","Sulla letalità politica del Covid-19","post",1582909076,[62,63,64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/coprifuoco/","http://radioblackout.org/tag/coronadigos/","http://radioblackout.org/tag/covid19/","http://radioblackout.org/tag/delega-sanitaria/","http://radioblackout.org/tag/letalita/","http://radioblackout.org/tag/tamponi/",[69,70,71,35,33,31],"coprifuoco","coronadigos","covid19",{"tags":73},[74,76,78,80,82,84],{"matched_tokens":75,"snippet":69},[],{"matched_tokens":77,"snippet":70},[],{"matched_tokens":79,"snippet":71},[],{"matched_tokens":81,"snippet":35},[],{"matched_tokens":83,"snippet":33},[],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[31],"\u003Cmark>tamponi\u003C/mark>",[88],{"field":36,"indices":89,"matched_tokens":91,"snippets":93},[90],5,[92],[31],[86],578730123365712000,{"best_field_score":96,"best_field_weight":97,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":98,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":100,"highlight":114,"highlights":119,"text_match":123,"text_match_info":124},{"cat_link":101,"category":102,"comment_count":48,"id":103,"is_sticky":48,"permalink":104,"post_author":51,"post_content":105,"post_date":106,"post_excerpt":54,"post_id":103,"post_modified":107,"post_thumbnail":108,"post_thumbnail_html":109,"post_title":110,"post_type":59,"sort_by_date":111,"tag_links":112,"tags":113},[45],[47],"71284","http://radioblackout.org/2021/10/la-piazza-triestina-contro-il-pass-verde-nei-luoghi-di-lavoro/","In vista dell’introduzione del green pass obbligatorio anche sui luoghi di lavoro, il clima è di tensione crescente. Come noto dal 15 ottobre tutti i lavoratori e le lavoratrici dovranno essere in possesso del green pass, la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o la negatività a un tampone per Covid-19. Tuttavia, circa 2,6 lavoratori del privato e almeno altri 250mila del pubblico non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino né risultano guariti dal coronavirus. Molti di questi sono concentrati in alcuni settori fondamentali, come quello agricolo, portuale e dei trasporti, le cui associazioni di categoria hanno già lanciato allarmi per la possibile carenza di personale e annunciando scioperi se lo stato e le imprese non garantiranno tamponi gratuiti per dare a tutti la possibilità di lavorare, compreso chi ha rifiutato la vaccinazione. \r\n\r\nNon esistono stime esatte rispetto a quanti autisti di veicoli industriali siano sprovvisti di green pass, ma secondo gli operatori del settore è possibile che una buona parte di questi, in particolare tra coloro che provengono dall’Est Europa ma sono impiegati in imprese italiane, non sia vaccinata o abbia ricevuto dosi di Sputnik o Sinovac, vaccini non approvati dall’Agenzia del farmaco europea (Ema). Dunque per questi lavoratori sarà necessario, in mancanza di una deroga all’obbligo di green pass, assicurare punti per effettuare i tamponi lungo le autostrade, nei terminal, nei porti o nei distretti logistici.\r\n\r\nIl settore agricolo pare essere più a rischio, in particolare per la presenza di un 60% di lavoratori e lavoratrici extra-Ue. Molti di loro infatti non hanno ricevuto i vaccini autorizzati dall’Ema, oppure non possono ricevere il green pass a causa della mancata regolarizzazione dei lavoratori del settore agricolo, quindi dell’assenza di contratti regolari che consentano loro di rifare i permessi di soggiorno scaduti. La stima è fra il 25-30%\r\n\r\nA Trieste, il Coordinamento lavori portuali ha affermato che almeno il 40% dei 950 lavoratori e lavoratrici portuali non è in possesso della certificazione e ha annunciato uno sciopero con blocco del porto proprio per il 15 ottobre se l’obbligo del certificato resterà in vigore. Al porto di Genova invece, la percentuale dei lavoratori senza green pass è del 20%, ma mentre a Trieste i portuali (fra i quali pare esserci una percentuale molto più alta del 20% di non vaccinati) hanno chiamato uno sciopero per il 15 Ottobre chiedendo la cancellazione del green pass su lavoro per tutto il territorio nazionale, lunedì a Genova i camalli del Calp e le reti antifasciste hanno deciso di non condividere la piazza con le frange contrarie al certificato verde guidate da Italexit di Paragone. Nelle piazze osserviamo sempre più spesso al contrapporsi fra la ‘Libertà’ scandita nelle piazze, individualista e proprietaria, e la responsabilità collettiva, che riguarda più il concetto di cura.\r\n\r\nSta di fatto che mentre l’attenzione è concentrata sul certificato verde, l’esecutivo di Draghi si prepara a gestire la pioggia di miliardi del PNRR in assenza di qualsiasi dibattito pubblico o politico, senza che alcuna forza antagonista provi almeno a contendersi la torta. La cosiddetta 'Pax draghiana' resta oggi il nemico più pericoloso. Soltanto il conflitto può riaprire i giochi. La domanda più urgente è allora capire quali possano essere gli spazi entro cui creare una nuova politicizzazione ampia e non regressiva, che sappia articolare le istanze delle diverse soggettività in lotta con la richiesta di un contrasto alla pandemia che sia equo a livello globale. I punti di un agenda a venire restano le Lotte ambientali, le battaglie femministe, le vertenze contro le delocalizzazioni e i licenziamenti, la richiesta del salario minimo e l’introduzione del reddito universale di base, mobilitazioni interne alle logistica, riforma fiscale e del catasto. Il governo più liberista e servo della storia recente, il peggiore possibile quanto a provvedimenti economici e “riforme chieste dall’Europa”, si è incartato sul green pass. Ossia sull’”arma di distrazione di massa” che si era inventato perché non si parlasse troppo, soprattutto nei dettagli, di quel che ha fatto e va facendo su terreni ben più decisivi per la vita di tutti noi. L’incaglio non è avvenuto per il “sabato fascista” subappaltato a Castellino, Fiore, Aronica e un altro po’ di fascisti scortati fin sotto la Cgil. La gestione di quella giornata è stata talmente demenziale – e inattendibile, per chi frequenta le piazze da una vita – che persino Giorgia Meloni, temendo di pagare un prezzo troppo alto in termini di consensi (lei quei fascisti lì li conosce bene, venendo dalla stessa fucina missina), si è ricordata della “strategia della tensione”. Quella in cui i suoi camerati facevano (e fanno) da manovalanza per il potere. Si parla tanto di squadrismo e di fascismo; le istituzioni si riempiono la bocca di parole vuote ed ipocrite, mentre gli operai che denunciano lo sfruttamento e turni di lavoro massacranti da 12 ore al giorno vengono caricati di botte da squadracce vere e proprie, col silenzio-assenso di quelle forze di governo che in queste ore agitano strumentalmente lo spettro del neofascismo e dei fatti di Roma per imporre una nuova stretta sugli scioperi e sulle lotte sociali. E’ quasi assurdo che il governo più antioperaio e antipopolare della storia recente vada in difficoltà sul “diversivo” la lui stesso inventato per nascondere ben più corposi decreti in materia di privatizzazioni, spesa pubblica, investimenti, mercato del lavoro, “riforme” (dalla giustizia, privatizzata anch’essa, al catasto, dalle pensioni all’esercito). Se è vero che l’opposizione al green pass ha avuto un punto di risalita quando è stato introdotto obbligatoriamente anche per l’accesso al lavoro, non solo per altre attività socio-ludiche, è altrettanto assurdo che una lotta operaia avvenga prioritariamente su questo terreno “innaturale”, dove – a parte la difesa della parte di lavoratori affascinati o impauriti dalla “libera scelta sui vaccini” – di fatto non c’è molto da guadagnare.\r\n\r\nIn questo senso la piazza triestina rappresenta una novità rispetto a composizione e prospettive. Non si può dire altrettanto dei temi, che restano complessi e scivolosi, difficili da metabolizzare e su cui la Destra ha sicuramente più presa dove sfociano nell'irrazionale o nella propaganda facile.. ma tant'è, a Trieste è ancora tutto in ballo. ne parliamo con Davide direttamente dal varco 4 del molo 7, dove oggi fra portuali e una massiccia componente popolare si sono radunati a migliaia.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/trieste.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nRiportiamo il testo pubblicato ieri dai compagni di Trieste, che attraversando le diverse fasi di piazza e assemblee ci aiuta a capire come si sia arrivati ad oggi e ci dà alcuni spunti per una lotta ancora da impostare e sulla quale pendono ancora grandi interrogativi all'interno dei movimenti.\r\n\r\nhttps://www.infoaut.org/precariato-sociale/una-prospettiva-sulle-mobilitazioni-contro-il-green-pass-a-trieste\r\n\r\n ","15 Ottobre 2021","2021-10-15 12:30:35","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/trieste-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"164\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/trieste-300x164.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/trieste-300x164.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/trieste-200x110.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/trieste.jpg 485w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La piazza triestina contro il pass verde nei luoghi di lavoro",1634300961,[],[],{"post_content":115},{"matched_tokens":116,"snippet":117,"value":118},[31],"e le imprese non garantiranno \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> gratuiti per dare a tutti","In vista dell’introduzione del green pass obbligatorio anche sui luoghi di lavoro, il clima è di tensione crescente. 