","Grecia. Considerazioni dopo lo sciopero contro i tagli alle pensioni","post",1454670018,[65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/austerity/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/pensioni/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/","http://radioblackout.org/tag/tagli/",[71,72,73,31,39],"austerity","grecia","pensioni",{"post_content":75,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":78},[39],"contribuzione. Le pensioni dovrebbero essere \u003Cmark>tagli\u003C/mark>ate di un altro 15%, pari","La Grecia è paralizzata dallo sciopero generale convocato dai maggiori sindacati del settore pubblico e privato contro la riforma delle pensioni proposta dal governo di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras. Oggi lavoratori dipendenti, liberi professionisti, agricoltori e pensionati hanno manifestato nel centro di Atene, per poi puntare sul Parlamento a piazza Syntagma. Molte categorie protestano per l'aumento dei contributi ipotizzato dal governo che unito ad aumenti delle tasse - dicono i sindacati - finirà per prelevare il 75-80% del reddito di queste categorie, già stremati da cinque anni di sacrifici di austerità. aranno fermi i treni, mentre autobus e metropolitana funzioneranno in maniera ridotta. Fermi anche i servizi di taxi e i traghetti, spiega il sito del quotidiano To Vima. Diversi voli della compagnia aerea Olympic Air sono stati cancellati e l’aeroporto di Atene appare un deserto. Negli ospedali sono garantiti solo gli interventi di emergenza. La riforma delle pensioni prevede la riduzione del tetto massimo da 2.700 a 2.300 euro e porta la minima a 384 euro mensili con 15 anni di contribuzione. Le pensioni dovrebbero essere \u003Cmark>tagli\u003C/mark>ate di un altro 15%, pari a l’1% di Pil di risparmi, cioè 1,8 miliardi di euro all’anno. Tsipras è tra l’incudine è il martello: il paese dice non ai nuovi \u003Cmark>tagli\u003C/mark> alla spesa pubblica mentre il governo di sinistra ha cercato di aumentare i contributi per i nuovi assunti ma la troika si è opposta a questo tentativo di scaricare sulle nuove generazioni il costo delle riforme. Inoltre c’è la crisi dei migranti dove Bruxelles ha chiesto ad Atene di blindare le frontiere con la Turchia e di far funzionare gli hotspot per il riconoscimento dei migranti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato alla partenza della manifestazione nella mattina del 4 febbraio con Cosimo Caridi, giornalista freelance....\r\n\r\ngrecia\r\n\r\n... e il giorno dopo con il videomaker freelance Stefano Bertolino, aggiungendo alcune considerazioni sulla ipertrofia mediatica dell'isola di Lesbo, che è diventata un set dove la notizia è il circo televisivo stesso, spostatosi in massa su quelle spiagge (e che potrà essere motivo di un futuro approfondimento)\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[39],"Grecia. 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Da anni si susseguono i tagli, gli accorpamenti delle classi, l'erosione del diritto allo studio dei disabili, il disastro dell'edilizia scolastica.\r\nL'unica novità è che quest'anno il sindaco di Torino Fassino e il presidente della Regione Chiamparino hanno deciso di scrivere a Roma per chiedere 150 insegnanti in più.\r\nVien da chiedersi perché non abbiano reclamato per tutti i 180 licenziati.\r\n\r\nLe cento classi in meno, che toccano soprattutto istituti tecnici e professionali diurni e serali in città e provincia, porteranno a classi-pollaio con 32-33 studenti inclusi anche due allievi disabili. In questo modo vengono eluse anche le normative in fatto di sicurezza.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo della CUB scuola. 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La MARCHA FEDERAL DEL ORGULLO ANTIFASCISTA ANTIRRACISTA LGTBIQNB+ non è stata soltanto un'occasione di festa, bensì la dimostrazione che contro la politica del presidente argentino Milei si inaugura una stagione di lotta.\r\n\r\nNonostante sia al governo da solo un anno, gli attacchi del governo alle donne, alle soggettività LGBTQIA+ e a qualunque soggetto non conforme alla norma eterocispatriarcale, hanno già comportato effetti molto gravi. Il ministero delle donne, di genere e delle differenze sessuali è stato chiuso. Stessa sorte è toccata all'INADI, ente nazionale contro discriminazioni, xenofobia e razzismo. Le misure di contrasto alla violenza di genere sono state decimate, tra esse anche il centralino telefonico per accompagnare le donne che denunciano.