia del singolo fatto, per quanto, vorremmo provare ad individuare i nessi sociali che determinano il carattere antagonistico di ogni innovazione tecnologica.\r\nNel caso specifico il sistema adottato consente al lavoratore di individuare subito i cestini da svuotare, con un aumento del ritmo di lavoro; alla fine il lavoratore avrà svuotato più cestini, sarà stato più redditizio per Avr, a parità di paga, anche se la funzione di controllo non è in primo piano per la dirigenza aziendale.\r\n\r\nL’Avr-Manutencoop è un’alleanza di imprese, che ha preso in appalto un servizio dal gestore del servizio dell’igiene urbana. Il carattere di servizio dell’attività svolta non incide sul fatto che ci troviamo all’interno del processo di produzione; infatti merci sono tutti i prodotti, beni o servizi, destinati ad essere venduti. Attraverso il contratto di appalto una parte, l’appaltatore (in questo caso l’Avr), assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, l’obbligazione di compiere in favore di un’altra (committente o appaltante) un’opera o un servizio in cambio di un corrispettivo in denaro. L’Avr-Manutencoop diventa così il capitalista che, in quanto rappresentante del capitale produttivo, dirige e sfrutta il lavoro produttivo, in modo che, alla conclusione del contratto, il capitale anticipato frutti un capitale accresciuto e lavoratori diventano i salariati della fabbrica dell’igiene urbana.\r\n\r\nPer quanto disseminata sul territorio, l’internet delle cose permette di implementare il comando capitalista all’interno dei mezzi di lavoro e trasformare gli autocarri, i cassonetti e tutte le strutture impiegate dai lavoratori in strumenti che impiegano lavoro vivo, che assorbono lavoro vivo, che succhiano la linfa vitale dei lavoratori per dare la vita al mostro inanimato del lavoro morto, del capitale.\r\n\r\nQual è la condizione sociale dei dipendenti Avr? Per quanto il servizio da loro fornito sia simile a quello dei vecchi dipendenti della municipalizzata, è profondamente diverso per lo scopo, che per questi era assicurare la pulizia della città, mentre per quelli è assicurare un profitto crescente ad Avr. Per quanto i lavoratori di Avr siano disseminati sul territorio, per quanto il rapporto giuridico possa essere precario e differenziato da dipendente e dipendente, il fatto di essere trasformati in appendici viventi dei mezzi di produzione, in accessori della fabbrica dell’igiene urbana, li fa assomigliare molto di più agli operai della grande fabbrica automatica.\r\n\r\nChe cosa caratterizza l’operaio all’interno del processo produttivo capitalistico? Se bastassero “le man callose e il volto abbronzato”, anche Patrizio Bertelli, CEO di Prada, al ritorno da una settimana di regate, potrebbe essere scambiato per un operaio. Anche il lavoro manuale va scomparendo, man mano che l’operaio viene trasformato in semplice sorvegliante, accessorio del complesso automatico di macchine. Quindi i tratti caratteristici della condizione operaia, anche nella condizione attuale sono: la produzione plusvalore e la condizione di dipendenza del lavoratore, dipendenza non dall’organizzazione aziendale, più o meno basata sul merito e sulla professionalità, ma dal ritmo incessante del macchinario, che sottomette le esigenze vitali del lavoratore ad una razionalità astratta, basata sull’applicazione della matematica e delle scienze al processo produttivo, che trasforma la sete di profitto dell’azienda capitalista in una razionalità apparentemente imparziale.\r\n\r\nSe noi astraiamo quindi dal processo lavorativo particolare, concentriamo la nostra attenzione sul processo di valorizzazione e sul rapporto tra lavoratore e mezzi di produzione, il passaggio da lavoratori dipendenti di una municipalizzata a lavoratori dipendenti di un’azienda capitalistica provoca l’aumento del numero degli operai.