","Autonomia rafforzata delle regioni, seccessione \"rafforzata\" dei ricchi","post",1550149056,[67,68,69,70,71,72,73,74,75,76,77,78,79],"http://radioblackout.org/tag/autonomia-regioni/","http://radioblackout.org/tag/economia/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/emilia-romagna/","http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/lega-nord/","http://radioblackout.org/tag/lombardia/","http://radioblackout.org/tag/m5s/","http://radioblackout.org/tag/nord/","http://radioblackout.org/tag/nordest/","http://radioblackout.org/tag/politica-interna/","http://radioblackout.org/tag/sud/","http://radioblackout.org/tag/veneto/",[81,82,83,84,85,86,87,88,89,90,91,92,93],"autonomia regioni","economia","elezioni","emilia romagna","italia","Lega Nord","Lombardia","M5S","nord","Nordest","politica interna","sud","veneto",{"post_content":95,"tags":99},{"matched_tokens":96,"snippet":97,"value":98},[92],"una volta, a discapito del \u003Cmark>sud\u003C/mark>. Dietro a questa proposta, apparentemente","Arriva sul tavolo del governo il nodo delle autonomie chieste da alcune regioni per aumentare le competenze in materie che fino ad oggi sono gestite dallo Stato. Le cosiddette \"autonomie rafforzate\" riguardano in particolar modo le regioni Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. Una notizia che sta passando in sordina ma che porterà (se approvata dal parlamento) a numerosi cambiamenti, ancora una volta, a discapito del \u003Cmark>sud\u003C/mark>. Dietro a questa proposta, apparentemente di poco conto, sembra nascondersi la famosa crociata di Salvini per il \"suo\" nord, una formula che va a cambiare sostanzialmente gli assetti economici delle regioni italiane, formando così una sorta di \"secessione dei ricchi\". Secessione che riproduce su scala nazionale ciò che già è in atto su scala globale: allo sfruttamento del nord sul \u003Cmark>sud\u003C/mark>, si aggiunge un disinteresse ormai senza complessi per le sorti dei territori più poveri. Il generale taglio dei servizi e del welfare viene rimodulato territorialmente in una sorta di austerity differenziata che cambia la natura stessa dello stato sociale: i suoi obiettivi non sono più quelli di livellare le differenze ma di accentuarle.\r\nNe abbiamo parlato con Luigi Pandolfi, giornalista e politologo:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/pandolfi_autonomie.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE con Gianfranco Viesti, professore di economia all’Università di Bari, autore di “La secessione dei ricchi?” (Laterza, 2019):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/secessione.mp3\"][/audio]",[100,102,104,106,108,110,112,114,116,118,120,122,125],{"matched_tokens":101,"snippet":81},[],{"matched_tokens":103,"snippet":82},[],{"matched_tokens":105,"snippet":83},[],{"matched_tokens":107,"snippet":84},[],{"matched_tokens":109,"snippet":85},[],{"matched_tokens":111,"snippet":86},[],{"matched_tokens":113,"snippet":87},[],{"matched_tokens":115,"snippet":88},[],{"matched_tokens":117,"snippet":89},[],{"matched_tokens":119,"snippet":90},[],{"matched_tokens":121,"snippet":91},[],{"matched_tokens":123,"snippet":124},[92],"\u003Cmark>sud\u003C/mark>",{"matched_tokens":126,"snippet":93},[],[128,133],{"field":41,"indices":129,"matched_tokens":130,"snippets":132},[36],[131],[92],[124],{"field":134,"matched_tokens":135,"snippet":97,"value":98},"post_content",[92],578730123365712000,{"best_field_score":138,"best_field_weight":139,"fields_matched":140,"num_tokens_dropped":53,"score":141,"tokens_matched":142,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",1,{"document":144,"highlight":170,"highlights":193,"text_match":205,"text_match_info":206},{"cat_link":145,"category":146,"comment_count":53,"id":147,"is_sticky":53,"permalink":148,"post_author":56,"post_content":149,"post_date":150,"post_excerpt":59,"post_id":147,"post_modified":151,"post_thumbnail":152,"post_thumbnail_html":153,"post_title":154,"post_type":64,"sort_by_date":155,"tag_links":156,"tags":163},[50],[52],"81761","http://radioblackout.org/2023/04/il-triangolo-del-litio-in-america-del-sud-estrattivismo-e-devastazione-ambientale/","Argentina, Cile e Bolivia formano il ‘triangolo del litio’ che rappresenta il 60% delle risorse mondiali di questo minerale: l'estrazione del litio implica diverse conseguenze in primis per il territorio e per le comunità locali (è indicativo lo spreco di risorse idriche e il consumo del suolo che il procedimento estrattivo impone) e, inoltre, diventa cruciale nella fase attuale in cui tanto si parla di transizione ecologica ed energetica.