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La cosiddetta 'Pax draghiana' resta oggi il nemico più pericoloso. Soltanto il conflitto può riaprire i giochi. La domanda più urgente è allora capire quali possano essere gli spazi entro cui creare una nuova politicizzazione ampia e non regressiva, che sappia articolare le istanze delle diverse soggettività in lotta con la richiesta di un contrasto alla pandemia che sia equo a livello globale. I punti di un agenda a venire restano le Lotte ambientali, le battaglie femministe, le vertenze contro le delocalizzazioni e i licenziamenti, la richiesta del salario minimo e l’introduzione del reddito universale di base, mobilitazioni interne alle logistica, riforma fiscale e del catasto. Il governo più liberista e servo della storia recente, il peggiore possibile quanto a provvedimenti economici e “riforme chieste dall’Europa”, si è incartato sul green pass. 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E in effetti, come fa notare Matteo Miavaldi coinvolto nella trasmissione di questa puntata di “Onde indopacifiche” del 22 aprile 2021, per un paese così popolato i numeri strani sul contagio erano quelli precedenti. Già prima del 22 aprile sui social si assiste a filmati di code all'esterno degli ospedali, carenza di bombole d'ossigeno che costano anche due mensilità ciascuna, file fuori dai campi crematori... e fuori dalle cabine elettorali. In questo periodo in Bengala occidentale, popoloso stato con un gran numero di seggi in palio, che il Bjp non è mai riuscito a conquistare e se gli riuscisse l'impresa, darebbe la cifra di quanto Modi ha saputo cambiare il paese. Un paese che è il maggior produttore di vaccini che vengono esportati da Pune in tutti i paesi limitrofi e anche nel circuito Covax dedicato ai paesi più poveri: il ridotto numeri di vaccinati ha indotto il governo a interrompere l'erogazione di vaccini fuori dai confini, confermando una visione ristretta di pandemia a carattere nazionale e non da affrontare in modo globale.\r\nIntanto proseguono le manifestazioni dei contadini contro la liberalizzazione del mercato agricolo marcata dalle leggi di settembre e da allora contestate con forza da chi verrebbe ridotto alla miseria e al fallimento, come abbiamo già documentato in puntate precedenti, facendo saltare il Welfare legato al mondo contadino. Ci sono alcune mobilitazioni e iniziative in previsione, ma l'aggiornamento non può non tenere conto della presenza del Covid – i tamponi fatti a Delhi danno percentuali di positività pari a 1 su 3.\r\nCompletiamo le notizie dall'Asia con il Myanmar, dove si riprende il simbolo delle magliette blu che richiedono il rilascio degli arrestati; ancora non si era svolto il vertice dell'Asean del 24 aprile che ha imposto 5 punti alla giunta militare, ma si era già creato il governo ombra con rappresentanze di un po' tutti i gruppi etnici e che aveva chiesto di partecipare al summit in rappresentanza di Naypidaw.\r\nLe molte esercitazioni militari di contenimento della facoltà di movimentazione marittima di merci e mezzi militari cinesi ha prodotto un incidente: è scomparso uno dei cinque sommergibili indonesiani con i 53 militari imbarcati.\r\nDalla Cina emergono come notizie importanti la conclusione del Boao Forum e l'articolo dell'ex primo ministro Wen Jiabao che nasconde nell'elogio della madre messaggi su umili origini, valori semplici e sulla lotta alla corruzione... e sottili critiche alla politica degli ultimi anni di Xi. AL cui prossima vittima, dopo le libertà liberali di Hong Kong – dove sono stati arrestati altri parlamentari d'opposizione – sarà probabilmente Taiwan.\r\nEd ecco qui il podcast delal trasmissione con Sabrina Moles del gruppo di \"China Files\":\r\n\r\nAscolta \"17 Il Covid in India è una piaga nazionalista\" su Spreaker.\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=LhLrHCKMqyM","27 Aprile 2021","2021-04-27 11:05:07","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/Bombole_indiane-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/Bombole_indiane-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/Bombole_indiane-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/Bombole_indiane-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/Bombole_indiane-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/Bombole_indiane.png 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Onde indopacifiche 17",1619521507,[142,143,144,145,146,147,148,149,150,151,152,153,154,155,156,157,158,159,160,161],"http://radioblackout.org/tag/asean/","http://radioblackout.org/tag/aseansupportnug/","http://radioblackout.org/tag/bjpdestroydindia/","http://radioblackout.org/tag/boaoforum/","http://radioblackout.org/tag/covaxin/","http://radioblackout.org/tag/covidindia/","http://radioblackout.org/tag/delhineedsoxygen/","http://radioblackout.org/tag/farmersprotest/","http://radioblackout.org/tag/hongkongprotests/","http://radioblackout.org/tag/indianlivesmatter/","http://radioblackout.org/tag/kerala/","http://radioblackout.org/tag/kumbhmela/","http://radioblackout.org/tag/nanggala402/","http://radioblackout.org/tag/pune/","http://radioblackout.org/tag/xijinping/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/modi/","http://radioblackout.org/tag/myanmar/","http://radioblackout.org/tag/taiwan/","http://radioblackout.org/tag/whatshappeninginmyanmar/",[163,164,165,166,167,168,169,170,171,172,173,174,175,176,177,178,179,180,181,182],"#asean","#aseansupportnug","#bjpdestroydindia","#boaoforum","#covaxin","#covidindia","#delhineedsoxygen","#farmersprotest","#hongkongprotests","#indianlivesmatter","#kerala","#kumbhmela","#nanggala402","#pune","#xijinping","india","Modi","myanmar","Taiwan","whatshappeninginmyanmar",{"post_content":184},{"matched_tokens":185,"snippet":186,"value":187},[31],"della presenza del Covid – i \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> fatti a Delhi danno percentuali","https://youtu.be/yOH7BDvOzxY\r\nIl Covid in India è una piaga nazionalista\r\nIn parte le occasioni di assembramento soprattutto confessionali, come il kumbh mela sul Gange hanno sicuramente contribuito a diffondere una pandemia con la compresenza di 3 milioni di persone senza mascherina che fanno abluzioni e tuffi nel fiume, ma i numeri esponenziali che hanno portato a valutare il focolaio indiano quello più preoccupante al mondo in questo momento devono fondarsi su comunicazioni manipolate e numeri distorti, che inficiano tutte le conoscenze sulla pandemia indiana comunicati finora. E in effetti, come fa notare Matteo Miavaldi coinvolto nella trasmissione di questa puntata di “Onde indopacifiche” del 22 aprile 2021, per un paese così popolato i numeri strani sul contagio erano quelli precedenti. Già prima del 22 aprile sui social si assiste a filmati di code all'esterno degli ospedali, carenza di bombole d'ossigeno che costano anche due mensilità ciascuna, file fuori dai campi crematori... e fuori dalle cabine elettorali. In questo periodo in Bengala occidentale, popoloso stato con un gran numero di seggi in palio, che il Bjp non è mai riuscito a conquistare e se gli riuscisse l'impresa, darebbe la cifra di quanto Modi ha saputo cambiare il paese. 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AL cui prossima vittima, dopo le libertà liberali di Hong Kong – dove sono stati arrestati altri parlamentari d'opposizione – sarà probabilmente Taiwan.\r\nEd ecco qui il podcast delal trasmissione con Sabrina Moles del gruppo di \"China Files\":\r\n\r\nAscolta \"17 Il Covid in India è una piaga nazionalista\" su Spreaker.\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=LhLrHCKMqyM",[189],{"field":121,"matched_tokens":190,"snippet":186,"value":187},[31],{"best_field_score":125,"best_field_weight":126,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":127,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},{"document":193,"highlight":219,"highlights":224,"text_match":123,"text_match_info":227},{"cat_link":194,"category":195,"comment_count":48,"id":196,"is_sticky":48,"permalink":197,"post_author":51,"post_content":198,"post_date":199,"post_excerpt":54,"post_id":196,"post_modified":200,"post_thumbnail":201,"post_thumbnail_html":202,"post_title":203,"post_type":59,"sort_by_date":204,"tag_links":205,"tags":212},[45],[47],"67874","http://radioblackout.org/2021/03/milano-se-chiedi-sicurezza-ti-licenziano/","Paolo lavora da circa un anno alla Teamware, un’impresa metalmeccanica con 35 dipendenti. 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Infine è stato accusato di aver violato le norme di riservatezza aziendali per aver pubblicato sul suo profilo LinkedIn la foto di un generatore di corrente per le prove di collaudo, nella quale in realtà non si vede alcun dettaglio.\r\nPaolo è stato sospeso dal lavoro perché, secondo l’azienda la sua pubblica denuncia della mancanza di tutela della salute dei lavoratori di TeamWare costituirebbe infedeltà verso i propri padroni.\r\nA quanto pare chi è fedele agli interessi dei propri compagni di lavoro non può lavorare per ReamWare.