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In un tripudio di bandiere nazionali ucraine, monumenti in giallo-azzurro che si mescolano alle bandiere arcobaleno della pace stiamo assistendo ad un pacifismo armato, chiaramente schierato con uno dei due imperialismi che si stanno sfidando sulla pelle di chi vive in Ucraina e deve affrontare morte, bombe, paura, coscrizione obbligatoria.\r\nDi fronte a questo chiaro schierarsi, parte della galassia postcomunista si schiera a difesa dell’imperialismo della Russia putiniana.\r\nIn questo contesto in cui la fa da padrone un’informazione main stream del tutto arruolata, diventa estremamente importante porre al centro le ragioni di chi si oppone alla Nato e alla Russia, a chi si schiera a fianco delle vittime, di chi in Russia lotta contro la guerra a rischio di botte e galera, di pratica la diserzione attiva, di chi lotta contro le fabbriche d’armi e le missioni militari italiane all’estero.\r\nNe abbiamo chiacchierato con Dario Antonelli del Comitato contro le missioni militari in Africa di Livorno\r\n\r\nStato di emergenza bellico\r\nIl 28 febbraio il governo ha proclamato lo stato di emergenza per \"motivi umanitari\". 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Il suo utilizzo per la guerra in Ucraina è, anche dal punto di vista strettamente giuridico, del tutto abnorme. \r\nQuesto esecutivo la sta utilizzando per esautorare parte delle funzioni attribuite al parlamento e rafforzare i poteri dell'esecutivo, senza neppure l’esile filtro del voto delle camere.\r\nPotrebbero parere questioni di scarso interesse dal punto di vista della critica radicale allo Stato e alle dinamiche delle democrazie liberali, ma nei fatti potrebbe essere l’ombrello che consentirà all’esecutivo di limitare la possibilità di contestazione attiva delle scelte guerrafondaie del governo Draghi. Durante lo stato di emergenza pandemico è stata fortemente limitata la libertà di manifestare. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-03-11-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nLa guerra, la questione energetica, il costo del pane\r\nL’ulteriore impennata del prezzo della benzina, l’aumento dei generi alimentari \u003Cmark>di\u003C/mark> questi mesi è \u003Cmark>stato\u003C/mark> attribuito alla guerra, prima annunciata e poi deflagrata il 24 febbraio.\r\nMa è davvero così?\r\nIl raccolto del grano in Ucraina avviene in estate, quindi solo tra mesi potranno esserci importanti conseguenze per le importazioni della farina \u003Cmark>di\u003C/mark> grano tenero da quel paese. Per chi non lo sapesse, nel paese della pasta, il grano viene in buona parte importato.\r\nI rubinetti \u003Cmark>di\u003C/mark> Gazprom sono aperti: i pagamenti del gas russo avvengono normalmente. 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In un tripudio \u003Cmark>di\u003C/mark> bandiere nazionali ucraine, monumenti in giallo-azzurro che si mescolano alle bandiere arcobaleno della pace stiamo assistendo ad un pacifismo armato, chiaramente schierato con uno dei due imperialismi che si stanno sfidando sulla pelle \u003Cmark>di\u003C/mark> chi vive in Ucraina e deve affrontare morte, bombe, paura, coscrizione obbligatoria.\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> fronte a questo chiaro schierarsi, parte della galassia postcomunista si schiera a difesa dell’imperialismo della Russia putiniana.\r\nIn questo contesto in cui la fa da padrone un’informazione main stream del tutto arruolata, diventa estremamente importante porre al centro le ragioni \u003Cmark>di\u003C/mark> chi si oppone alla Nato e alla Russia, a chi si schiera a fianco delle vittime, \u003Cmark>di\u003C/mark> chi in Russia lotta contro la guerra a rischio \u003Cmark>di\u003C/mark> botte e galera, \u003Cmark>di\u003C/mark> pratica la diserzione attiva, \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lotta contro le fabbriche d’armi e le missioni militari italiane all’estero.\r\nNe abbiamo chiacchierato con Dario Antonelli del Comitato contro le missioni militari in Africa \u003Cmark>di\u003C/mark> Livorno\r\n\r\n\u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark> bellico\r\nIl 28 febbraio il governo ha proclamato lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark> per \"motivi umanitari\". Questa decisione conferisce poteri straordinari al governo, che ha mano libera nella gestione dell’impegno dell’Italia nel conflitto in Ucraina. Già sono scattate misure straordinarie relative all'aumento della spesa militare e l’invio \u003Cmark>di\u003C/mark> armi al governo Zelensky.