","Meloni in Libia: carne umana e gas","post",1675177023,[60,61,62,63,64,65,66,67,68,69],"http://radioblackout.org/tag/descalzi/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/gas/","http://radioblackout.org/tag/guardia-costiera-libica/","http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/meloni/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/noc/","http://radioblackout.org/tag/piantedosi/","http://radioblackout.org/tag/tajani/",[71,72,73,33,74,75,76,17,77,23],"descalzi","ENI","gas","libia","meloni","migranti","piantedosi",{"post_content":79,"tags":84},{"matched_tokens":80,"snippet":82,"value":83},[81],"Tajani","c’erano il ministro degli esteri \u003Cmark>Tajani\u003C/mark>, quello dell’interno Piantedosi e l’amministratore","Lo scorso sabato Meloni ha terminato il suo giro in nordafrica con una visita a Tripoli, dove ha siglato accordi per il gas e per il blocco dei migranti.\r\nCon la primo ministro c’erano il ministro degli esteri \u003Cmark>Tajani\u003C/mark>, quello dell’interno Piantedosi e l’amministratore delegato dell’ENI, De Scalzi.\r\nÉ finita con un accordo tra ENI e NOC, la compagnia di stato libica, per lo sfruttamento di nuovi giacimenti di gas che dovrebbero entrare in produzione nel 2026.\r\nAlla famigerata guardia costiera libica verranno regalati altri cinque pattugliatori italiani per il respingimento dei migranti.\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Raffaele un compagno impegnato da molti anni nelle lotte contro le politiche migratorie dei governi che si sono succeduti.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-31-raffaele-libia.mp3\"][/audio]",[85,87,89,91,93,95,97,99,101,103],{"matched_tokens":86,"snippet":71},[],{"matched_tokens":88,"snippet":72},[],{"matched_tokens":90,"snippet":73},[],{"matched_tokens":92,"snippet":33},[],{"matched_tokens":94,"snippet":74},[],{"matched_tokens":96,"snippet":75},[],{"matched_tokens":98,"snippet":76},[],{"matched_tokens":100,"snippet":17},[],{"matched_tokens":102,"snippet":77},[],{"matched_tokens":104,"snippet":105},[23],"\u003Cmark>tajani\u003C/mark>",[107,113],{"field":34,"indices":108,"matched_tokens":110,"snippets":112},[109],9,[111],[23],[105],{"field":114,"matched_tokens":115,"snippet":82,"value":83},"post_content",[81],578730123365712000,{"best_field_score":118,"best_field_weight":119,"fields_matched":120,"num_tokens_dropped":46,"score":121,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,2,"578730123365711978",{"document":123,"highlight":151,"highlights":156,"text_match":159,"text_match_info":160},{"cat_link":124,"category":125,"comment_count":46,"id":126,"is_sticky":46,"permalink":127,"post_author":49,"post_content":128,"post_date":129,"post_excerpt":52,"post_id":126,"post_modified":130,"post_thumbnail":131,"post_thumbnail_html":132,"post_title":133,"post_type":57,"sort_by_date":134,"tag_links":135,"tags":143},[43],[45],"88933","http://radioblackout.org/2024/04/stop-agli-accordi-universitari-con-israele-la-protesta-si-diffonde/","In questi giorni continuano a moltiplicarsi le università italiane che, su pressioni e proteste degli studenti e studentesse, decidono di interrompere gli accordi con le università israeliane che comportano dual use della ricerca. La presa di posizione riguarda in particolare il bando MAECI, accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele, il governo e in particolare la ministra Bernini, alimenta dal canto suo una narrazione disgustosa atta a tacciare di antisemitismo il movimento studentesco, dichiarando che le collaborazioni dual use non sono altro che una possibilità per aprire a vie \"di pace\". La retorica dell'università libera e della ricerca come possibilità di pace viene strumentalizzata per sottolineare la necessità di stoppare le cosiddette violenze relative al boicottaggio degli accordi universitari che si sta diffondendo in tantissimi atenei.