","STRIKE DAYS A PRATO CONTRO IL SUPERSFRUTTAMENTO DEL \"MADE IN ITALY\"","post",1748265768,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/distretto-del-tessile/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro-a-prato/","http://radioblackout.org/tag/prato/","http://radioblackout.org/tag/strike-day/","http://radioblackout.org/tag/suddcobas/",[32,34,15,26,22],{"post_content":67,"post_title":73,"tags":78},{"matched_tokens":68,"snippet":71,"value":72},[69,70],"Strike","Day","come arma di ricatto. Lo \"\u003Cmark>Strike\u003C/mark> \u003Cmark>Day\u003C/mark>\" di Prato è un esempio","E' passato più di un mese dall’inizio della Primavera 8x5, la campagna di scioperi che sta riaffermando il diritto a lavorare 40 ore alla settimana e all’applicazione dei CCNL nel distretto tessile e moda pratese, con blitz anche in altri settori fuori regione. 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Arturo, del sindacato di base SuddCobas, di raccontarci l'esperienza degli ultimi anni di lotta nel distretto di Prato e di parlarci dell'ultima iniziativa che ha mobilitato lx lavoratorx del distretto, gli Strike Days. Un’ondata di scioperi e picchetti nei laboratori dello sfruttamento e del lavoro nero del territorio, come i luoghi di confezionamento, stirerie, stamperie, ovvero nelle aziende più invisibili che lavorano conto terzi nelle filiere del pronto-moda, dove lavorano in maniera pressoché esclusiva lavoratorx migranti.\r\n\r\nUn'iniziativa che si inserisce all'interno della campagna \"Primavera 8x5\", che rivendica la giornata lavorativa di 8 ore distribuite su 5 giorni, che ha già portato al raggiungimento di 15 accordi sindacali in altrettante aziende del distretto tessile-abbigliamento pratese.\r\n\r\nAscolta o scarica l'approfondimento.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/prato_suddcobas.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","11 Giugno 2025","2025-06-11 13:58:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/WhatsApp-Image-2025-05-29-at-12.38.40-696x870-1-e1749643072949-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"270\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/WhatsApp-Image-2025-05-29-at-12.38.40-696x870-1-e1749643072949-270x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/WhatsApp-Image-2025-05-29-at-12.38.40-696x870-1-e1749643072949-270x300.jpeg 270w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/WhatsApp-Image-2025-05-29-at-12.38.40-696x870-1-e1749643072949.jpeg 696w\" sizes=\"auto, (max-width: 270px) 100vw, 270px\" />","Strike days!",1749649963,[163,62,164],"http://radioblackout.org/tag/lotte-sindacali/","http://radioblackout.org/tag/scioperi/",[28,15,20],{"post_content":167,"post_title":171},{"matched_tokens":168,"snippet":169,"value":170},[69,70],"lx lavoratorx del distretto, gli \u003Cmark>Strike\u003C/mark> \u003Cmark>Day\u003C/mark>s. 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Questa è partita nel suo iter, come proposta di legge di \"iniziativa popolare\", il virgolettato è d'obbligo perchè stiamo parlando di uno storico cavallo di battaglia della CISL e approvata letteralmente in tempi record. Basti pensare che dal 1980 ad oggi solo 3 su 262 di queste proposte sono passate come leggi, il che indica quanto in realtà questa misura sia stata solo una regalo per Stato e padroni. Con il nostro ospite siamo entrati nei dettagli dei diversi articoli che compongono la legge, che di fatto dà la possibilita di partecipazione ai rappresentanti dei lavoratori negli organismi direttivi dell’azienda, in funzione di sorveglianza, quasi scontato dire che ovviamente non avranno voce in capitolo rispetto alla gestione della gestione economica, ma che soprattutto vengono scelti dai datori di lavoro. Quest'ultimo è il fulcro della legge, che di fatto va a creare ulteriori gangli burocratici immaginando una contrattazione tutta interna, più che sindacale, oltre a destare una ovvia preoccupazione per questi individui che hanno interesse anche economico a fare crescere i fatturati delle aziende per cui lavorano. La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD COBAS, lo Strike Days Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei picchetti da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. Sei operai pakistani della Z Production chiedono il riconoscimento del loro vero datore di lavoro: Pelletteria Richemont Firenze, società del colosso del lusso Richemont (proprietaria del marchio Montblanc).