\r\n\r\nIl capitalista, dal suo apparire, pone il processo lavorativo sotto il suo comando e controllo: la sorveglianza e la disciplina imposta dal capitalista intervengono affinché il lavoratore esegua il suo lavoro con assiduità, che non ci siano sprechi nella materia prima o nei mezzi di lavoro. Prima che la fabbrica automatica imponga agli operai i ritmi dettati dal macchinario, questa disciplina viene imposta dal capitalista attraverso una gerarchia che non si basa sulle abilità professionali, ma sulla capacità di controllare i subordinati e sulla fedeltà al proprietario, composta da capi reparto, capisquadra, marcatempo, sorveglianti e guardie, oltre alle spie e ai crumiri. È con questi manutengoli che si esprime l’arroganza del padrone a chi varca per la prima volta il cancello della fabbrica.\r\n\r\nL’internet delle cose, oltre ad umiliare i lavoratori, suona la campana a morto per questi rappresentanti del capitalista: Avr non avrà più bisogno di un ispettore che giri la città controllando il lavoro svolto dagli operai: questi quadri intermedi saranno ricacciati, prima o poi, nella grande massa degli operai, se non dei disoccupati.\r\n\r\nQuanto avviene nella raccolta rifiuti, tra Avr e lavoratori, non è comunque una cosa che riguarda solo loro: l’ente appaltante, in questo caso il Comune di Livorno, che appalta ad Aamps, che a sua volta appalta ad Avr, ha una responsabilità diretta: spetta al sindaco vigilare affinché l’appaltatore rispetti la dignità degli operai. Oltre che sindacale, quindi, la questione dei braccialetti agli \u003Cmark>spazzini\u003C/mark> diventa questione immediatamente politica. 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A precede all the dead language of jatt_am, from the studies of the 3 # pianooccupato.E if you always want to disassemble the radio rather than learn a guitar playing, this is the transmission that ago Otherwise, just shit on yourself, we will certainly not be the ones to take you away from the shit soon, Your director Vittorio 4Filtri\r\nSe avete sempre voluto smontare la radio anzinchè imparare a suonare la chitarra, questa è la trasmissione che fa per voi. In caso contrario cagatevi pure addosso, non saremo certo noi a togliervi dalla merda.\r\na presto,\r\nIl vostro direttore Vittorio 4Filtri\r\n|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||","17 Marzo 2019","2019-03-17 14:23:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/Senzanome-1-200x110.png","ARSIDER OPEN 3° | comandano i terroni | les sudistes commandent","podcast",1552831824,[],[],{"post_content":149},{"matched_tokens":150,"snippet":152,"value":153},[151],"spazzino","ritrovato il piccolo Mario, ex \u003Cmark>spazzino\u003C/mark> al centro storico, ora capo","Arsider Cross/over x Radio Neanderthal \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/ARSIDER-NOISER-NIGHT-NO-ARMA_03_2019.mp3\"][/audio]\r\n\"...della questione meridionale, del colera a Napoli e di come tra immondizia e ignoranza abbiamo ritrovato il piccolo Mario, ex \u003Cmark>spazzino\u003C/mark> al centro storico, ora capo del DIY complottista internazionale, sound anti-artist e scultore di feedback con il quale non abbiamo fatto altro che mangiare.\r\n\r\nA precedere il tutto la lingua morta delle jatt_am, dagli studi del 3#pianooccupatus.\r\nArsider Cross / over x Neanderthal Radio \"... of the southern question, of cholera in Naples and of rubbish and ignorance we found the little Mario, a former sweeper in the historic center, now head of the international conspiracy DIY, anti-artist sound and feedback sculptor with whom I have done nothing but eat. 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Infine ci spostiamo negli USA per raccontarvi della gestione del lavoro dei detenuti nelle carceri private.\r\n\r\nbello come 23 aprile\r\n\r\nLETTERA DEI DETENUTI DI LIVORNO\r\n\r\nI detenuti ristretti presso la C/C. di Livorno,rep. Alta-Sicurezza, firmatari del presente documento,con il quale invocano l’intervento urgente, con gli organi sopra citati, al fine della tutela della propria dignità umana, portano alla vostra attenzione le seguenti problematiche.\r\n\r\nPreliminarmente va ricordato che in questo istituto, dai primi del mese di Novembre 2017, fino al 15 dello stesso mese, cè stata una protesta pacifica e democratica che ha interessato tutte e tre le sezioni di Alta-Sicurezza, sempre per condizioni di invisibilità.\r\n\r\nAll’epoca dei fatti sono intervenuti il magistrato di sorveglianza (LI) e il provveditore della Toscana per riuscire a far rientrare la protesta anche perché si avvicinava il mese di Dicembre con la prospettiva delle vacanze natalizie.