","Murazzi e loro destinazione d'uso","post",1371762228,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/autogestione/","http://radioblackout.org/tag/murazzi/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/svago/",[29,21,17,66,15],"repressione",{"post_content":68,"tags":72},{"matched_tokens":69,"snippet":70,"value":71},[15],"va solo bene per attirare \u003Cmark>svago\u003C/mark> in particolare nel periodo estivo,"," \r\n\r\n\r\n\r\nI Muri del Csa Murazzi sono stati murati. A parte la chiusura – soprattutto mentale, oltreché linguistica – insita nell'operazione di chi l'ha condotta, appare dettata dall'assenza di strategie e di progettualità la scelta dell'amministrazione comunale di provocare irritazione inutile all'inizio dell'estate, il momento in cui più sono frequentati i quai torinesi, quindi quando più gli operatori guadagnano... Si parla di speculazione, un'altra speculazione (ancora peggiore di quella che nell'Ottocento ha dato luogo al sito) – quella che fa pensare a nuove \"bomboniere\" o a gentrification simili a quella di altri luoghi una volta ruspanti e ora \"quadrilateri\" o \"sansalvari\" per fighetti, che sembrabo rispondere a una unica strategia volta a rendere innocua ogni espressione – e allora abbiamo provato a chiedere a un architetto, insegnante di progettazione alla facoltà torinese, e quello che abbiamo ottenuto è una disamina del luogo e la sua conseguente impossibilità a sostenere qualsiasi impatto edilizio diverso da quello del sito destinato al divertimento: «è un luogo ai margini delle norme di abitabilità definite dai nostri regolamenti», quindi va solo bene per attirare \u003Cmark>svago\u003C/mark> in particolare nel periodo estivo, e nel 1989 (quando venne giù un altro \"Mauer\") lo \u003Cmark>svago\u003C/mark> volevamo fosse almeno intelligente.\r\nFin dal 1830 quelle arcate sono solo un bordo, uno spazio interstiziale tra la via sopraelevata e il fiume. Erano botteghe artigiane, barcaioli... Il Csa Murazzi era nato come scambio tra il movimento che nel 1989 cominciava ad animare la Pantera e le istituzioni che non avevano tollerato la prima occupazione dell'Askatasuna e in difesa proponevano un compromesso: infatti si chiama csa e non csoa e la scelta di utilizzarlo nasceva anche dal bisogno di abitare il luogo in modo di animare il lungopo con iniziative culturali e musicali soprattutto molto alternative rispetto all'offerta mainstream (quella legata alla gentrification)... e per 24 anni, sbertucciando i lai dei fascisti, in qualche modo ha somministrato appuntamenti interessanti: politici (Prospero Gallinari o Sante Notarnicola), culturali (lì c'era la sede del centro di documentazione Senza Pazienza), cinematografici (Salvatores, in parte fischiato, perché già fuori da ottiche antagoniste, ben prima dell'oscar)... tantissimi gruppi musicali ascoltati a due passi dalla riva del fiume; e poi episodi di vario tipo, cacciate di legaioli o questioni di cronaca che comunque animavano il luogo senza degradarlo.\r\nQuindi in conclusione non possiamo che immaginare ottusità e assenza di idee alla base di una chiusura livorosa e dettata dall'insipienza della giunta Fassino, visto che anche nella disamina tecnica di Alessandro non si riesce a trovare un motivo valido per intervenire in forze con vigili, pompieri, carabinieri, digos e guardia nazionale per tirare su un muro che era caduto già nel 1989. E soprattutto, non adesso! D'altro lato magari si può immaginare una proposta innovativa, un \"progetto\" viene chiamato dall'architetto che abbiamo interpellato (e chi gestisce il csa è da sempre abituato a mettersi in gioco in questo senso), ma forse il problema è che l'arroganza dell'interlocutore adesso richiede che venga risdimensionata la sua volontà di rendere innocua ogni zona di Torino, normalizzata, gentrificata: dietro le divise, i circhi mediatici e i pennivendoli si sentono in grado di poter imporre l'humus, l'atmosfera e le idee... senza considerare nessun genius loci\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n2013.06.20-alessandro_archi-csa",[73,75,77,79,81],{"matched_tokens":74,"snippet":29},[],{"matched_tokens":76,"snippet":21},[],{"matched_tokens":78,"snippet":17},[],{"matched_tokens":80,"snippet":66},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[15],"\u003Cmark>svago\u003C/mark>",[85,90],{"field":34,"indices":86,"matched_tokens":87,"snippets":89},[38],[88],[15],[83],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":70,"value":71},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":95,"best_field_weight":96,"fields_matched":97,"num_tokens_dropped":46,"score":98,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":100,"highlight":125,"highlights":130,"text_match":133,"text_match_info":134},{"cat_link":101,"category":102,"comment_count":46,"id":103,"is_sticky":46,"permalink":104,"post_author":49,"post_content":105,"post_date":106,"post_excerpt":52,"post_id":103,"post_modified":107,"post_thumbnail":108,"post_thumbnail_html":109,"post_title":110,"post_type":57,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":121},[43],[45],"66180","http://radioblackout.org/2021/01/onde-indopacifiche-05/","In Thailandia in discussione è l'istituzione della monarchia, ma perché una rivoluzione è già stata compiuta, ma dall'attuale sovrano, che ha preteso di gestire come proprio il tesoro dello stato, poi ha assunto il diritto di nominare le alte cariche religiose e infine ha assunto il controllo delle forze militari di Bangkok. Dal paragone tra i due monarchi si è sollevata una sorta di Rivoluzione Culturale. Ecco, cominciamo la puntata di oggi 21 gennaio con la condanna per lesa maestà a 43 anni di carcere a una 65enne, Anchan Preelert, rea di aver insultato la famiglia reale su Facebook e YouTube nei giorni del colpo di stato di Prayuth nel 2014; aveva già patito la carcerazione dal 2015 al 2018 per lo stesso reato e la pena a 87 anni di galera è stata dimezzata, perché si è dichiarata colpevole. Quella legge simbolo del retaggio dell'antico regno del Siam, che ci ricorda che la Thailandia è ancora una monarchia assoluta, è tra gli obiettivi del Free Youth Movement che ha portato in piazza migliaia di giovani il cui mondo di riferimento è completamente avulso da quello della monarchia, pur vivendo la cultura e i ritmi tailandesi. Sabrina Moles ce ne parla anche alla luce dell'aumento del numero di arresti e con nelle cuffie i pezzi dei Rap Against Dictatorship.