","Pacchetto sicurezza. Una camicia di forza per i movimenti","post",1725979651,[66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/ddl-1660/","http://radioblackout.org/tag/diritto-penale-del-nemico/","http://radioblackout.org/tag/pacchetto-sicurezza/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/stato-di-polizia/",[72,73,74,17,75],"ddl 1660","diritto penale del nemico","pacchetto sicurezza","stato di polizia",{"post_content":77,"post_title":82,"tags":85},{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":81},[79],"di","governo sta cucendo, sotto forma \u003Cmark>di\u003C/mark> leggi dalla valenza universale, camicie","La stretta securitaria imposta dal nuovo pacchetto sicurezza, la cui discussione in aula è cominciata oggi, è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nQuesto pacchetto sicurezza dimostra in modo chiaro che il governo sta cucendo, sotto forma \u003Cmark>di\u003C/mark> leggi dalla valenza universale, camicie \u003Cmark>di\u003C/mark> forza studiate appositamente per i soggetti individuati come nemici da colpire.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nAscolta la diretta: \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/2024-09-10-vitale-pacchetto-sicureza.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":83,"snippet":84,"value":84},[79],"Pacchetto sicurezza. 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Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR, nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi osa fare scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale.\r\nUna dinamica che pone al centro le forze dell’ordine, che hanno mano libera nel comprarsi e portare in giro armi, oltre a quelle di ordinanza, mentre chi resiste alle loro violenze o decide di difendersi dai loro divieti rischia lunghissime detenzioni.\r\nPer le donne incinta o con bimbi sotto un anno di età c’è il carcere se sono recidive. Una norma che Meloni ha definito “contro il borseggio”. 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La più importante sono stati i fogli di via che vietano per periodi variabili tra uno e tre anni l’ingresso in alcune zone.\r\nIl foglio di via viene firmato dal questore nei confronti di attivisti che, secondo i rapporti di polizia, sono pericolosi. Nessuna inchiesta, denuncia, condanna: sulla base dei rapporti della squadra politica, la Digos, compagni e compagne hanno ricevuto il divieto ad entrare in alcuni paesi della Val Susa, scelti secondo criteri spesso imperscrutabili.\r\nDi recente anche ad alcuni No Tav valsusini, inizialmente esclusi dai provvedimenti, sono stati notificati i fogli di via. Molti No Tav hanno rifiutato di piegarsi a questo diktat di sapore fascista e rischiano di essere denunciati e processati per disobbedienza.\r\nL’arbitrio e la natura esplicitamente politica del foglio di via ne fa uno strumento formidabile di repressione estragiudiziale, delegata agli apparati di polizia, che possono colpire gli attivisti che non riescono ad incastrare altrimenti.\r\nI ricorsi sono costosi e solo raramente vengono vinti.\r\nLa questione vera è un’altra: la necessità di innescare una lotta politica perché questo retaggio dell’epoca fascista venga eliminato.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato del legal team No Tav.\r\nAscolta la diretta\r\n2013 07 10 fogli via Losco","10 Luglio 2013","2013-07-11 15:16:34","Fogli di via: Stato di polizia",1373489498,[182,183,69],"http://radioblackout.org/tag/fogli-di-via/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[185,186,17],"fogli di via","no tav",{"post_content":188,"post_title":192,"tags":196},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[79,29],"attivisti che, secondo i rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>, sono pericolosi. 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In realtà Andrea e Claudio, pur presenti al presidio, non si erano avvicinati al fotografo della questura, semplicemente lo avevano, a sua volta, fotografato. Evidentemente è bastato a suscitare la vendetta da parte delle forze dell'ordine. 11 ore di fermo per Andrea e Claudio, quest'ultimo solo indagato, mentre Andrea accusato di \"tentata rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale aggravata in concorso con persone da identificare\". Per tutta la giornata la Polizia ha cercato di arrestare Andrea, l'esecutore della foto, senza riuscirci, cercando di imputargli \"sequestro di persona\".