\r\n\r\nNaturalmente tramite promesse da marinaio, la protesta e rientrata con la pace di tutti, direzione tutta in particolare. Le promesse di marinaio consistevano in miglioramenti della vita detentiva in generale, dal vitto che è ancora uguale a prima e, comunque, non intendiamo entrare in questo argomento,perché ci è stato promesso che entro il mese di giugno 2018 avrebbero sistemato la cucina e migliorato la qualità del vitto, aspettiamo Giugno! Riguardo le altre cose ci hanno dato qualche telefonata per mezza giornata e per due domeniche nei mesi Gennaio e Febbraio. A parte questo ‘’contentino’’ delle due telefonate domenicali al mese, tutto il resto è peggiorato naturalmente a scapito dei detenuti in particolare il sovraffollamento, sembra questo fenomeno che è una cosa fuorilegge in quanto le sezioni di Alta Sicurezza sono state costruite per due persone per cella e a norma europea, così ci era stato assicurato quando siamo arrivati in questo istituto. Oggi invece ci viene quasi imposto di mettere altre persone in cella, senza preoccuparsi se uno fuma, se uno ha problemi di salute o atri problemi, seri e gravi di salute. Ebbene, questo modo di agire presenta l’abuso di potere e viola palesemente l’Art.3 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.\r\n\r\nRiguardo a questo drammatico problema del sovraffollamento ci preme ricordare un passaggio, tramite un colloquio verificatosi il 26 Settembre 2017, quando un gruppo di detenuti si sono incontrati con il garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Dottor. Franco Corleone, in quella circostanza quel gruppo di detenuti, ha rappresentato al Dottor Corleone i problemi più grossi che erano costretti a subire. Il lavoro, le sale dei colloqui dove diventa un calvario stare seduti per più di un’ora in quei sgabelli piantati per terra, dove diventa difficile fare un colloquio con le proprie famiglie. L’ufficio educatori che è carente sia di personale e sia come quantità e qualità lavorativa, non si comprende come una educatrice si arroga il diritto del tutto arbitrario e gratuito, di rivestire il ruolo di magistrato di sorveglianza,di direttrice e di tanto altro ancora, fino al punto da decidere lei se una istanza di qualsiasi natura, possa essere inviata oppure no al magistrato di sorveglianza. Noi riteniamo che questo modo sia contrario alle norme vigenti e quindi illegale.\r\n\r\nQuesto modo di portare avanti l’area trattamentale è un modo come un altro per far stare quanto più possibile la gente in carcere, e ci riferiamo a tutti quelli che, essendo nei termini di poter usufruire dei benefici penitenziari, potrebbero accedere ai detti benefici e quindi alleggerire il famoso fenomeno di sovraffollamento dal quale molti traggono dei benefici in termini di speculazione, e questi non sono di certo i detenuti ristretti.\r\n\r\nOltre a questi sopra esposti di problemi, in quella occasione al Dottor. Corleone abbiamo rappresentato anche e soprattutto questo fenomeno delle tre persone a cella, malgrado questo reparto alla sicurezza è predisposto per due a cella. A quel punto il Dottor. Corleone ci riferiva quanto segue: ’’ Il direttore del D.R.P. davanti a me ha firmato una notifica nella quale si affermava che il carcere di Livorno non poteva ospitare oltre due persone per cella, io personalmente sono stato un testimone oculare di questa firma, perché si è svolto davanti ai miei occhi, quindi, appena esco da qui sarà la prima cosa che farò e ciò è di telefonare personalmente al direttore del D.R.P. per farmi spiegare come è possibile una cosa del genere e tra qualche giorno vi farò sapere ‘’ .\r\n\r\nUn altro argomento è stato quello dei computer personali, due detenuti hanno violato le regole, sono stati puniti e trasferiti, a noi tutti ci sono stati ritirati e sequestrati. Due detenuti hanno proposto reclamo fino al tribunale di sorveglianza di Firenze e malgrado i loro computer erano in regola hanno avuto rigettato il reclamo, nel rigetto c’era scritto che la direzione aveva promesso che si impegnava a trovare un locale per adibirlo all’uso dei personal computer per quei detenuti che studiano e frequentano i corsi scolastici e universitari. Ad oggi, fine Febbraio 2018, ancora attendiamo che venga trovato questo locale.