","Aggiornamento con Lorenzo Trombetta sul terremoto in Siria e Turchia.","post",1676049625,[64,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/curdi/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/terremoto/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[69,21,15,18],"curdi",{"post_content":71,"post_title":75,"tags":78},{"matched_tokens":72,"snippet":73,"value":74},[15],"governo centrale e devastato dal \u003Cmark>terremoto\u003C/mark>, chiedono a gran voce di","Riportiamo da un articolo apparso sull'ANSA dell'8 febbraio 23 a firma Lorenzo Trombetta : \"Le autorità e le popolazioni del nord-ovest siriano, fuori dal controllo del governo centrale e devastato dal \u003Cmark>terremoto\u003C/mark>, chiedono a gran voce di ricevere, dal lato turco, aiuti internazionali per far fronte all'emergenza umanitaria. Ma finora nessun convoglio è entrato in Siria dalla Turchia nonostante tre valichi frontalieri siano stati dichiarati aperti e nonostante le dichiarazioni delle cancellerie occidentali di aver finanziato l'acquisto e l'invio di aiuti. La situazione rimane estremamente difficile anche nelle aree siriane disastrate ma controllate dal governo. Nonostante l'arrivo, all'aeroporto di Damasco, di aiuti da parte di numerosi Paesi, la macchina dei soccorsi interna procede con mille ostacoli dovuti alla carenza di mezzi di un Paese travolto da 12 anni di conflitto armato, afflitto da sanzioni occidentali e da una crisi economica senza precedenti nella sua storia.\"\r\n\r\nIl bilancio della situazione ad oggi è di oltre 22 mila morti, continuano le operazioni di soccorso in un contesto devastato dalle dinamiche di guerra e di attacco nel territorio della Siria del nord. E' interessante e necessario approfondire la questione dell'avvicinamento alle elezioni in Turchia che si situano in un momento di crisi economica e sociale profonda, quali scenari si aprono in una fase di gestione dell'emergenza che in un'ottica capitalista rappresenta un'opportunità di accelerazione e accumulazione di profitto e di potere.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Trombetta, studioso di Siria contemporanea e autore di Siria. Dagli ottomani agli Asad. E oltre, Mondadori Università. Da Beirut è corrispondente per l’Ansa e collabora con numerose testate nazionali e straniere.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/Trombetta-terremoto-2023_02_09_2023.02.09-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":77},[15],"Aggiornamento con Lorenzo Trombetta sul \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> in Siria e Turchia.",[79,81,83,86],{"matched_tokens":80,"snippet":69},[],{"matched_tokens":82,"snippet":21},[],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[15],"\u003Cmark>terremoto\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":18},[],[89,94,97],{"field":38,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":93},[28],[92],[15],[85],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":77,"value":77},"post_title",[15],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":73,"value":74},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":25,"num_tokens_dropped":50,"score":104,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},"1108091339008",13,"578730123365711979",1,{"document":107,"highlight":121,"highlights":137,"text_match":100,"text_match_info":147},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":50,"id":110,"is_sticky":50,"permalink":111,"post_author":53,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":56,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":61,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":120},[47],[49],"79977","http://radioblackout.org/2023/02/terremoto-in-turchia-e-siria-il-disastro-tra-proteste-mancanza-di-soccorsi-e-crisi-geopolitica/","Un terremoto devastante di magnitudo 7.7 è avvenuto tra Turchia e Siria nella notte tra 5 e 6 Febbraio, seguito da altre fortissime scosse fino a magnitudo di 7.5. Migliaia di vittime già accertate, più di 11.000, e il loro numero che continua a salire di ora in ora. La scossa più forte è stata in piena notte e in pieno inverno, quando le persone dormivano dentro gli edifici.\r\n\r\nUn terremoto che avviene in luoghi già martoriati da anni di guerra, come la Siria, e che fin dalle prime ore successive al sisma mette in luce le carenze nella macchina degli aiuti da parte del governo turco. Moltissime le testimonianze di migliaia di persone costrette a scavare con le mani, e diverse le proteste da parte di cittadini e giornalisti contro il governo Erdogan per denunciare la mancanza di un piano antisismico e la mancanza di investimenti nel tempo per rimodernare il patrimonio edilizio, concentrati soprattutto a Istanbul e non ad oriente e nelle aree più periferiche. Alcuni reporter e manifestanti sono stati arrestati nelle ultime ore per aver denunciato la mancanza di aiuti, ed il loro numero sembra continuare a salire. Turchia dove a maggio per le elezioni presidenziali e politiche.