\r\n\r\nIl governo ha inoltre operato drastici tagli nei settori della riproduzione sociale, in primis nella salute e nell'educazione. Ha reso improrogabili una miriade di contratti precari. Oggi in Argentina metà della popolazione è nella fascia di povertà e a farne le spese sono soprattutto le donne, le persone della comunità, minori e soggetti vulnerabili.\r\n\r\nA tutto questo, si accompagna una propaganda di odio e menzogna reiterata, nella quale Milei afferma che omosessualità e pedofilia siano la stessa cosa, che non esistono femminicidi (a fronte di un femminicidio ogni 20h), che il patriarcato è solo una menzogna per negare che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge (ma, guardacaso, la maggior parte sono sempre più poveri).\r\n\r\nTutto questo ce lo racconta ai microfoni Pato, compagna di Luján:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Pato-Argentina.mp3\"][/audio]","5 Febbraio 2025","2025-02-05 19:33:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/Marcha.jpg 1140w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Todxs a la calle contra el odio! 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Parlandone con Pino dell'Usb risulta sempre più evidente che laddove qualcuno azzarda a contestare scatta la repressione e i lavoratori si sentono abbandonati e impauriti anche dall'atteggiamento remissivo dei sindacati concertativi che non intervengono minimamente e con il loro atteggiamento rinunciatario inibiscono ulteriormente le scarse velleità di ribellione presenti.\r\n\r\nSentiamo come sta andando lo sciopero di oggi 19 giugno in colegamento con la piazza torinese\r\n\r\n2014.06.19-pino_usb","19 Giugno 2014","2014-06-23 13:43:46","Dipendenti pubblici di base mobilitati",1403181187,[223,224,225,68,69,226],"http://radioblackout.org/tag/madia/","http://radioblackout.org/tag/mobilita/","http://radioblackout.org/tag/pubblica-amministrazione/","http://radioblackout.org/tag/usb/",[228,229,230,31,39,231],"madia","mobilità","pubblica amministrazione","usb",{"post_content":233,"tags":237},{"matched_tokens":234,"snippet":235,"value":236},[39],"inoltre il provvedimento prevede solo \u003Cmark>tagli\u003C/mark>, non parla dei 250 000","Mobilitati in ogni senso, visto che uno dei punti del decreto Renzi-Madia prevede la mobilità obbligatoria, inoltre il provvedimento prevede solo \u003Cmark>tagli\u003C/mark>, non parla dei 250 000 precari, cancella il welfare e i servizi, non prevede rionnovi dei contratti - fermi al 2009 - e riduce la Pubblica Amministrazione a mero sportello gratuito per le imprese, presentando il conto dei famosi 80 euro. 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Chi ci lucra porta a casa un buon bottino. Chi può permettersi di pagare campa meglio e più a lungo. In questo settore, val sempre più la regola del \"si salvi chi può\". Tra i sommersi e i salvati c'è il portafoglio. Ci sono le scelte di chi ha deciso una politica di tagli nella sanità \"pubblica\" a favore delle aziende private, in primis quelle cattoliche.\r\n I dati diffusi dagli istituti demoscopici ci confermano che, specie in questi anni di crisi, il gap nell'aspettativa di vita tra nord e sud d'Italia è cresciuto.\r\n Giulio, un lavoratore dell'USI sanità del San Raffaele ci ha raccontato della secca riduzione delle visite e degli esami specialistici, dopo gli ultimi aumenti dei ticket.\r\n Chi non può pagare, se non è alla disperazione, rinuncia a visite di controllo e verifiche strumentali, che il medico di base ha richiesto. 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L'unica possibilità di aumento salariale rimasta erano gli scatti di anzianità, a loro volta congelati per tutto il pubblico impiego. Lo scorso anno sono invece scattati per gli insegnanti, con un aumento della retribuzione lorda di circa 150 euro.\r\nIeri il ministero della Programmazione Economica aveva comunicato che circa 80.000 insegnanti dovevano restituire i soldi, perché lo scatto non avrebbe mai dovuto esserci.\r\nQuesta mattina la notizia era sui principali quotidiani. Su \"La Stampa\" Massimo Gramellini parlava esplicitamente di masochismo di un partito, quello Democratico, che tra gli insegnanti della scuola statale aveva uno degli zoccoli duri del proprio elettorato.