\r\n\r\nUn altro argomento è il lavoro, ci erano state fatte delle promesse, nel mese di Dicembre 2017, tese ad aumentare sia le merce di e sia qualche posto di lavoro in più. Risultato? Sono diminuiti i posti di lavoro e sono diminuite le mercedi, cioè gli stipendi che prima si potevano chiamare più o meno soddisfacenti, nel senso che per ogni giornata lavorativa si veniva retribuiti con due e tre ore, nonostante se ne faceva qualcuna in più.\r\n\r\nOggi alla luce delle false promesse e caduta la maschera dell’ipocrisia, la realtà è che un detenuto è costretto a lavorare per 3-h-5 ore e viene retribuito con solo un’ora(1) al giorno. Questo vuol dire guadagnare 50 ,60 euro al mese.\r\n\r\nIn base alle norme europee, questo si chiama; ‘’ riduzione in schiavitù ‘’, e pur portata avanti con molta filosofia è sempre una violazione dell’Art.3 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, C.E.D.U.\r\n\r\nPer ultimo ricordiamo che malgrado tutti questi disagi nei quali siamo costretti a vivere, hanno pensato bene ad aumentare i prezzi dei prodotti che acquistiamo al sopravvitto interno, alimentari, carni surgelati, frutta e verdura e altri prodotti. Complimenti da veri irresponsabili!\r\n\r\nRibadiamo che ‘’ la pena consiste nella privazione della libertà personale, non nella revoca di altri diritti ‘’.\r\n\r\nIl 20 Febbraio si è assistiti a qualcosa di assurdo: in una cella della terza sezione, hanno provato con minacce a mettere un fumatore con due che non fumano, mezz’ora prima avevano messo un cinese, poi tolto e cercato di mettere il fumatore. I due detenuti hanno fatto i bagagli e chiesto di essere portati alle celle di isolamento. Le ritorsioni e le ripicche sono all’ordine del giorno, qui vige una falsa democrazia, celata da razzismo e abusi di potere.\r\n\r\nQuesta lamentela che vogliamo far conoscere a tutta l’Italia, è priva di firme, perché la maggior parte dei detenuti ha paura delle ritorsioni e ripicche.\r\n\r\nPer favore bisogna far presto prima che degeneri del tutto la situazione all’interno di questo istituto. I garanti, che si immagina fossero sopra le parti, vengono circuiti, incredibile!\r\n\r\nLe connivenze che esistono tra, direzione, magistrato di sorveglianza e tribunale di sorveglianza, sono quasi invisibili per non creare precedenti, però sappiate che esistono e il tutto a scapito dei detenuti. Ci sono tutte le circostanze per fare apparire un inchiesta e per favore avvisate di tutti questi abusi l’onorevole Eleonora Forenza.\r\n\r\nRiguardo i due detenuti che si sono rifiutati di farsi calpestare la propria dignità, facendosi mettere in cella un fumatore, e per questo volevano essere portati in isolamento, e cambiate la condizione, cioè, gli è stato fatto un rapporto disciplinare che consiste nella chiusura del lavoro, per uno dei due che faceva lo spazzino, e il divieto di socialità, possono solo andare a scuola e per 4 ore al giorno i passeggi.\r\n\r\nL’ultimo punto che facciamo notare è questo: a settembre 2017, a causa di una bomba d’acqua verificatasi nella città di Livorno, si sono allagati gli scantinati anche per la cattiva manutenzione, dov’erano stati posizionati tutte le strumentazioni elettroniche che facevano funzionare computer, ascensori, aperture delle celle automatiche ecc., ecc., ad oggi dei tre ascensori non ne funzione nemmeno uno, e nessuno se ne preoccupa.\r\n\r\nSapete cosa significa se uno, qui siamo al terzo piano, si sente male di notte e avesse bisogno dell’ascensore per essere salvato?\r\n\r\nLa spesa che facciamo bisogna salirla a piedi, 60-80 casse d’acqua, e tutto il resto di generi alimentari, carni, surgelati, frutta e verdura, tutto a mano e solo uno può farlo, e questo viene retribuito solo con 1 ora di retribuzione.\r\n\r\nNon abbiamo parole, se uno rinuncia gli viene commiata la sanzione disciplinare e automaticamente la perdita di un semestre di liberazione anticipata per giorni 45.\r\n\r\nQui vige una dittatura velata da una falsa democrazia. Ogni commento e soprattutto l’aiuto per poter sopravvivere dignitosamente. Grazie!