\r\nNon è ancora finito lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark> pandemico e già il governo ne proclama uno bellico.\r\nMa cos’è lo \u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark>?\r\nLo \u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark> è previsto dalla legge numero 225 del 24 febbraio del 1992. Questa legge è stata pensata per dare maggiori poteri alla protezione civile in caso \u003Cmark>di\u003C/mark> calamità, come terremoti, alluvioni, grandi incendi, epidemie. Il suo utilizzo per la guerra in Ucraina è, anche dal punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista strettamente giuridico, del tutto abnorme. \r\nQuesto esecutivo la sta utilizzando per esautorare parte delle funzioni attribuite al parlamento e rafforzare i poteri dell'esecutivo, senza neppure l’esile filtro del voto delle camere.\r\nPotrebbero parere questioni \u003Cmark>di\u003C/mark> scarso interesse dal punto \u003Cmark>di\u003C/mark> vista della critica radicale allo \u003Cmark>Stato\u003C/mark> e alle dinamiche delle democrazie liberali, ma nei fatti potrebbe essere l’ombrello che consentirà all’esecutivo \u003Cmark>di\u003C/mark> limitare la possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> contestazione attiva delle scelte guerrafondaie del governo Draghi. Durante lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark> pandemico è stata fortemente limitata la libertà \u003Cmark>di\u003C/mark> manifestare. Una miriade \u003Cmark>di\u003C/mark> divieti è ancora utilizzata per impedire i cortei o per limitarne i percorsi, nonostante tutte le altre attività produttive, ricreative, commerciali e culturali siano state riaperte.\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> fronte ad una guerra, in cui l’informazione è già pienamente schiacciata sulle posizioni governative, la proclamazione dello \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark>, potrebbe preludere a nuove, inedite strette disciplinari.\r\n\r\nCronache \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta transfemminista queer e antimilitarista a Torino\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede \u003Cmark>di\u003C/mark> un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia \u003Cmark>di\u003C/mark> morte. \r\nBloccare la nascita \u003Cmark>di\u003C/mark> un nuovo polo \u003Cmark>di\u003C/mark> ricerca, progettazione e costruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark> per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi \u003Cmark>di\u003C/mark> mezzo. A partire dalla nostra città.\r\nL’assemblea Antimilitarista promuove un’assemblea cittadina che lanci una campagna \u003Cmark>di\u003C/mark> informazione e lotta per bloccare l’industria \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra e la NATO a Torino.\r\nInterventi sulla Città dell’Aerospazio, sul ruolo della NATO in Italia, testimonianze delle lotte contro l’ampliamento della base \u003Cmark>di\u003C/mark> Camp Derby a Livorno\r\nAlla tettoia dei contadini dalle ore 18.\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano\r\nal Kasciavit, via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione \u003Cmark>di\u003C/mark> un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi \u003Cmark>di\u003C/mark>: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi \u003Cmark>di\u003C/mark>: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nSabato 19 marzo ore 11\r\nCacerolazo contro le guerre al Balon\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":244},[239,67,92],"Anarres dell’11 marzo. La guerra, la benzina, il pane. Pacifisti con l’elmetto. \u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark>. Cronache dalle