\r\nA fine mattinata le agenzie hanno battuto la notizia di un rapido dietro front del governo sulla restituzione dei soldi incassati per lo scatto di anzianità. La decisione è stata presa in una riunione convocata in gran fretta a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza.\r\nUna pezza su una voragine che si allarga, dove la scuola diviene il parcheggio per giovani in attesa di disoccupazione. Gli ultimi dati diffusi oggi dall'Istat ci dicono che la disoccupazione giovanile ha toccato a novembre il 41,6%.\r\n\r\nDi questa vicenda, poi risoltasi in meno di 24 ore, e, più in generale, dello stato della scuola statale in Italia abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della CUB scuola.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nscuola","8 Gennaio 2014","2014-01-10 12:30:22","Scuola. 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Ce ne ha parlato Claudio Venza, docente di storia all’università di Trieste\r\n\r\nPedagogia libertaria: una pratica sovversiva. Ne abbiamo parlato con Francesco Codello, pedagogista, tra i fondatori della Rete della Pedagogia Libertaria\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 21 febbraio\r\nIl decoro illustrato\r\nspettacolo di e con Filomena Sottile\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nIl futuro, la cui ombra pesante ha segnato tanta parte del Secolo Breve, oggi si è stinto nell’eterno presente delle merci. La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?\r\nDi paura. E di decoro.\r\nSi occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.\r\nFilomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.\r\n\r\nSabato 29 febbraio\r\nOgni scherzo vale!\r\nCarnevale S-catenato per le vie della città\r\nore 13 al Balon – via Borgodora ex Arsenale\r\npartenza della sfilata alle 14,30\r\n\r\nNé dio, né stato né patriarcato. 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Rappresentazione De-Genere”\r\n\r\nDomenica 8 marzo\r\ngiornata di lotta in giro per la città\r\n\r\nVenerdì 13 marzo\r\nLa truffa della Green Economy\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà l’economista Francesco Fricche\r\n\r\nVenerdì 20 marzo\r\nQuestioni di specie\r\nore 21 in corso Palermo 46\r\nInterverrà Massimo Filippi, l’autore del libro\r\nIn risposta all'animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell'ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. 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Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. 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Di fronte a questa situazione economica la soluzione di Noboa è un regime autoritario per controllare il malcontento , una narco economia in cui il neoliberalismo si trasforma in una gestione della morte e questo nuovo modello si sta sviluppando ,e la gente si sta organizzando per dire no a questo processo che costituirebbe un arretramento dal punto vista sociale ed economico .\n\n\n\n\n\n\n\nTrump spariglia e la sfiducia serpeggia anche in Medio Oriente\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/la-sfiducia-negli-imperi-technomedievali-provocata-da-personaggi-distopici--67932142\n\n\n\n\nI curdi possono sperare di essere tra i pochi che traggono qualche vantaggio dalla feroce rimappatura violenta del Sudovest asiatico che sta andando in scena sul palcoscenico del Palazzo di Vetro newyorkese? \n\n\n\n Vigilanza curda: diversa per ciascun paese della loro frammentazioneA partire da questa domanda Antonella De Biasi, giornalista ed esperta della regione mediorientale, ha restituito un disegno del Sudovest asiatico a partire dal Federalismo democratico del Rojava come unica realtà di rispetto dei diritti e di un’amministrazione aperta a tutte le comunità che abitano il territorio; all’interno di Israele ci sono stati molteplici sostegni alla lotta curda (anche in funzione antiturca). Ma attualmente al-Jolani – come si faceva chiamare il tagliagole ora chiamato al-Shara, quando Antonella nel 2022 ne aveva tracciato la figura nel suo libro Astana e i 7 mari – è il padrone di quella che era buona parte della nazione governata fino a un anno fa dalla famiglia Assad, e probabilmente in questi giorni la volubilità di Trump sembra attribuire a Erdoğan il protettorato su una Siria governata da una sua creatura, in virtù delle promesse di stabilità profuse dal presidente turco, un’investitura conferita nonostante le milizie di modello ottomano: predoni che