","IL LAVORO CHE UCCIDE NON E' UN INCIDENTE .","post",1708963634,[62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/legge-per-lintroduzione-del-reato-di-omicidio-sul-lavoroo/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-firenze/",[66,15,67],"legge per l'introduzione del reato di omicidio sul lavoroo","strage di Firenze",{"post_content":69,"tags":76},{"matched_tokens":70,"snippet":74,"value":75},[71,72,73],"strage","di ","Firenze","nel momento in cui,dopo la \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di \u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>, il tema sembra aver fatto","Il ministro Nordio ha bocciato la proposta \u003Cmark>di\u003C/mark> introdurre il reato \u003Cmark>di\u003C/mark> omicidio sul lavoro proprio nel momento in cui,dopo la \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di \u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>, il tema sembra aver fatto finalmente breccia.\r\n\r\nLa preoccupazione che la necessità \u003Cmark>di\u003C/mark> introdurre questa novità nel codice penale finisca per diventare una richiesta generale, ha spinto il ministro a mettere subito le mani avanti, con una motivazione risibile che paragona l'omicidio stradale all'omicidio sul lavoro ,improponibile in quanto le morti sul lavoro sono frutto \u003Cmark>di\u003C/mark> una volontà deliberata \u003Cmark>di\u003C/mark> sacrificare la sicurezza \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lavora in nome del profitto e inoltre quando una persona è riconosciuta colpevole \u003Cmark>di\u003C/mark> aver investito qualcuno con la propria auto generalmente finisce in galera, mentre quando un lavoratore muore in un cantiere non c’è mai un padrone che paghi. Per fermare le stragi sul lavoro occorre combattere la precarietà e quindi lo sfruttamento e la ricattabilità che subiscono i lavoratori e quindi rivedere le leggi sugli appalti e assicurare maggiori tutele ai lavoratori. Sulla necessità \u003Cmark>di\u003C/mark> introdurre nell'ordinamento giuridico il reato \u003Cmark>di\u003C/mark> omicidio sul lavoro si sono mobilitate vari comitati con una raccolta \u003Cmark>di\u003C/mark> firme per una legge d'iniziativa popolare ,ne parliamo con Pierpaolo Leonardi del comitato per la legge sugli omicidi sul lavoro.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/INFO-260224-LEONARDI-LAVORO.mp3\"][/audio]",[77,81,83],{"matched_tokens":78,"snippet":80},[79],"di","legge per l'introduzione del reato \u003Cmark>di\u003C/mark> omicidio sul lavoroo",{"matched_tokens":82,"snippet":15},[],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[71,79,73],"\u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>",[87,93],{"field":36,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":92},[17,48],[90,91],[71,79,73],[79],[85,80],{"field":94,"matched_tokens":95,"snippet":74,"value":75},"post_content",[71,72,73],1736172819517538300,{"best_field_score":98,"best_field_weight":40,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":99,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704398080","1736172819517538410",{"document":101,"highlight":124,"highlights":132,"text_match":138,"text_match_info":139},{"cat_link":102,"category":103,"comment_count":48,"id":104,"is_sticky":48,"permalink":105,"post_author":51,"post_content":106,"post_date":107,"post_excerpt":108,"post_id":104,"post_modified":109,"post_thumbnail":110,"post_thumbnail_html":111,"post_title":112,"post_type":59,"sort_by_date":113,"tag_links":114,"tags":120},[45],[47],"5613","http://radioblackout.org/2011/12/pogrom-di-torino-alle-radici-del-razzism/","Il rogo razzista al campo rom della Continassa, nel popolare quartiere delle Vallette, la strage fascista di Firenze, sono la punta di un iceberg. Nella parte sommersa ma imponente un cocktail micidiale fatto di politiche e leggi razziste, campagne mediatiche sempre più feroci, ben mescolate con gli effetti dirompenti della crisi per i lavoratori e i poveri .\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, del CIAO - Collettivo Immigrati AutoOrganizzati.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/karim_campo_rom.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file","14 Dicembre 2011","Il rogo razzista al campo rom della Continassa, nel popolare quartiere delle Vallette, la strage fascista di Firenze, sono la punta di un iceberg. Nella parte sommersa ma imponente un cocktail micidiale fatto di politiche e leggi razziste, campagne mediatiche sempre più feroci, ben mescolate con gli effetti dirompenti della crisi per i lavoratori e i poveri .\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, del CIAO - Collettivo Immigrati AutoOrganizzati.\r\n","2025-09-24 22:01:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/1040181-rom-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/1040181-rom-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/1040181-rom-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/1040181-rom.jpg 680w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Pogrom di Torino: alle radici del razzismo",1323865991,[115,116,117,118,119],"http://radioblackout.org/tag/fascismo/","http://radioblackout.org/tag/leggi-razziste/","http://radioblackout.org/tag/pogrom/","http://radioblackout.org/tag/razzismo/","http://radioblackout.org/tag/rom/",[121,122,29,22,123],"fascismo","leggi razziste","rom",{"post_content":125,"post_title":129},{"matched_tokens":126,"snippet":127,"value":128},[71,79,73,79],"popolare quartiere delle Vallette, la \u003Cmark>strage\u003C/mark> fascista \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>, sono la punta \u003Cmark>di\u003C/mark> un","Il rogo razzista al campo rom della Continassa, nel popolare quartiere delle Vallette, la \u003Cmark>strage\u003C/mark> fascista \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>, sono la punta \u003Cmark>di\u003C/mark> un iceberg. Nella parte sommersa ma imponente un cocktail micidiale fatto di politiche e leggi razziste, campagne mediatiche sempre più feroci, ben mescolate con gli effetti dirompenti della crisi per i lavoratori e i poveri .\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, del CIAO - Collettivo Immigrati AutoOrganizzati.\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/karim_campo_rom.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file",{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":131},[79],"Pogrom \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino: alle radici del razzismo",[133,135],{"field":94,"matched_tokens":134,"snippet":127,"value":128},[71,79,73,79],{"field":136,"matched_tokens":137,"snippet":131,"value":131},"post_title",[79],1736172819382796300,{"best_field_score":140,"best_field_weight":141,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":142,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704332288",14,"1736172819382796402",{"document":144,"highlight":163,"highlights":181,"text_match":192,"text_match_info":193},{"cat_link":145,"category":146,"comment_count":48,"id":147,"is_sticky":48,"permalink":148,"post_author":51,"post_content":149,"post_date":150,"post_excerpt":151,"post_id":147,"post_modified":152,"post_thumbnail":153,"post_thumbnail_html":154,"post_title":155,"post_type":59,"sort_by_date":156,"tag_links":157,"tags":160},[45],[47],"89424","http://radioblackout.org/2024/05/guerra-di-classe-la-strage-di-casteldaccia/","Quella di lunedì - con i cinque morti a Casteldaccia, nel Palermitano - è la terza strage di quest’anno sul lavoro, insieme a quella di neanche un mese fa a Suviana (nel Bolognese, sette morti) e a quella di Firenze nel cantiere della Esselunga di febbraio (cinque morti). La lunga scia di sangue della guerra di classe non accenna a rallentare.\r\nSecondo l’Inail nei primi tre mesi di quest’anno ci sono stati 191 morti.\r\nLo scorso anno ci sono stati 600.000 infortuni sul lavoro.\r\nQui a Torino come non ricordare la strage della ThyssenKrupp del dicembre 2006, quando morirono bruciati 7 operai o i 5 operai investiti da un treno regionale nella notte tra il 30 e il 31 agosto dello scorso anno a Brandizzo?\r\nI media continuano a parlare di incidenti ed arrivano a puntare il dito sui lavoratori, “colpevoli” di essersi calati nella fogna senza “mascherine”. Questa l’espressione usata dal responsabile dell’AMAP, la municipalizzata che aveva dato in appalto i lavori, che a sua volta li aveva riappaltati. Questo termine dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che il responsabile della sicurezza sul lavoro dell’AMAP parla a vanvera. Nelle fogne non ci si va con la mascherina che si usa per proteggersi dalle infezioni. Servono tute integrali e il gas alert, un apparecchio che misura la concentrazione dell’idrogeno solforato: quando suona gli operai dovrebbero allontanarsi al più presto.\r\nGli operai della Quadrifoglio group ne erano privi perché il loro contratto prevedeva che l'aspirazione dei liquami avvenisse dalla superficie attraverso un autospurgo e che il personale non scendesse sotto terra. Invece, privi delle conoscenze necessarie, sono scesi giù per lavorare e per aiutare i colleghi in difficoltà. 5 sono morti, un sesto è in condizioni gravissime. Se la ditta per cui lavoravano e l’ente appaltatore avesse provveduto a far fare i corsi sulla sicurezza, forse non sarebbero morti, forse non si sarebbero calati in quella fogna senza alcun dispositivo salvavita. Forse.\r\nChi conosce la realtà del lavoro sa che le protezioni spesso non ci sono, molto più spesso non vengono usate perché rallentano il lavoro, perché non consentono di seguire i ritmi imposti dai padroni. Una delle vittime di Casteldaccia aveva 71 anni. Se a quell’età ancora lavori calandoti nei tombini, vuol dire che non hai altre possibilità di reddito.\r\nNon è un incidente. Un incidente è qualcosa di imponderabile, impossibile da prevenire, mentre la continua crescita di morti sul lavoro va di pari passo con i tagli ed i mancati investimenti sulla sicurezza.\r\nI morti di Casteldaccia sono le ultime vittime della guerra di classe tra chi si arricchisce con il lavoro altrui e chi, per vivere, deve rischiare la vita.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-08-strage-casteldaccia-fricche.mp3\"][/audio]","8 Maggio 2024","","2024-05-08 16:34:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/morti-lavoro-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"226\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/morti-lavoro-300x226.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/morti-lavoro-300x226.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/morti-lavoro-1024x772.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/morti-lavoro-768x579.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/morti-lavoro-1536x1157.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/morti-lavoro.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra di classe. La Strage di Casteldaccia",1715186071,[158,63,159],"http://radioblackout.org/tag/guerra-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-casteldaccia/",[161,15,162],"guerra di classe","strage di casteldaccia",{"post_content":164,"post_title":168,"tags":172},{"matched_tokens":165,"snippet":166,"value":167},[71,79],"nel Palermitano - è la terza \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> quest’anno sul lavoro, insieme a","Quella \u003Cmark>di\u003C/mark> lunedì - con i cinque morti a Casteldaccia, nel Palermitano - è la terza \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> quest’anno sul lavoro, insieme a quella \u003Cmark>di\u003C/mark> neanche un mese fa a Suviana (nel Bolognese, sette morti) e a quella \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> nel cantiere della Esselunga \u003Cmark>di\u003C/mark> febbraio (cinque morti). La lunga scia \u003Cmark>di\u003C/mark> sangue della guerra \u003Cmark>di\u003C/mark> classe non accenna a rallentare.\r\nSecondo l’Inail nei primi tre mesi \u003Cmark>di\u003C/mark> quest’anno ci sono stati 191 morti.\r\nLo scorso anno ci sono stati 600.000 infortuni sul lavoro.\r\nQui a Torino come non ricordare la \u003Cmark>strage\u003C/mark> della ThyssenKrupp del dicembre 2006, quando morirono bruciati 7 operai o i 5 operai investiti da un treno regionale nella notte tra il 30 e il 31 agosto dello scorso anno a Brandizzo?\r\nI media continuano a parlare \u003Cmark>di\u003C/mark> incidenti ed arrivano a puntare il dito sui lavoratori, “colpevoli” \u003Cmark>di\u003C/mark> essersi calati nella fogna senza “mascherine”. Questa l’espressione usata dal responsabile dell’AMAP, la municipalizzata che aveva dato in appalto i lavori, che a sua volta li aveva riappaltati. Questo termine dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che il responsabile della sicurezza sul lavoro dell’AMAP parla a vanvera. Nelle fogne non ci si va con la mascherina che si usa per proteggersi dalle infezioni. Servono tute integrali e il gas alert, un apparecchio che misura la concentrazione dell’idrogeno solforato: quando suona gli operai dovrebbero allontanarsi al più presto.\r\nGli operai della Quadrifoglio group ne erano privi perché il loro contratto prevedeva che l'aspirazione dei liquami avvenisse dalla superficie attraverso un autospurgo e che il personale non scendesse sotto terra. Invece, privi delle conoscenze necessarie, sono scesi giù per lavorare e per aiutare i colleghi in difficoltà. 5 sono morti, un sesto è in condizioni gravissime. Se la ditta per cui lavoravano e l’ente appaltatore avesse provveduto a far fare i corsi sulla sicurezza, forse non sarebbero morti, forse non si sarebbero calati in quella fogna senza alcun dispositivo salvavita. Forse.\r\nChi conosce la realtà del lavoro sa che le protezioni spesso non ci sono, molto più spesso non vengono usate perché rallentano il lavoro, perché non consentono \u003Cmark>di\u003C/mark> seguire i ritmi imposti dai padroni. Una delle vittime \u003Cmark>di\u003C/mark> Casteldaccia aveva 71 anni. Se a quell’età ancora lavori calandoti nei tombini, vuol dire che non hai altre possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> reddito.