\r\n\r\nLa domanda, infatti, dovrebbe passare da 323 mila ton di litio carbonato equivalente nel 2019 a 1,793 mil. ton nel 2030, in particolare per le esigenze del mercato cinese che ha impiantato numerose aziende per l'estrazione e per il mercato statunitense che attraverso questo ambito impone una relazione di dipendenza con gli Stati sudamericani. Ciò si spiega con la crescente domanda di tecnologie \"non inquinanti\" imposte dalla transizione energetica – come turbine eoliche e pannelli solari – che dipendono da batterie agli ioni di litio per garantire la fornitura di energia elettrica, oltre alla diffusione dell’uso di veicoli elettrici, come deciso dall'UE a partire dal 2035.\r\n\r\nA causa delle devastanti conseguenze ambientali e territoriali in gioco, nei differenti Paesi del Sud America in cui vi è una massiccia attività estrattiva, la popolazione locale si è attivata per difendere i loro territori e le risorse. Ad esempio, in Catamarca, la campagna “Agua para los pueblos!” si batte contro la piaga dell’estrattivismo che da decenni ormai colpisce tutta l’America Latina. L'attività estrattiva ha infatti una caratteristica principale, ossia non esiste valore aggiunto per il territorio in cui ciò avviene (attraverso un procedimento che prevede l'utilizzo di moltissimo terreno dove fare evaporare litri di acqua per poi poter ottenere il litio), ma il profitto rimane in quei segmenti della filiera che si occupa di utilizzare il litio per la produzione, in particolare per produrre batterie elettriche per il \"nord\" del mondo.\r\n\r\nAbbiamo discusso di questi aspetti con Gabriel Correo, ingegnere su litio al Centro Nazionale di Ricerca in Argentina e università di Catamarca.\r\n\r\nGabriel contribuisce al sito di informazione e critica accademica sul tema Foro Interuniversitario de especialistas en litio\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/Estrazione-litio-Argentina-2023_04_27_2023.04.27-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer concludere l'approfondimento sui territori dell'America del Sud in cui l'estrazione delle terre rare si combina a grandi progetti inutili e devastanti, mandiamo un contributo sulla Carovana El Sur Resiste.\r\n\r\nLa Carovana EL SUR RESISTE è partita il 25 aprile e attraverserà i territori del sud/sud est del Messico minacciati da due megaprogetti: il Tren Maya e il Corredor Transoceánico. Per dieci giorni in diverse tappe ci saranno incontri con le organizzazioni in lotta contro la devastazione del territorio. A conclusione si terranno due giorni di incontro internazionale al CIDECI, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, il 6 e il 7 maggio.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/El-sur-resiste2023_04_27_2023.04.27-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","27 Aprile 2023","2023-04-27 15:43:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/Juj_Puna_piquete-contra_litio2-768x576-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/Juj_Puna_piquete-contra_litio2-768x576-1-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/Juj_Puna_piquete-contra_litio2-768x576-1-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/04/Juj_Puna_piquete-contra_litio2-768x576-1.jpg 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il triangolo del litio in America del Sud : estrattivismo e devastazione ambientale.",1682610188,[157,158,159,160,161,162],"http://radioblackout.org/tag/ambiente/","http://radioblackout.org/tag/crisi-climatica/","http://radioblackout.org/tag/crisi-idrica/","http://radioblackout.org/tag/el-sur-resiste/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/sud-america/",[164,165,166,167,168,169],"Ambiente","crisi climatica","crisi idrica","el sur resiste","estrattivismo","sud america",{"post_content":171,"post_title":176,"tags":179},{"matched_tokens":172,"snippet":174,"value":175},[173],"Sud","gioco, nei differenti Paesi del \u003Cmark>Sud\u003C/mark> America in cui vi è","Argentina, Cile e Bolivia formano il ‘triangolo del litio’ che rappresenta il 60% delle risorse mondiali di questo minerale: l'estrazione del litio implica diverse conseguenze in primis per il territorio e per le comunità locali (è indicativo lo spreco di risorse idriche e il consumo del suolo che il procedimento estrattivo impone) e, inoltre, diventa cruciale nella fase attuale in cui tanto si parla di transizione ecologica ed energetica.