\r\nUn ulteriore esempio del rancore e della vendetta di chi gestisce la valle a suon di manganelli e lacrimogeni arriva dalla lettera di una madre notav che vi riportiamo:\r\n\r\n\"Ciao a tutti,\r\nsegnalo che stanno arrivando a casa convocazioni presso gli uffici di assistenza sociale, richiesti dalla Procura di Torino – Tribunale dei minorenni – per i ragazzi, minorenni appunto, che prendono parte a presidi, sit-in, volantinaggi, manifestazioni, attività No Tav, senza che ci sia una configurazione di un reato.\r\nSi tratta di ragazzini identificati dalle forze dell’ordine, mentre, pacificamente, manifestavano in Valle di Susa.\r\nMio figlio Francesco, ancora 14enne, è stato segnalato, insieme ad altri minorenni, in quanto volantinava a Susa, a fine settembre.\r\nNon essendoci presenza di reato, perché la Procura “segnala” i ragazzini ai servizi sociali?\r\nPer vedere se il loro sano attivismo è sintomo di patologie o disagi familiari?\r\nSe hanno genitori violenti, oppressivi che li costringono a manifestare per diritti civili e politici?\r\nManifestare diviene sintomo di disagio, per i rappresentanti della legge?\r\nSe questo non è regime, non so cos’altro dire.\r\nAngela\"\r\n\r\nDi questo ed altro, abbiamo parlato con Maurizio di \"Spinta dal Bass\", dalla Valsusa.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/piccione.mp3\"]Senti l'audio della diretta","19 Novembre 2012","2025-09-24 22:00:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/hh-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"290\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/hh.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","In Valsusa minacce, denunce e vendette: il vero volto della Polizia di Stato",1353327584,[235,236,237],"http://radioblackout.org/tag/notav/","http://radioblackout.org/tag/polizia/","http://radioblackout.org/tag/vlasusa/",[239,29,240],"notav","vlasusa",{"post_content":242,"post_title":247,"tags":250},{"matched_tokens":243,"snippet":245,"value":246},[244,79],"Polizia","Per tutta la giornata la \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> ha cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> arrestare Andrea, l'esecutore della foto,","Venerdì mattina, alcuni notav avevano chiesto spiegazioni ad un losco individuo che continuava a scattare fotografie al presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> Chiomonte, senza che però succedesse nulla. 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La securizzazione del paese è crescente dalla messa in fuga di Ben Ali nel 2011 e la repressione si fa sentire sempre più violenta. Nonostante un percorso di transizione democratica durato quasi dieci anni e il tentativo di riformare i settori della sicurezza e della giustizia in un paese che non è mai riuscito a garantire processi equi per tutti, oggi quello che si mormora nelle strade è che la Tunisia era e rimane «uno Stato di polizia». La vita quotidiana è controllata, ingiustizie e abusi della polizia non possono essere denunciati e nelle carceri tunisine ci sono decine di attivisti, esponenti politici e giornalisti accusati di complotto contro la sicurezza dello Stato, che rischiano diversi anni di condanna.\r\nIl governo di Giorgia Meloni e la Commissione europea portano avanti una collaborazione sempre più stretta con la Tunisia per instaurare, dicono, una logica non predatoria e anticoloniale nei confronti della sponda sud del Mediterraneo, ma non si può fare a meno di notare come l'appoggio di Roma e Bruxelles sia in verità fondamentale nel rafforzare le capacità di intervento di questo apparato securitario. Il settore della sicurezza e il settore della giustizia sono stati finanziati con 570 milioni di euro dall'Unione Europea, a fronte di un appoggio totale di 3,4 mld giustificati dalla tutela dei diritti umani, ma questi programmi sono tramontati, e quello che rimane oggi è l'appoggio securitario. \r\n\r\n\r\nDopo la firma del memorandum d'intesa del 16 luglio, che prevede diversi ambiti di collaborazione, Meloni ha visitato diverse volte il paese, ultima la visita lampo del 18 aprile dove con una conferenza stampa (non conferenza in realtà perché i giornalisti non hanno potuto accedervi), è stato presentato un accordo di 100 milioni all'interno del Piano Mattei a favore delle imprese e degli scambi universitari, ma il cui obiettivo principale è in ambito migratorio: è fondamentale che la Tunisia continui a fermare, incarcerare e mettere ai confini del deserto tutti i migranti che arrivano in Tunisia per raggiungere l'Europa. Le condizioni dei migranti subsahariani (e non solo) sono pessime, deportati nelle zone desertiche di Libia e Algeria,subiscono abusi e violenze col benestare dell'Europa.