\r\n\r\nSempre sull’onda dei sovrani siamo passati all’impero del sol levante per affrontare la modalità nipponica di reazione al Covid: il ministro incaricato a occuparsi del piano vaccinale non è quello della Sanità, ma quello delle Riforme, Kono Taro, perché è uno di cui i giapponesi si fidano, perché ha un significato relativo alal considerazione della pandemia che evidentemente viene considerata un’occasione per applicare riforme del sistema socio-sanitario e poi soprattutto perché... Kono Taro è un lobbysta con molti agganci all’estero e nella corsa al vaccino innescata tra i paesi più potenti – e l’ingresso prepotente nella competizione per accaparrarsi più vaccini si è inserita l’America di Biden... Dal Giappone proviene anche la questione nucleare e lo studio di fonti rinnovabili sullo sfondo di Fukushima.\r\n\r\nMa anche la politica cinese guarda al proprio vaccino come potenziale Soft Power Vaccine Diplomacy che può far entrare definitivamente nell’orbita cinese molti paesi più poveri che non vengono considerati da Pfizer o Astra Zeneca che intendono trarre il massimo profitto e quindi privilegiano la distribuzione presso chi può pagare. Dunque il vaccino cinese si va diffondendo come profeta di politica e accordi commerciali futuri nei paesi vicini del Sudest asiatico e in Africa; anche sottraendo dosi al fabbisogno interno. Intanto è in corso una campagna di sensibilizzazione dei cittadini cinesi a evitare spostamenti per il Capodanno cinese (la luna nuova tra l’11 e il 12 febbraio) che l’anno scorso aveva contribuito a diffondere il contagio.\r\n\r\n[caption id=\"attachment_66183\" align=\"alignright\" width=\"300\"] A livestreamer promotes personal hygiene products at a livestreaming base during Alibaba Group Holding Ltd.'s annual November 11 Singles' Day online shopping event in Hangzhou, China, on Wednesday, Nov. 11, 2020. Alibaba kicked off the world’s biggest shopping binge on Wednesday, an annual frenzy of consumption for hundreds of millions of people that this year will also serve as the best barometer so far of China’s post-pandemic recovery.[/caption]\r\n\r\nQuando si comincia ad affrontare la politica cinese si deve mettere in relazione al rapporto con gli Usa. L’ultimo gesto dell’amministrazione Trump è stato quello di accusare di “genocidio” i sistemi applicati dal regime di Xi nei confronti delle popolazioni dello Xingiang. Ma anche i primi gesti di Biden sono risultati altrettanto muscolari: Avril Haines, ex vicedirettrice della Cia, candidata alla guida della National Intelligence, ha rilasciato un discorso che lascia presagire il proseguimento di una linea dura nei confronti di Pechino. «Il nostro approccio deve evolvere e sostanzialmente adattarsi alla realtà che oggi vede la Cina particolarmente assertiva e aggressiva», ha inoltre sottolineato la necessità di stanziare più risorse per fronteggiare la superpotenza soprattutto in riferimento agli attacchi informatici. E questo ci porta a riprendere la questione delle piattaforme social così diffuse in Cina e attraverso le quali passa ogni gesto quotidiano: lavoro, svago, spostamenti, informazione, accordi, relazioni... come se si trattasse autenticamente di un paese socialista è stata avanzata la proposta di tassare i proventi pubblicitari dei social e ridistribuirli agli utenti che li producono con il loro uso delle piattaforme. E forse non è un caso che sia riapparso Jack Ma, però anche come testimonial di come e quanto è ammessa l’esposizione pubblica (e quindi politica) di un tycoon a Pechino.\r\n\r\nDa ultimo affrontiamo il fenomeno dell’Hanfu, cioè il recupero dei costumi delal tradizione classica dell’era Han, che al di là del folklore ha un valore nazionalista, di appartenenza etnica han e soprattutto di... business\r\n\r\nQui come sono stati sviluppati questi argomenti da Sabrina Moles:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/OrientePress05.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","24 Gennaio 2021","2021-01-24 23:04:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/social-media-tax-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/social-media-tax-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/social-media-tax-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/social-media-tax-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/social-media-tax.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Onde indopacifiche #05",1611513721,[113,114,115,116,117,118,119,120],"http://radioblackout.org/tag/anchan-preelert/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/jack-ma/","http://radioblackout.org/tag/lesa-maesta/","http://radioblackout.org/tag/rama-x/","http://radioblackout.org/tag/soft-power-vaccine-diplomacy/","http://radioblackout.org/tag/thailandia/","http://radioblackout.org/tag/xingiang/",[122,123,124,27,19,33,25,23],"Anchan Preelert","cina","Jack Ma",{"post_content":126},{"matched_tokens":127,"snippet":128,"value":129},[15],"passa ogni gesto quotidiano: lavoro, \u003Cmark>svago\u003C/mark>, spostamenti, informazione, accordi, relazioni... come","In Thailandia in discussione è l'istituzione della monarchia, ma perché una rivoluzione è già stata compiuta, ma dall'attuale sovrano, che ha preteso di gestire come proprio il tesoro dello stato, poi ha assunto il diritto di nominare le alte cariche religiose e infine ha assunto il controllo delle forze militari di Bangkok. Dal paragone tra i due monarchi si è sollevata una sorta di Rivoluzione Culturale. Ecco, cominciamo la puntata di oggi 21 gennaio con la condanna per lesa maestà a 43 anni di carcere a una 65enne, Anchan Preelert, rea di aver insultato la famiglia reale su Facebook e YouTube nei giorni del colpo di stato di Prayuth nel 2014; aveva già patito la carcerazione dal 2015 al 2018 per lo stesso reato e la pena a 87 anni di galera è stata dimezzata, perché si è dichiarata colpevole. Quella legge simbolo del retaggio dell'antico regno del Siam, che ci ricorda che la Thailandia è ancora una monarchia assoluta, è tra gli obiettivi del Free Youth Movement che ha portato in piazza migliaia di giovani il cui mondo di riferimento è completamente avulso da quello della monarchia, pur vivendo la cultura e i ritmi tailandesi. Sabrina Moles ce ne parla anche alla luce dell'aumento del numero di arresti e con nelle cuffie i pezzi dei Rap Against Dictatorship.