\r\nQuesta mossa della ditta parrebbe essere l’anticamera del licenziamento.\r\nIl 14 marzo di fronte alla sede della TeamWare in via Pindaro c’è stato un presidio solidale con Paolo.\r\nDi questa vicenda, tipica dei tempi che viviamo, ha parlato lo stesso Paolo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-23-teamware-paolo.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAggiornamento al 34 marzo. 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In questo caso, con il consenso unanime di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, si consegna ad un alto ufficiale la governance dell’intero sistema di “risposta” al coronavirus, tamponi e vaccini in primis, come è stato enfatizzato dall’esecutivo Draghi e dallo stesso neo-commissario straordinario.\r\nAssistiamo ad un progressivo rafforzamento dei dispositivi di controllo e repressione di ogni forma di dissenso. Si profila per l’Italia una politica militar-shock.\r\nÉ paradossale l’enfasi riservata ai corpi militari e di sicurezza, la narrazione di “efficienza”, “prontezza” e “capacità” che distinguerebbe questi apparati e la loro inequivocabile superiorità rispetto altri settori statali, sanità e istruzione in primis. Siamo di fronte ad una gigantesca mistificazione, quasi un processo di cancellazione della memoria e di occultamento degli innumerevoli fallimenti registrati da queste istituzioni, specie proprio nel campo degli interventi di “protezione” e “difesa” civile. Pensiamo ad esempio alla cosiddetta “sanità militare”: come abbiamo fatto a dimenticare cosa erano realmente e come operavano sino a qualche anno fa ospedali e presidi medici e quanta malasanità, inefficienza vi era? Nonostante le ammissioni di insostenibili deficienze all’interno della sanità militare da parte degli stessi vertici delle forze armate, oggi si punta ad affidare ad essa perfino il coordinamento della campagna di vaccinazione di massa dei cittadini italiani. L’emergenza permanente e lo stato di “guerra” al virus hanno prodotto già le prime vittime: libertà individuali e collettive, buon senso e memoria storica.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista e blogger\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-09-figliolo-mazzeo.mp3\"][/audio]","9 Marzo 2021","2021-03-09 15:19:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Vaccini-militari-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Vaccini-militari-300x171.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Vaccini-militari-300x171.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Vaccini-militari.jpg 700w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il generale va alla guerra… al Covid",1615303153,[242,243,244],"http://radioblackout.org/tag/commissario-allemergenza-covid/","http://radioblackout.org/tag/generale-figliuolo/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-della-pandemia/",[246,247,248],"commissario all'emergenza covid","generale figliuolo","militarizzazione della pandemia",{"post_content":250},{"matched_tokens":251,"snippet":252,"value":253},[31],"sistema di “risposta” al coronavirus, \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> e vaccini in primis, come","La nomina del generale di corpo d’armata ed ex comandante delle forze NATO in Afganistan e Kosovo, Francesco Paolo Figliuolo, rappresenta l’ultimo atto del processo di militarizzazione di innumerevoli aspetti della società italiana che l’emergenza pandemia ha contribuito ad accelerare. 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In Italia ci sono 3,2 posti letto ogni mille abitanti, contro i 4,7 della media europea. In Italia i posti letto sono calati del 30 per cento tra il 2000 e il 2017.\r\nIl governo si è gingillato tra banchi a rotelle e ponte sullo stretto ma solo le briciole sono state stanziate per assumere medici, infermieri, assistenti sanitari, per aprire nuovi reparti, per la prevenzione e la cura nel territorio, per le USCA, le unità di assistenza domiciliare.\r\nI sanitari che rendono pubbliche le condizioni in cui sono obbligati a lavorare sono sottoposti a provvedimenti disciplinari e rischiano il posto.\r\nI soldi del recovery found non verranno utilizzati per tutelare la nostra salute, ma per sostenere le imprese, la lobby del cemento e del tondino, l’industria bellica e l’apparato militare.\r\nOggi la sanità è al collasso: i posti letto scarseggiano, non ci sono strutture e personale per curare adeguatamente tutti.\r\nPer chi se le può permettere ci sono le cliniche private, la prevenzione, le cure. Per gli altri la vita è oggi più che mai un terno al lotto. Ma a decidere non è mai il destino. Decidono i governi.\r\nI responsabili siedono sui banchi del parlamento, nei consigli regionali e nelle segreterie di tutti i partiti. Tutti hanno governato, trasformando la salute in business.\r\n\r\nNel 2020 sono stati stanziati circa 26,3 miliardi in spese militari, un miliardo e mezzo in più rispetto al 2019. Calcolate quanti posti letto, quanti ospedali, quanti tamponi, quanta ricerca si potrebbe finanziare con questi 26 miliardi e rotti di euro. Avrete la misura della criminalità di questo e di tutti i governi di questi anni.\r\n\r\nIn questi lunghi mesi è diventato “normale” scegliere chi vive e chi muore in caso “le risorse non siano sufficienti”. Chi è povero, malato, anziano non merita di vivere. La sua vita è un costo insostenibile per chi sceglie di spendere per rinforzare l’apparato bellico che sostiene l’imperialismo tricolore e gli interessi di multinazionali come ENI e Leonardo.\r\nLa bozza di piano pandemico stabilisce che i responsabili di “fughe di notizie” vengano censurati: la verità sulla gestione della pandemia non deve essere resa pubblica.\r\n\r\nI militari, promossi a poliziotti durante la pandemia, sono nelle nostre strade per affiancare le altre forze dell’ordine nella repressione di ogni insorgenza sociale.\r\nSono per le strade dei quartieri dove arrivare a fine mese è sempre più difficile, dove si allungano le file di poveri, senza casa, senza reddito, precari. \r\nLa crisi pandemica che ha colpito la maggior parte dei paesi europei ha prodotto una crisi sociale senza precedenti, che sta innescando momenti di rivolta sociale.\r\nSe non ci sono i soldi per il fitto e le bollette, la tutela della salute diventa un lusso che pochi possono permettersi. Per mettere insieme il pranzo con la cena, molti si sono dovuti adattare ad una miriade di lavori precari sottopagati, senza reali tutele dal rischio di contagio.\r\nLa chiamano pandemia ma è una sindemia, perché il virus colpisce e uccide soprattutto i più poveri, quelli che più degli altri sono colpiti da malattie croniche, che dipendono dallo stile di vita, dall’esposizione all’inquinamento, dal cibo spazzatura, dal mancato accesso a prevenzione e cura.\r\nIl coprifuoco serale, inutile per contenere il virus, è mera ginnastica d’obbedienza, uno dei tanti dispositivi disciplinari sperimentati in vista di possibili insorgenze sociali. La produzione non si deve mai fermare, costi quel che costi, mentre le nostre vite sono sempre più compresse.\r\nIl governo teme le rivolte e elargisce elemosine a scadenza agli imprenditori colpiti dalle chiusure. Ma per i tanti che lavoravano in nero o con contratti di poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\nIl governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per avere mano libera nella repressione delle lotte. I tanti pacchetti sicurezza usati per dare scacco agli indesiderabili, ai corpi in eccesso, ai sovversivi non bastano ad un governo che vuole mettere sotto controllo militare l’intera popolazione.\r\n\r\nPresto finiranno blocco degli sfratti e cassa integrazione, presto non ci saranno più salvagente, presto gli ultimi saranno chiamati a pagare un prezzo ancora più alto per la crisi pandemica.\r\nPer il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa.\r\nLe restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n\r\nFermarli dipende da ciascuno di noi. Salute e giustizia sociale vanno di pari passo.\r\n\r\nLe fabbriche d’armi, le caserme, i poligoni di tiro, le basi militari sono a due passi dalle nostre case.\r\nGettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile ed urgente.\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nAssemblea antimilitarista – Torino\r\nLaboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria\r\nLa Miccia – Asti”","9 Febbraio 2021","2021-02-09 17:29:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"282\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-300x282.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-300x282.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-1024x963.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-768x722.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu-1536x1444.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/antiwar_poster-black-intero-blu.jpg 1606w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Guerra al covid o guerra ai poveri? #antimilitarista13F",1612891757,[272,273,274,275,276,277],"http://radioblackout.org/tag/antimilitarista13f/","http://radioblackout.org/tag/giornata-antimilitarista/","http://radioblackout.org/tag/guerra-ai-poveri/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione-delle-citta/","http://radioblackout.org/tag/spesa-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[279,280,28,281,26,282],"#antimilitarista13F","giornata antimilitarista","militarizzazione delle città","torino",{"post_content":284},{"matched_tokens":285,"snippet":286,"value":287},[31],"posti letto, quanti ospedali, quanti \u003Cmark>tamponi\u003C/mark>, quanta ricerca si potrebbe finanziare","Sabato 13 febbraio è stata lanciata una giornata di informazione e lotta antimilitarista in piazza Castello a Torino dalle 15,30.