\r\n\r\n\r\nIl cuore della causa? Dimostrare che quello che sembrava un appalto era in realtà lavoro subordinato mascherato. Se il Tribunale darà loro ragione, potrebbe essere la svolta per migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati nelle filiere del Made in Italy.\r\n\r\n\r\nDietro il lusso, turni massacranti, falsi contratti, lavoro nero, 3 euro l’ora. Una realtà denunciata da anni, e ora finalmente messa sotto processo. Questo causa non riguarda solo sei persone. 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La legge regola anche la distribuzione degli utili di impresa tra i lavoratori, la liberalizzazione dei pagamenti tramite azioni aziendali e in generale l'obiettivo implicito è quello di legare sempre di più il salario alla produttività, un altro strumento che servirà per dividere i lavoratori e fare prosperare le aziende.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Federico-Giusti-delegato-CUB-su-nuova-legge-partecipazione-lavoratori-nellimprese-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di un capotreno dell’assemblea Nazionale PdM/PdB (personale di macchina/personale di bordo) sul prossimo sciopero che inizierà alle ore 21:00 di lunedì 7 luglio e terminerà alle ore 18:00 di martedì 8 luglio. Il decimo sciopero dell'assemblea oltre alle tematiche legate a maggiore sicurezza nei cantieri ferroviari, migliori condizioni contrattuali per macchinisti e capitreno, l’adozione di un contratto unico per tutto il personale ferroviario, si concentra contro il rinnovo contrattuale appena firmato dai confederali. Infatti \"I ferrovieri dicono NO!\" è lo slogan che l'assemblea ha lanciato durante un sondaggio tra i lavorator* che fino al 20/06/25 ha visto di più di 4.000 adesioni. Inoltre si invitano i lavorator* a:\r\n\"COMUNICAZIONE IMPORTANTE\r\nColleghe e colleghi, a partire da oggi, e fino a venerdi 4 Luglio sono aperte le consultazioni referendarie sul CCNL Attività Ferroviaria. Vista la confusione creatasi a livello di informazione invitiamo tutti ad informarsi sulla localizzazione delle sedi di voto nel proprio territorio. Ricordiamo inoltre che tutti possono (e devono) andare a votare, anche i non iscritti al sindacato, e vi ricordiamo l’importanza di votare NO ad un rinnovo che non recepisce nulla di ciò per cui stiamo scioperando e anzi, per l'ennesima volta bastona il personale mobile come già successo negli ultimi venticinque anni.\r\nAndiamo a votare 2/3/4 luglio e scioperiamo dalle ore 21 del 7 luglio 2025.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Capotreno-Pdm_Pdb-su-ultime-mobilitazioni-e-prossimo-sciopero-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della serata lo abbiamo affrontato ospitando Francesca del SUDD COBAS, lo \u003Cmark>Strike\u003C/mark> \u003Cmark>Day\u003C/mark>s Vol.3 uno stato di mobilitazione che ha preso vita dal 26 giugno e che andrà avanti fino al 6 luglio. Lavoratrici e lavoratori che operano per aziende in subappalto che forniscono grandi marchi della moda e della pelletteria nel distretto tessile e di confezionamento industriale di Prato, sono decisi a battersi per :\r\n\r\n\" la fine dei turni di 12 ore per 7 giorni. Per la fine del lavoro nero. Per la fine dei finti contratti part-time. Per una vita più bella, a testa alta, insieme. Colleghə di un’unica fabbrica, fratelli e sorelle di un’unica lotta.\" come recita un loro volantino. L'aspetto che ci è interessato di questo tipo di mobilitazione è che crea un circolo virtuoso, per il quale tra colleghi ci si riconosce nelle stesse problematiche e vedere nel magazzino a fianco al tuo che si riesce a fare un blocco della merce in uscita, puntando i piedi e pretendendo risposte da chi sfrutta e continua a farlo, inizia a raccogliere i suoi frutti. Infatti Francesca ci racconta ad esempio che alla data dell'intervista, sono stati chiusi 15 accordi su 19 con le aziende per fare avere un contratto regolare e full time a lavoratori e lavoratrici.