\r\n\r\nLa domanda, infatti, dovrebbe passare da 323 mila ton di litio carbonato equivalente nel 2019 a 1,793 mil. ton nel 2030, in particolare per le esigenze del mercato cinese che ha impiantato numerose aziende per l'estrazione e per il mercato statunitense che attraverso questo ambito impone una relazione di dipendenza con gli Stati sudamericani. 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dell'alta velocità Salerno-Reggio Calabria in particolare nella tratta Battipaglia-Romagnano-Praja a Mare è l'emblema delle grandi opere inutili e dannose sul piatto in questa fase.\r\n\r\nFranco Maldonato, avvocato che ha scritto il libro \"L'imbroglio, storia dell'alta velocità al Sud\", ha raccolto in un'inchiesta le incongruenze del progetto, la delicata questione dei costi-benefici di un progetto simile, le contraddizioni legate alle risorse che vorrebbero essere utilizzate per quest'opera oltre alla narrazione falsamente attenta all'ambiente e all'economia del Sud.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con lui entrando nel merito delle reali esigenze di chi abita il territorio e dei comitati che si stanno mobilitando contro questa infrastruttura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/Tav-del-sud-2023_01_26_2023.01.26-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","31 Gennaio 2023","2023-01-31 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per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) ha presentato il rapporto del 2021 che riguarda la ripresa economica del territorio italiano nel primo periodo considerabile “post” pandemico. È evidente che la famosa ripartenza assuma sin da subito una doppia velocità tagliando l’Italia in due e ricalcando la storia di un’economia strutturalmente divisa tra nord e sud. La crescita del Pil è in aumento, l’Istat ha stimato +6,2%, ma la precarietà lavorativa, la disoccupazione, i definanziamenti dei servizi pubblici restano concretamente un ostacolo.\r\n\r\nSecondo un articolo apparso sul Manifesto, dal titolo Rapporto dal Sud, la povertà aumenterà soprattutto in Meridione, nonostante i fondi che verranno versati in vari settori tramite il Pnrr. Pare chiaro il motivo, nonostante le istituzioni a vario titolo e grado puntino il tutto e per tutto sul Piano di Ripresa e di Resilienza come manna dal cielo capace di risanare buchi risalenti a decenni fa. Non saranno questi finanziamenti, o per meglio dire questi prestiti, a salvare il salvabile, soprattutto se verranno destinati a priorità sbagliate.\r\n\r\nLa povertà al sud è sostanzialmente data da tre fattori: dal definanziamento dei servizi pubblici come la sanità e i trasporti, dalla bassa spesa pro capite per le cure sanitarie, dalla disoccupazione e dalla precarietà specificatamente femminili. I dati Istat parlano di un’occupazione principalmente maschile, in un anno sono stati occupati 390 mila uomini contro 118 mila donne, per la maggior parte per lavori precari. L’occupazione femminile su tutto il territorio italiano è ferma, nel mese di ottobre i 35 mila nuovi assunti sono tutti uomini. Oltre a questo, al sud si aggiunge il fardello del “blocco sociale” radicato nelle istituzioni locali che implica una gestione dei fondi secondo una dinamica clientelare che si riprodurrà anche per quanto riguarda il Pnrr.\r\n\r\nAbbiamo commentato questo articolo con Francesco Festa, ricercatore indipendente di Storia Contemporanea e curatore per Derive Approdi dei volumi sulle autonomie meridionali. Abbiamo dettagliato una lente di analisi per leggere la realtà odierna che si radica in una storia ben più antica. Infatti, la crisi economica e sociale che sta esplodendo oggi è un fenomeno che si manifesta a due velocità sin dagli ultimi venticinque anni di storia recente. Nella storia dell’economia fordista gli interventi economici al sud si sono iscritti in misure eccezionali che riguardavano grandi investimenti nel pubblico e le grandi industrie. Negli anni 80 si è iniziata ad accentuare la differenza tra nord e sud per due motivi in particolare, da un lato una progressiva finanziarizzazione dell’intervento pubblico mentre al nord si poteva contare su un maggiore accesso al credito, su un’imprenditoria diffusa e su una pubblica amministrazione maggiormente funzionante. La crisi si estende dagli anni 90 in poi attraverso la promozione di piani europei che soppiantano gli investimenti pubblici, fino ad arrivare all’oggi in cui il pnrr si iscrive perfettamente in questa parabola.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/doppia-ripresa-nord-e-sud-f-festa-2021_12_02_.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Dicembre 2021","2021-12-03 13:59:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"158\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315-300x158.