imperversano lungo le coste del Mediterraneo orientale. \n\n\n\nSpaesamento e impotenza armena: revisionismo entitàPoi si è affrontata la diversa strategia dei curdi siriani rispetto all’apertura di Ocalan, che ha invitato il Pkk a deporre le armi, come altra situazione è ancora quella dei curdi iraniani. Ma la problematicità insita nell’egemonia turca su quell’area travolge anche e maggiormente la comunità armena alla mercé dei fratelli azeri dei turchi; e furono le prime vittime di un genocidio del Secolo breve. Ora gli armeni hanno ancor meno alleati e sostenitori del solito, visto che il gas di Baku fa gola a tutti; e gli viene sottratta pezzo per pezzo identità, terra, riferimenti culturali. Oltre alla diaspora. La speranza di accoglienza europea è a metà con l’alleanza con i russi, disattesa da Putin, ma ancora valida. E Pashinyan non ha alcuna idea o autorevolezza per rappresentare gli armeni. \n\n\n\nRelazioni tra Israele e TurchiaUn’ipotesi di Al-Jazeera vede la Turchia nel mirino israeliano per assicurare l’impunità di Netanyahu che si fonda sul costante stato di guerra, ma anche perché è l’ultima potenza regionale non ancora ridimensionata dall’aggressività sionista. Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. Piuttosto va approfondito il discorso di Astana sulla Siria e lo stallo attuale di tutte le potenze che ne controllavano il territorio prima della dirompente dissoluzione dello stato di Assad: alcune del tutto esautorate, come Iran e Russia, e altre che si contrappongono: Turchia, Qatar e Israele… e probabilmente per gli americani è più accettabile che sia controllato da Erdoğan. 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Di questa situazione ingarbugliata abbiamo parlato prima con Antonella De Biasi a partire dalla condizione del popolo curdo e armeno; e successivamente ci è sembrato utile approfondire con Murat Cinar la situazione interna, di crisi economica e repressione di ogni opposizione, e il peso della strategia geopolitica di Ankara. Da ultimo uno sguardo alla Cina con Sabrina Moles dopo l’evento estivo dello Sco e la successiva esibizione muscolare a Pechino, ma anche il multilateralismo teorizzato da Xi e le dichiarazioni ambientaliste contrapposte a quelle del rivale americano nella stessa sede newyorkese del Palazzo di Vetro. \n\n\n\nNecropolitica e narcostato ecuadoriano\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/ecuador-en-paro-contra-noboa-y-fmi--67915787\n\n\n\n\nAbbiamo parlato della situazione in Ecuador con Eduardo Meneses ricercatore politico, attivista, reporter alternativo .\n\n\n\nNegli ultimi giorni l’Ecuador è scosso da un’ondata di proteste esplose dopo la decisione del presidente Daniel Noboa di abolire il sussidio sul diesel, in vigore dal 1974. La misura, che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone, ha innescato il conflitto sociale con manifestazioni che attraversano il Paese, dalle grandi città alle province rurali. Contadini, trasportatori, pescatori, studenti e comunità indigene denunciano un provvedimento che incide pesantemente sul costo della vita e lo considerano l’ennesima espressione di un modello neoliberista responsabile di profonde disuguaglianze. A guidare la risposta è la CONAIE, la storica Confederazione delle Nazionalità Indigene, che ha proclamato uno sciopero nazionale a oltranza.Il tema dei sussidi per il diesel è una problema storico ogni volta che si è tentato di cancellare i sussidi sul diesel c’è stata una risposta popolare .Non è una protesta isolata ma storica ci sono state proteste popolari ne 2019 e nel 2022 ,l’economia del paese è dollarizzata e non sostenibile ,al governo è costato trovare le risorse per pagare gli stipendi pubblici ,per questo sta ricorrendo al FMI che impone \u003Cmark>tagli\u003C/mark> ai sussidi e allo stato sociale. 