","La finanza globale: \"La macchina a vapore della nostra epoca\"","post",1427819826,[42,43,44],"http://radioblackout.org/tag/finanza-globale/","http://radioblackout.org/tag/saskia-sassen/","http://radioblackout.org/tag/urbanizzazione/",[16,12,14],{"post_content":47},{"matched_tokens":48,"snippet":50,"value":51},[49],"invasiva","per questo che è tanto \u003Cmark>invasiva\u003C/mark> e pericolosa. Essa modella e","La traduzione che segue, a cura della redazione informativa di Radio Blackout, è estrapolata da un intervento della sociologa Saskia Sassen a una conferenza organizzata dal Sib di Utrecht sul tema di un suo libro recente: \"Expulsions: brutality and complexity in the global political economy\".\r\n\r\nVoglio porvi ora una domanda semplice ma grande al tempo stesso, e ho intenzione di darvi qualche minuto prima di rispondere… La domanda è: qual è la macchina a vapore della nostra epoca?\r\n\r\nNon posso certo farvi rispondere tutti ma spero che alcuni di voi stiano pensando che questa domanda ha certamente un senso. Quando pongo la questione di solito le persone rispondono \" le tecnologie informatiche. Quelle sono la macchina a vapore della nostra epoca\". \r\n\r\nIo dico di no, in parte a mo' di provocazione, in parte no. Certo che le tecnologie informatiche sono così potenti e pervasive ma non sono la nostra macchina a vapore. Esse sono fondamentalmente cose intermedie che possono essere utilizzate in modi diversi. \r\n\r\nMa quando parlo di macchina a vapore intendo anche un elemento che è sicuramente la macchina a vapore stessa, il treno, ma che è anche indirettamente presente in molti altri settori. Quindi sicuramente quella delle tecnologie informatiche è una buona risposta. Ma io dico comunque di no. io dico che la risposta oggi è la finanza globale. Ora facciamo un piccolo inciso: la finanza non è il sistema bancario, la finanza non è un faccenda di soldi e basta, la finanza è una capacità/potenzialità ed è proprio per questo che è tanto \u003Cmark>invasiva\u003C/mark> e pericolosa. Essa modella e rimodella le nostre vite, le nostre economie, i nostri stati, ogni cosa insomma. Quindi penso che la distinzione che possiamo fare tra il sistema bancario tradizionale e il sistema finanziario è che la banca vende qualcosa, in genere denaro, che possiede, mentre la finanza vende qualcosa che non ha e dentro questa transazione la sua creatività e la sua pericolosità risiedono proprio in ciò che non ha. Perché ponte dopo ponte dopo ponte arriva dappertutto. Ha bisogno di invadere altri settori, invasione che avviene in determinate maniere attraverso determinati strumenti che sono elaborati nei forum finanziari e via dicendo. Per la finanza insomma \"tutto fa brodo\". Ora fatevi mostrare un'immagine che esemplifica il concetto di finanza come potenzialità: guardate questo grafico, in soli sei anni, che è un brevissimo lasso di tempo, questo particolare strumento creato dalla finanza che sono i CDS (credit default swaps) sono passati da un trilione a 62 trilioni. Ora 62.000 miliardi di dollari è una cifra più alta del PIL globale. Cioè tutte le economie del mondo in quello stesso anno hanno prodotto un PIL di 54 trilioni di dollari. Questi 62 trilioni nel 2007 non sono in fondo che il 10 per cento del valore complessivo della finanza che in quell'anno è stato di 630 mila miliardi, superando il PIL globale di 15 volte. Ora quei 630 mila miliardi non esistono sotto forma di moneta. Abbiamo grandi difficoltà a sapere quale sia la quantità complessiva di moneta corrente in circolazione ma pur non sapendolo sappiamo che è certamente di molto inferiore al valore al valore complessivo della finanza. \r\n\r\nQuindi torniamo al concetto di potenzialità, perché è ciò che in potenza può crescere molto rapidamente monetizzando un valore che in realtà non esiste. \r\n\r\nQuando è arrivata la crisi, nel 2008, 45 miliardi sono svaniti nel