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315-300x158.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/cpi-divario600x315.jpg 600w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","NORD E SUD: UNA STORIA A DUE VELOCITA’",1638539966,[68,274,275],"http://radioblackout.org/tag/nord-e-sud/","http://radioblackout.org/tag/pnrr/",[82,277,278],"nord e sud","pnrr",{"post_content":280,"post_title":284,"tags":288},{"matched_tokens":281,"snippet":282,"value":283},[92],"strutturalmente divisa tra nord e \u003Cmark>sud\u003C/mark>. 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Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del Sud ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. Le città principali sono ancora sotto il controllo dell'esercito mentre le milizie etniche e l'opposizione controllano gli stati perifici e le aree di confine in particolare con la Cina e il Bangladesh. L'avanzata delle formazioni separatiste che sono attive dal 1948 respinge l'esercito del regime militare ma segue un' agenda legata ad interessi particolari dal traffico di droga al contrabbando . L'atteggiamento della Cina sta cambiando ,ha tollerato la giunta fino ad ora e al contempo ha consentito il passaggio di armi e viveri verso le formazioni armate ,ma ora sta spingendo per un negoziato fra le parti preoccupata dal caos ai suoi confini . L' ASEAN (la Associazione delle nazioni del Sudest Asiatico ) si sta muovendo per trovare una via d'uscita dalla crisi che attanaglia il Myanmar dopo il colpo di stato militare del 2021 ,su iniziativa della Thailandia ,inquieta per l'afflusso dei profughi . L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del Sud indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . 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Le fratture dovute al confronto bellico fra Nato e Russia come onde sismiche si estendono fino al Caucaso ,ingerenze esterne si manifestano scompaginando equlibri ,innestando tensioni ,favorendo divisioni all'interno di società colpite dalla crisi sociale e anche d'identità riveniente dal collasso dell'URSS come nel caso della Georgia. Nel quadro della frammentazione globale anche società ritenute stabili come la Corea del \u003Cmark>Sud\u003C/mark> ripiombano nell'incubo di un passato autoritario non troppo lontano in cui i militari detenevano il potere , tentativi di golpe e crisi di rappresentanza politica scuotono le fondamenta di un paese divenuto fondamentale per l'architettura militare anticinese nell'Indo Pacifico.\r\n\r\nCon Emanuele Giordana giornalista ,scrittore e profondo conoscitore dell'Asia ,parliamo della situazione in Myanmar e degli sviluppi della guerra che ha provocato migliaia di morti e almeno tre milioni di profughi interni. 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L'Indonesia ,che ora ha un presidente ex militare ,sembra voler cambiare posizione verso la giunta bimana e se i cinesi non abbandonano i generali la situazione potrebbe cambiare per i militari al potere anche perchè finora, la road map per la pace, proposta dai 10 membri dell'ASEAN e nota come \"Piano in cinque punti\", non ha trovato l'appoggio del governo birmano, nè dei gruppi di opposizione. Ora, secondo gli analisti, in questa fase, dopo le sconfitte sul campo e la saldatura avvenuta tra i movimenti ribelli e le milizie etniche in Myanmar, anche la giunta militare al potere nel paese potrebbe aprire alla prospettiva di colloqui per raggiungere una tregua e un accordo.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-19122024-GIORDANA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Rosella Ideo ,storica dell'Asia orientale all'Università di Trieste ,dialogando con Emanuele Giordana cerchiamo di comprendere le dinamiche del golpe di Seoul ,che ha riportato la Corea del \u003Cmark>Sud\u003C/mark> indietro nel tempo agli anni '80. L'arresto del capo di stato maggiore dell'esercito dimostra come il tentativo di golpe orchestrato dal presidente Yoon Suk Yeol sia stato condiviso dagli alti gradi delle forze armate e forse ,in considerazione delle catene di comando fortemente integrate ,anche che gli Stati Uniti ne fossero a conoscenza . Il parlamento al terzo tentativo è riuscito a votare l'impeachment contro il presidente ,ora sospeso dalle sue funzioni ,bisognerà attendere la Corte Costituzionale per confermare l'incriminazione ma la composizione della stessa corte fa supporre un esito negativo.