\r\nNon è un incidente. Un incidente è qualcosa \u003Cmark>di\u003C/mark> imponderabile, impossibile da prevenire, mentre la continua crescita \u003Cmark>di\u003C/mark> morti sul lavoro va \u003Cmark>di\u003C/mark> pari passo con i tagli ed i mancati investimenti sulla sicurezza.\r\nI morti \u003Cmark>di\u003C/mark> Casteldaccia sono le ultime vittime della guerra \u003Cmark>di\u003C/mark> classe tra chi si arricchisce con il lavoro altrui e chi, per vivere, deve rischiare la vita.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco Fricche\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/2024-05-08-strage-casteldaccia-fricche.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":169,"snippet":171,"value":171},[79,170,79],"Strage","Guerra \u003Cmark>di\u003C/mark> classe. La \u003Cmark>Strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Casteldaccia",[173,176,178],{"matched_tokens":174,"snippet":175},[79],"guerra \u003Cmark>di\u003C/mark> classe",{"matched_tokens":177,"snippet":15},[],{"matched_tokens":179,"snippet":180},[71,79],"\u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> casteldaccia",[182,184,190],{"field":94,"matched_tokens":183,"snippet":166,"value":167},[71,79],{"field":36,"indices":185,"matched_tokens":186,"snippets":189},[17,48],[187,188],[71,79],[79],[180,175],{"field":136,"matched_tokens":191,"snippet":171,"value":171},[79,170,79],1733921019837546500,{"best_field_score":194,"best_field_weight":141,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":195,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"2216192835584","1733921019837546611",{"document":197,"highlight":221,"highlights":243,"text_match":192,"text_match_info":254},{"cat_link":198,"category":199,"comment_count":48,"id":200,"is_sticky":48,"permalink":201,"post_author":51,"post_content":202,"post_date":203,"post_excerpt":151,"post_id":200,"post_modified":204,"post_thumbnail":205,"post_thumbnail_html":206,"post_title":207,"post_type":59,"sort_by_date":208,"tag_links":209,"tags":216},[45],[47],"89234","http://radioblackout.org/2024/04/moby-prince-la-strage-della-verita/","Il 10 aprile è stato il 33esimo anniversario della strage della Moby Prince. 140 morti, nessun colpevole. Ma i parenti e i compagni continuano a lottare perché vengano riconosciute le responsabilità di quel disastro.\r\nUna lotta sempre più difficile, sempre più in salita. Quattro mesi fa la corte d’appello di Firenze ha respinto i ricorso dei familiari contro la sentenza di assoluzione contro il Ministero della Difesa e quello delle Infrastrutture. Ed ha imposto ai familiari anche il pagamento delle spese. Secondo il tribunale non avrebbero subito alcun danno. A parte 140 parenti. \r\n“Sono passati tanti anni anni da quella tragica notte. Anni in cui le parole giustizia e verità sono state cancellate da insabbiamenti, depistaggi e processi farsa. Ancora oggi non esiste una verità ufficiale uscita dalle aule del tribunale. Le uniche cose certe sono che lo stato attraverso i suoi organi giudiziari ha sempre evitato di mettere sul banco degli imputati i veri colpevoli della vicenda. La Navarma con il suo armatore, la Capitaneria di porto con il suo comandante in silenzio radio per quasi tutta la notte ed il comandante della Agip Abruzzo, Superina.\r\nNegli ultimi anni abbiamo visto che la solidarietà è fondamentale per raggiungere e affermare la verità ed è proseguendo in questa direzione che anche le istituzioni dovranno cedere e riaprire il caso. 140 morti, tanti colpevoli, ma difesi dalla legge.” Queste le parole di Giacomo Sini, un compagno che vi perse il padre.\r\nA Blackout ha raccontato, ancora una volta, di quella notte in cui la sua vita cambiò per sempre.\r\nE dei tanti anni trascorsi a cercare di bucare il muro di omertà che continua a circondare questa vicenda.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-30-moby-giacomo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","30 Aprile 2024","2024-04-30 16:49:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/moby-prince-disastro-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/moby-prince-disastro-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/moby-prince-disastro-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/moby-prince-disastro.jpg 570w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Moby Prince. La strage della verità",1714495769,[210,211,212,213,214,215],"http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/insabbiamento-della-verita/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/moby-prince/","http://radioblackout.org/tag/navarna/","http://radioblackout.org/tag/strage-della-moby-prince/",[217,218,20,24,219,220],"ENI","insabbiamento della verità","navarna","strage della moby prince",{"post_content":222,"post_title":226,"tags":229},{"matched_tokens":223,"snippet":224,"value":225},[79,73],"mesi fa la corte d’appello \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> ha respinto i ricorso dei","Il 10 aprile è stato il 33esimo anniversario della \u003Cmark>strage\u003C/mark> della Moby Prince. 140 morti, nessun colpevole. Ma i parenti e i compagni continuano a lottare perché vengano riconosciute le responsabilità \u003Cmark>di\u003C/mark> quel disastro.\r\nUna lotta sempre più difficile, sempre più in salita. Quattro mesi fa la corte d’appello \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> ha respinto i ricorso dei familiari contro la sentenza \u003Cmark>di\u003C/mark> assoluzione contro il Ministero della Difesa e quello delle Infrastrutture. Ed ha imposto ai familiari anche il pagamento delle spese. Secondo il tribunale non avrebbero subito alcun danno. A parte 140 parenti. \r\n“Sono passati tanti anni anni da quella tragica notte. Anni in cui le parole giustizia e verità sono state cancellate da insabbiamenti, depistaggi e processi farsa. Ancora oggi non esiste una verità ufficiale uscita dalle aule del tribunale. Le uniche cose certe sono che lo stato attraverso i suoi organi giudiziari ha sempre evitato \u003Cmark>di\u003C/mark> mettere sul banco degli imputati i veri colpevoli della vicenda. La Navarma con il suo armatore, la Capitaneria \u003Cmark>di\u003C/mark> porto con il suo comandante in silenzio radio per quasi tutta la notte ed il comandante della Agip Abruzzo, Superina.\r\nNegli ultimi anni abbiamo visto che la solidarietà è fondamentale per raggiungere e affermare la verità ed è proseguendo in questa direzione che anche le istituzioni dovranno cedere e riaprire il caso. 140 morti, tanti colpevoli, ma difesi dalla legge.” Queste le parole \u003Cmark>di\u003C/mark> Giacomo Sini, un compagno che vi perse il padre.\r\nA Blackout ha raccontato, ancora una volta, \u003Cmark>di\u003C/mark> quella notte in cui la sua vita cambiò per sempre.\r\nE dei tanti anni trascorsi a cercare \u003Cmark>di\u003C/mark> bucare il muro \u003Cmark>di\u003C/mark> omertà che continua a circondare questa vicenda.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-30-moby-giacomo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":227,"snippet":228,"value":228},[71],"Moby Prince. La \u003Cmark>strage\u003C/mark> della verità",[230,232,234,236,238,240],{"matched_tokens":231,"snippet":217},[],{"matched_tokens":233,"snippet":218},[],{"matched_tokens":235,"snippet":20},[],{"matched_tokens":237,"snippet":24},[],{"matched_tokens":239,"snippet":219},[],{"matched_tokens":241,"snippet":242},[71],"\u003Cmark>strage\u003C/mark> della moby prince",[244,246,248],{"field":94,"matched_tokens":245,"snippet":224,"value":225},[79,73],{"field":136,"matched_tokens":247,"snippet":228,"value":228},[71],{"field":36,"indices":249,"matched_tokens":251,"snippets":253},[250],5,[252],[71],[242],{"best_field_score":194,"best_field_weight":141,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":195,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":256,"highlight":285,"highlights":311,"text_match":192,"text_match_info":322},{"cat_link":257,"category":258,"comment_count":48,"id":259,"is_sticky":48,"permalink":260,"post_author":51,"post_content":261,"post_date":262,"post_excerpt":151,"post_id":259,"post_modified":263,"post_thumbnail":264,"post_thumbnail_html":265,"post_title":266,"post_type":59,"sort_by_date":267,"tag_links":268,"tags":277},[45],[47],"75421","http://radioblackout.org/2022/05/serantini-la-memoria-di-ieri-nelle-lotte-di-oggi/","A Pisa, lo scorso sabato, cinquantesimo anniversario dell’assassinio di Franco Serantini, un corteo ha attraversato il centro cittadino per ricordare un compagno massacrato di botte dalla polizia, nel segno della continuità delle lotte contro il fascismo e contro la guerra e il militarismo.\r\nIn un territorio occupato militarmente sin dal 1945 da una base militare statunitense, Camp Darby, e da numerose strutture militari italiane, il governo ha deciso di costruire a Coltano, nell’area protetta di San Rossore, una caserma “green” per i reparti di elite dei carabinieri: i paracadutisti del Tuscania, il Comando delle Forze Speciali dell'Esercito, Comfose, le unità cinofile.\r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno attivo nelle lotte tra Pisa e Livorno\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-10-dario-corteo-pisa.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRiportiamo di seguito il documento della Federazione Anarchica Livornese che offre una ricostruzione del clima politico in cui fu assassinato il compagno Franco Serantini.\r\n\r\n1972-2022 Franco Serantini vive nelle lotte\r\n\r\nSono passati 50 anni dal maggio del 1972 quando Franco Serantini venne picchiato da un gruppo di agenti di polizia e poi lasciato morire senza cure in una cella del carcere di Pisa. Era stato arrestato mentre partecipava a una manifestazione antifascista nel corso della quale si erano verificati scontri tra chi protestava e le forze dell’ordine.\r\n\r\nFranco aveva poco più di 20 anni, faceva parte del Gruppo Anarchico “Giuseppe Pinelli” di Pisa e partecipava insieme a tanti compagne e compagni alle numerose iniziative che si svolgevano a Pisa in quegli anni di grande attivismo politico che aveva coinvolto un' intera generazione di giovani. Franco lottava contro gli esecutori fascisti e i mandanti governativi della Strage di Stato (Piazza Fontana, 1969), l'assassinio di Giuseppe Pinelli e l'ingiusta detenzione di Pietro Valpreda e compagni, accusati della strage da una macchinazione poliziesca.\r\n\r\nDella morte di Franco Serantini non è certo responsabile un triste destino personale, come banalmente troppe volte si è detto, ma la violenza e la repressione di governo e polizia. I governi dell'epoca prima vollero fermare le lotte operaie con la strategia della tensione e con la strage di Piazza Fontana, a Milano, il 12 dicembre del 1969, poi vollero mettere a tacere le proteste per l'assassinio di Pinelli e l'ingiusta detenzione degli anarchici impedendo manifestazioni di piazza nell'anniversario della strage, nel 1970 (assassinio di Saverio Saltarelli) e nel 1971.\r\n\r\nIn quegli anni il fascismo era dilagante: la Spagna era sotto il tallone di Franco dal 1939, in Grecia un colpo di Stato favorito dalla NATO aveva portato al governo la sanguinaria giunta dei colonnelli, mentre un'altra dittatura militare appoggiata sempre dalla NATO opprimeva la Turchia. Anche in Francia il gollismo era ancora al potere, conquistato con un colpo di Stato nel 1958. In Italia il presidente della Repubblica era stato eletto col voto dei fascisti.\r\n\r\nL'11 marzo del 1972, in occasione di una manifestazione della cosiddetta \"Maggioranza Silenziosa\", organizzata da caporioni fascisti implicati nelle trame nere, molte forze politiche che avevano dato vita alla campagna di controinformazione sulla Strage di Stato decise di riprendersi la piazza a Milano ad ogni costo. La concentrazione antifascista sarà ripetutamente aggredita dalla polizia e dai carabinieri, ma difenderà fino a sera il proprio diritto di manifestare. Quella giornata spinse alcuni gruppi extraparlamentari e alcuni gruppi e individualità del movimento anarchico ad approfittare della campagna elettorale in corso per contestare i comizi fascisti e denunciare le connivenze tra fascisti ed apparato statale. I Gruppi Anarchici Toscani, struttura unitaria costituitasi nell'autunno del 1971, decisero di partecipare a queste manifestazioni, per dare uno sbocco operativo alla campagna di controinformazione sulla Strage di Stato, per trasformare la lotta antifascista in lotta insurrezionale. Franco Serantini e il Gruppo \"Pinelli\" di Pisa avevano partecipato all'elaborazione di quella linea e alla sua applicazione pratica.\r\n\r\nFu così che a Viareggio, a Livorno, a Firenze, a Pistoia, in ogni località della Toscana e in tutta Italia, i comizi fascisti venivano accolti da manifestazioni di protesta, spesso duramente represse da polizia e carabinieri. La risposta dello Stato alle proteste si fece sempre più violenta, fino a culminare il 5 maggio nelle violenze poliziesche che porteranno all'assinio di Franco Serantini.\r\n\r\nLe elezioni del 1972 videro un aumento dei voti fascisti e in generale uno spostamento a destra del Parlamento. Ma più dei voti, a lungo andare pesarono le proteste di piazza: le mobilitazioni della primavera del 1972 dimostrarono che c'era tanta gente che non credeva alle bugie di Stato, e che era pronta a combattere per la verità la giustizia e la libertà. Nel novembre di quell'anno il governo, vista inutile le repressione, con una legge apposita scarcerò gli anarchici accusati ingiustamente, sperando così di porre fine alla crescente delegittimazione.\r\n\r\nFranco Serantini è stato assassinato per le sue scelte politiche, per il suo impegno, per il suo essere parte di un movimento più ampio, per la sua militanza rivoluzionaria nel Movimento Anarchico. L’assassinio di Franco Serantini ha avuto a che vedere con la violenza che lo Stato esercita attraverso i suoi apparati e i suoi servi, una violenza iniziata ben prima del maggio del 1972 e che ancora non è finita.