\r\n\r\nA Torino il 23 aprile saranno presenti alla sede del Politecnico del Valentino i ministri Tajani e Bernini, gli ad di ENI e i rappresentati di MAECI, in questa occasione è stato lanciato un corteo in partenza alle 9.30 da Palazzo Nuovo. Di seguito l'indizione:\r\n\r\nMartedì prossimo, nella sede del Valentino del Politecnico torinese si terrà un convegno riservatissimo che non possiamo lasciare all’ombra dell’ipocrisia delle istituzioni universitarie!\r\n\r\nIl focus della conferenza ruoterà attorno alla definizione dell’Italia come potenza tecnologica e motore dell’internazionalizzazione e durerà tre giorni, dal 21 al 23 aprile. Ovviamente tutti i tavoli sono riservati agli addetti ai lavori e una pubblica sede universitaria verrà blindata per permettere lo svolgimento di un evento istituzionale a porte chiuse.\r\nL’ultimo giorno di convegno verranno discussi temi legati alla tecnologia e all’intelligenza artificiale; scontato dire che le applicazioni che interessano a questi “addetti ai lavori” rientrano nell’ambito bellico e strategico, pensare ad esempio che la seconda parte della giornata è secretata. Il prestigio degli ospiti di questo tavolo è degno di nota! Avremo, in ordine, Alessandra Fidanzi per ENI, Michele Giacomelli e Nicola Minasi come dirigenti del MAECI, ovviamente non potranno mancare le istituzioni nelle persone del rettore del Politecnico Corgnati, il governatore Cirio e il sindaco Lorusso. Ma non è finita! Avremo il piacere di ospitare anche il Ministro degli esteri Tajani, la ministra dell’università Bernini e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida con l’eccellente moderazione del direttore de La Stampa Malaguti. Insomma, questi nomi ci evocano molte ragioni per voler contestare questo evento di rilievo, in primis il sostegno trasversale a tutte le figure e istituzioni coinvolte, ad Israele e alla sua guerra genocida, così come l’utilizzo della Ricerca universitaria per finalità bellicose contro cui la comunità accademica si sta mobilitando da mesi per la sua interruzione immediata, soprattutto in collaborazione con Israele. Se a questo, contestualizziamo una fase generale di guerra in progressivo inasprimento, ci appare fondamentale fare tutto ciò che è in nostro potere per boicottare ogni cosa che possa alimentare la capacità degli stati nazionali di aggravare gli effetti di questa guerra. Basta sprecare risorse per la ricerca di armi sempre più letali! Il rettore Corgnati, appena insediatosi, già svela il suo volto: rimane vago quando viene interrogato sulle sue posizioni rispetto alla questione palestinese ma poi chiarisce il proprio schieramento dando vita a dibattiti di questo genere, senza tener conto del dibattito aperto tra il corpo studentesco e i docenti, scegliendo di dialogare direttamente piuttosto con la Ministra Bernini che da mesi criminalizza le istanze degli studenti. Inoltre, gli studenti del politecnico si sono già recentemente mobilitati per richiedere la rescissione del bando MAECI, ottenendo dal rettore la fissazione di senato straordinario per discutere della questione: piuttosto che fissare una data, la risposta del rettore ad ora pare solo questa.\r\nDavanti alle stesse dichiarazioni della Ministra Bernini, che si vanta di come le università creino dialogo, vediamo come un evento a porte chiuse sia invece l’ennesima risposta.\r\nIl 23 ci mobiliteremo per dare una risposta importante a tutta questa ipocrisia e per dare voce ancora una volta alla causa per la liberazione della Palestina!\r\n\r\n23 aprile, ore 9 davanti a Palazzo Nuovo\r\n\r\nNESSUNO SPAZIO AI SIONISTI GUERRAFONDAI DENTRO L’UNIVERSITA’\r\n\r\n\r\n\r\nNe parliamo con Miriam del collettivo universitario autonomo\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Palestina-e-G7-2024_04_18_2024.04.18-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAnche a Napoli a seguito dell'occupazione del rettorato dell'università Federico II gli studenti e studentesse hanno ottenuto lo stop degli accordi Italia-Israele.\r\n\r\nCi facciamo raccontare come prosegue la mobilitazione anche in vista del G7 di Capri che si svolge in questi giorni con la presenza del ministro Tajani che ha ribadito l'assoluto sostegno a Israele e l'intenzione di sanzionare l'Iran oltre che alla volontà di alimentare finanziariamente e militarmente la guerra in Ucraina.