\r\n\r\nLa mobilitazione della piazza costituisce un elemento di fiducia nella presenza di anticorpi democratici nella società coreana,la memoria collettiva della sanguinosa repressione del 1980 dell'insurrezione di Gwangju ,raccontata anche nel romanzo \"Atti umani\" del premio nobel per la letteratura Hang Kang, ha sedimentato l'insofferenza per i pronunciamenti autoritari dei militari. Il sistema economico basato sui conglomerati industriali chiamati \"chaebol\" ,controllati dalle grandi famiglie impedisce al capitale coreano di essere fagocitato dalla finanza speculativa internazionale ,rimandando una realtà ancora legata a dinamiche del potere economico verticali e impermeabili ai cambiamenti di cui la sovrastrtutura politica è lo specchio.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-DI-ORIONE-ROSSELLA-IDEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonella De Biasi ,giornalista e scrittrice parliamo della situazione in Siria ,in particolare del ruolo della Turchia nella spartizione delle sfere d'influenza nel paese in corso guardando alla posizione dell'entità curda nel Nord Est. Erdogan,apparentemente il vincitore della contesa siriana. nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto riferimento ad una supposta \"geografia del cuore\" affermando che la Turchia è più grande della Turchia con esplicito riferimento al mondo turcofono che si espande bel oltre i confini dello stato turco.\r\n\r\nDopo il passaggio dal barbiere Al Jolani cerca di vendere la sua nuova immagine ma le donne sono le sentinelle che per prime danno l'allarme sulla natura integralista del nuovo potere insediatosi con il sostegno della Turchia a Damasco . Nessuno dei protagonisti che si muovono nello scenario siriano vuole apparentementre fare gli stessi errori che fecero gli americani in Irak sciogliendo il partito Bath e l'esercito creando cosi' le condizioni per la rivolta sunnita ,ma l'integrazione delle varie milizie che si sono combattute finora in un nuovo esercito sembra un' impresa estremamente difficoltosa . L'esperimento del confederalismo democratico nei territori curdi è a rischio sia perchè costituisce un modello alternativo al nazionalismo etnico prevalente sia perchè nei piani di Erdogan non cè spazio per una entità curda e colui che gestirà la transizione siriana per conto di Ankara è lo stesso Hakam Fidam ora ministro degli esteri , ex capo dei servizi segreti turchi che agevolarono il passaggio delle milizie islamiche verso la Siria dal confine turco. La caduta di Assad ,per il ruolo che ha la Siria nell'Asia occidentale è considerato da alcuni analisti come un nuovo 1989 che genera un onda sismica di destabilizzazione che rischia di coinvolgere anche l'Iran.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-SIRIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Simone Zoppellaro giornalista assiduo frequentatore del Caucaso ,parliamo della situazione della Georgia che si trova in una situazione di rottura degli equilibri istituzionali con un presidente eletto da un parlamento non riconosciuto dall'opposizione e da una presidente uscente che non vuole lasciare l'incarico ,con le piazze in ebollizione. Il partito \"Sogno georgiano\" del magnate Ivanishvili che possiede ricchezze pari al 20% del pil del paese,ha vinto le elezioni del 26 ottobre ma fra accuse di brogli e ingerenze esterne l'esito elettorale non è stato riconosciuto dalle opposizioni. Il rinvio del percorso di adesione all'Unione Europea ha scatenato l'insofferenza di una parte del paese che vedeva in questo processo la possibilità di fuoriuscita dalla crisi economica ,la visione conservatrice del partito di governo dettata da un'agenda populista e reazionaria ha portato alla chiusura della società georgiana prima considerata aperta ed accogliente . L'ingerenze delle istituzioni europee ,l'influenza americana che si esercita attraverso il sistema delle ONG ,la volontà della NATO di coinvolgere la Georgia nella guerra ucraina ,il legame del partito di governo con la Russia fanno della Georgia uno scenario simile a quello che precedette i fatti di piazza Maidan, i fattori esterni prevalgono sulle contraddizioni strutturali della società georgiana che rischia una frattura insanabile.