\r\n\r\nSempre sull’onda dei sovrani siamo passati all’impero del sol levante per affrontare la modalità nipponica di reazione al Covid: il ministro incaricato a occuparsi del piano vaccinale non è quello della Sanità, ma quello delle Riforme, Kono Taro, perché è uno di cui i giapponesi si fidano, perché ha un significato relativo alal considerazione della pandemia che evidentemente viene considerata un’occasione per applicare riforme del sistema socio-sanitario e poi soprattutto perché... Kono Taro è un lobbysta con molti agganci all’estero e nella corsa al vaccino innescata tra i paesi più potenti – e l’ingresso prepotente nella competizione per accaparrarsi più vaccini si è inserita l’America di Biden... Dal Giappone proviene anche la questione nucleare e lo studio di fonti rinnovabili sullo sfondo di Fukushima.\r\n\r\nMa anche la politica cinese guarda al proprio vaccino come potenziale Soft Power Vaccine Diplomacy che può far entrare definitivamente nell’orbita cinese molti paesi più poveri che non vengono considerati da Pfizer o Astra Zeneca che intendono trarre il massimo profitto e quindi privilegiano la distribuzione presso chi può pagare. Dunque il vaccino cinese si va diffondendo come profeta di politica e accordi commerciali futuri nei paesi vicini del Sudest asiatico e in Africa; anche sottraendo dosi al fabbisogno interno. Intanto è in corso una campagna di sensibilizzazione dei cittadini cinesi a evitare spostamenti per il Capodanno cinese (la luna nuova tra l’11 e il 12 febbraio) che l’anno scorso aveva contribuito a diffondere il contagio.\r\n\r\n[caption id=\"attachment_66183\" align=\"alignright\" width=\"300\"] A livestreamer promotes personal hygiene products at a livestreaming base during Alibaba Group Holding Ltd.'s annual November 11 Singles' Day online shopping event in Hangzhou, China, on Wednesday, Nov. 11, 2020. Alibaba kicked off the world’s biggest shopping binge on Wednesday, an annual frenzy of consumption for hundreds of millions of people that this year will also serve as the best barometer so far of China’s post-pandemic recovery.[/caption]\r\n\r\nQuando si comincia ad affrontare la politica cinese si deve mettere in relazione al rapporto con gli Usa. L’ultimo gesto dell’amministrazione Trump è stato quello di accusare di “genocidio” i sistemi applicati dal regime di Xi nei confronti delle popolazioni dello Xingiang. Ma anche i primi gesti di Biden sono risultati altrettanto muscolari: Avril Haines, ex vicedirettrice della Cia, candidata alla guida della National Intelligence, ha rilasciato un discorso che lascia presagire il proseguimento di una linea dura nei confronti di Pechino. «Il nostro approccio deve evolvere e sostanzialmente adattarsi alla realtà che oggi vede la Cina particolarmente assertiva e aggressiva», ha inoltre sottolineato la necessità di stanziare più risorse per fronteggiare la superpotenza soprattutto in riferimento agli attacchi informatici. E questo ci porta a riprendere la questione delle piattaforme social così diffuse in Cina e attraverso le quali passa ogni gesto quotidiano: lavoro, \u003Cmark>svago\u003C/mark>, spostamenti, informazione, accordi, relazioni... come se si trattasse autenticamente di un paese socialista è stata avanzata la proposta di tassare i proventi pubblicitari dei social e ridistribuirli agli utenti che li producono con il loro uso delle piattaforme. E forse non è un caso che sia riapparso Jack Ma, però anche come testimonial di come e quanto è ammessa l’esposizione pubblica (e quindi politica) di un tycoon a Pechino.\r\n\r\nDa ultimo affrontiamo il fenomeno dell’Hanfu, cioè il recupero dei costumi delal tradizione classica dell’era Han, che al di là del folklore ha un valore nazionalista, di appartenenza etnica han e soprattutto di... business\r\n\r\nQui come sono stati sviluppati questi argomenti da Sabrina Moles:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/OrientePress05.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[131],{"field":91,"matched_tokens":132,"snippet":128,"value":129},[15],578730123365187700,{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":139,"highlight":155,"highlights":160,"text_match":133,"text_match_info":163},{"cat_link":140,"category":141,"comment_count":46,"id":142,"is_sticky":46,"permalink":143,"post_author":49,"post_content":144,"post_date":145,"post_excerpt":52,"post_id":142,"post_modified":146,"post_thumbnail":147,"post_thumbnail_html":148,"post_title":149,"post_type":57,"sort_by_date":150,"tag_links":151,"tags":154},[43],[45],"58821","http://radioblackout.org/2020/04/58821/","Il Collettivo Antipsichiatrico Artaud di Pisa cerca di dare una continuità al proprio lavoro di ascolto attraverso uno sportello telematico, telefonico o virtuale. Non solo per chi già seguiva un percorso di terapia, ma anche a tutti/e coloro che vivono la quarantena in isolamento o con condizioni familiari difficili.\r\nOggi i CIM (centri di igiene mentale) si limitano alla distribuzione di psicofarmaci, mentre tutti i servizi d'ascolto e di assistenza sono sospesi. Mentre sulle residenze psichiatriche è calato un silenzio totale, non si sa qual'è la reale condizione dei detenuti, se vengono applicate o meno le misure di sicurezza e, soprattutto, se c'è una possibilità di farli uscire.