\r\n\r\nNe parliamo durante l'info di radio blackout con Matteo Garavoglia, giornalista freelance, fa parte del Centro di Giornalismo Permanente, si occupa di Tunisia e Nord Africa per testate italiane e internazionali. Introduce la diretta Dima Dima (l'Estaca) - Emel Mathlouthi & Yasser Jera.\r\nhttps://ilmanifesto.it/tunisia-stato-di-polizia-caro-alleuropa\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024_05_07_2024.05.07-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","9 Maggio 2024","2024-05-09 10:35:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-300x195.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-300x195.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-1024x667.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-768x500.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k-1536x1001.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/5445433324_c46980e668_k.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Tunisia stato di polizia?",1715250904,[284,285,286],"http://radioblackout.org/tag/noborder/","http://radioblackout.org/tag/pianomattei/","http://radioblackout.org/tag/tunisia/",[288,289,290],"noborder","pianomattei","tunisia",{"post_content":292,"post_title":297},{"matched_tokens":293,"snippet":295,"value":296},[194,79,294],"polizia»","Tunisia era e rimane «uno \u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia»\u003C/mark>. 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Quali le teorie e quali le \"pratiche\"? Cosa significa parlare di discrezionalità e arbitrarietà del lavoro della polizia? Cosa è cambiato nei manuali di formazione dei reparti mobili dal secondo dopoguerra ad oggi? Come vengono formati i funzionari e/o operatori delle forze dell'ordine in Italia? In particolare come sono cambiati negli ultimi 15 anni i pochi manuali o materiali accessibili utilizzati per la formazione di agenti e operatori?\r\n\r\nAbbiamo parlato di questo e di molto altro con Enrico Gargiulo, ricercatore presso l'università del Piemonte Orientale. Partendo da un articolo molto recente, \"Ordine pubblico, regole private. I manuali per i Reparti mobili della Polizia di stato\", abbiamo cercato di descrivere cosa cosa accade in Italia negli ultimi anni, allargando poi lo sguardo alla Francia - piombata in un prolungato stato di \"eccezione\" con la dichiarazione dello stato di emergenza dal novembre 2015 - agli Stati Uniti, alla Gran Bretagna.\r\n\r\nAscolta il contributo:\r\n\r\nenricogargiulo","22 Febbraio 2016","2016-03-01 15:36:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"167\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-300x167.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-768x427.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/02/Reparto_Celere.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Discrezionalità, potere e uso della forza: i manuali per i reparti mobili e il sapere di polizia",1456166490,[321,322,323,324,325,236,326,327,328],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/categorizzazione/","http://radioblackout.org/tag/controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/discrezionalita/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-polizia/","http://radioblackout.org/tag/regole-di-ingaggio/","http://radioblackout.org/tag/stereotipi/","http://radioblackout.org/tag/violenza-della-polizia/",[330,331,332,333,334,29,335,336,337],"abusi di polizia","categorizzazione","controllo sociale","discrezionalità","militarizzazione della polizia","regole di ingaggio","stereotipi","violenza della polizia",{"post_content":339,"post_title":343,"tags":346},{"matched_tokens":340,"snippet":341,"value":342},[244,79,96,79],"per i Reparti mobili della \u003Cmark>Polizia\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>stato\u003C/mark>\", abbiamo cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> descrivere cosa","Come è \u003Cmark>stato\u003C/mark> costruito e trasmesso nel corso nel tempo il \"sapere \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>\"? 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Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio di soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita di una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo di 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico di Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego di tecnologie chiave nel campo dei velivoli di prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica di cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti di guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? Seconda puntata\r\nLa repentina caduta del regime baathista in Siria ci ricorda quanto avvenne nell’agosto del 2021 in Afganistan. L’accordo tra Stati Uniti e talebani portò al rapido ritiro degli statunitensi da Kabul e all’affermarsi dei talebani dal “volto umano”, che per qualche tempo hanno finto di voler mantenere qualche libertà alle donne, prima di murarle vive nelle case-prigioni, senza alcun diritto.