\r\nInterventi, mostre azioni performanti e… Alessio Lega e Guido Baldoni che intervengono su De Andrè e il canzoniere antimilitarista.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Werther della Miccia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/2021-02-09-antimili-werther.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 02 09 antimili werther\r\n\r\nDi seguito il testo di presentazione dell’iniziativa:\r\n\r\n“Il governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.\r\nA dieci mesi dall’inizio della pandemia nulla è stato fatto per porre rimedio alle scelte criminali dei governi.\r\nNegli ultimi 10 anni sono stati tagliati 43.000 posti di lavoro nella sanità. 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Per mettere insieme il pranzo con la cena, molti si sono dovuti adattare ad una miriade di lavori precari sottopagati, senza reali tutele dal rischio di contagio.\r\nLa chiamano pandemia ma è una sindemia, perché il virus colpisce e uccide soprattutto i più poveri, quelli che più degli altri sono colpiti da malattie croniche, che dipendono dallo stile di vita, dall’esposizione all’inquinamento, dal cibo spazzatura, dal mancato accesso a prevenzione e cura.\r\nIl coprifuoco serale, inutile per contenere il virus, è mera ginnastica d’obbedienza, uno dei tanti dispositivi disciplinari sperimentati in vista di possibili insorgenze sociali. La produzione non si deve mai fermare, costi quel che costi, mentre le nostre vite sono sempre più compresse.\r\nIl governo teme le rivolte e elargisce elemosine a scadenza agli imprenditori colpiti dalle chiusure. Ma per i tanti che lavoravano in nero o con contratti di poche settimane non c’è né cassa integrazione, né “ristori”.\r\nIl governo si è preso pieni poteri, ha reso permanente lo stato di emergenza, per avere mano libera nella repressione delle lotte. I tanti pacchetti sicurezza usati per dare scacco agli indesiderabili, ai corpi in eccesso, ai sovversivi non bastano ad un governo che vuole mettere sotto controllo militare l’intera popolazione.\r\n\r\nPresto finiranno blocco degli sfratti e cassa integrazione, presto non ci saranno più salvagente, presto gli ultimi saranno chiamati a pagare un prezzo ancora più alto per la crisi pandemica.\r\nPer il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa.\r\nLe restrizioni imposte dal governo non basteranno a fermare il virus. Un virus che continuerà a correre finché la logica del profitto e della guerra sarà più importante delle nostre vite.\r\n\r\nFermarli dipende da ciascuno di noi. Salute e giustizia sociale vanno di pari passo.\r\n\r\nLe fabbriche d’armi, le caserme, i poligoni di tiro, le basi militari sono a due passi dalle nostre case.\r\nGettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile ed urgente.\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\nAssemblea antimilitarista – Torino\r\nLaboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria\r\nLa Miccia – Asti”",[289],{"field":121,"matched_tokens":290,"snippet":286,"value":287},[31],{"best_field_score":125,"best_field_weight":126,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":127,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},6646,{"collection_name":59,"first_q":31,"per_page":294,"q":31},6,11,{"facet_counts":297,"found":339,"hits":340,"out_of":495,"page":30,"request_params":496,"search_cutoff":37,"search_time_ms":317},[298,318],{"counts":299,"field_name":315,"sampled":37,"stats":316},[300,303,305,307,309,311,313],{"count":301,"highlighted":302,"value":302},4,"frittura mista",{"count":301,"highlighted":304,"value":304},"Voci dall'antropocene",{"count":17,"highlighted":306,"value":306},"congiunzioni",{"count":30,"highlighted":308,"value":308},"anarres",{"count":30,"highlighted":310,"value":310},"stakka stakka",{"count":30,"highlighted":312,"value":312},"liberation front",{"count":30,"highlighted":314,"value":314},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":317},7,{"counts":319,"field_name":36,"sampled":37,"stats":338},[320,322,324,325,327,329,330,332,334,336],{"count":301,"highlighted":321,"value":321},"voci antropocene",{"count":30,"highlighted":323,"value":323},"biella",{"count":30,"highlighted":20,"value":20},{"count":30,"highlighted":326,"value":326},"sorveglianza",{"count":30,"highlighted":328,"value":328},"deumanizzazione",{"count":30,"highlighted":28,"value":28},{"count":30,"highlighted":331,"value":331},"suicidi in carcere",{"count":30,"highlighted":333,"value":333},"sciopero della fame",{"count":30,"highlighted":335,"value":335},"carcere delle vallette",{"count":30,"highlighted":337,"value":337},"soluzionismo tecnologico",{"total_values":295},15,[341,372,404,427,450,472],{"document":342,"highlight":356,"highlights":364,"text_match":123,"text_match_info":370},{"comment_count":48,"id":343,"is_sticky":48,"permalink":344,"podcastfilter":345,"post_author":51,"post_content":346,"post_date":347,"post_excerpt":54,"post_id":343,"post_modified":348,"post_thumbnail":349,"post_title":350,"post_type":351,"sort_by_date":352,"tag_links":353,"tags":355},"59118","http://radioblackout.org/podcast/covid-19-meno-tamponi-meno-problemi/",[304],"La situazione nella nostra regione è particolarmente critica in questi giorni. I decessi sono ormai quasi 1200 e con oltre 12.000 casi accertati siamo la terza regione più colpita dopo Lombardia ed Emilia, per quanto questa evidenza non imprima una particolare energia nell’esecuzione dei cosiddetti tamponi che apprendiamo essere, per varie ragioni, una misura ben più rara di quanto sembrano consigliare medici e scienziati o suggerire i politici impegnati a rassicurarci.\r\n\r\nE’ chiaro a tutti che il tampone è il vero sigillo apposto alla certificazione di una malattia. I casi certificati sono quelli in grado di attivare determinati protocolli, chiudere strutture, aziende, uffici e guidare ovviamente le previsioni e le azioni delle task force circa la durata e l’intensità della quarantena generalizzata.\r\n\r\nLentamente ma subdolamente il dibattito si sposta dall’opportunità dell’implementazione dei tamponi (è il Veneto del virologo Crisanti a trainare il ranking italiano) all'importanza della ricerca dei titoli anticorpali che diano finalmente un'indicazione su chi può tornare al lavoro e nel mentre, veniamo investiti dalle conseguenze di scelte scellerate che sono causa di vere e proprie cataste di morti tra i vecchi delle RSA. Dalle provincie lombarde arrivano notizie devastanti e il fenomeno sembra esteso a molte strutture del Paese: migliaia di anziani sacrificati nella prima fase dell’emergenza e personale ospedaliero, veicolo formidabile di contagio, che ottiene il tampone solo nel momento del temuto ricovero. Questo si ripete con forza maggiore tra i comuni cittadini mentre abbiamo capito dai casi emersi di politici e calciatori che esiste un mondo di privilegiati dove si ottiene il tampone anche se si è asintomatici.\r\n\r\nLa puntata di oggi, grazie alla testimonianza di un giovane infermiere colpito dal virus, ci racconta una delle molte cliniche convenzionate della provincia di Torino, dove le protezioni sono state adeguate nell'ultima settimana e dove l'approccio negazionista della direzione ha causato uno stillicidio di casi. E dove, naturalmente, non si effettuano tamponi. La seconda testimonianza ci porterà in un dormitorio di Torino che, come potete immaginare, è luogo in cui la prevenzione non esiste per nessuno ed una soluzione adeguata non è considerato prioritario.\r\n\r\nLa gestione dell'emergenza non ha avuto solo errori ma anche problematiche scientemente scaricate dall'alto (dirigenti politici e manager) verso il basso (lavoratori nell'emergenza, marginali, detenuti, vecchi) e gli effetti, annunciati dalle rivolte carcerarie, sono soprattutto morti e contagi che si potevano evitare. 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A poche ore una sua compagna di detenzione (Azzurra Campari) si è impiccata nella sua cella.\r\n\r\nLa propaganda che legittima l’esistenza del carcere cerca di fare ricadere la responsabilità dei suicidi sulla “FRAGILITA’” delle persone inghiottite, celando goffamente i fattori ambientali che – troppo spesso - portano queste a preferire la morte alla non-vita, sviando così l’attenzione dalla natura depressogena di una tecnologia sociale che sottrae – non solo la libertà – ma affetti, orizzonti, senso all’esistenza.\r\n\r\nLa sequenza di morti alle Vallette ha quindi indotto il ministro Nordio a una visita auto-apologetica, accolta però dal fragore della rabbia di chi - il peso della burocrazia istituzionale carceraria - lo vive quotidianamente come un macigno.\r\n\r\nInsieme a una compagna dell’Assemblea Anticarceraria Torinese cerchiamo di ripercorrere e analizzare quanto avvenuto nelle ultime settimane all’interno delle Vallette e quali siano le “soluzioni” ipotizzate dal Ministero della Giustizia:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BCUPCB_estate-assemblea-ele.