\r\n\r\nInfine, anche gli aiuti e la solidarietà internazionale si divide sulla base delle alleanze geopolitiche. Una separazione al momento, tra l'occidente che sostiene la Turchia (e l'Italia che ha già mandato un team di vigili del fuoco, infermieri e medici ad Adana), e il blocco russo-iraniano, oltre che arabo, che aiuta i territori governi da Assad in Siria.\r\n\r\nDi tutto questo ne parliamo con Murat Cinar, giornalista turco in Italia. Qui la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/turchia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","8 Febbraio 2023","2023-02-08 18:35:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/178935-md-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/178935-md-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/178935-md-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/178935-md-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/178935-md.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Terremoto in Turchia e Siria. 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Passato l'inverno molti potrebbero non tornare, schiacciati dalla prospettiva della casa crollata, del lavoro che non c'è più. La Val Nerina rischia di trasformarsi in un deserto.\r\nMentre la terra continua a tremare arrivano i primi segnali di resistenza all'allontanamento dai propri paesi.\r\nIeri a Norcia, un'assemblea di terremotati, ha contestato il sindaco fascista che aveva fatti smontare troppo in fretta la tendopoli dopo il sisma del 24 agosto e rifiuta i conteiner.\r\nIl governo Renzi, in difficoltà su più fronti, ha fiutato l'aria frama ed ha promesso tensostrutture collettive e container.\r\nIntanto sul territorio i solidali e i compagni locali si stanno dando da fare sia sul piano della solidarietà attiva dal basso sia nella progettazione di case secondo criteri di sicurezza e ecostenibilità.\r\nNel contempo, pur rispettando chi sceglie di andarsene, stanno sostenendo chi invece intende restare e ricostruire il proprio futuro in modo che non possa essere sbriciolato di muovo.\r\n“Non è il terremoto che ammazza la gente, ma le case che crollano”.\r\nNe abbiamo parlato con Francesco, un compagno attivo nella rete di solidarietà e di lotta.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-11-01-france-terre","1 Novembre 2016","2016-11-04 14:19:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/norcia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/norcia-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/norcia-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/norcia.jpg 367w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Terremoto. 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Mentre la pressione sugli Stati per aprire i valici tra Turchia e Siria si fa più forte la popolazione colpita, come da sempre nella storia di questi territori, si auto-organizza nella limitatezza di strumenti, conoscenze e sopratutto tempo per portare in salvo chi ancora è sotto le macerie.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/ReteKurdistan1.mp3\"][/audio]","12 Febbraio 2023","2023-02-12 18:48:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/siria1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/siria1-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/siria1-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/siria1-1024x683.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/siria1-768x512.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/siria1-1536x1024.jpeg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/siria1-2048x1365.jpeg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il Kurdistan nel terremoto geopolitico tra Siria e Turchia",1676227709,[224,65,66,67],"http://radioblackout.org/tag/kurdistan/",[226,21,15,18],"Kurdistan",{"post_title":228,"tags":231},{"matched_tokens":229,"snippet":230,"value":230},[15],"Il Kurdistan nel \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> geopolitico tra Siria e Turchia",[232,234,236,238],{"matched_tokens":233,"snippet":226},[],{"matched_tokens":235,"snippet":21},[],{"matched_tokens":237,"snippet":85},[15],{"matched_tokens":239,"snippet":18},[],[241,246],{"field":38,"indices":242,"matched_tokens":243,"snippets":245},[28],[244],[15],[85],{"field":95,"matched_tokens":247,"snippet":230,"value":230},[15],{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":249,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},"578730123365711978",{"document":251,"highlight":273,"highlights":289,"text_match":100,"text_match_info":297},{"cat_link":252,"category":253,"comment_count":50,"id":254,"is_sticky":50,"permalink":255,"post_author":53,"post_content":256,"post_date":257,"post_excerpt":56,"post_id":254,"post_modified":258,"post_thumbnail":259,"post_thumbnail_html":260,"post_title":261,"post_type":61,"sort_by_date":262,"tag_links":263,"tags":268},[47],[49],"75186","http://radioblackout.org/2022/04/il-sisma-dimenticato-del-centro-italia-esperienze-dal-basso-nellera-del-capitalismo-dei-disastri/","In una fase in cui il discorso pubblico si nutre di temi ambientali ed ecologici utilizzando in maniera strumentale i temi sottolineati da tantissimi giovani di tutto il mondo, occorre rimettere al centro dell'agenda politica quei contesti in cui l'emergenza non è mai terminata. In Italia vi sono molti esempi di questo sciacallaggio dei territori e dello spreco di risorse pubbliche nonostante vi siano luoghi e persone completamente abbandonati nei vortici burocratici che ne impediscono la fuoriuscita.