\r\n\r\nQuesta auto-detenzione forzata ha forti ripercussioni sulla stabilità mentale delle persone e in tanti/e si affidano agli psicofarmaci (soprattutto antiansiolitici e antidepressivi) per sostenere questa situazione. Al contempo aumentano i casi di TSO, dunque di somministrazione forzata di psicofarmaci, anche in chiave repressiva come s'è palesato a Salerno, dove ad un pestaggio da parte delle forze armate è conseguito il Trattamento Obbligatorio per il fermato. L'uso di psicofarmaci crea una forte dipendenza, le prospettive della \"cura\" all'epidemia potrebbero essere più nefaste della malattia stessa. Gli psicofarmaci oltre ad essere un business delle case farmaceutiche sono un vero e proprio strumento di controllo. Questo paradigma si amplifica nei luoghi di reclusione, dove l'isolamento forzato e la volontà repressiva delle guardie, favorisce l'uso dei medicinali pschiatrici come strumento di sopportazione e contenimento.\r\n\r\nIn questo momento è negata la radice umana della vita: sono preclusi il tempo, lo spazio e le relazioni sociali, mentre siamo bombardati da informazioni terroristiche imperniate da un linguaggio bellico e costretti nello svago, nell'intrattenimento e nel lavoro a relazionarci unicamente con degli schermi che, oltre ad essere causa di svariati disturbi, celano anche un sofisticato controllo.\r\nSpesso le leggi d'emergenza diventano norma, il pericolo è vedere prorogate le limitazioni alla libertà. Probabilmente i primi luoghi a ripartire saranno i luoghi di lavoro, specialmente le fabbriche, per cui le prime forme di relazioni saranno mediate dal rapporto lavorativo e dai ritmi e le gerarchie insite in queste. Oltretutto questa quarantena ha creato sfiducia e sospetto verso il proprio vicino, recidendo ancor di più i legami sociali già logorati dall'isolamento.\r\n\r\nLe opportunità dobbiamo costruircele a partire dall'ascolto, dal creare relazioni e percorsi di solidarietà, solo in questo modo potremo combattere l'isolamento a cui ci voglio confinare e i disturbi che da esso derivano\r\nNe parliamo con Diego del coll. Antipsichiatrico Artaud, in seguito riportiamo anche il link della campagna d'ascolto promossa dallo stesso\r\nhttps://artaudpisa.noblogs.org/\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/coll-artoud.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Aprile 2020","2020-04-01 13:18:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/artaud-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/artaud-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/artaud-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/artaud-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/artaud-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/artaud.jpg 509w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","la psichiatria ai tempi del covid-19",1585746878,[152,153],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/info/",[31,49],{"post_content":156},{"matched_tokens":157,"snippet":158,"value":159},[15],"linguaggio bellico e costretti nello \u003Cmark>svago\u003C/mark>, nell'intrattenimento e nel lavoro a","Il Collettivo Antipsichiatrico Artaud di Pisa cerca di dare una continuità al proprio lavoro di ascolto attraverso uno sportello telematico, telefonico o virtuale. Non solo per chi già seguiva un percorso di terapia, ma anche a tutti/e coloro che vivono la quarantena in isolamento o con condizioni familiari difficili.\r\nOggi i CIM (centri di igiene mentale) si limitano alla distribuzione di psicofarmaci, mentre tutti i servizi d'ascolto e di assistenza sono sospesi. Mentre sulle residenze psichiatriche è calato un silenzio totale, non si sa qual'è la reale condizione dei detenuti, se vengono applicate o meno le misure di sicurezza e, soprattutto, se c'è una possibilità di farli uscire.\r\n\r\nQuesta auto-detenzione forzata ha forti ripercussioni sulla stabilità mentale delle persone e in tanti/e si affidano agli psicofarmaci (soprattutto antiansiolitici e antidepressivi) per sostenere questa situazione. Al contempo aumentano i casi di TSO, dunque di somministrazione forzata di psicofarmaci, anche in chiave repressiva come s'è palesato a Salerno, dove ad un pestaggio da parte delle forze armate è conseguito il Trattamento Obbligatorio per il fermato. L'uso di psicofarmaci crea una forte dipendenza, le prospettive della \"cura\" all'epidemia potrebbero essere più nefaste della malattia stessa. Gli psicofarmaci oltre ad essere un business delle case farmaceutiche sono un vero e proprio strumento di controllo. Questo paradigma si amplifica nei luoghi di reclusione, dove l'isolamento forzato e la volontà repressiva delle guardie, favorisce l'uso dei medicinali pschiatrici come strumento di sopportazione e contenimento.\r\n\r\nIn questo momento è negata la radice umana della vita: sono preclusi il tempo, lo spazio e le relazioni sociali, mentre siamo bombardati da informazioni terroristiche imperniate da un linguaggio bellico e costretti nello \u003Cmark>svago\u003C/mark>, nell'intrattenimento e nel lavoro a relazionarci unicamente con degli schermi che, oltre ad essere causa di svariati disturbi, celano anche un sofisticato controllo.\r\nSpesso le leggi d'emergenza diventano norma, il pericolo è vedere prorogate le limitazioni alla libertà. Probabilmente i primi luoghi a ripartire saranno i luoghi di lavoro, specialmente le fabbriche, per cui le prime forme di relazioni saranno mediate dal rapporto lavorativo e dai ritmi e le gerarchie insite in queste. Oltretutto questa quarantena ha creato sfiducia e sospetto verso il proprio vicino, recidendo ancor di più i legami sociali già logorati dall'isolamento.\r\n\r\nLe opportunità dobbiamo costruircele a partire dall'ascolto, dal creare relazioni e percorsi di solidarietà, solo in questo modo potremo combattere l'isolamento a cui ci voglio confinare e i disturbi che da esso derivano\r\nNe parliamo con Diego del coll. Antipsichiatrico Artaud, in seguito riportiamo anche il link della campagna d'ascolto promossa dallo stesso\r\nhttps://artaudpisa.noblogs.org/\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/coll-artoud.