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCARCERE DI BIELLA\r\n\r\nIl carcere di Biella è un efficace esempio del funzionamento dell’apparato punitivo italiano: una prima inchiesta per pestaggi negli anni 2000, una per tamponi forniti come privilegio per amici e parenti durante la pandemia di Covid, un’altra per torture verso i prigionieri a giugno, un giudice del Riesame che rapidamente la derubrica ad “abuso di autorità”, il sottosegretario alla Giustizia (con delega alle carceri) Del Mastro Delle Vedove che – insieme a politici di estrema destra e secondini - celebra con una grigliata (nella caserma del carcere) il reintegro degli inquisiti per tortura, pochi giorni dopo parte una nuova inchiesta per spaccio che evidenzia la complicità di almeno sei guardie.\r\n\r\nInsomma… osservando la sua storia recente emergono diversi aspetti interessanti, tra le pratiche messe in atto dalla componente muscolare del carcere grazie ai suoi privilegi, le sponde politiche che la tutelano e l’assurdità dell’istituzione carceraria che riverbera con tutta la sua nocività sulle vite di chi rinchiude.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BCUPCB_biella-modello.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nGERMANIA: SUICIDI IN CARCERE E SOLUZIONISMO TECNOLOGICO\r\n\r\nE’ stato recentemente diffuso un rapporto sui suicidi nelle carceri tedesche, il quale da un lato dimostra quanto il problema riguardi la maggior parte degli apparati detentivi delle democrazie occidentali, dall’altro ci consente di osservare quali azioni vengano suscitate nelle istituzioni.\r\n\r\nNello specifico, il Ministero della Giustizia tedesco ha annunciato la sperimentazione di una tecnologia per la prevenzione dei suicidi basata su videosorveglianza algoritmica: analisi delle condotte delle persone detenute tramite intelligenza artificiale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BCUPCB_germania-suicidi-tech.mp3\"][/audio]","15 Settembre 2023","2023-09-15 11:19:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/bcupcb_vallette-mortiSmall-200x110.jpg","IL CARCERE DI TORINO UCCIDE - SECONDINI, SEGRETARI E GRIGLIATE - SUICIDI E SOLUZIONISMO",1694776780,[385,386,387,388,389,390,391,392],"http://radioblackout.org/tag/biella/","http://radioblackout.org/tag/carcere/","http://radioblackout.org/tag/carcere-delle-vallette/","http://radioblackout.org/tag/deumanizzazione/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-della-fame/","http://radioblackout.org/tag/soluzionismo-tecnologico/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/","http://radioblackout.org/tag/suicidi-in-carcere/",[323,394,335,328,333,337,326,331],"carcere",{"post_content":396},{"matched_tokens":397,"snippet":398,"value":399},[31],"negli anni 2000, una per \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> forniti come privilegio per amici","Estratti dalla puntata dell'11 settembre 2023 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nTORINO: LO STILLICIDIO DELLE VALLETTE\r\n\r\nGraziana, Angelo, Susan, Angela.\r\n\r\nLa galera torinese potrebbe fregiarsi del consumato titolo di “Carcere dei Suicidi”, precedentemente affibbiato ad altre strutture in giro per l’Italia; una definizione giornalistica e paraistituzionale che attribuisce una dimensione fatalista alla letalità dell’istituzione carceraria.\r\n\r\nIn una struttura posta ai margini della città di Torino, in poche settimane, sono state uccise quattro persone: tre indotte al suicidio e una lasciata morire in sciopero della fame.\r\n\r\nDopo i due uomini uccisi – solo qualche mese prima – dalla deumanizzazione della macchina carceraria nella struttura di Augusta, ecco che anche a Torino una donna (Susan John) è stata lasciata morire di fame e di sete - nel silenzio più totale - semplicemente perché le istituzioni non hanno voluto considerare la sua richiesta di poter vedere il figlio. 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Infatti Claudia ci ha ribadito le assurdità che caratterizzano questi posti, tra i pochissimi dove per entrare in visita da non vaccinati si è costretti ancora a pagarsi di tasca propria i tamponi, oppure dove OSS sono costretti a dedicare un lasso di tempo massimo a paziente, come se il lavoro di cura potesse essere gestito come un lavoro produttivo da catena di montaggio. Queste come tante altre rivendicazioni sono state presentate al segretario Andrea Costa del Ministero della Salute proprio in occasione della scorsa mobilitazione nazionale lanciata da Conpal RSA RSD RSP, che ha promesso la creazione di un tavolo per affrontare questi temi, cosa che ancora ad oggi non è avvenuta. Non possiamo pensare di far vivere a persone già in condizioni di salute precaria anche la violenza legata una sorta di reclusione vera a propria, svalutando completamente elementi fondamentali della cura, incidento negativamente anche sui carichi di lavoro di chi queste persone le assiste! Per questo vi invitiamo a scendere in piazza lunedì 30 Maggio alle 9:30 in Via Alfieri 15 presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte a Torino.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_24_05_Mobilitazione-nazionale-RSA_RSD.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer affrontare il secondo argomento della serata, abbiamo fatto due chiacchiere con Alessandro del laboratorio studentesco Last, commentando assieme a lui l'ultimo incidente avvenuto durante un percorso di Pcto, infatti a Merano, in Trentino Alto Adige, un ragazzo ha subito gravi ustioni a causa di un ritorno di fiamma durante una lavorazione in una carrozzeria. E' già il terzo incidente dall'inizio dell'anno (di cui due letali per Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci) che avviene in uno di questi percorsi formativi e di orientamento professionale, infatti la popolazione studentesca italiana ha reagito prontamente con cortei e occupazioni di scuole in tutta Italia, reazione che non ha mosso di un millimetro l'intenzione da parte del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi di abolire o anche solo ripensare all'obbligatorietà di queste esperienze di alternanza scuola lavoro. Con Alessandro abbiamo sviscerato questi fatti e anche quello che è successo a chi tra gli studenti Torino è stato colpito dall'arresto o dalle misure cautelari riguardanti l'ultimo corteo studentesco a Torino, nato proprio dalla volontà di opporsi a questo sistema vigente delle cose nella scuola pubblica italiana.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_24_05_Alessandro-Collettivo-Studentesco-Last-su-incidente-durante-pcto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento lo abbiamo affrontato in compagni di Juliana, lavoratrice della cooperativa Meridiana in appalto ad Iveco. Lei come altri suoi colleghi e colleghe, sono stati licenziati con una mail dopo più di 12 anni di lavoro nel confezionamento di pezzi di ricambio, l'avevamo già intervistata durante la nostra scorsa puntata dedicata alla festa dei lavoratori a Torino, giornata nella quale questi lavoratori e lavoratrici hanno sfilato nello spezzone organizzato dal SiCobas, sindacato col quale stanno portando avanti le loro battaglie. In questa intervista abbiamo anche rilanciato l'appuntamento per il presidio che si è tenuto il 26/05 davanti alla prefettura di Torino e di cui vi riportiamo il testo di seguito:\r\n\r\n\"IVECO LAVORATORI LOGISTICA IN PRESIDIO DALLA PREFETTURA... BASTA PRECARIETÀ E LICENZIAMENTI!\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nEcco il testo del volantino distriubuito ai lavoratori dai cancelli per lo sciopero generale del 20 maggio contro guerra, riarmo e carovita:\r\n\r\n\r\nAPPALTI, SUBAPPALTI E CONTRATTI INTERINALI CONTINUANO A COLPIRE I LAVORATORI IN IVECO\r\n\r\n\r\nDa oltre 12 anni all’Iveco i lavoratori e le lavoratrici dell’appalto logistica svolgono attività di confezionamento dei ricambi.\r\n\r\n\r\nLe aziende che hanno gestito l’attività per conto di Iveco succedutesi in questi anni hanno accettato appalti sempre più al ribasso, comportando per i lavoratori una situazione di precarietà ed un peggioramento delle condizioni di vita, di lavoro e di salute.\r\n\r\n\r\nNel gruppo Iveco, Kuehne+Nagel e Cnh la precarietà è una problematica che colpisce più di 2000 lavoratori nel solo territorio di Torino.\r\n\r\n\r\nIveco sposta l’attività di logistica nel nuovo stabilimento di San Mauro, utilizzando in gran parte manodopera di agenzie interinali: così, per i lavoratori dell’appalto Kn / Meridiana s.c. il lavoro viene meno.\r\n\r\n\r\nIl venerdì santo prima di Pasqua, l’azienda ha comunicato la procedura di licenziamento collettivo per 40 lavoratori ed una grande incognita anche per i restanti 30 dipendenti.\r\n\r\n\r\nNon possiamo accettare che dei lavoratori, per oltre 12 anni spremuti come limoni, vengano buttati via senza alcuna remora: nonostante il nostro sindacato abbia più volte chiesto un confronto con Iveco per risolvere la problematica e tuttora\r\n\r\n\r\nATTENDIAMO LA CONVOCAZIONE DELL’INCONTRO CON IVECO IN PREFETTURA\r\n\r\n\r\nIveco che ha utilizzato per tanti anni l’attività di questi lavoratori in subappalto non può ignorare la loro sorte futura: chiediamo si impegni nella loro collocazione all’attività del nuovo stabilimento logistico con l’internalizzazione presso il polo di San Mauro, perché da anni tale attività è stata svolta anche da questi lavoratori.