\r\n\r\nSono passati 50 anni, la situazione politica e sociale è diversa, ma Franco Serantini non è stato dimenticato.Il suo impegno ci ha accompagnato in tutti questi anni in tante lotte. Perché nel 2022, come nel 1972, Franco è ancora con noi.","10 Maggio 2022","2022-05-10 14:44:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/280057755_5061095873967633_8740651682420516001_n-e1652186643882-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"141\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/280057755_5061095873967633_8740651682420516001_n-e1652186643882-300x141.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/280057755_5061095873967633_8740651682420516001_n-e1652186643882-300x141.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/280057755_5061095873967633_8740651682420516001_n-e1652186643882-1024x481.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/280057755_5061095873967633_8740651682420516001_n-e1652186643882-768x361.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/280057755_5061095873967633_8740651682420516001_n-e1652186643882-1536x722.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/280057755_5061095873967633_8740651682420516001_n-e1652186643882.jpg 1600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Serantini. La memoria di ieri nelle lotte di oggi",1652193805,[269,270,271,272,273,274,275,276],"http://radioblackout.org/tag/disertiamolaguerra/","http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antiimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/coltano/","http://radioblackout.org/tag/franco-serantini/","http://radioblackout.org/tag/no-alla-guerra/","http://radioblackout.org/tag/omicidio-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/pisa/",[278,279,280,281,282,283,33,284],"#disertiamolaguerra","antifascismo","antiimilitarismo","coltano","Franco Serantini","no alla guerra","Pisa",{"post_content":286,"post_title":290,"tags":293},{"matched_tokens":287,"snippet":288,"value":289},[170,79],"e i mandanti governativi della \u003Cmark>Strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato (Piazza Fontana, 1969), l'assassinio","A Pisa, lo scorso sabato, cinquantesimo anniversario dell’assassinio \u003Cmark>di\u003C/mark> Franco Serantini, un corteo ha attraversato il centro cittadino per ricordare un compagno massacrato \u003Cmark>di\u003C/mark> botte dalla polizia, nel segno della continuità delle lotte contro il fascismo e contro la guerra e il militarismo.\r\nIn un territorio occupato militarmente sin dal 1945 da una base militare statunitense, Camp Darby, e da numerose strutture militari italiane, il governo ha deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> costruire a Coltano, nell’area protetta \u003Cmark>di\u003C/mark> San Rossore, una caserma “green” per i reparti \u003Cmark>di\u003C/mark> elite dei carabinieri: i paracadutisti del Tuscania, il Comando delle Forze Speciali dell'Esercito, Comfose, le unità cinofile.\r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno attivo nelle lotte tra Pisa e Livorno\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-10-dario-corteo-pisa.mp3\"][/audio]\r\n\r\nRiportiamo \u003Cmark>di\u003C/mark> seguito il documento della Federazione Anarchica Livornese che offre una ricostruzione del clima politico in cui fu assassinato il compagno Franco Serantini.\r\n\r\n1972-2022 Franco Serantini vive nelle lotte\r\n\r\nSono passati 50 anni dal maggio del 1972 quando Franco Serantini venne picchiato da un gruppo \u003Cmark>di\u003C/mark> agenti \u003Cmark>di\u003C/mark> polizia e poi lasciato morire senza cure in una cella del carcere \u003Cmark>di\u003C/mark> Pisa. Era stato arrestato mentre partecipava a una manifestazione antifascista nel corso della quale si erano verificati scontri tra chi protestava e le forze dell’ordine.\r\n\r\nFranco aveva poco più \u003Cmark>di\u003C/mark> 20 anni, faceva parte del Gruppo Anarchico “Giuseppe Pinelli” \u003Cmark>di\u003C/mark> Pisa e partecipava insieme a tanti compagne e compagni alle numerose iniziative che si svolgevano a Pisa in quegli anni \u003Cmark>di\u003C/mark> grande attivismo politico che aveva coinvolto un' intera generazione \u003Cmark>di\u003C/mark> giovani. Franco lottava contro gli esecutori fascisti e i mandanti governativi della \u003Cmark>Strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato (Piazza Fontana, 1969), l'assassinio \u003Cmark>di\u003C/mark> Giuseppe Pinelli e l'ingiusta detenzione \u003Cmark>di\u003C/mark> Pietro Valpreda e compagni, accusati della \u003Cmark>strage\u003C/mark> da una macchinazione poliziesca.\r\n\r\nDella morte \u003Cmark>di\u003C/mark> Franco Serantini non è certo responsabile un triste destino personale, come banalmente troppe volte si è detto, ma la violenza e la repressione \u003Cmark>di\u003C/mark> governo e polizia. I governi dell'epoca prima vollero fermare le lotte operaie con la strategia della tensione e con la \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Piazza Fontana, a Milano, il 12 dicembre del 1969, poi vollero mettere a tacere le proteste per l'assassinio \u003Cmark>di\u003C/mark> Pinelli e l'ingiusta detenzione degli anarchici impedendo manifestazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza nell'anniversario della \u003Cmark>strage\u003C/mark>, nel 1970 (assassinio \u003Cmark>di\u003C/mark> Saverio Saltarelli) e nel 1971.\r\n\r\nIn quegli anni il fascismo era dilagante: la Spagna era sotto il tallone \u003Cmark>di\u003C/mark> Franco dal 1939, in Grecia un colpo \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato favorito dalla NATO aveva portato al governo la sanguinaria giunta dei colonnelli, mentre un'altra dittatura militare appoggiata sempre dalla NATO opprimeva la Turchia. Anche in Francia il gollismo era ancora al potere, conquistato con un colpo \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato nel 1958. In Italia il presidente della Repubblica era stato eletto col voto dei fascisti.\r\n\r\nL'11 marzo del 1972, in occasione \u003Cmark>di\u003C/mark> una manifestazione della cosiddetta \"Maggioranza Silenziosa\", organizzata da caporioni fascisti implicati nelle trame nere, molte forze politiche che avevano dato vita alla campagna \u003Cmark>di\u003C/mark> controinformazione sulla \u003Cmark>Strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato decise \u003Cmark>di\u003C/mark> riprendersi la piazza a Milano ad ogni costo. La concentrazione antifascista sarà ripetutamente aggredita dalla polizia e dai carabinieri, ma difenderà fino a sera il proprio diritto \u003Cmark>di\u003C/mark> manifestare. Quella giornata spinse alcuni gruppi extraparlamentari e alcuni gruppi e individualità del movimento anarchico ad approfittare della campagna elettorale in corso per contestare i comizi fascisti e denunciare le connivenze tra fascisti ed apparato statale. I Gruppi Anarchici Toscani, struttura unitaria costituitasi nell'autunno del 1971, decisero \u003Cmark>di\u003C/mark> partecipare a queste manifestazioni, per dare uno sbocco operativo alla campagna \u003Cmark>di\u003C/mark> controinformazione sulla \u003Cmark>Strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato, per trasformare la lotta antifascista in lotta insurrezionale. Franco Serantini e il Gruppo \"Pinelli\" \u003Cmark>di\u003C/mark> Pisa avevano partecipato all'elaborazione \u003Cmark>di\u003C/mark> quella linea e alla sua applicazione pratica.\r\n\r\nFu così che a Viareggio, a Livorno, a \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>, a Pistoia, in ogni località della Toscana e in tutta Italia, i comizi fascisti venivano accolti da manifestazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> protesta, spesso duramente represse da polizia e carabinieri. La risposta dello Stato alle proteste si fece sempre più violenta, fino a culminare il 5 maggio nelle violenze poliziesche che porteranno all'assinio \u003Cmark>di\u003C/mark> Franco Serantini.\r\n\r\nLe elezioni del 1972 videro un aumento dei voti fascisti e in generale uno spostamento a destra del Parlamento. Ma più dei voti, a lungo andare pesarono le proteste \u003Cmark>di\u003C/mark> piazza: le mobilitazioni della primavera del 1972 dimostrarono che c'era tanta gente che non credeva alle bugie \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato, e che era pronta a combattere per la verità la giustizia e la libertà. Nel novembre \u003Cmark>di\u003C/mark> quell'anno il governo, vista inutile le repressione, con una legge apposita scarcerò gli anarchici accusati ingiustamente, sperando così \u003Cmark>di\u003C/mark> porre fine alla crescente delegittimazione.\r\n\r\nFranco Serantini è stato assassinato per le sue scelte politiche, per il suo impegno, per il suo essere parte \u003Cmark>di\u003C/mark> un movimento più ampio, per la sua militanza rivoluzionaria nel Movimento Anarchico. L’assassinio \u003Cmark>di\u003C/mark> Franco Serantini ha avuto a che vedere con la violenza che lo Stato esercita attraverso i suoi apparati e i suoi servi, una violenza iniziata ben prima del maggio del 1972 e che ancora non è finita.\r\n\r\nSono passati 50 anni, la situazione politica e sociale è diversa, ma Franco Serantini non è stato dimenticato.Il suo impegno ci ha accompagnato in tutti questi anni in tante lotte. Perché nel 2022, come nel 1972, Franco è ancora con noi.",{"matched_tokens":291,"snippet":292,"value":292},[79,79],"Serantini. La memoria \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri nelle lotte \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi",[294,296,298,300,302,304,306,309],{"matched_tokens":295,"snippet":278},[],{"matched_tokens":297,"snippet":279},[],{"matched_tokens":299,"snippet":280},[],{"matched_tokens":301,"snippet":281},[],{"matched_tokens":303,"snippet":282},[],{"matched_tokens":305,"snippet":283},[],{"matched_tokens":307,"snippet":308},[79],"omicidio \u003Cmark>di\u003C/mark> stato",{"matched_tokens":310,"snippet":284},[],[312,314,316],{"field":94,"matched_tokens":313,"snippet":288,"value":289},[170,79],{"field":136,"matched_tokens":315,"snippet":292,"value":292},[79,79],{"field":36,"indices":317,"matched_tokens":319,"snippets":321},[318],6,[320],[79],[308],{"best_field_score":194,"best_field_weight":141,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":195,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":324,"highlight":348,"highlights":372,"text_match":192,"text_match_info":382},{"cat_link":325,"category":326,"comment_count":48,"id":327,"is_sticky":48,"permalink":328,"post_author":51,"post_content":329,"post_date":330,"post_excerpt":151,"post_id":327,"post_modified":331,"post_thumbnail":332,"post_thumbnail_html":333,"post_title":334,"post_type":59,"sort_by_date":335,"tag_links":336,"tags":342},[45],[47],"65849","http://radioblackout.org/2021/01/strage-di-viareggio-le-lotte-non-vanno-in-prescrizione/","La sentenza della Cassazione del 8 gennaio 2021 sulla strage di Viareggio del 29 giugno 2009 ha garantito l’intoccabilità delle istituzioni, dei funzionari dirigenti e dei manager aziendali. È stato dichiarato prescritto il reato di omicidio colposo plurimo con l’eliminazione dell’aggravante di incidente sul lavoro che aveva finora evitato la prescrizione. Non potranno quindi più essere giudicate per tale reato Trenitalia, Rfi, Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania, Jungenthal Waggon, Mercitalia Rail, le aziende responsabili per la sicurezza della linea ferroviaria e dei vagoni del convoglio di GPL che, quella notte, per la mancanza di controlli e manutenzione, deragliò, uccidendo in una disastrosa esplosione 32 persone, bruciate vive nelle proprie case o in strada.\r\nIn particolare la sentenza della Cassazione ha tutelato Mauro Moretti, ex amministratore delegato di FS e RFI, che dal 2009 ad oggi ha continuato a far carriera nei colossi a controllo statale, guidando anche Leonardo – Finmeccanica. Ma soprattutto la sentenza rischia di permettere che simili stragi accadano di nuovo. L’eliminazione dell’aggravante di incidente sul lavoro infatti, crea un pericoloso precedente per la tutela della sicurezza di tutte e tutti, garantendo in simili casi l’impunità per chi è responsabile della sicurezza.\r\n\r\nGià a inizio dicembre il Tribunale di Firenze aveva respinto la causa civile promossa dai familiari delle vittime del Moby Prince, che chiedevano, accusando lo Stato, di vedere riconosciuta la responsabilità della Capitaneria di Porto per non aver garantito la sicurezza della navigazione nella rada del porto di Livorno e per non aver non aver portato i soccorsi al traghetto.\r\n\r\nNegli anni la risposta della magistratura alla richiesta di verità e giustizia dei familiari delle vittime di queste stragi è stata la stessa. Un muro al riconoscimento delle responsabilità dei vertici aziendali e istituzionali.\r\n\r\nPer questo è importante sostenere la battaglia dei familiari delle vittime e delle associazioni che giorno dopo giorno continuano a far sentire la propria voce, rendendo possibile che nella società si affermi quella verità che è negata nelle aule di tribunale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno toscano\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-12-viareggio-dario.mp3\"][/audio]","12 Gennaio 2021","2021-01-12 14:29:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-300x195.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-300x195.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-1024x664.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-768x498.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-1536x996.