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/BASTIONI-19122024-ZOPPELLARO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":464,"snippet":465,"value":466},[286],"DI GWANGJU IN COREA DEL \u003Cmark>SUD\u003C/mark>.","BASTIONI DI ORIONE 19/12/2024- L'IMPLOSIONE DEGLI STATI NAZIONE POST COLONIALI : SIRIA E MYANMAR, CONTRACCOLPI IN GEORGIA E NEL CAUCASO EX SOVIETICO DELLA GUERRA IN EUROPA ,I FANTASMI DI GWANGJU IN COREA DEL \u003Cmark>SUD\u003C/mark>.",[468,470],{"field":134,"matched_tokens":469,"snippet":461,"value":462},[173],{"field":195,"matched_tokens":471,"snippet":465,"value":466},[286],{"best_field_score":207,"best_field_weight":28,"fields_matched":140,"num_tokens_dropped":53,"score":345,"tokens_matched":142,"typo_prefix_score":53},{"document":474,"highlight":491,"highlights":499,"text_match":205,"text_match_info":504},{"comment_count":53,"id":475,"is_sticky":53,"permalink":476,"podcastfilter":477,"post_author":479,"post_content":480,"post_date":481,"post_excerpt":59,"post_id":475,"post_modified":482,"post_thumbnail":483,"post_title":484,"post_type":453,"sort_by_date":485,"tag_links":486,"tags":489},"92105","http://radioblackout.org/podcast/nord-sud/",[478],"congiunzioni","ricongiunzioni","L'approvazione della legge sull'autonomia differenziata avrà effetti molteplici sul futuro dei territori in Italia: uno fra tutti, allargare la forbice dell'accessibilità ai servizi tra Nord e Sud.\r\n\r\nNello specifico, la sanità - che è uno degli epicentri del dibattito sulla legge - richiede un analisi specifica. Il caso del vaccino pediatrico Niservimab è emblematico del cambiamento che la sanità territoriale sta affrontando - ma è anche un buon pretesto per porci alcune domande metodologiche su come allenare lo sguardo critico alla complessità quando parliamo di medicina, cura e malattia.\r\n\r\n \r\n\r\n[download]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Ricong_NORDSUD_3_2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","25 Settembre 2024","2025-04-20 11:11:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/medicina-200x110.jpg","NORD / SUD 24/09/2024",1727288462,[487,488],"http://radioblackout.org/tag/ri-congiunzioni/","http://radioblackout.org/tag/ricongiunzioni/",[490,479],"ri-congiunzioni",{"post_content":492,"post_title":496},{"matched_tokens":493,"snippet":494,"value":495},[173],"ai servizi tra Nord e \u003Cmark>Sud\u003C/mark>.\r\n\r\nNello specifico, la sanità - che","L'approvazione della legge sull'autonomia differenziata avrà effetti molteplici sul futuro dei territori in Italia: uno fra tutti, allargare la forbice dell'accessibilità ai servizi tra Nord e \u003Cmark>Sud\u003C/mark>.\r\n\r\nNello specifico, la sanità - che è uno degli epicentri del dibattito sulla legge - richiede un analisi specifica. 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Tre settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nIl venerdì successivo abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di cogliere il senso dell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere, parlandone con Massimo Varengo.\r\nVenerdì scorso vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo. \r\nSiamo tornati a parlare di quelle giornate e della narrazione che ne ha segnato il destino di memoria non condivisa sempre con Federico. \r\n\r\nSud America. Da mesi il Sud America è attraversato da tensioni sociali e politiche molto forti.\r\nCon Simone, un compagno che segue i mutamenti e i movimenti in corso, proveremo ad enucleare alcuni passaggi cruciali dal Brasile al Messico, passando per il Cile e Cuba. Cruciale il ruolo dei movimenti femministi, la crisi pandemica, l’estendersi delle insorgenze sociali e della repressione.\r\n\r\nVoghera. Lo sceriffo, la sindaca e la guerra ai poveri in una quieta e ricca provincia lombarda.\r\nL’assassinio di Youns si inserisce in un pesante clima sociale e in un contesto istituzionale dove un assessore leghista estrae una pistola e spara ad un ubriaco. Marocchino.\r\nNe parliamo con Alberto, un compagno che vive a Milano ma è originario di Voghera, dove torna spesso per lavoro ed ha partecipato alla manifestazione del sabato successivo all’omicidio.\r\n\r\nGreen pass. Il privilegio di chi vive nel nord ricco alla prova dei dispositivi biopolitici che il governo sta sperimentando.\r\nLa sindemia di Covid 19 ci ha posti di fronte alla crudezza del sistema nel quale siamo forzati a vivere. Le nostre vite non contano fuori dall’ingranaggio “produci, consuma, crepa”. Siamo vuoti a perdere.\r\nNon solo. Il governo ci ha portato via l’unico vero privilegio di cui godono tutti i cittadini italiani, anche i più poveri: la libertà di muoverci liberamente all’interno delle città e delle regioni e, in certa misura, anche all’estero.\r\nBastano 10 euro ed un pizzico di pazienza con tempi e date e si vola a Barcellona o ad Atene.