\r\n\r\n\r\nAI LAVORATORI MERIDIANA DEVE ESSERE GARANTITO IL POSTO DI LAVORO CON L’INTERNALIZZAZIONE\r\n\r\n\r\nBASTA PRECARIETÀ E LICENZIAMENTI NELLE FABBRICHE\r\n\r\n\r\nIL 26/5 ORE 11 PRESIDIO DALLA PREFETTURA IN PIAZZA CASTELLO\r\n\r\n\r\nLavoratori e lavoratrici S.I. Cobas Meridiana appalto logistica Iveco\"\r\n\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_24_05_Intervista-Lavoratrice-in-appalto-Iveco_Meridiana.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","27 Maggio 2022","2022-05-27 12:56:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/stuuu-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 24/05/2022",1653656158,[],[],{"post_content":419},{"matched_tokens":420,"snippet":421,"value":422},[31],"pagarsi di tasca propria i \u003Cmark>tamponi\u003C/mark>, oppure dove OSS sono costretti"," \r\n\r\nSiamo tornati a parlare di RSA ed RSD (residenze per anziani e residenze per disabili) con Claudia di Conpal RSA RSD RSP perchè dopo la scorsa mobilitazione nazionale tenutasi il 30 Marzo scorso, le istituzioni continuano a fare orecchie da mercante riguardo alle enormi criticità per chi è assistito e per chi lavora in queste strutture. Infatti Claudia ci ha ribadito le assurdità che caratterizzano questi posti, tra i pochissimi dove per entrare in visita da non vaccinati si è costretti ancora a pagarsi di tasca propria i \u003Cmark>tamponi\u003C/mark>, oppure dove OSS sono costretti a dedicare un lasso di tempo massimo a paziente, come se il lavoro di cura potesse essere gestito come un lavoro produttivo da catena di montaggio. Queste come tante altre rivendicazioni sono state presentate al segretario Andrea Costa del Ministero della Salute proprio in occasione della scorsa mobilitazione nazionale lanciata da Conpal RSA RSD RSP, che ha promesso la creazione di un tavolo per affrontare questi temi, cosa che ancora ad oggi non è avvenuta. Non possiamo pensare di far vivere a persone già in condizioni di salute precaria anche la violenza legata una sorta di reclusione vera a propria, svalutando completamente elementi fondamentali della cura, incidento negativamente anche sui carichi di lavoro di chi queste persone le assiste! Per questo vi invitiamo a scendere in piazza lunedì 30 Maggio alle 9:30 in Via Alfieri 15 presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte a Torino.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_24_05_Mobilitazione-nazionale-RSA_RSD.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nPer affrontare il secondo argomento della serata, abbiamo fatto due chiacchiere con Alessandro del laboratorio studentesco Last, commentando assieme a lui l'ultimo incidente avvenuto durante un percorso di Pcto, infatti a Merano, in Trentino Alto Adige, un ragazzo ha subito gravi ustioni a causa di un ritorno di fiamma durante una lavorazione in una carrozzeria. E' già il terzo incidente dall'inizio dell'anno (di cui due letali per Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci) che avviene in uno di questi percorsi formativi e di orientamento professionale, infatti la popolazione studentesca italiana ha reagito prontamente con cortei e occupazioni di scuole in tutta Italia, reazione che non ha mosso di un millimetro l'intenzione da parte del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi di abolire o anche solo ripensare all'obbligatorietà di queste esperienze di alternanza scuola lavoro. Con Alessandro abbiamo sviscerato questi fatti e anche quello che è successo a chi tra gli studenti Torino è stato colpito dall'arresto o dalle misure cautelari riguardanti l'ultimo corteo studentesco a Torino, nato proprio dalla volontà di opporsi a questo sistema vigente delle cose nella scuola pubblica italiana.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/F_m_24_05_Alessandro-Collettivo-Studentesco-Last-su-incidente-durante-pcto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento lo abbiamo affrontato in compagni di Juliana, lavoratrice della cooperativa Meridiana in appalto ad Iveco. Lei come altri suoi colleghi e colleghe, sono stati licenziati con una mail dopo più di 12 anni di lavoro nel confezionamento di pezzi di ricambio, l'avevamo già intervistata durante la nostra scorsa puntata dedicata alla festa dei lavoratori a Torino, giornata nella quale questi lavoratori e lavoratrici hanno sfilato nello spezzone organizzato dal SiCobas, sindacato col quale stanno portando avanti le loro battaglie. In questa intervista abbiamo anche rilanciato l'appuntamento per il presidio che si è tenuto il 26/05 davanti alla prefettura di Torino e di cui vi riportiamo il testo di seguito:\r\n\r\n\"IVECO LAVORATORI LOGISTICA IN PRESIDIO DALLA PREFETTURA... BASTA PRECARIETÀ E LICENZIAMENTI!\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nEcco il testo del volantino distriubuito ai lavoratori dai cancelli per lo sciopero generale del 20 maggio contro guerra, riarmo e carovita:\r\n\r\n\r\nAPPALTI, SUBAPPALTI E CONTRATTI INTERINALI CONTINUANO A COLPIRE I LAVORATORI IN IVECO\r\n\r\n\r\nDa oltre 12 anni all’Iveco i lavoratori e le lavoratrici dell’appalto logistica svolgono attività di confezionamento dei ricambi.\r\n\r\n\r\nLe aziende che hanno gestito l’attività per conto di Iveco succedutesi in questi anni hanno accettato appalti sempre più al ribasso, comportando per i lavoratori una situazione di precarietà ed un peggioramento delle condizioni di vita, di lavoro e di salute.\r\n\r\n\r\nNel gruppo Iveco, Kuehne+Nagel e Cnh la precarietà è una problematica che colpisce più di 2000 lavoratori nel solo territorio di Torino.\r\n\r\n\r\nIveco sposta l’attività di logistica nel nuovo stabilimento di San Mauro, utilizzando in gran parte manodopera di agenzie interinali: così, per i lavoratori dell’appalto Kn / Meridiana s.c. il lavoro viene meno.\r\n\r\n\r\nIl venerdì santo prima di Pasqua, l’azienda ha comunicato la procedura di licenziamento collettivo per 40 lavoratori ed una grande incognita anche per i restanti 30 dipendenti.\r\n\r\n\r\nNon possiamo accettare che dei lavoratori, per oltre 12 anni spremuti come limoni, vengano buttati via senza alcuna remora: nonostante il nostro sindacato abbia più volte chiesto un confronto con Iveco per risolvere la problematica e tuttora\r\n\r\n\r\nATTENDIAMO LA CONVOCAZIONE DELL’INCONTRO CON IVECO IN PREFETTURA\r\n\r\n\r\nIveco che ha utilizzato per tanti anni l’attività di questi lavoratori in subappalto non può ignorare la loro sorte futura: chiediamo si impegni nella loro collocazione all’attività del nuovo stabilimento logistico con l’internalizzazione presso il polo di San Mauro, perché da anni tale attività è stata svolta anche da questi lavoratori.\r\n\r\n\r\nAI LAVORATORI MERIDIANA DEVE ESSERE GARANTITO IL POSTO DI LAVORO CON L’INTERNALIZZAZIONE\r\n\r\n\r\nBASTA PRECARIETÀ E LICENZIAMENTI NELLE FABBRICHE\r\n\r\n\r\nIL 26/5 ORE 11 PRESIDIO DALLA PREFETTURA IN PIAZZA CASTELLO\r\n\r\n\r\nLavoratori e lavoratrici S.I. 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Ci sono opere letterarie di spessore incise per sempre nell'eternità della blockchain. Avvengono rivoluzioni colorate ad opera di sviluppatori di librerie open source che si rivoltano al ritmo di \"liberty liberty\" stampato nella console di debug. Le più grandi, ricche e tecnologicamente avanzate multinazionali del mondo truffano come il più antico dei mercatari i propri clienti. I leader di domani si fanno scortare da un piedibus (sic) nei parchi per raggiungere la Bocconi al fine di non incorrere in brutti incontri. Il governo iraniano pubblica un'animazione video in cui un drone fa esplodere Trump mentre gioca a golf. L'intelligenza artificiale permette(?) di capire dalla voce se si ha il Covid - brevettato! I polpi hanno il cervello distribuito e agli animali piace drogarsi. Vengono caricati i podcast di questa trasmissione. Un altro mondo è possibile!\r\n\r\nDisclaimer: l'NFT dell'immagine utilizzata per questo articolo è in vendita qui al prezzo di 0.1411 ETH ($438.99). Noi hackers abbiamo cliccato con il tasto destro e selezionato \"salva immagine con nome\" per usarla gratuitamente.\r\n\r\n \r\n\r\nDownload\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/stakkastakka_20220119.mp3\"][/audio]\r\n\r\nFonti\r\nAlessandro Baricco. Il mio Novecento all'asta come NFT\r\n\r\nDev corrupts NPM libs 'colors' and 'faker' breaking thousands of apps\r\n\r\n Google Misled Publishers and Advertisers, Unredacted Lawsuit Alleges\r\n\r\nUnredacted Antitrust Complaint Shows Google’s Ad Business Even Scummier than Many Imagined\r\n\r\nTroppe aggressioni al Parco Ravizza: 6 denunce in due mesi. Servizio di accompagnamento per gli studenti Bocconi\r\n\r\nOfficials in #Iran have released a 3D animated video depicting the targeting of former President Donald Trump at his Mar-A-Lago golf course.\r\n\r\nTest Covid: l'analisi della voce è più affidabile dei tamponi nasali\r\nMusica\r\n\r\nSapo de Otro Pozo - Chacarera Del Desapego\r\n\r\n\r\nWitch - Changing\r\n\r\n\r\n\r\nThe Dead Weather - Hang you from the heavens\r\n\r\n\r\nReignWolf - Over And Over","20 Gennaio 2022","2022-01-22 14:24:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/01/ITEM_PREVIEW1-200x110.png","Stakka Stakka 19/01/2022 - What a wonderful world",1642671691,[],[],{"post_content":442},{"matched_tokens":443,"snippet":444,"value":445},[31],"voce è più affidabile dei \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> nasali\r\nMusica\r\n\r\nSapo de Otro","Il mondo è sempre più un posto meraviglioso e questa puntata di Stakka Stakka è qui a ricordarvelo. 