giro di un mese. Puf! come non fossero mai esistiti. \r\n\r\nLasciate che vi faccia un esempio, perché questi sono strumenti utilizzati non solo dalle aziende ma anche da molte amministrazioni comunali: un anno fa alcuni di voi potrebbero aver letto che in Italia quattro comuni avevano contratto un prestito con una banca europea di cui qui non dirò il nome. Bene, queste amministrazioni pensavano che quel prestito fosse di un certo tipo, e stavano pagando un interesse mensile su questo prestito. Ma un giorno, circa un anno fa, hanno scoperto che si trattava in realtà di un derivato che era a un certo punto imploso. Insomma quei soldi erano scomparsi. Il prestito su cui pagavano gli interessi materialmente non c'era. E così quei comuni che pensavano di aver stipulato una \u003Cmark>specie\u003C/mark> di mutuo in realtà non avevano un bel niente. \r\n\r\nQuesta è un'indicazione della potenza di cui stiamo parlando. \r\n\r\nCi sono un sacco di queste storie, ora vi mostrerò il potere della finanza e della sua necessità di invadere tutti i tipi di settore. \r\n\r\nLa slide che state guardando mostre a come succede che quartieri popolari diventino parte della finanza globale. La chiave è che i profitti per i gruppi finanziari che vendono sub-prime e altri tipi di mutuo ai modesti proprietari non derivano dal pagamento dei mutui stessi; la fonte dei profitti è l'apertura di una grandissima quantità di mutui in modo da venderli agli investitori, incluse banche ed investitori stranieri. La cosa funziona perché questi derivati sono venduti accorpati a prodotti finanziari di più alta qualità.\r\n\r\nQuello che cerco di dire è come avviene che la finanza, un'algoritmo tanto complesso, creato da fisici e micro economisti, getti concretamente un ponte verso un quartiere popolare? Il punto chiave è che nel 2000 gli investitori di alto livello dicevano al mondo finanziario di sviluppare strumenti che si appoggiassero a cose concrete. Ora negli USA a quel punto era già stato tutto finanziarizzato, ciò che rimaneva erano i ceti medio bassi che ancora non possedevano una casa e che inevitabilmente avrebbero acquistato case modeste. \r\n\r\nQuindi qual'è stata la sfida della finanza? \r\n\r\nScollegare il valore di quelle casette dallo strumento che andava a mettersi in moto e produrre un sacco di profitti nel circuito dell'alta finanza. Ci sono voluti 16 passaggi ai fisici per creare uno strumento tanto micidiale. So che questo è un po' astratto per quelli che non hanno familiarità con queste cose, ma non perderò più di un minuto su questa materia tanto oscura. Il fine quindi era quello di creare una modalità in grado di produrre enormi quantità di profitti. \r\n\r\nVi mostro i risultati: in una breve ma brutale storia che inizia nel 2005 e continua ancora oggi nel 2014 e 2015, oltre trenta milioni di case sono state sequestrate per morosità. Secondo la nostra banca centrale circa10 milioni di famiglie sono state cacciate dalle loro case. Perché quello strumento finanziario non era certo stato pensato per proteggerli e dare loro una casa. Ora questa brillante modalità si è diffusa anche in Europa. E anche se i numeri sono più piccoli potete vedere che il più alto numero di pignoramenti sono in Germania. Ora tutto quello che leggete sulla Germania, sul Financial Time, un giornale molto serio, è che la Germania sta facendo molto bene. E sta facendo bene, incredibilmente bene , in realtà. Ma c'è un livello sottostante che è abbastanza invisibile: dove c'è impoverimento vi è perdita di diritti, di protezione; come potete vedere ogni anno 90.000, 80.000, 86.000 persone vengono buttate fuori dalle loro case. \r\n\r\nOra il paese con i più bassi pignoramenti vi sono la Bulgaria, la Finlandia, la Danimarca, i Paesi Bassi, ma nessun paese sfugge a queste dinamiche. Sono processi che continuano ma quello che mi interessa è anche come possono diventare invisibili. C'è un livello di invisibilità che prescinde dalla realtà. \r\n\r\nQuindi torniamo ai 10milioni di proprietari USA, queste sono in realtà famiglie, una famiglia può essere una, due o tre persone, si tratta di 30milioni di persone. Io sono olandese e il mio paese ha 16milioni di persone. RE' come se una voce dall'alto avesse detto \"ok tutti voi abitanti dell'Olanda fuori dalle vostre case, fuori dal vostro territorio. Dove andrete non so, ma fuori!