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Peraltro la rivalità risale a decenni fa e in questo periodo di Global Sudum Flottilla si ricorda la Mavi Marmara assaltata dai pirati del Mossad uccidendo 10 persone a bordo, mentre cercava di forzare il blocco navale di Gaza. Fino a che punto può essere credibile una guerra scatenata da Israele contro la Turchia? Secondo Antonella De Biasi è difficile che possa avvenire, non solo perché Erdoğan è più abile di Netanyahu (al rientro da Tianjin ha chiesto a Trump gli F-35, dimenticando i sistemi antiaerei comprati da Mosca), ma perché gli affari anche di ordigni militari non si sono mai interrotti, inoltre a livello regionale l’alleanza con Al-Thani dovrebbe mettere al riparo la Turchia da attacchi sconsiderati e senza pretesti validi… certo, con il terrore di Netanyahu non si può mai sapere. \n\n\n\nCosa rimane del sistema di Astana?Facile interpretare la presenza a Tianjin dei leader che erano soliti incontrarsi sotto l’ombrello di Astana come confluenza di interessi, meno semplice capire fino a che punto ciascuno di loro e gli altri protagonisti del Shangai cooperation organization siano posizionati in più o meno consolidate alleanze. Sentiamo Antonella De Biasi e sugli stessi argomenti poi anche Murat Cinar in questo spreaker che abbiamo registrato subito dopo aver sentito Antonella: Trump incontra Erdoğan.\n\n\n\n\n\n\n\nL’Internazionale nera passa anche da Ankara\n\n\n\n\nhttps://www.spreaker.com/episode/trump-incontra-erdogan-lui-ha-bisogno-di-cose-io-di-altre-ci-mettiamo-d-accordo--67923007\n\n\n\n\nPiù la situazione risulta nebulosa, intricata e sul bordo del precipizio bellico e maggiore è il potere in mano a Erdoğan\n\n\n\nLo scollamento giovanile (da Gezi Park), la censura (Murat Cinar ci ha proposto l’ultima in ordine di tempo delle proibizioni musicali in Turchia), l’asservimento e la concentrazione dei poteri (gli interventi della magistratura a ingabbiare l’opposizione con pretesti), le centrali mediatiche ridotte a megafono del potere… tutti aspetti che caratterizzano il ventennio del Sultano al potere, ma se si guarda bene all’involuzione del paesaggio globale, si nota che la cancellazione dello Stato di diritto non è una prerogativa turca, ma riduce Ankara a una delle tappe dell’Internazionale nera che parte da Washington, passa per Roma, Tel Aviv, Budapest…L’economia in crisi, tranne la produzione bellica in mano alla famiglia che per il resto saccheggia la finanza statale da 20 anni a questa parte e ora la condiscendenza alle richieste di Trump dissangueranno ulteriormente il bilancio, già falcidiato dal 90% di inflazione, con svalutazione della Lira dal 2008 in poi e con una disoccupazione altissima. Ma anche a livello internazionale la diplomazia turca è agevolata dalla sua collocazione ambigua, dai suoi affari agevolati dagli errori europei, dal suo mantenersi all’interno della Nato ma sempre partecipe di ogni centro di potere: uditore della centralità multilaterale di Tianjin con il Sud del mondo e contemporaneamente presente alla riunione con paesi arabi sul piano di pace per Gaza alla corte di Trump, che vede in Erdoğan un potenziale risolutore a cui delegare la questione ucraina, perché «unico leader apprezzato da Zelensky e da Putin»; mentre il fantasma degli Accordi di Astana potrebbe sembrare confluire nello Sco, dove c’erano tutt’e tre i protagonisti, in realtà Murat ritiene chiuso il percorso degli Astana Files, perché la Turchia non fa effettivamente parte di Shangai Files. 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Ma questo non significa che la repubblica turca sia contraria a Tel Aviv: infatti Murat ci spiega come ci siano manifestazioni propal che vengono pesantemente caricate dalla polizia indette da forze conservatrici della destra islamista, perché gli interessi dell’industria bellica sono tutti a favore di Israele e gli affari vedono la famiglia del presidente tra i beneficiari degli scambi e dell’uso di armi a Gaza; anche il Chp organizza 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contro la Corte Penale Internazionale potrebbero includere anche i recenti tentativi di invasione dei suoi sistemi informatici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_PalestineActionBandita_RAF_ICC_cyber.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBIG BEAUTIFUL BILL: \u003Cmark>TAGLI\u003C/mark> AL WELFARE E POTENZIAMENTO APPARATO MILITARE-SORVEGLIANTE-REPRESSIVO\r\n\r\nLeggiamo alcuni estratti da un’interessante e documentato articolo di Fiorella Isabel sulla parte meno visibilizzata all’interno del dibattito pubblico sul Big Beautiful Bill di Donald Trump.\r\n\r\nLa controparte dei \u003Cmark>tagli\u003C/mark> operati verso il bilancio dei programmi di copertura sanitaria e di sostegno verso le fasce più vulnerabilizzate di popolazione è rappresentata da una crescita ipertrofica dei fondi per guerra, sorveglianza, rastrellamenti e repressione.