\r\n\r\nNe parliamo con Nicola della Rete Palestina di Napoli\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Napoli-maeci2024_04_18_2024.04.18-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Aprile 2024","2024-04-19 09:59:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"266\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y-266x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y-266x300.jpg 266w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/photo_5841623343739028644_y.jpg 720w\" sizes=\"auto, (max-width: 266px) 100vw, 266px\" />","Stop agli accordi universitari con Israele: la protesta si diffonde.",1713520677,[136,137,138,139,140,141,142],"http://radioblackout.org/tag/accordi-italia-israele/","http://radioblackout.org/tag/bando-maeci/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/napoli/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/universita/",[144,145,146,147,148,149,150],"accordi italia-israele","bando maeci","guerra","napoli","palestina","torino","università",{"post_content":152},{"matched_tokens":153,"snippet":154,"value":155},[81],"Politecnico del Valentino i ministri \u003Cmark>Tajani\u003C/mark> e Bernini, gli ad di","In questi giorni continuano a moltiplicarsi le università italiane che, su pressioni e proteste degli studenti e studentesse, decidono di interrompere gli accordi con le università israeliane che comportano dual use della ricerca. 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Affermazione poi ripresa anche dalla premier Meloni e dal ministro degli Esteri Tajani, che ha rincarato: «La Wagner ha un ruolo diretto nella destabilizzazione della Libia, e non hanno paura di nessuno: in Ucraina stanno combattendo rivaleggiando con il ministero della Difesa regolare, sono in contrasto con i capi militari di Putin, e anche questo è sotto gli occhi di tutti».\r\n\r\nIl ministro ha terminato dicendo che «tutta la situazione è complicata». Questa sembra essere l'unica certezza del governo, anche perchè le dichiarazioni precedenti vengono smentite dalla Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza, trasmessa alle Camere lo scorso 28 febbraio, in cui si legge che i fattori della pressione migratoria dall’Africa sono “l’instabilità politica, i conflitti armati, i cambiamenti climatici estremi e la forte spinta demografica”, nonché “gli effetti avversi della pandemia e, più recentemente, del conflitto russo-ucraino sull’economia di molti Paesi”.\r\n\r\nIl motivo per cui sono stati nominati i mercenari della Wagner è probabilmente legato al conflitto in Ucraina e alla sua presenza in numerosi Stati africani. Infatti nei giorni in cui Crosetto faceva le sue dichiarazioni i battaglioni al soldo dell'oligarca russo Evgenij Prigožin erano impegnati nella conquista dell'acciaieria Azom, a Bakhmut, come riportato da tutte le testate giornalistiche nazionali.\r\n\r\nInsieme a Stefano Ruzza, professore associato del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'università di Torino, abbiamo ricostruito la genealogia del gruppo Wagner, dalle origini in Siria come piccolo contingente privato alle massicce operazioni in Libia e Ucraina. Un tentativo di comprendere e spiegare da dove nascono le recenti accuse mosse dai ministri italiani e valutare il reale impatto di questo esercito, di cui si stimano 50000 membri, sulle politiche degli Stati in cui è presente.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Stefano.Ruzza_.17032023.