\r\n\r\nFacciamo il punto della gestione dell'emergenza post terremoto del 2016 in centro Italia con Veronica che fa parte del gruppo di ricerca Emidio di Treviri che sin dai primi momenti post terremoto ha dato priorità all'esigenza di organizzarsi insieme, sia per quanto riguardava gli aiuti concreti e sia per districare la complessità di quel momento, a partire dal fatto che la narrazione mediatica avesse concentrato l'attenzione quasi esclusivamente su Amatrice quando i comuni coinvolti sono 40 e le regioni 4.\r\n\r\nPossiamo definire il centro Italia come un territorio già di per sé debole e disgregato nel quale un disastro come il terremoto ha avuto l'effetto di accelerare le dinamiche già presenti nel territorio, amplificandone la portata. Per analizzare la gestione del disastro occorre partire da due questioni fondamentali, la ricostruzione e lo sviluppo, tenendo presente il peso che la macchina burocratica ha avuto negli anni di fatto impedendo anche soltanto di pensare la ricostruzione, a partire dalla problematicità dei commissari che si sono succeduti nel gestire la situazione. Uno degli elementi su cui ci si scontra oggi è la questione del 110%, ciò implica infatti che non si trovino le imprese in centro Italia per dare il via a cantieri nelle zone distrutte perché tutte le aziende sono impegnate nella ristrutturazione edilizia altrove. In questo contesto, un ruolo centrale viene giocato dalle scelte politiche che riguardano il tema dello sviluppo, in particolare nell'ambito del turismo. Il pnrr stesso verrà inglobato in questo senso con l'obiettivo di utilizzare la montagna per i flussi turistici senza tenere in considerazione le numerose dimensioni di borghi abbandonati oppure espropriati per lasciare spazio a resort e piste da neve artificiale.\r\n\r\nLa reazione della popolazione nei confronti di questa gestione è ambivalente ed è complesso riuscire a raccogliere un'opposizione a fronte di queste contraddizioni soprattutto in un territorio sempre più spopolato e frammentato. Il lavoro del gruppo di ricerca, infatti, va proprio in questa direzione costruendo incontri pubblici in cui approfondire le contraddizioni che riguardano il tema dello sviluppo tentando di organizzare dal basso comitati e gruppi di lavoro. E' infatti un lavoro di ricerca militante, un progetto che tenta ricostruire relazioni e incidere nel contesto in cui si lavora stando a fianco delle persone coinvolte in questo disastro. Un altro aspetto è la ricerca azione ossia far ripartire filiere negli ambiti agricoli e produttivi locali oppure organizzando cantieri di autocostruzione, progetto che avverrà a luglio di quest'anno sul monte Ceresa (qui il link https://ohissa.emidioditreviri.org/ ).\r\n\r\nQuello del sisma del Centro Italia è un chiaro esempio di come il capitalismo abbia la capacità di ristrutturarsi proprio a partire dalle crisi e dai disastri, speculando e facendo profitto sulle esistenze distrutte delle persone coinvolte, le esperienze dal basso che provano ad accumulare forza e a mettere in luce le reali esigenze dei territori e delle comunità che li abitano sono da sostenere e alimentare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Terremoto-2022_04_28_2022.04.28-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","29 Aprile 2022","2022-04-29 11:40:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"286\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-300x286.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1-300x286.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/14-Amaco-PYB-2367-460x307-1.jpg 322w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il sisma dimenticato del Centro Italia : esperienze dal basso nell'era del capitalismo dei disastri.",1651232404,[264,265,266,267,66],"http://radioblackout.org/tag/amatrice/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo-dei-disastri/","http://radioblackout.org/tag/centro-italia/","http://radioblackout.org/tag/green-economy/",[269,270,271,272,15],"amatrice","capitalismo dei disastri","centro italia","green economy",{"post_content":274,"tags":278},{"matched_tokens":275,"snippet":276,"value":277},[15],"punto della gestione dell'emergenza post \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> del 2016 in centro Italia","In una fase in cui il discorso pubblico si nutre di temi ambientali ed ecologici utilizzando in maniera strumentale i temi sottolineati da tantissimi giovani di tutto il mondo, occorre rimettere al centro dell'agenda politica quei contesti in cui l'emergenza non è mai terminata. In Italia vi sono molti esempi di questo sciacallaggio dei territori e dello spreco di risorse pubbliche nonostante vi siano luoghi e persone completamente abbandonati nei vortici burocratici che ne impediscono la fuoriuscita.