\r\n\r\nAggiornamento degli arsenali nucleari, fondi per realizzare nuove basi militari in chiave anti-cinese, potenziamento delle agenzie trasformate in milizie trumpiane, cyberguerra (e vulnerabilizzazione delle infrastrutture civili americane)… uno scenario che, nelle sue sfaccettature, sembra seguire la traiettoria tecno-autoritaria dettata dai top manager di Palantir.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/BCUPCB_Big-Beatuiful-Surveillance-Bill.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui l’articolo con le voci del bilancio\r\n\r\n \r\n\r\nESERCITAZIONE A MONTELIBRETTI (ROMA): L’EUROPA GUARDA ALLA ROBOTICA MILITARE\r\n\r\nUn rapido sguardo sulla recente esercitazione svoltasi al campo sperimentale militare di Montelibretti e il coinvolgimento di aziende \"europee\" di robotica e intelligenza artificiale applicate al settore bellico:\r\n\r\n[audio 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Tra rivolte razziali, manifestazioni antifasciste e contro i tagli al walfare, c'è un gruppo che più di altri si fa portatore delle istanze più politiche del movimento punk, sono i The Clash. Attraverso la loro musica raccontiamo la Londra di Notting Hill, Brixton e dei quartieri popolari.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Punk_2.mp3\"][/audio]","20 Maggio 2025","2025-05-20 10:56:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Ep.18-200x110.png","18. London's Burning: Punk e ribellione in Inghilterra pt.2",1747738577,[561],"http://radioblackout.org/tag/rollinginthedeep/",[563],"rollinginthedeep",{"post_content":565},{"matched_tokens":566,"snippet":567,"value":568},[39],"manifestazioni antifasciste e contro i \u003Cmark>tagli\u003C/mark> al walfare, c'è un gruppo"," \r\n\r\n*Puntata speciale*\r\n\r\nContinuiamo il viaggio musicale nella capitale inglese per le strade ribollenti di fine anni '70. 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Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","13 Maggio 2025","2025-05-13 23:17:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/spezzone-social-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 29/04/2025",1747178222,[586],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[387],{"post_content":589},{"matched_tokens":590,"snippet":591,"value":592},[39],"nella lotta contro i forti \u003Cmark>tagli\u003C/mark> imposti dalla scorsa finanziaria e","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Meg studentessa universitaria a Torino sulla partecipazione al corteo del primo maggio 2025 dello spezzone sociale. 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In questa corrispondenza ad Harraga, in onda su Radio Blackout, con una compagna da Sofia, abbiamo parlato di fascismo e antifascismo in Bulgaria; dove la situazione è per molti versi simili a quella ungherese, ma anche strettamente legata dinamiche europee. La Bulgaria è la frontiera sudorientale dell'Europa con la Turchia: un confine su cui politica bulgara ed europea costruiscono da anni la loro propaganda anti-immigrati per legittimare la militarizzazione e i tagli al welfare, e su cui marciano sia nuovi partiti di estrema destra, populisti e filo-russi, sia le organizzazioni neonaziste extra-partitiche. Nell'ultimo anno a Sofia, abbiamo assistito a marce anti-immigrati organizzate da rappresentanti della politica istituzionale e capeggiati da gruppi di ultras neonazi, così come a frequenti aggressioni per le strade e campagne di propaganda razzista e omotransfobica. I neonazi si prendono gli spazi lasciati vuoti dalla politica e dai servizi assenti: le organizzazioni giovanili \"patriottiche\" sono nelle scuole, nelle palestre e negli stadi. Spesso gli aggressori sono (appositamente) minorenni, mentre più in alto nella scala gerarchica sta chi da anni collabora con polizia, politica e mafia nel traffico della droga e nelle provocazioni nei movimenti di piazza più grandi. In mezzo al fascismo che avanza su tutti i fronti, lx compagnx antifascistx organizzano ogni anno un corteo chiamato \"No ai nazisti nelle nostre strade\" (in foto), in risposta alla marcia neonazista in onore del generale Hristo Lukov. Quest'anno le mobilitazioni antifasciste e antirazziste non sono mancate e sono state occasioni di intreccio tra le lotte in solidarietà ai reclusi nei cpr e nei centri di accoglienza bulgari, la lotta per la libertà di movimento al confine con la Turchia, le lotte transfemministe e il movimento di solidarietà con la resistenza palestinese e quella curda.