\"\r\n\r\nQuesta è la realtà e tutto ciò è ben visibile, ci sono interi quartieri disabitati, case vuote, chi ci va a vivere? nessuno ci va! Questi quartieri dormitorio istituiti alla periferia delle città funzionano come immensi e ordinati campi profughi, irrimediabilmente deserti. \r\n\r\nQuindi c'è questo problema: ciò che produce vaste distruzioni materiali non è necessariamente visibile.\r\n\r\nOra voglio continuare con qualcosa che ci riguarda tutti, che cos'è questo ponte che la finanza può costruire verso le nostre case, incluse quelle più modeste? Ecco un'altra breve storia brutale: guardate ancora una volta le cifre, non tutte per carità, voglio solo sottolineare alcuni aspetti. \r\n\r\nInnanzitutto il titolo \"il rapporto tra il credito delle famiglie\", beh suona bene, peccato però che il credito non sia denaro effettivamente da spendere ma in realtà rappresenta il debito delle famiglie. Quindi è meglio dire \"il rapporto tra il debito delle famiglie e il credito personale disponibile\", si tratta di dati del FMI che sono disponibili per l'intero pianeta. Prendiamo l'Ungheria nel 2000, il rapporto è dell'11% ed è molto ragionevole. Allora negli USA eravamo già oltre il 100%, quindi avevamo l'intera popolazione in debito. E guardate di nuovo l'Ungheria lo stesso rapporto cinque anni dopo è del 40%, in soli cinque anni è aumentato di quattro volte. Se guardate agli USA nello stesso periodo quel rapporto era già del 132%. Ora la Germania, sempre 70% anno dopo anno, un tipo di stabilità sorprendente, quasi divertente. Quando vedo questi dati mi chiedo chi possiede quel debito? Se a possederlo è una piccola banca locale, diciamo tradizionale, sappiamo che una buona parte di quell'interesse almeno circolerà nelle nostre città. Se invece a possederlo è una grande banca straniera saranno semplicemente soldi che se ne sono andati. Le possibilità che quel denaro torni in circolo sono minime. \r\n\r\nCosì sono andata a guardare tra i dati nel database del FMI, operazione molto noiosa ma è possibile trovare dati che anch'io trovo interessanti. Così torniamo all'Ungheria: vediamo che nel 2006 il 40% di quel debito è di proprietà di banche straniere, non solo americane ma anche svizzere, tedesche, austriache. Il risultato è che non c'è ricircolo di quegli interessi che la gente paga nelle proprie città. \r\n\r\nQuesto è esattamente quello che succede nel franchising. Sapete tutti cos'è l diritto di franchising ? come certe catene di hotel o gli starbucks…tutte le grandi catene insomma. Una parte del profitto viene staccato e rimane fuori dal territorio invece di circolare all'interno. Mentre invece è provato che un bar, un'impresa locale, tendono a rimettere il denaro in circolo nel territorio. Il franchise non solo estrae a monte una certa quantità di ricchezza e ne farà probabilmente un complicato strumento finanziario. \r\n\r\nQuindi è positivo che ogni realtà locale provi a costruire i propri luoghi di produzione e di consumo. Esiste però un'altra faccia di questa stessa storia: un mercato immaginario che è proprio all'opposto, questi sono i super ricchi. Andremo molto velocemente su questo, i dati che vedete sono i prezzi minimi per una casa o un appartamento. E' un mercato speciale che opera in circa 20 città, ed è parte di una questione seria, sono sempre investitori stranieri a prendervi parte, ed è un mercato che è iniziato crac sei o sette anni fa. Quello che voglio dire veramente, se ci fermiamo un attimo e ci chiediamo \"cosa vedo in questo mercato dei super prime\"? E parliamo solo di abitare, e non stiamo parlando di palazzi, di uffici, ma fondamentalmente di abitazioni. Quello che davvero sta succedendo è che questi super ricchi si stanno comprando il territorio urbano. \r\n\r\nIn che modo si può comprare il territorio urbano?