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[161],{"field":91,"matched_tokens":162,"snippet":158,"value":159},[15],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":165,"highlight":179,"highlights":184,"text_match":133,"text_match_info":187},{"cat_link":166,"category":167,"comment_count":46,"id":168,"is_sticky":46,"permalink":169,"post_author":49,"post_content":170,"post_date":171,"post_excerpt":52,"post_id":168,"post_modified":172,"post_thumbnail":173,"post_thumbnail_html":174,"post_title":175,"post_type":57,"sort_by_date":176,"tag_links":177,"tags":178},[43],[45],"18340","http://radioblackout.org/2013/09/ce-lavoro-e-lavoro-27-28-29-settembre-tre-giorni-a-vaie/","Confermandosi un laboratorio di idee e modelli di sviluppo alternativi a quello dominante, la Val Susa ospita il 27-28-29 settembre nel Comune di Vaie gli Stati Generali del Lavoro, una tre giorni promossa dall'associazione di imprenditori etici Etinomia con l'intento di studiare e implementare dei progetti di \"lavoro utile\" da contrapporre alla logica perversa delle Grandi Opere che hanno come unico fine il profitto delle grandi imprese del cemento e dell'acciaio.\r\n\r\nCi saranno otto tavoli tematici (tra cui uno sul reddito di cittadinanza), momenti di assemblea generale e anche di svago. Interverranno realtà da tutta Italia. Programma e altre informazioni sul sito sgl.etinomia.info.\r\n\r\nAscolta la presentazione della tre giorni con Ilio, membro di Etinomia:\r\n\r\netinomia","26 Settembre 2013","2013-10-07 11:20:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/etinomia1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"204\" height=\"153\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/09/etinomia1.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","C'è lavoro e lavoro: 27-28-29 settembre tre giorni a Vaie",1380197364,[],[],{"post_content":180},{"matched_tokens":181,"snippet":182,"value":183},[15],"assemblea generale e anche di \u003Cmark>svago\u003C/mark>. Interverranno realtà da tutta Italia.","Confermandosi un laboratorio di idee e modelli di sviluppo alternativi a quello dominante, la Val Susa ospita il 27-28-29 settembre nel Comune di Vaie gli Stati Generali del Lavoro, una tre giorni promossa dall'associazione di imprenditori etici Etinomia con l'intento di studiare e implementare dei progetti di \"lavoro utile\" da contrapporre alla logica perversa delle Grandi Opere che hanno come unico fine il profitto delle grandi imprese del cemento e dell'acciaio.\r\n\r\nCi saranno otto tavoli tematici (tra cui uno sul reddito di cittadinanza), momenti di assemblea generale e anche di \u003Cmark>svago\u003C/mark>. Interverranno realtà da tutta Italia. Programma e altre informazioni sul sito sgl.etinomia.info.\r\n\r\nAscolta la presentazione della tre giorni con Ilio, membro di Etinomia:\r\n\r\netinomia",[185],{"field":91,"matched_tokens":186,"snippet":182,"value":183},[15],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6646,{"collection_name":57,"first_q":15,"per_page":190,"q":15},6,{"facet_counts":192,"found":38,"hits":212,"out_of":309,"page":14,"request_params":310,"search_cutoff":35,"search_time_ms":311},[193,201],{"counts":194,"field_name":199,"sampled":35,"stats":200},[195,197],{"count":97,"highlighted":196,"value":196},"liberation front",{"count":14,"highlighted":198,"value":198},"Macerie su macerie","podcastfilter",{"total_values":97},{"counts":202,"field_name":34,"sampled":35,"stats":211},[203,205,207,209],{"count":14,"highlighted":204,"value":204},"google",{"count":14,"highlighted":206,"value":206},"capitalismo",{"count":14,"highlighted":208,"value":208},"sorveglianza",{"count":14,"highlighted":210,"value":210},"nuove tecnologie",{"total_values":38},[213,237,260,286],{"document":214,"highlight":228,"highlights":233,"text_match":133,"text_match_info":236},{"comment_count":46,"id":215,"is_sticky":46,"permalink":216,"podcastfilter":217,"post_author":218,"post_content":219,"post_date":220,"post_excerpt":52,"post_id":215,"post_modified":221,"post_thumbnail":222,"post_title":223,"post_type":224,"sort_by_date":225,"tag_links":226,"tags":227},"99686","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-podcast-8-09-25-non-e-solo-una-questione-di-overtourism/",[198],"macerie su macerie","Macerie su Macerie avvia la nuova stagione radiofonica con una riflessione sulle problematiche legate al turismo.\r\n\r\nSebbene negli ultimi anni abbia preso piede una critica ai flussi delle vacanze, questa spesso rimane ingabbiata sotto la prospettiva quantitativa, quella dell’eccessiva concentrazione di visitatori in luoghi già saturi. Il turismo oggi si configura non più come un semplice fenomeno di svago e di riproduzione sociale, bensì come un crocevia di tensioni sociali, tecnologiche e culturali che riflettono le più profonde trasformazioni dell'economia globale. Parlare oggi di turismo limitandosi alla nozione di overtourism significa quindi afferrare soltanto una parte del problema.\r\n\r\nDal Salento alla Val di Susa, dalle Canarie alla Sardegna, da Bali all'Ucraina, ai microfoni di Blackout proponiamo alcuni spunti per una riflessione generale sui nuovi significati del \"turismo\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/mac8sett.mp3\"][/audio]","8 Settembre 2025","2025-09-08 22:04:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/1757359209222-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST 8/09/25 - Non è solo una questione di \"overtourism\"","podcast",1757369060,[],[],{"post_content":229},{"matched_tokens":230,"snippet":231,"value":232},[15],"come un semplice fenomeno di \u003Cmark>svago\u003C/mark> e di riproduzione sociale, bensì","Macerie su Macerie avvia la nuova stagione radiofonica con una riflessione sulle problematiche legate al turismo.\r\n\r\nSebbene negli ultimi anni abbia preso piede una critica ai flussi delle vacanze, questa spesso rimane ingabbiata sotto la prospettiva quantitativa, quella dell’eccessiva concentrazione di visitatori in luoghi già saturi. Il turismo oggi si configura non più come un semplice fenomeno di \u003Cmark>svago\u003C/mark> e di riproduzione sociale, bensì come un crocevia di tensioni sociali, tecnologiche e culturali che riflettono le più profonde trasformazioni dell'economia globale. Parlare oggi di turismo limitandosi alla nozione di overtourism significa quindi afferrare soltanto una parte del problema.