\r\nGli altri, quelli nati nel sud del mondo, non godono di questo privilegio. Muoversi verso nord è costosissimo e pericoloso. Chi arriva è costretto ad una vita clandestina, senza accesso a residenza, sanità, istruzione, iscrizione alle liste di collocamento, possibilità di affittare una casa... \r\nDiventare clandestini a casa propria ha fatto saltare il tappo che ha portato alle piazze turbolente dell’autunno e alle recenti lotte contro il Green Pass. Il mescolarsi di fascisti e primitivisti, bottegai e ragazzi delle periferie militarizzate in un magma che a taluni appare indecifrabile è la conseguenza della ri-nascita di un confine interno. Un confine che nel nostro paese venne cancellato solo nel 1961, con l’abrogazione della legge contro l’inurbamento voluta dal fascismo nel trentanove e sopravvissuta alla caduta di Mussolini per quasi due decenni.\r\nLa libertà che davamo per scontata, quella che segnava il confine materiale e simbolico tra i poveri dei paesi ricchi e tutti gli altri, è stata messa tra parentesi da coprifuoco e zone a circolazione limitata ed, ora, dal green pass. \r\nLe piazze di ottobre sono diverse da quelle di luglio. In ottobre giovani immigrati delle periferie si sono trovati accanto a giovani italiani dei loro stessi quartieri, bottegai, ultras di destra e di sinistra, fascisti di ogni sfumatura, sovranisti senza patria politica, nemici della medicina e no vax, in un minestrone inedito e deflagrante.\r\nOggi, quelli di periferia sono rimasti nei giardinetti e nei bar dai dehor improbabili nati ovunque. La piazza no green pass, a parte i no vax che le attraversano tutte, è stata la piazza di chi ha visto spostare un confine che considerava invalicabile. Ha visto sgretolarsi il più importante dei privilegi concessi ai cittadini di questo paese. \r\nConcentrare l’attenzione sulla mera questione dei vaccini impedisce di cogliere gli snodi cruciali di questo momento. Lo stato non riesce a governare la crisi, teme le insorgenze sociali derivanti da disoccupazione, licenziamenti, sfratti, povertà crescente. \r\nLo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: farci credere di essere indispensabile per garantirci la salute.\r\nLandauer in merito aveva le idee chiare: lo Stato si rende indispensabile, finché assolve o ci fa credere di farlo, a funzioni considerate essenziali per la sopravvivenza della società.\r\nSolo scalzando nella pratica questa leva di dominio potremo cercare di costruire un percorso di libertà e salute. Ma dipende da noi. Il dilagante complottismo è il miglior sostegno alla teoria dell’insostituibile onnipotenza dello Stato. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","4 Agosto 2021","2021-08-04 11:48:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/08/cacacazzo-baj-viola-giallo-200x110.jpg","Anarres del 30 luglio. Green pass, biopolitica, le frontiere del privilegio. G8. Una memoria non condivisa. Sud America: lotte sociali tra sindemia e repressione. 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L'inchiesta della Polizia era affidata a Crescenzio Mezzina, a sua volta coinvolto nel fallito golpe.\r\nNe parliamo con Francesco\r\n\r\nUna giornata di lotta e solidarietà transfemminista al consolato polacco di Torino\r\n\r\nStoria della violenza. Genealogia del servizio d’ordine che controlla il Balon\r\n\r\nBrasile: terra bruciata. La deforestazione, gli incendi, di cui Bolsonaro accusa le popolazioni indigene che ne sono vittime, stanno distruggendo la foresta amazzonica e sterminando chi ci vive. Nel paese la pandemia miete vittime tra indios e abitanti delle baraccopoli. \r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nSabato 31 ottobre. Spese militari, missioni all’estero, guerra ai poveri.\r\nPunto info al Balon - dalle 10,30 alle 13,30\r\nLa metafora della guerra al virus, tanto cara al governo, ha un sapore agre di fronte alla strage di questi mesi. 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Utopie e autoritarismi nel decennio 1968-1977”\r\n\r\nDa Kinshasa a Bombay, dal Cairo a Città del Messico le megalopoli del sud del mondo sono cresciute moltiplicando le baraccopoli, che ospitano una popolazione di persone, che, nella logica del profitto capitalista, sono solo vuoti a perdere. Gli incubi sociali dell’Inghilterra vittoriana descritti da Charles Dickens, si ripresentano, moltiplicati all’infinito in Africa, in Asia, in Sud America e non solo, perché i ghetti urbani assediano silenti e occasionalmente rabbiosi, le periferie di tanta parte dell’Europa e degli Stati Uniti. Qui da noi è roba nuova. Ad altre latitudini tutto comincia con i piani di aggiustamento strutturale imposti dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale ad ogni latitudine. Un massacro sociale, che ci riporta agli albori del capitalismo, anche se in versione turbo.