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSulle dichiarazioni dei vari ministri in merito al gruppo Wagner: https://www.lindipendente.online/2023/03/15/ha-stato-putin-il-governo-meloni-ora-accusa-la-russia-anche-per-gli-sbarchi-degli-immigrati/","17 Marzo 2023","2023-03-22 21:24:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Wagner1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Wagner1-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Wagner1-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Wagner1-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/03/Wagner1.jpg 933w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gruppo Wagner: dalla Siria di Assad alla battaglia per Bakhmut",1679057733,[178,179,180,181,182],"http://radioblackout.org/tag/azom/","http://radioblackout.org/tag/bakhmut/","http://radioblackout.org/tag/crosetto/","http://radioblackout.org/tag/ucraina/","http://radioblackout.org/tag/wagner/",[21,25,184,185,186],"crosetto","Ucraina","Wagner",{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[81],"e dal ministro degli Esteri \u003Cmark>Tajani\u003C/mark>, che ha rincarato: «La Wagner","«Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi Africani»\r\nCon queste parole del ministro della Difesa Crosetto il gruppo Wagner è entrato nel dibatitto italiano sulla gestione dei flussi migratori. 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La novità è che la Geo Barents, nonostante di la nuova legge imponga di ripescare un solo gruppo di persone, lasciando annegare altri di cui si fosse captato il messaggio, ha salvato tre gruppi di naufraghi prima di partire alla volta di La Spezia, il porto loro assegnato.\r\nIn base alla normativa rischia una multa tra i diecimila e i cinquantamila euro e il fermo per due mesi. In caso di recidiva scatterebbe anche il sequestro dell’imbarcazione.\r\nSulla nave di Médécins sans frontières, arrivata sabato pomeriggio alla Spezia c’erano 237 migranti, un terzo dei quali erano bambini e ragazzi non accompagnati. I bambini, che più di altri rischiano la vita durante le traversate, erano soprattutto nel secondo e nel terzo salvataggio. Uno di loro ha meno di un anno.\r\nLa legge Piantedosi, ci faceva notare l’avvocato Losco, è in diretto contrasto sia con le norme del mare che con la Costituzione, che stabiliscono che il soccorso di persone in pericolo sia un dovere di chi ha la possibilità di salvarle.\r\nLa Geo Barents, dopo le operazioni di sanificazione degli ambienti, è pronta a ripartire appena arriverà il nulla osta.\r\nAncora non si sa se la Procura di La Spezia deciderà di procedere contro i responsabili della nave.\r\nMentre la Geo Barents attraccava a La Spezia, a Tripoli Meloni, Piantedosi e Tajani erano seduti al tavolo con tagliagole e grassatori divenuti ministri e responsabili del contrasto all’immigrazione.\r\nNe abbiamo parlato con Riccardo Gatti della Geo Barents\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023-01-31-geo-barents-gatti.mp3\"][/audio]","2023-01-31 14:15:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-1024x576.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/sbarco_geo_barents_1.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Geo Barents. 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professori delle università italiane, arrivato ad oggi a 259 firme in continuo aumento, rientra nella Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale d’Israele (PACBI), che si inserisce nel più generale movimento del BDS(boicottaggio, disinvestimento e sanzioni).\r\nL'iniziativa si rivolge principalmente contro l’Istituto Israeliano di tecnologia “Technion”.\r\nIl Technion sviluppa programmi congiunti di ricerca e collabora con l’esercito israeliano e con le principali aziende produttrici di armi in Israele, tra cui Elbit Systems. Quest'ultima, annoverata tra i più grandi produttori privati di armi israeliane, fabbrica droni e fornisce le apparecchiature di sorveglianza per il Muro dell’apartheid.\r\n\r\nUn numero crescente di università, associazioni, singoli accademici e gruppi studenteschi di tutto il mondo, si stanno mobilitando contro le collaborazioni con università e centri di ricerca israeliani. L'appello italiano segue dopo alcuni mesi, quelli già lanciati dai mondi accademici di Brasile e Gran Bretagna. Tra i firmatari, più di trenta provengono dal mondo accademico torinese. Dirompente numero che ha provocato la presa di distanza dei rispettivi rettori Gian Maria Ajani (Unito) e Marco Gilli (Politecnico di Torino) e del sindaco Fassino, dalle posizioni dei docenti firmatari. 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