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/viareggio-2048x1328.jpeg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Strage di Viareggio: le lotte non vanno in prescrizione",1610461780,[337,212,338,213,339,340,341],"http://radioblackout.org/tag/cassazione/","http://radioblackout.org/tag/mario-moretti/","http://radioblackout.org/tag/prescrizione/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-viareggio/","http://radioblackout.org/tag/tribunali/",[343,20,344,24,345,346,347],"cassazione","mario moretti","prescrizione","strage di viareggio","tribunali",{"post_content":349,"post_title":353,"tags":356},{"matched_tokens":350,"snippet":351,"value":352},[71,79],"del 8 gennaio 2021 sulla \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio del 29 giugno 2009","La sentenza della Cassazione del 8 gennaio 2021 sulla \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio del 29 giugno 2009 ha garantito l’intoccabilità delle istituzioni, dei funzionari dirigenti e dei manager aziendali. È stato dichiarato prescritto il reato \u003Cmark>di\u003C/mark> omicidio colposo plurimo con l’eliminazione dell’aggravante \u003Cmark>di\u003C/mark> incidente sul lavoro che aveva finora evitato la prescrizione. Non potranno quindi più essere giudicate per tale reato Trenitalia, Rfi, Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania, Jungenthal Waggon, Mercitalia Rail, le aziende responsabili per la sicurezza della linea ferroviaria e dei vagoni del convoglio \u003Cmark>di\u003C/mark> GPL che, quella notte, per la mancanza \u003Cmark>di\u003C/mark> controlli e manutenzione, deragliò, uccidendo in una disastrosa esplosione 32 persone, bruciate vive nelle proprie case o in strada.\r\nIn particolare la sentenza della Cassazione ha tutelato Mauro Moretti, ex amministratore delegato \u003Cmark>di\u003C/mark> FS e RFI, che dal 2009 ad oggi ha continuato a far carriera nei colossi a controllo statale, guidando anche Leonardo – Finmeccanica. Ma soprattutto la sentenza rischia \u003Cmark>di\u003C/mark> permettere che simili stragi accadano \u003Cmark>di\u003C/mark> nuovo. L’eliminazione dell’aggravante \u003Cmark>di\u003C/mark> incidente sul lavoro infatti, crea un pericoloso precedente per la tutela della sicurezza \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte e tutti, garantendo in simili casi l’impunità per chi è responsabile della sicurezza.\r\n\r\nGià a inizio dicembre il Tribunale \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> aveva respinto la causa civile promossa dai familiari delle vittime del Moby Prince, che chiedevano, accusando lo Stato, \u003Cmark>di\u003C/mark> vedere riconosciuta la responsabilità della Capitaneria \u003Cmark>di\u003C/mark> Porto per non aver garantito la sicurezza della navigazione nella rada del porto \u003Cmark>di\u003C/mark> Livorno e per non aver non aver portato i soccorsi al traghetto.\r\n\r\nNegli anni la risposta della magistratura alla richiesta \u003Cmark>di\u003C/mark> verità e giustizia dei familiari delle vittime \u003Cmark>di\u003C/mark> queste stragi è stata la stessa. Un muro al riconoscimento delle responsabilità dei vertici aziendali e istituzionali.\r\n\r\nPer questo è importante sostenere la battaglia dei familiari delle vittime e delle associazioni che giorno dopo giorno continuano a far sentire la propria voce, rendendo possibile che nella società si affermi quella verità che è negata nelle aule \u003Cmark>di\u003C/mark> tribunale.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario, un compagno toscano\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/2021-01-12-viareggio-dario.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":354,"snippet":355,"value":355},[170,79],"\u003Cmark>Strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio: le lotte non vanno in prescrizione",[357,359,361,363,365,367,370],{"matched_tokens":358,"snippet":343},[],{"matched_tokens":360,"snippet":20},[],{"matched_tokens":362,"snippet":344},[],{"matched_tokens":364,"snippet":24},[],{"matched_tokens":366,"snippet":345},[],{"matched_tokens":368,"snippet":369},[71,79],"\u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> viareggio",{"matched_tokens":371,"snippet":347},[],[373,375,377],{"field":94,"matched_tokens":374,"snippet":351,"value":352},[71,79],{"field":136,"matched_tokens":376,"snippet":355,"value":355},[170,79],{"field":36,"indices":378,"matched_tokens":379,"snippets":381},[250],[380],[71,79],[369],{"best_field_score":194,"best_field_weight":141,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":195,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},6646,{"collection_name":59,"first_q":67,"per_page":318,"q":67},{"facet_counts":386,"found":420,"hits":421,"out_of":603,"page":26,"request_params":604,"search_cutoff":37,"search_time_ms":250},[387,398],{"counts":388,"field_name":396,"sampled":37,"stats":397},[389,391,394],{"count":250,"highlighted":390,"value":390},"frittura mista",{"count":392,"highlighted":393,"value":393},4,"anarres",{"count":26,"highlighted":395,"value":395},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":399,"field_name":36,"sampled":37,"stats":418},[400,402,404,405,407,409,411,413,415,417],{"count":14,"highlighted":401,"value":401},"anarchici",{"count":17,"highlighted":403,"value":403},"frittura mista radio fabbrica",{"count":26,"highlighted":284,"value":284},{"count":26,"highlighted":406,"value":406},"lapide",{"count":26,"highlighted":408,"value":408},"fascisi",{"count":26,"highlighted":410,"value":410},"Lega Nord",{"count":26,"highlighted":412,"value":412},"Giuseppe Uva",{"count":26,"highlighted":414,"value":414},"Pietro Ferrero",{"count":26,"highlighted":416,"value":416},"lo Stato uccide",{"count":26,"highlighted":282,"value":282},{"total_values":419},23,10,[422,452,480,505,555,578],{"document":423,"highlight":440,"highlights":445,"text_match":448,"text_match_info":449},{"comment_count":48,"id":424,"is_sticky":48,"permalink":425,"podcastfilter":426,"post_author":51,"post_content":427,"post_date":428,"post_excerpt":429,"post_id":424,"post_modified":430,"post_thumbnail":431,"post_title":432,"post_type":433,"sort_by_date":434,"tag_links":435,"tags":439},"5985","http://radioblackout.org/podcast/leghisti-razzisti-fascisti-la-punta-delliceberg/",[393],"Si moltiplicano le aggressioni verso antifascisti, immigrati, omosessuali, senza casa. Un lento stillicidio. Solo gli episodi più gravi mostrano l’iceberg che mostruosamente si è formato sotto la superficie di una società dimentica della solidarietà, imbarbarita dal ritorno di un ciarpame che credevamo sepolto.\r\nC’è voluta la strage di Firenze per mostrare che nel nostro paese ci sono gruppi dichiaratamente xenofobi, che propagandano la violenza verso i “nati altrove”.\r\nDicono che l’assassino era un uomo triste, solo, depresso. Il solito matto. Peccato che il “matto” fosse un fascista dichiarato, un antisemita che negava i lager e le camere a gas.\r\nQuando i “matti” vanno al potere è troppo tardi per fermare la barbarie. Una barbarie che è già qui, già oggi. La barbarie leghista, fascista, razzista siede da anni nei banchi del governo.\r\nUna classe politica, diversa per origini, cultura e area di consenso ma compatta nella costruzione del nemico perfetto, del capro espiatorio delle politiche di macelleria sociale che hanno colpito lavoratori, pensionati, studenti, ha scommesso sulla guerra tra poveri perché i padroni vincessero la guerra sociale. L’estendersi del razzismo e della xenofobia allarga una frattura sociale sulla quale si incardina il consenso verso leggi che annullano anche nella forma l’assunto liberale dell’eguaglianza.\r\nI fascisti sguazzano in questo pantano, consolidando la propria presenza attiva, specie in certe zone del paese, ma sarebbe miope non vedere che il male, nella sua terrificante banalità, è ben più profondo.\r\nI fascisti, quelli volgari che pestano ed uccidono come quelli che in parlamento hanno varato le leggi razziali di questo nostro secolo, galleggiano in un lago che cresce ogni giorno nelle periferie dove la crisi ha affondato con forza i suoi denti. Quel lago va asciugato.\r\nPadroni e governo hanno condotto una guerra feroce per piegare e disciplinare le nostre periferie. Libertà e tutele sono andate in fumo. I padroni hanno puntato sulla guerra tra poveri per garantirsi la pace sociale.\r\nLa partita che si gioca nel nostro paese è una partita difficile, difficilissima. Non bastano i buoni sentimenti, non basta il richiamo alla solidarietà di classe, non basta l’indignazione di pochi.\r\nOccorre ri-partire dalla materialità dello sfruttamento, dalla precarietà che segna la vita di quelli che per campare devono mettere in vendita braccia ed ingegno. La solidarietà non può essere una parola svuotata di senso dalla retorica di chi la coniuga nel lessico della politica dei palazzi: deve farsi pratica concreta, capace di intaccare nell’agire quotidiano la cancrena razzista che soffoca le nostre periferie.\r\nLa scommessa di costruire un futuro diverso da questo presente di incubo si gioca e si vince riallacciando il filo delle lotte sociali, nelle quali la gente, quella nata qua e quella nata altrove, si riconosca parte della stessa razza, la razza di chi lotta per un mondo di libertà e uguaglianza.\r\n\r\nVi proponiamo il resoconto del presidio antifascista che si è tenuto a Torino sabato 14 febbraio e un approfondimento su Lega, razzismo, politiche di esclusione.\r\n\r\nAscolta il resoconto del presidio curato da Anarres\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-15-maria-presidio-antifascista.mp3|titles=2012 01 15 maria presidio antifascista]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nAscolta la conversazione con Pietro Stara, autore de “La Comunità escludente” edizioni Zero in Condotta [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-15-Pietro-Stara-lega-e-fascismo.mp3|titles=2012 01 15 Pietro Stara lega e fascismo]\r\nscarica l'audio","17 Gennaio 2012","Si moltiplicano le aggressioni verso antifascisti, immigrati, omosessuali, senza casa. Un lento stillicidio. Solo gli episodi più gravi mostrano l’iceberg che mostruosamente si è formato sotto la superficie di una società dimentica della solidarietà, imbarbarita dal ritorno di un ciarpame che credevamo sepolto.\r\nVi proponiamo il resoconto del presidio antifascista che si è tenuto a Torino sabato 14 febbraio e un approfondimento su Lega, razzismo, politiche di esclusione.","2018-10-17 23:00:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/413d-Iceberg-ice-age-B-200x110.jpg","Leghisti, razzisti, fascisti: la punta dell’iceberg","podcast",1326813544,[436,437,438,117,118],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/fascisi/","http://radioblackout.org/tag/lega-nord/",[401,408,410,29,22],{"post_content":441},{"matched_tokens":442,"snippet":443,"value":444},[71,79,73],"credevamo sepolto.\r\nC’è voluta la \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> per mostrare che nel nostro","Si moltiplicano le aggressioni verso antifascisti, immigrati, omosessuali, senza casa. Un lento stillicidio. Solo gli episodi più gravi mostrano l’iceberg che mostruosamente si è formato sotto la superficie \u003Cmark>di\u003C/mark> una società dimentica della solidarietà, imbarbarita dal ritorno \u003Cmark>di\u003C/mark> un ciarpame che credevamo sepolto.\r\nC’è voluta la \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> per mostrare che nel nostro paese ci sono gruppi dichiaratamente xenofobi, che propagandano la violenza verso i “nati altrove”.\r\nDicono che l’assassino era un uomo triste, solo, depresso. Il solito matto. Peccato che il “matto” fosse un fascista dichiarato, un antisemita che negava i lager e le camere a gas.\r\nQuando i “matti” vanno al potere è troppo tardi per fermare la barbarie. Una barbarie che è già qui, già oggi. La barbarie leghista, fascista, razzista siede da anni nei banchi del governo.\r\nUna classe politica, diversa per origini, cultura e area \u003Cmark>di\u003C/mark> consenso ma compatta nella costruzione del nemico perfetto, del capro espiatorio delle politiche \u003Cmark>di\u003C/mark> macelleria sociale che hanno colpito lavoratori, pensionati, studenti, ha scommesso sulla guerra tra poveri perché i padroni vincessero la guerra sociale. L’estendersi del razzismo e della xenofobia allarga una frattura sociale sulla quale si incardina il consenso verso leggi che annullano anche nella forma l’assunto liberale dell’eguaglianza.\r\nI fascisti sguazzano in questo pantano, consolidando la propria presenza attiva, specie in certe zone del paese, ma sarebbe miope non vedere che il male, nella sua terrificante banalità, è ben più profondo.\r\nI fascisti, quelli volgari che pestano ed uccidono come quelli che in parlamento hanno varato le leggi razziali \u003Cmark>di\u003C/mark> questo nostro secolo, galleggiano in un lago che cresce ogni giorno nelle periferie dove la crisi ha affondato con forza i suoi denti. Quel lago va asciugato.\r\nPadroni e governo hanno condotto una guerra feroce per piegare e disciplinare le nostre periferie. Libertà e tutele sono andate in fumo. I padroni hanno puntato sulla guerra tra poveri per garantirsi la pace sociale.\r\nLa partita che si gioca nel nostro paese è una partita difficile, difficilissima. Non bastano i buoni sentimenti, non basta il richiamo alla solidarietà \u003Cmark>di\u003C/mark> classe, non basta l’indignazione \u003Cmark>di\u003C/mark> pochi.\r\nOccorre ri-partire dalla materialità dello sfruttamento, dalla precarietà che segna la vita \u003Cmark>di\u003C/mark> quelli che per campare devono mettere in vendita braccia ed ingegno. La solidarietà non può essere una parola svuotata \u003Cmark>di\u003C/mark> senso dalla retorica \u003Cmark>di\u003C/mark> chi la coniuga nel lessico della politica dei palazzi: deve farsi pratica concreta, capace \u003Cmark>di\u003C/mark> intaccare nell’agire quotidiano la cancrena razzista che soffoca le nostre periferie.