\r\nNe parliamo con Francesco, per capire meglio le dinamiche economiche che hanno segnato il pianeta negli ultimi 30 anni.\r\n\r\nTutti amano la polizia?\r\nControllo, periferie, gentrification\r\n\r\nMercato Centrale. Il cibo e i poveri a Porta Palazzo\r\n\r\nSalta il tornello. Per trasporti pubblici gratuiti\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 17 aprile\r\nL’assemblea antimilitarista presenta:\r\nFull metal jacket di Stanley Kubrick\r\nL’addestramento feroce ed umiliante dei Marine statunitensi li trasforma in strumenti perfetti per gli orrori della guerra in Vietnam. La fotografia di un mondo dove la violenza di stato si incide a ferro e fuoco sui corpi e le coscienze dei soldati destinati a bruciare villaggi, torturare e stuprare.\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nGiovedì 25 aprile\r\nore 15\r\nricordo, fiori, bicchierata, info antifascista e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni\r\nin corso Giulio Cesare angolo corso Novara\r\n\r\nSabato 27 aprile\r\nSalta il Tornello! Giornata di informazione e lotta per trasporti gratuiti per tutti\r\nOre 11 al Balon, poi in piazza della Repubblica\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro sale, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere. \r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\n1 maggio. Spezzone anarchico al corteo\r\nOre 9 piazza Vittorio Veneto\r\nOre 13 pranzo per la liberazione dai padroni – benefit lotte sociali – alla FAT, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","14 Aprile 2019","2019-04-14 16:16:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/04/Prova-adesivo-NO-militarizzazione-rosso-bianco-2-200x110.png","Anarres del 12 aprile. I 50 anni dell’autunno caldo. Le megalopoli del Sud del mondo: alle radici di un massacro sociale. Tutti amano la polizia? Il cibo e i poveri a Porta Palazzo. 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Questo fenomeno in Brasile è rappresentato da una grave crisi economica e da una serie di attacchi politici che scuotono Dilma Rousseff e il Partido dos Trabajadores (PT), che dopo 13 anni vede seriamente a rischio il proprio governo. Nel paese si susseguono i cortei contro il carovita e i tagli ai servizi sociali (nella foto scontri a San Paolo lo scorso 9 gennaio).\r\n\r\nSu questi e altri temi Radio Borroka ha avuto un'approfondita conversazione in studio con Manfredo, compagno che sta realizzando una ricerca in un quilombo (comunità di afrodiscendenti) della regione di Bahia, ma in questo periodo è a Torino e come già altre volte è venuto a trovarci.\r\n\r\nL'intervista è incentrata sull'analisi dei limiti del centrosinistra sudamericano, che a parte il caso dell'Uruguay di Mujica non ha osato trasformare per davvero dal basso la società, limitandosi a replicare il modello di sviluppo occidentale, con qualche correzione sì ma non sostanziale. In Brasile la gran parte della ricchezza e della terra rimangono in mano a poche famiglie di fazenderos e alle grandi imprese multinanzionali.\r\n\r\nQuello che è maturato positivamente durante l'epoca del governo PT, rispetto al precedente decennio post-dittatura, è una maggiore fiducia nei propri mezzi e protagonismo da parte delle classi subalterne. Come le cronache quotidiane raccontano, dalle comunità quilombola alle campagne dei Sem terra ai movimenti salariali nelle città la gente non è più sottomessa ed è disposta a rischiare pur di non vivere più come schiavi. Questa è una base importante per ogni possibilità futura di trasformazione sociale.\r\n\r\nAscolta la conversazione di Manfredo all'interno di Radio Borroka:\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\n ","16 Gennaio 2016","2018-11-01 22:20:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/01/1200x630_321081_brasile-aumenti-trasporto-pubblic-200x110.jpg","America del Sud tra crisi economica e ribellioni popolari",1452975940,[],[],{"post_content":606,"post_title":610},{"matched_tokens":607,"snippet":608,"value":609},[173],"del fatto che l'America del \u003Cmark>Sud\u003C/mark> sta attraversando un periodo critico","Le recenti vittorie elettorali della destra in Venezuela e Argentina sono indice del fatto che l'America del \u003Cmark>Sud\u003C/mark> sta attraversando un periodo critico e di pericoloso ritorno in auge del neoliberismo. 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