\r\n\r\nDal Salento alla Val di Susa, dalle Canarie alla Sardegna, da Bali all'Ucraina, ai microfoni di Blackout proponiamo alcuni spunti per una riflessione generale sui nuovi significati del \"turismo\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/mac8sett.mp3\"][/audio]",[234],{"field":91,"matched_tokens":235,"snippet":231,"value":232},[15],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":238,"highlight":251,"highlights":256,"text_match":133,"text_match_info":259},{"comment_count":46,"id":239,"is_sticky":46,"permalink":240,"podcastfilter":241,"post_author":242,"post_content":243,"post_date":244,"post_excerpt":52,"post_id":239,"post_modified":245,"post_thumbnail":246,"post_title":247,"post_type":224,"sort_by_date":248,"tag_links":249,"tags":250},"54910","http://radioblackout.org/podcast/la-peste-della-grande-distribuzione/",[196],"liberationfront","Non tutti i progetti di riqualificazione sono uguali, dal centro alla periferia interessi e prospettive si diversificano, seppur questi processi in diversi tratti (lotta al degrado, militarizzazione) si somiglino.\r\n\r\nSembra che l’amministrazione comunale voglia scomporre la città in più hub diversificati: così San Salvario diviene il quartiere della movida, Porta Palazzo adibito alla foodification, mentre per Lucento la prospettiva è di diventare un enorme discount. Infatti, oltre alla ventina di negozi già presenti, un nuovo Lild è già in cantiere.\r\nDa Fassino all’Appendino la solfa non cambia, in 7 anni sono stati aperti 28 supermercati e altri progetti sono al vaglio. Il Comune trae subito profitto dalla concessione di spazi per la costruzione di centri commerciali che considera opere di interesse pubblico. D’altronde nelle periferie abbandonate il mito dell’occupazione all’interno di queste catene può essere una speranza reale che però cela contratti precari, condizioni di lavoro infime e la chiusura di\r\n\r\n\r\n\r\npiccole botteghe o interi mercati rionali.\r\n\r\nLa grande distribuzione copre i ¾ delle vendite di cibo in Italia, manipolando il mercato e imponendo prezzi a ribasso su tutta la filiera, a scapito non solo dei produttori, ma anche di chi di fatto crea gli alimenti: terre e animali, il cui valore precipita. Naturalmente questa corsa al ribasso pone i poveri uni contro gli altri, alimentando la ferocia del mercato globale sulla pelle di contadini e agricoltori che spesso divengono schiavi sotto la frusta del caporalato.\r\n\r\nI processi di riqualificazione delle periferie attraverso l’apertura di discount e centri commerciali erodono gli spazi liberi e conviviali nei quartieri. Queste cattedrali del consumo sventagliate come luoghi di interesse pubblico sono aree totalmente controllate da privati in cui nessun’altra attività è consentita se non quella dell’acquisto di merci.\r\n\r\nI supermercati sono non-luoghi che eliminano gli spazi pubblici, ovvero luoghi standardizzati che rubano terreno a spazi di scambio, svago e confronto disinteressato. Nelle periferie che “non ce la fanno a tirare avanti” l’unica alternativa proposta dalle varie giunte comunali è l’apertura di questi mostri commerciali voltando le spalle alle reali necessità degli abitanti dei quartieri, che siano esse servizi pubblici o spazi liberi dove sperimentare e auto-gestirsi.\r\n\r\nPer scaricare l'opuscolo clicca qui:\r\nhttps://ederasquat.noblogs.org/files/2019/05/Linvasione-dei-supermercati.pdf\r\n\r\nper ascoltare la puntata clicca qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/supermercati.mp3\"][/audio]","9 Luglio 2019","2019-07-10 21:05:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/Invasione-236x500-200x110.jpg","La peste della grande distribuzione",1562676828,[],[],{"post_content":252},{"matched_tokens":253,"snippet":254,"value":255},[15],"terreno a spazi di scambio, \u003Cmark>svago\u003C/mark> e confronto disinteressato. Nelle periferie","Non tutti i progetti di riqualificazione sono uguali, dal centro alla periferia interessi e prospettive si diversificano, seppur questi processi in diversi tratti (lotta al degrado, militarizzazione) si somiglino.\r\n\r\nSembra che l’amministrazione comunale voglia scomporre la città in più hub diversificati: così San Salvario diviene il quartiere della movida, Porta Palazzo adibito alla foodification, mentre per Lucento la prospettiva è di diventare un enorme discount. Infatti, oltre alla ventina di negozi già presenti, un nuovo Lild è già in cantiere.\r\nDa Fassino all’Appendino la solfa non cambia, in 7 anni sono stati aperti 28 supermercati e altri progetti sono al vaglio. Il Comune trae subito profitto dalla concessione di spazi per la costruzione di centri commerciali che considera opere di interesse pubblico. D’altronde nelle periferie abbandonate il mito dell’occupazione all’interno di queste catene può essere una speranza reale che però cela contratti precari, condizioni di lavoro infime e la chiusura di\r\n\r\n\r\n\r\npiccole botteghe o interi mercati rionali.\r\n\r\nLa grande distribuzione copre i ¾ delle vendite di cibo in Italia, manipolando il mercato e imponendo prezzi a ribasso su tutta la filiera, a scapito non solo dei produttori, ma anche di chi di fatto crea gli alimenti: terre e animali, il cui valore precipita. Naturalmente questa corsa al ribasso pone i poveri uni contro gli altri, alimentando la ferocia del mercato globale sulla pelle di contadini e agricoltori che spesso divengono schiavi sotto la frusta del caporalato.\r\n\r\nI processi di riqualificazione delle periferie attraverso l’apertura di discount e centri commerciali erodono gli spazi liberi e conviviali nei quartieri. Queste cattedrali del consumo sventagliate come luoghi di interesse pubblico sono aree totalmente controllate da privati in cui nessun’altra attività è consentita se non quella dell’acquisto di merci.