\r\nLa scommessa \u003Cmark>di\u003C/mark> costruire un futuro diverso da questo presente \u003Cmark>di\u003C/mark> incubo si gioca e si vince riallacciando il filo delle lotte sociali, nelle quali la gente, quella nata qua e quella nata altrove, si riconosca parte della stessa razza, la razza \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lotta per un mondo \u003Cmark>di\u003C/mark> libertà e uguaglianza.\r\n\r\nVi proponiamo il resoconto del presidio antifascista che si è tenuto a Torino sabato 14 febbraio e un approfondimento su Lega, razzismo, politiche \u003Cmark>di\u003C/mark> esclusione.\r\n\r\nAscolta il resoconto del presidio curato da Anarres\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-15-maria-presidio-antifascista.mp3|titles=2012 01 15 maria presidio antifascista]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nAscolta la conversazione con Pietro Stara, autore de “La Comunità escludente” edizioni Zero in Condotta [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/2012-01-15-Pietro-Stara-lega-e-fascismo.mp3|titles=2012 01 15 Pietro Stara lega e fascismo]\r\nscarica l'audio",[446],{"field":94,"matched_tokens":447,"snippet":443,"value":444},[71,79,73],1736172819517014000,{"best_field_score":450,"best_field_weight":141,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":451,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704397824","1736172819517014129",{"document":453,"highlight":467,"highlights":473,"text_match":476,"text_match_info":477},{"comment_count":48,"id":454,"is_sticky":48,"permalink":455,"podcastfilter":456,"post_author":457,"post_content":458,"post_date":459,"post_excerpt":151,"post_id":454,"post_modified":460,"post_thumbnail":461,"post_title":462,"post_type":433,"sort_by_date":463,"tag_links":464,"tags":466},"87480","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-20-02-2024/",[390],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo argomento della serata è stato quello dell'ultimo accordo che ADL COBAS è riuscita a strappare alla MacSped di Tortona, ne abbiamo parlato con Claudio, rappresentante del sindacato di base. Con lui siamo scesi nello specifico di questa conquista che è in realtà uno strumento presente, dai tempi della firma dello statuto dei lavoratori, ma che viene sconsiderato dai più, ovvero le 150 ore per il diritto allo studio. Grazie ai rapporti di forza ottenuti tramite le lotte di questi lavoratori della logistica, si è riusciti ad arrivare a tale risultato, che potrebbe fungere da esempio da quanti lavorano in questo settore, molti tra cui immigrati e migranti.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/F_m_20_02_Claudio-ADL-Cobas-su-150-ore-a-Macsped-Tortona.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Dario Salvetti, operaio del collettivo di fabbrica ex GKN. Ci siamo fatti raccontare come sono andati i due incontri torinesi avvenuti la settimana scorsa di assemblea degli azionisti del progetto di fabbrica autogestita e abbiamo approfondito in che cosa consiste la richiesta dell'intervento pubblico da loro richiesto. Inoltre abbiamo anche commentato assieme la strage di lavoratori a Firenze nel cantiere per la costruzione di un punto vendita Esselunga, per il quale è stato invocato dal collettivo uno sciopero generale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/F_m_20_02_Dario-Salvetti-su-assemblea-azionisti-Torino-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Enrico Riboni, nostro inviato dalla Francia, sul movimento degli agricoltori francesi che per settimane hanno tenuto in scacco il loro governo ed hanno innescato lo stesso meccanismo in vari paesi d'Europa (dalla Francia alla Germania, passando per Belgio, Olanda, Polonia, Romania ma anche Italia) fino ad arrivare in un migliaio a presidiare le istituzioni comunitarie a Bruxelles in occasione del summit dei 27.\r\nEnrico ha spiegato la conformazione politica di questo movimento di agricoltori a partire dai sindacati che hanno aderito (Federazione nazionale dei sindacati degli imprenditori agricoli (FNSEA), sindacato Giovani Agricoltori (JA, Jeunes Agriculteurs), etc.. poi ha analizzato le contraddizioni degli aderenti tirando fuori i redditi dei personaggi che si sono più esposti in Francia e che di fatto sono diventati i portavoce come Arnaud Rousseau.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/F_m_20_02_Enrico-Riboni-analizza-proteste-trattori-Francia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","22 Febbraio 2024","2024-02-22 19:26:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/428148340_909390651189482_3893341725999564046_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 20/02/2024",1708629783,[465],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[403],{"post_content":468},{"matched_tokens":469,"snippet":471,"value":472},[71,79,470],"Firenze ","abbiamo anche commentato assieme la \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori a \u003Cmark>Firenze \u003C/mark> nel cantiere per la costruzione"," \r\n\r\nIl primo argomento della serata è stato quello dell'ultimo accordo che ADL COBAS è riuscita a strappare alla MacSped \u003Cmark>di\u003C/mark> Tortona, ne abbiamo parlato con Claudio, rappresentante del sindacato \u003Cmark>di\u003C/mark> base. Con lui siamo scesi nello specifico \u003Cmark>di\u003C/mark> questa conquista che è in realtà uno strumento presente, dai tempi della firma dello statuto dei lavoratori, ma che viene sconsiderato dai più, ovvero le 150 ore per il diritto allo studio. Grazie ai rapporti \u003Cmark>di\u003C/mark> forza ottenuti tramite le lotte \u003Cmark>di\u003C/mark> questi lavoratori della logistica, si è riusciti ad arrivare a tale risultato, che potrebbe fungere da esempio da quanti lavorano in questo settore, molti tra cui immigrati e migranti.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/F_m_20_02_Claudio-ADL-Cobas-su-150-ore-a-Macsped-Tortona.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Dario Salvetti, operaio del collettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> fabbrica ex GKN. Ci siamo fatti raccontare come sono andati i due incontri torinesi avvenuti la settimana scorsa \u003Cmark>di\u003C/mark> assemblea degli azionisti del progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> fabbrica autogestita e abbiamo approfondito in che cosa consiste la richiesta dell'intervento pubblico da loro richiesto. Inoltre abbiamo anche commentato assieme la \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori a \u003Cmark>Firenze \u003C/mark> nel cantiere per la costruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> un punto vendita Esselunga, per il quale è stato invocato dal collettivo uno sciopero generale.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/F_m_20_02_Dario-Salvetti-su-assemblea-azionisti-Torino-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Enrico Riboni, nostro inviato dalla Francia, sul movimento degli agricoltori francesi che per settimane hanno tenuto in scacco il loro governo ed hanno innescato lo stesso meccanismo in vari paesi d'Europa (dalla Francia alla Germania, passando per Belgio, Olanda, Polonia, Romania ma anche Italia) fino ad arrivare in un migliaio a presidiare le istituzioni comunitarie a Bruxelles in occasione del summit dei 27.\r\nEnrico ha spiegato la conformazione politica \u003Cmark>di\u003C/mark> questo movimento \u003Cmark>di\u003C/mark> agricoltori a partire dai sindacati che hanno aderito (Federazione nazionale dei sindacati degli imprenditori agricoli (FNSEA), sindacato Giovani Agricoltori (JA, Jeunes Agriculteurs), etc.. poi ha analizzato le contraddizioni degli aderenti tirando fuori i redditi dei personaggi che si sono più esposti in Francia e che \u003Cmark>di\u003C/mark> fatto sono diventati i portavoce come Arnaud Rousseau.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/F_m_20_02_Enrico-Riboni-analizza-proteste-trattori-Francia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[474],{"field":94,"matched_tokens":475,"snippet":471,"value":472},[71,79,470],1736172819248578600,{"best_field_score":478,"best_field_weight":141,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":479,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315704266752","1736172819248578673",{"document":481,"highlight":493,"highlights":498,"text_match":501,"text_match_info":502},{"comment_count":48,"id":482,"is_sticky":48,"permalink":483,"podcastfilter":484,"post_author":457,"post_content":485,"post_date":486,"post_excerpt":151,"post_id":482,"post_modified":487,"post_thumbnail":488,"post_title":489,"post_type":433,"sort_by_date":490,"tag_links":491,"tags":492},"85774","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-12-12-2023/",[390]," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello dello sciopero di 24h indetto nella giornata di martedì 5 Dicembre del personale sanitario. Grazie al collegamento in diretta con Vincenzo Cosentini, consigliere nazionale del sindacato autonomo Anaao, siamo andati ad approfondire le tante ragioni che hanno portato a questo sciopero, che in questo settore non si verificava in maniera così unitaria tra le diverse professioni sanitarie, da 5 anni. In risposta alla richiesta di immissione di professionisti formati in organico, di depenalizzazione, abbassamento delle tasse sugli stipendi e cancellazione dei tagli alle pensioni, il governo ha fatto finta di accogliere solo l'ultima di queste richieste. Con il nostro ospite abbiamo commentato la gravità di questa (non)risposta alle richieste di un settore che è sempre più al collasso.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/F_m_12_12_Vincnezo-Cosentini-Anaoo-su-sciopero-sanitari.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Riccardo Antonini, ex RLS in FS licenziato a causa delle sue denuncie, sul presidio di 32 ore del 29/30 novembre 2023 tenutesi davanti al palagiustizia di Firenze per attendere e denunciare il ricorso che Moretti, ex Ad FS, ha modellato sulla sua banda per annullare il reato di strage ferroviaria rimasto dal processo sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009:\r\n\r\n_GRAZIE DELLA VOSTRA SOLIDARIETA' _\r\n\r\n_E DEL VOSTRO SOSTEGNO _\r\n\r\n_CONTINUIAMO LA MOBILITAZIONE_\r\n\r\nIl 29 e il 30 novembre siamo stati di fronte al Palagiustizia di Firenze per 32 ore: un'ora per ogni Vittima della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009.\r\n\r\nUn presidio in attesa della Cassazione-bis (prima udienza: 4 dicembre) alla quale hanno ricorso Moretti & Company, con l'obiettivo di mandare in fumo, attraverso la prescrizione, anche l'ultimo reato rimasto: “disastro ferroviario”. Il loro intento è cancellare le sentenze che hanno condannato l'ex Ad di FS e gli altri 12 imputati.\r\n\r\nLe 32 ore sono iniziate con il grave peso dello scontro, a un passaggio a livello, fra un treno e un camion in Calabria, in cui hanno perso la vita la capotreno e l'autista del veicolo, e sono terminate con la notizia della morte di una lavoratrice investita da un camion mentre attendeva il bus, appena uscita dall’azienda ‘Leonardo’ di Campi Bisenzio (Fi).\r\n\r\nDue avvenimenti che confermano la necessità di continuare, anzi, di intensificare la mobilitazione contro l'impunità del sistema, per la salute, la sicurezza e la vita.\r\n\r\nPer questo vogliamo ringraziare con calore e affetto chi è venuto a trovarci ed è stato con noi per ore, perché ci ha mostrato e dimostrato solidarietà e sostegno, come numerosi cittadini e cittadine che hanno frequentato il Tribunale nelle 32 ore di presidio.\r\n\r\nUn grazie anche a chi ci ha fatto pervenire messaggi e attestati di vicinanza e solidarietà.\r\n\r\n\r\n- Associazione familiari “Il Mondo che vorrei”\r\ninfo@ilmondochevorreiviareggio.it\r\n\r\n- Assemblea 29 giugno assemblea29giugno@gmail.com\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/F_m_12_12_Riccardo-Antonini-su-presidio-contro-risvolti-processi-strage-Viareggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer l'ultimo argomento abbiamo continuato a trasmettere la serie di podcast creata dal collettivo Franti, in questa prima parte della seconda puntata, il collettivo si presenta.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Podcast-FRANTI-02_parte1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","13 Dicembre 2023","2023-12-13 13:42:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/408138276_941212817440814_2312140677096705757_n@-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 12/12/2023",1702474961,[],[],{"post_content":494},{"matched_tokens":495,"snippet":496,"value":497},[79,79,73,71,79],"stati \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte al Palagiustizia \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> per 32 ore: un'ora per ogni Vittima della \u003Cmark>strage\u003C/mark> ferroviaria \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio del 29"," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello dello sciopero \u003Cmark>di\u003C/mark> 24h indetto nella giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> martedì 5 Dicembre del personale sanitario. Grazie al collegamento in diretta con Vincenzo Cosentini, consigliere nazionale del sindacato autonomo Anaao, siamo andati ad approfondire le tante ragioni che hanno portato a questo sciopero, che in questo settore non si verificava in maniera così unitaria tra le diverse professioni sanitarie, da 5 anni. In risposta alla richiesta \u003Cmark>di\u003C/mark> immissione \u003Cmark>di\u003C/mark> professionisti formati in organico, \u003Cmark>di\u003C/mark> depenalizzazione, abbassamento delle tasse sugli stipendi e cancellazione dei tagli alle pensioni, il governo ha fatto finta \u003Cmark>di\u003C/mark> accogliere solo l'ultima \u003Cmark>di\u003C/mark> queste richieste. Con il nostro ospite abbiamo commentato la gravità \u003Cmark>di\u003C/mark> questa (non)risposta alle richieste \u003Cmark>di\u003C/mark> un settore che è sempre più al collasso.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/F_m_12_12_Vincnezo-Cosentini-Anaoo-su-sciopero-sanitari.