\r\n\r\nFacciamo il punto della gestione dell'emergenza post \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> del 2016 in centro Italia con Veronica che fa parte del gruppo di ricerca Emidio di Treviri che sin dai primi momenti post \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> ha dato priorità all'esigenza di organizzarsi insieme, sia per quanto riguardava gli aiuti concreti e sia per districare la complessità di quel momento, a partire dal fatto che la narrazione mediatica avesse concentrato l'attenzione quasi esclusivamente su Amatrice quando i comuni coinvolti sono 40 e le regioni 4.\r\n\r\nPossiamo definire il centro Italia come un territorio già di per sé debole e disgregato nel quale un disastro come il \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> ha avuto l'effetto di accelerare le dinamiche già presenti nel territorio, amplificandone la portata. Per analizzare la gestione del disastro occorre partire da due questioni fondamentali, la ricostruzione e lo sviluppo, tenendo presente il peso che la macchina burocratica ha avuto negli anni di fatto impedendo anche soltanto di pensare la ricostruzione, a partire dalla problematicità dei commissari che si sono succeduti nel gestire la situazione. Uno degli elementi su cui ci si scontra oggi è la questione del 110%, ciò implica infatti che non si trovino le imprese in centro Italia per dare il via a cantieri nelle zone distrutte perché tutte le aziende sono impegnate nella ristrutturazione edilizia altrove. In questo contesto, un ruolo centrale viene giocato dalle scelte politiche che riguardano il tema dello sviluppo, in particolare nell'ambito del turismo. Il pnrr stesso verrà inglobato in questo senso con l'obiettivo di utilizzare la montagna per i flussi turistici senza tenere in considerazione le numerose dimensioni di borghi abbandonati oppure espropriati per lasciare spazio a resort e piste da neve artificiale.\r\n\r\nLa reazione della popolazione nei confronti di questa gestione è ambivalente ed è complesso riuscire a raccogliere un'opposizione a fronte di queste contraddizioni soprattutto in un territorio sempre più spopolato e frammentato. Il lavoro del gruppo di ricerca, infatti, va proprio in questa direzione costruendo incontri pubblici in cui approfondire le contraddizioni che riguardano il tema dello sviluppo tentando di organizzare dal basso comitati e gruppi di lavoro. E' infatti un lavoro di ricerca militante, un progetto che tenta ricostruire relazioni e incidere nel contesto in cui si lavora stando a fianco delle persone coinvolte in questo disastro. Un altro aspetto è la ricerca azione ossia far ripartire filiere negli ambiti agricoli e produttivi locali oppure organizzando cantieri di autocostruzione, progetto che avverrà a luglio di quest'anno sul monte Ceresa (qui il link https://ohissa.emidioditreviri.org/ ).\r\n\r\nQuello del sisma del Centro Italia è un chiaro esempio di come il capitalismo abbia la capacità di ristrutturarsi proprio a partire dalle crisi e dai disastri, speculando e facendo profitto sulle esistenze distrutte delle persone coinvolte, le esperienze dal basso che provano ad accumulare forza e a mettere in luce le reali esigenze dei territori e delle comunità che li abitano sono da sostenere e alimentare.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/Terremoto-2022_04_28_2022.04.28-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",[279,281,283,285,287],{"matched_tokens":280,"snippet":269},[],{"matched_tokens":282,"snippet":270},[],{"matched_tokens":284,"snippet":271},[],{"matched_tokens":286,"snippet":272},[],{"matched_tokens":288,"snippet":85},[15],[290,295],{"field":38,"indices":291,"matched_tokens":292,"snippets":294},[20],[293],[15],[85],{"field":98,"matched_tokens":296,"snippet":276,"value":277},[15],{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":249,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},{"document":299,"highlight":316,"highlights":328,"text_match":100,"text_match_info":336},{"cat_link":300,"category":301,"comment_count":50,"id":302,"is_sticky":50,"permalink":303,"post_author":53,"post_content":304,"post_date":305,"post_excerpt":56,"post_id":302,"post_modified":306,"post_thumbnail":307,"post_thumbnail_html":308,"post_title":309,"post_type":61,"sort_by_date":310,"tag_links":311,"tags":314},[47],[49],"42592","http://radioblackout.org/2017/06/10-mesi-dopo-cosa-rimane-delle-zone-terremotate/","Il 24 Giugno saranno 10 mesi dalla prima scossa che ha distrutto parte del territorio in centro Italia e poche cose sono cambiate. 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Oltre a questo, se per qualcuno l'emergenza piano piano cessa, per altri invece non cessa mai: parliamo di coloro che hanno perso il lavoro a causa del terremoto, ma anche di coloro che, già prima delle molteplici scosse, vivevano in dissesto economico.\r\nUna difficoltà che il terremoto ha solo, ulteriormente, ampliato.