\r\n\r\nTu non compri proprio la terra ma la compri in forma di edifici. Quindi se prendiamo l'esempio del centro di Londra, il centro finanziario, il 70% dei palazzi è posseduto da capitale straniero. E questa è una storia che si ripete. \r\n\r\nBerlino in questo senso è abbastanza speciale, ma anche Berlino sta andando in quella direzione. All'inizio il Mitte si era infatti caratterizzato per una modalità di sviluppo urbano improntato alla piccola proprietà, ma nel mondo possiamo dire che c'è una vera e propria spinata a comprare il territorio urbano. Così spesso assistiamo a operazioni commerciali volte ad acquistare una serie di isolati, con stradine e tutto, che diventano di un solo proprietario. Ciò significa che stanno letteralmente privatizzando tutto quello che era lo spazio pubblico. \r\n\r\nCosì quando si visita oggi una città, che è una città globale, succedono molte cose che stanno distruggendo totalmente la nozione stessa di città, lo spazio pubblico della città che è la strada. Uno spazio caratterizzato da indeterminatezza; si sovradetermina lo spazio urbano se si crea un centro commerciale dove una volta c'era il tessuto sociale urbano…piccole strade, piccole case, piccoli negozi, si semplifica quello spazio. E in questo senso a mio modo di vedere una delle sfide di oggi in termini di spazio urbano è il tema dell'indeterminatezza. Stiamo perdendo indeterminatezza a causa della sovradeterminazione del nostro spazio. \r\n\r\nlo stesso avviene con l'edilizia per i super ricchi, si compreranno cinque case per costruire quelle che chiamiamo MacMansion, dimore di lusso sovradimensionate.\r\n\r\nQuindi se vogliamo guardare a ciò che rimane in ombra in questa dinamica di comprare case e costruire edifici, io vedo la compera del territorio urbano. Questa è la nuova frontiera. Esiste poi una storia più vecchia e un diverso tipo di acquisto di terreni che non sono urbani ma che vogliamo comunque inquadrare nel discorso dell'urbanizzazione. \r\n\r\nSe c'è una cosa che mi irrita è sentire politici che non si sono mai interessati ai problemi della città ripetere continuamente che ormai la maggior parte della popolazione mondiale vive in città. La città, la città, la città…questo è tutto quello che dicono. Ma vi è tutta una storia che fa parte di questa urbanizzazione, ma rimane nell'ombra intorno a ciò che è visibile della condizione urbana. Ecco di cosa sto parlando, Land-Grab : per dirla in termini empirici ci sono circa 15 governi, incluse Cina, paesi del golfo, regno unito, usa, svezia, corea del sud, più un centinaio di grosse imprese che dal 2006 al 2010 si sono accaparrati 220milioni di ettari tra Africa, Latino America, Cambogia e Ucraina.\r\n\r\nora quando la Cina, solo per citarne uno, compra 2,8 milioni di ettari di terreno in Zambia e un numero simile in Congo, cose successe solo qualche anno fa, per creare una piantagione di palme per biocarburanti, che cos'è che effettivamente accade? Ebbene, quello che succede è la massiccia distruzione della flora, della fauna, ma anche delle economie rurali, villaggi con lunga genealogia di significati, con forme di conoscenza stratificate attraverso le generazioni… totalmente cancellate!\r\n\r\nMa c'è dell'altro: dove andranno mai queste persone? Indoviante un pò. Vanno nelle città.\r\n\r\nLe città, le grandi città anarchiche, sono l'ultimo posto dove ancora i poveri possono posare il loro corpo, e così abbiamo gli slums, le favelas, le baraccopoli… Quindi tornando a ciò che resta in ombra dei processi di urbanizzazione, quello che resta in ombra poi nello stesso linguaggio dell'urbanizzazione, è un intero mondo che non è assolutamente urbano, lo stesso land-grabbing (ovvero i furti di terra).