\r\n\r\nRiguardo lo spazio per ogni detenuto in cella, qui stanno agendo con cattiveria, con forza e ripicca vogliono metterci a tre e questo magistrato di sorv. Di Livorno, per non creare dei precedenti rigetta tutti i reclami che gli arrivano, ci ha detto in faccia molto chiaramente che lei non tiene conto delle sentenze della corte europea, ma si attiene solo alla cassazione e qui, per il carcere di Livorno, non c’è una sentenza alla cassazione di invio per il numero di un ordinanza del tribunale di sorveglianza di Bologna che è molto chiara in materia e cioè, ordinanza n. 2018/234 (oppure 2018/734) perché non si capisce bene, del 04/01/2018 depositata in cancelleria il 17/01/2018, ma questo non vale niente?\r\n\r\nA nostro avviso il clima qui dentro si sta facendo molto molto pesante. A proposito a chi si è rifiutato di mettersi a tre gli hanno fatto il rapporto e privato del campo sportivo, palestra e socialità. Adesso è successo che un detenuto trascorsa l’ora con la quale viene retribuito, si è fermato e ha detto che non intendeva proseguire il lavoro perché non sarebbe stato pagato, risultato? Gli hanno fatto il rapporto, è assurdo!!!\r\n\r\nLa pena consiste nella privazione della libertà personale, non nella revoca di tutti i diritti.\r\n\r\nUn caro saluto a tutti dalla minoranza di detenuti di questo lager di Livorno.\r\n\r\nBuon lavoro e speriamo bene che passi questa riforma.\r\n\r\nGrazie per tutto.\r\n\r\nI detenuti di Alta Sicurezza del carcere di Livorno","24 Aprile 2018","2018-10-24 17:42:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/fucogalere-200x110.jpeg","Bello come una prigione che brucia: il podcast del 24 aprile 2018",1524598996,[],[],{"post_content":176},{"matched_tokens":177,"snippet":178,"value":179},[151],"dei due che faceva lo \u003Cmark>spazzino\u003C/mark>, e il divieto di socialità,","Alcune notizie dal mondo del carcere e della sorveglianza: iniziamo con la lettura di stralci della lettera collettiva della sezione Alta sicurezza del carcere di Livorno che alleghiamo in calce, ed altre notizie brevi; proseguiamo poi sul tema della sorveglianza, utilizzando il nuovo rapporto di Privacy International nel Regno Unito sulle perquisizioni digitali e l'estrazione di dati dagli smartphone. 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Le promesse di marinaio consistevano in miglioramenti della vita detentiva in generale, dal vitto che è ancora uguale a prima e, comunque, non intendiamo entrare in questo argomento,perché ci è stato promesso che entro il mese di giugno 2018 avrebbero sistemato la cucina e migliorato la qualità del vitto, aspettiamo Giugno! Riguardo le altre cose ci hanno dato qualche telefonata per mezza giornata e per due domeniche nei mesi Gennaio e Febbraio. A parte questo ‘’contentino’’ delle due telefonate domenicali al mese, tutto il resto è peggiorato naturalmente a scapito dei detenuti in particolare il sovraffollamento, sembra questo fenomeno che è una cosa fuorilegge in quanto le sezioni di Alta Sicurezza sono state costruite per due persone per cella e a norma europea, così ci era stato assicurato quando siamo arrivati in questo istituto. Oggi invece ci viene quasi imposto di mettere altre persone in cella, senza preoccuparsi se uno fuma, se uno ha problemi di salute o atri problemi, seri e gravi di salute. Ebbene, questo modo di agire presenta l’abuso di potere e viola palesemente l’Art.3 della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.\r\n\r\nRiguardo a questo drammatico problema del sovraffollamento ci preme ricordare un passaggio, tramite un colloquio verificatosi il 26 Settembre 2017, quando un gruppo di detenuti si sono incontrati con il garante dei diritti dei detenuti della Toscana, Dottor. Franco Corleone, in quella circostanza quel gruppo di detenuti, ha rappresentato al Dottor Corleone i problemi più grossi che erano costretti a subire. Il lavoro, le sale dei colloqui dove diventa un calvario stare seduti per più di un’ora in quei sgabelli piantati per terra, dove diventa difficile fare un colloquio con le proprie famiglie. L’ufficio educatori che è carente sia di personale e sia come quantità e qualità lavorativa, non si comprende come una educatrice si arroga il diritto del tutto arbitrario e gratuito, di rivestire il ruolo di magistrato di sorveglianza,di direttrice e di tanto altro ancora, fino al punto da decidere lei se una istanza di qualsiasi natura, possa essere inviata oppure no al magistrato di sorveglianza. Noi riteniamo che questo modo sia contrario alle norme vigenti e quindi illegale.