\r\nOggi gli jihadisti siriani, promossi di colpo dai media al rango di “ribelli” si sono presi buona parte della Siria, mentre le truppe di Assad si sono ritirate quasi senza combattere.\r\nIl vero vincitore della guerra mondiale per procura che si è combattuta negli ultimi 13 anni in Sira è la Turchia, che profittando dell’indebolimento di Russia, Iran ed Hezbollah, gli storici alleati di Assad, ha dato il via libera alle truppe jihadiste che ha foraggiato e sostenuto in questi anni.\r\nNel nord della Siria, pur sotto durissimo attacco dell’Esercito Siriano Libero, diretta emanazione della Turchia, le formazioni dell’SDF provano a difendere l’esperienza del confederalismo democratico ed a combattere il ritorno degli Jihadisti.\r\nIl mese scorso ne abbiamo parlato con Lollo, questa settimana ne abbiamo discusso con Stefano Capello\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 18 gennaio\r\nLeggi di guerra, zone rosse, militari per le strade\r\nIl paradigma autoritario del governo Meloni\r\nPunto info al Balon\r\ndalle 10,30 alle 13,30\r\n\r\nVenerdì 31 gennaio\r\nCrisi climatica e azione diretta\r\nStrumenti di ricerca, misurazione, analisi e lotta\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46 Torino\r\nInterverrà il fisico Andrea Merlone, Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR.\r\n\r\nA-Distro e SeriRiot\r\nogni mercoledì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20,30\r\nper info scrivete a fai_torino@autistici.org\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","16 Gennaio 2025","2025-01-16 02:17:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/red-zone-200x110.jpeg","Anarres del 10 gennaio. 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Zone rosse, profilazione etnica e sociale\r\nIl ministro dell’Interno ha arricchito la cassetta degli attrezzi della \u003Cmark>polizia\u003C/mark> con nuovi strumenti \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo e punizione, che le forze del disordine statale possono utilizzare senza neppure scomodare un magistrato.\r\nIl Governo implementa le “zone rosse” nelle aree urbane.\r\nA Roma, nei prossimi due mesi nei quartieri Quarticciolo ed Esquilino, il prefetto Giannini ha disposto “zone a vigilanza rafforzata“: qui le forze \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark> possono allontanare con la forza chiunque, assuma “atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”. Va da se che gli “atteggiamenti” non sono atti e, quindi, viene data alla \u003Cmark>polizia\u003C/mark> la possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> intervenire per spostare persone il cui modo \u003Cmark>di\u003C/mark> stare in strada sia considerato, a loro arbitrio, indesiderabile.\r\nSi tratta dell’estensione territoriale delle “zone rosse”, inizialmente disposte da Piantedosi a fine 2024 a Milano e Napoli città, dopo le prime sperimentazioni repressive \u003Cmark>di\u003C/mark> 3 mesi a Firenze e Bologna.\r\nSecondo il Viminale, dal 31 dicembre a oggi sono state controllate 25mila persone, con 228 allontanamenti coatti, quasi la metà dei quali solo a Milano: qui, su 8.303 controlli, 106 i provvedimenti disposti. Segue Bologna (7.613 controlli e 43 allontanamenti), Firenze (6.217 controlli, 68 allontanamenti) e infine Napoli (2.854 controlli, 11 allontanamenti).\r\nNel frattempo il DDL 1660, passato in settembre alla Camera, dopo qualche mese in Commissione, approderà presto nell’aula del Senato.\r\nNe abbiamo parlato con Eugenio Losco, avvocato milanese, che difende tanti indesiderabili politici e sociali.\r\n\r\nCittà delle armi. Il coniglio dal cappello del Politecnico\r\nIl progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> Città dell’Aerospazio, nuovo polo bellico a Torino, promosso da Leonardo, la maggiore industria armiera italiana, e dal Politecnico, è fermo dal 2021, quando venne annunciato per la prima volta l’avvio dei lavori. Nel 2023, in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra, che si tiene ogni due anni a Torino, ci fu un nuovo annuncio, finito in nulla. Il 20 dicembre del 2024 il Politecnico ha tirato fuori dal cappello un bel mucchio \u003Cmark>di\u003C/mark> soldi.