\r\nNe abbiamo parlato con Davide delle Brigate di Solidarietà Attiva:\r\n\r\nBSA_2106","21 Giugno 2017","2017-06-27 14:05:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/024417088-1442a948-1161-430d-96cd-6028fc3cb233-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/024417088-1442a948-1161-430d-96cd-6028fc3cb233-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/024417088-1442a948-1161-430d-96cd-6028fc3cb233-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/06/024417088-1442a948-1161-430d-96cd-6028fc3cb233.jpg 560w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","10 mesi dopo cosa rimane delle zone terremotate",1498048845,[312,313,66],"http://radioblackout.org/tag/brigate-solidarieta-attiva/","http://radioblackout.org/tag/italia/",[37,315,15],"italia",{"post_content":317,"tags":321},{"matched_tokens":318,"snippet":319,"value":320},[15],"il lavoro a causa del \u003Cmark>terremoto\u003C/mark>, ma anche di coloro che,","Il 24 Giugno saranno 10 mesi dalla prima scossa che ha distrutto parte del territorio in centro Italia e poche cose sono cambiate. 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Ci parla delle conseguenze del sisma a Bangkok, in particolare del palazzo in costruzione che si è sbriciolato travolgendo decine di operai birmani che lavoravano sul sito. Sono emerse situazioni di corruzione e utilizzo di materiali scadenti, in un contesto di speculazione selvaggia che alimenta una bolla immobiliare nella capitale thailandese sostenuta dagli investimenti per riciclare denaro da parte di cinesi, russi e birmani ricchi che sostengono gli affari della giunta. In Myanmar il bilancio delle vittime sale quotidianamente, non ci sono risorse sufficienti e quindi le operazioni e gli aiuti si sono concentrati sui punti dove si pensava fossero intrappolate più persone, trascurandone altri. Gli sfollati si sono rifugiati nei parchi e in altri luoghi all’aperto. La giunta cerca di convogliare gli aiuti nelle aree controllate dai militari che costituiscono circa il 20 per cento del paese, il regime ha invece ostacolato l’invio dei soccorsi verso le aree controllate dalle milizie. In questo contesto devastante si registrano anche danni enormi al patrimonio culturale birmano costituito dai templi e monumenti già patrimonio dell’umanità.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/myanmar-dopo-il-sisma-la-giunta-militare-fagocita-anche-gli-aiuti-umanitari--65378527\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/I-veri-terremoti-in-Myanmar.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa Turchia: il paese extrauropeo che a tutti è utile\r\nCon Murat Cinar il discorso si è dipanato a partire dall’aspetto strettamente economico a partire dai dazi trumpiani che vedono la Turchia colpita dalle ecumeniche gabelle al 10 per cento erga omnes per giungere a un confronto tra il movimento di Gezi Park di una dozzina di anni fa con le modalità e le strategie di quello attuale, per numeri comparabile con uno spirito adattato alla contingenza e a partire dalla surrettizia incarcerazione di Imamoğlu.\r\nLa Turchia è già sempre stata un terreno di analisi sdrucciolevole e Murat Cinar nelle ormai decennali presenze su radio blackout ha mantenuto un atteggiamento lucido ma prudente nelle considerazioni sulle conseguenze al riguardo di ciò che avviene. Il momento è particolarmente confuso: le aperture al Pkk con gli abboccamenti intrattenuti da Ocalan con componenti della compagine governativa e segnali inviati al movimento si intrecciano con il nuovo recluso che ha scavalcato di slancio in importanza e capacità di mobilitazione Demirtas: le modalità di incarcerazione del sindaco di Istanbul, speranza per una boccata d’aria per la penisola anatolica negli ultimi 30 anni, Imamoglu sono state ancora più dirompenti… ma hanno scatenato una sorta di Gezi Park che ci ha portato a fare un paragone azzardato con la grande insurrezione di una dozzina di anni fa, facendo le dovute proporzioni e sottolineando lo spirito diverso che anima i due momenti. Ma si può riscontrare una continuità tra tre generazioni impegnate a liberarsi di una morsa di potere e affari che ha spolpato il paese. Consentendo a Erdogan i giochetti anche internazionali, che sono quelli che gli conferiscono il potere all’interno.\r\n\r\nI dazi trumpiani sparigliano ancor di più il Sudovest asiatico\r\nSolo che le strategie internazionali appaiono sempre più da brivido senza rete, poiché si assiste a un autentico “tutti contro tutti” dove le alleanze variabili hanno una durata infima e sono alimentate dal capriccio dei veri potenti che esperimentano il neoassolutismo. L’abilità del presidente a scivolare attraverso la Storia e i suoi ribaltamenti è documentata dalle sanzioni daziarie di Trump che colpiscono Ankara con il minimo sindacale del 10% (certo che nella situazione economica della Turchia sarebbe stato esiziale un ulteriore accanimento); il dato realmente essenziale che evidenzia l’ambiguità di Erdogan è l’apparente guerra sul terreno siriano con lo stato d’Israele, salvo poi dover registrare accordi sottobanco, vendite di prodotti essenziali, trame antiraniane. La Turchia è comunque un paese – ancora – exraeuropeo che serve a sbrogliare certi dossier, come quello ucraino (dove non ha preso posizione e, anzi: alcuni oligarchi hanno avuto accesso alla cittadinanza turca per proseguire i propri affari), e che non impensierisce di certo per la concorrenza ai prodotti americani; è un grande produttore di armi a basso prezzo, capace di baccagliare qualunque altro potente per quanto distante possa apparire.