\r\n\r\nQuesto modo di portare avanti l’area trattamentale è un modo come un altro per far stare quanto più possibile la gente in carcere, e ci riferiamo a tutti quelli che, essendo nei termini di poter usufruire dei benefici penitenziari, potrebbero accedere ai detti benefici e quindi alleggerire il famoso fenomeno di sovraffollamento dal quale molti traggono dei benefici in termini di speculazione, e questi non sono di certo i detenuti ristretti.\r\n\r\nOltre a questi sopra esposti di problemi, in quella occasione al Dottor. Corleone abbiamo rappresentato anche e soprattutto questo fenomeno delle tre persone a cella, malgrado questo reparto alla sicurezza è predisposto per due a cella. A quel punto il Dottor. Corleone ci riferiva quanto segue: ’’ Il direttore del D.R.P. davanti a me ha firmato una notifica nella quale si affermava che il carcere di Livorno non poteva ospitare oltre due persone per cella, io personalmente sono stato un testimone oculare di questa firma, perché si è svolto davanti ai miei occhi, quindi, appena esco da qui sarà la prima cosa che farò e ciò è di telefonare personalmente al direttore del D.R.P. per farmi spiegare come è possibile una cosa del genere e tra qualche giorno vi farò sapere ‘’ .\r\n\r\nUn altro argomento è stato quello dei computer personali, due detenuti hanno violato le regole, sono stati puniti e trasferiti, a noi tutti ci sono stati ritirati e sequestrati. Due detenuti hanno proposto reclamo fino al tribunale di sorveglianza di Firenze e malgrado i loro computer erano in regola hanno avuto rigettato il reclamo, nel rigetto c’era scritto che la direzione aveva promesso che si impegnava a trovare un locale per adibirlo all’uso dei personal computer per quei detenuti che studiano e frequentano i corsi scolastici e universitari. Ad oggi, fine Febbraio 2018, ancora attendiamo che venga trovato questo locale.\r\n\r\nUn altro argomento è il lavoro, ci erano state fatte delle promesse, nel mese di Dicembre 2017, tese ad aumentare sia le merce di e sia qualche posto di lavoro in più. Risultato? Sono diminuiti i posti di lavoro e sono diminuite le mercedi, cioè gli stipendi che prima si potevano chiamare più o meno soddisfacenti, nel senso che per ogni giornata lavorativa si veniva retribuiti con due e tre ore, nonostante se ne faceva qualcuna in più.\r\n\r\nOggi alla luce delle false promesse e caduta la maschera dell’ipocrisia, la realtà è che un detenuto è costretto a lavorare per 3-h-5 ore e viene retribuito con solo un’ora(1) al giorno. Questo vuol dire guadagnare 50 ,60 euro al mese.\r\n\r\nIn base alle norme europee, questo si chiama; ‘’ riduzione in schiavitù ‘’, e pur portata avanti con molta filosofia è sempre una violazione dell’Art.3 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, C.E.D.U.\r\n\r\nPer ultimo ricordiamo che malgrado tutti questi disagi nei quali siamo costretti a vivere, hanno pensato bene ad aumentare i prezzi dei prodotti che acquistiamo al sopravvitto interno, alimentari, carni surgelati, frutta e verdura e altri prodotti. Complimenti da veri irresponsabili!\r\n\r\nRibadiamo che ‘’ la pena consiste nella privazione della libertà personale, non nella revoca di altri diritti ‘’.\r\n\r\nIl 20 Febbraio si è assistiti a qualcosa di assurdo: in una cella della terza sezione, hanno provato con minacce a mettere un fumatore con due che non fumano, mezz’ora prima avevano messo un cinese, poi tolto e cercato di mettere il fumatore. I due detenuti hanno fatto i bagagli e chiesto di essere portati alle celle di isolamento. Le ritorsioni e le ripicche sono all’ordine del giorno, qui vige una falsa democrazia, celata da razzismo e abusi di potere.\r\n\r\nQuesta lamentela che vogliamo far conoscere a tutta l’Italia, è priva di firme, perché la maggior parte dei detenuti ha paura delle ritorsioni e ripicche.