\r\n\r\nI supermercati sono non-luoghi che eliminano gli spazi pubblici, ovvero luoghi standardizzati che rubano terreno a spazi di scambio, \u003Cmark>svago\u003C/mark> e confronto disinteressato. Nelle periferie che “non ce la fanno a tirare avanti” l’unica alternativa proposta dalle varie giunte comunali è l’apertura di questi mostri commerciali voltando le spalle alle reali necessità degli abitanti dei quartieri, che siano esse servizi pubblici o spazi liberi dove sperimentare e auto-gestirsi.\r\n\r\nPer scaricare l'opuscolo clicca qui:\r\nhttps://ederasquat.noblogs.org/files/2019/05/Linvasione-dei-supermercati.pdf\r\n\r\nper ascoltare la puntata clicca qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/supermercati.mp3\"][/audio]",[257],{"field":91,"matched_tokens":258,"snippet":254,"value":255},[15],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":261,"highlight":277,"highlights":282,"text_match":133,"text_match_info":285},{"comment_count":46,"id":262,"is_sticky":46,"permalink":263,"podcastfilter":264,"post_author":242,"post_content":265,"post_date":266,"post_excerpt":52,"post_id":262,"post_modified":267,"post_thumbnail":268,"post_title":269,"post_type":224,"sort_by_date":270,"tag_links":271,"tags":276},"47144","http://radioblackout.org/podcast/il-capitalismo-della-sorveglianza/",[196],"Per questa puntata di Liberation Front abbiamo preso spunto dall'opuscolo \"Disconnect: per il sostengno alla resistenza contro l'attacco digitale\".\r\n\r\nNel 2014 i rappresentanti di Google rilasciarono un’intervista in cui si prospettava la costruzione di una città partendo da zero, magari in mezzo all’oceano, in cui ogni aspetto della vita sarebbe controllato e anticipato dall’intelligenza artificiale, così il cibo, il riposo, lo svago verrebbe scelti e serviti per noi direttamente dai robot. Le smart city, cosi come gli ultimi modelli di robot casalinghi, sono i vari aspetti che già anticipano questa visione del mondo, in cui un’azienda avrà un accesso capillare ai gusti e ai regimi di ogni persona. Si potrà avere uno specchio che ti consiglia come vestirti o la tv che ti consiglia il film da vedere, così da assottigliare le diversità e il rapporto tra le persone.\r\n\r\nLa materia prima di cui si nutrono le multinazionali Hi-tech sono i dati che ognuno di noi immette su internet, di modo che attraverso un algoritmo possano capire e indirizzare i nostri gusti e soprattutto i nostri consumi. Infatti questi dati vengono venduti ad aziende che potranno personalizzare per ogni individuo il messaggio pubblicitario. Gli spostamenti delle carte di credito, i dati delle compagnie telefoniche e i nostri click sul web sono tutti dati che noi regaliamo a queste multinazionali, così da innescare quel processo già ben descritto secoli fa da Etienne de la Boètie nel “discorso sulla servitù volontaria”\r\n\r\nE dove non arriva la servitù, arriva il controllo tecnologico attraverso nuovi apparecchi per lo studio dell’attività celebrale e la sua riproduzione artificiale. Non più il dispotismo orwelliano basato sulla docilità, ma la massima esibizione dell’individuo nel fantasmagorico mondo virtuale che lo invita a lasciare impronte di sé su ogni tracciato elettronico. Chi ci controlla non è più una persona in carne e ossa, ma una serie di apparecchi e algoritmi capaci di assorbire, calcolare e prevedere le nostre scelte. È il capitalismo di sorveglianza che estrae plusvalore su ogni aspetto dell’esistente e ne plasma la vita.\r\n\r\nAscolta l'audio della puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/google.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","20 Aprile 2018","2018-10-24 18:39:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/Google-is-Evil-200x110.jpg","Il capitalismo della sorveglianza",1524248085,[272,273,274,275],"http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/google/","http://radioblackout.org/tag/nuove-tecnologie/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/",[206,204,210,208],{"post_content":278},{"matched_tokens":279,"snippet":280,"value":281},[15],"il cibo, il riposo, lo \u003Cmark>svago\u003C/mark> verrebbe scelti e serviti per","Per questa puntata di Liberation Front abbiamo preso spunto dall'opuscolo \"Disconnect: per il sostengno alla resistenza contro l'attacco digitale\".\r\n\r\nNel 2014 i rappresentanti di Google rilasciarono un’intervista in cui si prospettava la costruzione di una città partendo da zero, magari in mezzo all’oceano, in cui ogni aspetto della vita sarebbe controllato e anticipato dall’intelligenza artificiale, così il cibo, il riposo, lo \u003Cmark>svago\u003C/mark> verrebbe scelti e serviti per noi direttamente dai robot. Le smart city, cosi come gli ultimi modelli di robot casalinghi, sono i vari aspetti che già anticipano questa visione del mondo, in cui un’azienda avrà un accesso capillare ai gusti e ai regimi di ogni persona. Si potrà avere uno specchio che ti consiglia come vestirti o la tv che ti consiglia il film da vedere, così da assottigliare le diversità e il rapporto tra le persone.\r\n\r\nLa materia prima di cui si nutrono le multinazionali Hi-tech sono i dati che ognuno di noi immette su internet, di modo che attraverso un algoritmo possano capire e indirizzare i nostri gusti e soprattutto i nostri consumi. Infatti questi dati vengono venduti ad aziende che potranno personalizzare per ogni individuo il messaggio pubblicitario. Gli spostamenti delle carte di credito, i dati delle compagnie telefoniche e i nostri click sul web sono tutti dati che noi regaliamo a queste multinazionali, così da innescare quel processo già ben descritto secoli fa da Etienne de la Boètie nel “discorso sulla servitù volontaria”\r\n\r\nE dove non arriva la servitù, arriva il controllo tecnologico attraverso nuovi apparecchi per lo studio dell’attività celebrale e la sua riproduzione artificiale. Non più il dispotismo orwelliano basato sulla docilità, ma la massima esibizione dell’individuo nel fantasmagorico mondo virtuale che lo invita a lasciare impronte di sé su ogni tracciato elettronico. Chi ci controlla non è più una persona in carne e ossa, ma una serie di apparecchi e algoritmi capaci di assorbire, calcolare e prevedere le nostre scelte. È il capitalismo di sorveglianza che estrae plusvalore su ogni aspetto dell’esistente e ne plasma la vita.