lotte...",[246,248],{"field":104,"matched_tokens":247,"snippet":244,"value":244},[239,67,92],{"field":107,"matched_tokens":249,"snippet":240,"value":241},[67,239,67,92],{"best_field_score":220,"best_field_weight":221,"fields_matched":133,"num_tokens_dropped":41,"score":251,"tokens_matched":113,"typo_prefix_score":133},"1736172750797537402",{"document":253,"highlight":265,"highlights":273,"text_match":218,"text_match_info":278},{"comment_count":41,"id":254,"is_sticky":41,"permalink":255,"podcastfilter":256,"post_author":124,"post_content":257,"post_date":258,"post_excerpt":47,"post_id":254,"post_modified":259,"post_thumbnail":260,"post_title":261,"post_type":185,"sort_by_date":262,"tag_links":263,"tags":264},"37933","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-ottobre-migrazioni-lo-sguardo-della-gente-in-viaggio-anarchia-e-organizzazione-le-aporie-della-democrazia-e-lo-stato-di-emergenza-psichiatria-assassina/",[124],"Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Ogni venerdì dalle 10,45 alle 12,45 sui 105,250 di radio Blackout:\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n2016-10-14-anarres1\r\n\r\n2016-10-13-massimo-org-conmusica\r\n\r\n2016-10-14-anarres3\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nLe migrazioni al di là degli stereotipi, in una narrazione che ci restituisce l'esperienza concreta, singolare di chi si mette in viaggio.\r\nNe parliamo con Andrea Staid, che mescola il suo approccio antropologico con quello della videomaker e disegnatrice Francesca Cogni, con cui sta terminando la scrittura di “Senza confini”, un libro illustrato, che racconta le migrazioni, partendo da due città, simili e insieme diversissime come Milano e Berlino.\r\n“Abbiamo ascoltato, parlato, mangiato, bevuto, scritto e registrato; scambiato storie, lavorato, camminato insieme, disegnato e chiesto loro di disegnare ricordi, sogni e desideri. Oltre a raccontare i vissuti abbiamo immaginato una possibilità di avvenire migliore, un mondo nuovo dove l'unico straniero diventi la discriminazione e il razzismo.”\r\nPer saperne di più leggi la presentazione di Staid uscita su A rivista anarchica\r\n\r\nAnarchia e organizzazione. Per molti, specie se non anarchici, una sorta di ossimoro, nella pratica dei movimenti una sfida lunga un secolo e mezzo.\r\nNe parliamo con Massimo Varengo della Federazione Anarchica Milanese\r\n\r\nIl fantasma della democrazia. 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La democrazia avrebbe in se gli anticorpi per eliminare i mali che la affliggono, per correggere la rotta, costruire partecipazione nella libertà. \r\n\r\nSi è aperto al tribunale il processo ai tre vigili vigili urbani e allo psichiatra accusati della morte di Andrea Soldi, ucciso nell’estate del 2015 nei giardinetti di corso Umbria, perché si rifiutava di accettare un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio). Udienza si è svolta a porte chiuse, i tre vigili non si sono presentati. Prossime udienze il 3 e il 14 novembre.\r\nEra il 5 agosto dello scorso anno. Andrea era seduto su una panchina di piazzale Umbria, la “sua” panchina, quella dove era solito trascorrere il proprio tempo libero, quando sono arrivati ambulanza e vigili per imporgli un TSO. Andrea, che tutti ricordano come una persona tranquilla, non si era presentato alla visita psichiatrica mensile, perché non voleva sottoporsi all’abituale iniezione a lento rilascio di Haldol, un potente e dannoso neurolettico, che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali, tra cui anche la psicosi per cui veniva “curato”, e che, a detta di familiari e conoscenti, era sopravvenuta anni prima, nella caserma dove aveva svolto il servizio militare. Sebbene l’uomo fosse calmo e, nonostante il provvedimento fosse stato disposto dal Sindaco, sul posto accorsero medici, ambulanza e vigili. Parecchi testimoni hanno visto i vigili prendere e stringere per il collo Andrea fino a farlo diventare cianotico. Ormai privo di sensi, l’hanno ammanettato, gettato prono su una barella. 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La mobilitazione degli studenti serbi è stata innescata dal crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad lo scorso 1 novembre , costruita da una ditta cinese che la corruzione ha dotato di materiali scadenti: 15 persone sono morte in quel crollo. La protesta si è estesa a macchia d'olio a tutti gli istituti universitari e si è ben presto trasformata in una critica radicale al potere di Vučić, senza farsi condizionare dalle opposizioni e estendendosi anche ad altri soggetti sociali oltre gli studenti . I manifestanti chiedono conto dei 65 milioni spesi per la presunta ristrutturazione della stazione di Novi Sad ,puntano il dito sulla corruzione dilagante e ,come spesso è accaduto nella storia recente della Serbia, dimostrano la loro insofferenza al nazionalismo di Vucic ,degno erede di Seselj (fondatore e presidente del Partito Radicale Serbo, condannato nel 2018 per crimini contro l’umanità) ma abile trasformista che riesce a blandire l'Unione Europea ,flirtare con Mosca mentre invia armi agli ucraini e fare lucrosi affari con la Cina.