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Riccardo Antonini, ex RLS in FS licenziato a causa delle sue denuncie, sul presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> 32 ore del 29/30 novembre 2023 tenutesi davanti al palagiustizia \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> per attendere e denunciare il ricorso che Moretti, ex Ad FS, ha modellato sulla sua banda per annullare il reato \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>strage\u003C/mark> ferroviaria rimasto dal processo sulla \u003Cmark>strage\u003C/mark> ferroviaria \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio del 29 giugno 2009:\r\n\r\n_GRAZIE DELLA VOSTRA SOLIDARIETA' _\r\n\r\n_E DEL VOSTRO SOSTEGNO _\r\n\r\n_CONTINUIAMO LA MOBILITAZIONE_\r\n\r\nIl 29 e il 30 novembre siamo stati \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte al Palagiustizia \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> per 32 ore: un'ora per ogni Vittima della \u003Cmark>strage\u003C/mark> ferroviaria \u003Cmark>di\u003C/mark> Viareggio del 29 giugno 2009.\r\n\r\nUn presidio in attesa della Cassazione-bis (prima udienza: 4 dicembre) alla quale hanno ricorso Moretti & Company, con l'obiettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> mandare in fumo, attraverso la prescrizione, anche l'ultimo reato rimasto: “disastro ferroviario”. Il loro intento è cancellare le sentenze che hanno condannato l'ex Ad \u003Cmark>di\u003C/mark> FS e gli altri 12 imputati.\r\n\r\nLe 32 ore sono iniziate con il grave peso dello scontro, a un passaggio a livello, fra un treno e un camion in Calabria, in cui hanno perso la vita la capotreno e l'autista del veicolo, e sono terminate con la notizia della morte \u003Cmark>di\u003C/mark> una lavoratrice investita da un camion mentre attendeva il bus, appena uscita dall’azienda ‘Leonardo’ \u003Cmark>di\u003C/mark> Campi Bisenzio (Fi).\r\n\r\nDue avvenimenti che confermano la necessità \u003Cmark>di\u003C/mark> continuare, anzi, \u003Cmark>di\u003C/mark> intensificare la mobilitazione contro l'impunità del sistema, per la salute, la sicurezza e la vita.\r\n\r\nPer questo vogliamo ringraziare con calore e affetto chi è venuto a trovarci ed è stato con noi per ore, perché ci ha mostrato e dimostrato solidarietà e sostegno, come numerosi cittadini e cittadine che hanno frequentato il Tribunale nelle 32 ore \u003Cmark>di\u003C/mark> presidio.\r\n\r\nUn grazie anche a chi ci ha fatto pervenire messaggi e attestati \u003Cmark>di\u003C/mark> vicinanza e solidarietà.\r\n\r\n\r\n- Associazione familiari “Il Mondo che vorrei”\r\ninfo@ilmondochevorreiviareggio.it\r\n\r\n- Assemblea 29 giugno assemblea29giugno@gmail.com\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/F_m_12_12_Riccardo-Antonini-su-presidio-contro-risvolti-processi-strage-Viareggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer l'ultimo argomento abbiamo continuato a trasmettere la serie \u003Cmark>di\u003C/mark> podcast creata dal collettivo Franti, in questa prima parte della seconda puntata, il collettivo si presenta.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Podcast-FRANTI-02_parte1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[499],{"field":94,"matched_tokens":500,"snippet":496,"value":497},[79,79,73,71,79],1736172818443272200,{"best_field_score":503,"best_field_weight":141,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":504,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"3315703873536","1736172818443272305",{"document":506,"highlight":523,"highlights":543,"text_match":192,"text_match_info":554},{"comment_count":48,"id":507,"is_sticky":48,"permalink":508,"podcastfilter":509,"post_author":393,"post_content":510,"post_date":511,"post_excerpt":151,"post_id":507,"post_modified":512,"post_thumbnail":513,"post_title":514,"post_type":433,"sort_by_date":515,"tag_links":516,"tags":520},"11970","http://radioblackout.org/podcast/stragi-fasciste-stragi-di-stato/",[393],"Torino, 18 dicembre 1922. Le squadracce fasciste al comando di Pietro Brandimarte, torturarono e assassinarono sindacalisti, anarchici, socialisti.\r\nMilano, 15 dicembre 1969. L’anarchico Pino Pinelli viene ucciso nei locali della questura di Milano e gettato dal quarto piano per simulare un suicidio. Tre giorni prima una strage di Stato, fatta da fascisti agli ordini del governo, aveva fatto 16 morti nella sede della banca dell’agricoltura in piazza Fontana.\r\n\r\nTorino, 18 dicembre 1922. Le squadracce fasciste al comando di Pietro Brandimarte, torturarono e assassinarono sindacalisti, anarchici, socialisti. Tra loro Pietro Ferrero, anarchico della UAI, segretario della FIOM, torturato ed ucciso barbaramente.\r\nEra l’epilogo di una storia cominciata con l’occupazione della fabbriche e terminata con la decisione imposta dai riformisti di abbandonare la lotta. Dopo i licenziamenti di massa, dopo la repressione, dopo la marcia su Roma le squadracce fasciste si presero la loro vendetta sugli operai torinesi, che avevano osato dichiarare guerra ai loro sfruttatori.\r\nIn piazza XVIII dicembre, di fronte alla vecchia stazione di Porta Susa, c’è una lapide che ricorda le vittime dello squadrismo fascista.\r\nQuello che pochi sanno è che nel dopoguerra Brandimarte venne reintegrato nei gradi e seppellito con gli onori militari. L’Italia democratica imprigiona i partigiani, libera e onora i fascisti.\r\nLa ricostruzione di Marco Revelli: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/revelli-occupazione-fabbr-morte-ferrero.mp3|titles=revelli occupazione fabbr morte ferrero]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nMilano, 15 dicembre 1969. L’anarchico Pino Pinelli viene ucciso nei locali della questura di Milano e gettato dal quarto piano per simulare un suicidio. Tre giorni prima una strage di Stato, fatta da fascisti agli ordini del governo, aveva fatto 16 morti nella sede della banca dell’agricoltura in piazza Fontana. La caccia all’anarchico era scattata subito dopo la strage: decine e decine di compagni erano stati fermati e portati in questura e sottoposti a martellanti interrogatori. Giuseppe Pinelli, partigiano, ferroviere, sindacalista libertario, attivo nella lotta alla repressione, era uno dei tanti. Uno dei tanti che in quegli anni riempivano le piazze per farla finita con lo sfruttamento e l’oppressione.\r\nPietro Valpreda si farà tre anni di carcere prima che la pressione delle piazze porti alla sua liberazione.\r\nPer quella strage ancora oggi non ci sono colpevoli, l’omicidio di Pinelli venne archiviato come “malore attivo”. Lo Stato non processa se stesso.\r\nAnarres ne ha parlato Paolo Finzi, partecipe e testimone di quei giorni.\r\nAscolta il suo intervento: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/2012-12-14-finzi-pinelli-con-musica.mp3|titles=2012 12 14 finzi pinelli con musica]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nTorino, 20 dicembre 2012. Entra nel vivo il processo contro quattro anarchici accusati di “furto aggravato” per aver strappato manifesti fascisti, affissi per l’anniversario della marcia su Roma.\r\nUn banale gesto di difesa della memoria dei tanti che morirono, dei tanti che patirono persecuzioni, esilio, botte ed umiliazioni. Siamo a Torino. L’antifascismo fa parte del DNA di una città che combatté metro per metro per cacciare fascisti e nazisti.\r\n“Furto aggravato” è reato che può costare da tre a dieci anni di reclusione.\r\nUna follia giuridica, una delle tante lucide follie che la Procura di Torino, utilizza per chiudere la bocca a all’opposizione politica e sociale.\r\n\r\nI fili della storia di ieri si intrecciano con quella di oggi, con un presente in cui i fascisti tornano ad aggredire e uccidere. Un anno fa a Firenze un fascista ha ammazzato due immigrati e ne ha feriti gravemente altri tre. Nella nostra città un corteo aperto dalla segretaria del PD Bragantini ha dato alle fiamme il campo rom della Continassa, volevano tutti morti perché una ragazzina aveva puntato il dito su due rom per uno stupro mai avvenuto.\r\n\r\nStiamo scivolando verso un baratro. È il baratro del fascismo che ritorna, che ritorna nelle strade, che ritorna nelle leggi sempre più razziste e liberticide.\r\nNon si contano più le aggressioni di fascisti e polizia contro immigrati e rom. Un bollettino di guerra. Una guerra sancita dalle leggi, che stabiliscono che puoi essere perseguito per quello che sei, non per quello che fai. Come nella Germania nazista, come nell’Italia fascista. Sei rinchiuso, perseguitato, discriminato perché sei ebreo, rom, asociale, omosessuale, oppositore politico. Sei escluso dai diritti umani, perché non sei davvero umano, sei inferiore e, quindi, pericoloso.\r\n\r\nOggi, come al tempo dell’occupazione delle fabbriche e delle stragi fasciste, oggi, come nel Sessantanove delle stragi e dell’assassinio di Pinelli, la criminalità del potere è sempre la stessa. Oggi come allora chi lotta per una società più giusta e più libera fa paura, viene criminalizzato e represso. Il filo della memoria di quella lontana stagione, a volte sfilacciato ed esausto, si rinvigorisce ogni giorno. In ogni luogo dove cresce la resistenza alla barbarie in cui siamo immersi.","14 Dicembre 2012","2018-10-17 23:00:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/gli-anarchici-non-dimenticano-200x110.jpg","Stragi fasciste, stragi di stato",1355511316,[436,115,517,518,519],"http://radioblackout.org/tag/giuseppe-pinelli/","http://radioblackout.org/tag/pietro-ferrero/","http://radioblackout.org/tag/strage-di-stato/",[401,121,521,414,522],"Giuseppe Pinelli","strage di stato",{"post_content":524,"post_title":528,"tags":531},{"matched_tokens":525,"snippet":526,"value":527},[71,79],"suicidio. Tre giorni prima una \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato, fatta da fascisti agli","Torino, 18 dicembre 1922. Le squadracce fasciste al comando \u003Cmark>di\u003C/mark> Pietro Brandimarte, torturarono e assassinarono sindacalisti, anarchici, socialisti.\r\nMilano, 15 dicembre 1969. L’anarchico Pino Pinelli viene ucciso nei locali della questura \u003Cmark>di\u003C/mark> Milano e gettato dal quarto piano per simulare un suicidio. Tre giorni prima una \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato, fatta da fascisti agli ordini del governo, aveva fatto 16 morti nella sede della banca dell’agricoltura in piazza Fontana.\r\n\r\nTorino, 18 dicembre 1922. Le squadracce fasciste al comando \u003Cmark>di\u003C/mark> Pietro Brandimarte, torturarono e assassinarono sindacalisti, anarchici, socialisti. Tra loro Pietro Ferrero, anarchico della UAI, segretario della FIOM, torturato ed ucciso barbaramente.\r\nEra l’epilogo \u003Cmark>di\u003C/mark> una storia cominciata con l’occupazione della fabbriche e terminata con la decisione imposta dai riformisti \u003Cmark>di\u003C/mark> abbandonare la lotta. Dopo i licenziamenti \u003Cmark>di\u003C/mark> massa, dopo la repressione, dopo la marcia su Roma le squadracce fasciste si presero la loro vendetta sugli operai torinesi, che avevano osato dichiarare guerra ai loro sfruttatori.\r\nIn piazza XVIII dicembre, \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte alla vecchia stazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Porta Susa, c’è una lapide che ricorda le vittime dello squadrismo fascista.\r\nQuello che pochi sanno è che nel dopoguerra Brandimarte venne reintegrato nei gradi e seppellito con gli onori militari. L’Italia democratica imprigiona i partigiani, libera e onora i fascisti.\r\nLa ricostruzione \u003Cmark>di\u003C/mark> Marco Revelli: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/revelli-occupazione-fabbr-morte-ferrero.mp3|titles=revelli occupazione fabbr morte ferrero]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nMilano, 15 dicembre 1969. L’anarchico Pino Pinelli viene ucciso nei locali della questura \u003Cmark>di\u003C/mark> Milano e gettato dal quarto piano per simulare un suicidio. Tre giorni prima una \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Stato, fatta da fascisti agli ordini del governo, aveva fatto 16 morti nella sede della banca dell’agricoltura in piazza Fontana. La caccia all’anarchico era scattata subito dopo la \u003Cmark>strage\u003C/mark>: decine e decine \u003Cmark>di\u003C/mark> compagni erano stati fermati e portati in questura e sottoposti a martellanti interrogatori. Giuseppe Pinelli, partigiano, ferroviere, sindacalista libertario, attivo nella lotta alla repressione, era uno dei tanti. Uno dei tanti che in quegli anni riempivano le piazze per farla finita con lo sfruttamento e l’oppressione.\r\nPietro Valpreda si farà tre anni \u003Cmark>di\u003C/mark> carcere prima che la pressione delle piazze porti alla sua liberazione.\r\nPer quella \u003Cmark>strage\u003C/mark> ancora oggi non ci sono colpevoli, l’omicidio \u003Cmark>di\u003C/mark> Pinelli venne archiviato come “malore attivo”. Lo Stato non processa se stesso.\r\nAnarres ne ha parlato Paolo Finzi, partecipe e testimone \u003Cmark>di\u003C/mark> quei giorni.\r\nAscolta il suo intervento: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/12/2012-12-14-finzi-pinelli-con-musica.mp3|titles=2012 12 14 finzi pinelli con musica]\r\nScarica l'audio\r\n\r\nTorino, 20 dicembre 2012. Entra nel vivo il processo contro quattro anarchici accusati \u003Cmark>di\u003C/mark> “furto aggravato” per aver strappato manifesti fascisti, affissi per l’anniversario della marcia su Roma.\r\nUn banale gesto \u003Cmark>di\u003C/mark> difesa della memoria dei tanti che morirono, dei tanti che patirono persecuzioni, esilio, botte ed umiliazioni. Siamo a Torino. L’antifascismo fa parte del DNA \u003Cmark>di\u003C/mark> una città che combatté metro per metro per cacciare fascisti e nazisti.\r\n“Furto aggravato” è reato che può costare da tre a dieci anni \u003Cmark>di\u003C/mark> reclusione.\r\nUna follia giuridica, una delle tante lucide follie che la Procura \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, utilizza per chiudere la bocca a all’opposizione politica e sociale.