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A partire dal 15 ottobre una percentuale considerevole di lavoratori portuali entrano in sciopero dando dei grattacapo non indifferenti alle autorità portuali che dichiarano, in buona parte, la volontà anche di pagare il green pass per evitare il blocco ed i conseguenti danni economici. La volontà mediatica che da tempo cerca di dividere i lavoratori non ha fermato la solidarietà che intorno ai portuali si è concretizzata fino a creare un presidio permanete davanti all'ingresso del porto. Ieri 18/10/2021 il presidio è stato sgomberato dalla polizia: l'effetto è stato quello di compattare i portuali e i solidali che rilanciano!\r\n\r\n\r\n “Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che si chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto, ma per tutte le categorie di lavoratori”. \r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Portuali-trieste-su-mobilitazione-no-GP.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Shah, Si Cobas Prato, sul caso de* lavorator* aggrediti e picchiati durante il presidio di lunedì 11/10/21 davanti alla Dreamland, presso il distretto industriale al Macrolotto. La risposta non si è fatta attendere e più di 500 lavorator* hanno occupato a tangenziale di Prato in corteo sabato 16/10/21. In un comunicato Sicobas si legge:\r\n\r\n\r\nPiù di cinquecento ieri hanno invaso le strdade del Macrolotto per rispondere all'aggressione mafiosa (o fascista, per chi preferisce) di lunedì durante il picchetto per lo sciopero alla Dreamland, quando una squadraccia guidata dal padrone ha aggredito gli operai in lotta e i solidali con bastoni e mazza - sotto gli occhi aperti ma passivi di polizia politica digos e uomini delle forze dell'ordine. Il corteo di ieri è un risultato straordinario per i lavoratori del tessile e per tutto il nostro sindacato: una manifestazione organizzata in appena 48 ore, mediaticamente censurata perché in concomitanza con l'altra manifestazione di ieri, quella dove Cgil-Cisl-Uil con padroni e governo Draghi hanno nuovamente chiesto ai lavoratori di stare buoni, non facendo sciopero ma attivandosi \"in nome dell'antifascismo\" per la \"unità nazionale\" (della serie: siam tutti sulla stessa barca...), a favore della \"ripresa economica\"... del loro profitto sulla pelle della classe lavoratrice!\r\nPrato e centinaia di lavoratori da tutta Italia, soprattutto dai picchetti dei lavoratori venerdì in lotta da magazzini e fabbriche per la revoca del \"green pass\" e reali misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per difendere la salute di tutti i lavoratori, rispondono con la solidarietà di questa riuscita mobilitazione a mafia e sfruttamento. Il corteo che ha paralizzato prima il Macrolotto1 e poi il Macrolotto2 (insieme il secondo distretto tessile d'Europa), sfilando tra i vialoni e i capannoni delle ditte tessili, ha portato un messaggio chiaro e forte: abbiamo buttato via la paura.\r\nIn prima fila gli operai del distretto protagonisti delle lotte vittoriose di questi anni che hanno strappato ai padroni contratti regolari e l'8x5: Texprint, Sunshine, Tintoria2020, Superlativa, Tintoria DL, Tintoria Fada, Giaroeste e tanti altri. Con noi i lavoratori della logistica (TNT, SDA, BRT, GLS), il Collettivo della GKN e gli operai della Piaggio di Pontedera. E tanti, tanti altri lavoratori, più solidali, studenti, cittadini che hanno voluto esserci e ci sono stati. \r\nOggi abbiamo scritto un'altra bellissima pagina di questa storia di riscatto collettivo, della \"nuova\" storia del movimento operaio fatto di lavoratori e lavoratrici di tutti i paesi del mondo: in lotta per il pane, ma anche per le rose...\r\nLa paura è solo dei padroni: chi tocca uno tocca tutti!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Lavoratore-Textrpint-su-pestaggi-Dreamland-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Tommaso. delegato Fiom alla Mopar di Rivalta, dove si sono susseguite in questi ultimi giorni, due mobilitazioni; la prima il 12 ottobre con uno sciopero e relativo corteo arrivato fino al vicino comune di Piossasco, per chiedere al sindaco di prendere in carico le loro rivendicazioni, la seconda il 15, giorno di entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass per potersi recare sul luogo di lavoro. Durante entrambi questi momenti, i lavoratori hanno detto a gran voce che non vogliono cedere al ricatto per il quale loro e alcuni loro colleghi si debbano ritrovare nella paradossale situazione di dover pagare i tamponi di tasca loro per poter lavorare, oltre a portare a galla il diffuso problema del ricorso ai lavoratori interinali usa e getta. Per il 15 i lavoratori hanno deciso di non indire lo sciopero, ma di presentarsi ai cancelli del magazzino, senza il certificato verde, per dimostrare quanto questa misura può ledere sui bisogni produttivi padronali, perchè comunque l'arma dello sciopero è sempre calda e dai nostri microfoni, ci hanno promesso di volerla utilizzare molto a breve, se l'azienda continuerà a fare orecchie da mercante alle loro richieste.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Tommaso-Fiom-su-mobilitazione-Mopar.mp3\"][/audio]","20 Ottobre 2021","2021-10-20 18:50:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/porto-trieste-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 19/10/2021",1634755812,[],[],{"post_content":464},{"matched_tokens":465,"snippet":466,"value":467},[31],"situazione di dover pagare i \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> di tasca loro per poter","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Sandi, lavoratore portuale del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste sul caso dello sciopero dei lavoratori portuali contro l'utilizzo strumentale del green pass. A partire dal 15 ottobre una percentuale considerevole di lavoratori portuali entrano in sciopero dando dei grattacapo non indifferenti alle autorità portuali che dichiarano, in buona parte, la volontà anche di pagare il green pass per evitare il blocco ed i conseguenti danni economici. La volontà mediatica che da tempo cerca di dividere i lavoratori non ha fermato la solidarietà che intorno ai portuali si è concretizzata fino a creare un presidio permanete davanti all'ingresso del porto. 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In un comunicato Sicobas si legge:\r\n\r\n\r\nPiù di cinquecento ieri hanno invaso le strdade del Macrolotto per rispondere all'aggressione mafiosa (o fascista, per chi preferisce) di lunedì durante il picchetto per lo sciopero alla Dreamland, quando una squadraccia guidata dal padrone ha aggredito gli operai in lotta e i solidali con bastoni e mazza - sotto gli occhi aperti ma passivi di polizia politica digos e uomini delle forze dell'ordine. Il corteo di ieri è un risultato straordinario per i lavoratori del tessile e per tutto il nostro sindacato: una manifestazione organizzata in appena 48 ore, mediaticamente censurata perché in concomitanza con l'altra manifestazione di ieri, quella dove Cgil-Cisl-Uil con padroni e governo Draghi hanno nuovamente chiesto ai lavoratori di stare buoni, non facendo sciopero ma attivandosi \"in nome dell'antifascismo\" per la \"unità nazionale\" (della serie: siam tutti sulla stessa barca...), a favore della \"ripresa economica\"... del loro profitto sulla pelle della classe lavoratrice!\r\nPrato e centinaia di lavoratori da tutta Italia, soprattutto dai picchetti dei lavoratori venerdì in lotta da magazzini e fabbriche per la revoca del \"green pass\" e reali misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per difendere la salute di tutti i lavoratori, rispondono con la solidarietà di questa riuscita mobilitazione a mafia e sfruttamento. Il corteo che ha paralizzato prima il Macrolotto1 e poi il Macrolotto2 (insieme il secondo distretto tessile d'Europa), sfilando tra i vialoni e i capannoni delle ditte tessili, ha portato un messaggio chiaro e forte: abbiamo buttato via la paura.\r\nIn prima fila gli operai del distretto protagonisti delle lotte vittoriose di questi anni che hanno strappato ai padroni contratti regolari e l'8x5: Texprint, Sunshine, Tintoria2020, Superlativa, Tintoria DL, Tintoria Fada, Giaroeste e tanti altri. Con noi i lavoratori della logistica (TNT, SDA, BRT, GLS), il Collettivo della GKN e gli operai della Piaggio di Pontedera. E tanti, tanti altri lavoratori, più solidali, studenti, cittadini che hanno voluto esserci e ci sono stati. \r\nOggi abbiamo scritto un'altra bellissima pagina di questa storia di riscatto collettivo, della \"nuova\" storia del movimento operaio fatto di lavoratori e lavoratrici di tutti i paesi del mondo: in lotta per il pane, ma anche per le rose...\r\nLa paura è solo dei padroni: chi tocca uno tocca tutti!