\r\n\r\nNella prima parte, un'analisi sul contesto bulgaro di ascesa delle estreme destre sia parlamentari che extra parlamentari:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BulgariaANTIFApt1.mp3\"][/audio]\r\n Nella seconda parte dell'approfondimenti, un racconto su come si dispiega la resistenza all'estremismo di destra fronte a come quest'ultimo si mostra quotidianamente nelle strade:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BULGARIAantifapt2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer più info e seguire le mobilitazioni: @antifabg @migrantsolidaritybg","14 Aprile 2025","2025-04-15 16:11:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/beznazisti-200x110.jpg","Neonazi e mobilitazioni antifasciste in Bulgaria",1744665223,[611,612,613,614],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antirazzismo/","http://radioblackout.org/tag/lotta/","http://radioblackout.org/tag/war-on-migrants/",[390,616,617,618],"antirazzismo","lotta","war on migrants",{"post_content":620},{"matched_tokens":621,"snippet":622,"value":623},[39],"legittimare la militarizzazione e i \u003Cmark>tagli\u003C/mark> al welfare, e su cui","I fatti di Budapest di due anni fa e la conseguente pesante repressione che sta colpendo le e gli antifascisti in Ungheria e fuori, hanno aperto una finestra sull’antifascismo un po’ più a est dei nostri abituali orizzonti. In questa corrispondenza ad Harraga, in onda su Radio Blackout, con una compagna da Sofia, abbiamo parlato di fascismo e antifascismo in Bulgaria; dove la situazione è per molti versi simili a quella ungherese, ma anche strettamente legata dinamiche europee. La Bulgaria è la frontiera sudorientale dell'Europa con la Turchia: un confine su cui politica bulgara ed europea costruiscono da anni la loro propaganda anti-immigrati per legittimare la militarizzazione e i \u003Cmark>tagli\u003C/mark> al welfare, e su cui marciano sia nuovi partiti di estrema destra, populisti e filo-russi, sia le organizzazioni neonaziste extra-partitiche. Nell'ultimo anno a Sofia, abbiamo assistito a marce anti-immigrati organizzate da rappresentanti della politica istituzionale e capeggiati da gruppi di ultras neonazi, così come a frequenti aggressioni per le strade e campagne di propaganda razzista e omotransfobica. I neonazi si prendono gli spazi lasciati vuoti dalla politica e dai servizi assenti: le organizzazioni giovanili \"patriottiche\" sono nelle scuole, nelle palestre e negli stadi. Spesso gli aggressori sono (appositamente) minorenni, mentre più in alto nella scala gerarchica sta chi da anni collabora con polizia, politica e mafia nel traffico della droga e nelle provocazioni nei movimenti di piazza più grandi. In mezzo al fascismo che avanza su tutti i fronti, lx compagnx antifascistx organizzano ogni anno un corteo chiamato \"No ai nazisti nelle nostre strade\" (in foto), in risposta alla marcia neonazista in onore del generale Hristo Lukov. Quest'anno le mobilitazioni antifasciste e antirazziste non sono mancate e sono state occasioni di intreccio tra le lotte in solidarietà ai reclusi nei cpr e nei centri di accoglienza bulgari, la lotta per la libertà di movimento al confine con la Turchia, le lotte transfemministe e il movimento di solidarietà con la resistenza palestinese e quella curda.\r\n\r\nNella prima parte, un'analisi sul contesto bulgaro di ascesa delle estreme destre sia parlamentari che extra parlamentari:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BulgariaANTIFApt1.mp3\"][/audio]\r\n Nella seconda parte dell'approfondimenti, un racconto su come si dispiega la resistenza all'estremismo di destra fronte a come quest'ultimo si mostra quotidianamente nelle strade:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/BULGARIAantifapt2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer più info e seguire le mobilitazioni: @antifabg @migrantsolidaritybg",[625],{"field":96,"matched_tokens":626,"snippet":622,"value":623},[39],{"best_field_score":434,"best_field_weight":500,"fields_matched":113,"num_tokens_dropped":52,"score":501,"tokens_matched":113,"typo_prefix_score":52},6637,{"collection_name":413,"first_q":39,"per_page":349,"q":39},["Reactive",631],{},["Set"],["ShallowReactive",634],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$ffMGXFJC0fPZAqkizfjemJFKbFJnUBfCJqRiaMde67D0":-1},true,"/search?query=tagli"]