\r\n\r\nLe proteste nascono dal basso senza leader ,nelle assemblee plenarie gli studenti affrontano i temi della mobilitazione ,discutono dei media ,la sicurezza, la repressione esercitando un metodo di democrazia diretta che mette in discussione l'architettura del regime di Vucic .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-DI-ORIONE-09012025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa parliamo di Panama dopo le uscite di Trump che ha reclamato diritti sul canale in funzione anticinese perseguendo una nuova versione della dottrina Monroe che prevede l'America agli americani (quelli del nord). Panama si staccò nel 1903 dalla Gran Colombia su istigazione nordamericana che finanziò le classi dirigenti corrotte per favorire gli interessi statunitensi, il canale torno' con l'accordo Carter-Torrijos sotto la sovranità del Panama ma non avendo lo stato centroamericano un esercito ,le clausole dell'accordo prevedono che la protezione militare sia demandata all'esercito americano. Facendo leva sulla presenza cinese nel canale Trump sfrutta questa clausola per minacciare l'uso della forza ,circostanza non nuova l'ultima nel 1989 con l'invasione voluta da Bush senior contro l'ex agente della C.I.A. Noriega e il massacro di circa 4000 civili nel criminale bombardamento del popoloso quartiere di El Chorrillo . Svanita al momento l'opzione alternativa di un canale che passasse per il Nicaragua , il choke point panamense è in sofferenza a causa della cronica mancanza d'acqua e del sovraffollamento delle navi che ingolfano il canale ,il governo del presidente Molino cerca di tenere testa alle intemperanze trumpiane ma ha una grave crisi di consensi e si trova a gestire una situazione sociale esplosiva .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-BASTIONI-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Pierluigi Fagan che pubblica articoli su varie riviste on line e partecipa ad incontri e dibattiti pubblici sulle questioni geopolitiche e del tema della complessità, proviamo a decrittare le ultime uscite di Trump svincolandole dall'immagine della volubilità caratteriale del soggetto ma riportandole ad una cogente visione realista in linea con il pensiero delle nuove élite dominanti a Washington. Trump è il front-man delle oligarchie dei grandi produttori di energia fossile ,del complesso militare industriale ,dei magnati della Silicon Valley ,le tecno élite e la cosidetta Paypal mafia che va da Peter Thiel ad Elon Musk. Le sue dichiarazioni sulla Groenlandia ,Canada,Panama e Messico squadernano una nuova dottrina Monroe 2.0 che prevede il controllo degli U.S.A. sul continente americano contro potenziali ingerenze straniere. Questa elaborazione discende dalla constatazione della struttura multipolare che si sta affermando nel mondo ,in cui ciascun soggetto si costruisce e rafforza il proprio polo distanziandosi così dal globalismo atlantista ed ideologico dei neocon . Trump cercherà di riequilibrare la bilancia commerciale americana trattando con i singoli stati ed utilizzando la minaccia dei dazi così da costringere gli europei ad aumentare il budget per la difesa alimentando l'industria bellica statunitense dei cui interessi è portatore. Probabilmente proverà ad utilizzare l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) una legge federale promulgata nel 1977 che conferisce al Presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori degli Stati Uniti ,se sussiste uno stato di emergenza economica puo' assumere dei poteri che consentono di aggirare il Congresso . Sul piano interno il controllo sociale sarà demandato al nefasto Project 2025 allo scopo di mantenere l'innaturale asimmetria costituita dal privilegio americano di controllare il 26% del Pil mondiale rappresentando solo il 4,5% della popolazione mondiale .