\r\n\r\nSegue il contributo audio della traduzione in studio sopra l'originale inglese in overdub.\r\n\r\nSaskiaSassen_BrutalityandComplexity\r\n\r\n ",[53],{"field":54,"matched_tokens":55,"snippet":50,"value":51},"post_content",[49],1155199603042156500,{"best_field_score":58,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":60,"tokens_matched":61,"typo_prefix_score":61},"1112352751616",14,"1155199603042156657",2,6690,{"collection_name":39,"first_q":64,"per_page":65,"q":64},"specie invasive",6,{"facet_counts":67,"found":61,"hits":82,"out_of":162,"page":11,"request_params":163,"search_cutoff":18,"search_time_ms":11},[68,74],{"counts":69,"field_name":72,"sampled":18,"stats":73},[70],{"count":61,"highlighted":71,"value":71},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":11},{"counts":75,"field_name":17,"sampled":18,"stats":81},[76,78,80],{"count":11,"highlighted":77,"value":77},"caccia",{"count":11,"highlighted":79,"value":79},"ecologismo",{"count":11,"highlighted":64,"value":64},{"total_values":20},[83,136],{"document":84,"highlight":101,"highlights":119,"text_match":131,"text_match_info":132},{"comment_count":28,"id":85,"is_sticky":28,"permalink":86,"podcastfilter":87,"post_author":88,"post_content":89,"post_date":90,"post_excerpt":34,"post_id":85,"post_modified":91,"post_thumbnail":92,"post_title":93,"post_type":94,"sort_by_date":95,"tag_links":96,"tags":100},"45844","http://radioblackout.org/podcast/caccia-e-specie-invasive/",[71],"liberationfront"," \r\n\r\nTerminata la stagione venatoria in Italia, si fa la conta delle morti e dei ferimenti provocati durante la caccia, e il risultato è drammatico: 30 morti e decine di feriti (solo di quelli pubblicizzati dai media), senza contare gli animali cacciati e quelli che accompagnano i cacciatori; molte delle vittime sono minori che maneggiano il fucile, ed è interminabile la lista di tutti gli \"incidenti collaterali\" del caso: case crivellate o animali domestici uccisi. Una strage che anche quest'anno ha potuto verificarsi nonostante la siccità e gli incendi che hanno colpito tutta la penisola e messo a repentaglio diversi ecosistemi.\r\n\r\nEd è proprio l'equilibrio demografico della fauna selvatica che i cacciatori sbandierano per giustificare la propria presenza assassina, auto-proclamandosi baluardo di difesa dalle specie considerate invasive e pericolose.\r\n\r\nDurante la puntata abbiamo approfondito la questione di queste specie, portando alla luce i diversi punti di vista (scientifici o meno) che le studiano: dall'ottica più diffusa dell'interpretazione delle piante e degli animali invasivi visti unicamente come un nemico da combattere ed eliminare (teorie che vennero strumentalizzate politicamente per giustificare a livello sociale la “guerra all'invasione” anche tra gli umani), fino all'osservazione più accurata di come e perché esse nascono e proliferano. Quest'ultima, sicuramente rappresenta un ribaltamento di prospettiva, e mette in evidenza come le specie invasive, vegetali o animali, tendano a proliferare laddove un ecosistema viene modificato (tendenzialmente dall'uomo). Possono intervenire dunque come un fattore equilibrante all'interno di un ambiente, per quanto cambino completamente il suo aspetto e la vita al suo interno. 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Questa difficile convivenza tra una specie selvatica e il contesto urbano che la attrae (a causa anche della perdita di habitat naturali e della presenza di immondizie per le strade), sfocia sempre più spesso in situazioni preoccupanti in cui la caccia al cinghiale, nemico numero uno tra le specie cosiddette “invasive”, giustifica la presenza di individui armati per le strade, accanimenti e uccisioni brutali.