\r\n\r\nIn queste calde giornate, scandite da tentativi di sgombero dei picchetti da parte padronale e delle forze dell'ordine, si è svolto anche un presidio fuori dal distretto, per una lotta di cui abbiamo parlato dai nostri microfoni e che continua:\r\n\r\n\"Oggi, 1° luglio, parte un processo che potrebbe cambiare tutto. Non sarà una causa facile, ma quando si lotta per cambiare le cose niente lo è mai.\r\n\r\n\r\nDavanti al negozio Montblanc di Firenze, al grido di \"Non per noi ma per tuttə\", i lavoratori in appalto hanno manifestato mentre, nella sezione lavoro del Tribunale di Firenze, si apriva un processo che potrebbe diventare storico. Sei operai pakistani della Z Production chiedono il riconoscimento del loro vero datore di lavoro: Pelletteria Richemont Firenze, società del colosso del lusso Richemont (proprietaria del marchio Montblanc).\r\n\r\n\r\nIl cuore della causa? Dimostrare che quello che sembrava un appalto era in realtà lavoro subordinato mascherato. Se il Tribunale darà loro ragione, potrebbe essere la svolta per migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati nelle filiere del Made in Italy.\r\n\r\n\r\nDietro il lusso, turni massacranti, falsi contratti, lavoro nero, 3 euro l’ora. Una realtà denunciata da anni, e ora finalmente messa sotto processo. Questo causa non riguarda solo sei persone. Riguarda un intero sistema che dovrà iniziare a rispondere.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/F_m_01_07_Francesca-Sudd-Cobas-su-Strike-days-vol.3-e-vertenza-Montblanc-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[225],{"field":102,"matched_tokens":226,"snippet":222,"value":223},[69,70],1157451437081362400,{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":46,"score":231,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":17},"2211881091072",14,"1157451437081362545",{"document":233,"highlight":246,"highlights":251,"text_match":254,"text_match_info":255},{"comment_count":46,"id":234,"is_sticky":46,"permalink":235,"podcastfilter":236,"post_author":237,"post_content":238,"post_date":239,"post_excerpt":118,"post_id":234,"post_modified":240,"post_thumbnail":241,"post_title":242,"post_type":214,"sort_by_date":243,"tag_links":244,"tags":245},"85101","http://radioblackout.org/podcast/la-fine-della-fine-della-storia-s-2-8-intelligenza-artificiale-tra-guerra-e-politica/",[194],"cattivipensieri","Dopo la realizzazione dell’ultima versione di ChatGPT da parte di OpenAI il dibattito pubblico sull’intelligenza artificiale ha preso nuovo vigore. Il salto tecnico della nuova versione rispetto a quelle precedenti apre a possibilità nuove e sopratutto a modalità di interfaccia con il mondo digitale inedite.\r\nLa possibile perdita di posti di lavoro, sopratutto nei settori a medio-basso contenuto creativo, la produzione a “realtà aumentata” di fake news e lo strapotere delle aziende che gestiscono questo segmento di mercato tecnologico sono solo alcune delle questioni che agitano il dibattito ma non fotografano le profondità che la questione Intelligenza Artificiale pone.\r\nCon Mattia Galeotti, ricercatore in Matematica all’Università di Bologna e tra i curatori del corso “Epistemologie” svolto alla libreria Punto Input (Bologna) nel 2022, abbiamo provato a scandagliare al di là della cortina di fumo creata dalla narrazione mainstream le implicazione epistemiche e politiche che il processo di categorizzazione e classificazione che sta alla base dell’intelligenza algoritmica impone. Passando per una storia ragionata del paradigma del calcolo, del come si è imposto ed è diventato “verità” incontrovertibile, abbiamo provato a delineare quella che sembra essere la vera posta in gioco: una ristrutturazione complessiva dell’apparato produttivo e governamentale che abbia tra i suoi principali assi proprio l’intelligenza artificiale e la transizione energetica.\r\n\r\nLa frontiera dell’Intelligenza Artificiale gioca un suo ruolo anche nella guerra in corso sulla striscia di Gaza (con prodromi nella \"11 days war\" del 2021 e nel controllo della popolazione civile della Cisgiordania) , per il semplice fatto che ogni nuova scoperta/innovazione tecnica, dall’iniziale suo testing avanguardistico in settori di punta (militare) giù fino al suo uso massificato si impone come strumento/mezzo che diventa infrastruttura di un sociale potenziato, al punto che qualsiasi formazione collettiva di una qualche consistenza non può tornare indietro all'epoca antecedente il suo impiego.