\r\nNello specifico è stata annunciata la nascita \u003Cmark>di\u003C/mark> una “nuova infrastruttura tecnologica d’innovazione “IS4Aerospace - Knowledge Transfer Innovation Infrastructure for New Aerospace Challenges” dal valore complessivo \u003Cmark>di\u003C/mark> 23 milioni e 600mila euro, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR e proposta dal Politecnico \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, che la coordina, insieme ad Avio Aero, Leonardo e Thales Alenia Space, che cofinanziano l’iniziativa in partenariato pubblico-privato.”\r\nIS4Aerospace descritto come primo tassello per la Città dell’Aerospazio, che ospiterà laboratori congiunti per ricerca e impiego \u003Cmark>di\u003C/mark> tecnologie chiave nel campo dei velivoli \u003Cmark>di\u003C/mark> prossima generazione.\r\nIl Politecnico fornisce sempre maggiore copertura ad un’operazione volta a migliorare la capacità bellica \u003Cmark>di\u003C/mark> cacciabombardieri, droni, satelliti impiegati sui tanti fronti \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra.\r\n\r\nLa Siria come l’Afganistan? 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Si tratta di un bando finanziato con più di due milioni dall’Unione europea a beneficio della Città di Torino. I fondi saranno distribuiti tra enti privati capaci di “attivare spazi di comunità” dove organizzare, la sera, “attività artistico-culturali”. Si raccomanda di coinvolgere in particolare i “luoghi poco sicuri” dei quartieri di Aurora e Barriera di Milano. (...) Riporto qui l’esito delle mie visioni con l’intento di regalare spunti e suggerimenti a operatori sociali e creativi di Torino, esibire il valore di un metodo magico, lasciare a chi legge la possibilità di decrittare immagini di sogno. Ogni riferimento a individui, associazioni del terzo settore e istituzioni reali è puramente onirico.”\r\nQuesto l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio che ci offre alcuni interessanti spunti di riflessione sulla nostra città.\r\n\r\nDDL 1660. Torniamo ad occuparci di “stato di polizia”. Vi proponiamo il testo diffuso dalla Federazione Anarchica Italiana. \r\n\r\nVerso le giornate dei disertori del 2 e 4 novembre a Torino\r\nIl 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine.\r\nDurante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti disertarono e finirono la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione.\r\nIn memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta lanciamo due giornate di informazione e lotta antimilitarista.\r\n\r\nPercorsi antimilitaristi\r\nLa prossima domenica gli antimilitarist* di varie assemblee e coordinamenti locali si incontreranno a Massenzatico per confrontarsi e discutere e sulle iniziative di lotta al militarismo ed alla guerra globale. 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No alla città delle armi \r\nManifestazione antimilitarista\r\nIn via Roma 100 di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n(per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","21 Ottobre 2024","2024-10-21 17:40:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/disertori-russi-e-ucraini-200x110.png","Anarres del 18 ottobre. 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Vi proponiamo il testo diffuso dalla Federazione Anarchica Italiana. \r\n\r\nVerso le giornate dei disertori del 2 e 4 novembre a Torino\r\nIl 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine.\r\nDurante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti disertarono e finirono la loro vita \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte ad un plotone \u003Cmark>di\u003C/mark> esecuzione.\r\nIn memoria dei disertori e dei senzapatria \u003Cmark>di\u003C/mark> allora, in solidarietà a chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta lanciamo due giornate \u003Cmark>di\u003C/mark> informazione e lotta antimilitarista.\r\n\r\nPercorsi antimilitaristi\r\nLa prossima domenica gli antimilitarist* \u003Cmark>di\u003C/mark> varie assemblee e coordinamenti locali si incontreranno a Massenzatico per confrontarsi e discutere e sulle iniziative \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta al militarismo ed alla guerra globale. 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No alla città delle armi \r\nManifestazione antimilitarista\r\nIn via Roma 100 \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte all’ingresso \u003Cmark>di\u003C/mark> Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese\r\n\r\nLunedì 4 novembre\r\nIniziative antimilitariste in giro per Torino\r\nSmilitarizziamo la città! \r\n\r\nOgni martedì\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! \r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo \u003Cmark>stato\u003C/mark> e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\n(per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFB\r\n@senzafrontiere.to/\r\n\r\nTelegram\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":494,"snippet":495,"value":495},[194,79,244],"Anarres del 18 ottobre. \u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Polizia\u003C/mark>. Verso le giornate dei disertori del 2 e 4 novembre a Torino. Percorsi antimilitaristi. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2024-01-12-anarres-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa scuola va alla guerra\r\nLa ginnastica militare sta approdando, passo dopo passo, nelle scuole italiane. Si viene a sapere perché ovunque nel paese sono scattate proteste contro quest’ennesima forma di militarizzazione delle scuole.\r\nNon solo. Si moltiplicano i corsi di formazione per l’avvio al lavoro diretti agli studenti dell’ultimo anno gestiti esclusivamente di militari ed esponenti delle forze dell’ordine. L’ultimo caso è quello dell’istituto Prever di Pinerolo.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo\r\n\r\nGrosseto. Insegnanti poliziotti?\r\nNe avevamo già parlato in relazione ad un articolo di Francesco Migliaccio comparso su Monitor lo scorso luglio. In questo testo, dedicato a scenari di controllo all’interno delle scuole di Torino e provincia, Migliaccio riferiva di un corso di formazione per insegnanti promosso dall’Ufficio scolastico regionale. Il titolo era “Per una didattica di prevenzione di ogni forma di radicalizzazione violenta”, durava più di venti ore ed era tenuto da una cooperativa sociale con sede a Udine. Il fine del corso era di “conoscere il fenomeno della radicalizzazione violenta e sviluppare competenze base per organizzare attività preventive”.\r\nLa conclusione dell’articolo era che lo scenario da insegnanti poliziotti prefigurato dal corso non fosse di facile ed immediata realizzazione.\r\nLe notizie che arrivano da Grosseto indicano che, sebbene non sia possibile applicare, per mancanza di una normativa specifica, gli strumenti prefigurati dal corso di formazione, tuttavia la Digos, con l’attiva collaborazione dei dirigenti scolastici di Grosseto, ha fatto esplicita richiesta affinché gli insegnanti si attivassero per controllare forme di radicalizzazione violenta, che, ci tiene a precisare la Digos stessa, non sono esclusivamente rivolte a spiare gli studenti che si suppone siano di religione islamica ma che “l’incontro al quale hanno partecipato tutti i dirigenti scolastici della provincia aveva l’obiettivo di condividere in maniera riservata gli indirizzi di prevenzione di possibili fenomeni di radicalizzazione degli adolescenti, non riferiti esclusivamente all’ambito delle appartenenze religiose. 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L’OIM sottolinea inoltre che sono stati 17.025 i migranti intercettati nel 2023 dalla Guardia costiera libica e riportati nei lager del Paese nordafricano.\r\nSiamo di fronte ad una strage continua, pianificata con cura, dai governi europei, in primis quello italiano.\r\nUna strage frutto delle leggi che rendono illegale emigrare, una strage che cresce quando i migranti non vengono volutamente soccorsi come a Cutro, quando le navi delle ONG sono ostacolate in ogni modo dai divieti folli imposti dal governo.\r\nMa il mare non è l’unica frontiera. Si muore in montagna, nel deserto, nei cantieri dove la vita di un clandestino non vale nulla.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nStato di polizia. Le leggi speciali dei fascisti del terzo millennio\r\nLe misure contro la socialità non mercificata, quelle contro profughi e migranti, l’affondo verso i giovani, il duro colpo ai movimenti di lotta sono le architravi del progetto repressivo del governo.\r\nI decreti rave, Cutro, Caivano e il pacchetto sicurezza rendono sempre più forti i poteri di polizia, riducendo le pur esili tutele alla libertà di espressione, movimento, opposizione sociale.\r\nIl forte aumento delle pene, la meticolosa scelta dei soggetti da colpire e di quelli da tutelare ne sono il segno distintivo.\r\nPiù galera per molti, ma non per tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente di classe. Non solo. Molte misure, pur essendo capaci di reggere al vaglio della legittimità formale, sono ritagliate su misura su soggetti specifici.\r\nIl governo mette in campo dispositivi che emulano le dinamiche del diritto penale del nemico, pur in un quadro di apparente universalismo. Il che, ancora una volta, interroga i sostenitori della democrazia sul fatto che l’idea stessa di una legge giusta sia un ossimoro in un contesto di ingiustizia sociale e di crescente violenza verso le classi pericolose e i movimenti di opposizione sociale.