\r\n\r\nAscolta l'audio della puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/google.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[283],{"field":91,"matched_tokens":284,"snippet":280,"value":281},[15],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":287,"highlight":300,"highlights":305,"text_match":133,"text_match_info":308},{"comment_count":46,"id":288,"is_sticky":46,"permalink":289,"podcastfilter":290,"post_author":291,"post_content":292,"post_date":293,"post_excerpt":52,"post_id":288,"post_modified":294,"post_thumbnail":295,"post_title":296,"post_type":224,"sort_by_date":297,"tag_links":298,"tags":299},"19872","http://radioblackout.org/podcast/le-musiche-incredibili-dei-bambini/",[],"outsidermusic","A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino. Se Picasso ha ragione, e ce l'ha sicuramente, questa verità vale per qualunque \"arte\". I bambini, dal canto loro, sono outsiders nati, liberi e incontrastabili nel loro anelito. E questo non c'entra solo con il cagarsi addosso o con l'imparare a parlare farfugliando rumori incomprensibili. E' relativo ad una necessità di esprimersi nella quale sta tutto il ruolo di una corretta educazione: fenomeno complesso che non può prescindere dall'ascoltare, in modo continuo, questa necessità del cucciolo d'uomo. D'altronde Il \"fanciullino\" che vive in ciascuno di noi, potenti e sbirri compresi, da qualche parte deve pur uscire ed è meglio che lo faccia in giovane età, per non rendere poi più complesso l'esercizio di questa \"libertà naturale\" nell'età adulta.\r\nParlando di musica, sfondiamo una porta aperta. Là dove il bambino è stato libero di sporcarsi le mani, ne sono usciti i capolavori. Non è un caso che i dischi più sfrontati e rivoluzionari del free jazz, ad esempio, mettano a nudo l'\"homo ludens\" che abita nelle teste dei compassati musicisti d'avanguardia. Un buon pretesto, quello della libertà creativa, per ascoltare i bambini con grande serietà. I migliori sistemi scolastici del mondo (quello britannico per esempio) hanno da sempre dato importanza assoluta alla musica, intesa come svago e ricerca. La creatività dei bambini e dei ragazzi come serbatoio di energie da veicolare assolutamente. Ascoltando i bambini, è facile comprendere gli uomini, le loro paranoie e quelle invidiabili macchie sulla coscienza che spesso li costringono a rispettare, loro malgrado le cosiddette regole del mercato.\r\nCarl Orff, uno dei più grandi compositori del 900, ha dedicato la sua vita a far cantare i bambini. Johnny Trunk, quel pazzo, ha messo il suo orecchio indiscreto nelle registrazioni delle scuole medie inglesi dalla metà dei 50. Alla Langley School in Canada hanno ricantato Bowie e i Beach Boys. Tre dischi, tre storie. Tre esperienze d'ascolto che ci trasportano attraverso le ere della musica: Non è audace paragonare questi esempi dicografici a saggi via via di jazz, musique concrete, rumorismo, sci-fi music, indie rock lo-fi, gospel. Bruno Munari diceva: C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. Yuppi Yeah. E comunque sarà un trip.","3 Dicembre 2013","2018-10-17 22:10:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/cover-200x110.jpg","Le musiche incredibili dei bambini",1386089840,[],[],{"post_content":301},{"matched_tokens":302,"snippet":303,"value":304},[15],"assoluta alla musica, intesa come \u003Cmark>svago\u003C/mark> e ricerca. La creatività dei","A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino. Se Picasso ha ragione, e ce l'ha sicuramente, questa verità vale per qualunque \"arte\". I bambini, dal canto loro, sono outsiders nati, liberi e incontrastabili nel loro anelito. E questo non c'entra solo con il cagarsi addosso o con l'imparare a parlare farfugliando rumori incomprensibili. E' relativo ad una necessità di esprimersi nella quale sta tutto il ruolo di una corretta educazione: fenomeno complesso che non può prescindere dall'ascoltare, in modo continuo, questa necessità del cucciolo d'uomo. D'altronde Il \"fanciullino\" che vive in ciascuno di noi, potenti e sbirri compresi, da qualche parte deve pur uscire ed è meglio che lo faccia in giovane età, per non rendere poi più complesso l'esercizio di questa \"libertà naturale\" nell'età adulta.\r\nParlando di musica, sfondiamo una porta aperta. Là dove il bambino è stato libero di sporcarsi le mani, ne sono usciti i capolavori. Non è un caso che i dischi più sfrontati e rivoluzionari del free jazz, ad esempio, mettano a nudo l'\"homo ludens\" che abita nelle teste dei compassati musicisti d'avanguardia. Un buon pretesto, quello della libertà creativa, per ascoltare i bambini con grande serietà. I migliori sistemi scolastici del mondo (quello britannico per esempio) hanno da sempre dato importanza assoluta alla musica, intesa come \u003Cmark>svago\u003C/mark> e ricerca. La creatività dei bambini e dei ragazzi come serbatoio di energie da veicolare assolutamente. Ascoltando i bambini, è facile comprendere gli uomini, le loro paranoie e quelle invidiabili macchie sulla coscienza che spesso li costringono a rispettare, loro malgrado le cosiddette regole del mercato.\r\nCarl Orff, uno dei più grandi compositori del 900, ha dedicato la sua vita a far cantare i bambini. Johnny Trunk, quel pazzo, ha messo il suo orecchio indiscreto nelle registrazioni delle scuole medie inglesi dalla metà dei 50. Alla Langley School in Canada hanno ricantato Bowie e i Beach Boys. Tre dischi, tre storie. Tre esperienze d'ascolto che ci trasportano attraverso le ere della musica: Non è audace paragonare questi esempi dicografici a saggi via via di jazz, musique concrete, rumorismo, sci-fi music, indie rock lo-fi, gospel. Bruno Munari diceva: C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. Yuppi Yeah. E comunque sarà un trip.",[306],{"field":91,"matched_tokens":307,"snippet":303,"value":304},[15],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":224,"first_q":15,"per_page":190,"q":15},3,["Reactive",313],{},["Set"],["ShallowReactive",316],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f-YBWa_qZjdbittzrEnynk1RQb_pazew6Q9vT7QUrpm0":-1},true,"/search?query=svago"]