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/14bJ7PblJVxMAdeJTpHGJn?si=97a729e8f2a84b66\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Le-mille-ambiguità-per-perpetuare-il-potere-a-Istanbul-.mp3\"][/audio]","6 Aprile 2025","2025-04-07 14:37:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/04/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 03/04/2025- IL MOVIMENTO TURCO A SOSTEGNO DEL SINDACO DI ISTANBUL POTREBBE FAR TRABALLARE ERDOĞAN - IL TERREMOTO IN MYANMAR NON FA TREMARE LA GIUNTA",1743964558,[536],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[538],"BastioniOrione",{"post_content":540,"post_title":544},{"matched_tokens":541,"snippet":542,"value":543},[128],"\u003Cmark>Terremoto\u003C/mark> nel Sudest asiatico, sua vergognosa","\u003Cmark>Terremoto\u003C/mark> nel Sudest asiatico, sua vergognosa narrazione mediatica e prosecuzione dei misfatti della giunta birmana troppo utile agli interessi locali e globali. \r\nRivolta non solo giovanile nel Sudovest asiatico, scarso rilievo sulla stampa europea e consueta repressione con i soliti metodi di Erdoğan.\r\n\r\nLa politica della catastrofe in Myanmar, il paese che a tutti è utile non muti\r\nBastioni di Orione con Massimo Morello, esperto conoscitore dell’Asia residente a Bangkok, parliamo degli effetti del \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> che ha colpito il Myanmar già devastato dalla guerra che oppone la sanguinaria giunta militare alle milizie etniche e l’opposizione. 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La Turchia è comunque un paese – ancora – exraeuropeo che serve a sbrogliare certi dossier, come quello ucraino (dove non ha preso posizione e, anzi: alcuni oligarchi hanno avuto accesso alla cittadinanza turca per proseguire i propri affari), e che non impensierisce di certo per la concorrenza ai prodotti americani; è un grande produttore di armi a basso prezzo, capace di baccagliare qualunque altro potente per quanto distante possa apparire.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/14bJ7PblJVxMAdeJTpHGJn?si=97a729e8f2a84b66\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Le-mille-ambiguità-per-perpetuare-il-potere-a-Istanbul-.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":545,"snippet":547,"value":547},[546],"TERREMOTO","BASTIONI DI ORIONE 03/04/2025- IL MOVIMENTO TURCO A SOSTEGNO DEL SINDACO DI ISTANBUL POTREBBE FAR TRABALLARE ERDOĞAN - IL \u003Cmark>TERREMOTO\u003C/mark> IN MYANMAR NON FA TREMARE LA GIUNTA",[549,551],{"field":95,"matched_tokens":550,"snippet":547,"value":547},[546],{"field":98,"matched_tokens":552,"snippet":542,"value":543},[128],578730123365187700,{"best_field_score":555,"best_field_weight":556,"fields_matched":28,"num_tokens_dropped":50,"score":557,"tokens_matched":105,"typo_prefix_score":50},"1108091338752",15,"578730123365187706",{"document":559,"highlight":571,"highlights":580,"text_match":553,"text_match_info":585},{"comment_count":50,"id":560,"is_sticky":50,"permalink":561,"podcastfilter":562,"post_author":345,"post_content":563,"post_date":564,"post_excerpt":56,"post_id":560,"post_modified":565,"post_thumbnail":566,"post_title":567,"post_type":394,"sort_by_date":568,"tag_links":569,"tags":570},"80337","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-17-febbraio-un-anno-di-guerra-in-ucraina-che-nulla-sia-piu-come-prima-terremoto-in-turchia-e-siria-25-febbraio-in-piazza-contro-la-guerra-e-chi-la-arma/",[345],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-02-17-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGuerra in Ucraina.\r\nUn bilancio ad un anno dall’attacco russo all’Ucraina.\r\nI venti di guerra, lungi dall’essersi placati, soffiano sempre più forti. Il rischio di un’escalation inarrestabile è sempre più tangibile.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello \r\n\r\nChe nulla sia come prima\r\ndi fronte alla crisi sociale, ecologica, alla guerra occorre un radicale cambio di paradigma. A 150 anni dalla nascita a Saint Imier del movimento anarchico una riflessione sulle sfide che l’infinita distruttività del capitalismo ci pone di fronte.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\nTerremoto in Turchia e Siria\r\nIl terremoto che ha colpito le regioni soprattutto curdofone della Turchia e della Siria è stato tra i più gravi che hanno investito l’area dal 1939. Il numero dei morti oltrepasserà sicuramente i 40 mila sinora contati. Una domanda sorge tuttavia spontanea: se il governo turco fosse intervenuto tempestivamente quanti si sarebbero salvati? Cosa accadrà in quest’area che il governo turco sogna di colonizzare, espellendo le popolazioni curdofone?\r\nNe abbiamo parlato con Serkal della comunità curda di Milano\r\n\r\n25 febbraio. 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Un esempio di lotta popolare e radicale\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverranno Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger\r\nPippo Gurrieri del Movimento No Muos\r\n\r\nSabato 4 marzo\r\nPunto info transfemminista al Balon\r\nore 10,30\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena comunarda\r\nBenefit lotte antimilitariste e sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. E manipolarci.