\r\nSmontare la trama sottesa ai provvedimenti governativi è un tassello importante di un percorso di lotta che sappiamo non facile, ma necessario, perché chi governa intende colpire ogni tentativo di rendere concreta la possibilità di una radicale trasformazione sociale.\r\nNe abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco\r\n\r\nConflitto nel Mediterraneo orientale\r\nLa nuova guerra partita il 7 ottobre scorso con l’attacco di Hamas a villaggi e kibbutz nel sud di Israele, continua con un crescente bilancio di morti, feriti, sfollati nella striscia di Gaza.\r\nDopo tre mesi non si intravvedono spiragli di uscita da una crisi che ha già provocato un’immane tragedia umanitaria a Gaza. \r\nLe recenti uccisioni con attacchi mirati di capi di Hamas ed Hezbollah nel sud del Libano potrebbero condurre ad un’escalation anche in quell’area, dove, è già in corso un conflitto a bassa intensità.\r\nNel frattempo si è scaldato il clima in Yemen con l’attacco angloamericano a città e porti del paese controllato dagli Houti, sciiti e filoiraniani.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nVenerdì 19 gennaio\r\nStato di polizia\r\nLe leggi speciali dei fascisti del terzo millennio\r\nore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà la serata l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nVenerdì 2 febbraio\r\nPer l' anarchia. La forza e l'attualità del pensiero di Malatesta.\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nIntrodurrà l’incontro Davide Turcato, curatore delle opere complete di Errico Malatesta\r\n\r\nVenerdì 16 febbraio\r\nore 21 alla FAT, in corso Palermo 46\r\nSpaccare l’atomo in quattro. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/2024-01-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa strage nel Mediterraneo continua\r\nLe cifre emerse dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni disegnano un quadro \u003Cmark>di\u003C/mark> crescente violenza che investe i migranti in viaggio nel Mediterraneo. Il numero dei morti e dei dispersi è aumentato del 60% nel 2023.\r\nNel 2023 sono morte 974 persone, 1372 quelle disperse: nel 2022 le vittime erano state 529, 848 i dispersi, 662 e 891 nel 2021. L’OIM sottolinea inoltre che sono stati 17.025 i migranti intercettati nel 2023 dalla Guardia costiera libica e riportati nei lager del Paese nordafricano.\r\nSiamo \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte ad una strage continua, pianificata con cura, dai governi europei, in primis quello italiano.\r\nUna strage frutto delle leggi che rendono illegale emigrare, una strage che cresce quando i migranti non vengono volutamente soccorsi come a Cutro, quando le navi delle ONG sono ostacolate in ogni modo dai divieti folli imposti dal governo.\r\nMa il mare non è l’unica frontiera. Si muore in montagna, nel deserto, nei cantieri dove la vita \u003Cmark>di\u003C/mark> un clandestino non vale nulla.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\n\u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>polizia\u003C/mark>. 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Lo hanno messo in l’affidamento ai servizi sociali.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nVenerdì 8 febbraio\r\nVivere senza padroni\r\nNegli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo, la cui natura distruttiva porta alla catastrofe.\r\nStato e capitale, ciascuno nel proprio ambito, mirano al controllo globale, pervasivo, totalizzante delle nostre vite, messe al lavoro anche nel tempo dell'ozio e della libertà dalla schiavitù salariata.\r\nSottrarsi è possibile. 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Corteo nazionale a Niscemi, presidio No Muos a Novara.\r\nDel presidio a Novara abbiamo parlato con Domenico Argirò del Movimento No F35\r\nDella situazione a Niscemi ci ha raccontato Pippo Gurrieri del coordinamento comitati No Muos.\r\n\r\nSantiago Maldonado. Un anno dopo l’omicidio durante l’attacco alla comunità resistente mapuche di Pu Lof a Cushamen. In tutta l’Argentina, e non solo, iniziative di informazione e lotta.\r\n\r\nMorti e respingimenti collettivi in mare, caccia allo straniero per le strade. L’estate di sangue di Salvini e Toninelli\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","5 Settembre 2018","2018-10-17 22:58:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/09/livorno-200x110.jpg","Anarres del 3 agosto. Emergenza razzismo. No muos. Maldonado un anno dopo. 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