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-09012025-FAGAN.mp3\"][/audio]","15 Gennaio 2025","2025-01-15 15:39:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 09/01/2025-SERBIA GLI STUDENTI FANNO TREMARE VUCIC -PANAMA ,IL CANALE TORNA NEL MIRINO YANKEE- IL FRONTMAN ARANCIONE DELLE TECNO ELITE E LA DOTTRINA MONROE 2.0",1736955546,[188],[151],{"post_content":293,"post_title":297,"tags":300},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[193,67,92],"Stati Uniti ,se sussiste uno \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>emergenza\u003C/mark> economica puo' assumere dei poteri","In questa prima puntata del 2025 Bastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Orione si occupa delle manifestazioni studentesche in Serbia con Tatiana Djordjevic corrispondente dall'Italia per vari media serbi . La mobilitazione degli studenti serbi è stata innescata dal crollo \u003Cmark>di\u003C/mark> una tettoia alla stazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Novi Sad lo scorso 1 novembre , costruita da una ditta cinese che la corruzione ha dotato \u003Cmark>di\u003C/mark> materiali scadenti: 15 persone sono morte in quel crollo. La protesta si è estesa a macchia d'olio a tutti gli istituti universitari e si è ben presto trasformata in una critica radicale al potere \u003Cmark>di\u003C/mark> Vučić, senza farsi condizionare dalle opposizioni e estendendosi anche ad altri soggetti sociali oltre gli studenti . I manifestanti chiedono conto dei 65 milioni spesi per la presunta ristrutturazione della stazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Novi Sad ,puntano il dito sulla corruzione dilagante e ,come spesso è accaduto nella storia recente della Serbia, dimostrano la loro insofferenza al nazionalismo \u003Cmark>di\u003C/mark> Vucic ,degno erede \u003Cmark>di\u003C/mark> Seselj (fondatore e presidente del Partito Radicale Serbo, condannato nel 2018 per crimini contro l’umanità) ma abile trasformista che riesce a blandire l'Unione Europea ,flirtare con Mosca mentre invia armi agli ucraini e fare lucrosi affari con la Cina.\r\n\r\nLe proteste nascono dal basso senza leader ,nelle assemblee plenarie gli studenti affrontano i temi della mobilitazione ,discutono dei media ,la sicurezza, la repressione esercitando un metodo \u003Cmark>di\u003C/mark> democrazia diretta che mette in discussione l'architettura del regime \u003Cmark>di\u003C/mark> Vucic .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/BASTIONI-DI-ORIONE-09012025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Diego Battistessa parliamo \u003Cmark>di\u003C/mark> Panama dopo le uscite \u003Cmark>di\u003C/mark> Trump che ha reclamato diritti sul canale in funzione anticinese perseguendo una nuova versione della dottrina Monroe che prevede l'America agli americani (quelli del nord). 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/2022-04-08-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nLa guerra e rainbow washing\r\nL’arruolamento forzato delle persone delle persone trans in Ucraina, le notizie sulla brigata transfrocia “Unicorno” riportano al centro della guerra in Ucraina il tema della violenza contro chi trasgredisce la norma eterocispatriarcale e, insieme, l’operazione di rainbow washing che indica una strada di “redenzione” nell’imbracciare le armi per la guerra nazionalista.\r\nVi proponiamo un audio di Filomena “Filo” Sottile\r\n\r\nMilitarismo, nazionalismo, lotta di classe\r\nCome nelle indicazioni che troviamo sui mezzi pubblici – non disturbate il manovratore o il conducente – ci viene intimato di non disturbare coloro che ci stanno portando a danzare sul filo del rasoio, come se a tagliarsi fossero loro e non noi. Non li vedete come si sorridono e si stringono la mano nei summit quelli che dovrebbero trovare una soluzione al tragico conflitto in atto? Il fatto è che gli appartenenti alle classi dirigenti si conoscono e si frequentano tra loro e spingono le classi subalterne – che invece non si frequentano e raramente si conoscono – a massacrarsi vicendevolmente.\r\nIl nazionalismo è la coperta identitaria con la quale, anche nel secondo decennio del nuovo secolo, si spingono i poveri a combattere contro altri poveri.