\r\nOre 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverrà Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo e autore, per i tipi di Eleuthera, di “Gli algoritmi della politica”\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org","23 Febbraio 2023","2023-02-23 10:04:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/humaniterrorism_-ocra-200x110.jpg","Anarres del 17 febbraio. Un anno di guerra in Ucraina. Che nulla sia più come prima. Terremoto in Turchia e Siria. 25 febbraio: in piazza contro la guerra e chi la arma...",1677146653,[],[],{"post_content":572,"post_title":576},{"matched_tokens":573,"snippet":574,"value":575},[128],"abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\n\u003Cmark>Terremoto\u003C/mark> in Turchia e Siria\r\nIl","ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/2023-02-17-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nGuerra in Ucraina.\r\nUn bilancio ad un anno dall’attacco russo all’Ucraina.\r\nI venti di guerra, lungi dall’essersi placati, soffiano sempre più forti. Il rischio di un’escalation inarrestabile è sempre più tangibile.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello \r\n\r\nChe nulla sia come prima\r\ndi fronte alla crisi sociale, ecologica, alla guerra occorre un radicale cambio di paradigma. A 150 anni dalla nascita a Saint Imier del movimento anarchico una riflessione sulle sfide che l’infinita distruttività del capitalismo ci pone di fronte.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\n\r\n\u003Cmark>Terremoto\u003C/mark> in Turchia e Siria\r\nIl \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> che ha colpito le regioni soprattutto curdofone della Turchia e della Siria è stato tra i più gravi che hanno investito l’area dal 1939. Il numero dei morti oltrepasserà sicuramente i 40 mila sinora contati. Una domanda sorge tuttavia spontanea: se il governo turco fosse intervenuto tempestivamente quanti si sarebbero salvati? Cosa accadrà in quest’area che il governo turco sogna di colonizzare, espellendo le popolazioni curdofone?\r\nNe abbiamo parlato con Serkal della comunità curda di Milano\r\n\r\n25 febbraio. In piazza contro la guerra e chi la arma\r\nLa guerra in Ucraina ha nel proprio DNA uno scontro interimperialistico di enorme portata.\r\nIl prezzo di questa guerra lo pagano le popolazioni ucraine martoriate dalle bombe, dal freddo, dalla mancanza di medicine, cibo, riparo.\r\nLo pagano le popolazioni russe, sottoposte ad un embargo di cui sono prime vittime i poveri.\r\nLo pagano oppositori, sabotatori, obiettori e disertori che subiscono pestaggi, processi e carcere.\r\nLo paghiamo noi tutti stretti nella spirale dell'inflazione, tra salari e pensioni da fame e fitti e bollette in costante aumento.\r\nIl governo italiano si è schierato in questa guerra inviando armi, moltiplicando il numero di militari impiegati in ambito NATO nell’est europeo e nel Mar Nero, aumentando la spesa bellica sino a toccare i 104 milioni di euro al giorno.\r\nOpporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 25 febbraio\r\nIn piazza contro la guerra e chi la arma\r\nore 15 piazza Castello\r\nInterventi, musica, azioni performanti, giro in centro\r\nConcerto di Alessio Lega\r\n\r\nAd un anno dall’invasione russa dell’Ucraina ovunque assistiamo ad una crescente corsa al riarmo, all'aumento delle spese militari, con nuovi progetti di basi e installazioni belliche, con una sempre maggior influenza del complesso militare-industriale nelle vite di noi tutti.\r\nNella nostra regione, la cessione da parte di Leonardo di parte degli spazi dell'ex Alenia al Politecnico, rimette in moto il progetto di Città dell'aerospazio fermo alla partenza dal novembre 2021.\r\nIn primavera alle OGR è previsto lo sbarco della NATO a Torino con l’acceleratore di innovazione del progetto Diana. Fermare la guerra è possibile. A partire dalle nostre città dove ci sono le fabbriche delle armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.\r\nFermare la guerra è possibile. Solidarietà ai disertori e obiettori russi e ucraini. No alla città dell’aerospazio! No alla Nato a Torino! Chiudere e riconvertire l’industria bellica!\r\n\r\nVenerdì 3 marzo\r\nAlle radici delle guerre\r\nL'Italia tra missioni militari all’estero, programmi di riarmo e militarizzazione dei territori e della società\r\nI No Muos. Un esempio di lotta popolare e radicale\r\nore 21 alla FAT in corso Palermo 46\r\nInterverranno Antonio Mazzeo, antimilitarista e blogger\r\nPippo Gurrieri del Movimento No Muos\r\n\r\nSabato 4 marzo\r\nPunto info transfemminista al Balon\r\nore 10,30\r\n\r\nSabato 18 marzo\r\nCena comunarda\r\nBenefit lotte antimilitariste e sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nVenerdì 24 marzo\r\nLa società della sorveglianza\r\nIl controllo totale insito nel trionfante paradigma digitale non viene più percepito come una minaccia alla libertà, ma come un servizio volto a migliorare la vita e realizzare i desideri dell'utente-cittadino. Una presa di potere tanto nel pubblico quanto nel privato che si fonda su un'inedita servitù volontaria in cui siamo noi stessi a dare all'algoritmo-padrone i dati per meglio profilarci. 