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Lavoratore-Textrpint-su-pestaggi-Dreamland-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Tommaso. delegato Fiom alla Mopar di Rivalta, dove si sono susseguite in questi ultimi giorni, due mobilitazioni; la prima il 12 ottobre con uno sciopero e relativo corteo arrivato fino al vicino comune di Piossasco, per chiedere al sindaco di prendere in carico le loro rivendicazioni, la seconda il 15, giorno di entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass per potersi recare sul luogo di lavoro. Durante entrambi questi momenti, i lavoratori hanno detto a gran voce che non vogliono cedere al ricatto per il quale loro e alcuni loro colleghi si debbano ritrovare nella paradossale situazione di dover pagare i \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> di tasca loro per poter lavorare, oltre a portare a galla il diffuso problema del ricorso ai lavoratori interinali usa e getta. Per il 15 i lavoratori hanno deciso di non indire lo sciopero, ma di presentarsi ai cancelli del magazzino, senza il certificato verde, per dimostrare quanto questa misura può ledere sui bisogni produttivi padronali, perchè comunque l'arma dello sciopero è sempre calda e dai nostri microfoni, ci hanno promesso di volerla utilizzare molto a breve, se l'azienda continuerà a fare orecchie da mercante alle loro richieste.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Tommaso-Fiom-su-mobilitazione-Mopar.mp3\"][/audio]",[469],{"field":121,"matched_tokens":470,"snippet":466,"value":467},[31],{"best_field_score":125,"best_field_weight":126,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":127,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":48},{"document":473,"highlight":486,"highlights":491,"text_match":123,"text_match_info":494},{"comment_count":48,"id":474,"is_sticky":48,"permalink":475,"podcastfilter":476,"post_author":477,"post_content":478,"post_date":479,"post_excerpt":54,"post_id":474,"post_modified":480,"post_thumbnail":481,"post_title":482,"post_type":351,"sort_by_date":483,"tag_links":484,"tags":485},"70435","http://radioblackout.org/podcast/campeggio-contro-lestrazione-del-titanio-nel-parco-del-beigua/",[312],"liberationfront","Dal 6 all'8 agosto si svolgerà un campeggio di lotta contro il progetto della miniera di titanio che minaccia di devastare il Parco del Beigua, in provincia di Savona. Con un compagno abbiamo parlato degli ultimi sviluppi di questa vicenda e del programma del campeggio che potete trovare in forma completa qui sotto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/beigua.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 6\r\n\r\n\r\n\r\nDalle ore 11:00\r\n\r\nAllestimento del campeggio.\r\n\r\nOre 17:30 Incontro di presentazione del campeggio e introduzione alla “tre giorni”.\r\n\r\nOre 19:00 Monocorpologo “Le scarpe di mio padre” -azione teatrale scritta e interpretata da Vito Mora-\r\n\r\nMio padre non era un militante rivoluzionario, non era un grande pensatore o un musicista virtuoso, non era neppure, che ne so, una persona violenta, non ha mai alzato un dito su nessuno e nessuno lo ha mai alzato su di lui, non ha avuto una vita travagliata e neanche particolarmente sofferta. Era un uomo normale, un carpentiere. Ha vissuto la sua vita: emigrato al nord, ad Albenga, dalla Calabria, lavorato anche troppo, messo su famiglia, avuto due figli, costruito una casa e poi se ne è andato all’altro mondo, per fortuna parecchi anni fa, quando era ancora possibile andare all’ospedale a far le visite e celebrare i funerali come ci pareva. Con i testi che ho scritto dopo la sua morte, ci ho fatto un’azione teatrale, un monologo (no letture) con interventi corporei, un monocorpologo, della durata di un’ora circa. Non è un racconto biografico, sono immagini, quadri, ricordi, presuntuosamente direi, prosa poetica.\r\n\r\nA seguire aperitivo con dj-set e concerto dei:\r\nMDPAE – Musica Discreta Per Ambienti Eleganti\r\n\r\nSabato 7\r\n\r\nOre 9:00 Passeggiata mattutina attraverso alcune delle zone minacciate dalla miniera.\r\n\r\nOre 13:00 Pranzo condiviso\r\n\r\nOre 15:30 Presentazione del libro “Lo spillover del profitto. Capitalismo, guerre ed epidemie” a cura di Calusca City Lights, Edizione Colibrì Milano 2020 Quando il confinamento avrà termine e si uscirà dal bozzolo antivirus, tutti i lavoratori, quale che sia il loro sesso, si troveranno di fronte alla dura realtà. Il pericolo più grande non sarà costituito da questo o quel virus, ma dal capitale stesso. Dopo aver dimostrato la sua totale incapacità di anticipare e gestire la crisi, il sistema ne farà pagare il conto a coloro senza i quali non può raccogliere i suoi profitti: i proletari. Aumento della disoccupazione, riduzione del salario reale, penuria progressiva, militarizzazione della società. Dopo aver strombazzato a destra e a manca: Siamo in marcia verso sempre nuovi progressi, la classe capitalista ora martella: Siamo in guerra! Innanzitutto contro quanti si ribelleranno sfidando l’ordine socio-economico esistente. In primo luogo contro i proletari.\r\n\r\nOre 18:00 Discussione proposta dal curatore delle edizioni Hirundo\r\n\r\n“Il vuoto oltre la civiltà”\r\n\r\nIl periodo pandemico ha evidenziato ancora di più lo stato di dipendenza patologica dal sistema tecnologico. E a richiedere più vaccini, tamponi e sussidi è proprio il mondo militante di sinistra, in adorazione e in preghiera di fronte al dio del progresso e della scienza. Ma se i “rivoluzionari storici” hanno abdicato qualsiasi speranza di autonomia agli Stati e alle multinazionali del farmaco e dell’HI Tech, cosa ne sarà degli “eretici” di oggi? Nel dilagare ormai sconfinato delle teorie post moderniste che invadono i\r\nmovimenti sociali proviamo a tracciare una via in rotta di collisione con la civiltà industriale moderna. Proviamo a parlare di inselvatichimento, di autonomia alimentare, di reti di supporto e condivisione al di là dei processi di mercificazione, e, poi, di reale autogestione della salute. La frattura emersa in questo periodo potrebbe essere l’occasione per frantumare molti miti dei rivoluzionari di ieri e di oggi. L’alternativa è un comodo e “militante” ritorno alla normalità.\r\n\r\nOre 20:00 Aperitivo e concerto con:\r\n\r\nNOCHAPPI?BOURGEOIS! – PEGGIOKLASSE – Il Blues de “IL TENEBROSO DALLA FITTA SELVA”\r\nA seguire dj-set\r\n\r\nDomenica 8\r\n\r\nOre 9:00 Passeggiata mattutina attraverso alcune delle zone minacciate dalla miniera.\r\n\r\nOre 11:00 Discussione sulla minaccia costituita dalla realizzazione della miniera di titanio e sulle forme di resistenza e lotta a difesa del territorio. Ore 15:00 Presentazione di “Respiro- Quando l’ordine del mondo ci toglie il fiato, una boccata d’aria in forma di fumetto” con Marco Bailone, uno dei coordinatori di questa autoproduzione. Rivista di fumetti e disegni nata a fine 2020, un’autoproduzione di 112 pagine alla quale hanno partecipato 28 autrici e autori, un’opera benefit per carcerate e carcerati.\r\n\r\nA seguire Canti di Resistenza sotto al Tiglio secolare.\r\n\r\n \r\n\r\nLa tre giorni di campeggio si svolgerà a Piampaludo a 857 m s.l.m – comune di Sassello, Provincia di Savona.\r\nAll’interno del campeggio sarà presente una cucina autogestita, ci sarà la possibilità di utilizzare liberamente due griglie e condividere la cucina da campo, sarà presente una cambusa di base per organizzare i pasti condivisi (i pranzi di sabato e domenica); gli aperitivi saranno benefit.\r\n\r\nPortatevi le stoviglie e il bicchiere, non avremo nulla di monouso, cerchiamo di non essere impattanti per l’ambiente, riduciamo la spazzatura al minimo.Portati la tenda e tutto il necessario per campeggiare tre giorni, la zona è raggiungibile in auto/furgone.\r\n\r\nSpazio per distro e autoproduzioni (portati il tavolo)","24 Luglio 2021","2021-07-24 08:55:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/CAMPEGGIO-BEIGUA-MANIFESTO-729x1024-1-200x110.jpg","Campeggio contro l'estrazione del titanio nel parco del Beigua",1627116955,[],[],{"post_content":487},{"matched_tokens":488,"snippet":489,"value":490},[31],"E a richiedere più vaccini, \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> e sussidi è proprio il","Dal 6 all'8 agosto si svolgerà un campeggio di lotta contro il progetto della miniera di titanio che minaccia di devastare il Parco del Beigua, in provincia di Savona. 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In primo luogo contro i proletari.\r\n\r\nOre 18:00 Discussione proposta dal curatore delle edizioni Hirundo\r\n\r\n“Il vuoto oltre la civiltà”\r\n\r\nIl periodo pandemico ha evidenziato ancora di più lo stato di dipendenza patologica dal sistema tecnologico. E a richiedere più vaccini, \u003Cmark>tamponi\u003C/mark> e sussidi è proprio il mondo militante di sinistra, in adorazione e in preghiera di fronte al dio del progresso e della scienza. Ma se i “rivoluzionari storici” hanno abdicato qualsiasi speranza di autonomia agli Stati e alle multinazionali del farmaco e dell’HI Tech, cosa ne sarà degli “eretici” di oggi? Nel dilagare ormai sconfinato delle teorie post moderniste che invadono i\r\nmovimenti sociali proviamo a tracciare una via in rotta di collisione con la civiltà industriale moderna. Proviamo a parlare di inselvatichimento, di autonomia alimentare, di reti di supporto e condivisione al di là dei processi di mercificazione, e, poi, di reale autogestione della salute. 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