\r\nUn primo impiego massiccio e conteso tra le due parti è ovviamente quello della AI content generating e dei bot. L’utilizzo dell'AI come generazione di contenuti automatici e bot, per quanto nuova frontiera di scontro, si colloca su un piano non troppo dissimile dal fotoritocco e la produzione di fake news in termini tecnologicamente potenziati (ponendo certo questioni non banali sui \"regimi di Verità\"). Qui la contesa e la sua efficacia sconta un evidente rapporto in parallelo con le divisioni geopolitiche e sociali che la questione israelo-palestinese suscita tra differenti parti di mondo e spaccando (al netto di un torpore generalizzato) le opinioni pubbliche delle stesse società occidentali. Altri due terreni specifici in cui l'impiego dell'AI trova una sua peculiare pregnanza da parte di Israele sono quelli propri del militare, nelle due branche differenti ma spesso speculari del monitoraggio/controllo e del targeting.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta il Podcast\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/LaFine_ST_2__p_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nMATERIALI\r\nKate Crwford - Né intelligente né artificiale. Il lato oscuro dell'IA Il Mulino, 2021\r\n\r\nMattia Galeotti e Alessio Resenterra (Machina) - Introduzione a Epistemologie\r\n\r\n Giuseppe Longo (Machina) - Matematica e senso. Per non divenire macchine\r\n\r\n**\r\n\r\nWired - Generative AI Is Playing a Surprising Role in Israel-Hamas Disinformation\r\n\r\nCalcalist - \"This is probably the first AI war\"\r\n\r\nNewArab - Israeli AI is turning Palestine into a dystopian reality\r\n\r\nAmnesty International - Israele: il riconoscimento facciale rafforza l’apartheid contro i palestinesi\r\n\r\nAgenda Digitale - Guerra Israele-Hamas, che brutta figura per il digitale\r\n\r\nJerusalem Post - IDF uses AI to strike over 11,000 terror target in Gaza since October 7","17 Novembre 2023","2023-11-24 11:05:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/1700213927504-200x110.png","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA S.2 #8 - INTELLIGENZA ARTIFICIALE TRA GUERRA E POLITICA",1700244190,[],[],{"post_content":247},{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":250},[88],"Gaza (con prodromi nella \"11 \u003Cmark>day\u003C/mark>s war\" del 2021 e nel","Dopo la realizzazione dell’ultima versione di ChatGPT da parte di OpenAI il dibattito pubblico sull’intelligenza artificiale ha preso nuovo vigore. 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Passando per una storia ragionata del paradigma del calcolo, del come si è imposto ed è diventato “verità” incontrovertibile, abbiamo provato a delineare quella che sembra essere la vera posta in gioco: una ristrutturazione complessiva dell’apparato produttivo e governamentale che abbia tra i suoi principali assi proprio l’intelligenza artificiale e la transizione energetica.\r\n\r\nLa frontiera dell’Intelligenza Artificiale gioca un suo ruolo anche nella guerra in corso sulla striscia di Gaza (con prodromi nella \"11 \u003Cmark>day\u003C/mark>s war\" del 2021 e nel controllo della popolazione civile della Cisgiordania) , per il semplice fatto che ogni nuova scoperta/innovazione tecnica, dall’iniziale suo testing avanguardistico in settori di punta (militare) giù fino al suo uso massificato si impone come strumento/mezzo che diventa infrastruttura di un sociale potenziato, al punto che qualsiasi formazione collettiva di una qualche consistenza non può tornare indietro all'epoca antecedente il suo impiego.\r\nUn primo impiego massiccio e conteso tra le due parti è ovviamente quello della AI content generating e dei bot. L’utilizzo dell'AI come generazione di contenuti automatici e bot, per quanto nuova frontiera di scontro, si colloca su un piano non troppo dissimile dal fotoritocco e la produzione di fake news in termini tecnologicamente potenziati (ponendo certo questioni non banali sui \"regimi di Verità\"). Qui la contesa e la sua efficacia sconta un evidente rapporto in parallelo con le divisioni geopolitiche e sociali che la questione israelo-palestinese suscita tra differenti parti di mondo e spaccando (al netto di un torpore generalizzato) le opinioni pubbliche delle stesse società occidentali. 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