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Nonostante la vittoria elettorale del novembre 2021 del fronte di sinistra \"Libre \"e l'elezione a presidente di Xiomara Castro ,il potere reale è ancora in mano all'esercito e ai latifondisti ,la violenza delle pandillas scuote profondamente la società hondurena e l'unico rimedio che riesce a trovare il governo è aumentare la repressione . Le associazioni dei popoli Garifuna e Lenca continuano la loro battaglia per la difesa del territorio aggredito dagli appettiti delle multinazionali, e richiedono l'apertura di un dialogo con un governo ritenuto amico .Per combattere le bande criminali Xiomara Castro ha adottato il modello del presidente autocrate del Salvador ,Bukele ,inasprendo la repressione sopratutto in alcuni quartieri della capitale mentre continua il flusso migratorio dei cittadini dell'Honduras verso gli Stati Uniti .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-HONDURAS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Silvano Falocco della rete Yekatit 12 parliamo del \"giorno dei martiri\" che ricorda il massacro compiuto dagli italiani ad Addis Abeba il 19/02/1937 , in seguito ad un attentato purtroppo fallito contro il vicerè d'Etiopia ,il massacratore Rodolfo Graziani ,si scatenò un immane rappresaglia cui presero parte camicie nere,operai ,impiegati coloniali italiani contro gli etiopi ,nel giro di tre giorni ne furono massacrati quasi 30000 ,ci furono centinaia di prigionieri e di deportati nei campi di concentramento di Danane e Nocra .\r\n\r\nIn seguito le bande fasciste al comando del generale Pietro Maletti su ordine di Graziani massacrarono quasi 2000 persone appartenenti alla comunità monastica del villaggio conventuale di Debra Libanos dove gli italiani sospettavano si fossero rifugiati gli attentatori.\r\n\r\nAnni di sottovalutazione e di copevole oblio hanno alimentato il mito degli \" italiani brava gente \",ora a distanza di 86 anni si tenta di fare una riflessione collettiva sulla memoria del colonialismo italiano in occasione del 19 febbraio con una serie d'iniziative che si terranno in questa settimana a Roma animate dalla rete Yekatit 12 ,incentrate anche sulla questione della odonomastica stradale poiche' ancora troppe strade sono intitolate a personaggi e luoghi legati al colonialisno in maniera colpevolmente acritica .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nLink della puntata dedicata allla ricostruzione del massacro di Addis Abeba andata in onda su Radio blackout il 16 febbraio di due anni fa.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/podcast/yekatit-12-19-febbraio-1937-strage-di-addis-abeba/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-GIORNO-DEI-MARTIRI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Murat Cinar giornalista turco spesso ospite della nostra trasmissione ,parliamo delle conseguenze del disastroso terremoto che ha sconvolto la Turchia ,le ricadute sulla credibilità di Erdogan ,i riflessi sulle prossime elezioni di maggio,il tentativo da parte di Erdogan di creare dei capri espiatori per distogliere l'attenzione dalle gravi responsabilità della sua politica che ha favorito speculatori e palazzinari ,le conseguenze del sisma sugli scenari geopolitici della regione e le relazioni fra la Siria ,la Turchia e la Russia, il fronte dei rifugiati siriani sulla cui pelle Erdogan gioca una losca partita .\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-160223-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Febbraio 2023","2023-02-19 23:27:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 16/02/2023-HONDURAS : ESERCITO ED OLIGARCHI DETENGONO ANCORA IL POTERE , LA SINISTRA VINCE LE ELEZIONI MA USA GLI STESSI METODI DI BUKELE NELLA GUERRA ALLE PANDILLAS - YEKATIT 12 ,LA STRAGE DEL 19 FEBBRAIO DEL 1937 AD ADDIS ABEBA CRIMINE DEL COLONIALISMO ITALIANO CHE QUALCUNO SI OSTINA A RICORDARE NONOSTANTE LA RIMOZIONE COLLETTIVA-TURCHIA DOPO IL TERREMOTO ERDOGAN ALLA CACCIA DI CAPRI ESPIATORI PER AGGRAPPARSI ANCORA AL POTERE.",1676848383,[599],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[364],{"post_content":602,"post_title":606},{"matched_tokens":603,"snippet":604,"value":605},[15],"parliamo delle conseguenze del disastroso \u003Cmark>terremoto\u003C/mark> che ha sconvolto la Turchia"," \r\n\r\nBastioni di Orione racconta della situazione in Honduras con Andrea Cegna redattore di Radio Onda d'urto rientrato da un recente viaggio nel paese ,dove continuano ad imperversare miseria e violenza ,frutti avvelenati delle politiche imperiali nordamericani che hanno imposto gli interessi delle multinazionali e sfruttato la posizione strategica dell'Honduras nella guerra controinsurrezionale che negli anni'80 l'amministrazione Reagan ha combattutto contro i sandinisti . 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