\r\n\r\nSe l’iter ufficiale che parte con l’avvistamento di un cinghiale comporta l’intervento di diversi tipi di forze dell’ordine, veterinari dell’ASL, e così via, accadono anche episodi di iniziativa individuale, spesso sproporzionata e inquietante. In entrambi i casi, la maggior parte delle segnalazioni conducono all’abbattimento dei cinghiali stessi (singoli o famiglie con cuccioli che siano), non essendoci interesse a contemplare altre forme di contenimento o mitigazione del danno possibili. Contro questa degenerazione degli eventi, alcune persone si stanno mobilitando, creando una rete di pronto intervento per evitare gli abbattimenti, e recarsi sui luoghi degli avvistamenti per evitare il peggio.\r\n\r\nAscolta l’intervista qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/roma.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLe puntate precedenti a cui si fa riferimento:\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/cinghiali-e-caccia-di-selezione-facciamo-chiarezza/\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/caccia-senza-limiti-le-nuove-leggi-del-governo-meloni/","9 Marzo 2023","2023-03-09 10:53:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/ss-200x110.jpeg","Presenza cinghiali a Roma, tra delirio venatorio e forme di resistenza",1678359239,[],[],{"post_content":150},{"matched_tokens":151,"snippet":153,"value":154},[104,152],"invasive”","nemico numero uno tra le \u003Cmark>specie\u003C/mark> cosiddette “\u003Cmark>invasive”\u003C/mark>, giustifica la presenza di individui","Da diversi anni oramai la presenza dei cinghiali nelle zone urbane di Roma suscita clamore e indignazione, finendo spesso sulle pagine dei giornali. Questa difficile convivenza tra una \u003Cmark>specie\u003C/mark> selvatica e il contesto urbano che la attrae (a causa anche della perdita di habitat naturali e della presenza di immondizie per le strade), sfocia sempre più spesso in situazioni preoccupanti in cui la caccia al cinghiale, nemico numero uno tra le \u003Cmark>specie\u003C/mark> cosiddette “\u003Cmark>invasive”\u003C/mark>, giustifica la presenza di individui armati per le strade, accanimenti e uccisioni brutali.\r\n\r\nSe l’iter ufficiale che parte con l’avvistamento di un cinghiale comporta l’intervento di diversi tipi di forze dell’ordine, veterinari dell’ASL, e così via, accadono anche episodi di iniziativa individuale, spesso sproporzionata e inquietante. In entrambi i casi, la maggior parte delle segnalazioni conducono all’abbattimento dei cinghiali stessi (singoli o famiglie con cuccioli che siano), non essendoci interesse a contemplare altre forme di contenimento o mitigazione del danno possibili. Contro questa degenerazione degli eventi, alcune persone si stanno mobilitando, creando una rete di pronto intervento per evitare gli abbattimenti, e recarsi sui luoghi degli avvistamenti per evitare il peggio.\r\n\r\nAscolta l’intervista qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/roma.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLe puntate precedenti a cui si fa riferimento:\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/cinghiali-e-caccia-di-selezione-facciamo-chiarezza/\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/caccia-senza-limiti-le-nuove-leggi-del-governo-meloni/",[156],{"field":54,"matched_tokens":157,"snippet":153,"value":154},[104,152],1157451471306883000,{"best_field_score":160,"best_field_weight":59,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":28,"score":161,"tokens_matched":61,"typo_prefix_score":28},"2211897802752","1157451471306883185",6691,{"collection_name":94,"first_q":64,"per_page":65,"q":64},{"title":165,"slug":166},"Bobina","bobina-intelligente",["Reactive",168],{},["Set"],["ShallowReactive",171],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fsZJubgdWJV0QvNtr_xLF8ipQMVfbAXlOvkig5bFOHxI":-1},true,"/search?query=specie+invasive"]