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo, autore di un articolo uscito su Umanità Nova\r\n\r\nEconomia di guerra\r\nL’aumento della spesa militare, l’investimento in armi e grandi opere tra peggiorando le condizioni di vita di noi tutti, costrett* a fare i conti con l’aumento dei prezzi, lavori precari e malpagati, fitti alle stelle. Quest’anno la spesa sanitaria è diminuita di 5 miliardi di euro. l’INPS ha recuperato 2 miliardi in questi due anni. L’aspettativa di vita si è ridotta di due anni e mezzo. I sei capi di corpo d’armata 500 milioni di euro.\r\nDraghi ci fa la guerra e la chiama pace.\r\nCapire meglio le conseguenze economiche per i poveri di ogni dove è utile a comprendere le dinamiche in corso ed i modi per opporvisi.\r\nCon Francesco Fricche abbiamo provato a fare il punto sulla situazione con un occhio a quanto avviene in Russia\r\n\r\nContro la guerra e chi la arma\r\nDraghi ha domandato retoricamente “volete il condizionatore acceso o la pace”? Come se la povera gente avesse altra scelta che pagare il prezzo che gli viene imposto. La verità è che con Draghi nel lungo inverno appena trascorso in tanti hanno dovuto spegnere il riscaldamento ben prima che scoppiasse la guerra.\r\nOggi l’unico modo per poter vivere meglio e senza guerra è lottare contro chi ce la impone a tutte le latitudini. Noi non ci stiamo. Noi non ci arruoliamo né con la NATO, né con la Russia. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. L’antimilitarismo, l’internazionalismo, il disfattismo rivoluzionario sono stati centrali nelle lotte del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici sin dalle sue origini. Sfruttamento ed oppressione colpiscono in egual misura a tutte le latitudini, il conflitto contro i “propri” padroni e contro i “propri” governanti è il miglior modo di opporsi alla violenza statale e alla ferocia del capitalismo in ogni dove.\r\nOpporsi allo Stato di emergenza bellico, all’aumento della spesa militare, all’invio di armi al governo Ucraino, lottare per il ritiro di tutte le missioni militari all’estero, per la chiusura e riconversione dell’industria bellica, per aprire le frontiere a tutti i profughi e ai migranti è un concreto ed urgente fronte di lotta.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. 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Economia \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra...",[339,341],{"field":107,"matched_tokens":340,"snippet":333,"value":334},[239,67,92],{"field":104,"matched_tokens":342,"snippet":337,"value":337},[67,67],{"best_field_score":220,"best_field_weight":315,"fields_matched":133,"num_tokens_dropped":41,"score":344,"tokens_matched":113,"typo_prefix_score":133},"1736172750797537394",{"document":346,"highlight":358,"highlights":366,"text_match":218,"text_match_info":371},{"comment_count":41,"id":347,"is_sticky":41,"permalink":348,"podcastfilter":349,"post_author":124,"post_content":350,"post_date":351,"post_excerpt":47,"post_id":347,"post_modified":352,"post_thumbnail":353,"post_title":354,"post_type":185,"sort_by_date":355,"tag_links":356,"tags":357},"73908","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-25-febbraio-giochi-di-guerra-nello-jonio-contro-tutte-le-guerre-morti-e-feriti-nella-guerra-del-lavoro/",[124],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-25-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nDynamic Manta 2022.\r\n\r\nEsercitazioni militari nel canale di Sicilia.\r\n\r\nÈ cominciata il 21 febbraio e continuerà sino al 4 marzo una delle più imponenti esercitazioni navali del Mediterraneo. Anche se non sono legati all’attuale crisi in Europa orientale, i giochi di guerra si svolgeranno in un quadro delicatissimo di tensione internazionale.\r\n\r\nNoi contro tutte le guerre, tutte le guerre contro di noi\r\nL’invasione dell’Ucraina. Riflessioni sulla guerra che torna nel cuore dell’Europa: gli scossoni di assestamento della lunga ondata tellurica iniziata con la caduta del muro di Berlino.\r\nDi fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d'attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.\r\nLe politiche di potenza degli Stati, i nazionalismi, le piccole patrie, sono solo paraventi per nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori. 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Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega più che nel recente passato, all’industria bellica. Non solo. 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