\r\n\r\nPer favore bisogna far presto prima che degeneri del tutto la situazione all’interno di questo istituto. I garanti, che si immagina fossero sopra le parti, vengono circuiti, incredibile!\r\n\r\nLe connivenze che esistono tra, direzione, magistrato di sorveglianza e tribunale di sorveglianza, sono quasi invisibili per non creare precedenti, però sappiate che esistono e il tutto a scapito dei detenuti. Ci sono tutte le circostanze per fare apparire un inchiesta e per favore avvisate di tutti questi abusi l’onorevole Eleonora Forenza.\r\n\r\nRiguardo i due detenuti che si sono rifiutati di farsi calpestare la propria dignità, facendosi mettere in cella un fumatore, e per questo volevano essere portati in isolamento, e cambiate la condizione, cioè, gli è stato fatto un rapporto disciplinare che consiste nella chiusura del lavoro, per uno dei due che faceva lo \u003Cmark>spazzino\u003C/mark>, e il divieto di socialità, possono solo andare a scuola e per 4 ore al giorno i passeggi.\r\n\r\nL’ultimo punto che facciamo notare è questo: a settembre 2017, a causa di una bomba d’acqua verificatasi nella città di Livorno, si sono allagati gli scantinati anche per la cattiva manutenzione, dov’erano stati posizionati tutte le strumentazioni elettroniche che facevano funzionare computer, ascensori, aperture delle celle automatiche ecc., ecc., ad oggi dei tre ascensori non ne funzione nemmeno uno, e nessuno se ne preoccupa.\r\n\r\nSapete cosa significa se uno, qui siamo al terzo piano, si sente male di notte e avesse bisogno dell’ascensore per essere salvato?\r\n\r\nLa spesa che facciamo bisogna salirla a piedi, 60-80 casse d’acqua, e tutto il resto di generi alimentari, carni, surgelati, frutta e verdura, tutto a mano e solo uno può farlo, e questo viene retribuito solo con 1 ora di retribuzione.\r\n\r\nNon abbiamo parole, se uno rinuncia gli viene commiata la sanzione disciplinare e automaticamente la perdita di un semestre di liberazione anticipata per giorni 45.\r\n\r\nQui vige una dittatura velata da una falsa democrazia. Ogni commento e soprattutto l’aiuto per poter sopravvivere dignitosamente. Grazie!\r\n\r\nRiguardo lo spazio per ogni detenuto in cella, qui stanno agendo con cattiveria, con forza e ripicca vogliono metterci a tre e questo magistrato di sorv. Di Livorno, per non creare dei precedenti rigetta tutti i reclami che gli arrivano, ci ha detto in faccia molto chiaramente che lei non tiene conto delle sentenze della corte europea, ma si attiene solo alla cassazione e qui, per il carcere di Livorno, non c’è una sentenza alla cassazione di invio per il numero di un ordinanza del tribunale di sorveglianza di Bologna che è molto chiara in materia e cioè, ordinanza n. 2018/234 (oppure 2018/734) perché non si capisce bene, del 04/01/2018 depositata in cancelleria il 17/01/2018, ma questo non vale niente?\r\n\r\nA nostro avviso il clima qui dentro si sta facendo molto molto pesante. A proposito a chi si è rifiutato di mettersi a tre gli hanno fatto il rapporto e privato del campo sportivo, palestra e socialità. Adesso è successo che un detenuto trascorsa l’ora con la quale viene retribuito, si è fermato e ha detto che non intendeva proseguire il lavoro perché non sarebbe stato pagato, risultato? Gli hanno fatto il rapporto, è assurdo!!!\r\n\r\nLa pena consiste nella privazione della libertà personale, non nella revoca di tutti i diritti.\r\n\r\nUn caro saluto a tutti dalla minoranza di detenuti di questo lager di Livorno.\r\n\r\nBuon lavoro e speriamo bene che passi questa riforma.\r\n\r\nGrazie per tutto.\r\n\r\nI detenuti di Alta Sicurezza del carcere di Livorno",[181],{"field":107,"matched_tokens":182,"snippet":178,"value":179},[151],{"best_field_score":159,"best_field_weight":160,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":43,"score":161,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":128},6637,{"collection_name":144,"first_q":21,"per_page":117,"q":21},["Reactive",187],{},["Set"],["ShallowReactive",190],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$ftVNDke3VKWT3tBwV3IEBW0SeVNL91yN3y1MVIjXhM08":-1},true,"/search?query=spazzini"]