\r\n\r\nI fili della storia \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri si intrecciano con quella \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi, con un presente in cui i fascisti tornano ad aggredire e uccidere. Un anno fa a \u003Cmark>Firenze\u003C/mark> un fascista ha ammazzato due immigrati e ne ha feriti gravemente altri tre. Nella nostra città un corteo aperto dalla segretaria del PD Bragantini ha dato alle fiamme il campo rom della Continassa, volevano tutti morti perché una ragazzina aveva puntato il dito su due rom per uno stupro mai avvenuto.\r\n\r\nStiamo scivolando verso un baratro. È il baratro del fascismo che ritorna, che ritorna nelle strade, che ritorna nelle leggi sempre più razziste e liberticide.\r\nNon si contano più le aggressioni \u003Cmark>di\u003C/mark> fascisti e polizia contro immigrati e rom. Un bollettino \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra. Una guerra sancita dalle leggi, che stabiliscono che puoi essere perseguito per quello che sei, non per quello che fai. Come nella Germania nazista, come nell’Italia fascista. Sei rinchiuso, perseguitato, discriminato perché sei ebreo, rom, asociale, omosessuale, oppositore politico. Sei escluso dai diritti umani, perché non sei davvero umano, sei inferiore e, quindi, pericoloso.\r\n\r\nOggi, come al tempo dell’occupazione delle fabbriche e delle stragi fasciste, oggi, come nel Sessantanove delle stragi e dell’assassinio \u003Cmark>di\u003C/mark> Pinelli, la criminalità del potere è sempre la stessa. Oggi come allora chi lotta per una società più giusta e più libera fa paura, viene criminalizzato e represso. Il filo della memoria \u003Cmark>di\u003C/mark> quella lontana stagione, a volte sfilacciato ed esausto, si rinvigorisce ogni giorno. In ogni luogo dove cresce la resistenza alla barbarie in cui siamo immersi.",{"matched_tokens":529,"snippet":530,"value":530},[79],"Stragi fasciste, stragi \u003Cmark>di\u003C/mark> stato",[532,534,536,538,540],{"matched_tokens":533,"snippet":401,"value":401},[],{"matched_tokens":535,"snippet":121,"value":121},[],{"matched_tokens":537,"snippet":521,"value":521},[],{"matched_tokens":539,"snippet":414,"value":414},[],{"matched_tokens":541,"snippet":542,"value":542},[71,79],"\u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> stato",[544,546,552],{"field":94,"matched_tokens":545,"snippet":526,"value":527},[71,79],{"field":36,"indices":547,"matched_tokens":548,"snippets":550,"values":551},[392],[549],[71,79],[542],[542],{"field":136,"matched_tokens":553,"snippet":530,"value":530},[79],{"best_field_score":194,"best_field_weight":141,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":195,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},{"document":556,"highlight":568,"highlights":573,"text_match":192,"text_match_info":576},{"comment_count":48,"id":557,"is_sticky":48,"permalink":558,"podcastfilter":559,"post_author":457,"post_content":560,"post_date":561,"post_excerpt":151,"post_id":557,"post_modified":562,"post_thumbnail":563,"post_title":564,"post_type":433,"sort_by_date":565,"tag_links":566,"tags":567},"83654","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-05-09-2023/",[390]," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Luca macchinista del CMC (coordinamento macchinisti cargo) sulla strage di Brandizzo: poco prima della mezzanotte del 30 agosto 2023 cinque operai della manutenzione ferroviaria, dipendenti della Si. Gi. Fer. di Borgo Vercelli, sono stati trovati e uccisi da un treno.\r\n\r\nCon Luca abbiamo cercato di superare il copione di sempre: raffiche di banalità e scemenze amplificate dai media, comunicati fotocopia, sciopero poco più che simbolico dei sindacati confederali, lacrime di coccodrillo, diffusione di notizie senza alcun fondamento razionale e normativo. Ci siamo concentrati sul grave cortocircuito nelle procedure che regolano la comunicazione tra il gestore infrastrutture (RFI) e il cantiere ed è saltata fuori chiaramente che la separazione tra settore infrastrutture e settore trasporti iniziata negli anni 90 oltre al passaggio dall'esistenza di un'unica un'impresa centralizzata alla presenza di più gestori, ha complicato il flusso delle comunicazioni; la liberalizzazione senza regole ed il progressivo ricorso a ditte in appalto e subappalto hanno moltiplicato negli anni le problematiche e acutizzato la progressiva precarizzazione del mondo del lavoro di questo comparto.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Luca-CMC-su-strage-lavoratori-Brandizzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento trattato è stato quello della lotta che stanno continuando in varie parti d'Italia i lavoratori di Mondo Convenienza. Ne parliamo con Arturo del Si Cobas di Prato e Firenze, partendo dal tentativo di sgombero davanti ai cancelli dell'azienda da parte delle forze dell'ordine svoltosi martedì 4 Settembre, ragionando anche con lui dei risvolti politici di questa scelta violenta attuata dalle istituzioni. Per arrivare all atto di resistenza messo in atto da lavoratori e solidali, che permette al presidio di continuare a rimanere tutt'ora attivo. Una lotta che si sta allargando alle altre realtà del territorio, come il Collettivo di Fabbrica Lavoratori GKN, con i quali hanno lanciato una chiamata all'azione generalizzata dal nome #MONDOCONVERGENZA dall'8 al 15 Settembre, vi invitiamo a visitare i loro canali social per seguirne i dettagli.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Arturo-Si-Cobas-Firenze-e-Prato-su-attacco-presidio-Mondo-Convenienza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto grazie ad un collegamento in diretta radio fatto ad hoc per l'occasione di un presidio di braccianti ad Alba il 2 Settembre. Grazie a questo contributo ci siamo fatti aggiornare sulle evoluzioni delle lotte nelle campagne, che vediamo plasmarsi da territorio a territorio, ognuno con le sue regole di ingaggio per i lavoratori. Che da una parte vengono reclutati in un parco pubblico, dall'altra delle cooperative (caporali?) che tolgono questo lavoro sporco al padrone ma vanno ad incidere sul guadagno di chi quelle ore se le suda nei campi. Tema centrale ed urgente che hanno portato i lavoratori in piazza è stato quello della casa, nella loro condizione di lavoratori migranti rimangono esclusi da un meccanismo di accoglienza che sembra studiato per non funzionare, buttati fuori da una struttura della Caritas in attesa di restauri della stessa e senza alternativa, avevano deciso di occupare per poi essere sgomberati. Il compagno in collegamento dal presidio di Alba ci ha raccontato del presidio che si stava iniziando a formare, con la partecipazione attiva di singole persone del territorio e realtà organizzate che si sono attivate in questo ambito, ovvero il Collettivo Mononoke e NUDM.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Replica-collegamento-con-presidio-braccianti-ad-Alba-2-settembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","7 Settembre 2023","2023-09-07 20:34:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/370340821_684845517008421_3471838359241768679_n-200x110.jpg","Frittura mista|Radio fabbrica 05/09/2023",1694118844,[],[],{"post_content":569},{"matched_tokens":570,"snippet":571,"value":572},[71,79],"CMC (coordinamento macchinisti cargo) sulla \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Brandizzo: poco prima della mezzanotte"," \r\n\r\nIl primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Luca macchinista del CMC (coordinamento macchinisti cargo) sulla \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Brandizzo: poco prima della mezzanotte del 30 agosto 2023 cinque operai della manutenzione ferroviaria, dipendenti della Si. Gi. Fer. \u003Cmark>di\u003C/mark> Borgo Vercelli, sono stati trovati e uccisi da un treno.\r\n\r\nCon Luca abbiamo cercato \u003Cmark>di\u003C/mark> superare il copione \u003Cmark>di\u003C/mark> sempre: raffiche \u003Cmark>di\u003C/mark> banalità e scemenze amplificate dai media, comunicati fotocopia, sciopero poco più che simbolico dei sindacati confederali, lacrime \u003Cmark>di\u003C/mark> coccodrillo, diffusione \u003Cmark>di\u003C/mark> notizie senza alcun fondamento razionale e normativo. Ci siamo concentrati sul grave cortocircuito nelle procedure che regolano la comunicazione tra il gestore infrastrutture (RFI) e il cantiere ed è saltata fuori chiaramente che la separazione tra settore infrastrutture e settore trasporti iniziata negli anni 90 oltre al passaggio dall'esistenza \u003Cmark>di\u003C/mark> un'unica un'impresa centralizzata alla presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> più gestori, ha complicato il flusso delle comunicazioni; la liberalizzazione senza regole ed il progressivo ricorso a ditte in appalto e subappalto hanno moltiplicato negli anni le problematiche e acutizzato la progressiva precarizzazione del mondo del lavoro \u003Cmark>di\u003C/mark> questo comparto.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Luca-CMC-su-strage-lavoratori-Brandizzo.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo argomento trattato è stato quello della lotta che stanno continuando in varie parti d'Italia i lavoratori \u003Cmark>di\u003C/mark> Mondo Convenienza. Ne parliamo con Arturo del Si Cobas \u003Cmark>di\u003C/mark> Prato e \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>, partendo dal tentativo \u003Cmark>di\u003C/mark> sgombero davanti ai cancelli dell'azienda da parte delle forze dell'ordine svoltosi martedì 4 Settembre, ragionando anche con lui dei risvolti politici \u003Cmark>di\u003C/mark> questa scelta violenta attuata dalle istituzioni. Per arrivare all atto \u003Cmark>di\u003C/mark> resistenza messo in atto da lavoratori e solidali, che permette al presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> continuare a rimanere tutt'ora attivo. Una lotta che si sta allargando alle altre realtà del territorio, come il Collettivo \u003Cmark>di\u003C/mark> Fabbrica Lavoratori GKN, con i quali hanno lanciato una chiamata all'azione generalizzata dal nome #MONDOCONVERGENZA dall'8 al 15 Settembre, vi invitiamo a visitare i loro canali social per seguirne i dettagli.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Arturo-Si-Cobas-Firenze-e-Prato-su-attacco-presidio-Mondo-Convenienza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto grazie ad un collegamento in diretta radio fatto ad hoc per l'occasione \u003Cmark>di\u003C/mark> un presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> braccianti ad Alba il 2 Settembre. Grazie a questo contributo ci siamo fatti aggiornare sulle evoluzioni delle lotte nelle campagne, che vediamo plasmarsi da territorio a territorio, ognuno con le sue regole \u003Cmark>di\u003C/mark> ingaggio per i lavoratori. Che da una parte vengono reclutati in un parco pubblico, dall'altra delle cooperative (caporali?) che tolgono questo lavoro sporco al padrone ma vanno ad incidere sul guadagno \u003Cmark>di\u003C/mark> chi quelle ore se le suda nei campi. Tema centrale ed urgente che hanno portato i lavoratori in piazza è stato quello della casa, nella loro condizione \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori migranti rimangono esclusi da un meccanismo \u003Cmark>di\u003C/mark> accoglienza che sembra studiato per non funzionare, buttati fuori da una struttura della Caritas in attesa \u003Cmark>di\u003C/mark> restauri della stessa e senza alternativa, avevano deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> occupare per poi essere sgomberati. Il compagno in collegamento dal presidio \u003Cmark>di\u003C/mark> Alba ci ha raccontato del presidio che si stava iniziando a formare, con la partecipazione attiva \u003Cmark>di\u003C/mark> singole persone del territorio e realtà organizzate che si sono attivate in questo ambito, ovvero il Collettivo Mononoke e NUDM.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/F_m_05_09_Replica-collegamento-con-presidio-braccianti-ad-Alba-2-settembre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[574],{"field":94,"matched_tokens":575,"snippet":571,"value":572},[71,79],{"best_field_score":194,"best_field_weight":141,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":577,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},"1733921019837546609",{"document":579,"highlight":594,"highlights":599,"text_match":192,"text_match_info":602},{"comment_count":48,"id":580,"is_sticky":48,"permalink":581,"podcastfilter":582,"post_author":583,"post_content":584,"post_date":585,"post_excerpt":151,"post_id":580,"post_modified":586,"post_thumbnail":587,"post_title":588,"post_type":433,"sort_by_date":589,"tag_links":590,"tags":592},"77667","http://radioblackout.org/podcast/repressione-anarchici-avvocati-prendono-parola-ep-01/",[395],"bellocome","Estratto dalla puntata del 17 ottobre 2022 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nREPRESSIONE ANTI-ANARCHICA: GLI AVVOCATI PRENDONO PUBBLICAMENTE PAROLA\r\n\r\nOltre venti avvocati/e hanno deciso di esprimersi pubblicamente, attraverso un documento firmato da legali di diverse città, riguardo alle modalità e alle strategie repressive messe in atto – con particolare evidenza negli ultimi mesi – contro la conflittualità anarchica.\r\n\r\nCome viene sottolineato nel comunicato, l’utilizzo del reato di “strage politica” (seppur in contesti dove non vi è stato alcun ferito) consente di condannare all’ergastolo chi è imputato delle azioni portate a giudizio; ma a quanto pare a venire giudicati sembrano, più che i fatti specifici, l’indole e il pensiero politico di compagne e compagni anarchici coinvolti in queste inchieste.\r\n\r\nIn compagnia di Flavio Rossi Albertini, avvocato difensore in molti processi contro la conflittualità anarchica, riflettiamo sulla scelta da parte sua e dei suoi colleghi di prendere pubblicamente parola rispetto all’operato e alle possibili strategie della repressione in Italia, sul progressivo configurarsi del cosiddetto “diritto penale del nemico”, sulla natura profondamente classista dell’apparato sanzionatorio, su come queste mosse si inseriscano nel tentativo di cancellare il conflitto sociale (sindacati di base, occupazioni, centri sociali, migranti).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-doc-avv01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue il documento:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte di Cassazione ha deciso di riqualificare da strage contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a strage contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione di strage prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni di reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla strage di Piazza Fontana a quella della stazione di Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese di aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario di un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità di impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica di un militante politico con la sua area di appartenenza piuttosto che la relazione di un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese di luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni di reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati di opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie di cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche di ideologie di sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a Firenze, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione di misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta di dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese di marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole di essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi di agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione di avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa di numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia di imputati: in primo luogo in tema di valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure di abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi di un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente di questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso di condividere ed estendere ad altre categorie di imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto di manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori di una deriva giustizialista che rischia di contrapporre ad un modello di legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari di provvedimenti e misure rigidissimi, nonché di circuiti di differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello di legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello di offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da Firenze: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. Alfonso Tatarano","19 Ottobre 2022","2022-11-25 12:57:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/bcupcb_repre01-200x110.jpg","REPRESSIONE ANARCHICI: AVVOCATI PRENDONO PAROLA [Ep 01]",1666179203,[591],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/",[593],"41 bis",{"post_content":595},{"matched_tokens":596,"snippet":597,"value":598},[79,71],"nel comunicato, l’utilizzo del reato \u003Cmark>di\u003C/mark> “\u003Cmark>strage\u003C/mark> politica” (seppur in contesti dove","Estratto dalla puntata del 17 ottobre 2022 \u003Cmark>di\u003C/mark> Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nREPRESSIONE ANTI-ANARCHICA: GLI AVVOCATI PRENDONO PUBBLICAMENTE PAROLA\r\n\r\nOltre venti avvocati/e hanno deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> esprimersi pubblicamente, attraverso un documento firmato da legali \u003Cmark>di\u003C/mark> diverse città, riguardo alle modalità e alle strategie repressive messe in atto – con particolare evidenza negli ultimi mesi – contro la conflittualità anarchica.\r\n\r\nCome viene sottolineato nel comunicato, l’utilizzo del reato \u003Cmark>di\u003C/mark> “\u003Cmark>strage\u003C/mark> politica” (seppur in contesti dove non vi è stato alcun ferito) consente \u003Cmark>di\u003C/mark> condannare all’ergastolo chi è imputato delle azioni portate a giudizio; ma a quanto pare a venire giudicati sembrano, più che i fatti specifici, l’indole e il pensiero politico \u003Cmark>di\u003C/mark> compagne e compagni anarchici coinvolti in queste inchieste.\r\n\r\nIn compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Flavio Rossi Albertini, avvocato difensore in molti processi contro la conflittualità anarchica, riflettiamo sulla scelta da parte sua e dei suoi colleghi \u003Cmark>di\u003C/mark> prendere pubblicamente parola rispetto all’operato e alle possibili strategie della repressione in Italia, sul progressivo configurarsi del cosiddetto “diritto penale del nemico”, sulla natura profondamente classista dell’apparato sanzionatorio, su come queste mosse si inseriscano nel tentativo \u003Cmark>di\u003C/mark> cancellare il conflitto sociale (sindacati \u003Cmark>di\u003C/mark> base, occupazioni, centri sociali, migranti).\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/BCUPCB_flavio-doc-avv01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSegue il documento:\r\n\r\nIl 6 luglio scorso la Corte \u003Cmark>di\u003C/mark> Cassazione ha deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> riqualificare da \u003Cmark>strage\u003C/mark> contro la pubblica incolumità (art 422 c.p.) a \u003Cmark>strage\u003C/mark> contro la sicurezza dello Stato (art. 285 c.p.) un duplice attentato contro la Scuola Allievi Carabinieri \u003Cmark>di\u003C/mark> Fossano, avvenuto nel giugno 2006 (due esplosioni in orario notturno, che non avevano causato nessun ferito) e attribuito a due imputati anarchici.\r\n\r\nL’originaria qualificazione \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>strage\u003C/mark> prevede l’applicazione della pena non inferiore a 15 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> reclusione, l’attuale, invece, la pena dell’ergastolo. Sembra paradossale che il più grave reato previsto dal nostro ordinamento giuridico sia stato ritenuto sussistente in tale episodio e non nelle tante gravissime vicende accadute in Italia negli ultimi decenni, dalla \u003Cmark>strage\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Piazza Fontana a quella della stazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Bologna, da Capaci a Via D’Amelio e Via dei Georgofili ecc.\r\n\r\nNel mese \u003Cmark>di\u003C/mark> aprile 2022 uno dei due imputati era stato inoltre destinatario \u003Cmark>di\u003C/mark> un decreto applicativo del cd. carcere duro, ai sensi dell’art. 41 bis comma 2 O.P. (introdotto nel nostro sistema penitenziario per combattere le associazioni mafiose e che presuppone la necessità \u003Cmark>di\u003C/mark> impedire collegamenti tra il detenuto e l’associazione criminale all’esterno per fini criminosi), altra vicenda singolare essendo notorio che il movimento anarchico rifugge in radice qualsiasi struttura gerarchica e/o forma organizzata, tanto da far emergere il serio sospetto che con il decreto ministeriale si voglia impedire l’interlocuzione politica \u003Cmark>di\u003C/mark> un militante politico con la sua area \u003Cmark>di\u003C/mark> appartenenza piuttosto che la relazione \u003Cmark>di\u003C/mark> un associato con i sodali in libertà.\r\n\r\nSempre nel mese \u003Cmark>di\u003C/mark> luglio u.s. è stata pronunciata una ulteriore aspra condanna in primo grado, a 28 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> reclusione, contro un altro militante anarchico per un attentato alla sede della Lega Nord, denominata K3, anche per tale episodio nessuno ha riportato conseguenze lesive. Inoltre, nell’estate del 2020 altri cinque militanti anarchici sono stati raggiunti da una ordinanza \u003Cmark>di\u003C/mark> custodia cautelare in carcere per reati \u003Cmark>di\u003C/mark> terrorismo, trascorrendo circa un anno in AS2 (Alta Sorveglianza, altro regime carcerario “duro”), nonostante i fatti a loro concretamente attribuiti fossero bagatellari, quali manifestazioni non preavvisate, imbrattamenti, ecc.\r\n\r\nAltri processi contro attivisti anarchici sono intentati per reati \u003Cmark>di\u003C/mark> opinione, ad esempio due a Perugia, qualificati come istigazione a delinquere aggravata dalla finalità \u003Cmark>di\u003C/mark> terrorismo, in quanto i rei avrebbero diffuso slogan violenti anarchici; quegli stessi slogan e idee che soltanto alcuni anni or sono sarebbero stati ricondotti alla fattispecie \u003Cmark>di\u003C/mark> cui all’art. 272 cp, propaganda sovversiva, fattispecie abrogata nel 2006, sulla base dell’assunto che la 2 propaganda, anche \u003Cmark>di\u003C/mark> ideologie \u003Cmark>di\u003C/mark> sovversione violenta, debba essere tollerata da uno Stato che si dica democratico, pena la negazione del suo stesso carattere fondante.\r\n\r\nAltre iniziative giudiziarie per reati associativi sono state intentate a Trento, nuovamente a Torino, a Bologna a \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>, contro altri militanti anarchici, con diffusa quanto incomprensibile applicazione \u003Cmark>di\u003C/mark> misure cautelari in carcere.\r\n\r\nLa narrazione mediatica sempre degli ultimi due anni, costruita sulla scorta \u003Cmark>di\u003C/mark> dichiarazioni qualificate del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, vede inoltre gli anarchici responsabili, istigatori, delle rivolte in carcere del mese \u003Cmark>di\u003C/mark> marzo 2020, salva recente successiva smentita da parte della commissione ad hoc istituita per stabilire le cause dell’insorgenza dei detenuti.\r\n\r\nPiù in generale, in epoca recente, all’indistinta area anarchica è stata attribuita una enfatica pericolosità sociale da parte delle relazioni semestrali dei servizi segreti.\r\n\r\nE’ lecito domandarsi cosa stia avvenendo in questo paese e se gli anarchici rappresentino effettivamente un pericolo per l’incolumità pubblica meritevole \u003Cmark>di\u003C/mark> essere affrontato in termini muscolari e talvolta spregiudicati oppure se, in coerenza con il passato, rappresentino gli apripista per una ristrutturazione e/o un rafforzamento in chiave autoritaria degli spazi \u003Cmark>di\u003C/mark> agibilità politica e democratica nel paese.\r\n\r\nChi scrive svolge la professione \u003Cmark>di\u003C/mark> avvocato ed è direttamente impegnato nella difesa \u003Cmark>di\u003C/mark> numerosi anarchici in altrettante vicende penali ed è così che riscontra la sempre più diffusa e disinvolta sottrazione delle garanzie processuali a questa tipologia \u003Cmark>di\u003C/mark> imputati: in primo luogo in tema \u003Cmark>di\u003C/mark> valutazione delle prove in ordine alla riconducibilità soggettiva dei fatti contestati; oppure \u003Cmark>di\u003C/mark> abbandono del diritto penale del fatto, a vantaggio del diritto penale del tipo d’autore, realizzato attraverso l’esaltazione della pericolosità dell’ideologia a cui il reo appartiene.\r\n\r\nSiamo consapevoli che la genesi \u003Cmark>di\u003C/mark> un possibile diritto penale del nemico si radica nella storia recente \u003Cmark>di\u003C/mark> questo paese nel contrasto giudiziario alle organizzazioni combattenti, nel corso dei processi degli anni 70/80 del secolo scorso, e che poi le continue emergenze susseguitesi negli anni hanno permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> condividere ed estendere ad altre categorie \u003Cmark>di\u003C/mark> imputati (ad esempio ai migranti, ma non solo) l’atteggiamento giudiziario tenuto ieri nei confronti dei militanti della lotta armata. Atteggiamento che oggi viene riproposto verso gli anarchici, rei soprattutto \u003Cmark>di\u003C/mark> manifestare una alterità irriducibile all’ordine costituito.\r\n\r\nDa avvocati e avvocate ci troviamo ad essere spettatori \u003Cmark>di\u003C/mark> una deriva giustizialista che rischia \u003Cmark>di\u003C/mark> contrapporre ad un modello \u003Cmark>di\u003C/mark> legalità penale indirizzato ai cittadini, con le garanzie e i 3 diritti tipici degli stati democratici, uno riservato ai soggetti ritenuti pericolosi, destinatari \u003Cmark>di\u003C/mark> provvedimenti e misure rigidissimi, nonché \u003Cmark>di\u003C/mark> circuiti \u003Cmark>di\u003C/mark> differenziazione penitenziaria.\r\n\r\nTutto ciò ci preoccupa perché comporta un progressivo allontanamento dai principi del garantismo giuridico, da quello \u003Cmark>di\u003C/mark> legalità (per cui si punisce per ciò che si è fatto e non per chi si è) a quello \u003Cmark>di\u003C/mark> offensività, sino ad un pericoloso slittamento verso funzioni meramente preventive e neutralizzatrici degli strumenti sanzionatori, come gli esempi sopra richiamati dimostrano.\r\n\r\nDa Roma: Avv. Flavio Rossi Albertini, Avv. Caterina Calia, Avv. Simonetta Crisci, Avv. Ludovica Formoso Avv. Ivonne Panfilo; Avv. Marco Grilli; Avv. Pamela Donnarumma; Avv. Gregorio Moneti; Avv. Leonardo Pompili.\r\n\r\nDa Torino: Avv. Gianluca Vitale, Avv. Claudio Novaro, Avv. Gianmario Ramondini.\r\n\r\nDa Bologna: Avv. Ettore Grenci, Avv. Daria Mosini,Avv. Danilo Camplese \r\n\r\nDa Milano: Avv. Margherita Pelazza, Avv. Eugenio Losco, Avv.Benedetto Ciccaroni, Avv.Tania Bassini\r\n\r\n Da \u003Cmark>Firenze\u003C/mark>: Avv. Sauro Poli\r\n\r\nDa La Spezia: Avv. Fabio Sommovigo\r\n\r\nDa Napoli: Avv. Alfonso Tatarano",[600],{"field":94,"matched_tokens":601,"snippet":597,"value":598},[79,71],{"best_field_score":194,"best_field_weight":141,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":577,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":48},6637,{"collection_name":433,"first_q":67,"per_page":318,"q":67},["Reactive",606],{},["Set"],["ShallowReactive",609],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f-WPdBW4xrPpT48GYfGMo2DHAPznUNPpgje6MJSLzyGo":-1},true,"/search?query=strage+di+Firenze"]